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Anno XLII
20.05.2020
Numero
736
PERIODICO DI ATTUALITÀ DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO VAS, SEGUSINO
Ricariche telefoniche
modo dignitoso se stessi e le proprie famiglie. Va dunque rivisto, seriamente e non a proclami, tutta la struttura orga-
nizzativa, che deve essere più snella e user-friendly per gli utenti e meno, è proprio il caso di dirlo, “ministeriale, e con
essa l’insieme dei processi amministrativi (licenze, concessioni, autorizzazioni, appalti ecc.) e dei concorsi e iscri-
zioni ad albi o registri, il cui scopo in molti casi sembra quello di nascondere sotto il velo della esibita tutela del con-
sumatore il vero obiettivo di salvaguardare lo status quo di chi già appartiene ad un settore lavorativo o professionale
contro l’ingresso di nuovi possibili concorrenti.
IMPRENDITORI E PROFESSIONISTI. Sono chiamati a dare il loro contributo, grazie anche alle risorse che l’Unione
europea metterà in un modo o nell’altro a disposizione, investendo in strategie di medio-lungo periodo che puntino
su professionalità, ricerca, digitalizzazione e rinnovo tecnologico con un occhio particolarmente attento allo svi-
luppo della produzione sostenibile e dell’economica circolare e green economy. Per fare questo senza dispersio-
ne di risorse e affrontare la concorrenza internazionale, alcuni parametri probabilmente sono da rivedere come, per
esempio, l’incremento degli accordi commerciali tra imprenditori italiani per per condividere i vantaggi delle sinergie
nella ricerca, nella gestione comune di alcune fasi della produzione, per promuovere comuni campagne commerciali a
tutela del Made in Italy e/o del settore commerciale specifico ecc.. La vera concorrenza, in un mondo di economia glo-
bale, si manifesta sempre più verso le produzioni estere (abbiamo in casa qualcosa che non sia Made in China, com-
preso il computer di marca americana con il quale sto scrivendo?) e quello che fino a ieri era considerato un con-
corrente italiano può essere oggi un partner commerciale per far fronte comune verso la concorrenza estera,
riducendo i costi e gestendo comuni strategie. La concorrenza, infatti, interviene soprattutto a valle della produzione:
sulla qualità del bene finale in termini di design, ergonomia, diversificazione del prodotto per i singoli target di ri-
chiesta, per la capacità di esprimere brand riconosciuti come sinonimi di qualità, stile ed eleganza.
CITTADINI. Per dare il proprio contributo alla ripresa due sembrano essere le direttive verso le quali i cittadini possono
muoversi: consapevolezza del proprio peso politico e senso di appartenenza. Sotto il primo aspetto e citando una
nota canzone di Giorgio Gaber, libertà è partecipazione. Partecipazione che si manifesta nell’attenzione e controllo
critico dell’azione dei nostri rappresentanti in Parlamento/Regione/Comune senza il fuorviante pregiudizio del “se
il governo/Regione/Comune è di colore “x” allora tutto quello che viene fatto va bene, se invece è di colore “y” allora
tutto quello che viene fatto va male”: il buon governo e il rispetto della sovranità e dei diritti inviolabili dei cittadini come
la fondamentale libertà di movimento e di espressione, va preteso da tutti i rappresentanti politici indipendentemente
dal loro colore, giudicando i risultati del loro operato con obiettività, senza timore di elogiare il buon lavoro, ma anche
senza timore di chiedere i miglioramenti necessari e di denunciare le inefficienze della macchina pubblica che, non di-
mentichiamolo, noi contribuenti paghiamo. Per fare questo gli strumenti a disposizione sono molteplici: il confronto e il
dibattito costruttivo con amici e conoscenti, le richieste esplicite ai locali amministratori perché si facciano parte attiva
nel promuovere ai livelli più alti e con i propri referenti politici le richieste e le necessità dei cittadini e, ultimo ma non
d’importanza, il voto elettorale e amministrativo che è l’estrema sintesi del consenso/dissenso. Questo è tanto più im-
portante in questo periodo storico perché se la semplificazione della burocrazia e l’eliminazione di tutto l’apparato di
sprechi, privilegi e particolarismi è improrogabile come ci siamo detti sopra, la classe politica e amministrativa - di qua-
lunque colore essa sia - deve sentirsi sotto esame della critica democratica dei cittadini rendendo conto del proprio
operato non sulla base delle inutili proposte di legge presentate, ma degli effettivi risultati conseguiti, perché una buo-
na amministrazione non è fine a se stessa, ma è strumentale al rilancio del Paese e al nostro benessere sociale ed
economico. Per il secondo aspetto indicato, ognuno di noi può fare la propria parte nei gesti quotidiani privilegiando il
Made in Italy e cambiando le nostre abitudini. Al supermercato e in qualunque altro settore possiamo indirizzare la no-
stra scelta verso i prodotti locali e nazionali, meglio se a chilometro zero favorendo i produttori locali, ma va bene in
ogni caso anche altra produzione, purché sia italiana, soprattutto nel settore dell’agricoltura. Come riportato da Aldo
Cazzullo nel suo articolo “Le attività (da difendere) che sono parte di noi “(in Corriere della Sera Online - La Prima Ora,
30 aprile 2020), è fondamentale riprendere le abitudini che “per le generazioni precedenti erano le più belle, come
andare al cinema o a teatro, scegliere un romanzo nella libreria vicino casa, curiosare tra le novità di una bottega”. An-
che se nel periodo della pandemia abbiamo scoperto o incrementato la comodità dell’e-commerce, ricordiamoci che
spesso i guadagni della grande distribuzione finiscono all’estero, magari in qualche paradiso fiscale europeo come
l’Olanda, mentre “spendere sotto casa sono soldi che rimangono nella comunità sotto forma di tasse, di affitti, di sti-
pendi”. In altre parole, si tratta di reddito che rimane nel territorio e che contribuisce al nostro benessere vendendo
utilizzato localmente per pagare i commercianti, lo stipendio dei commessi, gli affitti ai proprietari, i lavori degli artigiani
per la manutenzione, i professionisti per i servizi di supporto ecc., stimolando una virtuosa dinamica economica ter-
ritoriale. Se poi andiamo qualche giorno in ferie, privilegiamo le località italiane: la nostra è una delle terre più belle
al mondo per clima, arte, storia, folklore e tradizione. Non ricordo un borgo che non offra uno spaccato di storia, o una
chiesa con almeno un’opera d’arte, o un panorama wow sulle montagne circostanti, su pendii collinari con meravigliosi
vigneti, sulle acque azzurre del mare o sull’acciottolato di un lago: diventiamo esploratori e sostenitori del nostro
Paese, sarà un modo per conoscerci meglio come popolo e volerci più bene.
Parlano di noi
Di seguito due ritagli di giornale che, in un certo senso, ci riguardano. Il primo è relativo al pensionamento di Mauro
Mazzocco, per molti anni direttore responsabile del Tornado (dopo Renzo Stefano Mattei e prima di Cesare Turra)
e che ora ricoprirà, all’interno del giornale, la carica di direttore operativo. Il secondo riguarda la morte di Piero
Piccolotto, in cui è evidenziata più volte la sua collaborazione con il Tornado, con articoli simpatici, interessanti e di
spessore, da persona colta e ironica qual era Pierino.
Ciao Pierino!
Piero Piccolotto, Pierino per gli amici, era nato nel 1936, sca-
polo, aveva lavorato per decenni come impiegato alla Cassa
Edile di Belluno. Persona singolare, a volte amabile conversato-
re, a volte burbero, portato ad un naturale pessimismo ma di
grandi doti morali, di una cultura non comune e di un grande
amore per il suo paese. Fervente socialista, aveva seguito il fra-
tello Orazio, indimenticato sindaco di Alano per oltre un decen-
nio, di due anni più anziano e dotato di una personalità dominan-
te, in tutte le sue avventure politiche, dall’organizzazione delle
Feste dell’Avanti negli anni ‘70 e ‘80 alle campagne elettorali po-
litiche e amministrative dando un grande apporto nelle vittorie di
“Alleanza Democratica” del 1985,1990, 1995 (Orazio) e 1997,
2001 (Luigi Codemo). Morto Orazio e raggiunta la pensione, Pie-
rino ha saputo ritagliarsi un importante ruolo nel volontariato lo-
cale con il Circolo Auser e col Tornado dove ha scritto per anni
articoli molto apprezzati su avvenimenti e personaggi del passato ma anche inventando nuove rubriche come “Au-
serflash” e “StrissiAlanotissia”. Ma il suo capolavoro è stata l’ideazione e la realizzazione dal 1997 dello splendido
presepio subacqueo nella fontana di Piazza Martiri. Nel frattempo non disdegnava qualche discussione politica, di
solito nel negozio del barbiere Agrizzi dove si recava in diversi momenti del giorno e dove ne usciva il più delle volte
brontolando causa le punzecchiature ironiche dell’amico Toni. Ciao Pierino!
Ciao Giorgio!
Giorgio Mazzoni era nato a Roma nel 1938 da madre alanese e padre capitolino (della
“città eterna” gli era rimasto il tifo per la Lazio), sposato con Norma De Paoli di Campo e
padre di tre figli: Francesca, Fabiano e del nostro collaboratore Cristiano. Militare
nell’aereonautica, per servizio aveva girato l’Italia, da Macerata a Otranto, da Novara a
Istrana; raggiunto il pensionamento come maresciallo capo, si era stabilito con la fami-
glia a Campo, paese d’origine della moglie. Negli anni ‘80 si era impegnato in politica
diventando consigliere comunale di Alano dal 1985 al 1990 nelle file di “Alleanza Demo-
cratica” e, per un breve periodo, anche assessore. Ma la sua grande passione era il cal-
cio che lo ha visto impegnato come dirigente per oltre un ventennio, prima nella squadra
locale del Tegorzo, poi direttore sportivo del Segusino e infine nella società S.P. nata
dalla fusione fra Pederobba e Segusino. Ciao Giorgio!
LETTERE AL TORNADO
Pierino…
Ci hai lasciati il 21 marzo, il primo giorno di primavera. Può sembrare un caso ma chi ti conosce sa che questo pe-
riodo era il tuo preferito: ti dilettavi infatti con molto successo nella realizzazione di veri e propri capolavori naturali,
coltivando e mantenendo in modo impeccabile le aiuole e le fioriere presenti nel “brolo”. Una
grande passione era anche quella che dedicavi alle numerose piante presenti nel bellissimo
giardino di famiglia, alle quali avevi applicato una ad una delle piccole targhette per identifi-
carne il nome, la famiglia e l’ordine di appartenenza, trasformando così il luogo in un vero e
proprio arboreto didattico, dove anche le scolaresche di tanto in tanto passavano a trovarti
per ricevere interessanti notizie e nozioni botaniche.
Le tue doti di abile conoscitore del verde però lasciavano spazio ad altre svariate passioni:
eri una mente geniale, così mi piace definirti per riuscire con una parola a rispecchiare la tua persona. Scrittore, fu-
mettista, poeta, giornalista, conoscitore della musica lirica e della pittura e infine, ma senza dubbio non per impor-
7 LETTERE AL TORNADO
tanza, figura legata alla politica d’altri tempi, fedele come tuo fratello Orazio a dei principi e a degli ideali ormai persi
e svaniti che facevano di voi grandi uomini. Sei stato per molte persone, ma soprattutto per la comunità alanese, un
punto di riferimento grazie alla tua cultura a largo raggio e al tuo altruismo che ha sempre caratterizzato ogni tua
azione. Basti pensare alla cura e dedizione che hai impiegato per la realizzazione del presepe subacqueo nella fon-
tana del paese e alla passione con cui intrattenevi e illustravi ai numerosissimi visitatori ogni singola parte di
quell'opera meravigliosa. Credo veramente che siano ormai rare le persone come te, in grado di spaziare in ogni
campo di discussione e abili manualmente nella realizzazione di vere e proprie opere d’arte.
Un doveroso ringraziamento dobbiamo fartelo noi, la tua famiglia, alla quale ti sei sempre dedicato, anche attraver-
so un’altra delle tue grandi passioni: la fotografia. Con i tuoi album di foto hai custodito il ricordo dei bei tempi pas-
sati, soprattutto quello di Orazio, tuo amato fratello, al quale hai dedicato la raccolta di vignette e disegni per portare
a conoscenza anche il suo lato artistico. Insomma, cosa dire per concludere questo breve ritratto di te, Pierino: sicu-
ramente un grande grazie per le mille giornate passate insieme, tra gioie e battibecchi, e un in bocca al lupo per i
grandi progetti che coltiverai in altri giardini, visto che la stagione è appena iniziata.
Andrea Piccolotto
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della provinciale che verranno effettuati nel breve periodo.sindaco di Possagno, di Cavaso ed a un assessore del Comune di
Mascherine al Comune dalla comunità cinese
Pederobba, a vario titolo interessati alla strada SP 141, ha avuto un incontro in Provincia di Treviso con il pre-
CRONACA
Specia Giulia:
una laurea via Skype
Giulia, figlia del querese Valter Specia e nipote di Duilio, della cui
scomparsa diamo conto in altra parte del periodico, si è laureata il 16
marzo scorso presso l’Università di Trento in Scienze e Tecnologie
Biomolecolari.
Il particolare momento che stiamo vivendo l’hanno costretta a
sperimentare la discussione della tesi di laurea non in presenza, per
ragioni di sicurezza visto che in quei giorni il Coronavirus si stava già
dimostrando aggressivo. Giulia ha svolto la sua prova in teleconferenza,
utilizzando gli attuali, moderni strumenti di comunicazione a distanza,
dando prova di saper superare le difficoltà. La novità della prova a
distanza non le ha impedito di portare a termine un percorso di studi
brillante, che ha reso orgogliosi i genitori, i nonni e tutti i famigliari.
10 LETTERE AL TORNADO
ATTUALITÀ
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quest’ultimo intervento, ora la croce è ritornata ben visibile, sia da Fener che dai paesi limitrofi.
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RASSEGNA STAMPA
L’obiettivo erano i soldi: rubati 400 euro al luogo sacro, rimasto aperto per i fedeli
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disturbati: rubano le offerte in chiesa.nemmeno Un colpo da poco meno di 400approfittando
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gare in chiesa in questa pandemia, che oramateriali, non c’è più. È stato lo stesso parroco, don spirituale:
Alessio Cheso, a comunicare
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gare in chiesa
chiesa in in questa
questa pandemia,
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lo stesso
stesso parroco,
parroco, don don Alessio
Alessio Cheso,
Cheso, a a comunicare
comunicare
ai fedeli il furto messo a segno, tramite il bollettino pubblicato ieri. L’intrusione lo ha costretto infatti a prendere la
ai fedeli
ai fedeli il furto
furto messo
messo a segno,
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bollettino pubblicato
pubblicato ieri.ieri. L’intrusione
L’intrusione lo lo ha
ha costretto
costretto infatti
infatti a prendere
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decisioneil di chiudere laachiesa, che era rimasta aperta per i fedeli che desiderassero, singolarmente ea con tutti i di-
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desiderassero, singolarmente
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spositivi individuali di protezione, raccogliersi in preghiera. Ora la chiesa di Santa Maria Annunziata sarà chiusa tutti
spositivi individuali
individuali di di protezione,
protezione, raccogliersi
raccogliersi in in preghiera.
preghiera. Ora Ora la
la chiesa
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Maria Annunziata
Annunziata sarà sarà chiusa
chiusa tutti
tutti
ispositivi
giorni, eccetto la domenica quando verrà aperta la mattina dalle 7,30 alledi12.
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eccetto la la domenica
domenica quando quando verrà verrà aperta
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alle 12.
12.
Il colpo «Giovedì scorso, durante il giorno - ha spiegato il parroco di Quero - sono entrati in chiesa i ladri che hanno
Il
Il colpo
colpola«Giovedì
«Giovedì scorso,
scorso, durante
durante ilil giorno
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spiegato il parroco di
di Quero -- sono entrati in chiesa
chiesalì:ii ladri che hanno
forzato porta della sacrestia, rubando i soldi eranoil alparroco QueroMa
suo interno». sono
non sientrati
sonoinfermati ladri
hanno che hanno
preso le
forzato
forzato la porta
la porta della sacrestia,
della sacrestia, rubando i soldi che erano al suo interno». Ma non si sono fermati lì: hanno preso le
chiavi dei vari candelabri per le rubando
offerte, li ihanno soldi che aperti erano al suo tutti.
e svuotati interno». Ma non
Un bottino dasicirca
sono400fermati
euro.lì:Quando
hanno preso
il parro-le
chiavi
chiavi dei vari
vari candelabri per le le offerte, lili hanno
hanno aperti e
e svuotati
svuotati tutti. Un
Un bottino da
da circa 400
400 euro. Quando il parro-
co si èdei accorto candelabri
ha subito per chiamato offerte, i carabinieri aperti
della Compagnia tutti.
di Feltre,bottino
che stannocircaindagando
euro. sulQuando
caso.ilHanno
parro-
co
co si è accorto
si è accorto ha subito chiamato
ha subitodichiamato i carabinieri
i carabinieri della Compagnia
dellatracce
Compagnia di Feltre,
di dai
Feltre, che stanno
che stanno indagando
indagandosolo sul caso.
sul caso. Hanno
effettuato il sopralluogo furto a caccia di eventuali lasciate responsabili. «Cercavano soldi -Hanno
dice il
effettuato
effettuato- nonilil sopralluogo
sopralluogo di
di furto
furto a
a caccia
caccia di eventuali tracce lasciate dai responsabili. «Cercavano solo soldi
soldi -- dice
dice ilil
parroco hanno toccato calici e altri di eventuali
oggetti sacri,tracce
anchelasciate
perchédai sonoresponsabili. «Cercavano
tutti tracciati e catalogati soloe evidentemen-
parroco
parroco -- non
non hanno
hanno toccato
toccato calici
calicipoi e
e altri
altri oggetti
oggettiNon sacri,
sacri, anche
anche perché
perché sono tutti
tutti tracciati
sonoi malviventi
tracciati e
e catalogati
catalogati e evidentemen-
te, per queste persone, è difficile ricettarli». è la prima volta che vanno a segnoenella evidentemen-
chiesa di
te,
te, per queste
per queste persone,
persone, è difficile
è difficile poi ricettarli».
poi- conferma
ricettarli». don Non è
NonAlessio la prima
è la prima volta che i malviventi vanno a segno nella
nella chiesa
chiesa di
Quero. «Avvenne qualche tempo fa - mavolta che i malviventi
in quell’occasione vanno
non a segno
denunciai nemmeno». di
Quero.
Quero. «Avvenne
«Avvenne qualche qualche tempo tempo fa fa -- conferma
conferma don don Alessio
Alessio -- ma ma in
in quell’occasione
quell’occasione non non denunciai
denunciai nemmeno».
nemmeno».
La scelta. «A malincuore - dice il parroco - visto il difficile periodo, che stiamo vivendo, in cui magari si ha maggior
La
La scelta.
scelta.di«A «A malincuore
malincuore -- dice
dice ilillaparroco
parroco -- visto
visto ilil difficile
difficile periodo,
periodo, che
che piùstiamo
stiamo vivendo,
vivendo, in
in cui magari
cuise
magari si ha
si o maggior
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maggior
desiderio dire una preghiera, chiesa ora resterà chiusa. Valuterò avanti cosa fare, riaprire Per il
desiderio
desiderio di
di dire
dire una
una preghiera,
preghiera, la
la chiesa
chiesa ora
ora resterà
resterà chiusa.
chiusa. Valuterò
Valuterò più
più avanti
avanti cosa
cosa fare,
fare, se
se riaprire
riaprire o
o no.
no. Per
Permiilil
momento comunque è aperta la cappella invernale, più facilmente controllabile: sono proprio lì sopra e basta che
momento
momento comunque è è aperta
aperta la la cappella
cappella invernale, invernale, più più facilmente
facilmente controllabile:
controllabile: sono sono proprio
proprio lìlì sopra
sopra e e basta
basta cheche mi
affacci se comunque
sento dei rumori». mi
affacci se sento dei
affacci se sento dei rumori». rumori».
(da “Il Gazzettino” del 18 aprile 2020)
(da
(da “Il
“Il Gazzettino”
Gazzettino” del
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18 aprile
aprile 2020)
2020)
Per alcuni anni la “Kikka” ha gestito un locale a Vas
Per
Per alcuni
alcuni anni
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la “Kikka”
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ha gestito
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un locale
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a Vas
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Federica
Federica e e ilil suo
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da asporto:
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oliva
oliva con
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lo stecco,
stecco, fetta
fetta di
di arancia
arancia
e
e la
la piastrina
piastrina di
di spritz
spritz surgelato
surgelato messi
messi sottovuoto
sottovuoto
MASER. Ha una voce e uno sguardo che ridono. Bastano poi due parole e ti dà la carica dissipando ogni nube.
MASER.
MASER. Ha
Ha una voce
voce e
una Pilotto, uno
uno sguardo
e titolare
sguardo che
che ridono.
ridono. Bastano
Bastano poi
poi due parole
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la carica
carica dissipando
dissipando ogni
ogni nube.
nube.
Perché Federica dell'Osteria della Nonna di Maser, coronavirus e il conseguente lock-
Perché
Perché Federica
Federica Pilotto,
Pilotto, titolare dell'Osteria della Nonna di Maser, nonostante il coronavirus e il conseguente lock-
down, guarda avanti contitolare dell'Osteria
il sorriso della Nonna
e un entusiasmo che di
di Maser, nonostante
questi tempi il coronavirus
è difficile trovare. Ede èil forse
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stata proprio
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down, guarda avanti con il sorriso e un entusiasmo che di questi tempi è difficile trovare. Ed è forse stata proprio
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a mettere in pratica che di questi
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ho gli strumenti per il sottovuoto». Poi ha esultato su Facebook: «Inutile stare a parlare realizzarla
per niente; anch'io
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sottovuoto». Poi Poi ha
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lo spritz
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13 RASSEGNA STAMPA
esiste d’asporto».
I complimenti E l’idea è stata molto apprezzata non solo dai clienti, ma
anche dal governatore della Regione Luca Zaia. Che, nel corso di una
delle sue conferenze stampa di aggiornamento sull’andamento della si-
tuazione sanitaria, ha detto: «È da esaltare la creatività dei veneti. C’è
qualcuno che è riuscito a fare lo spritz d’asporto. Sottovuoto ha messo
un’oliva con lo stecco, una fetta di arancia e la piastrina di spritz surgela-
to, in maniera tale che uno si porta a casa la busta. Solo i veneti possono
fare così. E penso che ancora una volta vengano fuori la creatività, la ge-
netica, il sapersi arrangiare e il senso di responsabilità». Così, ora, la titolare dell’osteria di Maser è letteralmente al
settimo cielo. Perché, anche se non è l’unica ad aver messo in pratica l’idea (a conferma di quanto affermato dal
governatore), è convinta che Zaia, quando ha applaudito i veneti, abbia pensato proprio a lei. E anche perché il web
è letteralmente impazzito e in questi giorni non si parla d’altro.
Le reazioni «Le mie amiche di Rovigo - continua l’ostessa - vogliono che glielo mandi. Mi ha scritto anche una si-
gnora di Bergamo. Per la verità, per ora ne ho venduto solo qualcuno, ma ho intenzione di perfezionare il tutto, an-
che con le relative etichette e continuare ad usare questo metodo anche dopo che tutto verrà riaperto. Sono vicina
alla villa e, nel momento in cui la riapriranno, ci sarà passaggio. Nello stesso tempo, però, andranno rispettate tutte
le regole. Quindi mi sembra la soluzione migliore per poter garantire un servizio adeguato». Anche perché secondo
Federica la qualità dello spritz non ne risente: «Qualcuno mi ha criticato dicendo che sottovuoto l’alcol non resiste.
Io però ho appena aperto una busta e lo spritz è perfetto». Al punto tale che, forse, potrebbe piacere pure a Zaia:
«Mi piacerebbe tanto che venisse nel mio locale, anche perché vi inaugurerò presto anche un b&b», Perché Fede-
rica, passata da Rovigo alla gestione di un locale a Quero Vas, ora ha deciso di metter radici nella Marca. Facen-
dosi conoscere a colpi di spritz. Ma anche per un ottimismo a prova di coronavirus. Assolutamente contagioso.
da “Il Gazzettino” del 1° maggio 2020)
guono parallelamente, intrecciandosi ma senza mai toccarsi veramente, rimanendo pertanto cristallizzate; secondo
Zanolla un eventuale cambio di modalità di raccolta dei rifiuti comporterebbe un aumento di circa cinquanta euro
nelle tasche dei cittadini. Il pensiero corre però inevitabilmente alla vicina Alano di Piave, dove il porta a porta spinto
per carta, vetro, umido, plastica e secco è in vigore dal 2011 e dove i costi sono più bassi rispetto a Quero: i cittadi-
ni alanesi, dati alla mano, pagano meno. Il modello del sindaco Serenella Bogana rimane oltretutto sostenibile an-
che da un punto di vista ambientale: con l’assenza delle tradizionali campane e quindi della raccolta stradale, che
permane invece in tutta Quero Vas, non si trova immondizia in giro per il paese. Alano è pulita. E in caso di fusio-
ne? La risposta rimane in sospeso: Zanolla aveva spiegato che una soluzione andrebbe trovata. Da parte alanese
l’assessore Giuseppe Carelle aveva fatto intendere che Alano avrebbe proseguito per il suo cammino: qualità del
servizio e costi contenuti. Quindi una delle due parti dovrà per forza di cose cedere. Difficile però credere che Alano
possa tornare indietro alle isole ecologiche, visto che il sistema basato su Contarina ha dato risultati positivi. «Non è
vero che ci sarebbero aumenti», interviene il consigliere di minoranza Antonio Mondin, «se applicassimo il “modello
Alano” sul territorio di Quero Vas. Il sindaco Bruno Zanolla non vuole dire tutta la verità: se si va a parlare con
l’Unione Montana invece ti verrà risposto che il porta a porta non costa di più. Il Comune di Alano paga anche trenta
euro in meno rispetto a noi: Zanolla chiede quindi ipoteticamente che i cittadini di Alano si adeguino a noi spenden-
do le nostre stesse cifre. Se così accadesse saremmo sempre da capo». Mondin sconfessa quindi un possibile
aumento in caso di porta a porta, concentrando l’attenzione anche sull’aspetto comunicativo del Comune di Quero
Vas. «I cittadini devono avere risposte chiare», spiega, «quanto immediate. Rispetto agli altri enti amministrativi che
ci circondano, il nostro Comune non ha una pagina istituzionale sui social network che consenta loro di rimanere
aggiornati su ciò che accade nel territorio. La famosa App Municipium, che Zanolla ha presentato come una grande
innovazione, in realtà non lo è, e non è affatto tempestiva. È controllata dagli uffici comunali, che di domenica non
lavorano e in settimana non se ne occupano in maniera continuativa. Serve quindi ripensare anche l’aspetto comu-
nicativo. Quando è stata data comunicazione della chiusura delle scuole per via del coronavirus, gli altri Comuni
hanno avvertito tutte le utenze velocemente in internet: noi invece siamo rimasti fermi».
da “Il Corriere delle Alpi” del 2 marzo 2020
di minoranza Antonio Mondin confermando così la linea scelta di recente dall’amministrazione Zanolla relativa alla
creazione di un unico senso di marcia per la strada che dal centro di Quero conduce al confinante Comune di Alano
di Piave. Nei giorni scorsi Mondin era intervenuto sulla questione spiegando che sulla Calnova sarebbe meglio
mantenere il doppio senso, per favorire così il transito delle auto in caso di intasamento della Feltrina dovuto ad
esempio ad incidenti. Il consigliere aveva inoltre sottolineato che, se la scelta fosse effettivamente ricaduta sul sen-
so unico, il verso giusto potrebbe essere quello della salita, transitando dunque dalla parte di Fener per giungere
così in territorio querese. Un’ipotesi che Bavaresco non esclude. «La Calnova», sottolinea infatti la vicesindaco di
Quero Vas, «è pericolosa e su questo penso che in molti siano d’accordo con me. Personalmente mi è capitato a
più riprese, alla pari di altri automobilisti, di trovare dei camion che ti ostacolano, costringendoti pertanto a fare re-
tromarcia in spazi stretti, lungo una serie di curve. Più che un vincolo, fare il senso unico su questo tratto di strada
rappresenta un’opportunità per tutti i cittadini». Sulla questione è comunque in corso un progetto, «anche se non
sono a conoscenza dei tempi che lo porteranno a realizzazione concreta», spiega Ketty Bavaresco. «Il versante
migliore per gli automobilisti secondo me è quello della salita perché favorisce una migliore visibilità, nonché mag-
giore sicurezza». La vicesindaco Bavaresco risponde a Mondin anche su altri due fronti, quello della app per cellu-
lari Municipium, di recente messa in funzione dal Comune per informare la popolazione su eventi e notizie di pub-
blica utilità, e quello dei rifiuti. «Non sono d’accordo sul fatto che la nostra app non sia tempestiva, anzi», spiega
Bavaresco. «È aggiornata e gestita al meglio. Creare una pagina istituzionale del Comune su Facebook? No. Muni-
cipium è più sicura. Facebook è divenuto un social dove troppe pagine vengono scambiate per “vere”, cioè gestite
da enti competenti, e magari risultano false. Da qui nasce la nostra volontà di puntare su cose sicure e una app di
questo tipo rappresenta al meglio, in modo funzionale, le informazioni che vogliamo trasmettere alla popolazione».
Per quanto riguarda i rifiuti, l’argomento caldo è quello della eventuale introduzione di nuovi cassonetti con la calot-
ta. «Sono opportunità che stiamo vagliando», spiega Bavaresco, «come fanno altri Comuni che stanno ragionando
ad esempio sulla tipologia di raccolta da applicare al loro territorio, se porta a porta spinto o stradale. Attendiamo gli
sviluppi delle direttive provinciali in materia e poi decideremo la strada migliore per i nostri cittadini, sia in termini di
qualità che di costi».
da “Il Corriere delle Alpi” del 6 marzo 2020
ciale: un virus subdolo che ha messo in ginocchio l’Italia, l’Europa e i principali Stati del mondo senza alcuna diffe-
renza tra le classi sociali. Fortunatamente Segusino ha avuto, ad oggi, un solo caso di positività al Covid-19. Dav-
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Gloria Paulon: Avab Protezione Civile, Rugby Segusino Val-
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donato singolarmente o di cui non sono a
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conoscenza, ma a cui sono altrettanto grata».
Il sindaco Gloria Paulon: «Vergogna!»
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(da Qdpnews.it, Quotidiano del Piave, del 28 aprile 2020)
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il primoche numero
sono di un gentili
state piccolocon e semplice periodicocon
noi, rispondendo chepazienza
la
(daclasse quinta
Qdpnews.it,
alle della
Quotidiano
nostre scuola
del
domande ea partecipando
Piave, del tempo
2 maggiopieno
2020)
“A.Canova” di Segusino,
alla stesura del giornalino». propone alla comunità, un laboratorio di scrittura per sentirci insieme e farci sentire. Anche
se siamo distanti, siamo lo stesso una squadra che impara, riflette e scrive!», terminano.
(da Qdpnews.it, QuotidianoRingraziamo
del Piave, del 2 per la colla-
maggio 2020)
borazione le persone che sono state gentili con noi, rispondendo con pazienza alle nostre domande e partecipando
alla stesura del giornalino».
(da Qdpnews.it, Quotidiano del Piave, del 2 maggio 2020)
17 ATTUALITÀ
Alla riunione delle testate bellunesi e trevigiane non abbiamo avuto modo di partecipare direttamente, in
quanto tutti noi della redazione eravamo alle prese con gli impegni lavorativi quotidiani. Nondimeno sia-
mo solidali con questa iniziativa, che descrive esattamente quel che capita anche al nostro periodico.
LETTERE AL TORNADO
Al signor sindaco di Quero Vas
Ing. Bruno Zanolla
LETTERE AL TORNADO
(M.M.) Ringrazio sentitamente Marcello, nostro fedele abbonato ed autore di numerose collaborazioni, segno
quest’ultime, di un rapporto attivo con il nostro periodico, che, per lunghi anni, ho “pilotato” assieme a Sandro e Sil-
vio, per la parte redazionale, beneficiando, come ho sempre ricordato, dell’apporto di molti altri volontari, costanti
nell’affiancarci in questa meravigliosa avventura. Sono parole che scaldano il cuore. Il cambio al vertice non signifi-
ca però che abbia deciso di abbandonare la nave. Norme burocratiche mi hanno costretto ad una prudenziale ri-
messa della tessera giornalistica, ma continua l’attività di sostegno al periodico. Cambia la veste, ma non lo spirito
di gratuito servizio alla causa, valore che accomuna tutta la redazione e la galassia di quanti fanno sì che “Il Torna-
do” continui a proporsi nelle case di più di mille abbonati, nella conca, in regione, in italia e all’estero.
19 ATTUALITÀ
CRONACA
L'idea spontanea di un pizzaiolo: «Voglio far sentire loro la vicinanza del nostro territorio».
Oltre alla casa di riposo alanese, l’iniziativa ha interessato anche le strutture di Quero e di Colmirano.
CRONACA
Al lupo, al lupo! Al lupo, al lupo!
(M.M. – A.B.) Il grido d’allarme ha ben ragione di echeggiare fra le nostre case. E’
stata devastante la visita compiuta dal lupo alle pecore
di un piccolo allevatore locale, in quel di Carpen, nel
Comune di Quero Vas, fra il sei e il sette maggio. Una
vera e propria strage (8 pecore, un maschio ed una
capra) che è documentata in maniera nuda e cruda
dall’istantanea scattata da Plinio Casamatta, a sinistra,
e da Alessandro Bagatella, qui a destra. Una
situazione ormai ai limiti della tollerabilità, come ha
sottolineato in un’intervista al Corriere del Veneto, il
presidente di Confagricoltura Belluno, Diego
Donazzolo, che lamenta la difficoltà per gli allevatori di
creare recinzioni in appezzamenti piccoli, spesso interrotti da sentieri o ciclabili. Un tipo di
difesa dunque difficile da praticare, come difficile rinchiudere le bestie nelle stalle. I danni
ci sono e ingenti. Poco tempo fa era stata la volta di alcuni cervi a Cellarda di Feltre, pur
in presenza di recinzioni. Qualcuno dovrà farsi carico dei danni e decidere come agire,
chiarendo se la priorità siano i lupi o la tutela del lavoro degli allevatori.
21 LETTERE AL TORNADO
La foto di copertina
(M.M.) Una fioritura di Tarassaco, conosciuto anche come “dente di leone”, campeggia sulla nostra copertina come
tanti piccoli Soli, che vogliono rischiarare e riscaldare il nostro futuro. La vista del campo pieno di fiori aveva un altro
sapore rispetto a questa immagine, e dal vivo non si poteva reprimere un moto di stupore nel trovarsi di fronte a tanta
semplice bellezza. Una prateria dipinta di giallo, che faceva venir voglia di essere ape* e volare sopra questa colorata
distesa. Non c’è possibilità di rendere in foto la bellezza della natura, il sentimento che nasce dallo sguardo e ci lascia
incantati o ci fa trasalire di fronte a spettacoli così vividi. La foto di copertina l’ho fatta io, ma rincaro la dose
proponendovi anche un paio di istantanee fatte da Settimo Rizzotto. Lui ha scelto una visuale rasoterra. Io sono
salito su un albero. Tutti e due non abbiamo resistito all’illusione di
catturare i raggi di questi piccoli mille Soli.
* Il 20 maggio è la giornata mondiale delle api, istituita nel 2017 dall’Assemblea dell’ONU per sensibilizzare l'opinione
pubblica sull'importanza degli impollinatori, sulle minacce che affrontano e sul loro contributo allo sviluppo sostenibile.
Proprietà terapeutiche della pianta di tarassaco
Del tarassaco si utilizzano la radice e, in maniera più semplice, le foglie fresche, che sono edibili. Queste componenti
vengono utilizzate per le loro preziose proprietà diuretiche e depurative. Si usano anche contro i problemi del fegato e
della colecisti, in caso di litiasi biliare, itterizia, dispepsie con flatulenza, e stipsi. Sono un ottimo rimedio naturale nei
casi di eccesso di colesterolo nel sangue, reumatismi cronici, acidi urici elevati, cistiti, diabete, edemi, ritenzioni di
liquidi. Una raccomandazione molto importante per la raccolta: evitate sempre le piante ai bordi delle strade. Queste
sono soggette alla contaminazione dei gas di scarico delle auto, meglio quindi cercare piante selvatiche in zone più
interne. In ogni caso lavate sempre accuratamente le parti della pianta prima di utilizzarle. Nel compiere questa
operazione vi consigliamo di aggiungere anche del bicarbonato di sodio.
La composizione del tarassaco
Sono molti e differenti gli elementi nutritivi del Tarassaco. Innanzitutto è ricchissimo di vitamine, in particolare le
vitamina A, C, ed E. Elevato è anche l’apporto di sali minerali come potassio (440 mg per 100 gr), ferro (3,2 mg), calcio
(316 mg) e sodio (76 mg). E’ inoltre ricco di proteine, ed è ideale, dunque, per chi segue una dieta vegetariana. Questi
sono i classici costituenti che prendiamo in considerazione dal punto di vista alimentare.
tratto da: https://www.coltivazionebiologica.it/tarassaco-pianta-usi-proprieta-curative/
22 ATTUALITÀ
CRONACA
Parlano di noi!
(M.M.) “Il Tornado” gira il mondo! e non solo tramite i tanti abbonati sparsi per la regione e la penisola, ma anche
grazie alle segnalazioni come quelle offerte dal sito dei giornali delle ProLoco, raggiungibile a questo link:
https://www.gepli.com/. Abbiamo trovato, navigando, che sono state riprese due notizie che ci riguardano: i
quarant’anni del nostro periodico e il compleanno di Dino Meneghin, cui abbiamo dedicato largo spazio. Agli amici di
Gepli non possiamo che rivolgere un sentito grazie per averci onorato della loro attenzione.
23 CENNI STORICI
Il Grappa invece, inteso come intero massiccio, è stato successivamente interessato dalle battaglie del solstizio (15
giugno-7 luglio 1918) e di Vittorio Veneto 24 ottobre- 4 novembre 1918.
Costituita il 1° novembre 1860 con i Reggimenti: 23° e 24°.
Sciolta nel 1926 e in seguito trasformata in Divisione di Fanteria dell’Isonzo.
Fatti d’arme, guerra mondiale 1915/18
1915: Cortina d’Ampezzo, Forame, Monte Cristallo. 1916: Monte Cristallo, Rifugio Tofana.
1917: Piave a Quero, Monte Tomba, Confedera. 1918: Papadopoli.
Campagne di guerra e fatti d‘arme.
1915: all'inizio delle ostilità la brigata è schierata in Val Boite e il 29 maggio occupa Cortina d'Ampezzo. In giugno
partecipa all'azione contro le posizioni nemiche dello sbarramento di Som Pausis ed in Val Fiorenza, verso Punta del
Forame e Monte Cristallo. il 19 luglio concorre all'occupazione di Monte Piana e partecipa all'attacco del rifugio Tofana.
In ottobre s'impadronisce di posizioni sul Forame e sul Monte Cristallo.
1916; la brigata è ancora in Cadore ed a fine marzo, da Val Fonda, conquista la vetta del massiccio del Cristallo. A
giugno opera contro le posizioni di Val d'Avisio e di Forcella Ceramana.
1917: la Como è schierata a sbarramento della Val Sesia ed i suoi reparti sono collegati con le difese della zona
carnica. Resiste e respinge, fra luglio e agosto, vari tentativi di attacco portati dal nemico a Passo della Sentinella e al
Seikoff. A seguito degli avvenimenti verificatisi a fine ottobre sulla fronte Giulia, la brigata abbandona le posizioni
dell'Alto Cadore il 3 novembre e si porta lungo la vallata del Piave a Quero, nel tratto di saldatura fra il fiume e il
Grappa ove assume il compito di interdire al nemico la discesa lungo la Val Piave. Al termine di duri combattimenti la
Como deve rettificare lo schieramento su M. Tomba e Monfenera. Per il comportamento tenuto viene citata sui
bollettini di guerra n. 906 e 908.
1918: riordinata dopo le perdite subite, rimane schierata fra il Solarolo e Val Calcino e il 15 giugno subisce un attacco
austriaco preceduto da lanci di gas. Nel corso dell'offensiva finale, il 27 ottobre la brigata passa il Piave a Papadopoli e
nei giorni successivi supera anche il fiume Monticano; inseguendo le retroguardie nemiche il 3 novembre costituisce
una testa di ponte a San Pietro di Ragogna e a San Daniele.
Post prima guerra – Zone Occupazione
Alla fine del conflitto inviata in zona di occupazione, nell’alta Valle Isonzo, alle dipendenze del XVIII C.A.
1919: dal 10.6.19 al 29.12.19 dislocata nell’Alto Isonzo a ridosso del vecchio confine. La posta militare 108 funziona
fino al 29.12.1919. La Posta Militare 86 fino al 10.5.21.
24 ATTUALITÀ
E dopo tutte queste indicazioni, le Biblioteche di Quero e Vas sono pronte per ricominciare consapevoli che non
sarà semplice per tutti. Per gli utenti che non potranno vivere gli spazi della biblioteca come d'abitudine, curiosare
tra gli scaffali, accomodarsi per sfogliare un libro, leggere con i bambini, incontrarsi con gli amici, studiare, conversa-
re, ascoltare storie, incontrare autori, fare laboratori. Per lo staff che dovrà prendere le misure del “nuovo” servizio e
avrà bisogno di pazienza e collaborazione da parte degli utenti.
ASTERISCO
Il Basso Feltrino…dall’alto
foto di Christian Bordignon
Nelle foto, scattate dal fenerese Christian Bordignon con il suo drone,
alcuni scorci del Basso Feltrino. Nella prima (la più grande), Fener,
Campo, Colmirano e Alano; nella seconda, parte del territorio di Que-
ro; nella terza una veduta di Segusino.
25 LETTERE AL TORNADO
Il Minimarket di Campo
di Roberto Forcellini
Dopo l’articolo sul numero 733 recante la notizia della nuova apertura del
minimarket, avvenuta nel gennaio scorso, ho ritenuto opportuno ritornare
su questa iniziativa dedicandole ancora un po’ di attenzione. A Campo è
indubbio affermare che qualcosa è cambiato nella vita dei paesani, anche
perché l’arrivo della pandemia Covid-19 ha modificato radicalmente le
abitudini di ogni cittadino, anziano o giovane che sia. La provvidenza in
questo caso ci ha donato la possibilità di poterci approvvigionare dei beni
di prima necessità senza dover per forza uscire dal nostro piccolo paese,
considerando le restrizioni imposte dai vari DPCM diramati dal Governo e
dalla Regione Veneto.
Già il servizio sul TG di Telebelluno aveva mostrato che all’interno
dell’esercizio commerciale si può trovare un po’ di tutto, quindi non solo
pane e latte, ma un buon assortimento di frutta e verdura, insaccati e
formaggi, prodotti per la pulizia della casa e per la persona, dolciumi e bi-
bite di ogni tipo. Tutto sta nell’adattarsi perché è evidente che è difficile in
pochi metri quadrati poter contenere un assortimento tanto ampio atto a
soddisfare le esigenze personali di tutti cioè quello che può fornire un supermercato di grandi dimensioni.
Il Coronavirus ci ha posto di fronte a dei sacrifici ai quali la maggioranza non era abituata, ci ha costretti a rimanere in casa
ed a spostarci solo in 3 casi: 1. per lavoro, 2. per necessità, 3. per salute.
Quindi, questo “tirare un po’ la cinghia” può essere visto positivamente come un’opportunità per assaporare con maggiore
attenzione tutte quelle cose che la vita frenetica di prima ci aveva tolto da sotto gli occhi. Possiamo soffermarci a gustare il
piacere di stare con i nostri familiari nella condivisione degli spazi, nel rispolverare abitudini ormai coperte dalla polvere del
tempo, prendere in mano un libro lasciato in disparte e non letto fino in fondo, riscoprire qualche vecchio hobby e molte al-
tre attività. Possiamo riscoprire il piacere di rimanere in contatto con amici e parenti tramite la tecnologia di Cellulari e PC
che ci permettono di poterci non solo ascoltare ma anche vedere, tipo Whatsapp e Skype oppure Zoom.
Tornando ad Oriana, ora lo spazio antistante il suo negozio è diventato il punto di socializzazione unico del paese, perché
bene o male, per tirare avanti tutti abbiamo bisogno di alimentarci e tenerci puliti ed in salute. L’attendere fuori a distanza
di sicurezza con mascherina e guanti il proprio turno per fare la spesa è l’unica occasione per scambiare 4 chiacchere con
gli altri clienti, ci si confronta sulle ultime notizie riguardanti la situazione locale, sul modo in cui ci si sarebbe comportati se
fossimo noi a dover prendere certe decisioni, si ipotizzano futuri scenari su cosa troveremo negli ambienti che ora non
possiamo visitare. Tutto ciò con estrema tranquillità e pazienza. Di questa importante opportunità dobbiamo senza dubbio
dire grazie ad Oriana, perché se non avesse aperto sicuramente saremo in condizioni veramente peggiori. È da auspicare
che oltre al ritorno alla normalità ci sia anche il mantenimen-
to di questa insostituibile risorsa. Grazie Oriana per esserci.
Nelle foto: una veduta dell’interno del minimarket - una veduta dello spazio antistante l’ingresso dove si soffermano i clien-
ti prima di entrare uno alla volta all’interno, rispettando l’ordine di arrivo, naturalmente muniti di mascherina e guanti mo-
nouso.
CRONACA
Auguri Teresa!
(M.M.) Un
compleanno
diverso dal solito
per Mori Teresa,
di Quero,
trascorso in
compagnia dei
fiori a fine aprile.
Un bel traguardo
per il quale ha
ricevuto mille
auguri…
telematici, e
adesso i nostri
26 ASTERISCO
Vaghe stelle dell’Orsa Maggiore Sono tra le costellazioni più conosciute che si imparano fin dalle scuole
elementari, quelle che ci osservano dall’alto nelle notti più serene, anche
se forse siamo così abituati alla loro presenza sopra le nostre teste che
di Cesare Turra
non ci facciamo quasi più caso: l’Orsa Maggiore e l’Orsa Minore. Ep-
Sono
pure anche tra le costellazioni più conosciute
queste costellazioni, come leche lorosiconsorelle,
imparano fin neldalle scuole
loro silente
elementari,
ed eterno permanere quelle cheevocanoci osservano immaginidall’alto e miti nelle chenotti più serene,
affondano anche
le loro ra-
se
diciforselontano siamonel così
passato,abituati alla loro presenza
perdendosi nella memoria sopradei le nostre
tempi. testeNella checo-
non ci facciamo
stellazione dell’OrsaquasiMaggiore,
più caso: inl’Orsa Maggiore
particolare, e l’Orsa
gli antichi ci Minore.
hanno visto Ep-
pure
diverse anche queste costellazioni,
rappresentazioni tratte dalla come le loro
propria consorelle, da
quotidianità: nelchiloro vi silente
intrav-
ed
vedeva eterno unpermanere
aratro a chi evocano immaginilae configurazione
vi riconosceva miti che affondano le loro ra-
del timone di
dici lontano
una nave: Gli nelastronomi
passato, babilonesi
perdendosiinvece nella memoriavi vedevano dei iltempi.
Grande Nella co-
Carro
stellazione
che ancora dell’Orsa
oggi designa Maggiore,
l’insieme in delle
particolare,
sue sette gli principali
antichi ci stelle,
hannoquelle visto
diverse
più rappresentazioni
luminose, tratte dalla
in contrapposizione al propria
Piccoloquotidianità:
Carro dell’Orsa da chi vi intrav-
Minore. Gli
vedevadaun
Egizi, aratro
parte loro,a vichi vi riconosceva
videro un bue conlagliconfigurazione
attributi del diodel Sethtimone
mentre di
una
i Gallinave: Gli astronomi
un cinghiale babilonesi
e gli antichi romani inveceun carro vi vedevano
trascinato il Grande
da setteCarro buoi
chelatino
(in ancora oggi designa
septem triones, l’insieme delle sue
da cui l’odierna parola sette“settentrione”).
principali stelle, quellei
Furono
Greci a vedervi un Orsa, trasposizione celeste,più come luminose,
le altre in contrapposizione
costellazioni, al Piccolo
delle storie raccolte Carronei dell’Orsa
loro miti. Minore. Gli
Il mito delle Orse nutrici. Un primo mito racconta Egizi, che da parte
Rhea,loro, madrevi videro
di Zeus, un bue con gli
nascose attributi
il figlio del dio
a Creta perSethevitarementreche
fosse divorato dal padre Crono. Furono due orse, un cinghiale
i GalliHelike e Kynosura, e gli antichi romanicura
a prendersi un carro trascinato
del piccolo e a da sette buoi
crescerlo, te-
nendolo nascosto in una grotta del monte Ida.(inDivenuto latino septem e dopo da
adultotriones, aver cuispodestato
l’odierna parola il padre “settentrione”).
Crono, Zeus,Furono ricono-i
Greci
scentea alle
vedervi un per
nutrici Orsa, trasposizione
averlo salvato e celeste,
cresciuto, comevollelerenderle
altre costellazioni, delle storie raccolte
eterne trasformandole nelle due neicostellazioni
loro miti. dell’Orsa
Il mito delle
Maggiore Orse nutrici.
e dell’Orsa Minore. UnUna primo mito racconta
conferma di questa cheversione
Rhea, madre del mitodi Zeus,
si avrebbenascose in unil commento
figlio a Creta alleper evitare che
Argonautiche
fosse divorato
di Apollonio dal padre
Rodio Crono.
(III secolo Furono
a.C.), due orse,
nel quale si affermaHelikeche e Kynosura,
vicino a Cizico,a prendersi
nei pressi cura del piccoloBalkiz
dell’odierna e a crescerlo,
(Turchia),te- vi
nendolo
era un montenascostodettoin“delle
una grotta del monte
Orse” proprio Ida. Divenuto
in ricordo delle due adulto
nutrici e didopo
Zeus.aver spodestato
Altre versioni del il padre Crono, Zeus,
mito riportano che ad ricono-
alle-
scente
vare Zeus allefunutrici
o unaper averlo
ninfa o una salvato
capraedicresciuto,
nome Amaltea volle renderle
e che Zeus eterne nontrasformandole
nacque a Creta, nelle madue costellazioni
in una dell’Orsa
parte dell’Arcadia
Maggiore
detta Creteiae dell’Orsa
e che una Minore.
delle Unadue conferma
nutrici, Helike,di questa versione
era figlia del re delarcade
mito siLycaone.
avrebbe Quest’ultima
in un commento alle Argonautiche
versione è particolar-
di Apollonio
mente Rodio (III
interessante secolo
perché si a.C.),
collega nelalquale
secondo si afferma
mito, forseche vicino a Cizico,
più famoso, nei pressi
sull’origine delledell’odierna
costellazioni Balkiz (Turchia),
dell’Orsa Mag- vi
era
gioreune monte
dell’Orsa detto “delle Orse” proprio in ricordo delle due nutrici di Zeus. Altre versioni del mito riportano che ad alle-
Minore.
vare
Il mitoZeus
della fu oninfa
una Callisto.
ninfa o una capra che
Callisto, di nome Amaltea e che
etimologicamente Zeus non
significa nacque a(come
“bellissima” Creta,inma in una parte
“calligrafia”, dell’Arcadia
bella scrittura),
detta Creteia
era figlia e che una
di Lycaone delle due nutrici,
re dell’Arcadia e ninfa Helike, era figlia
al servizio delladel dea arcade Lycaone.
re Artemide. Zeus si Quest’ultima
innamorò di lei versione
e, assunte è particolar-
le sem-
mente
bianze interessante
della dea, la perchésedusse si violando
collega alla secondo
sua verginità. mito, Callisto
forse piùcercò famoso, sull’origine
di tenere nascosta dellelacostellazioni
violazione della dell’Orsa Mag-
sua purità,
giore e dell’Orsa
ma venne Minore.da Artemide quando quest’ultima propose alle sue ninfe un bagno ristoratore dopo una fatico-
smascherata
Il
samito della
battuta ninfa Callisto.
di caccia. Callisto,
Callisto cercò di che etimologicamente
declinare l’invito ma la significa
dea, resasi “bellissima”
conto della (come strana in “calligrafia”,
ritrosia dellabella ninfa, scrittura),
la fece
era figlia di
spogliare Lycaone che
scoprendo re dell’Arcadia
Callisto era eincinta,
ninfa alrendendo
servizio della furibondadea Artemide.
la dea che,Zeus si innamorò
trasformatala in di lei e,
orsa, le assunte
scatenò le sem-i
contro
bianze
cani che della dea, la sedusse
l’avrebbero sbranata violando
se Zeus la sua
non verginità.
l’avesse Callistoportata cercòin cielo di tenere
creandonascosta la costellazionela violazione della sua
dell’Orsa purità,
Maggiore.
ma venne
Un’altra smascherata
versione del mito da racconta
Artemideche quando quest’ultima
Callisto, trasformata proposein orsa,alle vagasse
sue ninfeper un ibagno
boschiristoratore
nel suo perenne dopo una fatico-i
fuggire
sa battuta fino
cacciatori di caccia.
a quando Callisto cercòArcade,
incontrò di declinare
il figlio l’invito ma lacon
concepito dea,l’inganno
resasi contomolti della
anni strana
prima da ritrosia
Zeus.della ninfa, la fece
Riconosciutolo e
spogliare scoprendo
colma di felicità per che
averCallisto
ritrovato era
il incinta, rendendo
figlio, l’orsa cercòfuribonda la dea che, alzandosi
di farsi riconoscere trasformatala sulleinzampe orsa, le ma scatenò
riuscì solo contro adi
cani che un
emettere l’avrebbero sbranata se
cupo e animalesco Zeus
bruito. non l’avesse
Arcade, vedendoportata gli artigliin dell’orsa
cielo creando
sollevata la costellazione
sulle zampe edell’Orsa ritenendoMaggiore.di essere
Un’altra
aggredito, versione
cercò didel mito racconta
salvarsi incoccando che unaCallisto,
freccia trasformata
al suo arco in eorsa, vagasse verso
scagliandola per i boschil’orsa. nel suo perenne
Fu grazie fuggiredii
all’intervento
cacciatori
Zeus, che fino stava a osservando
quando incontrò Arcade,
la scena, che ill’orsa
figlioCallisto
concepito noncon venne l’inganno
colpita molti
dalla anni
freccia prima deviata.da Zeus.
Arcade Riconosciutolo
ricaricò anco- e
colma
ra l’arcodi pronto
felicitàaper aver quando
colpire, ritrovatoZeusil figlio, l’orsa
decise cercò di efarsi
di apparire riconoscere
di spiegare alzandosi
ad Arcade chesulle la poverazampeorsa ma erariuscì solo ad
in realtà la
emettere un cupo e eanimalesco
madre. Commosso bruito. Arcade,
deciso a proteggere madrevedendo e figlio da gli altre
artiglidisavventure,
dell’orsa sollevataZeus lisulle innalzò zampe e ritenendo
entrambi di essere
tra le stelle che
aggredito,
oggi conosciamo cercò di salvarsi
come incoccandodell’Orsa
le costellazioni una freccia al suoearco
Maggiore dellaevicina
scagliandola
Bootes verso (guardiano l’orsa.dell’Orsa).
Fu grazie all’intervento di
Zeus, che stava
Curiosità finali. osservando
Artemide, come la scena, che l’orsa
dea vergine Callisto non
cacciatrice venne colpita
e signora dalla freccia
degli animali, era spesso deviata. Arcade ricaricò
raffigurata affiancata anco-
da
ra l’arco Nell’antico
animali. pronto a colpire,santuarioquando Zeus decise
di Braurone di apparire
(Grecia), e di fanciulle
le giovani spiegare ateniesi
ad Arcade che la all’età
prossime poverada orsa era in
marito realtà la
formavano
madre. consacrati
gruppi Commossoade Artemide deciso a proteggere madre (“orse”).
noti come arktoi e figlio da Essealtreindossavano
disavventure, Zeus
vesti di licolor
innalzò entrambi
zafferano tra le stelle cheil
e trascorrevano
oggi conosciamo
tempo in danze sacre, come correndo
le costellazioni
gare didell’Orsa
velocità Maggiore
e offrendoesacrifici.
della vicina Bootes (guardiano
Aristofane, nella commedia dell’Orsa).
Lisistrata, riporta che
Curiosità
alcune finali.
di loro, Artemide, come
probabilmente dea qualche
durante vergine rituale,
cacciatrice e signora
imitavano degli
a gesti animali,
un’orsa. era spesso
Anche i terminiraffigurata
Arcadia eaffiancata
Arcade che da
animali.
più sopraNell’antico
abbiamo santuario di Braurone
riportato richiamano (Grecia),
a una etimologiale giovani
popolarefanciulle
che ateniesi
riconduce prossime
a quelloall’età da marito
dell’orsa (in greco formavano
arktos,
gruppi consacrati
arkos), che si puòad Artemide
forse ricondurre noti al
come arktoidi(“orse”).
tentativo affermare Esse indossavano
l’origine divina divestiArcade di color zafferano e trascorrevano
e di conseguenza dei Pelasgi di-il
tempo in danze
venuti Arcadi. sacre, correndo
Nell’isola di Creta, gare di velocità
poi, sembra cheeesistesse una cittàAristofane,
offrendo sacrifici. micenea chiamata nella commedia il nome diriporta
Kynosura,Lisistrata, una delleche
alcune
nutrici didi Zeus
loro, probabilmente
sul monte Ida.durante Con lo qualche
stesso nome rituale,era imitavano
indicataaanche gesti un’orsa.
la penisola Anche in cuii termini
la città Arcadia e Arcade
era situata, che
l’attuale
più sopradove
Akrotiri, abbiamosi puòriportato
ancora oggi richiamano
vedere auna una“grotta
etimologia popolare
dell’orsa” che riconduce a quello dell’orsa (in greco arktos,
(Arkoudia).
arkos), che
Principali fontisi consultate:
può forse ricondurre
Ginzburg Carlo, al tentativo di affermare
Storia notturna. l’origine del
Una decifrazione divina
Sabba,di Arcade e di conseguenza
Einaudi, 1989; Graves Robert, dei I mitiPelasgi di-
greci, Lon-
ganesi, 2006; http://www.summagallicana.it/lessico/o/Orsa%20Minore%20e%20Maggiore.htm;
venuti Arcadi. Nell’isola di Creta, poi, sembra che esistesse una città micenea chiamata https://it.wikipedia.org/wiki/Braurone
Kynosura, il nome di una delle
Sfida al lettore
nutrici di Zeus sul monte Ida. Con lo stesso nome era indicata anche la penisola in cui la città era situata, l’attuale
Akrotiri, dove si può ancora oggi vedere una “grotta dell’orsa” (Arkoudia).
Principali fonti consultate: Ginzburg Carlo, Storia notturna. Una decifrazione del Sabba, Einaudi, 1989; Graves Robert, I miti greci, Lon-
In questo
ganesi, periodo
2006; di forzata reclusione sanitaria per la pandemia del coronavirushttps://it.wikipedia.org/wiki/Braurone
http://www.summagallicana.it/lessico/o/Orsa%20Minore%20e%20Maggiore.htm; pensiamo possa essere di simpatica
Sfida al lettore
distrazione una piccola sfida culturale:
Secondo voi, c’è qualche legame tra i miti sopra indicati e i cavalieri della tavola rotonda?
Diciamo subito che trattandosi di miti non c’è una risposta “scientifica” o storicamente certa, ma solo alcune interessan-
tiIncuriosità
questo periodo di forzata
che anche reclusione
noi abbiamo sanitaria
trovato per lamentre
in internet pandemia del coronavirus
effettuavamo pensiamo
le ricerche possa essere
per il presente di simpatica
articolo. Qualche
distrazione
piccolo unalopiccola
indizio abbiamosfida culturale:
fornito anche nell’articolo e nel prossimo numero esporremo le riflessioni che abbiamo fatto.
Secondo
Nel voi, attendiamo
frattempo c’è qualcheanche
legame tra idi
il frutto miti sopra
quanto indicati
anche Voi e i cavalieri
avete trovatodella
nella tavola
Vostra rotonda?
navigazione. Buona ricerca!
Diciamo subito che trattandosi di miti non c’è una risposta “scientifica” o storicamente certa, ma solo alcune interessan-
ti curiosità che anche noi abbiamo trovato in internet mentre effettuavamo le ricerche per il presente articolo. Qualche
piccolo indizio lo abbiamo fornito anche nell’articolo e nel prossimo numero esporremo le riflessioni che abbiamo fatto.
Nel frattempo attendiamo anche il frutto di quanto anche Voi avete trovato nella Vostra navigazione. Buona ricerca!
27 ASTERISCO
Viste… panoramiche
di Tristano Dal Canton
ASTERISCO
I detti de na olta
di Alessandro Bagatella
L’amigo de pianura, al e an amigo che nol dura.
La speranza ingrandise, l’esperienza rimpicciolisce.
An cor san e forte, al ama fin a la morte.
April piovoso, anno avventuroso.
Tre cose le fa an bon governo: Giustizia, Forza e poche parole.
Se maio al e soleggiato, la frutta la e a bon mercato.
La pazienza sul marcà, la compra a prezo ribassà.
Con pareri divisi, no se supera la crisi.
29 ATTUALITÀ
30 ATTUALITÀ
tire l’uso della FEA al posto della firma qualificata. Questa circostanza è anche in linea con la firma ex articolo 20 del
CAD (spesso individuata come “firma con SPID”, le specifiche Linee guida di AgID sono in fase di pubblicazione dopo
la consultazione pubblica) e costituirebbe elemento di semplificazione amministrativa il coordinamento delle norme
specifiche al fine di garantire omogeneità ed evitare duplicazioni operative nell’identità digitale.
Qualora si intenda utilizzare la CIE per la FEA nei confronti di soggetti privati devono essere applicate le regole tecni-
che per la FEA stabilite nel Titolo V del DPCM 22 febbraio 2013.
Oggi la CIE 3.0 è solo potenzialmente un’identità SPID di livello 3. Se lo diventasse effettivamente lo SPID dovrebbe
profilarsi su due canali e strumenti di autenticazione dove la scelta dell’uno o dell’altro non sarebbe di tipo probatorio
ma di tipo “user experience”.
LETTERE AL TORNADO
Lo sguardo
verso il mare…
di Tristano Dal Canton
Se il mare non va alla montagna, sarà la montagna ad
andare al mare, diceva un tale...O forse era diverso il
detto? Comunque sia, pochi sanno che anche da Quero
Vas si può osservare il mare, camminando tra le nostre
Prealpi. Allego qualche foto fatta all'alba nei pressi di
gioia.gelato.fener
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