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UNITA’ 1 – LE GRANDI POTENZE.

COLONIALISMO E IMPERIALISMO

La “pace armata”

Gli anni tra il 1880 e il 1914 furono gli anni della cosiddetta “pace armata”. La Germania cercava di scalzare
la superiorità inglese. La Francia voleva riavere l’Alsazia e la Lorena. L’Austria aveva mire sui Balcani. La
Russia puntava all’Estremo Oriente, scontrandosi con il Giappone.

La Gran Bretagna e la Francia

In Inghilterra, tra il 1900 e il 1914, vennero fatte riforme, tese a migliorare le condizioni delle classi più
povere e a rafforzare i poteri della Camera dei Comuni.

Scoppiarono grandi scioperi e le cosiddette “suffragette” furono protagoniste di significative agitazioni per
l’emancipazione della donna.

Per la Francia il ricordo della cessione dell’Alsazia e della Lorena era bruciante: la Germania appariva più che
mai il nemico contro cui si doveva avere la revanche, “rivincita”.

La Germania e l’impero asburgico d’Austria

Al vertice dello Stato tedesco c’era l’imperatore, dotato di ampissimi poteri; c’era poi il Parlamento, spesso
subordinato all’imperatore. Il Partito socialdemocratico rappresentava in quegli anni l’unica opposizione
interna.

Nell’impero asburgico le spinte nazionali erano più forti che mai; il malcontento era diffuso. Sul trono
sedeva l’imperatore Francesco Giuseppe.

Il contrasto tra l’intesa anglo-francese e la Germania

Inghilterra e Franica avevano forti motivi di ostilità nei confronti della Germania. Ciò le spinse a un’intesa
volta a contrastare il nemico comune.

La Francia, che aveva mire territoriali sul Marocco, fu ostacolata dalla Germania; ma l’intervento
dell’Inghilterra, favorevole alla Francia, costrinse la Germania a desistere (prima crisi marocchina). Francia e
Inghilterra strinsero infine un patto di alleanza con la Russia, la Triplice Intesa (1907), in funzione anti-
tedesca.

L’impero russo

Negli anni tra il 1880 e il 1913, la Russia si industrializzò parzialmente. Tra la fine dell’Ottocento e i primi
anni del Novecento, andarono formandosi in Russia alcuni partiti politici. Uno accettato dalle autorità, il
Partito costituzionale-democratico. Altri due clandestini: il partito socialrivoluzionario ed il partito operaio
socialdemocratico russo.

Tra il 1904 e il 1905 la Russia fu duramente sconfitta in Estremo Oriente nella guerra contro il Giappone per
il possesso della Manciuria.

La Turchia e i balcani

L’impero ottomano fu rovesciato da una rivoluzione guidata dal Partito, “Unità e progresso” e dal suo capo,
Mustafa Kemal. La crisi dell’impero ottomano rese ancora più instabile l’area dei Balcani, territorio in cui
scoppiarono in breve tempo due guerre che sconvolsero gli equilibri internazionali.
Gli Stati Uniti, il Giappone e la Cina

L’economia statunitense degli anni Venti e Trenta fu fortemente segnata da nuove forme di organizzazione
del lavoro fondate sul taylorismo e sull’adozione della catena di montaggio.

Il Giappone conobbe, tra il 1870 e il 1914, una rapida modernizzazione e una prima industrializzazione.

La Cina era, di fatto, uno Stato coloniale. La condizione del Paese era molto precaria, per questo nacque
un’organizzazione segreta, i cosiddetti boxer, con lo scopo di cacciare gli europei, ma il movimento fu
schiacciato.

L’espansione coloniale

Tra il 1850 e il 1915, avvennero nuove conquiste coloniali. Queste le potenze con interessi in altri continenti:
Paesi Bassi (Indonesia); Francia (Africa e Asia); Inghilterra (America, Africa, Asia, Australia); Germania, Italia,
Belgio, Portogallo, Spagna (Africa); Giappone (Corea e Taiwan).

Con il termine imperialismo si indica la spinta di uno Stato a conquistare un territorio non suo, che viene
sottomesso e reso dipendente.

Nell’imperialismo si intecciarono strettamente fattori economici e politici:

- Fattori economici e fattori politici – Le pressioni dell’economia e le strategie politiche dei vari
governi si influenzarono a vicenda, dando come risultato finale la ricerca della “potenza”
- Fattori di politica internazionale e fattori di politica interna – L’imperialismo nacque, in primo luogo,
per l’esigenza di conquistare spazi ed estendere il proprio controllo sui territori d’oltremare. Ma
ricevette una forte spinta anche da problemi nati all’interno dei Paesi conquistatori, al fine di
superare le crisi economiche, la disoccupazione e per tentare di placare le tensioni sociali create
dall’industrializzazione.

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