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Quindicinale

Anno XLII

15.02.2020
Numero

734
PERIODICO DI ATTUALITÀ DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO VAS, SEGUSINO

Chiusa una porta si apre un portone - pag. 1


Carnevalando a Quero - pag. 2
Carnevale 2020 delle pro loco di Alano e Fener - pag. 3
Alano: 4 esercizi commerciali chiusi - pag. 8
Borse di studio a 24 studenti - pag. 11-12
Chiuso in redazione il 06.02.2020 - Prossima chiusura il 02.03.2020
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Tassa pagata/Taxe Perçue/Ordinario Autorizzazione Tribunale BL n. 8 del 18/11/80Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB BL
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IL TORNADO Sede: Via J. Kennedy - 32031 FENER-ALANO di PIAVE (BL). DIRETTORE RESPONSABILE: Mauro Mazzocco. REDATTORI: Sandro Curto, Silvio Forcellini. COLLABORATORI: Ales-
sandro Bagatella, Ivan Dal Toè, Antonio Deon, Foto Comaron, Fotocolor Resegati, Ermanno Geronazzo, Cristiano Mazzoni, Sergio Melchiori, Andrea Tolaini.
ABBONAMENTI: ITALIA Abbonamento annuale (18 numeri) € 25,00 ESTERO Abbonamento annuale (18 numeri) € 50,00.
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sul c/c Banco Posta intestato alla PRO LOCO di FENER, IBAN: IT49 M076 0111 9000 0001 0153 328; 3- pagando direttamente ad uno dei nostri seguenti recapiti: BAR “DA RICCI” - Alano; BAR
JOLE - Fener; CARTOLIBRERIA SCHIEVENIN ALBERTINA - Quero; ALESSANDRO BAGATELLA - Quero; BAR “PIAVE” Carpen - LOCANDA SOLAGNA - Vas; ANTONIO DEON - Vas; BAR
“BOLLICINE” - Scalon; BAZAR di A. Verri - Segusino.
1 ASTERISCO

La foto di copertina: chiusa una porta si apre un portone


“Un problema è un’opportunità affinché facciate il vostro sforzo migliore”.(Duke Ellington)
(M.M.) Inutile nasconderselo. Il 2020 ha, per il nostro periodico, un abbrivio difficile che origina da due diverse concau-
se: il dover trovare una nuova firma per la direzione del quindicinale e una nuova casa editrice, considerato che io, riti-
randomi a breve dal lavoro, non posso mantenere l’iscrizione all’Albo Giornalisti e che la ProLoco di Fener, per ragioni
legate al nuovo sistema di contabilità forfettario, è stata costretta alla, immagino, dolorosa scelta di dare… forfait per le
attività editoriali, che avrebbero inibito questa possibilità. Un bel guaio, un bel doppio guaio, che si porta appresso un
sacco di adempimenti burocratici che stanno appesantendo la nostra ripartenza. Dovremmo, però, aver individuato due
realtà che, con il solito e confermato spirito di volontariato, accettano di rivestire queste due fondamentali cariche or-
ganizzative, che consentiranno al periodico di continuare ad esistere. Ve le presenteremo prossimamente, non appena
formalizzati alcuni dettagli tecnici sui quali stiamo lavorando. Nel frattempo continuiamo nel nostro sforzo di realizza-
zione di queste pagine e vogliamo imprimere ancora una volta una piega positiva alle nostre prospettive, realizzando
una copertina metaforica, che richiama il vecchio detto che leggete nel titolo, con l’ottimismo che vogliamo spendere
per trasformare un problema in nuova opportunità, come leggete nella citazione riportata nella seconda riga. Confidia-
mo che abbiate la sufficiente pazienza per accompagnare questi primi, incerti passi nella nuova dimensione che stiamo
costruendo. Cambierà l’assetto burocratico, non cambierà il nostro spirito più sopra ricordato e ogni collaborazione, nel
solco di questo segno distintivo, sarà, come sempre, bene accetta per rinvigorire la vita del nostro quindicinale.
P.S. Avete individuato l’ubicazione del portone? Vi dico solo che è a Quero. Vediamo chi ci riesce per primo!
Foto scattata il 25 novembre 2019 ore 16:04 con smartphone Samsung A70 tempo 1/50s. nr. F=1,7 Iso 200

ATTUALITÀ

Indetto per il 29 marzo il referendum costituzionale


Si comunica che è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.23 del 29 gennaio il D.P.R. 28 gennaio 2020 di indizione
del referendum ex art.138 della Costituzione per l’approvazione del testo della legge costituzionale concernente “Modi-
fiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”, approvato dal Par-
lamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.240 del 12 ottobre 2019.

Il testo del quesito referendario è il seguente:


«Approvate il testo della legge costituzionale concernente “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in
materia di riduzione del numero dei parlamentari”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
della Repubblica italiana - Serie generale - n.240 del 12 ottobre 2019?»

Per tale referendum le operazioni di voto si


svolgeranno domenica 29 marzo 2020, dalle
ore 07:00 alle ore 23:00, ai sensi dell’art.1,
comma 399, primo periodo, della legge 27 di-
cembre 2013, n.147 (legge di stabilità 2014) e le
operazioni di scrutinio avranno inizio subito do-
po la chiusura della votazione e l’accertamento
del numero dei votanti.
tratto da:
https://dait.interno.gov.it/elezioni/notizie/indetto-per-
29-marzo-referendum-costituzionale
Per informazioni sul referendum e molto altro è
possibile consultare anche l’Osservatorio Eletto-
rale della Regione del Veneto, raggiungibile a
questo indirizzo internet:
http://oe.consiglioveneto.it/

A fianco la schermata iniziale del sito.

Il referendum non avrà quorum, perché non si tratta di un voto abrogativo. La consultazione popolare per la conferma o
meno della riforma che taglia il numero dei parlamentari dagli attuali 945 complessivi a 600 totali (200 senatori e 400
deputati). Come prevede la Costituzione, "la legge sottoposta a referendum non è promulgata se non è approvata dalla
maggioranza dei voti validi". Dunque, per la validità del referendum costituzionale non è previsto alcun quorum minimo
di votanti. E' sufficiente che i consensi superino i voti sfavorevoli. Se il risultato della consultazione è positivo, il Capo
dello Stato promulga la legge. In caso contrario, è come se la legge stessa non avesse mai visto la luce e l'esito della
consultazione viene pubblicato nella Gazzetta Ufficiale.
Taglio dei Parlamentari: cosa dice la Riforma
La cosiddetta "riforma Fraccaro", dal nome dal sottosegretario pentastellato alla presidenza del Consiglio, taglia 345
poltrone in Parlamento. Se il referendum confermasse la legge approvata dalla prossima legislatura vi saranno 115
Senatori in meno e 230 Deputati in meno. La legge infatti cambia il rapporto numerico di rappresentanza sia alla Ca-
mera dei Deputati sia al Senato: si passerà da un deputato ogni 96.006 abitanti ad un deputato ogni 151.210 abitanti;
mentre si passerà da un senatore ogni 188.424 abitanti ad un senatore ogni 302.420 abitanti Se il referendum con-
fermasse il taglio dei parlamentari il nuovo Parlamento sarà composto da 200 senatori e 400 deputati. Tuttavia
non sarà immediatamente in vigore: sarà necessario ridisegnare i collegi elettorali e modificare le norme che
regolano l'elezione del presidente della Repubblica, e poi sciogliere le Camere per indire nuove elezioni.
2
3
4 CRONACA

La mostra di Nino Cela


Da “piccolo” progetto a grande emozione
di Alda Panciera
Beh, penso che possiamo
ritenerci molto soddisfatti
per la partecipazione e le
reazioni, i commenti etc.
Innanzitutto penso sia giu-
sto ringraziare i lettori ed i
musicisti che hanno rispo-
sto al nostro invito e si so-
no impegnati a lungo per
offrire uno spettacolo me-
raviglioso e di grande qua-
lità.
Desidero ribadirlo: il pro-
getto era partito in "picco-
lo" e si è sviluppato solo
grazie al contributo di tutti.
In questo senso va letto anche il gesto dei figli di Nino Cela che hanno donato lo
zaino ed il cappello da alpino di Nino al gruppo Alpini Valderoa di Alano.
E poi tutte le persone che hanno visitato la mostra nei giorni successivi all'inaugura-
zione, oltre 120 hanno lasciato la loro firma ed un commento, una frase, un ricordo
di Nino Cela. Alcuni erano figli di dipendenti di Nino, si sono fermati a chiacchierare
con noi e a rispolverare ricordi ed aneddoti. Oppure Isidoro Minute di Segusino, che
con Nino aveva partecipato ad un concorso di poesia dialettale.
I parenti di Nino, in primo luogo i figli, grati e commossi per l'iniziativa.
Molti conoscevano Nino per le sue poesie e non sapevano che fosse bravissimo an-
che con la matita, per cui per molti è stata una grande e bella sorpresa poter ammi-
rare i tanti disegni.
Buona anche la partecipazione dei giovani.
Lo spirito aperto, inclusivo e curioso di Nino Cela ci ha seguiti e spronati in tutti que-
sti mesi ed è stato emozionante vedere con che attenzione i partecipanti alla serata
di poesia seguissero il libretto con i testi preparati da Mauro Mazzocco.
Manifestazioni di questo tipo confermano che le persone hanno bisogno di poesia, di
bellezza, sanno apprezzarle, e Nino ci ha insegnato che anche i nostri luoghi sanno
esprimere poesia e bellezza, basta avere gli occhi ed il cuore per vederle.

In foto: Le organizzatrici Andrei-


na, Sara, Alda con Martino Duri-
ghello, relatore della mostra che
ha introdotto con sensibilità, i figli
di Nino: Ermanno e Daniela, il
Sindaco A.S. Bogana e Fabio Dal
Canton, della ProLoco di Alano.
La curiosità: il libro di Nino Cela, di cui si riproduce qui la copertina, edito dalla nostra testata, figura nel patrimo-
nio del libro parlato di Feltre, assieme ad una raccolta curata dal Circolo Culturale 4 Comuni, a disposizione di chi ha
problemi di vista. Le poesie di Nino si possono dunque anche ascoltare, registrandosi al sito ed ottenendo il file audio
che rende possibile godere delle sue liriche dialettali. https://www.libroparlato.org/
(M.M.) Come Tornado abbiamo partecipato con piacere all’iniziativa e ringrazio anche personalmente le organizza-
trici per avermi dato la possibilità di rinnovare l’attenzione alla poesia di Nino, di cui ho beneficiato di rapporti fre-
quenti per la collaborazione che prestava al periodico. Dovessi evocare un’immagine del mio sentire verso la poesia
di Nino, direi che è come trovarsi in una stanza con il caminetto acceso, e sedersi di fronte al fuoco e rilassarsi al te-
pore della legna che brucia, catturati dall’osservare le lingue di fuoco che si alzano dal braciere, ben disposti a ra-
gionare e liberare i propri pensieri. Ecco, Nino e la sua poesia mi facevano questo effetto: una presenza rassicuran-
te e meritevole di una serena pausa ristoratrice. Spero sia così anche per chi lo conosce ora, grazie alla mostra.
5 RACCONTO

Ricordo dei Lager


Non eravamo niente
di Nino Cela
tratto da: https://ana-feltre.webnode.com/alpini-sempre/
Il sole se n’era già andato da un pezzo dietro il Fontanasecca. Dalla valle
del Calcino giungevano più rari i chioccolii di un merlo spaurito alla ricerca
d’alloggio per la notte. Tutto era silenzioso ormai, quassù, fra questi mon-
ti, tanti anni addietro, sconvolti dalla guerra. Anche il cane da pastore, giù
alla malga, s’era acquietato. Dai Solaroli spira-va, ora, una brezza. pun-
gente e le stelle erano stranamente nitide da far presagire per l’indomani
una bella giornata. “Speriamo che sia buono anche il passo delle beccac-
ce”, avevo esclamato, dopo aver dato ancora un’occhiata al cielo entran-
do nella casera e chiudendo la porta. Gli amici, accanto al focolare, non si
scomposero. Continuarono a parlottare e guardare il fuoco che crepitava
vivace. Seduto, anch’io mi misi a fissare le fiamme, a discorrere sottovo-
ce, piano. Rimembravo allegre serate in compagnia, ma tornavano anche
troppi ricordi lontani, di guerra, di fame, di morti. Tornavano figure e volti
di amici, conoscenti, che non erano più, persi o lasciati lungo le strade
della vita.
All’improvviso Guido interruppe il discorso ed i miei pensieri dicendo: “Co-
sa ti è saltato in mente, Nino, di far giungere la rappresentanza dei com-
battenti “todeschi” fino lassù, sui Solaroli?”. La domanda mi colse di sor-
presa, tanto da non sapere, lì per lì, cosa rispondere. È inutile fingere. Nel
mio animo, così come credo in quello di molta gente del mio paese, una
secolare tradizione di diffidenza, di ripulsa verso tutto ciò che si chiama
“todesco” ha lasciato il segno, così come ha tracciato un solco la lunga
propaganda e l’odio fomentato nella scuola, identificato spesso come un movente, se non l’unico movente della nostra
riscossa nazionale. “Dobbiamo dimenticare. Dobbiamo anche noi - risposi - fare un esame di coscienza, ammettendo
le nostre colpe, i nostri torti. È assurdo alimentare sempre l’odio e la violenza e farci la guerra. Tutti ormai dovrebbero
capire a cosa ci portano le guerre... Quelle passate ci avranno pure insegnato qualcosa! È ad una Europa supernazio-
nale cui dobbiamo tendere, non ad Europa delle Patrie...”. Avevo detto ciò con fervore, quasi tutto d’un fiato. “È facile,
a parole - mi rispose ancora Guido, cocciuto -, ma, nei fatti, l’Europa è ben lontana dall’essere veramente unita ed il
mondo è sempre più diviso e si arma sempre di più. E poi - continuò - non vorrai mica farmi credere che il tuo animo
sia ora placato, che non nutri più alcun risentimento, che ti sei, insomma, dimenticato dei lager tedeschi!? A proposito,
perché invece non scrivi qualcosa, qualche episodio di quella vita là dentro?”.“Caro amico - risposi - tu mi valuti troppo,
ma anche se un tempo, subito dopo la fine della guerra, fresco di ricordi, fossi stato capace di scrivere di quello che
avevo sofferto, chi vi avrebbe badato? Sì, altri lo hanno fatto, certamente, ma è solo diventata letteratura, come dire,
per gli addetti, per gli “iniziati”, insomma... E poi, non c’è stato niente di eroico, di sensazionale, quindi non desta curio-
sità, non interessa. Se lo facessi ora, inoltre, a tanti anni di distanza, quegli episodi di patimenti, di sevizie, di fame,
sembrerebbero ancora più inverosimili da destare incredulità e diffidenza, specialmente in questa nostra vita alquanto
comoda suonerebbero come note stonate. Non è forse vero, anche, che l’animo umano non gradisce indugiare in vi-
sioni tristi, in ricordi di dolore, di miseria?” Guido annuì con il capo. Mi guardò per un attimo, serio, poi prese ad attizza-
re lentamente il fuoco. Io continuai: “Non v’era niente di eroico. La mia, la. nostra guerra fra i reticolati - dissi - fu, allora,
come spiegare, un fatto personale, privato, una guerra contro noi stessi. Non provammo i disagi della trincea, l’orrore
del sangue, delle lotte all’arma bianca. Non vedemmo corpi di compagni, di amici, di cristiani, maciullati o straziati dalle
bombe, crivellati dalle mitraglie, carbonizzati dal fuoco... Noi combattevamo contro noi stessi, ripeto, tentando di resi-
stere alle nostre umane debolezze che ci inducevano alla resa dinanzi alla violenza, che, spesso per un tozzo di pane,
faceva abbracciare idee od ideologie contrarie alla nostra coscienza, alla nostra cultura, alla nostra civiltà... Noi com-
battevamo la nostra guerra nel chiuso delle nostre coscienze, soli con noi stessi, in uno stato di supremo disagio e di
prostrazione, sia fisica che morale. Vedevamo morire, accanto a noi, di stenti, di tifo petecchiale... Vedevamo gente
spegnersi adagio, adagio come una candela... Noi non eravamo combattenti, nel senso vero della parola; non eravamo
prigionieri... Non eravamo nessuno e di nessuno... Non eravamo niente! Al ritorno, presto, tutti ci dimenticarono, come
si dimenticano le cose fastidiose, ingombranti, sgradite alle coscienze, quando, addirittura, non ci dileggiarono come
successe a me la volta che un tizio che si era imboscato e poi, rimasto a casa a fare la “borsa nera”, ebbe la sfronta-
tezza di dirmi: “An bèl mona tu se stat a farte ciapar!”. Gli mollai una sberla improvvisa, che quello si ricordò per un
pezzo! Sì, un “bèl mona”, un fesso, a farmi prendere, ma come me
eravamo più di ottocentomila, mi pare, e quasi il dieci per cento di
questi “mone” rimasero per sempre in terre lontane, quando non
“passarono per il camino”. Gli uni spesso non ebbero un nome, un
segno, una croce sopra una fossa, gli altri si dispersero nell’aria gri-
gia. Tutto ciò in nome dell’odio e della violenza fra i popoli, fra le raz-
ze”. Potrei finire qui questa mia storia che ho in parte inventata, poi-
ché da tanto Guido non c’è più e non ho più trascorso alcuna serata
in casera. Da allora nessuno mi ha fatto domande. Non ho amici con
cui intrattenermi, lassù o altrove, accanto al fuoco. La rossa brace di
faggio si è spenta, la cenere dispersa nel vento. Eppure voglio ter-
minare citando quanto Paride Piasenti, presidente dell’Associazione Nazionale ex Internati scrive nel giornale “noi del
lager” dell’agosto-settembre n. 8-9 di quest’anno a proposito della scritta “discant viventes” (imparino i viventi) posta
6 RACCONTO

nel piazzale fra i Blocchi di Mauthausen: “Non c’è ideologia che prevalga, non c’è ipocrisia che tenga, né alibi morali o
politici. Qui è l’uomo, con i suoi valori, che grida ancora e sempre i suoi diritti fondamentali ed inalienabili; e d enuncia il
ritorno dei kz in cento edizioni diverse e variamente legittimate e sempre infami, e impone ad ognuno di noi un esame
di coscienza severo e intransigente. Davanti a quel masso di pietra bianca mi sono sentito spiritualmente nudo. Lì c’era
un giudice invisibile, inappellabile e acuto, e penetrava dentro e chiedeva, più che a me poveraccio vivente, alla mia
generazione scampata agli orrori: che cosa. si vuol fare perché in nessun luogo del mondo vi siano più kz, emargina-
zioni, genocidi, persecuzioni, avvilimenti della dignità umana e delle umane libertà. Ma i “viventi” si limitano alla visita
rituale e alla condanna di quel passato; poi il solco si chiude e il seme è soffocato fra le spine; e ideologie, interessi,
passione politica, egoismi, riprendono rapidamente il sopravvento. Ma sì, scattiamo qualche fotografia di gruppo, e an-
diamocene. Morti di Mauthausen e degli altri mille Lager, ormai siete morti, e pace a voi. Ma evitate di diventare fasti-
diosi per la coscienza dei viventi, che hanno altro a cui pensare! Del resto non avete motivo di lamentarvi per le nostre
incurie e dimenticanze. Col 40° della Liberazione già si preannunciano commemorazione e lapidi, nonché Tavole ro-
tonde su tutti gli aspetti, gli angoli e gli anfratti del quinquennio 1940-45. E per ciò che riguarda gli orrori presenti, non
c’è “Amnesty International” che se ne occupa...?”. Così finisce Paride Piasenti ed anch’io vi lascio, ora, a meditare.
Dicembre 1984 pg. 2 di Alpini Sempre

LETTERE AL TORNADO

La richiesta del Gruppo consiliare di minoranza di Quero Vas


Una pietra d’inciampo anche nel nostro Comune
Al signor Sindaco Ing. Bruno Zanolla
Con la presente ci richiamiamo alla mozione depositata dal gruppo consiliare Il Ponte il 2 maggio 2017, nella
quale si chiese all’Amministrazione comunale di attivarsi per posare in Piazza Duomo una pietra d’inciampo a
memoria delle famiglie di Ebrei che furono costrette a soggiornare nel campo d’internamento di Quero durante la
Seconda Guerra mondiale.
Sulle vicende di queste famiglie è stato realizzato un importante documentario dai nostri concittadini Doriano Dal-
la Piazza e Germano Susanetto, molto apprezzato e ancora oggi proposto in diversi centri culturali della zona.
Oggi, 27 gennaio 2020, si celebra la Giornata della Memoria e Quero non ha ancora nessun simbolo, né una tar-
ga, né una pietra d’inciampo, che possa ricordare la storia sfortunata di questi Ebrei, rimasta così impressa nella
memoria dei nostri concittadini, allora bambini.
Verrà il giorno in cui, per cause naturali, non ci saranno più testimoni. Sarà importante, per allora, che la nostra
comunità abbia un simbolo che ricordi la storia del campo d’internamento di Quero.
Quero Vas, 27 gennaio 2020 Gruppo Consiliare “Il Ponte”
Le Pietre d'inciampo (in tedesco Stolpersteine) so-
no un'iniziativa dell'artista tedesco Gunter Demnig
per depositare, nel tessuto urbanistico e sociale del-
le città europee, una memoria diffusa dei cittadini
deportati nei campi di sterminio nazisti. L'iniziativa,
attuata in diversi paesi europei, consiste nell'incor-
porare, nel selciato stradale delle città, davanti alle
ultime abitazioni delle vittime di deportazioni, dei
blocchi in pietra ricoperti da una piastra di ottone
posta sulla faccia superiore. L'iniziativa è partita a
Colonia nel 1992 e ha portato, a inizio 2019, all'in-
stallazione di oltre 71.000 "pietre". La cinquantamil-
lesima pietra è stata posata a Torino. I blocchetti si
possono trovare in quasi tutti i paesi che furono occupati durante la seconda guerra mondiale dal regime nazi-
sta tedesco, oltre a ciò anche nella Svizzera, in Spagna e Finlandia. Finora solo l'Estonia, Bielorussia e alcuni
paesi balcanici non hanno aderito al progetto.
La memoria consiste in una piccola targa d'ottone della dimensione di un sampietrino (10 × 10 cm), posta da-
vanti alla porta della casa in cui abitò la vittima del nazismo o nel luogo in cui fu fatta prigioniera, sulla quale
sono incisi il nome della persona, l'anno di nascita, la data, l'eventuale luogo di deportazione e la data di mor-
te, se conosciuta. Questo tipo di informazioni intendono ridare individualità a chi si voleva ridurre soltanto a
numero. L'espressione "inciampo" deve dunque intendersi non in senso fisico, ma visivo e mentale, per far
fermare a riflettere chi vi passa vicino e si imbatte, anche casualmente, nell'opera.
L'espressione "pietra di inciampo" è mutuata dalla Bibbia e dall'Epistola ai Romani di Paolo di Tarso (9,33):
"Ecco, io metto in Sion un sasso d'inciampo e una pietra di scandalo; ma chi crede in lui non sarà deluso".
Le pietre d'inciampo vengono posate in memoria delle vittime del nazismo, indipendentemente da etnia e reli-
gione. Tratto da Wikipedia

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7 ATTUALITÀ

Giorno della memoria: per non dimenticare


di Alessandro Bagatella
Con le foto che propongo ai nostri
abbonati, scattate dal sottoscritto
qualche anno fa al campo di
concentramento di Mauthausen, voglio
unirmi al triste ricordo che ha
accomunato tutta l’Italia in questi giorni.
Segnalo anche il bel documentario
girato a Quero da Doriano Dalla Piazza
e Germano Susanetto, ritrasmesso su
TeleBelluno, grazie al quale si sono
accese le luci della memoria sulle
famiglie di Ebrei che per un lungo
periodo hanno abitato a Quero,
ricordate attraverso le parole di tanti
protagonisti di quel momento storico,
ormai anch’essi scomparsi.

In foto: Il lager di Mauthausen, i forni crematori


8 CRONACA

Alano: 4 esercizi commerciali chiusi a fine 2019


di Sandro Curto
A fronte di una nuova apertura, quella del negozio alimentari di Campo della quale abbiamo parlato nello scorso nume-
ro, alla fine del 2019, in comune di Alano di Piave, si sono registrate ben quattro chiusure di attività commerciali.
Precisiamo subito che il fenomeno delle serrande abbassate non riguarda solo il comune di Alano in quanto i problemi
dell’eccesso di burocrazia, della tassazione troppo elevata, del caro affitti e del mancato ricambio generazionale ri-
guardano tutti i paesi e basta guardarsi attorno per capirlo. Lo stesso Comune di Quero Vas la cui amministrazione
negli ultimi anni aveva tentato una forma di finanziamento per le attività minori, registra la chiusura del negozio alimen-
tari di Schievenin e del ristorante “Castel di Prada” gestito per oltre quarant’anni con grande professionalità dalla fami-
glia Mondin.
Ma vediamo in dettaglio gli esercizi interessati:
Alimentari Tabacchi Codemo
Causa motivi di salute e l’assenza di persone interessate a rilevare l’attività si è arresa anche Maria Codemo “Menoli”
che, con l’aiuto dei familiari, aveva gestito per anni il negozio alimentari e tabacchi di via Antonio Nani, l’unico nella
parte bassa di Alano, ereditato dai genitori Luigino e Bruna.
Cartoleria Edicola “Da Milio”
Dopo 35 anni Serena Spada e Pino Brucculeri hanno deciso di chiudere lo scorso 31 dicembre, lasciando nel panico
oltre 200 abbonati del Tornado privi dello storico recapito alanese, dopo aver raggiunto la meritata pensione e non aver
trovato sostituti. Il nome del negozio derivava dal precedente proprietario Emilio Durighello meglio conosciuto come
“Milio Sbara” che in piazza Licini, con la moglie Elsa, gestiva rivendita di giornali, cartoleria e negozio di calzature.
Bar Gelateria E Tabacchi “Mixer”
La più antica fra le attività chiuse che risale come osteria a oltre un secolo addietro sempre gestita dalla famiglia Fran-
zoia in via Vittorio Emanuele nei pressi di Cuniol. Poi, nel corso degli anni, era stato aggiunto un negozio di alimentari
e il tabacchino. All’inizio degli anni ottanta la svolta con Sonia Buttol, moglie di Renato Franzoia, e l’idea vincente della
produzione e vendita di un ottimo gelato.
“Chichibio”
Per l’ex trattoria “Alla Posta” il caso è diverso per svariati motivi: era l’unica attività in affitto, non si tratta di una chiusu-
ra per pensionamento ma per la scelta del titolare Alberto Cristante di ampliarsi e trasferirsi, con tutti i suoi collaborato-
ri, in un locale a Farra di Soligo. A lui il merito, in quasi dieci anni nei quali è rimasto a Fener, di aver proposto una cu-
cina a base di pesce di alta qualità e di aver fatto conoscere il nome del nostro paese a molti clienti provenienti anche
da lontano.
In questo periodo da segnalare anche il cambio di gestione del Caffè Speranza in piazza Martiri ad Alano del quale
parleremo nel prossimo numero.

LETTERE AL TORNADO

Un Natale in compagnia
Sono stati mesi ricchi di impegni quelli trascorsi al Cen-
tro Servizi San Giuseppe di Quero. Il Natale infatti
porta con sé tante belle iniziative. I pranzi con i famiglia-
ri, tante visite di parenti e amici, il concerto di Natale, e
infine l’Epifania.
Quest’anno, poi, ad allietare la nostra vigilia ci ha pen-
sato Babbo Natale, Alessandro, che a sorpresa ci ha
raggiunti in anticipo sui tempi, al termine della Santa
Messa. Ha portato un dolce pensiero per tutti ed è ri-
masto a farci compagnia per un bel po’.
Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti quei volontari
che hanno reso speciali questi momenti, le volontarie
dell’associazione San Girolamo Emiliani sempre pre-
senti con i nostri Anziani, tutti i coristi e musicisti del co-
ro Polifonico Nuovo Rinascimento per la loro disponibili-
tà e simpatia, Sharon che spesso allieta le nostre feste
di compleanno insieme ad Alessandro e Pietro, la Be-
fana che anche nel 2020 ha trovato il tempo per farci
una visita e passare con noi un divertente pomeriggio.

Ora che il Natale è passato, e stiamo cominciando a smal-


tire gli ultimi panettoni, stiamo già pensando a crostoli e
frittelle per un dolce e divertente carnevale!
A presto! Gli Ospiti e il personale del Centro Servizi per Anziani San Giuseppe - Quero
9 CRONACA

I cambiamenti riguardano solo il dottor Donatello Carcione

Gli orari dei medici di base


del Basso Feltrino: modifiche
a cura di Silvio Forcellini
Rispetto a quanto pubblicato nel numero scorso (che si basava su un comunicato dell’Ulss 1 Dolomiti relativo
all’arrivo del dottor Donatello Carcione in sostituzione del dottor Mario Stefan, andato in pensione), ci sono stati
successivamente dei cambiamenti di cui diamo conto ai nostri lettori (cambiamenti - a partire dal 1° febbraio 2020 -
che riguardano solo gli orari del dottor Carcione, di cui proponiamo anche il numero di cellulare e il nuovo numero
telefonico del suo ambulatorio alanese). Riproponiamo quindi gli orari aggiornati di tutti i medici di base operanti nel
Basso Feltrino, ricordando che il sabato mattina la reperibilità è assicurata dalle ore 8.00 alle ore 10.00.

CAMPIONATO CAM77 2019-2020

La Piave Tegorzo
è prima
a cura di Silvio Forcellini
Nel numero scorso avevamo dato la notizia del primo posto
degli Amatori Piave Tegorzo dopo il girone d’andata del
Campionato CAM77 “Bepi Rizzardo” - 43° Torneo della
Amicizia. Primo posto provvisorio, dato che le due più diret-
te inseguitrici - il Bigolino a 1 punto, il Conegliano a 3 - do-
vevano ancora recuperare una partita. Partita di recupero
che ha poi visto la sconfitta del Bigolino e il pareggio del
Conegliano, che restano così alle spalle della nostra forma-
zione dopo le prime 10 partite.
10

PRO LOCO DI FENER

“OGGI TRIPPA”
martedì 25 febbraio 2020 alle ore 20.00
presso la sala parrocchiale di Fener

con la partecipazione straordinaria di


Sabrina Salvestrin
e la sua fisarmonica !!!
Per le prenotazioni
rivolgersi a Dario Codemo (cell. 333.4750791)
Lorenza Segato (cell. 348.8710535)
Giuliana Siragna (cell. 340.7393911)
o Silvio Forcellini (cell. 348.3142633)
entro il 21 febbraio 2020

Vi aspettiamo numerosi !!!


11 ATTUALITÀ

Borse di studio a 24 studenti e Costituzione ai diciottenni


a cura dell’Unione dei Comuni del Basso Feltrino Sette Ville
Venerdì 24 gennaio nel Centro Culturale “Bice Lazzari” di Quero sono state consegnate le borse di studio, previste
dall’Unione dei Comuni del Basso Feltrino Sette Ville (comprendente i Comuni di Alano di Piave e Quero Vas). Questo
progetto, istituito nel 2000 dall'allora Comune di Quero, ha raggiunto quest'anno la sua 20a edizione coinvolgendo negli
anni anche gli altri due Comuni dell'Unione: Vas nel 2009 e Alano di Piave nel 2015. Nel corso della cerimonia sono
stati premiati gli studenti meritevoli che hanno terminato nell’anno scolastico 2018/2019 con particolare profitto la
Scuola Primaria, conseguito la licenza di Scuola Secondaria di 1° grado, il diploma o l’attestato di Scuola Secondaria di
2° grado o che hanno conseguito la laurea di 1° e 2° livello con la migliore votazione. Questi ultimi sono stati scelti da
una commissione presieduta da Giuseppe Sommacal, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo, affiancato da
Novella Codemo e Ketty Bavaresco, gli assessori alla Cultura e all’Istruzione dei rispettivi Comuni.
Ecco i nomi dei 24 studenti premiati.
Borsa di studio per la scuola primaria € 200,00
Scuola di Alano di Piave: Alice De Colle – Veronica Rizzotto – Isacco De Paoli
Scuola di Quero Vas: Ke Xiao – Alessandro Porta
Borsa di studio per la scuola secondaria di 1° grado € 250,00
Scuola di Alano di Piave:
Hisham Boudalia – Damiano Valmassoi – Diego Proverbio – Simone Rizzotto
Scuola di Quero Vas: Giacomo Zanolla – Syria Orsato - Alessio Spada
Borsa di studio per la scuola secondaria di 2° grado € 350,00
Alano di Piave: Alex Zancaner con 96/100 – Diploma Servizi enogastronomia e ospitalità alberghiera, I.P.S.S.A.R.
Maffioli di Pieve del Grappa
Quero Vas: Arianna Mazzoni con 94/100 – Diploma Liceo Musicale, Ist. Renier di Belluno
Gianluca Casamatta con 92/100 – Diploma di Meccanica meccatronica ed energia, ITC Negrelli-Forcellini di Feltre
Borsa di studio per laurea di 1° livello € 450,00
Alano di Piave: Nilo Forcellini con 110/110 – Architettura costruzione e conservazione, Università IUAV di Venezia
Quero Vas: Arianna Marcer con 110/110 e lode – Scienze statistiche e economia, Università Milano Bicocca
Eddy Benato con 110/110 e lode - Storia, Università Ca’ Foscari di Venezia
Borsa di studio per laurea di 2° livello € 550,00
Alano di Piave: Gian Marco Franceschini con 110/110 e lode – Biologia quantitativa e computazionale, Università
degli Studi di Trento
Elisa Mozzelin con 110/110 e lode - Scienze filosofiche, Università Ca' Foscari di Venezia
Quero Vas: Denis Andreazza con 110/110 e lode – Management, Università degli Studi di Trento
Carol Faccinetto con 110/110 e lode – Odontoiatria, Università degli Studi di Padova
Christel Cecchin con 110/110 e lode - Scienze dell'alimentazione, Università degli studi di Firenze
Matilde Miuzzi con 110/110 e lode - Architettura per il nuovo e l’antico, Università IUAV di Venezia
Il progetto “Borse di Studio – Anno 2019” è stato sostenuto dalle seguenti ditte e associazioni locali, che l’Unione Sette
Ville sentitamente ringrazia: Rasera Cornici, Zancaner Costruzioni, Ortofrutta di Mattia Pisan, Martinazzo Roberto
Distributore, Mictu, Dado Spa-Eurospesa, Pinoptik srl, Gruppo Alpini Monte Valderoa di Alano, Schola Cantorum Alano,
Ass. Amici del Museo della Grande Guerra di Campo, Ass. Yoga, Auser Al Caminetto, Pro Loco Quero, Gruppo Alpini
Monte Cornella di Quero, Protezione Civile di Quero, Comitato festeggiamenti San Valentino, Cacciatori, Amici del
Carpen, Associazione Fanti, Coro Polifonico Nuovo Rinascimento.
Nella stessa occasione sono state consegnate copia della Costituzione della Repubblica Italiana e la bandiera
dell’Italia ai neo diciottenni dei Comuni dell'Unione nati nel 2001 (nr. 34 del Comune di Alano di Piave e nr. 34 del
Comune di Quero Vas). Un momento per condividere con i Sindaci di Alano di Piave e Quero Vas il traguardo
significativo dei 18 anni raggiunto nel 2019 e cogliere insieme il senso di essere cittadini e il valore dei diritti e dei
doveri che la maggiore età comporta, che è stato bene espresso dalla lettura di 4 articoli della Costituzione e relativo
commento da parte di 4 alunni delle classi terze delle scuole secondarie di 1° grado di Alano e Quero.

In foto: a Sx, in alto, il gruppo dei


vincitori. Sotto: i diciottenni di Alano di
Piave e Quero Vas. Qui sopra i lettori
degli articoli della Costituzione.
12 ATTUALITÀ

Borse di studio a 24 studenti e Costituzione ai diciottenni


Le fotografie dei premiati

In foto, dall’alto da sinistra in senso orario:


prima riga: il gruppo degli studenti della scuola primaria;
della scuola secondaria di 1° grado;
seconda riga: della scuola secondaria di 2° grado; i
laureati di 1° livello;
terza riga: i laureati di 2° livello; i diciottenni di Alano di
Piave;
quarta riga: i diciottenni di Quero Vas.

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13 ATTUALITÀ

Spese mediche detraibili 2020: pagamenti tracciabili


Dal 1 Gennaio 2020 è scattato l’obbligo di tracciabilità dei pagamenti per tutte le spese sanitarie per cui si intende be-
neficiare della detrazione IRPEF del 19% (eccedenti il tetto minimo detraibile per spese mediche stabilito dalla norma-
tiva – o franchigia – di 129,11 Euro).
Obbligo pagamenti tracciabili slittano di tre mesi
Stando alle ultime novità in arrivo dal Parlamento, l’obbligo della tracciabilità dovrebbe partire dal 1 aprile 2020 se ver-
rà recepita la variazione presentata con il decreto Mille proroghe. Questo per consentire a CAF e contribuenti di avere
più tempo a disposizione per adeguarsi alla novità di cui il governo non ha data ampia informazione spiazzando i con-
tribuenti che, disinformati, a gennaio 2020 hanno continuato a pagare in contanti l’iscrizione ai figli alle attività sportive,
alle scuole o hanno versato cash i canoni di affitto per studenti fuori sede. Sicché, tutte le spese soggette a detrazione,
ivi incluse quelle mediche e sanitarie, saranno ammesse per ottenere le agevolazioni fiscali anche se sostenute in con-
tanti fino al 30 marzo 2020. Sul correttivo, al momento in cui andiamo in stampa, è ancora aperto il confronto per scio-
gliere i dubbi legati alle risorse necessarie per approvare il rinvio.
Per beneficiare della classica detrazione IRPEF del 19% sulle spese mediche annuali, i contribuenti dovranno pagare
con metodi di pagamento tracciabili: carta di credito, carta di debito, bancomat o bonifico.
L’obbligo di tracciabilità definito dalla Manovra 2020 ha delle limitazioni:
 I pagamenti di medicinali e dispositivi medici non devono necessariamente essere tracciabili per poter be-
neficiare delle detrazioni IRPEF;
 I pagamenti di prestazioni sanitarie rese da strutture pubbliche o private accreditate con il SSN (Sistema
Sanitario Nazionale) non devono necessariamente essere tracciabili per poter beneficiare delle detrazioni
IRPEF.
Spese mediche detraibili solo con pagamenti elettronici tracciati
La nuova Legge di Bilancio ha reso obbligatorio il pagamento tracciabile per beneficiare della detrazione IRPEF sulle
spese sanitarie. Ma per quali prestazioni mediche è veramente obbligatorio il pagamento elettronico? Per tutte le
prestazioni non offerte da strutture pubbliche o private accreditate con il SSN. Nello specifico sono:
 Prestazioni rese da un medico generico;
 Visite di un medico specialista, comprese quelle sportive e di rinnovo patente;
 Spese di degenza;
 Spese di ricovero o parto;
 Esami del sangue;
 Day ospital;
 Spese per interventi chirurgici;
 Spese per trasporto in ambulanza;
 Prestazioni rese da psicologi e psicoterapeuti;
 Prestazioni rese da un fisioterapista;
 Prestazioni rese da un dentista;
 Prestazioni rese da biologi nutrizionisti;
 Prestazioni rese da chiropratici;
 Ecografie, elettrocardiogrammi, ecocardiografie e elettroencefalogrammi;
 Analisi, diagnosi e terapie: anestesia epidurale, inseminazione artificiale, amniocentesi, villocentesi, etc.;
 Prestazioni rese da personale qualificato professionalmente come addetto all’assistenza di base e assistenza
diretta di persona;
 Spese di assistenza infermieristica e riabilitativa;
 Cure termali;
 Esami in laboratorio;
 Ginnastica correttiva e di riabilitazione;
 Dialisi;
 Prestazioni rese da un educatore professionale;
 Prestazioni rese da addetti ad attività di animazione e di terapia occupazionale.
Spese mediche detraibili anche con pagamento in contanti
L’obbligo di pagamento tracciabile per la detrazione IRPEF delle spese sanitarie presenta alcune particolari eccezioni.
In altre parole, esistono tre tipologie di spese mediche ancora detraibili mediante pagamento cash. Nello specifico:
1. Prestazioni sanitarie rese da strutture pubbliche;
2. Prestazioni sanitarie rese da strutture private accreditate al SSN;
3. Acquisto di medicinali e dispositivi medici:
 Farmaci, medicinali omeopatici, farmaci da banco e da automedicazione acquistati in farmacia con
scontrino parlante;
 Lenti a contatto e occhiali da vista;
 Apparecchi acustici;
 Apparecchi per la misurazione della pressione;
 Cerotti, bende e garze;
 Siringhe;
 Termometri e apparecchi per aerosol;
 Prodotti ortopedici (tutori, cavigliere, fasce, materassi ortopedici, etc.);
 Ausili per disabili;
 Test di gravidanza e ovulazione;
 Protesi.
14 RASSEGNA STAMPA

Nicola Damin, dalla banda municipale di Segusino


alla Scala di Milano con il suo trombone
SEGUSINO. Dalla banda municipale di Segusino alla Scala con uno stru-
mento senza tasti, né pistoni o cilindri dalla magnifica cantabilità: il trombone.
Amore a prima vista per Nicola Damin, oggi ventiduenne di Segusino che ha
chiuso il 2019 raccogliendo molte soddisfazioni. Dopo aver vinto lo scorso
novembre l’audizione per l’orchestra I Giovani de La Verdi, ha appena sapu-
to di aver superato anche l’audizione per l’Accademia della Scala di Milano,
dove frequenterà un corso per professori d’orchestra che consente di affinare
competenze specifiche nel repertorio concertistico: sarà guidato dalle prime
parti dell’Orchestra milanese, e sarà impegnato in un’intensa attività artistica
diretto da alcuni dei più autorevoli e rinomati maestri del mondo.
Nella sua famiglia ci sono altri musicisti? «I ricordi ritornano a racconti di
mio nonno che parlava di suo padre, ovvero di mio bisnonno Gino Tessaro
classe 1907. Fu uno dei fondatori della banda del paese di Campo di Alano
di Piave. Ha imparato da autodidatta a suonare il bombardino, con cui suo-
nava in banda, il mandolino e la fisarmonica; oltre ad essere fondatore e strumentista della banda si occupava an-
che di trascrivere le parti per tutti gli altri strumenti a fiato».
A che età ha iniziato a suonare? «Giovanissimo con il flauto dolce alle elementari, poi ho iniziato a studiare chitar-
ra classica fino alla terza media frequentando la scuola a Valdobbiadene ad indirizzo musicale. Nello stesso perio-
do, mi sono affacciato alla realtà bandistica del mio paese, colpito da questo strumento che si intravvedeva in ulti-
ma fila. Il trombone. Fu subito passione e la settimana successiva decisi di iscrivermi ai corsi organizzati della Ban-
da Municipale di Segusino».
Guardandosi indietro, cosa vede? «I sacrifici sono stati sempre condivisi con la mia famiglia: i trasferimenti nei
diversi luoghi di studio, le prove dell’Orchestra giovanile La Rejouissance diretta da Elisabetta Maschio alla dome-
nica pomeriggio, le settimane di Gioie musicali ad Asolo, i tragitti al Conservatorio a Castelfranco Veneto per il pe-
riodo preaccademico frequentando contemporaneamente l’Istituto Giuseppe Verdi a Valdobbiadene. Successiva-
mente ho iniziato il Triennio Accademico nel medesimo Conservatorio parallelamente al Corso di Alto Perfeziona-
mento all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma sotto la guida di Andrea Conti».
La spaventa l’idea di allontanarti da casa e di fare il grande salto? «Certo, un po’ sì. Ma l’opportunità di suona-
re in prestigiosi teatri, conoscere altri musicisti, condividere con loro la passione per la musica, sono ottime realtà di
crescita».
Altri appuntamenti? «Ho una grande opportunità ad aprile, al Musikhochschule di Trossingen, una delle 24 Uni-
versità di musica in Germania, sotto la guida di Abbie Conant».
Chi vorrebbe ringraziare? «I miei genitori e la mia famiglia, che continuano a sostenermi e supportarmi ogni gior-
no. La scuola primaria di Segusino con il loro piano di studi ordinario e straordinario per lo sviluppo e la scoperta
delle attitudini personali dei ragazzi; la banda municipale di Segusino, l’orchestra giovanile la Rejouissance e il
Conservatorio di Castelfranco dove frequento il Biennio specialistico».
da “Il Gazzettino” del 29 gennaio 2020, segnalazione della nostra abbonata di Campo Stella Franzoia nonna di Nicola Damin

Momenti di allegria nel centro anziani Sant'Antonio Abate

Festa del patrono con balli in casa di riposo


ALANO DI PIAVE. Il Centro Servizi per anziani Casa Sant’Antonio Abate di Alano di Piave ha festeggiato domenica
il santo patrono, Sant’Antonio Abate, assieme agli anziani che a gennaio compivano gli anni. Il gruppo musicale
Sonabbash ha intrattenuto gli ospiti della casa assieme ai loro famigliari, amici e il parroco di Alano di Piave, don
Francesco Settimo. Casa Sant’Antonio comprende: la residenza per anziani non autosufficienti; la comunità allog-
gio “Casa Nani” per anziani con maggiore autonomia: l’ospedale di comunità che accoglie chi, dopo un ricovero
ospedaliero, ha ancora bisogne di un’assistenza sanitaria continuativa. «Il segreto per un ambiente sereno come il
nostro - spiega Carmen De Zorzi, coordinatrice della Casa - è sicuramente la promozione del dialogo tra le genera-
zioni, coinvolgendo anche i familiari degli anziani e la comunità di Alano che da quasi un secolo ospita la struttura: a
loro dobbiamo un grande ringraziamento. Ed un altro dobbiamo rivolgerlo ai nostri “nonni”, che quotidianamente ci
regalano emozioni, sorrisi e tanti racconti della propria esperienza, mantenendo vive tradizioni e valori.
da “Il Gazzettino” del 29 gennaio 2020

L’Asd Prealpi già al lavoro per la quinta edizione di “Race For Life”

Modellismo solidale: a Fener “gara per la vita”


ALANO DI PIAVE. Chi pensa che l’hobby sia solo un'attività da svolgere nella perdita di tempo, si sbaglia di grosso.
15 RASSEGNA STAMPA

Così Andrea Grigoletto, Matteo Sartor e Michele Dalla Piazza un giorno decisero di unire la passione che hanno per
il radiomodellismo alla solidarietà, dando vita a “Race For Life”. I tre amici, infatti, fanno parte dell’“Asd Prealpi r/c”,
l’associazione che gestisce la Pista Verde situata sotto il ponte di Fener. Un luogo che vede tutti gli anni protagoni-
sti appassionati di radiomodellismo provenienti da tutta Italia, ritrovarsi e sfidarsi in spettacolari gare. Anche
quest’anno, dopo un periodo di pausa dovuto anche ai disastri causati della tempesta Vaia, ritornerà l’iniziativa volta
alla raccolta fondi per aiutare associazioni o persone bisognose di aiuto. Nella prima edizione “Race For Life” ha
potuto aiutare un bambino che per curarsi doveva fare un viaggio in America: furono raccolti 5.000 euro per il viag-
gio e le cure. Ma anche altre associazioni hanno beneficiato dell’iniziativa come la Società Nuova SCS di Belluno o
il reparto pediatria di Montebelluna e l’associa-zione Oltre Onlus sempre di Montebelluna. «Ricordo che il nome ce
lo siamo inventati per telefono, mentre eravamo per strada - afferma Michele Dalla Piazza - perché volevamo far
passare il messaggio che il radiomodellismo è una passione per noi, per molti è solo un gioco, ma può essere an-
che qualcosa di più. Così abbiamo deciso di creare questo evento che si ripete ogni anno in estate e dove, con il
ricavato di biglietti e un gioco di estrazione premi, possiamo fare del bene a chi ne ha veramente bisogno».
Quest’estate, “Race For Life” ritorna con la quinta edizione, la pista è stata risistemata dai volontari e dagli associati
ed è pronta a riprendere le attività che inizieranno il 26 aprile con la prima gara in calendario. Non resta che augura-
re buon divertimento a tutti.
da “Il Gazzettino” del 27 gennaio 2020

E’ la moglie del sindaco di Quero Vas Bruno Zanolla

Feltre, Bassani nominata segretario generale


FELTRE. Cambia il segretario generale del Comune. Sarà Manuela Bassani, 48 anni, a
subentrare a Gianluigi Rossetti, che aveva debuttato a maggio 2018. Il suo nome è stato
individuato al termine di alcuni colloqui di selezione condotti dal sindaco e dalla giunta
durante le scorse settimane. È attualmente segretario comunale titolare della segreteria
convenzionata tra i Comuni di Paese e Farra di Soligo, in provincia di Treviso, ma cono-
sce bene Feltre e il circondario avendo ricoperto il ruolo di segretario della Comunità
Montana Feltrina dall’agosto del 2011 all’ottobre del 2014. Laureata in economia e
commercio all’università di Trento nel 1997, Manuela Bassani ha ricoperto numerosi in-
carichi nell’ambito della pubblica amministrazione. Prenderà servi zio lunedì 17 febbraio,
coniugando - in una prima fase - l’attuale incarico nei Comuni del Trevigiano e il nuovo
mandato in municipio a Feltre. «Con l’ingresso di Manuela Bassani l’organico del Co-
mune acquisisce una professionalità di comprovato valore ed esperienza, che ben co-
nosce il nostro territorio», commenta il sindaco Paolo Perenzin.
da “Il Corriere delle Alpi” del 30 gennaio 2020

Zanolla: «In caso di fusione ci sarà l’accordo sui rifiuti»


QUERO VAS. «Le parole dell’assessore Carelle? Ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni, ma dobbiamo
anche considerare che ormai in tutta la provincia si sta ormai andando verso una raccolta stradale, che implica una
nuova tipologia di cassonetti con chiavette e sistemi codificati in generale nella logica di ottimizzare costi e qualità
del servizio». Il sindaco Bruno Zanolla torna sul tema della raccolta rifiuti, replicando alle affermazioni espresse nel-
le scorse settimane dall’assessore comunale di Alano di Piave Giuseppe Carelle, il quale aveva spiegato che ad
Alano di Piave il sistema di raccolta porta a porta spinto funziona e per di più a costi contenuti, meno di quanto pa-
ga Quero Vas, sul cui territorio vige invece la raccolta stradale, basata sulle campane tradizionali per vetro, cartone
e umido. Il primo cittadino ha sempre espresso parere contrario al porta a porta per ragioni di costi. L’ente ammini-
strato da Serenella Bogana, come spiegato da Carelle, non sembrerebbe quindi intenzionato a compiere un passo
indietro, ritornando quindi alla raccolta stradale abolita nel 2011, aprendo un ulteriore problema: cosa si fa in caso
di fusione tra i due Comuni? Nel nuovo ente Setteville non possono infatti convivere due sistemi di raccolta rifiuti dif-
ferenti. Qualcuno dovrà necessariamente fare un passo indietro, oppure giungere ad un compromesso che sia a
metà strada. La mancanza di sintonia tra le parti può essere un ostacolo in vista della fusione? «No. La questione
con Alano rimane sempre aperta», prosegue Zanolla, «e discuteremo per trovare una quadra. Penso che i due dif-
ferenti metodi di raccolta non siano un ostacolo insormontabile perché può darsi che una decisione per tutti venga
imposta un domani dall’ambito territoriale. Come provincia siamo in ritardo stratosferico rispetto alle altre del Vene-
to. Insisto sul fatto che sia necessario trovare un unico metodo di gestione raccolta e smaltimento dei rifiuti uguale
per tutto il Bellunese». E le tariffe? In caso di unificazione ci saranno dei cambiamenti. «Escludo fin da subito che ci
possano essere aumenti», spiega, «visto che in questi anni ci siamo sempre battuti, sia come Quero Vas che Alano
di Piave, per tenerle al ribasso nonostante a livello nazionale in molte altre realtà si sia verificato purtroppo il contra-
rio andando così a pesare ulteriormente sulle tasche dei cittadini. Il nostro obbiettivo è raggiungere un livello di rac-
colta differenziata importante in termini numerici». Sia Quero Vas che Alano: Zanolla ragiona già da Comune fuso.
«Ritengo però che in alcune zone ne vedremo delle belle con la nuova delibera di Arera», conclude, «che obblighe-
rà i Comuni a codificare i costi secondo misura. A Quero Vas però, finché potrò non aumenterò la tassa sui rifiuti
nemmeno di un centesimo».
da “Il Corriere delle Alpi” del 31 gennaio 2020
16 LETTERE AL TORNADO

A.C.L.I. Circolo di Alano - Quero Vas


Via E.Forcellini - Campo di Alano di Piave

“Le ACLI promuovono solidarietà e responsabilità per costruire una nuova qualità del lavoro e del vivere civile, nella
convivenza e cooperazione fra colture ed etnie diverse, nella costruzione della pace, nella salvaguardia del creato”
Venerdì 21 febbraio 2020, alle ore 19,30 presso la sede (bar ACLI) a Campo di Alano di Piave, è convocata
l’Assemblea annuale dei soci, col il seguente Ordine del Giorno:
1. Relazione sull’esercizio sociale anno 2019;
2. Approvazione del rendiconto economico-finanziario relativo all’anno 2019 e della relativa relazione;
3. Rinnovo della presidenza del circolo;
4. Apertura del tesseramento anno sociale 2020 (Il tema della campagna 2020 è: “In continuo
movimento”;
5. Relazione su: «Niente paura. Con le Acli attraversiamo il cambiamento» (titolo del XXV Congresso
nazionale delle Acli che si terrà a San Vincenzo (Livorno) da giovedì 5 a domenica 8 maggio);
6. Elezione dei delegati al Congresso provinciale;
7. Approvazione documenti congressuali;
8. Varie ed eventuali.
Seguirà il rinfresco offerto dal presidente del circolo. Data l’importanza della riunione, si auspica una presenza
numerosa e puntuale.
La presidenza del circolo coglie l’occasione del rinnovo delle cariche per sottolineare ancora una volta l’importanza
del lavoro, concepita come necessità di dedicarsi a un’attività che consenta di vivere, ma anche di esprimere tutta
la libertà e la dignità della persona. La crisi economica che ha coinvolto in modo profondo anche il nostro territorio
diventa un momento in cui si è chiamati a scegliere e a cambiare. È un’opportunità, una sfida alla quale ciascun di
noi è chiamato a partecipare come testimone di speranza nel cambiamento.
‹‹… abbiamo fiducia che il lavoro fatto bene sarà riconosciuto e contribuirà a migliorare le relazioni sociali, perché
su di esso si estende la benedizione originaria del Creatore: “… siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra;
soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla
terra”… (Gn 1,28)››.
Campo, 21 gennaio 2020
Il presidente Nicola Doro

ATTUALITÀ

Quero Vas: i sacchi della plastica hanno il codice

La nuova fornitura di sacchi di plastica ha il codice impresso su


ogni contenitore. Al momento della consegna il codice viene
registrato e abbinato all’utente. L’iniziativa mira a responsabilizzare
gli utenti della raccolta della plastica e a porre un freno
all’abbandono dei sacchi in luoghi e/o tempi non consentiti. Ora
diventa più facile risalire al proprietario del contenitore. Chi ha
ancora una scorta di sacchi a disposizione potrà, comunque,
utilizzarli fino al naturale esaurimento. Ai cittadini si ricorda di
seguire le istruzioni impresse sui sacchi per una corretta raccolta
della plastica, che deve rispettare alcune semplici regole, ben
evidenziate sugli stessi sacchi.
17 CRONACA

Vanessa Burtet
dottore magistrale in Chimica e
Tecnologia Farma-
ceutiche
Il 16 dicembre 2019 Vanessa Burtet, di Marziai,
ha conseguito la Laurea Magistrale presso
l’Università degli Studi di Padova in Chimica e
Tecnologia Farmaceutiche con valutazione
110/110. Vanessa ha frequentato il corso di lau-
rea a ciclo unico in CTF e ha discusso la sua te-
si di laurea dal titolo “Immunoliposomi Super-
stealth direzionati ai tumori HER2+ mediante
scFv di Trastuzumab”.
Lo scopo di questo progetto, svolto presso il la-
boratorio del professor Gianfranco Pasut dell'U-
niversità degli studi di Padova, ha previsto la
formulazione di liposomi che possano essere
utilizzati nel trattamento del carcinoma mamma-
rio. I liposomi sono vescicole composte della stessa sostanza delle nostre membrane che permettono il trasporto di
elevate quantità di farmaco nel tumore. Il metodo con cui sono stati preparati aveva l'obiettivo di ridurre il numero di
somministrazioni e gli effetti collaterali della chemioterapia. Il progetto, per il momento, sta continuando ad essere svi-
luppato nel laboratorio dove è stata svolta la tesi. Speriamo che possa contribuire, nel futuro, alla lotta contro il tumore
al seno. Orgogliosi, si congratulano con lei per l'importante traguardo la famiglia e gli amici.
In foto: la neolaureata Vanessa, con i genitori Fausto e Paola Tieppo e la sorella Veronica.

TEATRO
18 CRONACA

Grazie ad un finanziamento BEI da 1.050.000,00 €uro


Tutta nuova la palestra delle medie di Quero
La struttura mostrava ormai tutti i limiti derivanti dalla sua vetustà e l’amministrazione è riuscita ad accedere ai fondi
della Banca Europea per gli Investimenti ottenendo un mutuo con interessi a carico dello Stato. Il progetto, a firma
dell’arch. Zuglian Fabio di Feltre, ha un capitolato di 1.050.000,00 €uro destinati a costruire una struttura nuova di zec-
ca, sulla stessa area occupata dal vecchio stabile. I lavori
sono già iniziati e nelle foto vediamo l’azione di demolizio-
ne degli escavatori. Nei prossimi numeri, grazie ai dati che
ci fornirà l’amministrazione, cui ci siamo rivolti per avere
notizie di prima mano, vedremo come sarà la nuova strut-
tura sportiva scolastica, pronta per fine anno.

Nelle foto: la vecchia palestra vista dal lato nord, l’azione di demolizione e l’area dopo l’attività delle ruspe.

ATTUALITÀ

Amazon: nuovo punto ritiro merce a Quero


Dopo gli uffici postali,
che già da tempo sono
recapiti presso cui
ritirare i prodotti
acquistati on line
tramite Amazon, altri
punti di ritiro si
aggiungono per la
catena della vendita
via internet. Uno di
questi ha trovato posto
all’ingresso del
supermercato
Eurospesa di Via Piave a Quero. Diverso dai punti Counter, che
si avvalgono anche della presenza di personale, come viene
spiegato sul sito di Amazon, si tratta di un punto Locker, presso il
quale chiedere sia inviata la merce. Con il codice che si riceverà, si potrà poi ritirare la merce ordinata con la comodità
garantita dalla ampia apertura d’orario della struttura che ospita il “deposito”.
19 LETTERE AL TORNADO

Ricordo di Cristina Nani


(S.C.) Dalla nostra abbonata di Gragnano Trebbiense, in provin-
cia di Piacenza, Mary Tessaro, originaria di Alano e più precisa-
mente della borgata di Balzan, riceviamo e pubblichiamo foto
con ricordo della mamma Cristina Nani Tessaro, classe 1921,
deceduta il 29 febbraio 2012.

«Sono ormai trascorsi otto anni dalla scomparsa della mia dol-
cissima mamma, il ricordo è ancora vivo e manca a tutti noi».

Mary

La morte di Jean Turrin


(S.C.) Dopo alcuni mesi di sofferenze ci ha lasciati Jean Turrin, classe 1936. La
moglie Maria Stimpfl, nostra abbonata di Pedavena che più volte ha collaborato al
Tornado con poesie e foto, ha voluto ricordarlo con alcune righe dedicate, con ri-
conoscenza, a chi lavora in ospedale e scritte in occasione di un intervento chirur-
gico subito dal marito nel luglio 2019 a Feltre.
«In certi lavori non basta avere diplomi, lauree e quant’altro, naturalmente serve la
professionalità!!! Ma se manca l’amore, la gentilezza, un bel modo di esprimersi,
una parola gentile, un sorriso, tutto questo fa la differenza e credete che questo va-
leva un tempo, adesso, sempre... Sapere a chi rivolgersi per un aiuto fisico e mora-
le... In certi momenti non si può guardare dall’alto in basso, il livello è tutto uguale!!!
Pensare solo che di questi momenti tutti abbiamo bisogno ed è d’obbligo confron-
tarsi per avere un aiuto, una tenerezza, il conforto...che non guasta mai!!! L’amore
per le persone che ci stanno accanto tutti i giorni, anche se sono estranei bisogna
amarli e soprattutto RISPETTARLI FINO ALLA FINE!!!».

Il compleanno di Maria Giacomin


Lo scorso 2 dicembre Maria Giacomin (88 anni) ha festeggiato presso la Miniera di Scalon il proprio compleanno,
circondata dall’affetto dei suoi familiari. Nella foto a sinistra è con i figli Luciana e Gianni; nella foto a destra è con i
pronipoti Mattia, Matilde, Diletta, Linda, Ettore e Achille.

Quando nasce un bambino…


di Alessandro Bagatella
Quando nasce un bimbo è come sbocciasse un fiore. A Santa Maria di Quero, dopo
tanti anni, il 18 gennaio 2019, in casa dei coniugi Tiziano d’Incà e Ingrid Zemke, è
sbocciato un bellissimo fiore: Ascanio, gioia di mamma e papà e, naturalmente, dei
nonni Rudi e Paola, Valerio e Vittorina e degli zii Tamara ed Heinz.
I genitori da poco abitanti di Santa Maria hanno notato subito che in paese mancavano
bambini, coloro che tengono vita e allegria.
Complimenti ai genitori ed ai parenti tutti ed al piccolo Ascanio un mondo di auguri di
tanta felicità.
20 CRONACA

In ricordo di Adelina Costa


di Alessandro Bagatella
I paesani di Santa Maria ricordano con affetto Adelina Costa, che ha vissuto in
frazione lungamente fino al momento del passaggio dalla vita terrena alla vita
eterna. Non ti dimenticheremo, Adelina.
Sentite condoglianze al figlio, alla nuora ed ai nipoti.
Adelina era nata a Ronchena (Lentiai) ma con origini di Stabie. La sua mam-
ma Assunta, viveva infatti a Stabie in una grande famiglia, in un nucleo rurale
proprio sopra il paese. Erano anni difficili e sposarsi significava anche lasciare
la famiglia per "sollevare" un pochino i restanti componenti. Ronchena non era
distante e fin da piccola Adelina faceva avanti e indietro da Stabie e da suoi
nonni materni. Pochi anni dopo si trasferì ad Alano di Piave dove il papà Fran-
cesco aveva comprato con tanti debiti una piccola casa con qualche campo.
Ad Alano aveva frequentato le scuole elementari, aveva lavorato in filanda, nei
campi di fieno e di mais, tra una gita nelle malghe del Grappa e a Stabie. Poi
la guerra. Lì si era fermata fino al matrimonio con Olfeo di Santa Maria di Que-
ro avvenuto nel 1952. E riecco ancora i tempi duri del poco lavoro, degli stenti.
Si trasferì con Olfeo lo stesso anno a Torino dove il lavoro non era un mirag-
gio e lavorando sodo ci rimasero per molti anni. Con loro c'era anche il figlio
Valter. Nel 1985 presero più che volentieri la strada per Santa Maria e siste-
mata un po' la casa condivisero insieme la bella realtà paesana. Nel 2001 Ol-
feo lasciò Adelina e lei si trasferì a Feltre dal figlio. Ma soltanto per l’inverno.
Era nelle altre stagioni dell'anno che Adelina tornava a Santa Maria, tra la sua
gente, nella sua casa. E' mancata proprio lo stesso giorno di Olfeo, il 13 gennaio. Valter e Angela e tutta la loro fami-
glia ringraziano ancora i cari amici di Santa Maria che le sono stati vicini con grande affetto coccolandola e facendola
stare davvero bene insieme a loro. Un cordiale grazie anche al suo medico e amico Dott. Lonqo Auqusto.

Ricordando
Giancarlo Billò
n. 17.09.1932
m. 10.12.2019
Attraverso le pagine de “Il Tornado”
vogliamo ricordare mio marito, nonché il nostro papà e nonno
Billò Giancarlo.
Rinnoviamo i ringraziamenti a coloro che ci sono stati vicini, anche da
lontano.
Non dimentichiamo gli Emigranti e gli Alpini, che con la loro presenza hanno
testimoniato la forza dell’unione per superare le difficoltà.
Grazie.
Rita, Graziella e Donatella “Si-po’!”

Il querese
Aldo Mazzocco
protagonista
nel settore
edilizio
Segnaliamo la pagina del
Corriere Economia del 27
gennaio scorso, che riporta
un’intervista ad Aldo Mazzocco,
manager al vertice di Generali
Real Estate, protagonista in un
settore delicato ed importante
dell’economia del nostro paese.
21 CRONACA

Ancora riconoscimenti per Danilo Coppe,


“Mister Dinamite” con origini segusinesi
a cura di Silvio Forcellini
Ancora due belle soddisfazioni per Danilo Coppe (nella foto a
sinistra), meglio conosciuto come “Mister Dinamite”, che ha ori-
gini segusinesi e che è famoso - tra le altre cose - per aver ab-
battuto il ponte Morandi di Genova (nella foto a destra).

Dalla nostra lettrice Giuliana Licini, che ringraziamo, apprendia-


mo che lo scorso 13 gennaio Coppe è stato premiato al Teatro
Regio di Parma dal sindaco Federico Pizzarotti, che gli ha con-
segnato l’“attestato di civica benemerenza” all’interno del presti-
gioso Premio Sant’Ilario. E’ un’onorificenza conferita dal Comune
di Parma a coloro, persone, enti o organizzazioni, che, con la
propria attività, hanno in qualsiasi modo contribuito a rendere
migliore la vita dei singoli e della comunità o ad elevare il prestigio della città, distinguendosi nel campo delle arti,
delle scienze, dello sport, dell'industria o della solidarietà. Questa la motivazione: “L’attestato di civica benemerenza
viene conferito a Danilo Coppe per la sua attività pluridecennale dedicata alla sicurezza del territorio e degli abitanti,
attraverso un impegno fatto di passione, dedizione e ricerca, orientato non solo alla attività di esplosivista civile in
situazioni di estrema criticità, che Danilo Coppe porta avanti con risultati di eccellenza riconosciuta a livello interna-
zionale, ma anche di monitoraggio, studio, indagine e consulenza preziosi per la prevenzione e la salvaguardia del
territorio e la sicurezza e la incolumità delle persone”. Nell’articolo pubblicato quel giorno sulla Gazzetta di Parma
così viene descritto:

«Danilo Coppe è geominerario esplosivista, laureato in Scienze


criminologiche e della sicurezza ed esperto di blasting enginee-
ring con oltre 700 interventi di esplosivistica civile documentati.
Parmigiano, 56 anni con una carriera quasi quarantennale, fon-
datore e progettista della Siag srl di Parma (azienda italiana lea-
der nelle demolizioni con esplosivi) oltre che fondatore e presi-
dente dell’Istituto ricerche esplosivistiche, Coppe si occupa di
esplosioni controllate di torri, palazzi acquedotti, ponti, campanili,
eco-mostri, operando in situazioni delicate e decisive come
l’esplosione del ponte Morandi a Genova, ma anche portando
avanti un lavoro di ricerca e di indagini investigative, come
l’ultima perizia sugli esplosivi utilizzati per la strage di Bologna, e consulenze e attività didattiche. E’ collaboratore
dei Carabinieri del Ris di Parma e del Gis di Livorno e del Nocs di Roma, professore a contratto nel Master di Anali-
si chimiche forensi per l’Università di Parma».

Anche Segusino non è stato da meno, conferendogli lo scorso 11 gennaio il premio “Guglielmo Zancaner”. Così
Qdpnews.it, il quotidiano online dell’Alta Marca Trevigiana, ha descritto l’evento:

«Il concerto per il nuovo anno e il premio “Guglielmo Zancaner”, arrivato alla sua quinta edizione e patrocinato dal
Comune di Segusino, sono stati impreziositi quest’anno dall’esibizione del Coro di Stramare e del Coro “Voces Pla-
vis” ma, soprattutto, dalla presenza del premiato Danilo Coppe, conosciuto in televisione come “Mister Dinamite”. È
stato proprio il fondatore di Siag srl, una delle aziende che si sono occupate di abbattere quel che restava del ponte
Morandi di Genova, evento seguito dai media di tutto il mondo, a ricevere questo importante riconoscimento dalla
comunità di Segusino nella serata di sabato 11 gennaio 2020, nella chiesa parrocchiale dedicata a Santa Lucia. Il
premio “Guglielmo Zancaner” è stato istituito dal Coro di Stramare per commemorare il cinquantenario della scom-
parsa del capitano Guglielmo Zancaner, imprenditore nel settore dell’occhialeria che rappresenta l’emblema della
rinascita di Segusino dopo gli orrori delle due guerre. Questo riconoscimento vuole mettere in luce le persone che si
siano distinte nel campo del sapere, dell’imprenditoria e del sociale. Non poteva che essere Danilo Coppe il vincito-
re per l’anno appena trascorso, considerando anche il parallelismo con la rinascita di Segusino, cittadina dove ha
trascorso le sue estati in gioventù, e la speranza per la città di Genova che, pur non potendo dimenticare le vite
umane inghiottite dal mostro di acciaio del ponte Morandi, deve poter ripartire. L’esplosivista Danilo Coppe, grazie
all’intervento di implosione controllata dei piloni 10 e 11 del “ponte maledetto”, ha chiuso una delle pagine più dolo-
rose della recente storia italiana, ottenendo anche la cittadinanza onoraria di Genova. Durante la serata, per la qua-
le sono stati ringraziati anche gli “Amici del Presepio di Segusino” per il supporto all’iniziativa, sono intervenuti il vi-
cesindaco di Segusino, Stefano Verri, e don Gabriele Benvegnù, il padrone di casa. Tanta l’emozione del premiato
che ha ringraziato la comunità di Segusino che ricorda sempre con affetto, sentimento ricambiato dalle tante perso-
ne che hanno riempito la chiesa anche per ascoltare i brani proposti dai due cori diretti da Elena Filini, per il Coro di
Stramare, e da Nadia Da Pra, per il Coro “Voces Plavis”».
22 LETTERE AL TORNADO

L’automobile elettrica invisa o amata?


Io ne usufruisco da mesi
di Marcello geom. Meneghin
Premesso che il settore di nuovi tipi di automobile è in pieno fermento e non si ha ancora un’idea precisa di quali sosti-
tuiranno le attuali vetture alimentate da carburanti, l’arrivo appena iniziato di intere serie di auto elettriche rappresenta
una vera rivoluzione soprattutto nel futuro modo di viaggiare.
A fronte dei molti eclatanti vantaggi, quattro sono i fattori che marcano negativamente tale rivoluzione: la limitata auto-
nomia di percorso garantito da una carica delle batterie, il lungo tempo necessario per la loro ricarica, la durata di vita
delle batterie ed infine il costo di smaltimento delle stesse. Degli ultimi due fattori mancano notizie certe per cui non si
é in grado in questo momento di trarre giudizi validi.
Da rilevare alcune caratteristiche del sistema elettrico che si scostano molto da quello delle auto di altro tipo. Innanzi-
tutto la diminuzione di autonomia che si verifica alle temperatura basse soprattutto invernali di cui si deve tener presen-
te nella programmazione dei viaggi ed in secondo luogo che la macchina elettrica varia i consumi in funzione della ve-
locità di andatura. Quest’ultimo fattore é dovuto al fatto che, non essendo presenti né il cambio marce né la frizione, il
motore elettrico é sempre in trazione diretta con le ruote e quindi a qualunque numero di giri del motore corrisponde
sempre la medesima percorrenza della vettura sia quando esso funziona a basso oppure ad alto numero di giri per se-
condo. Quello che cambia nei due casi è l’assorbimento di energia elettrica poiché alle basse velocità é bassa anche
l’energia necessaria per spingere la vettura mentre essa cresce di molto quando la vettura è velocissima. Un esempio
potrà chiarire meglio il fenomeno. Se al ritorno a casa ci si trova ad avere la carica della batteria insufficiente, conviene
mantenere velocità molto basse in quanto il motore, a parità di percorso, consuma molto meno e quindi, sia pur impie-
gando molto più tempo, si può magari arrivare a casa o alla prossima colonnina di rifornimento.
Un altro consumo supplementare da ricordare è quello degli impianto di riscaldamento invernale e di raffrescamento
estivo ma con una condizione del tutto particolare. Il parco accumulatori è situato subito al di sotto del pavimento
dell’abitacolo e quindi risente della sua temperatura. E’ dimostrato che la temperatura ambiente dell’abitacolo dovrebbe
essere sempre attorno ai 20 gradi in quanto la batteria soffre per temperature dell’abitacolo che siano al di sotto dei –
5° o sopra ai + 30°.
Quello che deriva sulla base di dati di fatto, è un modo di viaggiare completamente diverso dall’usuale. Innanzitutto ri-
sulta indispensabile possedere una buona pratica dei sistemi digitali senza la quale è assolutamente impossibile un
uso razionale delle automobili elettriche tenendo presente che esse sono in continuazione collegate con l’ufficio della
casa produttrice che ne effettua il controllo di funzionamento, richiedendone preventivamente l’autorizzazione al pro-
prietario della vettura. In secondo luogo sussistono diverse necessità di utilizzo del digitale per i collegamenti con le co-
lonnine pubbliche di ricarica, per controllare a distanza la vettura è per altri interventi via internet e di non semplice
conduzione. Questo uno dei motivi che frenano la diffusione del nuovo mezzo in Italia dove la percentuale di coloro che
usano razionalmente il computer è bassissima. In terzo o luogo ogni viaggio deve essere programmato in precedenza
prevedendo di utilizzare le soste necessarie per le ricariche. Anche il sistema di guida deve cambiare dovendo sceglie-
re quelle modalità che offrono, a parità di risultati, un minor consumo di energia elettrica tenuto ben presente che le
segnalazioni riguardo la percorribilità reale per kwh, sia istantanea che media, appaiono chiaramente segnalate come
percorribilità totale residua ed al tempo stesso con l’ammontare del consumo elettrico istante per istante.
Risulta importante preferire al pedale del freno, da usare solo in casi eccezionali, la frenatura ottenuta rilasciando pro-
gressivamente l’acceleratore, il che permette di rallentare la vettura secondo le necessità del momento fino a fermarla
del tutto ma dando modo al motore reversibile di produrre energia elettrica. Si tratta di una caratteristica fondamentale:
il motore, per questo chiamato reversibile, ha la facoltà precipua di emettere energia meccanica, atta al moto della vet-
tura, tutte le volte che vi viene immessa energia elettrica ed invece, quando riceve dall’esterno energia meccanica, e
nel caso specifico quella derivata dal rallentamento della vettura attuato volontariamente dal guidatore rilasciando il
pedale dell’acceleratore, il motore diventa dinamo e produce energia elettrica che, segnalato il fatto negli strumenti di
bordo, viene accumulata nelle batterie aumentandone la carica.
Saranno anche da mantenere al più a lungo possibile le modalità di guida meno dispendiose come, ad esempio,
l’assicurare per la maggior durata la velocità costante preimpostata e con guida automatica che provveda da sola ad
orientare sempre la vettura sulla mezzeria delle righe stradali bianche ed allo stesso tempo ad una distanza prefissata
a piacere e costante rispetto alla vettura che precede.
Per quanto riguarda le ricariche intermedie di cui si è fatto cenno sono da rilevare alcune particolarità. Risulta evidente
la convenienza ad utilizzare al massimo le colonnine che sono tuttora a costo zero ma che spesso si trovano lontane
ma non lontanissime rispetto al tracciato del viaggio oppure rispetto al luogo di lavoro. Ciò può ragionevolmente aver
luogo conducendo spesso la vettura alla colonnina di ricarica più vicina e lasciandovela collegata fatta salva la possibi-
lità di percorre con altro mezzo il citato tratto di strada relativamente breve. Da una mia esperienza un mezzo che a tut-
ta prima risulta banale ma che invece è utilissimo è un monopattino di buona qualità che ripiegato può essere sempre
presente nel bagagliaio per consentire la percorrenza dei brevi tratti di strada mentre uno zainetto a spalla del guidato-
re permette il trasporto di cartelle od altri piccoli attrezzi di lavoro durante l’uso del monopattino. Da rilevare come la
vettura, durante tutto il tempo di ricarica, è stabilmente collegata alla colonnina tramite un robusto cavo e solo determi-
nati comandi si riesce a liberarla.
Un altro elemento da considerare é la possibilità di sfruttare tempi relativamente brevi di ricarica parziale (ad esempio
un paio d’ore) allo scopo di soddisfare necessità personali come il consumare colazioni, attuare scopi turistici, visitare
musei o biblioteche, eseguire lavori al computer ecc. ecc.
Risulta infine fondamentale la modalità usuale di ricarica della vettura che deve basarsi sulla installazione presso il
proprio garage di adeguata presa di corrente la quale consente di superare tutte le particolarità di rifornimento parziale
effettuato durante il viaggio per sostituirlo con una sistematica ricarica notturna tramite il normale impianto elettrico di
casa che permette di partire ogni mattina con la piena ricarica delle batterie offrendo una autonomia giornaliera di circa
300 Km senza ricorrere alle ricariche occasionali di cui si è detto.
23 LETTERE AL TORNADO

Tra le varie possibilità di ricarica, quella di cui si legge soltanto qualche accenno, è il rifornimento effettuata da un im-
pianto elettrico di una qualunque casa di abitazione che sarebbe di grande utilità in quanto renderebbe possibile rifor-
nirsi durante i viaggi con sosta da parenti, amici, o zone di lavoro usando l’apposito cavo in dotazione della vettura elet-
trica. Si tratta però di una modalità da usare con la massima cautela in quanto i normali impianti elettrici casalinghi non
sono dimensionati per assorbimenti elettrici eccezionalmente intensi come sono quelli in argomento e l’eventuale col-
legamento potrebbe dar luogo agli inconvenienti più disparati, prima di tutto all’intervento dei sistemi di sicurezza che
possono interrompere il rifornimento di tutta l’abitazione ed il secondo e più grave problema, potrebbe consistere nel
surriscaldamento dei cavi sottoposti ad un carico che eccede la norma con danni gravi per l’impianto casalingo.
Quanto sopra dà un’idea delle problematiche da risolvere ed anche delle modalità particolari che devono essere adot-
tate per risultare vincenti nella scelta della vettura elettrica.
A conclusione della nota mi sento di affermare che in ogni caso le auto del futuro saranno del tipo interamente elettrico.
Le alternative che risultano allo studio ed anche tutte le altre futuribili alla fin fine si baseranno su una meccanica inte-
ramente alimentata da energia elettrica in quanto qualsiasi nuova forma energetica finirà per servire soltanto a produr-
re a sua volta quella energia elettrica di cui ho parlato.
Un esempio. Sono già costruite prototipi di vetture ad idrogeno, ma è chiaro che l’idrogeno non è in grado di azionare
direttamente le ruote e gli altri dispositivi meccanici ma lo dovrà fare tramite l’energia elettrica che esso saprà produrre.
Quindi il futuro dell’auto, a mio avviso, sarà sicuramente quello delle auto elettriche fatte salve le modalità per poter di-
sporre bordo dell’energia elettrica tramite la diversificazione di questo settore con batterie di tutt’altro tipo, con produ-
zione della necessaria energia elettrica tramite idrogeno, tramite piccole celle nucleari di cui si siano definite nuove
modalità che escludano le scorie ed emissione di radiazioni pericolose oppure con nuovi ritrovati aventi la stessa fun-
zione di produrre a bordo l’energia elettrica.
Alla fine le cose diventeranno sempre più lineari e normali fino ad arrivare alla massima semplicità e sicurezza. Un
esempio potrà essere quello della trasmissione aerea diretta alla vettura in corsa della necessaria corrente elettrica
tramite speciali cavi interrati lungo le strade nel qual caso le batterie presenti in vettura limitano il loro intervento alla
percorrenza di brevi tratti necessari per arrivare alle strade principali munite di cavi sotterranei.
Un’altra osservazione molto importante e che riguarda il futuro dell’automobile elettrica é quella del suo elevatissimo
ed inadeguato costo di acquisto dovuto essenzialmente a due motivazioni: manca ancora la costruzione in grandi serie
in quanto tale vettura ha pochissimi compratori ed in secondo luogo l’altissimo costo degli accumulatori.
Se si fa il raffronto con le automobili tradizionali vi si riscontra un vero abisso che riguarda sia le catene di montaggio
che sfornano ogni giorno un numero spropositato di vetture con motore a scoppio, il che consente di ridurne enorme-
mente il costo. Se poi osserviamo la costituzione dei due diversificati mezzi restiamo sbalorditi dalle eclatanti differen-
ziazioni. Quella tradizionale, ai nostri giorni, può veramente essere considerata una vettura trogloditica ed assoluta-
mente obsoleta essendo formata da un enorme ammasso di elementi complicatissimi e costosissimi. Ne elenco alcuni.
Il cambio delle marce completo di sincronizzazione degli ingranaggi, la frizione, il sistema complicatissimo di lubrifica-
zione, quello di raffreddamento ad acqua con radiatore e ventola automatica , la
serie di cilindri e di pistoni con fasce elastiche e bielle con collo d’oca, il sistema
di vaporizzazione ed immissione a pressione del carburante nelle camere di
scoppio, il controllo dei fumi dallo scappamento con ricupero dell’energia resi-
dua ecc. ecc. Tutti elementi che non esistono affatto nell’auto elettrica e se esi-
stono sono di una semplicità estrema. Questa caratteristica, unitamente al si-
stema costruttivo in grandissima serie, porterà a diminuzioni abissale dei costi di
acquisto della vettura elettrica. Il vero problema che sussiste è soltanto quello
delle batterie, ma non ho dubbi che, vista la loro importanza anche economica,
sarà prestissimo superato con nuovi sistemi rivoluzionari di alimentazione elet-
trica della vettura in movimento di cui ho già parlato.
Esempio, nell’immagine qui a lato, di motore a scoppio. Da notare la complessi-
tà delle mille strutture che lo compongono
La conclusione mi sembra chiara. La vettura del futuro sarà senz’altro quella
elettrica costruita sulla base delle esperienze che si stanno espletando tuttora.
Questa nota non può che terminare con la descrizione dei vantaggi che si ottengono dalla scelta innovativa della vettu-
ra elettrica. Innanzitutto risalta il contributo che viene dato al miglioramento dell’inquinamento ambientale iniziando a
sostituire le inquinanti vetture con quelle ad emissione zero.
Gli altri notevoli vantaggi riguardano i seguenti fattori:
 l’incentivo di 6.000 euro che viene concesso dallo Stato a chi acquista una vettura ad emissione zero inquinanti,
cui va aggiunto l’ulteriore incentivo dato dalla Regione veneto pari a 3.500 euro. In pratica viene concesso a fon-
do perduto circa un terzo della spesa di acquisto della vettura.
 i minori costi di esercizio di un mezzo senza molti dei componenti meccanici già enumerati e sempre presenti
nelle vetture tradizionali. Come già detto la meccanica diventa estremamente semplice, tanto da prevedere la
quasi totale assenza di guasti meccanici da cui deriva una sicura diminuzione della spesa di esercizio.
 viene totalmente eliminato l’impiego di lubrificanti e del carburante, sostituito con l’energia elettrica la quale con-
sente un minor costo di spesa pari a circa il 60% cui va aggiunta la possibilità di poter caricare le batterie su co-
lonnine a costo zero tuttora esistenti in molte città italiane. Una valida motivazione del minor costo rispetto alle
altre auto è dovuto al basso rendimento dei motori a scoppio rispetto a quello dei motori elettrici. Mediamente i
motori a scoppio hanno un rendimento del 30-40% contro un 80-90% di quelli elettrici: moltissima energia va
perduta essendo trasformata in calore che occorre dissipare con apposito circuito di raffreddamento ad acqua
oppure scaricata in atmosfera sotto forma di materiale gassoso altamente inquinante nel mentre sussistono forti
perdite per attrito delle moltissime parti meccaniche in movimento.
 molto utile la presenza di una apposita spina elettrica nel garage personale e direttamente collegata tramite cavo
con il contatore Enel per dar modo, al momento del ritorno a casa, di alimentare l’automobile onde poterla trova-
re al massimo della carica batteria nella mattinata successiva.
 per i primi tre anni dall’acquisto non si paga il bollo della vettura.
 esiste in molte città la possibilità di parcheggiare la macchina elettrica gratuitamente sulle aree comunali.
24 LETTERE AL TORNADO

 l’automobile elettrica può circolare anche durante i periodi di sospensione del transito causato dall’inquinamento
atmosferico.
 si può accedere in molte zone ZTL delle città che sono vietate agli altri veicoli.
 l’auto elettrica è dotata di una strumentazione automatica eccezionale.
 Nei tratti di decelerazione e nelle discese il motore reversibile ricupera energia trasformandola in elettrica di rica-
rica batteria. Il ricupero viene segnalato dalla strumentazione di dotazione
 Una caratteristica importante è la grande ed utilissima rapidità di accelerazione dovuta alla grandissima potenza
di cui dispone il motore elettrico anche quando opera a basso numero di giri. La vettura elettrica in accelerazione,
risulta più efficace di vetture tradizionali aventi motori di elevatissima potenza.
 Nessun consumo durante le soste obbligatorie ai semafori oppure durante gli ingorghi
 Si evidenzia infine il notevole miglior comfort dei viaggiatori delle auto
elettriche per la totale assenza di rumori e di vibrazioni: in poche paro-
le viaggiare con un’auto elettrica, confrontata con l’auto tradizionale, è
simile ad un viaggio fatto con un aliante, confrontato con quello di un
aereo ad elica.
Un esempio dei permessi concessi al proprietario di un’auto elettrica e che
riguardano: la possibilità di accedere alle zone ZTC, di parcheggiare gratis
nelle aree comunali, di usufruire gratis delle ricariche da colonnine comunali
Termino con un dato reale. L’automobile elettrica in cui sono ospitato quasi
tutti i giorni ha sei mesi di vita. Oltre a non aver mai denunciato inconvenienti
di sorta, essa ha percorso esattamente 10.000 (diecimila Km) senza che sia
mai stato speso un solo euro per l’acquisto dell’energia avendo potuto sem-
pre usufruire di colonnine a fornitura gratuita.
NB. Altre curiosità sull’uso dell’automobile elettrica possono essere lette nell’articolo “La mia automobile elettrica idea-
le” cliccando: http://www.altratecnica.it/la-mia-automobile-elettrica-ideale/
Qui a fianco: una parte del cruscotto. Sono evidenziati: il percorso
complessivo pari a 10.000 tutti con energia gratuita, la carica bat-
teria residua 87% e la percorrenza disponibile di 223 Km.
Le barrette verticali bianche indicano i km per ogni Kilovattora
consumato media ogni 5 minuti.
I consumi variano da 4 a 8 Km per KWh a seconda delle modalità
di guida.
L’indicatore B indica (quando la vettura è in corsa) il consumo
istantaneo in Kilovattora oppure la ricarica automatica della batte-
ria durante i rallentamenti o le discese.

ASTERISCO

Piante Grasse
di Isidoro Minute
Queste piante, quali si vedono nella foto, le chiamano pian-
te grasse e fioriscono da Natale a Pasqua.

La prima che si vede ha 50 anni circa.

Quando morì mia madre, 40 anni fa, era rimasta nella casa
vecchia ed era già bella grande ed anche quell’anno, a Na-
tale, aveva fatto i fiori.

Allora abbiamo pensato di accudirla noi, io e mia moglie, e


l’abbiamo portata in garage, dove si trova tutt’ora, e dai rami
di questa ne abbiamo ricavato tante altre.

Il problema è trasportarla, all’interno d’inverno e fuori


d’estate, perché pesa più di un quintale, ma con il carrettino
e l’aiuto di qualche vicino si può fare,,,
25 COME ERAVAMO

La croce sul Monte Madal – Alano di Piave

1995: i 20 anni
della costruzione
di Alessandro Bagatella
Le foto che qui propongo sono state scattate dal
sottoscritto sul Monte Madal il 22 settembre 1995,
25 anni fa, in occasione della messa celebrata ai
piedi della croce per commemorare i 20 anni della
sua costruzione.
Con queste foto voglio ricordare la figura del
grande prete alanese don Sebastiano, che
all’epoca aveva 74 anni, e quanti, immortalati nella
foto, sono già andati avanti.
“Bei ani.. Erion tuti pi doveni e no ne fea paura
gnent!”

CRONACA

Per Elena
Scariot
novanta
inverni!
Lo scorso dicembre Elena
Scariot ha raggiunto il
traguardo dei 90 anni.
Onorata dalla famiglia e rallegrata
dai nipoti e pronipoti Elena Scariot, di
Quero, ha trascorso una giornata
gioviale tra brindisi e auguri di
raggiungere altri traguardi.

Ci si chiede se sarà stata la vita di


campagna, vissuta nella sua
giovinezza, ad averla resa così
gagliarda ?!?
26

CRONACA

Ida Mazzocco, centenaria di Carpen


Lo scorso 2 gennaio ha compiuto 100 anni la nostra concittadina Mazzocco Ida, del Carpen
Nata nel 1920, dopo qualche anno in Francia con il padre migrante e la fami-
glia, è rientrata con la madre al Carpen e ha frequentato le scuole elementari
a Santa Maria. Poi le vicende della vita le hanno dato la possibilità di trovare
lavoro presso famiglie benestanti, prima a Genova, poi a Busto Arsizio, con al-
tre amiche dei paesi vicini, come era usanza in quegli anni. Allo scoppio della
guerra rientrò al Carpen , in famiglia, e diede come molte altre giovani una
mano ad aiutare le famiglie che avevano i loro ragazzi al fronte, andando per
tabacco in Val Brenta e per sale a Venezia. Alla fine della guerra, nel 1946, ri-
trovò il fidanzato Vittore, rientrato dalla prigionia in Russia, che aveva cono-
sciuto a San Pellegrino Terme, dove andava in villeggiatura con la famiglia dei
suoi datori di lavoro, e si sposarono. Per tutta la sua vita, fino a 96 anni, è tor-
nata al Carpen, sempre, ogni estate, con i figli e il marito prima, con i nipoti e i
pronipoti dopo. Attaccatissima alla sua terra, alle sue tradizioni e alla sua gen-
te, ha donato agli Amici del Carpen il terreno dove sorge oggi la sede. Da al-
cuni anni, per ragioni di salute, anche se è ancora lucida e indipendente, pas-
sa le sue stagioni a San Pellegrino, accudita dai figli Giovanni, Flavio e Raf-
faella, dove la vanno spesso a trovare i 5 nipoti e i 5 pronipoti. Manda un salu-
to affettuoso e di cuore a tutti gli amici e i conoscenti del Carpen e di Quero, e
a quanti la ricordano. (Flavio Galizzi)
27 ATTUALITÀ
28 ATTUALITÀ

COME ERAVAMO

1997:
festa con l’Auser
di Alessandro Bagatella
Questa foto è stata scattata dal sottoscritto 23 anni fa, in
Casa di Riposo di Quero, in occasione della tradizionale
visita di Babbo Natale.
Si riconoscono, da sinistra: Maria Beda, oggi ospite della
casa, Luigi Mondin, fondatore dell’Auser, Devid Dal Zotto,
ora medico, che suonava la fisarmonica e Guerrino
Bazzacco.
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