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COLONIALISMO E IMPERIALISMO

Nazionalismo e politiche coloniali : nel corso dell'Ottocento i maggiori Paesi europei


attuarono una politica imperialista di colonizzazione dei continenti extraeuropei,
facendo appello al sentimento nazionalista dei propri cittadini, che erano inquadrati in Stati
sempre più autoritari, e alimentando il culto dei valori nazionali e della patria. Veniva
fomentata l'aggressività verso gli altri popoli ritenuti pericolosi e inferiori per “razza” ed
era diffusa l'idea che fosse un imperativo morale degli occidentali svolgere una “funzione
educativa” nei loro confronti.
La dominazione inglese in India : Alla fine del 700 l'India era stata quasi del tutto unificata
sotto il dominio britannico. I vari stati locali erano controllati dalla Compagnia delle indie
orientali, che aveva ottenuto il diritto di riscuotere per proprio conto le imposte dovute in
precedenza ai sovrani locali. Lo strapotere della compagnia determinò l'impoverimento
generale del paese e l'ascesa dei latifondisti.
In questo contesto scoppiò la rivolta dei sepoys (1857) e questo portò a disordini in tutta
l'India e alla decisione britannica di sopprimere la Compagnia (1858) ed instaurare un
ministero per governare il territorio. In India si formò così un ceto di funzionari britannici
di alto livello, affiancati da una borghesia coloniale occidentalizzata ma solo una minima
parte della società indiana era coinvolta nell'amministrazione.

Il Congresso di Berlino: l'ultimo quarto dell'Ottocento fu caratterizzato da forti tensioni tra


le potenze europee. Per disinnescare il pericolo di uno scontro il cancelliere tedesco
Bismarck convocò nel 1878 il Congresso di Berlino nel corso del quale si affrontò la
“questione orientale” legata all'instabilità dell'impero ottomano, la situazione delle rivolte
nei Balcani, le conseguenze della guerra questo russo-turca del 1877, la definizione dei
confini del Principato di Bulgaria, la concessione all'impero asburgico del protettorato
sulla Bosnia Erzegovina e la cessione di Cipro al Regno Unito.
Dal colonialismo all'imperialismo: nella seconda metà dell'Ottocento le potenze europee
puntarono sulla conquista dei mercati extraeuropei, sull'investimento di capitali nelle
colonie e nel loro sviluppo infrastrutturale ed economico, sull'amministrazione dei territori,
sull'imposizione di leggi e lingue occidentali. Questa età dell'imperialismo trovò il suo
apice con la spartizione dell'Africa.

Il razzismo e l'antisemitismo:in questa fase, il razzismo si diffuse in tutta Europa e prese


sempre più piede l'antisemitismo, l'ostilità verso gli ebrei, ritenuti parassiti deicidi e avidi
capitalisti. In particolare in Francia, nel 1894, il caso dell'ufficiale Alfred Dreyfus, arrestato
perché sospetto in quanto ebreo ,condannato alla deportazione a vita e graziato solo dopo
diversi anni.

Gli imperi centrali, la Francia e la Gran Bretagna: Sotto la guida autoritaria di Bismarck, la
Germania costruì l'economia più avanzata e la migliore macchina bellica europea,
alimentando un feroce nazionalismo e rinsaldando l'alleanza con l'impero austro ungarico,
che era sempre più in difficoltà nella gestione di un territorio abitato da molteplici etnie e
nazionalità diverse. In Francia, invece, la vita politica fu dominata da un lato dallo scontro
tra repubblicani e monarchici, dall'altro dalla vicenda divisiva della “affaire Dreyfus”, mentre
il Regno Unito restava saldo, forte di un solido sistema parlamentare che vide alternarsi al
governo liberali e conservatori.
L'abolizione della servitù della gleba in Russia: In Russia Alessandro II abolì la servitù
della gleba nel 1861 concesse istituzioni rappresentative locali, avviando un timido
processo di riforme per superare l'immobilismo russo e favorire lo sblocco del mercato
del lavoro e l'inizio dell'industrializzazione paese pur mantenendo inalterata l'autorità dello
zar.
La crisi dell'impero cinese in Cina: con la dinastia Qing si ebbe un'apertura commerciale
all'occidente che portò a una maggiore presenza di mercati europei interessati soprattutto
al narcotraffico e sfociò nella Prima guerra dell'oppio (1839-1842) seguita dalla Rivolta
dei Taiping antioccidentali, dalla Seconda guerra dell'oppio (1856-1860) e dalla rivolta
dei boxers contro le potenze coloniali che ebbero la meglio nel 1901.

Il Giappone e il rinnovamento “Meiji”:nel 1867 in Giappone si aprì la fase del “rinnovamento


Meiji” superando così lo shogunato, abolendo il feudalesimo e avviando una veloce
modernizzazione caratterizzata da un nazionalismo aggressivo sfociato nella grande
vittoria contro la Russia nella guerra del 1904 1905.

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