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REPUBBLICA ITALIANA
A 1705 16
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TRIBUTARIA

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. Raffaele BOTTA Pres. e Rei. R.G.N. 9109/10

Dott. Liana Maria Teresa ZOSO Consigliere Cron. ) ic 5


Dott. Ernestino BRUSCHETTA Consigliere Rep.

Dott. Marina MELONI Consigliere


Ud. 12/01/16
Dott. Luca SOLAINI Consigliere
ha pronunciato la seguente:
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Agenzia delle Entrate, in persona del Direttore pro tempore, elettiva-
mente domiciliata in Roma via dei Portoghesi 12, presso l'Avvocatura Oggetto:
Tassa di concessione
generale dello Stato che la rappresenta e la difende per legge; governativa in mate-
ria di servizi telefoni-
- ricorrente — ci cellulari e radio-
Contro mobili. Art. 21 alle-
gato al d.P.R. n. 641
Rete Ferroviaria Italiana S.p.A., in persona del legale rappresentante pro del 1972. Termine
per il pagamento
tempore; della tassa da parte
- intimata — dell'utente.

Avverso la sentenza della pommissione Tributaria Regionale del Lazio


(Roma), Sez. 01, n. 65/01/09 del 27 gennaio 2009, depositata 1'11 feb-
braio 2009, non notificata;
Udita la relOone svolta nella Pubblica Udienza del 12 gennaio 2016 dal
Relatore Cons. Raffaele Botta;
Udito l'avv, Gianna Galluzzo per l'Avvocatura Generale dello Stato;
Udito il P.M., nella persona del sostituto Procuratore Generale Dott. Gio-
vanni Giacalone, che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.
SVOLGIMENTO DEL PROCESSO
La controversia concerne l'impugnazione di un avviso d'accertamento
per violazione ed irrogazione di sanzioni, per il tardivo versamento della
tassa di concessione governativa, in materia di servizi telefonici cellulari
e radiomobili, di cui all'art. 21 della Tariffa allegata al D.P.R. n. 641 del
1972. La società contribuente deduceva l'inesistenza di un termine per il

-
pagamento della tassa da parte dell'utente e comunque la decadenza
dell'Ufficio dal potere impositivo.
La commissione adita rigettava il ricorso, dichiarando anche la cessazio-
ne della materia del contendere relativamente alle annualità per le quali
l'amministrazione aveva annullato l'atto impositivo in autotutela, pren-
dendo atto della verificata decadenza.
L'appello della società contribuente era accolto con la sentenza in epi-
grafe, che escludeva la sussistenza della violazione, affermando che la
normativa non stabiliva il termine entro il quale l'utente era tenuto a
corrispondere al gestore la tassa connessa al contratto di abbonamento
per la fornitura del servizio, ma si limitava ad individuarne le modalità di
versamento.
Avverso tale sentenza l'amministrazione propone ricorso per cessazione
con unico motivo. La società contribuente non si è costituita.
MOTIVAZIONE

1. Con l'unico motivo di ricorso l'amministrazione ricorrente denuncia vi-


olazione e falsa applicazione della nota 1 dell'art. 21 della Tariffa annes-
sa al d.P.R. n. 641 del 1972 e dell'art. 13, comma 2, digs. n. 471 del
1997, normativa che, contrariamente a quanto assunto dal giudice di
merito, prevede che il pagamento della tassa di concessione governativa
debba avvenire congiuntamente al pagamento della bolletta, stabilendo
così un termine corrispondente al termine contrattuale per il pagamento
del servizio, termine che nel caso di specie è pacifico non sia stato ri-
spettato.
2. Il motivo è fondato sulla base dell'orientamento già espresso da que-
sta Corte - e al quale il collegio intende dare continuità - in una fatti-
specie del tutto analoga: «In tema di radiofonia mobile, il termine per il
pagamento, da parte dell'utente, della tassa di concessione governativa
coincide con quello pattuito per il pagamento del canone contrattuale, in
virtù del collegamento operato dalla "nota 1" all'ad 21 della Tariffa alle-
gata al d.P.R. 26 ottobre 1972, n. 641 tra il tributo ed il numero di mesi
considerati in ciascuna bolletta, atteso che l'avverbio "congiuntamente",
utilizzato in tale nota, non si riferisce solo alle modalità di versamento
del tributo, ma anche al termine di pagamento, determinato per relatio-
nem in rapporto a quello previsto per le singole bollette emesse dal ge-
store» (Cass. n. 21777 del 2014).
3. Pertanto, non essendovi contestazione sul fatto che il pagamento del-
la bolletta sia stato effettuato oltre il termine di scadenza, il ricorso deve
essere accolto e la sentenza impugnata deve essere cassata. Ricorren-

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a

done le condizioni la causa può essere decisa nel merito con il rigetto del
ricorso originario della società contribuente.
4. La formazione del principio enunciato in epoca successiva alla propo-
sizione del ricorso giustifica la compensazione delle spese dell'intero
giudizio.
P.Q.M.
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
Accoglie il ricorso, cassa la sentenza impugnata e decidendo nel merito
rigetta il ricorso originario del contribuente. Compensa le spese
dell'intero giudizio.
Così deciso in Roma, nella Camera di Consiglio del 12 gennaio 2016.
Il Presidente estensore
Dott. affaele Botta

DEPOSITATO IN CANCELLERL,r
IL

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