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Quindicinale Editrice ASD Ponte Tegorzo

Anno XLV

19.01.2023
Numero

777

Lorraine Berton confermata presidente Confindustria - pag. 1


Alano: il calendario raccolta rifiuti - pag. 4
Quero: Donatori di Sangue in festa - pag. 5
Presepi & Presepi del Basso Feltrino - pag. 6-7-8-9
Alano e Quero Vas studiano la fusione - pag. 15-16-17-18
Chiuso in redazione il 14.01.2023 - Prossima chiusura il 28-01-2023
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Tassa Pagata/Taxe Perçue/Ordinario - Autorizzazione Tribunale BL n. 8 del 18/11/80 - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - Aut. n° 0055/2021 del 15/01/2021 - Stampe in regime libero - DCB BL
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Tegorzo, Via Nazionale, 25 - 32031 FENER-ALANO DI PIAVE. REDATTORI: Sandro Curto, Silvio Forcellini. COLLABORATORI: Alessandro Bagatella, Tristano Dal Canton, Ivan Dal Toè, Antonio
Deon, Ermanno Geronazzo, Cristiano Mazzoni, Sergio Melchiori, Andrea Tolaini.
ABBONAMENTI: ITALIA Abbonamento annuale (15 numeri)  25,00 ESTERO Abbonamento annuale (15 numeri)  50,00.
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gando direttamente ad uno dei nostri seguenti recapiti: BAR “DA RICCI” - Alano; BAR JOLE - Fener; CARTOLIBRERIA SCHIEVENIN ALBERTINA - Quero; ALESSANDRO BAGATELLA - Quero;
BAR “PIAVE” Carpen - LOCANDA SOLAGNA - Vas; ANTONIO DEON - Vas; BAR “BOLLICINE” - Scalon; BAZAR di A. Verri - Segusino.
1 CRONACA

Con il 98% Confindustria Belluno-Dolomiti


Conferma Lorraine Berton alla presidenza
L’assemblea degli associati ha rieletto la querese Lorraine Berton
per la prosecuzione del mandato come presidente degli industriali bellunesi
Riportiamo i passaggi del comunicato stampa diffuso da Confindustria Belluno Dolomiti
Belluno, 16 dicembre 2022 – Confermando il voto del Consiglio Generale del 7
novembre scorso, l’Assemblea degli Associati di Confindustria Belluno Dolomiti,
che si è riunita ieri sera (Giovedì 16 dicembre n.d.r.), si è espressa con una mag-
gioranza del 98 per cento a favore della prosecuzione del mandato di Lorraine
Berton, che resta così presidente dell’Associazione degli industriali bellunesi.
“Ringrazio per l’ampia fiducia, è un onore continuare a rappresentare le imprese
della nostra provincia e della nostra straordinaria montagna”, afferma Berton.
“Resta ancora tanto lavoro da fare per sostenere e valorizzare il manifatturiero di
questa provincia, dove imprese e territorio costituiscono un binomio indissolubile.
Ogni nostra azione deve avere obiettivi chiari: favorire la crescita, rafforzare il
tessuto industriale, promuovere l'innovazione e contrastare il calo demografico e
la fuga dei giovani dalle terre alte”.
“Infrastrutture fisiche e digitali, sfida delle competenze, trasformazione tecnologica, misure ad hoc per la monta-
gna, Olimpiadi 2026 restano i fronti aperti, sui quali proseguiremo le nostre battaglie, portando un contributo con-
creto, sempre propositivo e mai ideologico. Il confronto con tutti i livelli istituzionali, i rappresentanti politici e sin-
dacali, le altre categorie economiche e la società civile nella sua interezza continuerà a essere franco e leale”,
assicura Berton.
Tra i progetti che si intendono portare a termine c’è la creazione di una vera e propria “cittadella degli studi” a pa-
lazzo Bembo nella città capoluogo, dove concentrare le attività di alta formazione della provincia, affiancandole a
quelle già presenti dell’hub per il Nordest di Luiss Business School, iniziativa voluta sul territorio proprio da Con-
findustria accanto all’ITS Academy Meccatronico e alla Dolomiti Summer School.
“Resta un confronto serrato con Università di Verona, partner pubblici e privati per portare a Belluno anche un
corso di laurea in informatica”, conferma Berton. “Solo puntando sulle competenze e sui talenti possiamo rinno-
vare l’eccellenza delle nostre imprese, che restano tra le più internazionalizzate e innovative al mondo”.
C’è poi il dossier infrastrutture, legato in parte a quello delle Olimpiadi di Milano Cortina 2026.
“Su questo, continueremo a vigilare e chiedere tempi utili e certi, mettendo a disposizione la nostra capacità di fa-
re e programmare. Senza il coinvolgimento delle imprese locali, non si va da nessuna parte”, l’avvertimento di
Berton. “Viabilità intervalliva, sbocco a nord, mobilità efficiente restano i capisaldi. Le varianti sull’Alemagna non
possono bastare”.
Quanto alle opere per le Olimpiadi, rimarca Berton, “serve premere sull’acceleratore, nominando uno o più com-
missari. I lavori vanno fatti bene e in fretta con l’obiettivo di creare infrastrutture utili per il territorio e le nuove ge-
nerazioni. Dobbiamo guardare almeno al 2050, anche con progetti orientati all'innovazione come quello che
stiamo sviluppando insieme alle istituzioni locali proprio in questi giorni. I giochi olimpici sono un mezzo e non un
fine per creare una visione futura fatta di strumenti e opportunità: questa è la vera sostenibilità”.
Sullo sfondo c’è anche la piattaforma comune avviata da Confindustria Belluno con le Associazioni degli indu-
striali di Trento e Bolzano per una visione integrata della mobilità nell’area Dolomiti Unesco.
L’Assemblea degli Associati, oltre a rinnovare il mandato a Berton, ha eletto i rappresentanti in Consiglio genera-
le: si tratta di Andrea Crepaldi, Giorgio Cugini, Flavio Mares e Gregorio Montalban. I probiviri sono Maurizio Curti,
Roberto De Pra, Fabrizio De Silvestro, Vania Garna, Vittorio Tabacchi e Ludovico Trevisson, mentre i revisori
contabili sono stati individuati in Luca Bortoluzzi, Antonella Parolin e Gianpiero Perissinotto.
“Rinsaldare il patto tra attività produttive e montagna è il nostro impegno. Senza imprese, le terre alte non hanno
futuro e noi invece intendiamo crescere ancora insieme”, la conclusione di Berton, che ha voluto aprire l'assem-
blea ricordando i tanti colleghi imprenditori scomparsi negli ultimi 12 mesi e ringraziando tutta la squadra del
Consiglio di Presidenza e dei Delegati che continueranno ad affiancarla.
https://www.confindustria.bl.it/gate/istituzionale/documento/comunicato?openform&id=204CB9EB62200125C125891A003D3C8F

Anche il governatore del Veneto Luca Zaia si è congratulato: “Una riconferma con un consenso tanto am-
pio – sottolinea Zaia - è segno che il lavoro compiuto è stato capito e apprezzato. Invio alla presidente Berton
le più sentite congratulazioni per la rielezione augurando a lei e a tutti i consiglieri di proseguire un buon lavo-
ro a beneficio del tessuto imprenditoriale bellunese”.
2 ATTUALITÀ

APS – Iscritta Reg. Naz. Nr.56 del 29.10.2018


e-mail: segreteria@prolocoalano.it

Tesseramento SOCI
2023
E’ possibile rinnovare l’adesione e versare la quota associativa di € 10,00
contattando i membri del direttivo
Per rinnovare la quota puoi anche rivolgerti a:
Panificio Errandi
Entra in PRO LOCO
Puoi fare qualcosa per il tuo paese, partecipare è importante!
Fatti avanti e dai la tua disponibilità

Associazione “Pro Loco” ASSOCIAZIONE


32031 ALANO DI PIAVE PRO LOCO FENER
BELLUNO C.A.P. 32030 BELLUNO

Consorzio Pro Loco del Massiccio del Grappa Orientale


Carnevale 2023
47a edizione
DOMENICA 19 FEBBRAIO
Torna la storica Sfilata dei Carri Mascherati
Vi aspettiamo con rinnovato spirito carnevalesco e l’entusiasmo che ci ha e vi ha
sempre contraddistinto. Pre-iscrizioni carri entro il 30 gennaio da inviare con
e-mail a segreteria@prolocoalano.it. Trovate i moduli sul sito www.prolocoalano.it
N.B. - Le iscrizioni dei carri si ricevono, fino al giorno 08 Febbraio, inviando i moduli compilati per email
a: segreteria@prolocoalano.it (ai capicarro verrà consegnata copia del regolamento)
Sul prossimo numero de “Il Tornado” il programma completo della sfilata
3 ATTUALITÀ

Quero: Carnevalando 2023


ISCRIZIONI DEI CARRI MASCHERATI
CHI VOLESSE ISCRIVERE IL PROPRIO CARRO
ALLA SFILATA 2023 PUO’ RIVOLGERSI A:
GALLINA Teresa 338 7633644
(Presidente Proloco Quero)
COPPE Denis 340 6285209
(Presidente Proloco Segusino)
entro l’8 febbraio
SEGUIRA’ MANIFESTO
CRONACA

Quero: Alpini in assemblea

L’Otto gennaio gli Alpini del Monte Cornella, di Quero, si sono radunati
per l’assemblea annuale. Appuntamento alle ore 9,30 per il tesseramento
e alle 10 tutti presenti all’alzabandiera, in Piazza Duomo (foto sopra), con
onore reso ai Caduti e deposizione della corona d’alloro. La riunione del
gruppo ha permesso di riassumere le tante attività svolte nel corso del
2022 a servizio della Comunità, precedendo la partecipazione alla Santa
Messa ed il successivo pranzo sociale nella Casa delle Associazioni.
4 ATTUALITÀ

Alano: il calendario raccolta rifiuti


5 CRONACA

Quero: Donatori Sangue in festa


3 Targhe, 2 Distintivi, 10 Medaglie d’Oro, 17 Medaglie d’Argento,
34 Medaglie di Bronzo, 41 Diplomi consegnati per la donazione di Sangue

(M.M.) A distanza di sette anni dall’ultima festa, i donatori di sangue della sezione “B. Furlan” di Quero hanno
riannodato le fila dandosi appuntamento l’undici dicembre scorso per celebrare la giornata del Donatore e con-
segnare medaglie e diplomi a chi si è distinto nell’attività, libera e gratuita, di donazione di sangue e plasma.
Sono stati davvero tanti i premiati al termine della Santa Messa celebrata dal parroco don Alessio, lui stesso fra
coloro che hanno ricevuto un riconoscimento, alla
presenza di numerosi labari dell’Associazione Feltri-
na, cui Quero appartiene, testimoni del legame che
unisce tutti i soci volontari. Al termine della funzione
religiosa e della premiazione i discorsi di saluto
dell’assessore Alberto Coppe e del presidente feltri-
no Saverio Marchet hanno sottolineato l’importanza
del volontariato per la Comunità ed in particolare di
questo specifico tipo che offre solidarietà mettendo a
disposizione una parte del proprio corpo. Alla sezio-
ne di Quero viene riconosciuta la prontezza nel ri-
spondere alle chiamate e la elevata percentuale di
donazioni rispetto al-
la popolazione, tanto
da porla ai vertici del-
la statistica della ge-
nerosità. Un impegno
costante del direttivo
e dei volontari che
tutti hanno auspicato
trovi future e durature
conferme. La festa è
poi continuata con il
pranzo sociale otti-
mamente servito dal-
lo staff del ristorante
dell’Hotel Tegorzo di
Fener, ai cui tavoli
hanno trovato posto
centododici soci e
sostenitori.
6 CRONACA

Presepi & Presepi del Basso Feltrino


di Silvio Forcellini
«Te piace ‘o presepe?», chiedeva il
grande Eduardo De Filippo in una delle
sue più celebri commedie, “Natale in
casa Cupiello”… Il presepio, si sa, fa
parte da sempre della nostra tradizione.
E’ “il Vangelo in dialetto, la rappresen-
tazione popolare della Buona Novella”,
secondo la definizione dell’antropologo
Marino Niola. E nonostante l’apparente
semplicità, è una costruzione sempre
piena di mistero. Anche nel Basso Fel-
trino - e mai come quest’anno - sono
stati numerosi quelli allestiti, in casa o
all’aperto, durante le festività natalizie,
ad opera di privati o associazioni, par-
rocchie o istituzioni…
Tra i più suggestivi vi è senza dubbio
quello subacqueo posto all’interno della
fontana della piazza di Alano, in ricordo di Piero Piccolotto, che lo aveva ideato e che per tanti anni lo aveva cu-
rato con inossidabile passione (vedi foto in alto a sinistra).
Tra i più spettacolari il presepio artistico di Segusino, che
edizione dopo edizione (dal 1986 in poi) si arricchisce di
nuovi sorprendenti elementi tanto da richiamare un numero
sempre più elevato di visitatori. Per chi non lo avesse an-
cora visitato, ricordiamo che è possibile farlo fino al pros-
simo 5 febbraio nei seguenti orari: la domenica e nei giorni
festivi dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 19.00; nei
prefestivi dalle 14.30 alle 19.00; nei feriali (fino al 6 gen-
naio) dalle 14.30 alle 19.00; nei feriali (dopo il 6 gennaio)
dalle 15.00 alle 18.00.
Ma tanti altri meriterebbero una citazione, da quelli più co-
nosciuti - come i presepi di San Vittore ad Alano e quelli
degli incantevoli borghi di Segusino - ai “minori” - come
quelli realizzati dai bambini partecipanti al concorso pro-
mosso dalle parrocchie di Alano, Campo e Fener (nella
persona di don Francesco) e dal circolo Acli di Campo (nel-
la persona di Caterina Tessaro), presepi rigorosamente costruiti con soli materiali riciclati, che richiedevano dun-
que molta fantasia e manualità, e poi esposti all’aperto.
Quest’anno poi - tra Alano, Colmirano e Campo - è stato ideato un percorso di presepi artistici che, dal campanile
della chiesa di S.Antonio Abate (vedi foto in alto a destra) e via piazza XXX Ottobre ad Alano, ha raggiunto la
chiesa di S.Ulderico a Campo, passando per i già citati fontana di Piazza Martiri e borgo di San Vittore, la chiesa
di San Giacomo a Colmirano e i “presepi di strada” tra Campo e Colmirano, di cui parliamo poi. Invece di quelli di
Quero Vas ci occupiamo in altra parte del giornale.
Per ovvi motivi di spazio non possiamo presentarli tutti con
tanto di foto. Tra i tanti, questa volta proponiamo quello
realizzato all’ingresso di Campo dal nostro abbonato Ger-
mano De Marco, che anno dopo anno ci mette sempre
grande maestria, impegno e passione (vedi foto al centro).
Molto particolare anche il presepio, opera di Luciano Mon-
din, esposto a Campo al MUST (Museo Civico Storico Ter-
ritoriale di Alano di Piave) e ricavato da una gavetta da al-
pino e da una pala in dotazione all’Esercito Italiano nella
Grande Guerra, a memoria di uno dei pochi attimi di tregua
e serenità vissuti da quei soldati (vedi foto a fianco).
Due parole, infine, sul “presepe di strada” realizzato da
Clotilde Mondin e Luciano Mondin che si poteva ammirare
in zona “Valcalcino”, tra Campo e Colmirano (vedi foto in
7 CRONACA
8 CRONACA
9 CRONACA
10 ATTUALITÀ

Il testo del messaggio di fine anno


Gli Auguri del Presidente Mattarella
"Un anno addietro, rivolgendomi a voi in questa occasione, definivo i sette anni precedenti come impegnativi e
complessi. Lo è stato anche l’anno trascorso, così denso di eventi politici e istituzionali di rilievo. L’elezione del
Presidente della Repubblica, con la scelta del Parlamento e dei delegati delle Regioni che, in modo per me inat-
teso, mi impegna per un secondo mandato. Lo scioglimento anticipato delle Camere e le elezioni politiche, tenu-
tesi, per la prima volta, in autunno. Il chiaro risultato elettorale ha consentito la veloce nascita del nuovo governo,
guidato, per la prima volta, da una donna. È questa una novità di grande significato sociale e culturale, che era
da tempo matura nel nostro Paese, oggi divenuta realtà.
Nell’arco di pochi anni si sono alternate al governo pressoché tutte le forze politiche presenti in Parlamento, in di-
verse coalizioni parlamentari. Quanto avvenuto le ha poste, tutte, in tempi diversi, di fronte alla necessità di misu-
rarsi con le difficoltà del governare. Riconoscere la complessità, esercitare la responsabilità delle scelte, confron-
tarsi con i limiti imposti da una realtà sempre più caratterizzata da fenomeni globali: dalla pandemia alla guerra,
dalla crisi energetica a quella alimentare, dai cambiamenti climatici ai fenomeni migratori.
La concretezza della realtà ha così convocato ciascuno alla responsabilità. Sollecita tutti ad applicarsi all’urgenza
di problemi che attendono risposte. La nostra democrazia si è dimostrata dunque, ancora una volta, una demo-
crazia matura, compiuta, anche per questa esperienza, da tutti acquisita, di rappresentare e governare un grande
Paese. È questa consapevolezza, nel rispetto della dialettica tra maggioranza e opposizione, che induce a una
comune visione del nostro sistema democratico, al rispetto di regole che non possono essere disattese, del ruolo
di ciascuno nella vita politica della Repubblica. Questo corrisponde allo spirito della Costituzione. Domani, primo
gennaio, sarà il settantacinquesimo anniversario della sua entrata in vigore. La Costituzione resta la nostra bus-
sola, il suo rispetto il nostro primario dovere; anche il mio.
Siamo in attesa di accogliere il nuovo anno ma anche in queste ore il pensiero non riesce a distogliersi dalla
guerra che sta insanguinando il nostro Continente. Il 2022 è stato l’anno della folle guerra scatenata dalla Fede-
razione russa. La risposta dell’Italia, dell’Europa e dell’Occidente è stata un pieno sostegno al Paese aggredito e
al popolo ucraino, il quale con coraggio sta difendendo la propria libertà e i propri diritti. Se questo è stato l’anno
della guerra, dobbiamo concentrare gli sforzi affinché il 2023 sia l’anno della fine delle ostilità, del silenzio delle
armi, del fermarsi di questa disumana scia di sangue, di morti, di sofferenze.
La pace è parte fondativa dell’identità europea e, fin dall’inizio del conflitto, l’Europa cerca spiragli per raggiunger-
la nella giustizia e nella libertà. Alla pace esorta costantemente Papa Francesco, cui rivolgo, con grande affetto,
un saluto riconoscente, esprimendogli il sentito cordoglio dell’Italia per la morte del Papa emerito Benedetto XVI.
Si prova profonda tristezza per le tante vite umane perdute e perché, ogni giorno, vengono distrutte case, ospe-
dali, scuole, teatri, trasformando città e paesi in un cumulo di rovine. Vengono bruciate, per armamenti, immani
quantità di risorse finanziarie che, se destinate alla fame nel mondo, alla lotta alle malattie o alla povertà, sareb-
bero di sollievo per l’umanità. Di questi ulteriori gravi danni, la responsabilità ricade interamente su chi ha aggre-
dito e non su chi si difende o su chi lo aiuta a difendersi. Pensiamoci: se l’aggressione avesse successo, altre la
seguirebbero, con altre guerre, dai confini imprevedibili.
Non ci rassegniamo a questo presente. Il futuro non può essere questo. La speranza di pace è fondata anche sul
rifiuto di una visione che fa tornare indietro la storia, di un oscurantismo fuori dal tempo e dalla ragione. Si basa
soprattutto sulla forza della libertà. Sulla volontà di affermare la civiltà dei diritti. Qualcosa che è radicato nel cuo-
re delle donne e degli uomini. Ancor più forte nelle nuove generazioni. Lo testimoniano le giovani dell’Iran, con il
loro coraggio. Le donne afghane che lottano per la loro libertà. Quei ragazzi russi, che sfidano la repressione per
dire il loro no alla guerra.
Gli ultimi anni sono stati duri. Ciò che abbiamo vissuto ha provocato o ha aggravato tensioni sociali, fratture, po-
vertà. Dal Covid - purtroppo non ancora sconfitto definitivamente – abbiamo tratto insegnamenti da non dimenti-
care. Abbiamo compreso che la scienza, le istituzioni civili, la solidarietà concreta sono risorse preziose di una
comunità, e tanto più sono efficaci quanto più sono capaci di integrarsi, di sostenersi a vicenda. Quanto più pro-
ducono fiducia e responsabilità nelle persone. Occorre operare affinché quel presidio insostituibile di unità del
Paese rappresentato dal Servizio sanitario nazionale si rafforzi, ponendo sempre più al centro la persona e i suoi
bisogni concreti, nel territorio in cui vive.
So bene quanti italiani affrontano questi mesi con grandi preoccupazioni. L’inflazione, i costi dell’energia, le diffi-
coltà di tante famiglie e imprese, l’aumento della povertà e del bisogno. La carenza di lavoro sottrae diritti e digni-
tà: ancora troppo alto è il prezzo che paghiamo alla disoccupazione e alla precarietà. Allarma soprattutto la con-
dizione di tanti ragazzi in difficoltà. La povertà minorile, dall’inizio della crisi globale del 2008 a oggi, è
quadruplicata. Le differenze legate a fattori sociali, economici, organizzativi, sanitari tra i diversi territori del nostro
Paese – tra Nord e Meridione, per le isole minori, per le zone interne - creano ingiustizie, feriscono il diritto
all’uguaglianza.
11 ATTUALITÀ

Ci guida ancora la Costituzione, laddove prescrive che la Repubblica deve rimuovere gli ostacoli di ordine eco-
nomico e sociale che ledono i diritti delle persone, la loro piena realizzazione. Senza distinzioni. La Repubblica
siamo tutti noi. Insieme. Lo Stato nelle sue articolazioni, le Regioni, i Comuni, le Province. Le istituzioni, il Gover-
no, il Parlamento. Le donne e gli uomini che lavorano nella pubblica amministrazione. I corpi intermedi, le asso-
ciazioni. La vitalità del terzo settore, la generosità del volontariato.

La Repubblica – la nostra Patria – è costituita dalle donne e dagli uomini che si impegnano
per le loro famiglie. La Repubblica è nel senso civico di chi paga le imposte perché questo
serve a far funzionare l’Italia e quindi al bene comune.
La Repubblica è nel sacrificio di chi, indossando una divisa, rischia per garantire la sicurezza
di tutti. In Italia come in tante missioni internazionali. La Repubblica è nella fatica di chi la-
vora e nell’ansia di chi cerca il lavoro. Nell’impegno di chi studia. Nello spirito di solidarietà
di chi si cura del prossimo. Nell’iniziativa di chi fa impresa e crea occupazione. Rimuovere gli
ostacoli è un impegno da condividere, che richiede unità di intenti, coesione, forza morale. È
grazie a tutto questo che l’Italia ha resistito e ha ottenuto risultati che inducono alla fiducia.

La nostra capacità di reagire alla crisi generata dalla pandemia è dimostrata dall’importante crescita economica
che si è avuta nel 2021 e nel 2022. Le nostre imprese, a ogni livello, sono state in grado, appena possibile, di ri-
partire con slancio: hanno avuto la forza di reagire e, spesso, di rinnovarsi. Le esportazioni dei nostri prodotti
hanno tenuto e sono anzi aumentate. L’Italia è tornata in brevissimo tempo a essere meta di migliaia di persone
da ogni parte del mondo. La bellezza dei nostri luoghi e della nostra natura ha ripreso a esercitare una formidabi-
le capacità attrattiva.
Dunque ci sono ragioni concrete che nutrono la nostra speranza ma è necessario uno sguardo d’orizzonte, una
visione del futuro. Pensiamo alle nuove tecnologie, ai risultati straordinari della ricerca scientifica, della medicina,
alle nuove frontiere dello spazio, alle esplorazioni sottomarine. Scenari impensabili fino a pochi anni fa e ora da-
vanti a noi. Sfide globali, sempre. Perché è la modernità, con il suo continuo cambiamento, a essere globale. Ed
è in questo scenario, per larghi verso inedito, che misuriamo il valore e l’attualità delle nostre scelte strategiche:
l’Europa, la scelta occidentale, le nostre alleanze. La nostra primaria responsabilità nell’area che definiamo Medi-
terraneo allargato. Il nostro rapporto privilegiato con l’Africa. Dobbiamo stare dentro il nostro tempo, non in quello
passato, con intelligenza e passione. Per farlo dobbiamo cambiare lo sguardo con cui interpretiamo la realtà.
Dobbiamo imparare a leggere il presente con gli occhi di domani. Pensare di rigettare il cambiamento, di ri-
nunciare alla modernità non è soltanto un errore: è anche un’illusione. Il cambiamento va guidato, l’innovazione
va interpretata per migliorare la nostra condizione di vita, ma non può essere rimossa. La sfida, piuttosto, è pro-
gettare il domani con coraggio. Mettere al sicuro il pianeta, e quindi il nostro futuro, il futuro dell’umanità, significa
affrontare anzitutto con concretezza la questione della transizione energetica. L’energia è ciò che permette alle
nostre società di vivere e progredire. Il complesso lavoro che occorre per passare dalle fonti tradizionali, inqui-
nanti e dannose per salute e ambiente, alle energie rinnovabili, rappresenta la nuova frontiera dei nostri sistemi
economici. Non è un caso se su questi temi, e in particolare per l’affermazione di una nuova cultura ecologista,
registriamo la mobilitazione e la partecipazione da parte di tanti giovani.
L’altro cambiamento che stiamo vivendo, e di cui probabilmente fatichiamo tuttora a comprendere la portata, ri-
guarda la trasformazione digitale. L’uso delle tecnologie digitali ha già modificato le nostre vite, le nostre abitudini
e probabilmente i modi di pensare e vivere le relazioni interpersonali. Le nuove generazioni vivono già pienamen-
te questa nuova dimensione. La quantità e la qualità dei dati, la loro velocità possono essere elementi posti al
servizio della crescita delle persone e delle comunità. Possono consentire di superare arretratezze e divari, sem-
plificare la vita dei cittadini e modernizzare la nostra società. Occorre compiere scelte adeguate, promuovendo
una cultura digitale che garantisca le libertà dei cittadini.
Il terzo grande investimento sul futuro è quello sulla scuola, l’università, la ricerca scientifica. È lì che prepariamo
i protagonisti del mondo di domani. Lì che formiamo le ragazze e i ragazzi che dovranno misurarsi con la com-
plessità di quei fenomeni globali che richiederanno competenze adeguate, che oggi non sempre riusciamo a ga-
rantire. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza spinge l’Italia verso questi traguardi. Non possiamo permetterci
di perdere questa occasione. Lo dobbiamo ai nostri giovani e al loro futuro.
Parlando dei giovani vorrei – per un momento — rivolgermi direttamente a loro: siamo tutti colpiti dalla tragedia
dei tanti morti sulle strade. Troppi ragazzi perdono la vita di notte per incidenti d’auto, a causa della velocità, della
leggerezza, del consumo di alcol o di stupefacenti. Quando guidate avete nelle vostre mani la vostra vita e quella
degli altri. Non distruggetela per un momento di imprudenza. Non cancellate il vostro futuro. Care concittadine e
cari concittadini, guardiamo al domani con uno sguardo nuovo. Guardiamo al domani con gli occhi dei giovani.
Guardiamo i loro volti, raccogliamo le loro speranza. Facciamole nostre. Facciamo sì che il futuro delle giovani
generazioni non sia soltanto quel che resta del presente ma sia il frutto di un esercizio di coscienza da parte no-
stra. Sfuggendo la pretesa di scegliere per loro, di condizionarne il percorso. La Repubblica vive della parteci-
pazione di tutti. È questo il senso della libertà garantita dalla nostra democrazia. È anzitutto questa la ra-
gione per cui abbiamo fiducia. Auguri!"
12 ATTUALITÀ

Medici: aggiornato l’orario del dr. Carcione


a cura di Silvio Forcellini
In attesa di notizie definitive da parte dell’Ulss 1 Dolomiti (che al momento di andare in stampa non sono ancora
arrivate), riproponiamo, a beneficio dei lettori del Tornado, l’aggiornamento dell’orario del dottor Carcione,
modificato dopo l’ultima uscita del nostro periodico. Nei prossimi numeri daremo conto delle novità che si
prospettano per l’assegnazione del posto di medico di base relativamente alla sostituzione del dottor Olivo
Collavo. Non perdete le prossime uscite!.
GLI ORARI DEL MEDICO Dr. CARCIONE DONATELLO
(app. = solo su appuntamento)
MEDICO DI BASE LUNEDI’ MARTEDI’ MERCOLEDI’ GIOVEDI’ VENERDI’
dott. Donatello 9.00 – 12.30
CARCIONE Alano
Cell. 329.0090870 9.00 – 12.30 15.00 – 18.00 15.00 – 18.00 9.00 – 12.30
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Ambulatorio:
16.00 – 18.00
Alano di Piave (via Moirans, 11) Alano (app.)
Tel. 0439.1980086

CRONACA

Complimenti Elisa, neo Dottoressa


in Scienze della Mediazione Linguistica
Lo scorso 28 novembre Elisa Rizzotto di Quero Vas, discutendo la tesi dedicata a:
"Commercio internazionale e comunicazione interculturale: il caso Italia-Russia", ha con-
cluso il suo percorso di studi conseguendo la laurea triennale in Scienze della Mediazio-
ne Linguistica presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici "San Domenico" di
Roma ottenendo l'ottimo punteggio di 110/110 e lode. Si felicitano e congratulano con
lei tutti i parenti e gli amici, in modo particolare la mamma Mariastella, il papà Fabrizio e il
fratello Fabio per il traguardo raggiunto e meritato con
determinazione ed impegno. Un augurio per un futuro
ricco di soddisfazioni e successi non solo professionali.

La laurea
di Pierangela Ceccotto
Nello scorso mese di giugno 2022, all’Università di Ferrara,
si è laureata in Scienze e tecnologie della comunicazione
l’alanese Pierangela Ceccotto.
La tua famiglia è molto orgogliosa del traguardo raggiunto.
Ti vogliamo bene!
Papà Francesco, mamma Zonja, Marghe, Andrea e Sandro
13 CRONACA

L’addio a “Rina dai Prà”


di Sandro Curto
Alla veneranda età di 98 anni si è spenta a fine novembre l’alanese Aurora
Mazzier, conosciuta da tutti come “Rina dai Prà” dalla località in cui era sempre
vissuta. Era una delle memorie storiche del paese tanto da essere protagonista
di una lunga intervista della nostra Jennifer Marie Collavo apparsa sul Tornado
n. 767. In quell’occasione Rina aveva raccontato la sua lunga vita, il suo legame
fortissimo con la famiglia (in particolare col padre Michele deceduto nel 1980 a
94 anni), la sua trentennale esperienza lavorativa nelle filande di Alano e Segu-
sino fino al pensionamento nel 1979.

Ricordo di Oreste Dalla Piazza,


“l’uomo di Madal”
di Sandro Curto
Nel mese di dicembre ci ha lasciati, dopo qualche mese di malattia, il nostro abbonato
di Uson Oreste Dalla Piazza, classe 1943. Saldatore specializzato, ha sempre svolto
la sua attività lavorativa come dipendente di varie imprese girando il mondo
dall’Honduras all’Iraq, dalla Svizzera al Belgio per finire nel 1998 in Cina. Una volta in
pensione si era dedicato alla sua casa di Madal trasformata in una specie di museo
dove amava ricevere gli amici. Partecipava spesso a pranzi, gite e ai soggiorni marini
organizzati dall’Auser. Alla moglie Maria Luisa e ai figli Eddy e Claudio le nostre con-
doglianze.

La morte di Lina Maria Tessaro


di Sandro Curto
Si è fermata appena oltre i 95 anni la lunga vita di Lina Maria Tessaro di Campo, per-
sona buona e generosa. Poco più che ventenne emigrò in Belgio al seguito del marito
Placido Mondin che lavorava in miniera. Vi rimasero fino all’inizio degli anni Sessanta
con Lina impegnata nell’allevare i due figli nati nel frattempo, Richetto (1949) e Luciano
(1954) ma anche nel gestire un locale con mescita di bevande e di piatti caldi come pa-
tate fritte e salsicce. Al ritorno in Italia gestì per un breve periodo un bar della frazione di
Campo in via Agostino Tessaro. Poi, all’inizio degli anni Ottanta, il grave lutto con la
perdita del marito causa un banale incidente nel garage di casa e una lunga vedovanza.
Alla famiglia le condoglianze della Redazione.

Ricordando Alida
di Ivana Dalla Piazza
Il 29 dicembre scorso ci ha lasciato Alida Curto, vedova Zatta.
Nata a Carpen nel 1926, negli anni ‘50 si era trasferita con il marito Fiorino e la figlia Lo-
redana a Treviso, per stabilirsi poi definitivamente a Paese. Sono rimasti sempre molto
affezionati al loro borgo, cui ritornavano spesso.
Alida e Fiorino formavano una coppia allegra e briosa, oltre che di una disponibilità rara,
bastava chiedere e davano una mano, abitando anche vicino alla città.
Di Alida ricordiamo la positività e la vitalità, ma soprattutto la battuta sempre, pronta fino
alla fine. Ci teneva inoltre ad “essere sempre a posto”: con la testa in ordine e inappun-
tabile nel vestire!
Ora ha raggiunto il suo Fiorino, che è stato suo sposo per ben 63 anni.
La ricordano con grande affetto tutti i suoi parenti.
14 CRONACA

Quero: lapide ricorda l’eccidio in Chiesa del ‘17

A ricordo dell’eccidio avvenuto durante la Prima Guerra Mondiale, la sezione Fanti di Alano di Piave – Quero
Vas, presenti rappresentanti di altre Associazioni d’Arma, ha promosso l’apposizione di una targa commemorati-
va sulla parete laterale dell’altare dei Caduti, nella chiesa di Quero. La cerimonia si è tenuta in occasione della
Santa Messa del 19 dicembre scorso e le foto qui sopra ne danno testimonianza. Resta così vivo il ricordo, affin-
ché non abbia a ripetersi, del terribile episodio, accaduto nel novembre del 1917 proprio all’interno di questo edi-
ficio sacro, dove avevano cercato rifugio i Fanti della brigata “Como”. La targa commemorativa è stata benedetta
dal parroco don Alessio.

La ProLoco di Caorera ringrazia i collaboratori


di Alessandro Bagatella
Il 27 novembre scorso alla Cartiera di Vas la ProLoco di Caorera ha ringrazia-
to i tanti collaboratori che durante l’anno offrono aiuto nell’organizzare le varie
attività. Il presidente Walter Zanella, in carica
da tanti anni, ha sottolineato che il pranzo
conviviale offerto non è stato un compenso,
ma solo un riconoscimento morale rivolto a
chi aiuta l’associazione nel corso dell’anno.
Cito la festa di San Gottardo, la festa della Madonna del Piave del 15 agosto, la
grande festa della zucca, che cresce di anno in anno con centinaia di turisti che
si recano a Caorera per assaporare i prodotti locali ed i tanti derivati dalla zucca.
Walter ha illustrato i molti programmi futuri, concepiti per far crescere la parteci-
pazione. E’ intervenuto anche l’assessore Cristian geom. Corrà, illustrando le
tante iniziative del Comune, sottolineando la necessità di dover far bene i conti a
causa dell’incremento costante delle spese. Il parroco don Gabriele, poi, ha rin-
graziato Walter e tutto il suo gruppo. Due parole di ringraziamento le ho pronun-
ciate anch’io, delegato dal Tornado alla partecipazione, per la cortesia sempre
usata nei confronti del nostro giornale. Ho regalato a Walter il mio libro di poesie
declamandone due: una dedicata alla polenta ed una a Santa Barbara.
15 ATTUALITÀ

Alano e Quero Vas studiano la fusione


Nelle pagine che seguono riportiamo i dati, discussi di recente dai Consigli Comunali di Alano di Piave e Quero
Vas, che supportano la spinta verso la fusione dei due Comuni. Le necessità economiche degli Enti Locali so-
no sempre maggiori e in assenza di finanziamenti diventa difficile garantire servizi di qualità. Perché dunque
non mettere insieme le forze e sfruttare sinergicamente le possibilità offerte a chi sceglie di fondersi? Questa la
domanda che torna in primo piano e a cui lo studio ha cercato di dare risposte. Sull’operazione si svolgeranno
incontri illustrativi aperti ai cittadini ed un referendum consultivo previsto nel corso del 2023.
Ragioni storiche, culturali, sociali
a. Lo spirito unitario fin dalla Pieve
La "Pieve" indicava il territorio nel quale era stanziata una comunità rurale cristiana; Quero è stata Pieve fino al
1700, comprendendo le "regole" di Alano, Colmirano, Campo, Fener, Vas e Segusino.
Lo spirito unitario tra i paesi costituenti la Pieve è sempre stato forte.
Altro fattore di aggregazione è stato il castello di Quero o «Castelnuovo», opera di difesa fondamentale per
tutta la conca. La guarnigione era costituita da soldati e ufficiali provenienti da tutte le ville.
b. Territorio omogeneo che ha imparato dalla storia ad unire le forze
Non presenta dalla storia situazioni acute di conflittualità. Le popolazioni hanno dovuto
sopportare i combattimenti fino agli inizi del cinquecento.
c. Le atrocità delle due guerre mondiali hanno rafforzato le capacità di affrontare in-
sieme le difficoltà.
d. Unicità di diocesi
e. Esperienze di gestioni associate (fusione Quero e Vas nel 2013), L’Unione sette vil-
le.
f. I due Comuni operano già come ente unico.
g. Necessità di affrontare il calo demografico (rischia di indebolire la spinta allo sviluppo e mettere a rischio la
tenuta dei conti per la copertura delle spese di funzionamento
L’andamento demografico (2020)
I benefici non economici della fusione
Avere la possibilità di pensare in termini sistemici e
strategici allo sviluppo del territorio (Passare da lo-
giche di ottimizzazione parziale a percorsi di ottimizza-
zione e di eccellenza globale; esprimere identità e fun-
zionalità del sistema territorio);
Bilanciare lo specialismo (tipico delle grandi strutture)
con la flessibilità operativa e la polivalenza delle
persone (tipiche delle piccole strutture);
Permettere al nuovo ente di svolgere un ruolo di
“catalizzatore e generatore di opportunità sul terri-
torio”;
Migliorare la qualità dei servizi ai cittadini (nuovi si-
stemi di accoglienza con gli sportelli evoluti, avvicina-
mento fisico ai cittadini, riduzione dei tempi di risposta,
selezione e professionalizzazione del personale di con-
tatto);
Avere la possibilità di fare investimenti in tecnolo-
gia informatica e strumentale per migliorare i si-
stemi di erogazione dei servizi;
Sviluppare nuova progettualità con ricaduta positiva sul territorio;
Avere la priorità nell’assegnazione dei finanziamenti regionali;
Escludere i vincoli per le assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite del 100% della spesa
relativa al personale di ruolo cessato nell’anno precedente;
Rimanere fuori dalle regole relative all’acquisizione di lavori, nei servizi per 3 anni (centrale di committen-
za).
Gli effetti della non fusione
Una conseguenza drastica: si perdono 5,7 – 10,5 milioni in 10 anni;
Saltano i contributi alle associazioni, agli istituti scolastici, altri;
La tassazione locale aumenta;
I servizi a domanda individuale devono essere portati a copertura del 100%;
Bisogna attivare azioni di risparmio di spesa (mezzi, materiali, servizi);
16 ATTUALITÀ

Non si colgono le possibilità di migliorare drasticamente i servizi ai cittadini (sportelli evoluti con nuovi ruoli di ser-
vizio, avvicinamento ai cittadini dei punti di erogazione dei servizi, servizi per over 65,…..);
Si perde potere contrattuale e relazionale verso enti sovracomunali e fornitori.
Due scenari:
1. Si prosegue con l’Unione. Si impegnano risorse su attività di mantenimento anziché di servizi (es. si gesti-
scono 3 bilanci e 3 consuntivi, si protocolla di più, si gestiscono sedute degli organi istituzionali,…)
2. Salta l’Unione ed ogni ente ritorna autonomo. Gli enti sarebbero in difficoltà ad erogare i servizi
Difficoltà a ricoprire le funzioni attualmente assicurate da persone che seguono entrambi gli enti (es. polizia loca-
le, sociale, servizi tecnici, finanziario, segreteria,); Si dovrebbero sviluppare nuove entrate alternative;
Difficoltà a pensare in termini strategici lo sviluppo del territorio per attrarre risorse (finanziarie, giovani famiglie,)

I dati finanziari: le entrate e spese


MATRICE DI RACCOLTA DATI DELLE ENTRATE E SPESE
ENTRATE SPESE
DA ALIENAZIONI
TRASFERIME TRASFERIME TRASFERIME
COMUNE ANNO DA TRIBUTI E ACCENSIONE SPESE IN CONTO RIMBORSO
NTI DALLO NTI DALLA NTI DA ALTRI PROVENTI
(titolo 1) TRASFERIMENT DI PRESTITI CORRENTI CAPITALE PRESTITI
STATO REGIONE ENTI I DI CAPITALE

2010 672.390,42 6260,18 16.723,75 874.687,89 867.290,10 300.162,94 415.912,40 1.776.711,6 1.243.994 149.720,12

ALANO

2021 571.813,67 11.793,30 18.408,82 889.082,87 792.952,66 - 437.130,13 1.820.897 870.914,29 99.525,88

QUERO
684.326,93 5.072,05 764.730,61 255.122,77 50,14 260.668,80 1.713.857 417.043,13 121.508,39
201O

QUERO
VAS 2010 288.833,43 2.402,65 16.000 249.549,95 233.373,63 36.246 248.095,80 756.674,49 322.721,02 65.832,11
VAS

2021 1.309.107,0 10.638,27 20.411,44 914.215,91 658.223,03 - 1.605.752,42 2.954.258 670.626,39 89.381,96

201O
UNIONE
BASSO
FELTRINO
2021 5.073,31 - 1.483.122 - - - 16.772,54 1.452.012 - 29.694,98

1.885.994 22.432 1.521.942 1.803.299 1.451.176 - 2.059.655 6.227.168 1.541.541 218.603


Totale 2021
8.744.497 7.987.312

I dati finanziari: valore patrimonio (dati 2021)


MATRICE DI RACCOLTA DATI VALORE PATRIMONIO E DEBITI

VALORE IN EURO ANNO 2021

Beni demaniali
COMUNE beni beni I beni I beni Valore Valore
(strade,
immobiliari immobiliari immobiliari immobiliari Beni residuo patrimonio
fognature, Altro Totale
disponibili indisponibil indisponibili disponibili mobiliari debiti per
pubblica
(terreni) i (terreni) (fabbricati) (fabbricati) MUTUI abitante
illuminazione)

ALANO DI PIAVE 3.220.724 2.419.119 8.656 2.874.178 1.140.109 153.086 1.257.951 11.073.824 2.377.469 4.121

QUERO VAS 7.170.641 674.974 1.708.697 9.098.537 341.785 132.380 1.228.661 20.355.675 2.935.770 6.566

UNIONE BASSO
50.960 0 34.540 696.066 0 606 138.297 920.468 148.786
FELTRINO

Totale 10.442.325 3.094.093 1.751.893 12.668.781 1.481.894 286.072 2.624.909 32.349.967 5.462.025
17 ATTUALITÀ

I dati finanziari: confronto tassazione locale e tariffe


MATRICE DI RACCOLTA DATI RELATIVI ALLE TARIFFE DEI SERVIZI COMUNALI E ALLA TASSAZIONE LOCALE - Anno 2021

SERVIZIO COMUNE ALANO COMUNE QUERO VAS NOTE

Retta mensile asilo nido residenti 0 0


Retta mensile scuola infanzia residenti 0 0
Mensa scuola infanzia 3,5 3,5
Mensa scuola primaria 4,7 3,5
Mensa scuola media 4,7 4
Trasporto scolastico infanzia 0 0
Trasporto scolastico media 0 0
Tumulazioni in loculi 84,7 0
Tumulazioni in ossario 60,5
Tumulazioni in fossa 363 0
dal 01/01/2020 la COSAP è stata soppressa e
COSAP: tariffa base a giorno (€ a mq) € 1,03 € 1,03
sostituita dal Canone Unico Patrimoniale
COSAP: esercizi pubblici, attività
€ 0,52 € 0,52
commerciali, attività edilizia (€ a mq)
COSAP: Fiere e festeggiamenti (€ a
€ 1,03 € 1,03
mq)
COSAP: occupazioni permanenti € 17,56 € 17,56
Residenti: Residenti:
quota fissa ad immobile € quota fissa ad immobile €
65,00 quota 1° componente € 84,64 quota 1° componente € Per entrambi i comuni: per i nuclei residenti la tariffa è
63 57,70 formata da quota fissa ad immobile + quota variabile
in base alle persone residenti; per Alano: per le
quota 2° componente € 54 quota 2° componente € 57,70
TARi: alloggio da 60 mq utenze non residenti la tariffa è composta da una
quota 3° componente € 42 quota 3° componente € 46,18 quota fissa; per Quero Vas: per le
quota 4° componente € 32 quota 4° componente € 30,79 utenze non residenti la tariffa è composta da una
quota 5° componente e oltre € Non residenti: quota fissa + quota variabile a mq
22 Non residenti: quota fissa € 84,61 + quota
quota fissa € 128,00 variabile € 0,78/mq
TARi: alloggio da 90 mq come sopra come sopra
l'IMU seconda casa varia in base alla rendita
€ 361,00 con aliquota in vigore € 319,00 con aliquota in vigore
IMU seconda casa catastale dell'immobile; si indica l'esempio per
8,6 per mille 7,6 per mille un'immobile con rendita € 250,00
Addizionale IRPEF comunale reddito <
0,8 0
10.000 €
Addizionale IRPEF comunale reddito
0,8 0,7
da 10.000 a28.000 €
Addizionale IRPEF comunale reddito
0,8 0,7
da 28.000 a 55.000 €

L’indebitamento
(dati 2021)
CONFRONTO PARAMETRI ECONOMICO FINANZIARI
PARAMETRI ALANO QUERO VAS
I dati finanziari:
Numero abitanti 2.687 3.100 parametrazione
Entrate totali 2.909.730 4.853.575

Entrate totali per abitante 1083 1566

Entrate tributarie 889.083 914.216

Entrate tributarie per abitante 331 295

Spesa corrente 1.820.897 2.954.258

Spesa corrente per abitante 678 953


Spesa conto capitale (media anno
505.509 1.259.190
su ultimi 6 anni)
Spesa conto capitale per abitante 188 406
Rapporto tra spesa cc
0,6 1,4
(investimenti) e prelievo tributario
18 ATTUALITÀ

I benefici economici della fusione


CONTRIBUTO STATALE PER LE FUSIONI (valori in euro tratti da Ministero Interni) 1. Contributo dallo Stato
(+60% trasferimenti ri-
QUERO VAS ALANO DI PIAVE TOTALE spetto al 2010
per 10 anni):
Trasferimenti dallo Stato anno 2010 659.031 314.262 741.313,01 1.714.606 Ipotesi migliore
72.877,5 17.856,43 81.234,29 171.968
- trasferimenti compensativi (azzera dal 2024 i con-
4.261,75 883,22 5.960,10 11.105 tributi Quero Vas x pri-
ma fusione). Trasferi-
- contributo investimenti 23.314 23.551,05 24.945,5 71.810 menti aggiuntivi annuali
Totale base per conteggio contributo dallo Stato = 857.833,00
558.578 271.971 629.173 1.459.722 € anno
statale
Trasferimenti aggiuntivi
Contributo anno pari al 60 % anno 2010 335147 163183 377504 875.833 dallo Stato in 10 anni =
Contributo per 10 anni 3351468 1631828 3775039 8758335 8.578.833,00 €

CONTRIBUTO STATALE PER LE FUSIONI (valori in euro tratti da Ministero Interni) 1. Contributo dallo Sta-
to (+60% trasferimenti
QUERO VAS ALANO DI PIAVE TOTALE rispetto al 2010 per 10
anni):
Trasferimenti dallo Stato anno 2010 659.031 314.262 741.313,01 1.714.606 Ipotesi peggiore
72.877,5 17.856,43 81.234,29 (senza contributi per
171.968 Quero Vas)
- trasferimenti compensativi
4.261,75 883,22 5.960,10 11.105 (non riconosce i trasferi-
- contributo investimenti 23.314 23.551,05 24.945,5 71.810 menti aggiuntivi per
QueroVas). Trasferimenti
Totale base per conteggio contributo
558.578 271.971 629.173 1.459.722 aggiuntivi annuali dallo
statale Stato = 377.504,00 €
Contributo pari al 60 % anno 2010 377.504 377.504 anno. Trasferimenti
aggiuntivi dallo Stato in
Contributo per 10 anni 3.775.039 3775039 10 anni = 3.775.039,00 €

2. Contributo dedicato
dalla Regione

Trasferimenti
dalla Regione
=
500.450,00 €uro
in 3 anni

3. La riduzione costi di amministrazione (considera valore max indennità in vigore dal 2024)
RISPARMIO ANNUO = 334.195 – 265.500 = 68.695 €
4. Incremento trasferimenti da Regione per maggiore progettualità e priorità nei bandi;
5. Incremento trasferimenti dallo Stato per maggiore progettualità e focalizzazione;
6. Efficientamento della struttura: Recupero di 1 - 2 addetti da impiegare per le funzioni attualmente non svol-
te a pieno (es. sviluppo risorse umane, controllo di gestione, organizzazione, comunicazione, ecc…) e ridu-
zione costi di almeno 40.000 €uro;
7. Razionalizzazione approvvigionamenti; Economie da unificazione approvvigionamenti: valore approvvigio-
namenti servizi esterni 673.000 (ipotesi 5% = 34.000 €uro);
8. Razionalizzazione immobili; 9. Razionalizzazione impiego attrezzature e macchinari.
19 ATTUALITÀ

La sicurezza non è un hobby, è la vita


Il nuovo calendario della prevenzione 2023
Il Servizio di Prevenzione, Igiene e Sicurezza negli
Ambienti di Lavoro dell’Ulss Dolomiti ha realizzato
anche quest’anno il calendario per l’anno nuovo ormai
alle porte.
“La sicurezza non è un hobby, è la vita” è lo slogan
scelto per il nuovo calendario 2023. Il tema, infatti,
sarà la sicurezza, individuale e collettiva, così come la
possiamo vivere in ogni sua sfaccettatura nel nostro
quotidiano. L’obiettivo è suggerire e aumentare la
consapevolezza su cosa può fare ciascuno ogni
giorno negli ambienti di vita, di lavoro e nel tempo
libero, con responsabilità, al fine di non mettere a
repentaglio la salute propria, delle persone vicine e
dei soccorritori.
Le rappresentazioni grafiche, realizzate dall’ing.
Nicola Canal, accompagneranno ogni mese gli spunti
di riflessione per parlare di sicurezza in termini di
primo soccorso, di utilizzo di dispositivi di protezione
individuali, dei rischi da alte temperature, della tutela
della gravidanza per le lavoratrici, dei rischi derivanti
dall’inquinamento indoor da monossido di carbonio,
con l’aggiunta di nuovi temi emergenti riguardanti i
rischi nei tatuaggi, il corretto utilizzo del monopattino
elettrico, l’uso sicuro della motosega nei lavori di
montagna e la sicurezza nell’escursionismo.
Il formato cartaceo del calendario sarà distribuito nei
prossimi giorni nelle scuole, negli enti e nelle aziende.
E’ disponibile, inoltre, in formato digitale sulla pagina
web dello SPISAL al link:
https://www.aulss1.veneto.it/sezione/servizio-prevenzione-igiene-sicurezza-negli-ambienti-di-lavoro-spisal/
Belluno, 15 dicembre 2022

Investiti oltre 4 milioni in tecnologie nel 2022


Nel corso del 2022 è stato fatto un importante investimento nelle tecnologie
in Ulss Dolomiti con l’acquisto di attrezzature per oltre 4 milioni di euro.
A questi si aggiungono gli investimenti per l’intelligenza artificiale, per circa 236 mila euro
complessivi, che riguardano sistemi acquisiti a noleggio per le Gastroenterologie di Belluno e Feltre e per il
sistema “Rapid” per le diagnosi di ictus, installato in tutte le Radiologie dell’azienda. Tra le attrezzature acquistate
nel 2022, spicca il nuovo acceleratore lineare per la Radioterapia del valore di quasi 2 milioni di euro. Grazie a
questa nuova tecnologia, inaugurata a giugno, insieme alla expertise dei professionisti, in Ulss Dolomiti sono
attivi trattamenti innovativi che consentono di curare, a parità di efficacia, alcuni tipi di tumori con meno sedute,
limitando quindi gli effetti collaterali e con un grosso vantaggio in termini di qualità di vita (risparmio di tempo e
spostamenti oltre a un minor carico emotivo) per il paziente e per i suoi familiari. Ottimi i risultati di questi primi
mesi di attività, tanto che il San Martino di Belluno è stato scelto per le cure radioterapiche anche da pazienti
friulani, lombardi, abruzzesi e siciliani (per i primi 9 mesi del 2022: i pazienti fuori Ulss sono stati 56).
Sono stati acquistati 7 ecotomografi per varie unità operative (internistiche, chirurgiche specialistici,
ginecologiche, vascolari e per i distretti) per oltre 500 mila euro complessivi, consentendo un rinnovo e un
potenziamento della diagnostica.
Sono state inoltre acquistate due colonne per videoendoscopia respiratoria flessibile per le Pneumologie di
Belluno e Feltre per circa 360 mila euro.
Per il blocco operatorio di Feltre è stato acquistato un laser urologico del valore di 176 mila euro.
Sono stati acquistati anche nuovi lettori holter multidisciplinari completi di registratori per adulti e pediatrici per le
unità di Cardiologia e per la Medicina di Agordo per circa 160 mila euro.
Infine, sono stati acquistati tutta una serie di attrezzature varie (da defibrillatori a isole neonatali, da
tromboelastografi alle monitor multiparametrici) per rinnovare costantemente ed innovare le tecnologie a
supporto dei clinici per offrire sempre il meglio alle persone assistite. Belluno, 4 gennaio 2022
20 LETTERE AL TORNADO

L’amicizia è un prezioso collante


di Angelo Ceccotto
Che l’amicizia sia un valore importante è risaputo, poiché in
essa si riversa la fiducia e la stima tra persone le quali espri-
mono le loro avventure, positive e negative, cercando la com-
prensione ed il reciproco aiuto. Tra l’altro, emerge quel senti-
mento che fonde lo scambio che dà sicurezza oltre a condivi-
dere o meno le vedute che reggono al confronto senza traumi.
In questo reciproco rapporto si rivela l’espressione emotiva,
facile da immaginare quando due amici s’incontrano dopo an-
ni rispolverando le tante storie che nel tempo sono state ac-
cantonate. In queste circostanze diviene un dialogo quasi sof-
focante e smanioso nel raccontare, rispolverando le argomen-
tazioni più importanti, quelle che hanno lasciato una traccia
profonda di una condivisione su quanto unitamente si è fatto.
Nel confronto emerge la soggezione di essere invadente nel
dir tutto e subito, ma è umano essere travolti dall’emozione, laddove scaturisce sotto pelle quel calore al rispetto
per un evento importante. Non va tralasciata la ragionevolezza che ha le sue regole nel saper dare senso alle
priorità e al valore del dialogo evitando di porre confusione mentale. Orbene, il mio motivo di queste righe è nel
raccontare in modo conciso e consapevole, il che non sarà facile, di un momento rilevante a seguito di un appun-
tamento con l’amico Geom. Giulio Bertagnin di Feltre, col quale non m’incontravo da anni. Il caso ha permesso di
rivisitare le aree artigianali di Quero e Alano, rivangando l’esito della nostra iniziativa avendo costituito negli anni
Ottanta i due Consorzi artigianali che svilupparono il lavoro sul territorio. Questi due enti costituirono fiorenti labo-
ratori artigianali e piccole industrie cosicché oggi possiamo dire con un pizzico d’orgoglio di aver avuto quella vi-
sione culturale e civica proiettata verso il futuro. Come non si nascondono i benefici economici regionali a fondo
perduto goduti per le opere di urbanizzazione di queste aree comunali. Non ho la debolezza né la presunzione di
dimostrare quello che insieme abbiamo seminato, ma non nego di aver respirato grande soddisfazione, consa-
pevoli di aver dato senso allo sviluppo lavorativo, progredito nel tempo, del Basso Feltrino in momenti preoccu-
panti per l’emigrazione. La conclusione della nostra esplorazione territoriale è avvenuta innanzi a una birra al bar,
dove si è avvicinato un caro amico il quale con la sua dialettale espressione ci ha detto: «Voi democristiani avete
distrutto tutto e continuate a farlo». Il caso vuole che quel bar sorga in quella beneficiata area artigianale. Che ri-
spondere, se non esprimere d’essere fiero e orgoglioso democristiano per aver condiviso i valori della D.C. stimo-
lato, insieme a Bertagnin, nel seminare opere dove oggi si raccolgono molteplici benefici, specie chi ha abban-
donato la valigia da emigrante, altri avventurati nell’artigianato e ora i nostri figli e nipoti nel godere di un posto di
lavoro vicino casa. Oltre che intuizione, questa è concretezza e impegno serio in scelte rivolte, in prospettiva, al
bene sociale.

Il cuore di
San Valentino
a cura del Comitato San Valentino
I giovani volontari componenti del
consiglio direttivo hanno realizzato un
cuore in acciaio rivestito di luci a led
rosse posizionato all'interno della
roggia presso il mulino Banchieri.
Una realizzazione che in tutti coloro
che l’hanno vista ha suscitato
ammirazione nonché approvazione
per l'iniziativa.
L’opera rimarrà per sempre in questo
luogo caratteristico e ameno del
paese.
Per poter ammirare appieno l'opera
bisogna recarsi laggiù all'imbrunire o
meglio ancora quando è buio, ma per
gli innamorati andarci non sarà un
problema…
21 CUCINA

Le ricette di Alida
Antipasto
Mousse di mortadella con crostini di panbrioche e pane ai cereali
• 150 g mortadella IGP
• 50 g ricotta
• 25 g parmigiano
• Sale e pepe qb

Frullare tutti gli ingredienti a velocita moderata fino ad ottenere una


mousse omogenea.
Servire con il pane leggermente tostato.
Primo
Crespelle al radicchio e zucca con salsa al gorgonzola
Quantità sufficiente per 10 crêpes: 1 uovo intero e un rosso - 100 g farina - ¼ litro latte freddo - 1 cucchiaio
burro fuso o olio di mais/girasole - Sale qb

Mescolare tutti gli ingredienti e riposare in luogo fresco. Scaldare la padella apposita e ungerla pochissimo ma
uniformemente servendosi di un pennello intriso d’olio.
Versare una piccola quantità di composto roteando la padella per far aderire uno strato sottile.
Girare dall’altra parte e finire di cuocere senza far colorire.

Ripieno: 1/2 cespi di radicchio - 200 g zucca a dadini - ½ scalogno - Olio EVO - Sale e pepe qb – Parmigiano
100 g gorgonzola - Latte qb

Imbiondire a fuoco dolce la cipolla, unire il radicchio tagliato a pezzetti, salare e pepare, sfumare con vino rosso.
A parte cuocere la zucca tagliata a dadini.
Farcire le crespelle con del radicchio, i dadini di zucca e un po’ di parmigiano. Mettere in forno a 100 gradi per
mantenerle al caldo. Sciogliere a fuoco dolce il gorgonzola e versarlo sulle crespelle.
Cestini pasta fillo pere noci e gorgonzola
Ingredienti per 6 cestini: Pasta fillo qb - 2 pere - 100 g gorgonzola – Burro - Una decina di noci

Preparazione: Imburrare degli stampini di alluminio, se sono di silicone non serve imburrare, rivestirli con fogli
sovrapposti di pasta fillo che andranno imburrati.
Sbucciare e tagliare le pere e spadellarle con burro, sfumare con poco cognac o rum. Farle raffreddare.
Riempire i cestini con le pere, dadini di gorgonzola e gherigli di noci.
Cuocere a 180 gradi per circa 10 minuti sorvegliando attentamente la cottura: non devono scurirsi troppo.
Spaghettoni con zucca, taleggio e speck
• 200 g di spaghettoni - 100 g di speck, - 150 gr di taleggio, - 300 g di zucca, - una cipolla piccola
• 30 g di noci, - timo, - olio, - sale e pepe.

Preparazione: Iniziate la preparazione pulendo la zucca privandola della buccia e dei semi per poi tagliarla a cu-
betti. Soffriggere la cipolla in padella con un filo d'olio a fuoco dolce, unire la zucca. Una volta cotta, togliete una
parte dei cubetti di zucca che metterete interi nel piatto mentre gli altri andranno frullati per realizzare il condi-
mento della pasta. Mettete i cubetti di zucca in una ciotola con il taleggio tagliato a pezzi in modo grossolano.
Aggiungete un pizzico di pepe e 3/4 cucchiai di acqua calda di quella che nel frattempo potete mettere a bollire
per cuocere la pasta, e frullate il tutto con un mixer a immersione fino ad ottenere una crema omogenea. Mettete
da parte il condimento e preparate lo speck tagliato a cubetti piccoli. Prendete una padella antiaderente e fatelo
cuocere senza aggiungere alcun condimento fino a renderlo croccante e dorato. Nel frattempo mettete a cuocere
la pasta in abbondante acqua salata. Togliete lo speck dalla padella e fatelo leggermente asciugare sulla carta
da cucina. Mentre la pasta cuoce mettete la crema e i cubetti di zucca che avevate messo da parte a far scaldare
in una padella piuttosto larga. Scolate la pasta ancora al dente tenendo da parte l'acqua di cottura. Terminate la
cottura della pasta in padella amalgamandola bene con il condimento, se questo risulta troppo denso aggiungete
un mestolo d'acqua di cottura della pasta per stemperare il tutto. Servite terminando il piatto appoggiando sulla
pasta i cubetti di speck che costituiranno la parte croccante del vostro piatto rendendolo ancora più appetitoso.
Guarnite con qualche fogliolina di timo e con qualche noce tritata grossolanamente.
22 PERSONAGGI

«Se i tàs tuti, no tu sa mai nient»


Susanna Mondin
e l’importanza di tramandare la Memoria
di Jennifer Marie Collavo

Salendo verso il centro di Alano, si apre sulla sinistra Alora noi altri erion boce de 14 o 15 ani, ma se ricor-
il borgo di San Vittore che ogni anno, a Natale, fa don tut.» Come non dimenticare anche, il 1° maggio
prova di creatività decorandosi di presepi artigianali 1945, l’arrivo dei primi carri armati americani a Fener
sempre sorprendenti ed originali. Su questo borghetto e quei soldati che «i era quasi tutti neri.. ai boce i ghe
raccolto, dove si respira un clima familiare, veglia dea cioccolatini, caramelle. A Fener i tedeschi i avea
idealmente Susanna Mondin, vedova Rizzotto, che fat saltar al pont, alora lori no i se era pers de animo, i
con la sua vitalità e lo spirito accogliente ospita avea fat al giro coi carri armati sul Tegorzo par rivar a
chiunque bussi alla sua porta. Classe 1930, si defini- Quero. A Fener, dove che ghe n’era ancora dei tede-
sce una “vecchia brontolona” ma la sua lucidità è in- schi scondesti, i a da aver sparà do al primo carro
vidiabile e spazia con agilità dal commentare i fatti di armato che ghe n’era… al soldà american l’era fora
cronaca al recitare a memoria Pianto Antico di Car- dal carro armato con la mitragliatrice ma no l’ha fat
ducci. tempo a mitragliare parché i lo ha colpì e l’è rimast in
Quando ci incontriamo, si siede al tavolo ed estrae un tera. Alora qualchedùn al ghe ha mes sora na bandie-
raccoglitore pieno di fogli manoscritti, con aneddoti e ra.».
storie di un tempo da tramandare a nipoti e pronipoti. Bisnonna di tre nipoti, Susanna non manca di evoca-
“Atu temp?” domanda. E come si fa a dirle di no? Fi- re la sua bisnonna da Balzan «che mi l’ho conosesta
niremo per registrare tre ore di racconti ininterrotti, di- parché l’e morta dopo de me nona» e che, sorriden-
visi in due puntate, però di cose da raccontare Su- do, descrive come «na furbacchiona, l’era ela che la
sanna ne avrebbe ancora parecchie! comandea, che la guidea i omeni. La ténia tuti a ste-
Molti dei suoi ricordi sono legati alla Madonna di Tes- ca, a regime, alora quando che l’andéa al marcà a
sere, a cui la popolazione si affidava nelle occasioni Montebelluna, le tre nóre le diséa: “dai dai che meton
più svariate: «chi che avea ‘na mucca che la dovea su la polenta” e poi le dea polenta e zuchero ai bo-
partorir, se la ghe ndea ben la portea an poc de ele- ce!»
mosina sul capitel. All’epoca, ciò, le mucche le va- Sottolinea pure l’importanza di tramandare e di ascol-
lea». Ma al santuario si rivolgevano anche, durante la tare i racconti delle generazioni precedenti: «Me ma-
Seconda Guerra mondiale, «le donne che le avea i ma la ne contea, ela, l’è par quel che poi son venisti
moros o i mariti via, allora le se avea organisà par su savendo le robe, sennò se i tàs tuti, no tu sa mai
ndar in denocio da qua in fondo a Tessere come vo- nient. Vara, me nono, al papà de me papà, mi no l’ho
to, se i tornea vivi dalla guerra. Na òlta no ghe n’era conosest; al avea 52 ani quando che l’e mort de na
la strada bela ma sas!». Il quadro della Madonna con polmonite però so tuta la so storia.» Susanna parla di
bambino passò, in qualche occasione, di casa in ca- lui come di un uomo generoso pur nella povertà, che
sa, sostando ogni notte presso una famiglia: «“Ooh fece il pastore per tutta la sua vita e che «l’avea
ghe né la Madonna Pellegrina” alora tuti che i se pa- l’animo masa bon! Me nona la se inrabiea parché
recea coi candelot…». Ma il colle di Tessere era an- l’era an pochet pì severeta ma se a lu ghe rivea là an
che il teatro di grandi feste popolari: «la prima l’era de puaret, lu l’avea corajo de verderghe al banco – na
San Giuseppe, patrono de la ceseta, allora là i venia olta ghe n’era i banchi dove che i metea entro la fari-
da Segusin, da Quero, da Fener, tuta la Conca la se na – “veni qua, veni qua!” al ghe impinìa al sachet e
radunea lassù e i vendéa barbagigi, carrobole. Al dopo ghe restea al banco quasi vodo e no l’avea pì
primo maggio i a tacà i falegnami a far festa lassù. da farghe la polenta ai soi. Alora me nona la ghe bra-
Quele le era le feste, ma a Tessere i ghe a sempre vea ma lu al disea “Utu farghe far cento porte? Asa
tenist tutti, i venia da tutte le parti par ndar su sto san- che ‘l vae”. L’é sempre stat generoso, sto om». Del
tuario. L’ultimo de majo, chiusura del mese, i lo fea nonno materno, invece, Susanna conserva dei nitidi
lassù le parrocchie di Campo e Alano insieme. Dopo ricordi, richiamando in particolare un aneddoto diver-
ghe n’era le altre messe.» tente: «A me nono da Balzan ghe avion dita “Nono,
Inevitabilmente, il racconto si sposta anche sulla quando che tu compis i ani – che li compia al dì de
guerra che, per la seconda volta nel giro di pochi de- sant’Antonio e al venia prima a mesa e dopo a ma-
cenni, aveva travolto il nostro territorio. Impossibile gnar là da me mama – te porton na olta al cinema”. E
non accennare al rastrellamento di tutti gli uomini e l’avon portà: i fea veder “Tosca”, pénsate sto vecio!
dei giovani del paese, sospettati di essere dei parti- Se ghe n’era altri arte al capia lu! Ma al ridéa! I fea
giani: «qualchedùn i lo ha mandà in Germania anca bei filmét!»
se nol centréa nient… Me zio al ghe ha més do o tre Susanna evoca con piacere anche la figura di Teodo-
setimane par venir in fora, che al parea pì morto che ro Licini, pittore alanese che «l’era venist a casa no-
vivo da quei campi là. Poi in te la stala onde che i te- stra e al ne ha fat do quadri. Uno co le caore e uno
deschi i avea i cavai, ghe n’era i prigionieri russi e a de me mama che la fea la polenta». Comincia allora
un, par evitar che parlesse, i ghe ha cavà tuti i dent. a leggere i suoi appunti manoscritti, integrandoli ogni
23 PERSONAGGI

tanto con qualche commento in dialetto: «Al tempo Mi no ho fat tempo nianca de imparar!» commenta ri-
dell’ultima guerra 39-45, il pittore abitava nella sua dendo. Dopo una parentesi in Italia per la nascita del-
casetta nella piazza di Alano. Io, giovanetta, lo co- la primogenita, Susanna torna in Svizzera con la
nobbi perché, per più volte, venne a casa mia per due bambina ma non manca qualche difficoltà, soprattutto
quadri dipinti da lui. Il primo dipinse due capre – una perché la loro sistemazione non era né molto confor-
rossiccia e una grande, grigio cenere – con la ca- tevole né adatta ad una giovane famiglia: «da subito
nàola di legno al collo: per noi malgari erano preziose erion su an corridoio senza an gabineto, olea ndar do
anche perché in due facevano latte come una mucca. a bas in cantina par aver l’acqua, ghe n’era na came-
L’è vera, in tute do le fea lat come na vaca. Quella più ra sol… ho resistì an pochet ma dopo avon catà na
vecchia – cosa eccezionale – partoriva ogni anno tre caseta, sempre co la cusina in comune ma una ca-
gemelli. Il pittore arrivava per diversi giorni con la sua mera par conto meo!» Quando la famiglia si allarga e
bisaccia a tracolla, cavalletto e i suoi attrezzi; si po- per i bambini arriva il momento di iniziare la scuola,
sava nella cucina dove avevamo un gran focolare con «mi ho pensà su do tre olte…me despiasea partir
una catena e appesa la caliera per la polenta… e parché stee ben là ma son venista in fora coi tosat e
quela no la manchéa mai al dì! Per diversi giorni, ver- lu [il marito, ndr] l’é restà laentro». Passa qualche an-
so il mezzogiorno, d’accordo con la mamma, la se- no e la famiglia si ricongiunge, pur conservando un
guiva a fare la polenta con un mestolo lungo, fino a certo rimpianto della Svizzera: «Erion su posti onde
cottura, e i ghe metéa pì de meda ora. Il camino, for- che stion ben, parché se ciapea di pì! Parché qua
se, per lui pittore era assai bello, ai lati venia dó delle quando che Giulio l’ha ciapà la prima paga, ghe venia
lunghe gocce nere che le era le ioze, come na pece da piander! “Mi tornerie in entro” l’ha dita. Giulio al sa-
parché se bruséa anca legna che no l’era tant seca. rie tornà entro in Svizzera, ma ormai avion i boce che
Ghe n’era anca an vaso dove pestavamo al sale. Me i ndea a scola qua…»
mama la metea an piè su sul larìn, la tenia la caliera Così, pensando al futuro dei ragazzi, i Rizzotto ri-
co na man mentre co l’altra la girava. Affianco al ca- mangono definitivamente in paese, una scelta in fon-
mino c’era una carega: lì il pittore fece salire il mio do ben compensata dalla soddisfazione di veder cre-
fratellino e, per farlo star zitto, gli portava una cara- scere la famiglia in un clima armonioso. D’altronde,
mella. Questo finché il pittore compì la sua opera, per per Susanna i suoi cari sono sempre stati il baricen-
diversi giorni. Mio cognato Elvio ebbe un buon mae- tro: oggi, per figli, nipoti e pronipoti lei rappresenta un
stro. Lu al era come an garzon e al se ha incontrà co inossidabile punto di riferimento, una dispensatrice di
me cugnada Irma». consigli ed incoraggiamenti, un porto sicuro dove tro-
Un ampio capitolo del racconto di Susanna è dedica- vare consolazione e una generosa padrona di casa
to, inevitabilmente, al tema dell’emigrazione. Come durante i pranzi domenicali. Ha novantadue anni, sì,
tanti giovani del tempo, infatti, anche lei si vede co- la nostra Susanna, ma non c’è giorno in cui non la
stretta a lasciare il proprio paese in cerca di lavoro. troverete attiva, nella sua casa piena di voci e di risa-
La prima volta nel 1949 - «Ieri!» - per spostarsi a Pie- te, sempre pronta ad accogliere chiunque suoni alla
ve di Cadore dove «ho fat cinque anni sule occhiale- porta ed abbia la voglia (e il tempo) di ascoltare.
rie. Là se laoréa tuta la setimana e dale olte i ne fea
laorar anca al sabo ma ghe domandion al permeso
almanco de venier do ala domenega, a portar dó le
robe sporche da lavar e dopo se se portéa su qual-
cossa da magnar. Onde che erion, avion la mensa a
medodì – tre dì la pastasciutta e do dì al minestron,
ma par noialtre che venion fora avendo le ore conta-
te, l’era oro! – e dopo se se rangéa la sera. Ma no
ghe n’era mia nient; se se scaldea sul motor dele
machine!» Ma era, in fondo, una sorte migliore di chi
rimaneva in paese per lavorare in filanda - «Ste tose,
i le tiréa indentro che no le avea nianca quatordese
ani e poi le venia fora che le era palide!» - oppure per
andare a servizio da qualche parte - «A servir? Su ste
fameje onde che ghe n’era de tut! L’era na grazia che
le ndese su fameje bone, ste pore tose». Anche in
Cadore il lavoro era faticoso ma almeno, tra Alano,
Campo e Colmirano, le ragazze avevano formato una
bella compagnia e si davano un po’ di coraggio a vi-
cenda: «Par ndar su, noialtre se impignia an vagon!
Se partia la domenega sera e per noialtre l’era na fe-
sta, na sagra – no par andar su onde che erion, al
fret! - ma parché se cantéa tut al lungo strada!» In foto, dall’alto: Susanna
Dopo il matrimonio, invece, Susanna raggiunge il ma- in Malga (1945), Con le
rito in Svizzera, a Zurigo, ed inizia a confrontarsi con compagne in Cadore, a
questa nuova realtà. «Quande che son rivada entro,
me cugnada la me ha catà posto dove che la laorea,
Malga Solarolo (luglio
su na tessitura: nianca quindese dì e i la ha serada! 1941), in Cadore (1951)
24
25 CRONACA

Inter Club Fener: chiusa la Campagna Tesseramento


Si chiude un 2022 di “ripartenza” per il sodalizio fenerese. Dopo oltre due anni
e mezzo siamo riusciti ad organizzare una gita allo stadio Giuseppe Meazza
lo scorso Aprile con pranzo al Botinero di Milano (storico ristorante del
capitano J.Zanetti) e il consolidato appuntamento con la serata culturale.
Infatti dopo le presentazioni delle autobiografie del compianto Gigi Simoni,
Beppe Bergomi, e Giancarlo Pasinato, quest'anno è stata la volta di Ivano
Bordon conclusasi con la tradizionale cena sociale presso la nostra sede
dell'HRTegorzo a Fener. Le affiliazioni al nostro club sono state ben 372
suddivise in 316 Senior e 56 Junior. Per quanto riguarda le attività, continua la
collaborazione con i Club di Nervesa, Cornuda, Montebelluna e Agordo per
l'organizzazione dei pullman a San Siro e in primavera sarà organizzata una
gita con partenza da Fener in occasione della partita speciale per i soci
InterClub. Grazie per la fiducia a tutti i 372 soci dell'InterClub “Massimo
Moratti” di Fener.

La nuova Ponte Tegorzo


Parte con tre nuovi arrivi la stagione 2023 per la Asd Ponte
Tegorzo. Gradito ritorno per Diego Schievenin di cat. B che dopo
oltre 30 anni in altre società ritorna a “casa” per difendere i colori
della Tegorzo. Oltre a Diego faranno parte del sodalizio fenerese
anche Giuseppe Polloni e Tito Turrin. Di seguito tutti i nomi (in foto
da Sx): Sisto Bacchetti, Tito Turrin, Vittore Schievenin, Orazio
Antonio Bronca, Natalino Franceschini, Luigi Recchia, Giuseppe
Polloni e Diego Schievenin. (in basso da Six): Fortunato Cadorin,
Angelo Dal Zotto e Domenico Schievenin. Fanno parte della rosa
e non in foto: Antonio Spezia, Giuseppe Rech, Giorgio Licini,
Armando e Renzo Gerlin e Andrea Tolaini
Prima gara sociale del 2023
organizzata dagli “Amici delle Bocce di Fener”
Nei giorni 2-3 e 5 Gennaio sì è svolta
la prima gara sociale a terne
organizzata e ideata dal gruppo
“Amici delle Bocce di Fener” La
vittoria finale è andata alla terna
composta da Bedin R,- Polloni G.- De
Paolo G che hanno avuto la meglio
sulla terna formata da Schievenin V.-
Schievenin D.-Bronca O.A. Come di
consueto rinfresco finale offerto da
Armando e HRTegorzo.

Babbo Natale in tour, a Quero


di Alessandro Bagatella
Non solo asilo per Babbo Natale, ma anche una visita al Bar Sole, in piazza a Quero, per augurare Buone Feste
agli avventori, ai gestori ed al personale che vi lavora, ritratti in queste foto fatte nell’occasione. Vi si vedono
giovani, meno giovani ed anziani perché tutti si sentono a loro agio grazie alla simpatia dei baristi. Babbo Natale
ha fatto una tappa
veloce anche al birrificio
di via Feltre, sempre a
Quero, per portare un
saluto ed augurio ai
titolari Adriano ed Emil,
ed allo staff di cameriere
e camerieri che li
aiutano nella gestione.
26 ATTUALITÀ

Farmacie: prezioso supporto allo screening colon-retto


E’ stato approvato il protocollo d’intesa tra Ulss Dolomiti e Federfarma Belluno, Farmacie
riunite per il supporto allo screening del colon retto. L’accordo costerà all’Ulss 220 mila
euro per due anni e consolida l’operatività già sperimentata in questi mesi.
Il tumore del colon retto è il 2° tumore più diagnosticato nelle donne e il 3° negli uomini.
Da quando è attivo lo screening, la mortalità è diminuita del 30%, con un significativo decremento anche
dell’incidenza (nuovi casi). Una riduzione dell’incidenza e un aumento delle diagnosi precoci, possibili attraverso
lo screening, sono un primo passo per garantire maggiori tassi di cura.
LO SCREENING
Lo screening colorettale è un programma di prevenzione che ha l'obiettivo di ridurre la mortalità e l’incidenza del
tumore del colon-retto, tramite una diagnosi precoce di malattia e l’identificazione di lesioni precancerose (polipi)
che hanno elevata probabilità di evolvere in tumore. Il test di screening consiste in un semplice esame (SOF,
sangue occulto fecale) che non richiede alcuna preparazione e ricerca tracce di sangue non visibili nelle feci
poiché la presenza di sangue, anche solo in tracce, è generalmente il primo sintomo di questa malattia. I test per
la ricerca del SOF non richiedono particolari restrizioni alimentari prima del test. Lo screening colorettale viene
proposto attivamente ogni 2 anni a tutta la popolazione maschile e femminile residente con età compresa tra i 50
ed i 69 anni. Tutto il percorso diagnostico-terapeutico è gratuito ed organizzato dall’Azienda Sanitaria con il
supporto delle farmacie territoriali. Le persone con esito positivo vengono invitate direttamente dalla Segreteria
Organizzativa Screening a effettuare una colonscopia di approfondimento. Questo esame è molto importante sia
per confermare o meno la diagnosi di tumore o di patologia precancerosa sia perché consente l’asportazione dei
polipi del colon. L’esame richiede una preparazione preventiva e può essere effettuato anche in sedazione. Le
unità operative di Gastroenterologia, inoltre, hanno a disposizione anche sistemi di intelligenza artificiale che
consentono di individuare lesioni piccolissime per intercettare la patologia nelle fasi di esordio e avviare subito il
percorso di cura.
IL RUOLO DELLE FARMACIE
I kit per lo screening sono distribuiti nel territorio dalle farmacie aderenti (ad oggi 68 su 76 – elenco disponibile
qui https://www.aulss1.veneto.it/service/screening-del-tumore-del-colon-retto/
Le farmacie sono un punto sanitario di riferimento per i cittadini-utenti, soprattutto in un territorio come quello
della ULSS 1 Dolomiti, avendo una distribuzione capillare nonché una funzione fiduciaria di grande rilevanza che
facilita l’adesione dell’utente e si configurano sempre più come “farmacie di servizi”. Il soggetto viene invitato a
recarsi in una delle farmacie aderenti con la lettera d’invito ricevuta per la consegna del kit; può eseguire l’esame
a casa e riportare il campione nella stessa farmacia.
Le farmacie sono state dotate di un programma informatico”Farmascreen” , entrato sperimentalmente in vigore a
febbraio 2022, dove vengono registrati i dati di consegna e ritiro dei campioni del sangue occulto e questo
permette di evitare che vengano consegnati in laboratorio analisi campioni non correttamente identificati o
conservati, ove garantire una efficace refertazione e gestione dei dati.
Dall’entrata in vigore del programma “Farmascreen” il 1 febbraio 2022 al 31 ottobre 2022, i kit consegnati agli
utenti dai Farmacisti in provincia di Belluno sono stati circa 17.500.
I campioni riconsegnati in farmacia dall’utente sono circa 16.000 che corrispondono al 91,5%.
IL PROTOCOLLO D’INTESA
La Regione del Veneto ha ritenuto di ridefinire il percorso di screening del carcinoma del colon retto attraverso le
farmacie che dopo 2 anni di sperimentazione, diviene strutturale, garantendo la stipula di accordi locali tra singola
Azienda ULSS e Associazioni provinciali delle farmacie pubbliche e private convenzionate. L’accordo è stato
quindi firmato in questi giorni tra la Azienda ULSS 1 DOLOMITI e le associazioni di categoria Federfarma e
FarmacieUnite, avrà una durata di due anni a decorrere dal 1° gennaio 2023, con la possibilità di poter essere
rinnovato e ampliato. E’ stata inserita nell’accordo una parte integrativa che riguarda la consegna gratuita per il
cittadino anche del preparato per la pulizia intestinale (fornito dall’ Azienda ULSS alle farmacie) alle persone che
devono effettuare una colonscopia nell’ambito del programma di screening. La Segreteria Organizzativa
Screening mantiene il ruolo di riferimento per l’utente in merito alla spedizione degli inviti alla popolazione
coinvolta dallo screening, nonché per la gestione della refertazione degli esiti dei campioni e la gestione degli
eventuali esami di approfondimento. I riferimenti utili all’utente sono:
Segreteria Organizzativa Screening 0439883851/52 - indirizzo email screening.bl@aulss1.veneto.it
ALCUNI DATI. Nei primi 11 mesi del 2022 l’invito a eseguire lo screening del colon retto ha riguardato 26.200
persone nella fascia di età 50-69 anni, di queste il 60% si sono sottoposte al test.
I test con esito positivo sono stati 589 (su 16.750 campioni analizzati): le persone interessate sono state
contattate e indirizzate alla colonscopia di approfondimento.

L’ulss Dolomiti raccomanda ai cittadini di accogliere l’invito allo screening.


27 CRONACA

I 94 anni di Terzilo Collavo


di Sandro Curto

Buon compleanno al nostro abbona-


to alanese Terzilo Collavo che lo
scorso mese di dicembre ha rag-
giunto il traguardo dei 94 anni portati
in modo splendido tanto che lo si
vede ancora girare per il paese in
macchina e leggere il giornale al bar
senza occhiali. Nelle foto due mo-
menti dei festeggiamenti, una con la
torta di rito e il genero Lucio Codemo che in contemporanea raggiungeva i 58 anni, l’altra con la numerosa fami-
glia composta dai figli Miriam, Ugo e Sergio, dalle nuore Betty e Katiuscia, dai nipoti Simone con Giulia, Sabrina
con Mattia, Ilaria, Elisa e Davide. Assenti fisicamente, ma presenti col pensiero, l’altro figlio Egidio con la moglie
Melinda.

Avere 94 anni e non sentirli


segnalazione di Francesca Rech
Agnese Merciani e Collavo Terzilo, gli ultimi due rappresentanti dei nati nel
lontano 1928 ad Alano di Piave, hanno festeggiato il loro 94° compleanno
brindando in compagnia e ricordando coetanei e avvenimenti dei tempi
andati. Quando si trovano per due chiacchiere è sempre un piacere sentirli
ricordare e raccontare i mille episodi delle loro vite, legate a doppio filo alle
altre persone del paese e oltre.
Storie di emigrazione e di viaggi. Canada, Francia, Svizzera, Argentina,
Russia, Inghilterra e molto altro, la guerra, le famiglie, gli amici, il lavoro.
Molte volte quando si guarda ad un anziano non si ha l'esatta percezione
di quante emozioni ed avvenimenti siano passati nelle le loro vite. E loro
ne hanno davvero tante da raccontarsi e da raccontare ed ancora il piace-
re e l'entusiasmo di farlo.
A loro il nostro grande augurio perché tutto questo duri ancora a lungo. Li
aspettiamo al prossimo compleanno.

Babbo Natale
alla materna di Quero Vas
di Alessandro Bagatella
Il vecchio Babbo Natale è arrivato quest’anno alla scuola ma-
terna per far felici i bambini che con ansia e trepidazione lo
aspettavano. Sentimenti che si sono poi trasformati in vera
gioia. Il personaggio era interpretato dal sottoscritto secondo
una tradizione che si rinnova ormai da ben ventisei anni.
Un’incombenza che assolvo con piacere e che mi regala una
vera emozione. Anche a me sembra di tornare bambino ritro-
vandomi nelle vesti di Babbo Natale assieme a tanti bambini,
felici assieme ai loro insegnanti per un incontro festoso.
28 ATTUALITÀ

Approvato il piano di risposta alle emergenze pandemiche


Tre anni di esperienza in tema di Covid a favore della sicurezza dei cittadini
Dopo quasi 3 anni di impegno nel contrasto alla pandemia Covid, pandemia che ha visto in Ulss Dolomiti i se-
guenti numeri (dati aggiornati alle ore 09 del 27/12/2022):
87.676 casi confermati,
881 morti,
1.652.265 tamponi eseguiti (1.078.286 antigenici e 573.979 molecolari),
473.643 dosi di vaccino anti Covid somministrate.
L’Ulss 1 Dolomiti, in adesione alle indicazioni internazionali, nazionali e regionali, ha adottato un nuovo Piano
strategico di risposta ad una eventuale nuova pandemia da virus influenzali o da altri virus respiratori ad alta pa-
togenicità (piano PanFlu). Il Piano PanFlu, che fa tesoro dell’enorme esperienza accumulata in questi 34 mesi di
lavoro anti Covid e delle migliori evidenze scientifiche su questa complessa materia, è articolato in 13 capitoli
(Macro Aree) di risposta pandemica:
Macro Area 1 Coordinamento della governance (programmazione sanitaria)
Macro Area 2 Sorveglianza epidemiologica e virologica (misure di controllo sui microorganismi poten-
zialmente pericolosi per l’uomo)
Macro Area 3 Servizi sanitari di prevenzione (riorganizzazione del Dipartimento di Prevenzione)
Macro Area 4 Servizi sanitari assistenziali territoriali (riorganizzazione delle attività distrettuali)
Macro Area 5 Servizi sanitari ospedalieri (riorganizzazione degli ospedali)
Macro Area 6 Misure di prevenzione controllo delle infezioni in ambito sanitario (misure contro la dif-
fusione delle malattie infettive in ambito sanitario)
Macro Area 7 Approvvigionamento di dispositivi individuali di protezione, medicinali, fornitura di dispo-
sitivi medici essenziali
Macro Area 8 Formazione continua degli operatori differenziata per setting e per figure professionali
Macro Area 9 Comunicazione esterna
Macro Area 10 Ricerca e sviluppo
Macro Area 11 Razionalizzazione, integrazione ed efficientamento dei servizi sanitari, socio - sanitarie
tecnico-amministrativi delle strutture regionali
Macro Area 12 Sorveglianza negli animali e nelle popolazioni professionalmente esposte allo spillover
(sorveglianza sulle malattie infettive potenzialmente in grado di compiere il “salto di
specie” diventando quindi pericolose per l’uomo; controllo sugli operatori che lavorano a
stretto contatto con gli animali)
Macro Area 13 Valutazione e stima delle risorse economiche e del personale
E’ evidente, come del resto accaduto nell’esperienza Covid, che per ridurre gli effetti di una grave infezione respi-
ratoria ad alti numeri di contagio serve l’impegno di tutte le articolazioni aziendali (prevenzione, diagnostica, cura,
riabilitazione, gestione amministrativa, comunicazione, ecc.) con una forte coesione interna, con una chiara regia
delle azioni, ma anche con flessibilità organizzativa e gestionale (capacità di modificare le attività e i Team pro-
fessionali ad esse dedicati a seconda dei tempi e della gravità dell’evoluzione pandemica). Particolarmente im-
portante e chiaramente evidenziato nel Piano PanFlu è il costante collegamento con la Regione Veneto e le Isti-
tuzioni del territorio (Prefettura, Provincia, Comuni, Forze dell’Ordine, Protezione Civile, Associazioni di
volontariato, Organi di Informazione, ecc.) al fine di mettere in campo risposte condivise, con particolarmente rife-
rimento ai momenti difficili, anche al fine di ottenere il consenso dei cittadini nei confronti di provvedimenti spesso
impegnativi (es lockdown, misure contumaciali, rallentamento dei servizi ordinari, ecc.). “In sanità pubblica -
commenta Sandro Cinquetti, Direttore del Dipartimento di Prevenzione e Coordinatore del Piano Panflu- è fon-
damentale ‘guardare indietro’, a quanto di buono fatto, alle imprecisioni e alle possibilità di miglioramento, guar-
dare alla scienza e alle competenze accumulate, per rivolgere lo sguardo ‘in avanti’, verso ciò che tutti ci augu-
riamo non accada, una nuova pandemia, per essere pronti comunque a rispondere con rapidità, forza e risultati
di salute“. “Il Covid - osserva Maria Caterina De Marco, Direttore Sanitario dell’Ulss Dolomiti - ha creato un grup-
po di professionisti della prevenzione e di altre aree dell’Azienda Sanitaria con grande esperienza e con un orgo-
glio professionale solido, qualità che li rendono capaci e pronti ad affrontare nuove sfide. Abbiamo anche conso-
lidato ottimi rapporti con tutte le Istituzioni della nostra provincia ed eccellenti collegamenti, oltre che con la
Regione -Ente superiore di riferimento-, con le Università e con gli Enti di ricerca, rapporti che hanno creato un
bagaglio di sapere fondamentale in relazione al Piano che abbiamo adottato ma, più in generale, per tutta
l’operatività dell’Azienda Sanitaria, straordinaria e ordinaria”.
Belluno, 27 dicembre 2022
29 ATTUALITÀ

Piuttosto non esco


- Un rito propiziatorio di capodanno -
di Nella Botto Tadozzi
La fine dell’anno vecchio e l’inizio del nuovo si accompagnano ovunque a bilanci della
propria vita, a buoni propositi, a riti propiziatori e credenze della tradizione popolare
che attirino la fortuna e, soprattutto, allontanino ostilità e disgrazie.
Il rito scaramantico di mia nonna Regina per un nuovo anno fortunato consisteva in
questo: guai a uscir di casa a capodanno prima che un uomo le facesse gli auguri. Se,
uscendo, la prima persona incontrata fosse stata una donna, sarebbe stato un anno
funesto, e quindi nonna se ne stava rinchiusa finché non sentiva la voce di mio padre,
suo genero, al quale toccava ogni anno il compito di farle gli auguri per primo.
Papà l'assecondava. volentieri, anche se brontolava per doversi recare da lei la matti-
na presto, atteso con un caffè buono* fumante dopo il Bollettino del mare in onda alle
6.45 prima del giornale radio. Tranne un capodanno in cui i miei erano stati a festeg-
giare fino a tardi e la mattina non si erano svegliati alla solita ora; nonna e la Rosina
rimasero chiuse in casa finché papà non andò "a liberarle".
“Ma nonna”, le dicevo, “con tutte quelle disgrazie che hai passato credi ancora a que-
ste storie?”
Forse proprio per questo aveva bisogno di qualcosa di magico che allontanasse i timori della malasorte che trop-
po spesso e nei modi peggiori aveva bussato alla sua porta. Questo piccolo rito di sentire la fortuna dalla sua
parte la faceva stare bene. Era una donna evoluta per le sue idee di rinnovamento della condizione femminile e
sicuramente non aveva nessuna intenzione di considerare delle menagramo le sue sorelle di genere, Eppure,
con questo comportamento, dimostrava che anche dalle donne più moderne era inconsapevolmente accettata
questa forma di discriminazione. Forse, fantasticavo, se un uomo si fosse travestito da donna e avesse suonato
al suo campanello, nonna si sarebbe fatta una risata e avrebbe abbandonato questa sua esigenza scaramantica.
Fatto sta che, volente o nolente, il rito scacciaguai di nonna Regina ormai ce l’ho sedimentato dentro e si è tra-
sformato in occasione per ricordarla. Ancora oggi, riaffiora prima di fare gli auguri di capodanno a qualcuno della
sua zona più anziano di me e mi chiedo: li gradirà? Ma in un lampo il dubbio sciocco scompare e passo con natu-
ralezza allo scambio reciproco di auguri fra donne e uomini indistintamente, perché non c'è niente di più bello e
benaugurale di una buona parola accompagnata da un sorriso.
Dopo aver pubblicato questo ricordo sul mio blog www.signorinabittotto.com, ho scoperto che anche altre nonne
tentavano come nonna Regina di propiziare la fortuna per il nuovo anno, anche le vostre? O in quale diverso
modo?
Io ci provo decorando i piatti con chicchi d’uva e melograno o lenticchie e baciando il mio caro consorte sotto un
rametto di vischio vero o di fantasia. Questi piccoli riti mettono allegria, sono un gioco, una piccola tradizione.
Qualunque siano i vostri, portate con voi i miei migliori auguri. Buon 2023 a tutti!
Nota: * Il caffè buono era semplicemente caffè, e non miscela di caffè o surrogato

CRONACA

Laurea in
Strumenti a Percussione
Il 10 ottobre 2022 al Conservatorio B. Marcello di Venezia,
Francesca Miuzzi è diventata Maestro in Strumenti a Per-
cussione con la tesi dal titolo “I concerti per percussioni, in
particolare il concerto per marimba e orchestra di Ney Ro-
sauro”.
Il suo percorso musicale è cominciato alle scuole medie di
Quero con il primo anno dell’indirizzo musicale (nel 2011),
proseguendo poi con il liceo musicale di Belluno e infine con
il Conservatorio.
Congratulazioni da mamma e papà, nonni, zii e da tutta la
famiglia! Ad maiora!
30 ATTUALITÀ

Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile


L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperi-
tà. Sottoscritta il 25 settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, e approvata
dall’Assemblea Generale dell’ONU, l’Agenda è costituita da 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – Sustai-
nable Development Goals, SDGs – inquadrati all’interno di un programma d’azione più vasto costituito da 169
target o traguardi, ad essi associati, da raggiungere in ambito ambientale, economico, sociale e istituzionale en-
tro il 2030. Questo programma non risolve tutti i problemi ma rappresenta una buona base comune da cui partire
per costruire un mondo diverso e dare a tutti la possibilità di vivere in un mondo sostenibile dal punto di vista am-
bientale, sociale, economico.
Una sfida globale
Gli obiettivi fissati per lo sviluppo sostenibile hanno una validità globale, riguardano e coinvolgono tutti i Paesi e
le componenti della società, dalle imprese private al settore pubblico, dalla società civile agli operatori
dell’informazione e cultura.
I 17 Goals fanno riferimento ad un insieme di questioni importanti per lo sviluppo che prendono in considerazione
in maniera equilibrata le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile – economica, sociale ed ecologica – e mira-
no a porre fine alla povertà, a lottare contro l‘ineguaglianza, ad affrontare i cambiamenti climatici, a costruire
società pacifiche che rispettino i diritti umani.

ASviS: un’Italia a velocità diverse


Urgenti norme su governo del Territorio
Differenze regionali in aumento, secondo il Rappor-
to Territori dell’Alleanza. Al centro l’urgenza degli in-
terventi, dopo le tragedie di Ischia e Marche.
Dieci proposte nell’Agenda territoriale per lo svilup-
po sostenibile.
Comunicato stampa del 6/12/22
“Il Rapporto è uno strumento di analisi a disposizio-
ne delle istituzioni centrali e territoriali. Per questo
chiediamo la massima attenzione dell’esecutivo e
del nuovo Parlamento per realizzare politiche coor-
dinate per il governo dei territori, in considerazione
delle relative diversità e fragilità”.
Queste le parole di Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini, presidenti dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sosteni-
bile (ASviS), contenute nella terza edizione del Rapporto ASviS “I territori e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile
2022”. Attraverso l’utilizzo di indici compositi e obiettivi quantitativi, lo studio analizza l’andamento di regioni, pro-
vince e Città metropolitane rispetto ai 17 Goal dell'Agenda Onu 2030, elaborando valutazioni e proposte per la
salvaguardia e lo sviluppo dei territori. Il Rapporto, frutto dell’impegno del Gruppo di lavoro dedicato alle città e ai
territori, coordinato da Silvia Brini e Walter Vitali, dell’Area ricerca, guidata da Manlio Calzaroni, e dei fondamen-
tali contributi di tutta la rete dell’Alleanza, è stato presentato martedì 6 dicembre al Consiglio nazionale dell'eco-
nomia e del lavoro (Cnel) dai presidenti dell’ASviS, e commentato da esperti e rappresentanti delle istituzioni, tra
cui Dario Nardella, sindaco di Firenze, Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni e delle
province autonome, e Tiziano Treu, presidente del Cnel.
Un messaggio emerge chiaro dal Rapporto: data la combinazione di cambiamenti climatici e urbanizzazione in-
controllata che sta causando (e causerà) tragedie come quelle delle Marche e di Ischia, l’ASviS, di comune ac-
cordo con le associazioni di urbanistica, ha chiesto alle Commissioni Ambiente e territorio di Camera e Senato di
istituire una sede di confronto interistituzionale con gli stakeholder per individuare il “nucleo essenziale” delle
questioni che necessitano di un aggiornamento normativo, indicando anche lo strumento legislativo o ammini-
strativo adeguati. Solo in questo modo, secondo l’Alleanza, sarà possibile creare le condizioni per mettere davve-
ro in sicurezza il Paese, un territorio fragile in cui continuano ad aumentare le disuguaglianze tra le regioni.
Per la prima volta, il Rapporto analizza anche le differenze di comportamento tra le regioni e le province autono-
me tra il 2010 e il 2021 (in coerenza con la proposta dell’ASviS di un “Sistema multilivello di Strategie e di Agen-
de per lo sviluppo sostenibile”); inoltre, per ogni Obiettivo dell’Agenda Onu 2030 per cui sono disponibili i dati (14
Goal su 17), lo studio mette in relazione il comportamento dei cinque territori con la performance migliore e i cin-
que con la performance peggiore. Per alcuni Goal il Rapporto offre anche una prima valutazione dell’impatto del-
la crisi pandemica sui diversi territori.
31 ATTUALITÀ

La rappresentazione che emerge dallo studio è quella di un Paese a diverse velocità, in cui le differenze territo-
riali aumentano anziché diminuire. Ad esempio, nel periodo 2010-2021 le disuguaglianze territoriali tra le regioni
e le province autonome sono:
• aumentate per sette Goal: Povertà (Goal 1), Salute (Goal 3), Istruzione (Goal 4), Parità di genere (Goal
5), Energia (Goal 7), Lavoro e crescita economica (Goal 8), Città e comunità (Goal 11);
• diminuite per due Goal: Economia circolare (Goal 12), Giustizia e istituzioni (Goal 16);
• rimaste stabili per cinque Goal: Agricoltura e alimentazione (Goal 2), Acqua pulita e servizi igienico-
sanitari (Goal 6), Infrastrutture e innovazione (Goal 9), Disuguaglianze (Goal 10), Vita sulla terra (Goal
15).
Per alcuni Goal, come già ricordato, è stato possibile elaborare una prima valutazione dell’impatto della crisi
pandemica da Covid-19:
• per la Povertà (Goal 1) le differenze continuano ad aumentare anche nel periodo 2019-2021;
• per la Salute (Goal 3), nonostante il complessivo miglioramento in tutto il periodo 2010-2021, il gap esi-
stente nel 2019 è aumentato considerevolmente nei due anni successivi;
• per l’Istruzione (Goal 4) la media nazionale migliora in tutto il periodo, soprattutto grazie alle performance
delle regioni migliori, mentre negli anni della pandemia (2019-2021) si registra un peggioramento che è
maggiore per le ultime cinque regioni, rispetto alle prime cinque;
Per gli altri Goal analizzati sono stati registrati andamenti più confortanti.
All’interno del Rapporto, l’ASviS ha anche elaborato un decalogo di proposte per realizzare un’“Agenda territoria-
le per lo sviluppo sostenibile”, uno strumento a disposizione delle istituzioni per il monitoraggio e l’adozione di
norme. Tra queste, oltre alla già menzionata proposta sul governo del territorio, le più urgenti sono:
• l’approvazione in via definitiva della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile;
• l’estensione a tutti i ministeri dell’Agenda urbana per lo sviluppo sostenibile del Mims (oggi Mit) approvata
il 20 ottobre scorso;
• l’attuazione delle raccomandazioni sul dissesto idrogeologico della deliberazione della Corte dei Conti n.
17/2021/G del 18 ottobre 2021 in materia di finanziamenti, di accelerazione dei tempi degli interventi e di
governance.
Accanto alle proposte, il Rapporto ha prodotto una base conoscitiva e analitica originale e ad ampio spettro, illu-
strando numerose buone pratiche sviluppate a livello regionale e locale, analizzando i principali rischi causati
dall’azione antropica sul territorio e offrendo un quadro completo e aggiornato del progresso delle varie regioni,
province, Città metropolitane verso i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, attraverso indicatori
statistici elementari e compositi. Per la prima volta questo lavoro è stato presentato integrando i dati di ciascuna
regione e dei territori che la compongono in sezioni dedicate, così da disporre di 21 quadri conoscitivi completi,
uno per ciascuna regione e provincia autonoma.
Questo Rapporto, dedicato ai territori e lo sviluppo sostenibile, “rappresenta un contributo che riteniamo fonda-
mentale per il Paese nel momento storico che ci troviamo a vivere”, hanno concluso Mallen e Stefanini. Infatti,
“un nuovo approccio alla sostenibilità, come proposto dall’Agenda 2030, deve passare necessariamente dai terri-
tori, che possono e devono essere motori di un cambiamento di paradigma in un momento storico che ha mo-
strato ripetutamente la fragilità del sistema socioeconomico in cui viviamo”.
di Flavio Natale. Tratto da: https://asvis.it/
32 ATTUALITÀ
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