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Quindicinale Editrice ASD Ponte Tegorzo

Anno XLIV

13.09.2022
Numero

772

Un “caldo” autunno... - pag. 1/2


Giro delle fontane ad Alano - pag. 3
Speciale elezioni - pag. 4/5
La beatificazione di Papa Luciani - pag. 6/7
Reset 2022 - pag. 8/9
Chiuso in redazione il 05.09.2022 - Prossima chiusura il 26-09-2022
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Deon, Foto Comaron, Fotocolor Resegati, Ermanno Geronazzo, Cristiano Mazzoni, Sergio Melchiori, Andrea Tolaini.
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gando direttamente ad uno dei nostri seguenti recapiti: BAR “DA RICCI” - Alano; BAR JOLE - Fener; CARTOLIBRERIA SCHIEVENIN ALBERTINA - Quero; ALESSANDRO BAGATELLA - Quero;
BAR “PIAVE” Carpen - LOCANDA SOLAGNA - Vas; ANTONIO DEON - Vas; BAR “BOLLICINE” - Scalon; BAZAR di A. Verri - Segusino.
1 ATTUALITÀ

Un “caldo” autunno che si prospetta


più torrido dell’estate
di Cesare Turra
“Jobs armageddon as business prepares to shut up shop while energy bills soar. Business
leaders fear hundreds of thousands are at risk”. Questo il titolo dell’edizione odierna, mentre
scrivo, del The Sunday Times (1). Tradotto: “Armageddon (giorno del giudizio, ndr) di posti di
lavoro per la chiusura delle attività mentre il costo dell’energia sale. I leader aziendali temono
che centinaia di migliaia di posti di lavoro siano a rischio”. Se queste prospettive su cui da
tempo la stampa inglese si sofferma sono fondate, è difficile immaginare che l’Italia non ne
possa essere coinvolta considerato che la globalizzazione accomuna ormai le situazioni economiche a livello
globale. Di conseguenza anche l’attenzione degli italiani e della classe dirigente dovrebbe concentrarsi non solo
sul forte aumento dei prezzi delle fonti energetiche ma anche sulle possibili conseguenze occupazionali, nono-
stante questo sia il periodo elettorale dove le promesse di panem et circensem, cibo e divertimento, si sprecano.
Certo, il rischio della perdita di posti di lavoro è la conseguenza di altri avvenimenti internazionali più immediati
come la guerra in Ucraina e le sanzioni economiche che, avendo come contropartita la diminuzione
nell’erogazione del gas russo, stanno portando ad un fortissimo aumento del costo delle fonti energetiche che, a
sua volta, si riversa a cascata sul costo di tutti i beni e servizi. In prospettiva, con l’avvicinarsi della stagione fred-
da, la richiesta di gas per riscaldamento andrà via via aumentando mettendo a dura prova le riserve che il siste-
ma Paese ha cercato di colmare nel periodo estivo, tanto che non saranno inverosimili misure di emergenza co-
me l’obbligo di abbassare il livello del riscaldamento e la riduzione del periodo di accensione dei termosifoni,
sperando poi che tali misure siano sufficienti e non si renda necessario procedere anche alla razionalizzazione
delle risorse energetiche con blocchi agli orari di erogazione, introduzione di limiti alla circolazione delle automo-
bili o altre misure limitative come negli anni ‘70.
Se le famiglie cercano di prepararsi come meglio possono ad affrontare il prossimo inverno, magari acquistando
scorte di legna o pellet, molte aziende si trovano innanzi al bivio
“Per una famiglia media di tre dell’aumento del prezzo dei prodotti (con ulteriore incidenza
persone, il debito pubblico è di negativa per le famiglie consumatrici) o addirittura la chiusura
delle attività con tutte le conseguenze in tema di occupazione,
circa 140.000 euro, più o meno il impoverimento dei nuclei familiari, disagio sociale ecc., tant’è
che comincia a farsi strada l’ipotesi di prevedere un allarga-
valore della casa in cui abita” mento delle maglie della cassa integrazione per far fronte al ri-
schio dell’emergenza occupazionale. Tale panorama economico è terreno fertile per il triste fenomeno
dell’inflazione che, pur avendo già raggiunto valori elevati, rischia di innalzarsi ulteriormente nei prossimi mesi
(2)
. L’inflazione è la sintesi percentuale degli aumenti intervenuti nei prezzi e che esprime di quanto il denaro ab-
bia guadagnato/perso valore d’acquisto. Vista in un’altra prospettiva, a parità di stipendio, se l’inflazione sale è
come se il lavoratore o la lavoratrice abbiano, in termini reali, una corrispondente diminuzione di retribuzione.
Questa situazione è nota alla classe politica, che nel fermento della campagna elettorale sta promettendo incen-
tivi, bonus e diverse agevolazioni di tipo assistenziale sulle quali vanno espresse delle forti riserve perché nessu-
na delle formazioni in lizza fornisce indicazioni su dove si intendano trovare le necessarie coperture di spesa.
Se si devono aumentare le uscite per far fronte all’emergenza energetica e al rischio di una pesante crisi econo-
mica, le alternative per recuperare i fondi necessari sono: (1) l’aumento delle entrate con nuove imposizioni fisca-
li o (2) il taglio della spesa per gli altri servizi erogati o (3) l’aumento del debito pubblico con scostamenti di bilan-
cio, oppure (4) un mix delle tre misure precedenti. La soluzione dell’incremento del debito pubblico è poco
auspicabile salvo venga deliberato in concomitanza un serio (repetita iuvant: “serio”) progetto di rientro a medio-
lungo termine del debito pubblico, che nelle scorse settimane è salito a 2.766 miliardi, vale a dire circa 46.000
euro a testa per ciascuno dei circa 60 milioni di italiani. Per tradurre in modo concreto le cifre, su una famiglia
media italiana di tre persone pende la spada di Damocle di un debito di circa 140.000 euro, più o meno il valore
della casa in cui abita. Sul tema del debito pubblico non va commesso l’errore di pensare che si tratti di un debito
“dello Stato”: lo Stato è solo la sintesi della collettività dei cittadini, una sorta di condominio dove le spese con-
dominiali (il debito pubblico) NON sono pagate dall’amministratore (le rappresentanze politiche e le pubbliche isti-
tuzioni), ma dai condòmini (i cittadini) che vi abitano. Leggendo tra le righe dei quotidiani nazionali, insieme alla
notizia dell’aumento del debito pubblico è stato riportato anche il dato del risparmio degli italiani, che sarebbe
cresciuto notevolmente negli ultimi dieci anni raggiungendo la considerevole somma di 5.256 miliardi di euro, il
doppio del debito pubblico. Il riportare nel medesimo contesto sia il dato del debito pubblico sia quello del rispar-
mio delle famiglie italiane è del tutto casuale o è il consueto test per saggiare la reazione dei cittadini e preparare
l’opinione pubblica ad una possibile imposta patrimoniale? I partiti di centro-destra, che dai sondaggi sembre-
rebbero avere in mano le carte migliori nella partita delle prossime elezioni politiche, lo escludono a priori, ma nel
contempo stanno chiedendo al governo uscente di decretare uno scostamento di bilancio (si parla di circa 30
miliardi) per le misure necessarie a far fronte all’emergenza del caro-vita. La pressante richiesta al Governo
uscente è politicamente ovvia: dovrebbe essere questo ad assumersi l’onere e la responsabilità dell’aumentato
del debito pubblico lasciando al governo entrante gli onori degli auspicati vantaggi della manovra. Ma resta sem-
2 ATTUALITÀ

pre la domanda iniziale: come saranno pagati i fondi di cui il governo necessita e necessiterà per far fronte
all’emergenza energetica e alle difficoltà in cui si troveranno le famiglie? Come saranno pagati tutti gli interventi
che si stanno promettendo in campagna elettorale? E’ gioco forza ritornare ad una o a tutte le alternative che ab-
biamo descritto più sopra.
Come scritto in altre occasioni, il recepimento dei fondi non è di per se “il” problema, perché la vera criticità è
l’endemico spreco in progetti e attività che non hanno alcun valore aggiunto per la collettività, come stiamo ve-
dendo in molti progetti, anche locali, in cui sono confluiti i finanziamenti europei del PNRR. I cittadini dovrebbero
cominciare a considerare se stessi non solo come periodici elettori, ma anche come “contribuenti” e cominciare
a chiedere conto al Governo e agli Amministratori locali di come i propri soldi sono spesi e con quali vantaggi
per la collettività. Nell’esempio più sopra fatto del condominio, è normale chiedere conto all’amministratore con-
dominiale delle motivazioni per cui propone una spesa, qual è il preventivo della stessa e i vantaggi attesi, a qua-
le ditta appaltante e perché vengono commissionati i lavori, verificare la qualità dei lavori eseguiti e controllare la
conformità del resoconto finale. Perché alle spese effettuate dallo Stato e dalle Amministrazioni locali con i soldi
dei cittadini non si dovrebbe applicare la regola del preventivo assenso alle strategie di spesa proposte dai partiti
durante le elezioni e quella del controllo a consuntivo? Forse il vero salto di qualità nell’essere cittadini richiede
da parte nostra un cambio radicale di paradigma: lasciarci alle spalle lo sterile dualismo destra-sinistra e indiriz-
zare il nostro voto a chi presenta - per utilizzare un concetto imprenditoriale - il miglior piano industriale quin-
quennale e il miglior rendimento del capitale utilizzato. E come l’Amministratore Delegato di un’azienda sarebbe
sfiduciato dal Consiglio di Amministrazione se non raggiunge gli obiettivi aziendali, lo stesso si dovrebbe fare con
i politici e gli amministratori locali quando non raggiungono gli obiettivi “aziendali” e di spesa per i quali hanno ot-
tenuto il voto durante le elezioni. Vi piace l’idea di non essere solo elettori passivi, ma consiglieri di amministra-
zione di una grande azienda, l’azienda Italia? Cominciamo allora subito a chiedere non promesse inverosimili in
cambio del voto, ma progetti concreti e prospetti dettagliati di spesa!
(1) Sabah Meddings, Jamie Nimmo, Sam Chambers and Harry Yorke, “Jobs armageddon as business prepares to shut up
shop while energy bills soar. Business leaders fear hundreds of thousands are at risk”, The Sunday Times 28/08/2022.
(2) In Gran Bretagna si paventa addirittura un’inflazione del 22% nel 2023, cfr. Mehreen Khan, “Get ready for 22% inflation,
Goldman Sachs warns”, The Times 31/08/2022.

CRONACA

In scienze statistiche
La laurea di Maria Lasta
di Sandro Curto
Dopo aver conseguito nel 2019 la laurea triennale in Statistica per l’economia e
l’impresa, l’alanese Maria Lasta (nella foto a destra), 25 anni, lo scorso 21 luglio
ha completato il ciclo di studi all’università di Padova con la laurea magistrale in
Scienze Statistiche presentando una tesi sul “ruolo delle atlete nella disparità di
genere: modelli dinamici per dati olimpici”.
Per Maria, che ha già iniziato il suo percorso lavorativo, le congratulazioni dei ge-
nitori Adriana e Claudio, del fratello Francesco, del fidanzato Andrea, da parenti,
amici e naturalmente anche dalla nostra Redazione con l’augurio di un’attività ric-
ca di soddisfazioni.

Per abituarci
a risparmiare
stacchiamo la spina
In rete fioccano i consigli
per risparmiare energia.
Qui a fianco una tabella
con alcuni dati tratti da
internet che possono in-
durci ad una sana rifles-
sione per farci propende-
re a non lasciare troppi
dispositivi in stand by.
Tabella pubblicata in rete
3
Camera e Senato
Chi può votare? Possono votare tutti i cittadini che
abbiano compiuto 18 anni entro il giorno della
votazione. Sono esclusi quei cittadini che hanno
subito limitazioni del diritto di elettorato attivo per
incapacità civile o a seguito di una sentenza penale
irrevocabile o nei casi di indegnità morale stabiliti
dalla legge.
4

Camera
Chi può essere eletto? Sono eleggibili a deputati gli
elettori che abbiano compiuto 25 anni alla data delle
elezioni.
Senato
Chi può essere eletto? Sono eleggibili a senatori gli
elettori che abbiano compiuto 40 anni alla data delle
elezioni.
Fonte: http://oe.consiglioveneto.it/home
SPECIALE ELEZIONI
5 SPECIALE ELEZIONI

Come si vota
L’elettore può segnare:
Il rettangolo contenente il contrassegno della lista e i
nominativi dei candidati nel collegio plurinominale: il voto è
valido a favore della lista e per l’elezione del candidato nel
collegio uninominale;

l rettangolo contenente il nome del candidato nel collegio


uninominale e quello contenente il contrassegno della lista e
i nominativi dei candidati nel collegio plurinominale: il voto è
valido a favore della lista e del candidato nel collegio
uninominale;

Il rettangolo contenente il nome del candidato nel collegio


uninominale: il voto è valido per il candidato nel collegio
uninominale e, nel caso di più liste in coalizione, i voti sono
ripartiti tra le liste in proporzione ai voti di ciascuna nel
collegio uninominale.

Altre modalità di voto sono considerate non valide e non è


ammesso il voto disgiunto (un segno sul nome del candidato nel collegio uninominale e un segno sul simbolo
di una lista ad esso non collegata).
Quando si vota
Si vota dalle 7 alle 23 del 25 settembre 2022.
Per poter votare l’elettore deve recarsi nella sezione in cui è registrato (indicata sulla tessera elettorale) munito di
un documento di riconoscimento e della tessera elettorale.
6 CRONACA

La cronaca a caldo della cerimonia


La Beatificazione di Papa Albino Luciani
Un’emozione indimenticabile
Dal nostro “inviato speciale” Alberto Coppe
Roma, 04.09.2022 - Un'emozione che è difficile descrivere, ma che porterò nel
(M.M.) Grazie ad Alberto
cuore per tutta la vita. Questa esperienza
che ha accolto l’invito a
inizia sabato pomeriggio, tre settembre,
con il ritiro in Vaticano, alla porta di bron- prestarsi come nostro oc-
zo del colonnato di destra, del pass nu- chio ed orecchio alla ce-
merato (prenotato un mese fa) grazie al rimonia in Vaticano. Lo
quale il giorno dopo si può assistere, in abbiamo contattato non
piazza San Pietro, alla cerimonia di beati- appena saputo che era a
ficazione del Sommo Pontefice Giovanni Roma e con generosità ci
Paolo I, da noi bellunesi conosciuto come ha fornito immagini ed im-
Papa Albino Luciani. pressioni dal cuore della
Le operazioni preliminari per entrare manifestazione. Nel pros-
in Piazza simo numero cureremo un
Il giorno seguente di buon'ora, alle 7.30, inserto speciale dedicato
arrivo al colonnato della Piazza. Proce- a Papa Luciani e intanto
dure di sicurezza e poi dentro, posto a offriamo ai nostri lettori
sedere in prima fila dato che accompa- questa testimonianza “a
gnavo degli amici meno fortunati di me in caldo” compilata in treno e
salute. impaginata poche ore
Una giornata dagli inizi piovosi prima dell’invio del nostro
Comincia a piovere e ogni tanto un tuono ci fa sentire che dall'alto qualcuno è giornale alla tipografia.
presente. La piazza si riempie, piove a dirotto, ma migliaia di ombrelli aperti fanno
da tetto ad un piazzale enorme, riparando i convenuti.
La recita del Santo Rosario, alcune litanie e canti ci preparano alla solenne celebrazione eucaristica.
L’arrivo del Papa e delle autorità
Poco dopo le 10.00 arriva il Santo Padre Francesco, in carrozzina perché fa molta fatica a reggersi in piedi, si
siede sulla poltrona posta sotto il grande baldacchino ed indossa, aiutato da alcuni sacerdoti, gli abiti per la cele-
brazione liturgica.
Arrivano molte autorità, dal presidente della Repubblica Italiana, ad alcuni Consoli e Ambasciatori di paesi esteri,
Sindaci e Presidenti di regioni e province, tutti per bene situati alla destra della Basilica.
Fanno poi il loro ingresso oltre 200 Vescovi, Cardinali e Monsignori di varie religioni Cristiane. Tutto ha inizio alle
10.30 con il Segno della Croce e le parole
del Papa.
La richiesta di beatificazione
Il Vescovo di Belluno Feltre, Mons. Renato
Marangoni (qui a lato), con il Postulatore
chiede al Sommo Pontefice di procedere
alla Beatificazione del Servo di Dio Gio-
vanni Paolo I Papa. Il Postulatore presenta
la biografia del Servo di Dio. Poi Papa
Francesco con una preghiera accoglie la
richiesta del Vescovo di Belluno Feltre a
nome anche di altri fedeli. Vengono portate
all'altare le reliquie del nuovo Beato (nella
foto dal TG1: la freccia segnala la posizio-
ne di Alberto) e sul loggione della Basilica
si scopre l'immagine di Papa Giovanni
Paolo I (foto sotto il titolo).
Un ricordo indelebile
Un'emozione indescrivibile accompagnata
da canti evangelici.
Poi il rito eucaristico continua come tutti
noi sappiamo. Alla fine della Santa Messa
la papa mobile passa tra la folla, il Santo
Padre saluta tutti, il cielo si è rasserenato,
ora splende il sole.
Tra la folla si scorgono tra i cartelli quelli
7 CRONACA

dei Bellunesi nel mondo, della Co-


munità di Canale d'Agordo, di Vitto-
rio Veneto, Belluno e di Venezia,
Feltre, paesi e città che hanno visto
e vissuto l'opera di Albino Luciani.
Che dire...
Per me è stato come vivere un so-
gno, una scarica emozionale inde-
scrivibile, che porterò per sempre
nel mio cuore.

ATTUALITÀ

“Raccontare l’emigrazione veneta”


Al via la prima edizione del concorso letterario promosso dall’Associazione Bellunesi nel Mondo
Dare risalto all'emigrazione veneta. Un fenomeno di fondamentale importanza
nel passato e nel presente della nostra regione e tuttavia poco conosciuto,
quasi dimenticato. Ecco perché l'Associazione Bellunesi nel Mondo ha deciso
di bandire un concorso letterario sulla tematica. Intitolato “Raccontare l'emi-
grazione veneta”, è dedicato a racconti inediti e originali, reali o di fantasia, in
lingua italiana, aventi a tema, appunto, l'emigrazione veneta, storica e attuale.
La partecipazione, gratuita, è aperta a chiunque abbia almeno sedici an-
ni (bisogna essere nati entro il 31 dicembre 2006), ovunque residente (in
Italia o all'estero).
Ogni autore potrà partecipare con un solo racconto, che dovrà avere minimo 10 mila e massimo 25 mila bat-
tute, spazi compresi. La scadenza per l'invio degli elaborati, da spedire via email a concorsoemigrazio-
ne@bellunesinelmondo.it, è fissata al 4 novembre 2022.
Una giuria selezionerà entro il 25 novembre i dieci racconti finalisti, e tra questi dieci sceglierà i primi tre classifi-
cati, ai cui autori andrà un premio in denaro: 500 euro al primo, 300 al secondo, 200 al terzo. Gli elaborati fi-
nalisti verranno pubblicati in un libro edito dall'Abm. La cerimonia di premiazione, nel corso della quale verrà
svelata la graduatoria finale, si terrà il 17 dicembre a Belluno.
«Quello dell'emigrazione – commenta Oscar De Bona, presidente dei Bellunesi nel Mondo - è un tratto fonda-
mentale della nostra storia, se pensiamo che in un secolo, dal 1876 al 1976, dall'Italia sono espatriate oltre 26
milioni di persone, e dal Veneto più di 3 milioni, tanto che la nostra regione è stata la principale terra di partenze
nel cosiddetto quarantennio della “Grande Emigrazione” del periodo 1876-1915, quando sono partiti 1 milione
882 mila nostri conterranei. Una vera e propria epopea che ha segnato l'economia, la società, la cultura e pla-
smato la nostra identità. E che continua a farlo. Perché l'emigrazione – prosegue De Bona – non è solo una que-
stione del passato. Ne vediamo tutt'ora gli effetti ogni anno nei numeri, sempre più elevati, della nuova mobilità
giovanile, sicuramente diversa da quella dei secoli scorsi, ma non meno importante. E nelle tante comunità di
origine veneta sparse in giro per il mondo che ancora oggi mantengono un forte legame con la terra dei loro avi.
Per questo abbiamo deciso di bandire questa prima edizione del concorso, convinti che proprio il racconto, sia
esso trasposizione di vicende realmente accadute o frutto di creatività e immaginazione, rappresenti uno stru-
mento utile attraverso il quale conoscere e approfondire un argomento che ha avuto e continua ad avere un
grande peso nelle dinamiche economiche e socio-culturali ma una scarsa risonanza e troppo poco rilievo».
Il bando completo del concorso, con l'indicazione delle modalità di partecipazione, è disponibile sul sito:
www.bellunesinelmondo.it. Per maggiori informazioni è inoltre possibile contattare la sede Abm ai seguenti re-
capiti: tel. 0437 941160; email: concorsoemigrazione@bellunesinelmondo.it.
8 CRONACA

Con l’organizzazione dei meravigliosi ragazzi di “Libero Pensiero”

La musica dei Punkreas


infiamma il Reset Festival 2022
di Silvio Forcellini
«HABEMUS RESET». Dopo una lunga attesa (l’ultima edizione risale al 2019),
finalmente è ritornato a scaldarci il cuore, nella fantastica cornice del Parco del
Piave di Fener, il RESET FESTIVAL. Era stato preannunciato - anche con un
pizzico di scaramanzia - come “il più straordinario che mai”. Ed è stato proprio
così. E tutto questo grazie alla meticolosa organizzazione dei magnifici ragazzi
di LIBERO PENSIERO che, anno dopo anno (quella andata in scena al Parco
del Piave di Fener dal 27 al 31 luglio è la decima edizione), propongono novità
a iosa. D’altronde, «Reset è magia. Reset è fatica, idee diverse, ma tante. Re-
set è adulti, bambini ed eterni ragazzi. E’ collaborazione, aiuto, voglia di farce-
la. Reset è ambizione, famiglia, gioco, buona musica. E’ un sogno in cui cre-
diamo, un mondo che ci piace. Reset siamo tutti noi». E questo “noi” racchiude
parecchie cose. Al gruppo, molto coeso, di “Libero Pensiero”, in questo Reset
2022 hanno dato una mano tante altre persone: moltissimi giovani, ma anche
molti…che giovani non lo sono più (e pure alcune associazioni, locali e non). E’
il giusto riconoscimento per un’associazione che - a ben vedere - è sempre di-
sponibile verso le altre realtà locali quando c’è da rimboccarsi le maniche. Ne
parlavo proprio l’ultimo giorno con un autorevole esponente dell’allora Circolo
Arci “Libero Pensiero”, che dal 1983 al 2001 ha organizzato a Fener il glorioso “Music Festival”: questa fama di
“bravi ragazzi” (che noi non avevamo) ormai è (quasi) unanimemente riconosciuta ai giovani di “Libero Pensiero”.
Tornando alla festa, sono stati una ventina i concerti dal vivo (compresi i dj set che chiudevano le serate) cui si è
potuto assistere durante i cinque giorni della festa, concerti che hanno avuto luogo, alternativamente, su due di-
versi palchi, senza contare gli spettacoli della domenica proposti da bravissimi artisti di strada.
Molte le novità di questa edizione: i bicchieri riciclabili (il festival quest’anno è stato plastic-free), il chiosco
dell’acqua potabile (con tanto di borracce), i particolari allestimenti (cui va dato merito agli ideatori) “disseminati”
all’interno del parco, come i due “alieni” che presidiavano l’ingresso e i “cilindri luminosi”, sospesi in aria, che
hanno contribuito non poco ad accentuare la magia dell’area chill-out.
Restano, ovviamente, quegli “ingredienti” che hanno caratterizzato le precedenti nove edizioni (e che contribui-
scono a far rivivere la stessa, magica atmosfera che si respirava al “Music Festival”): cucina e pizzeria sempre in
funzione, chioschi per la birra sparsi per il parco,
l’enoteca, la chill-out zone, il mercatino etnico, le t-
shirt Reset 2022 (disegnate dal “maestro” Aldo Re-
buli), il campetto di beach volley (con tanto di tor-
neo), i parcheggi presidiati, la zona campeggio at-
trezzata (con docce calde e minimarket), l’ingresso
libero…
Per quel che riguarda la musica, sul secondo palco
(o presso l’enoteca) si sono avvicendati: UNKLE
KOOK - surf rock # ROMEA - trip-hop, hip-hop, jazz,
elettronica # VOSM - electronic # VISCONTI - post-
punk, cantautorale # DERIANSKY - rap, elettronica #
THE BLUES AGAINST YOUTH - one man band #
THE ADMIRALS - reggae # PHONOBEAT - funk.
Su quello principale: ARSSALENDO - pop, electronic
# QUEEN OF SABA - R&B, disco pop, hip-hop #
DEJAWOOD - blues nord-africano, elettronica, hip
hop # BACHI DA PIETRA - rock, cantautorale # SCALPING - thrilling techno-punk hybrid (UK) # VIVA VIVA
MALAGIUNTA - elettronica, folk # BEE BEE SEA - punk, indie, garage # PUNKREAS - ska, punk.
Un programma musicale come sempre di qualità, che ha abbracciato generi diversi. Difficile scegliere tra le varie
esibizioni, tutte di ottimo livello. Personalmente, ho assistito (come ogni anno direttamente dal palco, in qualità di
fotografo e…“servizio d’ordine” sui generis) a uno strepitoso concerto dei Punkreas (non a caso il gruppo di pun-
ta di questo Reset, dall’alto della loro più che trentennale esperienza), ad un’adrenalinica performance dei Queen
of Saba e dei Bee Bee Sea (entrambi delle vere, piacevoli sorprese), a un coinvolgente set degli inglesi Scalping.
9 CRONACA

Con l’affollatissimo concerto del sabato dei Punkreas, in particolare, sembrava proprio di essere ritornati ai tempi
del “Music Festival”: una marea di persone (cinquemila?) hanno cantato, ballato e “pogato” sulle note de “La
canzone del bosco” o di “Acà Toro”. Tra questi, spettatore d’eccezione, anche Davide Toffolo, frontman de I tre
allegri ragazzi morti (e a Sanremo 2021 con gli Extraliscio): senza la consueta maschera di scena, era venuto a
Fener per assistere al concerto dei Viva Viva Malagiunta (con i quali collabora), ma è restato letteralmente folgo-
rato dalle esibizioni dei Bee Bee Sea e dei Punkreas, tanto da rimanere con me a bordo palco fino alla fine. Così
come non si è letteralmente “schiodata” dalle transenne una piccola grande fan dei Punkreas, Nicole (da qualche
anno residente a Quero e che al Reset è stata accompagnata dall’intera famiglia). Nicole - per il suo entusiasmo
- è stata premiata con la salita sul palco durante il concerto e con una foto-ricordo con “Paletta” (il bassista) al
termine, e poi nel backstage con le firme sulla maglietta di tutti i componenti del gruppo, dimostratosi nei suoi
confronti di una gentilezza unica. E quella dei bambini con le proprie famiglie - un aspetto che penso meriti di es-
sere particolarmente evidenziato - è stata una presenza costante in tutte e cinque le giornate, a riprova che il Re-
set è davvero per tutti (e la foto di Nicole in apertura di articolo vuole esserne la testimonianza).
Il pomeriggio della domenica, infine, consueto spazio a RESET KIDS. Il Parco del Piave - “location” ideale anche
(se non soprattutto) per questo genere di intrattenimento - si è riempito di grandi e piccini, che in numerosissimi
han potuto assistere alle esibizioni di bravissimi artisti di strada: FRATELLI BRETELLA CIRCUS FAMILY - teatro
di strada, cabaret # SIRIO ALFIERI - mago, illusionista # LA PICCOLA FIERA DELLA PAURA - teatro, arte con-
temporanea # CIRCO CARPA DIEM - performance, acrobatica # MINIMAL KLEZMER - folk, balkan music.
Insomma, come si può immaginare, il Reset Festival 2022 ha richiesto uno sforzo organizzativo notevole, anche
per superare i mille ostacoli burocratici che ormai “costellano” l’attività delle associazioni. Uno sforzo che però è
stato abbondantemente premiato sia dal gran numero dei partecipanti che dal bel tempo (a parte la serata del
venerdì, in cui comunque tutti i concerti previsti si sono tenuti regolarmente). Per concludere, ancora lodi lodi lodi
a tutti i ragazzi di “Libero Pensiero” guidati da Silvestro Forcellini: continuate così e… “LUNGA VITA AL RESET”.

Le foto in questa pagina: 1.-2.-3. il concerto dei Punkreas e il numeroso pubblico presente; 4. i “cilindri luminosi”
dell’area chill-out; 5.-6. gli spettatori degli spettacoli degli artisti di strada; 7. Davide Toffolo (a sinistra), frontman
de I Tre Allegri Ragazzi Morti, spettatore d’eccezione; 8. I Bee Bee Sea in concerto; 9. i Queen of Saba in con-
certo. Le foto nella pagina precedente: 1. Nicole, piccola grande fan dei Punkreas; 2. i Punkreas in partenza
dall’Hotel Tegorzo dopo il memorabile concerto della sera precedente (con, intruso, l’inviato del Tornado).
10 ATTUALITÀ

“Dona sangue, eviterai che una vita si spezzi

ASSOCIAZIONE FELTRINA DONATORI


VOLONTARI SANGUE
SEZIONE DI ALANO DI PIAVE “ Silvia Mazzier ”

Domenica 23 ottobre
Festa Donatori di Sangue
E’ con grande gioia che, dopo molti anni di attesa a causa della pandemia, l'associazione Donatori di Sangue vi
invita a partecipare alla manifestazione di premiazione dei donatori.
Domenica 23 ottobre verranno riconosciuti i traguardi raggiunti da alcuni nostri concittadini, Donatori di sangue,
che grazie alla costanza nella donazione del Loro sangue hanno reso un servizio inestimabile alla comunità.
Questa è una buona occasione che la popolazione di Alano ha per dimostrare la sua solidarietà e gratitudine ai
suoi Donatori, partecipa anche tu a questa festa.
Grazie anche al prezioso contributo dell'Amministrazione Comunale verranno assegnati:
26 diplomi per 10 donazioni raggiunte;
15 medaglie di bronzo per 15 donazioni raggiunte;
12 medaglie d’argento per 25 donazioni raggiunte;
05 medaglie d’oro per 40 donazioni raggiunte;
02 distintivi per 60 donazioni raggiunte;
01 targa per 80 donazioni raggiunte.
Programma della giornata:
ore 09.15 Ritrovo dei Labari delle sezioni e dei Donatori davanti al Municipio del paese;
ore 09,45 Partenza della sfilata dei Donatori e dei Labari associativi, verso la Chiesa;
ore 10.00 S. Messa;
ore 10.45 Saluto delle autorità;
ore 11,15 Consegna degli Attestati ai Donatori Benemeriti;
ore 13.00 Ritrovo conviviale presso il ristorante “Tegorzo” di Alano di Piave.
Per la partecipazione al pranzo presso il ristorante Tegorzo” è necessaria la prenotazione; contattare, entro il
15 ottobre, ai seguenti recapiti, i sigg.:
Carelle Ornella: 366 3587415 - Dal Zuffo Giuseppe: 347 9206539
Il pranzo ha un costo di 28 € ed è gratuito per i donatori premiati, viene richiesto un contributo di 15 € per
i donatori, 28 € per parenti e simpatizzanti, 15 € per i bambini sotto i 10 anni.

In foto: l’ultima edizione della festa dei Donatori con i premiati nella sala consiliare del Comune di Alano di Piave
11 ATTUALITÀ

Il Veneto legge: appuntamenti ad Alano e Quero Vas


a cura delle biblioteche di Alano di Piave e Quero Vas
Arriva settembre e con settembre arriva la Maratona di lettura "Il Veneto legge" iniziativa alla quale aderiscono
anche le Biblioteche di Alano di Piave e Quero Vas. Una manifestazione che per un giorno mette insieme gli
educatori e tutti gli attori della filiera del libro per promuovere la lettura e i libri coinvolgendo le principali agenzie
(scuole, biblioteche, librerie,
case editrici, lettori profes-
sionisti) rivolgendosi a tutti i
cittadini con l’obiettivo di
contribuire a rendere la pra-
tica della lettura un’abitudine
sociale diffusa e riconosciu-
ta. Si legge per i bambini, gli
adulti, per chi legge e chi
ancora non ha imparato, per
i lettori forti e i non-lettori,
per affermare il valore socia-
le della lettura.
Il tema principale che guida
le letture di quest’anno è la
letteratura di montagna e di
collina nelle sue più ampie e
ardite declinazioni, tema af-
fiancato dalle ricorrenze dei
centenari di Luigi Meneghel-
lo, Dino Buzzati, Alvise Zor-
zi, Attilio Carminati e Paolo
Barbaro.
Le Biblioteche di Alano Que-
ro Vas hanno scelto Buzzati
per questa proposta annuale
iniziando il percorso con un
evento di "riscaldamento"
realizzato sabato 3 settem-
bre in Biblioteca di Alano
grazie all'impegno di Maria
Cristina Meianu e Alessan-
dro Babaian che hanno pre-
parato e letto brani sulla
montagna scritti da Dino
Buzzati.
Si leggerà poi nelle scuole e
in biblioteca e per conclude-
re vi invitiamo agli appunta-
menti che trovate nella lo-
candina qui a fianco.
Conoscere Buzzati e la sua
montagna è un tributo alla
nostra terra, un ricco mo-
mento da condividere.
Vi aspettiamo!

ASTERISCO
La foto di copertina
(M.M.) Immagine di qualche anno fa, in una cantina al momento di torchiatura per spremere fino all’ultima goccia
i chicchi d’uva, in vista di una vinificazione domestica condotta con mezzi antichi, ma ancora efficaci e
dall’immutato fascino per quanti assistevano alle operazioni. Ormai resta quasi solo il ricordo di questi annuali
appuntamenti. Oggi si va di corsa, si porta caso mai al consorzio dove vinificano con strumenti professionali e si
delega il processo della vinificazione alle mani esperte degli enologi. Un prodotto migliore? Sicuramente, ma an-
che l’attesa che la cantina restituisse odori e sapori del vino fatto in casa aveva una propria ragion d’essere.
12 ALPINI

“Di qui non si passa”


recita il motto del “Bassano”
a cura di Gruppo Alpini Monte Cornella
Il Battaglione fece sua una frase del generale Pelloux, che
al ricevimento in onore del Kaiser Guglielmo II, tenutosi a
Roma nel 1888, lodò il comportamento del neo formatosi
corpo degli alpini, di cui era ispettore, davanti ai dignitari
stranieri, a monito del loro valore e della loro capacità di ar-
resto al confine.
La frase, composta a mosaico su una parte del complesso
monumentale del nostro Monte Cornella mi è sembrata
ideale per descrivere l’attività di pulizia, sfalcio e potatura
svolta dal gruppo Alpini Monte Cornella nella giornata di
sabato 27 agosto e ne ho tratto un’interpretazione al pas-
sato: ”Di qui non si passava”.
Se non vivi la montagna nel presente, se qualcuno non se
ne cura e la lascia nel passato, quelli che sono dei bei prati
falciati e dei bei boschetti di faggi e querce diventano in
pochissimo tempo deserte “trincee” di rovi e alte barriere
invalicabili di rami ed erbacce. Dopo una intera giornata di
sfalcio dei prati ai piedi delle casette rosse e in tutta la zona
monumentale, l’obiettivo è stato raggiunto: si passa. Il
gruppo Alpini ha tenuto fede a quello che è uno dei suoi
compiti istituzionali, ovvero permettere a tutti di poter gode-
re delle nostre montagne perché qualcuno, con generosità
ed altruismo ha tenuto in ordine i sentieri e le aree e ora le
pietre nascoste, le scalette semi abbandonate, i muretti co-
perti, riemergono e sono godibili. L’alpino non è abituato a
lodarsi, fa in silenzio. Però è giusto che si sappia che le co-
se non cadono dal cielo e che solo con un impegno colletti-
vo e volontario si può far fronte a sfide impegnative quali
quelle che le nostre montagne e i nostri bellissimi panorami
ci richiedono. Sembra che all’orizzonte si intravedano
grandi possibilità di investimento per le nostre aree monta-
ne da parte delle istituzioni, nell’ottica di valorizzare i borghi
minori offrendo loro la dignità che si meritano. Nel frattem-
po va bene anche un po’ di olio di gomito e il Gruppo Alpini
Monte Cornella risponde ancora una volta “Presente”.

Testo di Marco Bollotto.


Foto: di Lorenzo Antoniazzi
e Marco Bollotto

Nelle foto:
Il sito sul Monte Cornella
ripulito dagli Alpini.
Qui a fianco: sventola la
bandiera, sostituita quella
logora con una nuova.
13

Prenotazioni presso sede Auser Quero


Via Roma, 29
(aperto tutti i pomeriggi ore 15:00- 17:00)
Tel. 0439 787861
oppure presso le referenti:
Alano di Piave BERTONCIN Anna 348 7739644
Campo di Alano BUTTOL Liliana 345 1047200
Fener MELCHIORI Renata 0439 789441
Vas GRILLO Maria 0439 788252
14 CRONACA

Banda Setteville: riparte l’attività


Domenica 19 giugno, nel prato del campo parroc-
chiale di Campo, si è tenuto il concerto di inizio
estate della Banda Setteville, il primo dopo il perio-
do di restrizioni dovute alla pandemia. Numeroso il
pubblico intervenuto per ascoltare “Melodie
d’Estate” in una serata dal clima piacevole, movi-
mentata da improvvisi colpi d’aria che hanno fatto
volare a più riprese gli spartiti dei nostri musicisti. I
primi ad esibirsi sono stati gli allievi dei corsi ac-
compagnati dai rispettivi maestri: Matilde, Aurora,
Ludovica e Linda del corso di propedeutica con la
maestra Gloria Tessaro; Chiara, Matilde, Lucia e
Mariacristina del corso di flauto traverso con la
maestra Elena Pellizzari; Linda del corso di clarinet-
to con la maestra Laura Argenta; Demi del corso di
oboe con il maestro Davide Mori; Nicolas del corso
di percussioni con il maestro Fabio Dalla Vedova;
Francesco e Cristian rispettivamente dei corsi di
tromba e tuba con il maestro Nicola Damin. A se-
guire si è esibita la Banda Setteville guidata dal
nuovo direttore artistico Paolo Zanin, al suo primo
concerto con il nostro gruppo bandistico. Gli ap-
plausi ricevuti per l’esecuzione del programma te-
stimoniano il successo dell’iniziativa e
l’apprezzamento da parte del pubblico. La Banda
Setteville, nata come Banda Cittadina di Alano di
Piave si appresta a festeggiare i vent’anni dalla sua
costituzione. Correva infatti l’anno 2003 quando
l’Associazione Ex Emigranti, nella persona di Libe-
rale Errandi, e Fabrizio Tessaro, primo presidente,
vollero ricreare una banda musicale in paese. Gra-
zie a loro, tanti giovani hanno potuto e possono av-
vicinarsi alla musica e partecipare ai corsi di stru-
mento organizzati dal direttivo con musicisti professionisti. I corsi sono aperti a chiunque, giovani e non, e costi-
tuiscono una grande opportunità per tutta la comunità. Oggi la Banda Setteville rappresenta i Comuni di Alano e
Quero Vas e riceve i contributi dall’Unione Setteville. Dopo Fabrizio Tessaro la presidenza è stata ricoperta da

Valentino Tessaro, Roberto Forcellini e ora da Gloria


Tessaro. I maestri Domenico Capretta, Alberto Perenzin
e Laura Argenta si sono succeduti negli anni nella dire-
zione artistica. Nel 2011 il maestro Perenzin ha costituito
la Banda Giovanile, poi guidata dalla maestra Laura Ar-
genta, con l’intento di creare un gruppo unito anche dal
punto di vista umano e di preparare i musicisti
all’ingresso in Banda. Le restrizioni dovute al Covid-19
hanno interrotto purtroppo le attività di questa formazio-
ne che ci auguriamo possano riprendere prima possibile.
La Banda Setteville rappresenta un’importante realtà del nostro territorio per favorire sia la diffusione della cultura
musicale sia una sana opportunità di aggregazione tra le persone. In foto: con Errandi, gli allievi, sul Tomba il 17 Luglio).
15 ATTUALITÀ

Dal porta a porta al cassonetto stradale a svuotamento automatico


Quero Vas, novità in vista per raccolta rifiuti
Da ottobre/Novembre predisposti contenitori stradali anche per il secco
La Società Bellunum, incaricata della raccolta dei rifiuti urbani per Quero Vas, sta lavorando, di concerto con i re-
sponsabili degli uffici comunali, alla riorganizzazione della raccolta in paese.
All’attuale sistema di conferimento di vetro e plastica in contenitori stradali si aggiungerà quello per la raccolta del
secco non riciclabile, che passerà dal porta a porta al sistema dei cassonetti stradali. Il residuo secco non ricicla-
bile è tutto ciò̀ che rimane una volta separato l’umido organico e gli altri rifiuti riciclabili. Se facciamo una buona
selezione, il residuo sarà̀ davvero poca cosa.
Una tessera per accedere ai cassonetti. Ad ogni utenza sarà fornita una tessera che con-
sentirà di aprire e depositare la spazzatura nei cassonetti che verranno sistemati nelle piaz-
zole ecologiche.
Il vecchio secchio dei rifiuti. Ogni famiglia potrà conservare il vecchio secchio a suo tempo
consegnato per la raccolta porta a porta della frazione del secco. Nel caso si danneggi e non
sia più utilizzabile sarà possibile portarlo all’ecocentro per lo smaltimento.
Un ufficio informazioni. E’ prevista la presenza per due tre ore a settimana, nella sede muni-
cipale, di un incaricato della ditta di raccolta per fornire spiegazioni, dare consigli e risolvere eventuali criticità.
I sacchetti per i rifiuti. La distribuzione dei sacchetti non ha più corso e, pertanto, si potranno usare quelli che
ancora si ha in casa oppure quelli che si possono acquistare in negozio per la raccolta rifiuti.
I cittadini saranno avvisati per tempo dell’avvio di queste nuove modalità dei rifiuti.
La collaborazione di tutti sarà fondamentale per garantire un servizio efficace ed efficiente, con l’obiettivo di
mantenere pulito il proprio paese.

Dal 13 09 torna il treno Feltre/Montebelluna…


Stando alle notizie di stampa e alla consultazione dell’orario ferroviario ufficiali, da metà settembre si potrà ri-
prendere a viaggiare in treno sulla tratta Feltre Montebelluna. I lavori di elettrificazione su questo percorso sono
praticamente ultimati, mentre fervono ancora altri stralci del cantiere dedicato alla elettrificazione della linea. Do-
po Feltre ancora non si passa, per il momento. A Fener, inoltre, sono previsti altri lavori per realizzare la stazione
di distribuzione energia ai binari, nell’area che è stata liberata con la demolizioni dei vecchi depositi.

…e la galleria di Segusino riapre a Dicembre


Slittano di un mese i tempi previsti dall’Ordinanza di Veneto Strade del 07 luglio scorso. Il blocco del transito in
galleria doveva cessare il prossimo 4 Novembre. Attualmente risulta effettuato lo scavo del tratto drenante le ac-
que di infiltrazione e sono previste opere di impermeabilizzazione e di convogliamento delle acque. La riapertura
della galleria, prevista entro dicembre, darà sollievo al traffico sulla destra Piave, parecchio congestionato que-
sta estate, specialmente nei fine settimana, con il formarsi di code chilometri anche nel centro Quero, visto che
molti cercano di evitare la coda sulla Feltrina, imbottigliandosi però a Quero e lungo la Calnova. Disagi cui non
siamo abituati che speriamo trovino una soluzione alla conclusione dei lavori di sistemazione della galleria.

ASTERISCO
Ridon insieme
di Alessandro Bagatella
A la scola del partito
Amighi - al osa al capogruppo – par aver successo in te le votazion, dovon dir sempre la verità, anca a costo de
dir busie!
Carità
An poro can al sona al campanel de na veciota e a la siora che se presenta al ghe dis che al a fam: averiela
qualcosa da magnar? Ghe varielo ben anca na menestra del dì prima? Zerto, siora. Alora al torne doman.
Un minuto appena
Caro, la ghe fa la femena a l’om prima de ndar via solche par an minuto, sta atento al menestron: daghe na mi-
siada ogni meda ora e ricordete de tirarlo via dal fogo fra tre ore circa.
Do dal balcon
Mama, mama! Al bocia spasemà al osa a so mare. Al papà a l’é drio butarse da la finestra! Dighe a to pare che
mi ghe o fat solche i corni e nò le ale.
16 CRONACA

Ricordo di Gianfranco Coppe “Caco”


di Italo Rizzotto
Martedì 2 agosto, a Segusino, è stato dato l’ultimo saluto a Gianfranco Coppe
detto “Caco”, classe 1946. Oltre a parenti, amici e alpini era presente una folta
rappresentanza di ex calciatori che erano stati suoi compagni nelle squadre in
cui aveva militato (Valdosport, Segusino e, soprattutto, Tegorzo, sia FIGC che
Amatori). Come Tegorzo impossibile non ricordarlo nella formazione che vinse,
alla fine degli anni ‘70, la Terza categoria con conseguente promozione; giocava
da stopper formando una coppia centrale straordinaria con l’alanese Giorgio Du-
righello che poi ritroverà, qualche anno più avanti, nel Calcio Club Tegorzo Ama-
tori, dopo una breve parentesi nel Segusino. Purtroppo gli Amatori, pur essendo
sempre protagonisti, non sono mai riusciti a vincere i tornei organizzati dal Cen-
tro Sportivo Italiano di Feltre.
Nella sua lunga militanza al Tegorzo ha sempre indossato la fascia da capitano
dimostrando serietà, correttezza e grande disponibilità nei confronti degli allena-
tori e dei compagni; nello spogliatoio quando parlava lui nessuno osava contrad-
dirlo. Era sempre entusiasta di ogni trasferta, sia che si andasse a Pullir, San Vit-
tore o Monaco di Baviera, ma la sua preferita era Cormons, cittadina friulana del Collio famosa per la sua produ-
zione di vini; in una delle quattro trasferte coniò una delle sue celebri frasi: “il Cormorano (ottimo vino locale) ti dà
una mano”. Le altre erano quelle rivolte a Remigio Furlan: “Negro, se tu bon de taser”, “...io canci” e, rivolta
all’arbitro dopo l’espulsione di un compagno, “alora ci pari fuori tuti”. Ora, per la prima volta, è uscito dal campo
senza essere sostituito ed è stato convocato in una rappresentativa di alto livello che parteciperà ai mondiali in
Qatar guidata da Enzo Bearzot e Italo Tomasi con la seguente formazione: Garella, Bellugi, Facchetti, Bepi Cec-
cotto, “Caco” (capitano), Scirea, Renzo Coppe “Marciò”, Gigi Dallo “pretòr”, Paolo Rossi, Maradona, Tonino Verri.
Nel suo ultimo viaggio ho voluto fargli indossare la fascia con la C di capitano e un’altra è stata posta sulla bara.
“Un capitano, c’è solo un capitano” è un celebre ritornello riservato solo ai grandi quali Baresi, Scirea, Totti.

ALTRI DECESSI Numerosi anche nel mese di agosto i decessi nella nostra zona: ad Alano, a distanza di poche
ore, i coniugi Meneghetti, il pittore Elvio, classe 1925, e la moglie Irma, classe 1927, a Segusino Dora Benato
vedova Coppe di 89 anni, a Campo Liliana Zanivan, classe 1932, vedova di Samuele De Paoli, in Comune di
Quero Vas Ferruccio Deon di Caorera, 70 anni, Terenzio Mondin di Prada, 59 anni, Cristian “Icia” Bagatella di 45
anni, Giovanni Berton di 92 anni e Giovanna Mondin di 89 anni, vedova di Stefano Mondin. Alle famiglie le con-
doglianze della Redazione.

Esasperati i mandriani di Malga Pradalon


La difficile convivenza con i lupi
di Alessandro Bagatella
Presenti giorno e notte e non proprio ospiti
graditi i lupi nell’area della malga. I nostri
amici Giuseppe Curto e Illenia sono esa-
sperati per la presenza di una famiglia di lu-
pi che non solo girovagano intorno alla ca-
sera di notte, ma da qualche giorno si van-
no vedere anche durante la giornata. “Non
possiamo riposare più, sempre all’erta, con
la paura che assalgano qualche mucca”. Da
anni Giuseppe e Illenia monticano Malga
Pradalon alle pendici del Tomatico. Qualche
scorribanda di lupi, testimone della loro pre-
senza, c’era stata negli anni scorsi, ma di
casa come ora non si erano mai visti. An-
che le bestie sono nervose, perché vedono
che non sono i cani che le raggruppano sot-
to l’ordine dei proprietari. La pastorizia e la
monticazione preservano la montagna dall’abbandono, offrendoci prodotti genuini: formaggi, burro, ricotte, ca-
ciotte e quant’altro. “Speriamo si trovi una soluzione” hanno ribadito i mandriani, “altrimenti siamo costretti a
scendere prima del previsto e lasciare la malga in abbandono”. Foto dell’autore: Malga Pradalon
17 LETTERE AL TORNADO

Festeggiati in compagnia i 25 anni in Calzedonia


di Michele La Placa
Chi l’avrebbe detto, allora, che
sarei rimasto così tanto tempo in
quel luogo di lavoro, quando nel
lontano 22 novembre del 1996
iniziai in prova a lavorare come
operaio addetto al taglio presso il
nuovo stabilimento di Calzedonia
a Segusino. Ricordo che in quel
periodo stavo setacciando tutte le
fabbriche di occhiali della zona e,
ad un certo punto, fermandomi al
civico 12 di viale Europa ho
pensato: “Vabbè, anche se
Calzedonia sarà probabilmente un
lavoro per donne, lasciamo il
curriculum anche qui”.... Di lì a
pochi giorni mi arrivò la chiamata
ed iniziai ad imparare le due fasi
di lavoro di mia competenza: la
“faldatura”, tramite un macchinario
che scorrendo sopra un lungo
tavolo svolgeva una pezza di tessuto avanti ed indietro formando una pila di strati chiamata “materasso”; il
“taglio”, con un altro macchinario che prelevava i “materassi” lasciati a riposo nella zona intermedia dei multipiani
e ritagliava tutti gli elementi di un “piazzato” creato al computer da una persona che aveva come obiettivo
sprecare meno tessuto possibile. Gli elementi ricavati venivano poi imbustati, inscatolati e spediti nei vari
laboratori in giro per l’Italia dove venivano assemblati e diventavano di fatto il prodotto finito, che poteva essere il
boxer da uomo, la canotta da donna o il bikini. Nel corso degli anni l’azienda iniziò a delocalizzare, spostando
buona parte della produzione in Croazia e lasciando inizialmente solo i costumi da bagno a Segusino.
Attualmente in loco rimane solamente la fase di progettazione di tutti i costumi da bagno di Calzedonia. La
produzione viene fatta in molte parti del mondo, dall’Est Europa all'Asia. Nel 2004 si decise appunto di
smantellare la fase di produzione e ci fu una fase transitoria in cui si fece il controllo qualità dei prodotti finiti, in
cui si decideva appunto quali capi potevano andare in negozio e quali nella seconda scelta. In quel periodo, a
seguito proprio della grande quantità di capi rimasta invenduta perché difettosa, il dottor Veronesi decise di aprire
i primi spacci, a Vallese di Oppeano, a fianco della vecchia sede di Calzedonia, e poi a Segusino nel 2006. A tutto
il personale rimasto nel limbo fu chiesto di intraprendere questa nuova avventura, passando dal settore primario
al settore terziario. Io in un primo momento rifiutai. Nel 2008 dovetti accettare, e dopo sei mesi di
“distaccamento”, in forza a Calzedonia (industria), ma in prestazione di lavoro presso Intimo 3 (commercio),
firmai definitivamente per il settore del commercio. Il luogo di lavoro è sempre rimasto lo stesso, ma oltre il
settore, sono cambiati spesso i colleghi, i superiori, anche il modo di lavorare. Ci sono stati lavori di
riammodernamento nel 2011, e quelli in corso… Si è affrontata
una pandemìa... Non tutto passa senza lasciare il segno, e
rimangono i ricordi e le amicizie... Quando ho saputo che avrei
ricevuto una somma in denaro in occasione del compimento del
venticinquesimo anno di permanenza in azienda, ho pensato che
era il momento giusto per condividere la gioia con le persone che
mi hanno accompagnato nel raggiungimento di questo obiettivo. E
così è cominciata la ricerca delle persone che negli anni avevano
lasciato un segno su di me e, credetemi, sono andato indietro
anche di oltre dieci anni. Ora mancava una data che andasse
bene al maggior numero di persone; dopo vari consulti e date bruciate, ho deciso di fissarla il 24 giugno. La
location non poteva non essere il Ristorante Tegorzo, che mi vede da oltre vent’anni e dove sono coccolato come
uno dei fedelissimi da Francesca, con la “discepola” Nadia, da Renzo, dai membri della cucina, in primis la
signora Paola, e dal resto della famiglia Gerlin. Per rendere maggiormente l’evento memorabile, ho chiamato mio
fratello Paolo per il servizio fotografico e ordinato una cornice “evento” per immortalare i momenti della serata.
Circa 40 gli invitati, ricevuti all’ingresso con un aperitivo, e quando la pattuglia è al completo, vengono scattate le
foto di rito, e poi tutti a tavola, assaporando ogni piatto tra una chiacchiera e l’altra. Momento toccante per me è
stato quando mi sono stati consegnati dei pensieri, tanto da non avermi fatto trovare le parole per ringraziare tutti,
nel momento in cui sono stato chiamato a gran voce. Colgo l’occasione per ringraziare tutte/i le/i partecipanti per
la riuscita dell’evento e la famiglia Gerlin per la speciale realizzazione della cena. E confido di aver aperto un
modo per coltivare amicizie nate sul posto di lavoro e mantenute nel tempo...
18 LETTERE AL TORNADO

Un doloroso inganno all’italiana


di Angelo Ceccotto
Far memoria per qualcuno diventa noioso ma ancora una volta il Governo si è frantumato al cospetto di una
vergognosa scelta politica al Senato della Repubblica. Quel Senato che più volte ho menzionato divenuto la
clava giustizialista dei partiti che, con odiosa abilità e convenienza, “falciano” le aspettative degli italiani. E bensì,
da italiano, mi piace risvegliare le porcherie che hanno danneggiato la nostra vita pubblica fatta di vendette e
odio verso chi aveva le idee chiare di uno snellimento di una parte primaria dell’apparato burocratico nazionale.
Ricordiamola quella parte interessata: “la radicale riforma del Senato della Repubblica, la cui principale funzione
sarebbe diventata quella di rappresentanza delle istituzioni territoriali, concorrendo paritariamente con l'altra
Camera all'attività legislativa solo in determinati casi. Il numero dei senatori sarebbe stato ridotto da 315 a 100
membri, i quali - eccetto cinque nominati dal Presidente della Repubblica - sarebbero stati eletti dai Consigli
regionali fra i loro stessi componenti e fra i sindaci dei propri territori. La Camera dei deputati sarebbe rimasta
quindi l'unico organo ad esercitare la funzione di indirizzo politico e di controllo sull'operato del Governo, verso il
quale sarebbe rimasta titolare del rapporto di fiducia”. Se non ci fosse stata quella sfiducia forse oggi non
saremmo in balia dell’incoscienza di certi partiti che ora si affannano come sempre nell’incolpare gli altri per
scelte scellerate facendo cadere l’autorevole Governo del prof. Mario Draghi come fecero a suo tempo con
Renzi. Il caso vuole che i fatti di allora siano fonte degli stessi partiti di oggi, che cercano di imbrogliare con
miserabili scuse il popolo italiano. Ciò dimostra la volubilità dei politici nazionali, in quella che è la specialità
radicata nel cambiare casacca partitica secondo convenienza. Ma cosa è successo questa volta in Senato?
Dapprima i nottambuli grillini hanno tolto la fiducia al galantuomo e arguto Mario Draghi per non aver esaudito in
pieno le loro richieste, questo possibile avendo la maggioranza di senatori. In seconda seduta salivano sul carro i
nobili sapientoni di Forza Italia e Lega che, in base agli ultimi sondaggi, hanno dato il colpo micidiale al Governo
umiliando gli italiani e bloccando così quelle normative e agevolazioni primarie tanto decantate dagli stessi
voltagabbana. Ora non stupisce l’astuta abilità di far cadere su altri le proprie malefatte, infischiandosene del
danno che ha colpito alle spalle il popolo italiano. Come riemergono le contraddizioni, le offese, gli odi, le
trasversali vendette, sfidandosi pur di occupare la prossima poltrona. Li vediamo sgomitare nel rincorrere la
simpatia televisiva per avvantaggiarsi su altri per il voto decisivo che garantisca loro di sedersi nuovamente sullo
scanno parlamentare. Gesta di politici inaffidabili fautori di comportamenti senza morale e pudore affermando con
abilità che la scelta fatta era necessaria. Provino a interrogare i lavoratori, i pensionati, gli artigiani, i
commercianti, gli imprenditori, i rappresentanti dei vari settori dall’onesta professione, i dottori, i professori, i
maestri, gli infermieri e tutte le categorie che si aspettavano quel pizzico di sostegno economico che dovevano
approvare al Senato. Dal mio poco comprendere, questi se ne fregano giocando sulla pelle degli italiani,
ascoltateli nei vari dibattiti televisivi, dove una sera dicono una cosa, il mattino dopo ne dicono un’altra, quando
non sono ripetitivi riproponendo il solito ritornello. Ascoltateli e vi renderete conto, meditate pure sulle promesse
fatte nelle precedenti campagne elettorali che ricalcano le stesse cose se non ora con qualche aggiunta. Mi è
d’obbligo affermare che governare non è facile per nessuno, ancor più quando c’è un’aggregazione di partiti di
culture diverse e programmi diversi laddove necessitano valutazioni ponderate e soggette a qualche
compromesso. Questi non si vergognano del male fatto al popolo togliendoli il pane promesso, quel pane
necessario per quei poveri figli che stendono ansiosi la mano per quel boccone. E’ uno squallido degrado politico
che ha stupito il mondo per lo sgambetto fatto al premier Mario Draghi, un personaggio che gode di stima per
serietà e concretezza. Importante era silurarlo per un voto anticipato di convenienza basato sui sondaggi,
tralasciando l’incamerare i soldi europei che servono a migliorare la sorte del popolo a e sfamare quanti
attendono quel sussidio per pagare le bollette di ogni genere. A chi importa lo status di chi ha fame, è più
importante mantenere il proprio benessere tenendo la pancia piena, godendo di abbondanti pranzi e cenoni, oltre
a usufruire di uno stipendio da capogiro seguito da infinite agevolazioni. E’ qui che si misura la realtà, la serietà,
la moralità di un politico. Quanti di questi politici italiani danno seguito a questi fondamentali valori?

Vigiliamo sul potere


di Angelo Ceccotto
Ahimè, pur non essendo a digiuno sulla conoscenza della politica italiana, e guardando a ritroso la storia, è un
momento difficile per esprimere delle opinioni su classificazioni o orientamento politico anche per gli esperti
opinionisti. Con il travaso di politici da un partito all’altro secondo convenienza, oltre alla sforbiciata del numero
dei parlamentari, si è creato un groviglio perdendo ogni riferimento e approssimativa valutazione. Su questo
miscuglio, mi soffermo innanzi all’aggressiva propaganda che sta degenerando rispolverando la definizione
“potere”, parola e significato che mi fanno rabbrividire, risvegliando nella mia mente le molteplici narrazioni dei
Reduci di Guerra, di quel potere dittatoriale emerso con abilità da sotto la cenere, sortito da una debole
democrazia, nonché dall’indifferenza di una giustificata ignoranza politica, non meno dalla restrizione informativa
territoriale di quel tempo. Non ho motivo di fare una distinzione ideologica tra qualsivoglia partito, ma porre
l’attenzione su un’affermazione emersa in un’intervista dal segretario politico Matteo Salvini ove “il volere è
potere”, una precisa e distinta indicazione di supremazia e di conquista. Tale sortita pone degli interrogativi, ancor
19 LETTERE AL TORNADO

più sul tanto invocato presidenzialismo dalla politica di destra, che da mia interpretazione è il primo passo se non
la porta aperta per la dittatura come riscontrabile in questi tempi nel mondo, dove votazioni presidenziali libere e
democratiche sono poi divenute potere dittatoriale ponendo in schiavitù il popolo. Il “potere”, esentato nelle
circostanze di utilità giudiziaria, diviene ingombrante poiché spazia in abili ambizioni di dominio e di supremazia
acquisendola con ogni mezzo di seduzione, divulgando una propaganda incontrollabile di prepotenza senza
limitazioni verbali, oltre a deragliare in comportamenti eccessivi esondando in sottomissioni clientelari. Come
pure non va sottovalutato l’umiliante condizionamento di sudditanza imposta sui più deboli considerati scarto
umano da sfruttamento. Sì detto, non nascondiamoci dietro scusanti di simpatia o lasciandoci trascinare da
incantevoli slogan, come pure non adagiamoci con leggerezza nell’indifferenza o nel menefreghismo cosicché un
giorno per scelte sbagliate si rimpianga a caro prezzo la nostra democrazia sia pur difettosa, che però ci ha
protetti fin d’ora da ogni sorta dittatoriale. Non sfuggiamo alla memoria degli anni bui e drammatici subiti dal
popolo italiano in nome di quell’incantevole “potere” che li rese poi schiavi, quel potere ingannevole che costò
troppi morti e sofferenze. Chiediamolo ai nostri nonni e padri, forse quelle narrazioni ci faranno riflette, dato che
costoro sapranno mettere ben in evidenza quel potere che costò a loro e ai loro familiari tanti sacrifici.

Per tutti i bambini nati dal 2010 al 2015, la società A.S.D. SETTEVILLE avvierà dal 26 set-
tembre 2022 a fine aprile 2023 una SCUOLA DI CALCIO A 5, che si terrà nella PALESTRA di
VAS tutti i lunedì e i mercoledì, dalle ore 17.30 alle ore 19.30.
Under 12 anni 2010-2011-2012: lunedì e mercoledì, ore 18.30 - 19.30
Under 10 anni 2013-2014-2015: lunedì e mercoledì, ore 17.30 - 18.30
Tutti gli iscritti alla scuola parteciperanno ai vari raggruppamenti e campionati regionali del-
le rispettive categorie.
Per informazioni: e-mail asd.setteville@virgilio.it - cell. 340 5727481 / 339 4714529

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20 CRONACA

Presentato a Valdobbiadene “Primi canti di cinciallegra”, la sua prima raccolta di poesie

L’emozione ha la voce di Giorgia Lubian


di Silvio Forcellini
“L’emozione non ha voce”, recita una celebre canzo-
ne. Lo scorso 31 agosto, invece, l’emozione ha avuto
la voce della fenerese Giorgia Lubian, che a Val-
dobbiadene, in Villa dei Cedri, ha presentato il suo
primo libro di poesie “Primi canti di cinciallegra”.
Una bellissima serata - proposta dalla Consulta per
la cultura del Comune di Valdobbiadene all’interno
della rassegna “Mercoledì d’autore” - in cui, ai versi
delicati di Giorgia che arrivano dritti al cuore, si sono
abbinate alla perfezione le note di due autentici vir-
tuosi del flauto, Claudio Montafia e Mara Comelato
(nella foto in basso a destra), che hanno eseguito un
programma scelto accuratamente per l’occasione
che spaziava da Bach a Vivaldi. Le poesie di Giorgia, una più bella dell’altra (e non a caso il libro è già alla prima
ristampa), sono state lette - in una sala strapiena, con oltre 120 spettatori - dalla professoressa Luciana Pillonetto
(nella foto in basso a sinistra), che ha il grande merito di aver stimolato Giorgia e collaborato con lei nella stesura
della raccolta. La stessa Giorgia, che ha nascosto benissimo l’emozione, dopo essersi presentata si è soffermata
particolarmente sull’importanza della poesia (e dell’arte in genere), “luoghi” in cui ci si incontra…con gentilezza,
grazie al proprio “mondo interiore” di cui tutti siamo dotati. Particolarmente commovente l’intervento di Annalisa
Todoverto, presidente dell’Aism di Treviso (associazione cui andrà parte del ricavato dalla vendita del libro), che
ha ringraziato Giorgia anche per la forza e la serenità che riesce a trasmettere alle altre persone colpite dalla
sclerosi multipla. E sulla forza e sulla serenità di Giorgia, grande donna, non ci piove. Nel 2003 le viene diagno-
sticata la sclerosi multipla e la malattia la costringe a rivedere i suoi programmi lavorativi e a riorganizzare la quo-
tidianità. Fa sua la frase preferita del nonno Bepi: “La differenza, nella vita, non la fanno le cose che ci accadono
ma il modo in cui le affrontiamo”. Trova, nell’utilizzo della pittura e della poesia, gli strumenti per dare voce al
proprio “mondo interiore”. E spiega perfettamente il concetto partendo dal titolo della raccolta: “Le Cinciallegre
sono note soprattutto per essere assai ciarliere e infatti modulano i loro canti in maniera molto complessa e arti-
colata. Ma possiedono tante altre caratteristiche veramente singolari. Quella che maggiormente mi ha colpita e
ispirata nella scelta del titolo, è la capacità che esse hanno di trovare delle strategie intelligenti per trasformare in
opportunità le sfide che incontrano. Non si tratta solo della capacità di sapersi adattare alle situazioni. Le Cincial-
legre sono animate da un vero e proprio spirito curioso che le spinge ad essere coraggiose oltre i limiti imposti lo-
ro dalla natura. Ma è così per tutti noi. Possiamo davvero trovare le risorse di ingegno e creatività per far diventa-
re occasioni di crescita le difficoltà che la vita ci impone. Ed è ciò che ho cercato di fare io. Questa raccolta
rappresenta proprio una di queste preziose opportunità”. Insomma, è stata davvero una di quelle serate che fan-
no bene allo spirito.

P.S. “Primi canti di cinciallegra” di Giorgia Lubian può essere acquistato - alla modica cifra di 10 euro - a Valdob-
biadene presso la cartolibreria “Endimione” o a Conegliano presso la libreria “Canova”. Prossimamente sarà re-
peribile anche su Amazon e su altre piattaforme, ma chi fosse interessato può rivolgersi anche al sottoscrit-
to (cell. 348.3142633) per averlo. Vi godrete così gli intensi versi di Giorgia, facendo anche del bene: infatti,
come detto in precedenza, parte del ricavato dalla vendita (cioè tutto quel che resterà pagate le spese di stampa)
andrà all’Aism, Associazione Italiana Sclerosi Multipla.
21 COME ERAVAMO

Al di là del ponte di Fener


di Silvio Forcellini
Nella foto a fianco, l’osteria “dalla Bian-
ca” “incastonata” nella roccia proprio
all’imbocco del “vecchio” ponte di Fener,
sul versante segusinese. Il “vecchio”
ponte sul Piave - lesionato più o meno
nella parte centrale nella seconda metà
degli anni Sessanta, a causa del transito
di un mezzo pesante, e “rattoppato”
provvisoriamente con una passerella
rialzata a senso unico alternato (in basso
a sinistra) - fu poi abbattuto per far spa-
zio a quello che percorriamo oggi, risa-
lente alla metà degli anni Settanta, così
come fu abbattuta anche l’osteria in que-
stione.
Molti nostri lettori certamente se la ricor-
deranno, gestita da Bertilla Bello fino al
1963, e poi (fino alla chiusura dieci anni
dopo e al conseguente abbattimento) da
Angelo e Bianca Bello. Pochi invece credo siano a conoscenza
della presenza - sempre al di là del ponte, sul versante di Se-
gusino - di una seconda costruzione. Nella cartolina postale in
basso a destra, che reca la didascalia “Fener dal Ponte sul Pia-
ve”, è riportata una foto del “vecchio” ponte scattata nel 1903.
Fino alla vigilia della “Grande Guerra”, all’imbocco del ponte
sorgeva anche una seconda costruzione (ben visibile sulla de-
stra della foto), destinata ad ospitare i funzionari chiamati a ri-
scuotere una specie di pedaggio, il cosiddetto “ponteggio”. Al-
trettanto ben visibili, all’imbocco del ponte, i cancelli che ne
precludevano l’accesso.

ATTUALITÀ

Nuove regole per l’isolamento


dei soggetti Covid positivi
La Regione Veneto oggi ha divulgato la circolare ministeriale che abbrevia i tempi di isolamento per i soggetti con
positività Covid. Più in dettaglio:
le persone positive al Covid, sempre asintomatiche o asintomatiche da almeno 2 giorni, possono terminare
l’isolamento con tampone negativo (rapido o molecolare) dopo 5 giorni dal primo tampone positivo;
in caso di positività persistente, l’isolamento comunque si conclude dopo 14 giorni dal primo tampone positivo.
Belluno, 1 settembre 2022
22 ASTERISCO

Per riconnettere il passato e il presente della Comunità


L'arte del ricamo
di Ivana Bernardele
Ricamare non è solo un passatempo tipicamente femminile, è anche
un’occasione di confronto, un atto di indipendenza che passa attraverso il gesto
di creare qualcosa di bello. Si commette un grave errore a pensare che ricami e
merletti siano semplici addobbi per agghindare tovaglie da corredo o centrini da
vetrinette delle nonne; alcuni sono veri e propri manufatti artistici dalle forme più
varie. Ci sono ancora donne che sanno usare agevolmente ago e filo, telai,
tombolo, uncinetti e fuselli e realizzano delle opere che spesso sono dei
capolavori. In molte zone queste competenze si tramandano di madre in figlia (e
le figlie di madri indaffarate possono contare su corsi organizzati da associazioni
varie). Inoltre queste tradizioni artigiane possono anche essere fonte di reddito perché immettono nel mercato
lavori unici, non serializzati come tutto quello che si trova nei supermercati in offerta speciale.
Il Gruppo Filò di Alano di Piave è un insieme di esperte ricamatrici locali, custodi dei segreti e dei valori identitari
delle varie tecniche e rappresentano il tramandarsi del
ricamo nel territorio, testimoni di un’arte versatile e di
straordinaria modernità. Sono circa una decina e non
hanno nessun vincolo di presenza obbligatoria perché
la partecipazione è libera e aperta a chiunque sia
interessato (anche non residenti ad Alano di Piave). Si
trovano generalmente ogni venerdì pomeriggio a Villa
Cinespa, in uno spazio messo a disposizione
dall’amministrazione comunale.
Abbiamo ammirato alcuni dei loro lavori (tutti da
considerare pezzi unici) esposti alla 27a edizione della
mostra di pittura e artigianato allestita lo scorso mese di
luglio ad Alano di Piave.
Le donne che fanno parte di questo laboratorio hanno
la possibilità di esprimere se stesse in modo creativo e solidale sostenendosi a vicenda con le rispettive
competenze. La signora Corona Mondin, una delle frequentatrici storiche del gruppo (nella foto sotto, al centro,
con Laura e Flavia), ci ha spiegato che la passione per il ricamo le fu trasmessa quando, bambina di sei o sette
anni, cominciò a frequentare la scuola del lavoro gestita dalle Suore Giuseppine (le stesse che gestivano l’asilo
della parrocchia) e da allora la sua passione ha sempre continuato a crescere.
Tutte le frequentatrici del gruppo sono concordi nell’affermare che ricamare non è facile, ci vuole grande
pazienza, ma assorbe così tanto che ti permette di rilassarti totalmente concentrandoti su di una singola cosa.
23 CORSA

In quota, di corsa…
di Michele Remor
Mi ritrovo per l’ennesima volta a partecipare ad una delle corse in monta-
gna più blasonate a livello mondiale, nel mitico circuito dell’UTMB (Ultra
Trail du Mont Blanc), dove dal 2014 ho preso parte a due edizioni della
CCC, corsa da 100 km con 6000 m di dislivello positivo, una UTMB da 170
km con 10000 m D+, una TDS da 120 km con 7500 m D+ ed altre due
TDS nel percorso rivisto da 145 km con 9000 m D+.
Tutte le corse si svolgono attorno al magnifico massiccio del Monte Bianco
attraversando le montagne di Italia, Svizzera e Francia con arrivo a Cha-
monix.
E quest’anno ho preso parte nuovamente alla TDS (acronimo di Sur les
Traces des Ducs de Savoie) dopo che lo scorso anno era stata interrotta a
causa di un incidente mortale occorso ad un ragazzo della Repubblica
Ceca che si trovava poco davanti a me.
La TDS si articola tra Italia e Francia, lungo un percorso molto più selvag-
gio, difficile e tecnico delle altre, dove salite e discese estremamente im-
pegnative non danno mai tregua dall’inizio alla fine regalandoti però degli
scorci meravigliosi su ghiacciai, pascoli e laghi alpini, correndo giorno e
notte in compagnia di altri atleti ed amici provenienti da ogni angolo del
mondo.
Sono corse difficili ed impegnative, che richiedono lunghe preparazioni e
mesi di allenamenti, tagliare quel traguardo a Chamonix regala delle emo-
zioni uniche ed ogni volta dopo tanta fatica ci si promette che sarà
l’ultima….ma poi :)

Bella, tecnica, selvaggia, esigente,


non mancano gli aggettivi per de-
scrivere la TDS®. Acronimo di "Sur
les Traces des Ducs de Savoie"
(sulle Tracce dei Duchi di Savoia),
la TDS® collega la Valle d'Aosta al-
la Savoia, alla scoperta dei villaggi
del Tour del Monte Bianco e delle
montagne che li circondano. Per-
correre questo terreno di gioco uni-
co nel suo genere significa cammi-
nare sui sentieri dove la storia e la
montagna, la tecnicità del terreno e
la gentilezza dei suoi abitanti si
fondono. Oltre alla sua tradizionale
partenza da Courmayeur, la nuova
TDS® esplorerà la regione del
Beaufortain. L'itinerario propone
una traversata dei luoghi essenziali
del massiccio come il Pas d'Outray, In foto: Michele all’arrivo e vari scorci
panoramici ripresi durante la corsa.
con la sua vista mozzafiato sulla
Pierra Menta e il Grand Mont, luoghi mitici dello sci alpinismo. Per non parlare di Hauteluce, con i suoi borghi ti-
pici e la sua vista mozzafiato sul Monte Bianco. Tratto da: https://utmbmontblanc.com/it/home
Michele ha gareggiato portando i colori del Gruppo Sportivo Astra. Il suo tempo: 36h22m15s
24 LIBRI

Le meraviglie del duemila


di Loris Curto
Emilio Salgari, nel romanzo poco noto “Le meraviglie del duemila” imma-
gina che i due protagonisti, James Brandock e lo scienziato Toby Holker,
nel 1893 entrino in uno stato di sospensione delle funzioni vitali grazie ad
un siero ricavato da una pianta chiamata “il fiore della resurrezione”, per
essere risvegliati nel 2003. Precisiamo che una parte di quanto immagina-
to da Emilio Salgari per il 2003 non si è realizzato. Il mondo che ci viene
incontro dalle pagine del romanzo è molto diverso dal nostro. Tuttavia, in
alcuni aspetti lo scrittore ha intuito il futuro. Dopo il risveglio James e
Toby notano che la gente cammina e fa tutto in modo accelerato rispetto
al modo di vivere a cui erano abituati: sembra che quegli uomini abbiano il
fuoco addosso. Vanno e vengono quasi correndo. E anche la gente che si
affolla nelle vie vicine pare che cammini sui carboni ardenti. “Cammina-
vano diversamente cent’anni fa?” chiede uno dei protagonisti. “Erano mol-
to più calmi gli uomini, mentre ora vedo che perfino le signore marciano a
passo di corsa, come se avessero paura di perdere il treno”. “Cent’anni fa
si perdeva troppo tempo; camminavate ed agivate colla lentezza delle tar-
tarughe. Oggi invece si gareggia colla elettricità”. Toby con il suo sguardo
da scienziato osserva: “E’ la grande tensione elettrica che agisce sui loro
nervi”.
Non è proprio questo il nostro modo di vivere frenetico e senza pause,
fonte continua di stress?
Il romanzo si chiude con questa domanda angosciosa:
“Io ora mi domando se aumentando la tensione elettrica, l’umanità intera, in un tempo più o meno lontano, non
finirà per impazzire?”.
Un’altra intuizione riguarda la sempre crescente intensità di tempeste, bufere e tornadi che imperversano con
una forza inaudita. Per quanto l’uomo sia progredito dal punto di vista tecnico, lo scatenarsi delle forze della na-
tura rimane incontrollabile, anzi, quasi per contrasto, si fa sempre più violento.
“L’uragano che il capitano aveva annunciato, intanto si avanzava con un crescendo orribile di tuoni e lampi così
intensi che Brandok e Toby si sentivano acciecare. Pareva che la grande elettricità sviluppata dalle infinite mac-
chine elettriche funzionanti sulla crosta terrestre, avesse avuto una ripercussione anche negli alti strati aerei,
perché i due americani non avevano mai veduto, ai loro tempi, lampi così abbaglianti e di così lunga durata”.
“Grave disastro sul Missouri prodotto da una piena improvvisa. Omaha è quasi interamente distrutta e sessanta-
mila persone si sono annegate”.
Vediamo ora in dettaglio il 2003 immaginato da Emilio Salgari.
Esiste una specie di televisione dove vengono proiettati gli eventi di cronaca ripresi dal vero; il servizio viene for-
nito in abbonamento dai vari giornali che ora non escono più in edizione cartacea.
Per chi può permetterselo i pasti vengono inviati direttamente a casa dagli hotel, in abbonamento, e arrivano con-
tenuti in piccoli vagoncini che viaggiano in una specie di posta pneumatica. I piatti sono a base di vegetali e pe-
sce; a causa dell’aumento della popolazione le terre adibite a pascolo sono scomparse e, di conseguenza, sono
rimasti pochissimi buoi, pecore, montoni e cavalli. La gran massa della gente, invece, si nutre di pillole.
“Il lavoratore non fa più cucina in casa, non avendo tempo da perdere. Otto o dieci pillole, ed ecco inghiottito un
buon brodo, il succo d’una mezza libbra di bue, o di pollo o di una libbra di maiale o di un paio d’uova, d’una taz-
za di caffè, ecc.”.
Dopo l’ultima spaventosa guerra combattuta fra le nazioni europee ed americane, si è deciso di abolire guerra ed
eserciti. L’ordine pubblico viene mantenuto dai pompieri. In caso di necessità l’acqua degli idranti viene elettrizza-
ta, senza tanti riguardi.
La popolazione mondiale ammonta a due miliardi e duecento milioni, di cui la metà sono di razza gialla. L’Italia
ha cinquanta milioni di abitanti. L’Inghilterra ha perduto tutte le sue colonie, la Russia ha perduto la Siberia, men-
tre l’Ungheria, diventata indipendente dall’Impero Austroungarico, occupa la Turchia europea. L’Italia ha riavuto il
Trentino, l’Istria, la Dalmazia, Malta, Nizza e la Corsica. La Cina è stata smembrata in più stati dalle potenze eu-
ropee, ma emigranti cinesi si sono sparsi per tutto il mondo; c’è il rischio che le altre razze spariscano a scapito
della razza gialla, come è già successo per i malesi che si sono estinti.
L’illuminazione è fornita dal radium, mentre la principale fonte di energia per i macchinari è fornita dall’elettricità.
Giganteschi mulini ancorati in mare producono elettricità grazie alla corrente del golfo.
Per gli spostamenti si utilizzano delle macchine volanti ad elica ed ala battente che possono arrivare anche a
centocinquanta chilometri all’ora. Le automobili non hanno avuto sviluppo e ce sono pochissime.
Per la raccolta della spazzatura si utilizzano delle macchine costruite a forma d’elefante. Con la loro proboscide
d’acciaio aspirano l’immondizia che immagazzinano all’interno per poi scaricarla nei depositi.
Nelle fabbriche gli operai sono quasi scomparsi. Tutto il lavoro è compiuto dalle macchine. La maggior parte degli
operai sono diventati agricoltori o pescatori.
25 LIBRI

Grazie al telegrafo senza fili si sono stabiliti dei contatti con gli abitanti di Marte.
“Come sono dunque gli abitanti di Marte? Somigliano a noi?”
“hanno delle teste quattro volte più grosse delle nostre… sono anfibi che rassomigliano alle foche, con braccia
cortissime, che terminano con dieci dita e piedi molto grandi e palmati”.
Nei ristoranti e bar non ci sono più camerieri, ma distributori automatici.
Le ferrovie sono tutte sotterranee e sono costituite da tubi di acciaio al cui interno scorrono i vagoni. La propul-
sione viene fornita dall’aria compressa che viene spinta nelle gallerie dalla parte di partenza e risucchiata da
quella di arrivo. I treni possono arrivare fino a trecento chilometri all’ora.
I criminali ed i sovvertitori dell’ordine pubblico come gli anarchici vengono confinati in città sottomarine.
Foche e balene si sono estinte per la caccia operata dall’uomo. Gli ultimi animali superstiti delle varie razze ani-
mali, tigri, leoni, elefanti, pantere, giaguari, bisonti e serpenti sono stati trasportati nelle isole Canarie che sono
diventate una specie di parco naturale.
Il romanzo termina con i due protagonisti che impazziscono sia per la soverchiante tensione elettrica che permea
l’atmosfera, tensione a cui non erano abituati, sia per l’emozione subita nel vedere i cambiamenti avvenuti nel
mondo dopo cento anni. Questo l’amaro commento del nipote di Toby Holker: “Tanto valeva che non si fossero
risvegliati dal loro sonno secolare”.
L’accenno di Salgari alle ferrovie sotterranee è anch’essa una intuizione del futuro in quanto è attualmente in
corso di sviluppo il progetto Hyperloop. Nato da un’idea di Elon Musk, Hyperloop è un mezzo di trasporto costitui-
to da singole capsule di alluminio trasportanti merci o persone che vengono poste in viaggio ad altissima velocità
(fino a 1223 chilometri all’ora) all’interno di tubidotti a bassissima pressione. Il moto delle capsule è garantito
sfruttando il concetto della levitazione magnetica. Proprio il Veneto si pone in prima fila in questa sfida tecnologi-
ca. Nell’aprile scorso è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il bando del progetto Hyper Transfer, ossia la possi-
bilità di realizzare un collegamento supersonico di trasporto merci fra l’aeroporto internazionale Marco Polo di
Venezia-Tessera, la zona di Mestre e la città di Padova che avverrebbe nel tempo record di 5 minuti.

CRONACA

Chiesetta La Vedetta, Cima della Mandria sulle pendici del Grappa


Inaugurati i lavori di restauro
di Alessandro Bagatella
Domenica 28 agosto
scorso sono stati inaugu-
rati i lavori di restauro, da
parte dei gestori di Malga
agriturismo Archeset:
Gianni e Silveria. La
chiesetta nei tempi della
Grande Guerra è stata

punto osservatorio per le truppe italiane, che da


quel posto potevano vedere tutte la conca ed i mo-
vimenti delle truppe austriache. La chiesetta della
Vedetta è di proprietà dei gestori di Malga Arche-
set, i quali, viste le pessime condizioni del manu-
fatto, hanno deciso di procedere al suo restauro: il
tetto nuovo, l’imbiancatura e restauri all’interno,
marciapiede all’entrata, quest’ultimo opera di
Gianni. Domenica ventotto è stata celebrata la
Santa Messa non solo per i lavori eseguiti ma an-
che per ricordare i caduti e gli antichi gestori di
Malga Archeset, scomparsi tanti anni fa, prima del
restauro della Malga. Un bel numero di persone ha
partecipato all’evento, concluso da un ricco rinfre-
sco per tutti i presenti.I gestori rivolgono il loro rin-
graziamento a tutti coloro che, con la loro presenza, hanno decretato il successo dell’iniziativa.
In foto: La chiesetta fa da sfondo al gruppo escursionisti in una gita di qualche anno fa; la vecchia malga e quella
attuale.
26 ATTUALITÀ

Rompiamo il silenzio sull’Africa


Per l'ennesima volta, visto il perdurante silenzio, padre Alex Zanotelli chiede a tutti ma in particolare ai giornalisti
e a quanti si occupano di informazione di rompere il silenzio sull'Africa. Un appello drammatico, il suo, che deve
fare riflettere.
"Non vi chiedo atti eroici - scrive padre Alex Zanotelli - ma solo di tentare di far passare ogni giorno qualche noti-
zia per aiutare il popolo italiano a capire i drammi che tanti popoli africani stanno vivendo.
Scusatemi se mi rivolgo a voi in questa torrida estate, ma è la crescente sofferenza dei più poveri ed emarginati
che mi spinge a farlo. Per questo, come missionario e giornalista, uso la penna per far sentire il loro grido, un gri-
do che trova sempre meno spazio nei mass-media italiani, come in quelli di tutto il modo del resto.
Trovo infatti la maggior parte dei nostri media, sia cartacei che televisivi, così provinciali, così superficiali, così
ben integrati nel mercato globale.
So che i mass-media, purtroppo, sono nelle mani dei potenti gruppi economico-finanziari, per cui ognuno di voi
ha ben poche possibilità di scrivere quello che veramente sta accadendo in Africa.
Mi appello a voi giornalisti/e perché abbiate il coraggio di rompere l’omertà del silenzio mediatico che grava so-
prattutto sull’Africa.
È inaccettabile per me il silenzio sulla drammatica situazione nel Sud Sudan (il più giovane stato dell’Africa) in-
garbugliato in una paurosa guerra civile che ha già causato almeno trecentomila morti e milioni di persone in fu-
ga.
È inaccettabile il silenzio sul Sudan, retto da un regime dittatoriale in guerra contro il popolo sui monti del Kordo-
fan, i Nuba, il popolo martire dell’Africa e contro le etnie del Darfur.
È inaccettabile il silenzio sulla Somalia in guerra civile da oltre trent’anni con milioni di rifugiati interni ed esterni.
È inaccettabile il silenzio sull’Eritrea, retta da uno dei regimi più oppressivi al mondo, con centinaia di migliaia di
giovani in fuga verso l’Europa.
È inaccettabile il silenzio sul Centrafrica che continua ad essere dilaniato da una guerra civile che non sembra
finire mai.
È inaccettabile il silenzio sulla grave situazione della zona saheliana dal Ciad al Mali dove i potenti gruppi jihadi-
sti potrebbero costituirsi in un nuovo Califfato dell’Africa nera.
È inaccettabile il silenzio sulla situazione caotica in Libia dov’è in atto uno scontro di tutti contro tutti, causato da
quella nostra maledetta guerra contro Gheddafi.
È inaccettabile il silenzio su quanto avviene nel cuore dell’Africa , soprattutto in Congo, da dove arrivano i nostri
minerali più preziosi.
È inaccettabile il silenzio su trenta milioni di persone a rischio fame in Etiopia, Somalia , Sud Sudan, nord del
Kenya e attorno al Lago Ciad, la peggior crisi alimentare degli ultimi 50 anni secondo l’ONU.
È inaccettabile il silenzio sui cambiamenti climatici in Africa che rischia a fine secolo di avere tre quarti del suo
territorio non abitabile.
È inaccettabile il silenzio sulla vendita italiana di armi pesanti e leggere a questi paesi che non fanno che incre-
mentare guerre sempre più feroci da cui sono costretti a fuggire milioni di profughi. (Lo scorso anno l’Italia ha
esportato armi per un valore di 14 miliardi di euro!).
Non conoscendo tutto questo è chiaro che il popolo italiano non può capire perché così tanta gente stia fuggendo
dalle loro terre rischiando la propria vita per arrivare da noi.
Questo crea la paranoia dell’“invasione”, furbescamente alimentata anche da partiti xenofobi.
Questo forza i governi europei a tentare di bloccare i migranti provenienti dal continente nero con l’Africa Com-
pact , contratti fatti con i governi africani per bloccare i migranti.
Ma i disperati della storia nessuno li fermerà.
Questa non è una questione emergenziale, ma strutturale al sistema economico-finanziario. L’ONU si aspetta già
entro il 2050 circa cinquanta milioni di profughi climatici solo dall’Africa. Ed ora i nostri politici gridano: «Aiutiamoli
a casa loro», dopo che per secoli li abbiamo saccheggiati e continuiamo a farlo con una politica economica che
va a beneficio delle nostre banche e delle nostre imprese, dall’ENI a Finmeccanica.
E così ci troviamo con un Mare Nostrum che è diventato Cimiterium Nostrum dove sono naufragati decine di mi-
gliaia di profughi e con loro sta naufragando anche l’Europa come patria dei diritti. Davanti a tutto questo non
possiamo rimane in silenzio. (I nostri nipoti non diranno forse quello che noi oggi diciamo dei nazisti?).
Per questo vi prego di rompere questo silenzio-stampa sull’Africa, forzando i vostri media a parlarne. Per realiz-
zare questo, non sarebbe possibile una lettera firmata da migliaia di voi da inviare alla Commissione di Sorve-
glianza della RAI e alla grandi testate nazionali? E se fosse proprio la Federazione Nazionale Stampa Italiana
(FNSI) a fare questo gesto? Non potrebbe essere questo un’Africa Compact giornalistico, molto più utile al Con-
tinente che non i vari Trattati firmati dai governi per bloccare i migranti?
Non possiamo rimanere in silenzio davanti a un’altra Shoah che si sta svolgendo sotto i nostri occhi.
Diamoci tutti/e da fare perché si rompa questo maledetto silenzio sull’Africa".
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Nuova stagione!!! Nuove attività!!!

L'A.S.D Pederobba 2015 vi aspetta da Lunedì 5 settembre


con 2 settimane gratuite e aperte a tutti!!
Non solo calcio! Per le categorie di base (piccoli amici, primi calci, pulcini) le attività previste saranno multilaterali
e multisport. Ci trovate:
Martedì e Venerdì dalle 17 alle 18.15 per le categorie piccoli amici (nati 2016-2017) e primi calci (nati
2015-2014);
Martedì, Giovedì e Venerdì dalle 17:30 alle 19:00 per la categoria pulcini (nati 2012-2013);
Lunedì Martedì e Giovedì dalle 18:00 alle 19:30 per la categoria esordienti 2010 e dalle 18:30 alle 20:00
per la categoria esordienti 2011.
Gli allenamenti si svolgeranno presso gli impianti di Onigo e Pederobba e i ragazzi saranno seguiti da allenatori
qualificati e da laureati in scienze motorie.
Per permettere anche ai residenti dei Comuni limitrofi di conoscere la nostra splendida realtà stiamo
organizzando degli OPEN DAY nelle palestre di Segusino e Alano di Piave dove i nostri istruttori saranno
felicissimi di far provare, GRATUITAMENTE, il gioco del calcio a tutti i bambini che lo vorranno.
Vi aspettiamo numerosi e sempre Forza bianco-rossi!!!!!!
Per maggiori informazioni contattare: Davide Battiston 366.5484015
AUTOFFICINA Gelateria Artigianale “Gioia gelato”
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Gelateria Artigianale
Via della Vittoria“Gioia gelato”
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REVISIONI Via della Vittoria 17/A FENER
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Per info e prenotazioni
Pergelati
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semifreddi
gelati e semifreddi
347.8371557
Via Feltrina, 15 - 31040 Pederobba (TV)
Tel.: 0423 64373 - Fax: 0423 681757
347.8371557
Aperto da Lunedì a Venerdì
Via Feltrina, 15 - 31040 Pederobba (TV) dalle 14.00 alle 21.30
E-mail: officinabailo@virgilio.it Aperto da Lunedì a Venerdì
Tel.: 0423 64373 - Fax: 0423 681757 Sabato e Domenica
dalle 14.00 alle 21.30
E-mail: officinabailo@virgilio.it dalle 11.00 alle 21.30
Sabato e Domenica
CHIUSO IL MERCOLEDÌ
dalle 11.00 alle 21.30
CHIUSO IL MERCOLEDÌ
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S. Maria di Quero (BL)


Cell. 348.1503308

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