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TRIBUNALE DI MILANO

R E P U B B L I C A I TA L I A N A
I N N O M E D E L P O P O L O I TA L I A N O

Il Giudice del Tribuna le di Milano, dott. Giorgio

Alcioni, Sezione X civile, ha pronunciato la seguente

S E N T E N Z A

nella causa civile iscritta al n. 12601 del ruolo

generale contenzioso dell’anno 2010, avente ad oggetto

la domanda di: risarcimento dei danni, vertente

tra

Marchese Carlo, con gli avv.ti L. Muggiati e M. Palma

-parte attrice-

contro

Ministero della Salute, in persona del Ministro pro

tempore pro-tempore, con l’Avvocatura Distrettuale

dello Stato di Milano -parte convenuta-

e contro

Fondazione IRCCS S. Matteo, in persona del legale


rappresentante pro tempore, con gli avv.ti L. Oleotti e

S. Codena

-parte convenuta-

e contro

Duomo Assicurazioni S.p.A., Fondiaria SAI

Assicurazioni S.D.A., Società Reale Mutua

Assicurazioni S.p.A., in persona del legale

rappresentante pro tempore, con l’avv. G. Lomboni

-terza chiamata-

e contro

Società Assicuratrice Lloyd's — Rappresentanza

Generale per l'Italia, in persona del legale

rappresentante pro tempore, con l’avv. M. Bertone

-terza chiamata-

Conclusioni: all’udienza del 16 aprile 2013 i

procuratori delle parti hanno così precisato le

conclusioni:

Svolgimento del processo

Con atto di citazione regolarmente notificato il Signor

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Marchese Carlo ha convenuto in giudizio avanti al

Tr i b u na l e di Pavia il Ministero della Salute e la

Fondazione IRCCS S. Matteo al fine di ottenere la

condanna dello stesso al risarcimento dei danni,

patrimoniali e non patrimoniali, subiti in seguito

all’epatopatia contratta in seguito a trasfusioni di

sangue.

La causa è stata riassunta avanti al Tribunale di

Milano con ricorso ai sensi dell’art. 303 cpc.

Le parti convenute e le terze chiamate si sono

costituite in giudizio, contestando integralmente le

pretese risarcitorie, formulando varie eccezioni

processuali e di merito.

Concessi i termini di cui all’art. 183 c.p.c. VI comma,

depositate le memorie istruttorie, espletata ctu medico

legale, la causa è stata ritenuta matura per la

decisione, per cui, all’udienza del 16 aprile 2013, sono

state precisate le conclusioni come in epigrafe

riportate.

Assegnato termine per il deposito di comparsa

conclusionale, la causa passa ora in decisione.

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Motivi della decisione

Le domande non possono essere accolte.

Occorre rilevare che la responsabilità del sinistro per

cui è causa è da attribuirsi al Ministero convenuto,

atteso che, anche in considerazione della pericolosità

dell’attività di raccolta e controllo di prodotti derivati

da sangue umano gestita da strutture sussidiarie

autorizzate dallo stesso Ministero, questo è

responsabile ex art. 2043, 2050 e 2049 c.c. dei danni

cagionati a terzi dalla trasfusione del materiale

infetto, su cui non ha esercitato il proprio dovere di

sorveglianza.

Il convenuto Ministero ha eccepito la prescrizione del

diritto; le altre convenute e le terze chiamate si sono

associate a tale eccezione.

Si deve, allora, ricordare, in armonia con

l'insegnamento delle Sezioni Unite della Suprema

Corte (Cass., S. U., 11 gennaio 2008 , n° 576), che l a

responsabilità del Ministero della salute per i danni

conseguenti ad infezioni da virus HBV, HIV e HCV

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contratte da soggetti emotrasfusi è di natura

extracontrattuale, né sono ipotizzabili, al riguardo,

figure di reato tali da innalzare i termini di

prescrizione (epidemia colposa o lesioni colpose

plurime); ne consegue che il diritto al risarcimento del

danno da parte di chi assume di aver contratto tali

patologie per fatto doloso o colposo di un terzo è

soggetto al termine di prescrizione quinquennale che

decorre, a norma degli artt. 2935 e 2947, primo

comma, cod. civ., non dal giorno in cui il terzo

determina la modificazione causativa del danno o dal

momento in cui la malattia si manifesta all'esterno,

bensì da quello in cui tale malattia viene percepita o

può essere percepita, quale danno ingiusto conseguente

al comportamento del terzo, usando l'ordinaria

diligenza e tenendo conto della diffusione delle

conoscenze scientifiche (a tal fine coincidente non con

la comunicazione del responso della Commissione

medica ospedaliera di cui all'art. 4 della legge n. 210

del 1992, bensì con la proposizione della relativa

domanda amministrativa).

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Nel caso in esame, la prescrizione decorre, quindi,

dalla data in cui il Marchese presentò la domanda di

indennizzo ai sensi della legge n. 210 del 1992; infatti,

poiché il nesso di causalità tra la trasfusione e la

malattia è uno dei presupposti per la concessione di

tale indennizzo, è chiaro che al momento della

presentazione della domanda ex Legge 210/92 il

soggetto istante era consapevole della probabilità

dell’esistenza di tale nesso.

Conseguentemente, atteso che la domanda venne

presentata nel 1997 ed il primo atto interruttivo della

prescrizione è costituito dall’atto di citazione avanti al

Tr i b u na l e d i P a v i a ( 1 4 a p r i l e 2 0 08 ) , de v e r i t e n e r s i c h e

la prescrizione stessa si era già definitivamente

compiuta.

In considerazione del motivo del rigetto, costituito

dall’eccezione di prescrizione del diritto, si impone la

compensazione delle spese di giudizio.

La presente sentenza è provvisoriamente esecutiva tra

le parti a norma dell’art. 282 cpc.

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P. Q . M .

Il Giudice del Tribuna le di Milano, Dott. Giorgio

Alcioni, definitivamente pronunciando, così provvede:

1) respinge la domanda;

2) spese compensate;

3) dichiara la presente sentenza provvisoriamente

esecutiva.

Così deciso in Milano, il 27 dicembre 2013

IL GIUDICE
Dott. Giorgio Alcioni

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