Anno XLIV
01.06.2022
Numero
768
Ricariche telefoniche
Cosa sta accadendo ai nostri ragazzi? E’ la domanda che ci si pone leggendo le notizie che
con una certa frequenza appaiono sui quotidiani. L’ultima in ordine di tempo è quella riportata
on-line da La Repubblica che riferisce le dichiarazioni del presidente di Save The Children
Italia, Claudio Tesauro, sulla dispersione scolastica implicita, cioè l’incapacità di comprendere
il significato di un testo scritto, che per i ragazzi di 15 anni sarebbe del 51%. In altre parole,
ogni due quindicenni uno non sarebbe in grado di capire il senso di quanto legge. Lo stesso presidente di Save
the Children, poi, ricorda come più di due milioni di giovani tra i 15 e i 29 anni siano dei “neet”, (Not in Education,
Employment or Training), cioè persone non impegnate nello studio, né nel lavoro né nella formazione.
Questi dati sullo scarso livello di preparazione culturale delle ragazze e dei ragazzi odierni sembra fare il paio
con le notizie, più o meno ricorrenti, sulle baby gang che infestano le più grandi città, ma che si riscontrano
anche nei centri più piccoli con le cronache di atti di teppismo, vandalismo, bullismo e talvolta anche violenza
indistinta contro i coetanei, adulti e addirittura contro le forze dell’ordine che intervengono nelle diverse situazioni
cercando di ripristinare l’ordine pubblico.
L’occasione è ghiotta per gli esperti del sociale di ogni ordine e grado che, con teorie più o meno convincenti,
cercano di analizzare il fenomeno. Tra le più in auge, la teoria del disagio sociale che, negli ultimi due anni,
sarebbe stato causato o accentuato dalle limitazioni indotte dall’isolamento forzato in conseguenza del Covid.
Altra teoria che talvolta viene rispolverata, anche se sarebbe interessante approfondire il tema chiedendoci il
perché, è quella dell’assenza della figura paterna che sarebbe sempre più svuotata e incapace di trovare un
proprio equilibrio nell’ambito delle moderne famiglie.
Al di là delle diverse teorie che possono essere formulate sul mondo giovanile contemporaneo, di sicuro in questi
decenni è cambiata la società, così come è cambiato il concetto stesso di famiglia che, nella sua evoluzione, è
passata da un estremo all’altro senza fermarsi nel giusto punto di equilibrio, muovendosi da un’entità dove i ruoli
erano culturalmente rigidi, ben definiti e imposti ai componenti che ne facevano parte (marito-moglie, genitori-
figli), a quello di un’entità che sembra trovarsi
“Quello del genitore è un mestiere costantemente in un equilibrio instabile e sempre sull’orlo
che nessuno insegna, ma che si del baratro, come testimoniato dall’alta percentuale di
impara sul campo e che ha come famiglie che si spezzano, tra gli impossibili compromessi di
gestione della carriera e cura della famiglia e, forse, anche
effetto quello di formare dei nonni da una certa incapacità di svolgere il mestiere più difficile
meravigliosi” che ci sia: quello del genitore. Questo è un “mestiere” che
nessuno insegna, ma che si impara sul campo e che ha
come effetto quello di formare dei nonni meravigliosi, ma a spese di una genitorialità spesso condotta in modo
inadeguato o ai limiti della sufficienza. E’ in questa evoluzione, o involuzione a seconda dei punti di vista, che i
figli crescono, nella mancanza di quei punti di riferimento che una volta erano la famiglia, la scuola e, molto
spesso, gli oratori parrocchiali che loro insieme costituivano un nucleo di persone autorevoli capaci di insegnare,
da diversi ambiti, il significato di essere adulti responsabili, persone di valore e di valori verso se stessi e gli altri.
Nel nostro tempo, forse, mancano anche gli eroi positivi con cui identificarsi, quelli che un tempo non molto
lontano si trovavano nei libri d’avventura e nei fumetti, eroi che, nonostante le avversità, perseguivano quel bene
che alla fine trionfava sempre con un bel “e vissero tutti felici e contenti”. Con l’evoluzione della tecnologia sono
cambiati i riferimenti e anche le forme di comunicazione dei nostri ragazzi: i libri, con i loro tempi lunghi di lettura,
di sogno e di riflessione, stanno lasciando sempre più spazio all’immediatezza e alla velocità dei dispositivi
elettronici, la realtà virtuale prende sempre più il posto della realtà concreta circostante creando falsi miti e
pericolose mistificazioni.
La velocità è il nuovo eroe: si acquisiscono informazioni velocemente, si comunica velocemente, si cresce
velocemente. Ma in questa esasperazione della velocità, si perde il gusto della ricerca, il piacere del dettaglio, il
fremito per lo sviluppo di un racconto, la soddisfazione intellettuale nel seguire un ragionamento coerente su una
certa tesi e di confrontarsi con gli altri. Per quanto possa sembrare paradossale, nell’epoca del maggior sviluppo
tecnologico della comunicazione, nei nostri ragazzi cresce anche il senso di solitudine indotto dallo strumento
che in qualche modo li scherma dal contatto diretto con gli altri. E’ in questo mondo dell’ipervelocità e di un certo
isolamento che i nostri ragazzi nascono, crescono e vivono, per cui non sorprende che un quindicenne su due
non sia in grado di comprendere il significato di un testo letto, e questo non perché sia carente intellettivamente,
ma solo perché non è abituato a letture di più ampio respiro. Così come non sorprende, ma fa paura, che come
reazione all’isolamento e alle mistificazioni tecnologiche si possa cercare il branco dentro cui identificarsi ed
esprimersi.
Come si possono risolvere queste situazioni? Sicuramente non demonizzando quella tecnologia che ormai è
elemento essenziale della nostra quotidianità, ma ponendola nel giusto contesto di strumento utile, ma non
sostitutiva o prioritaria rispetto il nostro essere persone umane. Anche qui, c’è poco da fare, è la famiglia che,
con la sua coesione e la sua autorevolezza fatta di credibilità, deve fungere da bussola per indirizzare la rotta dei
nostri ragazzi.
2 ATTUALITÀ
Lista "Insieme per Segusino" Gloria Paulon (Candidato Sindaco). In tabella i candidati consiglieri:
Sono sei i volti nuovi e tre
riconferme (Deborah Baldotto, il
capogruppo Denis Coppe e
l’assessore Diego Longo). Stefano
Verri, vicesindaco uscente, sarà
nominato assessore esterno in caso
di vittoria.
La regola del
Quorum al 40%...
Il decreto-legge 4 maggio 2022, n.41, all’art.6, comma 2 - derogando al comma 10 dell’art.71 del decreto
legislativo n.267/2000 limitatamente alle elezioni amministrative del 2022 - ha agevolato il raggiungimento del
quorum di votanti ai fini della validità dell’elezione nei comuni sino a 15.000 abitanti nei quali sia stata ammessa
una sola lista. In particolare, fermo restando che i voti validi all’unica lista ammessa non devono essere
inferiori al 50% dei votanti, sarà sufficiente che il numero dei votanti NON sia inferiore al 40% degli
elettori (anziché al 50%, come previsto dall’art.71, comma 10 citato).
assegnate dall’Unione dei Comuni del Basso Feltrino Sette Ville - Alano di Piave e Quero Vas, agli studenti
meritevoli che hanno terminato nell’anno scolastico 2020/2021 il ciclo di studi delle scuole primaria, secondaria di
1° e 2° grado, dell'Università 1° e 2° livello con la migliore votazione. La commissione, che ha decretato i ben 35
vincitori (edizione da record per i numerosi ex aequo), era composta da Bruno Casillo, dirigente scolastico
dell’Istituto Comprensivo, e da Novella Codemo e Ketty Bavaresco, assessori a Cultura e Istruzione,
rispettivamente, dei Comuni di Alano di Piave e Quero Vas.
Ecco i nomi dei 35 studenti premiati dai Sindaci di Alano di Piave, Amalia Serenella Bogana, e di Quero Vas,
Bruno Zanolla.
Borsa di studio per la scuola primaria € 200,00
Scuola di Alano di Piave: Pietro De Paoli - Mathilda Mondin - Martina Pisan
Scuola di Quero Vas: Giacomo Spada - Giorgia Vedova - Sveva Luna Benato - Francesco Polloni
Borsa di studio per la scuola secondaria di 1° grado € 250,00
Scuola di Alano di Piave: Azzurra Rizzotto voto 9 - Davide Veronese voto 9 - Filippo Zancaner voto 9
Scuola di Quero Vas: Jia Yi Wang voto 10 - Rudi Putton voto 9 - Leo Buttol voto 9
Borsa di studio per la scuola secondaria di 2° grado € 350,00
Alano di Piave:
Ana Marcinko con 100/100 Maturità scientifica - Istituto ISISS G.Verdi di Valdobbiadene
Martina Fastro con 100/100 Maturità istituto alberghiero – Istituto “D. Dolomieu” di Longarone
Chaofan Wang con 100/100 Maturità scientifica - Liceo statale “G. Dal Piaz” di Feltre
Quero Vas:
Manuel Carrer con 100/100 e lode Maturità scientifica - Liceo statale "G. Dal Piaz" di Feltre
Davide Solagna con 100/100 Elettronica ed elettrotecnica - I.T.I.S Negrelli di Feltre
Alex Specia con 100/100 e lode Elettronica ed elettrotecnica - I.T.I.S Negrelli di Feltre
Nicole Gallina con 100/100 Liceo delle Scienze Applicate - Istituto Canossiano di Feltre
Chiara Andreazza con 100/100 Liceo musicale Istituto - G. Renier di Belluno
Alessandro Mondin con 100/100 Informatica e telecomunicazioni - I.T.I.S. Negrelli di Feltre
Ziad Hammoudi con 100/100 Maturità scientifica - ISISS G. Verdi di Valdobbiadene
Borsa di studio per laurea triennale € 450,00
Alano di Piave:
Silvia Julia Codemo con 110/110 e lode Infermieristica, Università degli Studi di Verona (sede di Trento)
Alice Buttol con 110/110 e lode Ostetricia, Università degli studi di Ferrara – Facoltà di Medicina e Chirurgia
Chiara Pisan con 110/110 e lode Terapia della Neuro e Psicomotricità dell’età evolutiva, Università degli studi di
Padova – Facoltà di medicina e chirurgia
Quero Vas:
Veronica Burtet con 110/110 e lode Economia e management, Università degli studi di Bolzano - Facoltà di
economia
Sara Solagna con 110/110 e lode Filosofia, Università degli studi di Trento - Facoltà di Lettere e Filosofia
Giorgia Mazzocco con 110/110 e lode Lingue e culture per il turismo e il commercio internazionale, Università di
Verona - Facoltà di mediazione linguistica
Giulia Giannini Andreazza con 110/110 Turismo, management e territorio – Università IULM di Milano - Facoltà di
arti e turismo
CRONACA
Domenica 12 giugno
Marcia Lungo Le Vie Del Fronte
Le sezioni A.N.A di Feltre e Valdobbiadene in occasione delle
celebrazioni per il centenario di fondazione organizzano una
marcia lungo le vie del fronte. La camminata di carattere ludico
motoria, si svolgerà domenica 12 Giugno 2022 con partenza
da Cima Grappa e arrivo all’Isola dei Morti di Moriago della
Battaglia. Il percorso si presenterà suddiviso in quattro frazioni
e sarà aperto a tutti. Ogni partecipante, in base alle proprie
capacità, potrà scegliere quali e quante frazioni percorrere.
Ad ogni cambio frazione corrisponde un punto di ristoro e un
servizio di ambulanza.
Le quattro frazioni, con partenza alle ore 9.00 da Cima Grap-
pa, si suddividono in:
a
1 frazione Cima Grappa - Rifugio M. Palon, ore
10.30
a
2 frazione Rifugio M. Palon - Alano di Piave,
(sede Alpini), ore 13.00
a
3 frazione Alano di Piave - Bigolino (sede Alpini),
ore 15.00
a
4 frazione Bigolino - Isola dei Morti (Moriago della
Battaglia) arrivo previsto ore 17.00.
L’evento terminerà con una cerimonia commemorativa presso
il Cippo degli Arditi ed a seguire un ristoro Pasta per tutti i par-
tecipanti.
Le iscrizioni dovranno pervenire tassativamente
entro Sabato 4 Giugno,
compilando il modulo scaricabile dal sito:
www.valdobbiadene@ana.it o www.feltre@ana.it .
La quota di iscrizione è di € 10,00 da versare attraverso bonifi-
co, e comprende punto ristori, gadget e buono pasta finale. Qualora le iscrizioni fossero di più persone, il pagamento
può essere effettuato da un’unica persona. L’abbigliamento consigliato per le prime due frazioni è abbigliamento da
montagna (giacca antivento, pantaloni lunghi, scarponi, zaino). Per le ultime due, è invece consigliabile un abbiglia-
mento più leggero, come pantaloni corti e scarpe da trekking.
Per partecipanti alpini è fortemente indicato il cappello Alpino.
Durante tutto il percorso è obbligatorio attenersi alle disposizioni degli organizzatori.
Coloro che decidono di abbandonare la marcia o che si fermano per qualsiasi motivo, dovranno avvisare tempestiva-
mente i responsabili che si troveranno a inizio e fine tratta.
Per i partecipanti minorenni è obbligatorio essere accompagnati dai genitori o adulti, con delega dei genitori.
Le Sezioni ANA di Feltre e Valdobbiadene declinano ogni responsabilità da eventuali danni arrecati a persone o cose
che potranno verificarsi durante l’intero svolgimento della manifestazione.
Per ulteriori informazioni telefonare: Emanuele 349 0914664 - Gianpietro 339 8446468
COME ERAVAMO
Accadde vent’anni fa
a cura di Sandro Curto
CASA ASSOCIAZIONI AL VIA Nel giugno 2002 il consiglio comunale di Alano, presieduto dal sindaco Luigi Co-
demo, approva la convenzione col Gruppo Alpini “Valderoa” avente oggetto la costruzione e la gestione di un
fabbricato in via De Rossi da adibire in parte a sede degli alpini ed in parte a disposizione di tutte le altre asso-
ciazioni del paese. L’amministrazione stanzierà i soldi per l’acquisto dei materiali, il “Valderoa” provvederà alla
manodopera gratuita. Le minoranze di “Insieme per Alano” e “Arcobaleno” abbandonano l’aula in disaccordo con
la scelta fatta dalla maggioranza.
DECENNALE PER GLI AMICI DEL TOMATICO E DEL GRAPPA Il 16 giugno 2002 a Malga Pradalon, sulle
pendici del Tomatico, si ritrova il gruppo “Amici del Tomatico e del Grappa”, presieduto dal nostro collaboratore
Alessandro Bagatella, per festeggiare i primi dieci anni di attività.
7 ALPINI
sede del Gruppo “Valderoa”, allora situata in piazza XXX Ottobre. Da sini-
stra, in piedi, si riconoscono Giuseppe Spada, Alfeo De Faveri, Giuseppe
Franzoia, Mauro Zancaner, Pietro Antonio Nani e Secondo Dal Canton;
seduti, sempre da sinistra, Paolino Mondin, Gaetano Cesaro, Antonio
Spada “Cortes” e Antonio Nani “Bel”. Dei dieci sono ancora presenti Alfeo,
Bepi e Pietro Antonio.
La morte di Giovanna Re
(s.for.) Dopo lunga malattia, è mancata, all’età di 72 anni, Giovanna Re, di Fener. Consiglie-
re comunale ad Alano dal 1997 al 2001 nell’amministrazione guidata da Luigi Codemo,
Gianna aveva fatto parte anche della Pro Loco di Fener e della Protezione Civile. Era inoltre
grande appassionata di calcio e, soprattutto, grande tifosa dell’Inter. Prima della meritata
pensione, aveva lavorato per molti anni come impiegata alla M.M. Lampadari. Ai familiari le
condoglianze del Tornado.
CRONACA
8
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10 ATTUALITÀ
Una lezione molto grande di questo "do ut des" che ho avuto è stato nel 2020, quando ho ricevuto il mio secondo
trapianto di rene, dopo esser tornato inesorabilmente in emodialisi. Al mio risveglio ho sentito mani e piedi caldi,
una sensazione nuova dopo tanti anni passati nel torpore, di un corpo che non era più mio. Quel giorno, quel 20
giugno lo ho battezzato come vera rinascita, ancor più celebrata del primo trapianto.
Da quel giorno ho riscoperto tutta la forza che il mio corpo malato nascondeva, qualcuno mi aveva rimesso il mo-
tore in corpo ed ero pronto a ripartire. Ed è stato quello che mi ha fatto credere ancora di più nel messaggio del
dono!
Non si dà al fine di ricevere.
Si riceve per quel che si è dato.
Tutto l'amore che ho ricevuto nel 2020 poi, lo ho sentito forte e mi ha spronato ad affrontare una bella avventura,
inusuale e forse anche un pò fuori dal comune.
Negli anni ho conosciuto Marco Menegus, forte alpinista con una malattia rara, quanto subdola: la fibrosi cistica.
Ha affrontato un lungo cammino; prima di sofferenza data dai polmoni che funzionavano male, poi dalla ossigeno
terapia, infine nel 2012 il trapianto bipolmonare. Marco, da buon alpinista voleva provare a toccare il cielo andan-
do nel luogo più ambito da un alpinista, a capanna Margherita sul Monte Rosa.
Avventura cominciata e non completata nel 2018, Marco poi si è ammalato di nuovo e ci ha lascito un anno dopo,
nel maggio 2019.
Ma assieme ad altri 4 trapiantati di polmone, domenica 17 luglio 2021 dopo poco più di 4 ore di viaggio tra i
ghiacci del monte Rosa siamo arrivati al cospetto di Capanna Margherita a 4556 metri. Assieme abbiamo sfidato
il freddo e l'ambiente estremo, portando il logo di AIDO proprio sulla parete del rifugio più alto d'Europa, li vicino è
stato posto un ricordo a Marco.
Se qualcuno ancora mi chiede il senso del messaggio della donazione, se ancora non basta lo scritto, la parola,
almeno il gesto ora potrà essere più convincente? Io lo spero.
Ad ogni modo, la cosa più importante di cui io possa essere consapevole è la vita stessa, il fluire del tempo, il po-
ter assaporare anche i momenti bui e noiosi. Si, perchè dopotutto io senza la scienza e la tecnica moderna sarei
polvere di nuovo, non avrei avuto modo di raccontarvi tutto questo. Ho avuto la grande fortuna di essere trapian-
tato per due volte e con due organi che mi hanno regalato emozioni incredibili. Nonostante ciò, ringrazio anche
gli anni duri di emodialisi che mi hanno fatto crescere, capire cose di me che sono importanti e che mi aiutano
ancora oggi a superare i momenti in cui penso di non farcela.
La fine ultima arriverà, ma non oggi! Allegri, quindi!
Buona vita a tutti. Mirko 05/2022
Per avere altre informazioni su Mirko: http://emodializzati.it/
Vi aspettiamo numerosi!!
Vi aspettiamo numerosi!
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E sono 92 le candeline
per Teresa!
(M.M.) Il 24 Aprile scorso la nostra abbonata Teresa Mori, di Quero, ha
festeggiato un grande traguardo: 92 primavere! Le si sono stretti attorno i
figli: Luigia, Gina e Gino e non poteva mancare Luca, il nipote, per
festeggiare questo importante compleanno. Una giornata di festa,
trascorsa con gli affetti più stretti e agli auguri arrivati a Teresa da parte di
tantissimi amici, aggiungiamo
17 CRONACA
Giovani e volontariato
Online l’inchiesta degli studenti del Liceo “Dal Piaz”
“Siamo davvero una generazione socialmente disimpegnata? In che modo il Covid ha inciso sul volonta-
riato e in particolare su quello giovanile?”. Partendo queste domande, venti studenti dell’indirizzo linguistico
del Liceo “G. Dal Piaz” di Feltre (classi 3AL, 3BL, 4AL) hanno realizzato una videoinchiesta, dando la parola al
Centro Servizi per il Volontariato di Belluno Treviso e ad alcune associazioni: il Comitato di Feltre della Croce
Rossa Italiana, l’Associazione Feltrina
Donatori Volontari del Sangue, il Centro
Internazionale del Libro Parlato, il Coor-
dinamento delle Associazioni di Prote-
zione Civile della Comunità Montana
Feltrina e l’ODAR, che gestisce le strut-
ture diocesane del Villaggio San Paolo
al Cavallino e della “Gregoriana” di Au-
ronzo di Cadore.
Il video, intitolato “Perché lo fai? – la
parola ai volontari”, è stato realizzato
dagli studenti con dei semplici telefonini
a conclusione del progetto “Articolo 21”
ed è ora disponibile sul canale youtube
dell’istituto, a questo link: https://youtu.be/xxtNA816AqU.
Durante il percorso teorico e pratico gli studenti, guidati dal prof. Giambattista Zampieri, si sono soffermati
sull’origine del diritto alla libertà di parola, sulle norme che la circoscrivono, sul diritto-dovere di informazione, sul-
la deontologia del giornalismo, al fine di diventare lettori/analisti competenti, capaci di discernere le fonti di infor-
mazione, di individuare una fake news e di realizzare alcuni elaborati giornalistici. Il tema scelto per il lavoro fina-
le ha consentito di ampliare ulteriormente il valore civico del progetto, immergendo i partecipanti nella ricca realtà
del volontariato bellunese e feltrino. Qual è stato, dunque, l’esito dell’inchiesta? Le associazioni interpellate han-
no permesso di concludere che in alcuni casi l’interesse e la disponibilità a svolgere attività di volontariato sono
andati addirittura aumentando durante il periodo del Covid, mentre in altri si registra la difficoltà a trattenere i gio-
vani in un impegno stabile e duraturo.
“I giovani ci sono e sono impegnati, ma bisogna tener conto del fatto che non hanno una prospettiva stabile di vi-
ta e lavoro, che consenta di programmare un’attività di volontariato altrettanto stabile”, afferma a conclusione
dell’inchiesta il direttore del Centro Servizi per il Volontariato Nevio Meneguz, che sottolinea dunque la necessità
di cambiare il modo di approcciarsi al tema anche da parte delle stesse associazioni: “I dati socio-demografici
sono implacabili: i giovani in provincia di Belluno sono pochi, ma svolgere attività di volontariato può essere un
fattore di trattenimento sul territorio. Le associazioni hanno bisogno di trovare il giusto spunto per cambiare e voi
ragazzi potete essere il fattore di cambiamento”.
Quant’è piccolo
il
mondo…
segnalazione
di Michele Remor e Gilberto Ceccato
La sera dello scorso 24 aprile, mentre
cercavamo un posto presso l’area camper
di Corinaldo, un pittoresco paesino
dell’entroterra marchigiano, incontriamo
per caso due camperisti di…Quero!
Gilberto Ceccato e Milena Fantin.
Hemingway ed il Veneto
di Loris Curto
Non si ferma la produzione di film ispirati dalle opere dello scrittore ameri-
cano Ernest Hemingway (1899 – 1961) ambientate nel Veneto. Nel 2021
sono stati girati ben due film: “Across the River and Into the Trees”, tratto
dall'ultimo romanzo di Hemingway e diretto dalla regista spagnola Paula
Ortiz e "Il vecchio e la bambina", diretto da Sebastiano Rizzo con Totò
Onnis e Maria Grazia Cucinotta. La frequentazione del Veneto da parte
dello scrittore fu costante per tutto il corso della sua vita, a partire dal
1917, quando, dopo l’entrata in guerra degli Stati Uniti, lo scrittore si ar-
ruolò volontario. Hemingway fu assegnato ai servizi di autoambulanza ed
inviato sul fronte italiano, a Schio (VI), dove alloggiava al lanificio Cazzola.
Tuttavia le ambulanze non potevano arrivare nelle prime linee del fronte,
in Alta Valleogra, Valposina e sull’altopiano di Asiago. Per la maggior par-
te del tempo Hemingway giocava a baseball, faceva bagni nella vicina
Roggia e frequentava i locali del centro come l’osteria “Cantarane” e le
birrerie “Stella d’Italia” e “Alla fraschetta”. In quell’occasione conobbe
John Dos Passos. Ben presto Hemingway chiese di essere trasferito più
vicino al fronte. Dopo una breve licenza a Mestre, dove visitò il bordello
per gli ufficiali italiani chiamato Villa Rossa, giunse a Fossalta di Piave
con l’incarico di assistente di trincea. Distribuiva generi di conforto ai sol-
dati, recandosi alle trincee in bicicletta. Intorno alla mezzanotte dell’otto
luglio, mentre distribuiva cioccolata ai soldati, un obice di mortaio austria-
co esplose nella trincea. Hemingway, pur con le gambe piene di schegge,
si caricò in spalla un soldato ferito e si avviò in cerca di aiuto. Subito dopo
una raffica di mitragliatrice lo colpì nuovamente, dilaniandogli il ginocchio
destro. Venne soccorso e trasportato a un posto di medicazione, poi in
una stalla scoperchiata ed infine in una ex scuola a Fornaci di Monastier
di Treviso, luogo di smistamento. Il cappellano militare Giuseppe Bianchi
lo battezzò mentre il medico gli somministrò morfina e gli fece
un’antitetanica prima di togliergli una trentina di schegge dal piede e dalle
gambe. Rinunciò però a togliergli le altre centinaia che restavano e non
osò toccargli il ginocchio sfracellato. Poi lo portarono in un ospedale da campo vicino a Treviso dove passò cin-
que giorni con le gambe bendate. La mattina del quindici luglio fu caricato su un treno ospedale diretto a Milano
all’ospedale della Croce Rossa americana, dove fu operato. Lì conobbe l’infermiera Agnes von Kurowski (statuni-
tense di origine tedesca di sette anni più vecchia di lui) di cui si innamorò.
Dopo le dimissioni dall’ospedale Hemingway fu decorato con la Croce al
merito di guerra americana e con la Medaglia d'argento al Valor Militare
italiana. In ottobre Agnes fu mandata a Firenze per assistere ammalati
americani ed Hemingway tornò al fronte nel settore del Grappa. Verso la
fine dello stesso mese di ottobre Hemingway ritornò all’ospedale di Milano
perché ammalato di itterizia. Il nove dicembre Hemingway andò a trovare
Agnes a Dosson di Casier (Treviso) nell’ospedale americano presso villa
De Reali dove era stata trasferita. Ai primi di gennaio del 1919 Hemingway
rientrò negli Stati Uniti a bordo della nave Giuseppe Verdi. Continuava a
scrivere ad Agnes con la quale pensava di sposarsi. A Chicago Heming-
way ebbe accoglienze trionfali quale eroe di guerra. A marzo Agnes gli scrisse di essere troppo vecchia per lui e
lo informò si che sarebbe sposata con un altro. Fu un brutto colpo per Hemingway che cade in preda alla febbre
e dovette rimanere a letto per giorni. Nel libro “Addio alle armi” Agnes è ritratta nel personaggio di Catherine Bar-
kley. Nel 1921 Hemingway sposò Hadley Richardson. Nel 1923 ritornò in Italia con la moglie in attesa di un bam-
bino. Soggiornarono a Rapallo, Pisa, Sirmione e Cortina. Nel 1929 uscì il romanzo “Addio alle armi”. Il romanzo,
in parte basato su esperienze personali, racconta una storia di amore che si svolge in Italia in concomitanza con
la battaglia di Caporetto. Alcune parti del romanzo sono ambientate a Stresa; Hemingway la visitò nel 1918, du-
rante una licenza quando era ricoverato in ospedale a Milano. Il romanzo non fu pubblicato in Italia fino al 1948
perché ritenuto lesivo dell'onore delle Forze Armate dal regime fascista La traduzione italiana in realtà era stata
già eseguita clandestinamente nel 1943 da Fernanda Pivano, che per questo motivo fu arrestata a Torino. Fra il
1948 ed il 1954 Hemingway tornò più volte in Italia, in particolare nel Veneto, a Venezia (era assiduo frequentato-
re dell’Harry’s bar e del Gritti Palace Hotel), nell’isola di Torcello, nella laguna di Caorle dove andava spesso a
caccia ed a Cortina, dove, nel 1948, si incontrò con Fernanda Pivano. Hemingway soggiornò dapprima all’Hotel
Concordia per poi affittare la villa della famiglia Aprile. Nel 1950 soggiornò all’Hotel de la Poste; in seguito la ca-
mera che occupava gli è stata dedicata e tuttora vi sono conservati alcuni suoi cimeli. Durante il soggiorno lo
scrittore alternava il lavoro a momenti di svago che talvolta trascorreva a pescare nel torrente Boite. Iniziò qui il
19 CENNI STORICI
romanzo “Di là dal fiume e tra gli alberi” (“Across the River and into the Trees”), uscito nel 1950, ambientato tra
Venezia e Trieste. Il libro descrive l’ultimo periodo di vita di un colonnello che ha combattuto sia nella prima che
nella seconda guerra mondiale. Sentendo avvicinarsi la morte, egli esprime il desiderio di essere seppellito nei
pressi di Ca’ Erizzo, a Bassano del Grappa: “Vorrei essere seppellito lassù, lungo il Brenta, dove sorgevano le
grandi ville coi prati, giardini, platani, cipressi... Non penso che sarei d'impaccio. Diventerei parte del suolo dove
alla sera i bambini giocano, e alla mattina continuerebbero forse ad allenare cavalli a saltare e gli zoccoli calpe-
sterebbero I’erba e le trote dello stagno affiorerebbero per carpire uno sciame di moscerini...". Attualmente nella
villa Ca’ Erizzo è ospitato un Museo della Grande Guerra con un’ampia sezione dedicata a Hemingway. Nel per-
sonaggio di Renata è riconoscibile la nobildonna veneta Adriana Ivancich (1930 - 1983), con la quale Hemingway
intrecciò una relazione sentimentale, peraltro platonica, quando lei aveva 18 anni e lui quasi cinquanta. A causa
dei numerosi riferimenti autobiografici, Hemingway ne vietò la pubblicazione in Italia, dove il libro uscì solo nel
1965. Nell’ultimo periodo della sua vita Hemingway si stabilì a Ketchum, nell’Idaho. La sera del primo luglio 1961
la moglie Mary intona una canzone popolare italiana che le ha insegnato Fernanda Pivano nel corso del soggior-
no a Cortina. Ernest completa le strofe “Tutti mi chiamano bionda, ma bionda io non sono, porto i capelli neri,
porto i capelli neri…”. La mattina dopo si suiciderà sparandosi un colpo di fucile alla tempia.
In foto: manifesto a ricordo di Hemingway; Targa sul Monte Grappa a Ponte San Lorenzo che ricorda la Croce
Rossa Americana e i poeti di Harvard dei quali faceva parte Ernst Hemingway
BOCCE
ASTERISCO
La foto di copertina
(M.M.) Mentre scorrevo a video i fogli da impaginare e leggevo di varie iniziative per impegnare le prossime gior-
nate estive dei nostri ragazzi, mi è tornato in mente il bel disegno dipinto sul muro vicino all’ingresso dell’asilo di
Quero. Ho pensato di fotografarlo e di mettere quest’opera sulla copertina di questo numero, visto che mi sem-
brava intonato a molte delle pagine contenute in questa edizione. Il fanciullo con in mano l’aeroplano mi è piaciu-
ta ed ho chiesto informazioni sull’autore dell’opera. Don Alessio mi ha dirottato all’architetto Lara Gallina, dalla
quale ho avuto le informazioni che adesso vi giro. Il murales è stato fatto dall’artista Aldo Rebuli, originario di
Valdobbiadene, molto attivo e conosciuto nell’ambiente della pittura mu-
rale. Lara mi ha fatto notare che anche il disegno della bambina che si in-
contra sulla statale Feltrina, verso Pederobba, è opera sua (in foto). Un
vero artista, di cui si parla molto anche in rete e se digitate il suo nome
nel motore di ricerca troverete molte notizie ed immagini delle sue realiz-
zazioni nella nostra zona. Uno stile che si può definire iperealistico, che
Aldo Rebuli ha cominciato a coltivare fin da quando aveva quattordici an-
ni. Non solo bomboletta spray, ma anche altre tecniche, come la pittura a
olio, la grafica, e il design sono le frecce al suo arco. Il murales dell’asilo si può vedere solo se ci si avvicina alla
struttura scolastica e se non avete avuto occasione di recarvi proprio lì, magari non sapevate nemmeno che esi-
stesse. La nostra copertina adesso vi rivela un bel angolo di Quero, impreziosito da questa riuscita opera d’arte.
20 LETTERE AL TORNADO
destra, il quale, godendo di reciproca simpatia con l’audace dittatore, l’ha considerato personaggio da imitare per
l’Italia. Alla faccia di questo benefattore! Nella cruda realtà del contenzioso Russia-Ucraina, come non essere
d’accordo che la guerra porta solo distruzione, morte, sofferenza e famiglie decimate, situazione drammatica vis-
suta anche dai nostri padri. Come non essere solidali al beneficio della pace, poiché è fonte di solidarietà, di con-
vivenza, di comprensione, di carità, ma se questi principi valgono solo per i più deboli e vengono ignorati dai più
forti, sicuramente un popolo diventerebbe schiavo e umiliato. Pertanto non credo che se tale drammatica sorte
accadesse a noi italiani, pur generosi, apriremmo le braccia dando il benvenuto all’invasore dicendo “sia fatta la
tua volontà”. Con questa finale, amici, pensiamoci e difendiamoci da chi infanga il nostro popolo con una falsa
politica e con personali interessi. Non perdiamo la memoria delle nostre tragedie da invasori e da invasi, la cui
sorte sta scritta nelle lapidi e nei sacrari, in Italia e all’estero. Difendiamoci da questi idolatri del potere, giustiziali-
sti abituati alla conquista, crudeli esecutori per il dominio; difendiamo il valore della pace, non quella di conve-
nienza, ma quella concreta fondata su serio impegno e solidarietà al bisogno altrui.
Auguri a Ida
Stimpfl
(S.C.) Dalla nostra abbonata di Peda-
vena Maria Stimpfl riceviamo e pubbli-
chiamo le foto relative al compleanno
della sorella Ida di Roverè della Luna in
provincia di Trento che lo scorso 6
maggio ha compiuto la bella età di no-
vant’anni. In una foto è con la sorella
Maria, nell’altra con tre delle quattro fi-
glie: Daniela, Claudia e Lucia (assente
Franca).
JUDO
A.S.D. JUDO ALANO DI PIAVE | Palestra Comunale in Via Don P. Codemo | Tel. 0439 779457 | Cell. 348 0447706
23 ATTUALITÀ
CLASSI 2aC e
2aD plesso di
ALANO
Cartellone con
Gioco dell’oca, il
cui percorso
riproduce le
iniziali di
Integralmente
sport e Cultura
(la C è
capovolta)
Scatola contenente i due dadi e
gli allegati con le regole del
gioco( foto pagina precedente),
la tavola con l’alfabeto della LIS
(Lingua dei Segni) che servirà
per rispondere ad alcune
domande
ASTERISCO
Ringraziamenti
Ho saputo che il dottor Longo va in pensione
Non sono mai stata sua paziente ma lo sono stati i miei genitori e molti conoscenti da quando, negli anni ‘80, ini-
ziò il suo servizio di medico di famiglia nel territorio di Quero Vas e Alano di Piave. Ho avuto modo di conoscerlo,
però, osservando il suo essere medico in una forma che all’inizio fu accolta quasi con stupore dai suoi pazienti
queresi: la sua carica umana verso tutti, pronto ad accogliere e curare oltre la prescrizione di farmaci ed esami,
l’attenzione al percorso di paziente e malattia anche da ricoverati, l’assistenza e la cura in qualsiasi momento e
circostanza, nelle situazioni più delicate… Un buon medico, insomma, che sa e sa fare, e anche un medico
“buono” cioè attento al paziente, al suo vissuto, alla sua emotività, all’ambiente in cui vive; diversamente la sua
sapienza varrebbe meno.
Con il pensionamento del dottor Longo si conclude un’epoca.
A lui i ringraziamenti più sinceri, la stima e la riconoscenza per il bene compiuto ai suoi affezionati pazienti Toni e
Maria, fan-numero-1, e a tante persone che non ci sono più, e l’augurio di una vita lunga e serena.
Per me e mia sorella continuerà ad essere una persona da portare nel cuore.
Grazie di tutto. Donatella Bizzotto
28 ATTUALITÀ
DONNE
RANK 0-49 ANNI 50-69 ANNI 70+ ANNI
1 Mammella Mammella Mammella
29 casi per anno - 41.4% 104 casi per anno - 37.4% 68 casi per anno - 18.0%
2 Melanoma della pelle Corpo dell'utero Colon retto e ano
13 casi per anno - 18.6% 22 casi per anno - 7.9% 48 casi per anno - 12.7%
3 Tiroide Polmone Polmone
7 casi per anno - 10.0% 19 casi per anno - 6.8% 42 casi per anno - 11.1%
4 Colon retto e ano Colon retto e ano Pancreas
3 casi per anno - 4.3% 18 casi per anno - 6.5% 36 casi per anno - 9.5%
5 Polmone Tiroide Vescica
3 casi per anno - 4.3% 13 casi per anno - 4.7% 25 casi per anno - 6.6%
Tasso di incidenza per sesso e classi di età Tasso per 100,000 ab. Anni 2016-2018. ULSS 1 - Fonte SER
«I dati proposti», commenta Sandro Cinquetti, Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell'ULSS Dolomiti,
«confermano il grande rilievo che hanno assunto e continuano ad assumere le patologie oncologiche nel percor-
so di vita dei nostri cittadini. In un contesto di incidenza complessiva sostanzialmente sovrapponibile all’incidenza
regionale, spicca il grande impegno assistenziale che ogni giorno siamo chiamati a dedicare su alcuni tumori a
frequenza particolarmente rilevante. Molti di questi tumori possono essere contrastati, nell’insorgenza e nello svi-
luppo, da stili di vita sani (astensione dal fumo, alimentazione ricca di frutta e verdura, attività fisica regolare,
esposizione al sole ridotta e protetta), che vedono protagonisti educativi i professionisti della salute e protagonisti
delle scelte concrete le persone e le famiglie». «I tassi sono in linea con quelli regionali» osserva il direttore del
Dipartimento Oncologico Fable Zustovich, «la riduzione dell’incidenza per quanto riguarda gli uomini è per lo più
da attribuire ad un migliore stile di vita. I trattamenti che offriamo in ulss Dolomiti sono in linea con i migliori stan-
dard italiani, supportati da una copiosa attività di ricerca clinica in rete con lo IOV ed altri gruppi cooperati-
vi nazionali ed una ingente attività scientifica anche nella gestione di eventi formativi sempre a livello nazionale
con la rassegna di eventi congressuali "Dolomiti Cancer" ben consolidata». «La lotta contro le malattie oncologi-
che», conclude Maria Grazia Carraro, Direttore Generale dell’ULSS Dolomiti, «è un impegno decisivo e costante
dell’Azienda Sanitaria e dei professionisti che in essa operano. La nostra ULSS offre a tutti programmi di scree-
ning oncologici diffusi e facilmente accessibili che invito ancora una volta a eseguire: la diagnosi precoce è fon-
damentale per un buon esito della cura. A questi si aggiungono numerose attività di prevenzione che, come defi-
nito nel nuovo piano della prevenzione, vengono potenziate in alcuni ambiti mirati proprio partendo dai dati
epidemiologici. Anche nei percorsi diagnostici sono stati fatti passi importanti: penso alla disponibilità di attrezza-
ture all’avanguardia nei nostri ospedali e alle recenti acquisizioni di intelligenza artificiale per esempio per le Ga-
stroenterologie che consentono diagnosi nelle primissime fasi della malattia. Per quanto riguarda la cura, con
molta soddisfazione posso dire che sia le nostre unità operative dedicate offrono cure di qualità: le Oncologie,
sempre impegnate anche sul fronte alla ricerca per proporre trattamenti personalizzate, sia la nostra Radiotera-
pia, che con le innovazioni metodiche proposte come la radioterapia ablativa stereotattica (SABR) offre un
programma di cura molto efficace accurato con un importante impatto anche sul miglioramento della qualità di vi-
ta del paziente. Fondamentale anche in questo caso, inoltre, il lavoro di squadra multi professionale e multi spe-
cialistico che prende in carico la persona dalla diagnosi alla cura e, se serve, alle terapie palliative e agli aspetti
psicologici. Lo sviluppo della medicina ha consentito grandi passi avanti ed altri ne saranno fatti per migliorare
l’efficacia delle cure e della qualità di vita. In questo giorno un incoraggiamento particolare alle persone che han-
no una patologia oncologica e alle loro famiglie, riconfermando l’impegno per affrontare insieme i percorsi neces-
sari». Belluno, 14 maggio 2022
30 CRONACA
di Mondin Duilio
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