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N. 562/13 Reg. Gen.

N. 822/2012 Reg. Gen. N.R. Pavia


N. 794/2012 Reg. Gip di Pavia

REPUBBLICA ITALIANA
TRIBUNALE DI MILANO
Sezione XII Penale

riunita in camera di consiglio, composta dai magistrati

Dott. ssa Mariarosa Busacca Presidente


Dott.ssa Caterina Ambrosino Giudice
Dott.ssa Valeria Conforti Giudice relatore estensore

Nel procedimento proposto ai sensi dell’ 310 c.p.p. dal P.M. presso il Tribunale di Pavia avverso l’ordinanza
del 16 maggio 2012 con la quale il Gip del Tribunale di Pavia respingeva la richiesta di applicazione di misura
cautelare in carcere avanzata con riferimento a Racanelli Daniele, nato a Terlizzi il 7.06.1990, difeso di
fiducia dagli avv.ti Andrea Casto e Luigi Ventola;
a seguito di annullamento con rinvio disposto con sentenza della Corte di Cassazione II Sezione Penale,
emessa il 23.01.2013 ed avente ad oggetto l’ordinanza pronunciata da questo Tribunale in data 2.07.2012 che
in accoglimento dell’impugnazione proposta dalla Procura applicava a Racanelli Daniele ed altri la misura
cautelare della custodia in carcere in relazione ai reati di cui agli artt. 110., 628, co 3 n. 1, 61 n. 5 e 7 (capo A)
ed artt. 110, 56, 624, 625 n. 2-5, 61 n. 5 (capo B)
a scioglimento della riserva assunta all’esito dell'udienza camerale del 6.05.2013 ha pronunciato la seguente

ORDINANZA

Con ordinanza del 16 maggio 2012 il Gip del Tribunale di Pavia respingeva nei riguardi del Racanelli Daniele
e di altri ( Muzio Nicola, Brilli Roberto, D’Elia Nicola, Saracino Emanuele e Mongelli Felice) la richiesta di
applicazione della misura cautelare della custodia in carcere avanzata dal PM per ritenuta carenza di gravi
indizi di colpevolezza in relazione a due reati di seguito descritti (contestati in concorso con Giordano
Giovanni e Brilli Cosimo Damiano, per i quali veniva, invece, emessa la misura custodiale):
A) per il delitto previsto e punito dagli artt. 110. 628 co 3 nr 1 , 61 nr. 5 e 7 c.p. , perché, in concorso tra loro,
al fine di procurarsi un ingiusto profitto, mediante minaccia consistita nel puntare una pistola contro
Crisostomo Lopez Alberto che si trovava all’interno della cabina di guida del trattore stradale Scania targato
54 -66- SI ed intimandogli di chiudere il finestrino ed abbassare le tendine , dopo aver tagliato il telone del
semirimorchio, si impossessavano di parte del carico ivi contenuto e segnatamente di nr 39 televisori marca
samsung 32 led mod UE32D4003 destinati alla ditta FRANCESCO PARISI S.p.a. con sede in Pioltello , via
Como nr. 2/4.

1
Con le aggravanti di aver commesso il fatto con armi, in più persone riunite, in circostanze di tempo e di
luogo tali da ostacolarne la privata difesa (ore 2,15 all’interno di area di sosta autostradale) e l’avere arrecato
un danno patrimoniale di rilevante gravità.
Commesso in Dorno, area di sosta autostradale, il 7.10.2011.

B) delitto previsto e punito dall’art. 110, 56, 624, 625 n. 2 -5 , 61 n. 5 , perché in concorso tra loro ed al fine
di trarne profitto, manomettendo il portellone del semirimorchio (facente parte dell’autoarticolato targato
34 Zm 1310 di nazionalità turca e condotto da Aydin Omer Forouk) mediante l’effrazione del lucchetto e dei
sigilli posti sullo stesso, compivano atti idonei diretti in modo non equivoco ad impossessarsi della merce
(prodotti cosmetici e profumi) ivi contenuta; azione delittuosa non compiutasi per cause indipendenti dalla
volontà degli indagati ossia per l’intervento dell’autista del semirimorchio che, accortosi della presenza degli
indagati nei pressi dell’autoarticolato, usciva prontamente dalla cabina di guida).
Con le aggravanti di aver commesso il fatto con violenza sulle cose, in più di tre persone ed in circostanze di
tempo tali da ostacolare la privata difesa (ore 1,30 all’interno di area di servizio autostradale).
Commesso in Castel San Pietro terme (BO) area di sosta autostradale denominato SILLARO OVEST il
8.10.2011.

Avverso la predetta ordinanza interponeva appello il P.M., che evidenziava la univoca riferibilità di entrambi
i delitti a tutti gli indagati, tenuto conto degli automezzi utilizzati per realizzare entrambi (risultanti in uso a
parte degli stessi), nonché per gli elementi investigativi acquisiti nei riguardi di ciascuno in merito alla
attribuzione ad ognuno di essi, dunque anche al Racanelli, delle otto utenze che agganciavano i luoghi in cui
si erano verificati i fatti, oltre che dal rinvenimento nelle abitazioni di Giordano Giovanni e Cosimo Damiano
di parte della refurtiva, elemento che si riverberava, secondo la pubblica l’accusa, anche sulla posizione degli
altri coindagati.

Con ordinanza depositata il 18 settembre 2012 il Tribunale del Riesame accoglieva il gravame della Procura.

Nella specie si leggeva nella predetta ordinanza : (….)


<<In relazione alle fattispecie sub A e B, va innanzitutto rilevato (e sul punto lo stesso GIP ha espresso
simile valutazione) che pacificamente i fatti, in base all’esame del traffico telefonico sono riconducibili agli
utilizzatori delle otto utenze telefoniche, tutte attivate in data 28.09.2011 nel medesimo punto vendita della
città di Bari (e intestate ad otto extracomunitari inesistenti).
Infatti, dette utenze generavano un elevato traffico telefonico comunicando tra loro e agganciando le celle
di Dorno e Sillaro esattamente nei giorni e orari di commissione dei reati sub A e B. Il dato è estremamente
significativo considerato che il reato sub A è stato commesso alle 2,15 e il reato sub B all’1.55, orari notturni
connotati normalmente da uno scarso traffico telefonico e nei quali la contemporanea presenza sul luogo
delle otto utenze in contatto tra loro non poteva essere certo casuale>>.
Nel vagliare il Tribunale la sussistenza di elementi univoci e concordanti tali da consentire di attribuire a
ciascuno degli indagati l’uso di una delle utenze in questione o comunque la sua presenza sul luogo, avuto
specifico riguardo alla posizione di Racanelli Daniele il Collegio osservava:
<<Venendo dunque alla posizione di Racanelli Daniele , il predetto, pur essendo come tutti gli indagati
residente a Bari, risulta avere pernottato unitamente a Brilli Cosimo Damiano e Giordano Giovanni

2
(ovvero i due soggetti poi trovati in possesso di due televisori facenti parte della refurtiva sub A) a
Trescore Balneario.
Il dato è altamente significativo. Infatti, come ricostruito alla Pg a pagina 24 della CNR 10 gennaio 2012,
la rapina di Dorno risulta commessa la notte tra il 6 e il 7 ottobre 2011 quando le otto utenze cellulari
sopra indicate hanno cominciato ad agganciare dapprima la cella di Carnate e poi la cella di Gropello
Cairolo (che copre la località Dorno); gli utilizzatori delle utenze, poi, nelle prime ore del mattino, hanno
avuto numerosi contatti tra loro agganciando le celle di Trescore Balneario, Carnate e Usmate Velate.
In conclusione, il Racanelli fino al 7 ottobre 2011 ha soggiornato in località non solo compatibile con il
luogo di perpetrazione del reato (la distanza tra Trescore Balneario e Dorno è poco più di cento chilometri),
ma anche agganciata nelle prime ore del mattino successive al fatto dalle otto utenze wind sopra indicate;
risulta poi avere soggiornato in albergo con due soggetti –il Giordano e Brilli Cosimo Damiano- a casa dei
quali è stata rinvenuta parte della refurtiva.
Ancora, il Racanelli ha soggiornato nel medesimo albergo con Brilli Cosimo Damiano e Giordano
Giovanni anche in date di poco successive ovvero tra l’11 e il 13.10.2011.
Il dato consente dunque, in termini di gravità indiziaria, di attribuire al Racanelli l’utilizzo di una delle otto
utenze wind in esame, con conseguente riconducibilità al predetto anche del successivo episodio delittuoso
di cui al capo B.
Né alla odierna udienza risultano forniti concreti elementi alternativi ad opera della difesa, che ha
genericamente richiesto il rigetto dell’appello riportandosi alle argomentazioni del GIP. >>

La difesa di Racanelli proponeva ricorso per Cassazione per vizio di motivazione in relazione ai gravi indizi
di colpevolezza richiesti dall’art. 273 c.p.p.

La Corte ha annullato l’ordinanza con rinvio al Tribunale del Riesame affinché rivaluti il grave quadro
indiziario ritenuto a carico del Racanelli evidenziando nel dettaglio quanto segue.

Racanelli Davide, diversamente dagli altri per i quali l’ordinanza è stata confermata, non risulta coinvolto
nelle significative comunicazioni telefoniche rilevate nel contesto in cui si sono svolti entrambi i fatti e
neppure collegato in qualche modo ai mezzi utilizzati per la commissione dei reati.
Gli indizi a suo carico evidenziati nell’ordinanza del Tribunale del Riesame costituiscono un indizio di una
suo << possibile, non probabile coinvolgimento nei fatti criminosi>>.
Ed al riguardo al Corte ha precisato che i giudici di merito non hanno indicato << il criterio di ragione così
stringente da annichilire o comunque depotenziare altre possibili causali delle frequentazioni del
prevenuto, sia pure in contesti temporali significativi, con gli altri personaggi coinvolti nei fatti contestati.
Ad un impegno critico dovrà dedicarsi il giudice del rinvio>>.

All’udienza in camera di consiglio del 6.05.2013, pur se ritualmente notiziata la Procura e la Difesa nessuno
compariva.

Tanto premesso, ritiene il Collegio che rivalutando il materiale indiziario sino ad ora raccolto a carico di
Racanelli Daniele alla luce del principio enunciato dalla Corte di Cassazione deve concludersi per
l’infondatezza dell’appello del P.M. di Pavia.

3
Gli elementi investigativi (tutti compendiati nella CNR conclusiva del 10 gennaio 2012 e relativi allegati) che
secondo la pubblica accusa convergerebbero per l’attribuzione al Racanelli di una delle otto utenze
telefoniche utilizzate dai compartecipi di entrambi gli episodi delittuosi depongono certamente (come aveva
già evidenziato il Gip di Pavia) per un possibile coinvolgimento del Racanelli in entrambi i fatti. Essi non
consentono, tuttavia, con un giudizio di elevata probabilità di riferirgli l’uso di una di esse e dunque di
ritenere grave il quadro indiziario a suo carico.

Come ha già evidenziato il Tribunale del Riesame con provvedimento del 2 luglio 2012, le emergenze dei
tabulati telefonici descrivono otto utenze dello stesso gestore wind che generano un intenso traffico
telefonico (inusuale per quella ora tarda) comunicando tutte tra di loro ed agganciando le celle di Dorno e
Sillaro nei giorni e negli orari di commissione dei reati di cui ai capi A e B., sicché gli autori di entrambi i
delitti sono stati ragionevolmente ritenuti essere gli utilizzatori delle otto utenze telefoniche in questione, (e
su questo concordano il Pubblico Ministero, il Gip).
Trattasi di utenze appartenenti a schede intestate a cittadini extracomunitari inesistenti, acquistate presso il
medesimo punto vendita in Bari ed attivate tutte lo stesso giorno (28.09.2011), destinate, quindi,
evidentemente ad essere adoperate in relazione all’ attività illecita.

Dai prospetti delle telefonate intercorse tra siffatte utenze negli orari significativi (immediatamente prossimi
e successivi alle condotte delittuose, collocate rispettivamente la prima intorno alle 2.15 del 7.10.2011 e la
seconda alle 1.30 del giorno seguente) si evince chiaramente che tutti gli otto numeri comunicano tra di loro
in quel medesimo contesto spazio-temporale; da ciò si può, dunque, logicamente inferire la presenza di tutti i
rispettivi utilizzatori nell’ambito delle due azioni criminose (cfr pag. 13-24 della CNR del 10 gennaio 2012).
Partendo da questo dato il Pm ha in modo convincente, perché suffragato da altri riscontri investigativi,
ritenuti di adeguato valore indiziante dal Tribunale del Riesame con motivazione condivisa dalla Corte di
Cassazione, attribuito con certezza quattro delle utenze individuate ad altrettanti quattro partecipi:Muzio
Nicola, Brilli Roberto, Mongelli Felice e Saracino Emanuele.
In ordine, invece, alle rimanenti 4 l’attività di indagine sino ad ora svolta non ha consentito di stabilire in
modo esatto a chi facessero capo ciascuna delle predette utenze, pur essendo emersi elementi di prova che,
secondo il ragionamento seguito dal Pubblico Ministero, ne consentono comunque l’attribuzione agli altri
indagati.
Partendo da questi dati, ritiene il Collegio, alla luce del principio espresso dalla Corte di Cassazione con
l’ordinanza di rinvio, che gravi indizi siano nel caso di specie costituiti da circostanze dalle quali desumere
con rassicurante probabilità la riferibilità di una di queste quattro residue utenze a Racanelli Daniele.
Allo stato emerge la circostanza sicuramente significativa che due di queste utenze (quelle terminanti con 537
e 307) agganciano il ponte ripetitore di Trescore Balneario nelle prime ore del giorno 7 ottobre(dopo la
rapina di Dorno), parlando con una delle utenze con certezza attribuibili ad uno dei compartecipi (quella
terminante con 759 riferita a Saracino Emanuele), vale a dire proprio nel luogo in cui il Racanelli
pacificamente ha pernottato dal 3 al 7 ottobre 2012 nella medesima stanza con Brilli Cosimo Damiano e
Giordano Giovanni (per i quali il grave quadro indiziario è fortemente corroborato dal rinvenimento presso
la loro abitazione di due televisori provento della rapina).

4
Questo elemento, allo stato degli atti ed in mancanza di ulteriori approfondimenti investigativi sulle
risultanze dei tabulati telefonici che consentano di assegnare con certezza le singole utenze in uso a Brilli
Cosimo Damiano, Giordano Giovanni e D’Elia Nicola (ossia agli indagati per cui ricorrono ulteriori elementi
di collegamento con i due episodi delittuosi legati alla refurtiva ed ai mezzi utilizzati per la loro commissione,
ma per i quali una specifica attribuzione delle utenze non è ancora avvenuta) non può escludersi che l’ultima
utenza fosse in quel momento utilizzata da un altro soggetto allo stato non identificato ovvero che uno dei
sicuri partecipi, dimorante in quel contesto temporale nella struttura alberghiera di Trescore Balneario, ne
avesse con sé due.
In conclusione, gli elementi indiziari nei confronti di Racanelli Daniele meritano un approfondimento di
indagine nei termini indicati ma non consentono ad oggi l’accoglimento dell’appello svolto dal Pubblico
Ministero.
P.Q.M.

Respinge l’appello svolto dal Pubblico ministero.


Manda alla Cancelleria per gli adempimenti e le comunicazioni di rito.
Così deciso in Milano, all’udienza del 6.05.2013
Il Giudice Estensore Il Presidente

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