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Stefano DAuria
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Pag. 2
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Prima Edizione, Novembre 2011
Pag. 3
Editoriale
Liliana Montereale
Pag. 4
Pag. 5
INDICE
Capitolo I (pag. 7)
I Fatti
Capitolo II (pag. 9)
Linizio delle indagini, le ipotesi sulle causa e il Mig libico
Capitolo III (pag. 11)
Lo scenario politico interno e internazionale
Capitolo IV (pag. 13)
La ripresa delle indagini e il recupero dei resti dellI-TIGI
Capitolo V (pag. 14)
Ulteriori elementi e colpi di scena
Capitolo VI (pag. 16)
Linchiesta Priore
Capitolo VII (pag. 20)
1. I processi sulla strage di Ustica
Capitolo VII (pag. 23)
2. Il processo civile allo Stato
Capitolo VIII (pag. 24)
Conclusioni
Pag. 6
USTICA
Una luce al termine del tunnel
Avv. Stefano DAuria
La sera del 27 giugno 1980, un aereo Douglas Dc-9 immatricolato I-TIGI della
compagnia italiana Itavia in volo da Bologna a Palermo esplode nei cieli a nord
dellisola di Ustica. Non ci sono superstiti, le vittime sono 81, 77 passeggeri1 e 4
uomini di equipaggio. La tragedia diviene da subito nota come la strage di Ustica
andando ad occupare un posto di rilievo tra i c.d. misteri italiani; anzi tra questi
giunge ad occupare un posto donore per essere quello pi intricato, per le implicazioni
internazionali alla quali d origine negli anni a seguire e per il fatto che, dopo oltre
trentanni di inchieste, sono tanti gli aspetti che non sono stati ancora chiariti.
1. I fatti
Il Dc-9 Itavia decolla alle 20:08 dallaeroporto Marconi di Bologna due ore
dopo il previsto in quanto ha accumulato ritardi nei voli precedenti e si immette
sullaerovia Ambra 142 larga circa 20 chilometri, che porta sino a Palermo. In
questa fase, il volo Itavia IH 870 viene seguito dal radar di Ciampino, nei pressi
di Roma, il quale manda allaereo un impulso elettromagnetico che viene riflesso,
torna allorigine e compare sullo schermo del radar stesso sotto forma di un puntino
luminoso detto plot3. Il radar invia anche un altro segnale che viene ricevuto da uno
strumento posto sullaereo il transponder e che, a sua volta, ritorna alloperatore
a terra comunicando la quota dellaereo e un numero in codice identificativo di
1
Tra questi 11 bambini e 2 neonati.
2
Laerovia (in inglese airway) un corridoio aereo posizionato allinterno di unarea di controllo o comunque facente
parte di essa, identificato da rilevamenti forniti da apposite radioassistenze che permettono agli aeromobili di volare secondo le
regole del volo strumentale lungo percorsi predefiniti e controllati.
3
Il segnale parte da terra, arriva allaereo, e torna a terra in un lasso di tempo pari a 6 secondi. Pertanto, sul monitor
delloperatore radar di Ciampino appare un puntino ogni 6 secondi che indica con precisione la rotta che sta seguendo il velivolo.
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post-Yalta ha ancora nellItalia il centro geografico e politico della strategia dei blocchi
in Europa. Il ruolo dellItalia altrettanto importante nellarea mediterranea dove,
ai tempi della strage di Ustica, la tensione internazionale giunge a livelli altissimi
sino a degenerare, in alcuni casi, in veri e propri conflitti armati. La Libia di Gheddafi
in questo clima di tensione ha un ruolo primario perch, consapevole del possesso
di immense ricchezze petrolifere, inizia ad avere ambizioni egemoniche nellarea
mediterranea e nellAfrica settentrionale tanto da scontrarsi con potenze di primo
piano che conservano forti interessi per quei territori: tra queste, in primis, ci sono la
Francia e gli Stati Uniti. Proprio nel 1980, in Ciad, esplode una vera e propria guerra
civile tra la fazione filofrancese e quella filolibica che si contendono il Tibesti e la
striscia di Aouzou con pietre e sabbia in superficie ma ricchissima di uranio e petrolio
nel sottosuolo18. Il fronte caldo non limitato al Ciad, le ambizioni di Gheddafi
sono rivolte anche agli abitanti dellisola di Runion protettorato francese - affinch
costituissero un movimento di liberazione; non solo, ma i libici danno sostegno anche
ai dissidenti tunisini per rovesciare il governo di Habib Bourguiba che gode del pieno
appoggio della Francia.
In sostanza, quel 1980 non pu essere considerato un anno tranquillo. Nel
Mediterraneo, lattore principale un dittatore che persegue una politica palesemente
imperialista, al quale non manca lappoggio dellItalia che, in quel periodo, non
nasconde le sue tendenze filoarabe19, guadagnandosi la diffidenza di tante nazioni
che, in quella zona, hanno da sempre interessi economici e politici20.
18
Sul Ciad cera una rivalit tra lItalia e la Francia che durava dagli anni Trenta quando la Libia era una colonia italiana
e il Ciad stesso un possedimento francese. Entrambi le nazioni europee ritenevano, quindi, di avere diritti sul Tibesti e sulla
striscia di Aouzou, considerati dagli italiani una propaggine meridionale della colonia libica. Sulla base di queste premesse, nel
1980, i francesi avevano inviano in Ciad forze militari ingenti e i libici avvertendo la necessit di avere unaeronautica ben dotata e ben addestrata chiedevano aiuto agli italiani. LItalia ufficialmente non prese parte alle operazioni militari in Ciad ma
non si pu escludere che alcuni piloti militari italiani in congedo parteciparono a titolo individuale alle operazioni belliche.
Peraltro, gli italiani comunicarono ai piloti libici i buchi radar della nostra difesa aerea, non battuti dalla NATO, affinch
questi potessero recarsi nelle officine jugoslave e veneziane per le riparazioni dei propri velivoli.
19
Quando nel 1969 Gheddafi and al potere cacciando la monarchia filoinglese di re Idris, trov nellItalia un notevole
sostegno. In particolare, stato il leader della Democrazia Cristiana Aldo Moro il pi forte propugnatore della politica filoaraba e terzomondista, basata sulla visione politica di Giorgio La Pira.
20
Fasanella G. Priore R., Intrigo internazionale Perch la guerra in Italia. Le verit che non si sono mai potute dire,
Chiarelettere Editore, Milano, 2010, pp. 158-177.
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hanno un comune denominatore: la certezza che la sera del 27 giugno 1980, tra lisola
di Ponza e quella di Ustica, nelle immediate vicinanze dellI-TIGI, volavano altri
aerei, probabilmente americani30.
6. Linchiesta Priore
Nel marzo 1989, il collegio dei periti della commissione Blasi termina i lavori e
consegna al giudice istruttore Bucarelli una relazione dalla quale emerge che la caduta
dellI-TIGI da imputarsi ad un missile aria-aria lanciato da un caccia militare non
identificato ed esploso in prossimit della zona anteriore dellaereo; lanno successivo
due dei cinque periti del collegio si dissociano e abbracciano la tesi della bomba
esplosa a bordo31. Il Dr. Bucarelli, il 17 luglio 1990, a seguito di polemiche con
lallora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio On. Giuliano Amato riguardo la
mancata acquisizioni di prove importanti32, abbandona linchiesta sul caso Ustica.
Il 23 luglio 1990, linchiesta sui fatti de quibus passa nelle mani del giudice
Rosario Priore. Emergono da subito altri elementi interessanti. La sera del disastro,
le varie fasi del volo dellI-TIGI non sono state seguite esclusivamente dai radar di
Ciampino, Licola e Marsala ma anche da quelli di Poggio Ballone a Grosseto, di
Poggio Renatico a Ferrara, di Potenza Picena, di Siracusa, di Martina Franca nei
pressi di Taranto, ecc.33. Nelle registrazioni del radar dei Poggio Ballone si vedono
due aerei supersonici probabilmente libici che volavano in direzione Sud-Nord
30
La presenza di altri aerei nelle vicinanze del Dc-9 Itavia stata per tanto tempo negata, in particolar modo dallA.M.I..
31
Gi nella primavera del 1985, gli esperti della commissione Blasi avevano proceduto nella simulazione del volo del
Dc-9 avvicinato da un caccia militare e - dalle risultanze emerse dalle apparecchiature radar - avevano concluso che la sera del
27 giugno 1980 era probabile la presenza di una caccia nelle vicinanze dellI-TIGI Itavia.
32
LOn. Amato, nel corso di unaudizione alla Commissione Stragi, ha accusato il Dr. Bucarelli di avergli mostrato alcune fotografie del relitto - scattate dagli americani prima del recupero dello stesso ma di non averle acquisite come prova. Il
magistrato ha negato di possedere tali foto e ha querelato il sottosegretario.
33
C anche il radar dellaeroporto di Roma-Fiumicino che ha registrato il volo del Dc-9 Itavia del 27 giugno 1980 dalle
ore 20:58 alle 21:02. Anche Civilavia e Centro Bolognese si occupavano di registrare tutti i voli nazionali ed internazionali civili, commerciali e militari per poi procedere alla stampa e alla fatturazione dei costi di ogni passaggio aereo a ciascuna
compagnia o societ: i nastri con le registrazioni dei voli , decrittati e stampati, sono stati acquisiti dagli organi inquirenti. Nel
momento in cui avvenuto il disastro de quo, un aereo radar statunitense Awacs uno degli unici due presenti in Europa nel
1980 orbitava nellarea Nord di Grosseto; dotato dellavanzatissimo radar 3D Westinghouse AN/APY-1 era nelle condizioni
di monitorare tutto il traffico per un raggio di Km. 500. Nellaprile 1993, il generale Salimov dei servizi segreti russi dichiara
di aver seguito gli avvenimenti di Ustica da un radar russo basato in Libia che, attraverso lausilio di un satellite, era in grado di
monitorare tutta larea meridionale del Mar Tirreno; Salimov ha chiaramente sostenuto di aver visto un missile U.S.A. colpire
per errore il Dc-9 Itavia.
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sulla rotta del Dc-9 Itavia; e si vedono anche due caccia probabilmente di nazionalit
francese che, provenienti dalla Corsica, sono giunti in loco alcuni minuti dopo
labbattimento dellaereo civile italiano34. Ma i registri di Poggio Ballone spariscono
e non ne rimane pi traccia35. A Poggio Renatico non hanno visto nulla ma la cosa
pi singolare che, dal loro registro, tenuto perfettamente in ordine, manca la pagina
del 27 giugno 198036. A Potenza Picena e a Martina Franca non hanno visto nulla. Il
radar di Siracusa era spento ma non avrebbe dovuto esserlo perch avrebbe dovuto
coprire quello di Marsala, impegnato nellesercitazione; il Dr. Priore si chiede, per,
se era davvero spento il radar di Siracusa o se lesercitazione non vi mai stata37. La
sera di quel 27 giugno, ancorata nel golfo di Napoli, c anche la portaerei americana
Saratoga ma, interpellato lammiraglio Flatley al comando della stessa, risponde che
i radar erano spenti perch in manutenzione38.
Emerge unaltra novit. La sera del disastro, alla 20:20, dalla base di Grosseto,
sono decollati due caccia F-104 del IV Stormo dellAeronautica militare italiana.
Uno monoposto con ai comandi un allievo e laltro biposto con due istruttori i
comandanti Mario Naldini e Ivo Nutarelli a bordo. Alle 20:24, questultimo
molto vicino al Dc-9 Itavia e lancia un segnale di allarme generale alla Difesa Aerea
(c.d. codice 73)39; dopo sette minuti, il segnale viene nuovamente inviato40. Le
ragioni di quel SOS non sono mai state chiarite; nellimmediato, nulla stato chiesto
ai due piloti-istruttori e, successivamente, non stato pi possibile farlo perch nel
frattempo erano deceduti41. I due F-104 non sono gli unici aerei in volo quella sera
nelle vicinanze dellisola di Ustica; ci sono degli aerei francesi decollati dalle basi in
Corsica42. Ce ne sono altri quattro che si sono alzati in volo da Grosseto tra le 20:18
e le 20:45; c un aereo statunitense partito dalla base di Sigonella e un sofisticato
34
Purgatori A., DC-9 Itavia, i misteri di Grosseto, da Il Corriere della Sera del 3 marzo 1992.
35
Purgatori A., Sparite le registrazioni, da Il Corriere della Sera del 3 marzo 1992, p. 14.
36
37
Secondo il parere del giudice Priore sarebbe stata tagliata da una lametta.
Lucarelli C., La strage di Ustica, in Nuovi misteri dItalia. I casi di Blu Notte, Einaudi, Torino, 2005, p. 63.
38
Successivamente, lammiraglio sostiene che uno dei radar era in funzione ed aveva notato un notevole traffico aereo
nellarea meridionale di Napoli; i registri radar della Saratoga sono comunque andati persi.
39
Nel gergo aeronautico si dice squoccare elettronicamente il codice di emergenza.
40
Il segnale di allarme codice 73 viene ricevuto e registrato dal centro di Poggio Ballone. Ci significa che i comandanti Naldini e Nutarelli hanno segnalato un problema di sicurezza aerea e i controllori a terra hanno ottenuto conferma della
situazione di pericolo. LA.M.I. e la NATO non hanno mai chiarito le ragioni di quellallarme.
41
Successivamente, verranno chiarite le circostanze nelle quali i due esperti piloti Mario Naldini e Ivo Nutarelli hanno perso la vita.
42
Tale circostanza confermata dal Gen. Bozzo collaboratore del Gen. Dalla Chiesa che, la sera del 27 giugno 1980, si
trova in vacanza in Corsica con suo fratello e racconta di aver visto molti aerei francesi alzarsi in volo e dirigersi verso il mare.
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aereo radar Awaks che vola tra le Marche e la Toscana. Contrariamente a quanto ha
sempre sostenuto lA.M.I., la sera del disastro de quo lI-TIGI non era lunico aereo
in volo sul cielo di Ustica43.
Il Dr. Priore si trova alle prese con varie perizie e controperizie le quali approdano
spesso a risultati tra loro discordanti; il magistrato ne dispone unaltra affidandola
a due esperti - Held e Casarosa i quali pervengono ad unaltra ipotesi, quella
dellinterferenza aerodinamica o near collision44 sino ad allora passata in secondo
piano. Un aereo contiguo al Dc-9 avrebbe prodotto una perturbazione nellarea
circostante del velivolo Itavia talmente intensa e violenta da produrre il distacco
dellala sinistra e conseguentemente il collasso dellaereo. A favore di questa tesi c
il ritrovamento di un pezzo dellala a ben 10 chilometri dal relitto.
Ma non ci sono solo le tante perizie e lingresso di una nuova ipotesi in grado di
spiegare la caduta del Dc-9, ci sono anche le c.d. morti sospette. Non sono poche,
infatti, le persone che hanno avuto a che fare col caso Ustica e allimprovviso
sono decedute. Sul punto il giudice Priore stato chiaro . La maggior parte dei
decessi che molti hanno definito sospetti, di sospetto non hanno alcunch. Nei casi
che restano si dovr approfondire giacch appare sufficientemente certo che coloro
che sono morti erano a conoscenza di qualcosa che non stato mai ufficialmente
rivelato e da questo peso sono rimasti schiacciati. 45. In particolare, sono due
quelle che destano maggiori perplessit. Il 31 marzo 1987, il maresciallo Mario
Alberto Dettori viene trovato impiccato - a un albero in una campagna nei pressi di
Grosseto in un modo che la Polizia Scientifica ha definito innaturale; la sera del
disastro era in servizio presso il centro radar di Poggio Ballone e al ritorno a casa
aveva confidato alla moglie Sono molto scosso qui successo un casino qui
vanno tutti in galera!46. Anche il maresciallo Franco Parisi viene trovato impiccato
a un albero il 21 dicembre 1995; pochi giorni dopo avrebbe dovuto presentarsi avanti
il giudice Priore per essere interrogato47. Tante altre sono per le morti sospette:
43
LA.M.I. ha sostenuto e continua a sostenere che, la sera del 27 giugno 1980, non cera alcuna attivit aerea nel raggio di
50 miglia dal punto in cui caduto lI-TIGI.
44
Quasi collisione.
45
Sentenza-ordinanza Priore (1999), capo 4, p. 4674.
46
Il maresciallo Dettori aveva parlato anche con la cognata dicendole: eravamo stati a un passo dalla guerra. Non solo,
ma qualche mese prima di morire, era molto preoccupato e rovistava continuamente la casa alla ricerca di microspie. Il Dr.
Priore, sul punto, ha concluso che sui singoli fatti come sulla loro concatenazione non si raggiunge per il grado della prova.
47
Il maresciallo Parisi prestava servizio presso il radar di Taranto la mattina del 18 luglio 1980, giorno in cui sarebbe
caduto il Mig libico sulla Sila. Le circostanze nelle quali morto non sono mai state chiarite sino in fondo: non si riuscito a
stabilire se si trattato di un suicidio o di un omicidio.
Pag. 18
quelle dei piloti delle Frecce Tricolori Mario Naldini e Ivo Nutarelli avvenuta il
28 agosto 1988 - durante unesibizione alla base NATO di Ramstein in Germania48.
Quella del colonnello Pierangelo Tedoldi, deceduto a causa di un incidente stradale
il 3 agosto 1980; quella del capitano Maurizio Gari colpito da un infarto il 9 maggio
198149; quella del sindaco di Grosseto Finetti, deceduto in un incidente stradale il 23
gennaio 198350; quella del maresciallo Ugo Zammarelli, in servizio presso il SIOS51
di Cagliari, deceduto il 12 agosto 1988 in un incidente stradale; quella del consulente
informatico Michele Landi, trovato impiccato il 19 marzo 2002 nel salotto di casa
sua a Guidonia (Roma)52. Ci sono poi le morti del maresciallo Antonio Muzio, del
maresciallo Antonio Pagliara, del generale Roberto Boemio e del maggiore medico
Gian Paolo Totaro53. Infine, quella del tenente colonnello Sandro Marcucci, deceduto
il 2 febbraio 1992 in un incidente aereo avvenuto a Campo Cecina vicino Carrara,
sul quale la Procura di Massa ha riaperto le indagini nel febbraio 2013; sembrerebbe
plausibile, infatti, che il velivolo sul quale viaggiavano il Marcucci e il Lorenzini sia
precipitato a causa dellesplosione di un ordigno al fosforo collocato nel cruscotto
dellaereo54.
Il 31 agosto 1999, linchiesta del giudice Priore si conclude con una sentenzaordinanza emessa nei confronti di ignoti, un documento di dimensioni notevoli55, la
quale basandosi su anni di indagini, su un massiccio impiego di uomini e mezzi,
48
Naldini e Nutarelli, la sera del disastro, erano a bordo di uno dei due F-104 ed avevano lanciato un allarme di emergenza generale. Erano due testimoni di primaria importanza ma, tuttavia, appare difficile pensare che la loro morte sia stata provocata.
49
Capo controllore di sala operativa della Difesa Aerea presso il centro radar di Poggio Ballone, in servizio la sera del
disastro. Dalle registrazioni telefoniche emerso un suo particolare interessamento per i fatti di Ustica; sotto il suo comando,
per di pi, cera il maresciallo Dettori. La sua morte, comunque, apparsa naturale nonostante la sua giovane et.
50
Era opinione corrente che Giovanni Battista Finetti fosse in possesso di informazioni sui fatti avvenuti la sera del 27
giugno 1980 allaeroporto di Grosseto. Lincidente nel quale ha perso la vita, comunque, apparso casuale.
51
Servizio Informazioni dellA.M.I..
52
Landi si stava occupando per conto della magistratura dellomicidio del Prof. Marco Biagi, ucciso dalle B.R. il 19
marzo 2002. Linformatico aveva scoperto il computer dal quale era partita le-mail di rivendicazione. Pochi giorni prima di
morire, Landi ha confessato ad alcuni amici: So dei segreti incredibili sulla strage di Ustica che solo a raccontarli. .
53
Il Muzio stato ucciso l1 febbraio 1991; era in servizio alla torre di controllo dellaeroporto di Lamezia Terme nel 1980
e forse era a conoscenza di notizie riguardanti il Mig libico precipitato sulla Sila. Il Pagliara morto in un incidente stradale il
2 febbraio 1992; in servizio come controllore della Difesa Aerea presso il centro di Otranto, era probabilmente in possesso di
informazioni sulla faccenda del Mig libico. Il gen. Boemio stato ucciso a Bruxelles il 12 gennaio 1993 (la magistratura belga
non ha risolto il caso); la sua testimonianza sarebbe stata di grande utilit sia per chiarire i fatti dellI-TIGI e quelli del Mig
libico. Il maggiore Totaro stato trovato impiccato alla porta del bagno il 2 novembre 1994; era in contatto con molti militari
collegati agli eventi di Ustica, in particolare con i piloti Naldini e Nutarelli.
54
Numerosi elementi propendono nella direzione dellattentato: la posizione del corpo di Marcucci, ritrovato ancora
seduto come impietrito; la presenza di schegge conficcate profondamente nel corpo del tenente colonnello; ecc.. Sulla vicenda
sembra aleggiare lombra di Ustica. Il tenente colonnello Marcucci, insieme al capitano Ciancarella, infatti, aveva svolto indagini sulla strage di Ustica e sembra che avesse trovato due testimoni in grado di poter asserire che il Mig libico precipitato sulla
Sila fosse partito dalla base aerea di Pratica di Mare.
55
Oltre 5.000 pagine.
Pag. 19
sulla ricostruzione del relitto del Dc-9 Itavia, ecc. giunge ad escludere che la
causa del disastro sia da imputare a un cedimento strutturale o a una bomba a bordo,
circoscrivendo di conseguenza le cause della sciagura ad un evento esterno allITIGI56. Non viene, per, spiegato con sufficiente determinatezza in cosa sia consistito
questevento esterno, n vengono offerti sufficiente elementi per individuare con
certezza i responsabili57. Il documento termina sancendo che . Lincidente al Dc-9
occorso a seguito di azione militare di intercettamento, il Dc-9 stato abbattuto,
stata spezzata la vita a 81 cittadini innocenti con unazione, che stata propriamente
atto di guerra, guerra di fatto e non dichiarata, operazione di polizia internazionale
coperta contro il nostro Paese, di cui sono stati violati i confini e i diritti.58.
Linchiesta svolta dal giudice Priore perviene anche a risultanze cha vanno
oltre la ricerca delle cause e dei responsabili della caduta del Dc-9 Itavia. Dalla
sentenza-ordinanza emerge che . Linchiesta stata ostacolata da reticenze e false
testimonianze, sia nellambito dellaeronautica militare italiana che della NATO,
le quali hanno avuto leffetto di inquinare o nascondere informazioni su quanto
accaduto59. Diversi militari italiani vengono ritenuti penalmente responsabili, non per
la caduta dellI-TIGI per la quale non vengono attribuite responsabilit allA.M.I., ma
per il comportamento e i depistaggi successivi al disastro; vari i reati contestati tra i
quali: falso ideologico, abuso dufficio, falsa testimonianza, favoreggiamento,
falso, dispersione di documenti, ecc.60. Vengono rinviati a giudizio i generali
Bertolucci e Ferri61 e i generali Melillo e Tascio62 - il vertice dellA.M.I. per i quali
56
Sentenza-ordinanza Priore (1999), capo 7, pp. 4944-4949.
57
Nella sentenza-ordinanza Priore viene dedicato ampio spazio anche al Mig libico precipitato sulla Sila secondo la quale
opinione basata su alcuni fatti e testimonianze laereo non sarebbe precipitato il 18 luglio 1980 ma in una data tale da farne
ipotizzare un collegamento con la caduta dellI-TIGI.
58
Sentenza-ordinanza Priore (1999), Conclusioni.
59
Purgatori A., Ustica, atto daccusa contro lAeronautica, da Il Corriere della Sera del 20 febbraio 1992, p. 12.
60
Gi nel giugno 1989, il giudice Bucarelli e il P.M. Santacroce avevano incriminato per falsa testimonianza e favoreggiamento 23 tra ufficiali e avieri in servizio la sera del disastro nei centri radar della Difesa di Licola e Marsala.
61
Allepoca, rispettivamente capo e sottocapo di Stato Maggiore.
62
Allepoca, rispettivamente capi del terzo e secondo reparto dello Stato Maggiore.
Pag. 20
Pag. 21
68
Pi precisamente, il contenuto dellinformativa de quo asseriva che i radar militari non confermano (ci non significa
che escludono) traffico sconosciuto.
69
Lunica informazione errata attribuibile agli imputati relativa allinterruzione dei nastri di Marsala effettuata da un
operatore per dimostrare la procedura del cambio del nastro: la sentenza ha ritenuto, invece, che i motivi di tale interruzione
andavano ascritti allinizio di unesercitazione simulata, iniziata circa quattro minuti dopo il disastro. Del resto, la sostituzione
del nastro ha impedito per pi di 30 minuti la rilevazione reale di tracce radar, nella zona del Tirreno meridionale, da parte
della stazione radar meglio posizionata per controllare la zona interessata. Se tale rilevazione fosse stata disponibile, sicuramente levoluzione degli eventi successiva alla caduta del Dc-9 sarebbe stata pi chiara e meno misteriosa.
70
La Corte dAssise dAppello di Roma, in maniera del tutto inusuale, nelle motivazioni della sentenza pubblicate nellaprile 2006, raccoglie le provocazioni lanciate e replica sostenendo: , qualche familiare delle vittime ha definito una vergogna lassoluzione oppure ha accusato la magistratura di non aver voluto accertare fino in fondo la responsabilit dellaccaduto.
La Corte era ben conscia dellimpatto negativo di una ulteriore sentenza assolutoria anche nei confronti dei due generali, ma
a fronte di commettere una ingiustizia, perch tale sarebbe stata la conferma della sentenza o una condanna, andare contro
lopinione pubblica non costituisce un ostacolo. In quel caso, allora, si sarebbe trattato di una vergogna perch si sarebbero
condannati o ritenuti responsabili di un reato persone nei cu confronti vi era un difetto assoluto di prova. (Sent. Corte dAssise dAppello di Roma, 15 dicembre 2005). La Corte specificava poi che stava procedendo solo per accertare la commissione del
reato di alto tradimento e non sulla ricerca degli autori o delle cause del reato di strage, punti sui quali il giudice istruttore ha
deciso di non doversi procedere perch ignoti gli autori del delitto.
71
Difatti, lart. 4 della L. 85/2006 ha abolito il punto riguardante la turbativa e ha considerato reato limpedimento
soltanto se violento.
Pag. 22
7.2 Il processo civile allo Stato
Il 10 settembre 2011, dopo circa tre anni di dibattimento, il Tribunale civile di
Palermo presieduto dalla Dr.ssa Proto Pisani - ha emesso una sentenza di condanna
dei ministeri della Difesa e dei Trasporti al pagamento complessivo di oltre 100
milioni di euro in favore dei familiari delle vittime della strage di Ustica72. Secondo
il Tribunale civile di Palermo i due ministeri non avrebbero fatto abbastanza per
prevenire il disastro; il cielo di Ustica non stato controllato a sufficienza dai radar
italiani sia militari che civili e, di conseguenza, non stata garantita la sicurezza
del volo e dei suoi passeggeri73. Il Tribunale siciliano ha ritenuto anche lI-TIGI non
caduto a causa di una bomba esplosa a bordo bens sarebbe stato un missile ariaaria ad abbatterlo nel corso di una vera e propria azione di guerra avvenuta nei cieli
italiani senza che nessuno degli enti controllori preposti intervenisse; non sarebbero
mancate, inoltre, responsabilit e complicit da parte dei militari dellA.M.I. che hanno
impedito laccertamento dei fatti con vari atti illegali commessi dopo il disastro. .
Tutti gli elementi considerati consentono di ritenere provato che lincidente occorso
al Dc9 si sia verificato a causa di un intercettamento realizzato da parte di due caccia,
che nella parte finale della rotta del Dc9 viaggiavano parallelamente ad esso, di un
velivolo militare precedentemente nascostosi nella scia del Dc9 al fine di non essere
rivelato dai radar, quale diretta conseguenza dellesplosione di un missile lanciato dagli
aerei inseguitori contro laereo nascosto oppure di una quasi collisione verificatasi tra
laereo nascosto e il Dc9. 74.
Il Ministero della Difesa e quello delle Infrastrutture e dei Trasporti impugnavano
la suddetta sentenza, emessa dal Tribunale del capoluogo siciliano, avanti la Corte
dAppello di Palermo che rigettava in toto il gravame. I due ministeri, quindi,
proponevano ricorso in Corte di Cassazione75.
72
Le parti che hanno iniziato la causa (i parenti delle vittime del disastro) chiedevano il risarcimento dei seguenti danni: danno non patrimoniale da lesione del bene della vita iure hereditatis, danno non patrimoniale iure proprio per lesione del
rapporto parentale, danno patrimoniale derivante dalla perdita del contributo economico che il congiunto apportava o avrebbe
loro apportato e il danno patrimoniale ( e non patrimoniale) derivante dalla lesione del loro diritto allaccertamento della verit.
73
Il Tribunale di Palermo ha ritenuto anche che sarebbe stato ostacolato il successivo accertamento dei fatti.
74
Sentenza Tribunale civile di Palermo, 10 settembre 2011 n. 4067.
75
Il Sig. De Lisi Antonino un familiare di una delle vittime del disastro di Ustica resisteva con controricorso. Anche i
Sigg.ri Anna Giovagnoli, Carla Volanti e Fabio Volanti familiari di unaltra vittima resistevano con controricorso e proponevano due motivi di ricorso incidentale.
Pag. 23
Nel gennaio 2013, la terza sezione civile della Suprema Corte respingeva il ricorso
de quo ritenendo abbondantemente e congruamente motivata la tesi del missile,
accolta dalla Corte di Appello, 76. Confermava lobbligo delle amministrazioni
ricorrenti di assicurare la sicurezza dei voli e ribadiva linfondatezza delleccezione
di prescrizione avanzata dalle stesse77. Accoglieva, infine, il ricorso incidentale posto
dai familiari delle tre vittime rinviando alla Corte dAppello di Palermo la valutazione
sulla possibilit di concedere un risarcimento pi elevato ai parenti delle persone
decedute nel disastro aereo di Ustica78.
8. Conclusioni
Sul caso Ustica la magistratura italiana ha prodotto enormi sforzi: oltre venti anni
di indagini79, migliaia di cartelle di atti al processo di primo grado si giunti con due
milioni di pagine di istruttoria -, 4.000 testimoni, 115 perizie, unottantina di rogatorie
internazionali e 300 miliardi di lire di sole spese processuali e quasi 300 udienze80.
Nonostante tutto questi sforzi e tutto questo lavoro, un processo sulle cause e agli
autori della strage non c mai stato81. Listruttoria Priore termina sostenendo che lITIGI precipitato a seguito di un evento esterno allaereo stesso e le ultime parole
che giungono dalla cabina di pilotaggio quel . Gu suonerebbe proprio come
linizio di un Guarda!82 a sottolineare che un oggetto esterno era sulla rotta del
Dc-9 dellItavia sembrerebbero confermare questa versione. Ed lipotesi del
76
Sentenza Corte di Cassazione, III Sez. civile, 28 gennaio 2013 n. 1871.
77
Ci si riferisce alleccezione di prescrizione quinquennale delle domande risarcitorie, formulata dalle parti ricorrenti.
78
La III Sez. civile della Corte di Cassazione con sentenza n. 1871/2013 ha condannato anche le amministrazioni
ricorrenti al pagamento delle spese processuali in favore del De Lisi liquidate in complessivi euro 6.300,00 oltre oneri accessori.
79
Dopo circa 28 anni dal disastro di Ustica, la Procura di Roma ha deciso di riaprire una nuova inchiesta (tuttora in corso) a seguito delle dichiarazioni rilasciate nel febbraio 2007 dallex presidente della Repubblica Francesco Cossiga presidente
del Consiglio allepoca della strage de quo il quale ha dichiarato che, ad abbattere il Dc-9, sarebbe stato un missile a risonanza
e non a impatto lanciato da un velivolo francese dellAronavale decollato dalla portaerei Clemenceau, Lex presidente Cossiga, successivamente, ha asserito che tali informazioni gli sarebbero pervenute dai servizi segreti che, a loro volta, le avrebbero
comunicate anche allallora ministro dellInterno Giuliano Amato.
80
Biacchessi D. Colarieti F., Punto Condor: Ustica il processo, Pendragon Edizioni, Bologna, 2002, p. 121.
81
Ci sono stati esclusivamente come ampiamente trattato ai paragrafi 7.1 e 7.2 processi per i depistaggi posti in
essere e processi, in sede civile, intentati dai familiari delle vittime per ottenere il risarcimento dei danni.
82
Queste sono le ultime parole proferite nella cabina di pilotaggio, pervenute agli inquirenti con il recupero del Cockpit
voice recorder posto sulla Scatola nera: Allora siamo a discorsi da fare []. Va bene i capelli sono bianchi . logico
. Eh, luned intendevamo trovarci ben poche volte, se no . Sporca eh! Allora sentite questa . Gu .
Pag. 24
missile la pi veritiera tenuto conto che quella della near collision seppure con i
continui aggiustamenti non riuscirebbe a spiegare la presenza di tracce di esplosione
sui resti del relitto e i tempi ridottissimi nei quali lI-TIGI si disintegrato e nel quale
cessata lalimentazione elettrica83.
Appare probabile che, quella tragica sera del 27 giugno 1980, il Dc-9 Itavia
decolla dallaeroporto di Bologna e, dopo qualche minuto, viene affiancato da due
caccia militari che scompaiono quasi subito dai radar perch vanno a nascondersi
sotto la pancia o dietro laereo civile84. Allimprovviso, uno dei due caccia supera
lI-TIGI, vira di novanta gradi e si dispone come dicono gli esperti di guerra aerea
in posizione dattacco. Dopo qualche secondo, i radar rilevano una nuvola di detriti
- quelli del Dc-9 esploso in volo e, da questa nuvola, vengono fuori due aerei: uno
che si allontana a tutta velocit verso est, laltro che continua la sua rotta verso sud.
Sembrerebbe evidente che lI-TIGI sia stato abbattuto da uno o pi caccia militari
sicuramente indirizzati verso lobiettivo da unefficace guida caccia, una potente
apparecchiatura radar con un raggio dazione di diverse centinaia di chilometri85. Nei
piani di volo conservati presso lA.M.I., la sera di quel 27 giugno era previsto un volo
con vip a bordo presumibilmente si trattava addirittura del colonnello Gheddafi da
Tripoli a Varsavia; e i due caccia militari che volavano coperti dallI-TIGI secondo
le ipotesi pi recenti - erano di nazionalit libica86 ed erano diretti a prelevare il leader
libico sul Tirreno e a scortarlo nel suo viaggio verso lEuropa dellEst. Lobiettivo,
quindi, era Gheddafi87 e per colpirlo bisognava prima eliminare la sua scorta. Il missile
che ha colpito il Dc-9 Itavia, pertanto, era diretto nei confronti di uno dei due caccia
83
Secondo lipotesi della near collision, laereo contiguo al Dc-9 Itavia avrebbe prodotto una perturbazione nellaria circostante al velivolo stesso talmente intensa da produrre il distacco dellala sinistra e quindi il collasso dellaereo. Ma il cedimento
dovuto a un collasso di tal genere un fenomeno che avviene in tempi relativamente lunghi e produce vibrazioni e rumori che
sarebbero stato certamente riportati dal registratore di bordo.
84
Il fatto che sugli schermi radar non ci sia traccia di questi caccia militari, non significa che non siano l. Anche in
tempo di pace, gli aerei militari persino quelli italiani o quelli di Paesi alleati usano fare di tutto, mentre sono in volo, per
non farsi identificare e per non farsi battere dai radar compiendo ampi tratti nascosti dietro o sotto la fusoliera di un velivolo
civile. Le apparecchiature radar non sono cos raffinate da distinguere oggetti prossimi o nascosti: due velivoli molto vicini
vengono battuti come uno solo.
85
Fasanella G. Priore R., Intrigo internazionale Perch la guerra in Italia. Le verit che non si sono mai potute dire,
Chiarelettere Editore, Milano, 2010, pp. 134-157.
86
Molto probabilmente, gli avieri Naldini e Nutarelli - a bordo di uno dei due F-104 dellA.M.I. dello stormo di Grosseto avevano visto che, dietro lI-TIGI, si nascondevano velivoli militari non NATO e, giustamente molto allarmati, lanciavano
elettronicamente un segnale di allarme generale. Subito dopo, ponevano in essere una manovra a triangolo che serviva per
avvertire gli operatori radar a terra che cera una situazione di massima allerta. Presumibilmente, non hanno usato la radio
perch non volevano che la loro conversazione con la base a terra venisse ascoltata da altri.
87
Sui motivi che potevano indurre altri Paesi a volere la morte del col. Ghaddafi e sui Paesi che principalmente erano
interessati a questo scopo si consulti il precedente paragrafo 3.
Pag. 25
che volavano coperti dallaereo civile88. Queste verit - in quel momento storico
non potevano essere liberamente divulgate perch non sarebbero rimaste prive di
conseguenze rilevanti sul piano internazionale89; tutto ci spiega il motivo di tanti
registri andati persi, di tante reticenze, di tanti depistaggi e, forse, di qualche strano
decesso.
A confermare la tesi che il 1980 sia stato un anno tuttaltro che tranquillo
la deflagrazione di un potente ordigno, collocato alla stazione di Bologna, avvenuta
nella mattinata del 2 agosto. Si tratta delleccidio pi grave mai commesso nella
storia dellItalia repubblicana: 85 morti e oltre 200 feriti. La strage viene attribuita
allestrema destra spontaneista dei N.A.R. vengono condannati allergastolo con
sentenza definitiva, quali esecutori materiali della strage, Valerio Giuseppe Fioravanti,
Francesca Mambro e Luigi Ciavardini90. Dal giorno dellarresto sino ad oggi, tutti e
tre continuano a professarsi innocenti e non sono pochi sia a destra che a sinistra
a prestarli fede91. La teoria che la strage di Bologna sia collegata a quella di Ustica
non nuova. Le ipotesi in punto sono varie: la strage del 2 agosto 1980 sarebbe stata
realizzata per depistare le indagini da Ustica; oppure sarebbe stata fatta dagli stessi
attentatori di Ustica perch il segnale lanciato con la caduta dellI-TIGI non arrivato;
o, ancora, sarebbe stata compiuta da altri come risposta alla strage del 27 giugno. In
realt, nessuna di queste supposizioni ha trovato una verifica credibile; attualmente,
sta emergendo una ricostruzione secondo la quale lattentato di Bologna non sarebbe
collegato al disastro del Dc-9 Itavia ma sarebbe stato una ritorsione per larresto di
tre estremisti di sinistra italiani che stavano trasportando missili terra-aria fabbricati
88
Presumibilmente, laereo ritrovato sui monti della Sila il 18 luglio 1980 era uno di questi due caccia libici nascosti
dietro laereo civile italiano; pi precisamente, quello che dopo lo scoppio dellI-TIGI si allontanava a tutta velocit verso
est. Questa versione degli eventi trova sostegno anche nella recente deposizione effettuata dal maresciallo Giuseppe Dioguardi
(in Aeronautica sino al 2008), nellottobre 2013, ai magistrati della Procura di Roma Maria Monteleone ed Erminio Amelio.
Dioguardi, oggi 54 anni, ha sostenuto di aver consegnato personalmente allallora Ministro della Difesa On. Spadolini una
relazione nella quale era asserito che, nella zona teatro dellincidente, erano presenti due Mirage (allepoca questi caccia li
avevano solo i francesi), un F-14 Tomcat (tipico caccia imbarcato sulle portaerei americane) e un Mig; la reazione del ministro
secondo lex maresciallo dellaeronatica -, dopo aver letto il documento, stata di incredulit e di ira. Laltro supertestimone,
maresciallo Mario Sardu (oggi 62 anni), allepoca responsabile del centro radar di Marsala, invece, nel corso di unintervista
rilasciata al quotidiano La Repubblica nel gennaio 2014, ha dichiarato che, la notte del 27 giugno 1980 sul mar Tirreno, erano
in volo soltanto jet friendly, ovvero aerei amici. Le dichiarazioni di Sardu, pertanto, non lasciano dubbi: ad abbattere lI-TIGI
stato un missile di un caccia della Nato. Egli, per di pi, non esclude che il missile de quo possa essere stato lanciato da una
nave, aprendo quindi nuove ipotesi sulle cause della tragedia.
89
Fasanella G. Priore R., Intrigo internazionale Perch la guerra in Italia. Le verit che non si sono mai potute dire,
Chiarelettere Editore, Milano, 2010, pp. 134-157.
90
Luigi Ciavardini minorenne allepoca della strage di Bologna viene condannato definitivamente l11 aprile 2007
dalla Corte di Cassazione a trentanni di reclusione.
91
Minoli G. Corsini P.A., Quella maledetta estate, Rizzoli, Milano, 2007, pp. 82-94.
Pag. 26
Pag. 27
Bibliografia:
2010;
- SCOTTONI F., Il Giudice Priore indaga sul Supersismi, da La Repubblica
del 6 ottobre 1990;
- TRIBUNALE CIVILE DI PALERMO, Sentenza 10 settembre 2011 n. 4067;
- WIKIPEDIA, Strage di Ustica, 2013, da www.wikipedia.org;
- WIKIPEDIA, Processo della strage di Ustica, 2013, da www.wikipedia.org;
- WIKIPEDIA, Condanna dello Stato nella strage di Ustica, 2013, da www.
wikipedia.org;
- Strage Ustica, il supertestimone nella sala operativa: Ecco cosa successe con il
Mig libico, i due Mirage e il Tomcat, 2013, da www.stragi80.it;
- Ustica, solo aerei Nato in volo la notte della strage, 2014, da www.repubblica.
it.
Pag. 29
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dedicato alle attivit della comunit scientifica
del network.
Il periodico contiene
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