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Quindicinale Editrice ASD Ponte Tegorzo

Anno XLIII

18.02.2021
Numero

748

Pantone
Illuminating

Pantone
Ultimate Gray

Governo tecnico, recovery plan e rilancio - pag. 1


La Demografia del Basso Feltrino - pag. 2
Auser: con noi, per un futuro di solidarietà - pag. 3
In primavera si vota per le comunali di Alano - pag. 7
Si farà la ferrovia Feltre-Primolano? - pag. 10
Chiuso in redazione il 08.02.2021 - Prossima chiusura il 01.03.2021
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Tegorzo, Via Nazionale, 25 - 32031 FENER-ALANO DI PIAVE. REDATTORI: Sandro Curto, Silvio Forcellini. COLLABORATORI: Alessandro Bagatella, Ivan Dal Toè, Antonio Deon, Foto Comaron,
Fotocolor Resegati, Ermanno Geronazzo, Cristiano Mazzoni, Sergio Melchiori, Andrea Tolaini.
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BAR “PIAVE” Carpen - LOCANDA SOLAGNA - Vas; ANTONIO DEON - Vas; BAR “BOLLICINE” - Scalon; BAZAR di A. Verri - Segusino.
1 ATTUALITÀ

Governo tecnico, recovery plan e rilancio


di Cesare Turra
Il succedersi degli eventi è avvenuto così velocemente che molti di noi non ne hanno compreso le motivazioni:
crisi di Governo promossa da Renzi, dimissioni del premier Conte, breve incarico esplorativo a Fico, incarico fina-
le a Mario Draghi. In questo frangente ha sorpreso la scelta di Mattarella di non ricorrere, come sarebbe sembra-
to ragionevole, alla consultazione elettorale dei cittadini, così come ha sorpreso la decisione di Renzi di provoca-
re una crisi di governo che lo ha collocato nei sondaggi al di sotto della soglia limite per essere eletto e parimenti
sorprende l’accondiscendenza del centro-destra alla scelta del governo tecnico quando, con molta probabilità,
avrebbe potuto capitalizzare il consenso dei cittadini andando ad elezioni. Mario Draghi è una figura di spicco,
con una lunga esperienza da economista in importanti istituzioni pubbliche e private, reso famoso per il suo
“whatever it takes” (qualunque cosa sia necessaria) quando, come presidente della BCE, si dice abbia salvato
l’euro dalle speculazioni finanziarie. Ma è stato anche uno dei protagonisti degli anni ‘90, periodo delle grandi pri-
vatizzazioni, quando l’IRI venne smantellata e venduta e quando la gestione del debito pubblico venne demanda-
ta ai mercati finanziari dando origine alla voragine degli interessi da pagare. Figura di spessore, Mario Draghi si
presenta ora sulla scena politica da tecnico e non come esponente di qualche forza politica. La distinzione è
estremamente rilevante perché diverse ne sono le competenze e responsabilità: il tecnico analizza con cono-
scenze specialistiche un fenomeno prospettando opzioni e rendendone conto a chi l’ha nominato; l’esponente
politico deve prendere le decisioni finali tenendo conto non solo del singolo aspetto specialistico, ma anche
dell’intero panorama di interessi e benefici di medio-lungo termine coinvolti, rispondendo delle scelte e dei risulta-
ti alla vasta platea dei cittadini-elettori. Nel nostro Paese le forze politiche accondiscendono ai governi tecnici per
lo più per tattica, quando vanno adottati provvedimenti impopolari che non si vuole pagare politicamente in termi-
ni di voti alle elezioni. La domanda da porsi allora è: quali possono essere queste decisioni così scomode da
demandarle ad un tecnico di estrazione non politica? Leggendo tra le righe i giornali di questi ultimi mesi, gli
aspetti che ricorrono con una certa frequenza e che meritano atten-
Se gestiti male, perderemo la nostra zione sono: 1) i miliardi del Recovery Plan; 2) la situazione economi-
sovranità perché soffocati dai debiti ca che peggiorerà con il venir meno del blocco dei licenziamenti; 3)
la necessità di recuperare risorse finanziarie per pagare un debito
e in balia dei grandi investitori pubblico alle stelle; 4) l’incremento nel 2020 dei risparmi degli italiani
transnazionali depositati nelle banche e non investiti. Questi aspetti, se ben gover-
nati, porteranno l’Italia fuori dal tunnel senza arrecare particolari danni per gli italiani; se gestiti male le daranno
invece il colpo di grazia perché perderemo la nostra sovranità soffocati dai debiti e in balia dei grandi investitori
transnazionali che, reggendo le briglie del debito pubblico, ne decideranno inevitabilmente anche le scelte politi-
che. Trattandosi della più grande iniezione di risorse finanziarie che il nostro Paese abbia mai avuto, queste sa-
ranno una ghiotta tentazione per le criminalità organizzate, per i centri di potere economico-finanziario, per i non
meno pericolosi “furbetti” di cui abbonda il nostro Paese, tutti tentati di accaparrarsi quante più risorse possibili
facendosi promotori di progetti e programmi senza valore aggiunto né creare quei posti di lavoro di cui il Paese
ha estrema necessità. Il tema della formazione, proposto come indispensabile soluzione dalle forze politiche, non
serve a nulla se contemporaneamente non viene incrementata anche l’offerta di lavoro sottostante sfruttando le
numerose potenzialità che il nostro Paese offre come, per esempio, la riconversione delle industrie in senso so-
stenibile e circolare; la messa in sicurezza di un Paese pieno di meravigliosi centri storici antichi ma anche ad al-
to rischio sismico; la valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e ambientale troppo spesso bloccata dagli
interessi particolaristici delle lobby di categoria che le forze politiche sembrano incapaci o non vogliono contrasta-
re. La gravità dell’emergenza del lavoro sarà evidente con lo sblocco dei licenziamenti imposto alle imprese,
quando migliaia di famiglie rischieranno di trovarsi senza i necessari mezzi di sostentamento. In questo contesto,
una gestione malandrina, corrotta e truffaldina dei fondi europei in arrivo, se distolti dal loro obiettivo di costituire
investimenti per creare veri posti di lavoro e concrete opportunità di crescita mediante progetti e opere attuative
che comportino un reale ritorno in termini di benessere per tutta la collettività, aumenteranno la voragine del debi-
to pubblico, incrementeranno il numero delle famiglie in difficoltà, allargheranno il divario tra i pochi ricchi e i
sempre più numerosi poveri, richiederanno per lo Stato la necessità di maggiori e ulteriori liquidità. Prendendole
dove? Ovviamente dalle tasche dei cittadini, aumentano le già numerose imposte oppure introducendo l’imposta
patrimoniale di cui ormai da mesi si sta parlando, oppure ancora svendendo i pochi gioielli pubblici ancora rimasti
in mano pubblica e privatizzando la gestione dei servizi pubblici essenziali su cui i cittadini già a suo tempo si
erano espressi in senso negativo (si veda per esempio il referendum sull’acqua). Se le premesse qui sopra illu-
strate sono verosimili, si comprende allora come la gestione ottimale, non dispersiva e costantemente monitorata
dei fondi del Recovery Plan costituisca un nodo fondamentale su cui si gioca il nostro futuro e la nostra stessa
tradizione repubblicana-democratica. Bisogna però essere molto realisti: con gli interessi economici in gioco e
con una macchina della pubblica amministrazione disorganizzata e inefficiente si tratta di un obiettivo quasi im-
possibile da attuare. I nostri politici ne sono pienamente consapevoli, essendone i principali responsabili, e in
questo contesto cosa meglio di un governo tecnico su cui scaricare, in caso di insuccesso, la responsabilità di
provvedimenti che i cittadini mal digeriranno? Se le soluzioni e i provvedimenti adottati, infatti, non saranno stati
idonei a far uscire l’Italia dalla situazione di crisi non solo economica, ma anche sociale e organizzativa in cui si
trova, i cocci prodotti saranno messi tutti, ancora una volta, a carico degli italiani e delle future generazioni.
2 ATTUALITÀ

Carnevale: in piazza nel 2022

La demografia nella Conca del Basso Feltrino


Quero Vas Alano di Piave Segusino
M F Tot M F Tot M F Tot
residenti al 31.12.2019 1.585 1.572 3.157 1.352 1.408 2.760 928 938 1.866
Nati 14 10 24 9 8 17 7 5 12
Morti 23 27 50 9 15 24 11 8 19

Saldo naturale -9 - 17 - 26 0 -7 -7 -4 -3 -7

Immigrati 49 43 92 36 31 67 28 28 56
Emigrati 61 52 113 54 60 114 36 49 85
Saldo migratorio - 12 -9 - 21 - 18 - 29 - 47 -8 - 21 - 29
Incremento/Decremento - 21 - 26 - 47 - 18 - 36 - 54 - 12 - 24 - 36
Residenti al 31.12.2020 1.564 1.546 3.110 1.334 1.372 2.706 916 914 1.830
Stranieri al 31.12.2020 191 209 400 172 208 380 71 80 151
% stranieri 12,21 13,51 12,86 12,89 15,16 14,04 7,75 8,75 8,25
Nr cittadinanze nel 2020: Quero Vas: 7 Alano di Piave: 7 Segusino: 10
(M.M.) Questi i dati statistici forniti dagli uffici d’Anagrafe e Stato Civile dei Comuni della conca. Ve li lasciamo
assimilare e nel prossimo numero cercheremo di esporre qualche valutazione dettata dalla loro evidenza.
3 AUSER

“Con noi, per un futuro di solidarietà”


Questo lo slogan che caratterizza la campagna di tesseramento Auser per il 2021. Anche quest’anno
si tratta di una tessera d’autore, realizzata dall’illustratrice Claudia Palmarucci; l’immagine completa la
narrazione avviata dal Congresso nazionale di Salerno con la realizzazione del quadrato centrale.
(M.M.) Il Circolo Auser “Al Caminetto”, attivo in tutto il
territorio del Basso Feltrino, affronta la difficile
situazione provocata dalla pandemia, riproponendo la
parola d’ordine che, da sempre, caratterizza le sue
iniziative: solidarietà. Mai come in questo periodo
una parola assume valenza così importante,
soprattutto se alla sua vocalizzazione si accompagna
anche la capacità di riempirla di contenuti concreti.
Questo ha fatto finora il circolo “Al Caminetto”,
impegnato nell’assistenza alle persone fragili. Brilla
fra tutte le attività quella del trasporto solidale:
l’accompagnamento di chi non ha possibilità di
spostamento autonomo verso le sedi ospedaliere o
verso gli uffici dove sbrigare obblighi burocratici.
Anche durante la pandemia, nell’osservanza delle
regole sanitarie, il servizio non si è interrotto, assieme
ad altri utili servizi nei confronti degli anziani e delle
persone fragili. Da non dimenticare anche il servizio,
quando richiesto, della vigilanza davanti alle scuole,
garantita dai nonni vigili, anch’essi volontari. Che il
circolo abbia saputo incontrare la stima dei cittadini è
testimoniato dal numero di tesserati: 359 lo scorso
anno. La tessera, che si può richiedere
telefonando alla sede Auser formando il nr.
0439.787861 o rivolgendosi al recapito telematico
circoloauseralcaminetto@gmail.com e fornendo i

propri dati, consente di esprimere il proprio appoggio


all’associazione, ma anche di ricevere in cambio
alcune agevolazioni, come si vede nell’elenco delle
convenzioni sopra riportato. I servizi sono comunque
garantiti a tutti, indipendentemente dal possesso della
tessera. Prevista anche una polizza assicurativa per
gli iscritti, fruibile in caso di infortunio che comporti
ingessatura e secondo altri parametri che si possono
consultare in sede. L’auspicio della Presidente, Carla
Elda Franzoia, e del direttivo è quello di recuperare
la socialità che il virus ha compresso oltre misura,
tornando ad incontri, riunioni, attività conviviali che
diano senso compiuto al sentirsi comunità, sempre
nel segno della solidarietà sociale.
4 CRONACA

Ricordo di In memoria di
Ernesto Giordano
Dal Canton Specia
Desideriamo ricordare il socio Care Maria e figlie,
Ernesto per la gentilezza e la in questi giorni è pervenuto alla
disponibilità manifestate nello nostra Associazione di Volontariato il
svolgimento del servizio di vostro contributo per onorare la
autista volontario svolto per molti anni per l’Auser memoria del Vostro caro Giordano.
“Al Caminetto” di Alano e Quero Vas. Durante i
trasporti all’Ospedale delle persone più fragili Vi scriviamo per condividere questo dono
sapeva rivolgersi loro con discrezione e significativo.
riservatezza. Nell’accompagnamento frequente di
una signora anziana preoccupata per la sua E’ il dono della solidarietà che concittadini e amici
malattia sono rimaste famose le parole di hanno offerto per ricordare il caro Giordano, dono che
Ernesto: ”Dai Cea bela! No star a proccuparte, si trasforma in preghiere per chi non è più tra noi.
andon e tornon subito”. (Su bella bambina, non ti
preoccupare, andiamo e torniamo subito), questo E’ un segno concreto di partecipazione e di impegno
per rassicurare la signora che lo accoglieva a favore delle persone ”fragili” bisognose di
sempre con un sorriso smagliante. Alla festa degli assistenza e conforto per le quali si è prodigato per
auguri di Natale del 2019 dell’Auser, Ernesto non molti anni il caro Giordano con disponibilità e
aveva accettato di buon grado il diploma di gentilezza svolgendo il servizio di autista volontario
benemerenza consegnato a lui come a coloro che per l’Associazione Auser Al Caminetto.
lasciano il servizio volontario per raggiunti limiti di
età, perché si sentiva ancora forte e abile per il Grazie Giordano, ti ricorderemo sempre con
trasporto all’ospedale dei concittadini in difficoltà. gratitudine e affetto.
Purtroppo dopo poco tempo si è dovuto fermare:
una brutta malattia l’ha colpito e portato via il 23 A Voi, che avete portato a compimento la volontà del
gennaio. Grazie Ernesto per la tua generosità e vostro caro, giunga un sentito ringraziamento e un
per il tuo costante impegno nel servizio! cordiale saluto.
Ti ricorderemo con affetto e gratitudine; ora tu
veglia sui tuoi cari: Ottavia e Francesco. Quero Vas, 29 gennaio 2021
Noi saremo loro vicini con la preghiera.
Presidente, Direttivo e Soci Auser Volontariato Presidente, Direttivo e Soci Auser Volontariato
Al Caminetto di Alano e Quero Vas Al Caminetto Alano di Piave e Quero Vas.

Il saluto
a Maria Gambalonga
n. 13/11/1935 m. 20/01/2021
Maria Gambalonga, scomparsa il 20 gennaio, all'età di 85 anni, ci
hai lasciati troppo in fretta. Sei partita da Quero, coraggiosa e
determinata, ancora giovanissima per lavorare in Francia.
Lì hai conosciuto e sposato Mario Giorni e l’unione ha dato buoni
frutti, con la nostra nascita, e quella degli amati nipoti.
Pensionamento meritato, ma presto messo in ombra dalla malattia
di Mario che ti ha impedito di restare in Italia, amato luogo delle
origini dove speravi di passare parte del tuo tempo.
Il tuo coraggio ed il tuo spirito combattivo saranno sempre un
esempio e un modello per tutti noi.
Ora vogliamo che tu riposi in pace, te lo meriti.
I figli: Patrizio – Anna – Famiglie Giorni - Gambalonga
5

APS – Iscritta Reg. Naz. Nr.56 del 29.10.2018


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Puoi fare qualcosa per il tuo paese,
partecipare è importante
6 CRONACA

Ci ha lasciati Pino Verri,


il “poeta della montagna”
di Sandro Curto
Gli avevo telefonato durante le feste per gli auguri e mi aveva
confidato di aver avuto qualche problema fisico che stava su-
perando, e invece, in gennaio, la situazione è precipitata, un
breve ricovero, la scoperta di una grave malattia e la repentina
morte per Giuseppe Verri detto Pino. La sua simpatia e la
sua generosità lo avevano fatto conoscere in tutta la zona: a
Segusino dove era nato nel 1944 e dove abita ancora il fratel-
lo Giorgio, a Bigolino dove si era trasferito nel 1969 in seguito
al matrimonio con Renata Mantoet, deceduta poi prematura-
mente, a Valdobbiadene dove aveva lavorato per decenni all’ACME, ad Alano dove la collaborazione nell’attività
del figlio lo portava frequentemente alla Giotto F.lli, a Quero per la sua profonda amicizia con Gabriella e per i ri-
trovi enogastronomici alla “Chiocciola” gestita dal suo paesano Manuel, a Balcon dove era sindaco “honoris cau-
sa”. Pino, che aveva frequentato dal 1955 al 1960 l’Istituto Salesiano Pio XI° di Roma per gli studi professionali,
dopo il pensionamento si era dedicato alle sue due grandi passioni: la poesia e la montagna di Balcon dove pos-
sedeva una casetta in pietra circondata da dolci pendii e boschi di pini e faggi secolari. Le sue poesie raccolte in
parte in due volumetti - “L’é quasi sera” e “Pensieri in libertà” - si ispirano al mondo lontano della sua infanzia, al-
le tradizioni, alla montagna, al senso dell’amicizia. Qualcuna, in questi ultimi anni, l’abbiamo pubblicata anche sul
Tornado al quale si era abbonato con entusiasmo collaborando saltuariamente con notizie e foto. Alla “Chioccio-
la” si era aggregato alla compagnia che si ritrova un paio di volte la settimana per un cicchetto e un bicchiere di
vino ed era entrato alla sua maniera, da protagonista, monopolizzando le conversazioni con poesie, barzellette e
qualche suonata con l’armonica a bocca. Aveva poi lanciato l’idea di celebrare la “festa de i omi” del 2 agosto a
Balcon, con aperitivo e antipasto nella sua casetta e pranzo nel vicino agriturismo. In occasione del suo 75°
compleanno, nel novembre 2019, con la consueta generosità aveva invitato una quindicina di amici per un deli-
zioso pranzetto alla “Chiocciola” con intermezzo musicale del giovane Putton. Per ricordarlo pubblichiamo, tratto
dal volumetto “L’é quasi sera” la sua poesia “Che rive!” e una di C.D.P. che lo ricorda a nome di tutti. Ciao Pino!

CHE RIVE! PIANDER


Còl da Vent a Segusin I piande i frasen de Balcon
casa grande senza cusin. dopo che i à savést che i à pers al so paron.
Poc distante dala cesa La piande la casera senza compagnia,
se riva, par grassa ascesa. parchè el poeta l é andà via.
Si entra col segno dela croce E i prà, i fior, la strada i se dispera
e d’istinto se parla soto voce. senza quei pas da matina a sera.
An mar de fior e tuto tace Ghe n é la neve quasù a Balcon
e tuti qua riposa in pace. e a noaltri ne vien al magon.
Foto tante, de amighi al campo santo L é andà via masa in presa
e na farfala me vola acanto. senza darne n altra leta
Lapide bianca ride un tosatel senza sentir n altra poesia,
ti sicuro coi Santi in ciel. che ne féa star in alegria.
Femene carghe de dolor L é andà lasù dove tut l é bel,
ai suoi cari porta fior. dove no ghe n é stagion,
In te na tomba amate spoglie al varda in do noaltri
de me mama con me moglie. che col cor in man lo ricordon.
Anca par mi l’é quasi sera Ciao Pino!
e balbette na preghiera.
C.D.P.
Co lagrema torne co quei che vive
me gire e dighe “Tegné duro che rive”.
Giuseppe Verri

Il mio ricordo di Pino


di Gabriella
Lo conoscevano tutti, Pino Verri, e la notizia della sua scomparsa ha lasciato un grande sgomento e dolore. Era
una bella persona, semplice e dal cuore nobile e generoso. Lo avevo conosciuto in chiesa a Quero durante un
concerto nel 2013 e da allora la nostra è stata una frequentazione intensa e ininterrotta. Mi aveva raccontato
7 CRONACA

molto di sé: ricordava spesso gli anni della sua adolescenza nel collegio dei Salesiani a Roma, lontano dagli af-
fetti famigliari, gli anni del militare ad Aviano, il duro lavoro all’ACME di Valdobbiadene, il matrimonio e il trasferi-
mento a Bigolino. Il suo carattere aperto e comunicativo strappava a tutti un sorriso; animava ogni compagnia,
amava l’amore e la vita in ogni sua espressione. Il luogo, però, dove si sentiva davvero felice e che amava più di
ogni altro era Balcon, un’altura sopra Valdobbiadene, dove aveva ristrutturato una casa con vista suggestiva sul-
la valle del Piave. Lassù dimenticava i problemi e gli affanni della vita quotidiana, incontrava tante persone fra cui
gli amici fraterni Graziano e Federico. A tutti regalava sorrisi e battute divertenti: con lui non ci si annoiava mai.
Nel silenzio della montagna scriveva le sue poesie che cantavano la natura e la vita umile e autentica di un pas-
sato ormai lontano. Mancherà, ne sono certa, anche agli amici di Quero che incontrava ogni mercoledì sera da
Manuel alla “Chiocciola” per quattro chiacchiere e un aperitivo in compagnia. Per me e per quanti gli hanno volu-
to bene era speciale e unico: lo porteremo sempre nel cuore.

In primavera si vota per le Comunali di Alano


di Sandro Curto
Fra il 15 aprile e il 15 giugno 2021, in una data stabilita dal governo, si voterà nei Comuni interessati per
l’elezione diretta del sindaco, salvo eventuale rinvio per emergenza epidemiologica dovuta alla pandemia. 81 i
Comuni al voto in Veneto, 8 in provincia di Belluno fra cui Alano di Piave. Speriamo che in questa occasione ci
sia una competizione fra due o più liste; in caso contrario, resta il rischio del mancato raggiungimento del quorum
e sarebbe la terza volta con una sola lista nelle ultime sei tornate elettorali: non un bell’esempio di partecipazione
democratica. Con Alano di Piave vanno al voto in provincia di Belluno i Comuni di Alpago, Lozzo di Cadore, Sel-
va di Cadore, Sovramonte, Val di Zoldo, Vigo di Cadore, Voltago Agordino.

Provincia di Belluno: dal 2011 al 2019


persi seimila abitanti
di Sandro Curto
Il numero di gennaio di “Bellunesi nel Mondo”, mensile edito dall’A.B.M. di Belluno, pubblica un articolo a firma
Raffaele Scottini dal titolo “Allarme spopolamento” nel quale si analizzano i dati dei residenti nella nostra provin-
cia fra il 2011 e il 2019. Al 31/12/2018 la popolazione residente in provincia di Belluno risultava di 202.269 perso-
ne (960 abitanti in meno dell’anno precedente) contro i 208.191 del 2011. Quasi 6.000 persone in meno: un dato
sconfortante. Il Comune più grosso è ovviamente Belluno con 35.675 abitanti, seguito da Feltre con 20.451 e dal
nuovo Borgo Valbelluna, nato dalla fusione fra Lentiai, Mel e Trichiana, con 13.515. Per quanto riguarda la nostra
zona, Alano di Piave al 31/12/2018 registrava 2.737 abitanti contro i 2.926 del 2011, Quero Vas 3.149 con una
diminuzione di 189 rispetto al 2011.

Milan Club Feltre Rossonera 1968


I tesserati del Basso Feltrino
superano ancora quota cinquanta
di Silvio Forcellini
A causa della pandemia, durante le festività natalizie non si potu-
to tenere il tradizionale incontro degli iscritti “bassofeltrini” al Mi-
lan Club Feltre Rossonera 1968 presso il Caffè Tegorzo di Fe-
ner, che lo aveva ospitato negli ultimi sei anni. Un vero peccato,
soprattutto alla luce del sorprendente comportamento della for-
mazione guidata da Stefano Pioli, dal post-lockdown in poi, dopo
anni di delusioni. Per quest’anno, quindi, della consegna di tessere e gadget - solitamente
distribuiti in loco da Marco Malagò, presidente del sodalizio feltrino (nonché coordinatore
di tutti i Milan Club della provincia), e da Daniele Zambon, segretario - si è fatto carico il querese Paolo Feltrin,
rossonero doc e referente di zona del club (nella foto a destra), che - con il “porta a porta” - ha raggiunto ben 52
tesserati locali, un numero non esiguo (soprattutto se rapportati ai sedici di sette anni fa).
8 CRONACA

Mirco Licini dottore in Ingegneria Biomedica!

Il 23 novembre scorso Mirco Licini ha conseguito la Laurea


Breve in Ingegneria Biomedica. In collegamento con una
commissione dell’Università degli Studi di Padova ha discus-
so la tesi dal titolo “Gli artefatti da compressione nei sensori
per il monitoraggio in continua del glucosio”. Appena fuori
dalla finestra in giardino c’erano ad ascoltarlo i nonni Gianni
e Luigina, Maria e Pier Luigi, i genitori Silvia e Alcide ed i fra-
telli Fabio e Monica. Insieme lo hanno abbracciato virtual-
mente e festeggiato con un piccolo rinfresco!
Bravo Mirco! Ci sentiremo alla prossima sperando di poterti
abbracciare!

“Educatori si nasce e si diventa…


Complimenti a Daniela Perin!!!”
Lo scorso 20 ottobre 2020 Danie-
la Perin di Montebelluna, figlia
della nostra abbonata Sabina
Tessaro e Luca Perin, ha conse-
guito la laurea triennale in Scien-
ze dell’Educazione e della For-
mazione, nell’indirizzo Educatore
sociale e animatore culturale con
votazione 109 su 110 presso
l’Università degli Studi di Padova
con sede a Rovigo. Il titolo della
tesi è stata “La relazione mam-
ma- bambino nella comunità te-
rapeutica: gli albi illustrati come
strategia educativa”. Ora Daniela
sta proseguendo il suo percorso
di studio Magistrale presso
l’Università di Bologna nel corso
di “Progettazione e gestione
dell’intervento educativo nel di-
sagio sociale”. Orgogliosi degli
obiettivi raggiunti finora, i genitori
Luca e Sabina, la sorella Valeria, il fidanzato Fabio i parenti e gli amici le
augurano un buon proseguimento e di raggiungere con determinazione e
tenacia anche questo nuovo traguardo.
9 ASTERISCO

I deti de na olta
di Alessandro Bagatella
15 Gennaio- San Mauro
Par San Mauro de Arson tripe in ogni canton
16 Gennaio - San Marcello
A San Marcel se copa al porzel
17 Gennaio – Sant’Antoni (Abate)
Par Sant’Antoni Abate tute le bestie le a da eser vacinate
20 Gennaio – San Sebastiano
Par San Bastian la viola in man
21 Gennaio – Santa Agnese
Par Santa Agnese tute le viole par ziese
2 Febbraio – Candelora (ciriola)
Se al piove o al tira vento de l’inverno semo dentro.
Candelora scura, de l’inverno no avon pì paura.
San Paolo ciar e ciriola scura, de l’inverno no avon pì paura
14 San Valentino
Coi pom, naranze e mandarin, se festeja San Valentin
§§§§§§§§§§§§
Che ghe n’à, ghen d’opera!
Chi ha cervello al fa finta de gnent e al calcola la persona an poro deficent

(S.C.) Lo scoppio della pandemia aveva già prodotto una prima poesia, pubblicata sul Tornado n. 738. Adesso,
ispirata dalla seconda ondata, arriva in redazione, sempre a firma Maria Stimpfl, una nuova composizione che
proponiamo ai nostri lettori.

Novembre 2020
Pensavo che avessi preso il volo, invece no... ma... sei approdato con le tue flosce ali, sei tornato per torturarci,
per accrescere i nostri dispiaceri, paure, angosce, anche disperazione, per privarci della libertà, per rinchiuderci
come prigionieri. Ci fai soffrire senza una ragione precisa. Chissà se il SIGNORE allargherà le Sue braccia per
difenderci, ascoltarci, tenerci stretti a Lui o forse farci capire quanto eravamo fortunati a godere della libertà, delle
lunghe passeggiate, delle persone che ci stavano accanto e vivere in sintonia con i vicini per fare cose belle per
noi e per gli altri anche se qualche volta non serve a nulla... Caos... confusione... non si sa più a chi credere,
accettare, volere o volare, non è certo un bel vivere, ma...
Vogliamo essere ottimisti??? Bisogna...
Nel frattempo la nostra abbonata di Pedavena ha partecipato alla selezione antologica “Cara Italia ti scrivo”,
raccolta letteraria ai tempi del Coronavirus di Santa Margherita Ligure ricevendo un diploma di finalista e alla
rassegna di Cava dei Tirreni “Arte e Cultura” meritandosi una segnalazione di merito nella sezione Poesia Lingua
e il primo premio nella sezione Fotografia.
ATTUALITÀ

Vaccinazione ultra ottantenni: attivati quattro drive in territoriali


Dopo la prima chiamata della classe 1941 al drive in dell’ospedale San Martino i prossimi 27 e 28
febbraio, con possibilità di ricevere la vaccinazione a domicilio per le persone non in grado di
uscire dall’abitazione, sono state definite le giornate di recupero dei soggetti con difficoltà a
raggiungere Belluno nelle sedi di Tai di Cadore (15 marzo), Agordo (16 marzo) e Feltre (17 marzo). Alla luce
della disponibilità di vaccini con vincoli di trasporto, conservazione e preparazione meno complessi, l’Ulss
Dolomiti offrirà la vaccinazione alle classi di nascita 1940-1939-1938 in quattro drive in territoriali. Le persone
saranno convocate con lettera o per ordine alfabetico con i seguenti criteri di afferenza:
• Drive in di Belluno-Ospedale o drive-in di Paludi: area Bellunese e Alpago
• Drive in di Feltre (ex Marangoni): area del Feltrino
• Drive in di Tai di Cadore: area Cadore, Comelico, Ampezzano
• Drive in di Agordo: area Agordino.
Per informazioni su quanto sopra è attiva la mail vaccinazioni.covid@aulss1.veneto.it, utile anche per richiedere
spostamenti di appuntamenti vaccinali. Belluno, 9 febbraio 2021
10 ATTUALITÀ

Al via lo studio di fattibilità tecnico-economica


Si farà la ferrovia Feltre-Primolano?
di Loris Curto
Con un comunicato stampa del 22 dicembre scorso,
la Provincia autonoma di Trento informava che era
stato sottoscritto un accordo di collaborazione con
RFI, Rete Ferroviaria Italiana S.p.A, per lo
svolgimento delle valutazioni preliminari sulla
fattibilità tecnico-economica di un collegamento
ferroviario tra le due linee commerciali “Primolano –
Bassano del Grappa” e “Belluno – Montebelluna”.
RFI realizzerà lo studio, la Provincia fornirà la
documentazione e le informazioni in suo possesso e
sosterrà la spesa di 64.500 euro. Sarà anche
costituito un gruppo di lavoro.
Questo accordo fa seguito a quello del 2017 fra la
Provincia di Belluno, la Provincia autonoma di Trento
e la Ragione Veneto per la realizzazione di un
collegamento ferroviario nella direttrice Feltre -
Valsugana – Trento e a quello del febbraio del 2020 fra la Giunta provinciale di Belluno e la Provincia autonoma
di Trento per l'avvio del progetto "Treno delle Dolomiti - ferrovia bellunese (Sud)".
Lo studio di fattibilità comprenderà:
- la valutazione plano-altimetrica del tracciato del nuovo collegamento secondo tre alternative:
- la valutazione preliminare dei costi associati a ciascuna alternativa di tracciato ai fini di una analisi preliminare
di redditività;
- lo studio di trasporto, finalizzato sia alla valutazione dei prevedibili effetti sulla mobilità intercomunale sia alla
valutazione di indicatori da utilizzare nell’ambito dell’analisi preliminare di redditività dell’investimento;
- l’analisi finalizzata all’individuazione della migliore delle alternative esaminate;
- l’analisi costi benefici della migliore alternativa.
Il tempo previsto per la conclusione dello studio è di 270 giorni.
Un precedente studio di fattibilità risale al 1999 ed era
stato commissionato dal Comune di Feltre.
Resta da vedere se questa volta lo studio resterà
inapplicato oppure se si procederà con la
realizzazione dell’opera. Di essa se ne parla da più di
cent’anni, più o meno da quando nel 1910 entrò in
attività il collegamento ferroviario Trento-Bassano.

Fino al 1915 la stazione di Primolano si fregiò della


denominazione di “stazione internazionale”, in quanto il
confine di stato con l’Impero Austro-Ungarico si trovava
nella vicina località trentina di Tezze di Grigno.
Durante l'occupazione austriaco-tedesca del 1917, fu poi
costruita una linea ferroviaria a scartamento ridotto che
collegava la stazione di Feltre al comune di Fonzaso. Al
termine del conflitto questa linea fu smantellata.

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11 CRONACA

A causa della pandemia Paolo lascia la gestione del locale di Scalon


Paolo Berra esce dalla “Miniera”
di Alessandro Bagatella
A malincuore Paolo Berra e la sua famiglia hanno gettato la spugna e hanno lasciato la conduzione della tratto-
ria-pizzeria “alla Miniera” in località Scalon di Quero Vas, che resta ora in attesa di una nuova gestione. Paolo è
dispiaciuto per i propri clienti fissi, presenti all’ora di pranzo, e per quelli di passaggio, specialmente la sera, per
gustare una pizza, senza dimenticare i domenicali, affezionati allo spiedo, ma il perdurare della pandemia non ha
permesso la prosecuzione dell’attività. La chiusura forzata e le numerose spese da sostenere sono stati gli in-
gredienti tossici che hanno portato a questa dolorosa scelta. Sono dispiaciuti anche i clienti, che avevano eletto
la “Miniera” come luogo di incontro, dove dialogare, scambiare una battuta sulla Ferrari con Paolo, sempre di-
sponibile nell’aiutare tutti, come anche i suoi famigliari. Adesso lo troveremo a Quero Vas, nella storica locanda
nella quale proseguirà la sua attività, che gli auguriamo sia la migliore possibile, a servizio degli amici e delle
persone che lo stimano.

Congratulazioni Eleonora!!!
Laurea in Scienze Infermieristiche
per Eleonora Zamperin, di Quero Vas
La strada è stata lunga e non facile da percorrere, ma tu non hai mai mollato e non
ti sei fatta scoraggiare. Hai lavorato sodo, con grande forza di volontà!
Il tuo impegno è stato premiato il 10 novembre 2020, laureandoti in Scienze
Infermieristiche , discutendo la tesi “Il processo di donazione e procurement di
organi e tessuti ; ruolo dell'infermiere del coordinamento ospedaliero trapianti”.
Che la vita ti riservi soddisfazioni e gioie.
Con affetto, i tuoi genitori Milva e Livio.

Continua la raccolta tappi, ma…


Mettiamoli in scatole di cartone!
(M.M.) Nel 2007 ho promosso la raccolta tappi a favore dell’Unitalsi,
che ogni anno destina i fondi ricavati da questa attività a progetti di
utilità sociale (iniziativa lanciata con il nr. 502 de “Il Tornado”, uscito
l’8 marzo). Grazie all’amministrazione comunale di Quero Vas, i tappi
venivano, e lo sono tuttora, raccolti in un angolo della rimessa sotto il
palazzo municipale di Piazza Marconi. Ogni anno si riesce a racco-
gliere venti e più grandi sacchi di tappi, merito
della generosità e costanza di tanti volontari
che, con un piccolo gesto come quello di met-
tere da parte un tappo, contribuiscono a dar
corpo e vigore alla raccolta fondi dell’Unitalsi.
In considerazione del costante afflusso di
tappi, per migliorarne lo stoccaggio evi-
tando di avere troppi sacchetti ammuc-
chiati possiamo prevedere di metterli da
parte in scatole di cartone. Recuperiamone
una o due alla prima occasione di spesa in un
supermercato e poi usiamole come originali “salvadanai” per i tappi. Una volta piene sarà
più facile consegnare la scatola ed anche sistemarla in un ordinato spazio senza arreca-
re alcun disturbo a chi ci presta i locali. Uno sforzo piccolo piccolo per un grande risulta-
to! Grazie da subito a chi farà questo ulteriore sforzo di auto-organizzazione.
12 ASTERISCO

Galleria Querese
di Marcello geom. Meneghin – terza puntata
(M.M.) E siamo alla terza puntata di ritratti fatti in punta di matita da Marcello Meneghin, che fissa sulla carta pez-
zi di storia del paese di Quero. Una galleria che si arricchisce di ulteriori quattro ritratti che ci auguriamo sappiano
suscitare il ricordo per queste persone, aiutati dalle sintetiche (per ragioni di spazio) didascalie. Molti fra i nostri
lettori li hanno sicuramente incontrati, se non frequentati. Rivederli potrà essere spunto per rinverdire qualche
episodio che li ha visti protagonisti, condividendone la memoria con le nuove generazioni. Anche questa è Storia.

Franco Dr. Corrà: Imprenditore affermato e ammini- Angelo Mondin: gran lavoratore e stimato per l’onestà
stratore comunale e del consorzio tra Comuni. e giovialità. Luigi Fontanelle: stimato capocantiere
Matteo Dal Canton: agricoltore e apprezzato artigiano. partecipò alla ricostruzione del paese dopo la I Guerra
13 CRONACA

In ricordo di Gino Salvadori


di Alessandro Bagatella
Dopo una vita dedicata alla famiglia ed al lavoro, con l’assistenza ed il conforto
dei suoi famigliari, il 17 dicembre 2020 si è spento serenamente Gino Salvadori
di 93 anni. Gino era uno dei tanti fratelli della famiglia di Piero e Ida Salvadori,
casellanti per tanti anni a custodia del passaggio a livello di Santa Maria di
Quero Vas. Gino era molto affezionato al paese dove ha trascorso la sua infan-
zia. Non mancava mai alle feste paesane ed alle cerimonie religiose, presen-
ziava sempre tutti i funerali delle persone di Santa Maria. Il suo carattere socie-
vole e bonario lo rendeva amico di tutti. Per tanti anni ha lavorato nel corpo del-
la Polizia stradale. Dopo il congedo ha svolto mansioni di sorvegliante alla Za-
nussi di Mel. Alla moglie Franca e alle figlie Viviana e Lara ed al fratello Benito
ed ai numerosi nipoti, le più sentite condoglianze.

In memoria di Emilio Berton


di Alessandro Bagatella
Il Signore ha chiamato a sé Emilio Berton, di Quero. Un altro coscritto del 1947
ci ha lasciato, il 13 gennaio scorso, per raggiungere la vita eterna. Emilio Berton,
di anni 73, originario di Quero, ma da tanti anni, prima per lavoro e poi con la
sua famiglia, residente a Belluno, lo si poteva incontrare a Quero fino all’epoca
della morte dei suoi genitori e poi era diventata rara l’occasione di vederlo.
Da tempo ammalato, Emilio è stato assistito prima dai suoi famigliari e poi dagli
operatori della Casa di Riposo di Cavarzano.
Ai famigliari tutti, alla moglie, ai figli ed al fratello le più sentite condoglianze da
parte dei coscritti queresi del 1947.

Il Morlacco
di Malga Paradiso
segnalazione di Maurizio Buttol
L'area del Massiccio del Grappa nell'intero territorio dei co-
muni di: Borso del Grappa, Crespano del Grappa, Paderno
del Grappa, Possagno, Cavaso del Tomba (in provincia di
Treviso), Alano di Piave, Quero, Feltre, Seren del Grappa (in
provincia di Belluno), Cismon del Grappa, San Nazario, Sola-
gna, Pove, Romano d'Ezzelino (in provincia di Vicenza) è ric-
ca di Malghe che venivano utilizzate da Maggio ad Ottobre
per l'alpeggio e la produzione di formaggio, prodotti tipici
sono il formaggio Bastardo e il Morlacco. Oggigiorno le mal-
ghe che in origine erano quasi esclusivamente di proprietà dei
Comuni sono state quasi tutte cedute a privati che hanno in
parte mantenuto la loro destinazione con produzione tipica di formaggio e in parte trasformato in Agriturismi con
o senza alloggio. Malga Paradiso: Comune di Possagno località Paradiso Quota: m 1.453 slm Prodotti: Morlac-
co-Bastardo–Ricotta. Malga Barbeghera: Comune di Alano del Piave località Barbeghera - Quota: m 1.198 slm.
Foto dall’area Barbeghera, di un nostro abbonato, fatta l’estate scorsa - Info tratte da: https://www.montegrappa.org

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14 CRONACA

Cima Grappa
Firmato l’accordo per la demolizione dell’ex base N.A.T.O.
di Loris Curto
Lo scorso dicembre è stato firmato tra il Commissariato Ge-
nerale per le Onoranze ai Caduti e la Struttura di missione
per gli anniversari di interesse nazionale della Presidenza
del Consiglio dei Ministri, l’accordo per la demolizione della
ex base NATO, degli edifici annessi e del traliccio presso il
Sacrario Militare di Cima Grappa.
Fino agli anni 70 del secolo scorso, nella base aveva la sede
operativa il 64° Gruppo Intercettori Teleguidati dell'Aeronau-
tica Militare di "Monte Grappa". Era dotato di missili superfi-
cie-aria Nike Hercules con sole teste di guerra convenziona-
li. Nell’edificio ormai ridotto ad un rudere si trovavano i radar,
i vani di comando e di controllo della batteria Nike, nonché
alcune installazioni logistiche. I missili erano custoditi nell'A-
rea Lancio in località Forcelletto. Il Comando di Gruppo con
l'Area Logistica era a Bassano del Grappa, nella caserma
Fincato. Il 64° dipendeva operativamente dal Battalion Operation Centre del 7° Reparto di Vicenza con sede
nell'ex aeroporto Dal Molin ed era integrato nella Difesa Aerea della NATO tramite il CRP "Puma" e il 1° SOC di
Monte Venda. L’accordo prevede la demolizione dell’ex base Nato, il restauro conservativo dell’osservatorio, con
vista quasi a 360° all’intorno, il recupero della torre di controllo dei lanci quale punto informativo e di ricovero e la
sistemazione delle rampe di lancio. Lo stralcio successivo prevedrà la progettazione di un nuovo edificio sulla
base di uno studio attento all'inserimento paesaggistico al fine di ridurne l’impatto ambientale. La nuova costru-
zione sarà dedicata a spazi didattico-culturali e spazi polifunzionali di carattere ricettivo, accoglienza e informa-
zione, focalizzati sulla tematica dell’ecosistema del Massiccio del Grappa.

COME ERAVAMO

Operai dell’impresa Secco


nel 1967

(S.C.) Dal nostro abbonato Antonio Tessaro, residente a Segusino ma originario della località di Balzan in comu-
ne di Alano di Piave, riceviamo e pubblichiamo queste due belle foto in cui troviamo un gruppo di operai
dell’impresa Secco Alfonso impegnati in un lavoro di posa briglie a Reveane, frazione di Ponte Nelle Alpi. La-
sciamo ai lettori la possibilità di riconoscere qualcuno, compito non semplice tenuto conto che è passato più di
mezzo secolo e che, come sottolinea Tessaro, di vivi ne sono rimasi pochi.
15 LETTERE AL TORNADO

L’importanza della cura dei denti “da latte”


di Francesca Turra
Iniziare a prendersi cura dei denti dei bambini fin dai primi mesi di vita è un concetto di fondamentale importanza.
Purtroppo, quando si parla di denti “decidui”, in gergo denti “da latte”, le idee sono sempre un po’ confuse. E’ ne-
cessario sapere che, se i denti da latte sono sani, ci sono maggiori possibilità di avere denti forti da adulti.
Qualche volta invece, con i bimbi, si tende a posticipare o a sorvolare sulle norme igieniche basilari, come
l’igiene dei denti professionale, perché avendo loro denti da latte c’è l’idea che questi prima o poi cadranno, e
che placca e tartaro non vadano a influire sullo stato di salute permanente della bocca.
In realtà, i denti dei bambini meritano la stessa attenzione e cura dei denti permanenti degli adulti.
È assolutamente erroneo pensare che la produzione di placca e tartaro nei più piccoli sia limitata e, di conse-
guenza non possa provocare danni. Mantenere sani i denti da latte è importante per evitare il rischio che si per-
dano prima del tempo, provocando problemi di spazio per l’eruzione dei denti permanenti. Inoltre, a seguito di
una cattiva igiene orale, è importante sapere che possono svilupparsi anche patologie di seria entità, come la pa-
rodontite, una malattia a carico delle gengive che, contrariamente a quanto si possa pensare, non interessa so-
lamente la popolazione adulta, ma anche i bambini e, soprattutto, i preadolescenti.
In particolare, per quest’ultimi, contribuisce ad alimentare la probabilità di danni orali e ad aumentare la potenzia-
lità della placca il cambiamento ormonale, che altera le concentrazioni salivari.
La pulizia dei denti professionale effettuata regolarmente è dunque importantissima per mantenere in salute i
denti e le gengive sia dei più piccini che dei più grandi. L’accumulo di placca e tartaro sui denti favorisce
l’insorgenza di malattie orali fin da bambini!
Spesso però è difficile far lavare i denti a un bambino in maniera corretta ed accurata e il rischio di non eliminare
in modo efficace tutti i residui di cibo e la placca tra i denti è altissimo. Fondamentale quindi è l’esempio dato dai
genitori nella cura del proprio cavo orale: essi devono cercare di coinvolgere e consapevolizzare il bimbo control-
landolo durante l’igiene dentale quotidiana, fino a quando egli non sarà in grado di occuparsene in maniera auto-
noma. In particolare, ai genitori è consigliato di prestare particolare attenzione alla pulizia dei denti laterali, dove
si accumula più placca e dove i bambini fanno più fatica ad arrivare con lo spazzolino.
Per tutte queste ragioni, anche nell’infanzia e nel periodo pre-adolescenziale è sempre necessario rivolgersi al
personale medico specializzato per la prevenzione e la cura dell’igiene orale attraverso le abituali visite di con-
trollo; qui, verranno ricevuti i consigli più adatti all’età e alla casistica del paziente, oltre che le cure più idonee in
caso di eventuali patologie.
Sarebbe inoltre buona regola che i genitori effettuassero una visita specialistica per ottenere una diagnosi orto-
dontica completa, in modo da capire lo stato della dentizione e individuare eventuali problemi anche di natura più
“meccanica” risolvendo per tempo le relative cause.
Pulire i denti dopo la colazione, il pranzo e la cena, andare dal dentista e limitare gli spuntini tra i pasti sono i
comportamenti corretti da adottare.
Associare inoltre all’igiene orale una sana alimentazione è il modo migliore di prevenire l’insorgenza di carie. I
batteri presenti nella placca, infatti, si nutrono di zuccheri, cibi a base di amido e bibite gassate, e cercare di limi-
tarne il consumo nell’alimentazione quotidiana del bambino può aiutare a contrastarne l’insorgenza e la prolifera-
zione. Ma non si tratta solo di eliminare i “cibi cattivi”: è importante anche cibarsi di frutta e verdura, ricchi di nu-
trienti, poiché questi aiutano la saliva a mineralizzarsi e a volte anche a invertire i danni provocati dalla placca.
E’ dunque molto importante imparare le buone abitudini di igiene orale fin da subito, per avere maggiori possibili-
tà di avere denti sani e belli e un sorriso smagliante in futuro.

CRONACA

Auguri vivissimi Celeste e Teresa


Festa per il 50° di matrimonio
di Alessandro Bagatella
I due sposi che vediamo ritratti in foto: Celeste Roman e Teresa Sivieri, di Quero
Vas, hanno festeggiato il loro 50° anniversario di matrimonio il 19 dicembre
scorso.Causa la pandemia li ricordiamo ora e li troviamo davanti a questa bellis-
sima torta, confezionata dagli Chef de “La Rotonda”, locale presso il quale han-
no festeggiato il loro traguardo.

Auguri!!!

Ci rivedremo a festeggiare con voi i prossimi traguardi!


16 ATTUALITÀ

Pillole di Tecnologia
Nuovi standard Tv
di Tristano Ing. Dal Canton
Codifica MPEG e passaggio al DVB-T2. Il 2012, che per alcuni doveva anche l’essere l’ultimo anno del mondo,
sembra lontano ma molti lo ricordano ancora come l’anno del passaggio al digitale terrestre, il famoso switch-off.
Continuando a parlare di tv “tradizionale” (ebbene si, la tv via etere con impianto di casa su cavo coassiale
continua a sopravvivere nonostante la nuova generazione “smart” via internet), prossimamente avremmo due
importanti aggiornamenti. Prima di elencarli, faccio due accenni a cosa sia uno standard di trasmissione e
quello di codifica, senza minimamente entrare nei dettagli tecnici.
CODEC. Una sequenza video già digitalizzata contiene milioni di bit, una mole enormi di dati che per essere
fruibile (e trasmissibile) deve venire compressa e quindi codificata. Il codec (COdificatore-DECodificatore) è
appunto quel software che tramite apposito algoritmo codifica e decodifica una sequenza video. Ne esistono
parecchi, il più longevo dei quali è l’attuale MPEG2 (è quello sostanzialmente dei nostri vecchi DVD).
Standard di trasmissione. Lo standard di trasmissione è alla base delle telecomunicazioni: si intende il modo in
cui il messaggio video (o audio o dati) viene “trasformato” (o meglio, modulato) per venire “trasportato” dalla
trasmittente fino al nostro apparecchio ricevente. Quando abbiamo fatto lo switch off da analogico a digitale,
siamo passati da una trasmissione puramente analogica (tra l’altro con livelli di energia e valori di campo
elettromagnetico decisamente superiori e poco controllati) ad una trasmissione digitale, tramite lo standard DVB-
T (Digital Video Broadcasting di tipo Terrestre).
Ecco le tappe che ci interesseranno nel prossimo futuro. 1 Settembre 2021: abbandono dello standard di
codifica MPEG-2 e passaggio all’MPEG-4
Come accennato, si tratta del vecchio formato dei DVD in risoluzione standard 720x576pixels, fantastico rispetto
le vecchie videocassette ma ormai vecchio di 20 anni. Questo passaggio (già in atto da gennaio in qualche
regione, senza contare che i canali in HD ci sono già in parallelo da diverso tempo) è storico: MPEG-4 permette
di fare stare più informazioni nello stesso spazio (canale) permettendo dunque l’alta risoluzione rispetto quella
standard attuale (SD- standard definition).
Giugno 2022: abbandono dello standard trasmissivo DVB-T e passaggio al DVB-T2
Questo step sarà ancora più importante del precedente, perché cambierà proprio il
modo in cui vengono trasmessi i flussi video dei vari canali. Il nuovo digitale terrestre
infatti permetterà di trasmettere più informazioni (ossia più canali e/o a maggiore
risoluzione) a parità di frequenze occupate. Dopo circa dieci anni dallo standard
attuale, questa seconda generazione offrirà un sistema in grado di trasmettere audio
digitale compresso, video e dati con flussi a bit-rate variabile e con protezione
differenziata (modulazione e codifica), con migliore efficienza contro il rumore e le
interferenze, ma anche un consumo minore di energia da parte dei trasmettitori.
Entrerà infatti in gioco anche un nuovo standard di compressione video, progettato
come successore di AVC (H.264 o MPEG-4). In confronto ad AVC, HEVC offre una
migliore compressione dati (che varia dal 25% al 50%, pur mantenendo lo stesso livello
di qualità video), supporta risoluzioni fino ad 8K UHD ed offre un livello di fedeltà più
alto.
Cosa deve fare l’utente? La trasformazione porterà più qualità e vari vantaggi agli
utenti, ma nell'immediato comporta ovviamente alcuni grattacapi per
chi ha un apparecchio non recente. Per quanto riguarda il primo step,
non ci dovrebbero essere molti problemi: una prova pratica è vedere
se già si è in grado di ricevere i canali già in HD (sintonizzandosi per
esempio sui canali 501 o 505, rispettivamente, Rai Uno HD e Canale 5
HD). Da uno studio della Fondazione Ugo Bordoni dal titolo “Diffusione
degli Apparati tv in Italia e scenari evolutivi” risulta che “il 75%” delle
famiglie possiede “un apparecchio televisivo abilitato almeno alla
decodifica Mpeg-4”. Molto peggio è invece per gli apparati in grado di
ricevere trasmissioni DVB-T2: in percentuale risultano essere il 18%
(la maggior parte risultano essere i dispositivi venduti dopo il 2017).
Per capire se nella pratica il vostro televisore è in grado di supportare
lo standard DVB-T2 HEVC (a parte sfogliare la scheda tecnica), basta
collegarsi già ora al canale al canale 100 (Rai) o 200 (Mediaset): se
appare la scritta “Test HEVC Main10” avete un tuner DVB-T2 a bordo
e non ci saranno problemi. PS. Ammetto che gli ideatori potevano
almeno scrivere “Compatibile con il nuovo digitale terrestre”, ma
tralasciamo questo banale aspetto. Se anche dopo una risintonizzazione completa del televisore, digitando i
suddetti canali non appare la scritta citata, allora sarà gioco forza acquistare un nuovo televisore oppure, come
esattamente nel 2012, acquistare un decoder esterno da collegare alla ormai obsoleta tv.
17 ASTERISCO

Sul palco…virtuale di Gepli


Il Tornado fa sempre notizia
(M.M.) Il cambio di editore non ha spezzato il filo che ha legato la nostra pubblicazione con gli amici di Gepli
(Giornali editi dalle ProLoco d’Italia), che ci seguono con affetto regalandoci commenti ricchi di affetto e com-
prensione. Tratte dal sito di Gepli ecco due schermate che testimoniano la loro gradita attenzione.

da: https://www.gepli.com/tag/il-tornado/
18 ATTUALITÀ

Tech Pills - Pillole di Tecnologia


5G: di cosa si tratta?
a cura di Tristano Dal Canton*
Cos’è il 5G e perché se ne parla tanto? Partiamo intanto da questa domanda, anche se rendere la risposta fruibi-
le ai non addetti ai lavori non è cosa affatto semplice: il mondo delle telecomunicazioni è tanto affascinante quan-
to complesso, forse la branca di scienza e tecnologia che ha corso di più negli ultimi decenni; complesso perché
per funzionare (e qua mi riferisco non solo a comunicazioni telefoniche terrestri, ma anche a GPS, protocolli sa-
tellitari, internet, piloti automatici, telemedicina, robotica, radar di diversi tipi, etc), i meccanismi delle telecomuni-
cazioni si basano su matematica, fisica, informatica ed elettronica avanzate. Proverò a farlo sotto forma di inter-
vista, per rendere il tutto un po’ meno pesante. Per cominciare: il cosiddetto 5G altro non è che la quinta
generazione di standard telefonico per dispositivi mobili, di cui ripercorriamo intanto le tappe:
Rete mobile 1G
Inaugurata nel 1979 da Nippon Telegraph and Telephone (NTT) nell’area metropolitana di Tokyo, era il pimo
standard di telefonia senza fili, il famoso TACS (Total Access Communication System, in italiano Sistema di Co-
municazione ad Accesso Totale), totalmente analogico. Il limite era dato dal fatto che permetteva la comunica-
zione di un solo utente per volta su singola banda di frequenza, inoltre le comunicazioni non erano criptate ed un
radioamatore in gamba poteva ascoltare conversazioni altrui.
Rete mobile 2G
Il GSM segna la seconda generazione di te-
lefono senza fili. Era il 1991: modulazione
digitale, più banda, quindi più velocità, e
nuovi servizi disponibili come SMS ed il col-
legamento alla rete via WAP. La cosa curio-
sa e simpatica è che gli sms erano stati con-
cepiti per servizi interni dell’operatore, nes-
suno avrebbe immaginato che quei brevi
messaggi di 160 caratteri avrebbero rivolu-
zionato e creato un nuovo modello socio cul-
turale! Hanno cambiato letteralmente il modo di relazionarsi agli altri, soprattutto nel mondo giovanile; forse un
preludio ai social che sarebbero venuti di lì a poco più di un decennio.
Rete mobile 3G
La terza generazione di rete mobile arriva agli inizi del 2000 in Corea del Sud ed in Giappone, mentre in Italia
debutta solo nel 2005. Alla base di questa generazione c’è lo standard UMTS (Universal Mobile Telecommunica-
tions System), che a sua volta si basa su un’evoluzione del CDMA usato a partire già dalla rete 2G. Le frequenze
utilizzate iniziano a moltiplicarsi occupando anche bande di frequenza più elevate: 850, 900, 1800 e 2100 MHz,
le prestazioni della rete migliorano ulteriormente e non a caso il 3G è lo standard dei primi smartphone.
Rete mobile 4G
La storia del 4G o LTE (Long Term Evolution) inizia il 27 Giugno 2011, quando viene pubblicato il bando per
l’assegnazione delle licenze. La velocità di download aumenta di gran lunga (passa a 326,4 Mbps), creando le
condizioni per l’esplosione delle attuali comunicazioni e possibilità mobili: streaming (flusso di dati audio/video),
videochiamate, IoT (acronimo dell'inglese Internet of things, l’estensione di Internet al mondo degli oggetti e dei
luoghi concreti) per citarne alcune. E siamo arrivati finalmente al 5G.
Cosa cambia rispetto al precedente 4G? A livello tecnologico si tratta di un
passaggio molto importante. Poiché pare le paure si concentrino sui trasmettitori
(le antenne radiobase), ecco la prima differenza: mentre fino al 4G l’antenna tra-
smittente era unica per la zona di copertura, con il 5G si avrà presenza di più an-
tenne, che saranno però adattative e smart (diventeranno cioè intelligenti). Sa-
ranno in grado di irradiare solo dove e quando sarà necessario. Facciamo un
esempio parlando di fonti luminose. Se volessimo illuminare le stanze A,B,C e D
con un’unica fonte luminosa posta in A, essa dovrebbe essere una lampada di
potenza molto elevata, con il risultato di avere una forte esposizione in A e B, e
poco sufficiente in C e D. Se invece utilizzassimo più lampade, il risultato sarebbe
di avere tante lampade meno ingombranti e di intensità molto minore, senza crea-
re luoghi ad alta esposizione; è un po’ quello che succede anche con i lampioni
stradali a led, che illuminando quanto e dove serve hanno cominciato a sostituire i
goffi e dispendiosi riflettori ad incandescenza. La stessa situazione la possiamo
considerare per l’esposizione ai campi elettromagnetici derivanti dalle
trasmissioni cellulari: se usassimo un’unica antenna per coprire le zone A,B e C,
dovremmo usare parecchia potenza, con il risultato di avere un’esposizione
19 ATTUALITÀ

eccessiva in A ed un’esposizione insufficiente in C (inoltre i dispositivi radiomobili presenti in quest’ultima


dovrebbero essi stessi trasmettere con tutta la loro
potenza per raggiungere la stazione radiobase, che si
trova molto lontana, irradiando l’utente stesso). E’
invece molto più efficiente avere una situazione in cui
si suddivide la zona di copertura in microcelle (smart
cells), gestite in maniera intelligente dalla rete: com-
plessivamente avremmo tante celle di tipo C, a bassa

intensità ma sufficiente a comunicare senza problemi


perché a breve distanza e con poco tragitto da coprire.
Ogni utente si troverà dunque in zona di bassa
esposizione, ma con velocità e connessione garantite,
quindi anche il proprio dispositivo comunicherà con
l’antenna radiobase utilizzando poca potenza di
trasmissione (e risparmiando, tra l’altro, parecchia
energia ovvero batteria). Insomma, per soddisfare i requisiti di incremento di velocità di trasmissione, consumi
ridotti delle antenne trasmittenti, della bassa latenza e dell’elevata densità di dispositivi simultaneamente
connessi, la rete 5G sarà basata su alcuni elementi tecnologici innovativi.
Si farà ampio utilizzo del beamforming (non più un’emissione costante di potenza in tutte le direzioni, ma da una
emissione “adattativa” in base al numero di utenze da servire, dalla loro posizione e dal tipo di servizio). Le
antenne adattative trasmetteranno le informazioni in modo mirato in direzione dell´utente per assicurargli la
migliore velocità e allo stesso tempo ridurre le emissioni.
Il 5G porterà ad una maggiore esposizione ai campi elettromagnetici? NO, in generale l’esposizione sarà
minore di qualsiasi altro standard precedente. È vero che nelle prime fasi di implementazione del 5G le antenne
andranno ad aggiungersi agli altri sistemi (2G, 3G, 4G) già presenti; tuttavia, grazie alle sue caratteristiche tra cui
quelle citate, quando il 5G soppianterà le altre tecnologie, si avrà una progressiva diminuzione dei livelli di
campo elettromagnetico. In ogni caso non si potrà mai avere una crescita indiscriminata dei livelli di campo
elettromagnetico, perché le Arpa verificano sempre che i progetti dei nuovi impianti, o di modifica di quelli esi-
stenti, siano compatibili con i limiti normativi. Limiti che in Italia (lo vedremo nella prossima puntata) sono molto
severi e controllati. Contrariamente a quanto si crede (ma ciò che non si conosce, fa notoriamente paura), gli
operatori telefonici non muoiono dalla voglia di irradiare potenza in maniera “selvaggia”, perché potenza ed an-
tenne sovradimensionate significa maggiori costi, soprattutto quelli di esercizio (in primis l’energia elettrica ne-
cessaria). In generale, ogni step tecnologico viene implementato sia per aumentare le prestazioni, sia per
ridurre consumi ed emissioni. Lo si è fatto
passando dalla vecchia tv analogica (trasmetti-
tori caratterizzati da elevati ed indiscriminati
campi elettromagnetici) al DVB, dai vecchi elet-
trodomestici ai recenti di classe energetica to-
talmente superiore (ed a marzo cambieranno
anche le etichette in tal senso, a proposito); an-
che in campo automobilistico, giusto per citare
un altro esempio, un’auto del 2021 non inquina
come un modello analogo degli anni ’80.
Riassumendo dunque quanto fin qui visto:
Velocità: la velocità di trasmissione dei dati del 5G è fino a 100 volte superiore di quella del 4G. La velocità po-
tenziale massima di 20 Gbps (Giga bit per secondo) permette di scaricare rapidamente grandi quantità di dati,
con la conseguenza di andare ad usare meno lo smartphone (soprattutto in trasmissione).
Consumo energetico: le celle 5G avranno un consumo energetico molto limitato anche quando saranno sotto
carico e saranno dotate di una modalità di risparmio (una specie di standby) quando non saranno utilizzate.
Capacità: il 5G aumenta la capacità di trasmissione dati, il cui traffico raddoppia ogni anno (molte celle 4G sono
infatti sature, rallentando i servizi).
20 ATTUALITÀ

Latenza: il 5G ha un tempo di intervallo tra l’invio del segnale e la sua ricezione da 30 a 50 volte inferiore al 4G.
Ciò permette di comandare in tempo reale dispositivi di tutti i tipi (veicoli a guida autonoma, operazioni chirurgi-
che a distanza, gestione e monitoraggio del traffico di strade, porti e aeroporti, ecc.).
Densità: il 5G permette di collegare fino a un milione di oggetti per km quadrato, 100 volte di più che il 4G, senza
impattare sulla velocità di connessione. In particolare, quest’ultima caratteristica è quella che dovrebbe consenti-
re lo sviluppo dell’Internet delle cose (IoT, Internet of things), dove le reti saranno a servizio anche della comuni-
cazione tra oggetti, come ad esempio la possibilità di “dialogo” tra elettrodomestici (per l’uso consapevole della
rete elettrica), tra dispositivi e sensori di vario tipo (per esempio la possibilità di un veicolo di colloquiare con la
strada e prevenire gli incidenti).
In figura, un altro eloquente paragone tra illuminotecnica e 5G:

E’ vero che 5G utilizzerà frequenze molto alte e dunque dannose per la salute? NO.
Prima di tutto, Il 5G utilizzerà tre distinte bande:
- la banda 700 MHz (da 694 a 790 MHz, ora occupata dalla tv e per questo oggetto di spostamento da qui
al 2022)
- la banda 3700 MHz (da 3600 a 3800MHz)
- la banda 26 GHz (da 26,5 a 27,5 GHz)
Perché tre bande diverse? A bande diverse corrispondono caratteristiche fisiche diverse, per cui si adatteranno
meglio ad un territorio piuttosto che ad un altro. Anche qui la cosa va vista come gestione intelligente dello spa-
zio: una valle o una conca come la nostra non si potrà gestire come una città con grattacieli ed altri tipi di ostaco-
li, oltre che una densità di popolazione completamente diversa. Il fatto che le frequenze più alte siano più nocive
purtroppo è un retaggio psicologico, dove la parola “più alto” sembra naturale faccia rima con “più dannoso”. In
realtà una delle ragioni per traslare verso la parte alta dello spettro è proprio perché a tale frequenza le onde ri-
sentono maggiornamente degli ostacoli e sono meno penetranti, non interferiscono cioè con le cellule costituen-
ti i tessuti umani. Ma questo aspetto… sarà oggetto della prossima puntata, incentrata tutta sul concetto di lun-
ghezza d’onda e sulla salute, anche per capire dove sono i veri pericoli legati all’uso dello smartphone e come
“proteggersi” dalle fonti elettromagnetiche che abbiamo in casa o con cui abbiamo a che fare ogni giorno.
*ing. delle telecomunicazioni

La guida qui sopra è scaricabile


Immagine tratta da: https://specialistudio.corriere.it/vodafone-business-lab/ dal sito del Comune di Quero Vas
21 LETTERE AL TORNADO

Covid 19 - Covid 21
di Angelo Ceccotto
Parliamo di pandemia, quella che inaspettatamente ci ha travolto, trovandoci impreparati tanto da non essere in
grado di qualificarne il contenuto né lo sviluppo epidemico, fino a subirne la disastrosa sorte con seria preoccu-
pazione. Allo stato dei fatti, riflettendo, mi sono posto delle domande sull’incidenza invasiva del virus nel Veneto.
Nel far sintesi di questa problematica situazione, espongo la mia visione valutando che a inizio anno 2020 ave-
vamo superato la situazione discretamente bene, dato che la preoccupazione e la paura ci avevano “inquadrati”
nel rispetto delle regole. Tale situazione mutava in peggio col passare del tempo, grazie a chi implorava
un’apertura alla libertà dei figli che non potevano stare segregati in casa ma uscire a giocare, andare a scuola a
contatto con i compagni, un’apertura per tutti alle escursioni in montagna, per sgranchirsi al mare, per aprire le
aziende che altrimenti fallivano, per dare fiato all’economia in pericolo... Tutto giusto, ma con questo si sono
ignorate le conseguenze con contagiati e morti, scordandosi presto i camion militari carichi di bare. Mi rincresce
dire che siamo bravi italiani secondo convenienza, senza togliere il merito a chi con amore, passione e respon-
sabilità professionale, come dottori, infermieri, professori, operatori nel volontariato dove questi si sono distinti e
si distinguono con encomiabile impegno per il bene dei contagiati. Cosicché, a seguire, si andava a smantellare i
benefici iniziali verificatisi nel Veneto, oscurando la bravura e l’abilità del Governatore Zaia che si era differenzia-
to in confronto ad altre realtà regionali. Se l’approccio iniziale è stato positivo, ora si scontra con l’attuale realtà,
dato che la situazione si è paradossalmente invertita divenendo il Veneto da zona gialla a zona non solo rossa
ma nera, come dimostrato su svariata stampa nazionale. Tale sorte fa sorgere delle considerazioni nel chiedere
obiettivamente la valutazione di merito sulla tanto decantata bravura iniziale del condottiero Zaia: è stata frutto di
capacità amministrativa o di tanta fortuna? Io credo che in quest’amara situazione veneta, o uno è bravo sempre
o lo è in certe circostanze, in tal caso si è giocato di fortuna godendo della responsabilità popolare. Con questo
non è che gioisca, me ne guarderei, specialmente in questi momenti di grande sofferenza umana. Leggo ora (Il
Gazzettino del 5 gennaio): “Il Bellunese è primo in Italia per incidenza di casi positivi”, virus fuori controllo in Ve-
neto, in crescita i ricoveri nelle terapie intensive. I Bellunesi sono sempre gli stessi, forse (e dico forse) qualcuno
ha sbagliato disposizioni. Come si può vedere non è una personale interpretazione ma la constatazione di un
dramma preoccupante di contagi e morti, oltre al verificarsi degli ospedali intasati. Ciò detto, come la mettiamo?
Domanda al Governatore Zaia: quella sanità tanto da lui decantata d’essere la migliore del mondo, dove è finita?
E’ pur vero che certe specialità lo confermano, ma è come avere una Ferrari dove pochi possono salirci sopra
mentre lo “scarto” citato da Papa Francesco rimane ai margini con tempi biblici di attesa. E’ constatato il cronico
disagio espresso dai pazienti in attesa negli ambulatori dove narrano episodi vissuti che fanno impallidire, dimo-
strando sfiducia e sconforto. Non mi nascondo dal comprendere la complessa difficoltà di gestire oggi un nemico
che non si vede, come armonizzare campi diversi e concorrenziali tra loro, come le problematiche economiche
ecc. Va altrettanto detto che si è smantellato il servizio sanitario popolare per indirizzarlo verso la mera ricerca
del profitto, come fosse un’azienda privata, tagliando posti letto ospedalieri, cosicché ora ne paghiamo le conse-
guenze. E’ pur vero che governare qualsiasi ente di ogni livello non è facile per nessuno, ma perseguire solo il
profitto economico giocando con la salute di ognuno di noi è da irresponsabili. La politica sanitaria non deve es-
sere economica o remunerativa, ma mirata al tempestivo intervento per la salute del malato. Pertanto si prenda
coscienza della gravità della situazione in cui siamo caduti ripristinando quel servizio umano, dando fiducia e
speranza a quanti nel bisogno trovino quell’ambiente che dia conforto e speranza a tutti.

CRONACA

Benvenuto Michele
segnalazione di Andrea Tolaini
Milena presenta il suo fratellino Michele, nato il 9
aprile 2020 da mamma Marika Rizzotto e papà
Roberto Trinca.
Un grande saluto
ai nonni di Quero
Vas: Giorgio e
Lorena e a quelli
di Pieve del
Grappa: Sante e
Gabriella.
22 ATTUALITÀ

Attività elisoccorso anno 2020


Ecco il bilancio delle attività di elisoccorso nel 2020 a confronto col 2019:
«I dati complessivi sull’attività dell’Elisoccorso
2019 2020 della Provincia di Belluno mostrano che,
nonostante il 2020 sia stato un anno
Totale missioni 696 675 decisamente particolare a causa della
pandemia da COVID-19, i livelli di attività
Primari 556 532
sono stati sostanzialmente sovrapponibili a
Tipo missione Secondari 85 99 quelli dell’anno precedente.
In particolare, è risultato quasi equivalente il
Addestramento 55 44 numero globale di missioni effettuate,
nonostante nei mesi di “lockdown” l’attività si
sia praticamente azzerata, con sole 21
Illesi 43 50 missioni in meno rispetto all’anno precedente»,
Elitrasportati a Belluno 325 322 spiega il direttore del SUEM 118 Giulio Trillò.
Pazienti «È quasi equivalente al 2019 anche la
Elitrasportati a Treviso 86 102 proporzione sul tipo di missioni effettuate, con
Elitrasportati a Fuori circa il 75% di missioni primarie, un 15% di
22 13 trasporti secondari tra ospedali, e un 10% di
Regione
attività addestrativa.
È altresì simile la destinazione dei pazienti soccorsi, con l’Ospedale “S. Martino” di Belluno a fare la parte del
leone sull’accoglimento dei pazienti soccorsi da “Falco”, mentre resta stabile, ma sempre significativo, il numero
dei cosiddetti “illesi”: persone cioè che vengono solo recuperate utilizzando l’elisoccorso ma che non presentano
ferite o lesioni che necessitino di ricovero o medicazione in ambito ospedaliero», continua Trillò.
Proseguono, intanto, i lavori a Pieve di Cadore per la nuova
base HEMS. In questi giorni è stato liberato l’accesso al cantiere
dalla copiosa neve presente.
i lavori alla base HEMS di Pieve di Cadore, che sarà dotata dei
più moderni standard di sicurezza e funzionalità, avviati a
fine agosto per un investimento di oltre 3 milioni di euro.
A febbraio, invece, il Consiglio di Stato si dovrebbe esprimere
sull’appello interposto a seguito della sentenza n.102/2020
pubblicata il 13/10 del TAR Veneto che ha respinto per
inammissibilità e per infondatezza il ricorso promosso dalla ditta
Elifriulia srl nei confronti dell'aggiudicazione della gara, indetta
da Azienda Zero, per il servizio di elisoccorso condannando il
ricorrente al rimborso delle spese.
Belluno, comunicato stampa del 12 gennaio 2021

Appello del Centro Affido di Feltre


Il Centro Affido di Feltre cerca una famiglia per Marco
“Sono Marco, ho 14 anni e nella mia famiglia ci sono alcune difficoltà. Cerco una
persona singola, coppia o famiglia che mi possa accogliere per tutta la settimana dal lunedì al venerdì, per fre-
quentare la scuola, aiutarmi a svolgere i compiti e magari darmi la possibilità di fare uno sport o una altra attività
extrascolastica. Cerco un clima familiare sereno e tranquillo, perché nella mia vita ci sono state tante turbolenze.
Mi piacerebbe che questa persona o coppia fosse nel territorio feltrino (da Sedico/Borgo Valbelluna fino al Basso
Feltrino, includendo anche Arsiè/Lamon/Sovramonte), per poter mantenere i contatti con i miei amici e per poter
rientrare a casa dalla mia famiglia nel fine settimana.”
Se pensi di poter essere d'aiuto a Marco o ad altri bambini/ragazzi del Feltrino o se vuoi saperne di più
sull’affido familiare, contattaci al numero 0439-883170 e/o via mail a centroaffido.fe@aulss1.veneto.it.
Segui la nostra pagina facebook "Se mi Fido, mi Affido" per rimanere sempre aggiornato sull'affido.
Chiunque può diventare affidatario, non ci sono limiti di età, né sono richiesti requisiti di reddito, titoli di studio
o conoscenze particolari. Sono invece necessarie apertura e disponibilità ad accogliere.
Feltre, 8 febbraio 2021
23 ASTERISCO

La foto di copertina
(M.M.) Giochiamo con i colori per questa seconda copertina dell’anno e ci siamo lasciati ispirare dalla scelta di
Pantone per l’anno 2021. Come potete leggere più sotto, è consuetudine per la ditta, attiva nel settore dei prodot-
ti e tecnologie della grafica, dei colori e loro catalogazione, proporre ogni anno un tema colorato, ricco di signifi-
cati. Ancor di più per questo 2021 con l’abbinamento di un particolare grigio e giallo a testimoniare uno spirito
positivo con cui affrontare il nuovo anno. Li abbiamo scelti anche noi come segno beneaugurante in copertina.

Pantone 17-5104 Ultimate Gray + pantone 13-0647 Illuminating, combinazione di due colori indipendenti pen-
sata per dimostrare che elementi differenti si uniscono per supportarsi a vicenda, esprime al meglio lo
spirito del Pantone Color of the Year 2021.
Concreta e solida ma allo stesso tempo calorosa e ottimistica, l'unione di pantone 17-5104 Ultimate Gray +
pantone 13-0647 Illuminating è un'infusione di forza e positività. Una storia di colore che racchiude un più
profondo senso di attenzione con la promessa di qualcosa di solare e di amabile.
Messaggio di felicità supportato da grande fortezza, la combinazione di PANTONE 17-5104 Ultimate Gray +
pantone 13-0647 Illuminating è ambiziosa e accende la speranza.
Abbiamo bisogno di pensare che le cose torneranno a splendere;
è un qualcosa di essenziale per la mente umana.

In un momento storico in cui le persone cercano, in ogni possibile modo, di ritrovare energia, lucidità e speranza
per rinvigorirsi e superare questa continua fase di incertezza, le tonalità che infondono grinta e coraggio rispon-
dono al nostro bisogno di vitalità. PANTONE 13-0647 Illuminating è un giallo brillante e allegro che risplende
di vivacità, una tonalità calda intrisa del potere del sole. PANTONE 17-5104 Ultimate Gray è un richiamo a
elementi saldi e affidabili, che durano nel tempo e offrono solide basi. Colore dei ciottoli sulla spiaggia e di
elementi naturali il cui aspetto invecchiato mette in luce la capacità di resistere al passare del tempo, Ultimate
Gray rassicura con discrezione, favorendo sensazioni di compostezza, fermezza e resilienza.
Rinvigorendo lo spirito, il binomio PANTONE 17-5104 Ultimate Gray + PANTONE 13-0647 sottolinea il nostro bi-
sogno innato di essere visti, di essere visibili, di essere riconosciuti, di essere ascoltati. Un mix cromatico che,
con i suoi richiami all'introspezione, all'innovazione e all'intuizione, oltre che al rispetto per la saggezza, l'espe-
rienza e l'intelligenza, ispira rigenerazione, spingendoci verso nuovi concetti e nuovi modi di pensare.
Informazioni su Pantone Color of the Year
Da oltre 20 anni, il Pantone Color of the Year influenza lo sviluppo dei prodotti e le decisioni in materia di acquisti
in svariati settori, tra cui moda, arredamento di interni, design industriale, imballaggio dei prodotti e graphic de-
sign. La scelta del Pantone Color of the Year è frutto di un'attenta valutazione e dell'analisi delle tendenze. In ef-
fetti, per effettuare tale selezione, tutti gli anni gli esperti del Pantone Color Institute perlustrano ogni angolo della
terra alla ricerca delle nuove influenze in fatto di colore. Parliamo di influssi che possono provenire dagli ambiti
più svariati, quali il mondo dello spettacolo e della produzione cinematografica, le collezioni d'arte itineranti e i
nuovi artisti, la moda, tutte le sfere del design, le mete turistiche
I codici dei colori 2021 più gettonate, così come i nuovi stili di vita, di gioco e le condi-
Giallo Grigio zioni socio-economiche. Le influenze possono derivare anche
sRGB 245, 223, 77 147, 149, 151 da nuove tecnologie, materiali, texture ed effetti che hanno un
Hex #F5DF4D #939597 impatto sul colore, dalle più importanti piattaforme di social me-
L*a*b 89, -3, 70 62, 0, -1 dia e persino da eventi sportivi che catturano l'attenzione inter-
nazionale. https://www.pantone.com/eu/it/color-of-the-year-2021

ATTUALITÀ

Concorso pubblico per soli esami per l'assunzione a tempo pieno


ed indeterminato di un istruttore direttivo contabile categoria D1
La domanda deve essere presentata entro le ore 12.00 del 04/03/2021 (trentesimo giorno successivo alla data
di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana) a pena di esclusione, esclusivamente mediante
una delle seguenti modalità:
• presentazione direttamente all’Ufficio Protocollo dell’Unione Sette Ville;
• A/R indirizzata al Responsabile del Servizio Personale, Piazza Guglielmo Marconi, 1, 32038 Quero (BL),
• Per via telematica mediante Posta Elettronica Certificata (PEC) all’indirizzo: unione.setteville.bl@pecveneto.it.
Il bando e lo schema di domanda di partecipazione sono disponibili nella sezione Bandi di
Concorso dell'Amministrazione trasparente dell'Unione dei Comuni del Basso Feltrino Sette Ville.
https://www.unionesetteville.bl.it
24 COME ERAVAMO

Fener, la costruzione della centrale


a cura di Silvio Forcellini
In queste foto, riportate su cartoline dell’epoca, la centrale idroelettrica nella fase di costruzione, che è avvenuta
tra il 1957 e il 1960, e subito dopo il completamento dei lavori.

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