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Il Tornado
28.02.2018
28.02.2018
28.09.2016
Numero
Numero
674
699
699
PERIODICO
PERIODICODIDIATTUALITÀ
ATTUALITÀDEI
DEICOMUNI
COMUNIDI
DIALANO
ALANODI
DIPIAVE,
PIAVE, QUERO VAS,
VAS, SEGUSINO
SEGUSINO
Ricariche telefoniche
L’illustre latinista nacque a Fener, in località Faveri, il 26 agosto 1688 e vi morì il 5 aprile 1768
Dunque, oltre a essere dotato di grande umiltà, umanità e bontà, era un ve-
ro e proprio “gigante della lingua latina”, non a caso unanimemente definito
“il principe dei lessicografi”, di cui il prossimo 5 aprile ricorre il 250° anniver-
sario della morte. Egidio Forcellini era nato a Fener in località Faveri (allora
appartenente alla Parrocchia di Campo) il 26 agosto 1688 e vi era morto il 5
aprile 1768, tre anni dopo aver ultimato la sua titanica opera e aver lasciato il seminario patavino per far ritorno a
casa. Fu Jacopo Bernardi (autore, con Francesco Corradini, di Lettere di Egidio Forcellini al fratello Marco con bio-
grafia di Egidio ed altre aggiunte, Padova 1876) a raccontare di aver rintracciato gli atti di battesimo e di morte del
Forcellini nell’archivio parrocchiale di Campo S. Ulderico in occasione di una visita fatta il 6 maggio 1850. Tali do-
cumenti andarono poi distrutti insieme con l’archivio parrocchiale durante l’invasione austriaca degli anni 1917-
1918. Nella stessa circostanza il Bernardi rinvenne anche il sepolcro di Egidio. «Ci recammo - scrive - alla chiesa, e
il parroco ed il cooperatore aiutandoci a smuovere da questo e quel sito alcuni banchi sovrapposti, a sinistra rimpet-
to l’altar maggiore apparve la lapide sepolcrale ove l’iscrizione: Sepulchrum Sacerdotum». Dopo le distruzioni del
1917-1918, il parroco don Angelo Maddalon, riedificata la chiesa, raccolse le poche ossa rimaste e le compose
piamente in una nuova tomba nel mezzo della navata riproducendo, sopra una lastra a losanga sul pavimento,
l’iscrizione fatta precedentemente apporre: Hic requiescit / Aegidius sacerdos Forcellini / obiit anno MDCCLXVIII die
V Aprilis / annos natus LXXIX.M.VIII.
Ecco l’atto di battesimo come fu trascritto dal Bernardi nella citata visita del 6 maggio 1850: «1688, 27 agosto: Egi-
dio figlio del sig. Bernardino Forcellino e di Maddalena Elisabetta Forcellino quondam Girolamo, sua consorte, fu
battezzato da me Vito Kinzpergher rettore; compadre fu il signor Sebastian Trieste di Fenero e Maddalena Maria
moglie di messer Marco Morrò pur di Fenero: nato li 26 detto la sera». Vito Kinzpergher, nativo del Primiero, Dioce-
si allora di Feltre, era stato parroco di Fener dal 1662 al 1679, quando passò alla limitrofa Parrocchia di Campo.
Parrocchia di Campo di cui la contrada dei Faveri, pur vicinissima alla chiesa parrocchiale di Fener S. Michele, fece
parte fino al 1920. Il vicino oratorio di S. Cecilia invece, decorosamente restaurato in occasione del bicentenario
della morte di Egidio (ed anche successivamente), era sotto il giuspatronato della famiglia Forcellini. Ne fu devota e
vigile custode a suo tempo la madre di Egidio ed Egidio stesso durante le ferie estive del ‘53 provvide ad alcuni la-
vori di restauro: «Ho riparato i giorni scorsi il tetto affatto rovinoso di questa chiesetta» (come scrisse nella lettera
inviata da Fener al fratello Marco in data 25 agosto 1753).
Dell’atto di morte, invece, ne dà notizie anche mons. Alvise Dal Zotto in apertura del suo Umanità e spiritualità di
Egidio Forcellini lessicografo, Istituto per la storia ecclesiastica padovana 1969, libro preziosissimo ristampato dal
Circolo Culturale dei Quattro Comuni (Alano di Piave-Quero-Vas-Segusino) in occasione del tricentenario della na-
scita in concomitanza con le “celebrazioni forcelliniane” promosse dall’Amministrazione Piccolotto nel 1988 ad Ala-
no, Padova e Vittorio Veneto con la partecipazioni di studiosi di tutto il mondo e precedute, il 28 agosto 1988, da un
ricordo proposto dalla Parrocchia di Campo alla presenza, tra gli altri, del vescovo di Padova Filippo Franceschi. Da
Umanità e spiritualità di Egidio Forcellini lessicografo proponiamo di seguito alcuni brani che danno appieno l’idea
della grandezza del nostro illustre conterraneo.
Sotto la data 6 aprile 1768, nel Libro dei morti della parrocchia di Campo S. Ulderico si leggeva un tempo questa
notizia: «Il Rev.do Sig. don Egidio Forcellini, d’anni settantanove e mesi otto, di febbre infiammatoria, munito de’ ss.
2 ATTUALITÀ
Sacramenti... passò da questa a miglior vita ier sera. Il suo corpo fu sepellito in questa chiesa nel sepolcro de’ sa-
cerdoti... ». Due giorni dopo il trapasso così il nipote Bernardino ne dava notizia allo zio Marco: «Piacque al Signore
Iddio levar di questo mondo il mio fratello e mio zio e padre d. Egidio... Si ammalò il giovedì santo di sera dopo es-
sere stato alle funzioni della chiesa parrocchiale, di mal di petto; ed il martedì alle ventidue circa, terza festa di Ri-
surrezione, spirò con sentimenti cristiani, terminando la vita con le orazioni. L’abbiamo sepolto da povero, non
avendogli trovato potere maggiore». Tanto “da povero”, che non ebbe nemmeno l’onore, né allora né poi,
dell’iscrizione da lui stesso preparata per la sua tomba: «Aegidii Forcellini Bernardini f[ilii] Sem[inarii] Patavini]
alumni sacerdotis et λεξιхογράφου ossa sub hoc lapide expectant dum Christus ab astris extremo veniat reddere
iura die. V[ixit] a[nnos] …. Abiit ad plures a[nno] .... Eppure intorno al suo feretro tanti sacerdoti e fedeli avevano
pregato e pianto in quei giorni. Il dott. Antonio Corà, già alunno del Seminario di Padova, ne aveva tessuto l’elogio.
E il vecchio Facciolati, ottantaseienne, esordiva nella sua lettera di condoglianze da Padova: «Scrivo piangendo,
perché non posso pensare alla mancanza di persona da me tanto amata, senza piangere...». Passava cosi da que-
sto mondo a Dio un uomo umile e grande, che tanto aveva amato il suo Seminario e di tanta gloria l’aveva insignito.
Era un dovere per l’Istituto, a due secoli dalla morte, rievocarne «la cara e buona imagine paterna», che con gli
ideali della cultura e della cristiana saggezza anche alla nostra generazione può ancora insegnare «come l’uom
s’eterna». Bernardini filius, Seminarli Patavini alumnus, sacerdos et λεξιхογράφος. Proprio cosi, com’egli scrisse
nella sua epigrafe tombale, nelle notizie premesse al Lessico e poi ancora in testa al Breviario, giunto fino a noi, sul
quale, vox totius Ecclesiae pregò negli ultimi quindici anni di vita. Il lessicografo, perché come tale nel suo Semina-
rio egli visse e operò per i posteri; ma insieme anche il figlio di Bernardino, che dalla sua famiglia trasse e alla sua
famiglia e a quanti incontrò nella vita partecipò i doni d’una umanità in sommo grado soave ed amabile; e insieme
ancora il sacerdote, che seppe armonizzare in sé e per gli altri il perfetto ideale umanistico di virtù cristiana e di ro-
mana cultura. […]
Era nato il 26 agosto 1688 a Fener, un paesino coronato dai monti al primo aprirsi della valle feltrina, nel breve pia-
no tra la riva destra del Piave e l’estreme pendici orientali del Grappa. La sua contrada dei Faveri - poche case me-
schine raccolte, allora come oggi, intorno all’oratorio di S. Cecilia - dipendeva a quell’epoca dalla parrocchia di
Campo, situata su in alto. La famiglia era povera, ma poteva vantare una certa origine aulica. Aveva la propria tom-
ba, anche se ristretta, nel cimitero attorno alla chiesa, e si fregiava d’uno stemma, “l’arme di casa”, come lo chia-
mava Egidio non senza un sorriso d’innocente ironia. Il padre suo, spartita l’eredità con altri sei fratelli e una sorella,
aveva sposato Elisabetta, una “Forcellini” anch’essa, e questa gli aveva dato tre figliuole ed altri tre maschi: Fortu-
nato, che l’avrebbe seguito nel lavoro dei campi, e Marco, destinato come il primo agli studi. L’onesto agricoltore,
tutto preso dal lavoro e dai problemi economici della famiglia, non dovette influire profondamente nell’educazione di
Egidio, come invece influirono la madre e lo zio Uberto, un ottimo sacerdote, che S. Gregorio Barbarigo aveva ac-
colto un giorno, adolescente, nel suo Seminario, e poi fra gli Oblati per mandarlo ben presto a reggere, proprio di
fronte a Fener sull’altra riva del Piave, la parrocchia di Segusino, dove rimase per quasi mezzo secolo venerato
come un santo. Il giovanetto, forse dopo qualche esperienza sui campi, passò presso di lui per apprendervi i primi
rudimenti insieme al gusto per le cose di Dio e della Chiesa. Fatto maturo, amerà ripetere che solo a quel sacerdote,
dopo Dio, doveva la sua riconoscenza quod non pessimus hominum esset.
Entrò in Seminario a 16 anni compiuti, il 22 ottobre 1704. Gli fu fissata la retta dei poveri, 25 ducati e, in vista della
preparazione precedente, venne iscritto nella terza scuola, di Grammatica superiore. Completò in tre anni le cinque
classi successive di studi umanistici, e poi in altri tre i corsi di filosofia e teologia, frequentando parallelamente nel
pomeriggio le Scuole d’Accademia e di Lingua greca. […] Sui suoi professori siamo scarsamente informati. Alla
scuola di Umanità ebbe Andrea Brigenti di Agna, insigne latinista, passato poi a Roma. Gli insegnò filosofia Dome-
nico Basso dal Dolo, divenuto poi rettore e riformatore del Seminario di Vicenza. Ma il suo grande maestro fu Jaco-
po Facciolati, un uomo così diverso per indole e finalità culturali e tuttavia così vicino all’animo suo riconoscente. Lo
incontrò alla Scuola d'Accademia e da lui appena venticinquenne e prefetto degli studi, non senza forse un intimo
dissidio, poté ascoltare le prolusioni, che facevano andare in visibilio gli uditori per la smagliante magniloquenza e
la virtuosità dialettica, con cui quegli riusciva a dimostrare, o meglio a colorire, le tesi più disparate. Come quando,
dopo aver provato nel 1707 l’assunto: Iuvenes ad eloquentiam aptiores esse quam senes, l’anno successivo prova-
va l’opposto: Senes ad eloquentiam aptiores esse quam iuvenes. Ma il gusto del latino gliel’aveva infuso lui e fatto
adulto il discepolo amava ripetere che a lui unicamente era debitore quod non stultissimus esset et illiteratus.
Allo studio delle lettere il Forcellini non mancò di affiancare, allora e in seguito, un accurato approfondimento delle
discipline teologiche. […] Sui 23 anni fu ordinato sacerdote e celebrò la prima Messa a Segusino presso lo zio
Uberto, mentre qualche mese prima era stato chiamato dal Vescovo Giorgio Cornaro a insegnare i primi elementi di
latino e di greco nella Classe Infima del Seminario. Tenne la cattedra per un quadriennio, dopo di che gli venne af-
fidato un genere di studi e ricerche, che lo occupò, possiamo dire, eroicamente per quasi tutta la vita. […]
Si cominciò con dei lavori preliminari, nei quali è difficile distinguere la parte avuta dall’uno e dall’altro, ma non si va
forse lungi dal vero, se si restringe, in qualcuno almeno, l’opera del maestro, che aveva una gran voglia di compari-
re e dell’altrui fama «ladro non era, ma usurpatore un po’» (come dirà il Tommaseo) e si allarga invece quella del
discepolo, che faceva di tutto per scomparire agli altri e perfino a se stesso. Il Forcellini contribuì dunque alquanto
alla rifusione del Lessico Greco dello Schrevelius. Non pare invece che si sia adoperato, come vorrebbe qualcuno,
per migliorare quello Ciceroniano del Nizolius e il manuale sulle Particelle della Lingua latina, malamente raffazzo-
nato dal Tursellino e da altri. Anche per quanto riguarda l'Ortografia moderna italiana, una vasta raccolta di voci
3 ATTUALITÀ
ricavata dai migliori scrittori d’Italia, con a fianco i vari modi di tradurle in latino, ridotti all’essenziale e senza fraseo-
logia, solo nelle ultime edizioni prestò la sua collaborazione accanto al Facciolati.
Ma urgeva ormai affrontare a fondo l’idea di un nuovo lessico latino, da sostituire a quelli correnti. Su tutti aveva
avuto larghissima fama per due secoli il Calepino, così detto dal luogo d’origine del suo compilatore frate Ambrogio
da Calepio, che il Tiraboschi paragonava ad Amerigo Vespucci, per aver indebitamente oscurato con il suo nome la
fama dei lessicografi precedenti Giuliano Maggi e frate Nestore Dionigi novarese. Successivamente rimanipolato il
Calepino n’era uscito malconcio: Bonus Me Calepinus toties coctus et recoctus parum sapit, diceva un epi-
gramma corrente. I maestri del Seminario fin dai tempi di S. Gregorio avevano recato notevoli contributi agli studi
lessicografici con i commenti del Ferrazzi a Cicerone e le dichiarazioni del Giacometti a Tito Livio. Il Coppo aveva
poi raccolto in un manoscritto tuttora esistente una notevole messe di giunte e Giacomo Sartori aveva ricevuto un
po’ dalle mani di tutti la materia per sue 392 fittissime pagine a due colonne, pubblicate in appendice alla nostra
prima edizione del Calepino nel 1708. Sette anni dopo il Facciolati pensò a una rifusione radicale e ne incaricò il
Forcellini. Il quale portò a termine l’immane fatica in poco meno di quattro anni, quasi da solo, anche se il maestro
non mancherà di vantarsi nella prefazione, del proprio titanico lavoro, declassando l’opera dell’anonimo discepolo a
quella d’un manovale robusto o poco più. […]
Uscito nel ‘18 il Calepino, si pensò tosto a un rifacimento totale su scala assai più vasta. […] Molto più semplice-
mente il Forcellini in una nota rimasta tra i manoscritti del Lessico: «Si terminò di correggere e di stampare (il Cale-
pino)... e poco dopo si cominciò di nuovo a rifarlo, ma di proposito avendo spesi tre anni e mezzo per la lettera A».
Si lavorò per sei anni alacremente. Scrive ancora il Facciolati: «Sei volumi (in realtà due e mezzo) furono scritti in
mia camera e sotto gli occhi miei da quello stesso mio prediletto scolare... Il resto egli fece quasi da solo». L'esame
dei manoscritti del Lessico rivela che l’intervento diretto del maestro si limitò, con note autografe, a una sessantina
di voci, con qualche breve passo segnato accanto ad esse. Con la morte del Card. Cornaro e l’avvento del succes-
sore Gianfrancesco Barbarigo, nipote del Santo, il lavoro rimase a poco a poco bloccato. Non si riteneva forse op-
portuno continuare un’opera così colossale e dispendiosa. Facciolati finì per lasciare nel ‘22 il Seminario e con lui fu
travolto due anni dopo anche il suo collaboratore. «S’interruppe il rifacimento - continua il Forcellini nella sua nota
manoscritta - il mese d’agosto di quell’istesso anno 1724, quando s’era pervenuto alla voce comitor e ciò per esse-
re stato licenziato a forza (malo fato dirà altrove) l’Autore». Passò allora per sette anni al Seminario di Ceneda ove
fu Prefetto degli Studi e Rettore e insegnò pure Retorica, commentando, tra l’altro, la Divina Commedia. Contempo-
ranei e posteri lo considerarono come secondo fondatore di quel Seminario, che egli «ridusse a una esattezza sin-
golare secondo il metodo di quel di Padova». Richiamato a Padova dal nuovo vescovo Giovanni Minotto, riprese il
lavoro, strenue progrediens fino al 1742, allorché, giunto alla voce pone, annotava nel manoscritto: Deinceps
tarde admodum procedet hic labor, quod mihi praeterea gravissimum confessarii onus impositum est. Di-
venne dunque Padre Spirituale (Confessore, come allora si diceva) e per nove anni poté dedicare al Lessico solo
brevi ritagli di tempo avanzando come a pié zoppo e con soste continue. […] Ne era rammaricato e scriveva al fra-
tello: «Il mio Calepino sta male, al solito interrotto, impedito quasi ogni dì, costretto a camminare colle tartarughe».
Ma finalmente nel ‘51 il Vescovo Rezzonico lo liberò dal gravissimo impegno. […] Sedici mesi dopo, giunto alla fine,
annotava: Θεϖ χάρις, Deo gratias. - Ad qualemcumque finem Deo favente perveni. In due anni lo rilesse e
poi man mano il testo fu trascritto calligraficamente con otto anni di lavoro da Lodovico Violato in sedici volumi, tut-
tora superstiti. Su di essi il Forcellini tornò fino all’ultimo con qualche aggiunta marginale e con qualche altra nota
stesa a parte negli ultimi anni a Fener, «incapace - com’egli scriveva - di deporre i pensieri calepinarii».
E il titolo? Facciolati aveva pensato a un pomposo composto grecanico e l’aveva vergato di suo pugno a grandi ca-
ratteri sulla prima pagina del manoscritto: Grammatophylacium. Il Violato nella copia calligrafica scriverà sempli-
cemente Nuovo Calepino, mentre Egidio, accanto al titolo proposto dal maestro, che lo faceva forse benevolmen-
te sorridere, ne segnava per suo conto altri due simili tra loro e assai più modesti: Lingua Latina - suis elementis -
digesta et illustrata - ad usum Seminarii - Patavini. Oppur e : Elementa - Linguae Latinae - per ordinatam
litterarum seriem - digesta et exposita - ad usum etc. Gli editori adottarono quello che poi rimase per sempre e
che il Forcellini non avrebbe certo accolto, perché pretenzioso: Totius Latinitatis Lexicon. L’opera era finita e
l’autore - che non ebbe la sorte di vederne stampata nemmeno una riga - la dedicherà commosso ai suoi seminari-
sti desiderosi di acquistare familiarità con la lingua di Roma: Clericis - Seminarii Patavini - Latinae Consuetudinis
adsequendae cupidis. Ci pare ancora di sentirlo, alla fine della sua prefazione, parlare a loro raccolti intorno, piano
e soave nel suo terso latino: In hoc unum industriam, vires, tempus collocavi: adolescens manus admovi, senex,
dum perficerem, factus sum, ut videtis. Utrum nihil aliud, quam ab aliis descripserim, conferendo cum aliis intellige-
tis. Presentati al Seminario i frutti del suo lungo fedele servizio e considerata ormai compiuta l’opera sua, a ses-
sant’anni dacché vi era entrato, chiese e ottenne di tornare tra i suoi, «per avere un poco di quiete» - scrisse al fra-
tello - anche se quel che in casa finora «appena bastava a cinque persone, dovrà bastare a sei». La sua partenza
suscitò un generale compianto. […] E così gli altri amici di Padova, il Morgagni sopra tutti, «quell’aureo vecchio»
(come lo chiamava il Forcellini), «il quale se lo strinse tra le braccia prima della partenza e non riuscì a trattenere le
lagrime». «Fu accompagnato - scrive il suo fedele copista - da me Lodovico Violato alla casa dei signori Panighetti,
dove era atteso dalli sig. Franzoja dovendo partire insieme con essi. Mi separai da esso con vero sentimento di te-
nerezza e non senza lagrime per il gran compatimento ch’ebbe sempre per me nella copia della sua opera, e molto
più per averlo sempre trovato affettuoso ed eguale». Lassù, in quel «meschino paese della miseria, quasi fuori dal
mondo» (sono parole sue), umile tra gli umili, visse ancora tre anni serenamente, tutto dedito a opere sante. Poi
mosse incontro al Signore.
4 LETTERE AL TORNADO
Alano di Piave onora il grande latinista a 250 anni dalla sua morte
Ringraziamenti
a cura del Comitato dei Genitori della Scuola dell’Infanzia di Quero
Ciao a tutti! Ci presentiamo: siamo i rappresentanti del Comitato dei Genitori della Scuola dell’Infanzia M. Vergerio
Casamatta di Quero. Vogliamo approfittare delle pagine del Tornado per ringraziare gli organizzatori della
Desmontegada 2017, della Festa di Halloween e della Befana in Valle di Schievenin 2018 che hanno pensato di
donare al nostro Comitato il ricavato delle loro manifestazioni. In questi appuntamenti numerosi genitori si sono resi
disponibili e si sono rimboccati le maniche quando c’era da lavorare e per questo, e per tutte le altre occasioni in cui
non esitano a farsi avanti, noi vogliamo ringraziarli! Siamo proprio una bella squadra! Molte saranno le attività che
riusciremo a finanziare con queste donazioni, come ad esempio l’uscita didattica prevista per la settimana dello
sport (in particolare una bellissima avventura alla scoperta dell’arrampicata sportiva), e sicuramente le maestre ci
indicheranno di quali nuovi strumenti didattici avranno bisogno i nostri bimbi. Ancora un enorme grazie a chi ci ha
aiutato, siamo molto orgogliosi di far parte di una comunità che ha a cuore il futuro dei nostri bambini.
5 CRONACA
Consueto successo della sfilata dei carri mascherati organizzata dalle Pro Loco di Alano e di Fener
Dopo la premiazione, gli “irriducibili”, come da copione, si sono diretti ad Uson per chiudere la festa. Tavole imban-
dite di ogni ben di dio, approntate dai comitati locali o dalle due Pro Loco, avevano accolto i partecipanti anche a
ogni tappa intermedia.
Al termine sia i presidenti delle due Pro Loco organizzatrici, Diego Dal Bon e Lorenza Segato, che il sindaco di Ala-
no, Serenella Bogana, non hanno nascosto tutta la loro soddisfazione per la buona riuscita della manifestazione,
resa possibile - per quanto riguarda la viabilità - anche grazie al prezioso apporto dei volontari, della Protezione Ci-
vile di Alano, dei carabinieri e della polizia locale.
E anche quest’anno il Carnevale alanese si è concluso con “Oggi Trippa”, tradizionale appuntamento proposto
martedì 13 febbraio dalla Pro Loco di Fener presso la sala parrocchiale. Addirittura un centinaio i “buongustai” che
hanno assaporato le deliziose trippe preparate da Mery Perdomo e servite dall’affiatato staff della Pro Loco, il tutto
allietato dalla musica della bravissima cantante e fisarmonicista Sabrina Salvestrin che ha coinvolto i presenti in
canti e balli. Insomma, una degna conclusione di questo Carnevale 2018.
7 CRONACA
8 CRONACA
Carnevalando 2018
a cura della Pro Loco di Quero
Edizione 2018 all’insegna delle
novità, quella di quest’anno. Sabato
10 febbraio il carnevale querese si
è aperto con il botto con il
passaggio dei carri mascherati in
piazza a Vas. Il centro del paese si
è animato di colori e schiamazzi dei
bimbi accolti da un meraviglioso
rinfresco offerto dai volontari e dagli
esercizi commerciali del paese. La
carovana dei carri ha poi
proseguito verso Segusino mentre
in piazza a Quero si svolgevano le
sfilate e le premiazioni delle
mascherine più belle e simpatiche
attorniate dalle opere artistiche
create dai ragazzi della scuola
primaria. Già dal primo pomeriggio
sotto il gazebo della Pro Loco si
impastavano e friggevano golosi
crostoli e frittelle che sono poi stati
offerti al folto pubblico che ha riempito il paese fino all’arrivo dei carri mascherati che hanno sfilato lungo via
Nazionale (tutte le foto dei carri - che hanno sfilato il giorno successivo anche ad Alano - sono visibili in altra parte
del giornale, ndr). Panini con il pastìn e patate fritte hanno rifocillato i presenti. Anche per quest’anno tutti i volontari
hanno dato il loro meglio per la buona riuscita della festa e la grande risposta del paese ci rincuora e ci sprona a
continuare nonostante le sempre più numerose incombenze burocratiche che invece a volte ci fanno disperare. Un
ringraziamento per la disponibilità e la collaborazione agli abitanti di Vas e alla Pro Loco di Segusino che hanno
permesso lo svolgimento di questa festa all’insegna dell’unità e dell’armonia. Ancora grazie a tutti e arrivederci al
prossimo anno e attenti...perché stiamo preparando altre importanti novità!
Foto di
Bruno
Macor
9 CRONACA
I dati pluvio-nivometrici raccolti dalla stazione di Fener del Consorzio di Bonifica “Piave”
Per un incendio, la famiglia (con due figli piccoli) ha perso la casa e tutto ciò che vi era contenuto
Per il terzo anno consecutivo, invece, la “Trattoria Al Pescatore” di Pederobba - gestita dalla famiglia alanese Gre-
golon-Ramirez - ha proposto la rassegna degli assaggi dei “saladi”. L’appuntamento, che riscuote sempre più suc-
cesso, si è svolto sabato 27 gennaio. Numerosi sia gli espositori (ben venti) che, ovviamente, gli assaggiatori, il cui
insindacabile giudizio ha determinato la seguente classifica: 1° classificato: Azienda Agricola “Nonno Bepi” di Ser-
naglia della Battaglia; 2° classificato: Roberto Buratto di San Vito di Valdobbiadene; 3° classificato: Roberto Ferrario
(“Saigon”) di Alano di Piave. Gli organizzatori ringraziano tutti i partecipanti (espositori e assaggiatori) per la buona
riuscita della festa (perché di questo, alla fine, si è trattato) e danno appuntamento al prossimo anno.
11 COME ERAVAMO
Alberto Coppe (a cura di), Diario degli ultimi giorni di Fener. Dagli scritti del parroco Don Rizzardo Ferretto,
Edizioni DBS, € 6,00 Comunicato stampa
GRANDE NORD!
3 LORETTA BOZZATO VITTORIO VENETO TV 25/01/1970 Luciano Fior, Patrizia Peretti, Gabriele Santangelo, Maria
Grazia Mora
POTERE AL POPOLO!
4 GIANCARLO GARNA BELLUNO BL 21/07/1968 Giovan Battista Cilluffo, Marta Bertinato, Giulio Zotti, Milena
Fregonese
ITALIA AGLI ITALIANI
5 GIUSEPPE DE CET FELTRE BL 11/12/1965 Ines Furlanetto, Giovanni Battista Patete, Cristina Fossati,
Pietro Polesana
CASAPOUND ITALIA
6 CHIARA DE VETTOR FELTRE BL 26/08/1990 Chiara De Vettor, Andrea De Bortoli, Amanda Lucchini,
Marco Reale
10 VOLTE MEGLIO
7 LAVINIA COLONNA PRETI TREVISO TV 19/07/1975 Lucio Gomiero, Francesca Voltarel, Andrea Castro, Emine Elif
Akay
PARTITO VALORE UMANO
8 FABRIZIA ZAMMATTEO FORNO DI ZOLDO BL 01/11/1967 Bruno Zanette, Fabrizia Zammatteo, Alessandro Galloni,
Barbara Grassi
LIBERI E UGUALI
9 ALESSANDRA BUZZO AURONZO DI CADORE BL 16/11/1961 Lucio Cavazzoni, Alessandra Buzzo, Rodolfo De Paoli, Lisa
Coan
MOVIMENTO 5 STELLE
10 ROCCO BIANCO ROTONDELLA MT 11/07/1967 Federico D’Incà, Daniela Bolzan, Maurizio Mestriner, Lucia
Giugliano
+EUROPA
Antonietta Margherita Rebuffoni, Claudio Alessandri, Monica
Dal Maso, Giovanni Sorzato
CIVICA POPOLARE LORENZIN
Federica Corte-Coi, Mario Dalla Tor, Arianna Chiarenza,
Stefano Tigani
11 DE MENECH ROGER BELLUNO BL 14/03/1973
PARTITO DEMOCRATICO ITALIANO
Roger De Menech, Mariarosa Barazza, Silvano Piazza, Anna
Spinnato
ITALIA EUROPA INSIEME
Giovanni Luigi Nobile, Katia Del Gesso, Francesco Secchieri,
Alessandra De Bettin
POTERE AL POPOLO!
4 SILVANO LAZZARIN ARCADE TV 22/03/1950 Gianluca Schiavon, Silvana Boldrin, Diego Foresti, Mara
Fiorot
GRANDE NORD!
5 PAOLA GIURIN VENEZIA VE 22/03/1961 Corrado Callegari, Mariamaddalena Gottardo, Massimiliano
Malaspina, Paola Giurin
PARTITO DEMOCRATICO
Andrea Ferrazzi, Laura Puppato, Pierpaolo Baretta, Lidia
Maoret
ITALIA EUROPA INSIEME
Daniela Larese Filon, Claudio Zussa, Anamaria Del Grande,
Bruno Centanini
6 LAURA PUPPATO CROCETTA DEL MONTELLO TV 17/02/1957
CIVICA POPOLARE LORENZIN
Massimo Mancini, Caterina Sopradassi, Massimo Pavan,
Elena Lattanzio
+EUROPA
Emma Bonino, Massimiliano Iervolino, Diana Severati, Rocco
Andrea Barone
LIBERI E UGUALI
8 ENRICO BACCHETTI BELLUNO BL 26/12/1968 Alessia Petraglia, Giulio Marcon, Maria Chiara Eugenia
Marangon, Cristiano Maria Pavarin
PARTITO VALORE UMANO
9 GRAZIANO PIERIN SPRESIANO TV 15/08/1953 Arnaldo Uccella, Elisabetta Molin, Graziano Perin, Michela
Florian
CASAPOUND ITALIA
10 GIORGIO ZANUTTO BERNAL BUENOS AIRES ARGENTINA 18/03/1954 Rosa De Nunzio, Piergiorgio Ronchi, Carla Rossi, Tino Andrea
Bozza
17 SPECIALE ELEZIONI
18 SPECIALE ELEZIONI
Il Corpo elettorale
19 SPECIALE ELEZIONI
GRANDE NORD!
3 STEFANO GALLINA VENEZIA VE 07/08/1960 Luciano Fior, Patrizia Peretti, Gabriele Santangelo, Maria
Grazia Mora
POTERE AL POPOLO!
4 ROSANNA BARBIERI ODERZO TV 04/12/1960 Giovan Battista Cilluffo, Marta Bertinato, Giulio Zotti, Milena
Fregonese
ITALIA AGLI ITALIANI
5 CATIA DE PAOLI STANS (SVIZZERA) 17/10/1967 Ines Furlanetto, Giovanni Battista Patete, Cristina Fossati,
Pietro Polesana
CASAPOUND ITALIA
6 ENRICO DAL ZIGLIO MONTEBELLUNA TV 01/10/1981 Chiara De Vettor, Andrea De Bortoli, Amanda Lucchini,
Marco Reale
10 VOLTE MEGLIO
7 MICHELE GOMIERO TREVISO TV 03/02/1979 Lucio Gomiero, Francesca Voltarel, Andrea Castro, Emine Elif
Akay
PARTITO VALORE UMANO
8 LUIGINA MARCON CASTELFRANCO V.TO 21/06/1963 Bruno Zanette, Fabrizia Zammatteo, Alessandro Galloni,
Barbara Grassi
LIBERI E UGUALI
9 MIRIAM POLONI MONTEBELLUNA TV 10/09/1972 Lucio Cavazzoni, Alessandra Buzzo, Rodolfo De Paoli, Lisa
Coan
MOVIMENTO 5 STELLE
10 ANDREA ARMAN VALDOBBIADENE TV 19/12/1959 Federico D’Incà, Daniela Bolzan, Maurizio Mestriner, Lucia
Giugliano
+EUROPA
Antonietta Margherita Rebuffoni, Claudio Alessandri, Monica
Dal Maso, Giovanni Sorzato
CIVICA POPOLARE LORENZIN
Federica Corte-Coi, Mario Dalla Tor, Arianna Chiarenza,
Stefano Tigani
11 ANNA SPINNATO ASOLO TV 27/12/1952
PARTITO DEMOCRATICO ITALIANO
Roger De Menech, Mariarosa Barazza, Silvano Piazza, Anna
Spinnato
ITALIA EUROPA INSIEME
Giovanni Luigi Nobile, Katia Del Gesso, Francesco Secchieri,
Alessandra De Bettin
Le modalità di voto
riportate nella parte esterna della scheda elettorale:
• il voto si esprime tracciando un segno sul contrassegno della lista prescelta ed
è espresso per tale lista e per il candidato uninominale ad essa collegato;
• Se è tracciato un segno sul nome del candidato uninominale il voto è espresso
anche per la lista ad esso collegata e, nel caso di più liste collegate, il voto è
ripartito tra le liste della coalizione in proporzione ai voti ottenuti nel collegio.
In sintesi
• Si riceve una sola scheda per la Camera e una sola scheda per il Senato.
• Si può votare facendo un solo segno, oppure due, basta che entrambi i
segni siano fatti nell’area della scheda che spetta a un’unica coalizione.
• È possibile votare un candidato all’uninominale e, con un secondo segno,
scegliere una delle liste che lo appoggiano.
• Si può scegliere anche solo il candidato all’uninominale o solo una delle
liste, ma il voto sarà comunque “trascinato” rispettivamente anche sulle
liste o sul candidato.
• Non si può votare una lista diversa da quelle che appoggiano il candidato
che abbiamo scelto.
• Infine, non si possono esprimere preferenze sui singoli candidati della lista
proporzionale.
Con l’Auser
il 12 marzo
a Vicenza
a visitare
la mostra
di Van Gogh
La Basilica Palladiana di Vicenza ospita la
mostra "Van Gogh. Tra il grano e il cielo".
Il nostro circolo sta organizzando una visi-
ta per il giorno 12 marzo.
Precisiamo che potremo farlo solo se rag-
giungeremo il numero di 45 partecipanti,
pertanto chi fosse interessato è pregato di
darci al più presto l'adesione.
Qui a fianco un programma ancora in-
completo di orari e dettagli perché potre-
mo renderlo definitivo solo in base al nu-
mero dei partecipanti.
Come di consueto informazioni e prenota-
zioni presso la nostra sede di Quero
aperta tutti i pomeriggi dalle ore15:00 alle
ore 17:00 (oppure lasciate il Vostro nume-
ro di telefono e verrete richiamati).
ATTUALITÀ
ASD Ponte Tegorzo in collaborazione con la
Croce Rossa Italiana Comitato di Feltre
organizza per Sabato 7 Aprile
nella sala riunioni HRTegorzo di Fener
Bolletta da 300 kWh (sui 60 € per i residenti) Bolletta da 450 kWh (da circa 90 €)
Utente residente (aumento del 5%) Utente residente (aumento del 6,8%)
Ultima bolletta (interamente del) 2017: 60 € Ultima bolletta 2017: 88 €
Prima bolletta (interamente del) 2018: 63 € Prima bolletta 2018: 94 €
Utente non residente (aumento del 5,5%) Utente non residente (aumento del 7,6%)
Ultima bolletta 2017: 91 € Ultima bolletta 2017: 118 €
Prima bolletta 2018: 96 € Prima bolletta 2018: 127 €
Altri esempi sul sito
Sembra giusto ma viene da chiedersi: se il gestore si assume la perdita della parte energia, non potrebbe lo Stato fare
altrettanto per la sua parte e restituire al gestore le tasse incassate in anticipo per quelle bollette che poi sono risultate
insolute? Potrebbe sempre cercare poi di recuperarle dal cliente moroso, che è il suo unico vero debitore.
Ma a quanto pare no, una volta incamerati, gli Oneri di Sistema non tornano più indietro e il gestore si ritrova per così
dire col cerino in mano. Proprio per rimediare a questa situazione la nuova delibera prevede appunto il rimborso ai ge-
stori degli oneri già versati e non recuperabili, attraverso un fondo apposito costituito con un'ulteriore componente di
costo in bolletta (sugli stessi Oneri di Sistema), che effettivamente andrà a carico di tutti i consumatori.
E' chiaro però che tutto questo ha ben poco a che fare col consumo di energia elettrica ma attiene alla materia fiscale.
Se gli oneri di sistema sono in realtà una tassa, perché sono inclusi nella bolletta? Perché dobbiamo pagare le tasse al
fornitore di energia, che a sua volta le versa al distributore?
La necessità di creare un fondo per rimborsare i gestori deriva proprio dall'anomalia di questa situazione, per cui il ge-
store anticipa allo Stato (al distributore ma in realtà allo Stato) le tasse prima di averle incassate dal cliente e non rie-
sce poi a recuperarle in caso di mancato pagamento della relativa bolletta.
L'anomalia legata alla natura fiscale degli Oneri di Sistema é tanto evidente che la stessa citata delibera 50/2018 ne fa
espressa menzione, collocando il provvedimento: "... nelle more dell’unanimemente auspicato riconoscimento della
natura fiscale degli oneri generali nella normativa primaria, ...", peraltro in sintonia con le osservazioni dell'ACGM
(Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) che già nel 2017 auspicava un intervento “diretto a riconoscere
pienamente la natura fiscale degli oneri (di sistema n.d.r.) e, conseguentemente, a eliminare la necessità di una loro
specifica trattazione nell’ambito delle pattuizioni tra venditori e distributori.".
Come si vede, possiamo risparmiare le occhiate storte al vicino in disgrazia che cena con le candele perché gli hanno
staccato la corrente: questo futuro aggravio non è colpa dei suoi consumi di energia non pagati ma di un sistema con-
torto che inserisce in bolletta la raccolta fiscale e che la stessa Autorità auspica possa essere modificato al più presto.
Al momento non è possibile fare previsioni sul reale ammontare del fondo che dovrà reintegrare i gestori delle tasse
già versate al distributore e non riscosse dal cliente finale: la stessa delibera dell'ARERA rinvia all'anno prossimo una
valutazione quantitativa.
Appena avremo informazioni più precise sugli importi relativi a questa nuova componente di costo, ancora tutta da sta-
bilire, sarà nostra cura pubblicarle immediatamente, sembra comunque ragionevole prevedere fin d'ora un'incidenza
sostanzialmente trascurabile sulla bolletta di casa.
http://www.risparmiobollettaenergia.com/i-furbi-della-bolletta-pagheremo-tutti-gli-utenti-morosi
Dare Attivi nella
arricchendosi comunità
Prendersi cura di
sé e degli altri nel
Accorgersi di chi
sta accanto a noi
Siamo un gruppo di persone che si incontrano una volta al mese per condividere le proprie esperienze di vita, idee e
iniziative legate al territorio locale.
L’obiettivo è quello di guardare con occhi diversi la comunità in cui viviamo e, qualora emerga la necessità, diamo la
disponibilità a supportare altre famiglie con bambini o ragazzi in situazione di momentanea difficoltà.
Stare in rete è una risorsa per noi e per gli altri!
La speranza e l’impegno sono quelli di promuovere la rete di famiglie sul territorio, ampliando il gruppo per
coinvolgere persone che condividono gli stessi valori.
Immagini dall’India
(S.C.) Le foto a fianco ci vengono segnalate dal nostro abbonato Amedeo Mondin che, nello scorso autunno, ha
compiuto un viaggio organizzato in India con un gruppo di amici di Segusino. Con lui Renato Berra, Gabriella, Sil-
vana, Rita e Athos.
LIBRI
La parola ai giovani
Dialogo con la generazione del nichilismo attivo
Nel 2007 Umberto Galimberti (filosofo, psicoanalista e docente universitario italiano)
ha pubblicato un libro, “L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani”, in cui descriveva il
disagio giovanile da imputare, a suo parere, non tanto alle crisi psicologiche a sfondo
esistenziale che caratterizzano l’adolescenza e la giovinezza, quanto a una crisi da lui
definita “culturale”, perché il futuro che la cultura di allora prospettava ai giovani non
era una promessa, ma qualcosa di imprevedibile, incapace di retroagire come motiva-
zione a sostegno del proprio impegno nella vita. A distanza di anni cos’è cambiato di
quell’atmosfera che Galimberti aveva definito “nichilista”? Non granché, fatta eccezione
per una percentuale forse non piccola di giovani che sono passati dal nichilismo
passivo della rassegnazione al nichilismo attivo di chi non misconosce e non ri-
muove l’atmosfera pesante del nichilismo senza scopo e senza perché, ma non
si rassegna. E dopo un confronto serrato con la realtà, si promuove in tutte le direzio-
ni, nel tentativo molto determinato di non spegnere i propri sogni. “La parola ai giova-
ni” raccoglie la voce di questi giovani che hanno un gran bisogno di essere ascoltati,
per poter dire quelle cose che tacciono ai genitori e agli insegnanti perché temono di
conoscere già le risposte, che avvertono lontane dalle loro inquietudini, dalle loro ansie
e dai loro problemi. E allora si affidano a un ascoltatore lontano, che prende a dialogare
con loro, non per risolvere i loro problemi, ma per offrire un altro punto di vista che li
faccia apparire meno drammatici e insolubili.
Sommario del libro: Indice – Introduzione - L'ospite inquietante: il nichilismo - Il nichilismo passivo e il nichilismo attivo
- Il confronto con il mondo adulto - I valori e gli ideali dei nichilisti attivi - Lo sguardo critico dei nichilisti attivi sull'uso dei
mezzi informatici - La demotivazione scolastica e la grande responsabilità della scuola - Il lavoro e le nuove forme di
alienazione - Gli scenari d'amore dove l'amore di sé e l'amore dell'altro non sempre collimano - La ricerca di sé, della
propria identità e dei margini della propria libertà - I giovani del nichilismo attivo si pongono anche le domande ultime -
Che futuro ha una società che non investe sui giovani?
Editore: Feltrinelli Collana: Serie bianca Anno edizione: 2018 Pagine: 323 p., Brossura, € 16,50
28 ATTUALITÀ
ASTERISCO
Corrado delle cicogne
Ormai siamo abituati a vedere l’installazione della cicogna, favorita da Corrado Corrà, di Quero, sempre pronto a far
posare il messaggero di vita nei pressi delle abitazioni che ospitano un nuovo nato. Corrado ha un sogno, piazzarne
due nello stesso posto. A quando allora il bis? E’ una previsione difficile, ma Corrado non dispera e intanto con altrui-
smo e generosità rallegra i giardini dei fortunati neo genitori della conca. (Foto N.D.P.)
29 LETTERE AL TORNADO
Da Schievenin a Denno
In visita a casa di una fedelissima de “Il Tornado”
Abbiamo avuto l’occasione di compiere una visita ad una vostra abbonata in Trentino, precisamente a Denno, da Mile-
na Mondin e suo marito Franco, figlia di Anselmo Mondin, per tanti anni dipendente in qualità di stradino presso il Co-
mune di Quero.
Ci hanno riservato una calorosa accoglienza
e vorremmo ringraziarli facendo loro una
sorpresa pubblicando queste foto, relative al
nostro incontro, così che le scoprano apren-
do le pagine del nostro periodico che arriva
puntualmente in famiglia portando le notizie
della loro terra d’origine.
Fin d’ora infinite grazie alla redazione e tanti saluti ancora a Milena e Franco da Mariassunta, Lina, Franco, Amedeo.
In memoria
di
Giacomo Rizzotto
"Un saluto dai parenti a Giacomo Rizzotto, residente a Bosco di Rubano, che ci ha lasciati il 21
gennaio. Nato a Fener il 20.12.1940, ma trasferitosi fin da giovane in provincia di Padova, ha
sempre mantenuto uno stretto legame con il suo paese di origine, anche attraverso le pagine
di questo giornale. La famiglia ringrazia tutti coloro che le sono stati vicini nel dolore”.
CRONACA
ASTERISCO
2 febbraio: al dì della ciriola
di Alessandro Bagatella
Se al dì della ciriola al piove o tira vento, de l’inverno semo dentro.
San Paolo ciar, ciriola scura, de l’inverno no avon pi paura.
San paolo scur, ciriola ciara, averon de seguro na nevegada (avvenuta la notte del tre febbraio)
Quindi i detti qualche olta i è ancora veritieri.
31 CRONACA
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