Anno XXX
12.11.2009
Numero
550
periodico di attualità dei comuni di alano di piave, quero, vas, segusino
PRODUZIONE E INGROSSO
Abbigliamento da Lavoro Detergenza Professionale
POESIA È . . .
percorsi per leggere, capire, scrivere poesia
MIGRARE
Condizione cosmica perenne
QUERO (BL)
Sala delle Associazioni
mercoledì 11 novembre 2009 - ore 20,30
INTRODUZIONE
Dall’origine del Cosmo all’avvento del Cristianesimo
a cura di Martino Durighello
mercoledì 18 novembre 2009 - ore 20,30
OTTOCENTO E NOVECENTO
Cent’anni di emigrazione
a cura di Luana Di Tommaso – Enis Pocchetto
mercoledì 25 novembre 2009 - ore 20,30
TRA STORIA E LEGGENDA
Popoli d’Europa in cammino
a cura di Franco Codemo
mercoledì 2 dicembre 2009 - ore 20,30
IL MITO DI ULISSE
Verso l’irraggiungibile Itaca
a cura di Daniela Todoverto
mercoledì 9 dicembre 2009 - ore 20,30
LUCIANO CECCHINEL “LUNGO LA TRACCIA”
a cura di Francesco Carbognin
mercoledì 16 dicembre 2009 - ore 20,30
NUOVO MONDO - MONDO VECCHIO
“Sbalzati lontano da una forza perversa”
a cura di Martino Durighello
con la partecipazione del trio vocale Gabriele – Vittoriano – Stefano
no orgogliosi con le zucche di produzione propria. 4 ASTERISCO
attualità
agraria
MarcHi
• alimENti PER aNimali
• PRODOtti PER l’aGRiCOltuRa E il GiaRDiNaGGiO
• PEllEtS E tRONCHEtti • PRODOtti FitOSaNitaRi
• BOmBOlE GPl • PiaNtiNE Da ORtO
oFFerTa
Casette di legno per cani • trasportini per cani, gatti in ferro-plastica
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Zona Industriale, 68 - PEDEROBBA (TV) - Tel. e Fax 0423 688902
6 cronaca
Auserflash
A CURA DEL CIRCOLO AUSER ONLUS "AL CAMINETTO" DI ALANO QUERO VAS - VIA ROMA 29 32030 QUERO – tel. 0439.787861
Ricordiamo ai nostri soci e ai simpatizzanti che il nostro prossimo incontro è per domenica 13 dicembre,
per la tradizionale FESTA DEGLI AUGURI, in occasione delle festività di Natale e capodanno. In
quell’occasione saranno festeggiati anche i compleanni dei soci nati in novembre e dicembre. Oltre al
“lauto pranzo”, ci saranno giochi, canti, premi, sorprese e tanta allegria. Notizie più dettagliate saranno
fornite mediante avvisi nelle nostre bacheche oltre che, ovviamente, nell’ospitale periodico che state
leggendo, e al quale facciamo i più vivi complimenti per la nuova veste coloratissima e sempre più varia e
interessante.
7 attualità
La nuova influenza A.
Prevenirla si può.
Che cosa è l’influenza A H1N1? Tossire o starnutire
È una infezione virale acuta in un fazzoletto di carta
dell’apparato respiratorio. Quando si tossisce o starnutisce,
È causata da un nuovo virus influenzale tenere un fazzoletto di carta davanti
a h1n1 che ha dimostrato la capacità a naso e bocca.
di propagarsi molto rapidamente
in tutto il mondo. È caratterizzata
da manifestazioni cliniche lievi. Gettare il fazzoletto di carta
Come l’influenza stagionale, può causare Dopo l’uso gettare sempre il fazzoletto
complicazioni e un peggioramento di carta nel cestino dei rifiuti e lavarsi
di patologie croniche preesistenti. le mani accuratamente con acqua e sapone.
Come si trasmette?
Come per l’influenza stagionale, Lavare le mani
la trasmissione da persona a persona Accuratamente e più volte al giorno,
si può verificare per via aerea attraverso sempre con acqua e sapone.
le gocce di saliva provocate da starnuto In particolare, dopo aver tossito, starnutito,
o colpi di tosse di persone infette, essersi soffiati il naso.
per mezzo del contatto con materiale
infetto (ad esempio fazzolettini usati),
toccando con le mani superfici Mantenere pulite le superfici
contaminate dalle secrezioni respiratorie, Maniglie, interruttori, telefoni, tastiere,
e attraverso contatti stretti con persone tavoli e altre superfici comuni possono
malate (baci, abbracci…). venire contaminati con diversi tipi
di batteri e virus. Pulire e disinfettare
regolarmente queste superfici.
Benvenuta
Camilla!
Quero. Non c’erano solo i genitori Marco
Bollotto e Manuela Carelle a formare il
comitato di benvenuto per Camilla, ma
anche la sorella Carolina (5 anni) ed il
fratellino Leonardo (2), felici ora di
presentarla ai lettori del nostro quindicinale,
dalle cui pagine salutano il variegato mondo
di nonni, parenti ed amici. Camilla è nata
l’undici ottobre 2008, sotto il segno della
bilancia, ed ha appena compiuto il suo
primo anniversario, festeggiato muovendo
per casa i primi passi. Il significato del
nome: deriva dal samotracio Kadmìlos,
nome di Ermes tirreno, latinizzato in
Camillus, e significa "sacerdote partecipante
a speciali cerimonie". L'onomastico si
festeggia il 26 luglio, in memoria della beata
Camilla Gentili di San Severino Marche.
LETTERE AL TORNADO
Castagnata al Carpen
di Alessandro Bagatella
Il Gruppo “Amici del Tomatico e del Grappa” e gli Amici di Carpen organizzano, sabato 28 novembre alle ore 20,
una castagnata al Carpen presso la nuova sede degli Amici di Carpen. Sono invitati tutti coloro che credono nella
nostra amicizia.
ASTERISCO
Il Mercatino
del Tornado
Per motivi familiari regalo un cane maschio (nella foto a fianco), 6 anni,
taglia grande, non addestrato ma buono, abituato all’aperto, vaccinato
con microchip. Per informazioni telefonare al numero 340-8531184.
A scuola per
insegnare il
Grappa
Martedì scorso, 27 ottobre, invitato dal
preside dell'università per anziani di
Asolo, ho avuto il piacere di tenere due
ore di lezione, presentando il mio libro sul
Grappa, da me pubblicato a dicembre
2002, e spiegando circa 140 fotografie
con proiezione digitale.
Il mio pubblico era formato da più di cento
persone, tutte interessatissime.
Non è stato facile per me parlare per ben
due ore!
La soddisfazione è stata però tanta,
gratificato anche dalle numerose domande rivoltemi
dai partecipanti. Chi voleva avere nozioni sulla
tecnica fotografica, chi sul paesaggio del Grappa e
chi, ancora, sulla sua storia. Ringrazio sinceramente
il prof. Zordan per l'opportunità che mi ha dato.
E’ stato per me un pomeriggio indimenticabile.
Per chi fosse interessato a questo mio lavoro sul
Monte Grappa e alla fotografia mi rendo disponibile
a ripetere questa mia esperienza.
La foto di copertina
(M.M.) Una originale composizione autunnale per la nostra copertina, che nasce da un lavoro… di equipe. Le squisitezze
della natura sono state raccolte sui poderi (si usa ancora dire così ?) del nostro abbonato Giorgio Pisan, che ne ha fatto
omaggio ad Antonio Remor, il quale ha curato la realizzazione della composizione e lo scatto, facendo a sua volta omag-
gio dell’immagine alla redazione. Una catena quasi solidale, che porta fino alla nostra copertina in maniera quasi incon-
sapevole, dato che l’ho praticamente rubata agli autori. Alla fine, però, siamo stati autorizzati a proporla anche alla platea
dei nostri lettori. Un tema e dei colori che ben si adattano alla stagione. Buona visione!
13 coMe eravaMo
asTerisco
Car. Edil
di Ferdinando Carraro
PITTORE RESTAURATORE
Via Roma - Quero (BL)
Cell. 339.2242637
Car.Edil esegue opere murarie, rivestimenti interni in acciaio di camini (canne fumarie),
strutture in cartongesso, opere di ristrutturazione in genere, copertura/scopertura tetti
esistenti (risanamenti). E' disponibile anche per preventivi senza alcun impegno.
14 MOSTRA
prendoProvincia
l’occasione). Incomincioin Italia ealnel“voi”, io mondo
P.S. Ormai che ci sono, volevo dare un consiglio al signor Silvio Forcellini (mi ero riproposto di lasciar perdere, ma
dai passaggi dal “tu” veramente ne ho contato solo uno. (La prossima
volta,
Comese giàciannunciato
sarà, dammi sulpure
sito del tu). Proseguo dicendotilache
www.bellunesinelmondo.it, quando di
cerimonia non hai le notizie
conferimento deldi prima mano, e quindi ri-
“Premio
porti ai Bellunesi
i ricordi di qualcunche hanno
altro, onorato
per favore la Provincia
mettici in Italia
anche il nome e nel mondo”,
e cognome, giunto
lo fa anche il prete in chiesa quando leg-
quest’anno
ge i Vangeli.alla
(Tidecima edizione,
ricordi che nei giorni delle nostre schermaglie, ci siamo incontrati da Rizieri e, con mio stupore, hai
avrà luogo
ammesso di nonsabato 12 dicembre
sapere neanche chi ero,2009
finchénel Centro
il signor Culturale
Sandro Curto nondi Quero .
ti ha illuminato sulla mia identità?).
Tre i premiati
Sbaglio? Quindidi questa edizione:
tu hai ripreso Fiorelo
brani della Zanela,
mia vitasegnalato dall’Associazione
solo sul sentito Bellunesiunnel
dire, non ti sembra tantino scorretto? Perciò fa’
Mondo
nomi per il settore
e cognomi. Almeno solidaristico, orginario
al tizio gli posso del Comune
chiedere lumi. E lodisaiLentiai;
perché?Carlo
Perché Doglioni,
quello che ti ha fatto la soffiata
e mi ha visto con gli adesivi del “Nicaragua” e della “Padania” (nessun pentimentocultura,
segnalato dall’Associazione Bellunesi nel Mondo e Rotary Club per il settore naturalmente), se tutto ciò è ve-
originario
ro, del Comune
deve avere di Feltre,
una memoria Antoine
di ferro datoSpecia, originario
che quella dell’ho
macchina Comune
venduta di Quero
da quasi davent'anni
cui e non mi ricordo più
è stato segnalato, per il settore professionale.
neanche il colore. E chi è, uno 007 della STASI (servizi segreti ex DDR) !!!
Quest’ultimo i nostri lettori lo hanno già conosciuto attraverso le pagine del numero
precedente. Avremo modo di ritornare sull’argomento in un prossimo futuro.
Diavolo di unLeone
Premio Sandro Curto,
d'Oro delagente
Venetodella
2009 Ddr!
di Silvio Forcellini
Il premio quest’anno è stato dato alla Protezione Civile del Veneto e a Renzo Rosso, titolare della Diesel. Per la
Diavolo di un
Protezione Sandro
Civile Curto!
sono Ci conosciamo
stati premiati da più anziani
i volontari di trent’anni e mai avrei
che hanno sospettato
partecipato che fosse uno
alla emergenza 007 della
Abruzzo: uno Stasi,
per
finalmente smascherato
ogni provincia del Veneto.dall’implacabile Gioachino
I premi sono stati consegnatiTessaro. E, nello
dal Presidente delstesso tempo,
Consiglio mai avrei
regionale immaginato
del Veneto, Marinoche
l’intera comunità alanese pullulasse di agenti segreti al soldo
Finozzi, nella dei
sede comunisti,
di Palazzo visto che “la
Ducale soffiata”,Per
a Venezia. come la chiamadiil
la Provincia
Nostro con involontaria comicità, è giunta da piùBelluno
parti. Agenti
è statoun po’ sgangherati,
premiato se Luigi
il volontario mi è Da
concesso, perché non mi
Pont, dell’Associazione
sembra una grande impresa accorgersi dei dueAVAC adesiviFENRIR
ben visibili sull’auto del
di S.Giustina, signor Tessaro,
Associazione che fauno
parteinneggiante
del al
Nicaragua, l’altro alla Lega Nord-Liga Veneta, in un bizzarro accostamento che all’epoca, ma guarda un po’, aveva
Coordinamento di
colpito anche me, anche se non conoscevo ancora il nome del proprietario del veicolo. Signor Tessaro, se lo illasci
P.C. Feltrino, cui
dire: era davvero il segreto…di Pulcinella, altro che Stasi, e invocare in questo caso la privacy è davvero presidenteridicolo:
Cadorinse
non si vuol far sapere come la si pensa, non si appiccicano i suddetti adesivi al lunotto, è così semplice! Ma tant’è,
Pietro era presente il
signor Tessaro, persona eclettica come pochi, non finisce mai di sorprenderci in quanto riesce contemporaneamen-come ospite a
te (e non è impresa da poco, gliene do atto!) a contraddirsi ad ogni piè sospinto, offendere tranquillamente questo chi si
permette di non pensarla come lui (salvo adombrarsi se c’è poi chi gli replica con più o meno “aplomb”) e, non
prestigioso con-
evento.
tento, tentar persino di farsi passare per vittima di un manipolo di illiberali “comunisti” (e magari anche In foto:lettori
con i di Re-
pubblica, che orrore!) da cui si deve difendere: un triplo salto mortale che neanche al circo… A volontari questo punto, non
mi sorprenderebbe, in quella che Mauro Mazzocco ha definito ormai “una saga”, dover assisterebellunesi ad ulteriori
posapunta-
Lino
te… Che so, “Gioachino Tessaro contro Maciste, Zorro e Godzilla”… Toffolo, anche lui
ospite della serata.
A Segusino affittasi
locali per ambulatorio
o studio professionale
A Segusino, in via Piave, affittasi a professionisti
(medici, dentisti, ingegneri, geometri…) ex studio
medico da adibire a ambulatorio o studio professio-
nale. Dotato di due stanze, uno stanzino, un bagno,
riscaldamento autonomo, con giardino con gazebo e
ampio parcheggio. Per informazioni, chiamare il
328-5416606.
Alimentari Via D. Alighieri, 26 - FENER (BL)
PUTTON GABRIELE Tel. 0439 789388
Zucche
giganti
a Quero
Non è solo Campo a offrire “raccolti
Non è solo Campo
miracolosi”o Caoreraa offrire “raccolti
a poter esseremi-
racolosi” o Caorera a poter essere
considerata “il paradiso della zucca”. con-
sideratavia
Anche “il paradiso della zucca”.
Toà, a Quero, Anche
da questo
via Toà, a Quero, da questo punto
punto di vista si difende bene, come di vi-
sta si difende bene, come testimonia la
testimonia la foto a fianco in cui i nostri
foto a fianco in cui i nostri abbonati Giu-
abbonati Giuseppe Ceccato e Bruno
seppe Ceccato e Bruno Melchiori posa-
Melchiori posano orgogliosi con le zuc-
che di produzione propria.
17 attualità
NS
Ass. NOVA SOSTENIBILE
un’iniziativa
L’esito del voto nella conca: a Bersani il 46,3%, a Franceschini il 30,9%, a Marino il 22,8%
Popolo di falsari
di Martino Durighello
Noi, (probabilmente non solo noi; ma, in questo caso gli “altri” mi interessano relativamente) noi italiani siamo dei gran
falsari. No, non intendo dire che coniamo monete o che stampiamo e spacciamo monete false. No, no! Noi siamo fal-
sari di parole e di conseguenza di concetti, di idee, di conoscenze: noi falsiamo il linguaggio, spacciamo termini lingui-
stici falsi, fasulli o in modo fasullo. Eufemismi, insomma: figure retoriche con le quali si velano idee spiacevoli o scon-
ce, mitigando le espressioni.
Insomma… moneta falsa!
E così “truffiamo” la gente. La gente, che, già intontita da politici, conduttori, pubblicisti, “testimonials” (veramente que-
sti ultimi dovrebbero essere detti, imbonitori di fiera, cialtroni, ciarlatani), la gente, che senza minimamente accorgersi
della moneta (linguistica) falsa con cui è bombardata quotidianamente, finisce (o è già finita?!) per non capire più nien-
te, incapace di distinguere il vero dal falso, di comprendere se ciò che si dice, si scrive, si legge è reale o fittizio.
Eufemismi! Oppure volgarità gratuite. E, nell’uno o nell’altro caso, “moneta falsa”.
Qualche esempio concreto? Finchè volete: ce n’è così tanta e per tutti i gusti, tanto che il problema sta solo nello sce-
gliere.
Un individuo è sempre così pieno come un otre? Un ubriacone, insomma? Alt! Non dirlo: potresti essere possibile di
querela.
Alcoolizzato, Allora. No! Parola volgare; si diceva un tempo, quando erano povera gente, individui ridotti in miseria o
vagabondi, o “pelandroni”. Ora sono persone che… hanno i soldini. E i soldoni… No, “alcoolizzato” non si dice più! Al-
colista? Superato! Oggi si dice “etilista”. Bella parola, elegante, che suona bene: etilista! Proprio come marmista, pro-
fessionista, equilibrista, specialista, salmista… Ma il marmista lavora il marmo, il professionista esercita una professio-
ne (arte nobile), l’equilibrista lavora nel circo (a meno che non sia un politico), lo specialista ha competenza in
qualcosa, il salmista scrive o recita o canta i salmi…
Che fa l’etilista? Non lavora, non esercita, non dà spettacolo (o forse si, ma gratis), non ha particolari competenze, non
è poeta, fine dicitore, cantante; non fabbrica né estrae “etile” (radicale dell’alcool etilico, derivato dall’etano, gas conte-
nuto nel petrolio; liquido incolore, molto volatile, usato in anestesia); non è nemmeno un chimico: lui ingurgita in grande
quantità vini e liquori e basta!
E’ un alcolizzato! No, non si dice…(del resto, ho scoperto che il significato di questo aggettivo vale… raffinato!?!)
E allora? Bando agli eufemismi (verbalismi falsi): chiamiamolo semplicemente “ubriacone cronico” e tutto sarà più chia-
ro, tutti capiranno alla perfezione.
Un tempo colui o colei che aveva un grave difetto fisico o mentale era detto porogramo cioè povero e misero: termine
dialettale che, a mio parere, non aveva nulla di offensivo; anzi: era espressione compassionevole, di pietà, di compar-
tecipazione alla disgrazia altrui: povero e misero. La lingua italiana poi era ricca di termini più specifici atti ad indicare
ogni tipo di menomazione fisica o mentale da cui fossero stati colpiti questi diseredati da madre natura o dalle vicende
della vita.
Avevamo quindi: demente, idiota, minorato, autistico, ritardato, mongoloide (poi addolcito in “affetto da sindrome di
Down”!); ed ancora: zoppo, sciancato, muto, sordo, cieco…
Poi tutta questa terminologia fu dichiarata “lesiva della persona” e sostituita con …cerebroleso (e/o psicolabile) e disa-
bile. Ma anche questi termini suonavano troppo crudi, ed allora si passò ad “handicappato” (tanto… non è italiano e
perciò nessuno capisce e quindi non può sentirsi offeso). Ma qualcuno disse che non andava bene e presto “handi-
cappato” fu sostituito da “portatore di handicap”. (Handicap, termine sportivo inglese che letteralmente significa “tene-
re” ( la mano) sul cappello”: gareggiare in questa posizione è indubbiamente uno svantaggio e quindi il soggetto in
questione è definito semplicemente e genericamente “svantaggiato”!)
Tutto bene, allora. Ma neanche per sogno! Forse qualcuno si è reso conto della stupidità di tale definizione (chiamia-
mola così) o forse no, fatto sì è che l’ultima (per ora) soluzione è: diversamente abile. (In che cosa?!...)
Grande idea! A me, sinceramente, questo eufemismo sembra una presa in giro. Sì, perché da tutto questo girare e rigi-
rare il dito nella piaga, diseredati e incidentati non traggono alcun vantaggio. Finiamola di giocare con le parole. Con gli
eufemismi non si migliora il mondo, né si cura la gente. Le si da solo…moneta falsa!
Io ricordo, e, sinceramente con affetto, alcuni alanesi (sono originario di Alano e non ho conoscenza delle situazioni di
altri paesi): Toni Orbo, il Sordo della Contrada, la Carmela Trula, Sesto Vento, il Mut… oggi li diremmo non vedenti,
non udenti, diversamente abili; ma, il rispetto, l’affetto, l’umanità … vanno cambiati anche questi sentimenti?
C’erano, una volta, le calchere: luoghi dove esistevano le fornaci e si ammonticchiavano sassi da calce: scarpate nei
pressi dei torrenti dove, sparite le fornaci, si rovesciava di tutto: sassi, erbacce, ferri vecchi, bandòt di tutti i tipi e di tutte
le misure, vetri e bottiglie rotte, scoaže… «Onde òe da trarla, sta roba» «Trala dό par le calchere».
Non era certo una bella cosa, ma, allora, non esistevano le “isole ecologiche”. Non ce n’era bisogno: i rifiuti organici
andavano sui letamai e finivano nei campi e gli “inerti”, appunto, dό par le calchere; che si trovavano un po’ fuori mano,
via dal centro abitato e dalla vista della gente. Oggi ti beccheresti la multa, e giustamente; ci sono i punti di raccolta,
specifici per ogni tipo di rifiuti: immondizie urbane solide, umidi, vetro, carta, plastica vanno nei cassonetti che fanno
bella mostra di sé in tutte le vie e le piazze e il resto nelle “isole ecologiche”. (e i tossici? Negli appositi bidoni, dove as-
solutamente non entrano…)
Quando sentii la prima volta usare questo termine pensai si trattasse di discorsi (logia=discorso) scientifici relativi
all’eco (ripercussione di suoni prodotti da riflessioni di onde sonore) cioè: scienze dell’eco! Ma, mi dissi: di quale suo-
no? (eco=suono). Che ignorante! Ben presto capii che non di ECO (eco) trattavasi, ma di OIKOS (casa, abitazione);
quindi ecologia è studio dell’ambiente degli esseri viventi!
L’isola ecologica dovrebbe, perciò, essere un luogo circoscritto (l’isola è terra circondata dal mare) nel quale si studia-
no gli esseri viventi e il loro habitat, cioè “luogo ove abita la vita”. In realtà è il logo dove la vita…muore! Eufemismo!
Non sarebbe più logico chiamarla semplicemente discarica? Eh no! Discarica è parola “sconcia”, richiama ammasso di
rifiuti! Ma lo è! Sì, però non si dice! Proprio come “porogramo”. Porigrami noi!
21 LETTERE AL TORNADO
Ma di eufemismi oggi si usa e si abusa a tutto spiano, vuoi per ignoranza, vuoi per malafede, snobismo, cattiva edu-
cazione, finto pudore.
E di volgarità, per le stesse ragioni o tutto il contrario, ma soprattutto per cattiva educazione, per abitudine, per imita-
zione, per farsi notare…
Spesso, convinti di parlare forbito e raffinato, molti fanno la figura, come si diceva ai miei tempi, di chi al voleva parlare
in cicara e al xe cascà in piatelo.
Ricordo le risate, a dir il vero piuttosto maleducate, che ci facemmo a spese di quel distinto signore che disse:«Mi di-
spiace, ma sono “costipato”», senza rendersi conto di aver dichiarato di essere, non come intendeva lui “raffreddato”,
ma… “stitico”!
Una volta, durante un’accesa discussione, mi capitò di dare all’interlocutore (non sono nemmeno io senza peccato) del
“coglione”. Giustamente si offese: «Ma bravo! E sei un maestro; bella educazione!» «Hai ragione» ammisi «Ti chiedo
scusa: mi è sfuggito. Però ti devo dire che sei proprio un gran minchione!» «Già meglio» sentenziò, a denti stretti.
Ma, “minchione”, termine che molti giudicano…raffinato e corretto, deriva da “minchia”, espressione dialettale sicula e
volgarissima che indica il membro virile, mentre “coglione” deriva da “coglia”, vocabolo scientifico, italianissimo e di no-
bile etimologia che indica la sacca dei testicoli. Un’altra volta mi capitò di dare (l’ho detto che non sono senza pecca-
to…) del rompicoglioni ad una persona che si ritiene molto… pudica. Alle sue rimostranze mi scusai, ovviamente, ma
precisando: «Però, se permetti, a volte sei proprio un didimoclasta» «Didimo che?» «Didimoclasta» «Ah; e che vuol di-
re?» «Rompicoglioni».
Eufemismi!
Esistevano nei tempi andati le “case chiuse” (che è proprio un eufemismo; ed un falso, perché quelle “case” tenevano
la porta aperta…) Più volgarmente erano dette “casini” (il parlamentare non c’entra) e dentro c’erano le puttane. Oggi
le abbiamo per le strade, però si chiamano “professioniste del sesso”. In compenso, a parte tutti gli altri inconvenienti,
rischi l’A.I.D.S. e “casino” è una parola che si dice come mangiar caramelle.
È ben vero che le lingue si evolvono e le parole, nel tempo, mutano di significato.
Villano oggi è un’offesa, ma significava persona di rispetto: colui che abitava in villa.
Casino, che, come abbiamo detto indicava un locale non tanto perbene ed essere invitati ad andarci non era proprio
garbato, ora, dacché la famigerata legge Merlin (che si potrebbe definire “legge eufemistica”) li ha vuotati, il vocabolo
ha assunto l’innocuo significato di “confusione”.
Però, sentire espressioni come: «Uh, che casino ho combinato» o «Che figo quel ragazzo» «Mi sono rotta, uffa!» «Ne
ho piene le palle» «Fichissimo, ciò», uscire dalla bocca di tante ragazzine, lascia perlomeno perplessi. Sincerità e non
eufemismi, pane al pane, sì, però…
Però, ragazzine, lasciate certe espressioni in bocca ai “ragazzacci” (che non fanno, usandole, proprio bella figura) e voi
vedete di non perdere la vostra “femminilità”: sarete più apprezzate anche da quei maschiacci, che le volgarità le usa-
no, sì, per sentirsi uomini, per spavalderia, per darsi importanza, ma non amano sentirle da voi.
come eravamo
Incontrarsi alla
fontana
Segnalazione di Agnese Dalla Piazza
Medici e conflitti
a cura della Dott.ssa Patrizia Gentilini
(Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l’Ambiente e la Salute)
Certo molti ricorderanno le tranquillizzanti parole del professor Umberto Veronesi intervistato da Fazio a “Che tempo
che fa” circa l’innocuità degli inceneritori, quando con assoluta sicurezza affermò: “Zero rischio”.
Tuttavia, certamente un numero minore di cittadini ha potuto ascoltare le parole dell’illustre oncologo quando,
intervistato su YouTube (http://www.youtube.com/watch?v=B5Zou-1MXQg), affermava: “Non sono un esperto di
inceneritori” e che, quanto all’assenza di danni, si rimetteva ai suoi esperti affermando: “I miei esperti mi hanno
giurato”.
Spiace davvero dover contraddire il professor Veronesi ma, proprio per la serietà in passato dimostrata e per la
gratitudine che gli dobbiamo per gli indiscutibili miglioramenti nella chirurgia del carcinoma mammario, sentiamo il
dovere di consigliargli di scegliere meglio i suoi esperti. Siamo infatti venuti a conoscenza di lavori che recano anche la
sua firma - quali ad esempio: Veronesi U., Giugliano M., Grasso M. e Foà V., “Il recupero di energia da rifiuti: la
pratica, le implicazioni ambientali e l’impatto sanitario”, Quaderni di Ingegneria Ambientale, Vol. 45, CIPA Editore
Milano, 2007 - in cui, con grande stupore, abbiamo dovuto constatare che sono stati letteralmente stravolti risultati di
lavori scientifici ed epidemiologici in modo da assolvere gli impianti di incenerimento, con buona pace dell’onestà
intellettuale e del rigore scientifico.
Qualche esempio chiarirà meglio la questione: nel capitolo “L’impatto sanitario” di Vito Foà, a pag 54-55 vengono presi
in esame quattro studi:
1. Franchini M., Rial M., Buratti E., Bianchi F., “Health effect of exposure to waste incinerator emissions: a review
of epidemiological studies”, Ann. Ist. Sup. Sanità, 2004, 40 , 105-115
2. Elliot P., Shaddick G., Kleinschmidt I., “Cancer incidence near municipal solid waste incinerators in Great
Britain”, British J. of Cancer, 1996, 73, 702-710
3. Hu S.W., Shy C.M., “Health effects of waste incineration: a review of epidemiological studies”, J. Air and Waste
Manag. Assoc., 2001, 51, 1100-1109
4. Enhance Heath Report finale - febbraio 2004-marzo 2007: sistema di sorveglianza ambientale e sanitaria in
aree urbane in prossimità di impianti di incenerimento e complessi industriali, n 2 E 0041 programma
INTERREG IIIC zona Est Comune di Forlì
Di tutti viene fatto un utilizzo inappropriato, in particolare:
1. lo studio di M. Franchini viene mutilato e ne sono totalmente ignorate le considerazioni sulla relazione fra
inceneritori e cancro, in particolare che: “associazioni statisticamente significative sono riportate da due terzi
degli studi che hanno preso in considerazione il cancro (mortalità, incidenza o prevalenza)”.
2. lo studio di P. Elliott viene capovolto nel suo significato, aggiungendo una negazione alla frase in cui si afferma
che il rischio per diversi tipi di cancro diminuisce via via che ci si allontana dalla fonte emissiva. Vito Foà, a
proposito di esso, scrive infatti: “La conclusione degli Autori è che non è stata trovata alcuna evidenza di
diversità d’incidenza e mortalità per cancro nei 7.5 chilometri di raggio studiati ed in particolare nessun declino
con la distanza dall’inceneritore per tutti i tumori: stomaco, colon-retto e polmone oltre che per linfoma di
Hodgkin e sarcomi dei tessuti molli” . Peccato che nell’originale sia scritto: “Observed-expected ratios were
tested for decline in risk with distance up to 7.5 km. ... Over the two stages of the study was a statistically
significant (P<0.05) decline in risk with distance from incinerators for all cancers combined, stomach,
colorectal, liver and lung cancer”. Ovvero: “I rapporti osservati-attesi furono verificati in base al declino del
rischio con la distanza fino a 7.5 km. … Dopo i due stadi dello studio c’era un declino statisticamente
significativo (p<0,05) nel rischio con la distanza dagli inceneritori per tutti i cancri riuniti, stomaco, colon retto,
fegato e polmone”.
3. dello studio di S.W. Hu si riporta solo una frase “rassicurante”: “Alcuni anni prima, nel 2001, Hu e Shy avevano
condotto una revisione degli studi epidemiologici pubblicati fino ad allora. Questi Autori avevano considerato
tutti i possibili effetti che potevano essere o che sono collegati alla presenza di un inceneritore di rifiuti sia
municipali che industriali, arrivando alla conclusione che gli studi epidemiologici esaminati erano stati concordi
nel descrivere più elevati livelli corporei di metalli pesanti, ma nessun aumento di sintomi respiratori o di
declino della funzione polmonare. Le analisi effettuate avevano fornito risultati inconsistenti per rischio di
cancro e di effetti sulla riproduzione” e si omette viceversa l’affermazione che attesta l’esistenza di rischio:
“Several studies showed significant associations between waste incineration and lower male-to-female ratio,
twinning, lung cancer, laryngeal cancer, ischemic heart disease, urinary mutagens and promutagens, or blood
levels of certain organic compounds and heavy metals”. Ovvero: “Diversi studi hanno evidenziato
associazioni significative tra inceneritori ed alterato rapporto maschi/femmine alla nascita, cancro al polmone,
cancro alla laringe, malattie ischemiche cardiache, mutageni e pro-mutageni nelle urine, o livelli elevati nel
sangue di alcuni composti organici e metalli pesanti”.
4. dello studio di Coriano Foà scrive: “Gli estensori e gli esecutori del progetto avevano ovviamente condotto una
ampia analisi della letteratura già allora esistente e sono arrivati anche loro alla conclusione: non esistono
prove concrete di un legame fra l’esposizione alle emissioni di inceneritori ed un aumento di tumori. Dove
25 LETTERE AL TORNADO
sono stati osservati effetti apparentemente rilevanti, questi effetti erano spesso legati ad inceneritori siti vicino
ad altre fonti di emissione potenzialmente pericolose”. Peccato che ciò che viene riportato come “conclusione”
è viceversa una frase tratta dall’introduzione allo studio e, nel riportare i risultati, Foà omette di evidenziare i
gravi danni per la salute femminile ed il rischio di sarcomi in entrambi i sessi, messo ampiamente in risalto
dagli estensori nella “discussione” dello studio.
Desta sgomento scoprire che questi lavori “scientifici” sono quelli su cui varie Amministrazioni Pubbliche (Provincia di
Grosseto e Firenze, Regione Sicilia ad es.) fondano le proprie scelte irriducibilmente “inceneritoriste”, senza alcuna
attenzione verso le tante alternative immediatamente percorribili per la gestione dei rifiuti e con una drammatica
sottostima per le ricadute sulla salute pubblica. Ma ancora più sgomento desta constatare che anche coloro che sono
vincolati dal giuramento di Ippocrate e dall’art. 30 del Codice Deontologico possono, ci auguriamo solo per distrazione,
incorrere in gravi omissioni, che non fanno onore né a loro né alla categoria dei Medici cui tutti noi apparteniamo.
Ad evitare futuri “scivoloni” ricordo a cosa ci vincola l’art. 30, relativo al conflitto di interesse: “Il medico deve evitare
ogni condizione nella quale il giudizio professionale riguardante l’interesse primario, quale è la salute dei cittadini,
possa essere indebitamente influenzato da un interesse secondario. Il conflitto di interesse riguarda aspetti economici
e non, e si può manifestare nella ricerca scientifica, nella formazione e nell’aggiornamento professionale, [….] e nei
rapporti individuali e di gruppo con industrie, enti, organizzazioni e istituzioni, nonché con la Pubblica
Amministrazione”. Ci sono altri conflitti, non citati nel Codice Deontologico, che riguardano quelli con la propria
coscienza: fortunatamente questi, al pari dei precedenti, non ci appartengono ed almeno questa consolazione
nessuno potrà togliercela: di certo nessuno potrà mai dirci: “Se i medici sapevano, perché hanno taciuto?”.
Segnalazione di Alda Panciera
Cima Valderoa - Intitolazione “Sentieri della Pace” sulle prime linee Cima Valderoa - Title "Paths of the Peace" on the first lines of the con- Cima Valderoa - Überschrift "Pfade des Friedens” auf die ersten Linien Cima Valderoa - Titre "Sentiers de la Paix” sur les premières lignes des armées Cima Valderoa - Poimenovanje «Poti miru» na prvih frontnih crtah
ˇ ˇ si
nasprotujocih
dei contrapposti eserciti e picchetto d’onore con deposizione di una trasted armies and picket of honor with deposition of a crown of laurel in von den gegesätzlichen Armeen und Pflock von Ehre mit Niederlegung opposées et garde d'honneur avec déposition d'une couronne de laurier à la ˇ
armad in castna ˇ ob polozitvi
straza ˇ lovorovega venca v spomin na Vincenza Mattea
corona di alloro alla memoria di Vincenzo Matteo Colognese. memory of Vincenzo Matteo Colognese. eines Siegerkranz zum Gedenken an Vincenzo Matteo Colognese. mémoire de Vincenzo Matteo Colognese. Colognese.
Nel 91° anniversario della fine della Grande Guerra il Museo On the 91st anniversary of the end of the Great War, the Beim 91. Jahrestag vom Ende des Großen Krieges entschied Dans le 91ième anniversaire de la fin de la Grande Guerre, le Ob 90. obletnici konca 1.svetovne vojne sta se Museo del
del Piave e il Museo di Campo hanno deciso di assumere delle “Museo del Piave” and the “Museo di Campo” have decided to das “Museo del Piave” mit dem “Museo di Campo” einige “Musée del Piave” et le “Musée di Campo”, ils ont décidé d'assumer Piave in Museo di Campo odlocila ˇ pristopiti k pobudam, da se do-
iniziative per celebrare degnamente l'evento "Sulle orme della assume some initiatives to worthily celebrate the event "On the Initiativen anzunehmen, um würdig das Ereignis "Auf die Spuren des initiatives pour célébrer l'événement dignement "Sur les traces stojno obelezi ˇ dogodek «Sulle orme della Grande Guerra». Tako
Grande Guerra" in ricordo di eroismi e sofferenze di quanti si so- tracks of the Great War", in memory of heroisms and sufferings des Großen Krieges" zu feiern, in Erinnerung von Heldentum de la Grande Guerre" en souvenir d'héroïsmes et souffrances de ˇ
naj bi pocastili junastvo ˇ
ˇ in trpljenje udelezencev spopadov in voj-
no scontrati quotidianamente ed eserciti che hanno combattuto of all people that daily encountered and of all armies that fought und Leiden von allen Leuten, die täglich aufeinander stießen toutes les personnes qui quotidiennement se sont heurtés et des ˇ posebno je spomin na-
ska, ki so se eno leto borile v teh krajih. Se
in questi luoghi per circa un anno (tra il 1917/18) e in particolare in these places for about one year (among 1917/18); and parti- und von allen Armeen, die in diesen Plätzen für etwa ein Jahr armées qui ont combattu dans ces endroits pour environ un an, menjen dogodkom, ki so se odvijali leta 1917, 17. decembra zju-
nella mattinata del 17 dicembre 1917 quando avvenne uno cularly on 17th December morning 1917, when a bloody clash (zwischen 1917/18) kämpften, und besonders am Vormittag entre 1917/18, et en particulier dans la matinée du 17 décembre traj, ko sta se v krutem boju spopadla Würtemberski ˇ gorski batal-
scontro cruento tra il Battaglione da montagna del Württemberg happened between the mountain Battalion of the Württemberg, vom 17. Dezember 1917, wenn es ein Blutzusammenstoß zwi- 1917, lorsque une collision sanglante arriva entre le Bataillon de jon pod poveljstvom Erwina Rommla in bataljon «Val Cismon»
comandato da Erwin Rommel e il Battaglione "Val Cismon" 7° commanded by Erwin Rommel, and the Battalion "Val schen dem Gebir-gebataillon von Württemberg, kommandiert montagne de Württemberg, commandé par Erwin Rommel, et le 7. alpinskega polka, pri katerem je v eksploziji min padel alpin Vin-
Reggimento Alpini, dove l'Alpino Vincenzo Matteo Colognese fu Cismon",7th Alpine troops Regiment, where the Alpine Vincenzo von Erwin Rommel, und dem Bataillon "Val Cismon", 7. Alpen- Bataillon "Val Cismon" 7ième Régiment Chasseurs Alpins, où le cenzo Matteo Colognese.
dilaniato dallo scoppio delle bombe. Matteo Colognese was torn to pieces by the burst of the bombs. regiment, gab, wo der Alpenjaeger Vincenzo Matteo Colognese chasseur alpin Vincenzo Matteo Colognese fut déchiqueté par l'ex- To sodelovanje dveh muzejev je pomembno, ker je pripeljalo k
Questo connubio, tra i due musei, è un evento importante This match, among the two museums, is an important event vom Platzen der Bomben zerrissen wurde. plosion des bombes. poimenovanju poti miru na prvih strateskih ˇ polozajih
ˇ obeh armad.
che ha contribuito all'intitolazione dei "Sentieri della Pace" sulle that has contributed to the title of the "Paths of the Peace" on the Diese Vereinigung zwischen die zwei Museen ist ein wichti- Ce mariage, entre les deux musées, c'est un événement impor- Pod pokroviteljstvom dezele ˇ Veneto so bile poimenovane infor-
prime linee strategiche dei contrapposti eserciti, grazie al patro- first strategic lines of the contrasted armies. Thanks to the patro- ges Ereignis, das zur Überschrift von den "Pfaden des Friedens” tant qui a contribué au titre des "Sentiers" de la Paix sur les premiè- macijske table vzdolzˇ obmocja ˇ «linea del Piave», v pogorju Grap-
cinio della Regione Veneto sono state intitolate delle targhe po- nage of the Region Veneto, some plates have been entitled and auf die ersten strategischen Linien von den gegensaetzlichen res lignes stratégiques des armées opposes; grâce à le parrainage pa, na gori Pasubio in drugod. S sodelovanjem predstavnikov Ko-
ste sulla “linea del Piave”, al massiccio del Grappa, al Pasubio set on the "line of the Piave", on the mountain Grappa, on the Armeen beitrug. Danke dem Patrozinium der Region Venetien de la Région Vénétie, des plaques ont été intitulées et mises sur la ˇ
bariskega muzeja in Ustanove poti miru v Posocju ˇ so bile na pre-
ecc., con la partecipazione straordinaria di rappresentanti del mountain Pasubio, ect, with the extraordinary sharing of repre- wurden einige Schilder betitelt und auf die "Linie des Piave”, auf "ligne" du Piave, au massif du Grappa, au Pasubio etc., avec la par- lazu Solarje v Obcini ˇ Dreka (Drenchia UD) ze ˇ pred tem urejena
ˇ Muzej - Caporetto e Fondazione Poti Miru (Sentieri
Kobariski sentatives of the Kobariski ˇ Muzej - Caporetto and Foundation Grappa-Gebirge, auf Pasubio-Gebirge, usw. gestellt, mit der ticipation extraordinaire des représentants du Kobariski ˇ Muzej - obmocja ˇ z imenom «Poti miru po sledeh Rommla»
della Pace) che precedentemente hanno intitolato sul passo So- Poti Miru (Paths of the Peace) that previously entitled, on the ungewöhnlichen Teilnahme von Vertretern des Kobariski ˇ Muzej Caporetto et Fondation Poti Miru (Sentiers de la Paix) qui précé- «Poti miru»: 1. informacijska tabla Cippo Domador 1196 m; 2.
larie in Comune di Drenchia (UD) "Sentieri della Pace sulle trac- footstep Solarie in Drenchia (UD), "Paths of the Peace on the - Caporetto und Gründung Poti Miru (Pfade des Friedens), die demment ont intitulé sur le pas Solarie en Commune de Drenchia ˇ
i.t. srednji vrh; 3. i.t. na vrhu Valderoa, kjer je organizirana castna
ce di Rommel". traces of Rommel." im Voraus "Pfade des Friedens auf die Spuren von Rommel" in (UD) "Sentiers de la Paix sur les traces de Rommel." strazaˇ pripadnikov skupine v zgodovinskih uniformah italijanske in
"Sentieri della Pace": 1° tabella Cippo Domador quota 1.196 "Paths of the Peace": 1st plate Cippo Domador at 1.196 Drenchia (UD) betitelten. "Sentiers de la Paix": 1ième tableau “Cippo Domador” cote 1.196 avstrijske vojske ter pozdrav s trobento.
m.; 2° quota intermedia; 3° tabella a Cima Valderoa dove è stato meters above sea level, 2nd plate at intermediary altitude; 3rd "Pfade des Friedens" - Erste Tabelle Cippo Domador 1.196 m.; 2ième cote intermédiaire; 3ième tableau à la cime Valderoa où Na tem svetem kraju je bil polozen ˇ venec v spomin mnogih
organizzato il picchetto d'onore con alcuni figuranti di soldati ita- plate in Valderoa where the picket of honor was organized with M.; Zweite Tabelle zu Zwischenhoehe; Dritte Tabelle in Valderoa, la garde d'honneur a été organisée avec quelques figurants de sol- vojakov, ki so bili tezko ˇ ranjeni in tistim, ki so izgubili svoja zi-
ˇ
liani e austriaci con il suono di tromba. some walk-ons of Italian and Austrian soldiers with the sound of wo der Pflock von Ehre mit einigen Figuranten von italienischen dats italiens et autrichiens avec le son de trompette. vljenja.
In questo luogo sacro è stata deposta una corona d'alloro the trumpet. und oesterreichischen Soldaten mit dem Laut von Trompete Dans cet endroit sacré une couronne de laurier a été déposée où
dove tanti soldati furono gravemente feriti ed altri cessarono di In this sacred place a crown of laurel was deposed where organisiert wurde. Ein Siegerkranz wurde in diesem heiligen beaucoup de soldats furent blessés gravement et des autres cessè- 27 September 2009
vivere. many soldiers were seriously wounded and other ones died. Platz abgesetzt, wo viele Soldaten schwer verletzt wurden und rent de vivre.
andere starben.
27 Settembre 2009 September 27 th 2009 Le 27 septembre 2009
27. September 2009
Diotisalvi Perin - Presidente Museo del Piave “Vincenzo Colognese” - Caorera di Vas (BL) Luca Turchetto - Presidente Museo storico territoriale di Campo “Amici del museo della Grande Guerra” Alano di Piave (BL)
Caccia
come eravamo
Caccia
grossa
grossa
anni ‘50
anni ‘50
di Marcello Meneghin
di Marcello Meneghin
Come cambiano i tempi!
Come cambiano i tempi!
Cinquant'anni
Cinquant'anniororsono
sonosi si
sentiva l'orgoglio
sentiva l'orgogliodidi
documentare
documentarecon confoto
foto
davanti al al
davanti Municipio
Municipioun un
avvenimento
avvenimento
sensazionale che ai
sensazionale che ai
nostri giorni sarebbe
nostri giorni sarebbe
giudicato né più né meno
giudicato
che unané più né
strage deglimeno
cheinnocenti!
una strage degli
innocenti!
26 ASTERISCO
cronaca
Serena Schievenin:
una laurea… di corsa
Nelle frasi dette da Stefano Baldini, che Serena ha
riportato anche nella tesi:
ASTERISCO
YALLA ITALIA!
Una rivista nuova per una nuova Italia. I giovani di seconda generazioni si raccontano.
Yalla Italia è un’avventura iniziata informalmente alla fine del 2006. Alla base c’è un’idea semplice: dar voce e visibilità
al processo d’identità delle seconde generazioni, a quelle nuove cittadinanze che mantengono le loro radici vitali nei
paesi di provenienza dei loro genitori e che fanno crescere i rami della loro
vita in Italia.
Nel nostro inserto mensile pubblicato da Vita Magazine, cerchiamo di
comunicare l’intrigante visione del mondo a 360 gradi delle seconde
generazioni, come viviamo giornalmente la sintesi tra la cultura di
appartenenza e quella di provenienza, come mediamo le aspettative delle
nostre famiglie con le nostre aspirazioni personali, quali scelte comporta
vivere boderline tra il sacro e il profano, e spiegare quanto medio oriente c’è
in noi e quanta italianità ci portiamo dentro quando giriamo il mondo. Ma
anche che Italia vediamo dal nostro osservatorio privilegiato di italiani con un
doppio background, con gli occhi di chi non ha una visione esclusivamente
eurocentrica.
In Yalla Italia comunichiamo noi stessi, quale può essere il nostro ruolo in un
Italia che sta cambiando e lo facciamo con senso dell’ umorismo, con auto
critica, senza essere autorefenziali, senza dare licenze di moralità alla
politica e alla società, senza imporre la nostra identità a nessuno. Qualcuno
ci ha definito nuovo ossigeno per l’Italia, altri un promo dell’Italia del futuro.
Noi ci consideriamo dei testimonial di un nuova Italia sempre più multietnica,
affascinante, globalizzata e dinamica a volte anche complessa. Prima della
nascita di Yalla Italia molti di noi si limitavano a mangiare cous cous e a bere
tè alla menta, lasciando sospesa la propria questione identitaria, Vita
Magazine ci ha dato la possibilità di uscire in superficie e di interrogarci su
molte questioni fondamentali, come appunto il nostro ruolo nella società italiana.
Ci riteniamo dei ponti di collegamento tra il passato e il futuro, la prima generazione di immigrati e la società italiana, la
clandestinità e la stabilità, insomma dei mediatori che, volenti o nolenti, si ritrovano simultaneamente a far parte di due
dimensioni senza mai dover rinunciare davvero ad una delle due.
Lo staff di Vita, il sostegno di tanti addetti ai lavori come mediatori culturali e giornalisti, professori, studenti, lettori e
amici vari sia in Italia che all’estero, ci stimolano a navigare verso orizzonti e sfide sempre più interessanti. Non sap-
piamo ancora dove arriveremo, quale sarà la nostra destinazione, ma sappiamo che la direzione è quella giusta.
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