Il fascismo fu antisemita fin dalle sue origini? Lantisemitismo faceva parte del programma politico e dellideologia fascista gi prima del 1938? No. Almeno fino al 1938. Molti italiani di religione ebraica avevano aderito al fascismo, avevano partecipato alla marcia su Roma e occupavano posizioni di rilievo allinterno del regime fascista. La biografa ufficiale di Mussolini, Margherita Sarfatti, era ebrea, era stata la sua amante ed aveva contribuito come pochi altri alla creazione del mito del Duce. Del resto, ancora nel 1932, Mussolini aveva dichiarato in una intervista: Naturalmente non esiste pi una razza pura, nemmeno quella ebrea. Ma appunto da felici mescolanze deriva spesso forza e bellezza a una nazione. Lantisemitismo non esiste in Italia e il razzismo una stupidaggine. Gli ebrei italiani si sono sempre comportati bene come cittadini e come soldati si sono battuti coraggiosamente. Tuttavia nel fascismo, in quanto movimento politico nazionalista e razzista, lantisemitismo era presente in forma latente. Questo spiega come nel 38 le leggi razziali antiebraiche furono accettate senza discussioni negli ambienti fascisti, quasi fossero un fatto naturale e conseguente della dottrina fascista. Perch Mussolini decise di elaborare e di far approvare le leggi razziali nel giro di pochi mesi proprio nel 1938? Secondo alcuni fu la Germania nazista a chiedere o ad imporre lintroduzione delle leggi razziali allItalia fascista in qualit di alleata. Questa ipotesi non per supportata da alcun documento o testimonianza. Si tratta in sostanza di una tesi, se non assolutoria di Mussolini e del fascismo, almeno tendente a ridurre le responsabilit dellItalia, che sarebbe colpevole tuttal pi di debolezza nei confronti del potente alleato.
Nella realt Hitler non cerc mai di trasmettere la sua ossessione antiebraica a Mussolini. La decisione di Mussolini di rompere con gli ebrei non fu dovuta ad alcuna irresistibile pressione straniera, ma alla sua volont di cementare lalleanza con la Germania (lAsse Roma Berlino dellottobre 1936; Mussolini visita Berlino nel settembre 1937 e Hitler visita Roma nel maggio 1938), eliminando ogni contrasto nella politica delle due potenze. Inoltre lalleanza in corso con la Germania antisemita, aveva alienato al fascismo le simpatie degli ebrei in Italia e allestero. Lostilit sempre pi forte della comunit ebraica internazionale, spinse perci Mussolini a considerare gli ebrei nella loro irriducibile alterit un potenziale pericolo per il regime, da sacrificare sullaltare dellalleanza con Hitler. Senza considerare il fatto che orientamenti antisemiti erano presenti allinterno del fascismo, anche tra gli alti gerarchi, e che una dura politica di segregazione razziale (apartheid) era sperimentata gi da tempo nelle colonie. Anche questi fattori favorirono le decisioni di Mussolini. GRAZIANI PREZIOSI STARACE FARINACCI La persecuzione dei diritti (1938-43) Il fine della politica antisemita voluta da Mussolini era emarginare prima ed espellere poi gli ebrei dalla societ e dalla nazione italiana, ovvero rendere la societ e la nazione del tutto ariane. Gli strumenti principali di questa politica furono la legislazione e la propaganda, necessaria per ottenere il consenso in un Paese nel quale era storicamente debole, se non assente, il sentimento antiebraico tra la popolazione. Mussolini matur la sua decisione di attuare una politica razziale tra la fine del 1935 e il 1936, in concomitanza con laggressione allEtiopia, con le sanzioni contro lItalia da parte della Societ delle Nazioni e dellalleanza con la Germania (Asse RomaBerlino). La nascita dellImpero imponeva il rigore razziale nei rapporti tra dominatori e dominati, ovvero tra gli italiani di razza ariana e i sudditi delle colonie di razza camitica.
Il primo episodio di legislazione razziale risale all'aprile del 1937, quando venne promulgata una legge che vietava ai coloni italiani di stabilire una relazione d'indole coniugale con persona suddita dell'Africa orientale italiana, al fine di evitare il meticciato e dunque la contaminazioni dei caratteri della razza italiana. Seguir una legge per la difesa del prestigio della razza italiana nei confronti dei nativi dellImpero dellAfrica Orientale, dimpostazione chiaramente razzista. La politica razziale contro gli ebrei va quindi inserita nel quadro dell'esaltazione della superiorit razziale degli italiani, che ha il suo rodaggio con la realizzazione di un regime di separazione razziale nelle colonie africane. Infatti, dopo lavventura etiopica, i giornali nazionali iniziarono a pubblicare articoli ostili agli ebrei. Nel 37 Paolo Orano pubblic Gli ebrei in Italia, saggio che apre la campagna antiebraica orchestrata dal regime fascista, dove si attaccavano sia il sionismo che gli Ebrei italiani, visti come anti-italiani. Nel 37 vennero pubblicati anche i Protocolli dei Savi di Sion, con una prefazione nella quale si paventava la presenza di un complotto ebraico in Italia. La propaganda si serv della stampa, controllata dal regime, con articoli e vignette
di riviste pseudo scientifiche come La difesa della razza la rivista pi nota del razzismo fascista, diretta da Telesio Interlandi e uscita, con cadenza quindicinale, fra l'agosto 1938 e il giugno 1943.
della letteratura devasione che contribuiva a diffondere gli stereotipi del razzismo e dellantisemitismo tra i ceti popolari del paese
non risparmia neppure la pubblicit
1. Ai quattrini l'israelita/ha votato la sua vita://2. La sua nota faccia tosta/con le cifre fu composta.//3. La sua testa, "zero tondo,/ruzzolando va pel mondo,//4. Un "tre", dritto o capovolto,/labbra e orecchie eguaglia molto//5. Ed un "quattro" un poco storto/vi d l'occhio obliquo e smorto;//6. Tutti sanno che i giudei/hanno il naso fatto a "sei"//7. E i capelli arricciolati/son di numeri formati.//. ma soprattutto si rivolge ai bambini attraverso il fumetto per modellare la loro coscienza 1. Assalonne Mordiv/si lamenta come pu;//2. E il furbissimo giudeo/vara un tale piagnisteo//3. che, commosso, il buon Pierino/gli d il pranzo e il borsellino://4. Assalonne, lesto lesto,/mangia il pranzo e intasca il resto.//5. Ma un amico di Pierino/dice: "Aspetta un momentino://6. guarda l'oro che c' sotto/questo sudicio cappotto!"//7. Il furbone smascherato/a dovere sistemato://8. Imprecando a Zaccaria/perde i soldi per la via//9. E correndo fino a sera/attraversa la frontiera.//. "Il Governo fascista non pens mai, n pensa adesso, a prendere misure politiche, economiche, morali, contrarie agli ebrei, in quanto tali, salvo, beninteso, nel caso in cui si trattasse di elementi ostili al Regime" Il primo segnale di minaccia nei confronti degli ebrei italiani fu l Informazione diplomatica n. 14 del febbraio 1938, un documento indirizzato ai giornalisti della stampa estera e dunque un atto ufficiale del governo. A una prima parte di tono conciliante, in apparenza rivolta a fugare le apprensioni di chi temeva imminenti provvedimenti del governo contro gli ebrei segue una "precisazione" finale che lascia intravedere quale fosse in realt l'intenzione del duce nei confronti degli ebrei: "Il Governo fascista si riserva tuttavia di vegliare sull'attivit degli ebrei di recente giunti nel nostro paese e di fare in maniera che la parte degli ebrei nella vita d'insieme della nostra Nazione non sia sproporzionata ai meriti intrinseci individuali e all'importanza numerica della loro comunit". Il secondo documento ufficiale il Manifesto degli scienziati razzisti del 14 luglio, che fissa la posizione ufficiale del fascismo nei confronti dei problemi della razza. Il documento porta la firma di un gruppo di docenti universitari, ma a giudizio di Galeazzo Ciano fu scritto interamente da Mussolini.
Manifesto degli scienziati razzisti Il Manifesto si compone di dieci capitoletti che portano i seguenti titoli: 1. Le razze umane esistono; 2. Esistono grandi e piccole razze; 3. Il concetto di razza concetto puramente biologico; 4. La popolazione dell'Italia attuale di origine ariana e la sua civilt ariana; 5. una leggenda l'apporto di masse ingenti di uomini in tempi storici; 6. Esiste ormai una pura razza ariana; 7. tempo che gli italiani si proclamino francamente razzisti; 8. necessario fare una netta distinzione fra i mediterranei d'Europa (occidentali) da una parte, gli orientali e gli africani dall'altra; 9. Gli ebrei non appartengono alla razza ariana; 10. I caratteri fisici e psicologici degli italiani non debbono essere alterati in alcun modo.
Il tono del documento chiaramente razzista, ma al suo interno solo il capitoletto 9 si occupa in modo esplicito degli ebrei:
Se si tiene conto del punto 7
risulta evidente che il passaggio ad una legislazione razziale contro gli ebrei solo questione di tempo e intende colpire proprio gli ebrei.
Gli Ebrei rappresentano l'unica popolazione che non si mai assimilata in Italia, perch essa costituita da elementi razziali non europei, diversi in modo assoluto dagli elementi che hanno dato origine agli italiani." tempo che gli italiani si proclamino francamente razzisti. Tutta l'opera che finora ha fatto il Regime in Italia in fondo del razzismo. L Informazione diplomatica n. 18 del 5 agosto 1938, ispirata se non redatta dallo stesso Mussolini, chiarisce che: 1. il fascismo razzista fin dalla sua fondazione nel 1919; 2. che la conquista dell'Impero ha posto in primissimo piano i problemi chiamati complessivamente razziali ad evitare la catastrofica piaga del meticciato, la creazione cio di una razza bastarda, n europea n africana, che fomenter la disintegrazione e la rivolta; 3. che essendo il rapporto tra ebrei e ariani in Italia di 1 a 1000, d'ora innanzi, la partecipazione degli ebrei alla vita globale dello Stato dovr essere, e sar, adeguata a tale rapporto; 4. che gli ebrei sono in quanto tali oggetto di sospetto e di sorveglianza da parte del regime in base all equazione storicamente accertata, in questi ultimi venti anni di vita europea, fra ebraismo, bolscevismo e massoneria. Gi il giorno successivo, il ministro dellEducazione Nazionale Bottai invi ai Provveditorati italiani una circolare nella quale si raccomandava di creare nella scuola dell'infanzia "il clima adatto alla formazione di una prima, embrionale coscienza razzista, mentre nella scuola media il pi elevato sviluppo mentale degli adolescenti consentir di fissare i capisaldi della dottrina razzista La propagazione della dottrina continuer, infine, nella scuola superiore dove la giovent studiosa potr approfondirla e prepararsi ad esserne, a sua volta, divulgatrice e animatrice". Il 22 agosto si ebbe il censimento degli ebrei presenti in Italia (italiani e stranieri), sulla base di un complesso criterio di classificazione a carattere biologico, indipendentemente dalla religione professata, stabilito dalla Direzione generale per la demografia e la razza (Demorazza), istituito presso il ministero dellInterno. Il censimento si rendeva necessario per stabilire quali e quanti italiani fossero da perseguitare perch di razza ebraica. Censimento e Demorazza Semplificando, era ebreo chi aveva pi del 50% di sangue ebreo o comunque professava la religione ebraica pur avendo un solo nonno ebreo. Gli ebrei residenti in Italia risultarono essere 51mila (10mila stranieri). Le schede del censimento permetteranno, dopo loccupazione dellItalia da parte dei tedeschi nel settembre 1943, ai nazisti e alle autorit italiane collaborazioniste di individuare gli ebrei, arrestarli, deportarli nei campi di internamento, in attesa del loro trasferimento nei campi di sterminio. A settembre, a Trieste, Mussolini pronuncia il suo unico discorso pubblico contro gli ebrei Il 6 ottobre, il Gran Consiglio del Fascismo elabor un documento che sar alla base di tutta la legislazione razziale antisemita successiva. Al fine di evitare incroci e imbastardimenti che potevano compromettere la purezza della razza italiana, il Gran Consiglio stabiliva, tra le altre cose, il divieto di matrimoni di italiani e italiane con elementi appartenenti alle razze camita, semita e altre razze non ariane.
Dichiarazione sulla razza del Gran Consiglio del Fascismo Per quanto riguardava gli ebrei, stabilito che tutte le forze antifasciste fanno capo ad elementi ebrei e lequazione ebraismo = bolscevismo, dettava i criteri per stabilire l'appartenenza alla razza ebraica:
"a) di razza ebraica colui che nasce da genitori entrambi ebrei; b) considerato di razza ebraica colui che nasce da padre ebreo e da madre di nazionalit straniera; c) considerato di razza ebraica colui che, pur essendo nato da un matrimonio misto, professa la religione ebraica.
Seguivano una serie di divieti che divennero legge nel novembre successivo. I principali e pi organici tra i provvedimenti legislativi vennero presentati e approvati tra settembre e novembre 1938. Il primo si intitola Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista e contemplava lespulsione di tutti gli studenti, di tutti gli insegnanti e di tutto il personale di razza ebraica dalle scuole di ogni ordine e grado, dalle Universit e dalle Accademie. Provvedimenti per la difesa della razza italiana Furono vietati libri di testo di autori ebrei, cambiati nomi di scuole dedicate ad ebrei, ecc. Da quel momento i ragazzi ebrei poterono frequentare solo le scuole istituite dalle comunit israelitiche con insegnanti esclusivamente ebrei.
I successivi Provvedimenti per la difesa della razza italiana, oltre alle limitazioni ed ai divieti in materia di matrimonio, decretavano forti limitazioni del diritto di propriet (determinandone consapevolmente limpoverimento) e lespulsione dei cittadini ebrei da quasi tutti gli ambiti della vita nazionale (dalla pubblica amministrazione, dallesercito, dal partito fascista, dalla scuola, dalle banche, dalle imprese di interesse nazionale, ecc.), relegandoli in una condizione di inferiorit sociale e di separazione razziale rispetto agli altri italiani.
Leffetto previsto e auspicato dal regime era la loro emigrazione volontaria dal Paese. Altri provvedimenti, anche i pi assurdi, vennero presi successivamente: si va dallespulsione degli ebrei dalle libere professioni, dal cinema, dal teatro, dalla radio, dalleditoria, fino al divieto di esercitare il commercio, di essere albergatore, fotografo, allevatore di piccioni viaggiatori, saltimbanco girovago, non potevano possedere apparecchi radio o iscriversi a societ sportive.
Venne imposta la chiusura di tutti i periodici ebraici. Lappartenenza alla razza ebraica veniva menzionata su tutti i certificati anagrafici, sui documenti scolastici e sul libretto di lavoro, inoltre doveva essere registrata da albergatori e affittacamere.
Le responsabilit di questa persecuzione vanno ascritte a Mussolini e al regime fascista, tuttavia tutti i provvedimenti legislativi furono controfirmati da Vittorio Emanuele III, per grazia di Dio e per volont della nazione Re dItalia e Imperatore dEtiopia, che ne condivide linfamia.
N papa Pio XI n papa Pio XII protestarono pubblicamente contro le leggi razziali, condividendone quindi, se non la responsabilit politica, certamente quella morale.
Per quanto concerne la maggioranza della popolazione nonebrea, assistette silenziosamente alla persecuzione senza contestarla. Ci fu conseguenza della dittatura, del fatto che chi voleva opporsi allantisemitismo doveva esprimersi contro il fascismo. Lantisemitismo attivo, praticato da una minoranza della popolazione, venne affiancato da una fascia di indifferenza passiva assai diffusa. Tuttavia, durante la guerra, non mancheranno i coraggiosi e i giusti che si adopereranno per salvare gli ebrei, anche a rischio della propria vita.
La persecuzione delle vite (1943-45) 10 giugno 1940: lItalia entra nel conflitto a fianco della Germania
25 luglio 1943: Mussolini si dimette da Capo del Governo in seguito alla sfiducia del Gran Consiglio del fascismo
8 settembre 1943: viene data notizia dellarmistizio firmato dallItalia con gli Alleati; lItalia esce dal conflitto
Settembrenovembre 1943: lItalia centro-settentrionale viene occupata dai tedeschi, mentre gli Alleati risalgono la Penisola dal Sud; viene istituita la Repubblica sociale italiana, con capitale a Sal, uno stato vassallo alle dipendenze della Germania, con a capo Mussolini.
Fino al luglio 1943, nella penisola vi fu una sola vera e propria ondata di gravi violenze: nel settembreottobre 1941 vennero devastate le sinagoghe di Ferrara, Torino e Trieste.
Con loccupazione tedesca ebbe subito inizio la persecuzione delle vite degli ebrei: essa dur fino allestate 1944 nelle regioni centrali e fino allaprile 1945 in quelle settentrionali. Mentre nella maggior parte del territorio gli arresti furono effettuati sia dai tedeschi sia dagli italiani
nella Zona di operazione Prealpi (Bolzano, Trento, Belluno) e nella Zona di operazione Litorale Adriatico (Udine, Gorizia, Trieste, Pola, Fiume, Lubiana) la persecuzione fu gestita solo dai tedeschi, anche se non mancarono collaborazioni da parte degli italiani.
La retata pi grave in assoluto della Shoah italiana fu quella del ghetto di Roma (16 ottobre 1943) condotta dai soli tedeschi: 1023 deportati ad Auschwitz, dei quali sopravvissero in 16.
Il 14 novembre a Verona, il Partito fascista repubblicano approv un manifesto programmatico, la Carta di Verona il cui punto 7 stabiliva:
Questo pronunciamento prefigurava i provvedimenti di arresto delle persone e di prelevamento dei loro beni; inoltre lasciava gli ebrei privi di qualsiasi protezione in bala dei nazisti.
Gli appartenenti alla razza ebraica sono stranieri. Durante questa guerra appartengono a nazionalit nemica. Il 30 novembre 1943, il ministro dellInterno Buffarini Guidi diram l Ordine di polizia n.5 che disponeva larresto di tutti gli ebrei a qualunque nazionalit appartengano e la loro reclusione in campi di concentramento, oltrech il sequestro immediato di tutti i loro beni.
I campi di raccolta degli ebrei arrestati pi famigerati sono quelli di Fossoli (Modena), di Bolzano e di Trieste (Risiera di San Sabba), dai quali partivano i convogli ferroviari diretti ad Auschwitz-Birkenau.
Il numero complessivo delle vittime di circa 7000, il 16% del totale degli ebrei, ci significa che molti furono quelli nascosti e protetti da cittadini qualsiasi o dalle istituzioni ecclesiastiche e quelli che vissero in clandestinit. Gli episodi di solidariet ebbero motivazioni diverse: lantifascista ag per convinzioni politiche, il cattolico osservante per convinzioni religiose, il contadino e loperaio per semplice solidariet umana, lex-studente per aiutare il suo vecchio professore, luomo comune per salvare il suo vicino di casa. Ciascun soccorritore trov in se stesso le ragioni per un comportamento umano.
Nello stesso tempo altri italiani non-ebrei ordinavano, organizzavano ed eseguivano gli arresti, compivano delazioni, rispondevano no alle richieste di aiuto. difficile stabilire quanti di questi italiani fossero consapevoli di condannare a morte gli ebrei e se fossero mossi da odio, indifferenza, fedelt assoluta a Mussolini. Si manifestarono poi altri comportamenti, come quello di coloro che chiusero le finestre per non vedere cosa accadeva (e furono la maggioranza), o di coloro che chiesero lauti compensi per il soccorso prestato.
Molti ebrei parteciparono alla Resistenza ed ebbero incarichi importanti, come Leo Valiani, Emilio Sereni e Umberto Terracini. Il movimento partigiano, accettando la partecipazione degli ebrei alla lotta
antifascista, pose le condizioni per il ripristino di quella condizione di uguaglianza tra gli italiani che il fascismo e la monarchia avevano spezzato e calpestato con la legislazione del 1938. I dirigenti fascisti erano pienamente informati non tanto del funzionamento tecnico delle gassazioni ad Auschwitz, quanto dello sterminio in s; documentato che nel secondo semestre del 1942 Mussolini ricevette notizie sulla Shoah in corso. Anche dopo aver saputo, lItalia fascista mantenne salda lalleanza politica, militare e ideologica con la Germania nazista, sostenendone quindi di fatto lazione sterminatrice, o comunque consentendone una pi ampia realizzazione.
Per tutte queste considerazioni, il giudizio storico non pu non ritenere il fascismo italiano complice dello sterminio operato dal nazismo tedesco, almeno nella misura in cui il genocidio colp gli ebrei residenti in Italia, per la sua attiva collaborazione nella individuazione, nellarresto, nella detenzione e nella consegna ai tedeschi di migliaia di persone destinate alla deportazione e allo sterminio.