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Quindicinale Editrice ASD Ponte Tegorzo

Anno XLII

20.05.2020
Numero

736
PERIODICO DI ATTUALITÀ DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO VAS, SEGUSINO

Le opportunità (da sfruttare) del dopo Covid 19 - pag. 1/2


L’ultimo taxi di Duilio Specia - pag. 3
Mauro Mazzocco in pensione - pag. 4-5
L’addio a due amici del Tornado - pag. 6
Il saluto dell’amministrazione al dottor Stefan - pag. 8
Chiuso in redazione il 11.05.2020 - Prossima chiusura il 25.05.2020
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Tassa pagata/Taxe Perçue/Ordinario Autorizzazione Tribunale BL n. 8 del 18/11/80Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB BL
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1 ATTUALITÀ

Le opportunità (da sfruttare) del dopo Covid 19


di Cesare Turra
Come sarà l’Italia o, meglio, come vogliamo che sia l’Italia una volta passata l’emergenza del Covid 19?
E’ difficile infatti immaginare un ritorno allo stesso stile di vita precedente, ma forse questo non è poi così grave se rap-
presenta l’opportunità di migliorare molti degli aspetti che prima non funzionavano.
La situazione presente. Se la pandemia ha messo in luce lo spirito di sacrificio di molti medici, infermieri, tecnici e
operatori socio-sanitari e anche la solidarietà di altre categorie che si sono messe a disposizione del Paese per uscire
dall’emergenza, la stessa ha evidenziato però anche diverse criticità che si sono manifestate nell’insufficiente nume-
ro di medici e infermieri, nella ridotta capacità reattiva ai primi casi di virus che hanno colto di sorpresa le strutture
sanitarie deputate trovandole impreparate, nella difficoltà dell’approvvigionamento dei presidi sanitari fondamenta-
li (mascherine, camici usa-e-getta, strumenti per la ventilazione assistita, tamponi per i test di rilevamento ecc.).
In questo non sono state di aiuto le scelte di diverse Regioni negli ultimi anni di incentivare le strutture private a
scapito di quelle pubbliche né la politica dell’accentramento in grandi ospedali con l’impoverimento della rete
territoriale che nell’emergenza in atto sarebbe stata fondamentale per l’assistenza capillare di quanti erano in isola-
mento fiduciario presso la propria residenza domestica per evitare l’affollamento di ospedali ormai ridotti allo stremo.
La stessa governance dell’emergenza ha manifestato le lacune anche normative a cominciare dalla distribuzione del-
le competenze funzionali tra Governo centrale e Regioni nella gestione dei singoli aspetti di contrasto alla pandemia,
ma anche nelle difficoltà dell’INPS di gestire la ricezione telematica delle domande di supporto economico e, successi-
vamente l’erogazione delle casse integrazioni che, nel Veneto, a fronte di 15.980 domande di autorizzate, solo 1.887
sono state pagate per 3.676 beneficiari (fonte: Trovato Isidoro, Cassa integrazione, il caos delle Regioni. In Lombardia
pagate solo 40 aziende, in Corriere della Sera Online - L’Economia, 30 aprile 2020).
Le prospettive per l’immediato futuro. Si presume che sarà necessario almeno un anno, prima di poter abbandona-
re del tutto le misure di sicurezza come la distanza interpersonale e ritornare ad una parvenza di normalità, mentre è
chiaro che è già in corso una grave recessione economica che rischia di portare alla chiusura di molte imprese con
la conseguente impennata del livello di disoccupazione. Anche i conti pubblici, che già collocavano l’Italia tra i Paesi
più indebitati al mondo, subiranno un ulteriore peggioramento e con esso l’indebolimento nel nostro peso negoziale,
come testimoniato della spaccatura tra i Paesi virtuosi del nord Europa e i Paesi europei più indebitati della fascia me-
diterranea nella decisione delle strategie da perseguire a livello finanziario per il rilancio dell’economia e il sostegno
dell’occupazione.
Opportunità e scelte fondamentali che coinvolgono tutti. Quando ci si trova ad un incrocio fondamentale per il futu-
ro e le prospettive della propria vita, la scelta di quale direzione imboccare è sempre una scelta e mai un automati-
smo. Possiamo anche scegliere di non scegliere e di delegare ad altri (al governo, al destino, al “sarà quel che Dio
vorrà” ecc.) la decisione di quello che sarà il nostro futuro, ma anche questa è pur sempre una scelta. Ritorniamo dun-
que alla domanda iniziale: come vogliamo che sia l’Italia, la nostra vita, le nostre abitudini dopo l’emergenza Covid-19?
Ognuno può dare le risposte che ritiene adeguate al proprio essere, alle proprie capacità e alle proprie prospettive. Da
parte mia condivido con Voi alcune riflessioni sul miglioramento, che coinvolge necessariamente:
FORZE POLITICHE. Sono chiamate a terminare le polemiche tra di loro per mettere a fattore comune idee, ener-
gie e risorse per il supremo interesse del Paese che non è quello di questo o quel colore politico, ma di tutti i
cittadini italiani nel loro insieme. La politica - non mi stancherò mai di ripeterlo - è l’arte suprema della nego-
ziazione e della mediazione, le cui scelte finali sono sempre la sintesi delle diverse posizioni in campo. Non è
stata una bella immagine quella dell’Italia che si è presentata politicamente frammentata in Europa a proporre interventi
gli finanziari necessari al rilancio
dell’economia, perché la divisione ci
fa vedere a livello internazionale
come un Paese inaffidabile e que-
sto comporta un costo in termini di
credibilità e nella conseguente valu-
tazione del “rischio Paese” che è uno
dei fattori che determinano, tra le al-
tre cose, il costo di collocamento del
debito pubblico. Per spiegare con un esempio, queste sono le quotazioni degli indici obbligazionari a 10 anni di alcuni
paesi (fonte: Intesa Sanpaolo): Il valore negativo del titolo tedesco significa che gli investitori pagano per prestare i
propri soldi al governo tedesco, e questo perché il “rischio Paese” della Germania è considerato così basso che i soldi
così investiti sono al sicuro dal rischio di possibili default. In estrema sintesi, gli investitori comprano la “sicurezza”
del Paese. Il rendimento/costo del titolo italiano invece è alto perché l’Italia è vista come un Paese a rischio, con una
valutazione delle agenzie di rating (BBB per Standard & Poor’s e BBB- per Fitch) di poco sopra ai titoli considerati
“junk” (spazzatura). Un Paese con una frammentata e ostile classe politica sui principali temi macroeconomici, dimo-
stra non solo di essere incapace di esprimere una comune politica economica condivisa ma soprattutto dotata di stabi-
lità, perché se oggi c’è un orientamento e domani cambia la coalizione di maggioranza, è possibile che le carte in gioco
siano nuovamente rimescolate e questa prospettiva non ispira fiducia negli investitori internazionali che sono disposti
sì a comprare il nostro debito pubblico, ma ad alti tassi di interesse. La conseguenza è un costo pesantissimo per il
debito pubblico che ricade sulle spalle degli italiani in termini di minori risorse da utilizzare per i servizi pubblici, per
la necessità di mantenere un alto livello di tassazione, un alto costo del lavoro, la minore competitività delle no-
stre imprese, una minore offerta di nuovi posti di lavoro, una minore capacità di spesa per i cittadini. Un secondo
aspetto demandato alla politica e che non può più essere posticipato se si vuole risollevare le sorti del Paese e rilan-
ciare l’economia e il lavoro, è l’inderogabile riorganizzazione e semplificazione della burocrazia che da anni costi-
tuisce, insieme agli alti livelli di tassazione su imprese e cittadini, una delle principali cause della paralisi economica. La
pubblica amministrazione deve agevolare la libera iniziativa professionale, imprenditoriale e commerciale, come previ-
sto dalla Costituzione e non ostacolarla o, peggio, obbligare cittadini e imprese a scelte di illegalità per mantenere in
2 ATTUALITÀ

modo dignitoso se stessi e le proprie famiglie. Va dunque rivisto, seriamente e non a proclami, tutta la struttura orga-
nizzativa, che deve essere più snella e user-friendly per gli utenti e meno, è proprio il caso di dirlo, “ministeriale, e con
essa l’insieme dei processi amministrativi (licenze, concessioni, autorizzazioni, appalti ecc.) e dei concorsi e iscri-
zioni ad albi o registri, il cui scopo in molti casi sembra quello di nascondere sotto il velo della esibita tutela del con-
sumatore il vero obiettivo di salvaguardare lo status quo di chi già appartiene ad un settore lavorativo o professionale
contro l’ingresso di nuovi possibili concorrenti.
IMPRENDITORI E PROFESSIONISTI. Sono chiamati a dare il loro contributo, grazie anche alle risorse che l’Unione
europea metterà in un modo o nell’altro a disposizione, investendo in strategie di medio-lungo periodo che puntino
su professionalità, ricerca, digitalizzazione e rinnovo tecnologico con un occhio particolarmente attento allo svi-
luppo della produzione sostenibile e dell’economica circolare e green economy. Per fare questo senza dispersio-
ne di risorse e affrontare la concorrenza internazionale, alcuni parametri probabilmente sono da rivedere come, per
esempio, l’incremento degli accordi commerciali tra imprenditori italiani per per condividere i vantaggi delle sinergie
nella ricerca, nella gestione comune di alcune fasi della produzione, per promuovere comuni campagne commerciali a
tutela del Made in Italy e/o del settore commerciale specifico ecc.. La vera concorrenza, in un mondo di economia glo-
bale, si manifesta sempre più verso le produzioni estere (abbiamo in casa qualcosa che non sia Made in China, com-
preso il computer di marca americana con il quale sto scrivendo?) e quello che fino a ieri era considerato un con-
corrente italiano può essere oggi un partner commerciale per far fronte comune verso la concorrenza estera,
riducendo i costi e gestendo comuni strategie. La concorrenza, infatti, interviene soprattutto a valle della produzione:
sulla qualità del bene finale in termini di design, ergonomia, diversificazione del prodotto per i singoli target di ri-
chiesta, per la capacità di esprimere brand riconosciuti come sinonimi di qualità, stile ed eleganza.
CITTADINI. Per dare il proprio contributo alla ripresa due sembrano essere le direttive verso le quali i cittadini possono
muoversi: consapevolezza del proprio peso politico e senso di appartenenza. Sotto il primo aspetto e citando una
nota canzone di Giorgio Gaber, libertà è partecipazione. Partecipazione che si manifesta nell’attenzione e controllo
critico dell’azione dei nostri rappresentanti in Parlamento/Regione/Comune senza il fuorviante pregiudizio del “se
il governo/Regione/Comune è di colore “x” allora tutto quello che viene fatto va bene, se invece è di colore “y” allora
tutto quello che viene fatto va male”: il buon governo e il rispetto della sovranità e dei diritti inviolabili dei cittadini come
la fondamentale libertà di movimento e di espressione, va preteso da tutti i rappresentanti politici indipendentemente
dal loro colore, giudicando i risultati del loro operato con obiettività, senza timore di elogiare il buon lavoro, ma anche
senza timore di chiedere i miglioramenti necessari e di denunciare le inefficienze della macchina pubblica che, non di-
mentichiamolo, noi contribuenti paghiamo. Per fare questo gli strumenti a disposizione sono molteplici: il confronto e il
dibattito costruttivo con amici e conoscenti, le richieste esplicite ai locali amministratori perché si facciano parte attiva
nel promuovere ai livelli più alti e con i propri referenti politici le richieste e le necessità dei cittadini e, ultimo ma non
d’importanza, il voto elettorale e amministrativo che è l’estrema sintesi del consenso/dissenso. Questo è tanto più im-
portante in questo periodo storico perché se la semplificazione della burocrazia e l’eliminazione di tutto l’apparato di
sprechi, privilegi e particolarismi è improrogabile come ci siamo detti sopra, la classe politica e amministrativa - di qua-
lunque colore essa sia - deve sentirsi sotto esame della critica democratica dei cittadini rendendo conto del proprio
operato non sulla base delle inutili proposte di legge presentate, ma degli effettivi risultati conseguiti, perché una buo-
na amministrazione non è fine a se stessa, ma è strumentale al rilancio del Paese e al nostro benessere sociale ed
economico. Per il secondo aspetto indicato, ognuno di noi può fare la propria parte nei gesti quotidiani privilegiando il
Made in Italy e cambiando le nostre abitudini. Al supermercato e in qualunque altro settore possiamo indirizzare la no-
stra scelta verso i prodotti locali e nazionali, meglio se a chilometro zero favorendo i produttori locali, ma va bene in
ogni caso anche altra produzione, purché sia italiana, soprattutto nel settore dell’agricoltura. Come riportato da Aldo
Cazzullo nel suo articolo “Le attività (da difendere) che sono parte di noi “(in Corriere della Sera Online - La Prima Ora,
30 aprile 2020), è fondamentale riprendere le abitudini che “per le generazioni precedenti erano le più belle, come
andare al cinema o a teatro, scegliere un romanzo nella libreria vicino casa, curiosare tra le novità di una bottega”. An-
che se nel periodo della pandemia abbiamo scoperto o incrementato la comodità dell’e-commerce, ricordiamoci che
spesso i guadagni della grande distribuzione finiscono all’estero, magari in qualche paradiso fiscale europeo come
l’Olanda, mentre “spendere sotto casa sono soldi che rimangono nella comunità sotto forma di tasse, di affitti, di sti-
pendi”. In altre parole, si tratta di reddito che rimane nel territorio e che contribuisce al nostro benessere vendendo
utilizzato localmente per pagare i commercianti, lo stipendio dei commessi, gli affitti ai proprietari, i lavori degli artigiani
per la manutenzione, i professionisti per i servizi di supporto ecc., stimolando una virtuosa dinamica economica ter-
ritoriale. Se poi andiamo qualche giorno in ferie, privilegiamo le località italiane: la nostra è una delle terre più belle
al mondo per clima, arte, storia, folklore e tradizione. Non ricordo un borgo che non offra uno spaccato di storia, o una
chiesa con almeno un’opera d’arte, o un panorama wow sulle montagne circostanti, su pendii collinari con meravigliosi
vigneti, sulle acque azzurre del mare o sull’acciottolato di un lago: diventiamo esploratori e sostenitori del nostro
Paese, sarà un modo per conoscerci meglio come popolo e volerci più bene.

Raccolte fondi nel Bellunese


3 CRONACA

L’ultimo taxi di Duilio Specia


(M.M.) Un altro pezzo
di storia locale se ne
va, con la partenza di
Duilio verso altri lidi.
Lo ha fatto senza
disturbar nessuno,
valicando, a passo
felpato e senza
preavviso, l’invisibile
barriera fra il sonno e
la morte. Lascia nel
dolore la moglie Lisa, i
figli Valter e Loris e le
rispettive famiglie,
assieme ai tanti amici
che Duilio aveva in paese. Pensare a Quero senza
associarlo alla presenza di Duilio è impresa
impossibile. Il suo negozio di biciclette nella piazza
principale era un punto di riferimento per tutti, come
la sua disponibilità nel rendere il servizio di taxi e la
consegna a domicilio di bombole di gas e kerosene.
Una figura che ha caratterizzato il panorama
querese, non solo sociale ed economico, ma anche
storico, Gli ha reso omaggio anche l’ANPI, con la
collaborazione di varie realtà locali. Qui a fianco la
pagina che gli è stata dedicata nella mostra foto-
storica “Ribelli per la libertà”, poi confluita in una
elegante pubblicazione (2014/2015). A 92 anni
Duilio ne aveva da raccontare della storia del
paese. Dal 19 aprile abbiamo perso anche la sua
testimonianza. Lascia in eredità un buon ricordo e
siamo sicuri che in molti continueranno a
conservare nella memoria qualche episodio che lo
ha coinvolto, mostrando la sua generosità e
disponibilità nel rapporto con le persone.

Il ricordo di Alessandro Bagatella


Se n’è andato serenamente lo storico tassista di Quero, pronto
ad accompagnare quindi in tutto il territorio e una volta, come
raccontava lui stesso, anche all’estero, come nell’occasione in
cui portò don Maddalon in Isvizzera. Riparatore di bici e moto,
fornitore di bombole, Duilio era amico di tutti, gli piaceva il
dialogo e l’amicizia. Causa la pandemia nessuno, e sarebbero
stati tanti, hanno potuto partecipare al suo funerale, svolti in
forma privata con gli stretti famigliari. Alla moglie Lisa, ai figli
Walter, Loris e a tutti i famigliari le più sentite condoglianze.
Ciao Bio, tienti sempre pronto a fare il tassista, anche dove sei
arrivato, perché prima o poi ti raggiungeremo ed avremo
bisogno di un passaggio. La foto che propongo è di quando
Duilio è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica ed il sottoscritto gli ha fatto una dedica dialettale,
consegnata al bar, insieme ad alcuni amici.

Inter Club Moratti e Asd Ponte Tegorzo


Solidali contro il Corona virus
L’Inter Club “Massimo Moratti” di Fener ha messo a segno un’altra lodevole iniziativa e questa volta la solidarietà
espressa dall’associazione ha preso di mira il Covid-19, che tanto ha messo a dura prova anche le comunità locali.
Con una donazione di mille €uro all’Ulss 1 Dolomiti l’Inter Club ha voluto dare un segnale di vicinanza e ringraziamento
a quanti sono impegnati nella lotta al virus, medici, infermieri e personale sanitario in primis. Seguendo il motto che “è
la goccia a fare il mare”, l’Inter Club si è unito all’azione dell’Asd Ponte Tegorzo, che ha regalato 100 mascherine alle
Case di Riposo di Alano di Piave e di Quero. Una fornitura che, pur non rientrando nella categoria dei Dispositivi Medi-
ci, è pur sempre un valido ausilio nella lotta al contagio, con il valore aggiunto di una variegata gamma di colori che
hanno vivacizzato questo particolare “indumento”, col quale dovremo fare i conti per un periodo che si preannuncia
piuttosto lungo. Piccoli gesti di grande significato per sentirci tutti uniti nel contrasto al contagio, che si potrà superare
grazie anche a comportamenti consapevoli, con i quali ognuno protegge sé stesso e, ancor più, il prossimo.
4 LETTERE AL TORNADO

I primi sette giorni…

(M.M.) Sì, lo so… qualcuno in sei giorni


ha fatto il mondo e il settimo si è riposa-
to, ma… era d’un’altra categoria. Io,
chissà perché, ho un refrain che mi ri-
suona in testa ed emulo il Lucio nazio-
nale canticchiando una sua canzone
che dice: “ancora non so come io vivrò,
qualche cosa farò, sì qualche cosa di
sicuro io farò!” Vi risparmio il resto per-
ché non seguirò l’esempio di Battisti e
di sicuro non piangerò. La scelta della
pensione è stata ponderata e, sei mesi
fa, al deposito della domanda, aveva
prospettive leggermente diverse da
quelle attuali, castigate dalla virulenza
della pandemia che ha preso in ostag-
gio il mondo. In verità devo, però, ammettere che non è così semplice staccare la spina ed anche volendo giocare la
parte del cinico indifferente, non è esattamente questo lo spirito con cui ho vissuto i primi giorni lontano dagli impegni
del lavoro. Lontano fisicamente, questo sì, ma avverto che in qualche angolo della mente cova ancora qualche lacerto
di spirito impiegatizio, qualche ristagno di coscienza da buon travet, che sente in qualche modo una sorta di colpa per
non aver conchiuso molte delle pratiche affastellate sul tavolo in barba alla dematerializzazione ed alla informatizza-
zione dei flussi di lavoro. Non smetterò di chiedere venia per le involontarie omissioni, assicurando comunque di aver
sempre speso energie e tempo per svolgere nel miglior modo possibile le funzioni che mi competevano. Ho visto i molti
attestati di affetto che mi sono stati rivolti sul canale social di Quero e ringrazio tutti per la cortesia usata ed ho risposto
con le parole che trovate anche in questa pagina. Ancora grazie a tutti. Adesso dovrò ritarare i miei obiettivi ed impe-
gni, dato che raggiungere la pensione è solo una tappa che rimodula percorsi ed orizzonti di vita. Non mancheranno
certamente occasioni e tempi per iniziative da intraprendere per la prima volta, per coltivare interessi e studi che prima
beneficiavano di minor tempo, per curare un progetto di vita che ridefinisca condivisioni più profonde del tempo da
passare con i propri affetti. E per venire a discorrere di questo periodico, gestito come un collettivo con Sandro e Silvio,
assistiti e sostenuti da amici prima che corrispondenti, volontari, appassionati a vario titolo per questo prodotto editoria-
le molto locale, ma con l’occhio rivolto anche alla società, confermo che, al momento, non è mia intenzione tirare i remi
in barca. Si sono sommate, purtroppo, alcune difficoltà burocratiche legate da una parte alla gestione del quindicinale,
dall’altra all’impossibilità, per me, di mantenere la tessera di giornalista. Di qui la necessità di fare un passo laterale e
recuperare nuovi compagni d’avventura, folli quanto noi e quanto quelli che ci hanno preceduto nel fondare e lanciare
“Il Tornado”. A Cesare Turra e all’ASD Ponte Tegorzo dobbiamo un sincero ringraziamento per aver accettato di salire
a bordo. Energie fresche che potranno portare buoni frutti nella conduzione del nostro periodico. Superati gli scogli bu-
rocratici, sono convinto che “Il Tornado” potrà tornare a veleggiare in mare aperto, doppiando il quarantennale traguar-
do raggiunto con il 2020. Io intanto, dopo queste righe esplicative, riprenderò l’opera interrotta di catalogazione della
mia biblioteca e, lo prometto, cercherò di risvegliare gli studi di biologia a indirizzo botanico per curare il giardino.
5 CRONACA

Mauro Mazzocco in pensione


dopo 40 anni all’ufficio anagrafe di Quero
di Sandro Curto e Silvio Forcellini
Non riusciamo più a tenerlo fermo, il nostro “comandante” Mauro Mazzocco. Dopo tanti anni
vissuti tranquillamente, negli ultimi mesi è diventato incontrollabile e ne combina una dietro l’altra.
Tralasciando le innumerevoli cene e gite con la classe 1957, ricordiamo il recente matrimonio con
Vanna, le dimissioni da direttore responsabile del Tornado e adesso anche il pensionamento. Col
30 aprile infatti, dopo 40 anni esatti di onorato servizio, Mauro ha lasciato il suo posto di
responsabile dell’ufficio anagrafe di Quero Vas per passare direttamente alle dipendenze
dell’INPS. Un incarico svolto sempre con professionalità e una grande disponibilità verso colleghi
e utenti che in lui hanno trovato sempre soluzioni e consigli dati con garbo ed educazione. Buon
per noi che avrà più tempo da dedicare al nostro giornale nel prossimo futuro. A proposito, la
Redazione, all’unanimità, ha deciso di ripristinare per lui l’incarico di direttore operativo vacante
dal 2000, anno della morte dell’indimenticato Mario Durighello. Lunga e serena pensione, Mauro!

Parlano di noi
Di seguito due ritagli di giornale che, in un certo senso, ci riguardano. Il primo è relativo al pensionamento di Mauro
Mazzocco, per molti anni direttore responsabile del Tornado (dopo Renzo Stefano Mattei e prima di Cesare Turra)
e che ora ricoprirà, all’interno del giornale, la carica di direttore operativo. Il secondo riguarda la morte di Piero
Piccolotto, in cui è evidenziata più volte la sua collaborazione con il Tornado, con articoli simpatici, interessanti e di
spessore, da persona colta e ironica qual era Pierino.

(da “Il Gazzettino” del 1° maggio 2020)

(da “Il Corriere delle Alpi” del 23 marzo 2020)


6 CRONACA

L’addio a due amici del Tornado


di Sandro Curto
Erano personaggi completamente diversi ma, andando a vedere, molte cose li hanno accomunati: l’età, entrambi
avevano da poco passato gli ottanta; l’impegno nel volontariato; erano nostri fedeli abbonati fin dai primi anni; la mi-
litanza, a livello comunale, in “Alleanza Democratica”, la compagine che ha governato Alano dal 1985 al 2011,
l’aggressione nell’ultimo periodo di un male subdolo come l’alzheimer, il ricovero nella casa di riposo di Alano nella
stessa camera e, infine, la morte per coronavirus nel mese di marzo a pochi giorni di distanza.

Ciao Pierino!
Piero Piccolotto, Pierino per gli amici, era nato nel 1936, sca-
polo, aveva lavorato per decenni come impiegato alla Cassa
Edile di Belluno. Persona singolare, a volte amabile conversato-
re, a volte burbero, portato ad un naturale pessimismo ma di
grandi doti morali, di una cultura non comune e di un grande
amore per il suo paese. Fervente socialista, aveva seguito il fra-
tello Orazio, indimenticato sindaco di Alano per oltre un decen-
nio, di due anni più anziano e dotato di una personalità dominan-
te, in tutte le sue avventure politiche, dall’organizzazione delle
Feste dell’Avanti negli anni ‘70 e ‘80 alle campagne elettorali po-
litiche e amministrative dando un grande apporto nelle vittorie di
“Alleanza Democratica” del 1985,1990, 1995 (Orazio) e 1997,
2001 (Luigi Codemo). Morto Orazio e raggiunta la pensione, Pie-
rino ha saputo ritagliarsi un importante ruolo nel volontariato lo-
cale con il Circolo Auser e col Tornado dove ha scritto per anni
articoli molto apprezzati su avvenimenti e personaggi del passato ma anche inventando nuove rubriche come “Au-
serflash” e “StrissiAlanotissia”. Ma il suo capolavoro è stata l’ideazione e la realizzazione dal 1997 dello splendido
presepio subacqueo nella fontana di Piazza Martiri. Nel frattempo non disdegnava qualche discussione politica, di
solito nel negozio del barbiere Agrizzi dove si recava in diversi momenti del giorno e dove ne usciva il più delle volte
brontolando causa le punzecchiature ironiche dell’amico Toni. Ciao Pierino!

Ciao Giorgio!
Giorgio Mazzoni era nato a Roma nel 1938 da madre alanese e padre capitolino (della
“città eterna” gli era rimasto il tifo per la Lazio), sposato con Norma De Paoli di Campo e
padre di tre figli: Francesca, Fabiano e del nostro collaboratore Cristiano. Militare
nell’aereonautica, per servizio aveva girato l’Italia, da Macerata a Otranto, da Novara a
Istrana; raggiunto il pensionamento come maresciallo capo, si era stabilito con la fami-
glia a Campo, paese d’origine della moglie. Negli anni ‘80 si era impegnato in politica
diventando consigliere comunale di Alano dal 1985 al 1990 nelle file di “Alleanza Demo-
cratica” e, per un breve periodo, anche assessore. Ma la sua grande passione era il cal-
cio che lo ha visto impegnato come dirigente per oltre un ventennio, prima nella squadra
locale del Tegorzo, poi direttore sportivo del Segusino e infine nella società S.P. nata
dalla fusione fra Pederobba e Segusino. Ciao Giorgio!

LETTERE AL TORNADO

Pierino…
Ci hai lasciati il 21 marzo, il primo giorno di primavera. Può sembrare un caso ma chi ti conosce sa che questo pe-
riodo era il tuo preferito: ti dilettavi infatti con molto successo nella realizzazione di veri e propri capolavori naturali,
coltivando e mantenendo in modo impeccabile le aiuole e le fioriere presenti nel “brolo”. Una
grande passione era anche quella che dedicavi alle numerose piante presenti nel bellissimo
giardino di famiglia, alle quali avevi applicato una ad una delle piccole targhette per identifi-
carne il nome, la famiglia e l’ordine di appartenenza, trasformando così il luogo in un vero e
proprio arboreto didattico, dove anche le scolaresche di tanto in tanto passavano a trovarti
per ricevere interessanti notizie e nozioni botaniche.
Le tue doti di abile conoscitore del verde però lasciavano spazio ad altre svariate passioni:
eri una mente geniale, così mi piace definirti per riuscire con una parola a rispecchiare la tua persona. Scrittore, fu-
mettista, poeta, giornalista, conoscitore della musica lirica e della pittura e infine, ma senza dubbio non per impor-
7 LETTERE AL TORNADO

tanza, figura legata alla politica d’altri tempi, fedele come tuo fratello Orazio a dei principi e a degli ideali ormai persi
e svaniti che facevano di voi grandi uomini. Sei stato per molte persone, ma soprattutto per la comunità alanese, un
punto di riferimento grazie alla tua cultura a largo raggio e al tuo altruismo che ha sempre caratterizzato ogni tua
azione. Basti pensare alla cura e dedizione che hai impiegato per la realizzazione del presepe subacqueo nella fon-
tana del paese e alla passione con cui intrattenevi e illustravi ai numerosissimi visitatori ogni singola parte di
quell'opera meravigliosa. Credo veramente che siano ormai rare le persone come te, in grado di spaziare in ogni
campo di discussione e abili manualmente nella realizzazione di vere e proprie opere d’arte.
Un doveroso ringraziamento dobbiamo fartelo noi, la tua famiglia, alla quale ti sei sempre dedicato, anche attraver-
so un’altra delle tue grandi passioni: la fotografia. Con i tuoi album di foto hai custodito il ricordo dei bei tempi pas-
sati, soprattutto quello di Orazio, tuo amato fratello, al quale hai dedicato la raccolta di vignette e disegni per portare
a conoscenza anche il suo lato artistico. Insomma, cosa dire per concludere questo breve ritratto di te, Pierino: sicu-
ramente un grande grazie per le mille giornate passate insieme, tra gioie e battibecchi, e un in bocca al lupo per i
grandi progetti che coltiverai in altri giardini, visto che la stagione è appena iniziata.
Andrea Piccolotto

COME ERAVAMO

Accadde nel 2000


a cura di Sandro Curto
IL TORNADO SBARCA A CUBA Con questo titolo, sul Tornado n. 377 del 1°
aprile 2000, viene pubblicata la foto dei due redattori Sandro Curto e Silvio
Forcellini in visita al Centro Internazionale della Stampa all’Avana. La notizia
sarà poi ripresa nei giorni seguenti dal quotidiano “Il Corriere delle Alpi”.
DECESSI Muore a 78 anni il professore Iginio Dal Canton, laureato in lingue,
insegnante e poi preside nelle scuole medie di Alano e Quero, corrispondente
del Gazzettino, più volte consigliere comunale, assessore, sindaco di Alano
agli inizi degli anni ‘60, medaglia d’oro dell’Associazione Donatori Volontari di
Sangue della quale fu presidente della sezione alanese. Altro lutto ad Alano
con la scomparsa a 84 anni di Francesco Pisan (“Chechi Pinte”), presidente
della locale Associazione Combattenti e Reduci. A Fener, a distanza di pochi
giorni l’uno dall’altra, muoiono i coniugi Armando e Bianca Virginia Zago. Ar-
mando, noto imprenditore del Feltrino, era stato per decenni valido collaborato-
re della Pro Loco di Fener nella quale aveva ricoperto anche la carica di vice-
presidente.

Fener, Villa Gemma negli anni Trenta


a cura di Silvio Forcellini
A Fener l’abbiamo sempre chiamata Villa Vidal, dal nome della famiglia titolare del celebre marchio e proprietaria
dell’immobile adiacente alla chiesa di San Michele. Fu infatti Angelo Vidal (nonno dell’attuale proprietario Massimo
Vidal) ad acquistarla dai conti Loredan e a ribattezzarla subito dopo Villa Gemma in onore dell’amatissima consorte
dalla quale ebbe ben nove figli. Nelle due foto, come si presentava negli anni Trenta Villa Gemma, oggi completa-
mente ristrutturata. Una curiosità: nei prati circostanti ha “scorrazzato” negli anni Settanta il celeberrimo cavallo
bianco della pubblicità dell’azienda di famiglia.
8 LETTERE AL TORNADO

Il saluto al dottor Mario Stefan


Il saluto al dottor Mario
a cura dell’Amministrazione Stefan
comunale di Alano

Il saluto al dottor Mario anniStefan


a cura dell’Amministrazione
La fine del 2019 ha visto il pensionamento del dottor Stefan, percomunale
circa 40 di Alano
anni medico di famiglia ad Alano. Come
Amministrazione avremmo
La fine del 2019 ha voluto ringraziare
visto il pensionamento del ildottor
dottorStefan,
Stefanper
in circa
sala 40
consiliare con tutti
medico gli onori
di famiglia ad del caso,
Alano. ma
Come
l’emergenza dovuta
Amministrazione al coronavirus
avremmo voluto non ha purtroppo
ringraziare permesso
il dottor questo
sala momento;
Stefan comunale
in consiliare lo facciamo
con tutti gli dalle
onoripagine del Tor-
del caso, ma
nado. Caro dottor Stefan, hai
a cura
appeso
dell’Amministrazione
“il camice al chiodo” con la fine del
di Alano
2019. Il tuo è stato un servizio continuativo
l’emergenza dovuta al coronavirus non ha purtroppo permesso questo momento; lo facciamo dalle pagine del Tor-
a
Lafavore
nado.fineCaro
deldella
2019 nostra
dottor ha comunità;
visto
Stefan, ilhai il medico
pensionamento
appeso di del
famiglia
“il camice è Stefan,
dottor la persona
al chiodo” con per che
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la fine forse
del40 più Ildi
anni
2019. ogni
medico
tuo altra entra
di famiglia
è stato nelle case,
ad Alano.
un servizio bussa
Come
continuativo
a mille porte
Amministrazione e conosce
avremmo la storia
volutoprofonda dei
ringraziare suoi
il pazienti.
dottor Sei
Stefan stato
in una
sala ricchezza
consiliare che
con si
tutti
a favore della nostra comunità; il medico di famiglia è la persona che forse più di ogni altra entra nelle case, bussa è addentrata
gli onori delnelle
caso,radici
ma
della nostra
l’emergenza comunità.
dovuta al Hai seguito,
coronavirus curato
non ha ed ascoltato
purtroppo con saggezza
permesso questo ed attenzione
momento; lo i tuoi
facciamo
a mille porte e conosce la storia profonda dei suoi pazienti. Sei stato una ricchezza che si è addentrata nelle radici pazienti,
dalle compresi
pagine del quelli
Tor-
più fragili
nado.
della Caro
nostradella
dottorcasa
comunità. di riposo.
Stefan,
Haihai E’ concurato
appeso
seguito, un sentimento
“il camice di profonda
al chiodo”
ed ascoltato con
con lagratitudine
fine del
saggezza che Ilti tuo
ed2019.
attenzione porgiamo
èi stato ilun
nostro grazie,
servizio
tuoi pazienti, anche a
continuativo
compresi quelli
nome
a
piùfavoredi tutta
fragili dellalanostra
della comunità
casa alanese.
dicomunità;
riposo. Buona
E’il con
medico pensione!
di famiglia di
un sentimento è la personagratitudine
profonda che forse chepiù di ogni altrailentra
ti porgiamo nostro nelle case,
grazie, bussa
anche a
a millediporte
nome tutta elaconosce
comunitàlaalanese.
storia profonda dei suoi pazienti. Sei stato una ricchezza che si è addentrata nelle radici
Buona pensione!
Ripresi i lavori sulla strada
della nostra comunità. Hai seguito, curato ed ascoltato con saggezza ed attenzione i tuoi pazienti, compresi quelli

Ripresi i lavori sulla strada


più fragili della casa di riposo. E’ con un sentimento di profonda gratitudine che ti porgiamo il nostro grazie, anche a

che porta a malga Doc


nome di tutta la comunità alanese. Buona pensione!

che
Ripresi porta
i lavori a malga
a cura dell’Amministrazione sulla diDoc
comunale strada Alano

che
Inaquesti
porta a malga Doc
cura dell’Amministrazione comunale
giorni sono ripresi, dopo una pausadi Alano
dovuta
all’emergenza coronavirus, i lavori sulla strada SP 10
In questi giorni sono ripresi, dopo una pausa dovuta
che portadell’Amministrazione
all’emergenza
a cura a malga Doc. E’ un
coronavirus, intervento
i lavori chedilaAlano
sulla strada
comunale Ammi-
SP 10
nistrazione ha fortemente voluto ed
che porta a malga Doc. E’ un intervento che la Ammi- a cui “lavora” da
In
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d’anni. sono
Sono ripresi,
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nistrazione ha fortemente voluto ed a cui “lavora” da pausa con dovuta
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all’emergenza
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Provincia
Sono perstatifar i lavori sulla strada
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che
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viabilitàmalga
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siamo E’ un
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a far inserire
genti della Provincia per far conoscere la situazione che la
questoAmmi- in-
nistrazione
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abbiamo messa ci èinmolto
potuto ca-
sicurez-
toccare
za, con la realizzazione di un ra perché
concordolo èI la
mano.laterale via econsistono
lavori che
posa porta alle
nellanostre
di nuove barriere,
messa malghe,
indelle che
aree più esposte e dei versanti
sicurez-
che presentano
za, con più pericolosità;
la realizzazione cerchiamo
di un in questi
cordolo di valorizzare
punti elaposa
laterale nel
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di sarà
nuove modo
leggermente
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allargata
delle aree conesposte
un miglioramento del-
e dei versanti
la
chesezione stradale.
presentano I lavori, isalvo
più pericolosità; cui in
risultati
questi negli
imprevisti,punti ultimi annisarà
termineranno
la strada abbiamo potuto
conleggermente
la fine toccare
di giugno; chiediamo
allargata pertanto di portare
con un miglioramento del-
pazienza
la sezioneagli amantiI della
stradale. con
lavori,montagna
salvomano. edI ailavori
imprevisti, consistono
proprietari
termineranno nella
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con lamessa
avremo diingiugno;
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fine deichiediamo
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di portare
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in consicurezza.
tutta
pazienza laagli
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della un cordolo
Il vicesindaco, insieme
ed laterale e posa
aialproprietari
sindaco di nuove
diterrieri,
Possagno, barriere,
avremo alla delle
di Cavaso aree
fineeddeia un più esposte
assessore
lavori una e dei
del
strada versanti
Comune
percorribiledi
che presentano
Pederobba,
in tutta sicurezza.più pericolosità;
a varioIl titolo in
interessati
vicesindaco, questi punti
alla strada
insieme la strada
SP 141,
al sindaco sarà leggermente
ha avuto un
di Possagno, incontroed
di Cavaso allargata
in a con
Provincia un miglioramento
di Treviso
un assessore del-
con il pre-
del Comune di
la sezione
sidente
Pederobba, stradale.
Marcon,
a vario I lavori,
il quale
titolo ha salvo
interessati imprevisti,
assicuratoalladei termineranno
piccoli
strada 141, ha con
SP interventi perlamigliorare
avuto fineincontro
un di giugno;e in chiediamo
mettere di pertanto
in sicurezza
Provincia di portare
Trevisoalcuni
con il tratti
pre-
pazienza
della
sidente agli amanti
provinciale
Marcon, che dellahamontagna
verranno
il quale eddei
effettuati
assicurato ai proprietari
nel breve terrieri,per
piccoliperiodo.
interventi avremo alla fine
migliorare dei lavoriinuna
e mettere strada percorribile
sicurezza alcuni tratti
in tutta sicurezza. Il vicesindaco, insieme al
della provinciale che verranno effettuati nel breve periodo.sindaco di Possagno, di Cavaso ed a un assessore del Comune di
Mascherine al Comune dalla comunità cinese
Pederobba, a vario titolo interessati alla strada SP 141, ha avuto un incontro in Provincia di Treviso con il pre-

Mascherine al Comune dalla comunità cinese


sidente Marcon, il quale ha assicurato dei piccoli interventi per migliorare e mettere in sicurezza alcuni tratti
della provinciale che verrannoaeffettuati nel breve periodo. comunale di Alano
cura dell’Amministrazione

Mascherine al Comune dalla comunità cinese


a cura dell’Amministrazione comunale
La mattina dell’8 maggio dilaAlano
giunta comunale ha incontrato una
delegazione di cittadini cinesi
La mattina dell’8 maggio la giuntache comunale
hanno donato alla Ammini-
ha incontrato una
strazione 5.000
delegazione
a cura dell’Amministrazione mascherine
di cittadini
comunale cinesi
di chirurgiche
Alano che hannoe donato che hanno alla voluto
Ammini- in
questo momento di emergenza far sentire
strazione 5.000 mascherine chirurgiche e che hanno voluto in la loro vicinanza e
La mattina
ringraziare dell’8
la maggio
comunità la giunta
alanese comunale
per averli
questo momento di emergenza far sentire la loro vicinanza e ha
accoltiincontrato
e averli una
fatti
delegazione
sentire parte
ringraziare ladi
di cittadini
essa. Il cinesi
comunità sindaco
alanese che hanno
e la
per donato
giunta,
averli alla
per questo
accolti Ammini-
e averli gesto
fatti
strazione
di 5.000
solidarietà che mascherine
non passa chirurgiche
inosservato ee che
al
sentire parte di essa. Il sindaco e la giunta, per questo gesto hanno
quale vavoluto in
attribui-
questo
to un momento
grande di
plauso emergenza
per la far
disponibilità sentire la
messa
di solidarietà che non passa inosservato e al quale va attribui- loro
in vicinanza
campo e
dai
ringraziare
nostri la
concittadinicomunità
cinesi,alanese
ricevendo per averli
questo
to un grande plauso per la disponibilità messa in campo dai accolti
importantee averli
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nostri necessario Il sindaco
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convivialità.
alla fine di Questicinesi,
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emergenza questoesserci
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dotazione alle Questipresidio
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in
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questo periodo di emergenza, ai dipendenti comunali, questa
alla casa
dotazione alle di comunità
riposo
associazioni elocali,
e alle liforze
hanno cheringraziati
dell’ordine.
tanto hanno con l’augurio
fatto in
che alla
questo periodo di emergenza, ai dipendenti comunali, allafine
casadi di
questa
riposoemergenza
e alle forzepossa esserci un momento
dell’ordine.
di convivialità. Questi dispositivi di protezione saranno dati in
dotazione alle associazioni locali, che tanto hanno fatto in
questo periodo di emergenza, ai dipendenti comunali, alla casa di riposo e alle forze dell’ordine.
9 COME ERAVAMO

Quero: i 30 anni della sala delle associazioni


di Claudio Dal Pos

In questi giorni di “clausura forzata = io resto a casa”


causa il coronavirus, o Covid 19, credo che molti
abbiano più o meno rovistato tra le proprie stanze per
risistemare e passare il tempo. Magari trovando vecchi
ricordi, e andare con la mente al tempo passato.
Ebbene così facendo ho trovato qualcosa che avevo
proprio dimenticato. La bozza della pergamena che poi
è stata messa nel calcestruzzo che fa da base alla sala
delle associazioni. La mente corre a 30 anni fa quando,

sabato 6 luglio del 1989, ebbero inizio i lavori di


costruzione. Lavori che i volontari effettuavano il sabato e
le domenica poiché in tanti ancora erano al lavoro. Ore di
sudore, ma anche di piacere nello stare assieme per una
cosa condivisa, ore tra una betoniera e l'altra, tra una
battuta e l'altra. Sono trascorsi 30 anni dalla
inaugurazione del 25 marzo del 1990. La sala li porta ancora bene, merito anche di coloro che in passato di tanto in
tanto si prodigavano per il mantenimento, ma che ora avrebbe bisogno di un ripasso. Tanta gente vi è entrata e ne ha
usufruito in questi anni, tanta gente la ha apprezzata, ha persino visto diverse riunioni del consiglio comunale. E' stata
sicuramente una buona intuizione quella avuta allora dal Sindaco Mauro Miuzzi. Mi ricordo ancora molto bene quella
volta che mi chiamò per farmi partecipe dell'idea “Gli Alpini stanno smantellando i prefabbricati del terremoto del Friuli,
puoi fare da tramite per averne uno da disporre per la nostra comunità?” Così è partita e si è concretizzata “la sala
delle associazioni”. Riporto anche le ore di lavoro effettuate per la realizzazione: 1703, pari a 212 giorni lavorativi.

CRONACA

Specia Giulia:
una laurea via Skype
Giulia, figlia del querese Valter Specia e nipote di Duilio, della cui
scomparsa diamo conto in altra parte del periodico, si è laureata il 16
marzo scorso presso l’Università di Trento in Scienze e Tecnologie
Biomolecolari.
Il particolare momento che stiamo vivendo l’hanno costretta a
sperimentare la discussione della tesi di laurea non in presenza, per
ragioni di sicurezza visto che in quei giorni il Coronavirus si stava già
dimostrando aggressivo. Giulia ha svolto la sua prova in teleconferenza,
utilizzando gli attuali, moderni strumenti di comunicazione a distanza,
dando prova di saper superare le difficoltà. La novità della prova a
distanza non le ha impedito di portare a termine un percorso di studi
brillante, che ha reso orgogliosi i genitori, i nonni e tutti i famigliari.
10 LETTERE AL TORNADO

Area verde a Cuniol


di Roberto Forcellini
Anche il piccolo borgo di Cuniol ora può vantare la propria
area verde all’incrocio della strada provinciale per Alano di
Piave e il ponticello di ingresso al borgo stesso. Com’è ben
visibile nella foto, i due operai del Comune di Alano hanno
ultimato l’opera ponendo in essere un tabellone per le affis-
sioni ed un cestino per contenere piccoli rifiuti dei passanti.
Hanno ben spianato l’area togliendo alcuni arbusti verso il
torrente adiacente, posto un cordone a delimitazione dell’a-
rea, livellato il terreno e messo a dimora 6 piante che poi
con il tempo daranno riparo con le proprie fronde a coloro
che vi sosterranno brevemente. In questo modo è stata
realizzata un’opera di abbellimento ambientale che rende
più decoroso l’accesso al piccolo borgo. Più avanti, quando
l’erba avrà coperto definitivamente tutta l’area, vi sarà po-
sta anche una panchina per
dare modo ai viandanti di so-
stare durante le loro passeg-
giate in un luogo decoroso
ed ombreggiato. È sicura-
mente da fare un plauso ai
due operatori ecologici co-
munali per la cura che hanno
dedicato nel realizzare que-
st’opera, che arricchisce la
zona da tempo lasciata un
po’ a se stessa. Per vederla
nel suo insieme e completa-
ta dovremmo aspettare an-
cora un po’ di tempo ma già
ora è possibile dare un buon
voto alla sua realizzazione.

ATTUALITÀ

La proposta di Fabrizio Bernardi


Due asteroidi intitolati alla Protezione Civile e al Sistema sanitario italiano
segnalazione di Tristano dal Canton. Tratta da: http://www.pisatoday.it/ del 9 aprile
Lo definiscono astronomo pisano, ma è Quero il luogo delle sue radici!
Intitolare un asteroide alla Protezione Civile e un altro a tutti i medici e infermieri impegnati a fronteggiare l'emergenza
Coronavirus. E' la proposta di cui si è fatto promotore nei giorni scorsi l'astronomo pisano Fabrizio Bernardi insieme
all'astrofila di Montelupo Fiorentino Maura Tombelli, quest'ultima nota nell'ambiente per essere la donna italiana ad
aver scoperto il maggior numero di asteroidi.
"L'idea - spiega Bernardi - è quella di dedicare due asteroidi, che ho scoperto personalmente nel 2002, uno alla Pro-
tezione Civile e uno a tutto il Sistema sanitario italiano che,
con il proprio coraggio, impegno continuo, professionalità e
generosità, ha un ruolo cruciale durante questa emergenza.
Ho voluto coinvolgere tutta la comunità astronomica italiana,
quindi professionisti e amatori, chiedendole di sostenere
questa mia proposta per dare un segno di stima e affetto a
chi in questo momento sta dando l'anima per questo Pae-
se".
La richiesta è stata inoltrata al CSBN (Comitato internazio-
nale sulla nomenclatura dei corpi minori) che dovrà ora valu-
tare la proposta. "Il Comitato - prosegue Bernardi - è forma-
to da esperti e ricercatori ed opera per conto dell'Unione
astronomica internazionale valutando le proposte di intitola-
zione di questi corpi celesti. Generalmente ci mette un po' di tempo ad esprimersi ma, vista la situazione, abbiamo
chiesto alla presidente di accelerare i tempi: spero che in un paio di mesi la proposta possa essere ufficialmente accet-
tata".
Ma come si scopre un asteroide?. "Si punta il telescopio in una zona di cielo - spiega Bernardi - e la si fotografa. Il
procedimento viene ripetuto per 3/4 volte consecutive, a distanza di alcuni minuti una dall'altra. A questo punto si so-
vrappongono gli scatti e se non si notano spostamenti nei corpi celesti allora vuol dire che abbiamo fotografato delle
stelle. Se invece si notano degli spostamenti, è possibile che si tratti di asteroidi. Ovviamente bisogna procedere con
ulteriori accertamenti. Una volta certi che si tratti di un asteroide ci si mette in contatto con il Minor Planet Center, l'ente
che per conto dell'Unione astronomica internazionale, si occupa della catalogazione dei corpi celesti, per verificare se
si tratta di una nuova scoperta o se qualcuno è invece arrivato prima di noi. Se è la prima volta che l'asteroide viene
osservato si può proporre un nome. A questo punto si riunisce il Comitato che approva o meno la proposta di intitola-
zione. Si tratta di un processo lungo che può richiedere anche diversi anni".
11 CRONACA

La morte di Oddone De Faveri


La morte di diOddone Sandro Curto
De Faveri
Ha potuto Lagodersi morte
la pensione solodiperdadiOddone
Sandro
poco tempo il nostro De
Curto abbonato Faveri
di Alano Caterino “Od-

La morte diperOddone,
Oddone
una feroce malattiaDe Faveri
done” De Faveri, classe 1955, colpito
Ha potuto godersi la pensione solo perdipoco una feroce
tempo malattia
il nostro che lo
abbonatoha portato
di Alanoalla morte nel
Caterino gi-
“Od-
ro di qualche mese. Era uno sportivo, Sandro
Oddone, Curto
che amava la montagna, le passeggiate, la bici-
done” De Faveri, classe 1955, colpito da che lo ha portato alla morte nel gi-
cletta
Ha ma che
ro dipotuto non disdegnava
godersi
qualche mese. laEra
pensione una
solopuntatina
uno sportivo, poco altempo
bar
che per una la
il nostro
amava partita a scopa
abbonato
montagna, con
dileAlanogli amici olaqual-
Caterino
passeggiate, “Od-
bici-
che
done”discussione
cletta Deche
ma di classe
Faveri,
non politica1955,
disdegnava localecolpito
una di Sandro
o nazionale,
da unaal
puntatina barCurto
argomento
feroce dalpartita
malattia
per una quale
che loera
a hasempre
conattratto.
portato
scopa alla morte
gli amiciLascia
onel la
gi-
qual-
moglie
ro
chedi Giannina
qualche
discussione e ipolitica
mese.
di figli
Era Elena
uno ed oErmanno.
sportivo,
locale Oddone,
nazionale, che amava
argomento dalla montagna,
quale era le passeggiate,
sempre attratto. la bici-
Lascia la
Ha potuto godersi la pensione solo per poco tempo il nostro abbonato di Alano Caterino “Od-
cletta
moglie ma che non
Giannina e disdegnava
i figli Elena una
ed puntatina
Ermanno. al bar per una partita a scopa con gli amici
done” De Faveri, classe 1955, colpito da una feroce malattia che lo ha portato alla morte nel gi- o qual-
che
La morte di Paolino Mondin
ro didiscussione di politica
qualche mese. Era uno locale o nazionale,
sportivo, argomento
Oddone, che amavadallaquale era sempre
montagna, attratto. Lascia
le passeggiate, la
la bici-

La morte di oPaolino Mondin


moglie Giannina
cletta ma che none idisdegnava
figli Elena edunaErmanno.
puntatina al bar per una partita a scopa con gli amici o qual-
che discussione di politica locale nazionale,
di Sandro Curtoargomento dal quale era sempre attratto. Lascia la

Durante la Settimana Santa La morte


è deceduto di
nella sua Paolino
moglie Giannina e i figli Elena ed Ermanno.
di Sandro
casa Curto
di Colmirano, Mondin
dopo lunga malattia,

Paolino Mondin, classeLa 1936. morte di Paolino


nella seconda metàMondin
Paolino Mondin, classe 1936. Emigrato in
Durante la Settimana Santa è deceduto nella sua Svizzera nella
casa di seconda metà
Colmirano, dopodegli annimalattia,
lunga ’50, era
rientrato in Italia per trovar posto alla Silma di di Sandro
Alano dove Curto
era rimasto fino alla pensione in
Emigrato in Svizzera degli anni ’50, era
qualità di
Durante la
rientrato capo. Appassionato
in Settimana
Italia per trovar di
Santaposto montagna,
è deceduto alpino,
nella
alla Silma di sua
Alano a lungo
casa nel
di era
dove consiglio
Colmirano,
rimasto dopodel “Valderoa”
lunga
fino alla del
malattia,
pensione in
quale
Paolino
qualità era stato anche
diMondin,
capo. classevicecapogruppo
Appassionato1936.diEmigrato di Angelo
montagna, in Svizzeradi
alpino, Sandro
Geronazzo,
anella Curto
Paolino
lungoseconda
nel è stato
metà
consiglio del più
degli volte’50,
anni
“Valderoa”consi-
era
del
gliere era
quale comunale
rientrato in Italia
stato e
per
ancheassessore
trovar del alla
posto
vicecapogruppo Comune
Silma
di didi Alano
Angelo Alano edove
consigliere
Geronazzo, era della
rimasto
Paolino è Comunità
fino
stato alla
più Montana
pensione
volte in
consi-
Durante lail Settimana
Feltrina; Santa
suo Appassionato
impegno è deceduto
politico nelle nella sua casa
filedialpino,
della di Colmirano,
Democrazia Cristianadopoè lunga
sempremalattia,
stato
qualità
gliere di capo.
comunale
Paolino Mondin, e assessore
classe sociale di
del montagna,
Comune
1936. Emigrato Alano
in Svizzera aelungo nel
consigliere
nellaultimi
secondaconsiglio
della
metà del “Valderoa”
Comunità
degli del
Montana
annidalla
’50, ma-
era
all’insegna
quale erain
Feltrina; della
ilstato dottrina
suo anche
impegno della
vicecapogruppo
politico chiesa.
nelle file diAnche
di Angelo negli
Geronazzo,
della Democrazia tempi,
Paolino èpur
Cristiana provato
stato più
èalla volte consi-
sempre stato
rientrato
lattia, era Italia
sempre per trovar posto alla Silma Alano dove era rimasto fino pensione inil
gliere
qualità comunale
all’insegna
di capo. e attento
assessore
della Appassionato
dottrina alla vita
socialedel
di
amministrativa
Comune
della chiesa.dialpino,
montagna,
e politica
Alano
Anche elungo
negli
a
tenendosi
consigliere
ultimi
nel tempi, informato
della
consigliopurComunità
provato
del
attraverso
Montana
dalla
“Valderoa” ma-
del
Tornado,
Feltrina; isempre
quotidiani e la televisione. Lascia
file la moglie Giovanna, il figlio Roberto, la sorella
lattia,
quale
Susanna.era ilstato
era suo anche
impegno
attento politico
alla nelle
vita amministrativa
vicecapogruppo di Angelo della Democrazia
e politica
Geronazzo, Cristiana
tenendosi
Paolino statoè più
èinformato sempre statoil
attraverso
volte consi-
all’insegna
Tornado, i della dottrina
quotidiani e lasociale della
televisione. chiesa.
Lascia Anche
la negli
moglie ultimi
Giovanna, tempi,
gliere comunale e assessore del Comune di Alano e consigliere della Comunità Montana il pur
figlio provato
Roberto, dalla
la ma-
sorella
lattia,
Feltrina; il suo impegno politico nelle file della Democrazia Cristiana è sempre statoil
Susanna.era sempre attento alla vita amministrativa e politica tenendosi informato attraverso
Tornado,
Altri decessi nel Comune di Alano
all’insegnai quotidiani
della dottrinae lasociale
televisione. Lascia la
della chiesa. moglie
Anche Giovanna,
negli il figlio
ultimi tempi, purRoberto, la sorella
provato dalla ma-

Altri decessi la nel Comune dila Alano


Susanna.
lattia, era sempre attento alla vita amministrativa e politica tenendosi informato attraverso il
Tornado,
Ad Alano iGiovanna
quotidiani e la televisione.
Mazzier Lascia
vedova Dalla moglie
Favera di 96Giovanna, il figlio
anni; Lucia MazzierRoberto,
vedova sorella (“Tremili”) di 97 anni,
Rizzotto
Susanna.
Amedea
Ad AlanoPeterle
ria, pensione
Amedea
Altri
vedova
Giovanna
“Cucina
Peterle
Mazzierdecessi
Mozzelin,
Italia”;
vedova
vedova classe
Dirce Dal
Mozzelin,
Dalla1923,
Bon1923,
classe
nel
Favera
vedova
nota
di 96
Amante
nota
Comune
peranni;
aver Lucia
per aver
gestitoMazzier
di 90 anni;per
gestito
di
per decenni,
vedova
a Fener Paolo
decenni,
Alano
colRizzotto
marito Defendi,
colMarzaro
(“Tremili”)il di
di 78 anni
marito Defendi,
bar,97tratto-
anni,
e Santina
il bar, tratto-
(“Tina”)
Ad
ria,
81
Alano Morao
pensione
(“Tina”) Altri
vedova
Giovanna
“Cucina
anni. Morao
Amedea
Mazzier
Peterlevedova decessi
Balzan,
Italia”;
vedovaBalzan,
classe
vedova
Dirce
Mozzelin,
1922;
DalDalla
classe
classe in nel
in Belgio
Bon Favera
vedova
1923,
1922; il Comune
96il anni;
diAmante
nota per
Belgio
nostro abbonato
di Lucia
90 Mazzier
anni;
aver gestito
nostro abbonato
a Fener
di
Giovanni
vedova
Paolo
per Giovanni
decenni, Alano
Franzoia,
col
Marzarooriginario
Rizzotto (“Tremili”)
di 78 anni
marito originario
Franzoia,
didieAlano,
Defendi, ildibar,
97
Santinadi
anni,
tratto-
Alano, di
ria,anni.
81
Ad pensione
Alano “CucinaMazzier
Giovanna Italia”; Dirce
vedovaDalDalla
Bon Favera
vedova Amante
A di
tutte di Lucia
90 anni;
le famiglie
96 anni; a Fener
interessate
Mazzier Paolo Marzaro(“Tremili”)
le condoglianze
vedova Rizzotto di 78 anniRedazione
della die 97
Santina
anni,
(“Tina”) Morao vedova Balzan, classe 1922; in
Amedea Peterle vedova Mozzelin, classe 1923, nota Belgio il nostro
perleaver abbonato Giovanni
gestitointeressate
per decenni, Franzoia, originario
col marito Defendi, di Alano, di
A tutte famiglie le condoglianze dellailRedazione
bar, tratto-
81
ria,anni.
pensione “Cucina Italia”; Dirce Dal Bon vedova Amante di 90 anni; a Fener Paolo Marzaro di 78 anni e Santina
(“Tina”) Morao vedova Balzan, classe 1922; in Belgio il nostro
A tutte abbonato
le famiglie Giovanni
interessate Franzoia, originario
le condoglianze della di Alano, di
Redazione

Neri Gelisio compie 98 leanni


81 anni.

Neri Gelisio compie


A tutte
98 anni
le famiglie interessate condoglianze della Redazione

Neri Gelisio compie 98 anni


LETTERE AL TORNADO

Neri Gelisio compie 98 anni

Lo scorso 25 gennaio ha compiuto 98


anni Neri Gelisio,
Lo scorso di Uson,
25 gennaio nelle foto
ha compiuto at-
98
torniato dall’affetto dei suoi cari.
anni Neri Gelisio, di Uson, nelle foto at-
Lo scorso
torniato 25 gennaio
dall’affetto ha cari.
dei suoi compiuto 98
anni Neri Gelisio, di Uson, nelle foto at-
torniato
Lo scorsodall’affetto dei suoi
25 gennaio ha cari.
compiuto98
anni Neri Gelisio, di Uson, nelle foto at-
torniato dall’affetto dei suoi cari.
12 CRONACA

Fener,
Fener, nuova
nuova illuminazione
illuminazione alla alla Croce
Croce del
del Piajo
Piajo
di Silvio Forcellini
di
di Silvio
Silvio Forcellini
Forcellini
Quattro anni fa (per la precisione, venerdì 25 marzo
Quattro
Quattro anni fa (per la
la precisione, venerdì 25 25 marzo
2016 alleanni
ore fa
19.09, (per non precisione,
a caso il Venerdì venerdì Santo)marzo
ave-
2016
2016 allealle ore 19.09, non a
ore 19.09,all’illuminazione caso
non a caso il Venerdì il Venerdì Santo) ave-
Santo) della
ave-
vano provveduto permanente
vano
vano provveduto
provveduto all’illuminazione
all’illuminazione permanente della della
croce in ferro che dal Piajo sovrastapermanente la frazione di Fe-
croce
croce in
in ferro
ferro che
che dal Piajo
Piajo sovrasta
dal nell’aprilesovrasta la frazione di Fe-
ner, croce inaugurata 1984 la frazione
e che avevadi pre-
Fe-
ner,
ner, croce inaugurata nell’aprile 1984 e che aveva pre-
so a croce
sua voltainaugurata
il postonell’aprile
di una croce 1984inelegno che aveva pre-
benedetta
so
so a sua
sua volta
adicembre ilil posto
volta1949 posto di
di una croce
croce in
una vescovo in legno
legno benedetta
benedetta
nel dall’allora di Padova Giro-
nel
nel dicembre 1949 dall’allora vescovo di
di Padova eGiro-
Padova
lamodicembre
Bortignon 1949 e poidall’allora
“abbattuta” vescovo dalle intemperie Giro-
da-
lamo
lamo Bortignon
Bortignon e
e poi
poi “abbattuta”
“abbattuta” dalle intemperie e da-
gli attacchi del tempo. Da allora il dalle gruppo intemperie
“Fener IeGio- da-
gli
gli attacchi
attacchi del
del tempo.
tempo. Da
Da allora
allora ilil gruppo
gruppo “Fener
“Fener II Gio-
Gio-
vani” provvede costantemente alla sua manutenzione.
vani”
vani” provvede costantemente alla
allasi sua manutenzione.
Visti i provvede
molti problemi costantemente
tecnici che sua
sono manutenzione.
riscontrati lo
Visti
Visti ii molti
molti problemi
problemi tecnici
tecnici che
che si
si sono
sono riscontrati
riscontrati lo
lo
scorso inverno, in questi ultimi mesi sono stati sostituiti
scorso
scorso inverno,
inverno, in
in questi
questi ultimi
ultimi mesi
mesi sono
sono stati
stati sostituiti
sostituiti
la batteria, la centralina, i led e il pannello fotovoltaico
la batteria,
la che
batteria, la
la centralina,
centralina, ii led
led e
edel ilil pannello
pannello fotovoltaico
fotovoltaico
necessari alla illuminazione, con una spesa non indifferente ha prosciugato la cassa gruppo (solitamente
necessari
necessari alla
alla illuminazione,
illuminazione, con
con una
una spesa
spesa non
non indifferente
indifferente che
che ha
ha prosciugato
prosciugato la
la cassa
cassa del
del gruppo
gruppo (solitamente
(solitamente
alimentata dai proventi delle varie iniziative proposte - il pic-nic alla Croce del Piajo, la cena “de quéi da Fener” -
alimentata
alimentata dai
dai proventi
proventi delle varie
varie iniziative proposte -- ilil pic-nic alla
alla aCroce del Piajo, la
la cena “de quéi da Fener”
Fener” a--
che al momento, per i delle
noti motivi,iniziative
sono stateproposte
giocoforza pic-nic
rinviate Croce
data del da Piajo,
destinarsi). cenaIn “de ogniquéi caso,da grazie
che
che al
al momento,
momento, per
per ii noti
noti motivi,
motivi, sono
sono state
state giocoforza
giocoforza rinviate
rinviate a
a data
data da
da destinarsi).
destinarsi). In
In ogni
ogni caso,
caso, grazie a
grazie a
quest’ultimo intervento, ora la croce è ritornata ben visibile, sia da Fener che dai paesi limitrofi.
quest’ultimo
quest’ultimo intervento,
intervento, ora
ora la
la croce
croce èè ritornata
ritornata ben
ben visibile,
visibile, siasia da
da Fener
Fener cheche dai dai paesi
paesi limitrofi.
limitrofi.

RASSEGNA STAMPA
L’obiettivo erano i soldi: rubati 400 euro al luogo sacro, rimasto aperto per i fedeli
L’obiettivo
L’obiettivo erano
erano ii soldi:
soldi: rubati
rubati 400
400 euro
euro al
al luogo
luogo sacro,
sacro, rimasto
rimasto aperto
aperto per
per ii fedeli
fedeli
Furto
Furto di
di offerte
offerte a
a Quero:
Quero: «Basta,
«Basta, ora
ora chiudo
chiudo la
la chiesa»
chiesa»
QUERO VAS. I ladri non si fermano nemmeno con il “lockdown” e, approfittando delle strade deserte, agiscono in-
QUERO VAS.
QUERO VAS. II ladri
ladri non
non sisi fermano
fermano nemmeno con con ilil “lockdown”
“lockdown” e, e, approfittando delle delle strade deserte,
deserte, agiscono
agiscono in- in-
disturbati: rubano le offerte in chiesa.nemmeno Un colpo da poco meno di 400approfittando
euro quello messostrade a segno ai danni della par-
disturbati: rubano
disturbati: rubano le le offerte
offerte in in chiesa.
chiesa. Un Un colpocolpo da da poco poco meno
meno di di 400
400 euro
euro quello
quello messo
messo a a segno
segno ai ai danni
danni della
della par-
par-
rocchia di Quero. Ma molto più delle cose materiali, hanno rubato un immenso valore spirituale: la possibilità di pre-
rocchia di
rocchia di Quero.
Quero. Ma Ma molto
molto piùpiù delle
delle cose cose materiali, hanno hanno rubato
rubato un un immenso
immenso valorevalore spirituale: la la possibilità
possibilità di di pre-
pre-
gare in chiesa in questa pandemia, che oramateriali, non c’è più. È stato lo stesso parroco, don spirituale:
Alessio Cheso, a comunicare
gare in
gare in chiesa
chiesa in in questa
questa pandemia,
pandemia, che che ora ora non non c’èc’è più.più. ÈÈ stato
stato lo
lo stesso
stesso parroco,
parroco, don don Alessio
Alessio Cheso,
Cheso, a a comunicare
comunicare
ai fedeli il furto messo a segno, tramite il bollettino pubblicato ieri. L’intrusione lo ha costretto infatti a prendere la
ai fedeli
ai fedeli il furto
furto messo
messo a segno,
segno, tramitetramite ilil bollettino
bollettino pubblicato
pubblicato ieri.ieri. L’intrusione
L’intrusione lo lo ha
ha costretto
costretto infatti
infatti a prendere
prendere la la
decisioneil di chiudere laachiesa, che era rimasta aperta per i fedeli che desiderassero, singolarmente ea con tutti i di-
decisione di
decisione di chiudere
chiudere la la chiesa,
chiesa, che che era era rimasta
rimasta aperta aperta per per ii fedeli
fedeli che
che desiderassero,
desiderassero, singolarmente
singolarmente e e con
con tutti
tutti ii di-
di-
spositivi individuali di protezione, raccogliersi in preghiera. Ora la chiesa di Santa Maria Annunziata sarà chiusa tutti
spositivi individuali
individuali di di protezione,
protezione, raccogliersi
raccogliersi in in preghiera.
preghiera. Ora Ora la
la chiesa
chiesa di SantaSanta Maria
Maria Annunziata
Annunziata sarà sarà chiusa
chiusa tutti
tutti
ispositivi
giorni, eccetto la domenica quando verrà aperta la mattina dalle 7,30 alledi12.
ii giorni,
giorni, eccetto
eccetto la la domenica
domenica quando quando verrà verrà aperta
aperta la la mattina
mattina dalledalle 7,30
7,30 alle
alle 12.
12.
Il colpo «Giovedì scorso, durante il giorno - ha spiegato il parroco di Quero - sono entrati in chiesa i ladri che hanno
Il
Il colpo
colpola«Giovedì
«Giovedì scorso,
scorso, durante
durante ilil giorno
giorno -- ha spiegato
ha che
spiegato il parroco di
di Quero -- sono entrati in chiesa
chiesalì:ii ladri che hanno
forzato porta della sacrestia, rubando i soldi eranoil alparroco QueroMa
suo interno». sono
non sientrati
sonoinfermati ladri
hanno che hanno
preso le
forzato
forzato la porta
la porta della sacrestia,
della sacrestia, rubando i soldi che erano al suo interno». Ma non si sono fermati lì: hanno preso le
chiavi dei vari candelabri per le rubando
offerte, li ihanno soldi che aperti erano al suo tutti.
e svuotati interno». Ma non
Un bottino dasicirca
sono400fermati
euro.lì:Quando
hanno preso
il parro-le
chiavi
chiavi dei vari
vari candelabri per le le offerte, lili hanno
hanno aperti e
e svuotati
svuotati tutti. Un
Un bottino da
da circa 400
400 euro. Quando il parro-
co si èdei accorto candelabri
ha subito per chiamato offerte, i carabinieri aperti
della Compagnia tutti.
di Feltre,bottino
che stannocircaindagando
euro. sulQuando
caso.ilHanno
parro-
co
co si è accorto
si è accorto ha subito chiamato
ha subitodichiamato i carabinieri
i carabinieri della Compagnia
dellatracce
Compagnia di Feltre,
di dai
Feltre, che stanno
che stanno indagando
indagandosolo sul caso.
sul caso. Hanno
effettuato il sopralluogo furto a caccia di eventuali lasciate responsabili. «Cercavano soldi -Hanno
dice il
effettuato
effettuato- nonilil sopralluogo
sopralluogo di
di furto
furto a
a caccia
caccia di eventuali tracce lasciate dai responsabili. «Cercavano solo soldi
soldi -- dice
dice ilil
parroco hanno toccato calici e altri di eventuali
oggetti sacri,tracce
anchelasciate
perchédai sonoresponsabili. «Cercavano
tutti tracciati e catalogati soloe evidentemen-
parroco
parroco -- non
non hanno
hanno toccato
toccato calici
calicipoi e
e altri
altri oggetti
oggettiNon sacri,
sacri, anche
anche perché
perché sono tutti
tutti tracciati
sonoi malviventi
tracciati e
e catalogati
catalogati e evidentemen-
te, per queste persone, è difficile ricettarli». è la prima volta che vanno a segnoenella evidentemen-
chiesa di
te,
te, per queste
per queste persone,
persone, è difficile
è difficile poi ricettarli».
poi- conferma
ricettarli». don Non è
NonAlessio la prima
è la prima volta che i malviventi vanno a segno nella
nella chiesa
chiesa di
Quero. «Avvenne qualche tempo fa - mavolta che i malviventi
in quell’occasione vanno
non a segno
denunciai nemmeno». di
Quero.
Quero. «Avvenne
«Avvenne qualche qualche tempo tempo fa fa -- conferma
conferma don don Alessio
Alessio -- ma ma in
in quell’occasione
quell’occasione non non denunciai
denunciai nemmeno».
nemmeno».
La scelta. «A malincuore - dice il parroco - visto il difficile periodo, che stiamo vivendo, in cui magari si ha maggior
La
La scelta.
scelta.di«A «A malincuore
malincuore -- dice
dice ilillaparroco
parroco -- visto
visto ilil difficile
difficile periodo,
periodo, che
che piùstiamo
stiamo vivendo,
vivendo, in
in cui magari
cuise
magari si ha
si o maggior
hano.
maggior
desiderio dire una preghiera, chiesa ora resterà chiusa. Valuterò avanti cosa fare, riaprire Per il
desiderio
desiderio di
di dire
dire una
una preghiera,
preghiera, la
la chiesa
chiesa ora
ora resterà
resterà chiusa.
chiusa. Valuterò
Valuterò più
più avanti
avanti cosa
cosa fare,
fare, se
se riaprire
riaprire o
o no.
no. Per
Permiilil
momento comunque è aperta la cappella invernale, più facilmente controllabile: sono proprio lì sopra e basta che
momento
momento comunque è è aperta
aperta la la cappella
cappella invernale, invernale, più più facilmente
facilmente controllabile:
controllabile: sono sono proprio
proprio lìlì sopra
sopra e e basta
basta cheche mi
affacci se comunque
sento dei rumori». mi
affacci se sento dei
affacci se sento dei rumori». rumori».
(da “Il Gazzettino” del 18 aprile 2020)
(da
(da “Il
“Il Gazzettino”
Gazzettino” del
del 18
18 aprile
aprile 2020)
2020)
Per alcuni anni la “Kikka” ha gestito un locale a Vas
Per
Per alcuni
alcuni anni
anni la
la “Kikka”
“Kikka” ha
ha gestito
gestito un
un locale
locale a
a Vas
Vas
Federica
Federica e e ilil suo
suo spritz
spritz da
da asporto:
asporto:
oliva
oliva con
con lo
lo stecco,
stecco, fetta
fetta di
di arancia
arancia
e
e la
la piastrina
piastrina di
di spritz
spritz surgelato
surgelato messi
messi sottovuoto
sottovuoto
MASER. Ha una voce e uno sguardo che ridono. Bastano poi due parole e ti dà la carica dissipando ogni nube.
MASER.
MASER. Ha
Ha una voce
voce e
una Pilotto, uno
uno sguardo
e titolare
sguardo che
che ridono.
ridono. Bastano
Bastano poi
poi due parole
parole e
duenonostante e ti
tiildà
dà la
la carica
carica dissipando
dissipando ogni
ogni nube.
nube.
Perché Federica dell'Osteria della Nonna di Maser, coronavirus e il conseguente lock-
Perché
Perché Federica
Federica Pilotto,
Pilotto, titolare dell'Osteria della Nonna di Maser, nonostante il coronavirus e il conseguente lock-
down, guarda avanti contitolare dell'Osteria
il sorriso della Nonna
e un entusiasmo che di
di Maser, nonostante
questi tempi il coronavirus
è difficile trovare. Ede èil forse
conseguente lock-
stata proprio
down,
down, guarda avanti con il sorriso e un entusiasmo che di questi tempi è difficile trovare. Ed è forse stata proprio
questaguarda
la mollaavanti
che l'ha conportata
il sorriso e un entusiasmo
a mettere in pratica che di questi
un'idea tempi
vista sul è difficile
web: lo spritztrovare. Ed è «Ho
da asporto. forsevisto
statauna
proprio
foto
questa
questa la
la molla
molla che
che l'ha
l'ha portata
portata a
a mettere
mettere in pratica un'idea vista sul
sul web: lo
lo spritz da
da asporto. «Ho visto una
una foto
che girava in internet - spiega Federica - e in
hopratica
pensatoun'idea vista difficoltà
che senza web: avreispritzpotuto asporto.
realizzarla«Ho visto dato
anch'io foto
che
che girava
che girava inin internet
internet -- spiega
spiega Federica
Federica -- ee ho
ho pensato
pensato che
che senza
senza difficoltà
difficoltà avrei
avrei potuto
potuto realizzarla anch'io dato che
ho gli strumenti per il sottovuoto». Poi ha esultato su Facebook: «Inutile stare a parlare realizzarla
per niente; anch'io
da oggidato che
lo spritz
ho gli
ho gli strumenti
strumenti per
per ilil sottovuoto».
sottovuoto». Poi Poi ha
ha esultato
esultato su
su Facebook:
Facebook: «Inutile
«Inutile stare
stare aa parlare
parlare per
per niente;
niente; da
da oggi
oggi lo
lo spritz
spritz
13 RASSEGNA STAMPA

esiste d’asporto».
I complimenti E l’idea è stata molto apprezzata non solo dai clienti, ma
anche dal governatore della Regione Luca Zaia. Che, nel corso di una
delle sue conferenze stampa di aggiornamento sull’andamento della si-
tuazione sanitaria, ha detto: «È da esaltare la creatività dei veneti. C’è
qualcuno che è riuscito a fare lo spritz d’asporto. Sottovuoto ha messo
un’oliva con lo stecco, una fetta di arancia e la piastrina di spritz surgela-
to, in maniera tale che uno si porta a casa la busta. Solo i veneti possono
fare così. E penso che ancora una volta vengano fuori la creatività, la ge-
netica, il sapersi arrangiare e il senso di responsabilità». Così, ora, la titolare dell’osteria di Maser è letteralmente al
settimo cielo. Perché, anche se non è l’unica ad aver messo in pratica l’idea (a conferma di quanto affermato dal
governatore), è convinta che Zaia, quando ha applaudito i veneti, abbia pensato proprio a lei. E anche perché il web
è letteralmente impazzito e in questi giorni non si parla d’altro.
Le reazioni «Le mie amiche di Rovigo - continua l’ostessa - vogliono che glielo mandi. Mi ha scritto anche una si-
gnora di Bergamo. Per la verità, per ora ne ho venduto solo qualcuno, ma ho intenzione di perfezionare il tutto, an-
che con le relative etichette e continuare ad usare questo metodo anche dopo che tutto verrà riaperto. Sono vicina
alla villa e, nel momento in cui la riapriranno, ci sarà passaggio. Nello stesso tempo, però, andranno rispettate tutte
le regole. Quindi mi sembra la soluzione migliore per poter garantire un servizio adeguato». Anche perché secondo
Federica la qualità dello spritz non ne risente: «Qualcuno mi ha criticato dicendo che sottovuoto l’alcol non resiste.
Io però ho appena aperto una busta e lo spritz è perfetto». Al punto tale che, forse, potrebbe piacere pure a Zaia:
«Mi piacerebbe tanto che venisse nel mio locale, anche perché vi inaugurerò presto anche un b&b», Perché Fede-
rica, passata da Rovigo alla gestione di un locale a Quero Vas, ora ha deciso di metter radici nella Marca. Facen-
dosi conoscere a colpi di spritz. Ma anche per un ottimismo a prova di coronavirus. Assolutamente contagioso.
da “Il Gazzettino” del 1° maggio 2020)

“Da Ezio” vola in Giappone


e si prepara ad inaugurare due nuovi locali a Milano
ALANO DI PIAVE. Denis Lovatel non si ferma più e con le sue ricette conquista anche l’oriente. Dopo aver ospitato
nel proprio locale il presidente del Napoli calcio Aurelio De Laurentiis, il titolare della pizzeria “Da Ezio” aprirà a bre-
ve un ristorante a Tokyo, con lo stesso logo e la stessa insegna esposti ad Alano. Il conto alla rovescia è già inizia-
to, visto che la data è fissata per la prima settimana di maggio; trattandosi però di una “temporary pizza”, la struttura
rimarrà aperta, almeno per il momento, “solo” per un paio di settimane, offrendo comunque ai giapponesi la possibi-
lità di gustare le pizze del ristoratore di Alano. In futuro chissà: un locale fisso non è da escludere. Per il periodo in-
dicato lo chef si trasferirà in Giappone, cercando anche di apprendere i segreti della cucina locale. «Quando la no-
stra pizza è stata selezionata», spiega Lovatel, «per me è come se un sogno si fosse avverato. I giapponesi sono
dei maestri nell’arte della fermentazione: con questa operazione creano un cibo salutistico quasi ineguagliabile met-
tendo in campo una diffusa attività macrobiotica da imitare. Per questo l’obbiettivo che i miei dipendenti ed io ci
siamo preposti nel nostro viaggio è quello di riuscire ad applicare sulle nostre pizze le stesse tecniche che loro uti-
lizzano per i loro pasti». Sarà quindi una sorta di scambio alla pari, in nome della sostenibilità ambientale, che costi-
tuisce l’altro tema di fondo: gli ingredienti che il titolare della pizzeria di Alano utilizza per le sue pizze croccanti, di-
venute famose anche oltre i confini nazionali, sono genuini e a chilometro zero, coltivati in natura. Due qualità che
consentiranno a Lovatel di aprire altre attività anche in Lombardia. «In giugno aprirò due pizzerie a Milano», annun-
cia infatti, «di cui una nella zona del centro, a Porta Venezia. Le gestirò io e saranno di mia proprietà; a differenza
del passato ho pensato di proporre un mio brand, che svelerò prossimamente, unito ad un nuovo concetto di pizza,
che deve essere genuina e lontana al tempo stesso dalla logica degli sprechi alimentari: mi piacerebbe unire pro-
dotti bellunesi a quelli degli allevatori lombardi, creando un giusto mix tra gusto e freschezza». Lovatel farà il pendo-
lare tra Alano e Milano. Le sorprese però non finiscono qui: di recente le ricette di Lovatel sono state pubblicate dal-
la celebre rivista Playboy. «Una grande soddisfazione e anche un simbolo di come sia cambiato anche il concetto di
bellezza», spiega Lovatel, «che non è riferita prettamente al solo nudo femminile, ma anche al cibo». Tra i prossimi
obbiettivi ci sarà una conferenza a Galway, in Irlanda, tra qualche mese, alla quale Lovatel parteciperà assieme ai
migliori chef del mondo parlando della gastronomica, con un occhio puntato sul futuro. La vetrina sarà l’occasione
giusta per promuovere le pizze alanesi in tutta Europa.
da “Il Corriere delle Alpi” del 1° marzo 2020

Il consigliere di minoranza in pressing su Zanolla


bacchetta la nuova App del Comune: «Poco tempestiva»

Mondin: «Rifiuti, è meglio il porta a porta»


QUERO VAS. Il grande scontro sul tema dei rifiuti, che ha caratterizzato la storia recente del Comune di Quero
Vas, continua a tenere banco. Da una parte l’amministrazione Zanolla con le sue isole ecologiche; dall’altra la mino-
ranza, con Antonio Mondin in prima fila, a sostegno della raccolta porta a porta. Le due differenti posizioni prose-
14 RASSEGNA STAMPA

guono parallelamente, intrecciandosi ma senza mai toccarsi veramente, rimanendo pertanto cristallizzate; secondo
Zanolla un eventuale cambio di modalità di raccolta dei rifiuti comporterebbe un aumento di circa cinquanta euro
nelle tasche dei cittadini. Il pensiero corre però inevitabilmente alla vicina Alano di Piave, dove il porta a porta spinto
per carta, vetro, umido, plastica e secco è in vigore dal 2011 e dove i costi sono più bassi rispetto a Quero: i cittadi-
ni alanesi, dati alla mano, pagano meno. Il modello del sindaco Serenella Bogana rimane oltretutto sostenibile an-
che da un punto di vista ambientale: con l’assenza delle tradizionali campane e quindi della raccolta stradale, che
permane invece in tutta Quero Vas, non si trova immondizia in giro per il paese. Alano è pulita. E in caso di fusio-
ne? La risposta rimane in sospeso: Zanolla aveva spiegato che una soluzione andrebbe trovata. Da parte alanese
l’assessore Giuseppe Carelle aveva fatto intendere che Alano avrebbe proseguito per il suo cammino: qualità del
servizio e costi contenuti. Quindi una delle due parti dovrà per forza di cose cedere. Difficile però credere che Alano
possa tornare indietro alle isole ecologiche, visto che il sistema basato su Contarina ha dato risultati positivi. «Non è
vero che ci sarebbero aumenti», interviene il consigliere di minoranza Antonio Mondin, «se applicassimo il “modello
Alano” sul territorio di Quero Vas. Il sindaco Bruno Zanolla non vuole dire tutta la verità: se si va a parlare con
l’Unione Montana invece ti verrà risposto che il porta a porta non costa di più. Il Comune di Alano paga anche trenta
euro in meno rispetto a noi: Zanolla chiede quindi ipoteticamente che i cittadini di Alano si adeguino a noi spenden-
do le nostre stesse cifre. Se così accadesse saremmo sempre da capo». Mondin sconfessa quindi un possibile
aumento in caso di porta a porta, concentrando l’attenzione anche sull’aspetto comunicativo del Comune di Quero
Vas. «I cittadini devono avere risposte chiare», spiega, «quanto immediate. Rispetto agli altri enti amministrativi che
ci circondano, il nostro Comune non ha una pagina istituzionale sui social network che consenta loro di rimanere
aggiornati su ciò che accade nel territorio. La famosa App Municipium, che Zanolla ha presentato come una grande
innovazione, in realtà non lo è, e non è affatto tempestiva. È controllata dagli uffici comunali, che di domenica non
lavorano e in settimana non se ne occupano in maniera continuativa. Serve quindi ripensare anche l’aspetto comu-
nicativo. Quando è stata data comunicazione della chiusura delle scuole per via del coronavirus, gli altri Comuni
hanno avvertito tutte le utenze velocemente in internet: noi invece siamo rimasti fermi».
da “Il Corriere delle Alpi” del 2 marzo 2020

Il consigliere di minoranza resta favorevole al doppio senso di marcia:


«È uno snodo che un domani collegherebbe il futuro Comune Setteville»

Viabilità e piste ciclabili,


Mondin: «Sulla Calnova senso unico in salita»
QUERO VAS. «Se proprio dovesse venire istituito il senso unico sulla “Calnova”, facciamolo in salita. Sarebbe la
cosa migliore». Il consigliere di minoranza Antonio Mondin si rivolge al sindaco Bruno Zanolla rilanciando sulla stra-
da che nei mesi scorsi era stata al centro del dibattito tra maggioranza e opposizione. La “Calnova”, che è la via di
comunicazione che scende dal centro di Quero per collegarsi ad Alano di Piave, è attualmente a doppio senso di
marcia: nel consiglio comunale del 23 dicembre 2019, Mondin aveva espresso la propria contrarietà alla creazione
del senso unico ipotizzata invece dall’amministrazione, spiegando che in caso di necessità, data ad esempio da
eventuali incidenti sulla “Feltrina”, la via in questione sarebbe stata fondamentale per deviare il traffico. Sulla stessa
“Calnova”, secondo i piani espressi dal primo cittadino sempre nella stessa serata, dovrebbe transitare anche un
tratto della famosa ciclabile che, scendendo lungo la Sinistra Piave, troverà il proprio sbocco finale a Fener, per poi
ricollegarsi con la confinante provincia di Treviso e scendere sulla linea del Piave. «Insieme alla pista manteniamo
anche i due sensi di marcia», aveva detto Mondin. Concetti ribaditi tuttora. «Rimango sempre contrario al senso
unico», prosegue il consigliere comunale, «perché si tratta di uno snodo che collega quello che un domani potrebbe
divenire il Comune unico Setteville. La “Calnova” ha una pendenza diversa rispetto a via Piave (altra strada del cen-
tro di Quero), e in caso di formazione di ghiaccio sarebbe più facile per gli automobilisti accedere a Quero; vicever-
sa, se il senso unico venisse fatto a scendere, sarebbe pericoloso. In passato è successo che tanta gente non ce la
facesse a transitare per via Piave, passando così per forza attraverso la “Calnova”. Mantenere il doppio senso di
marcia diverrebbe a questo punto di vitale importanza per tutti». Il consigliere rilancia inoltre anche sul tabellone
luminoso che potrebbe servire per avvertire gli automobilisti sulla “Feltrina” in caso di incidenti, invitandoli a deviare
sulla “Calnova” per uscire più agevolmente dal Basso Feltrino. «Da quel che so, la proposta sarebbe stata avanzata
dal sindaco Zanolla, ma Veneto Strade avrebbe detto no per qualche motivo», prosegue, «ma non per questo dob-
biamo arrenderci». Un altro tema caldo rimane quello della fusione: al momento, sebbene le parti di Quero Vas e
Alano di Piave si siano riavvicinate sulla possibile creazione del nuovo ed unico ente amministrativo del Basso Fel-
trino, non si vedono ancora risvolti concreti. Tutto procede a rilento. «Non abbiamo avuto nessuna novità dalle due
giunte», spiega Mondin, «né sullo statuto comunale né tantomeno sugli incontri pubblici che dovrebbero coinvolge-
re cittadini e associazioni per spiegare loro il progetto. Né sul resto. Presenteremo un’interrogazione per capire co-
me sta evolvendo la situazione. La volontà politica c’è in tutti, noi della minoranza compresi: auspico quindi che le
promesse vengano rispettate dalle parti secondo le tempistiche prestabilite». Affinché Setteville possa vedere la lu-
ce.
da “Il Corriere delle Alpi” del 4 marzo 2020

Bavaresco conferma: «La Calnova a senso unico»


QUERO VAS. «La Calnova? La facciamo a senso unico». La vicesindaco Ketty Bavaresco risponde al consigliere
15 RASSEGNA STAMPA

di minoranza Antonio Mondin confermando così la linea scelta di recente dall’amministrazione Zanolla relativa alla
creazione di un unico senso di marcia per la strada che dal centro di Quero conduce al confinante Comune di Alano
di Piave. Nei giorni scorsi Mondin era intervenuto sulla questione spiegando che sulla Calnova sarebbe meglio
mantenere il doppio senso, per favorire così il transito delle auto in caso di intasamento della Feltrina dovuto ad
esempio ad incidenti. Il consigliere aveva inoltre sottolineato che, se la scelta fosse effettivamente ricaduta sul sen-
so unico, il verso giusto potrebbe essere quello della salita, transitando dunque dalla parte di Fener per giungere
così in territorio querese. Un’ipotesi che Bavaresco non esclude. «La Calnova», sottolinea infatti la vicesindaco di
Quero Vas, «è pericolosa e su questo penso che in molti siano d’accordo con me. Personalmente mi è capitato a
più riprese, alla pari di altri automobilisti, di trovare dei camion che ti ostacolano, costringendoti pertanto a fare re-
tromarcia in spazi stretti, lungo una serie di curve. Più che un vincolo, fare il senso unico su questo tratto di strada
rappresenta un’opportunità per tutti i cittadini». Sulla questione è comunque in corso un progetto, «anche se non
sono a conoscenza dei tempi che lo porteranno a realizzazione concreta», spiega Ketty Bavaresco. «Il versante
migliore per gli automobilisti secondo me è quello della salita perché favorisce una migliore visibilità, nonché mag-
giore sicurezza». La vicesindaco Bavaresco risponde a Mondin anche su altri due fronti, quello della app per cellu-
lari Municipium, di recente messa in funzione dal Comune per informare la popolazione su eventi e notizie di pub-
blica utilità, e quello dei rifiuti. «Non sono d’accordo sul fatto che la nostra app non sia tempestiva, anzi», spiega
Bavaresco. «È aggiornata e gestita al meglio. Creare una pagina istituzionale del Comune su Facebook? No. Muni-
cipium è più sicura. Facebook è divenuto un social dove troppe pagine vengono scambiate per “vere”, cioè gestite
da enti competenti, e magari risultano false. Da qui nasce la nostra volontà di puntare su cose sicure e una app di
questo tipo rappresenta al meglio, in modo funzionale, le informazioni che vogliamo trasmettere alla popolazione».
Per quanto riguarda i rifiuti, l’argomento caldo è quello della eventuale introduzione di nuovi cassonetti con la calot-
ta. «Sono opportunità che stiamo vagliando», spiega Bavaresco, «come fanno altri Comuni che stanno ragionando
ad esempio sulla tipologia di raccolta da applicare al loro territorio, se porta a porta spinto o stradale. Attendiamo gli
sviluppi delle direttive provinciali in materia e poi decideremo la strada migliore per i nostri cittadini, sia in termini di
qualità che di costi».
da “Il Corriere delle Alpi” del 6 marzo 2020

Zanolla: «Fusione, un anno potrebbe non bastare»


QUERO VAS. La fusione tra Quero Vas e Alano di Piave procede a rilento. In ogni caso l’ultima parola spetterà ai
cittadini, che dovranno esprimersi attraverso un voto referendario: le date rimangono incerte. Prima dovrà infatti es-
sere avanzata e accettata la proposta in Regione. C’è tempo, ma non troppo, viste le dinamiche del processo, che,
come accaduto in Sinistra Piave nel caso di Borgo Valbelluna, richiede un lungo periodo di preparazione. Dalle parti
di Alano, ultimamente, filtrava l’ipotesi di far coincidere il referendum con la scadenza del mandato del sindaco Se-
renella Bogana, che scadrà nel 2021, dunque presumibilmente tra maggio e giugno. Dopodiché, nella fase succes-
siva verrebbe eletto il nuovo sindaco del Comune Setteville. I due enti amministrativi del Basso Feltrino andrebbero
traghettati, tra le due fasi, da un commissario che dovrebbe gestire la delicata fase di transizione prima delle ele-
zioni. Per questo sarebbe fondamentale iniziare le riunioni con le associazioni, come in Sinistra Piave, per spiegare
loro le dinamiche; il sindaco Bruno Zanolla però frena. «La fusione non deve necessariamente avvenire tra un an-
no», spiega Zanolla, «perché dovrà essere fatta quando tutti saranno pronti, con le idee chiare al termine di un per-
corso comune. Inizialmente avevamo pensato di far coincidere il referendum con il rinnovo delle cariche ammini-
strative di Quero Vas, cioè a maggio 2019, ma ciò non è stato possibile perché Alano di Piave chiedeva più tempo.
Ora però la situazione è diversa, soprattutto per quanto concerne le tempistiche: se il referendum fosse stato pro-
posto prima, era forse meglio. Adesso fare tutto in meno di un anno, visto che c’è una scadenza di mandato di Ala-
no potrebbe rivelarsi un problema. Tuttavia entrambi i fronti stanno lavorando celermente per risolvere la questione
analizzandola sotto vari profili». Il primo riguarderà i contributi. «L’aspetto economico è essenziale», spiega Zanolla,
«perché senza quello non si può andare avanti». Il secondo la stesura di un nuovo statuto comunale. Il terzo gli in-
contri con la cittadinanza. «Non abbiamo date ufficiali di incontri pubblici, ma è nostra intenzione coinvolgere le as-
sociazioni del territorio e i cittadini quanto prima», prosegue il sindaco di Quero Vas, «però è importante sapere che
il referendum sarà solo l’ultimo tassello del percorso. Il processo di aggregazione tra i due enti amministrativi pro-
segue nell’ottica dell’ottimizzazione delle risorse: ultimamente abbiamo unificato gli uffici tecnici, dopo quelli di ra-
gioneria, biblioteche e servizi sociali. Di fatto è come se fossimo già fusi. Ai tempi della fusione tra Vas e Quero ci
avevamo messo del tempo per far conoscere le dinamiche della fusione ai cittadini. Sono però fiducioso che anche
nel caso di Setteville riusciremo a far conoscere il progetto: dobbiamo però prenderci il tempo necessario, sia per
Quero Vas che per Alano di Piave».
da “Il Corriere delle Alpi” del 6 marzo 2020

«La comunità di Segusino è forte, unita e solidale»

Il grazie del sindaco Paulon ai tanti atti di generosità


SEGUSINO. «In un momento di forte difficoltà, ancora una volta la comunità segusinese si è dimostrata forte, unita
e solidale. Non è una novità, ma una conferma di come il tessuto di aziende, associazioni e privati di Segusino so-
stenga in maniera attiva la propria comunità e se ne prenda cura». E' il grazie di Gloria Paulon, sindaco del piccolo
Comune al confine con la provincia di Belluno, dopo due mesi dall’inizio dell’emergenza sanitaria, economica e so-
16 RASSEGNA STAMPA

ciale: un virus subdolo che ha messo in ginocchio l’Italia, l’Europa e i principali Stati del mondo senza alcuna diffe-
renza tra le classi sociali. Fortunatamente Segusino ha avuto, ad oggi, un solo caso di positività al Covid-19. Dav-
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renza tra le classi sociali. Fortunatamente Segusino ha avuto, ad oggi, un solo caso di positività al Covid-19. Dav- a distanza, occhiali protettivi,
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conoscenza, ma a cui sono altrettanto grata». ringraziare ancora una volta tutti» - conclude il sindaco di Segusino - «ossia bar al-
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Gloria Paulon: Avab Protezione Civile, Rugby Segusino Val-
«Vergogna!»
dobbiadene, Pro Loco, Associazione genitori e tutti i privati che hanno (da Qdpnews.it, Quotidiano del Piave, del 28 aprile 2020)
donato singolarmente o di cui non sono a
Segusino, scoperti tra Cirolete e Col Miotto
conoscenza, ma a cui sono altrettanto grata».
Il sindaco Gloria Paulon: «Vergogna!»
due fili discoperti
Segusino, ferro tesitrainCirolete mezzo al sentiero
e Col Miotto
(da Qdpnews.it, Quotidiano del Piave, del 28 aprile 2020)

Il sindaco Gloria Paulon: «Vergogna!»


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lungo il sentiero fili di
che da località ferro
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SEGUSINO. Brutta scoperta maggio, montagne Segusino:
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commentato il sindaco Gloria Paulon - «che non solo sono penali ma ri-
stati trovati due fili di ferro legati a delle piante e tesi in mezzo al passag-
SEGUSINO.
schiano
gio ad altezza Brutta
davvero uomo. scoperta
di ferire
«Non cioggi,
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gravemente maggio, per nelle
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l’ospitalità e che da
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che “Cirolete”
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prosegue mentalità
duramente - «che nonesolo
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ciclisti la Paulon.
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utile per trovare il colpevole è tenuto ad informare il sindaco o le forze dell’ordine, perché non abbiamo intenzionefortuna ha voluto che sia stata
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prima che paese
qualcuno viene
potessedanneggiata
farsi male per colpa
gravemente di qualche
in un ottuso
periodo così delicato
lasciar correre!», conclude decisamente arrabbiata Gloria Paulon. Per gli amanti della montagna e per gli sportivi dal punto di vista sanitario.
che non
come riesce a uscire
camminatori, da una
runners mentalità
e ciclisti sterile ediarcaica.
la scoperta oggi è una È sottinteso che chiunque
ferita inaspettata abbiaha
(da Qdpnews.it,eQuotidiano
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del Piave,
informazione
delche sia stata
1° maggio 2020)
utile per trovare il colpevole è tenuto ad informare il sindaco o le forze dell’ordine,
scoperta prima che qualcuno potesse farsi male gravemente in un periodo così delicato dal punto di vista perché non abbiamo intenzione
sanitario.di
Segusino: nasce dalla quinta elementare un nuovo
lasciar correre!», conclude decisamente arrabbiata Gloria Paulon. Per gli amanti della montagna e per gli sportivi
come camminatori, runners e ciclisti la scoperta di oggi è una ferita inaspettata (da Qdpnews.it, Quotidiano del Piave, del 1° maggio 2020)
e fortuna ha voluto che sia stata

giornalino,
Segusino: primo
nasce dallanumero quinta “Ilelementare
banco di nessuno”
scoperta prima che qualcuno potesse farsi male gravemente in un periodo così delicato dal punto di vista sanitario.
un nuovo (da Qdpnews.it, Quotidiano del Piave, del 1° maggio 2020)

giornalino,
Segusino: primo
nasce dallanumero
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del
domande ea partecipando
Piave, del tempo
2 maggiopieno
2020)
“A.Canova” di Segusino,
alla stesura del giornalino». propone alla comunità, un laboratorio di scrittura per sentirci insieme e farci sentire. Anche
se siamo distanti, siamo lo stesso una squadra che impara, riflette e scrive!», terminano.
(da Qdpnews.it, QuotidianoRingraziamo
del Piave, del 2 per la colla-
maggio 2020)
borazione le persone che sono state gentili con noi, rispondendo con pazienza alle nostre domande e partecipando
alla stesura del giornalino».
(da Qdpnews.it, Quotidiano del Piave, del 2 maggio 2020)
17 ATTUALITÀ

Disservizio di Poste Italiane


Azione unitaria delle Testate bellunesi e trevigiane
Un’iniziativa “politica” da parte dei periodici bellunesi e i periodici trevisani per cercare di risolvere il grave problema dei
ritardi della distribuzione postale e delle mancate consegne. I periodici hanno infatti inviato una lettera ai ministri Pa-
tuanelli (Sviluppo economico) e D’Incà (Rapporti con il Parlamento), ai parlamentari e ai presidenti delle due Province,
al presidente del Veneto e a tutti i sindaci bellunesi e trevisani. Ecco il testo sottoscritto dalle 15 testate coinvolte
(Aips notizie, Archivio Storico Belluno-Feltre-Cadore, Bellunesi nel mondo, Dolomiti, Frammenti, Confcommercio Bel-
luno magazine, Gli agricoltori veneti, Il Cadore, In Marcia, Ladins, Istituto Ricerche Sociali e Culturali, L’Amico del Po-
polo, L’ombra, Musica insieme, Trevisani nel Mondo).
«Le scriventi Testate giornalistiche vogliono mettere in luce il disservizio di Poste Italiane che stiamo subendo ormai da
oltre un anno. Parliamo di una distribuzione di più di 100 mila riviste a cadenza settimanale, mensile e trimestrale. Una
distribuzione che al momento avviene con enormi ritardi – anche un mese da città a città – o addirittura, in diversi casi,
non avviene affatto. Situazione che genera disagi a noi, editori delle pubblicazioni, contro i quali giungono le inevitabili
lamentele degli associati e spesso la disdetta degli abbonamenti. Altro problema: la legittima richiesta, da parte degli
abbonati, degli arretrati non consegnati, con ulteriori costi di spedizione per le testate. Tutte questioni più volte portate
all’attenzione di Poste Italiane, ma finora, nonostante le rassicurazioni a parole, rimaste irrisolte a livello concreto.
Non basta inviare ogni settimana un report in cui si indicano a Poste Italiane le mancate consegne, anche perché, molti
abbonati, ormai rassegnati, nemmeno lo comunicano.
Poste Italiane si giustifica con la mancanza di postini o la scarsa preparazione del personale, o ancora con il fatto che il
comparto del servizio postale è in perdita. Risposte non accettabili, tanto più che il bilancio di Poste risulta in attivo e
che l’azienda è beneficiaria di contributi statali per l’attività che svolge. Non dimentichiamo inoltre che è controllata per
il 60% dallo Stato italiano. Non possono essere gli utenti finali a pagare le problematiche gestionali interne di Poste.
Per questo noi, rappresentanti di diversi periodici bellunesi e trevigiani, abbiamo deciso di intraprendere un’azione uni-
taria a livello politico. Si tratta infatti di un tema non prorogabile che interessa tutto il territorio e non solo qualche
azienda o associazione privata, che riguarda la consegna di tutti i tipi di corrispondenza e non solo dei periodici. Ne va
del futuro dell’informazione, ma anche di un servizio essenziale come quello della distribuzione postale. Anche perché
non c’è ancora la possibilità di limitarsi a offrire un servizio digitale, dal momento che una grande fetta della nostra
utenza è anziana e utilizza il mezzo cartaceo per informarsi; non garantire loro questo servizio andrà di certo a ledere il
futuro dell’informazione e non solo.
Ci rivolgiamo quindi a voi per raggiungere i due obiettivi che ci siamo posti:
1. ottenere un risarcimento da Poste Italiane per il danno d’immagine patito e per il costo aggiuntivo che dobbia-
mo sobbarcarci per la ristampa delle riviste non consegnate e la loro relativa rispedizione;
2. avere da Poste Italiane un servizio puntuale e di qualità.
Siamo disponibili a un incontro per illustrare nel dettaglio le difficoltà reali che stiamo subendo e intraprendere una riso-
luzione comune che vada a tutelare a pieno titolo chi offre informazione e chi la legge.
Belluno – Treviso, 2 marzo 2020».

Alla riunione delle testate bellunesi e trevigiane non abbiamo avuto modo di partecipare direttamente, in
quanto tutti noi della redazione eravamo alle prese con gli impegni lavorativi quotidiani. Nondimeno sia-
mo solidali con questa iniziativa, che descrive esattamente quel che capita anche al nostro periodico.

LETTERE AL TORNADO
Al signor sindaco di Quero Vas
Ing. Bruno Zanolla

Attività commerciali S.O.S


La recente pandemia ha comportato sacrifici per tutti, ma le attività commerciali costrette da settimane ad una
completa chiusura stanno pagando un prezzo altissimo, forse fatale. Il pensiero va ai caffè, bar, ristoranti, negozi di
parrucchiere e di cura estetica, di biancheria, di profumeria, tutte quelle attività insomma che in questi giorni non hanno
avuto il codice ateco per poter riaprire.
Il nostro territorio ha già conosciuto negli ultimi anni una moria di piccole attività commerciali, che hanno impoverito il
nostro tessuto urbano e commerciale, ora questa grave calamità rischia di dare un altro durissimo colpo al nostro
comune. Si deve intervenire.
Come gruppo consiliare chiediamo che l’amministrazione comunale intervenga con un contributo, come già fatto nella
passata legislatura, a sostegno delle piccole e medie attività commerciali del Comune che più hanno sofferto in queste
settimane, alcune delle quali vedono una possibilità di riapertura rimandata addirittura ad inizio giugno. Ricevere un
aiuto al più presto, un soccorso di cui c’è bisogno adesso, non tra settimane o mesi, può segnare la differenza tra la
sopravvivenza o la chiusura definitiva.
Vi è poi un’altra categoria di lavoratori dei quali non dobbiamo dimenticarci, le cui sorti sono spesso legate alle attività
di cui sopra, ovvero i lavoratori e lavoratrici a chiamata, spesso studenti universitari che grazie a queste forme di lavoro
precario contribuivano alle onerose spese scolastiche e che si sono ritrovati senza alcun sussidio sociale, magari
ancora costretti a pagare l’affitto per alloggi fuorisede, ora rimasti tristemente vuoti. Questa categoria è stata
completamente dimenticata dallo stato centrale. In passato il Comune ha dato lavoro ai pensionati, ora è giunto il
momento di pensare ai nostri ragazzi.
Come minoranza siamo prontissimi a sedere ad un tavolo con la maggioranza, per collaborare alla stesura di un piano
che abbia lo scopo di accordare contributi secondo le priorità più urgenti, ma si deve fare presto.
Gruppo consiliare Il Ponte - Laboratorio per Quero Vas
18 CRONACA

Nella frazione alanese abitavano i nonni Giovanni e Maria

Gianni Secco aveva radici feneresi


a cura di Silvio Forcellini
Lo scorso 27 marzo è morto Gianni Secco, con
Giorgio Fornasier componente dei “Belumat”. Aveva
74 anni. Etnomusicologo e gastronomo, è stato pre-
sidente della Associazione Culturale Internazionale
Soraimar (a tutela delle culture locali), con sede ad
Asolo. È stato fondatore e presidente del “Centro
studi e documentazione Riti e Carnevali di monta-
gna” e membro fondatore della Orchestra da Came-
ra di Belluno e del Circolo bellunese “Al Zenpedon”.
È stato autore di libri di poesia e sulle tradizioni po-
polari, oltre che - naturalmente - di numerose can-
zoni dei “Belumat”. I quali, nati ufficialmente nel
1972 e assieme fino al 2007, nel corso di questi
trentacinque anni hanno composto un centinaio di
canzoni in dialetto bellunese (raccolte col tempo in
cassette, dischi e CD) che fanno ormai parte della
tradizione musicale della nostra provincia e dell’intero Veneto. Il duo si è esibito in numerosissime tournée in Italia e
all’estero (Brasile, Stati Uniti, Canada, Australia, Messico, Argentina, Uruguay, Cile, Svizzera, Francia, Belgio, Re-
gno Unito, ecc.). Sono stati poi i conduttori televisivi della trasmissione “A marenda co i Belumat” su Antenna Tre
Nordest, ospitando le più importanti realtà culturali popolari del Veneto. Hanno anche ideato e condotto alcune ru-
briche su TeleBelluno e su Rai Tre. Nel corso della loro attività i due “Belumat”, ciascuno secondo la propria attitu-
dine, hanno compiuto un incommensurabile lavoro di ricerca etnomusicologica, storica e sociologica, raccogliendo
tantissimo materiale inerente ai canti e alle melodie di tradizione orale dell’area veneta, i balli, le filastrocche, le tra-
dizioni carnevalesche, le ricette, gli usi e costumi della civiltà veneta agricola fino ai giorni nostri, collaborando an-
che con altri studiosi e ricercatori di fama internazionale. Numerose inoltre le ricerche e gli studi sull’emigrazione
veneta; dall’incontro con le comunità venete sparse nel mondo i “Belumat” hanno potuto compiere anche un inteso
lavoro di ricostruzione filologica della parlata veneta arcaica. Questa la parte conosciuta dell’attività di Gianni Sec-
co, con Giorgio Fornasier o da solo. Pochi sanno però che Secco ha solide radici feneresi. A Fener infatti (nel “ghet-
to”, per la precisione) abitavano i suoi nonni, Giovanni Durighello (1903-1971) e Maria Selle (1892-1971). E non
c’era estate in cui, fin da giovanissimo, non trascorresse con loro lunghi periodi di vacanza, partecipando attivamen-
te anche alla vita sociale del paese. Molti lo ricordano ancora, con la sua chitarra, intrattenere da par suo i clienti
del “Marangoni”. Nella foto, riemersa dagli archivi della Pro Loco di Fener e scattata il 25 agosto 1968, vediamo
all’opera il 22enne Gianni Secco e il 21enne Giorgio Fornasier nella piazza del paese.

LETTERE AL TORNADO

Il Tornado ha cambiato direttore


di Marcello geom. Meneghin
Mentre occorre dare un calorosissimo benvenuto a Cesare Turra che si presenta con credenziali veramente ottime,
non si può evitare di ringraziare Mauro Mazzocco per il notevolissimo contributo dato per anni ed anni nella risolu-
zione ottimale dei notevoli problemi che si sono senz'altro presentati. Egli lo ha fatto con tutta la passione, con
l’entusiasmo più vivo ottenendo continui miglioramenti del Tornado non solo sui contenuti, ma anche su tutto il resto
che va dalla veste tipografica giunta ai livelli migliori, alla necessaria diffusione ai queresi ufficiali ed anche a quelli,
come me, che risiedono da decenni in altri paesi, sia italiani che esteri. Io posso dire a gran voce, usando il confiden-
ziale tu, grazie Mauro, sei stato grande ed il fatto che tu non sia più il direttore del giornale mi ha fatto sentire un di-
spiacere per fortuna attenuato dalla viva speranza anzi sicurezza che tu, Mauro, Il Tornado non lo abbia ad abbando-
nare mai e che si possa molto spesso trovarvi dei tuoi pezzi piacevoli, come lo sono stati quelli dei decenni scorsi, ed
inoltre che tu possa sempre aiutare il nuovo direttore, non perché ne abbia bisogno essendo di per sé ampiamente al
di sopra dell'altezza necessaria, ma per mantenere quel collegamento intimo con i queresi che ha caratterizzato tutta la
tua opera, essendo anche tu veramente querese doc..
Direttore ti saluto e ringrazio nuovamente

(M.M.) Ringrazio sentitamente Marcello, nostro fedele abbonato ed autore di numerose collaborazioni, segno
quest’ultime, di un rapporto attivo con il nostro periodico, che, per lunghi anni, ho “pilotato” assieme a Sandro e Sil-
vio, per la parte redazionale, beneficiando, come ho sempre ricordato, dell’apporto di molti altri volontari, costanti
nell’affiancarci in questa meravigliosa avventura. Sono parole che scaldano il cuore. Il cambio al vertice non signifi-
ca però che abbia deciso di abbandonare la nave. Norme burocratiche mi hanno costretto ad una prudenziale ri-
messa della tessera giornalistica, ma continua l’attività di sostegno al periodico. Cambia la veste, ma non lo spirito
di gratuito servizio alla causa, valore che accomuna tutta la redazione e la galassia di quanti fanno sì che “Il Torna-
do” continui a proporsi nelle case di più di mille abbonati, nella conca, in regione, in italia e all’estero.
19 ATTUALITÀ

A Teresa Gallina e Walter Zanella


Presidenti delle Pro Loco di Quero e Caorera
Il riconoscimento di Cavaliere della Repubblica
Data del conferimento: 27/12/2019 Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri
Cenni storici
Istituito con la Legge 3 marzo 1951, n. 178 (G.U. n. 73 del 30 marzo 1951), è il pri-
mo fra gli Ordini nazionali ed è destinato a "ricompensare benemerenze acquisite
verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, della economia e nel disimpe-
gno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari,
nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari.".
Il Presidente della Repubblica è il Capo dell'Ordine.
L’Ordine, retto da un Consiglio composto di un Cancelliere, che lo presiede, e di dieci
membri è articolato nei gradi onorifici di: Cavaliere di Gran Croce, Grande Ufficiale,
Commendatore, Ufficiale, Cavaliere. Il Cavaliere di Gran Croce può essere insignito
della decorazione di Gran Cordone.
Il riconoscimento è regolato dalla legge istitutiva con le successive modificazioni, le
norme di attuazione e lo Statuto dell'O.M.R.I.
Di seguito i punti principali:
 a nessuno può essere conferita, per la prima volta, un'onorificenza di grado superiore a quella di Cavaliere. Fanno
eccezione alcune situazioni particolari, espressamente stabilite dalla legge;
 per benemerenze di segnalato rilievo e per ragioni di cortesia internazionale, il Presidente della Repubblica può
conferire onorificenze fuori della proposta e del parere richiesti dalla legge;
 le concessioni delle onorificenze hanno luogo il 2 giugno, ricorrenza della fondazione della Repubblica, e il 27 di-
cembre, ricorrenza della promulgazione della Costituzione. Soltanto le concessioni motu proprio, quelle legate alla
cessazione dal servizio dei pubblici dipendenti e quelle accordate a stranieri possono avvenire in qualunque data;
 salve le disposizioni della legge penale, incorre nella perdita dell'onorificenza l'insignito che se ne renda indegno.
La revoca è pronunciata con Decreto del Presidente della Repubblica, su proposta motivata del Presidente del
Consiglio dei Ministri, sentito il Consiglio dell'Ordine.
 è vietato il conferimento di onorificenze, decorazioni e distinzioni cavalleresche, con qualsiasi forma e denomina-
zione, da parte di enti, associazioni e privati;
 non sono conferite onorificenze nei riguardi di persone che non abbiano compiuto il 35° anno di età ad eccezione
delle concessioni motu proprio ai sensi dell’art. 2 dello Statuto. Per il conferimento di un’ onorificenza di grado su-
periore è prevista la permanenza di tre anni nel grado inferiore;
 le onorificenze non possono essere conferite ai Deputati e ai Senatori, durante il mandato parlamentare;
 i colori dell'Ordine sono il verde e il rosso.
 La Cancelleria dell'Ordine ha sede in Roma, Via del Quirinale n.30 (tel. 06/46994175 - fax 06/46994182 - email
onorificenze.omri@quirinale.it).
Con D.P.R. del 30 marzo 2001, n.173, le insegne dell' Ordine al merito della Repubblica Italiana sono state rinnovate.
Le precedenti insegne possono, comunque, essere portate liberamente. (Fonte: https://www.quirinale.it/)
La concessione delle onorificenze ha luogo ordinariamente il 2 giugno (proclamazione della Repubblica Italiana) nel
corso di una cerimonia solenne che, generalmente, si svolge in Prefettura

CRONACA

Dai Donatori di Sangue 40.000 €uro per l’ospedale di Feltre


Comunicato stampa
Dal 10.04.2020 è operativa, presso la Rianimazione dell’Ospedale di Feltre la piattaforma-
sistema per la gestione delle vie aeree nei casi difficili.
Questa apparecchiatura è frutto di una donazione da parte dei donatori volontari di sangue
FIDAS del Feltrino e del Primiero, al sistema sanitario feltrino.
L’intervento è stato possibile grazie a una raccolta interna e con successivo intervento di al-
cuni cittadini simpatizzanti e sensibili che hanno contribuito a raggiungere la cifra necessaria
per effettuare l’intera operazione (40.000 €uro).
I donatori hanno dimostrato anche in questa occasione di grave difficoltà per tutti di essere
profondamente solidali nei confronti delle necessità sanitarie che si manifestano non solo
nell’ordinario ma particolarmente negli eventi catastrofici come quello che stiamo vivendo.
In questo periodo di profonda riflessione, ci auguriamo che il tempo a nostra disposizione possa essere animato anche
da stimoli positivi che ci facciano guardare avanti in modo sempre più responsabile, programmatico e propositivo.
Le donazioni proseguono a numeri ridotti in quanto essendo bloccati gli interventi programmati vi è una minor necessi-
tà di sangue, pronti però ad attivare l’incremento nel momento in cui vi saranno maggiori necessità.
Si ricorda a tutti che è necessaria la prenotazione alla donazione proprio per modulare le donazioni in base al
sangue trasfuso.
ASSOCIAZIONE FELTRINA DONATORI VOLONTARI SANGUE – ONLUS 32032 FELTRE (BL)
C.F. 9100786 0256Via B agnols sur Cèze, 3 32032 FELTRE ( BL ) Tel. e Fax 0439-883359 E-mail : afdvs@aulss1.veneto.it
20 LETTERE AL TORNADO

L'idea spontanea di un pizzaiolo: «Voglio far sentire loro la vicinanza del nostro territorio».
Oltre alla casa di riposo alanese, l’iniziativa ha interessato anche le strutture di Quero e di Colmirano.

Generosità inattesa: pizze in regalo


a personale e ospiti della Sant’Antonio Abate
a cura della Casa Sant’Antonio Abate
ALANO DI PIAVE. «Ci tenevo». Così il titolare di una
pizzeria della Conca del Piave spiega perché ha
riacceso il forno del suo locale, ha preparate le pizze
con la massima cura e non si è fatto nemmeno pa-
gare. Perché quelle squisite pizze le ha donate al
personale e agli ospiti del centro servizi per anziani
“Fondazione Sant'Antonio Abate di Alano di Piave”,
che vive i giorni difficili della lotta contro il Covid-19.
Le ha donate, e non per farsi pubblicità. Tanto che
neppure vuole che si faccia il suo nome.
Il grazie di Casa Sant’Antonio «Ci tenevo - spiega
invece il pizzaiolo - ad aiutare chi sta aiutando gli
anziani, e far sentire a loro, e agli anziani stessi, la nostra vicinanza: sono tutti nei nostri cuori». A gustare la pizza
sono stati infermieri e operatori sociosanitari di turno - spesso turni più lunghi del previsto, per coprire l’emergenza -
ed anche pazienti dell’ospedale di comunità di “Fondazione Sant’Antonio Abate”. Da parte loro, e di tutta la struttu-
ra, un grande ringraziamento alla generosa pizzeria.
Abbiamo bisogno di vicinanza «Gesti come questi ci aiutano a farci sentire vicino il paese e il territorio, in questi
giorni in cui siamo davvero isolati da tutto, pur avendo la nostra sede nel centro di Alano. Abbiamo davvero bisogno
di comprensione e vicinanza», ha spiegato Valentina Todesco, psicologa alla Sant’Antonio Abate.
Videochiamate con gli anziani La struttura, intanto, prosegue la sua azione di contrasto
al Coronavirus. Il personale che è stato in isolamento fiduciario è in buona salute. Il per-
sonale in servizio ha già iniziato a ricevere dalla Fondazione il “Premio Contrasto Covid-
19” sugli straordinari svolti. Il servizio di assistenza agli anziani prosegue regolarmente.
Per permettere ai famigliari di rimanere in contatto con gli anziani, e viceversa, continua il
servizio di videochiamate, da prenotare inviando un messaggio whatsapp al
331.6427763. Ed è già arrivato in Fondazione il nuovo apparecchio ad ozono per sanifi-
care gli ambienti, che azzera la carica batterica e virale: uno degli investimenti decisi dal-
la Fondazione per far fronte all’emergenza.
97 anni al servizio degli anziani Casa Antonio Abate mosse i primi passi nel 1923,
quasi un secolo fa, come casa di riposo; negli anni si è ampliata e ha sviluppato i suoi
servizi. Oggi, come centro servizi, comprende, al suo interno, la residenza per anziani
non autosufficienti, la comunità alloggio “Casa Nani” per anziani con maggiore autono-
mia, e l’ospedale di comunità che accoglie chi, dopo un ricovero ospedaliero, ha ancora bisogno di un’assistenza
sanitaria continuativa.
A completamento di quanto scritto sopra, è giusto ricordare che la pizzeria di cui si parla ha donato le pizze anche
alle strutture per anziani di Quero e di Colmirano.

CRONACA
Al lupo, al lupo! Al lupo, al lupo!
(M.M. – A.B.) Il grido d’allarme ha ben ragione di echeggiare fra le nostre case. E’
stata devastante la visita compiuta dal lupo alle pecore
di un piccolo allevatore locale, in quel di Carpen, nel
Comune di Quero Vas, fra il sei e il sette maggio. Una
vera e propria strage (8 pecore, un maschio ed una
capra) che è documentata in maniera nuda e cruda
dall’istantanea scattata da Plinio Casamatta, a sinistra,
e da Alessandro Bagatella, qui a destra. Una
situazione ormai ai limiti della tollerabilità, come ha
sottolineato in un’intervista al Corriere del Veneto, il
presidente di Confagricoltura Belluno, Diego
Donazzolo, che lamenta la difficoltà per gli allevatori di
creare recinzioni in appezzamenti piccoli, spesso interrotti da sentieri o ciclabili. Un tipo di
difesa dunque difficile da praticare, come difficile rinchiudere le bestie nelle stalle. I danni
ci sono e ingenti. Poco tempo fa era stata la volta di alcuni cervi a Cellarda di Feltre, pur
in presenza di recinzioni. Qualcuno dovrà farsi carico dei danni e decidere come agire,
chiarendo se la priorità siano i lupi o la tutela del lavoro degli allevatori.
21 LETTERE AL TORNADO

Politica, missione o opportunismo


di Angelo Ceccotto
La solidarietà deve essere contagiosa affinché il buon vivere in comunità abbia solide fondamenta. La politica non
può essere un affare personale o la mera ricerca di un posto fisso e ben retribuito o quantomeno la costruzione di
un’opportunità individuale nel costruire la propria immagine, ma l’impegno nel distinguersi in una missione per il be-
ne della collettività. Nel venir meno a questi imprescindibili valori derivanti dal dedicarsi al bene altrui, si cade
nell’indifferenza e nel qualunquismo nonché nell’essere travolti dalle tentazioni malavitose le quali sono indice di
demerito per un politico. L’adoperarsi per gli altri è un traguardo di grandi soddisfazioni, oltre che essere una ric-
chezza importante che il popolo aspetta e rivendica da sempre come valore altruistico disinteressato dal punto di
vista economico. Tali valori primeggiano nella scala sociale, per la giustizia, per il lavoro, per la sanità ecc. Mettia-
moci d’impegno per lo smantellamento di una burocrazia incancrenita che immobilizza ogni voglia d’iniziativa, una
burocrazia fonte di opportunità per tante mafie, dove trovano la sorgente dei loro affari spesso assecondate da poli-
tici corrotti. La gente ascolta, guarda e medita, attendendo risposte serie e chiare frutto di quei valori umani del
buon vivere. Non ci può essere una società democratica che lasci spazi a chi mina la democrazia derivata dalla car-
ta costituzionale. Non può e non deve emergere quella corruzione che mortifica l’essere umano, che soffoca la soli-
darietà di quanti operano per il bene sociale. Debellare questa cancrena dipende da ognuno di noi nell’avere il co-
raggio di denunciare ogni gesto di corruzione, di sottomissione e di sfruttamento. Si può fare se abbiamo la fede nel
raddrizzare queste storture infestanti. Si può fare come il detto del presidente USA John Kennedy: “Non chiederti
cosa può fare il tuo paese per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo paese”. Questa è la strada maestra che ognuno
di noi dovrebbe percorrere senza titubanze.
ASTERISCO

La foto di copertina
(M.M.) Una fioritura di Tarassaco, conosciuto anche come “dente di leone”, campeggia sulla nostra copertina come
tanti piccoli Soli, che vogliono rischiarare e riscaldare il nostro futuro. La vista del campo pieno di fiori aveva un altro
sapore rispetto a questa immagine, e dal vivo non si poteva reprimere un moto di stupore nel trovarsi di fronte a tanta
semplice bellezza. Una prateria dipinta di giallo, che faceva venir voglia di essere ape* e volare sopra questa colorata
distesa. Non c’è possibilità di rendere in foto la bellezza della natura, il sentimento che nasce dallo sguardo e ci lascia
incantati o ci fa trasalire di fronte a spettacoli così vividi. La foto di copertina l’ho fatta io, ma rincaro la dose
proponendovi anche un paio di istantanee fatte da Settimo Rizzotto. Lui ha scelto una visuale rasoterra. Io sono
salito su un albero. Tutti e due non abbiamo resistito all’illusione di
catturare i raggi di questi piccoli mille Soli.

* Il 20 maggio è la giornata mondiale delle api, istituita nel 2017 dall’Assemblea dell’ONU per sensibilizzare l'opinione
pubblica sull'importanza degli impollinatori, sulle minacce che affrontano e sul loro contributo allo sviluppo sostenibile.
Proprietà terapeutiche della pianta di tarassaco
Del tarassaco si utilizzano la radice e, in maniera più semplice, le foglie fresche, che sono edibili. Queste componenti
vengono utilizzate per le loro preziose proprietà diuretiche e depurative. Si usano anche contro i problemi del fegato e
della colecisti, in caso di litiasi biliare, itterizia, dispepsie con flatulenza, e stipsi. Sono un ottimo rimedio naturale nei
casi di eccesso di colesterolo nel sangue, reumatismi cronici, acidi urici elevati, cistiti, diabete, edemi, ritenzioni di
liquidi. Una raccomandazione molto importante per la raccolta: evitate sempre le piante ai bordi delle strade. Queste
sono soggette alla contaminazione dei gas di scarico delle auto, meglio quindi cercare piante selvatiche in zone più
interne. In ogni caso lavate sempre accuratamente le parti della pianta prima di utilizzarle. Nel compiere questa
operazione vi consigliamo di aggiungere anche del bicarbonato di sodio.
La composizione del tarassaco
Sono molti e differenti gli elementi nutritivi del Tarassaco. Innanzitutto è ricchissimo di vitamine, in particolare le
vitamina A, C, ed E. Elevato è anche l’apporto di sali minerali come potassio (440 mg per 100 gr), ferro (3,2 mg), calcio
(316 mg) e sodio (76 mg). E’ inoltre ricco di proteine, ed è ideale, dunque, per chi segue una dieta vegetariana. Questi
sono i classici costituenti che prendiamo in considerazione dal punto di vista alimentare.
tratto da: https://www.coltivazionebiologica.it/tarassaco-pianta-usi-proprieta-curative/
22 ATTUALITÀ

730: è tempo di denuncia dei redditi


Già on line il modello per la compilazione del 730. Dal 14 maggio è possibile accettarlo o provvedere alla compilazione
con le necessarie rettifiche. Chi ne è capace potrà farlo autonomamente oppure si dovrà rivolgersi per tempo ad un
Caf, concordando telefonicamente tempi e modalità per l’assistenza fiscale. In tempi di accessi contingentati e su
appuntamento è meglio contattare preventivamente gli uffici patronati. Il tempo per la compilazione arriva fino a
settembre, ma chi prima compila prima riceverà gli eventuali rimborsi dal fisco.

Mascherine: l’acquisto sarà una spesa detraibile


Un oggetto di cui faremo largo uso di qui in avanti e per l’acquisto del quale, a particolari condizioni, sarà ammessa la
detrazione fiscale come spiegato dall’Agenzia Entrate in una recente circolare, la nr. 11 del 6 maggio scorso.
Per fruire della detrazione è necessario che, dalla certificazione fiscale (scontrino o fattura), risulti chiaramente la
descrizione del prodotto acquistato ed il soggetto che sostiene la spesa, non potendo essere considerati validi i
documenti fiscali che riportino semplicemente l’indicazione «dispositivo medico».
La natura del prodotto, come dispositivo medico, può essere identificata anche mediante le codifiche utilizzate ai fini
della trasmissione dei dati al sistema tessera sanitaria quale il codice «AD (spese relative all’acquisto o affitto di
dispositivi medici con marcatura CE)»
In tutti i casi in cui il documento di spesa riporti il codice «AD», attestante la trasmissione al sistema tessera sanitaria
della spesa per dispositivi medici, ai fini della detrazione, non è necessario che sia riportata anche la marcatura CE o
la conformità alle direttive europee.
Qualora, invece, il documento di spesa non riporti il codice «AD» è necessario:
− - per i dispositivi medici compresi nell’elenco, consultabile nel sistema «Banca dati dei dispositivi medici» pubblicato
sul sito del Ministero della Salute al seguente link
http://www.salute.gov.it/interrogazioneDispositivi/RicercaDispositiviServlet?action=ACTION_MASCHERA conservare
(per ciascuna tipologia di prodotto) la documentazione dalla quale risulti che lo stesso ha la marcatura CE;
− - per i dispositivi medici non compresi in tale elenco, che il prodotto riporti, oltre alla marcatura CE, anche la
conformità alla normativa europea (si confrontino le direttive europee 93/42/CEE, 90/385/CEE e 98/79/CE e
successive modifiche e integrazioni).
Inoltre, il soggetto che vende il dispositivo medico può assumere l’onere di individuare i prodotti che danno diritto alla
detrazione, integrando le indicazioni da riportare sullo scontrino/fattura con la dicitura «prodotto con marcatura CE» e,
per i dispositivi diversi da quelli di uso comune, elencati in allegato alla citata circolare 13 maggio 2011, n. 20/E, il
numero della direttiva comunitaria di riferimento. In questo caso, il contribuente non deve conservare anche la
documentazione comprovante la conformità alle direttive europee del dispositivo medico acquistato.
Si rileva, inoltre, che le spese sostenute per i dispositivi medici sono detraibili anche se non sono acquistati in
farmacia, sempreché risultino soddisfatte le condizioni in precedenza indicate.
I pagamenti devono essere fatti in modalità tracciabile e non in contanti.

Detraibili anche le donazioni alla Protezione Civile


Sarà possibile poi anche detrarre le donazioni fatte - e non in contanti - in questo periodo alla Protezione Civile con
accrediti sui due conti correnti dedicati: uno per l'acquisto di Dpi (dispositivi di protezione individuale), ventilatori,
respiratori, attrezzature e apparecchiature per sale di rianimazione e l'altro per costituire un fondo da destinare alle
famiglie degli operatori sanitari deceduti nello svolgimento delle proprie attività a causa del Covid-19.

CRONACA

Parlano di noi!
(M.M.) “Il Tornado” gira il mondo! e non solo tramite i tanti abbonati sparsi per la regione e la penisola, ma anche
grazie alle segnalazioni come quelle offerte dal sito dei giornali delle ProLoco, raggiungibile a questo link:
https://www.gepli.com/. Abbiamo trovato, navigando, che sono state riprese due notizie che ci riguardano: i
quarant’anni del nostro periodico e il compleanno di Dino Meneghin, cui abbiamo dedicato largo spazio. Agli amici di
Gepli non possiamo che rivolgere un sentito grazie per averci onorato della loro attenzione.
23 CENNI STORICI

La cartolina della Brigata Como


tratto da: https://www.ilpostalista.it/brigate/brigate_199.htm
Cartolina reggimentale del 24° Fanteria, Brigata Como, nuova, edita negli anni 20, con la descrizione dei fatti di guerra
e delle decorazioni ottenute. La vignetta raffigura le cime del Grappa e del monte Cornella.
I due monti non sono visibili contemporaneamente dal lato sud o sud-est come rappresentato, in quanto il Cornella è
racchiuso tra altre cime. Inoltre insistono su due versanti opposti, Il Grappa domina la pianura Veneta, il Cornella è
situato sul lato Est del massiccio (dopo il Tomba e il Monfenera), insiste sulla valle del Piave e precisamente sopra
Alano di Piave subito prima della stretta di Quero. Il Cornella è stato teatro degli scontri durante la battaglia d'arresto
(novembre-dicembre 1917) e quindi lasciato in mano austriaca.

Il Grappa invece, inteso come intero massiccio, è stato successivamente interessato dalle battaglie del solstizio (15
giugno-7 luglio 1918) e di Vittorio Veneto 24 ottobre- 4 novembre 1918.
Costituita il 1° novembre 1860 con i Reggimenti: 23° e 24°.
Sciolta nel 1926 e in seguito trasformata in Divisione di Fanteria dell’Isonzo.
Fatti d’arme, guerra mondiale 1915/18
1915: Cortina d’Ampezzo, Forame, Monte Cristallo. 1916: Monte Cristallo, Rifugio Tofana.
1917: Piave a Quero, Monte Tomba, Confedera. 1918: Papadopoli.
Campagne di guerra e fatti d‘arme.
1915: all'inizio delle ostilità la brigata è schierata in Val Boite e il 29 maggio occupa Cortina d'Ampezzo. In giugno
partecipa all'azione contro le posizioni nemiche dello sbarramento di Som Pausis ed in Val Fiorenza, verso Punta del
Forame e Monte Cristallo. il 19 luglio concorre all'occupazione di Monte Piana e partecipa all'attacco del rifugio Tofana.
In ottobre s'impadronisce di posizioni sul Forame e sul Monte Cristallo.
1916; la brigata è ancora in Cadore ed a fine marzo, da Val Fonda, conquista la vetta del massiccio del Cristallo. A
giugno opera contro le posizioni di Val d'Avisio e di Forcella Ceramana.
1917: la Como è schierata a sbarramento della Val Sesia ed i suoi reparti sono collegati con le difese della zona
carnica. Resiste e respinge, fra luglio e agosto, vari tentativi di attacco portati dal nemico a Passo della Sentinella e al
Seikoff. A seguito degli avvenimenti verificatisi a fine ottobre sulla fronte Giulia, la brigata abbandona le posizioni
dell'Alto Cadore il 3 novembre e si porta lungo la vallata del Piave a Quero, nel tratto di saldatura fra il fiume e il
Grappa ove assume il compito di interdire al nemico la discesa lungo la Val Piave. Al termine di duri combattimenti la
Como deve rettificare lo schieramento su M. Tomba e Monfenera. Per il comportamento tenuto viene citata sui
bollettini di guerra n. 906 e 908.
1918: riordinata dopo le perdite subite, rimane schierata fra il Solarolo e Val Calcino e il 15 giugno subisce un attacco
austriaco preceduto da lanci di gas. Nel corso dell'offensiva finale, il 27 ottobre la brigata passa il Piave a Papadopoli e
nei giorni successivi supera anche il fiume Monticano; inseguendo le retroguardie nemiche il 3 novembre costituisce
una testa di ponte a San Pietro di Ragogna e a San Daniele.
Post prima guerra – Zone Occupazione
Alla fine del conflitto inviata in zona di occupazione, nell’alta Valle Isonzo, alle dipendenze del XVIII C.A.
1919: dal 10.6.19 al 29.12.19 dislocata nell’Alto Isonzo a ridosso del vecchio confine. La posta militare 108 funziona
fino al 29.12.1919. La Posta Militare 86 fino al 10.5.21.
24 ATTUALITÀ

Riaperte le biblioteche di Quero e Vas


Ecco le date di riapertura delle Biblioteche di Quero e Vas e le modalità per il servizio di prestito e restituzione dei
libri. Il primo e l'unico che sarà attivo. Seppur minimo, è un inizio e sarà bello perché si comincerà a rivedersi.
Date
Biblioteca di Quero: martedì 12 maggio - Biblioteca di Vas: mercoledì 13 maggio
Orari: si riapre con i consueti orari, ma con delle novità nei giorni di martedì e sabato
Biblioteca di QUERO:
martedì mattino dalle 9,30 alle 12,30 su appuntamento (novità) - martedì pomeriggio dalle 16,00 alle 19,00
giovedì dalle 14,30 alle 18,30 - sabato dalle 9,00 alle 12,30 a sabati alterni (novità) il primo, il terzo e eventuale
quinto del mese, quindi in maggio il 16 e il 30
Biblioteca di VAS:
lunedì dalle 16,00 alle 18,30 - mercoledì dalle 16,00 alle 18,00
sabato dalle 9,00 alle 12,30 a sabati alterni (novità) secondo e quarto del mese, quindi in maggio il 23
Le novità di orario sono dovute alle regole da osservare scrupolosamente in questo primo periodo così delicato
per offrire il servizio in sicurezza e per le quali lo staff (una bibliotecaria e un volontario del servizio civile) dovrà es-
sere sempre presente al completo in ciascuna delle sedi di Quero e Vas in ogni turno di apertura e non potrà dividersi
tra una e l'altra.
Modalità
 si entrerà in biblioteca uno alla volta con mascherina tenendo le distanze di sicurezza
 si lasceranno i libri da restituire nell'apposita scatola all'ingresso e si disinfetteranno le mani con gel/soluzione
a disposizione
 si potrà stare in biblioteca solo il tempo necessario per le operazioni di prestito
 non si potranno prendere i libri da scaffali e espositori (lo farà lo staff per voi)
 si consiglia di prenotare per mail, per telefono o dal catalogo on line i libri che desiderate in modo da trovarli già
pronti per il ritiro quando arrivate in biblioteca
 i libri restituiti alla biblioteca non saranno da subito disponibili al prestito perché dovranno essere messi in qua-
rantena per certo numero di giorni per sanificarli
 i libri presi in prestito prima della chiusura per l'emergenza sanitaria potranno essere restituiti con calma.
Come prenotare i libri
Esplorate il catalogo online. Lo trovate qui: http://bibel.regione.veneto.it/SebinaOpac/
Per prenotare: chiama allo 0439 787097 o allo 0439 780270 oppure scrivi a biblioteca.querovas@feltrino.bl.it
Prenota on line dal catalogo: La Biblioteca digitale sempre aperta h 24 - 7 giorni su 7
Si ricorda che è a disposizione la biblioteca digitale MLOL delle Biblioteche Bellunesi sempre aperta con l'edicola, i li-
bri, i film, gli audiolibri e tante opportunità, la trovate qui: http://bibel.medialibrary.it/home/cover.aspx

E dopo tutte queste indicazioni, le Biblioteche di Quero e Vas sono pronte per ricominciare consapevoli che non
sarà semplice per tutti. Per gli utenti che non potranno vivere gli spazi della biblioteca come d'abitudine, curiosare
tra gli scaffali, accomodarsi per sfogliare un libro, leggere con i bambini, incontrarsi con gli amici, studiare, conversa-
re, ascoltare storie, incontrare autori, fare laboratori. Per lo staff che dovrà prendere le misure del “nuovo” servizio e
avrà bisogno di pazienza e collaborazione da parte degli utenti.

ASTERISCO
Il Basso Feltrino…dall’alto
foto di Christian Bordignon
Nelle foto, scattate dal fenerese Christian Bordignon con il suo drone,
alcuni scorci del Basso Feltrino. Nella prima (la più grande), Fener,
Campo, Colmirano e Alano; nella seconda, parte del territorio di Que-
ro; nella terza una veduta di Segusino.
25 LETTERE AL TORNADO

Il Minimarket di Campo
di Roberto Forcellini
Dopo l’articolo sul numero 733 recante la notizia della nuova apertura del
minimarket, avvenuta nel gennaio scorso, ho ritenuto opportuno ritornare
su questa iniziativa dedicandole ancora un po’ di attenzione. A Campo è
indubbio affermare che qualcosa è cambiato nella vita dei paesani, anche
perché l’arrivo della pandemia Covid-19 ha modificato radicalmente le
abitudini di ogni cittadino, anziano o giovane che sia. La provvidenza in
questo caso ci ha donato la possibilità di poterci approvvigionare dei beni
di prima necessità senza dover per forza uscire dal nostro piccolo paese,
considerando le restrizioni imposte dai vari DPCM diramati dal Governo e
dalla Regione Veneto.
Già il servizio sul TG di Telebelluno aveva mostrato che all’interno
dell’esercizio commerciale si può trovare un po’ di tutto, quindi non solo
pane e latte, ma un buon assortimento di frutta e verdura, insaccati e
formaggi, prodotti per la pulizia della casa e per la persona, dolciumi e bi-
bite di ogni tipo. Tutto sta nell’adattarsi perché è evidente che è difficile in
pochi metri quadrati poter contenere un assortimento tanto ampio atto a
soddisfare le esigenze personali di tutti cioè quello che può fornire un supermercato di grandi dimensioni.
Il Coronavirus ci ha posto di fronte a dei sacrifici ai quali la maggioranza non era abituata, ci ha costretti a rimanere in casa
ed a spostarci solo in 3 casi: 1. per lavoro, 2. per necessità, 3. per salute.
Quindi, questo “tirare un po’ la cinghia” può essere visto positivamente come un’opportunità per assaporare con maggiore
attenzione tutte quelle cose che la vita frenetica di prima ci aveva tolto da sotto gli occhi. Possiamo soffermarci a gustare il
piacere di stare con i nostri familiari nella condivisione degli spazi, nel rispolverare abitudini ormai coperte dalla polvere del
tempo, prendere in mano un libro lasciato in disparte e non letto fino in fondo, riscoprire qualche vecchio hobby e molte al-
tre attività. Possiamo riscoprire il piacere di rimanere in contatto con amici e parenti tramite la tecnologia di Cellulari e PC
che ci permettono di poterci non solo ascoltare ma anche vedere, tipo Whatsapp e Skype oppure Zoom.
Tornando ad Oriana, ora lo spazio antistante il suo negozio è diventato il punto di socializzazione unico del paese, perché
bene o male, per tirare avanti tutti abbiamo bisogno di alimentarci e tenerci puliti ed in salute. L’attendere fuori a distanza
di sicurezza con mascherina e guanti il proprio turno per fare la spesa è l’unica occasione per scambiare 4 chiacchere con
gli altri clienti, ci si confronta sulle ultime notizie riguardanti la situazione locale, sul modo in cui ci si sarebbe comportati se
fossimo noi a dover prendere certe decisioni, si ipotizzano futuri scenari su cosa troveremo negli ambienti che ora non
possiamo visitare. Tutto ciò con estrema tranquillità e pazienza. Di questa importante opportunità dobbiamo senza dubbio
dire grazie ad Oriana, perché se non avesse aperto sicuramente saremo in condizioni veramente peggiori. È da auspicare
che oltre al ritorno alla normalità ci sia anche il mantenimen-
to di questa insostituibile risorsa. Grazie Oriana per esserci.

Nelle foto: una veduta dell’interno del minimarket - una veduta dello spazio antistante l’ingresso dove si soffermano i clien-
ti prima di entrare uno alla volta all’interno, rispettando l’ordine di arrivo, naturalmente muniti di mascherina e guanti mo-
nouso.

CRONACA

Auguri Teresa!
(M.M.) Un
compleanno
diverso dal solito
per Mori Teresa,
di Quero,
trascorso in
compagnia dei
fiori a fine aprile.
Un bel traguardo
per il quale ha
ricevuto mille
auguri…
telematici, e
adesso i nostri
26 ASTERISCO

Vaghe stelle dell’Orsa Maggiore


di Cesare Turra

Vaghe stelle dell’Orsa Maggiore Sono tra le costellazioni più conosciute che si imparano fin dalle scuole
elementari, quelle che ci osservano dall’alto nelle notti più serene, anche
se forse siamo così abituati alla loro presenza sopra le nostre teste che
di Cesare Turra
non ci facciamo quasi più caso: l’Orsa Maggiore e l’Orsa Minore. Ep-
Sono
pure anche tra le costellazioni più conosciute
queste costellazioni, come leche lorosiconsorelle,
imparano fin neldalle scuole
loro silente
elementari,
ed eterno permanere quelle cheevocanoci osservano immaginidall’alto e miti nelle chenotti più serene,
affondano anche
le loro ra-
se
diciforselontano siamonel così
passato,abituati alla loro presenza
perdendosi nella memoria sopradei le nostre
tempi. testeNella checo-
non ci facciamo
stellazione dell’OrsaquasiMaggiore,
più caso: inl’Orsa Maggiore
particolare, e l’Orsa
gli antichi ci Minore.
hanno visto Ep-
pure
diverse anche queste costellazioni,
rappresentazioni tratte dalla come le loro
propria consorelle, da
quotidianità: nelchiloro vi silente
intrav-
ed
vedeva eterno unpermanere
aratro a chi evocano immaginilae configurazione
vi riconosceva miti che affondano le loro ra-
del timone di
dici lontano
una nave: Gli nelastronomi
passato, babilonesi
perdendosiinvece nella memoriavi vedevano dei iltempi.
Grande Nella co-
Carro
stellazione
che ancora dell’Orsa
oggi designa Maggiore,
l’insieme in delle
particolare,
sue sette gli principali
antichi ci stelle,
hannoquelle visto
diverse
più rappresentazioni
luminose, tratte dalla
in contrapposizione al propria
Piccoloquotidianità:
Carro dell’Orsa da chi vi intrav-
Minore. Gli
vedevadaun
Egizi, aratro
parte loro,a vichi vi riconosceva
videro un bue conlagliconfigurazione
attributi del diodel Sethtimone
mentre di
una
i Gallinave: Gli astronomi
un cinghiale babilonesi
e gli antichi romani inveceun carro vi vedevano
trascinato il Grande
da setteCarro buoi
chelatino
(in ancora oggi designa
septem triones, l’insieme delle sue
da cui l’odierna parola sette“settentrione”).
principali stelle, quellei
Furono
Greci a vedervi un Orsa, trasposizione celeste,più come luminose,
le altre in contrapposizione
costellazioni, al Piccolo
delle storie raccolte Carronei dell’Orsa
loro miti. Minore. Gli
Il mito delle Orse nutrici. Un primo mito racconta Egizi, che da parte
Rhea,loro, madrevi videro
di Zeus, un bue con gli
nascose attributi
il figlio del dio
a Creta perSethevitarementreche
fosse divorato dal padre Crono. Furono due orse, un cinghiale
i GalliHelike e Kynosura, e gli antichi romanicura
a prendersi un carro trascinato
del piccolo e a da sette buoi
crescerlo, te-
nendolo nascosto in una grotta del monte Ida.(inDivenuto latino septem e dopo da
adultotriones, aver cuispodestato
l’odierna parola il padre “settentrione”).
Crono, Zeus,Furono ricono-i
Greci
scentea alle
vedervi un per
nutrici Orsa, trasposizione
averlo salvato e celeste,
cresciuto, comevollelerenderle
altre costellazioni, delle storie raccolte
eterne trasformandole nelle due neicostellazioni
loro miti. dell’Orsa
Il mito delle
Maggiore Orse nutrici.
e dell’Orsa Minore. UnUna primo mito racconta
conferma di questa cheversione
Rhea, madre del mitodi Zeus,
si avrebbenascose in unil commento
figlio a Creta alleper evitare che
Argonautiche
fosse divorato
di Apollonio dal padre
Rodio Crono.
(III secolo Furono
a.C.), due orse,
nel quale si affermaHelikeche e Kynosura,
vicino a Cizico,a prendersi
nei pressi cura del piccoloBalkiz
dell’odierna e a crescerlo,
(Turchia),te- vi
nendolo
era un montenascostodettoin“delle
una grotta del monte
Orse” proprio Ida. Divenuto
in ricordo delle due adulto
nutrici e didopo
Zeus.aver spodestato
Altre versioni del il padre Crono, Zeus,
mito riportano che ad ricono-
alle-
scente
vare Zeus allefunutrici
o unaper averlo
ninfa o una salvato
capraedicresciuto,
nome Amaltea volle renderle
e che Zeus eterne nontrasformandole
nacque a Creta, nelle madue costellazioni
in una dell’Orsa
parte dell’Arcadia
Maggiore
detta Creteiae dell’Orsa
e che una Minore.
delle Unadue conferma
nutrici, Helike,di questa versione
era figlia del re delarcade
mito siLycaone.
avrebbe Quest’ultima
in un commento alle Argonautiche
versione è particolar-
di Apollonio
mente Rodio (III
interessante secolo
perché si a.C.),
collega nelalquale
secondo si afferma
mito, forseche vicino a Cizico,
più famoso, nei pressi
sull’origine delledell’odierna
costellazioni Balkiz (Turchia),
dell’Orsa Mag- vi
era
gioreune monte
dell’Orsa detto “delle Orse” proprio in ricordo delle due nutrici di Zeus. Altre versioni del mito riportano che ad alle-
Minore.
vare
Il mitoZeus
della fu oninfa
una Callisto.
ninfa o una capra che
Callisto, di nome Amaltea e che
etimologicamente Zeus non
significa nacque a(come
“bellissima” Creta,inma in una parte
“calligrafia”, dell’Arcadia
bella scrittura),
detta Creteia
era figlia e che una
di Lycaone delle due nutrici,
re dell’Arcadia e ninfa Helike, era figlia
al servizio delladel dea arcade Lycaone.
re Artemide. Zeus si Quest’ultima
innamorò di lei versione
e, assunte è particolar-
le sem-
mente
bianze interessante
della dea, la perchésedusse si violando
collega alla secondo
sua verginità. mito, Callisto
forse piùcercò famoso, sull’origine
di tenere nascosta dellelacostellazioni
violazione della dell’Orsa Mag-
sua purità,
giore e dell’Orsa
ma venne Minore.da Artemide quando quest’ultima propose alle sue ninfe un bagno ristoratore dopo una fatico-
smascherata
Il
samito della
battuta ninfa Callisto.
di caccia. Callisto,
Callisto cercò di che etimologicamente
declinare l’invito ma la significa
dea, resasi “bellissima”
conto della (come strana in “calligrafia”,
ritrosia dellabella ninfa, scrittura),
la fece
era figlia di
spogliare Lycaone che
scoprendo re dell’Arcadia
Callisto era eincinta,
ninfa alrendendo
servizio della furibondadea Artemide.
la dea che,Zeus si innamorò
trasformatala in di lei e,
orsa, le assunte
scatenò le sem-i
contro
bianze
cani che della dea, la sedusse
l’avrebbero sbranata violando
se Zeus la sua
non verginità.
l’avesse Callistoportata cercòin cielo di tenere
creandonascosta la costellazionela violazione della sua
dell’Orsa purità,
Maggiore.
ma venne
Un’altra smascherata
versione del mito da racconta
Artemideche quando quest’ultima
Callisto, trasformata proposein orsa,alle vagasse
sue ninfeper un ibagno
boschiristoratore
nel suo perenne dopo una fatico-i
fuggire
sa battuta fino
cacciatori di caccia.
a quando Callisto cercòArcade,
incontrò di declinare
il figlio l’invito ma lacon
concepito dea,l’inganno
resasi contomolti della
anni strana
prima da ritrosia
Zeus.della ninfa, la fece
Riconosciutolo e
spogliare scoprendo
colma di felicità per che
averCallisto
ritrovato era
il incinta, rendendo
figlio, l’orsa cercòfuribonda la dea che, alzandosi
di farsi riconoscere trasformatala sulleinzampe orsa, le ma scatenò
riuscì solo contro adi
cani che un
emettere l’avrebbero sbranata se
cupo e animalesco Zeus
bruito. non l’avesse
Arcade, vedendoportata gli artigliin dell’orsa
cielo creando
sollevata la costellazione
sulle zampe edell’Orsa ritenendoMaggiore.di essere
Un’altra
aggredito, versione
cercò didel mito racconta
salvarsi incoccando che unaCallisto,
freccia trasformata
al suo arco in eorsa, vagasse verso
scagliandola per i boschil’orsa. nel suo perenne
Fu grazie fuggiredii
all’intervento
cacciatori
Zeus, che fino stava a osservando
quando incontrò Arcade,
la scena, che ill’orsa
figlioCallisto
concepito noncon venne l’inganno
colpita molti
dalla anni
freccia prima deviata.da Zeus.
Arcade Riconosciutolo
ricaricò anco- e
colma
ra l’arcodi pronto
felicitàaper aver quando
colpire, ritrovatoZeusil figlio, l’orsa
decise cercò di efarsi
di apparire riconoscere
di spiegare alzandosi
ad Arcade chesulle la poverazampeorsa ma erariuscì solo ad
in realtà la
emettere un cupo e eanimalesco
madre. Commosso bruito. Arcade,
deciso a proteggere madrevedendo e figlio da gli altre
artiglidisavventure,
dell’orsa sollevataZeus lisulle innalzò zampe e ritenendo
entrambi di essere
tra le stelle che
aggredito,
oggi conosciamo cercò di salvarsi
come incoccandodell’Orsa
le costellazioni una freccia al suoearco
Maggiore dellaevicina
scagliandola
Bootes verso (guardiano l’orsa.dell’Orsa).
Fu grazie all’intervento di
Zeus, che stava
Curiosità finali. osservando
Artemide, come la scena, che l’orsa
dea vergine Callisto non
cacciatrice venne colpita
e signora dalla freccia
degli animali, era spesso deviata. Arcade ricaricò
raffigurata affiancata anco-
da
ra l’arco Nell’antico
animali. pronto a colpire,santuarioquando Zeus decise
di Braurone di apparire
(Grecia), e di fanciulle
le giovani spiegare ateniesi
ad Arcade che la all’età
prossime poverada orsa era in
marito realtà la
formavano
madre. consacrati
gruppi Commossoade Artemide deciso a proteggere madre (“orse”).
noti come arktoi e figlio da Essealtreindossavano
disavventure, Zeus
vesti di licolor
innalzò entrambi
zafferano tra le stelle cheil
e trascorrevano
oggi conosciamo
tempo in danze sacre, come correndo
le costellazioni
gare didell’Orsa
velocità Maggiore
e offrendoesacrifici.
della vicina Bootes (guardiano
Aristofane, nella commedia dell’Orsa).
Lisistrata, riporta che
Curiosità
alcune finali.
di loro, Artemide, come
probabilmente dea qualche
durante vergine rituale,
cacciatrice e signora
imitavano degli
a gesti animali,
un’orsa. era spesso
Anche i terminiraffigurata
Arcadia eaffiancata
Arcade che da
animali.
più sopraNell’antico
abbiamo santuario di Braurone
riportato richiamano (Grecia),
a una etimologiale giovani
popolarefanciulle
che ateniesi
riconduce prossime
a quelloall’età da marito
dell’orsa (in greco formavano
arktos,
gruppi consacrati
arkos), che si puòad Artemide
forse ricondurre noti al
come arktoidi(“orse”).
tentativo affermare Esse indossavano
l’origine divina divestiArcade di color zafferano e trascorrevano
e di conseguenza dei Pelasgi di-il
tempo in danze
venuti Arcadi. sacre, correndo
Nell’isola di Creta, gare di velocità
poi, sembra cheeesistesse una cittàAristofane,
offrendo sacrifici. micenea chiamata nella commedia il nome diriporta
Kynosura,Lisistrata, una delleche
alcune
nutrici didi Zeus
loro, probabilmente
sul monte Ida.durante Con lo qualche
stesso nome rituale,era imitavano
indicataaanche gesti un’orsa.
la penisola Anche in cuii termini
la città Arcadia e Arcade
era situata, che
l’attuale
più sopradove
Akrotiri, abbiamosi puòriportato
ancora oggi richiamano
vedere auna una“grotta
etimologia popolare
dell’orsa” che riconduce a quello dell’orsa (in greco arktos,
(Arkoudia).
arkos), che
Principali fontisi consultate:
può forse ricondurre
Ginzburg Carlo, al tentativo di affermare
Storia notturna. l’origine del
Una decifrazione divina
Sabba,di Arcade e di conseguenza
Einaudi, 1989; Graves Robert, dei I mitiPelasgi di-
greci, Lon-
ganesi, 2006; http://www.summagallicana.it/lessico/o/Orsa%20Minore%20e%20Maggiore.htm;
venuti Arcadi. Nell’isola di Creta, poi, sembra che esistesse una città micenea chiamata https://it.wikipedia.org/wiki/Braurone
Kynosura, il nome di una delle

Sfida al lettore
nutrici di Zeus sul monte Ida. Con lo stesso nome era indicata anche la penisola in cui la città era situata, l’attuale
Akrotiri, dove si può ancora oggi vedere una “grotta dell’orsa” (Arkoudia).
Principali fonti consultate: Ginzburg Carlo, Storia notturna. Una decifrazione del Sabba, Einaudi, 1989; Graves Robert, I miti greci, Lon-
In questo
ganesi, periodo
2006; di forzata reclusione sanitaria per la pandemia del coronavirushttps://it.wikipedia.org/wiki/Braurone
http://www.summagallicana.it/lessico/o/Orsa%20Minore%20e%20Maggiore.htm; pensiamo possa essere di simpatica

Sfida al lettore
distrazione una piccola sfida culturale:
Secondo voi, c’è qualche legame tra i miti sopra indicati e i cavalieri della tavola rotonda?
Diciamo subito che trattandosi di miti non c’è una risposta “scientifica” o storicamente certa, ma solo alcune interessan-
tiIncuriosità
questo periodo di forzata
che anche reclusione
noi abbiamo sanitaria
trovato per lamentre
in internet pandemia del coronavirus
effettuavamo pensiamo
le ricerche possa essere
per il presente di simpatica
articolo. Qualche
distrazione
piccolo unalopiccola
indizio abbiamosfida culturale:
fornito anche nell’articolo e nel prossimo numero esporremo le riflessioni che abbiamo fatto.
Secondo
Nel voi, attendiamo
frattempo c’è qualcheanche
legame tra idi
il frutto miti sopra
quanto indicati
anche Voi e i cavalieri
avete trovatodella
nella tavola
Vostra rotonda?
navigazione. Buona ricerca!
Diciamo subito che trattandosi di miti non c’è una risposta “scientifica” o storicamente certa, ma solo alcune interessan-
ti curiosità che anche noi abbiamo trovato in internet mentre effettuavamo le ricerche per il presente articolo. Qualche
piccolo indizio lo abbiamo fornito anche nell’articolo e nel prossimo numero esporremo le riflessioni che abbiamo fatto.
Nel frattempo attendiamo anche il frutto di quanto anche Voi avete trovato nella Vostra navigazione. Buona ricerca!
27 ASTERISCO

Viste… panoramiche
di Tristano Dal Canton

In un recente documentario sul Monte Cesen,


opera di Giovanni Carraro, geniale videomaker
e collaboratore di Telebelluno, è possibile vede-
re come chi ebbe la fortuna di sciare sul Cesen
negli anni '60 e '70 (il comprensorio chiuse nel
1985) godette anche del privilegio di contem-
plare il mare con gli sci ai piedi...
Certo, questo si può fare anche ora per i pochi
che si dedicano allo sci-alpinismo e con fatica
raggiungono il Tomatico o il Cesen con gli sci e
le pelli (in concomitanza con l'abbondanza di
precipitazioni nevose, ovviamente), mentre ne-
gli anni suddetti la cosa era possibile anche per
chi praticava sci da discesa...
In realtà questa possibilità esiste ancora oggi,
anzi...in contemporanea si può sciare ammi-
rando la "nostra" dorsale che va dal Tomatico al
Sassumà, da Forcella Alta al Peurna ed infine a
Cima Grappa...
E dietro al Peurna, traguardare maestosamente
il mare...

La foto sotto il titolo è stata scattata dagli im-


pianti del Passo Brocon ("Skilagorai"), in parti-
colare dal Monte Agaro (epica montagna un
tempo entro i confini lamonesi), raggiungibile
con seggiovia quadriposto "Larese'", a quota
poco superiore ai 2000m. Appena sotto la foto
degli impianti sul Cesen nel 1970 e, qui a fian-
co, una foto scattata da Passo Broccon.

Documentario sugli impianti del monte Cesen:


https://www.youtube.com/watch?v=JuzlfZ-TvR0
28 ATTUALITÀ

Notizie da Vita Somasca


Notizie da vita Somasca
segnalazione di Alessandro Bagatella
Dal periodico trimestrale dei Padri Somaschi prendo questi due articoli che mi sembrano meritevoli di essere segnalati
anche alla platea dei nostri lettori. Il primo dedicato alla festa di San Girolamo, svoltasi l’otto febbraio scorso con la
partecipazione del vescovo di Treviso, nella chiesa di Santa Maria Maggiore di Treviso. Il secondo che celebra i
vent’anni di vita della struttura “La Sorgente” di Como, alla cui nascita ha contribuito moltissimo Padre Luigi Bassetto,
da noi del Basso Feltrino ben conosciuto per i suoi trascorsi a Castelnuovo. A Padre Luigi sincere congratulazioni per
l’iniziativa messa in campo, da estendere a tutti coloro che si impegnano a favore della Comunità.
In foto, tratta dal sito settimanale diocesano di Como, Padre Luigi nel giorno dell’inaugurazione, l’11 febbraio 2000.

ASTERISCO
I detti de na olta
di Alessandro Bagatella
L’amigo de pianura, al e an amigo che nol dura.
La speranza ingrandise, l’esperienza rimpicciolisce.
An cor san e forte, al ama fin a la morte.
April piovoso, anno avventuroso.
Tre cose le fa an bon governo: Giustizia, Forza e poche parole.
Se maio al e soleggiato, la frutta la e a bon mercato.
La pazienza sul marcà, la compra a prezo ribassà.
Con pareri divisi, no se supera la crisi.
29 ATTUALITÀ
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Una panoramica sui servizi accessibili via CIE


Il Governo spinge per uno scenario in cui le credenziali per l’identità (digitale) saranno emesse non più da soggetti pri-
vati ma da un unico soggetto pubblico (PagoPA S.p.A), mentre in parallelo procede l’emissione e la diffusione della Cie
3.0. Il Governo Conte Bis sta spingendo per rivoluzionare il nostro accesso digitale a servizi pubblici (e privati), quindi
la nostra identità digitale. Tra l’altro si prevede un prossimo cambio di scenario operativo per i gestori dell’identità
SPID, che da una pluralità privata, passerebbe a un unico gestore pubblico individuato in PagoPA S.p.A. (previsione
dello schema del decreto “milleproroghe”, al momento cancellata; probabilmente sarà reintrodotta in fase di conversio-
ne del decreto). Tutto ciò introduce nuove possibili ipotesi operative e relativi dubbi, che si potranno sciogliere solo at-
traverso i previsti decreti attuativi. In questo scenario si inseriscono le numerose potenzialità che la Carta d’Identità
Elettronica (CIE) di ultima generazione (individuata con la versione 3.0) può esprimere nell’ambito dell’identità digitale.
La Cie 3.0 e la convergenza con Spid
Le carte emesse a fine 2019 sono circa 13.450.000, numero sicuramente significativo per considerarne utilizzi pratici.
Abbiamo già scritto dello scenario generale di utilizzo della CIE 3.0. In questa sede, invece, si descrivono con maggio-
re dettaglio le modalità della CIE mediante le quali si può procedere all’erogazione di servizi in rete evidenziando an-
che il fatto che le pubbliche amministrazioni devono attivare questo strumento, poiché la CIE è schema di identificazio-
ne notificato in Europa, in conformità al regolamento europeo 910/2014 (eIDAS).
E’ utile ricordare che la CIE è stata notificata a Bruxelles indipendentemente dallo SPID; questa circostanza potrebbe
essere superata con la convergenza dello schema CIE con il livello 3 (quello più elevato) dello SPID. Nell’ambito di
questa evoluzione dovrà anche essere gestito il profilo di utilizzo dei due schemi per evitare duplicazioni architetturali.
In ogni caso non ci sono dubbi sul fatto che la CIE è pronta ad essere utilizzata come credenziale di identità e tutte le
informazioni per la sua attivazione sono disponibili.
“Entra con Cie”
Il Ministero dell’Interno ha attivato un’intera sezione informativa sul tema denominandola “Entra con CIE” e introduce il
tema così:
“Entra con CIE” è il nome che viene conferito allo schema di identificazione che consente l’accesso ai servizi digitali
erogati dalle PA mediante l’impiego della CIE 3.0. come previsto dall’art. 64 del Codice dell’Amministrazione Digitale
(CAD).
L’utente può operare in due modalità, una fissa qualora abbia disponibilità di un lettore a radio frequenza ovvero in
mobilità utilizzando uno smartphone Android dotato di interfaccia NFC (Near Field Communication).
L’erogatore di servizi deve applicare il manuale operativo, in cui sono disponibili anche informazioni complete sulla
user experience dell’utente e su aspetti operativi legati all’utilizzo della CIE nei già indicati scenari fisso e mobile.
Il Ministero dell’Interno fornisce anche un ampio scenario sulle ipotesi di utilizzo.
I servizi accessibili tramite CIE
Si ribadisce che la Carta d’Identità Elettronica (CIE) rappresenta la chiave di accesso, rilasciata dallo Stato, che per-
mette l’autenticazione con i massimi livelli di sicurezza ai servizi online degli enti che ne hanno abilitato l’utilizzo, sia
della pubblica amministrazione che del mondo privato.
Con lettori contactless (la CIE ha un microcircuito esclusivamente interno, dotato di antenna che interagisce con le ap-
plicazioni tramite radio frequenza) o con la maggior parte dei tablet/smartphone dotati di interfaccia NFC e sistema
operativo ANDROID (dalla versione 6.0 in poi), si può operare per:
 accedere ai servizi digitali, come ad esempio quelli offerti dal proprio Comune; il meccanismo è riconosciuto a
livello comunitario visto lo stato di schema di autenticazione notificato della CIE 3.0;
 effettuare procedure di registrazione o check-in (strutture alberghiere, operatori telefonici, istituti e operatori
finanziari, etc.) in maniera facile e sicura;
 utilizzare i mezzi di trasporto pubblici o privati (autobus, tram, tornelli della metro, car/bike sharing, ecc.), so-
stituendo titoli di viaggio e abbonamenti;
 partecipare a eventi (musei, manifestazioni sportive, concerti, etc.), in sostituzione dei biglietti;
 accedere ai luoghi di lavoro, al posto del badge identificativo, sia per il controllo accessi che per la rilevazione
delle presenze.
Prima di approfondire un paio dei servizi sopra indicati è opportuno segnalare che l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID)
pubblica periodicamente aggiornamenti sui soggetti che rendono disponibili servizi in
Riprendendo il discorso sui servizi utilizzabili tramite CIE è utile sottolineare che sono disponibili software di mercato
che utilizzano le funzionalità della CIE e le contestualizzano nello scenario operativo. Un esempio semplice è quello
dell’applicativo che compila automaticamente un form con i dati letti dalla CIE ovvero che fa “scattare” la timbratura del
cartellino qualora la CIE sia utilizzata per il controllo presenze.
Questa caratteristica è particolarmente interessante perché consente di gestire il fenomeno dei cosiddetti “furbetti del
cartellino”. In particolare il fenomeno della cessione del proprio tesserino a un terzo per “timbrare” la presenza. Utiliz-
zando la CIE si può ipotizzare che sia più rara la circostanza che il titolare ceda la propria CIE a un terzo, piuttosto che
la classica tessera/badge.
La firma elettronica avanzata
Il Ministero dell’Interno, al momento, non indica un ulteriore possibile utilizzo della CIE 3.0 che è quello della Firma
Elettronica Avanzata (FEA) nei confronti della pubblica amministrazione.
A tal proposito ricordiamo che la norma di riferimento è stabilita nell’articolo 61, comma 2 del DPCM 22 febbraio 2013.
“2. L’utilizzo della Carta d’Identità Elettronica, della Carta Nazionale dei Servizi, del documento d’identità dei pubblici
dipendenti (Mod. ATe) , del passaporto elettronico e degli altri strumenti ad essi conformi sostituisce, nei confronti della
pubblica amministrazione,la firma elettronica avanzata ai sensi delle presenti regole tecniche per i servizi e le attività di
cui agli articoli 64 e 65 del codice.”
Utilizzando le informazioni sulla struttura interna della CIE, sul certificato digitale in essa installato e i template software
resi disponibili a livello istituzionale è possibile apporre una FEA in modalità conforme agli standard tecnici CAdES,
PAdES e XAdES. Naturalmente la catena di emissione della CIE è non qualificata ma questa limitazione non ha impor-
tanti impatti negativi se per questo tipo di sottoscrizione si faranno le opportune modifiche normative, al fine di consen-
31 ATTUALITÀ

tire l’uso della FEA al posto della firma qualificata. Questa circostanza è anche in linea con la firma ex articolo 20 del
CAD (spesso individuata come “firma con SPID”, le specifiche Linee guida di AgID sono in fase di pubblicazione dopo
la consultazione pubblica) e costituirebbe elemento di semplificazione amministrativa il coordinamento delle norme
specifiche al fine di garantire omogeneità ed evitare duplicazioni operative nell’identità digitale.
Qualora si intenda utilizzare la CIE per la FEA nei confronti di soggetti privati devono essere applicate le regole tecni-
che per la FEA stabilite nel Titolo V del DPCM 22 febbraio 2013.
Oggi la CIE 3.0 è solo potenzialmente un’identità SPID di livello 3. Se lo diventasse effettivamente lo SPID dovrebbe
profilarsi su due canali e strumenti di autenticazione dove la scelta dell’uno o dell’altro non sarebbe di tipo probatorio
ma di tipo “user experience”.

LETTERE AL TORNADO

“Tutti i nodi vengono al pettine”


di Angelo Ceccotto
Sarà un vecchio detto ma oggi più che mai - con il Coronavirus - si tocca con mano l’inutilità delle Regioni inerente
alla sanità. Con il recente referendum regionale, le Regioni firmatarie chiedevano tra l’altro pieni poteri sulla sanità,
confermando a loro dire che è la migliore del mondo. Ahimè, proprio innanzi alla pandemia queste benemerite Re-
gioni sono crollate rovinosamente per la loro debolezza organizzativa, oltre che per la carenza di mezzi protettivi
per il personale medico, infermieristico e di macchinari di sussistenza. Non posso dire che tutto va male, me ne
guardo, ma credo si debba evitare sparate propagandistiche attenendosi alla realtà dei fatti e dei propri limiti. La
ventilata grandezza ha dimostrato indubbiamente una grande debolezza, sia pur involontaria, come la mancanza di
una collegiale organizzazione, oltre alla carenza di scelte politiche sanitarie con tagli ospedalieri indebolendo così la
prevenzione, trovandoci ora in balia di un virus che miete morti e provoca sofferenze familiari. Non ci stupisce, nel
rispetto e nella vicinanza ai famigliari dei tanti morti, se ciò avviene in casa delle Regioni di quel “profeta” sempre in
televisione, incantatore nel risolvere a parole il problema degli italiani. Mi soffermo sulla realtà veneta, facendo me-
moria nel rammentare quanti posti letto sono stati eliminati nei nostri ospedali in virtù di una moderna organizzazio-
ne aziendale dal bilancio troppo spesso in rosso. Quanti reparti sono stati chiusi e quanti ospedali si volevano chiu-
dere in modo particolare nella nostra provincia bellunese, la cui salvezza la dobbiamo alla tenacia e
all’autorevolezza del dottor Guido Trento, della signora Antonia Ciotti e di altri che si sono battuti da leoni in Regio-
ne e a Roma, anche recentemente, salvandoli e riqualificandoli. Con modestia spendiamo una parola di ricono-
scenza a costoro, che non fa male, giacché ora godiamo di una certa garanzia del servizio sanitario ospedaliero
bellunese. Non ignoro che in alcuni ospedali si eseguono delle specialità di alto profilo interventistico di livello inter-
nazionale, ma il tutto rimane rinchiuso lì, in quei centri, indebolendo la funzionalità e l’immagine degli ospedali di pe-
riferia. A ragion del vero va detto che le Regioni hanno già la competenza primaria sulla sanità, sia organizzativa sia
amministrativa, con i “governatori” che si sfidano nel dimostrare chi è più grande o il più abile in scelte popolari per
mantenere solido il loro potere. Se questo è il bene dei Veneti e degli Italiani, incensiamoli per ciò che sta accaden-
do sul loro territorio. L’odierna fortuna è quella che l’esito del referendum regionale riguardante l’assoluto controllo
sulla sanità ai governatori non sia stato approvato dal Parlamento vista l’attuale situazione, altrimenti saremmo qui
a piangere in massa le nostre ferite e i nostri morti. Con la vita delle persone non si scherza, è inaccettabile ora in-
colpare il governo come capo espiatorio, pur notando che anch’esso ha avuto degli handicap, innanzi all’inaspettato
dramma del Covid-19, nell’affrontare la devastante pandemia che dilaga in tutto il mondo. E’ in questo contesto so-
ciale e sanitario che si esige la centralità gestionale onde evitare decisioni confusionali e di parte, seguendo altresì
un’unica regia organizzativa che dia garanzie a tutta la popolazione. Comprendiamo quanto sia difficile gestire una
situazione così complessa in cui non basta dare direttive più o meno azzeccate, ancor più se difficilmente valutabili
dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Comprendiamo pure la complessità di centinaia di ruoli e operatori con
diverse mansioni e competenze che, se mal distribuite, portano alla confusione più assoluta. Pertanto necessita
una direzione al vertice che dia le direttive generali per poi adattarle con saggezza e buon senso al territorio secon-
do le necessità emergenziali. Ora, che dire innanzi a questa tragedia, se non constatare impotenti ciò che ci è ca-
duto addosso, considerando quanto è difficile vederne la fine. Nel meditare, guardo commosso allo straordinario
impegno sociale e umano di medici e infermieri come a quanti si adoperano instancabilmente per il bene dei nostri
malati; a tutti loro va la nostra più sincera vicinanza, così pure la nostra riconoscenza con l’augurio di uscire indenni
da questa devastante malattia. La prospettiva è che quando ci sveglieremo da questo incubo, troveremo innanzi
un’alba molto grigia, difficile da superare; dai presupposti mi sa che - per tamponare il bilancio familiare - tornerà
utile anche l’orticello che avevamo abbandonato. Non è un malaugurio, ma guardare in faccia la realtà in cui un po-
polo non può vivere sul debito esistente che non può pagare. Non illudiamoci sulla propaganda che bisogna spen-
dere miliardi che non abbiamo; nessuno ci farà ancora credito senza sapere chi lo pagherà. Se poi guardiamo
all’Europa sulla quale abbiamo riposto le nostre fortune, si nota che sta deragliando, portando con sé molti danni,
seminando molto male che pagheremo a caro prezzo. Tempo al tempo, che è galantuomo, insegnandoci che la sto-
ria si ripete. Meditiamo e riflettiamo assumendoci le nostre responsabilità, seguendo per ora il percorso tracciato
dello STARE A CASA, almeno fino a quando vedremo degli esiti positivi. Per il poi, se saremo beneficiati della gra-
zia del buon Dio uscendone indenni, non ci resterà che rimboccarci le maniche poiché la sorte non sarà mai più
come prima. Da questa triste sorte forse di positivo vi saranno le tante nascite, vista la costrizione famigliare del ri-
manere in casa, laddove l’amore coniugale potrebbe dare tanti frutti.
32 ATTUALITÀ

Corso gratuito per Operatori CNC in Teknomotor: iscrizioni ancora aperte!


Giovani interessati alla meccanica attesi in Teknomotor…
fatevi avanti!
Teknomotor è una azienda di Quero, è una azien-
da che produce elettromandrini per bordatrici e
macchine per la lavorazione di legno, plastica ed
alluminio, è una azienda che intende inserire nuo-
ve risorse e prima di inserirle le forma. Vorrebbe
risorse giovani e punta l’attenzione in particolare
sui ragazzi dell’ultimo anno degli istituti tecnici. A
loro e a tutti coloro che cercano per il prossimo fu-
turo un lavoro nell’ambito della produzione mec-
canica, Teknomotor offre un corso di formazione
gratuito per imparare le nozioni di base e le ope-
razioni quotidiane delle lavorazioni su centri di la-
voro automatizzati; si tratta quindi di un corso ba-
se per operatori CNC. Il corso è organizzato e ge-
stito da Fondazione ENAC VENETO di Feltre che
in questo periodo sta raccogliendo le iscrizioni dei candidati al corso.
Michele Zancanaro sarà il docente del corso: è un professionista con esperienza sia in azienda sia nella formazione
dei ragazzi e degli adulti.
Il corso verrà avviato appena sarà possibile tornare ad una discreta normalità delle nostre abitudini; giorni e
orari saranno concordati con il gruppo. Il corso sarà strutturato in lezioni teorico – pratico. Le lezioni si terranno in
azienda e quindi la parte pratica potrà essere svolta proprio nei reparti produttivi dell’azienda, proprio sui macchinari in
funzione, proprio sulle operazioni quotidiane delle officine meccaniche, proprio come degli operatori CNC.
Saranno ammessi al corso i giovani tra i 18 e i 35 anni, con passione per la meccanica e preferibilmente con un ti-
tolo di studio (in mano o in arrivo tra poco) attinente all’ambito meccanico. Il corso sarà una esperienza in piccolo
gruppo. L’azienda Teknomotor e l’ente di formazione ENACVENETO predispongono al meglio le lezioni ma ci deve
essere di fondo un grande interesse per questo settore da parte dei partecipanti. C’è bisogno di interesse, di moti-
vazione e di serietà nel mondo del lavoro, ad iniziare proprio dall’addestramento iniziale. L’azienda investe nella for-
mazione proprio per addestrare persone che nel giro di poco tempo poi possano essere inserite in organico, crescere
come professionisti e collaborare alla crescita dell’azienda.
La ripresa del lavoro dopo questo periodo di blocco forzato per la salute di tutti, non sarà facile, ma Teknomotor
continua a credere nella formazione come investimento lungimirante.
Gli interessati al corso possono scrivere a feltre@enacveneto.it e chiedere la domanda di ammissione al corso.
Tutti i candidati verranno aggiornati nelle prossime settimane e appena sarà possibile il corso verrà avviato ed avrà
una durata di 40 ore.
ASTERISCO

Lo sguardo
verso il mare…
di Tristano Dal Canton
Se il mare non va alla montagna, sarà la montagna ad
andare al mare, diceva un tale...O forse era diverso il
detto? Comunque sia, pochi sanno che anche da Quero
Vas si può osservare il mare, camminando tra le nostre
Prealpi. Allego qualche foto fatta all'alba nei pressi di

Malga Paoda o poco più in su,


sulla dorsale Tomatico-Monte
Paoda- Monte Santo-
Sassumà: ad occhio nudo si
può vedere il mare illuminato
dai primi raggi del sole,
mentre nella nostra conca le
tenebre ancora imperversano.
Qui a fianco si riconosce
anche la sagoma di una nave.
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