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N. 4487/07 Reg. Gen. GIP Udienza del 22.09.2008 N. 6496/07 R.G. notizie di reato Sentenza n....406/08 NGEfOB REP. ” REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Addi f TRIBUNALE DI TREVISO £0 bic. 2008 | UFFICIO DEL GIUDICE PER LE INDAGINI DEPOSITATA IN CANCELLERIA PREV IMINARI Il Giudice per le Indagini Preliminari | ha pronunciato la seguente Ad PRESENTATO APPELLO- | ee NCancettiere In Camera di Consiglio ai sensi dell’ art. 442, 438, 533 535 c.p.p. Nei confronti di: Aas 1. BOGDANEANU Alin George, nato il 18.03.1987 in RICORSO PER CASSAZIONE Romania, residente in Motta di Livenza (Tv) via Amendola Cancelliere 1. 6/0, ristretto p.q.c. presso la Casa Circondariale di Treviso fal 2. STAFA Naim, nato i 17.05.1974 a Debar (Albania) FATTOESTRATTO ESECUTIVo | residente @ Marcianise (Ce) via Marconi n. 57, ristretto lCanceltiere .q., presso la Casa Circondariale di Treviso. Fermati il 04.09.2007 DETENUTI/ PRESENT! Addi IMPUTATI REDATTA SCHEDA ] Per il reato di cui agli artt. 81, 110, 878, 577 con 1 Canceltiere Cereries riferimento allart. 61 nn. 1 ¢ 4 e 5 - 614 — 628 c.p. perché, previo concerto e in accordo tra loro, con Lleshi Addi Arthur (deceduto) € con altro soggetto, con pili azioni CAMPIONE PENALE n. | esecutive di un medesimo disegno criminoso, dopo Wl Cancelliere essersi introdotti tramite una finestra all'interno dell’abitazione di Pellicciardi Guido e Comin Lucia, colpendoli ripetutamente con crudele violenza in tutte le parti del corpo e sottoponendoli a sevizie in tutto il corpo (Comin Lucia anche in regione vaginale), utilizzando due spranghe di ferro, cagionavano la morte delle vittime e si impossessavano di piccoli monili in oro, dei telefoni cellulari dei coniugi Pellicciardi, dei loro portafogli contenenti la somma di 600 euro. In particotare: BOGDANEANU ispirava il crimine fornendo indicazioni essenziali per lindividuazione dell’obbiettivo e fornendo ai correi fondamentale supporto logistico e di locomozione. STAFA Naim : istigava al crimine gli autori materiali contattandoli e proponendo loro il delitto, Inoltre forniva loro assistenza accompagnandoli in loco e poi prelevandoli, quindi impartendo loro precise istruzioni durante tutta la durata dell'aggressione e delle sevizie inferte e \igilando in zona per controllare che gli altri non fossero disturbat LLESHI (deceduto) e altro soggetto: quali autori material Fatto aggravato-:-dall'avere agito per motivi futili e abbietti — dall'avere-agito nottetempo cosi approfittando di circostanze di tempo tali da ostacolare la privata difesa — di avere impiegato particolare crudelta e sevizie. In Gorgo al Monticano il 21.8.2007. Con la recidiva infraquinquennale per STAFA. -DANIELE PELLICCIARDI, n. a Mantova 18.09.1965, costituito parte civile con ato depositato alludienza preliminare dell’ 8.07.2008 dal difensore Avy. Alessandro ROMOLI del foro di Treviso. -CRISTINA MARIN, n. a San Vito al Tagliamento il 23.11.1965, costituita parte civile sia in proprio che per i figli minori PELLICCIARDI Laura, n. il 12.12.1996 e PELLICCIARDI ALESSIO, n. il 30.07.1998, con atto depositato all’udienza preliminare dell’ 8.07.2008 dal difensore Aw. Maurizio JACOBI del foro di Treviso. CONCLUSION! DELLE PARTI: Il Pubblico Ministero, chiede per il STAFA NAIM: Pena base ergastolo, aumentata per la continuazione all'ergastolo con lisolamento in carcere per il periodo di 7 anni, diminuita per il tito alla pena dellergastolo semplice. Il Pubblico Ministero, chiede per il Bogdaneanu Alin George concesse le circostanze attenuanti generiche equivalenti alla contestata aggravante: pena base anni 24 di reclusione aumentata per la continuazione di altri 9 anni di reclusione ridotta per il rito ad una pena finale di anni 22 di reclusione. Per entrambi chiede l'applicazione delle pene accessorie. Chiede inoltre la confisca e distruzione dei repert Il difensore Av. ROMOLI della parte civile Daniele Pellicciardi, si associa alle conclusioni del P.M, deposita conclusioni e nota spese per la rifusione della costituita parte civile Ii difensore Avy, JACOBI della parte civile Marin Cristina in proprio e per conto dei minor Laura e Alessio Pellicciardi deposita conclusioni ¢ nota spese per la rifusione delle spese per ta costituzione di parte civile. in principalita PAvv, Catia Salvalaggio chiede, per il suo assistito Bogdaneanu Alin George, l'assoluzione per tutti i reati per non aver commesso il fatto. In aubordine, previa riqualificazione del reato 628 c.p. in 624 bis c.p. i! minimo della pena Inestremo subordine, chiede al Giudice lapplicazione della. 116 c.. Infine, nel caso il Giudice ttiene Tesistenza del concorso chiede applicazione dell'art. 114 cp. inottre appicazione delat. 118 c.p. con conseguente non estensione delle agaravanti di cui all'art. 61 n° 1e 4. In principalita, PAvv. Sabrina Dei Rossi, per il suo assistito STAFA Naim chiede assoluzione per tutti reati contestatili e comunque deposit le proprie conctusioni “* assolvere Stafa Naim per non aver commesso il fatto cosi come contestato nel capo di imputazione; «in subordine assolvere limputato per non aver commesso il reato di omicidio plurimo aggravato e, previa riqualificazione del fatto di reato ai cui agli art. 114 © 628 c.p. in quello di cui all'art. 624 bis c.p., riconosciuta I'ipotesi di cui al'art. 114 c.p. della minima partecipazione e@ quella di cui al'art. 62 bis c.p. in ragione del comportamento processuile tenuto ed al fine di commisurare la pena alla gravta del fatto personaimente ‘commesso, irrogare la pena ritenuta di glustizia; «in. ulteriore subordine e previa riqualifcazione del fatto di reato commesso da Artur Lleshi nellipotesi di cui all’art. 584 c.p. e, pertanto, ritenuta la responsabilité di Stafa Naim per il reato di cui agli artt. 4114 e 628 c.p., previo riconoscimento dell'ipotesi di cui alfart. 116 c.p. avendo voluto il reato meno grave di cui alfart. 624 bis ¢.p. e quella di cul alfart, 62 bis c.p. per le ragioni sopra esposte, irrogare la pena ritenuta di giustizia: *- in estremo subordine, ritenuta la non estensibilita ai correi dell'ipotesi di cui all'art. 577 cp. in relazione alle aggravanti di cui allart. 61 n. 1 € 4 c,p. nonché della ulteriore di cui aln. 5 cpp. cosi come previsto dagll artt. 118 e 59 c.p., riconosciuta altres! la sussistenza dell'ipotesi di cui all'art. 116 e 62 bis c.p. ed uniti i reati nel vincolo della continuazione, irrogare la pena ritenuta di glustizia.” Chiede il cissequestro dela somma di denaro sequestratagli al momento della perquisizione degli oggetti personal L: Aw. Giuseppe Basso, difensore di STAFA Naim, si associa alle richieste dellAw. Dei Rossi SVOLGIMENTO DEL PROCESSO A seguito della richiesta di rinvio a giudizio formulata dal Pubblico Ministero nei confronti di BOGDANEANU Alin George e STAFA Naim veniva fissata l’udienza preliminare deli’8 luglio 2008, che si é svolta con la partecipazione delle costituite parti civili Pellicciardi Daniele e Marin Cristina, mentre é stata esclusa la costituzione di parte civile della Regione Veneto, durante la quale, successivamente al rigetto delle eccezioni sollevate dalle difese degli imputati, BOGDANEANU Alin George ¢ STAFA Naim personalmente chiedevano il giudizio abbreviato. ll Giudice disponeva il giudizio abbreviato e i difensori di parte civile accettavano il rito. Il Giudice, su richiesta dei difensori degli imputati, rinviava per la discussione all’odierna udienza disponendo la sospensione dei termini di custodia cautelare in carcere ai sensi dell’art.304, I comma lett.a) ¢.p.p. All'odierna udienza le parti hanno proceduto alla discussione concludendo come indicato in premessa. MOTIVI DELLA DECISIONE Preliminarmente devono essere rigettate le eccezioni di nullita — inutilizzabilita delle dichiarazioni rese da LLESHI Artur in sede di incidente probatorio all’udienza del 26 settembre 2007, motivate sul mancato deposito delle dichiarazioni rese dal predetto durante il sopralluogo del 7 settembre 2007 Tale eccezione € manifestamente infondata in quanto nessuna nullita é prevista dal legislatore per tale mancato deposito; peraltro si é trattato di un mero sopralluogo effettuato a seguito dell’interrogatorio di cui il filmato @ stato visionato durante Vincidente probatorio nel pieno contradditorio delle parti Si osserva, inoltre, che comungue a seguito della scelta del rito abbreviato da parte degli imputati la dedotta, e perd insussistente, inutilizzabilita non rileva. Nel merito ritiene il Giudice che dalle prove in atti siano emersi sufficienti e jncontestabili elementi accusatori a carico degli imputati i quale, pertanto, devono essere dichiarati responsabili dei reati loro ascritti - —_ Verso le ore 3.30 del 21 agosto 2007 a Gorgo al Monticano (TV) in via Sant’Antonino nl la guardia giurata Trezza Luigi durante il giro di ispezione della résidenza della famiglia Durante verificava alcune anomalie lungo il perimetro della villa sita all’interno :di un ampio parco. Nella parte posteriore dell’edificio, direttamente collegato al plesso principale, era stata ricavata un’ulteriore abitazione, una dependance, destinata a essere occupata dai custodi. La guardia giurata nell’accedere proprio in questa zona si avvedeva che una porta in metallo di collegamento con ]’abitazione padronale era aperta. Insospettito approfondiva tale particolare ¢ si accorgeva che anche la porta di ingresso della casa dei custodi era aperta cosi come Je altre porte intermedie ad esclusione dell’ultima. La guardia giurata entrava, apriva la predetta porta e all’interno della stanza da letto rinveniva i cadaveri di Pellicciardi Guido e Comin Lucia. Intervenivano i Carabinieri de] Nucleo Operativo di Treviso che constatavano lo stato di disordine presente in tutto ’appartamento, la rottura della plafoniera del corridoio e della camera da letto e la presenza di macchie di sangue sui muri e sui mobili della stanza da letto, sul pavimento e sui mobili della cucina. Distesi supini sul letto della camera matrimoniale vi erano Pellicciardi Guido e Comin Lucia: l’uomo posto sul lato destro del letto, indossante una maglietta di colore bianco con tracce di sangue e un paio di boxer di colore nero, la donna posta sul lato sinistro, non indossava biancheria intima ad eccezione di una maglietta di cotone, in parte strappata e intrisa di sangue, sollevata sopra il seno unitamente agli slip strappati nella parte centrale posti sotto la maglietta di cotone. I cadaveri presentavano entrambi molteplici poliforme lesioni da corpo contundente, da taglio e da punta e taglio su tutta la superficie corporea. L’intervento in loco del Prof. Montisci, medico legale di Padova, permetteva di stabilire jn via indicativa che il decesso era avvenuto tra 1’1.00 ¢ le 3 30 del 21 agosto 2007, che Ja causa del decesso si individuava nei violenti traumi inferti sia con armi proprie che improptie, che su entrambi i corpi erano presenti segni di violenza a forma triangolare da arma da taglio. La situazione portava gli inquirenti a ipotizzare che tre o pit persone si fossero introdotte nottetempo all’interno dell’abitazione € avessero tentato di estorcere con sevizie «. informazioni relative alla villa per perpetrarvi un furto, informazioni che comunque i deceduti non avrebbero potuto fornire in quanto occupavano detta abitazione soltanto da qualche mese e i proprietari non avevano fornito loro né il eodice dell’allarme, né le chiavi dell’immobile. Fra tutte Je molteplici attivita di indagine veniva disposta acquisizione dei dati relativi al traffico telefonico relativo al ponte radio che interessa la zona di Gorgo al Monticano via §. Antonino, venivano disposte le intercettazioni e lacquisizione del traffico telefonico delle utenze telefoniche intestate ai coniugi Pellicciardi che risultavano essere state asportate e veniva stilato l’elenco di tutti i dipendenti della societé INIPRESS s.p.a. In data 23 agosto 2007 Vianello Stefano, specialista informatico presso il centro servizi del polo tecnologico Veneto - Trentino ~ Friuli Venezia Giulia sede di Venezia con Pincarico di assistere telefonicamente gli uffici postali periferici relativamente a problematiche tecniche, si presentava presso il Commissario capo della Polizia di Stato Giliberti dichiarando di avere ricevuto una telefonata dalla direttrice dell’ Ufficio Postale Gi Gorgo al Monticano la quale gli chiedeva se era possibile conoscere Pufficio dove era stato effettuato un prelievo di euro 20 con una carta postamat in quanto la predetta, avendo avuto conoscenza dell’omicidio dei coniugi Pelliccairdi, suoi clienti abituali, aveva autonomamente effettuato una lista dei movimenti relativi al conto di Pellicciardi Guido riscontrando il movimento anomalo effettuato il 21 agosto 2007 alle ore 7.15 presso I'ufficio postale di Motta di Livenza. Tnmédialamente gli investigatori si portavano presso "Ufficio Postale di Motta di Livenza, dotato di sistema video sorveglianza, ma le immagini relative all’orario indicato jtavano gid cancellate, Veniva disposto comunque il sequestro dell’intera postazione adibita alla registrazione e veniva delegato il R. dj Roma per I’analisi forense dello stesso. Intanto dall’analisi dei tabulati relativi. al traffico delle stazioni radiobase, poste a servizio della zona interessata dall’evento, emergeva la particolarita che almeno due utenze, nell’arco di tempo intercorrente tra le ore 0.39 e le ore 2.28, avevano avuto undici contatti tra loro dei quali, quello delle ore 2.23,53 aveva la peculiarita di essere avvenuto nella medesima area geografica servita da due celle contigue, perché di due gestori differenti ovvero VODAFONE e WIND. Veniva quindi disposta in via @urgenza Viniercettazione dell’utenza cellulare n.320- 0934110, intestata a Ungureanu Ion, e dell’IMEI 353971017901050, ass ita a detta utenza, e dell’utenza n.340-2249726, intestata a BOGDANEANU Alin George, ¢ dell" IMEI 35575000507060, associata a detta utenza. L’intercettazione permetteva di rilevare numerosi contatti telefonici tra l’utenza n.340- 2249726, intestata a BOGDANEANU Alin George, e l’utenza n.346-1684210 sempre intestata al predetto. Inoltre si accertava che lutenza n.340-2249726 era attiva all"IMEI 35110680460636. Si accertava, inoltre, che il codice dell"IMEI 353971017901050 associato all’utenza 1n.320-0934110, era stato successivamente utilizzato abbinato all’utenza 1n.320-1507769, intestata a Geana Rodicaramona, in uso a una donna di nome Eamon in strettissimo contatto con un uomo straniero utilizzatore dell’utenza n.329-: 3846374, Veniva disposta l’intercettazione de] nuovo IMEI 351 10680460636 associato all’utenza 340-2249726 e dall’ascolto delle conversazioni transitate su detto codice IME] emergeva che veniva utilizzato abbinato alle utenze 328-4547210, intestata a KUJTIM Stafa, e 348-2747255, intestata a BOGDANEANU Alin George, e sollecitava le stazioni radiobase di Marcianise (CE). L’utilizzatore di dette due nuove utenze risultava essere un albanese di nome Alberto continuativamente in contatto con I’utenza n.346-1684210 intestata a BOGDANEANU Alin George. Quest’ ultimo risultava avere in precedenza ospitato tale DERVISHI Martin, nato a Tirana il 12 marzo 1987 residente in Marcianise (CE), arrestato in data 2 ottobre 2006. 11 26 agosto 2007 all’interno del fiume Monticano venivano rinvenuti una borsa, due pietre di granito, due portafogli in pelle, uno dei quali contenente wm biglietto manoscritto con il numero 73087215 relativo ad un numero conto bancoposta, dei document intestati a Pellicciardi Guido, degli orologi e dei monili in oro e argento. Il giomo successivo il figlio e la nuora dei coniugi Pellicciardi riconoscevano come appartenenti ai deceduti gli oggetti rinvenuti. In data 27 agosto 2007 i! Nucleo Subacquei dei Carabinieri di Trieste a circa 300 metri dal Iuogo dove era stata rinvenuta la borsa di Comin Lucia trovavano uno scalpello in ferro, terminante a taglio, della lunghezza di cm.32, che veniva sottoposto a sequestro. Intanto dall’attivita di intercettazione sull’utenza n.346-1684210 intestata, ¢ in uso a BOGDANEANU Alin George, emergeva che Alin aveva espresso la volonta di lasciare Vitalia per asserite problematiche di natura economica, circostanza questa anomala in quanto il predetto aveva un regolare contratto di lavoro con la INIPRESS s.p.a. della famiglia Durante. Nel messaggio inviato il 26 agosto 2007 a un’utenza estera Alin scrive:"OK SCUSAMI CREDIMI NON POSSO PIU’ STARE QUI FANCULO ITALIA”. Dato che il BOGDANEANU risiedeva a Motta di Livenza, localita vicina al Iuogo del omicidio, ¢ che la sua abitazione distava pochi centinaia di metri dal luogo dove erano stati trovati gli oggetti appartenenti alle vittime, nonché vicina alla postazione bancoposta ove era avvenuto il prelievo di denaro con la tessera postamat di Pellicciardi Guido successivamente alla sua morte, veniva disposta l’installazione di un geolocalizzatore satellitare all’interno dell’ autovettura di proprieta del predetto, Inoltre, essendo emersi dall’attivita di intercettazione numerosi contatti tra le utenze 328- 4547210 ¢ 348-2747255, in uso al cittadino albanese chiamato Alberto, poi identificato in STAFA Naim, e l’utenza n.329-3846374, gid oggetto di intercettazione in quanto in contatto con la predetta Ramona, si disponeva l’intercettazione anche dell'IMEI 357955004901930 associato a detta ultima utenza utilizzata da tale Artur, poi identificato in LLESHI Artur. Venivano assunte le sommarie informazioni di numerose persone che avevano avuto modo di lavorare per la famiglia Durante e di alcuni dipendenti della INIPRESS s.p.a. tra i quali BOGDANEANU Alin George il quale in data 3 settembre 2007, alle ore 20.30, dichiarava di avere ospitato da circa un mese un albanese di nome Blendion, dipendente anch’egli della predetta societa, di conoscere soltanto di vista i fratelli Durante e la madre, di avere saputo soltanto dopo i fatti che i Durante abitavano a Gorgo al Monticano, di non avere ospitato nessuno, ad eecezione del suo collegadi lavoro, di non conoscere un soggetto di nome Artur, di avere conosciuto tale Naim tramite DERVISCHI Martin ma di non averlo mai ospitato ¢ che la sera del 20 agosto 2007 aveva iniziato a lavorare verso le ore 21.55 fino alle 6.00 del 21 agosto 2007. L’interrogatorio veniva interrotto in quanto il predetto intendeva rilasciare dichiarazioni sugli omicidi assumendosi responsabilita In data 4 settembre 2007, alle ore 2.52, alla presenza del difensore di fiducia il Pubblico Ministero procedeva alPinterrogatorio di BOGDANEANU Alin George il quale dichiarava di avere conosciuto STAFA Naim cirea un anno prima in quanto abitava vicino a lui insieme a DERVISCHI Martin, il quale era dedito alla commissione di furti in concorso con STAFA (edt, intel di Naim, e di altri reati (STAFA Naim sfruttava la prostituzione di una Tagazza poi fermata ed espulsa a Venezia) e che quando DERVISCHI era stato arrestato Naim si era trasferito a casa sua, Molto amico di Naim era tale Artur, chiamato "Turi", LLESHI in quanto i due erano stati in carcere insieme. Artur viveva a Villorba con una prostituta rumena, tale Sabrina, che lavorava a Conegliano e lo manteneva. Precisava che Naim era sempre armato con un coltello a scatto quando pensava che si sarebbe dovuto picchiare con qualcuno. Ricordava che lunedi non era impegnato al lavoro perché dovevo fare il turno 22/06 e la mattina era andato con Naim a casa di un amico di Naim, un albanese che abitava vicino a Treviso, dal quale lo STAFA aveva ricevuto circa dieci grammi di cocaina. Si riporta la trascrizione della verbalizzazione riassuntiva in atti che ¢ pienamente conforme nel contenuto all’interrogatorio integrale: “Ci siamo quindi recati subito a casa di Artur, mentre io parlavo rumeno con Sabrina, gli altri due parlavano rumeno (nella trascrizione integrale albanese) tra loro. Verso meta pomeriggio io, Naim ed Artur ci siamo diretti verso casa mia. Premetto che ancora I'anno scorso Naim mi chiese dove abitavano i miei padroni: in un'occasione gli ho mostrato dalla strada la casa di via Sant'Antonino. Anche lunedi pomeriggio abbiamo percorso la stessa strada e Naim mi ha ripetuto la stessa domanda. Alla mia indicazione - transitavamo proprio davanti - ha fatto un cenno ad Artur dicendogli: "Guarda questa é la casa" Siamo quindi artivati a casa mia dove abbiamo cenato e i due hanno assunto la cocaina, un po'& stata offerta anche a me. ‘Artur era particolarmente agitato, parlava al cellulare con il fratello, ha detto parolacce a Sabrina, tremava tutto. Ad un certo punto mi ha detto di andare con loro a fare una rapina, Naim mi ha perd tirato indietro dicendo che ero suo Se a ea aha Alle dieci Naim mi ha accompagnato in fabbrica utilizzando la mia autovettura: premetto che Naim mi aveva informato che l'auto sarebbe servita a loro per fare un lavoro, volevano fare una rapina. Sapevo che Turi aveva gia fatto altre due rapine da solo anzi senza Naim. So che una sera, circa una settimana prima, Turi ha telefonato a Naim dicendogli che aveva fatto 10,000 euro, So che ne ha fatte anche altre ma guadagnando meno. Verso le due ¢ verso le tre ho provato ancora a sentire Naim ma il telefono era spento 0 non mi rispondevano. Sono tornato a casa con un collega: i due avevano Ho finito i} turno alle 6 di mattin: fatto uno squillo al mio cellulare e percid quando sono stato in pausa ho telefonato a loro che mi hanno detto che era tutto a posto, di stare tranquillo. Alle 6, appena uscito, mi ha nuovamente chiamato (STAFA) dicendomi che accompagnava Artur a casa e che io avrei dovuto chiedere un passaggio. Preciso che quando Naim prendeva la mia machina avevo paura che facesse qualcosa di male e mi coitivolgesse perché l'auto era a me intestata, Alloro l'invitavo a lasciarla lontano. Quando sono tornato a casa i due non c'erano né ho visto la macchina. Naim mi ha telefonato subito dicendomi di guardare dentro all'armadio e nell'immondizia: nell'armadio ho trovato una borsa da donna di colore nero ¢ nell'immondizia ho visto un guanto, un calzino, una carta ‘identit Ho aperto la borsa e vi ho trovato degli orologi, tre cellulari, delle catenine, un portafogli. Pensavo che provenissero da un furto Nella borsa ho trovato un postamat con una piccola carta dove era annotato il numero; sono uscito alle 7.00 per comprare le sigarette e ho fatto il prelievo di 20 euro. Alle 9.00 Naim é tornato a casa molto spaventato, dicendomi che andava via. Mi ha anche ordinato di buttare via tutto quello che avevo trovato in casa. Ha acceso il Jelevisore e mi ha fatto vedere il telegiornale. Mi sono anch’io spaventato. Ho detto a Naim che avevo fatto il prelievo e lui ha insistito per farmi buttare tutto Il suo unico pensiero era andare via. L'ho accompagnato fino a Caorle e durante il percorso mi ha minaceiato di uecidermi se avessi detto qualcosa (se dici qualcosa di cosa_ 8 suecesso ti ammazzo con le mani mie) Yaso momanotte Naim mi ha telefonato in fabbrica dicendomi che aveva gid accompagnato Artur a casa ¢ che si trovava a casa. jasciata da Naim, Questi mi aveva impartito istruzioni precise in tal senso. Dopo avere fatto la lavatrice ho pulito la casa e lavato i pitti, Preciso che cera anche una maglietta di Turi che Naim ha tentato di lavare a mano al momento in cui sono entrato in casa e che mi aveva detto di buttare. Preciso che si trata della stessa maglietta fabbrica: ¢ verde scuro. che avevo nascosto dentro un cassone i Prima di arrivare a casa Naim mi ha telefonato due volte, una dicendo che si trovava a casa di Turi e un'altra mentre viaggiava in auto Quando é arrivato a casa Naim ha acceso il televisore per farmi vedere cosa era successo ed ha detto che Turi aveva ucciso due persone senza altre precisazioni Non ho notato se Naim avesse una qualche ferita. * Fra i due era Naim a comandare”, Nella trascrizione integrale dell’interrogatorio il BOGDANEANU riferisce a tal proposito di un litigio avvenuto un mese prima tra Artur e Naim in quanto Artur non gli voleva prestare del denaro. Per tale motivo Naim e il fratello (Bedri) Io avevano picchiato senza che nessuno lo difendesse nonostante ci fosse presente anche Muca Gentiam, nipote di Artur. “Quando sono andato in fabbrica a lavorare sapevo che i due avrebbero fatto una rapina nella casa dei proprietari, quella di via Sant’Antonino che avevo loro mostrato. Jo non sapevo che vi abitavano anche i custodi, pertanto anche loro erano all'oscuro di tale elemento che non mi hanno mai chiesto. Non sapevo se gli abitanti erano in ferie 0 no. Liho chiamati durante la notte quindi per sapere come era andata perché avevo paura per Ja mia auto. Dopo avere accompagnato Naim a Caorle, tornando a Motta, prima ho gettato i cellulari lungo la strada per andare al lavoro. Poi, attraversando il ponte sul Monticano sulla strada tra Cessalto e Motta, ho gettato due scalpelli che avevo trovato in auto. Non ho fatto caso se erano sporchi di sangue. Erano sul tappetino lato passeggero anteriore. Uno é caduto in acqua mentre I'altro ha urtato contro la ringhiera ed é rimbalzato sulla strada. Poco avanti ho invertito la marcia e ho ripreso lo scalpello che ho di nuovo scagliato nel fiume. Erano pitt lunghi di un foglio F4 ¢ di diametro pari al cerchio che a mano segno a fianco. Non cera manico erano tutti di ferro. Quando li ho visti in auto Naim mi ha detto di buttarli perché con tali attrezzi "Turi li aveva colpiti in testa" Sono tornato_a casa e ho preso la borsa e tutti i documenti e in bicicletta sono andato sullargine del Livenza - nel posto dove ho prima accompagnato il Ten. Platzgummer - ¢ ho gettato in acqua la borsa, al cui interno avevo messo un sasso. mera. Giovedi 0 venerdi ho visto in casa anche il coltello di Naim. L'ho preso e l'ho gettato in fiume. Anche per questo ho indicato il posto ai Carabinieri. Non ho fatto lavare la macchina. Poiché avevo paura ad usare la mia autovettura ho inventato con Naim che era rotta e per questo Naim mi sollecitava a portarla dal meccanico. B' vero che in una telefonata Naia mi sollecitava di non usare "quella carta per fare la spesa" ma io l'avevo gia rotta in tre pezzi gettati in tre posti diversi (il primo sull'erba vicino alla Veneto Banca vicino casa mia), Nella notte del 21.8.2007 ho sempre avuto contatti solo con Naim. Il numero 340-2249726 @ intestato a me ma in uso a Naim; non ricordo se mi abbia intestato altro numero”, Nel telefono in uso al BOGDANEANU risultavano memorizzati i numeri 320-0934110 e 329-3846374 in uso a LLESHI Artur. L’allora indagato, inoltre, dichiarava che lo scalpello, rinvenuto, riprodotto in fotografia era uguale a quelli che egli aveva gettato nel fiume e permetteva anche il rinvenimento dell’altro scalpello e del coltello a scatto dello STAFA. In data 4 settembre 2007, alle ore 16.30, si procedeva all’ interrogatorio di LLESHI Artur il quale dichiarava: “Ho conosciuto Stafa Naim - con il nome di JACUPI Ismail - negli anni 98/99 presso il carcere di Santa Maria Capua Valere. Sono uscito dal carcere nel settembre 2006 e mi sono portato a San Dona di Piave presso mio nipote Muca Perparim detto Pippo. In tale centro ho incontrato in modo de! tutto occasionale lo Stafa il quale mi disse che abitava a Motta di Livenza. Nel novembre 2006 sono stato espulso. Ho trascorso tre o quattro mesi in Albania, poi due o tre settimane in Grecia e quindi sono tornato in Italia, Sono andato ancora da mio nipote ma poi, saranno due mesi circa, ho conosciuto una donna rumena, tal Sabrindpquas tutte Ie notti mi fermavo a dormire da lei. Nel frattempo ho continuato a frequentare Naim (nel mio portafogli c'é un foglietto su cui ho annotato i] suo numero di telefono, numero che da due giorni ha cambiato). Naim 10 mi veniva a prendere a San Dona e mi portava da lui a Motta. Qui ho conosciuto Alin il giovane rumeno con cui abitava, Non so cosa facesse Naim posso solo presumere che trafficasse in droga Io non ho mai fattoxrapine ma solo piccoli furti: mi recavo nelle zone balneari e rubavo quello che trovavo (portafogli e simili). Entravo anche nelle case per prenderli Presumo che tra Alin e Naim ci fossero buoni rapporti, Naim aveva intestato all'altro la sua autovettura. Circa una decina di gioni prima dell'omicidio Naim aveva cominciato a propormi di fare una rapina in quanto aveva saputo da Alin che a casa dei proprietari della fabbrica ove lavorava cera solo una persona (o forse nessuno). Io avevo accettato, La mattina del lunedi Alin e Naim sono venuti a casa di Ramona a prendermi; siamo rimasti un pd a casa e poi siamo usciti noi tre per recarci da Alin. Strada facendo siamo transitati davanti alla casa di via Sant’Antonino: abbiano rallentato e Alin ci ha detto che quella era la casa. Siamo transitati davanti alla casa quattro volte. ‘A casa di Alin abbiamo pranzato, poi Naim ha tirato fuori 10 grammi di cocaina (cosi ha detto) Abbiamo cominciato a bere ¢ tirare, anche Alin. Alle 10 di sera il rumeno & andato a lavorare (usando la sua bicicletta) e noi abbiamo continuato a bere e tirare. Verso mezzanotte siamo usciti: avevamo due ferri lunghi circa 40 cm., un'estremita era tagliente, erano abbastanza pesanti e di diametro di cirea 2,5 em. i Avevamo anche due cacciavite, una torcia elettrica, Naim indossavaguanti[ Siamo arrivati nella strada della villa che mi era stata mostrata, ma abbiamo lasciato auto circa 50 metri dopo. Siamo entrati nel giardino scavalcando prima la sbarra di cui alla foto n. 6 dell’album che mi si mostra e I'Ufficio da atto trattarsi dell'album fotografico 3.9.2007 - siamo quindi artivati al cancellato di cui alla foto 18 (in cui appare aperto) e abbiamo trovato la finestra sempre di cui alla foto 18 pure aperta. Tramite tale finestra siamo entrati in casa, trovandoci direttamente in cucina come riprodotta nella fotografia 76. La luce era accesa. Avevo tirato troppo per ragionare. Ci siamo trovati di fronte ad un uomo anziano in pigiama, L'ho colpito al ginocchio per farlo retrocedere in camera da letto. Anche qui c'era la luce accesa: Naim con un colpo di sbarra ha rotto la lampada. Sul letto c'era una donna svegliata dal rumore. Vedo Ia foto n. 1140: la donna si trovava alla parte destra per chi guarda, I'altro posto era vuoto. Li abbiamo scagliato I'uomo: io con la sbarra in mano mi sono posto ai suoi piedi, Io ho colpito pitt volte 'uomo. La donna urlava Egli continuava a ripetere che aveva 30.000 euro ma.solo la moglie sapeva dove erano. ES colpiva pit volte gridandole che era una strega, che doveva parlare e chiedendole i soldi. Continuava a colpirla anche quando la donna aveva smesso di urlare e io pensavo che fosse morta. Comunque nella stanza c'era buio perché Naim aveva anche socchiuso la porta per impedire che all'esterno si sentissero le urla. Appena entrati in camera abbiamo preso i cellulari degli anziani (uno su ciascun comodino). Gli apparecchi dovrebbero trovarsi a casa di Alin. Mentre la colpiva Naim mi ha mandato in cucina a cercare il denaro: ho aperto un cassetto ma non c'era nulla. Ribadisco che non avevo visto cosa effettivamente Naim faceva alla donna, La violenza é durata circa 20/30 minuti. Ho preso un portafogli e Naim una borsetta in cui aveva anche infilato alcuni gioielli Nel portafogli dell'uomo c'erano 3/400 euro, altri 3/200 erano in camera. lo sono uscito per primo dalla porta di cui alla foto n, 55; Naim ha pulito la casa e quindi mi ha seguito dicendomi che era tutto a posto. Io non ho chiuso la finestra; posso pensare che I'abbia fatto Naim. Avevamo una torcia (mi risulta essere state acquistate da Alin a Motta di Livenza): Tabbiamo lasciata li. Si tratta di quella di cui alla foto n. 51. In loco abbiamo rinvenuto un'altra torcia che usavo io, I'ho portata via e lasciata a casa di Alin. Era pitt grande di quella lasciata li, di colore nero. Mentre_eravamo li Naim riceveva delle telefonate: ha risposto ma non so con chi parlasse. Anch'io ho ricevuto una telefonata da mio nipote Pippo: parlavamo solo di cose generiche. Nel piccolo vano antistante a camera da letto sono scivolato e mi sono tagliato al gomito. Quando siamo usciti i nostri abiti erano sporchi di sangue: li ha presi Naim assieme ai due ferri ma non so dove li abbia gettati. Per la rapina io avevo indossato un paio di searpe da tennis marca Adidas, i pantaloni di una tuta ed un maglione scuro, Erano abiti di Naim (anche le scarpe). Al momento del fatto Naia aveva una camicia verde scuro con i bottoni. Acasa di Alin ci siamo anche lavati. Penso che siamo arrivati a casa tra I' 1,30 e le due. Abbiamo ancora tirato la cocaina residua, ci siamo divisi il denaro. Ho manifestato a Naim il mio timore perché ero entrato senza guanti, a differenza da lui. Egli mi ha tranquillizzato dicendomi che aveva pulito tutto. Naim aveva roto tutte le lampade per la paura di essere visto e riconosciuto perché abitava li vicino. Anche le spranghe erano sporche di sangue; erano state riposte sul tappetino ai piedi del passeggero anteriore. Ramona non sapeva nulla del fatto; ella ha cominciato ad avere dei dubbi solo perché da allora ho iniziato a tirare cocaina. Naim poi mi ha riaccompagnato a casa. Da quella notte mi ha sempre chiamato con numero privato. Il telefonino che avevo con me la sera del delitto é stato poi da me dato a Ramona quando é partita per Rimini. Ho poi cambiato numero di telefono perché avevo paura di essere rintracciato; ho gettato ja scheda 110 finale. E' stato Naim a dirmi di cambiare numero, prima di quello avevo il numero 790 finale che mi ha dato Gentian. Successivamente ho usato i] numero 374 to via SMS a Naim)” finale poi ancora cambiato con quello attuale (comun ava che i] lunedi mattina Veniva sentita anche Cretu Rodica Ramona la quale dichia Naim e Alin erano andati a casa sua e che verso le ore 13.00 i tre si erano allontanati insieme. Aveva tivisto Artur solo alle 5.00 del mattino successive accompagnato da Naim, che i due avevano vestiti puliti, erano tranquilli e scherzavano tra loro In data 5 settembre 2007 il Pubblico Ministero procedeva all’interrogatorio di STAFA Naim alias JACUPI Ismail il quale dichiarava: “Conosco Bogdaneanu Alin da oltre un anno; abitavo vicino a Iui.con mio nipote. Sostanzialmente non lavoravo ma con il salario di Alin e qualchesdebito contratto presso terzi riuscivamo a vivere. A giugno é venuto anche mio nipote Blendion Pershaku; ha pagato la sua quota di affitto; il 17 agosto é partito per tomare in Albania. Alin lavora presso la INIPRESS di Motta di Livenza; non so dove abitino e chi siano i proprietari. Una volta ho chiesto ad Alin e lui ha risposto che abitavano ad Oderzo. Li mi ha detto anche che il padre del padrone era morto ¢ la madre viveva sola in casa. Mi ha detto solo che abitava la intomo. Alin @ un bravo ragazzo, mi ha aiutato. Non mi risulta che abbia mai commesso furti o simili, ha sempre lavorato, Era affezionato a me. Non aveva motivi di rancore verso di me. Nel 1999 ho conosciuto al carcere di S.ta Maria Capua Vetere LLHESI Artur. Fino allo scorso anno non lo avevo pit sentito. Nei mesi agosto/settembre ho ricevuto una telefonata da un mio amico albanese Detar il quale mi diceva di essere al bar a San Dona di Piave assieme a suoi amici. Mi pass quindi per telefono Artur. Dopo altri 4/5 giomi Artur mi ha richiamato invitandomi ad andare a San Don per un caffé. Sono andato assieme a due amici (Martin ed Eddi) con la Ford di Eddi. Artur era con il nipote Genti Dopo mezz'ora sono andato a casa, Da allora 3 0 4 volte ho visto Artur a casa mia (era accompagnato da Genti), altre 3-4-5 volte a San Dona (anche assieme ad Alin) - Quando ha conosciuto Sabrina ed & andato a casa della donna (a S. Sisto di Villorba) sono pure andato a trovarlo. Preciso che Artur non guidava mai TL19 agosto siamo usciti da casa verso le dieci: siamo andati a Mestre perché dovevo parlare con una ragazza bulgara che avevo conosciuto in bar a Marghera . E' venuta anche due o tre giomi ad abitare da Ali. Domenica ci siamo incontrati in un bar di cinesi in Via San Dona di Mestre. C'erano anche altre persone. Mi sono innervosito con la ragazza, Siamo andati a Scorzé da un amico che traffica in droga. Mi ha regalato 5 gr. di cocaina. Siamo tornati a Mestre nello stesso bar: abbiamo trovato la stessa ragazza e un suo amico, Nella macchina di questi abbiamo usato la cocaina circa 1 gr, 1 gr. e mezzo. Poi siamo andati a casa, pil o meno verso le 18. II 20 agosto, la mattina, sono andato con Alin a Mestre verso le 10 e mezzo per salutare la ragazza bulgara che doveva partire: ella abitava in un aceampamento e c'erano molti zingati. Allora ho detto ad Alin che era meglio andare via. Anzi siamo rimasti al bar dei cinesi per circa due ore. Poi Artur mi ha telefonato chiedendomi dove ero chiedendomi al ritorno di passare da lui. A San Sisto Alin ha mangiato e poi siamo ripartiti. Artur é venuto con noi a Motta. Anche qualche giomo prima Artur aveva parlato di fare furti nella zona di Motta’chiedendoci se conoscevamo qualche obiettiv.-Non conoscevamo nessuno. So che Artur fa furti in abitazioni vuote. Arrivati a casa verso le 16, abbiamo cominciato a bere del vino e birta, verso le 17 ¢ 30€ arrivato in casa un ragazzo napoletano di nome Paolo che abita nella casa a fianco quella di Alin gli devo 190 euro. Gli abbiamo offerto un bicchiere di vino; é rimasto fino le sei e mez jolsette. Ho preparato da mangiare ad Autur. Abbiamo cominciato a tirare, loro due di pil. Artur continuava telefonare in Albania con i suoi parenti. Verso le 9 e mezzo Tho visto male. Ho accompagnato Alin a lavorare perch¢ ho preferito tenere la macchina per riaccompagnare Armar a casa. Nel giro di pochi minuti sono tornato a casa. Sentivo Artur parlare al telefono anche con il nipote Genti e prendermi in giro. Verso le 11, 11 e mezzo ha continuato a tirare cocaina. A mezzanotte circa vedevo Artur troppo agitato dopo mezz’ora mi invitava ad uscire per comprare le sigarette; era tanto agitato e continuava a chiedermi anche se conoscevo qualcuno da cui poter avere droga Siamo usciti di casa all'una e mezzo: io guidavo; abbiamo fatto un giro per Motta, abbiamo preso la strada per Gorgo. Dove c’é i] supermercato grande I'ho lasciato alla rotonda come lui mi aveva chiesto. Verso le due e mezzo Artur mi chiama: io ero a casa, Gli ho chiesto dove era. Egli faceva finta di essere in un bar. In sottofondo c'erano alcune —~ SOO voci basse che dicevan Artur invece continuava a ripetere "cacciate i 30.000, dove _ hao" sono ?.. bastardi" a Dopo venti minuti mi ha richiamato chiedendomi di andare a prenderlo dove lo avevo lasciato; ho inventato un pretesto dicendogli che avevo paura dei Carabinieri Dopo poco mi ha nuovamente chiamato sollecitandomi ancora perché uscissi. Allora ho preso l'auto e sono andato verso la rotonda; poco prima ho incrociato Artur che mi ha chiamato. Ho fatto inversione di marcia. Artur é salito in auto, siamo andati a casa, Artur aveva in mano una borsa, io volevo dormire. Lui era molto agitato; voleva chiamare il nipote perché lo andasse a prendere. Voleva tornare a casa ma io non Jo volevo accompagnare. Ho telefonato ad Alin per sapere se poteva tornare a cas .a prima. Poi anche ‘Alin mi ha chiamato perché preoccupato e gli ho chiarito che Artur voleva andare a casa. Preciso che prima anche Alin mi aveva chiamato preoccupato delle condizioni di Artur. Artur ha posato la borsa sul letto e vi estrae alcuni gioielli; mi diceva di prenderli e metterli in qualche busta e gettarli. C’era alcune carte, documenti. Artur indossava scarpe bianche Adidas, pantaloni blu jeans, una maglietta nera maniche corte e una cerniera sul davanti, Preciso che quando é venuto alla casa di Motta indossava sopra anche una camicia bianca che si é tolto ed ha lasciato a casa prima di allontanarsi da solo. Si é lavato le mani, Ha tolto i pantaloni e ha indossato un paio di miei pantaloni sempre jeans. Si é tolto la maglictta nera, Ha tenuto le scarpe che ha lavato un po’ perché erano sporche di terra. Dai pantaloni Artur ha estratto due ferri lunghi circa 25 cm. e circa 2 cm. di diametro. Li ha gettati sul letto; li ho presi in mano ¢ li ho messi in terra. Li ho toccati. Artur aveva i guanti Alle mie domande egli si é limitato a dire che aveva rubato la borsa. Dalla casa ha provato pil volte a telefonare al nipote, cosi mi ha detto. Questi perd aveva il telefono staccato. Ha poi ancora insistito perché lo accompagnassi ¢ ho ceduto. A a sua - erano le sei passate - mi ha detto di chiamare Alin perché buttasse i documenti e le altre cose. 1o ho chiamato Alin e lui mi ha detto "va bene". Uscito da casa di Artur ho richiamato Alin manifestandogli i miei dubbi per paura che Artur mi coinvolgesse in qualcosa. Alle mie ulteriori domande Artur agitato mi diceva che aveva sbagliato con un uomo dandogli troppe botte. Ha detto che la donna non gli aveva dato i soldi. Alle 8.30 sono tornato a casa e Alin dormiva; la roba era ancora li. Aveva gia buttato 2 0 Tportafogli. mat ———- veer ‘Accendo la televisione e ho appreso che a Gorgo erano state uccise due persone. Ho svegliato Alin raccontandogli quello che era successo. Dopo un'oretta sono andato in piazza a Motta, ho girato un po' telefonando due volte ad Alin per sapere se tutto era a posto. Gli ho detto che volevo andare a Caole. Il ragazgo mi ha accompagnato in machina; siamo partiti alla 1 - 1,30 Dopo avermi portato a Caorle Alin é tornato da solo; io ero preoccupato. Preciso che la maitina Alin aveva gia buttato tutto: i gioielli, la borsa, i due ferri, i documenti. Durante la notte, al rientro a casa, Artur aveva messo in lavatrice, assieme alla biancheria che era nel cestello, i pantaloni e la maglietta scura, con la cerniera davanti. Alin ha fatto partire la lavatrice ed io ho chiamato Alin affinché lo facesse. A San Sisto Artur ha fatto la doccia; a casa a Motta Artur si é solo lavate le mani e le searpe. Non so con cosa si sia asciugato. Io non mi sono lavate le mani: erano pulitissime. ‘A casa di Artur ho dormito un paio di ore. Sono partito la sera per Caserta; conoscevo dei poliziotti a cui volevo dire tutto. I miei numeri cellulari erano intestati ad Alin. Preciso che quando abbiamo capito cosa era sucesso, parlando della faccenda con Alin Jo esortavo, in caso ci avessero coinvolio, a dire tranquillamente la verita, a spiegare le cose come stavano effettivamente. Alin mi voleva effettivamente bene”. In data 7 settembre 2007 all’udienza di convalida del fermo in sede di interrogatorio BOGDANEANU Alin e LLESHI Artur confermavano quanto dichiarato nei suddetti interrogatori e STAFA Naim, modificando quanto dichiarato nel precedente interrogatorio, dichiarava che il 20 agosto 2008 con gli altri indagati era passato davanti alla villa dei Durante edi sapere che quella sera il LLESHI sarebbe andato a apina presso la villa, circostanza questa conosciuta anche dal BOGDANEANU in ” Clee quanto il LLESHI glielo aveva detto e precisava che il BOGDANEANU era anche a conoscenza di una precedente rapina fatta dal LLESHI. Sempre in data 7 settembre 2007 alle ore 11.05 il Pubblico Ministero interrogava nuovamente LLESHI Artur il quale precisava che qualche giomo prima del fatto Naim ali aveva parlato di un “lavoro” da fare tutti insieme e che il lunedi quando erano parti da casa sua Naim gli aveva detto che c’era un lavoro da fare quella sera stessa, che ci sarebbero stati molti soldi in una cassaforte, che in casa ci sarebbe stata una sola persona 6 forse no perché era in ferie, Naim aveva precisato che Alin gli aveva detto “troppi soldi” e che si trattava dei padroni di Alin. Naim aveva deciso che sarebbero usciti verso mezzanotte e aveva aggiunto che se ci fosse stata una cassaforte l'avrebbero scardinata dal muro ed egli 'avrebbe fatta aprire con un flessibile. Avevano deciso che se ci fosse stata una persona l’avrebbero minacciata per farle aprire la cassaforte. Ribadiva che successivamente al fatto si erano divisi il denaro trovato presso V’abitazione dei Pellicciardi. In data 12 settembre 2007 veniva nuovamente interrogato BOGDANEANU Alin George i} quale dichiarava: “Non ho mai visto Naim fare uso di stupefacente, Mi raccontava del suo passato ¢ della vicenda per cui era stato in carcere: raccontava che era stato lui, che ogni giomo picchiava la donna e la sfruttava. Per farlo useire erano intervenut i fraeli: doveva fare 10 anni invece ne aveva fatti solo quattro, Mi raccontava poi che aveva vinto una causa per cui doveva prendere dei soldi......Avevo paura di Naim perché anche in passato mi aveva intimorito. Dopo una discussione lo avevo infatti invitato ad andarsene e lui mi ha risposto che per lui non bastavano i Carabinieri di Motta di Livenza. .......Naim mi aveva precisato che Artur non sapeva guidare.. Gia de tempo Naim sapeva dove abitavano i miei padroni, me lo aveva chiesto a titolo generale, Passavamo davanti alla casa in autobus e io gliela ho mostrata, In generale eg sj informava in modo che io non me ne accorgessi. Tutti i dipendenti della fabbrica, tra cui suo cugino, sapevano dove abitava il proprietario. c fl. TI lunedi mattina ........siamo andati nuovamente da Artur. C'era anche Sabrina: abbiamo preso un caffé, lei mi ha fatto mangiare della zuppa, gli altri due parlavano sempre in albanese. Artur é quindi salito nuovamente in auto con noi e siamo andati verso casa mia. Quando siamo transitati davanti all'abitazione dei padroni della fabbrica ove lavoro Naim mi ha nuovamente chiesto dove abitavano i padroni: io gliela ho indicata e Naim si @ girato verso Artur parlando con Iui in albanese, STAFA ha poi invertito la marcia ed & nuovamente transitato davanti alla casa, ancora una volta parlando con Artur. Preciso che non siamo transitati per via Sant'Antonimo in quanto diretti a casa mia, al contrario la prima volta abbiamo percorso tale strada verso Oderzo e quindi appositamente. Solo a casa abbiamo cominciato a bere e tirare cocaina ‘Attorno alle sette @ venuto anche Paolo a bere del vino. Ho poi mangiato qualcosa e verso le nove ho cominciato a prepararmi per andare al lavoro. Sono sicuro che verso le 21,30 é stato Naim a portarmi al lavoro con la mia auto: ‘Artur @ rimasto a casa e mentre Naim mi stava accompagnando Artur gli ha telefonato: sono stati al telefono per due minuti. Immaginavo che sarebbero andati a fare una rapina ma ero pit sicuro di un furto quando ‘Naim mi ha detto che gli serviva la macchina. Confermo che Naim mi aveva espressamente detto che l'auto serviva per un lavoro. Quando sono al lavoro tengo il telefono in tasca. Rispondo solo se non mi vede il capoturno. Verso mezzanotte ho telefonato a Naim e gli ho detto che l'auto era intesta a me e di non usarla, Naim mi ha solo tranquillizzato. Poi alle 4.00 mi ha fatto degli squilli jo non potevo tispondere e poi I'ho tichiamato alla pausa. Naim mi ha tranquillizzato e mi ha subito detto di farmi dare un passaggio per tomare a casa, Parlava a bassa voce € mi diceva di essere a casa. Non ho fatto in tempo a fargli altre domande perché lui ha jnterrotto la comunicazione Mi sembra che in occasione della telefonata delle ore 4.59 Naim stesse accompagnando Artur a casa. Non so se sia questa o quella delle ore 6 circa La mia principale preoceupazione era per la machina - Naim era calmo..... » LI Faccio molta confusione e non sono in grado di precisare il contenuto della telefonata delle 5.40, Sono tornato a ca: con Doru un meccanico marito di Mihaela che lavorava in turno con me. Mi ha lasciato proprio davanti casa. Sono arrivato a casa e Niam mi ha chiamato dicendomi di guardare dentro il secchio delle immondizie in cucina: I'ho fatto ed ho trovato un guanto (era nero di lana e pelle) un calzino, dei documenti intestati Pellicciardi. Ha chiuso la comunicazione ed io le ho lasciate li. Dopo 10/20 minuti mi ha tichiamato e mi ha detto di guardare nell'armadio: sono andato e nella sua parte ho trovato una borsa. L'ho aperta ed ho trovato tre cellulari, degli orologi, una catenina in oro, due portafogli, un bancomat con il codice annotato su un foglietto sempre nel portafogli. Sono uscito per comprare le sigarette ed ho preso il bancomat: indossavo jeans, scarpe che indosso ora, questa maglietta e un cappello. Ho fatto il prelievo. Tornato a casa sono andato a dormire. Strada facendo ho rotto il bancomat e I'ho rubato (buttato). Penso verso le 9.00 Naim é tornato a casa, era molto agitato. Ha preso una maglietta verde - non so dove fosse prima - ¢ I'ha lavata a mani. Gia quando siamo pit volte transitati davanti alla villa Durante ho capito che era un obiettivo; quando Naim ha tenuto la mia auto ho capito che l'avrebbero fatto quella notte. Quando é arrivato a casa egli mi ha detto "Guarda cosa ha fatto Artur” e mi ha fatto vedere la televisione. Ero choccato e non sapevo cosa dire. In casa non ho visto attrezzi; solo in auto ho trovato due ferri gia da me descritti: mi sembravano due uguali. Dopo 3 0 4 giomi ho trovato in casa un cacciavite col manico rosso. I due ferri erano in terra sul tappetino lato passeggero. Naim mi ha quasi urlato di non toccarli. Dopo che I'ho accompagnato a Caorle mi ha detto di buttare tutto. Un mese prima del fatto Artur aveva telefonato a Naim chiedendogli di comprare una torcia. L'ho fatto io in autostrada una volta che mi sono fermato per fare benzina. Labbiamo consegnata ad Artur Naim poi mi ha detto che Artur aveva fatto un furto e ricavato 10.000 euro Z Ce Su indicazioni di Naim ho lavato tutto quello che c'era nella lavatrice (ricordo la camicia a quadri e un paio di jeans blu). Ho gettato via la maglia verde. Durante le conversazioni telefoniche con Naim cercavo da un lato di usare i termini “ciftati" che lui mi aveva insegnato, dall'altro volevo spaventarlo per tenerlo lontano da me. ~ Il fratello di Naim é@ amico di Martin e ho piu paura di lui che di Naim. Questi infatti mi ha raccontato che il fratello durante la guerra sparava ai serbi ‘Naim mi ha minacciato ed ingiunto di non dire nulla neppure ai suoi parenti”. In data 26 settembre 2007 si procedeva in sede di incidente probatorio agli interrogatori di LLESHI Artur e BOGDANEANU Alin George. I] primo rendeva dichiarazioni pienamente conformi a quelle rese nei sopra riportati interrogatori specificando che Naim faceva anche rapine, che la cocaina l'aveva in tasea Alin quando si trovavano tutti insieme nell’auto, dichiarava che Naim voleva accompagnare Alin con la macchina anche se Alin era andato con la bicicletta e che comunque Naim era uscito a comprare le sigarette, che dopo avere chiamato suo fratello, finale 32, erano usciti per andare a fare la rapina. che i gioielli avevano deciso di lasciarli ad Alin. ipercorreva la vicenda dicendo di avere conosciuto DERVISCHI jim i quali gli avevano detto che facevano furti e che suecessivamente all’arresto di Martin Naim si era trasferito a casa sua. Naim gli aveva riferito di occuparsi anche di prostituzione e droga, Naim si occupava di trattare Ja vendita delle cose rubate, a ——E—E——vreorrr Precisava che in una occasione Jo aveva min: Gli aveva raccontato di avere picchiato una prostituta: che la prendeva per i capelli ¢ le ciato e che aveva paura di tui. | dava dei pugni in bocca. Anche i fratelli di Naim erano dediti alla commissione di furti. Gia un anno prima del fatto Naim gli aveva chiesto informazioni sulla casa dei suoi datori di lavoro e quando era arrivato il fratello (Bedri) gli aveva detto che voleva andare 21 tah a fare il furto con il fratello anche se aveva poi specificato che non sarebbero andati insieme per evitare di essere arrestati entrambi. Su indicazione di Naim aveva detto che nella casa c’era la cassaforte. Sapeva che volevano fare il furto alla casa dei padroni. A casa di Artur sia Naim che Artur avevano preso degli scalpelli e i cacciaviti, poi erano passati appositamente davanti alla villa dei Durante. ‘A mezzanotte aveva chiamato Naim che gli aveva detto che era in casa con Artur € lui si era tranquillizzato poi lo aveva richiamato alle tre per sapere cosa stessero facendo. Naim gli aveva detto di tirare fuori la roba di guardare e poi Iui era uscito a comprare le sigarette e aveva fatto il bancomat. Naim era tomato verso le dieci gli aveva detto che Artur aveva ucciso due persone, lo aveva minaciato di ucciderlo se avesse detto qualcosa e si era fatto accompagnare a Caorle. In data 31 ottobre 2007 veniva depositata la consulenza del Prof. Montisci volta a definire la causa, i mezzi e l’epoca della morte dei coniugi Pellicciardi e a ricostruire, nei limiti di compatibilita con gli elementi esterni acquisiti, la dinamica dei fatti Liesame esterno del cadavere di Pellicciardi Guido presentava ecchimosi, escoriazioni, ferite lacero contuse, ferite da taglio, punta ¢ taglio e punta atipica in tutti i distretti corporei esplorati (capo, collo, tronco, arti superiori ¢ inferiori) in particolare 13 escoriazioni, 22 ecchimosi, 3 ecchimosi a stampo, 5 ferite lacero contuse, 3 ferite lacero contuse trapassanti, 4 ferite da taglio, 6 ferite da punta e taglio e 3 ferite da punta atipica, Gli esami radiologici, la sezione cadaverica ¢ gli esami istologici evidenziavano emorragie sub-aracnoidee a livello frontale, cerebellare © bulbare, lussazione atlo~ epistrofea con sezione del midollo spinale, deviazione a destra dell’asse laringo-tracheale ¢ scollamento dell’esofago dai piani sottostanti, frattura della V vertebra cervicale, lacerazioni intimali alla carotide destra, versamento pleurico sinistro e fratture costali bilaterali, contusioni polmonari, lacerazione epatica al lobo sinistro, contusioni al rene destro con tubulonecrosi da shock e frattura scomposta del terzo prossiminale della tibia sinistra. 2 Ain L’esame esterno del cadavere di Comin Lucia presentava ecchimosi, escoriazioni, ferite lacero contuse, ferite da taglio e da punta atipica in tutti i distretti corporei esplorati (capo, collo, tronco, arti superiori e inferiori) in particolare 72 escoriazioni, 3 escoriazioni a ampo, 50 ecchimosi, 7 ecchimosi a stampo, 7 ferite lacero contus ferite da taglio, 8 ferite da punta atipica, la frattura degli incisivi superiori di destra lesione frustolo di mucosa. Gli esami radiologici, la sezione cadaverica e gli esami istologici evidenziavano frattura della fossa cranica posteriore, dell’ orbita sinistra, del seno mascellare sinistro e del ramo mandibolare sinistro, focolaiocontusivo temporale sinistro, _ pneumocollo, pneumomediastino ed emo-pneumotorace, con fratture costali bilaterali, collasso polmonare con contusione polmonare lobo inferiore del polmone sinistro, tubulonecrosi da shock, lacerazione a tutto spessore del canale anale con enfisema dei tessuti perianali e perirettali. Causa della morte di Pellicciardi Guido veniva identificata in shock neurogeno da lussazione atlo-epistrofea con lesione midollare in schock emorragico, conseguente a politraumatismo contusivo-lacerativo-fratturativo-dislocativo polidistrettuale. Causa della morte di Comin Lucia veniva identificata in insufficienza cardio-respiratoria acuta da emo-pneumotorace in shock emorragico, conseguenti a politraumatismo contusivo-lacerativo-fratturativo polidistrettuale. Tl consulente rilevava come le lesioni interne ed esterne rilevate fossero vitali, di recentissima insorgenza e coeve tra loro. La tipologia delle Jesioni é indicativa di un politrauma contusivo-lacerativo-fratturativo- dislocativo prodotto con diverse tipologie di mezzi quali corpi contundenti (pugni, calei, corpi rigidi allungati), armi da taglio e armi da punta atipica, che hanno agito polidistrettualmente con elevata energia cinetica in un periodo di tempo prolungato. Il consulente relativamente alla dinamica della morte dei coniugi Pellicciardi conclude affermando che i rilievi dell’esame autoptico sono indicativi di morti prolungate e agoniche e che le plurime ferite vitali sono state certamente inferte in vita, che le lesioni 2 CA? presenti sui corpi sono indicative di sevizie, che la morte della donna ha preceduto di cirea trenta minuti la morte del marito, Sulla donna, inoltre, il consulente ha rilevato la presenza di lesioni vaginali e anali indicative di penetrazioni mediante armi da taglio (ferita alla mucosa vaginale) e corpi contundenti allungati o armi da punta atipica ma non di penetrazione con organi sessuali maschili. L’elevato numero di lesioni localizzate in tutti i distretti corporei es calei e pugni, nonché di armi proprie ed improprie, implicano un’intenzionalita | ~- dell’aggressione volta non solo a uccidere ma anche a torturare e seviziare le vitti - | iin merito al numero di aggressor il consulente afferma il coinvolgimento di almeno due soggetti in considerazione della presenza di lesioni in opposte zone del corpo e di segni di afferamento ed immobilizzazione mentre, qualora sia presente un solo aggressore, & tipico il rilievo di lesioni in una singola meta del corpo. Alla luce della precisa ricostruzione delle modalita e delle cause della morte dei coniugi Pellicciardi sono prive di pregio le osservazioni svolte dal dott. Zambon atteso che Porario della morte indicato dal Prof. Montisci trova conferma in tutti gli atti di indagine relativi agli spostamenti dell’autovettura, di cui si dir in seguito, e ai contatti telefonici intercorsi tra il LLESHI e lo STAFA. Inoltre l’affermazione che nel fatto siano coinvolte almeno due persone non é frutto di congetture statistiche bensi di logiche deduzioni che derivano dalla valutazione oggettiva [>< dei dati analizzati. = In data 19 novembre 2007 veniva depositata la consulenza di Bruno Pellero il quale era stato incaricato di esaminare i dati relativi alle telefonate intercorse tra gli indagati e terzi ja notte del delitto al fine di estrapolare dati attendibili in ordine al posizionamento degli apparati telefonici in uso agli indagati : In base all’analisi dei tabulati telefonici relativi a dette utenze il consulente con | riferimento all’utenza in uso al LLESHI afferma la compatibilita della sua presenza dalle ore 00.38 del 21 agosto 2007 fino alle 2:28:24 sul luogo del delitto e alle ore 3:26:15 presso la casa di STAFA. . eb Con riferimento all’utenza in uso allo STAFA fino alle ore 2:23:53 & compatibile la sua presenza presso la sua abitazione e non nel pressi del Iuogo del delitto, mentre tra deito™ Gfatio ele 078 2:28:25 € compatibile la sua presenza sul luogo del delitto. ‘Alle ore 4:10:54 & compatibile la presenza dello STAFA nell'abitazione del BOGDANEANU. Successivamente, su richiesta del LLESHI, in data 29 novembre 2007 il Pubblico Ministero procedeva all’interrogatorio del predetto. LLESHI Artur dichiarava che era stato Naim a _progettare la rapina che inizialmente doveva essere effettuata con DERVISCHI Martin ma successivamente vi aveva partecipato un’altra persona della quale non voleva rilevare il nome per paura_di ritorsioni nei confrondl della sua famiglia. Giesto uomio era arivato presso Pabitazione dello STAFA. verso le ore 22.00 con un scooter e che Naim era uscito di casa ed era tomato con una pistola scarica che aveva consegnato all’'uomo dato che sapevano che nella casa c’erano delle persone che erano state viste il pomeriggio da Alin. STAFA li aveva accompagnati in machina sul luogo della rapina dopo mezzanotte ¢ quando lo aveva contattato egli era gia nella casa de! delitto, Le telefonate intercorse tra lui e STAFA erano determinate dalla necessita che STAFA desse loro ordini: in occasione della prima telefonata il LLESHI informava STAFA che \erano due anziani inoffensivi e STAFA li incitava a colpirli per farli parlare perché erano i padroni della villa. Quando avevano visto che i due non parlavano pide non c’era pi niente da fare avevano telefonato a STAFA che li andasse a prendere e questi li aveva raggiunti alla rotatoria. Quando STAFA era andato a prenderli gli aveva chiesto i soldi ma gli avevano detto che non c’era nulla e si erano divisi i 600 euro trovati. Ji 19 dicembre 2007 LLESHI Artur si suicidava impiccandosi con un lenzuolo alla finestra della cella. ‘A seguito dell’avviso di conclusione delle indagini, su richiesta dei medesimi, si procedeva all’interrogatorio degli odierni imputati. 25 CA A STAFA negava di essere il proprietario del coltello a serramanico indicato come suo dal BOGDANEANU e affermava che il LLESHI gli aveva riferito che durante la notte gli aveva telefonato per spaventare le vittime. BOGDANEANU ribadiva le dichiarazioni gia rese in precedenza sostenendo che in carcere vi era un ragazzo che aveva ricevuto delle confidenze dal LLESHI in merito al duplice omicidio e dichiarava che sulla sua autovettura vi era un sistema satellitare che ayrebbe potuto permettere di ricostruire i movimente della stessa. In data 3 giugno 2008 il Pubblico Ministero disponeva l’acquisizione dei dati relativi al servizio di monitoraggio degli spostamenti dell’autovettura BMW 318 del BOGDANEANU. —Dall*anatist depit spostamenti dell’ autovettura é possibile ricostruire con precisione gli eventi: alle ore 10.56 del 20 agosto 2007 BOGDANEANU ¢ STAFA a_bordo dalraurovenare partono da via Giovannt Amendola (abitazione dei predetti) e alle 11.06 gl Qui si fermano per circa quindici minuti per poi ripartire per via Aldo Moro dove si igono in via Sant’ Antonino, dove & ubicata la villa dei Durante, fermano nuovamente un paio di minuti, spegnendo ’autovettura, Ripartono in direzione di Mestre dove giungono verso alle ore 12.43. Da qui ripartono alle ore 13.33 diretti a casa del LLESHI e giungono a Villorba in via Monte Grappa alle ore 14.04. Alle 14.32 i tre ripartono si dirigono a Motta di Livenza e passano ripetutamente davanti alla villa dei Durante fermandosi poi a circa un chilometro e mezzo dalla villa in via San Rocco alle ore 15.41. Dopo due minuti ripartono ¢ si posizionano in via Cellina di Motta di Livenza ove stazionano circa venticinque minuti, Detto luogo dista circa un chilometro da villa Durante come risulta a pag.13 del riepilogo degli itinerari. Seguono vari spostamenti all’interno della citta di Motta di Livenza sino alle ore 16.17 quando si fermano in via Piave ove stazionano fino alla 19.43 ¢ si recano a casa del BOGDANEANU in via Amendola. ano a casa de! BOGAN cee ssivamente si . Aan Dopo circa due ore alle 21.43 auto riparte e si reca in via Calnova di Motta di Livenza che si incrocia con via Magnadola, sede della Inipress s.p.a. luogo di lavoro del BOGDANEANU. L’autovettura rientra a casa alle 21.54, Alle ore 00:00:23 l’autovettura riparte si dirige in via Sant’ Antonino, p: davanti alla casa dei Durante, continua la marcia ritornando indietro per via Postumia, percorre via Aldo Moro e rientra a casa alle ore.0! Da qui riparte dopo quattro minuti di dirige in via Sant’ Antonino arriva in via Postumia, ripassa davanti alla casa dei Durante e rientra a casa alle, ‘Alle ore 2.23 ’auto riparte, va in via Sant’Antonino dove arriva alle 2.28 e rientra in casa alle ore 2.35. ‘Alle 4.49 ’auto parte da Motta di Livenza e si dirige a casa del LLESHI dove giungono alle ore 5.20 percorrendo I’autostrada. STAFA lascia la casa del LLESHI alle ore 10.50, si ferma a fare colazione, riparte e, “percorrendo questa volta le strade statali, rientra a casa alle ore 11.57. Alle 14.43, dopo avere girato per Motta l’auto si dirige a Caorle dove il BOGDANEANU lascia STAFA per poi rientrare a casa alle ore 15.56. Dall’esame degli atti di indagine emerge come I'unico ad avere nell’immediatezza riferito V'esatta dinamica dei fatti é stato LLESHI Artur, il quale ha sempre ribadito la versione dei fatti fornita nel primo interrogatorio. Peraltto le sue dichiarazioni hanno trovato conferma anche nelle successive dichiarazioni rese dagli altri indagati, in particolare dal BOGDANEANU. _Lunica_circostanza sulla quale i] LLESHI ha mentito fino all’ultimo interrogatorio é quella relativa alla presenza fisica sul luogo del fatto dello STAFA, Le motivazioni si ritrovano no nelle dichiarazionirese allinterrogatorio del 29 novembre 2007 durante il want i quale LLESHI Artur he affermato che STAFA non eee, e che con bi is cera altro soggetto legato allo STAFA, nei confronti del quale sono in corso indagini, 7 precisando, perd, che le telefonate intercorse tra lui e lo STAFA erano determinate dalla necesita che quest’ultimo impartisse istruzioni e ordini: proprio lo STAFA li aveva incitati a colpire gli anziani coniugi per farli parlare perché erano i padroni della villa. n an B certamente credibile la versione del LLESHI in merito alla necessita di ricevere istruzioni in quanto era STAFA che aveva organizzato la rapina, era STAFA che aveva fomito le indicazioni relative alla presenza di persone nelia villa e soprattutto relative alla presenza della cassaforte e del denaro. _ La ricostruzione dei fatti rsa fino all’ultimo interrogatorio dal LLESHI & motivata dalla paura del predetto che i suoi familiari potessero essere oggetto di ritorsioni ad opera del quarto uomo. II LLESHI nasconde la presenza di un’altra persona sul luogo dei fatti e indica lo STAFA che egli ritiene essere, ed &, parimenti responsabile. Ci fino a quando il peso del rimorso lo porta a dire la verita e a togliersi la vita dopo due tentativi di suicidio non andati a buon fine. A conferma delle veridiciti delle ultime dichiarazioni del LLESHI vi sono anche le risultanze della consulenza medico-legale in atti dove il Prof. Montisci descrive accuratamente le violenze inflitte alle vittime e afferma in modo chiaro e perentorio che esse sono state inferte da almeno due persone. Inoltre 'utilizzo di due scalpelli e di due cacciaviti. si_giustifica_soltanto con_la partecipa: LLESHI gia nel primo interrogatorio ha dichiarato che la rapina era stata ideata dallo STAFA il quale lo aveva cercato dieci giomi prima proponendogli I’affare. Ha dichiarato di avere saputo che obiettivo era l’abitazione dei datori di lavoro dell’ Alin il quale aveva fornito le necessarie indicazioni in merito, precisando che 1’Alin aveva detto che nella casa vi era solo una donna, ed effettivamente nell’abitazione viveva la sig.ra Durante, e che vi erano molti soldi contenuti in una cassaforte, dettaglio questo credibile alla luce delle condizioni economiche della famiglia Durante. Tali circostanze trovano conferma nelle dichiarazioni successivamente rese dal BOGDANEANU il quale nel corso dei vari interrogatori ha ammesso di avere fornito le indicazioni sulla villa dei Durante, riferendo con precisione la circostanza della cassaforte all’incidente probatorio del 26 settembre 2007 e di sapere che nella casa viveva una donna, vedova del proprietario della fabbrica dove egli lavorava. 28 te iS Anche gli itinerari percorsi dall’autovettura del BOGDANEANU confermano la ricostruzione del LLESHI. Infatti autovettura con a bordo i due imputati la mattina del 20 agosto 2007 prima di recarsi a Mestre, e successivamente a prendere i] LLESHI, alle ore 11.06 si ferma in via Sant’ Antonino nei pressi della villa fermandosi per circa quindici minuti. E’ evidente che i due imputati hanno effettuato un accurato sopralluogo in vista della rapina che avrebbero fatto durante la notte. Si precisa che in prossimita della casa non vi sono esercizi pubblici o altre strutture che potrebbero giustificare la permanenza sul posto del BOGDANEANU e dello STAFA. LLESHI gia nel primo interrogatorio dichiara che nel pomeriggio del 20 agosto 2007 prima di recarsi a casa del BOGDANEANU avevano effettuato un sopralluogo passando ripetutamente davanti alla casa dei Durante. Tale circostanza viene ammessa dagli altri indagati soltanto successivamente. LLESHI dichiara che lo STAFA lo ha accompagnato alla villa verso mezzanotte ed infatti dagli spostamenti dell’auto risulta che alle ore 00.15 l'auto si sposta dall’abitazione del BOGDANEANU, si porta in via Sant’Antonino e ritorna a in via Amendola alle ore 00.32. Da qui riparte alle ore 2.23 per andare a riprendere LLESHI e riportarlo a casa del BOGDANEANU alle ore 2.35. STAFA Naim ha sempre mentito limitandosi ad ammettere, peraltro soltanto | allinterrogatorio davanti al G.LP., la consapevolezza che i] LLESHI fosse andato a fare E’ bene partire dalla personalita dello STAFA che emerge dalla lettura degli atti ¢ in particolare dalle dichiarazioni rese proprio dal BODGANEANU che é il soggetto che Io. ha ospitato e conosciuto per un lungo periodo di tempo. Emerge la posizione dominante dello STAFA: é lui che comandava, abituato a sfruttare a prostituzione di donne verso le quali usava anche particolare violenza, dedito anche ad altre attivit illecite quali la cessione di sostanze stupefacenti e reati contro il patrimonio 29 tA (a Lo spessore crinimale del predetto ¢ le conoscenze acquisite lo portano anche a coordinare e dirigere le attivita illecite poste in essere dal fratello STAFA Bedri e da DERVISHI Martin. E’ proprio il BOGDANENAU ad attribuire allo STAFA il ruolo di capo: é a lui che il LLESHI riferisce in merito alle sue attivita illecite, ¢ lui che picchia con il fratello Bedri il LLESHI solo perché non gli ha prestato del denaro, é lui che ordina all’Alin di controllare la prostituta poi scappata, é STAFA che minaccia I’Alin in pili occasioni. Scaltro, dice subito che i telefoni permetteranno di accertare che lui non era presente sul luogo del fatto, dimostrando conoscenza in materia di tabulati telefonici, @ lui che dice che al furto deve partecipare il fratello ma non lui perché due fratelli in carcere non ci possano stare, é lui che minaccia il BOGDANEANU di non dire nulla altrimenti lo uccide con le sue mani. STAFA Naim é il soggetto che ha ideato la rapina, si é fatto fornire le indicazioni dal BOGDANEANU sui suoi datori di lavoro e sulla casa e ha coinvinto il LLESHI, assicurandolo attraverso il BOGDANEANU della presenza di una cassaforte contenente molti soldi, a partecipare alla rapina con altro soggetto fornendo l’apporto materiale e morale. Si ricorda che proprio nel periodo in cui lo STAFA propone Ja rapina al LLESHI lo STAFA aveva perso la sua principale fonte di guadagno, atteso che la ragazza della quale sfruttava la prostituzione era scappata. E’ lo STAFA che si procura la cocaina assumendola e facendola assumere ai suoi complici prima della rapina. Prima di accompagnare il LLESHI sul luogo della rapina STAFA esce di casa alle ore 00:00:23 (si ricorda che il LLESHI non sapeva guidare e i] BOGDANEANU era al lavoro) ed effettua un ampio giro di perlustrazione portandosi prima davanti alla villa dei Durante per poi tomate nell'abitazione dopo avere percorso la strada semiparallela controllando in tal modo tutta la zona (pag. 18 riepilogo degli itinerari dell’autovettura BMW). . Cle Dall’analisi dei tabulati telefonici risulta che dopo soli sette minuti dal momento in cui é arrivato sul posto il LLESHI chiama lo STAFA per due volte: tali telefonate si giustificano esclusivamente con la necessiti del LLESHI, che non conosce la villa, di ricevere informazioni dall STAFA su come e dove entrare. Dopo venti minuti é lo STAFA che chiama LLESHI evidentemente per sapere come sta andando. Dall’1.23 all'l.38 vi sono delle telefonate fatte dal LLESHI allo STAFA dove i due parlano a lungo e durante le quali lo STAFA da le indicazioni in merito a cosa fare ai due anziani per farsi consegnare il denaro. Tale convincimento trova conferma anche nelle dichiarazioni rese dallo STAFA e dal LLESHI in merito alla somma di 30.000 euro a cui avrebbe fatto riferimento Pellicciardi ~ Guido durante la rapina. Si ricorda che STAFA nell’interrogatorio del 5 settembre 2007, dovendo giustificare le telefonate intercorse tra lui e il LLESHI, afferma che quest’ultimo lo ha chiamato e di avere sentito in sottofondo “Cacciate i 30.000”. Anche i] LLESHI nel primo interrogatorio parla della somma di 30,000 euro a cui avrebbe fatto riferimento Pellicciardi Guido. Perd la versione fornita nella prima fase delle indagini dallo STAFA é risultata smentita sia dalle stesse dichiarazioni rese dallo STAFA davanti al G.LP., sia dai successivi esiti delle indagini, in quanto egli aveva organizzato la rapina, aveva accompagnato i correi presso la villa ed era in attesa di andarli a recuperare. Ed allora egli poteva conoscere tale particolare soltanto in quanto riferitogli direttamente da] LLESHI che aveva necesita di ricevere da lui le istruzioni su cosa doveva fare. Tali istruzioni STAFA gliele fornisce incitandolo a costringere la donna, anche con sevizie, a rivelare dove siano i soldi. Se il LLESHI non avesse avuto bisogno di ricevere indicazioni dallo STAFA su cosa fare non gli avrebbe telefonato e non gli avrebbe, quindi, riferito le parole proferite da Pellicciardi Guido, n Cale Terminata Ja rapina alle 2:21:16 LLESHI chiama STAFA il quale é pronto per andare a prenderlo tanto che alle ore 2:23:44 @ gia in macchina e va a recuperarlo. I due si fermano due ore, tempo durante il quale vedono cosa c’é nella borsa della donna, si dividono il denaro trovato nella casa delle vittime, assumono ancora cocaina. I LLESHI si lava, si cambia e lo STAFA prende gli abiti sporchi e tenta di lavare la maglia sporca di sangue. Mente lo STAFA quando dice che é ripartito dalla casa del LLESHI alle 8.30 del mattino, come mente il BOGDANEANU, in quanto egli riparte, come confermato dagli spostamenti dell’ autovettura e dai tabulati telefonici, alle ore 10.50 da casa del LLESHI, ed é ancora a casa del LLESHI quando alle ore 9.58 chiama il BOGDANEANU. E’ lo STAFA che dice al BOGDANEANU cosa fare e soprattutto é interessato al denaro che potrebbero ricavare dall’utilizzo della postamat. ‘Arrivato a casa riparte per farsi accompagnare a Caorle mettendo in macchina i ferri utlizzati durante la rapina e dando indicazioni all’altro di gettarli. Lo STAFA sa che con i due ferri i due anziani sono stati torturati e colpiti alla testa tant’é che tale circostanza, che poteva essere conosciuta soltanto da chi era presente al fatto o aveva dato indicazioni in merito, é riferita nell’immediatezza dal BOGDANEANU nel primo interrogatorio durante il quale il rameno dice che STAFA gli ha detto di buttarli perché con tali attrezzi "Turi li aveva colpiti in testa". Lo STAFA é convinto che nella casa ci siano i soldi e che le persone presenti siano i proprietari della villa ed & per questo che incita il LLESHI a colpirli per costringerli a consegnare il denaro. Successivamente pensa che i soldi siano depositati in banca e manda il BOGDANEANU ad effettuare il prelievo. Inoltre lo STAFA divide con il LLESHI i 600 euro trovati nell’abitazione dei coniugi Pellicciardi. Tali condotte configurano a carico dello STAFA un chiaro quadro di responsabilita concorsuale nei reati contestati. 2 CAR Va infatti precisato che, in base al principio della teoria monistica accolta nel nostro ordinamento penalistico, l'attivita costitutiva del concorso di persone nel reato non é soltanto quella rappresentata dalla diretta ¢ personale partecipazione all'esecuzione materiale dello stesso, ma anche quella riguardante un qualsiasi apporto causale alla stessa attivita criminosa, accompagnato dalla consapevolezza del disegno criminoso del correo - desumibile anche da un comportamento che valga a dimostrare la volonta comune - in guisa da consentimne e agevolarne l'azione. Allorché si viene a realizzare una associazione di diverse volonta finalizzate alla produzione dello stesso evento, ciascun compartecipe & chiamato a rispondere sia degli atti compiuti personalmente che di quelli compiuti dai correi. Per cui, quando l'attivita del compartecipe si sia estrinsecata ed inserita con efficienza causale nel determinismo produttivo dell'evento, fondendosi indissolubilmente con quella degli altri, si avra come conseguenza che l'evento verificatosi sia da considerarsi come l'effetto dell'azione combinata di tutti i concorrenti, anche di quelli che non hanno posto in essere I'azione tipica del reato. A. medesime conclusioni si giunge relativamente alla responsabilita di BOGDANEANU Alin George. Da tutto il materiale probatorio acquisito risulta come il predetto fosse perfettamente a conoscenza del proposito criminoso dei correi ¢ dell’obiettivo da colpire: & proprio il BOGDANEANU a formire le indicazioni necessarie per fare la rapina indicando Pabitazione dei Durante, fornendo veritiere indicazioni sulla presenza di una donna all’interno della villa, ¢ della presenza di molti soldi e di una cassaforte, come richiestogli dallo STAFA al fine di convincere il LLESHI a partecipare all'azione criminosa. Prima ancora di andare a prendere il LLESHI a Villorba il 20 agosto 2008 é BOGDANEANU Alin George che con lo STAFA effettua un sopralluogo davanti alla villa, sopralluogo nuovamente effettuato al ritorno a Motta di Livenza. Inoltre quando i] BOGDANEANU telefona a STAFA alle ore 16.02 del 20 agosto 2008 egli non & pid in compagnia degli altri due ¢ si reca da solo ad effetuare un ulteriore = ° LN sopralluogo all’esito del quale comunica ai concorrenti che all’interno della villa vi sono delle persone (si vedano le dichiarazioni in merito del LLESHI e i tabulati telefonici relative alla telefonata del predetto allo STAFA che prova che i due non erano insieme), E’ sempre BOGDANEANU che mette a disposizione dei correi l’autovettura necessaria a recarsi presso la villa mente lui, al fine di precostituirsi un alibi, si reca al lavoro e da qui mantiene plurimi contatti con lo STAFA per tenersi aggiornato sull’esito dell’azione criminosa preordinata. £’ il BOGDANEANU che mette a disposizione la propria abitazione ai concorrenti per ocoultarvi le armi improprie e gli abiti sporchi di sangue ed é sempre i] BOGDANEANU che appena tornato a casa lava gli indumenti. Elemento significativo di prova della volonta criminosa é anche il comportamento successivo tenuto dal predetto: tornato a casa dopo avere lavorato tutta la notte non soltanto cerca di eliminare i segni della crimine, ma prende anche la tessera postamat e il foglio con il codice segreto e immediatamente si reca a fare il prelievo distruggendo successivamente la carta, Inoltre occulta e disperde gli arnesi utilizzati per uccidere i coniugi Pellicciardi. La condotta tenuta dal BOGDANEANU deve essere ricondotta nell’alveo del concorso nei reati contestati in quanto egli ha fornito un apporto materiale determinante per la commissione dei delitti costituito dal fornire indicazioni e informazioni in merito all’obiettivo da colpire, nel prendere parte ai ripetuti sopralluoghi, nel fornire la propria autovettura, nel lasciare ai complici la piena disponibilita dell’abitazione, nell’adoperarsi successivamente a cancellare le tracce che riconducessero ai correi, Inoltre proprio l'utilizzo del postamat, il lavaggio degli abiti, ¢ la dispersione delle armi improprie e degli oggetti personali dei deceduti, confermano I’adesione preventiva al piano criminoso. Proprio con riferimento al prelievo di denaro fatto con la tessera di Pellicciardi Guido si osserva che tale comportamento non pud essere stato frutto di una autonoma decisione del BOGDANEANU in considerazione della posizione di preminenza dello STAFA nel rapporto che intercorreva tra loro. x LN Peraltro vi sono due messaggi telefonici inviati dal BOGDANEANU allo STAFA alle ore 6.57 e alle 7.19 da cui si evince che il BOGDANEANU prima di fare il prelievo contatta lo STAFA, effettua il prelievo alle 7.15 e poi avvisa il complice del prelievo effettuato. Cid dimostra Vattivismo del BOGDANEANU e la sua piena adesione al proposito criminoso. Non pud essere condivisa la tesi della difesa secondo cui nella fattispecie dovrebbe trovare applicazione la norma sul concorso anomalo Elementi costitutivi della fattispecie descritta dall'art. 116 c.p. sono l'esistenza di un accordo al fine di commettere un reato concordemente voluto, la concreta commissione di un reato diverso e piti grave di quello concordato, il nesso di causalita materiale fra la condotta attiva od omissiva del reato voluto e I'evento del diverso tipo di reato realizzato, il rapporto di causalita psicologica fra le azioni degli autori di entrambi i reati Secondo I'orientamento ormai dominante nella giurisprudenza di legittimita l'art. 116 c.p. non configura un'ipotesi di responsabilita oggettiva bensi un'ipotesi di responsabilité a titolo di dolo rispetto alla condotta del reato - base voluto e meno grave ¢ a titolo di colpa rispetto all'evento non voluto diverso e pili grave, consistente nella violazione delle regole di prudenza, “per essersi il compartecipe imprudentemente affidato per esecuzione di condotta criminosa al comportamento di altro soggetto che sfugge al suo controllo finalistico" L'applicabilita della norma soggiace a due limiti negativi: che l'evento diverso non sia stato voluto neanche sotto i] profilo del dolo alternativo o del dolo eventuale, perché in tal caso sussisterebbe la tipica responsabilita concorsuale ai sensi dell'art. 110 c.p.; che evento pits grave coneretamente realizzato non sia conseguenza di fattori eccezionali sopravvenuti, imprevedibili dall'agente e non ricollegabili eziologicamente alla condotta criminosa di base. Nel caso in esame non si configura il concorso ex art. 116 cp., ma & piuttosto da ravvisare il dolo diretto omicidiario. ss Zh Il reato diverso costituisce, infatti, uno sviluppo logicamente e normalmente prevedibile di quello voluto e non é imputabile all'intervento di circostanze eccezionali, atipiche e imprevedibili, in nessun modo collegate al fatto criminoso iniziale: in quest'ottica assumono rilievo l'omogeneita ¢ la continuita tra la condotta criminosa sorretta dal dolo e il reato effettivamente posto in essere, tale da far ritenere quest'ultimo uno sviluppo logicamente prevedibile del primo comportamento. BOGDANEANU € perfettamente a conoscenza che quando escono dall'abitazione del LLESHI quest’ultimo si é procurato due scalpelli, strumenti con i quali sono stati brutalizzati i coniugi Pellicciardi, é consapevole delle personalita dei complici e in particolare dello STAFA dotato di personalita particolarmente violenta abituato a portare con sé un coltello. Sa che i due andranno a fare la rapina in condizioni di alterazione psicofisica conseguente all’uso di cocaina e alcol; si mantiene in contatto con lo STAFA durante tutta la notte appena la situazione glielo consente, lava gli indumenti, si disfa gettandola in un cassone della maglietta dalla quale non riesce a togliere le macchie di sangue, immediatamente esce di casa e si reca ad effettuare il prelievo con la carta di Pellicciardi Guido. La sua piena adesione al piano criminoso si desume anche dal fatto che il LLESHI e io STAFA, pur potendolo fare, non si disfano personalmente degli amnesi, dei vestiti sporchi di sangue © degli oggetti sottratti ai coniugi Pellicciardi in quanto sanno che vi provvedera il BOGDANEANU, sicuri della sua collaborazione per la sua piena partecipazione al piano predisposto. In tema di elemento soggettivo del reato, possono individuarsi vari livelli crescenti di jntensita di volonta dolosa. Nel caso di azione posta in essere con accettazione del rischio dell'evento si richiede all'autore una adesione di volonta maggiore o minore, a seconda che egli consideri maggiore o minore la probabilité della verificazione dell’evento. Nel caso di evento ritenuto altamente probabile, l'autore non si limita ad accettame il rischio, ma accetta l'evento stesso, cioé lo vuole con una intensita maggiore. Se l'evento, oltre che accettato, é perseguito, la volonta si colloca in un ulteriore livello di gravita © pud distinguersi fra un evento voluto come mezzo necessario per raggitingere uno scopo finale ed un evento perseguito come scopo finale. Il dolo va qualificato come eventuale" solo nel caso di accettazione del rischio di un evento, non voluto ed anzi escluso, conseguente ad una condotta diretta ad altri scopi e realizzata nonostante la rappresentazione della possibilita di verificarsi di ulteriori conseguenze, mentre negli altri casi il dolo va qualificato come “diretto" ¢, nell'ipotesi in cui l'evento & perseguito come scopo finale, come intenzionale.(v. Cass. $. U. n. 784 del 1993, Cass. $. U.n. 3571 del 1996). In sostanza il crescente livello della volonta dolosa va dal dolo eventuale fino a quello intenzionale passando per il dolo diretto. Quest'ultimo sussiste quando si entra nel campo della probabilita, cio8 quando la realizzazione dell'evento si presenti all'autore del fatto quanto meno come altamente probabile, talché il medesimo non si limita ad accettare il rischio dell'evento - visto nella rappresentazione psichica dell'agente come una delle possibili conseguenze della condotta, ma non voluto, in concreto, come avviene nel dolo eventuale - bensi accettando evento, gia rappresentato come altamente probabile, lo vuole, nell'ambito di una effettiva previsione dell'evento anche se non integra lo scopo finale della sua azione. E evidente che il giudice non pud entrare nella psiche dell'uomo, al fine di verificare se evento sia stato escluso o sia stato visto dall'agente come possibile, come probabile 0 come certa conseguenza diretta della sua azione, e che si deve quindi attenere ad una indagine sintomatica ¢ cioe agli element fattuali indicativi all'estemo della volonta. Orbene Je circostanze di fatto sopra evidenziate portano ad affermare che il BOGDANEANU si é rappresentato come altamente probabile la morte delle vittime in conseguenza della rapina ed ha, quindi, accettato tale evento con dolo diretto Sussistente @ anche I’aggravante contestata di cui all’art.577 n.4, in relazione all’art.61 n4 cp. avere agito con crudelta verso le vittime per le atroci ed efferate modalita esecutive degli omicidi: tale circostanza aggravante ha natura soggettiva, in quanto aitiene all’intensita del dolo del soggetto agente, rilevandone I’indole particolarmente malvagia, : Ete Tale aggravante sussiste in capo allo STAFA il quale ha partecipato attivamente alle fasi delle sevizi ie, volte a estorcere con la violenza alle vittime Je informazioni relative al presunto denaro detenuto e che ne hanno causato la morte, ma non pud non essere riferita anche al BOGDANEANU che ha dato Ia sua adesione, col proprio volontario contributo, alla realizzazione dell'evento criminoso e, prima dell'esaurirsi del suo apporto, ne ha maturata e fatta propria la particolare intensita del dolo. E’ logico ritenere, che il predetto, nel concorrere volontariamente ¢ consapevolmente al risultato finale e nel condividere gli sviluppi dell'azione esecutiva, non poteva non avere piena consapevolezza e perci rappresentarsi i mezzi le spietate modalita con cui i correi, in possesso di armi proprie e improprie, e ben sapendo che lo STAFA aveva sempre il coltello con sé, avrebbero proseguito nell'azione omicida. Non @ accoglibile la richiesta delle difese degli imputati del riconoscimento dell'attenuante di cui all'art. 114 c.p., in quanto i ruoli rivestiti dagli imputati, lungi dall'essere stati marginali, sono stati determinanti e indispensabili, sia per la deliberata programmazione della rapina, sia per la partecipazione alle fasi della stessa seguita dall'uccisione delle vittime. In particolare il contributo concorsuale del BOGDANEANU ha rivestito efficienza causale, essendosi posto come condizione necessaria dell'evento lesivo, ¢ dall'altro esso non é stato tale da poter essere avulso, senza apprezzabili conseguenze pratiche, dalla serie causale produttiva dell'evento. A BOGDANEANU Alin George possono essere concesse le circostanze attenuanti generiche in giudizio di equivalenza alla contestata aggravante in considerazione della sua incensuratezza, dello svolgimento di regolare attivita lavorativa e della corretta condotta processuale avendo egli reso dichiarazioni auto-etero accusatorie fin dall’inizio del procedimento. Al contrario le circostanze attenuanti generiche non possono essere concesse allo STAFA in quanto non sussiste alcun elemento positivamente valutabile nei suoi confronti. 2 th Visti i criteri di cui all’art.133 c.p., i] Giudice stima congrua nei confronti di STAFA Naim la pena dell’ergastolo (p.b. ex art.575-577 n.4 cp. per Pomicidio di Comin Lucia la pena dell’ergastolo, aumentata per il secondo omicidio ¢ per gli altri reati contestati con isolamento diumo per un periodo di anni due ai sensi dell’art.72 c-p.,tidotta ai sensi dell’art442, I comma, cpp. alla pena dell'ergastolo) e nei confronti di BOGDANEANU Alin George la pena di anni venti di reclusione (p.b. anni ventiquattro di reclusione aumentata per la contestata continuazione ad anni trenta di reclusione ai sensi dell’art.78 c.p. (Cass. Sez. U. n.45583/07), ridotta di 1/3 per il rito), Consegue di diritto anche la condanna degli imputati al pagamento delle spese processuali e di custodia oltre alle pene accessorie dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici e dell’interdizione legale durante il tempo di espiazione della pena. ‘Ai sensi dell’art.240 c.p. deve essere disposta la confisca ¢ la distruzione degli amesi e dei reperti in sequestro mentre neulla osta al dissequestro degli oggetti personali con restituzione agli aventi diritto. Gli imputati devono, infine, essere condannati in solido al risarcimento dei danni subiti dalle costituite parti civili, danni che andranno liquidati in separato giudizio civile, non consentendo le prove acquisite di provvedere in merito, e al pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva liquidata in euro 100.000 a favore di Daniele Pellicciardi e in euro 50.000 a favore di Marin Cristina, considerato che entro tali limiti il danno morale risulta gia provato, oltre alla rifusione delle spese di lite liquidate in complessivi euro 10.000 per ciascuna parte civile. In considerazione della complessita della motivazione il termine di deposito della sentenza viene indicato nel termine massimo a cui consegue la sospensione dei termini di custodia. P.Q.M. visti gli artt.442, 438, 533 e 535 cpp, riservandosi i motivi della decisione, dichiara STAFA Naim e BOGDANEANU Alin George responsabili dei reati loro ascritti e, previa concessione 2 BOGDANEANU Alin George delle circostanze attenuanti generiche ritenute equivalenti alla contestata aggravante, condanna STAFA Naim alla 39 pena dell’ergastolo e BOGDANEANU Alin George alla pena di anni venti di reclusione oltre al pagamento delle spese processuali e di custodia e alle pene accessorie di cui agli artt.29 ¢ 32 cp. Confisca e distruzione degli amesi in sequestro e dei reperti, dissequestro degli indumenti e oggetti personali in sequestro con restituzione agli aventi diritto. Condanna gli imputati in solido al risarcimento dei danni subiti dalle costituite parti civili, da liquidarsi in separato giudizio civile, nonché al pagamento di una provvisionale, immediatamente esecutiva, liquidata in euro 100.000 a favore di Daniele Pellicciardi e in euro 50.000 a favore di Marin Cristina, oltre al pagamento delle spese di lite sostenute dalle costituite parti civili liquidate in euro 10.000 per ciascuna di esse. Dichiara che il deposito della sentenza avverra nel termine di giorni novanta. Letti gli artt.304 lett. c bis e 544, HII comma, c.p.p. dispone la sospensione dei termini di durata massima della custodia cautelare durante la pendenza del termine del deposito della sentenza. Treviso, 22 settembre 2008 11 Giudice dott. Elena Rossi

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