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Quindicinale Editrice ASD Ponte Tegorzo

Anno XLV

02.03.2023
Numero

779

Carnevale 2023 - pag. 2-3


Ricordo di Franz Licini - pag. 5
San Valentino: è di nuovo festa - pag. 8
Ospedale di Feltre in salute - pag. 12-13
Visita pastorale del Vescovo Claudio - pag. 13
Chiuso in redazione il 20.02.2023 - Prossima chiusura il 11-03-2023
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Tassa Pagata/Taxe Perçue/Ordinario - Autorizzazione Tribunale BL n. 8 del 18/11/80 - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - Aut. n° 0055/2021 del 15/01/2021 - Stampe in regime libero - DCB BL
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IL TORNADO Sede: Via Nazionale, 25 - 32031 FENER-ALANO di PIAVE (BL). DIRETTORE RESPONSABILE: Cesare Turra. DIRETTORE OPERATIVO: Mauro Mazzocco EDITORE ASD Ponte
Tegorzo, Via Nazionale, 25 - 32031 FENER-ALANO DI PIAVE. REDATTORI: Sandro Curto, Silvio Forcellini. COLLABORATORI: Alessandro Bagatella, Tristano Dal Canton, Ivan Dal Toè, Antonio
Deon, Ermanno Geronazzo, Cristiano Mazzoni, Sergio Melchiori, Andrea Tolaini.
ABBONAMENTI: ITALIA Abbonamento annuale (15 numeri)  25,00 ESTERO Abbonamento annuale (15 numeri)  50,00.
ISCRIZIONE ROC nr. 34495. Stampa c/o Gruppo DBS Rasai di Seren del Grappa (BL). L’ABBONAMENTO PUÒ ESSERE SOTTOSCRITTO O RINNOVATO NEI SEGUENTI MODI: 1- versando la
quota sul c/c postale n. 1051989067 intestato a ASD PONTE TEGORZO; 2- con bonifico sul c/c Banco Posta intestato a ASD PONTE TEGORZO, IBAN: IT 79 N 07601 12000 001051989067; 3- pa-
gando direttamente ad uno dei nostri seguenti recapiti: BAR “DA RICCI” - Alano; BAR JOLE - Fener; CARTOLIBRERIA SCHIEVENIN ALBERTINA - Quero; ALESSANDRO BAGATELLA - Quero;
BAR “PIAVE” Carpen - LOCANDA SOLAGNA - Vas; ANTONIO DEON - Vas; BAR “BOLLICINE” - Scalon; BAZAR di A. Verri - Segusino.
1 ATTUALITÀ

In un’unica app gratuita!


I servizi pubblici digitali regionali
Il progetto
La Regione del Veneto, nell’ambito
dell’Agenda Digitale, ha progettato
e sviluppato un’app in grado di
riunire i principali servizi pubblici
regionali sul tuo smartphone:
viviVeneto unisce e integra più di
quaranta servizi attivi su più app e
diversi portali online.
Un unico canale diretto tra la
Regione e i cittadini.
I servizi
Per la prima volta in Italia sarà possibile accedere ai servizi amministrativi,
turistici e sanitari da un'unica porta di accesso gratuita. Tra i servizi
amministrativi è possibile controllare gli avvisi degli Enti desiderati, gestire il
Contrassegno Unico Disabili Europeo (CUDE) e le targhe associate, calcolare e
pagare il bollo auto, contattare gli Enti e controllare le domande presentate. Tra i servizi sanitari è possibile
controllare l’affluenza dei pronto soccorso, visualizzare e scaricare referti, prescrizioni e certificati, prenotare
visite mediche e scegliere o cambiare il proprio medico di base. Tra i servizi turistici è possibile trovare strutture
ricettive, eventi culturali, spiagge più adatte a te, percorsi e molto ancora.
Cos’è viviVeneto?
viviVeneto è una applicazione per Smartphone creata dalla Regione del Veneto che consente di fruire dei servizi
digitali della Pubblica amministrazione e della Sanità del territorio regionale da un unico punto di accesso.
Cosa posso fare con viviVeneto?
Con viviVeneto puoi accedere facilmente e gratuitamente a tutti i servizi pubblici della Regione e del tuo
Comune, ai servizi sanitari erogati dalle ULSS regionali e alle informazioni relative all’offerta turistica, eventi e
manifestazioni in Veneto.
Quali sono i servizi disponibili?
I servizi disponibili sono Amministrativi (Filo Diretto, Avvisi, Domande presentate al Comune, Prenotazione
appuntamenti, Contrassegno Europeo Disabili (rilascio, rinnovo, duplicato, etc.), ZTL Network – Gestione targhe
associate al CUDE, Scaricare i certificati anagrafici), Sanità (Cerca Pronto Soccorso, Certificato Vaccinale,
Certificato Covid-19, scegliere o cambiare il Medico di
Medicina Generale, accedere a ricette per visite ed esami,
accedere ai referti sanitari, accedere alle ricette per farmaci,
richiedere ricetta per farmaci, prenotare visite ed esami),
Turismo e tempo libero (cercare strutture ricettive, cercare
eventi, accedere a Veneto Outdoor, accedere al portale della
Cultura Regione del Veneto, accedere a Unionmare –
portale delle spiagge della costa veneta), Pagamenti digitali
di tutta la PA e Sanità regionale.
Ci sarà la possibilità di avere nuovi servizi all’interno
dell’app?
ViviVeneto è un’app in continua evoluzione, con i prossimi
aggiornamenti ci saranno delle migliorie e nuovi servizi. Per
contribuire a fornire suggerimenti nella home page si può
utilizzare il servizio “Aiutaci a migliorare l’app”.
È sempre necessario autenticarsi con Spid?
La prima volta che si accede ai servizi “Amministrazione” e
“Salute” è necessario autenticarsi con identità digitale
certificata (SPID o CIE), successivamente non sarà
necessario autenticarsi un’altra volta fino alla fine della sessione che ha una durata di 24 ore.

https://viviveneto.agendadigitaleveneto.it/
2 CRONACA

Ritorna nelle piazze di Vas, Segusino e Quero, dopo due anni di attesa
La 18 edizione del Carnevalando
a
a cura della Pro Loco di Quero
A distanza di due anni, causa epidemia da Covid, a suon di musica e divertimento è riapparsa la 18a edizione del
Carnevalando. La manifestazione organizzata dalle Pro Loco di Quero e Segusino è iniziata a Vas sabato 18
febbraio alle 13.30, è poi proseguita a Segusino per finire in piazza Marconi a Quero alle 16.30. Puntuale, verso
le 16.30, l’arrivo dei carri mascherati, tre per l’occasione: il gruppo di Quero capitanato da Dalla Piazza Nicola
con il carro “Ghosbusters low cost”, il carro di Colmirano “The Puntibus” e il carro di Campo “I SuperCampoEroi”.
Nell’attesa dei carri mascherati, la coreografia nelle piazze di tutti e tre i Comuni registrava la partecipazione di
mascherine, coriandoli, musica e animatori di strada. A Quero le premiazioni delle migliori mascherine a cura del-
la Pro Loco locale, ecco la classifica:
Mascherine dei più piccoli (bambini fino a 3 anni): 1a Masha con Sveva Faccinetto, 2a Pulcino Pio con France-
sco Pieretti, 3a Fata Turchina con Clizia Cinieri
Mascherine per i più grandi: 1a Mercoledì con Emma Andreazza, 2a Minni con Martina De Carli, 3a Peter Pan
con Marianna Bollotto.
Gruppi mascherati: premiati il gruppo “La Famiglia Adams” e “Vivere la vita”.
Uno spettacolo che le Comunità dell’antica Pieve di Setteville aspettavano da tempo. E
così dopo l’arrivo dei carri mascherati è iniziata la grande abbuffata con crostoli, frittel-
le, “panini onti”, bibite e birra, magistralmente preparati dai cuochi e cuoche volontarie
della Pro Loco.
Un bellissimo pomeriggio di festa che dopo due anni di interruzione ripropone un diver-
timento sano attraverso attività sociali e ricreative tanto utili per i nostri bambini e tutta
la Comunità.
Hanno collaborato alla buona riuscita della manifestazione, oltre alle Pro Loco di Quero
e Segusino, il Gruppo genitori di Vas, la Protezione Civile di Quero e le Forze
dell’ordine, i sempre presenti Wilmer Schievenin e Mauro Uttone.
3 CRONACA

Il Carnevale alanese 2023


foto di Silvio Forcellini
Di seguito alcune foto dei carri e dei costumi protagonisti del 47° Carnevale alanese, organizzato domenica 19
febbraio dalle Pro Loco di Alano e di Fener e che ha visto premiati “Ghostbuster Low Cost” (miglior realizzazio-
ne), “Il Giardino dell’Eden” (idea originale) e “De Puntibus” (premio “Giacomo Ciorla”).
4 ATTUALITÀ

Le tovagliette dei donatori di sangue


Originale forma di promozione nei locali del feltrino
(M.M.) I donatori di sangue del gruppo Giovani
dell’Associazione Feltrina hanno raccolto l’esempio e
continuato l’esperienza messa in campo a fine 2020 dalla
sezione di Quero: distribuzione nei locali del feltrino di
tovagliette sotto piatto, in modo da mettere “sotto gli occhi” il
messaggio di promozione della donazione di sangue. Anche
stavolta i primi entusiasti aderenti all’iniziativa sono stati
Adriano Mondin ed Emil Bagatella, titolari del birrificio di Via
Feltre di Quero, essi stessi donatori e convinti assertori
dell’importanza di una buona comunicazione a sostegno della
solidarietà. Dell’iniziativa promossa a suo tempo dalla sezione
di Quero abbiamo dato conto su queste pagine e siamo felici
di poter riprendere la notizia grazie all’impegno dei giovani
dell’Associazione Feltrina dei Donatori Volontari di Sangue.
Con la collaborazione di Silvano Susanetto, caposezione
querese, i giovani hanno contattato i titolari del birrificio e,
ricevuta la loro adesione, fornito una prima serie di 7.000
tovagliette. I risultati non si sono fatti attendere e già una
decina di potenziali volontari hanno cliccato sul QR Code per
accedere al percorso che potrebbe portarli a diventare
donatori di sangue. Le tovagliette sono distribuite anche in
altri esercizi del feltrino e chissà che si moltiplichino i buoni
frutti di questa originale forma di propaganda.
In foto, dall’alto: il primo bancale di tovagliette fatte stampare
dalla sezione di Quero a settembre 2020; la tovaglietta di tre
anni fa; l’attuale tovaglietta dei Giovani donatori di sangue.

Qui a
fianco:
i giovani
con
Silvano e
con
Adriano del
birrificio
nella
serata di
consegna
delle nuove
tovagliette.
5 PERSONAGGI

Ricordo di Franz Licini


fondatore del Gruppo Alpini “Valderoa”
di Sandro Curto
Sono passati esattamente 44 anni
dalla scomparsa di Franz Licini
(1906-1979), Cavaliere della Repub-
blica, fondatore nel 1936 del Gruppo
Alpini “Valderoa” di Alano di Piave e
personaggio noto in ogni angolo delle
provincie di Belluno e Treviso contri-
buendo, attraverso conoscenze in-
fluenti, a trovar lavoro a molta gente.
Franz era nato a Colmirano da una
famiglia benestante che aveva una
grande azienda agricola con diversi
uomini che vi lavoravano e che pos-
sedeva quasi tutto il terreno che oggi
si trova fra le due strade che da Col-
mirano portano a Uson più il cosiddet-
to “Prà Grant”.
Era dotato di intelligenza non comu-
ne, amava gli scherzi e aveva un in-
nato talento per la satira e le rime tan-
to da redigere annualmente il testa-
mento della “vecia” a metà quaresima
dove metteva alla berlina personaggi
e politici del paese.
Lo vogliamo ricordare, da que-
ste pagine, pubblicando un pa-
ragrafo a lui dedicato tratto dal
libro “Nel paese del vento” di
Nico Bragon Creper, un suo
intervento sulla inaugurazione
del Monumento agli Alpini di
Colmirano apparso su un nu-
mero unico di una rivista edita
in occasione del 40° del Grup-
po Alpini “Valderoa” nel 1976 e
la foto storica della fondazione
nel 1936.
«Non era certo così Franz, da
un paese qui vicino, “distinto e celebre”, la cui memoria risveglia il buonumore e ilarità a quanti, i più vecchi, ne
conservano ancora il ricordo. In occasione di un battesimo fu incaricato di tenere un discorso coram populo, al
cospetto dell’arciprete e di tutto il numeroso corpo delle suore della locale casa di riposo. Era precisa volontà
dell’arciprete don Maddalon che venissero celebrate le virtù del battesimo. Franz, declamando le doti del sacra-
mento, sbottò a dire, concludendo una poesia all’uopo redatta al momento, augurandosi: “…che l’uscita del bim-
bo dalla madre rendesse felici i genitori quanto la sua entrata…”. Ilarità generale, ma don Maddalon e tutto il cor-
po ecclesiastico lasciarono la pia adunanza, indignati. Erano tempi in cui per fare uno scherzo non si badava a
spese, e quando Franz si sposò, gli amici gli rubarono il fastoso letto matrimoniale a baldacchino. Per farlo dovet-
tero smontare un pezzo di tetto, ed il povero Franz dovette trascorrere la prima notte al chiaro di luna. Quando
morì gli amici gli dedicarono questa poesiola: Or che tu sei partito / Il cerchio si è ancor più ristretto / Alla tua cor-
te fame nessun ha mai patito / Perché eri buono e dotto d’intelletto. / Versatile tu fosti in canti e rime / Sempre
prodigo verso il sofferente / Un gran vuoto procura la tua fine / Per chi ti è penetrato nella mente. / Fosti presente
attivo nel Comune / Perché sapevi far bene i conti / Nessuno di sbagli al mondo è immune / Ma tu facevi ridere
felici anche i tonti. / Nessuno potrà mai dir una barzelletta / Come sapevi far tu in certe sere / Scolando adagio
adagio un’ombretta / Per far capir che eran cose vere. / E con mestizia e gran rimpianto / Che non vedrem più
quel tuo bel viso / Sarà però un nostro vanto / Saperti lassù seren in paradiso. / Ci dicesti un dì sul far di sera /
Con la tua voce che sentiamo vera / Da morto “Coprimi pur o umil piera / Perché da vivo non ho mai cambià
bandiera”».
6 ATTUALITÀ

Intervista al chatbot del momento


La fusione Comuni vista da ChatGPT
Abbiamo fatto un esercizio “informatico” intervistando l’intelligenza artificiale di ChatGpt, il nuovo
servizio di ricerca che risponde non con un elenco di risultati, ma con un testo che somiglia al di-
scorso umano, fatto raccogliendo da internet le informazioni necessarie a formulare una risposta.
Di seguito il risultato ottenuto. A voi valutare se ha svolto bene il compito che gli abbiamo affidato o
se ha copiato da soluzioni già pronte presenti nel web. Noi un’idea ce l’abbiamo…. (M.M.)
Conviene la fusione tra due Comuni?
La fusione tra due Comuni può essere vantaggiosa o meno a
seconda di molteplici fattori, tra cui la dimensione e la popola-
zione dei Comuni coinvolti, le loro risorse finanziarie e umane,
i servizi che offrono, la loro posizione geografica e la loro sto-
ria. In generale, la fusione può portare a una maggiore efficienza nella
gestione dei servizi pubblici, a una riduzione dei costi e a una maggiore
capacità di attrarre investimenti. Tuttavia, la fusione può anche compor-
tare problemi di integrazione tra le culture e le tradizioni dei Comuni
coinvolti e può anche avere effetti negativi sul livello di partecipazione
dei cittadini alle decisioni politiche.
Per i cittadini, i vantaggi della fusione tra due comuni possono includere:
 Migliori servizi pubblici: la fusione può portare a una maggiore
efficienza nella gestione dei servizi pubblici, come ad esempio la
polizia, l'educazione e la sanità.
 Risparmio di denaro: la fusione può ri-
durre i costi per i cittadini, poiché le
amministrazioni combinate possono operare con una maggiore efficienza e rea-
lizzare economie di scala.
 Maggiore sviluppo economico: la fusione può aumentare la capacità della nuova amministrazione di at-
trarre investimenti e di promuovere lo sviluppo economico, che a sua volta può portare a nuovi posti di la-
voro e a una maggiore qualità della vita.
 Accesso a più risorse: la fusione può offrire ai cittadini accesso a una maggiore varietà di servizi e attività,
poiché le amministrazioni combinate possono disporre di risorse più ampie.
Tuttavia, è importante notare che i vantaggi potenziali della fusione devono essere valutati caso per caso e che
non tutti i cittadini potrebbero essere d'accordo sull'opportunità o meno di una fusione.
Elenca i punti vantaggiosi per i cittadini.
I punti vantaggiosi per i cittadini della fusione tra due comuni possono includere:
Servizi pubblici migliorati
Maggiori opportunità
Risparmi sui costi
Maggiore partecipazione dei cittadini alle decisioni politiche e alle attività comunitarie
Economie di scala nella gestione dei servizi pubblici e nell'acquisto di beni e servizi
Accesso a servizi e infrastrutture di qualità superiore
Sviluppo economico maggiore
Comunità più forti e coese.
Quali invece le criticità.
Le criticità della fusione tra due Comuni possono includere:
Integrazione difficile: la fusione può comportare difficoltà nell'integrazione delle culture e del-
le tradizioni dei Comuni coinvolti.
Perdita di identità: i cittadini di un Comune potrebbero sentirsi privati della propria identità a
seguito della fusione.
Problemi di governo: la fusione può comportare difficoltà nella definizione di un nuovo siste-
ma di governo che soddisfi tutti i cittadini.
Problemi finanziari: la fusione può comportare problemi finanziari, in particolare se uno dei
Comuni è in difficoltà economica.
Riduzione della partecipazione dei cittadini: la fusione può portare a una riduzione della par-
tecipazione dei cittadini alle decisioni politiche a causa della maggiore dimensione della nuova ammini-
strazione.
Conflitti tra i gruppi di interesse: la fusione può anche portare a conflitti tra i gruppi di interesse, come im-
prese locali, gruppi ambientalisti e gruppi di residenti.
7 ATTUALITÀ

Risentimento: la fusione può causare risentimento tra i cittadini di entrambi i Comuni, soprat-
tutto se alcuni sentono che le loro esigenze non sono state adeguatamente considerate.
Livello di partecipazione dei cittadini: la fusione può anche avere effetti negativi sul livello di
partecipazione dei cittadini.
Conflitti politici: la fusione può generare conflitti politici e tensioni tra le amministrazioni pub-
bliche combinate.
Difficoltà nell'allocazione delle risorse: può essere difficile equilibrare le risorse tra i Comuni
coinvolti nella fusione.
Riduzione della partecipazione dei cittadini: la fusione può portare a una riduzione della par-
tecipazione dei cittadini alle decisioni politiche e alle attività comunitarie.
Integrazione culturale e sociale: la fusione può comportare problemi di integrazione tra le cul-
ture e le tradizioni dei Comuni coinvolti.
Problemi finanziari: la fusione può comportare problemi finanziari per i Comuni coinvolti, come
debiti e impegni fiscali non sostenibili.
In generale, la fusione tra due Comuni può presentare sfide e problemi, ma la valutazione dei pro e dei
contro può aiutare a prendere decisioni informate.

Questo il risultato della “intervista” all’intelligenza artificiale, realizzata collegandoci all’indirizzo web:
https://chat.openai.com. La pagina è spesso sovraccarica, ma con un po’ di pazienza si riesce ad interloqui-
re con il sistema. Alla fine potremmo dire che il suo “giudizio” è positivo e non ha nascosto le difficoltà.

FAC-SIMILE QUESTIONARIO
Come previsto dalla Legge regionale, per valutare il grado di consenso alla fusione delle comunità e
delle parti economiche e sociali, il sondaggio si svolgerà nel periodo tra il 21 febbraio e il 12 marzo,
in modalità on line (http://bit.ly/3YNP4rE) e in modalità cartacea anche per minori di 18 anni,
sarà anonimo e permetterà di avere un primo grado di consenso al processo di unificazione.
Il sondaggio non sostituisce il Referendum consultivo che si svolgerà in autunno
8 CRONACA

San Valentino: è di nuovo festa!


a cura del comitato San Valentino
14 febbraio 2023 – ore 14,30 – inizio
della tradizionale festa di San Valentino a
Quero Vas presso l'oratorio del 1696
dedicato al santo, ripresa, dopo lo stop
imposto dalla ben nota pandemia, da
dove l'allora presidente del comitato
Mimo Favero l'aveva lasciata. Ripresa
nella sua tradizionale forma: Santa
Messa celebrata dal parroco Don
Alessio, gli interventi del presidente
Comitato San Valentino, Claudio Dal
Pos, della rappresentante del Comune di
Quero-Vas Sabina Mondin, la
benedizione delle arance, la distribuzione
ai fedeli e finalmente “il lancio delle
stesse lungo i pendii e nella roggia
adiacente la chiesetta per la gioia dei
molti bambini presenti”. La tanta gente
accorsa dimostra che questa ricorrenza è
ancora sentita, e magari fa riportare i più adulti indietro nel tempo, quando erano loro
che si sbracciavano per raccogliere quanti più frutti possibili. Inutile dire che i
componenti il comitato sono rimasti soddisfatti per il buon esito della giornata. Va
inoltre evidenziato che anche durante la sospensione della ricorrenza il comitato
comunale San Valentino ha continuato nel lavoro della tenuta in ordine e
abbellimento (vedi il cuore degli innamorati) della amena località, meta di molte visite
e percorsa da persone che cercano un po' di pace e serenità. Merita un plauso la dedizione e il tempo libero
messo volontariamente a disposizione dai volontari. Una nuova nota è giunta al termine delle festa. Una signora
di Alano ha donato al presidente un’immagine di San Valentino patrono del Comune di Vico del Gargano, Puglia,
con una particolarità: l'immagine è contornata da arance... Ne è scaturito subito un quadro già appeso
nell'oratorio, la cui fotografia qui riportiamo con altre foto del 14 febbraio ”San Valentino, festa degli innamorati“.

GRUPPO ALPINI VALDEROA


Alano di Piave
Associazione Nazionale Alpini - Sezione di Feltre

DOMENICA 2 APRILE
si terrà il

PRANZO SOCIALE
Programma
- 11.30 ritrovo presso la sede
- 12.30 pranzo presso Trattoria al Pescatore di Pederobba
Il pranzo è aperto a tutti - costo € 25
Prenotazioni entro domenica 26 marzo
Contattare: Valentino – 339 6836145 - Consiglieri del gruppo
9 ATTUALITÀ

Terremoto in Turchia e Siria: come aiutare


In Turchia la Caritas, in coordinamento con le autorità locali, sta accogliendo gli sfollati in luoghi sicuri all’aperto.
Ha già distribuito coperte e pas3 caldi per le persone sfollate a Iskenderun. Presso l’episcopio sono stato messi a
disposizione spazi all’aperto che al momento restano i più sicuri. In Siria, la Caritas locale era già attiva in gran
parte del territorio colpito da prima del terremoto, con programmi di assistenza umanitaria, sanitaria e riabilitazio-
ne economica. Un’area particolarmente complessa che accoglieva già molti sfollati di una guerra che ha ancora
focolai di conflitto. L’assistenza ai moltissimi sfollati e ai feriti è ora la sfida principale. “Servono prima di tutto cure
mediche per i feriti, alloggi di emergenza, cibo, acqua potabile e generi di prima necessità”. La Caritas diocesana
di Padova sostiene gli interventi della rete Caritas. Per contribuire a questa azione ecclesiale è possibile far per-
venire la propria offerta in una delle seguenti modalità, specificando nella causale “Terremoto Turchia-Siria
2023”:
 attraverso bonico bancario intestato a Caritas – Diocesi di Padova presso:
Banca Etica liale di Padova – IBAN: IT58 H050 1812 1010 0001 1004 009
 tramite bollettino postale sul conto n° 102 923 57 (intestato a Caritas diocesana di Padova).
I due trafiletti, sopra e qui sotto, sono tratti da
Bollettino n° 6 dal 13 al 19 febbraio 2023 S. Gottardo - Caorera S. Lucia – Segusino - S. Leonardo - Vas
http://www.chieseconcadelpiave.it/

Litigare bene
Sei un genitore... sai cosa fare quando i tuoi figli litigano?
Sei un insegnante... Sai come comportarti di fronte a un conflitto in classe?
Allora il corso promosso dal Circolo NOI
e dalla Parrocchia S. Lucia "Litigare Bene" fa al caso vostro!
Un metodo ideato da Daniele Novara per aiutare i bambini
tra i 3 e i 10 anni a gestire i conflitti.
 Un corso rivolto a genitori, educatori, insegnanti, nonni
 Nei venerdì 14, 21, 28 aprile dalle 16:30 alle 19:30,
per la durata di 9 ore con un costo di € 50
 Nel Centro Parrocchiale di Segusino
 Il corso sarà attivato con un minimo di 10 persone,
iscrivendosi entro il 10 marzo.
formatore: dott. Massimo Strada
referente territoriale del metodo "Litigare bene"
Info, iscrizione e costi chiamando il 338.1995833 Viviana

Quaresima 2023
Si intitola “Ecco ora il momento favorevole” il Sussidio liturgi-
co-pastorale per il tempo di
Quaresima e di Pasqua ela-
borato dall’Ufficio Liturgico
Nazionale, in collaborazione
con il Settore Biblico
dell’Ufficio Catechistico Na-
zionale, il Servizio Nazionale
per la pastorale delle perso-
ne con disabilità e la Caritas
Italiana.
Disponibile online, il testo
fa propria l’immagine del
“cantiere” scelta per accom-
pagnare il secondo anno di
Cammino sinodale decli-
nandola nelle indicazioni li-
turgiche del “Cantiere della
Celebrazione”, nei commenti
alle letture bibliche del “Can-
tiere della Parola” e nelle meditazioni delle orazioni collette del
“Cantiere della Preghiera”. https://www.chiesacattolica.it
10 CRONACA

In ricordo di Luigi Schievenin (Maiul)


di Alessandro Bagatella
Il ventisei gennaio scorso, alla bella età di novant’anni, Luigi Schievenin ha lasciato
le montagne terrene per quelle eterne. Luigi, come molti della sua generazione, ha
conosciuto la via dell’emigrazione. Sposato con Clara, ingrandì la famiglia con due
figlie ed un figlio. Trovò lavoro a Quero e ultimamente al mobilificio Bagatella. La
sua passione era lo sport e da ultimo anche salire le nostre montagne assieme a
noi del gruppo “Amici del Tomatico e del Grappa”, sempre presente dal Pasubio al-
la Marmolada. Aveva un carattere socievole Luigi e portava allegria a tutta la com-
pagnia. Al termine delle escursioni tra un bicchier di vino ed un dolce non poteva
mancare il canto “Signore delle Cime”, lo stesso che è stato cantato in Chiesa in
occasione dell’ultimo saluto terreno, dopo l’omelia celebrata da don Alessio e da
don Sandro, cappellano del duomo di Feltre, alla presenza di tanta gente che lo
aveva conosciuto, intervenuta per portare solidarietà fraterna ai suoi famigliari.
Ciao Jio, lassù nei pascoli erbosi hai ritrovato Clara e i tanti amici del Tomatico e

del Grappa che ti hanno


preceduto e lì noi tutti ti
raggiungeremo per cammi-
nare ancora insieme. Ai fa-
migliari tutti, le più sentite
condoglianze.
In foto: Luigi in una foto recente e con il gruppo nel decennale del sodalizio il 9.6.2002 sul Tomatico.

“AGO E SPILLO”
I primordi delle armi
a retrocarica
A partire dal prossimo 11 marzo sino al 10 settembre il MUST,
Museo Civico Storico Territoriale di Alano di Piave, organizza
una mostra temporanea sulle armi antiche con funzionamento
a spillo e ago.
Le armi furono utilizzate durante le guerre d’Indipendenza
dell’Ottocento fino alla presa della città di Roma nel 1870.
I materiali, circa 40 pezzi, sono in parte nella raccolta museale
di Alano ed in parte in prestito provenienti da altre realtà mu-
seali. Verranno esposti in una delle sale del museo allestita
appositamente. Curatore è il Dott. Glauco Angeletti, Oplologo*
del Ministero per i Beni Culturali (MIBAC).
*L'oplologia, in lingua italiana, indica lo studio delle armi e/o della tecnica
dell'uso delle armi e/o delle armature.
L’inaugurazione della mostra, con ingresso libero, avverrà alle
ore 15.00 presso il Museo, sito in via Don Nilo Mondin, località
Campo nel Comune di Alano di Piave (BL).
Per eventuali informazioni:
e.mail - amicimuseograndeguarra@gmail.com
tel. - 348.3618585 / 348.4055065
11 LETTERE AL TORNADO

I Francesi onorano i Caduti


di Angelo Ceccotto
Un appuntamento importante quel-
lo avvenuto recentemente presso
l’Ossario Militare Francese di Pe-
derobba. Nella circostanza ha par-
tecipato per la prima volta
l’Ambasciatore francese, Dott.
Christian Masset, che ha voluto
rendere i massimi onori ai propri
Caduti. La cerimonia è stata orga-
nizzata dal Comune di Pederobba,
con il suo incaricato, l’avvocato Maurizio Forlin, ed ha avuto non poche difficoltà organizzative a causa del tempo
inclemente, che ha fatto spostare lo svolgimento del programma all’interno dell’imponente struttura monumenta-
le. La pioggia ha così costretto i partecipanti a stiparsi all’interno della galleria museale impegnando gli organiz-
zatori al non facile compito di far svolgere la cerimonia in modo comunque degno. Vi è stata una folta partecipa-
zione di autorità civili e militari, sia francesi che venete, oltre alla moltitudine di Associazioni d’Arma. Nell’insieme
l’organizzazione ha avuto successo, e va rilevata in particolare la commovente esecuzione dell’inno nazionale
francese eseguito dalla soprana Anna De Faveri la cui eco è rimbombata nel lungo corridoio. Come toccante è
stato l’intervento dell’Ambasciatore il quale ha puntualizzato il percorso storico del dramma patito dai suoi avi sul
Monfenera. Dopo un’ora, il cessare della pioggia ha permesso un’ufficiosa presenza davanti al Sacrario per la fo-
to ricordo.

La ditta
Biasiotto
di Vas
sul
Sole24Ore
Non è sfuggita ai no-
stri attenti lettori la pa-
gina del quotidiano
nazionale del 15 feb-
braio dedicata alle
aziende di successo.
Fra queste la ditta
Biasiotto di Vas, che
viene descritta
nell’articolo che ripro-
duciamo qui a fianco.
Una bella vetrina per
l’attività dell’azienda
che i nostri lettori ben
conoscono per essere
anche fra gli inserzio-
nisti di queste pagine.
12 ATTUALITÀ

Ospedale di Feltre: un ospedale in salute


Il 2022 è stato un anno ricco di novità positive per l’ospedale di Feltre che si
conferma un centro di eccellenza, scelto da molti pazienti anche da fuori Ulss.
Alcuni dati di Attività:
Il 2022, nonostante la carenza di medici che interessa tutto il servizio sanitario a livello na-
zionale, ha visto la crescita di tutti gli indicatori dell’ospedale di Feltre rispetto al 2021.
I ricoveri sono stati oltre 9.900, rispetto agli 8.600 del 2021, di cui 2.100 per persone
provenienti da fuori provincia (1.210 da altre parti del Veneto, 890 extraregione).
Gli accessi al Pronto Soccorso di Feltre sono stati 33.460, rispetto ai 27.445 del 2021,
con un incremento del 22%.
Gli interventi chirurgici sono stati 7.985 nel 2022, rispetto ai 7.062 del 2021, con un incremento del 13%. Le
specialità che più hanno aumentato le attività sono state Ortopedia con 1.248 interventi eseguiti nell’anno (+56%
rispetto al 2021) e ORL con 561 interventi (+ 51% rispetto al 2021). Importante il volume di interventi di Urologia
con 1.767 interventi nell’anno e di Ginecologia con 1.514 interventi. In Chirurgia generale sono stati eseguiti
1.658 interventi.
Le prestazioni erogate, compreso il laboratorio analisi, sono state oltre 1 milione.
Le prestazioni ambulatoriali (escluso laboratorio) sono state 299 mila, rispetto alle 271 mila del 2021, e hanno
superato il volume di attività del 2019 (anno pre covid) 287.633, pur con un numero di medici inferiore e con la
necessità di recuperare le prestazioni sospese per il covid.
Importante il volume di attività della Radiologia con quasi 50 mila prestazioni erogate.
Anche la Pediatria ha superato il volume di attività del 2021 sia come ricoveri che prestazioni. Un ospedale dove
sono riprese anche le attività di umanizzazione e di sensibilizzazione attraverso gli open day e dove viene presta-
ta attenzione all’accoglienza del paziente e sulla sicurezza delle cure.
Nuovi primari:
Nel corso del 2022 sono stati nominati ben 7 primari a Feltre: Angelo Brega, direttore della Psichiatria, che ha
dato impulso a una nuova visione della salute mentale anche attraverso l’attraverso la montagna terapia, facendo
scuola in altre realtà; Stefano Di Fabio, direttore della Ortopedia, che in pochi mesi ha dato un forte impulso agli
interventi ortopedici, facendo attrazione in particolare per gli interventi alla spalla; Cinzia Omiciuolo, direttore
della Geriatria, apprezzata per le capacità organizzative che le hanno consentito di dirigente anche il reparto co-
vid multidisciplinare; Lucia Dalla Torre, direttore del Distretto che sta affrontando con determinazione il difficile
compito della riorganizzazione della medicina di famiglia; Maurizio Nicodemo, direttore dell’oncologia che fin da
subito si è messo a disposizione dei pazienti e della sua equipe per dare risposte tempestive ai pazienti oncolo-
gici e Carlo Malavisi, direttore della Anestesia che ha il compito di coordinare le attività del nuovo gruppo opera-
torio; infine, nel delicato ruolo della direzione medica di ospedale, è stata nominata Sabrina Marconato, solido
riferimento per tutte le unità operative.
Oltre a questi, nei servizi trasversali, sono state nominate Federica Schievenin, giovane feltrina, alla Farmacia
territoriale e Amalia Manzan al SerD con cui è stata inaugurata la nuova sede del servizio a giugno nella ex casa
di cura Bellati.
A giorni saranno pubblicati gli avvisi per la ricerca dei nuovi primari di Medicina e di Cardiologia il cui iter è già a
buon punto: dopo i tempi tecnici di pubblicazione del bando si procederà speditamente all’espletamento delle
procedure.
Personale:
Nel 2022, all’ospedale di Feltre hanno concluso il loro servizio 83 dipendenti con ruolo sanitario di cui 19 medi-
ci, 2 veterinari e 2 psicologi, 27 infermieri, 9 tecnici e 11 tra OSS e 13 altro personale del comparto sanitario. Ne
sono però stati assunti 99: 14 medici, 4 veterinari, 1 psicologo, 29 infermieri, 12 tecnici (ostetriche, fisioterapisti,
etc), 27 OSS e 12 altro personale del comparto.
Investimenti in attrezzature:
Oltre al robot chirurgico (del valore di circa 4 milioni di euro con cofinanziamento degli FCC) in fase di acquisto
e l’avvio della progettazione della nuova piastra endoscopica (valore complessivo di € 5,2 milioni di euro di cui
2 per lavori ed 3,2 per apparecchiature ed arredi), il 2022 è stato l’anno dell’acquisizione dei sistemi di intelli-
genza artificiale per la Gastroenterologia, operativo a Feltre prima che nei maggiori centri regionali, e del si-
stema RAPID per la diagnosi di ictus. È stata acquistata anche una colonna videobroncoscopica (219 mila
euro) , il laser urologico (177 mila euro), il sistema completo di uro dinamica, 5 ecografi (258 mila euro), un
nuovo sistema di lettori holter (80 mila euro), 7 sollevapazienti, 1 tronbolesatografo, morcellatore e sistemi per il
posizionamento di cateteri. Nel 2023 è stato inoltre affidato il nuovo sistema diagnostico per il laboratorio analisi.
Investimenti in edilizia:
E’ in corso l’appalto per la progettazione del corposo intervento di 32 milioni di euro per il miglioramento sismico
e la riqualificazione energetica dell’ospedale di Feltre. E’ in corso l’appalto per la realizzazione dell’ospedale di
comunità per 1,5 milioni di euro. Importanti gli interventi alla ex casa di cura Bellati sia per il rifacimento del tetto
13 ATTUALITÀ

(850 mila euro), l’adeguamento alla normativa antincendio (1,4 milioni) che per la realizzazione della casa della
comunità (4 milioni di euro).
Inoltre, è stata ammodernata la foresteria per accogliere medici e offrire supporto agli specializzandi che com-
pletano il percorso formativo in Ulss Dolomiti, grazie al protocollo sottoscritto con l’Università di Padova.
Attrazione:
Tra le unità operative che maggiormente richiamo pazienti da fuori ulss vi sono la Ostetricia e ginecologia sia per
i parti (molto apprezzata la musicoterapia e cromoterapia inaugurata nel 2022) che per gli interventi ginecologici
anche di ambito oncologico; la Gastroenterologia, con oltre 6.500 prestazioni erogate a persone provenienti da
altre zone (in particolare per l’ambulatorio IBD), la Cardiologia e la Dialisi che seguono molti pazienti anche dal
Primiero grazie anche alla telemedicina; l’Urologia che ha fatto rete aziendale supportando anche Belluno, la
Riabilitazione, che con spirito di servizio, continua ad erogare le prestazione temporaneamente a Feltre in attesa
di rientrare a Lamon, la Allergologia, la Pneumologia e l’Oncologia.
Ricerca:
Alcune unità operative, in particolare la Gastroenterologia, l’Oncologia, la Chirurgia e la Cardiologia hanno al loro
attivo anche studi scientifici per la ricerca clinica in rete con importanti realtà internazionali.
Dai dati oggettivi, emerge il quadro di un ospedale in salute che, pur nella difficoltà generale della sanità dovuta
alla carenza di personale, fa squadra e si adopera con impegno, sinergia tra reparti e senso di appartenenza per
rispondere ai bisogni di salute della comunità feltrina, del Primiero e non solo. Feltre, 14 febbraio 2023

Da domenica 16 a domenica 30 aprile


Visita pastorale del Vescovo Claudio
alle Parrocchie della “Conca del Piave”
Il vescovo Claudio, nel suo primo saluto alla Diocesi, nell’ottobre 2015, il giorno dell’ingresso a Padova, ci chiese:
«Come state?». Questa espressione, di fatto quotidiana e immediata, intendeva comunicare n da subito un de-
siderio di familiarità. Dal 2018 questo desiderio si è tradotto con l’inizio della visita pastorale dell’intera Diocesi.
In più occasioni ha espresso il desiderio che la Visita pastorale, sia una visita alle comunità e nelle comunità. Ora
tocca alla nostra unità pastorale della “Conca del Piave”, nel periodo da domenica 16 a domenica 30 aprile 2023.
Ciò che verrà messo al centro non è una parte, il singolo, ma l’intera unità pastorale, le nostre 9 parrocchie con le
loro storie, le originalità, le luci e le fatiche. La domanda che guida questa visita: «come state? » è una domanda
assai semplice, immediata, e tuttavia significativa e carica di profondità. Chiedere alle parrocchie come stanno è
orientare lo sguardo non tanto sulle strutture o l’efficienza delle loro organizzazioni, piuttosto è invitare le comuni-
tà nel suo insieme a verificare il loro stato di salute, sia per quanto riguarda il modo di annunciare e testimoniare
il Vangelo, sia per la capacità di celebrare e pregare e sia, infine, nel loro fare spazio alla carità verso i poveri e i
più deboli. Una visita all’insegna dell’ordinarietà e del quotidiano di ciascuna parrocchia, senza programmazioni
eccezionali, ma offrendo al vescovo la possibilità, unica e preziosa, dell’incontro autentico con persone, gruppi,
realtà ecclesiali, organismi parrocchiali, giovani. Non a caso il vescovo Claudio ha scelto come “motto” per ac-
compagnare questa visita il versetto degli Atti degli apostoli: «Ritorniamo a far visita ai fratelli in tutte le città nelle
quali abbiamo annunciato la parola del Signore, per vedere come stanno» (At 15,36). Accogliere il vescovo sarà,
dunque, per ogni parrocchia occasione per verificare se al suo interno si viva una fede matura, se ci siano cri-
stiani adulti maturi in grado di trasmetterla. Una comunità cristiana matura vive una fede che ha il suo cuore, il
suo centro propulsore, non tanto nella somma di pratiche o di devozioni, né in un codice di comportamenti e di
abitudini, ma in ciò che è l’essenziale: l’adesione a Gesù Cristo, al suo Vangelo. Se al cuore della fede vi è il mi-
stero della persona di Gesù, allora nella vita tutto si rapporta a Lui; si vive come Lui, perché si vive con Lui.
Il significato della Visita pastorale. 1. È un atto apostolico. Il Vescovo nella successione degli apostoli confer-
ma le nostre comunità cristiane, collegandole simbolicamente con le prime. La Visita è un dono che ci fa sentire
Chiesa, convocati e chiamati a vivere la grazia e la bellezza della fede. L’atteggiamento delle parrocchie che ac-
colgono il Vescovo sarà allora quello della lode e della gratitudine. 2. È un segno sacramentale. I sacramenti
esprimono la continua vicinanza del Signore Gesù al suo popolo e ci trasformano all’altezza dei suoi pensieri e
sentimenti. La Visita rende presente l’unico Pastore, il Signore Gesù che continuamente si prende cura delle pe-
core e del gregge, preoccupato che nessuno vada perduto (Gv 6, 35-40). L’atteggiamento delle parrocchie che
accolgono il Vescovo sarà dunque non preoccupato rispetto alle cosa da fare, quasi privilegiando una logica or-
ganizzativa, ma quello di un coinvolgimento interiore, lasciandosi visitare e rinnovare a partire da questo incontro.
3. È servizio all’unità della Chiesa di Padova. La nostra diocesi, così grande e diversicata nei territori, nei luoghi
e contesti vitali, segnata da molteplici esperienze e da una ricchezza di percorsi può rischiare, a volte di perdersi
e di non puntare all’essenziale. Di non ritrovarsi, non tanto nei pensieri quanto nelle prassi pastorali.
L’atteggiamento delle parrocchie che accoglieranno il Vescovo sarà quindi di sentirsi parte di un tutto: frammenti
preziosi ed insostituibili dell’unica Chiesa, non in solitudine ed autonomia, ma nella gioia di camminare insieme a
tutte le altre parrocchie e realtà diocesane. http://www.chieseconcadelpiave.it
14 CRONACA

Milena & Gilberto: 50 anni assieme!

(M.M.) I nostri abbonati Milena e Gilberto non hanno


perso tempo e hanno deciso di sottolineare il bel tra-
guardo raggiunto utilizzando la nuovissima installazione
realizzata in località S. Valentino, a Quero. Cin-
quant’anni di matrimonio sono un anniversario da cele-
brare e ricordare. Per l’occasione i nostri magnifici due
hanno scelto di posare accanto al cuore luminoso di
San Valentino. Quale miglior suggello per riconfermare
la loro scelta? Cinquant’anni trascorsi senza perdere la
freschezza di un rapporto che si rinnoverà, è il nostro
augurio, di anno in anno per molto tempo ancora.
In foto: Milena e Gilberto a San Valentino oggi e nel giorno del loro fatidico Sì.

COME ERAVAMO

I coscritti del 1933


di Alessandro Bagatella
Gentilmente mi è stata recapitata questa foto dei coscrit-
ti del 1933, che riporta questa bella scritta:

“Fra le rocce e sui ghiacciai, il 1933 non tremerà mai”.


Appena sopra anche la scritta: “Classe che ruba il cuore
alle ragazze”.

Si riconoscono, in basso da sinistra: Luigi Schievenin,


Mario Berton, Franco Berton, Romano Perenzin.
Un augurio ai coscritti viventi di non tremare mai!
15 CENNI STORICI

Il Papa nato a Valdobbiadene


di Loris Curto
A San Vito di Valdobbiadene nacque Nicolò Bocassino (1240 – 1304) futuro Papa Benedetto XI. Il suo pontificato
durò solo otto mesi; si sospettò che fosse stato avvelenato su ordine di Filippo il Bello re di Francia. Il suo suc-
cessore, Clemente V, trasferì la sede del papato ad Avignone. Nel romanzo “La monaca del Sile” di Francesco
Scipione Fapanni (1810 – 1894), è narrato l’episodio della visita da parte di sua madre.
“Aveva il papa ancora viva sua madre? Chiesero allora tutte in un punto – e non era egli vecchio? Si avea
viva la madre ottuagenaria e vedova per nome Bernarda Boccassini, seguitò poscia la suora ed egli non
era un vecchione decrepito. Udite dunque un vero esempio di umiltà. Costei un bel mattino si pose in
viaggio: serbata dal cielo ad una così rata consolazione, con molto cuore a quell’età si allontanava dalla
patria per vedere l’unico figliol suo salito a cotanta grandezza. Pochi giorni dopo era a Perugia. In questa
città dimorava allora il pontefice colla sua corte, per tenersi lontano dalla tumultuosa fazione dei Colonne-
si, che acremente in quei tempi difficili avevano molestato Bonifacio VIII, celebre suo antecessore.
Come fu quivi Bernarda Boccassini per la città si diffuse tosto la voce, che era giunta da Treviso la madre
del pontefice. Allora i cavalieri, le matrone, i prelati e tutta la corte pontificia fecero a gara per visitarla e
farle ogni maggior onore, come a madre di sovrano si conveniva. Ella dovea presentarsi al figliolo pontefi-
ce: ma come mai in arnese così umile e disadorno (sebbene conforme al suo stato), circondata da cotante
dame e da nobili signori, che sfoggiavano ricchissimi vestimenti! Buona e semplice com’era, secondo il
consiglio di quelle matrone, le quali credendo di far cosa grata e decorosa al regnante figlio di questa po-
vera donna, la vestirono di bellissimi drappi e l’adornarono di gemme, di perle, di quelle appariscenti vanità
che hanno tanto pregio nelle corti principesche. Così travestita, collo sfarzoso corteo dei proceri della città,
fu accompagnata al palazzo pontificio con mille dimostrazioni di ossequio. E la introdussero nella sala do-
ve Benedetto XI dava udienza. Sempre umile in tanta altezza, egli sedeva su un trono eminente sotto a un
magnifico baldacchino: da un lato e dall’altro in lunga schiera stavano i porporati principi della chiesa, poi
vescovi, prelati, legati e tutti quelli che usavano alla corte.
Il pontefice sapea dell’arrivo di sua madre: anzi l’attendeva impaziente per farle amorosa accoglienza.
Quand’ecco giuntagli appiè del trono e vedutala in tale fastosa comparsa, invece di farsele incontro, si ri-
mase fermo nel suo seggio, e con sagace indifferenza facendo le viste di non conoscerla, rivolse a queì
magnati che per sua madre gliela presentavano: - Costei non è mia madre, esclamò, la quale è una pove-
ra donnicciola, che in vita sua non solo non ha mai indossati vestiti e abiti sì ricchi, ma forse non gli ha mai
veduti e toccati. Questa è qualche principessa romana: mia madre non già. E così detto, non degnatala
neanche di uno sguardo, si ritirò nelle sue stanze. Piena di confusione e di rossore, tramortì quasi la mise-
ra donna per così inaspettato accoglimento. Si fecero a confortarla pieni di compassione quei cortigiani
assai meravigliati per cotanta umiltà del loro pio signore. Ed ella spogliatasi di quelli abiti non suoi, com-
prese bene cosa dir voleva il pontefice, che se le mostrava così scortese.
Poscia rivestitasi dell’usata sua gonna, si fece nuovamente presentare al figlio. Il quale tosto ravvisò la
madre colle semplici e proprie sue vesti, scese dal trono e sollecito le andò incontro, dicendo verso
l’adunata sua corte: - Questa sì che è mia madre la quale mi è più cara d’ogni altra creatura al mondo: per
tale io la riconosco e come mia madre io voglio che da tutti sia riverita ed onorata. – Indi rivolto a lei sog-
giunse: - Non abbiamo bisogno, o madre, che altri vi facciano principessa, potendovi fare noi soli. – E
amorosamente l’abbracciò, piangendo con essa di tenerissima gioia. Ordinato poi avendo che fosse prov-
veduta di tutto ciò che le potesse essere necessario, ma non superfluo, con questo magnanimo tratto in-
segnò al mondo non doversi mai dimenticare, saliti in alto grado, la bassezza della propria origine, perché
quegli che si umilia è sempre esaltato”.
Nel duomo di Valdobbiadene c’è un dipinto del pittore Teodoro Licini di Alano di Piave che raffigura l’incontro del-
la madre con il papa. È l’unico papa della sua epoca del quale Dante Alighieri non espresse giudizi negativi. Nel
1736 papa Benedetto XI fu proclamato beato; la sua ricorrenza è celebrata il 7 luglio.
Sulla destra sono ritratti, a fianco del trono papale, Don
Giovanni Fontana - committente dell'opera - Monsignor
Carlo Agostini e il pittore Licini, con vesti dalla foggia
antica e il pizzetto bruno.

Autore: Teodoro Licini


Datazione: secolo XX (1941)
Materia e tecnica: tempera su intonaco
Soggetto: Benedetto XI papa riceve la madre
Misure: cm 250.0x400.0 (HxL)

Fonte immagine: https://www.beweb.chiesacattolica.it


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16 ASTERISCO

In Francia con Luisa, Alberto e...


naturalmente “Il Tornado”
di Sandro Curto
Ennesimo viaggio dei nostri abbonati alanesi Luisa Carniello e Alberto Piazzetta
che anche in questa occasione hanno portato al seguito una copia del nostro gior-
nale per qualche foto ricordo. Il periodo risale allo scorso settembre, la meta è la
Francia meridionale e più precisamente i dipartimenti del Gard e delle Alpi dell’Alta
Provenza.
La foto a fianco con Luisa e il Tornado e la prima sotto a sinistra è stata scattata sul
“Pont del Gard”, ponte e acquedotto romano situato a Vars e nominato patrimonio
dell’Umanità dell’Unesco nel 1985; costruito verso il 17 a.C. da Agrippa, è l’unico
esempio di acquedotto a tre piani sovrapposti e raggiunge 49 metri di altezza e 275
di lunghezza.
Nella foto al centro, la facciata rinascimentale del Castello ducale di Uzes ricco di
storia con cappella gotica e le sue splendide vetrate.
Infine il Monastero benedettino di Ganegobie noto per i suoi mosaici medievali che
si trovano nell’abbazia centrale della chiesa, gioiello dell’arte romanica del XII° se-
colo, con oggetto decori vari (nella foto un elefante).

POESIA

Le poesie di Maria Biz


di Silvio Forcellini
E’ nota la passione della nostra abbonata Maria Biz per la poesia, che nel corso degli
anni le ha procurato molte soddisfazioni in termini di premi e segnalazioni. Recentemen-
te alcune sue poesie sono state incluse in “Natale, pace e futuro”, raccolta antologica a
cura di Marco Delpino (30° volume, Edizioni Tigulliana, 2022).
Di seguito ne pubblichiamo una, dal titolo “Il mio bimbo”:
Era un mattino / della nuova alba. / La mamma di soprassalto / si svegliò dal lamento /
del bimbo. / S’accostò al suo lettino, / lo sollevò e / tra le braccia lo cullò. / Un nodo alla
gola le salì, / pregava il buon Dio e / la S. S. Vergine Maria così... / Padre nostro... / che
sei nel ciel / sia fatta la tua volontà, / ma ti prego, / ascolta anche la mia, / cosa posso fa-
re io? / Il mio bimbo sta morendo, / da Te molto non pretendo, / solo un aiuto / al mio
piccolo quaggiù. / Quaggiù… / Molte le volte / che t’ho implorato. / Lo so che Tu / le hai
ascoltate. / Prego la S. S. Vergine Maria, / di lasciarmi questo bimbo / perché… / troppo
piccino / per portarmelo via...
Maria Biz ci ha chiesto anche di ricordare, da que-
ste pagine, i suoi cari che non ci sono più: la
mamma Caterina Vettoretti ved. Biz (1913-2008),
il papà Giacomo Biz (1910-1999), il marito Antonio
Collavo (1931-2011) e il fratello Angelo Biz (1934-
1975), ai quali ha dedicato alcune poesie (e alla
mamma persino un libro). Eccola esaudita.
17 CRONACA

Ricordando i caduti di Nikolajewka


segnalazione di Agnese Merciani Rech
Come ogni anno l'UNIRR, Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia, ricorda i caduti, i dispersi ed i reduci
nell'anniversario della terribile battaglia di Nikolajewka, 26 gennaio 1943, sostenuta dai nostri alpini i quali, in
condizioni estreme, riuscirono a superare undici sbarramenti sovietici aprendo la strada della salvezza anche alla
massa di sbandati che li seguiva passiva. In Russia si dice che sotto ogni girasole ci sia il corpo di un soldato ita-
liano ed campi di fiori ondeggianti al vento simboleggiano le vittime di una guerra che, come tutte le guerre, è ter-
ribile ed assurda. Il nostro pensiero è andato anche a quei tanti giovani alanesi che, inviati al massacro, non
hanno più fatto ritorno alle loro famiglie ed ora riposano in quei campi. I familiari presenti alla cerimonia ringrazia-
no di cuore le tante autorità che ancora ricordano questa triste pagina della nostra storia. Alla S. Messa di ricordo
è seguito il pranzo sociale presso il Ristorante Birreria di Pedavena. La cerimonia è stata organizzata dalla Pre-
sidente Rita Dal Zotto, sostenuta dal Dott. Giuseppe Perin di Refrontolo e da Agnese Merciani Rech.

Al Castello di Quero Vas


Celebrato San Girolamo Miani
Ricordata la data di morte del patrono degli orfani e della gioventù abbandonata
di Alessandro Bagatella
Come ogni anno si è svolta al Castello di Quero Vas, l’otto febbraio scorso, la cerimonia in ricordo della morte di
Girolamo Miani, alla presenza di un folto gruppo di fedeli e amici dei padri Somaschi, in modo particolare di padre
Luigi Bassetto, riferimento storico per la sua attività al Castello, che ha officiato l’omelia. Interessante l’excursus
storico fatto da padre Luigi, che ha permesso ai presenti di conoscere vari aspetti della vita del Santo, dalla na-
scita, alle sue iniziative politiche e militari che lo hanno portato a combattere al Castello di Quero Vas dove fu fat-
to prigioniero e da dove iniziò la sua nuova vita dopo la liberazione per intercessione della Vergine Maria. Una
nuova vita dedicata agli orfani ed alla gioventù abbandonata, fondando l’ordine dei Padri Somaschi, presenti in
tutto il mondo con numerose case e impegnati a praticare e far conoscere l’insegnamento del Santo.
18 RACCONTO

Il baccalà
di Nella Botto Tadozzi
Era un venerdì di una ventosa e calda mattinata esti- Non andavo ancora a scuola e non avevo ancora
va nei primi anni Sessanta. Un’elegante automobile un’idea precisa di cosa significasse la parola ignoran-
bianca si fermò sobbalzando in piazza Marconi, te, però non mi piacque che me lo dicesse in quel
all’altezza della ferma- modo.
ta delle corriere che Si asciugò la saliva che gli usciva copiosa e iniziò
andavano a Feltre. Ne una lezione preliminare alla ricetta vera e propria: “Il
scese un tizio corpu- baccalà tipo Ragno è il migliore. Ripeti, signorina”.
lento e abbronzato, po- Mentre ripetevo lui si asciugava la bocca e deglutiva,
teva sembrare un di- forse aveva già l’acquolina immaginando il baccalà
stinto villeggiante. Allo- mantecato che avrebbe voluto gustare. Aggiunsi che
ra non avrei saputo anche mio nonno Giovanni di Bassano sosteneva
dargli un’età; oggi pen- che il baccalà Ragno era il migliore, lui lo acquistava
so che fosse stato sulla in una drogheria di piazzotto Montevecchio, vicino a
quarantina o poco più. piazza Libertà. Ci andavamo assieme in bicicl…
Indossava scarpe chiare di tessuto, pantaloni bianchi Mi interruppe alzando leggermente il tono della voce
con la piega il cui tessuto leggero spostato dall’aria per richiamare la mia attenzione.
lasciava intravedere la dimensione sottile delle gam- “DEVE essere magro, essiccato, senza difetti e supe-
be, retti da una cintura di pelle intrecciata che dise- rare i 60 cm di lunghezza. Ripeti“.
gnava sull’abbondante addome globoso una specie Lo osservai. Un rivolo di saliva gli scendeva inarre-
di equatore, una camicia azzurra a mezze maniche stabile dall'angolo della bocca fino al mento.
con un fazzoletto bianco piegato nel taschino come Si asciugò.
nelle giacche. I suoi capelli erano chiari, così bagnati Mi accinsi a ripetere ma ormai eravamo all’altezza di
da sembrare incollati e divisi ordinatamente da una via Forcellini, all’apice delle due aiuole triangolari di
riga laterale che neanche il vento riusciva a spettinar- bosso la cui base era davanti alla facciata dell’edificio
li. Si soffermò in piedi tra la portiera aperta e l’auto dei Favero. Gli indicai il negozio: “Deve chiedere a
con un gomito appoggiato sul tetto del veicolo guar- Battista. È lui che si occupa del baccalà, nel retro. Lo
dandosi intorno come a cercare qualcosa o qualcuno. mette a mollo in bacinelle di metallo zincato e…”
A quei tempi piazza Marconi era un crocevia molto Ormesìni non mi ascoltava più, stava già salendo i tre
frequentato. Vi si affacciavano negozi di ogni genere, scalini con un balzo atletico. Io ero rimasta sul mar-
due laboratori artigianali, un albergo, due bar, l’ufficio ciapiede, incerta se proseguire o tornare a casa. Po-
postale, una rivendita di bombole del gas, il posto di co dopo lo vidi uscire dal negozio mogio mogio.
telefono pubblico, la caserma dei carabinieri, il muni- Troppo tardi, il baccalà era terminato. Tornammo in
cipio, la Cassa di risparmio di Verona, Vicenza e Bel- piazza Marconi senza che nessuno dei due fiatasse,
luno, l’ambulatorio del medico condotto e della leva- poi salì in macchina e se ne andò senza tanti saluti.
trice; c’erano le fermate delle corriere per Feltre e
Valdobbiadene, due servizi di autonoleggio. Le per- Il venerdì successivo lo vidi arrivare in piazza Marco-
sone la attraversavano percorrendo i suoi vialetti ver- ni con la sua elegante automobile bianca. Frenò sob-
di di bosso, oppure sostavano sulle numerose pan- balzando all’altezza della fermata delle corriere che
chine di ferro o di pietra per ristorarsi all’ombra dei andavano a Feltre; doveva essere presto, perché era
frondosi alberi che ne disegnavano il perimetro. Era, passata da poco la prima. Dall’altro lato della strada
in buona sostanza, una piazza multitasking, il centro dove mi trovavo, lo salutai ricordandogli che non mi
nevralgico del paese. Ma quel giorno, a quell’ora aveva insegnato tutta la ricetta.
prossima a mezzogiorno, non passava nessuno vici- Ma ormai non aveva più bisogno di me e non mi ri-
no al tizio che mi sembrava un villeggiante. Forse per spose nemmeno, avviandosi baldanzoso verso il ne-
questo si rivolse a me. gozio dei Favero. Si stava asciugando la bocca; forse
“Gentile signorina, sono l’avvocato Ormesìni”, - e si aveva già l’acquolina immaginando il baccalà mante-
inchinò – “sapresti dirmi dove vendono il baccalà cato che avrebbe presto gustato.
messo a mollo nell’acqua? Mi serve per preparare il Passarono anni prima che lo assaggiassi anch’io,
baccalà mantecato”. E mentre parlava si asciugò la precedentemente lo avevo sempre associato negati-
bocca con il fazzoletto. vamente all’ipersalivazione di Ormesìni e non mi atti-
Mia nonna, che non mi aveva perso d’occhio un rava proprio.
istante, si materializzò e rispose per me. Lo preparò come antipasto ad una vigilia di Natale la
“Sì, avvocato, il baccalà lo trova dai Favero, qui vici- mia carissima amica Marusca, e già il fatto che fosse
no. Donatella, accompagna il signore”. lei la cuoca mi caricò di aspettative positive: infatti lo
Ci incamminammo. trovai delicato e delizioso.
“Signorina, conosci la ricetta del baccalà mantecato?” Si utilizza lo stoccafisso, preferibilmente qualità Ra-
Non la conoscevo. gno, che in Veneto viene comunemente chiamato
baccalà; deve essere magro, essiccato e superare i
Mi squadrò sprezzante da capo a piedi. “Sei 60 cm di lunghezza. Viene messo a mollo per almeno
un’ignorante. Adesso te la spiego”. 24 ore cambiando spesso l’acqua in modo che perda
19 RACCONTO

un po' del sale e si ammorbidisca, poi viene cotto ed


emulsionato con olio fino ad ottenere una crema, a
cui si aggiungono aglio, prezzemolo e pepe. Si può
servire con polenta bianca preferibilmente bianca o
crostini, ottimo come antipasto durante pranzi e cene
delle festività di fine anno.

La stufa del vecio montanaro


di Andrea Pietrobon

La prima volta che mi imbattei nella sua tana fu per passanti non mancavano, ma d'inverno poteva rima-
caso. Era un giorno di un inverno ormai agli sgoccioli, nere solo per giorni, settimane specie quando infuria-
però ancora duro e tenace. Un giorno di neve e neb- va la bufera. Ogni tanto la moglie saliva a portargli il
bia, bianco il cielo e bianca la terra. Camminare era giornale e a fargli compagnia. Qualche amico aiutava
come galleggiare dentro un'immensa nuvola di ovat- a spalare la neve, dopo le precipitazioni più abbon-
ta. Sentieri, tracce, alberi, profili di montagne, tutto danti.
era inghiottito dalla densa caligine lattiginosa. Sem- Più di rado scendeva lui per i rifornimenti necessari,
brava di essere al polo nord. Almeno, immagino che un passaggio dal barbiere o dal dottore. Non gli chie-
da quelle parti debba essere così. Dentro si agitava- si la vera ragione per cui aveva deciso di stabilirsi là,
no due sentimenti distinti, lo stupore per l'atmosfera e come faceva a sopportare la solitudine. Si capiva
magica e irreale in cui l'unico rumore erano i passi che non poteva stare da nessun'altra parte. Si dice
sulla neve, e una sottile tensione, quasi il timore di che, nella vita, ognuno debba trovare il suo posto nel
perdersi per sempre in quel bianco senza confini. mondo. Lui l’aveva trovato.
Smarrire se stessi per ritrovarsi chissà dove.
I suoi occhi azzurri si infiammavano quando raccon-
Sapevo da quelle parti esserci delle malghe, popolate tava del cucciolo di lince trovato dietro la malga, delle
e vivaci nella bella stagione, abbandonate e avvolte tracce del lupo sulla neve fresca poco distante,
dal candido manto d'inverno. In una di queste però, il dell'aquila in volo sopra i crinali, delle bellissime fiori-
Franco aveva stabilito la sua dimora perenne, cruda ture di maggio o delle erbe preziose da cui si ricava-
stagione compresa, per stare in pace con la monta- no grappe eccellenti. Ascoltando gettavo qualche
gna e per dare ristoro ai viandanti in cerca di un po' sguardo fuori dalla finestra, le nuvole ogni tanto si al-
di tepore. Quando mi vide stava pulendo l'ingresso zavano lasciando intravvedere pascoli e rocce inne-
dalla neve caduta nella notte. vati e, laggiù in fondo, un lembo di pianura. Il bicchie-
Sguardo burbero, ma animo in fondo bonario, disse re di vino rosso stava per finire.
"Vien dentro, che taco la stufa. Te do anca un bicere Ho ripensato a Franco in questi giorni.
de vin par scaldarte”. Il Franco è una di quelle perso-
ne a cui non devi chiedere niente, se è "in bona", par- Chissà come avrà passato, lassù nella sua malga, un
la e ti dà spontaneamente. E sempre se è in bona, si inverno ancora più solitario degli altri.
mette a raccontare. Lo immagino camminare verso il punto da cui la vista
Diffidente di primo impatto, perché dalla pianura ogni si apre su tutta l'immensa pianura. Sedersi sulla pic-
tanto salgono anche tipi arroganti e invadenti, che si cola panca di legno, chiuso nel giaccone imbottito.
portano dietro le nevrosi della vita quotidiana, quando Al calar del sole le luci in basso iniziano ad accen-
inizia a sciogliersi diventa vivace e persino allegro dersi, l'aria si fa più fredda, il cielo diventa rosso e so-
come i ruscelli a primavera. lo deboli rumori, flebili echi della caotica pianura, arri-
Mentre del buon faggio crepitava nella stufa e un bel vano su fino al vecio montanaro. Poi lo vedo
tepore si diffondeva nello stanzone della sua malga- rientrare, accendere la stufa e, mentre il buio avvolge
rifugio, Franco raccontava che quel posto già negli tutto, abbandonarsi alla pace della sera.
anni sessanta apparteneva alla sua famiglia e nelle
migliori stagioni aveva ospitato in alpeggio oltre cento
bestie.
Lui allora era un ragazzo e dava manforte quando
era libero dal suo lavoro di autista. Era ritornato su ad
ogni inizio estate, poi da quando di anni lui ne aveva
oltre settanta e la malga aveva cessato l'antica tradi-
zionale attività, l'aveva trasformata nel suo antro.
Da quel nido d'aquila osservava il mutare delle sta-
gioni, ascoltava le voci e i silenzi della montagna, di
notte alzava lo sguardo a scrutare le stelle. D'estate i
20 CRONACA

Via Toà in festa!

Due anni di fermo, causa pandemia,


Quando i fa la festa non hanno demotivato il Presidente
in via Toà del Comitato di Via Toà: Corrado Cor-
né la pióva e la pòcia rà, sostenuto anche dagli entusiasti
la compagnia i fermerà. volontari che sempre lo assistono
I sa de catar nell’organizzazione dei vari eventi
an bicér de vin bon messi in calendario. Grazie alla tena-
e an piato nostran cia di Corrado il comitato è ripartito
come quel proponendo un incontro a Natale e
che i parécéa al capélan! per l’Epifania, con una ricca serie di
iniziative a corollario della festa, quali
la corsa dei Babbo Natale, con la partecipazione dei ragazzi del Gruppo Sportivo
Astra e, a chiusura dei festeggiamenti, l'arrivo della Befana. La festa ha incontra-
to l’apprezzamento dei tanti amici ormai affezionati a questo appuntamento che ha superato i confini dell’incontro
rionale, richiamando numerosi estimatori per l’atmosfera di amicizia che si respira sotto il tendone della manife-
stazione. Alessandro Bagatella ha anche stilato, su due piedi, una piccola poesia, riprodotta qui sopra, quale
omaggio al gruppo che sa realizzare queste belle iniziative. Il Comitato infine ringrazia di cuore chi ha partecipato
agli incontri decretandone, ancora una volta, il successo e dà appuntamento alle prossime iniziative.

Aldo in un’ “Oasis” di felicità


(M.M.) Che sensazione migliore
può esserci di quella di sfogliare
la rivista preferita e trovare un
proprio contributo pubblicato in
piena pagina? E’ capitato davvero
al nostro abbonato Aldo Felici, di
Santa Maria di Quero Vas, auten-
tico appassionato di fotografia e
fra i fondatori del locale Fotogrup-
po, di vedere nell’ultimo numero
della prestigiosa rivista “Oasis”, a
pagina 80, un suo scatto a corre-
do dell’articolo dedicato agli uc-
celli, in questo caso ai picchi e
falsi picchi presenti in Italia.
Una bella vetrina che testimonia
dell’eccellenza dello scatto sele-
zionato dalla rivista, che ci racconta anche della passione con cui Aldo
pratica l’arte della ripresa fotografica. L’articolo, a firma di Margherita
Martinelli, illustra le caratteristiche dei falsi picchi, il Muratore (Sitta Eu-
ropaea) ed il Muraiolo (Tichodroma muraria), il primo fotografato pro-
prio da Aldo con la sua Nikon D200, obiettivo 300 mm, 1/160 sec, F/7,
Iso 200. Gli appassionati possono trovare in edicola la rivista.
21 CRONACA

Milan Club Feltre Rossonera 1968,


nel Basso Feltrino record di tesserati
di Silvio Forcellini
La meritata vittoria del diciannovesimo
scudetto da parte della squadra di Ste-
fano Pioli, che in questi ultimi anni è
riuscito a dare finalmente una identità al
gioco dei rossoneri, ha contribuito non
poco ad aumentare il numero dei tesse-
rati del Basso Feltrino al Milan Club
Feltre Rossonera 1968. In questa sta-
gione 2022-2023 è stato infatti raggiun-
to il numero record di 62, che rappresenta circa un quarto
degli affiliati totali al sodalizio feltrino. Anche se è saltato du-
rante le festività natalizie il tradizionale incontro degli iscritti
“bassofeltrini” al Milan Club Feltre Rossonera 1968 presso il
Caffè Tegorzo di Fener, che lo aveva ospitato per sei anni di
fila, dal 2014 al 2019, della consegna di tessere e gadget -
solitamente distribuiti in loco da Marco Malagò, “presidentis-
simo” del club feltrino - si è fatto carico ancora una volta il
querese Paolo Feltrin, rossonero doc e referente di zona
del club, che con il “porta a porta” ha raggiunto - come detto - ben 62 tesserati locali, un numero record. Non è un
caso se Paolo, per l’impegno profuso in questi anni, sia stato premiato lo scorso 12 giugno a Pedavena nel corso
del pranzo sociale, trasformatosi ovviamente in una grande festa scudetto (nella foto a destra). Ricordo che il Mi-
lan Club Feltre Rossonera, fondato nel 1968, conta attualmente circa duecentocinquanta soci ed è uno dei tre
Milan Club della provincia. Dispone di una cinquantina di abbonamenti per San Siro, per cui organizza un pull-
man in occasione di tutte le partite casalinghe del Milan. Chi volesse iscriversi al club o chiedere informazioni sul-
le trasferte a San Siro (è necessaria la “Tessera del tifoso”), può rivolgersi a Paolo Feltrin al 334-5331739 o a
Marco Malagò al 348-0452880.

Fener, Illi Ittica si sposta…ma di poco


di Silvio Forcellini

La famiglia Illi di Valdobbiadene è at-


tiva nel commercio del pesce dal lon-
tano 1952, una lunga storia lavorativa
all’insegna della serietà, della profes-
sionalità e della qualità del prodotto
offerto. Da quattro anni, dal 19 feb-
braio 2019 per la precisione, ogni
martedì mattina Illi Ittica è presente
anche a Fener con una vastissima
scelta di pesce fresco, cotto e fritto
(più prodotti di gastronomia di produ-
zione propria). Da martedì 7 febbraio 2023, Illi Ittica ha però cambiato postazione essendosi spostata all’altezza
della rotatoria di Fener in direzione Alano (vedi foto), mentre finora stazionava nel parcheggio della Termoidrau-
lica Gierre, sempre sulla “Feltrina”. Pertanto non c’è da preoccuparsi, Luca Illi e i suoi valenti collaboratori Nicola
e Martina attendono sempre a braccia aperte vecchi e nuovi clienti desiderosi di acquistare i prodotti di grande
qualità proposti abitualmente da Illi Ittica a Fener. Solo qualche decina di metri più in là rispetto a prima.
22 ATTUALITÀ

Tipoteca, premiata in America


Sabato 28 gennaio 2023, la Giuria dell’American Printing History Association (APHA), con sede a New York, ha
assegnato a Tipoteca Italiana il Premio istituzionale per il 2023, condiviso con l’International Printing
Museum di Carson (California).
È la prima volta in assoluto che il premio viene conferito a un’istituzione italiana e, in trentotto anni di
vita del premio, Tipoteca Italiana è la quinta realtà europea a riceverlo, dopo l’assegnazione in passato
alla St Bride di Londra (1989), al Gutenberg Museum di Mainz (2000), al Plantin-Moretus di Anversa (2002)
e alla stamperia inglese The Whittington Press (2009).
L’American Printing History Association (APHA) è una prestigiosa associazione nasce nel 1974 e, oggi, conta più
di 500 soci (privati e istituzioni). Incoraggia lo studio della storia della stampa e delle arti e mestieri ad essa
collegati, quali calligrafia, fusione di caratteri, tipografia, cartotecnica, legatoria, illustrazione e editoria.
L’organizzazione svolge tale compito attraverso una ricca gamma di iniziative e servizi. Nel 1976 l’APHA ha
istituito un premio annuale da assegnare “per un significativo contributo allo studio, alla catalogazione, alla
conservazione o alla diffusione della storia della stampa, in qualsiasi area specifica o in termini generali”.
All’inizio i premi erano assegnati esclusivamente a singoli (tipografi, studiosi, docenti), ma nel 1985 è stato
istituito un secondo premio per gli organismi.

Tipoteca Italiana è una Fondazione privata no profit voluta e


promossa dai fratelli Antiga, titolari di Grafiche Antiga. La
Fondazione, nata nel 1995, valorizza il patrimonio storico della
tipografia italiana e documenta il lavoro artistico di disegnatori di
caratteri e tipografi, annoverati tra i protagonisti della grafica, che
hanno “disegnato” il gusto estetico di libri, riviste e stampati in un
periodo ricco di movimenti artistici e fermenti sociali.
Dall’inaugurazione avvenuta nel 2002, Tipoteca rappresenta uno
degli spazi museali di riferimento in Italia per la storia del design
tipografico, con collezioni provenienti da tipografie di tutto il
territorio nazionale. Museo, archivio, biblioteca, galleria, stamperia
e auditorium: questi sono gli spazi vitali di lavoro, aperti e
polifunzionali. Qui studenti, designer e appassionati di tutto il
mondo possono conoscere la storia dei caratteri e i protagonisti
della progettazione, scoprire gli strumenti originali del tipografo,
apprezzare i processi creativi e approfondire tutto ciò che è cultura
della stampa e della comunicazione visiva.
Come mission espressa nello statuto, Tipoteca Italiana documenta
e promuove la storia e la cultura tecnica del progetto, del disegno
e della produzione di stampati. Designer da tutto il mondo
contribuiscono ai corsi di formazione, alle attività didattiche e ai
workshop di interesse internazionale.
Museo, archivio, biblioteca, stamperia, galleria e auditorium:
Tipoteca è uno spazio vivo, operativo, aperto sul mondo della
tipografia, della stampa a caratteri mobili e del design tipografico.
Un luogo per custodire e per fare, attraverso un percorso culturale
e storico che ci porta a scoprire l’arte di comunicare per segni e
caratteri.
Tipoteca - Via Canapificio 3 Cornuda (Treviso)

Radio Quero Quero


Emittente brasiliana dal nome familiare
L’ha scovata il nostro Germano
Susanetto che ci riporta la
notizia. Il nome non deriva dal
paese di Quero, ma da un
uccellino che popola la pampa.
Una notizia curiosa che ha permesso di accendere un contatto con il lontano Brasile ed
i conduttori dell’emittente radiofonica, come si vede dal messaggio qui sopra. https://radioqueroquero.net/
23 LIBRI

Libro di poesie di Emanuele Strapazzon


Notti di fumo
Ci segnala l’uscita di questo libro di poesie il nostro amico e collaboratore Tristano Dal Canton. Abbiamo chiesto
all’autrice della prefazione il permesso di pubblicarla per rendere più completa la presentazione dell’opera del
nostro conterraneo (abita nel Comune di Alano di Piave). Più sotto trovate qualche indicazione per reperire il libro
attraverso la catena di vendita internet di Amazon. Buona lettura!
Prefazione di Luana Di Tommaso
Intenso ed emotivamente coinvolgente, questo libro di
prosa e poesia ci conduce per mano attraverso i ricordi,
le emozioni, i sentimenti dell'autore, frutto di una vita
vissuta intensamente, autentica, semplice, mai banale;
anzi, fonte di ispirazione e riflessione profonda, che
Emanuele Strapazzon ci regala, mettendo a nudo il suo
cuore. Il senso di solitudine ed inadeguatezza di fronte
alle sollecitazioni esistenziali, la nostalgia e la malinco-
nia che, come un filo rosso, attraversano tutte le pagi-
ne, chiedono la nostra condivisione sentimentale ed
emotiva. Anche il titolo che l’autore ha scelto per “tene-
re insieme” tutto ciò che il suo cuore e la sua sensibilità
riescono a comunicarci, richiama alla nostra mente
qualcosa di labile, di fragile, di inconsistente (il fumo) e
nello stesso tempo il momento buio della nostra giorna-
ta o forse della nostra esistenza, ma anche l’atmosfera
che richiama il silenzio, la pace, il riposo (la notte).
Sono presenti nel testo espressioni poetiche intense e
struggenti come “inesorabili gocce di nostalgia”, dove il
pianto è solo evocato, mentre il pensiero del lettore cor-
re al ricordo ineludibile dell’infanzia con tutta la sua di-
mensione di innocenza, di attesa e di preparazione alla
vita, di speranza e di illusione. Una nota di malinconia
pervade tutta l’opera, molto intima e in parte autobio-
grafica, in cui è presente una dicotomia permanente tra
un passato ricco di aspettative ed un presente che
spesso delude; diverso da ciò che si era sognato e desiderato. Per l’autore il passato è la metafora delle stelle
morte: come una stella, spenta da milioni di anni, continua ad emettere luce, così l’esperienza trascorsa e vissuta
fornisce una formidabile chiave interpretativa per il suo presente.
Questo libro di Emanuele Strapazzon ci consegna un sogno che si è avverato, e noi leggendo compiamo
l’atto di fede di credere in lui e nella sua poesia di ricordi e parole.

CRONACA

La Befana
de Uson
a cura de “I boce de Uson”
Dopo uno stop di due anni, legato alle vi-
cende che ormai conosciamo, i “boce de
Uson” si sono ritrovati per tenere in vita la
tradizione della Befana. Anche l’arzilla vec-
chietta è stata contenta di tornare protagoni-
sta dell’evento che si è svolto nella serata
del 5 gennaio. Con l’aiuto degli immancabili
volontari, e con una partecipazione davvero numerosa, la serata è stata molto divertente, anche per i bambini
che hanno ricevuto la calza da parte della Befana, come sempre accompagnata dal Befanon e dal numeroso se-
guito. Un ringraziamento a tutti quelli che hanno collaborato per la riuscita della manifestazione e a chi ha parte-
cipato. Quest’anno, oltre a salutare il nostro maestro Aldo che ha dato il via a questa bella tradizione, non può
mancare un pensiero particolare per l’amico Claudio, sempre in prima linea quando c’era da dare una mano.
Ciao Caio, ci manchi.
Non mancate alla prossima edizione, in programma ovviamente per il 2024
24 COME ERAVAMO

Accadde vent’anni fa
a cura di Sandro Curto
- I quattro sindaci della zona - Luigi Codemo (Alano), Bruno Zanolla (Quero), Agostino Coppe (Segusino) e Sere-
no Solagna (Vas) - raggiungono l’accordo per la costruzione di un edificio nell’area artigianale di Quero da adibi-
re a caserma per il nuovo distaccamento dei vigili del fuoco volontari.
- Nel marzo 2003 si svolge la seconda edizione della mostra dei vini del comune di Alano organizzata dal Gruppo
Alpini “Valderoa”. Oltre 40 i produttori presenti con un’apposita giuria di esperti coordinata dall’enotecnico locale
Orazio Dal Canton a segnalare cinque bianchi (Edoardo Collavo, Narciso Bozzato, Gianni Spada, Giovanni Co-
demo “Menoli” e Antonio Rech) e sei rossi (Roni Codemo, Vittorio Mazzier, Giovanni Rizzotto “Mondoni”, Gianni
Spada, Bortolo Codemo e Francesco Ceccotto).
- A soli 53 anni muore per un attacco cardiaco Ornella Roman in Schievenin, residente a Fener dove aveva gesti-
to per diversi anni il “Bar Sport”. Ci lascia anche Antonio Spezia, classe 1936, originario di Schievenin dove ave-
va iniziato fin da piccolo il duro lavoro del recuperante per poi emigrare in Francia e a Torino prima di accasarsi a
Colmirano dove era stimato da tutti.

Tradizioni feneresi: la “casa brusada”


a cura di Silvio Forcellini
«Mejo brusàr an paese che pèrder na tradižión», recita un detto popolare… A Fener lo si è preso alla lettera:
nell’attuale via Kennedy (quella dove c’erano le scuole elementari e ora c’è il distretto Ulss) non è mai mancata -
a mia memoria - una “casa brusada”. La prima, nel cortile del “Gallo”, prese fuoco nel 1960 (causa combustione
della Dauphine di “Gneck”, parcheggiata all’interno) e fu abbattuta nel 2009; la seconda, all’imbocco della via dal-
la “Feltrina”, prese fuoco due volte nel 2017 ed è rimasta come allora, a imperitura memoria.

ASTERISCO
La foto di copertina
Realizzazione grafica per questa copertina con la quale vogliamo riassumere l’essenza stessa del no-
stro/vostro quindicinale, che vive delle notizie del nostro territorio senza sottrarsi ad aprire una finestra sul
mondo. Una cornice molto caratterizzata, dunque, ma al centro una T che si veste di numerose parole a cui
vogliamo attribuire un significato unico: informazione a 360 gradi. Col vostro aiuto sarà ancora possibile.
25 PERSONAGGI

Nel 140° anniversario dalla nascita


Feltre ricorda Carlo Rizzarda
Il 23 gennaio del 1883 nasceva a Feltre Carlo Rizzarda, personalità
di assoluto respiro nel panorama nazionale delle arti figurative nella
prima metà del Novecento.
Rizzarda mantenne sempre vivi i legami con la propria città e volle
che tali rimanessero anche dopo la sua morte, come testimonia il suo
prezioso lascito che comprende il palazzo e la collezione
dell’omonima Galleria di via Paradiso.
In occasione dei 140 anni dalla sua nascita, il Comune di Feltre ha
promosso varie iniziative a lui dedicate.
Fra queste, Giovedì 26 gennaio, presso il Museo diocesano di Arte
Sacra Anna Collarin e Alessandro Ervas sono intervenuti in una conferenza sugli aspetti tecnici e conservativi del
recente intervento di restauro di cinque oggetti in ferro battuto del maestro, nell’incontro dal titolo “L’arte di Carlo
Rizzarda”.
“Carlo Rizzarda rappresenta uno dei figli illustri della nostra città, a cui ha reso onore con la sua attività artistica
ben oltre i nostri confini”, sottolinea il consigliere delegato alla Cultura del Comune di Feltre Samuele Spada, che
aggiunge: “Rizzarda ha inoltre dato lustro ad un’attività, quella del ferro battuto, che ben rappresenta le abilità e i
saperi della grande tradizione artigianale e artistica del nostro territorio. Per questi motivi è doveroso ricordarlo in
occasione dei 140 anni dalla nascita …”. https://www.visitfeltre.info/luoghi/galleria-darte-moderna-carlo-rizzarda/
La Galleria d’Arte Moderna “Carlo Rizzarda” di Feltre nasce per volontà testamentaria di Carlo Rizzarda, uno
dei più importanti artisti del ferro battuto dei primi anni del Novecento.
Nel 1926 Rizzarda acquistò Palazzo Bovio-Villabruna Cumano, residenza cinquecentesca nel centro storico di
Feltre, con l’intenzione di creare nella propria città natale un museo di arte decorativa. Alla sua morte
sopravvenuta a soli 48 anni nel 1931 a causa di un incidente stradale, il Comune di Feltre ereditò oltre al
palazzo tutti i ferri battuti di Rizzarda depositati preso la villa e l’officina dell’artista a Milano, nonché la sua
collezione d’arte, comprendente dipinti, sculture, oggetti d’arte decorativa, mobili e cineserie che Rizzarda
aveva acquistato per arredare la propria dimora milanese. La collezione è dunque formata da un nucleo di
196 opere tra le quali quadri, mobili e oggetti di arte decorativa di vari autori (Casorati, Carrà, Signorini,
Fattori, Previati, Semeghini, Wildt, Messina, Andreotti, Scarpa, ecc.) e da una raccolta di oggetti in ferro
battuto realizzati da Rizzarda tra il 1910 ed il 1930. La raccolta di oggetti in ferro, comprendente oltre 400
manufatti, tra i quali balaustre, lampade, cancelli, elementi decorativi, è unica nel suo genere e documenta
tutte le possibili declinazioni dell’arte del ferro battuto. Le tecniche differenti del ferro dipinto, patinato, dorato,
semplicemente brunito furono impiegate da Rizzarda con una perizia che non conosce rivali, in sintonia con le
ardite evoluzioni del Liberty e del gusto neoclassico di Giò Ponti. La raccolta di quadri e di oggetti, acquistata
da Rizzarda durante la sua permanenza a Milano, riflette invece il gusto personale di un uomo che volle
circondarsi delle opere, create da amici, artisti e artigiani suoi contemporanei. Presentata al pubblico nello
stile della “casa-museo” essa consente di rivivere il fascino delle dimore arredate nel gusto degli anni Venti. I
mobili di Muzio, con l’auto citazione della Ca’ Brutta nelle tarsie lignee, le sculture di Adolfo Wildt, di
Francesco Messina e di Giuseppe Graziosi, le ceramiche di Enrico Mazzolani e di Ferruccio Mengaroni, gli
oggetti in vetro di Carlo Scarpa e Otto Prutscher, i dipinti di Leonardo Dudreville, Anselmo Bucci, Felice
Casorati, Alberto Salietti e Cesare Monti offrono una panoramica sul gusto del primo Novecento a Milano che
ha pochi esempi in altri Musei italiani.
La Galleria fu inaugurata nel 1938 con l’allestimento curato da Alberto Alpago-Novello, architetto bellunese
attivo a Milano a fianco di Giò Ponti, Giovanni Muzio, Ottavio Cabiati e Tommaso Buzzi.
Secondo le volontà testamentarie di Rizzarda, Alpago-Novello dispose i ferri al piano nobile del Museo (II
piano) e le opere d’arte al primo piano.

GALLERIA D’ARTE MODERNA “CARLO RIZZARDA”


Via Paradiso, 8 – 32032 Feltre
Orario di Apertura
Da gennaio a maggio e da ottobre a dicembre:
Venerdì, sabato, domenica e festivi:
dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00
Da giugno a settembre:
da lunedì a giovedì:
dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00
venerdì, sabato, domenica e festivi:
dalle 10.00 alle 18.00
26 ATTUALITÀ

L’anagrafe querese da i numeri 2 a


parte
Nati e componente straniera: la serie storica

È online un archivio dell’architettura italiana


più significativa del dopoguerra
Il progetto, avviato nel 2002, nasce
con l’obiettivo di promuoverne la
conoscenza e la valorizzazione.
Circa 5mila opere gratuitamente
consultabili e divise per regioni. Fra le opere messe a catalogo anche l’opificio di Quero Vas conosciuto
come Eco-Fabbrica (Ex FIM) di Via Piave. La piattaforma è consultabile al seguente indirizzo internet:
https://censimentoarchitetturecontemporanee.cultura.gov.it/.
27 CRONACA

Autoservizi Schievenin chiude i battenti


di Alessandro Bagatella
Il 31 dicembre 2022 la ditta Autoservizi di Anto-
nio Schievenin ha cessato l’attività fondata dal
papà Luigi nel 1951, inizialmente per il trasporto
degli operai verso le fabbriche della zona, uni-
tamente al servizio taxi e trasporto studenti,
svolto con l’aiuto della moglie Gianna Curto.
Nel 1997, a seguito dell’improvvisa scomparsa
di Luigi, Antonio prese in mano le redini della dit-
ta, assistito dalla moglie Mariassunta, mante-
nendo vivo un servizio necessario, gestito con
passione.
Negli anni la ditta ha continuato ad occuparsi del
trasporto per le scuole dell’infanzia, per la scuo-
la primaria e secondaria del Comune di Quero
(ora Quero Vas) grazie all’impegno di Marias-
sunta e della suocera Gianna, che con passione
e dedizione accompagnava sul pulmino i bambi-
ni, tanto che gli stessi l’avevano soprannominata
“Nonna Gianna”.
Antonio, intanto, si occupava del traspor-
to alunni delle scuole materne, primarie e
secondarie del Comune di Crocetta del
Montello (Tv) per ventidue anni. Dal 2018
al 2022 Antonio e la moglie hanno gestito
il trasporto scolastico per il Comune di
Quero Vas.
La ditta Schievenin si sente in dovere di
ringraziare il Comune di Quero Vas, i col-
laboratori scolastici, le maestre e i nonni
vigili per la collaborazione prestata e tutti
coloro che hanno usufruito del servizio
nei 70 anni di vita dell’impresa.
Ad Antonio e consorte rivolgono un pub-
blico ringraziamento gli “Amici del Toma-
tico e del Grappa” per la collaborazione
offerta nelle tante escursioni organizzate
sull’Altipiano dei Sette Comuni, auguran-
do loro una lunga e meritata pensione.
In foto: alcuni momenti dell’attività della
ditta.
28 ATTUALITÀ

Rifiuti sanitari: come conferire quelli domestici


Tratto da: https://www.etraspa.it/
Mascherine, medicinali scaduti, bende e fasce usate, siringhe, flebo, cateteri: sono materiali che possono
inquinare l’ambiente ed essere pericolosi per la salute, quando non conferiti correttamente.
Dove buttarli, quindi? Cerchiamo di fare chiarezza.
Cosa sono i rifiuti sanitari domestici?
In questa categoria rientrano i medicinali e le attrezzature mediche
monouso che usi a domicilio e che devi smaltire.
Dove vanno smaltiti i rifiuti sanitari?
Il tuo impegno nel corretto conferimento di questi rifiuti, è fondamentale.
Ad esempio, non devi mai gettare i rifiuti liquidi nel WC, nel lavandino o
negli scarichi: finirebbero nei depuratori, contaminando i fanghi residui del
processo di depurazione, che sono utilizzabili in agricoltura, e le acque
superficiali (come fiumi, canali e laghi).
Inoltre, se abbandonati nell’ambiente, possono inquinare il suolo, oltre che
essere pericolosi per bambini, adulti e animali.
Ecco, allora, alcune buone pratiche per conferirli correttamente:
Siringhe, bende, cerotti, garze, radiografie,
mascherine, cateteri vanno conferiti nel contenitore
per il Secco, secondo le modalità in vigore nel
Comune di residenza.
Metti i rifiuti in un sacchetto ben chiuso e presta attenzione alla corretta chiusura degli aghi
con il tappo e alla copertura degli oggetti taglienti, come piccole lame, bisturi, lamette da
barba.

I farmaci devono essere conferiti negli appositi contenitori dislocati nel tuo territorio oppure nei
Centri di Raccolta. È molto importante conferire solo il farmaco senza la scatola di carta e il
foglietto illustrativo (che vanno nella carta).
Sciroppi o altri medicinali liquidi vanno conferiti con tutta la bottiglia ben chiusa all’interno
del contenitore dei farmaci.
Il cotone, se in fibra naturale e pulito, può essere conferito nell’Umido. Se sporco, deve esser
conferito nel Secco residuo.
I termometri contenenti mercurio, non più in commercio ma a volte
ancora presenti nelle nostre case, devono essere sempre conferiti al
Centro di Raccolta oppure ai Centri di Raccolta mobili, ove presenti.
I termometri elettronici vanno invece conferiti nei RAEE (Rifiuti di
Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche).
CI TROVATE OGNI MARTEDI MATTINA A FENER IN ROTATORIA.
DISPONIBILI ANCHE PER CONSEGNE A DOMICILIO.

AUTOFFICINA Gelateria Artigianale “Gioia gelato”


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Gelateria Artigianale
Via della Vittoria“Gioia gelato”
17/A FENER
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CENTRO T T R A U T OM.C.T.C.
REVISIONI Via della Vittoria 17/A FENER
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CENTRO REVISIONI M.C.T.C.
Per info e prenotazioni
Pergelati
info eeprenotazioni
semifreddi
gelati e semifreddi
347.8371557
Via Feltrina, 15 - 31040 Pederobba (TV)
Tel.: 0423 64373 - Fax: 0423 681757
347.8371557
Aperto da Lunedì a Venerdì
Via Feltrina, 15 - 31040 Pederobba (TV) dalle 14.00 alle 20.00
E-mail: officinabailo@virgilio.it Aperto da Lunedì a Venerdì
Tel.: 0423 64373 - Fax: 0423 681757 Sabato e Domenica
dalle 14.00 alle 21.30
E-mail: officinabailo@virgilio.it dalle 11.00 alle 20.00
Sabato e Domenica
CHIUSO IL MERCOLEDÌ
dalle 11.00 alle 21.30
CHIUSO IL MERCOLEDÌ
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AUTOFFICINA Gelateria Artigianale “Gioia gelato”


ELETTRAUTO
Via della Vittoria 17/A FENER
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