Pietro il Grande (1682 1725) riveste unimportanza fondamentale.
Figura che stata molto lodata ma
anche biasimata. Egli con le sue riforme rappresenta la pi grande cesura nella storia della Russia. Egli lo spartiacque tra Vecchia Russia e Nuova Russia. Le sue riforme nascono dalla volont di portare la Russia tra le pi grandi potenze europee. Grandi riforme culturali che capovolgono la struttura della vecchia Russia. Ivan IV gi precedentemente si rese conto di dover migliorare la Russia sotto il punto di vista militare per portarla alla stregua delle potenze europee. Lopera di militarizzazione quindi inizia con Ivan IV e procede con Pietro il Grande. (anche Putin nella sua campagna elettorale ha insistito sul miglioramento delle forze militari russe). Ivan IV fu quindi uno dei precursori delle riforme russe. Importante fu anche lintroduzione delle tecniche di produzione intensiva che sostituissero il latifondo. Questa opera di Ivan IV venne vista male dal resto dEuropa poich se la Russia fosse diventata una grande potenza. Avrebbe certamente occupato alcuni dei pi importanti punti commerciali; si temeva infatti che la Russia volesse espandere le proprie rotte commerciali a est, verso lIndia, allora colonizzata dallInghilterra. Abbiamo quindi questa chiusura dellEuropa per paura di un grande potenziamento della Russia. LEuropa cos, nella lotta tra Russi e Turchi per loccupazione dei Balcani, decide di supportare i Turchi, per paura che i Russi potessero giungere fino al Mediterraneo. 3 capisaldi: Il mito di Mosca come Terza Roma significa che Mosca ha il primato spirituale sullOrtodossia. Inoltre lo zar rappresenta laffermazione divina in terra (autocrazia). I Russi sono quindi i diretti discendenti dei nobili romani che erano fuggiti dalle persecuzioni, sono quindi i diretti eredi dellImpero Romano. Il criterio di autocrazia lantitesi del concetto di democrazia. (anche riguardo allultima elezione di Putin stato detto che i russi non hanno mai avuto una democrazia ed stato coniato il termine di democratura, ossia democrazia della dittatura.) E quindi sconosciuta ai russi la libert personale dellindividuo, noi abbiamo lidentit russa come homo sovieticus. Quando caduta lunione sovietica i russi si sono sentiti privati di unidentit certa. Putin rappresenta la figura del piccolo padre proprio come la rappresentava Stalin. Il russo non ha mai avuto la possibilit di costruirsi una coscienza della propria libert individuale. Pietro il Grande fu il primo ad assumere il titolo di imperator. Con Pietro il Grande lo sviluppo di tipo letterario si blocca poich egli concentr tutta la sua attenzione su un genere di riforme che con letteratura e arte non avevano nulla a che vedere. Si concentr su esercito, flotta e sulla ricerca di uno sbocco sul mare.
Pietro fugge dagli ambienti di corte e si rifugia in un ambiente tedesco detto il quartiere tedesco ossia una sorta di ghetto dove erano stati collocati i tedeschi residenti in Russia. Con questi tedeschi Pietro si dilettava soprattutto nella costruzione di navi. Quando Pietro arriva al trono, trasferisce i suoi giochi dinfanzia nella realt della costruzione dellimpero. In una prima campagna contro i Turchi infatti Pietro si rende conto della necessit di modernizzazione. Nel 1697-98 si reca in Olanda, poi in Inghilterra e Germania per imparare a costruire navi e ad allestire la flotta. Quando torna in patria seda uninsurrezione e poi nel 1700 inizia la Grande Guerra del Nord contro la Svezia. E una guerra che dura 21 anni e Pietro nel 1709 ottiene una grande vittoria a Poltava contro il re svedese Carlo II. Nel 1721, con la pace di Nystad si conclude la guerra. Nel 1723 Pietro si ammala e nel 1725 muore. Le potenze europee dovettero prendere atto che ormai la Russia era entrata nel novero delle grandi potenze europee. Inoltre, agli occhi dei russi, il tanto criticato Pietro aveva portato la Russia ad essere una grande potenza. Ottenne quindi due grandi successi, uno in politica estera e uno in politica interna. Quindi se la Russia prima di allora poteva essere considerata un grande monastero, ora era diventata una grande caserma. Pietro inoltre nel 1721 sopprime il patriarcato, divenendo egli stesso detentore del potere spirituale. Feofan Prokopovich (ucraino) era un religioso ortodosso cresciuto per nellambiente del Rinascimento polacco (gli ucraini lo vedono male poich li tradisce per servire la Russia; i russi lo vedono male perch sostenitore di tutte le riforme di Pietro, anche di quelle che andavano contro la tradizione). Diventa il teorico e massimo sostenitore dellimpero di Pietro. Scrisse il regolamento spirituale che regolava il Santo Sinodo (in Russia la figura di Pietro venne spesso accostata allAnticristo). La cultura con Pietro smette di essere esclusivamente appannaggio della Chiesa. Pietro sosteneva che la lingua letteraria dovesse accostarsi alla lingua parlata escludendo cos lo slavo ecclesiastico. Una delle conseguenze delle riforme di Pietro fu il formarsi in Russia di un nuovo ceto che assume in russo il nome di Intellighencija. E proprio lIntellighencija che affronta il problema fondamentale dellidentit nazionale russa. Fondamentalmente questo un dibattito che affrontano tutti i popoli. In Russia la storia presenta delle caratteristiche particolari, ha infatti una serie di cesure che ne scandiscono limmagine. Possiamo dividere il periodo della Vecchia Russia fino a Pietro il Grande, e poi la Nuova Russia che va da Pietro il Grande ai giorni nostri: Rus di Kiev Ascesa di Mosca/Impero dei Romanov (da Pietro I a Nicola II - 1917-; Unione sovietica -1917/1991-; era post-sovietica). Ognuno di questi periodi ha una caratteristica fondamentale. Dopo Pietro avremo una totale apertura allEuropa, mentre lOttocento caratterizzato dal dibattito riguardo la partecipazione o meno della Russia allEuropa. Ci sono delle differenze sostanziali tra le classi colte europee e quella russa. La prima differenza quantitativa. Infatti in Europa la classe colta estesa mentre in Russia ristretta. Abbiamo poi una differenza qualitativa: in Europa infatti le classi colte si formano gradualmente, mentre in Russia si forma allimprovviso e soprattutto nel Settecento non si nutre di caratteri endogeni ma si fonda soprattutto sullIlluminismo francese. Il processi di formazione in Europa un processo di continuit, in Russia no. Il formarsi della classe colta il frutto di una duplice azione: lapertura alla cultura occidentale ed poi riconducibile alla laicizzazione e secolarizzazione. Quindi si contrappone alla cultura precedente per lapertura allEuropa poich improntata alla laicizzazione, non pi ai valori religiosi. E evidente un tratto di discontinuit, quindi si crea una frattura tra la classe colta proiettata sullEuropa e sulla laicizzazione, e il popolo che fortemente religioso (questa forte cesura non presente in Europa). Viene quindi meno uno dei valori unificatori della Russia, quello della Russia come roccaforte dellortodossia. Da una parte abbiamo infatti la secolarizzazione dellortodossia, dallaltra la penetrazione dei tanti stranieri che da Pietro il Grande erano giunti in Russia. Entra in ballo soprattutto quindi il confronto della Russia con lEuropa. La Rivoluzione Francese del 1789 ha messo in crisi tutti gli intellettuali russi che avevano fatto propri gli ideali di armonia e pace propri dellIlluminismo francese. Avremo quindi il dibattito tra Occidentalisti (la Russia parte dellEuropa) e Slavofili (la Russia trover una propria identit solo se torner alle origini). I periodo: 1789-1917 -> Intelligencija russa II periodo: 1917-1991 -> Intelligencija sovietica Buona parte dellIntelligencija russa emigra allestero (Vienna, Londra, Parigi, Praga). La parte dellIntelligencija che rimane in Russia accetter i valori del regime. Il termine Intelligencija ha una duplice valenza semantica: un significato pi ampio (indica tutta la classe colta) e uno pi ristretto (gruppo intellettuale politico-sociale, quindi il gruppo pi radicale della classe colta). Nel 1917 la parte radicale dellIntelligencija quella che approva il bolscevismo (e che quindi estremizza), mentre quella pi ampia si lega al menscevismo (parte pi moderata). Questa identificazione con lEuropa entra in crisi con il 1789 ma soprattutto nel 1855-56 (Guerra di Crimea), quando lEuropa aveva dato uno sbocco sul mare nei Balcani alla Russia, potenze come lInghilterra per impaurite dal possibile interesse della Russia sulle Indie decidono di allearsi con i musulmani turchi, tradendo il fratello cristiano russo. Da qui la svolta a Oriente. I russi infatti non si sentono pi gemellati con lEuropa e ritrovano la propria componente orientale (nel frattempo erano arrivati al Giappone). La Russia alla fine (intorno agli anni 80 dell800) non sar n Europa n Asia, ha in s entrambe le componenti ma le sviluppa in modo originale. Sar infatti Eurasia. Il Neo-eurasismo inizier a svilupparsi intorno al 1920 e dopo il 1991 c un ritorno del neo-eurasismo con forte componente xenofoba. Pietro il Grande abolisce il patriarcato e istituisce il Sacro Sinodo: secolarizzazione della cultura russa. Dopo Pietro il Grande molto importante fu lintroduzione del protestantesimo che ruppe lo zoccolo duro dellOrtodossia. La rivoluzione francese -> esplosione di violenza, sangue ed efferatezza che mette in crisi i valori dellIlluminismo (gli ideali dellIlluminismo erano: armonia, evoluzione naturale della storia senza interventi violenti e totale pacificazione). E evidente che venendo meno questi ideali con lo scoppio della Rivoluzione francese, gli intellettuali russi iniziano a ripensare il rapporto Russia-Europa.
: Dialoghi di Melodoro e Filalete (scambio epistolare tra i due).
scrive un canto storico nel 1795-96: paragona le violenze della rivoluzione francese alle violenze di Silla: Nulla lo eguaglier in ferocia, forse solo il Robespierre dei nostri giorni! Tutto ci si riverser anche nei rapporti tra cultura e potere. Nel 1700 cera grande collaborazione fra cultura e stato. Con la rivoluzione per i rapporti cambiano, la cultura che appoggiava lo stato, alla fine lo rovescia. Caterina II aveva fortemente appoggiato lIlluminismo, ospitando Diderot e Voltaire a corte. Ma la stessa Caterina II visto lesito della cultura in Francia, che aveva fatto cadere i sovrani si oppone, dopo la rivoluzione francese, alla cultura vista ormai come grande pericolo per lo stato. (Anche nellURSS gli intellettuali o diventavano cantori dello stato o si suicidavano come fece Majakovskij-). Il rapporto tra cultura e potere comprende il rapporto tra la Vecchia e la Nuova Russia, il rapporto fra passato e presente. Tutti questi rapporti hanno come punto di partenza la ricerca dellidentit nazionale russa. Un avvenimento fondamentale sar la Campagna di Russia del 1812-13 che segna il riconoscimento della Russia come nazione europea, successivamente infatti sar fondata la Santa Alleanza della quale grande fautore sar limperatore russo Alessandro I. Altro avvenimento sar la Guerra di Crimea nel 1855-56 che dimostra invece un atteggiamento anti-russo. Gli inglesi infatti avevano deciso di appoggiare i turchi. Nell800 ci sar la fondazione di due grandi schieramenti: gli slavofili che sostenevano che la Russia dovesse rintracciare la sua identit nelle sue tradizioni e gli occidentalisti che sostenevano la svolta a occidente promossa da Pietro il Grande. Durante la campagna napoleonica i russi pur di non cedere incendiano Mosca. Lincendio di Mosca rappresenta la scoperta dei valori nazionali, il popolo infatti che decide di incendiare la citt, non i nobili o i soldati educati alleuropea (parlavano infatti tutti in francese, solo il popolo parlava in russo). Quindi la disfatta napoleonica fu causata dal popolo non dalla classe nobiliare. Nel 1825 uno dei decabristi (gruppo di insurrezionisti contro Alessandro I) disse siamo tutti figli del 1812. Il ritorno a tutto ci che era anticamente russo si propaga fra tutte le classi sociali, anche tra la nobilt che torna ad insegnare il russo ai propri figli e non pi il francese. Nell800 la Russia fa sue non poche istanze che sono proprie del Romanticismo tedesco, infatti il Romanticismo tedesco si basava sul popolo e cos la Russia nata dopo le Campagne napoleoniche. La Russia aveva giocato un ruolo fondamentale nella costituzione della Santa Alleanza nel 1815, fortemente voluta da Alessandro I. Ci colloca la Russia in un ruolo di parit o forse di superiorit rispetto ad altre potenze europee poich aveva sconfitto Napoleone. Il testo della Santa Alleanza era stato redatto da Alessandro I che viene visto come angelo vendicatore che sconfigge lAnticristo Napoleone. Se nel Settecento la Chiesa russa era stata declassata, ora viene vista come protagonista di una missione salvifica rivolta allintera Europa. Un altro spunto per il rapporto Russia-Europa viene dato Nicola I, il quale mira ad indebolire e limitare quelle tendenze rivoluzionarie che hanno caratterizzato l800 europeo. Infatti se la Russia avesse dato libero spazio alle tendenze rivoluzionarie, sicuramente avrebbe perso il potere. Inizia quindi lopera di censura e repressione. I valori di Nicola I erano ortodossia, autocrazia e narodnost, che sta ad indicare il senso di identit nazionale basata sul popolo. Quindi su questo humus culturale che si crea, abbiamo la contrapposizione fra slavofili (recupero di una Russia quale era stata prima di Pietro) e occidentalisti (continuare lopera iniziata da Pietro). Lelemento scatenante fu la pubblicazione di un testo sulla rivista Telescop di . Egli scrive che la Russia costituiva un vuoto nella storia occidentale, che era priva di una cultura propria poich priva di una continuit di tradizioni, era sprofondata in un presente senza passato e senza futuro. La causa di ci era che la Russia era sempre stata isolata, distaccatasi dallEuropa in seguito alla cristianizzazione, infatti ricordiamo che la Russia aveva scelto Bisanzio.La Russia era quindi fuori dalla morale occidentale. Su queste idee influ molto un francese, de Maitre che nel 1811 aveva scritto Quattro capitoli sulla Russia. De Maitre scrisse infatti che tutte le problematiche russe erano dovute alla separazione da Roma. aadaev dice che anche il problema della schiavit era un elemento di paralisi che la Chiesa di Roma aveva eliminato gi. Questa lettera di aadaev viene pubblicata nel 1836, nel pieno clima che vedeva la Chiesa russa come protagonista di una missione salvifica. aadaev viene quindi dichiarato pazzo e isolato. Inoltre la rivista Telescop fu chiusa e leditore mandato in Siberia. aadaev nel 1837 cerca di chiarire il suo pensiero scrivendo Lapologia di un pazzo, nel quale ammette la sua esagerazione arrivando a conclusioni un po diverse. Infatti ora afferma che la Russia non aveva un passato nazionale storico e proprio questo stato di cose fece s che Pietro potesse fondarvi la propria opera riformatrice. Lopera di ammodernamento della Russia era stata possibile perch la Russia non aveva avuto un passato storico, non cera mai stata in Russia una continuit storica. La Russia era quindi una tabula rasa. La storia della Russia infatti parte nel momento pi alto della storia europea e quindi proprio perch prima non cera niente cerc subito di mettersi in paro con lEuropa. Quindi il ritardo con cui la Russia entrava nella modernit europea per aadaev era un vantaggio poich la Russia non aveva bisogno di rifare tutto il percorso fatto precedentemente dallEuropa. Noi non abbiamo la storia, ma ci appartiene la scienza. Il passato non in nostro potere, ma lavvenire nostro. Questa idea della Russia come tabula rasa era gi stata portata avanti da Leibniz e Diderot. Era per una considerazione rimasta a margine. Herzen cos descrive la lettera di aadaev: questa lettera fu come uno sparo in una notte buia concludendo con: la Russia deve svegliarsi. La prima a svegliarsi sar lIntelligencija con un dibattito fra favorevoli e sfavorevoli allopera di Pietro. (1811-1848) figura chiave dei primi anni dellIntelligencija russa nel 1848 scrisse [omissis] nel quale mostr quale era stato il valore delle opere di Pietro, che diedero una svolta alla ricerca dellidentit nazionale. Secondo lui ogni nazione vive due epoche: quella della spontaneit e quella della consapevolezza. Nella fase della spontaneit non si ha ancora la nazione, ma si solamente popolo. Prima di Pietro la Russia era solo popolo dopo Pietro diventata nazione. -> da -> popolo -> da -> nazione Narodnost indica quindi una nazione alla sua prima epoca; nacionalnost indica lepoca dellesistenza della nazione in modo razionalmente consapevole. Belinskij dice: popolo il ceto inferiore di uno stato, mentre nazione linsieme di tutti i ceti, superiori e intermedi. [] Le riforme volute da Pietro hanno portato al distacco dei vari ceti sociali. [] Unidentit popolare il primo elemento di unidentit nazionale. (nacija il narod che ha preso consapevolezza.) La Russia post-petrina lo sviluppo della Russia petrina. E diventata una nazione grazie agli impulsi del trasformatore Pietro. Pietro voleva liberare il russo da quellelemento di asiaticit che i Tatari avevano portato ai russi: I Tatari avrebbero voluto imparentarli allAsia, [] ma non hanno potuto imparentarla spiritualmente perch la Russia cristiana. Pietro ha dunque trasformato la realt russa facendo di un popolo una nazione (cit. biblica). Anche altri intellettuali russi sostengono le riforme petrine. Altri intellettuali invece sostengono la via russa, non trovano quindi nulla di positivo nella svolta a occidente. Gli slavofili pi importanti sono Kireevskij, Chomjakov e Aksakov. Lidea di fondo era quella di definire i caratteri specifici della cultura russa in contrapposizione con quelli dellEuropa. I caratteri della cultura russa vengono rintracciati nellortodossia e nellobina, ossia nella comunit rurale. Nel saggio del 1852 Del carattere della civilt europea e del suo rapporto con la civilt russa, parte dallesaltazione della poesia di Pukin, passando poi per una fase occidentalista condizionata da aadaev e alla fine ha una conversione allo slavofilismo. Una delle linee portanti del suo pensiero la critica al carattere nazionalista ed individualista della civilt europea. Le confessioni cattoliche sono indirizzate allunit senza libert, mentre nel protestantesimo alla libert senza unit. Larmonia fra libert e unit si conserva solo nellortodossia. Diversi sono anche i rapporti fra Stato e Chiesa. In Russia sono poteri separati, in Europa invece vi mescolanza e la Chiesa trascura i suoi doveri spirituali per adempiere doveri temporali (troveremo forti critica al cattolicesimo nellIdiota di Dostoevskij, dove il cattolicesimo sar paragonato allateismo). La Russia quindi sarebbe dovuta tornare alle origini, Bisanzio scindendosi da Roma era s rimasto in isolamento culturale, ma si era almeno preservato dalla corruzione spirituale. La vera fede sar quella fede che salver anche loccidente -> mito di Mosca Terza Roma, Mosca che ha una missione salvifica. ha invece una fede nellortodossia che non conosce mai dubbi. Chomjakov parte dalla critica verso cattolicesimo e protestantesimo, la Chiesa romana negava la persona per sottometterla alle gerarchie ecclesiastiche. Anche qui quindi larmonia fra libert e unit si conosceva solo nellortodossia, la cui essenza data dal (sostantivo dal verbo riunire, prendere assieme), ossia unorganica e libera comunit spirituale. riunisce i credenti nella comunione di unit e libert. (1817-1860) fu il pi idealista tra i tre, e questo idealismo lo port a negare ogni realt della Russia che non fosse conforme alla sua idea di perfezione. La differenza fra Russia e Europa sta nella diversa natura statale. In Europa infatti vigeva la violenza e lindividualismo; in Russia invece lo stato era nato spontaneamente, per volere del popolo, vi regnavano quindi spontaneit e pace. La colpa di Pietro era stata quindi il voler inserire forzatamente i valori occidentali nella Russia. Voleva inserirvi istituzioni estranee alla Russia. [] Il futuro della Russia sta nel superare questa frattura e tornare alloriginalit. [] Pietro aveva imposto una capitale (Pietroburgo) non nata spontaneamente, ma costruita a tavolino.. scrisse nel 1833 Il cavaliere di bronzo, poema che ha come soggetto la statua di bronzo fatta erigere da Caterina II nel 1782. Questa statua voleva essere un tributo a Pietro il Grande per esaltarne la potenza e il valore. La dedica dice: A Pietro I da Caterina. Caterina voleva anche sottolineare la continuit delle riforme petrine che trovano continuit appunto in quelle di Caterina. Questo poema abbastanza complesso, contiene infatti la consapevolezza che lopera di Pietro il Grande aveva avuto dei limiti, era costata la vita a tutti coloro che avevano lavorato ad una costruzione contro natura di Pietroburgo. I cittadini pietroburghesi diventavano dei semplici servitori del sovrano. Questo poema ha anche la valenza di dare una risposta a unopera di un altro grande poeta polacco, Adam Mickiewicz, che in una sua opera attacca violentemente tutta la Russia ed in particolare Pietroburgo (Russia vista come violenta e distruttrice). Il poema si divide in tre parti: Introduzione; I parte; II parte. Nellintroduzione Pukin si concentra sulla citt di Pietroburgo e sul suo amore per Pietroburgo. Nellintroduzione troviamo anche un salto temporale di 100 anni (vedi fotocopie). , Racconti di Pietroburgo: Pietroburgo essendo una citt contro natura porta allallucinazione e alla follia. Adam Bernard Mickiewicz, grande poeta polacco, un personaggio che stato molto impegnato dal punto di vista politico, e questa sua tendenza rivoluzionaria gli cost lesilio prima a Pietroburgo, poi in Crimea e infine a Mosca. In Crimea condivide lesilio con Pukin, tra il 1824 e il 1825. Fra i motivi che ispirano Pukin a scrivere il Cavaliere di Bronzo ci fu anche quello di rispondere alle critiche mosse da Mickiewicz. Mickiewicz nelle sue considerazioni parte dalle considerazioni sulle citt costruite dagli antichi greci e romani dicendo appunto che questi erano soliti costruire le citt vicino a santuari che le avrebbero protette. Mickiewicz critica il fatto che Pietroburgo era sorta su un fiume non sempre praticabile. A migliaia di slavi era piaciuto stanziarsi in un estremo cantuccio dei loro possessi, strappato poco fa ai mari e ai fiumi; un suolo che non produce. Quindi una zona non fertile dove i venti non portano ristoro, ma neve e ghiaccio. Il clima paragonabile allumore del despota. Non nacque per volont degli uomini, bens perch piacque allo zar. Doveva essere non una citt per gli uomini ma la residenza per lo zar. Questa citt inoltre non aveva il suo stile personale, era una commistione di stili provenienti da altre nazioni, non aveva quindi alcuna personalit (si ispira a Amsterdam, Parigi, Roma, Venezia, Londra). Mickiewicz disse: Pietroburgo i demoni soltanto la edificarono. Possiamo dire che il poeta polacco paragona Pietroburgo alla Torre di Babele. Nel 1833 quindi Pukin scrive Il Cavaliere di Bronzo, che una dichiarazione damore per Pietroburgo, anche per rispondere alle forti accuse mosse da Mickiewicz. Dobbiamo ricordare che le accuse mosse dal polacco, erano condivise anche dagli slavofili. Pukin esalta quelle cose che Mickiewicz aveva visto come negative. 1825: terribile inondazione della Neva. Entra poi in scena il giovane protagonista Eugenio, nome che deriva da Eugenio Onegin. A questo Eugenio non viene dato nemmeno il patronimico, una persona insignificante nel quadro della societ borghese. Eugenio ha lunico sogno di sposare la sua fidanzata. Egli torna a casa, si corica, ma viene preso da una strana inquietudine segno di presagio. Pensa che povero e quindi difficilmente potr sposarsi. Si ritiene un poco gratificato da Dio, che avrebbe potuto dargli di pi sia in termini di intelletto che di quattrini. C poi una stoccata ai fannulloni che non si rendono conto di quanto la vita sia loro lieve, a loro Dio non aveva dato intelletto, ma aveva dato quattrini. Eugenio inoltre sofferente perch non vede la compagna da giorni. Inizia poi il sogno ad occhi aperti di Eugenio. Egli non mira ad alte cariche onorifiche, ma a sposarsi e a costruire ununica dimore per lui e la sua donna. Mentre Eugenio faceva questi pensieri, non si accorgeva del flagello che si scagliava su Pietroburgo, la Neva non riusc a contrastare linondazione che veniva dal mare (1825). La credenza popolare dice che quando una sciagura si abbatte su una citt, Dio sia arrabbiato e per questo scateni la sua ira. Eugenio comprende che la tragedia non si abbattuta su di lui, bens nella zona dove vive la sua ragazza, egli vede intorno a s solo acqua e nientaltro, di fronte a s solo la statua (chiamata idolo) di Pietro il Grande. (Idolo viene usato anche nella Bibbia ed indica sempre qualcosa che si contrappone a Dio, in questo caso abbiamo Pietro il Grande contro Dio). Eugenio, quando lacqua comincia a decrescere, va a vedere se la sua Paraa si salvata. Una volta arrivato, vede che non c rimasto pi niente, i corpi dei morti vengono paragonati ai morti in battaglia. Qui comincia la pazzia di Eugenio, perde la memoria e quasi non riconosce pi la citt dove viveva. Eugenio parla a se stesso ad alta voce e comincia a ridere. La mattina dopo la citt si sveglia come se non fosse successo nulla, nella massima indifferenza verso chi ha perso la vita. Il male era coperto da un manto di porpora. E anche questa indifferenza del popolo a contribuire alla pazzia di Eugenio: Eugenio ben presto al mondo divenne straniero, girava a piedi tutto il giorno. Non torn a casa e il padrone di casa non si preoccup affatto, affitt ad un altro quando venne la scadenza. Idea di straniamento che la citt di Pietroburgo provoca sui suoi abitanti. .Da qui la nascita del doppio, del sosia che troviamo in Gogol e Dostoevskij. Eugenio diventa pazzo e la pazzia non altro che un estraniamento da se stessi: Assordato dal fragore delleterna angoscia; N bestia, n uomo, n vivo, n morto. Eugenio ricorda poi cosera avvenuto, torna sui due leoni e rivede lidolo di Pietro e pensa che proprio per lui quella citt era nata presso il mare. Si scaglia cos contro la statua che rappresenta il cavallo poggiato con gli zoccoli posteriori e le zampe anteriori innalzate. Inebriato dallodio, Eugenio vede la statua muoversi e scappa come inseguito dal cavaliere. Lultima scena narra la morte di Eugenio. Cos si chiude la vicenda del Cavaliere di Bronzo.
Mosca e Pietroburgo incarnano due anime diverse della Russia. Mosca la capitale della Vecchia Russia, Pietroburgo della Nuova Russia.
Belinskij intende contraddire le critiche mosse a Pietro, per esempio quella che diceva che Pietro odiasse la Russia. Secondo Belinskij infatti Pietro amava la Russia. Lui fece di tutto per portare la Russia ad un livello di cultura che non aveva mai avuto. La sua idea era di trasformare luomo russo in un russo moderno, in un russo europeo, che si svecchiasse dai retaggi della dominazione tataro-mongola. La guerra con la Svezia, secondo Belinskij divenne una necessit, non unossessione di Pietro. Riga e Tallin, non essendo citt russe, non sarebbero mai potute diventare capitali della Nuova Russia, quindi venne da s la necessit di edificare una nuova citt che divenisse la capitale: Pietroburgo. Pietroburgo sembra essere nata per volont del destino, cera s una natura ostile (descrizione a pagina 3 delle fotocopie di Belinskij). Luomo russo, dovendo lottare con una natura ostile ha dato il meglio di s: luomo pigro per natura, ha dovuto abbandonare questa indole. Pietro no fu solo un sovrano, ma fu egli stesso un lavoratore, lavor nel cantiere di Pietroburgo come un vero e proprio manovale. Dopo la morte di Pietro, Pietroburgo non poteva non sopravvivere, quindi la Russia si trov ad avere due capitali, Pietroburgo e la vecchia Mosca. E Pietroburgo, proprio perch era stata studiata a tavolino, si svilupp abbellendosi continuamente (Belinskij cos ribalta la posizione degli slavofili), mentre Mosca era ormai un miscuglio fra lOriente e lOccidente. Per i moscoviti limportante era mantenere sempre i propri agi domestici e mantenere sempre il nucleo familiare. Quindi il centro dellesistenza moscovita la casa intesa come centro di raccolta familiare. E fondamentale inoltre per il moscovita avere una casa di propriet. Per il russo nato e vissuto a Pietroburgo, Mosca una realt incomprensibile e nuova, non trover l niente di simile alla Prospettiva Nevskij. A Mosca non c geometria n logica, case dei poveri accostate a case dei ricchi, negozi infimi accostati a negozi di lusso. Mentre il pietroburghese si svegliato, il moscovita continua a vivere in un eterno sonno. A Pietroburgo c una realt collettiva ma non familiare, mentre a Mosca vige una realt familiare a discapito di quella collettiva. A Mosca esiste una vita di parentela che ti preserva dalla solitudine (contrapposizione con lo straniamento di Eugenio ne Il Cavaliere di Bronzo). A Mosca peggio di un libero pensatore c solo che non rispetta la famiglia. Laltra differenza tra le due citt che Pietroburgo non ha storia, a differenza di Mosca che si evoluta nella storia. Tuttavia per Belinskij, Pietroburgo storia perch il progetto di cui fa parte esso stesso storia.
QUESTIONE DELLA LINGUA.
Le riforme in area culturale investono anche la lingua. Lapertura al mercato di Pietro aveva portato con s anche una serie di neologismi, soprattutto tedeschi, e aveva messo in evidenza linadeguatezza della lingua. Da una parte cera lo slavo ecclesiastico come lingua letteraria, dallaltra la lingua del popolo, ricca di neologismi, e infine una lingua cancelleresca. Secondo che conosceva sia il francese che litaliano, bisognava operare per razionalit anche in campo linguistico: lantico russo aveva un sistema estremamente complicato che andava semplificato. Una vera e propria questione della lingua nacque negli anni Trenta. scrisse la Questione sulla purezza della lingua russa. Egli disse che si deve portare la lingua ad essere compresa da tutti i lettori. Egli traduce Voyage lisle damour nel 1730, ammettendo di essersi discostato dalle norme tradizionali, scegliendo il russo parlato, comprensibile a tutti. Secondo Trediakovskij, tutte le opere francesi che si traducevano allora in russo, potevano essere tradotte solo tramite il nuovo russo, poich la lingua francese utilizzata era agile, veloce e quindi il vecchio russo non poteva fornire una corrispondenza di traduzione. Secondo Trediakovskij, il modello da seguire era quello francese. Egli parla di bon usage (uso), ossia il miglior uso che si fa di una parola. Questo concetto era stato ripreso dai francesi dallAccademia della Crusca italiana, della quale motto era prendere lo pi bel fiore della lingua italiana, fare quindi il miglior uso delle parole. In Russia non cera un buon russo parlato dalla nobilt, poich la nobilt russa o parlava francese o paralva il russo popolare. Quindi non si poteva usare il criterio del bon usage. Allora si decide di mischiare.
invece dice che bisognava usare tre stili di lingua a seconda del genere letterario: stile alto (usare parole slavo-russo comprensibili e non fuori uso: i tre generi dello stile alto sono lode, il poema eroico e la prosa); stile medio (prevede luso di parole russe a cui si possono aggiungere alcune parole dello slavo alto per con grande oculatezza: epistole in versi, satire, ecloghe, prosa scientifica); stile basso (uso di parole solo russe, assenti nella lingua slava: corrispondenze, cronaca giornalistica).
Nella seconda met del XVIII secolo, la situazione cambia e si creano due grandi schieramenti a livello linguistico: slavofili e occidentalisti. Karamzin fa parte di quelli che sostenevano che anche in Russia si doveva scrivere come si parlava e parlare come si scriveva. Nelle sue opere egli cerca di ispirarsi a una lingua elegante russa. In questa prospettiva egli sostiene che per avere una lingua russa ricca, bisognava servirsi di neologismi presi dalle lingue occidentali, soprattutto il francese. ikov invece, che era un tradizionalista estremo, dice che la questione cos come la poneva Karamzin rappresentava una snazionalizzazione, poich era inaccettabile macchiare la purezza slava. Lo slavo ecclesiastico doveva essere la matrice della lingua russa. Secondo ikov la lingua letteraria doveva essere indipendente da quella parlata, cos aspira ad un ripristino dei tre stili di Lemonosov. La matrice doveva essere slava poich la lingua dimostrazione dellidentit nazionale. Se una parola non esisteva doveva essere formata dallunione di due o pi parole slave.
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