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STORIA DELLE CIVILTÀ E DELLE CULTURE

POLITICHE
Eurocentrismo: Europa al centro
Imperialismo --> Europa come centro geografico, politico, economico
e militare ma che espande anche i propri confini, anche al di fuori
dell’Europa.

QUANDO L’OCCIDENTE ERA PERIFERIA


L’Europa era una parte integrante del sistema internazionale ma
non era il centro del sistema internazionale, non era una
componente determinante, a differenza delle potenze asiatiche che
invece erano molto più potenti, sia sul piano del prodotto interno
lordo che di quello militare.
• Almeno fino a metà del 1800, poi le cose iniziano a
cambiare in modo rapido e rilevante. I paesi europei
aumentano esponenzialmente le loro capacità produttive,
gli strumenti finanziari e le capacità industriali.
• Anche sul piano militare l’Europa per moltissimo tempo non è stato il centro, fino al 1683
l’Europa è stata sulla difensiva; il 1683 è stato l’ultimo grande assedio portato dalle forze
ottomane all’impero Asburgico, arrivano a Vienna --> le potenze europee dovevano resistere ad
una pressione molto forte proveniente dall’impero ottomano e quest’ultimo si estendeva su
grandi possedimenti europei.
• Anche in ambito demografico --> l’Europa nella seconda metà dell’1800 e all’inizio del 1900
non era soltanto un centro politico, economico, militare e scientifico-culturale, ma anche un
centro demografico, da cui milioni di persone migrano, evadono.

Situazione cambia in maniera significativa al volgere del XIX secolo. Sono diverse le
motivazioni:

- campagna napoleonica in Egitto (1798) e frammentazione dell’impero ottomano -->


napoleone invade Egitto (sotto dominazione ottomano = cuore pulsante) con una vittoria
eclatante (fu anche una spedizione scientifica ed archeologica --> determinazione dell’identità
della popolazione) = momento in cui l’occidente irrompe drammaticamente nel medio-oriente -
-> si prende conoscenza di un nuovo divario.
-
- ampliamento controllo britannico sul subcontinente indiano (Raj britannico 1858) --> il
gioiello della corona britannica era il subcontinente indiano = il Raj britannico --> il controllo
sull’India era ciò che rendeva Londra la prima potenza del globo. Il Raj britannico era il cuore
economico e geografico dell’impero.

- Guerre dell’Oppio (1839ess.) --> sono il sistema attraverso cui viene scardinata la centralità
della Cina nel sistema internazionale. Obbligano l’impero celeste ad aprirsi ed accettare le
condizioni importate dall’esterno.
-
- Apertura del canale di Suez --> canale che permette il collegamento tra il mar Mediterraneo e
il mar Rosso --> ha permesso alle navi di evitare di circumnavigare l’africa per arrivare in asia,
tagliando drammaticamente i tempi e i costi --> impatto eccezionale --> uno dei più importanti
punti di strozzatura --> cruciale per i collegamenti marittimi.
-

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- Conferenza di Berlino (1884) e Scramble for Africa --> dalla conferenza di Berlino inizia
una nuova fase con l’obiettivo di definire una serie di regole, ma di fatto inizia un trentennio
che porterà l’Africa a finire quasi completamente sotto controllo occidentale, tranne Liberia e
Etiopia --> il continente è completamente spartito tra potenze coloniali --> impero britannico
(vuole collegare il Cairo a Città del capo in modo da avere una continuità territoriale); impero
francese (si diffonde in Africa orientale); impero belga (in africa centrale); presenza tedesca
(molto significativa); presenza italiana ecc. La creazione di questi stati ha messo insieme
comunità con identità molto diverse.

Motivazioni per cui l’Europa sia arrivata al centro -->


• Rivoluzioni industriali = hanno moltiplicato la capacità produttiva dell’occidente in uno
sviluppo a 360 gradi; capacità belliche; capacità scientifiche = scienza come metro per
misurare il mondo --> il genere umano è destinato a progredire; necessità di trovare materie
prime a costi più bassi --> si guarda all’esterno; rafforzamento dello stato = controlla sempre
di più i territori, e anche le comunicazioni diventano più rapide.

Dopo le campagne napoleoniche le principali potenze arrivano ad un accordo, basta mettere a rischio la
stabilità interna --> bisogna lavorare insieme --> la competizione si trasferisce al di fuori dell’Europa.

• Il progredire della scienza --> non rimane confinata solo all’ambito storico ma tracima
nell’ambito antropologico ed intacca quello geopolitico --> vi sono razze dominanti e razze
dominate = darwinismo sociale
• Evidente indebolimento dei principali centri di potere in asia --> la dinastia Ching e
l’impero Mogol in India entrano in crisi --> erano stati dei vertici ma perdono colpi sia per
l’aggressività esterna sia per crisi interne.

DIRETTRICI DELL’IMPERIALISMO
= dove le principali potenze concentravano il loro potere.

Aree gialle --> possedimenti impero britannico (subcontinente indiano/ Raj britannico)
Dominio sui mari, egemonia sfidata poi dalla Germania di Guglielmo II (paese della scienza e della
tecnologia).

LE DIVERSE FORME DELL’IMPERIALISMO


• Non sono tutte uguali, forme di controllo ed intensità
diverse
• Colonie (grado di controllo più elevato), protettorati,
insediamenti, sfere di influenza
• Controllo diretto = forme di controllo più stringenti,
più forti da parte della madrepatria:
- territorio amministrato da ufficiali
- madrepatria
- Importazione sistemi istituzionali madrepatria
- Nessuna forma di autogoverno
- Processi di assimilazione (si cerca di far si che il cittadino della madrepatria goda dei diritti,
doveri e delle stesse forme di educazione del cittadino delle colonie)
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• Controllo indiretto = limitato coinvolgimento degli attori locali + meno onerose in termini di
risorse:
- Popolazione autoctona gradualmente inserita nell’ Amministrazione
- Coesistenza di modelli istituzionali locali con modelli importati
- Limitate forme di autogoverno
- Limitati processi di assimilazione

POTENZE EUROPEE
- Impero britannico:
Si estende su 1/4 delle terre emerse; Londra controlla 1/5 della popolazione terrestre e dispone della
flotta navale più grande al mondo, e che supera di gran lunga la seconda e la terza più grandi del
mondo. Londra era la piazza d’affari più grande di tutti fino alla fine del XIX secolo.
- Importanza di mantenere una via di comunicazione interna con mar Mediterraneo, canale si
Suez, mar Rosso, e oceano indiano. --> l’obiettivo è quello di tenere sempre aperta una via di
comunicazione marittima e dar vita a una forma di controllo terrestre che permetta a
Londra di non doversi limitare a controllare solo i mari = contiguità territoriale.
- Rafforza la sua presenza in africa, e nella regione mediorientale. L’espansionismo britannico in
africa segue una direttrice verticale, con l’obiettivo di unire il Cairo e città del capo. Inoltre,
puntava ad avere maggior controllo sull’Egitto e sul Sudan e aumentare presenza nella penisola
arabica e nel golfo persico e le vie di collegamento verso l’india.
- L’impero era talmente esteso, ricco, importante che aveva portato Londra, soprattutto nella
seconda metà dell’800, a chiudersi in uno splendido isolamento. Importanza era che le vie di
commercio rimanessero aperte, che la via delle indie rimanesse aperta e che non sorgesse in
Europa un’altra potenza che distruggesse l’equilibrio creatosi.

- Impero zarista:
Impero terrestre contiguo più esteso ed in constante crescita verso il Caucaso e l’Asia centrale e
Persia settentrionale, verso i “mari caldi” e la linea transiberiana --> tentativo di collegare le
estremità dell’impero zarista attraverso la linea ferroviaria = incentivare crescita delle aree non
sviluppate, compattare spazio, minimizzare tempi, proiettare la propria potenza e forza (‘800 è il
secolo della ferrovia); mancanza di barriere che proteggessero l’impero; porti congelati gran
parte dell’anno.
Si crearono coalizioni ad essa ostili = “alleanze” antirusse; arretratezza = è un paese arrestrato
economicamente; 1904-1905 Russia sconfitta da Giappone (Giappone ha sfruttato debolezze russe
per combatterla = flotta lontana; linea transiberiana non completa…); instabilità interna = paese
arretrato e con una monarchia assoluta --> 1905 rivoluzione che porta alla creazione della Duma
(parlamento).

Geografia non favorevole --> no barriere naturali che potessero prevenire attacchi esterni = dalla
pianura nord-europea giunsero le prime minacce alla sovranità russa --> 1605 attacco da polonia;
1708 invasione svedese; 1800 guerre napoleoniche; 1850 guerre di Crimea; 1914 WWI; 1941
Operazione Barbarossa --> attaccata circa ogni 33’anni.

- Terza repubblica francese:


Nasce da una sconfitta: battaglia di Sedan (1870) contro le forze prussiane --> utilizzo di tecnologie più
avanzate e capacità di integrarle in una dottrina militare che le sfrutti al massimo. Tutti hanno paura del
processo rivoluzionario della comune di Parigi e per cui va contenuta in qualsiasi modo --> la
Germania opera per prima --> Bismark tenta di non farla risorgere e di reclamare il suo ruolo cardine in
Europa. Solo grazie alla politica di potenza di Guglielmo ci sarà un tentativo di rottura di questo
isolamento.

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Nonostante sia stata sconfitta nella battaglia di Sedan, la Francia vive un periodo di crescita economica,
industriale e anche demografica. Inoltre, l’impossibilità di indirizzare la propria potenza in Europa, la
spinge sulle colonie --> rafforzamento presenza in africa del nord e in africa occidentale e nel sud est
asiatico --> la direttrice francese è da ovest verso est (contrapposto all’impero britannico). Inoltre,
intraprende anche una missione civilizzatrice, quindi sul piano della scolarizzazione.

- Impero tedesco:
Era una forza propulsiva, l’attore emergente dello scenario = prima potenza continentale in Europa. La
politica europea passava per Berlino. Inoltre, era anche in fortissima crescita demografica ed
economica, faro della scienza e della tecnologia in Europa. Però si trovava tra altre due potenze, la
Francia a ovest l’impero zarista ad est, onde per cui non aveva nemmeno spazio per espandersi (“spazio
vitale”) --> si espande fuori dall’Europa, in Africa e in Asia, ma gli spazi disponibili erano ormai
pochi…
Punta per cui a rafforzare l’intesa con quelli che diventeranno gli imperi centrali. Ferrovia Berlino-
Baghdad --> avrebbe attraversato il cuore dell’impero ottomano e sarebbe giunta sul golfo persico -->
permette alla Germania di espandere la sua potenza su tutta l’area danubiana e su tutta la penisola
anatolica e di conseguenza avrebbe anche acquisito i diritti di sfruttamento delle risorse primarie
presenti su quel territorio, come alcuni dei campi petroliferi più importanti al mondo.
Inoltre, vi è anche un tentativo di rafforzare la flotta sotto la guida dell’ammiraglio Conte; questo fu
visto come una sfida nei confronti dell’impero britannico, il quale aveva l’assoluto predominio sui mari
= corsa agli armamenti

- Impero austro-ungarico:
Uno dei più̀ antichi imperi del mondo, bastione della cristianità̀ e anche nei confronti della potenziale
aggressione ottomana; centro della restaurazione ma progressivamente aveva perso la propria centralità̀
a causa anche del processo di unificazione italiano e tedesco;
Venne trasformato in uno stato duale, con una duplice monarchia sotto la corona degli Asburgo e
divenne sempre più legato all’impero tedesco; si espanse nei Balcani; Fu segnato da una eterogeneità̀
etnica marcata con crescenti processi di nazionalismo e dipendenze interne. Aveva un apparato bellico
limitato e relativa arretratezza economica.

- Impero ottomano:
Impero che guardava a tre continenti all’inizio dell’800, Africa del Nord, penisola arabica, parte della
penisola del Golfo, Balcani --> impero che era anche europeo quindi.
Fino al 1863 fu un paese in costante espansione ma segnato anche da numerose crisi.
• “malato d’Europa”: numerose decurtazioni territoriali tra XIX e XX secolo; prima protetto da
Londra, poi la Germania; martellato da ogni lato + crisi economica e istituzionale (1908 crisi dei
giovani turchi)

- Regno d’Italia

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POTENZE EXTRA-EUROPEE
- USA:
Prima potenza sul piano internazionale, a livello economico, di produzione industriale; uno dei
principali centri finanziari del sistema internazionale. Crescita soprattutto nella seconda metà del XIX.
Erano comunque considerati una potenza periferica. Crescita demografica significativa. Alla fine della
guerra civile americana (1861-1865) contavano circa 31 milioni di persone come popolazione e nel 1914
allo scoppio del primo conflitto mondiale erano oltre 100 milioni di persone. Grandi flussi migratori
importanti sia europei ma anche di altre nazioni, come la Cina.
- Forte crescita a livello economico-industriale, ma anche sul piano tecnologico e
scientifico. Ma rispetto alle potenze europee era qualche gradino indietro dal punto di vista
delle capacità belliche.
- Paese circondato da mari e oceani --> ci si aspetterebbe una flotta potente --> la
acquisiranno nel corso del tempo.
- A metà del secolo completano corsa all’ovest, con la vittoria contro il Messico e l’acquisizione
della California e di altri territori.
- Guerra civile = momento di frattura ma anche uno strumento fondante per l’unità americana,
ma è anche un momento che interrompe la crescita incredibile che il paese ha avuto.
- Vi fu però una ripresa progressiva --> espansione = acquisiscono l’Alaska nel 1867,
comprandola dall’impero zarista + espansione verso oceano Pacifico = area centrale alla quale
guardare, e da esso acquisiscono le Filippine. Oltre il pacifico gli USA si erano concentrati
maggiormente anche l’area di Cuba --> viene fatta una guerra apposta per garantire
l’indipendenza dell’isola ma mantenendo il controllo degli Stati Uniti di una base, Guantanamo --
> mantenevano una forte influenza. L’idea era quella di affermare la propria autorità su aree
chiave.
- Non incidono sul destino della Cina (le guerre dell’oppio la obbligano a perdere una determinata
autorità su alcune aree chiave del suo paese) perché arrivano un po’ tardi a questa corsa --> si
compete per il mercato cinese
- Fanno da mediatori nel conflitto Russia-Giappone
- Irromperanno nello scenario delle relazioni internazionali nel primo conflitto mondiale.

ASIA:
- Cina:
Paese in profondissima crisi che scontrava un ritardo tecnologico fortissimo. Fino ai primi dell’800 era
riuscito a rimanere un paese non solo sovrano ma anche capace di esercitare una certa autorità sul
territorio.
Gli attacchi non sono dati solo dalla pressione esterna ma anche da una crisi sistemica interna =
difficoltà di amministrare territorio vastissimo, amministrazione non più cosi eccellente e fratture
interne, molte rivolte che portano ad un impatto drammatico anche a livello produttivo + tentativo
delle potenze europee di scardinare il sistema cinese
- Guerre oppio --> conflitti scatenati da Londra che vuole obbligare l’impero celeste ad aprirsi e
far si che l’oppio possa essere venduto, commerciato all’interno del territorio cinese --> in modo
che il trend della bilancia dei pagamenti che tradizionalmente ha visto l’afflusso di materiali e di
materie preziose come l’argento, giungere dall’Europa alla Cina e non viceversa --> tramite il
commercio e la vendita dell’oppio si puntava a invertire completamente questo processo --> le
autorità cinesi una volta capito che effetti aveva l’oppio cercarono di vietarne il commercio. =
penetrazione crescente all’interno del territorio cinese.
- Guerra con il Giappone --> rafforza spinte al cambiamento interno che avvengono però in
modo non organico si creano disfunzioni crescenti (es. parti di territorio che crescono più
velocemente di altre)
• La Cina entra in una crisi enorme. 1911 fine impero celeste e poi fase di instabilità

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- Giappone:
Attore centrale che evidenzia i suoi interessi sul territorio cinese; ebbe un’apertura forzata con una
missione americana sul territorio. Dal ‘68 abbiamo la restaurazione della figura dell’imperatore e al
consolidamento di un processo di modernizzazione. Passa all’essere una realtà semi feudale e molto
arretrata a uno degli attori tecnologicamente più avanzati dell’area del pacifico in circa 30 anni. -->
conflitto Cina-Giappone 1894/1895 = la vittoria giapponese diventa un’espansione del controllo
giapponese sul territorio.

- India e Burma
Controllo crescente da parte dell’impero britannico che consolida la sua presa sul paese, non solo sulla
regione e non solo dal punto di vista economico ma anche politico e militare.

LA STRADA VERSO LA WWI

SISTEMA INTERNAZIONALE PRE-WWI


L’attore principale tra 1800 e 1900 era l’impero britannico, molto esteso da bastare a sé stesso e da
potersi crogiolare nello splendido isolamento (= postura politica che deriva dalle enormi capacità che
l’impero poteva garantire < politiche isolazionistiche: politica degli USA adottata per paura che gli affari
europei possano contaminare gli equilibri americani).
Nulla faceva presagire all’inizio del 900 che l’impero britannico sarebbe caduto nel giro di 50 anni. È un
predominio solido che inizia ad essere messo in discussione:
- Dall’ascesa della Germania --> crescita sul piano demografico, economico, militare.
Crescita tedesca viene vista con una sfida; dopo Bismark la tensione diventa evidente --> da parte
della Germania vi è l’obiettivo di rafforzare la flotta navale --> nel giro di 20 anni diventa seconda
potenza marittima --> questo metteva pressione alla marina britannica che era dislocata nello
scenario internazionale.
Forte ascesa + cambia approccio = passa essere garante del mantenimento degli equilibri ad
essere la prima a volerli cambiare “primus inter pares”.

- La Germania ha rifiutato due volte di siglare trattato di alleanza con impero britannico =
Londra cercava di creare un asse con Berlino in modo da avere relazioni strabili e solide. Questo
continuo rifiuto della Germania spinge la classe dirigente britannica a rivedere le posizioni ed
avviare processo di aperta competizione.
- Crescita degli imperi coloniali, in particolar modo l’impero francese in africa --> Londra
percepiva il rischio di uno scontro (no buone relazioni tra Francia e Inghilterra).
- Espansione della Russia zarista a ridosso della sfera d’influenza britannica = subcontinente
indiano
- Ascesa del Giappone
- Profonda debolezza che investe dell’area che va dall’impero asburgico all’impero ottomano.
- Balcani sempre più al centro di mire contrapposte delle grandi potenze ma anche attori minori.
- Serbia rivendica centralità e vuole diventare elemento di coesione tra popolazioni slave del sud.

Si vanno a consolidare blocchi contrapposti --> se prima i problemi si risolvevano insieme “do ut des”;
ora si avvia una fase diversa dove si arriva ad un’estremizzazione delle posizioni --> si adottano
posizioni competitive.

Irruzione nello scenario delle relazioni internazionali dei gruppi terroristici --> assassinio di Francesco
Ferdinando ad esempio = contribuiscono a questo clima di terrore.

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EQUILIBRIO BISMARKIANO 1870-1890
L’obbiettivo principale era isolare e contenere la Francia, in modo che non si alleasse con altre potenze.
Obiettivi principali:
- Salvaguardare lo status quo e supremazia sul territorio
- Evitare che Londra uscisse dal suo splendido isolamento --> era l’unica che poteva ridefinire lo
status quo della Germania
- Non far acquisire alla Francia l’Alsazia e la Lorena.
- Si rafforzano le relazioni con San Pietroburgo, Vienna e Roma --> devono rimanere alleati con
Berlino, che ha dovuto contenere le dispute che contrapponevano l’Italia l’Austro-Ungheria e la
Russia.

Momenti chiave:
- 1873 Patto dei tre imperatori = accordo che allinea Germania,
Austro-Ungheria e Russia zarista = si prefigura che questi tre
attori definiscano concordemente la propria politica estera sul
territorio europeo.
Entrano in crisi pochi anni dopo, dopo che la Russia ebbe una
vittoria contro forze ottomane e si prefigurava una variazione
significativa degli equilibri di potenza. --> Berlino interviene
convocando una conferenza che rettificaca termini della pace di
Santo Stefano = la Russia ci perde --> non accetta di buon
grado --> si entra in crisi = primo scollamento
- Alleanza tra impero austro-ungarico e impero tedesco = duplice alleanza 1879 --> verrà poi
estesa al regno d’Italia nel 1882 in modo da evitare uno scontro tra Austro-Ungheria e Italia -->
prevede che qualora uno dei tre fosse stato attaccato, gli altri sarebbero corsi in suo soccorso.
- 1887 Trattato di contro-assicurazione tra Russia e Germania = Russia e Germania si
assicuravano neutralità nel caso in cui l’una o l’altra fossero impegnate in un conflitto con
un’altra potenza.
Clausole: la neutralità era assicurata a meno che la Germania avesse attaccato Francia o la Russia
avesse attaccato Austria-Ungheria = mentre si guardava le relazioni tra principali potenze --> la
Russia aveva una forte relazione con Francia, una relazione finanziaria, la Francia stava aiutando
economicamente la Russia.

LA POLITICA DI POTENZA IMPRESSA DA GUGLIELMO II

Nel 1890 dopo che è salito al potere Guglielmo II, si arriva alla rottura con Bismark = avevano
opinioni ed obiettivi troppo diversi: Bismark voleva garantire l’egemonia tedesca sul continente senza
modificare formalmente le relazioni; Guglielmo II voleva affermare al mondo la centralità tedesca,
spingere quindi per una completa ridefinizione di assetti in un modo o nell’altro.
• Si passa dal balance of power di Bismark alla politica di potenza tedesca, sostenuta da
Guglielmo, dalla straordinaria crescita tedesca ma anche da calcoli sbagliati.
• La Germania da per scontato che la Russia non si sarebbe mai allineata con la Francia in quanto
troppo diverse --> il contratto di contro-assicurazione non viene rinnovato. La Germania attua
una politica tariffaria estremamente ostile nei confronti della Russia, spingendola così sempre di
più tra le braccia della Francia.
• Rapporti tra Londra e Berlino: già antichi (regina vittoria collegata con famiglia regnante tedesca
+ zar di Russia e kaiser tedesco cugini di terzo grado), vi erano legami di sangue. Berlino da
Londra per scontata, non pensava che le sue azioni non sarebbero piaciute alla classe dirigente
inglese. Inoltre, era improbabile che Londra di allineasse con Parigi e san Pietroburgo e si

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pensava anche che un rafforzamento dell’asse Londra-Berlino avrebbe portato alla definitiva
rottura con la Russia. La classe dirigente inglese decide che bisogna stabilire le future relazioni
con la Germania --> Londra scommette sull’allineamento e propone un’alleanza formale.
Berlino per due volte rifiuta queste alleanze (1898-1901). Londra inizia così a prepararsi e
ridefinire le proprie posizioni, uscendo cosi dallo splendido isolamento

Triplice alleanza: Italia, impero asburgico e impero tedesco --> legame molto più coeso

NASCITA DELL’INTESA:
Russia zarista, Francia e impero britannico --> è figlia degli errori di valutazione della Germania
- 1894 intesa franco-russa = Intesa sul piano economico, politico e di sicurezza.
• La Francia non è più isolata.

- 1904 intesa cordiale = intesa franco-britannica = sancisce non solo il riavvicinamento tra
Francia e Inghilterra, ma anche una spartizione delle aree di influenza sul piano coloniale. Nasce
dal duplice rifiuto di Berlino per un’alleanza e da un ‘non incidente’ = due spedizioni avvengono
nello stesso momento in africa, quella britannica che scende dal Cairo e quella francese che
proviene dall’Africa Occidentale e le due si incrociano nel Sudan attuale, ci si aspettava uno
scontro, ma Parigi decide di fare un passo indietro e ordina ai membri la proibizione di far
passare prima la spedizione britannica --> diventa così un’apertura di un canale di
comunicazione che negli anni diventa sempre più significativo.
• L’intesa prevede un riallineamento delle relazioni, un avvicinamento tra Francia e Gran
Bretagna ed una risoluzione delle controversie sul piano coloniale. L’Inghilterra riconosce la
preminenza degli interessi francesi in Marocco e la Francia riconosce quelli inglesi in Egitto.

Mentre l’intesa franco russa era abbastanza conosciuta, quella franco britannica era completamente
inattesa.

- 1907 Intesa anglo-russa: grazie alla mediazione francese vengono ad un accordo, il trattato di
san Pietroburgo. Vi è una risoluzione delle controversie sul piano coloniale, si definiscono le
sfere di influenza e si riconosce che il nord della Persia ricade sotto l’influenza della Russia,
mentre il centro-sud è sotto l’influenza britannica. L’Afghanistan doveva rimanere un territorio
cuscinetto, dove nessuna delle due doveva rafforzare la loro presenza.
Per il Tibet si riconosceva la preminenza britannica sulla regione.
Si pongono così le basi per la triplice intesa.

- Alleanza tra impero britannico e Giappone, il quale parteciperà formalmente al primo


conflitto mondiale.

LE CRISI PERIFERICHE

- 1896 BATTAGLIA DI ADUA: sconfitta italiana in Etiopia, battaglia che segna un discrimine
importante in quanto non basta appartenere all’Europa civilizzata per sottomettere le potenze
autoctone (paesi autoctoni nella regione africana o nel cosiddetto terzo mondo), ma è necessario
fare i conti con anche i limiti e imposizioni logistico militare che sono significativi.

- GUERRA ANGLO-BOERA: scoppia perché Londra punta ad espandere i propri


possedimenti nella regione del Sudafrica attuale ai danni di coloni di origine olandese e in parte
britannica. Erano regioni molto ricche di materie prime, di risorse importanti suelle quali Londra
ha intenzione di mettere le mani. Scoppia così un conflitto che evidenzia le debolezze strutturali

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dell’impero britannico, il quale nonostante fosse la prima potenza in termini di controllo dei
mari, scontava però debolezze a livello di esercito, di forze armate e di terra.
Scatena forte opposizione sul piano internazionale, Londra avrà la meglio, ma ci mette tre anni
per aver ragione.

- 1904-1905 GUERRA RUSSO-GIAPPONESE = scoppia per il controllo di parte della


Manciuria, il Giappone tenta di sostituirsi all’impero russo per il
controllo di questa regione (port Arthur, porto navigabile per tutto
l’anno). Il controllo della Manciuria avrebbe permesso alla Russia di
espandere le proprie forze sul territorio, fine della linea transiberiana.
Lo scontro viene avviato dal Giappone e si trascina per quasi due
anni.
La guerra si combatte via mare principalmente, via terra invece lungo
linea transiberiana.
La flotta russa non riesce a passare per Gibilterra e per il canale di
Suez, in quanto l’Inghilterra non glielo permette (in modo da
indebolirla) --> deve quindi circumnavigare l’africa e questo porta ad
avere grandi problemi, come rifornimenti, manutenzione ecc. Le dimensioni non sono
determinanti, infatti quando la flotta zarista arriva sul punto di scontro, nonostante fosse di gran
lunga maggiore in termini di numeri rispetto al Giappone, non aveva più forza fisiche,
strategiche e tecnologiche --> Vince infatti il Giappone, e la sconfitta russa ha implicazioni sul
piano internazionale e sul piano interno, si scateneranno infatti una serie di moti rivoluzionari
che porteranno poi alla formazione del Parlamento e al passaggio da una monarchia assoluta ad
una monarchia parlamentare.

- 1905-1906/1911 PRIMA E SECONDA CRISI MAROCCHINA: significative perché


pongono la Germania di fronte a una nuova realtà. La Germania è parte attiva di queste crisi
perché pensava di contare sul sostegno di buona parte degli attori europei, come l’Italia,
l’Austria-Ungheria, della Russia ecc.
La prima nel 1905 sorge nel momento in cui la Francia punta a rafforzare la sua influenza sul
Marocco --> Guglielmo II non accetta questa posizione e pongono un freno a queste pretese
francese, e spinge per creare una conferenza per definire lo status del Marocco. Durante la
conferenza a trovarsi isolata, non è la Francia ma la Germania stessa. Londra e Italia sostengono
le tesi francesi.
La seconda nel 1911 si risolve allo stesso modo, scoppia a causa dell’invio da parte della
Germania di una cannoniera nelle acque territoriali marocchine, non per una attività di
propaganda, ma per lanciare un messaggio.
Per risolvere la controversia viene convocata una conferenza e ancora una volta la Germania
viene messa in una posizione di minoranza.

- 1908 BOSNIA ERZEGOVINA --> annessione da parte dell’Austria-Ungheria (protettorato


sulla Bosnia)
Questa mossa è stata subita dalla Serbia che già mirava alla Bosnia per espandere i propri
territori, voleva diventare il centro delle nazioni degli slavi del sud e avere uno sbocco sul mare.
Aumenta ostilità delle popolazioni slave nell’impero austro-ungarico ma fa anche arrabbiare
Italia e Russia.

- 1911 OFFENSIVA ITALIANA PER IL CONTROLLO DELLA LIBIA ATTUALE


(impero ottomano) e occupa isole di Rodi e Dodecaneso --> di fronte alla penisola anatolica =
mettere pressioni all’impero ottomano = Italia vince.

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- 1912-1913 PRIMA E SECONDA GUERRA BALCANICA = conflitti che puntano a liberare
i Balcani da ciò che rimane del controllo ottomano --> il primo vede Serbia, Montenegro,
Bulgaria e Grecia unite ad Albania a fare la guerra all’impero ottomano. Finisce con sconfitta
delle forze ottomane e perdono quasi totalità dei loro territori europei. La seconda guerra
scoppia perché uno dei vincitori, Bulgaria, non è soddisfatto degli accordi successivi al conflitto
e dichiara guerra ai suoi ex-alleati, alleandosi invece con l’impero ottomano. Bulgaria sconfitta --
> ridefinizione dei territori.

La fase antecedente al primo conflitto mondiale è stata una fase di instabilità

PRIMO CONFLITTO MONDIALE


VISIONE D’INSIME:
Aree in rosso --> potenze dell’intesa
Aree in verde --> fanno riferimento alle potenze centrali
• Evidente squilibrio di forze in campo, come in termini assoluti le potenze centrali fossero in
una posizione di palese inferiorità --> per questo motivo volevano puntare alle guerre lampo.

PIANI DI GUERRA:
POTENZE CENTRALI:
- PIANO TEDESCO – SCHLIEFFEN:
guerra lampo capace di portare a capitolazione Francia colpendola dove più̀ vulnerabile (Belgio
neutrale) --> non si punta subito alla Russia in quanto troppo lenta; quindi, nel frattempo si
attacca la Francia nonostante avesse un esercito molto forte. Si voleva fra cadere perché così
l’impero britannico non poteva portare le sue forze sul territorio francese.
Una volta sconfitta Parigi, spostare forze sul fronte orientale per sconfiggere il leviatano russo.
Una potenza militarmente formidabile ma che necessitava di tempi lunghi per entrare a pieno
regime, inoltre forte debolezza interna dopo sconfitta con Giappone.

- Coinvolgimento di Istanbul (avere dalla propria parte l’impero ottomano vuol dire bloccare
Russia e si fomenta rivolta nei possedimenti
coloniali inglesi e francesi --> Africa
occidentale, Egitto, India, tutti territori a
maggioranza musulmana = puntava ad avere
dalla sua parte tutti i territori musulmani.
Quando scoppia il conflitto e l’impero
ottomano entra in guerra a fianco delle
potenze centrali, il sultano di Istanbul
proclama un jihad (sforzo da condursi lungo
la via di dio) con la spada difensivo (= il mondo islamico è sotto attacco e questo genera un
obbligo su ogni individuo maschia che possa sostenere il conflitto) -- > i tedeschi e gli austro-
ungarici puntano a creare una destabilizzazione nei territori occupati da Francia e Inghilterra
puntando su questo legame religioso. In questo modo le popolazioni musulmane dell’africa del
nord, dell’africa occidentale e dell’india britannica prenderanno le arm e combatteranno contro i
loro oppressori. Ottiene successo in Mesopotamia non molto ad di fuori.
- Guerra lampo era imperativa: per infliggere colpo fatale a Parigi, neutralizzare capacità
potenziali russe e mettere Londra davanti al fatto compiuto

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INTESA:
- Sfruttare il superiore potenziale bellico di Francia, Russia, e Impero Britannico. La Francia
puntava a disarticolare la Germania, a riportarla nella situazione prebellica e la Gran Bretagna
puntava ad avere il controllo della flotta tedesca e a occupare il canale di Kiel, un canale che
taglia sostanzialmente il territorio al confine tra Germania e Danimarca e collega quindi il mare
del Nord con la Manica. L’obiettivo era resistere per mobilitare le truppe e sfruttare potenziale
bellico della Francia, quello limitato terrestre della Gran Bretagna e quello estremamente
significativo della Russia per chiudere a tenaglia le potenze centrali e sfruttare il controllo sui
mari --> embargo totale, bloccare i porti alla Germania non le avrebbe permesso di farsi arrivare
le derrate alimentari --> guerra di posizione.
- Contare sul sostegno garantito dagli imperi coloniali
- Sfruttare il command of the sea britannico per strangolare nemico militarmente ed
economicamente
- Evitare che coinvolgimento ottomano avesse ricadute negative sulle comunità̀ musulmane
all’interno degli imperi britannico e francese

COME SCOPPIA IL CONFLITTO:


Assassinio dell’erede al trono d’Austria Francesco Ferdinando, da parte di un nazionalista serbo,
membro della Mano Nera a Sarajevo il 28 giugno del 1914. Viena lanciato un ultimatum, con una serie
di clausole molto dure che la Serbia rigetta, in particolar modo quelle più ostiche; l’Austria-Ungheria
percepisce questa scelta della Serbia come un rifiuto e quindi dichiara guerra.
Il 28 luglio, esattamente un mese dopo, abbiamo il coinvolgimento della Russia, la quale si schiera a
fianco della Serbia mobilitando le forze armate.
Inizia a mettersi in moto la macchina bellica che viene percepita dalla Germania come un punto di non
ritorno. Di conseguenza si mobilita anche la Germania e da quel momento entrano in campo tutte le
varie alleanze.
L’Italia per ora non partecipa al conflitto, in quanto non ne era pronta, a causa di una crisi interna
abbastanza importante e soprattutto stava soppesando le varie opportunità (l’offerta migliore arriverà
nel 1915 quando grazie al patto di Londra entrerà nel conflitto al fianco delle potenze dell’intesa).

Fronte occidentale:
- il più importante, si dipana per oltre 800 km e che dal mare del nord arriva fino all’Adriatico.
- Meno dinamico ma più rilevante per l’economia del conflitto
- All’inizio i tedeschi penetrano nel Belgio neutrale, le forze belghe sono obbligate a retrocedere.
Questa offensiva coglie abbastanza impreparate le truppe francesi e britanniche.
- Le forze tedesche penetrano nel Belgio e poi nel nord est della Francia e arrivano al punto di
massima, Parigi.
- La risposta franco-britannica permette la stabilizzazione del fronte lungo la Marna --> sistema di
trincee che dal mare del nord sarebbe sceso fino all’Adriatico --> 800 km, molto ampio e statico
= guerra di posizione, vengono scavate le trincee e create linee difensive parallele.
Bombardamenti massicci, crescenti e poi avanzata dei fanti. Terreno colmo di crateri in cui era
molto difficile muoversi. Nuove dotazioni militari: carro armato, aviazione, armi chimiche (a
Ypres venne utilizzato per la prima volta agente chimico).
- Il piano tedesco di guerra lampo fallisce, si va a così a creare un sistema difensivo su linee
parallele che separa i contendenti sul fronte occidentale --> carneficina
- Battaglia di Verdun 1916: roccaforte simbolo del tentativo tedesco di spezzare resistenza franco
britannica--> 600/700 mila morti circa. Guerra totale --> intero scenario internazionale e le
società a 360 gradi. --> fu drammatico ma anche nelle relazioni dinamiche interne, obbliga tutte
le società coinvolte ad entrare in contatto con una modernità sempre più esasperata.

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- Battaglia della Somme --> 1 milione di morti circa; conflitto che riguarda anche truppe coloniali,
soldati dell’india britannica, dell’africa francese, della nuova Zelanda, Australia… = serie di
popoli di comunità diverse.
- Battaglia navale attorno alla penisola dello Jutland --> marina britannica e marina tedesca = si
risolve in un pareggio, vittoria marginale tedesca; vi era il timore che una battaglia navale avrebbe
definito le sorti del conflitto e nessuno era disposto a provare. Nella seconda fase del conflitto si
ricorse invece a sommergibili, sottomarini --> le forze dell’intesa puntavano a bloccare qualsiasi
rifornimento alle potenze centrali; le forze tedesche avevano capacità tecnologiche che messe al
servizio di una strategia sottomarina potevano provocare danni estremamente significativi -->
potevano rendere le rotte marittime non sicure e quindi limitare i traffici (proprio per questo gli
stati uniti poi entrarono nel conflitto nel 1917)
- Ingresso degli stati uniti nel 1917.
- Primavera 1918 offensiva massiccia --> ultimo tentativo da parte delle potenze centrali di
ottenere una vittoria sul campo, vi furono enormi perdite e sacrifici --> venne fermata.
Nell’inverno 1918 la Germania collassa internamente, esplodono molte rivolte, non sconfitta
militarmente ma sul piano interno, la popolazione non può reggere la prosecuzione del conflitto
--> cambio di regime e richiesta dell’armistizio
- Armistizio = novembre 1918 = termina primo conflitto mondiale + inizio di fase che terminerà
con la conferenza per la pace di Parigi.

Fronte orientale:
- dopo un primo tentativo russo di penetrare nei territori dell’impero tedesco a nord e nell’impero
austro-ungarico, soprattutto nella regione della Galizia, si sono registrate una serie di sconfitte
che hanno duramente colpito l’impero zarista, aumentando la crisi interna e favorendo
l’emergere dei movimenti rivoluzionari. L’avvento al potere di Lenin ridefinì la cultura estera
dalla Russia, anche durante il periodo rivoluzionario aveva comunque continuato le ostilità e
garantito la prosecuzione della lotta contro le potenze centrali. La Rivoluzione d’ottobre
rappresentò una cesura fortissima. È evidente che la Russia sia destinata ad uscire dal conflitto
con costi tra l’altro pesantissimi --> la scelta è quella di sganciarsi dal conflitto in modo da
dedicarsi a un processo di profonda riorganizzazione interna --> vengono sacrificati territori
enormi: Trattato di Brest-Litovsk del 1918 che sancisce di fatto la definitiva fuoriuscita della
Russia dal conflitto e la cessione di una porzione enorme di territori europei principalmente alle
potenze centrali (Finlandia repubbliche baltiche, Caucaso..)
- La fuoriuscita della Russia potenzialmente avrebbe potuto cambiare le sorti dello scontro; ma
questa fuoriuscita coincide anche con l’entrata in conflitto degli stati uniti a fianco delle potenze
dell’intesa --> la possibilità dei tedeschi di spostare le truppe da est a ovest è stato bloccato
dall’aumento esponenziale del coinvolgimento statunitense sul teatro bellico = maggiori
dotazioni militari, maggiori risorse e una partecipazione al conflitto che si fece sempre più
significativa.

Fronte italiano:
- Non entra nel conflitto fino al 1915 in seguito al patto di Londra, dalla parte delle potenze
dell’intesa; il coinvolgimento italiano avrebbe dovuto essere ricompensato con una serie di
territori --> riconoscere all’Italia i suoi confini naturali (territori irredenti) --> avrebbe portato
l’Italia ad estendere il suo controllo sull’alto adriatico, un protettorato sull’Albania. Non sono
territori secondari = porto molto importante: porto di Trieste, molto moderno e pieno di risorse
--> potenziare le proprie capacità e ricavarsi controllo sul mare adriatico.
- Le potenze dell’intesa speravano che l’ingresso dell’Italia avrebbe avuto un effetto dirompente,
avrebbe esacerbato le divisioni interne all’impero austro-ungarico e portato a un suo collasso.
- Serie di offensive nel corso del 1915 che vennero però neutralizzate --> la risposta delle potenze
centrale si registro nel 1916 con il varo della spedizione punitiva = ripagare i traditori con la loro

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stessa moneta; le forze italiane riuscirono a resistere. Sul fronte italo-austriaco il conflitto si ebbe
su territori montuosi --> molte difficoltà: approvvigionamenti ma anche difficoltà climatiche.
- L’anno chiave è il 1917, inverno, si ha il disastro, la disfatta delle forze italiane a Caporetto. Le
forze italiane vengono travolte e sono quindi obbligati a retrocedere lungo il Piave per trovare un
fronte migliore. Oltre alla perdita di territori, vengono perse anche gran parte delle dotazioni
militari, derrate alimentari e moltissimi prigionieri --> le forze austro-ungariche penetrano nel
Friuli attuale e vi è quindi il rischio è che l’Italia tracolli, che provochi una perdita territoriale e
che l’intero nord Italia venga riaperto all’offensiva austro-ungarica. --> con costi umani
inimmaginabili e mettendo a frutto tutte le risorse possibili, grazie anche al sostegno degli alleati
(Stati Uniti, Francia, gran Bretagna), le forze italiane riescono a ripiegare quanto prima lungo il
Piave e gradualmente a riprendere la loro pressione. Una pressione che risulterà decisiva poi per
la vittoria dell’ottobre del 1918 --> vittoria di Vittorio Veneto. Questa vittoria non fu un fattore
decisivo, l’impero austro-ungarico stava già collassando all’interno, vi erano sollevazioni
crescenti con tinte nazionaliste, le diverse nazionalità che componevano l’impero si stavano
ribellando agli Asburgo e reclamavano l’indipendenza.
- Vittoria mutilata: dopo il primo conflitto mondiale tutte le clausole del patto di Londra non
furono rispettate --> città di Fiume: proclama la sua italianità alla fine del conflitto, ma nel patto
di Londra non era inclusa. Diventa il simbolo, centro di una crisi internazionale e ci sarà poi la
spedizione di D’Annunzio e la successiva liberazione dalle forze italiane e la sua destituzione.

Fronte asiatico:
- posizioni tedesche in Cina poi occupate dalle forze giapponesi

• Quando esplode, nessuno pensa che sarebbe durato fino al 1919, ma si ritiene che sarebbe stato
un conflitto d portata regionale che si sarebbe risolto in pochi mesi. Però poi una volta iniziato
non si poteva più fare un passo indietro.

Fronte ottomano:
- regione del Caucaso: pressione delle forze zariste che cercano di premere sulle frontiere nord-
orientali dell’impero ottomano; le forze zariste hanno un certo successo, riescono ad ottenere
sostegno di alcune popolazioni locali, gli armeni: comunità cristiane che furono mobilitate dalle
forze zariste che stavano avanzando per combattere al loro fianco e che nutrivano volontà
indipendentiste molto forti e marcate.
La risposta ottomana a queste sollevazioni armene fu terribile = massacro indiscriminato della
popolazione armena, con stime che ancora oggi non sono completamente conosciute, si parla di
un milione di vittime circa

CONCLUSIONE DEL CONFLITTO:


1915, le potenze dell’intesa cercano in ogni modo di diminuire la pressione sul fronte occidentale e sul
fronte orientale e lo fanno cercando di colpire l’anello debole delle potenze centrali, e l’anello debole
era individuato nell’impero ottomano, il vecchio d’Europa, il malato d’Europa. In questo modo le
potenze centrali avrebbero perso un alleato e sarebbe stato più facile portare approvvigionamenti
all’alleato russo, la quale erano state bloccate le vie marittime chiudendo lo stretto dei dardanelli.
• Si punta a sferrare un attacco al cuore dell’impero ottomano, Gallipoli, area in prossimità degli
stretti, di Costantinopoli/Istanbul. L’offensiva a Gallipoli è moderna, viene ipotizzata
un’offensiva anfibia = operazione che combinava forze terrestri e navali. Convergono a
Gallipoli moltissimi uomini, anche dall’india britannica, nuova Zelanda, Australia, Sudafrica.
Gallipoli fu un fiasco totale, le forze britanniche sottostimano le capacità operative ottomane e
la volontà di resistere delle forze ottomane, le perdite delle forze alleate sono. Enormi e quelle
ottomane quasi il doppio. La difesa della città vedrà emergere un ufficiale ottomano in

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particolare, Mustafa Kemal, colui che poi diventerà protagonista della storia della moderna
repubblica di Turchia (=Ataturk, padre dei turchi).
• Il comando britannico decide di utilizzare un’altra strategia --> punta a un’altra operazione, più
semplice dal punto di vista militare, e che ha come teatro operativo la Mesopotamia, la terra tra
i due fiumi, con città più importante Baghdad. Sbarcano nell’odierno Ira meridionale,
prendendo la città di Bassora e si prosegue verso nord, con una vittoria dietro l’altra.
Ad un certo punto le truppe britanniche sono obbligate ad arrestarsi perché le linee di
comunicazione diventano sempre più diradate e quindi è sempre più difficile portare
rifornimenti. Il comando ottomano, conoscendo bene le zone, obbliga le forze britanniche a
retrocedere e chiudersi in una roccaforte locale (Kut), li sono circondate e costrette alla resa =
sconfitta, non per Londra che manderà nuovi provvedimenti organizzando un altro corpo di
spedizione.
• 1917, la pressione esercitata su questo territorio era talmente alta che le truppe inglesi riescono
finalmente ad occupare Baghdad --> vittoria che ha un peso enorme anche dal punto di vista
dall’opinione pubblica.
• Nel 1918, riescono poi ad occupare anche Gerusalemme e alla presa di damasco e viene sancito
l’armistizio di Mudros che segna l’uscita delle forze ottomane dal conflitto.

All’inizio l’impero britannico si era assunto degli impegni nei confronti di alcuni territori medio-
orientali, ma senza sapere cosa sarebbe accaduto. Infatti, poi si ricorderanno questi impegni come
impegni confliggenti, promesse tradite.
- 1915 Accordi di Costantinopoli: accordi che Francia e gran Bretagna stringono con la Russia per
spingerla a continuare le ostilità. Viene promessa a san Pietroburgo che alla fine del conflitto se
avesse continuato a combattere, avrebbe ottenuto Costantinopoli e il controllo sugli stretti,
l’accesso ai mari caldi. Costantinopoli aveva un valore centrale per gli zar non solo dal punto di
vista geopolitico, ma anche per la religione: era la sede del patriarcato ortodosso e vi era la chiesa
più grande dell’antichità.
- 1915-1916 Carteggio McMahon e Husayn: erano l’alto commissario inglese in Egitto e il capo
della famiglia hascemita (una delle famiglie più importanti nel mondo arabo) e Husayn
controllava i santuari di mecca e medina (due dei tre santuari più importanti dell’islam). Questo
carteggio mira a creare una partnership, McMahon punta a coinvolgere gli hascemiti nel primo
conflitto mondiale, in quanto gli hascemiti sono formalmente sudditi dell’impero ottomano, e si
vuole che si ribelli e che avviino una rivolta che indebolisca ulteriormente le posizioni ottomane
dal punto di ista militare e per depotenziare la dichiarazione di jihad difensivo del 1914 lanciata
dall’imperato ottomano. Si vuole quindi portare dalla propria parte Husayn vuol dire limitare
l’eco di questo messaggio. Vi era una questione di interessi, viene promesso ad Husayn che alla
fine del conflitto sarebbe stato creato un grande stato arabo (dallo Yemen attuale, fino alla Siria,
l’Iraq). In questo carteggio le posizioni non sono poi così definite, McMahon riconosce un ruolo
centrale per la dinastia hascemita, ma non dichiara mai che tutti questi territori sarebbero stati
controllati da Husayn e che Londra avrebbe garantito che gli hascemiti avrebbero controllato
questi territori.
- Accordi Sykes-Picot: completamente non compatibili con il carteggio McMahon-Husayn. Sono
accordi con la Francia per spartirsi i territori a maggioranza araba dell’impero ottomano, in zone
sotto controllo diretto e in zone sotto influenza, alcuni dei quali uguali a quelli promessi ad
Husayn. A Parigi viene riconosciuta di un’area che corrisponde alla grande Siria e all’alto Iraq; a
Londra viene riconosciuto il controllo sulla Transgiordania, e l’Iraq centro-meridionale; mentre
la Palestina con Gerusalemme avrebbe dovuto essere amministrata dalle potenze dell’intesa.
- Dichiarazione Balfour: lord Balfour era il ministro degli esteri inglese del periodo, che nel 1917
se ne esce con questa dichiarazione, nella quale dichiara che il governo inglese vede con favore la
creazione in Palestina di una ‘national home’ per il popolo ebraico, purché questo non
pregiudichi i diritti civili e religiosi delle comunità non ebraiche residenti in Palestina (che
costituivano la maggioranza e che erano in gran parte musulmani e con una importantissima

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presenza cristiana). Hussein inizia a capire che le cose non stanno andando davvero come gli
avevano detto. Si puntava ad avere il sostegno delle comunità ebraiche statunitensi, dove era
ancora molto forte il movimento sionista.

CONSEGUENZE DEL PRIMO CONFLITTO


MONDIALE
- L’ordine internazionale ha visto la scomparsa di 4 grandi imperi:
Impero zarista, impero austro-ungarico, impero tedesco e
l’impero ottomano --> alcune di queste dinastie erano al potere
da secoli, è un cambiamento importante anche a livello
istituzionali --> da macro agglomerati a realtà statuali che ci si
proponeva fossero più omogenee.
- Sorgono nuove realtà statuarie: URSS (molto più ridotta da punto
di vista territoriale e che si propone di scontare una rivoluzione
globale e per cui non è ben accolto dagli altri stati), Austria,
Ungheria, Cecoslovacchia (sorgono sulle ceneri dell’antico impero austroungarico), repubblica di
Turchia, regno serbi-croati-sloveni…
- L’Europa continua ad avere centralità nel sistema internazionale ma le leaderships europee
diventano consapevoli che il loro ruolo nel mondo non è più un dominio assoluto, devono fare i
conti con nuove realtà che stanno nascendo
- Numerose vittime (9,8 milioni di militari; 8,8 milioni di civili; 21 milioni di feriti)
- Potenze centrali sconfitte ma il prezzo della vittoria fu altissimo anche per i vincitori
- Pandemia “della spagnola”
- Condizioni di pace: la conferenza di Parigi punta a dare una stabilita al sistema internazionale, ad
avere una pace giusta --> ma le condizioni sono durissime
- Si punta a contenere le due grandi minacce: la rinascita tedesca e l’unione sovietica = “cordone
sanitario”, “cintura del diavolo” --> ridurre all’impotenza i paesi sconfitti
- Londra non è più la prima piazza finanziaria nel sistema internazionale, ma lo sono gli stati uniti
--> hanno aumentato le loro capacità produttive, sono creditori delle potenze europee.
- Movimenti di pro-decolonizzazione: il ruolo delle colonie fu molto importante --> reclamano
una maggior indipendenza se non l’autonomia. Questi movimenti erano sostenuti dall’unione
sovietica e dagli stati uniti.

- 41 milioni di uomini mobilitati dalle potenze dell’intesa e 25 milioni dalle potenze centrali -->
numero di soldati coinvolti, che non tiene conto della mobilitazione sul paino industriale =
coinvolgimento della popolazione civile.

- Mobilitazione tramite ideologie = Viene portata l’opinione pubblica al centro. Si rafforzano


movimenti di estrema destra e di estrema sinistra (es. socialismo rivoluzionario, nazionalismo
estremista). Ciò che accresce il nazionalismo è identificare coloro che sono diversi, che hanno un
qualcosa di diverso rispetto a noi (discriminazione razziale, religione ecc.) e nei momenti di crisi
questo ne diventa uno dei motivi. + Radicalizzazione e disillusione
- Massiccia crescita industriale, sviluppo di vie di comunicazione, canali di comunicazione,
sperimentazione di nuove armi.
- Le materie prime assumono una rilevanza eccezionale (es. petrolio, giacimenti minerari), devono
essere possedute e l’accesso ad esse deve essere protetto, assicurato.

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ASSETTO INTERNAZIONALE SUCCESSIVO ALLA GRANDE GUERRA
LE DIVERSE POSIZIONI DEI VINCITORI:
la definizione del nuovo ordine internazionale, fa emergere queste divere posizioni.
- Francia: ha subito le perdite maggiori (1,7 milioni di morti, dispersi, mutilati... su una
popolazione attiva maschile di 13 milioni). Non poteva accontentarsi di un ritorno alla situazione
precedente, non voleva solo riavere l’Alsazia e la Lorena, voleva eliminare la minaccia tedesca --
> punta a rompere l’unità della Germania (corridoio di Danzica).
- Impero britannico: primo impero al mondo, ha espanso i propri territori --> ma non può più
sognarsi di avere una flotta maggiore alla seconda e terza del mondo; timore che all’egemonia
tedesca si possa sostituire un’egemonia francese.
- Italia: mirava al rispetto del patto di Londra e quindi al riconoscimento del proprio status sul
piano internazionale.
- Stati uniti: ridefinire ordine internazionale su basi più eque e solide e che possa favorire gli
interessi degli stati uniti--> 14 punti di Wilson, società delle nazioni e sistema di garanzie contro
la ripresa dei conflitti + rafforzare processi di globalizzazione economico-finanziaria.

CONFERENZA PER LA PACE DI PARIGI


Doveva essere una pace per finire tutte le guerre, ma in realtà vede un ruolo chiave dei quattro vincitori:
• “comitato dei 4”: Wilson (usa), Clemenceau (F), Lloyd George (UK), Orlando (I)
• Mira alla definizione dei trattati di pace e di un sistema di responsabilità̀ collettivo:
o Società̀ delle Nazioni (Covenant parte integrante trattati pace)
o Delinea trattato difensivo anglo- franco-statunitense: fondamentale per limitare le
pretesi francesi
• Influenza significativa ma relativa dei 14 punti di Wilson

14 PUNTI DI WILSON (8 gennaio 1918)


• fine della diplomazia segreta (obiettivo formalmente condiviso con l’unione sovietica)
• libertà di navigazione e di commercio
• limitazione degli armamenti (la corsa agli armamenti ha in parte causato allo scoppio della
guerra)
• creazione di una Società̀ delle Nazioni
• decolonizzazione e autodeterminazione dei popoli (fino ad allora mai nessuno ne aveva parlato)
• out truppe da Russia, Romania, Montenegro, Serbia (necessità che la Serbia abbia un accesso sul
mare)
• indipendenza Belgio
• Alsazia e Lorena devono essere restituite alla Francia
• rettifica delle frontiere italiane (non viene nominato il patto di Londra)
• sviluppo autonomo di Austria e Ungheria
• Polonia indipendente
• Sovranità̀ turca, ma si garantisce autonomia e sicurezza alle diverse nazionalità dell’impero
ottomano e apertura permanente dello Stretto dei Dardanelli

TRATTATO DI VERSAILLES
= una delle cause dell’instabilità del sistema europeo
- Trattato percepito come diktat, un’imposizione che contravveniva premesse armistizio (14 punti
di Wilson) e imputava alla Germania completa responsabilità̀ del conflitto.
- alla Germania non fu permesso di partecipare alla conferenza, doveva solo firmare il trattato di
pace; inoltre, non si aspettava un trattamento di favore, ma quantomeno un riconoscimento del
proprio status; il trattato schiacciò completamente la Germania, impose termini così duri da

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generare un risentimento che avrebbe impattato in maniera determinante sulla popolazione
tedesca sulle generazioni successive.

• Decurtazioni territoriali:

• Alsazia-Lorena > vengono retrocesse alla Francia.


• La regione della Saar viene posta sotto amministrazione della Società delle Nazioni (fino 1935) e
le sue miniere sono poste sotto controllo francese.
• Cessioni territoriali minori a Belgio, Danimarca, Cecoslovacchia, Memel ceduta alla Lituania.
• Separazione della Prussia Orientale dal resto della Germania attraverso Corridoio di Danzica (=
parte di territorio sottratto alla Germania per permettere alla Polonia di avere uno sbocco sul
mare).
• Danzica internazionalizzata, posta sotto il controllo della Società delle Nazioni.
• Divieto di Anschluss (= unificazione tra Austria e Germania).
• Colonie spartite tra vincitori (principalmente in Asia e Africa).

• Clausole di natura militare


• Smilitarizzazione della Renania (= rimane sotto controllo tedesco, ma la Germania non può
costruire fortificazioni di nessun tipo).
• Riduzione forze armate 100.000 unità (= completa impotenza sul piano militare, nessuna
capacità di difendersi o aggredire).
• Completa ridefinizione Stato Maggiore (= il vecchio comando militare imperiale viene
smantellato perché sono considerati i veri promotori del conflitto = perdita in termini di
capacità operative).
• Pesanti limitazioni armamenti (= flotta, aviazione ridotte; limitazione di armamenti,
tonnellaggio dei carri armati, capacità dei cannoni…).

• Riparazioni da versare a paesi vincitori (= imposizioni di


natura economica) --> alla Germania dovevano essere
imputati i costi della ricostruzione e quindi le venne
imposto di pagare la ricostruzione degli stati europei
vincitori.

FRAMMENTAZIONE DELL’IMPERO AUSTRO-UNGARICO


L’impero asburgico viene frammentato. Sorgono però nuovi stati apparentemente caratterizzati da
un’omogeneità̀ etnica e linguistica: Austria, Ungheria, Cecoslovacchia e Regno di Serbi, Croati e
Sloveni. Vi è però una diversità significativa e inoltre, sono paesi arretrati, deboli dal punto di vista
politico, economico e industriale.

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• Questa situazione molto difficile spinge diversi regimi a non fidarsi dei membri del vecchio
impero asburgico, perché si teme un ritorno dell’Austria o una riaffermazione dell’Ungheria e
anche a spingere verso un nazionalismo sempre più forte, perché bisogna creare un’identità
nazionale che non c’è.
• L’Austria viene quindi ridotta a ¼ dell’antico territorio imperiale; è un paese interclusa; non ha
sbocchi sul mare; non può unirsi alla Germania; ed è una realtà che ruota attorno a una capitale,
Vienna, che è sovradimensionata, è una capitale pensata per un impero enorme, che però
l’Austria non è più; riduzione delle forze armate (circa 30.000 unità).
• L’Ungheria diventa indipendente, ma è comunque un paese chiuso, non ha uno sbocco sul
mare. Inoltre, è caratterizzata da una forte carica revisionista.
• La Cecoslovacchia, riunisce Boemia, Moravia e Slovacchia, è un paese molto avanzato dal
punto di vista industriale, politico e culturale, ha una società civile molto attiva; ha un peso
significativo (=si pensa possa essere una delle ancore del nuovo sistema europeo, uno dei paesi
capaci di stabilizzare il sistema)
• Il regno dei Serbi, Croati e Sloveni riuniva le principali comunità slave attorno alla leadership
serba. Il territorio ha però una difficile composizione che lo porta a confinare con l’Italia
(l’Italia, in base a quanto stabilito nel Patto di Londra, a fine conflitto occupò territori lungo il
confine orientale e in Dalmazia, i quali però erano abitati da forti minoranze di lingua slovena e
croata e di conseguenza erano rivendicati dal nuovo stato jugoslavo. Ci fu una situazione di
stallo che durò fin quando venne siglato un trattato, il trattato di Rapallo nel 1920, il quale
sanciva che l’Italia poteva mantenere la sovranità su alcuni territori, ma doveva anche cederne
altri, come la Dalmazia. Fiume sarebbe stata internazionalizzata. In questo modo l’Italia
conseguiva una posizione dominante nell’Adriatico e poteva proiettare la sua presenza nei
Balcani.).

TRATTATO DI SEVRES (1920)


Ultimo dei grandi trattati di pace che viene definito, anche se non verrà mai applicato perché la
resistenza interna a questo trattato sarà tale da spingere la classe dirigente turca a rispondere
negativamente e a operarsi affinché le cose cambino; guarda all’impero ottomano, il quale subì
pesantissime decurtazioni sul paino territoriale e limitava fortemente la sovranità dell’impero. Tutti i
territori a maggioranza araba dell’impero ottomano vengono sottratti a Istanbul e poi affidati attraverso
diversi mandati ad altri paesi.
- Bosforo e Dardanelli --> aree che viene internazionalizzata, posta sotto il controllo della Società
delle Nazioni
- Istanbul rimane sempre la capitale ma si trova comunque in una zona posta sotto controllo
internazionale

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- Vengono ricavate molte zone d’influenza: nella parte meridionale della Penisola anatolica
(influenza italiana); al confine con la Siria, attorno a Adana (influenza francese).
- Armenia indipendente
- Questione dei curdi: comunità̀ etnica dislocata in Turchia, Siria, Iraq e Iran --> referendum per
stabilire uno stato curdo
- Ascesa di Mustafa Kemal --> = padre dei turchi, Rigetta i termini del trattato, guida il
movimento di opposizione e va a reagire all’offensiva della Grecia contro l’impero ottomano
(perché la Grecia voleva espandere la propria sera di controllo).
- Siria, Iraq, Transgiordania e Libano vengono affidate a potenze terze (Francia e Inghilterra) per
guidarle all’indipendenza.
- L’impero ottomano cesserà di esistere e al suo posto nascerà la moderna Repubblica di Turchia

NASCITA DELLA TURCHIA E GUERRA GRECO-TURCA (1920-1923):


Si arriva alla nascita della Repubblica di Turchia attraverso una crisi che investi buona parte
delle province occidentali della Penisola anatolica, che portò una parte significativa dell'élite
interne all'impero ottomano a schierarsi dalla parte dell'ufficiale Mustafa Kemal - venne
inviato nelle province orientali con il compito di sedare una rivolta nel 1919 - le idee dei
rivoltosi erano però in linea con le sue, perciò si unisce a loro sostenendo un’agenda basata
su tre punti principali:
- difesa dell'indipendenza dell'impero ottomano = cerca di preservare l'integrità, punta a rivedere i
termini del Trattato di Sèvres -› recuperare i territori che erano stati sottratti.
- liberare il paese dalle forze di occupazione.
- ridefinizione della forma governativa = si realizza che le vecchie dinamiche e i vecchi equilibri
non funzionavano più.

Un altro fattore ha luogo mentre Kemal si unisce ai rivoltosi -› offensiva greca sulle coste
occidentali della Penisola anatolica = non si erano accontentati dei territori riconosciuti dal
Trattato di Sèvres e puntavano a creare la Grande Grecia (coste occidentali e meridionali
della Penisola anatolica + Costantinopoli).

- Inizialmente l'offensiva greca ottenne vittorie significative, basandosi sulla rivendicazione di


natura culturale, religiosa e storica - in seguito ci fu una graduale ripresa turca = vittoria turca
- Il governo britannico sotto Lloyd George voleva mantenere in vita il trattato di Sèvres ma sia la
Francia, che l’Italia che i dominions non furono disposti a sostenerlo. Una volta cambiato
governo britannico si decise di porre fine all’avventura turca.
- Mustafa Kemal riuscì a prendere Costantinopoli. Da quel momento venne definito “Ataturk”,
ovvero ‘padre dei turchi.
- 1923, Trattato di Losanna -› cancella i termini del Trattato di Sèvres e riconosce alla Turchia
buona parte dei territori attuali. Sancisce anche il trasferimento di intere comunità ortodosse

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dalla Turchia alla Grecia e delle comunità islamiche dalla Grecia alla Turchia = fine della Guerra
greco-turca.
- 1924, abolizione sultanato e califfato e trasformazione nella moderna Repubblica di Turchia.

MANDATI - istituto giuridico che fa capo alla SdN.


Art. 22 del Covenant (trattato istitutivo della SdN) fa riferimento a quelle colonie e territori che
hanno cessato di essere sotto la sovranità di stati che prima li governavano e che non sono
in grado di autogestirsi - la comunità internazionale deve assumersi l'impegno di
accompagnarli all'indipendenza.

Mandati in Medio Oriente (zona tra Levante e Golfo Persico) -› questi territori vengono
spartiti:
- Palestina, Giordania e Iraq = mandato UK --> petrolio in Iraq.
- Siria e Libano = mandato Francia (protettrice dei cristiani nel Libano).
Successivamente, come parziale contropartita per mancato rispetto accordi Sykes-Picot,
vengono dati alla famiglia hascemita:
- Transgiordania;
- Iraq.

ANNI VENTI – XX SECOLO

Prima fase di crisi drammatica, sempre più significativa, infatti raggiunge l’apice della tensione nel 1923
che si dipana su molteplici livelli, sul piano diplomatico, economico, politico, culturale, ideologico e
identitario. Quando si pensava di essere prossimi a una nuova fase, in realtà si vanno a definire una
serie di fattori che limitano questa crisi e che inaugurano una fase di distensione, l’opportunità di
ricostruire il sistema su basi diverse: passare sa un sistema puramente competitivo e di puro
antagonismo, a un sistema cooperativo, è una fase di grande speranza, animata dallo spirito di Locarno
(accordi che diventeranno il simbolo di questo tentativo di superare anche le storture della fase di
sistemazione del sistema internazionale seguita alla Grande Guerra). Ed infine una crisi che prima era al
di fuori dell’Europa, sul piano finanziari, si sposta poi al piano economico e dagli Stati Uniti tracima nel
Vecchio Continente, travolgendo con sé le basi di questa fase distensiva.

PROBLEMI
• Instabilità̀ sistema internazionale (il sistema uscito dalla grande guerra che doveva essere stabilizzato
dalla conferenza di Parigi e dai vari trattati, presenta invece una serie di problematiche):
- Debolezza della Società̀ delle Nazioni = doveva essere l’attore in grado di depotenziare lo
scontro, di risolvere i problemi ed evitare il ricorso alla violenza, ma era azzoppata dalle scelte di
altri stati e a causa di un utilizzo di strumenti inadeguati.
- Mancata partecipazione al sistema di responsabilità̀ collettiva di Stati Uniti, Germania e URSS

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• Incertezze sul piano sicurezza (tutto il sistema che puntava a definire gli equilibri del sistema
internazionale post-guerra, in realtà ha grossi problemi che bisogna affrontare):
- Mancata stipula dell’alleanza U.S.A-Francia-Impero Britannico > alleanze alternative F
- Revisionismo tedesco dei termini del trattato di Versailles, «vittoria mutilata» italiana e spinte
aggressive del Giappone (punta ad ampliare la propria area di influenza e inizierà campagna di
aggressione contro la Cina che anticiperà le dinamiche del secondo conflitto mondiale)
- Fallimento politiche disarmo (si pensa che la corsa agli armamenti sia stata una delle cause
principali del conflitto) --> si punta a ridurre le campagne militari.

• Ripresa economica debole e disomogenea (vi è la necessità di una fase di ricostruzione, però molto
spesso la ripresa economica è debole e disomogenea):
- Iperinflazione tedesca (ha un impatto drammatico sulla popolazione, in quanto si impoverisce
drammaticamente)
- Riparazioni e debiti di guerra (si definisce quella somma enorme di denaro che la Germania è
chiamata a pagare ai pesi vincitori, i quali aspettano le riparazioni per pagare a loro volta il loro
debito ai creditori come gli Stati Uniti)
- Dipendenza da centro finanziario americano (diventano primo centro finanziario)

• Ascesa visioni estremiste (emergere di ideologie di estrema destra e di estrema sinistra che minacciano
lo status quo, la situazione, gli equilibri interni e che puntano a sovvertire il sistema):
- Sollevazioni «rosse» soppresse in tutta Europa (in Germania, in Italia…)
- Consolidamento tendenze ultranazionaliste e movimenti di estrema destra
- Indebolimento stato liberale (fascino dei regimi totalitari --> non solo in Italia e in Germania, ma
anche l’Unione Sovietica si registra come stato totalitario)

DEBOLEZZA DELLA SOCIETÀ DELLE NAZIONI


- Non ne fanno parte: U.S.A. (dovevano esserne il garante), URSS, Germania
- Rivalità̀ interne molto significative (tra Londra e Parigi)
- Contraddizioni intrinseche (mandati/autodeterminazione dei popoli)
- Mancanza strumenti adeguati:
o Non avevano forze armate autonome
o Decisioni da prendersi all’unanimità̀

SOCIETÀ DELLE NAZIONI: ORGANI E COMPITI


- Consiglio: delibera su questioni pace mondo. Unanimità̀ richiesta
• 5(4) membri permanenti (US, UK, F, I, Jp)
• 4(6-9) membri non permanenti
- Segretariato internazionale (Sir Eric Drummond)
- Assemblea con rappresentanti di tutti stati gli aderenti
• Votava risoluzioni e raccomandazioni.
• Eleggeva membri non permanenti consiglio e giudici corte permanente di giustizia
internazionale.
• Unanimità̀ richiesta --> tutti i commissari hanno diritto di veto, cioè possono bloccare la
prese di decisioni.
- Commissioni (Danzica, rifugiati, mandati, frontiere, ...)
- 48 paesi fondatori
- Debolezze: assenza di qualsiasi strumento di natura militare efficace, che consentisse alla SdN di
imporre il rispetto dei principi del diritto internazionale + assenza di alcuni importanti attori
internazionali, quali gli USA e l’URSS e la Germania.

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COVENANT: gli obiettivi della Società delle Nazioni
- Articolo 10: i membri si impegnano a rispettare e a preservare da qualsiasi aggressione eterna,
l'integrità territoriale e l'indipendenza politica di tutti i membri -› sistema di responsabilità
collettiva, cioè l'attacco mosso contro uno coinvolge tutti.
- Articolo 11: il problema di una è un problema di tutti
- Articolo 12: nel caso vi sia una controversia tra i membri che possa portare ad una rottura,
membri si impegnano a sottoporre la questione ad un arbitrato che stabilirà torti e ragioni. Essi
non devono ricorrere al conflitto prima di tre mesi dalla nomina degli arbitri -› si usano misure
atte a limitare l'esplosione di un conflitto.

INSICUREZZA SUL PIANO MILITARE: il sistema di alleanze francesi


- Non viene rispettato il trattato difensivo con la Francia da parte dell’impero britannico e degli
stati uniti
- Rete di alleanza che consolidino la potenza francese --> sono piccole o medie potenze e in molti
casi queste alleanze sono più nell’interesse degli altri attori che della Francia stessa.
- Piccola intesa --> trattati che la Francia stipula con Romania, Cecoslovacchia e regno di serbi,
croati e sloveni per contenere l’Europa centrale
- 1923 occupazione della Ruhr --> Francia che spinge per la frammentazione tedesca +
referendum per indipendenza della Renania dalla repubblica di Weimar.

INSICUREZZA SUL PIANO MILITARE: il mancato disarmo


= Essendo che la corsa agli armamenti era stata una delle cause principali dello scoppio della Prima
guerra mondiale, con questa serie di trattati si cerca di limitale la corsa agli armamenti, attraverso una
campagna di disarmo.
= l’impero britannico non è più la forza dominante sui mari, ma deve fare i conti con gli Stati Uniti e
inoltre, il Giappone, potenza extraeuropea, è sostanzialmente il terzo attore principale sul piano navale -
-> sistema internazionale non più eurocentrico o non solamente eurocentrico.
- CONFERENZA DI WASHINGTON (1921-22):
o Disarmo navale: si assegnano limiti di grandezza e proporzioni marine per ogni paese
(Gran Bretagna e Stati Uniti possono avere una parità di armamenti, in quanto le flotte
di uguagliano essendo le due principali potenze navali al mondo; la seconda più
importante viene assegnata al Giappone; ed infine Francia e Italia).
o Mantenimento status quo nel pacifico --> gli USA spingono affinché questo avvenga
essendo la potenza dominante.
o Indipendenza sovranità della Cina + “porta aperta” (= la Cina deve essere aperta
economicamente agli interessi di tutte le grandi potenze, non si possono definire zone
di influenza esclusive come si era fatto prima del primo conflitto mondiale).
- TRATTATO DI LONDRA (1930): punta a porre limitazioni alla guerra sottomarina +
riduzione degli armamenti navali medi 5 maggiori marine.
- CONFERENZA DISARMO GENERALE GINEVRA (1932-36):
o Francia favorevole a riduzione armamenti in cambio di garanzie della Società delle
Nazioni che in caso di conflitto sarebbe intervenuta.
o Germania favorevole purché:
§ Cancellazione termini Versailles su forze armate
§ Parità diritti tedeschi ambito armamenti (la Germania è una grande potenza e
deve essere riconosciuta come tale).
- Proposta della Germania accettata a fine 1932, ma nel gennaio del 1933 Hitler diventa
cancelliere. La Germania lascia la conferenza di Ginevra ed esce dalla Società delle Nazioni.

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è Uscendo la Germania, una degli attori principali, dalla conferenza, si sancisce il sostanziale
fallimento di essa.
è Successo quanto meno parziale sul piano navale; cambiamento di status fatto registrare da alcune
potenze; totale fallimento sul piano terrestre.

CONGIUNTURA ECONOMICA - legame tra le riparazioni che la Germania deve pagare e le


restituzioni dei debiti ai paesi che avevano fatto prestiti durante la IWW.
I principali creditori sono gli Stati Uniti, che esigono i soldi indietro.
Francia, Italia e Regno Unito si dichiarano disponibili a pagare il debito, ma devono prima ricevere il
pagamento delle riparazioni dalla Germania.
La Germania però non riesce più a pagare perché il peso dei costi è tale da generare un processo di
iperinflazione - la moneta tedesca perde costantemente di valore, la popolazione subisce un
impoverimento drammatico = tensioni sul piano interno con manifestazioni violente ed episodi di
estremismo sempre più marcato.

RADICALIZZAZIONE DELLE POSIZIONI:


Germania
- 1919, soppressione sollevazione Spartachisti
- 1920, soppressione putsch di Kapp e sollevazione Ruhr (armata rossa)
- 1921, assassini Erzberger (Ministro delle Finanze) e Rathenau (Ministro degli Esteri)
- 1923, insurrezione comunista Amburgo e putsch di Monaco.
Italia
- 1919, Fondazione Fasci di combattimento (p.zza San Sepolcro)
- 1919-20, Occupazione di Fiume
- 1919-20, Biennio Rosso - ridefinire le dinamiche di potere all'interno del sistema italiano =
occupazione delle fabbriche e creazione di consigli di autogoverno.
- 1921, fondazione Partito Fascista e Partito Comunista
- 1922, marcia su Roma
- 1924, elezioni -› assassinio Matteotti, Secessione Aventino.

1920-23 = APICE DELLA TENSIONE:


APICE TENSIONE (1920-23) --> DISTENSIONE E SPIRITO di LOCARNO (1924-29) --> I
CRISI 1929

• definito l'ammontare delle riparazioni che la Germania è chiamata a pagare = 132 miliardi di marchi
oro.
• la Germania è isolata internazionalmente --> Accordi di
Rapallo tra URSS e Germania = prevede il mutuo
riconoscimento e un protocollo militare segreto, in cui la
Germania sviluppa nuovi armamenti sul territorio sovietico.
• crisi economica tedesca --> dichiara di non riuscire più a
pagare = la Francia sfrutta l'occasione per mandare le proprie

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forze armate ad occupare la regione della Ruhr (importante dal punto di vista industriale). Berlino non
ricorre alla violenza ma attua una resistenza passiva:
- sostegno delle popolazioni locali, alimentando la loro scelta di fare sciopero = peggiora la
situazione delle casse tedesche già duramente colpite
- la Francia allora assume lavoratori stranieri, proibisce di esportare beni prodotti nella Ruhr nel
resto della Germania e sostiene movimenti indipendentisti che operano in Renania.
• il momento di stallo spinge a ridefinire le posizioni in Francia e Germania:

1924 = DISTENSIONE:
• cambiano i vertici politici della Germania e della Francia:
- in Germania giungono al potere Stresemann e Marx che guidano gli esecutivi del periodo --›
sono a favore di una soluzione negoziata --> Germania annuncia termine della politica di
resistenza passiva
- in Francia invece i governi del centrodestra cedono il passo tramite elezioni ai partiti di sinistra
guidati da Herriot.
- si pongono quindi le basi per una collaborazione tra Briand (Francia) e Stresemann (Germania) -
-> il mediatore esterno sono gli Stati Uniti, che fanno da garante.

• PIANO DAWES
Viene promosso dagli Stati Uniti, ha l'obiettivo di rimettere in moto l'economia tedesca per permettere
alla Germania di pagare le riparazioni:
- si dilaziona il periodo e si stabilisce la rata delle riparazioni che la Germania deve pagare in base
anche alla sua situazione economica interna.
- gli Stati Uniti concedono prestiti alla Germania per far ripartire l'economia --› in cambio la
Germania mette come garanzia le proprie ferrovie.
- il Piano prevedeva l'evacuazione delle forze francesi dalla Ruhr, una volta ripreso il pagamento
delle riparazioni.

1925-1929 = SPIRITO DI LOCARNO E SICUREZZA COLLETTIVA:


- Trattato di Locarno --> i garanti sono Italia e Regno Unito. Definisce le frontiere tedesche:
o la Germania riconosce i confini con Francia e Belgio = accetta i confini occidentali.
o la Francia accetta l'unità tedesca e rinuncia ai progetti di frammentazione --› smette di
sostenere i progetti a favore dell'indipendenza della Renania.
o la Germania si impegna a definire le frontiere con la Cecoslovacchia e la Polonia
attraverso un arbitrato internazionale
- 1926 - Ingresso della Germania nella SdN = ora è una potenza parte del sistema e non più
esterna.
- Patto Briand-Kellog --> trattato di rinuncia generale alla guerra (siglato da 57 nazioni, URSS
inclusa).
- Apice della distensione:
o Francia e Germania giungono ad un accordo per l'evacuazione della Renania: se la
Germania fosse venuta a meno a questa condizione, Parigi avrebbe potuto reagire
militarmente.
o Piano Young --› impegno tedesco a far fronte a una prima tranche di 36 pagamenti
annuali; ogni annualità sarebbe stata composta di due parti: una non differibile e l’altra
differibile a seconda della situazione economica tedesca.
o Briand all'assemblea della SdN, dichiara la volontà di creare una federazione europea.

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1929 = CRISI:
LA CRISI DEL ‘29
Cause: le azioni delle imprese quotate in borsa erano sopravvalutate + spinte speculative molto forti +
ottimismo degli investitori che presero a “giocare in borsa” + facile credito banche.
- Martedì nero di Wall Street (29 ottobre 1929) --› l’improvviso ritiro di capitali da parte degli
investitori provocò un rapido calo del valore delle azioni = si dimezza il valore del mercato
azionario statunitense = disoccupazione --> “grande depressione”.
- La crisi finanziaria si trasforma in crisi produttiva - vengono chiuse le linee di credito e si dà il via
alle misure protezionistiche.
- Fallisce l'unione doganale tra Germania e Austria: il ministro degli esteri tedesco Curtius
(sostituto di Stresemann) avviò i contatti con il ministro degli esteri austriaco Schober al fine di
realizzare un’unione economica austro-tedesca nella convinzione che tale progetto consentisse
un miglioramento della situazione economica dei due paesi.
Italia e Francia però videro questo progetto come il primo passo verso l’annessione dello stato
austriaco alla Germania (espressamente vietata dal Trattato di Versailles e dall'Anschluss) →
l’Austria, nel frattempo, si appella alla SdN, per via della crisi finanziaria, chiedendo aiuto
economico → la Francia si dichiara disposta a concedere aiuti in cambio della rinuncia al progetto
di unione doganale con Berlino.
A sua volta colpita dalla crisi, la Germania si appella alle autorità americane perchè affrontassero la
questione dei debiti internazionali → vengono avviati negoziati per aiutare l’economia tedesca.
- Regno Unito rinuncia al gold standard = conversione immediata della sterlina in oro.
- Conferenza di Losanna = si concordò che la Germania non era in grado di pagare le
riparazioni → si decise così che Berlino avrebbe versato ai vincitori una somma una tantum di 3
miliardi di marchi, ponendo in tal modo fine alle riparazioni. --> non vengono pagati perché la
crisi era troppo profonda.

è Il presidente Hoover: opta per una politica a stampo liberista; quindi, dichiarò che lo stato non
doveva intervenire nell’economia. Tentò di far prevalere la produzione interna statunitense a fronte
delle importazioni.
è Francia e Gran Bretagna invece si dedicarono alle preferenze imperiali, preferivano il commercio
solo ed esclusivamente con le colonie. Ciò spinge anche gli altri paesi sviluppati verso le politiche
protezionistiche.
è Si rompe in maniera irreparabile un sistema cooperativo fortemente integrato, che puntava
all'interconnessione dei mercati delle classi dirigenti, arrivando quindi ad un protezionismo spinto
(ogni stato guarda a sé). La globalizzazione aveva infatti raggiunto livelli tali da incidere
direttamente su tutti i livelli = la crisi non tocca solo gli Stati Uniti, ma si estende in tutta Europa:
- Uno dei primi paesi a risentirne fu la Germania, la quale stava affrontando un duro periodo già
dopo la fine della Prima guerra mondiale, con il ritiro dei capitali americani che avevano aiutato
la ripresa economica, la situazione di aggravò ulteriormente.
- In Gran Bretagna si aggravò una situazione che aveva già mostrato una serie di difficoltà sin dal
dopoguerra e si manifestò un incremento della disoccupazione.
- In Italia, ci furono grandi fallimenti nel settore industriale e bancario, che spinsero il governo
fascista a intervenire direttamente nella gestione dell’economia del paese.

è Protezionismo (USA < aumento della tariffa relativa alle importazioni 60%) --> tentativo di far
prevalere la produzione interna a fronte delle importazioni.
è L’URSS risentiva di un certo fascino (in quanto nonostante non si trovasse fisicamente in
territorio europeo, sembrava non subire affatto gli effetti della crisi. Questo perché Stalin aveva
assunto il pieno controllo dello stato e del partito, ed avviando il primo piano quinquennale e per la
trasformazione dell’URSS in una grande potenza industriale. Il carattere totalitario del regime, l’abile

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azione propagandistica e la chiusura del paese vero l’esterno fecero sì che venissero ignorate le
tragiche condizioni della costruzione del “socialismo in un solo paese”: sprechi, inefficienze del
sistema produttivo, falsità nella propaganda, collettivizzazione forzata delle terre, carestie e molto
altro).
è Rafforzamento partiti estremisti (Germania con Hitler e in Italia con Mussolini).

PRIMI FALLIMENTI della SOCIETÀ DELLE NAZIONI:


1) MANCHUKUO
La società delle nazioni è sorta con particolari criticità, ad esempio il fatto che gli Stati Uniti, membri
fondatori di questo organismo, non ne facevano parte; l’Unione Sovietica ne era esclusa al momento e
anche la Germania.
Il Giappone era un paese in forte crescita (era anche riuscito a vincere guerra contro l’impero zarista nel
1904/1905, questo aveva fatto capire alle potenze europee che il Giappone effettivamente era una
potenza emergente, in quanto era riuscito a sconfiggere uno dei principali imperi); la Cina invece stava
vivendo un periodo di forte instabilità, lotta tra il partito nazionalista di Chiang Kai-shek e quello
comunista di Mao Zedong).

è A questo punto, il Giappone che già esercitava la propria influenza su buona parte della Cina, vide
l’occasione di riuscire ad esercitare ancora in maniera più ampia un controllo su altre parti della Cina
(Manciuria).

Nel settembre del 1931: un attentato fu usato come pretesto contro la linea ferroviaria del Giappone --
> truppe giapponesi reagirono con una serie di azioni militari e imponendo il pieno controllo sulla
Manciuria = creazione di uno stato fantoccio, il Manchukuo.
Cina si rivolge alla SdN ma trova un disinteresse potenze occidentali.

- 1/1932: viene istituita una commissione d’inchiesta, su richiesta di Tokyo, (in cui facevano parte
UK, USA, G, F, I) che formula un documento incolpando il Giappone dell’aggressione.
- 2/1933: la Cina si era appellata nuovamente Assemblea Generale della SdN, chiedendo di non
riconoscere il Manchukuo.
- 1933 il Giappone si ritira dalla SdN

è Società delle Nazioni risulta totalmente inerme di fronte all’aggressività di un paese industrializzato.

2) NEGOZIATI SUL DISARMO


L’articolo 8 del Covenant sanciva che i membri dovevano in sostanza riconoscere che il mantenimento
della pace non potesse prescindere dalla riduzione degli armamenti nazionali e che il consiglio e gli stati
dovevano formulare piani e direttive per questa riduzione e che comunque il limite imposto degli
armamenti non poteva essere superato.

2/1932: viene istituita la Conferenza di Ginevra per riduzione e limitazione armamenti (con
partecipazione degli USA, URSS). --> la conferenza verte più che altro su una revisione dei termini di
Versailles.

- Contrasto tra Francia e Germania su clausole Versailles


- 9/1932: Germania ritira delegazione dal negoziato e ritorna a dicembre perchè le potenze
avevano fatto intendere che sarebbero state disposte a revisionare i termini delle clausole di
Versailles.
- Tuttavia, il 14/10/1933, pochi mesi dopo la salita al potere di Hitler come cancelliere, annuncia
ritiro dalla conferenza e anche dalla SdN.

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ASCESA DI HITLER
Hitler prese a svolgere attività politica avvicinandosi a uno dei numerosi piccoli partiti di destra che
faceva in sostanza dell’odio per la democrazia, dell’opposizione al Trattato di Versailles e dell’odio nei
confronti degli stranieri, degli ebrei e delle minoranze, i caratteri fondanti del proprio programma.

In breve tempo divenne l’esponente di punta e di spicco per partito nazionalsocialista, ma decise
comunque di avviare rapporti con partiti e componenti più moderatori per dare avvio poi ad un colpo
di stato, il famoso Putch di Monaco del 1923.

è Fallimento putsch di Monaco 1923 → Hitler e gli altri collaboratori furono costretti ad una pena
detentiva, in cui Hitler ebbe l’occasione per scrivere il suo libro “Mein Kampf”:
- Esaltazione razza ariana e odio ebrei
- Contro partiti democratici e comunisti
- Rifiuto sconfitta e Versailles → obiettivo “nuovo ordine europeo” = riunione all’interno della
Germania di tutte le popolazioni di origine tedesche + voleva spostarsi sempre più verso est
- URSS era il nemico principale --> popolazione slava + vigeva la dottrina e l’ideologia
comunista.

è Una volta uscito dal carcere, trova situazione disastrosa a causa della crisi del ’29 --> diverse tornate
elettorali.

- 1930-32: governi deboli e incapaci di fronteggiare la crisi economica


- 1933: caduta esecutivo e facilitato dalla crisi economica --> Hitler vince le elezioni e diventa
cancelliere --> il primo passo che fece fu uscire dalla Società delle Nazioni.
- 1934: con l’incendio Reichstag (=parlamento), diede avvio ad una serie di fortissime leggi contro
opposizione = elimina ogni forma di opposizione presente in Germania.
- 8/1934: morte di Hindenburg (presidente di allora) → Hitler diventa Führer, accentrando
tutti i poteri nelle sue mani --> eliminazione dell’opposizione + leggi raziali nei confronti degli
ebrei e di altre minoranze + eliminazione di alcuni suoi collaboratori.

Le grandi potenze non restarono inattive di fronte all’arrivo al potere di Hitler → da Italia, Francia e
URSS vi furono iniziative mirate a contenere l’evidente aggressività̀ tedesca, che furono però inefficaci.
Fra le prime potenze europee a rivelarsi preoccupata della nuova politica estera condotta dal nazismo fu
l’Italia fascista.

ITALIA FASCISTA:
- 28 ottobre 1922: marcia su Roma → Mussolini sale al potere
- 1925: Leggi Fascistissime
- 1929: Patti lateranensi con la chiesa.

Il comportamento di Mussolini cambia da un iniziale revisionismo a una sostanziale accettazione dei


termini di Versailles, mirando a far diventare l’Italia l’ago della bilancia del sistema internazionale.

Revisionismo iniziale:
Mussolini e il suo movimento si erano fatti interpreti di gran parte dei temi e degli obiettivi del
nazionalismo, fra cui:
- Nazionalismo e mito della “vittoria mutilata”.
- Volontà di espansione dell’Italia

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- Vedere l’Italia riconosciuta come una grande potenza (Es. occupazione Corfù nel 1923 --> una
commissione di indagine incaricata di sovrintendere alla definizione del confine greco-albanese
era stata attaccata da aggressori anonimi e massacrata. L’Italia non disposta a farsi umiliare, ha
riconosciuto come responsabile dell’accaduto la Grecia, sotto ordine del duce venne occupata
militarmente e bombardata l’isola di Corfù. Grazie alle mediazioni di Francia e Gran Bretagna
l’isola fu evacuata dall’Italia, previe scuse e ricompense in denaro da parte della Grecia.)

Il comportamento di Mussolini cambia da un iniziale revisionismo a una sostanziale accettazione dei


termini di Versailles, mirando a far diventare l’Italia l’ago della bilancia del sistema internazionale = far
espandere l’Italia e darle il ruolo di grande potenza. Secondo Mussolini l’Italia deve essere presa come
esempio dalle altre potenze

Successivamente accettazione Versailles:


- Favore piccole/medie potenze
- Buoni rapporti con UK e USA (Mussolini venne recepito come un “Self-made man”).
- Tensione con Francia: Mussolini considerava la Francia come esempio di democrazia corrotta ed
influenzata da quegli ideali che il fascismo aveva sempre combattuto. Inoltre, vi erano ragioni di
rivalità anche nell’area del Mediterraneo = Tunisia su cui la Francia aveva un protettorato, ma vi
era una forte comunità di origine italiana. Ma la causa di maggior attrito fu l’ospitalità che Parigi
offrì a leader di vari partiti che erano contro Mussolini).
- Prudenza verso Germania (in Alto Adige vi è una forte componente tedesca e per cui Mussolini
aveva avviato una campagna di italianizzazione = vi è la paura che Hitler potesse spingere la
popolazione alto-atesina a chiedere l’annessione alla Germania, o a rivoltarsi).
- Revisionismo rapporti con Jugoslavia: patto di Roma del 1924 sanciva Fiume sotto controllo
italiano = Mussolini vedeva Jugoslavia come potenziale nemico.
- Sostegno movimento separatista croato
- Accordi economici con Albania = trasformare lo stato in una sorta di protettorato italiano.
- Buone relazioni con Ungheria e Romania.
- Mantenimento pace (“patto a quattro” tra Francia, Germania, Gran Bretagna e Italia) -->
mussolini tenta di mantenere rapporti diplomatici e di evitare un’ulteriore aggressività in Europa
(ma mai ratificato).

Nel 1934 Mussolini e Hitler ebbero il loro primo incontro → affrontano varie questioni
internazionali, tra cui il futuro dell’Austria.
Pochi giorni dopo Hitler procedette all’eliminazione violenta degli esponenti delle SA (squadre
d’assalto). A inasprire ancora di più̀ la relazione italo-tedesca ci fu un altro avvenimento → Dollfuss, salì
al potere in Austria in una situazione di crisi e contrasti; aveva represso le agitazioni nei quartieri operai
di Vienna e aveva instaurato un regime autoritario avvicinandosi all’Italia fascista e sostenendo
l’indipendenza dello stato austriaco. I nazisti austriaci tentarono un colpo di stato che fallì → le
preoccupazioni italiane per l’aggressività̀ tedesca spinsero Mussolini ad accettare un riavvicinamento
con la Francia = a Roma si incontrarono Mussolini e Pierre Laval (ministro degli esteri francese) in
cui emersero una serie di accordi che risolvevano alcuni contenziosi in ambito coloniale e avviarono
anche i contatti segreti al fine di elaborare una strategia comune in caso di guerra (in funzione
antitedesca) = accordi Mussolini-Laval (1934).

Fin dagli anni Trenta la Francia volse la sua attenzione all’URSS → artefice del riavvicinamento
franco-sovietico fu Barthou, che si fece promotore di un progetto = Patto dell’Est, ispirato al
concetto di sicurezza collettiva, che venne siglato da Parigi, Mosca e Praga → ciò̀ spinse la Francia a
favorire l’ingresso dell’URSS nella SdN.

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REVISIONISMO DI HITLER:
1) IL FRONTE DI STRESA
Hitler mira ad eliminare l’opposizione e porta avanti le leggi raziali.
Per quanto riguarda però la divisione e la questione territoriale, inizialmente Hitler si muove con
cautela, sfruttando debolezza Versailles e della SdN;
è Avviò una politica di riarmo e impose la leva obbligatoria; il territorio della Saar ritornava
alla sovranità tedesca (1935).
- 1935: Conferenza a Stresa (UK, F, I) --> ribadisce validità trattato di Locarno e indipendenza
dell’Austria
- 1935: accordo reciproca assistenza tra F-URSS --> per contenere la Germania dal punto di
vista della Francia e per l’Unione Sovietica per ottenere il “know how” sugli armamenti e sulle
tecnologie militari da utilizzare.
- 1935: accordo navale UK – G --> si stabilisce che la flotta navale marittima della Germania
non dovesse superare il 35% di quella della Gran Bretagna.
- 1935: campagna d’Etiopia
- 1936-39: guerra civile spagnola
è 1936: Germania militarizza Renania e costruisce fortificazioni (politica di “appeasement” =
politica di compromesso messa in atto dalla Gran Bretagna, dalla Francia e dall’Italia; inoltre, si
dava per scontato che Hitler agisse come un attore razionale e che non avesse quindi alcun interesse
a smantellare l’ordine creato dopo la Prima guerra mondiale e che non avesse alcun interesse
nell’avviare campagne aggressive che avrebbero portato ad un’ulteriore guerra).

GUERRA D’ETIOPIA
Mussolini capisce che le potenze europee sono troppo concentrate a tenere sotto controllo le
aspirazioni hitleriane e quindi, per questo motivo, capisce che questo fattore è un’opportunità per
l’Italia per ampliare il proprio margine di manovra sul piano internazionale.

è In particolare, volge lo sguardo verso il continente africano e si rivolge all’impero d’Abissinia,


che era guidato da un giovane imperatore, Selassiè. Il fine ultimo di mussolini era quello di far
diventare questo territorio una colonia, destinata a risolvere il problema del surplus di forza lavoro
presente in Italia. Inoltre, Mussolini non si interessa minimamente che l’impero d’Abissinia facesse
parte della Società delle Nazioni, perché pensava che fosse uno stato arretrato e che quindi non si
meritava che facesse parte di una tale organizzazione (anche se era stata proprio l’Italia a
concedergli di entrare nel 1923).
è Per preparare l’invasione, era prima necessario preparare il terreno attraverso un accordo con le
principali potenze coloniali:
- Francia: accordi Mussolini-Laval del 1935 («mani libere» disinteressamento di Parigi verso
Etiopia)
- UK: dichiarazione di Stresa significava il mantenimento status quo in Europa (per Mussolini =
disinteresse UK in Africa)
- 10/1935 inizio aggressione → Etiopia ricorre a SdN denunciando l’aggressione italiana
- Piano Hoare-Laval: Italia ottiene parte del territorio pur preservando però un piccolo stato
abissino (ma comunque sotto influenza italiana)
- Sanzioni economiche: poco efficaci
- 5/1936: entrata ad Addis Abeba → proclamazione Impero
è Tutta questa questione provocò un avvicinamento italo-tedesco → per Mussolini relazioni
italo-tedesche sono l’«asse» attorno a cui ruota l’equilibrio europeo.

29
GUERRA CIVILE SPAGNOLA
Situazione pre-guerra:
- Contraddizioni interne (disuguaglianze, latifondisti, privilegi clero e militari, autonomie)
- Fino 1930 dittatura Generale Primo de Rivera: mantenne controllo del paese con metodi molto
autoritari
- Crollo monarchia con l’esilio del re Alfonso XIII → Seconda Repubblica nel 1931
- 1936: governo di sinistra + colpo di stato del generale Francisco Franco = guerra civile
(fino a 1939)

Ripercussioni sul piano internazionale:


- Italia e Germania: supporto Franco
- URSS: da supporto al Fronte popolare
- Francia: politica di non intervento (allineamento appeasement UK)

è le relazioni tra Italia e Germania si intensificano --> 1937 Italia aderisce al patto Anticomintern
con Germania e Giappone.
è 1937: accordi tra Londra e Roma --> “Gentlemen’s Agreement” = reciproco interesse a
mantenere lo status quo nel Mediterraneo + 1938: “accordi di Pasqua” = i due paesi regolavano
una serie di contenziosi riguardanti in continente africano, l’intervento italiano nella guerra civile
spagnola e l’area del mediterraneo.

REVISIONISMO di HITLER: ANSCHLUSS


- 1934: tentativo colpo di stato da parte del Partito nazista austriaco (con supporto della
Germania) portò all’uccisione cancelliere Dollfuss (aveva governato in Austria con appoggio
dell’Italia fascista) → Italia sigla accordo con Francia (Mussolini-Laval).
- 1936: accordo Austria-Germania: rispetto della sovranità austriaca ma diviene comunque uno
«stato tedesco».

«Appeasement» e avvicinamento con Italia → Hitler si spinge oltre:


è l’acquiescenza delle democrazie, il progressivo avvicinamento dell’Italia alla Germania, l’evoluzione
in senso autoritario dei sistemi politici, convinsero Hitler che fosse possibile spingersi oltre,
avviando la politica destinata a riunire tutte le popolazioni tedesche all’interno del Terzo Reich.
- 2/1938: Hitler fa pressioni su Schuschnigg, cancelliere austriaco, per ingresso nel governo di
Seyss-Inquart, esponente del partito nazista austriaco.
- Presidente costretto a concedere governo a Seyss-Inquart, dopo minacce di Hitler → intervento
Germania nel governo.
- Plebiscito (97%) sancì adesione del popolo austriaco all’Anschluss e Indifferenza di F, I e
UK, in quanto vi era la questione dell’autodeterminazione dei popoli e inoltre l’Austria aveva
dichiarato la propria volontà a entrare a far parte della Germania, onde per cui non
intervengono.

REVISIONISMO di HITLER: SUDETI


Dato il successo ottenuto con l’Anschluss, ora Hitler rivolse lo sguardo verso est, verso la
Cecoslovacchia, con l’intento di inglobale popolazioni e minoranze tedesche:
- Sudeti: 3 mln cittadini tedeschi
- Richieste autonomia sempre negate MA l’avvento di Hitler sprona SDP (Sudetendeutsche
Partei) che nel 1938 avanza serie di richieste per autonomia → Praga rifiuta
- Hitler sostiene apertamente i tedeschi dei Sudeti → mediazione UK per sondare terreno nei
Sudeti + Hitler pretende annessione dei Sudeti e l’eliminazione della minoranza ceca

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all’interno del territorio e che il problema della minoranza polacca e magiara venissero
risolte = in altri termini, Hitler voleva la distruzione dello stato cecoslovacco.
è Londra si rivolse a Hitler e Mussolini perché si convocasse una conferenza sulla questione --> 29-
30 settembre 1938 = Conferenza di Monaco e annessione dei Sudeti e protettorato tedesco
sulla Boemia e sulla Moravia.

La conferenza di Monaco segnò uno spartiacque nelle relazioni internazionali:


- Gran Bretagna temeva la guerra non solo per debolezza, ma anche perché reduce del primo
conflitto mondiale e quindi desiderosi di non vedere ripetersi il massacro già avvenuto. Inoltre,
pensava che molte delle richieste del Führer fossero giustificate in base al principio di
autodeterminazione e soprattutto si pensava che avrebbe arrestato le sue pretese prima o poi.
- Motivazioni altrettanto uguali per la Francia
- In Italia la folla era entusiasta del fatto che alla conferenza di Monaco Mussolini avesse “salvato
la pace”, atteggiamento che non rese il duce altrettanto entusiasta.
- In Germania, l’aver evitato la guerra e ottenuto quanto richiesto finì per persuadere l’opinione
pubblica dell’efficacia della politica di Hitler e la debolezza delle democrazie.

L’annessione dei Sudeti scatenò una reazione a catena = in pochi mesi si addiviene alla completa
disgregazione della Cecoslovacchia:
- Polonia occupò il territorio di Teschen
- Ungheria annetteva a sé parte di territorio cecoslovacco abitato da popolazione di lingua magiara
- Tendenze autonomiste slovacche portarono alla formazione di un governo slovacco autonomo
- Sudeti alla Germania
- Protettorato tedesco su Boemia e Moravia
- Slovacchia stato satellite del Terzo Reich
è L’Italia nel frattempo decise di invadere l’Albania, inglobandola nell’impero. Fu una volontà di
Ciano per dimostrare come anche il fascismo fosse in grado di compiere un colpo di mano sul
modello hitleriano.
è Per quanto riguarda le democrazie, capiscono come la Germania non rispettasse alcun accordo
internazionale e che il Führer mirava alla realizzazione dell’egemonia tedesca sul continente
europeo. Francia e Gran Bretagna capiscono che il nuovo terreno di scontro, da lì a poco sarebbe
stata la Polonia.

VERSO LA WWII:
- In un anno, Hitler era riuscito ad annettere alla Germania, l’Austria, i Sudeti, imporre il
protettorato sulla Boemia e ad estendere l’influenza sulla Slovacchia. Hitler prosegue così la sua
politica di aggressione, anche grazie all’ulteriore avvicinamento con Italia→ «patto d’acciaio»
nel maggio 1939 (obbligo di fornirsi aiuto reciproco e di consultarsi su questioni internazionali).
La delegazione italiana fece però presente che la nazione non sarebbe stata pronta ad entrare in
guerra fino al 1942.
- Dopo smantellamento Cecoslovacchia, Hitler guarda alla Polonia ed avvia una serie di
provocazioni e dichiarazioni minacciose. Chamberlain era deciso a non accettare un’ulteriore
influenza tedesca → dichiarò la volontà̀ inglese di difendere la Polonia, ne fece seguito anche la
Francia.
Hilter proseguì la sua azione intimidatoria, avviando i preparativi per l’aggressione contro la
Polonia. Nel frattempo, vennero avviati dei contatti diplomatici tra Londra, Parigi e Mosca per
un’alleanza anti tedesca.

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- 23/08/1939 = patto Molotov-Ribbentrop --> 23 agosto 1939, mentre francesi e inglesi
negoziano con i sovietici, il Ministro degli Esteri tedesco Ribbentrop giunge a Mosca con pieni
poteri per incontrare il Ministro degli Esteri sovietico Molotov → questa delegazione ha pieni
poteri = poteva definire i termini di questa intesa, che prevedeva un patto di non aggressione e
una cooperazione economica.
La cooperazione economica non era secondaria perché́ all’invasione della Polonia, non si è
ancora certi che sarebbe iniziato il secondo conflitto mondiale = scommessa che richiede risorse
importanti che la Germania aveva solo parzialmente a disposizione → l’URSS invece era un
paese ricco di risorse, volenteroso di fornire queste materie prime in cambio di pagamenti.
Viene siglato quindi l’accordo, che era un patto di non aggressione che impegnava le due parti a
una politica di collaborazione. Il protocollo segreto allegato al patto indicava che se fosse
scoppiato un conflitto, sarebbero state stabilite due zone di influenza; quindi, spartiva interi
territori fra Germania e URSS:

o Estonia, Lettonia, Polonia orientale = URSS


o Lituania e Polonia occidentale = Germania
- 1/09/1939: invasione Polonia e inizio della Seconda guerra mondiale.

RECAP: ANNI VENTI

Si può dividere questo periodo in tre fasi:

- Una prima fase di tensione crescente che si nutre dell’incapacità degli accordi conclusi a Parigi
di stabilizzare il sistema europeo, e che si nutre delle discrasie del sistema internazionale che ha
visto gli Stati Uniti giocare un ruolo cardine, salvo poi sottrarsi nel momento in cui si avrebbe
dovuto agire da garante esterno del sistema.
+ (1921) definizione riparazioni di guerra (che però la Germania non poteva onorare, in
virtù di una crisi interna fortissima 1922-1923)
+ (1923) dichiarazione tedesca legata all’impossibilità di pagare le riparazioni --> le
forze francesi vanno quindi ad occupare una delle regioni più sviluppate della Germania: la
Ruhr --> pone i due paesi sull’orlo di un nuovo conflitto. La repubblica di Weimar non
potendo ricorrere all’uso delle armi, sceglie una sorta di resistenza passiva, ovvero sostiene le
popolazioni locali che decidono di scioperare, di non recarsi al lavoro, di bloccare le attività
produttive.
- Nella seconda fase, si arriva quindi ad uno stallo, che viene superato tra il 1923 e il 1924, in
concomitanza con un cambio di dirigenza in Francia e in Germania, che cerca di trovare
una soluzione. Grande collaborazione tra Brian (F) e Stresemann (G).
+ ruolo centrale degli stati uniti --> si fanno promotore di un’iniziativa volta a far ripartire il
motore tedesco (Piano Dawes = piano quinquennale che prevede la ripresa del pagamento
delle riparazioni e l’emissione di una serie di bond sostenuti e coperti in buona parte dal capitale
statunitense e che vengono onorati progressivamente).
+ (1925) ritiro delle forze francesi della Ruhr.
è Anni dal ’25 al ’29 sono una piena distensione, che sembra portare il mondo verso una fase di
stabilità e di apertura. Fase di forte integrazione dei mercati e degli apparati produttivi. I legami tra
le sponde dell’atlantico si fanno sempre più forti e i sistemi americano ed europeo sono sempre più
integrati.
+ Trattato di Locarno = uno dei simboli di questa fase di distensione, in cui la Germania
riconosce sostanzialmente le frontiere occidentali, quelle con Francia e Belgio, rinunciando
all’Alsazia e alla Lorenza e ratificando alcuni dei termini di Versailles che erano stati tra i più
problematici. Inoltre, si impegna a definire coerentemente le frontiere a est.

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Questo trattato vede un ruolo centrale giocato da quella che era ancora considerata la prima
potenza globale, l’impero britannico, e una potenza in ascesa l’Italia fascista (andava a
cementare un ruolo internazionale che era percepito come sempre più significativo).
+ (1926) la Germania entra nella Società delle Nazioni.
+ (1928) Patto Briand-Kellog (= si vuole espellere la guerra dal sistema internazionale).
+ (1929) evacuazione delle forze alleate dalla Renania
+ piano Young, sponsorizzato dagli Stati Uniti, che puntava a rivedere ulteriormente le
riparazioni di guerra, e a garantire alla Germania la possibilità di pagare queste riparazioni.
- Terza fase: crisi del ’29 --> scoppia in modo inaspettato, tracima in Europa e va a rompere tutte
le dinamiche cooperative che si erano realizzate. Uno degli elementi cardine di questa fase è il
protezionismo: i diversi paesi si chiudono in sé stessi, costruiscono barriere al commercio molto
elevate --> venendo meno la parte commerciale, viene meno di conseguenza anche la
propensione a collaborare.
Gli stati uniti non riescono ad agire da stabilizzatori del sistema europeo, a causa di una crisi
interna drammatica; l’impero britannico nonostante la crisi, riesce a bastare a sé stesso grazie ai
suoi possedimenti enormi; quindi, assume una posizione più isolazionista

FASCISMI
Fase in cui da una parte si realizzano le profezie di Marx ed Engels, la visione di un mondo capitalista
destinato al collasso e dall’altra parte i detrattori del sistema europeo, del sistema internazionale, del
modello liberale non sono solo all’interno del campo socialista e comunista, ma sono presenti anche
all’interno dello stesso campo occidentale, delle stesse forze che prima avevano animato anche il
dibattito interno al sistema liberale.
è Il modello liberale sembra retrogrado e inadatto alla rapidità dei tempi moderni --> e quindi c’è una
crisi molto significativa, che non ha luogo solo in Italia ma che anima contesti molteplici (in Francia
ad esempio; in Gran Bretagna)
è Ma anche il modello fascista era considerato molto affascinante (Gran Bretagna, Stati Uniti)

Totalitarismi: regime sovietico, nazista e fascista.


è Hanno l’obbiettivo di addivenire ad una completa identificazione tra lo stato e la società, e si
nutrono o si servono di un potere assoluto, grandissimo e libero da qualsiasi limite. Un potere
assoluto che non solo vuole controllare tutta la vita delle comunità, ma intende anche plasmarla,
secondo un modello, un’immagine, un obiettivo che viene individuato.
è Ruolo importante della propaganda e dell’educazione del fisico.
è Popolo «eletto» (noi vs nemico) e missione (italiani dovevano seguire le orme dell’antica Roma; i
tedeschi dovevano essere i più forti, la razza dominante; dovevano guidare il vecchio continente; i
russi dovevano guidare la rivoluzione internazionale).
è Sfiducia democrazia (e in tutti i suoi strumenti e riti) e stato liberale. Netta contrapposizione con
vecchio ordine > rivoluzione = termine utilizzato, magari non espressamente, ma anche da nazisti e
fascisti e non solo dai sovietici.
è Alternanza di fasi di estremismo assoluto, a fasi di normalizzazione (squadrismo e partecipazione
democratica) – PARTITO MILIZIA
è Carisma del capo, leadership forte, visto come punto di riferimento, affascinante, coinvolgente...
è Contrapposizione tra il voler riportare l’ordine «naturale», ma avendo un forte legame con
terra/modernità̀ (spinta all’industrializzazione, modernizzazione, alfabetizzazione, scolarizzazione,
sul piano architettonico…).
è Lotta contro nemico: esterno e interno. Visione hobbesiana relazioni interne.
è Sostegno ceti medi --> erano regimi rassicuranti per la classe media.
è Fascistizzazione/nazificazione società. Società di massa: ricorso a simboli, propaganda, riti per
dominare cuori e menti delle persone.
è Ruolo violenza --> non si cerca di nascondere, è una componente essenziale dove vale in concetto
di “homo, homini, lupo”, viene quasi sacralizzata.

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«Ho sempre detto, e qui lo ricordano quelli che mi
hanno seguito in questi cinque anni di dura battaglia,
che la violenza, per essere risolutiva, deve essere
chirurgica, intelligente, cavalleresca» (Mussolini,
3/1/1925) --> violenza come strumento necessario.

RECAP: ANNI TRENTA TRA REVISIONISMO, APPEASEMENT E DEFINIZIONE


DEGLI SCHIERAMENTI.

• 1933: JP e G escono da SdN


• 1934: assassinio cancelliere Dolfuss
• 1935/3: G riattiva la coscrizione obbligatoria (violava clausole Versailles).
• 1935/4: «Fronte» di Stresa --> opposizione a qualsiasi ripudio unilaterale o qualsiasi modifica
dei trattati, che possa minacciare la pace in Europa.
"The three Powers [I, UK, F] find themselves in complete agreement in opposing [...] any unilateral repudiation
of the treaties which may endanger the peace of Europe and will act in close collaboration for this purpose”.
• Contraddizioni: 1935/5: accordo reciproca assistenza F-URSS;
• 1935/6: Accordo navale G-UK, Etiopia e guerra civile spagnola
• 1935-1936: Campagna di Etiopia
• 1936-1939 Guerra civile spagnola
• 1936/3: rimilitarizzazione della Renania
• 1936-1937: Germania, Giappone e Italia siglano Patto AntiComintern (patto in funzione
antisovietica + specifica dimensione militare segreta vs URSS)
• 1938/3: annessione dell’Austria alla Germania
• 1938/9: Dopo Conferenza di Monaco, annessione dei Sudeti alla Germania
• 1939/3: annessione di Boemia, Moravia e Memel alla Germania
• 1939/5: «Patto d’Acciaio» tra Germania e Italia (sostegno reciproco in caso di conflitto).
• 1939/8: Patto Molotov-Ribbentrop --> accordo di non aggressione tra unione sovietica e
Germania + cooperazione economica + spartizione dell’Europa orientale tra i due paesi:
l’Unione Sovietica avrebbe ottenuto Estonia, Lettonia e buona parte della Polonia, e la
Germania che avrebbe ottenuto la Lituania, il corridoio di Danzica e la Polonia occidentale.
Questo accordo coglie di sorpresa Francia e Gran Bretagna che nello stesso momento stavano
cercando di siglare un accordo difensivo con l’Unione Sovietica in funzione antitedesca,
ritengono che Hitler sia il nemico numero uno. La potenza che viene colta più di sorpresa è
l’Italia, in quanto la classe dirigente italiana capisce che questa è la mossa che presupporrebbe
l’attacco alla Polonia e che questo avrebbe portato allo scoppio della Seconda guerra mondiale.
• 1939/9: aggressione alla Polonia

SECONDO CONFLITTO MONDIALE


DISPARITÀ FORZE IN CAMPO
- Piano demografico:
o USA + URSS + UK (esclusi India-dominions): 374 milioni persone
o Germania + Giappone + Italia: 197 milioni persone
- Piano geografico
o Londra > più̀ vasto impero coloniale al mondo e dominio sui mari
o URSS al centro massa euro-asiatica
o USA protetta da due oceani

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- Piano economico: netta superiorità̀ Alleati
o Risorse finanziarie
o Potenziale industriale
o Materie Prime (e idrocarburi su tutti, con controllo risorse statunitensi, russe e
mediorientali)
- Capacità mobilitare masse
o Propaganda nazista e giapponese difficilmente esportabile al di fuori del core-group e
neutralizzata da atrocità̀ inferte a popoli occupati

1942: MASSIMA ESTENSIONE ASSE IN EUROPA E MEDITERRANEO

PRIMA FASE: REICH e URSS SI “SPARTISCONO” NORD-EST


Settembre 1939, la Germania invade la Polonia da ovest, i polacchi puntano a difendersi in attesa che la
mobilitazione delle forze anglo-francesi metta pressione sulla Germania, arriva l’Unione Sovietica.

- Mentre la Germania invade da ovest, l’Unione Sovietica attacca da est --> con questa manovra a
tenaglia, il territorio polacco viene spartito in pochissimo tempo. Fu uno scontro duro e breve
→ la Germania distrugge l’esercito polacco sfruttando la propria superiorità̀ in termini di uomini
e mezzi, con l’uso di bombardamenti aerei massicci.
- La Francia e l’Inghilterra dichiarano guerra contro la Germania --> Francia e Polonia avevano
siglato un'alleanza che la impegnava ad intervenire, mentre UK aveva recepito l’invasione della
Polonia come una violazione degli accordi raggiunti da Monaco.
- L’Unione Sovietica dimostra un forte attivismo --> inverno del ’39 attacca la Finlandia (Guerra
d’inverno) + procede all’eliminazione sistematica di tutte quelle personalità polacche che si
riteneva avrebbero potuto alimentare la resistenza nei confronti dell’occupazione sovietica. -->
Massacro di Katyn = località dove avvenne l’eccidio di ufficiali di alto rango polacchi, i quali
vennero condotti in un luogo deserto e fucilati e poi sepolti in fosse comuni. --> non è mai stato
riconosciuto dalle autorità sovietiche.
- Stalin dopo la Polonia, si rivolge ai Paesi baltici --> avvia una serie di pressioni e di minacce
affinché̀ Lituania, Estonia e Lettonia accettassero la presenza dell’URSS → i governi baltici
cedettero alle richieste di Mosca = annessione dei Paesi Baltici diventa formale nel giugno 1940.

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- Italia dichiara di non poter entrare in guerra (“non belligeranza”).
- I francesi mobilitarono le truppe lungo i confini, contando sulla Linea Maginot, Londra invece
invia un copro di spedizione lungo la frontiera con il Belgio (insieme all’Olanda aveva deciso di
mantenere la neutralità̀).
I tedeschi dopo aver occupato la Polonia, hanno spostato le loro truppe verso ovest = sul fronte
occidentale si registra un’uguaglianza di forze in campo.
- La posizione attendista sul campo di battaglia del fronte occidentale produce però dei
cambiamenti sul piano politico: in Gran Bretagna a Chamberlain succede Churchill e si
presuppone un cambiamento significativo.
- Maggio 1940, offensiva tedesca a nord --> occupazione della Danimarca e della Norvegia -->
tutto il bacino delle repubbliche baltiche era escluso dall’influenza dell’Inghilterra. Gli anglo-
francesi, preoccupati della presenza tedesca sulla penisola scandinava e per un possibile controllo
germanico del Mare del Nord, programmano un’azione nei confronti della Norvegia = sbarcano
a nord scontrandosi con le forze tedesche (operazione fallita).

CADUTA DELLA FRANCIA: maggio/giugno 1940


- 10 maggio 1940 inizia l’offensiva tedesca attraverso Olanda e Belgio (neutrali) --> offensiva
che mira a cogliere di sorpresa il nemico, violando di nuovo la neutralità di Belgio e Olanda.
- Le forze tedesche in seguito si ricongiungono su un altro fronte lanciando una nuova offensiva
attraverso la foresta delle Ardenne (territorio molto difficile, aspro, dove si riteneva che le
forze meccanizzate tedesche non sarebbero potute passare), ma invece, sfruttando la sinergia tra
mezzi corazzati, unità di terra più leggeri e forze aeree, il comando tedesco riuscì a sfondare la
flebile resistenza francese, bypassa Linea Maginot e spezza fronte alleato. Forze naziste
penetrano in pochissimo tempo a nord-ovest e puntano Parigi. Il comando franco-britannico fu
colto completamente di sorpresa.
- Corpo britannico e parte forze francesi evacuate da Dunkerque (300.000)
- 10 giugno 1940 Roma dichiara Guerra alla Francia --> La vittoria tedesca sulla Francia
determinò un cambiamento nell'atteggiamento dell’Italia fascista → Mussolini sembrò
intenzionato ad abbandonare la politica della non belligeranza.
- Giugno 1940: Armistizio siglato dal Maresciallo Pétain

ARMISTIZIO
è Porta sostanzialmente alla divisione della Francia in due grosse parti:
- Costa Atlantica e Francia nord sotto diretta occupazione tedesca (una volta conquistata la
Francia, si può esercitare una pressione diretta sulla Gran Bretagna, che era il nemico numero
uno per Berlino --> Campagna d’Inghilterra).
- Alsazia e Lorena sotto controllo del Reich + Francia meridionale sotto controllo della
Repubblica di Vichy (Pétain) al quale rimane anche l’amministrazione colonie = regime
collaborazionista.
- Esercito Vichy: limitazioni forze francesi a 120.000 unità (in gran parte colonie).
- Flotta viene sequestrata, a parte unità nei porti britannici.
- Generale Charles de Gaulle crea in Inghilterra “Francia Libera” --> punto di riferimento e
speranza di far rinascere una resistenza interna in territorio francese e speranza di un distacco
progressivo delle colonie dell’impero francese rimaste fedeli a Pétain.
- Nonostante campagna di Inghilterra, Londra non capitola e non si dichiara disposta a negoziare.

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1940-1941
è La scelta di Londra e del primo ministro Churchill fu diametralmente opposta a quella sferrata dal
comando tedesco, decise per una resistenza ad oltranza, anche qualora lo scontro armato fosse
avvenuto sulle strade della capitale o sulle principali città della Gran Bretagna.
è Berlino cambia i piani, sperava di ammorbidire le posizioni britanniche e di addivenire a una
soluzione negoziabile della crisi.
è Italia decide di intraprendere “guerre parallele” = fine 1940, inizio 1941 offensiva che colpisce la
Grecia e i Balcani e la Jugoslavia --> questa operazione viene lasciata inizialmente dall’Italia, ma
dopo aver riscontrato numerosi problemi, l’alleato tedesco interviene = forze dell’Asse che coprono
il fronte Adriatico, la regione dei Balcani e la Grecia.
è Sostegno tedesco all’Italia in Nordafrica (Rommel) in seguito a controffensiva britannica che
condussero a una grave disfatta italiana.
è Occupazione britannica di Iraq e Iran --> questa scelta va a impattare l’altro grande obiettivo
strategico di Hitler, l’Unione Sovietica. Già dall’anno precedente erano stati avviati preparativi per
una massiccia offensiva a est (che però Stalin non riuscì a comprendere e a prevedere).
è Hitler riteneva che l’Inghilterra potesse essere messa in ginocchio tramite un’azione di logoramento
economico attraverso un’offensiva sottomarina contro le navi che rifornivano le isole britanniche di
materie prime e materiali provenienti dall’impero e dagli USA.
La prospettiva di un conflitto lungo e non condotto in campo aperto con UK, spinse Hitler a
rivolgere la sua attenzione verso l’URSS.

OPERAZIONE BARBAROSSA 1941


- Programmata sin da fine 1940, a causa dell’espansione attuata da Stalin a danno di Polonia,
Finlandia, Repubbliche baltiche e Romania, ma rimandata per consolidare e proteggere fronte
sudorientale, che nella tarda primavera del 41 divenne sotto stretto dominio della Germania,
inizia quindi con un mese di ritardo, che risulterà poi fatale per le aspettative tedesche.
- Lanciata 22 giugno 1941, la Germania scatenò l’aggressione contro l’URSS penetrando
velocemente nel territorio ed eliminando i militanti del Partito Comunista e le comunità ebraiche
--> a causa del clima però i tedeschi rallentarono fino a fermare l’offensiva (dicembre 1941).
Risultati ottenuti:
- Occupata Polonia centro-orientale, gran parte Ucraina e Bielorussia (idrocarburi e potenziale
agricolo)
- Occupate Estonia, Lettonia, Lituania (avanzata tedesca percepita come liberazione)
- Leningrado sotto assedio
- Pochi km da Mosca
- Masse enormi di prigionieri di guerra e materiale sottratto a URSS
- Ritardo con cui lanciata fu determinante per raggiungimento parziale obiettivi --> il
sopraggiungere di condizioni climatiche sfavorevoli, rallentarono enormemente lo sforzo bellico,
portandolo a uno stop + linee di comunicazione lunghissime, quindi diventa difficile portare
materiali, beni e risorse alle forze al fronte.
è L’Unione Sovietica si sforza di resistere + spostamento di parte delle sue attività produttive dalle
provincie occidentali dell’Unione, al di là dei monti Urali = volontà di Stalin di combattere fino alla
fine.

AVANZATA GIAPPONESE 1941-1942


Le relazioni tra Giappone e Stati Uniti erano diventate sempre più ostili già in relazione all’aggressione
giapponese alla Cina che era stata duramente condannata da Washington. Il Giappone inoltre era
intenzionato ad ampliare il suo controllo nel Pacifico (che avrebbe condotto ad uno scontro inevitabile
con gli USA).

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è L’offensiva giapponese contro gli Stati Uniti punta a Pearl Harbour, che viene colpita il 7 dicembre
del 1941 = provoca danni inimmaginabili alla flotta americana del pacifico che era posizionata
proprio alle Hawaii. --> Nonostante fu di grande sorpresa per gli Stai Uniti, questa offesa fornisce
alla presidenza l’opportunità di intervenire --> per unificare la nazione dietro gli obiettivi della
giusta reazione a un’aggressione immotivata.
è Ma la campagna giapponese veniva portata avanti anche su altri fronti, l’ideologia era quella di
creare una grande sfera di co-prosperità nella regione dell’Asia-Pacifico = le forze giapponesi si
presentano come liberatrici di popoli soggetti a dominazione straniera. Questa propaganda ha però
successo solo in patria, in quanto le popolazioni soggette al controllo giapponese sono sottoposte a
condizioni durissime, disumane, l’occupazione giapponese rivaleggia per atrocità con quella
sostenuta alla Germania.
è Nel 1942, il Giappone conseguì una serie di vittorie:
o Direttrice del Pacifico che guarda agli Stati Uniti, si arriva fino alle isole Midway
o Direttrice meridionale che guarda la Nuova Zelanda e punta all’Australia
o Direttrice sud-est asiatico, in particolare lo stretto di Malacca --> il Giappone riesce ad
occupare alcune delle piazzeforti meglio difese della regione: Hong Kong e Singapore.
o Occupazione delle Filippine + la pressione procede nell’Indocina francese e poi fino in
Birmania (causa danni enormi alle popolazioni locali, carestie che provocano milioni di
morti) = si voleva mettere pressione alla Gran Bretagna puntando direttamente a quello
che era il suo cuore pulsante, l’India Britannica (le colonie britanniche e i dominion
giocano un ruolo centrale nel sostenere lo sforzo bellico di Londra, sia sul piano militare
che su quello delle risorse).

1942: MASSIMA ESPANSIONE DELL’ASSE


Le sorti del conflitto si rivelarono incerte con offensive e controffensive che videro le truppe italo-
tedesche e quelle dell’impero britannico percorrere più̀ volte le zone desertiche tra le Cirenaica e la
parte occidentale dell’Egitto.
Non mancarono le affermazioni delle forze dell’Asse → misero in luce la figura di Rommel → ciò
condusse a una serie di operazioni navali.

Fronte Mediterraneo
Tra l’estate e l’autunno 1942: forze italo-tedesche prendono Tobruk (confine tra Libia ed Egitto attuale)
e si spingono a minacciare Alessandria d’Egitto. Arrivano fino a El Alamein, che diventerà teatro di una
battaglia durissima, questo territorio era importante perché di fatto proteggeva le porte di Alessandria e
del Cairo. L’Egitto era un territorio centrale perché oltre ad essere un paese geopoliticamente,
economicamente, demograficamente e culturalmente rilevante, custodiva le porte del Canale di Suez
--> chi controlla il canale controlla la possibilità di accedere dal Man Mediterraneo al Mar Rosso e poi
all’Oceano Indiano; quindi, era vitale per Londra ottenere quella via di comunicazione e mantenerla
aperta.
Problemi sempre più evidenti:
• Malta rimane in mano britannica --> ostacolo per i rifornimenti che dall’Italia devono passare in
Africa del nord = grande attivismo della Marina britannica = simbolo della capacità di resistenza dei
britannici.

Fronte Orientale
I tedeschi decisero una nuova offensiva concentrata lungo la parte meridionale del fronte con
l’obiettivo della conquista del Caucaso (strategicamente rilevante per le risorse idro-carburiche) --> le
forze tedesche penetrano oltre le linee sovietiche e a settembre del 1942 inizia l’offensiva per occupare
Stalingrado (diventerà simbolo di ciò che avrebbe potuto succedere: una vittoria dell’Asse che avrebbe

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potenzialmente determinato il conflitto), dove si decidono le sorti dell’operazione Barbarossa. La
resistenza ad oltranza delle forze sovietiche riuscirà ad infliggere un durissimo colpo alle forze tedesche.
Hitler si rifiuterà di addivenire a qualsiasi tipo di ritirata strategica e quindi il corpo d’armata tedesco
verrà circondato in condizioni climatiche durissime e questo segnerà la fine di questa fase espansiva
delle forze dell’Asse.
- Leningrado resiste e Mosca rimane in mano sovietica
- Nei territori occupati i sovietici cominciarono a formare unità partigiane sempre più efficaci che
erano in grado di porre in difficoltà le linee di rifornimento tedesche.
- Spostamento apparato industriale URSS oltre Urali inizia a dare frutti --> si comincia a produrre
armamenti in grado di competere con quelli tedeschi.

LE POSIZIONI DEGLI ALLEATI


Cosa stava accadendo sul piano diplomatico?
- Prima di Pearl Harbour, Roosevelt era costretto a limitare intervento massiccio a causa delle
elezioni, doveva aspettare di essere rieletto e di trovare le condizioni favorevoli per poter
giustificare al popolo un coinvolgimento militare che una parte della popolazione non voleva
(comunità italiana e tedesca e irlandese giocavano un ruolo importante in materia di politica
interna). Ma già nel dicembre del 1940, Roosevelt aveva dichiarato di voler trasformare gli US
nell’ “US arsenale delle democrazie”: inclinazioni nei confronti di Londra e della Francia.
- 3/1941 questa sua propensione di un sostegno nei confronti di Londra, si manifesta nel “Lend-
Lease Act”, legge che permette al presidente americano di vendere, affittare e prestare tutti
materiali/strumenti al paese che ritenga di vitale importanza per US. Principali beneficiari:
o Regno Unito
o Urss (dopo Op. Barbarossa 6/1941)
- 8/1941 Conferenza di Terranova (Churchill-Roosevelt):
o Flotta US può ingaggiare sottomarini tedeschi, potrà accompagnare le navi mercantili
per proteggerle dall’attacco dei sottomarini tedeschi, che hanno inflitto danni durissimi
ai tentativi di resistenza di Londra nell’oceano Atlantico.
o Carta Atlantica, serie di principi che vengono posti alla base di quello che sarà il
futuro ordine internazionale (es. libertà di navigazione, fine degli autoritarismi,
autodeterminazione dei popoli ecc.) --> due leader si impegnavano a non ricercare
vantaggi territoriali, a favorire lo sviluppo economico e sociale, a restaurare e rafforzare
la democrazia
- Pearl Harbor (7/12/1941): game changer
o Gli Stati Uniti entrano in guerra
- 1941/1942 Conferenza Arcadia (Churchill-Roosevelt):
o Venne approvata la Dichiarazione Nazioni Unite: no paci separate e “Germany
First” come responsabile del conflitto e nemico al quale deve essere dedicato la
maggior attenzione, non ci può essere pace senza la sconfitta del regime nazista.
- 1942: nonostante pressioni di Stalin per l’apertura del fronte francese (Normandia) messa in
stand-by a favore liberazione Nord Africa.
- Gen1943 Conferenza di Casablanca (Churchill-Roosevelt) --> leader delle due democrazie
affrontarono il tema della successiva iniziativa in campo militare → prevalse la strategia
britannica di completare il controllo del Mediterraneo attraverso una grande operazione in Sicilia
(ventre molle dell’Asse), la cui conquista avrebbe implicato il crollo dell’Italia con la sua conseguente
uscita dal conflitto.

39
è Si passa dalla fase espansiva delle potenze dell’Asse e il Giappone, alla fase di crescente contrazione
dei territori controllati dalla Germania, dall’Italia e dal Giappone. ci furono una serie di vittorie
militari della grande alleanza che cambiarono le sorti del conflitto → Churchill la definì̀ “the turn of
the tide” (il cambio della marea) = rappresentarono la sconfitta definitiva delle forze dell’Asse:

1942-1943 TURN OF THE TIDE: fronte orientale, Nordafrica, Italia


Fronte Orientale (fronte più importante nel secondo conflitto mondiale)
- 11/1942 - 2/1943 Battaglia Stalingrado = combattuta per il controllo della città russa → i
tedeschi furono costretti ad arrendersi e questa battaglia ebbe forte impatto su entrambi in
quanto ai tedeschi fece comprendere come nella campagna di Russia si sarebbe giocata la sorte
della Germania e ai sovietici in quanto fu simbolo di riscatto nazionale e della probabile vittoria
finale.
- Nel 1943 Armata Rossa procede con la liberazione dei territori occupati
- 07-08/1943 Battaglia di Kursk = venne vista da Hitler come l’occasione della rivincita di
Stalingrado → i sovietici sconfiggono i tedeschi.

Nord Africa
- 10/1942: Battaglia El Alamein termina con sconfitta delle forze italo-tedesche (nonostante
contributo di Rommel, la resistenza italiana viene piegata e le forze alleate a muoversi verso
ovest e vi è la liberazione di quella che è la Libia attuale)
- 11/1942: Alleati lanciano offensiva nell’Africa francese, in Marocco e in Algeria (operazione
Torch) --> forze dell’asse rimangono chiuse nella Tunisia attuale
- 1/1943: Conf. Casablanca. Fronte Italiano precedenza su francese
- 5/1943: Sconfitta Asse e liberazione di Tunisi = nord Africa è liberato, le forze dell’asse non
hanno più una presenza significativa in Africa

Pacifico
- giugno 1942 Sconfitta del Giappone = la flotta giapponese fu costretta a ritirarsi e rinunciare
allo sbarco sulle Midway, a seguito di una battaglia aeronavale che si concluse con la sconfitta
delle forze nipponiche → fine dell’espansione giapponese.

Campagna d’Italia
- 10/7/1943: Sbarco in Sicilia (rappresenta la prima iniziativa sul continente europeo e quindi
venne considerato una sorta di precedente che poteva risultare valido per le scelte anglo-
americane nei confronti degli altri paesi che sarebbero stati liberati → il territorio della Sicilia
liberato sarebbe dunque passato sotto il controllo di un’amministrazione militare anglo-
americano).
o Il 10 luglio 1943, avvenne lo sbarco in Sicilia (operazione Husky) e la notte fra il 24 e 25
luglio il Gran consiglio del fascismo costrinse il duce alle dimissioni e ordinarono il suo
arresto. Venne nominato Pietro Badoglio come guida del governo che si presentava
come una sorta di dittatura militare sostenuta dalla monarchia.
o 25/7/43: caduta Mussolini --> Mussolini venne fatto prigioniero nel Gran Sasso ma
venne liberato da paracadutisti tedeschi e in seguito portato in Germania, dove dichiarò
la nascita di un regime fascista repubblicano nel Nord Italia.
o 9/1943: Armistizio Badoglio (Venne nominato Pietro Badoglio come guida del
governo che si presentava come una sorta di dittatura militare sostenuta dalla
monarchia) e cobelligeranza (ott). Italia divisa tra Repubblica di Salò (fascista) e Regno
del Sud (alleati).
o 1943-44 > linea Gustav --> sbarco a Salerno = gli alleati riuscirono a liberare solo
l’Italia meridionale e vennero bloccati sulla Linea Gustav (tra Roma e Napoli).
o 1944-45 > linea Gotica

40
DISPARITÁ DI FORZE (a vantaggio di Stati Uniti, Gran Bretagna e URSS)
- Piano demografico (374 milioni di persone vs. 197 milioni)
- Piano geografico (US e URSS erano stati di estensione continentale vs. potenze nazifasciste che
erano soggette a continui attacchi diretti)
- Piano economico (US, URSS, GB potevano contare su scorte quasi inesauribili di materie
prime; strutture industriali efficaci e in grado di convertire rapidamente la produzione a fini
bellici vs. G il cui apparato industriale tese a diminuire drasticamente tra 44 e 45)
- Materiali (le potenze della grande alleanza registravano una crescente superiorità tecnologica
negli armamenti es. carri armati, aerei, settore navale)
- Piano ideologico (grande alleanza capace di mobilitare i propri cittadini e quelli di altri stati
individuando ideali e motivazioni che spingessero le popolazioni a compiere sacrifici e a credere
nella vittoria vs. ideali nazisti e nipponici raramente diretti ad altri popoli al di fuori dei loro).

CONFERENZA DI TEHERAN (28 novembre – 1° dicembre 1943)


Nel 1941 l’Iran era stato occupato dalla Gran Bretagna a sud e dall’Unione Sovietica a nord. Lo scià
aveva dovuto lasciare il trono ed era salito al trono il figlio, più conciliante nei confronti degli alleati.
L’incontro nacque dall’esigenza di creare un reciproco clima di fiducia che dissipasse qualsiasi sospetto
e di cominciare ad affrontare i temi del dopoguerra → Roosevelt partiva dal presupposto che
condizione fondamentale per uno stabile dopoguerra fosse un accordo fra i tre grandi (in particolare fra
Washington e Mosca).
- Primo incontro tra Churchill, Roosevelt, Stalin --> molto diversi tra loro che però
convergono su una serie di punti:
o sostengono nascita di un’organizzazione internazionale chiamata a gestire
sistema internazionale: ruolo centrale per four policemen (U.S.A., U.R.S.S., U.K.,
Cina (si riconosceva lo sforzo che ha condotto negli anni + peso di un paese che era già
destinato alla grandezza e che sarebbe stato chiamato a gestire un sistema
internazionale con una visione del mondo molto più ampia + peso specifico nell’area
del Pacifico. Gli Stati Uniti spingono per includere la Cina, in quanto erano tra i
principali sostenitori delle forze nazionaliste che in Cina stavano combattendo contro le
forze giapponesi e si cercava di creare un asse che sarebbe dovuto durare negli anni)).
o Churchill preme per concentrare azione su Balcani e Mediterraneo (aree dove Londra
esercitava influenza fortissima), ma messo in minoranza da Stalin e Roosevelt (punta a
gettare le basi per una relazione con l’Unione Sovietica che si spera possa durare anche
oltre il secondo conflitto mondiale ≠ non si pensava neanche a una possibile Guerra
Fredda) --> l’impegno è ad aprire un secondo fronte in Francia (Normandia) nella
primavera 1944.

1944 – 1945: FINE DEL CONFLITTO IN EUROPA


Fronte Orientale
- 2/1943 fine battaglia Stalingrado e avvio al recupero delle posizioni con una spinta verso ovest.
- 7/1944 Armata Rossa è alle porte di Varsavia, la quale sarebbe capitolata in pochissimo tempo
se le forze sovietiche avessero continuato la loro spianta verso ovest. Il governo polacco in
esilio, sostenuto da Londra, invita la resistenza polacca a sollevarsi perché le forze tedesche sono
estremamente indebolite e qualora la resistenza polacca fosse riuscita a liberare Varsavia, avrebbe
avuto delle carte da giocare in una futura ridefinizione dei territori.
- 8/1944 Sollevazione di Varsavia (63gg) --> civili attaccano forze tedesche, le quali si aspettavano
che a questa sollevazione sarebbe corrisposta un proseguimento dell’avanzata delle forze
sovietiche. Stalin però ordina che le forze non si muovano = non ha interesse che Varsavia
venga liberata da suoi potenziali oppositori che avrebbero poi guidato un governo polacco a lui
ostile e filo britannico. I tedeschi capiscono e attuano una durissima repressione della resistenza
polacca. Una volta che la repressione tedesca ha avuto successo, Stalin ordina alle sue truppe di

41
muoversi verso ovest = “Real Politik” = constatazione di come gli interessi politici prevarichino
gli interessi dell’intera popolazione.
- Aut-Inv1944: Armata Rossa, ormai penetrata in territorio tedesco, punta a Berlino.
- 4/1945: le forze sovietiche sono a Berlino = sotto assedio
- Hitler si rifugia nel bunker e si suicida = resa della Germania --> 8/05/1945 viene firmato
l’armistizio dal comandante Keitel.

Fronte Occidentale (e italiano)


- 6/6/1944 Operazione Overlord = sbarco in Normandia = perdite enormi per le forze alleate ma
avanzano comunque verso il cuore della Francia per liberarla.
- Dopo aver liberato la Francia e il Belgio, gli anglo-americani tentarono di sfondare la resistenza
tedesca in Olanda (fallimento).
- 8/1944 sollevazione delle forze di resistenza francesi e liberazione Parigi (Charles de Gaulle)
- 12/1944 fallita offensiva tedesca delle Ardenne che però coglie impreparate forze alleate.
- 3/1945 Alleati superano il Reno penetrando rapidamente in territorio tedesco, anche in Italia,
riuscirono a superare la Linea Gotica.
- 25 aprile 1945: sollevazione nel nord Italia da parte del CLNAI che lanciava alle unità partigiane
l’ordine di insurrezione generale = liberazione dell’Italia.
- 28 aprile 1945: Uccisione Mussolini

LA FINE DELLA GUERRA: PACIFICO


- giugno 1942: Midway --> fine fase espansiva Giappone
- Agosto 42 – febbraio 43 Offensiva a Guadalcanal
- 1944: fermate offensive in Cina e Birmania e liberate le Filippine, infliggendo una dura sconfitta
alla marina giapponese.
- 1945: gli USA puntano agli arcipelaghi giapponesi --> battaglia e occupazione dell’isola di Iwo
Jima, la quale fu molto importante perché porta a Okinawa, una delle isole più importanti. Fu
una battaglia durissima (75000 morti-feriti US + tutta popolazione giapponese).
- Truman, nuovo presidente, aveva davanti a sé una scelta da prendere: resistere ad oltranza
contro le forze giapponesi che non avrebbero mollato o mettere a frutto quello che era il
risultato scientifico più importante condotto durante la Seconda guerra mondiale, la costruzione
di ordigni nucleari.
L’inizio del progetto per la costruzione dell’atomica negli Stati Uniti ha luogo perché si sapeva
che i tedeschi stavano studiando questo settore e si teme che i tedeschi sarebbero arrivati prima
degli alleati a ottenere un’arma atomica per la quale non vi era alcun tipo di protezione.
- 26 luglio ultimatum al Giappone --> Gli Stati Uniti decidono alla fine di sganciare due bombe
atomiche sulle città di Hiroshima e Nagasaki (6-9 agosto) --> questo accaduto segnerà centinaia
di migliaia di persone e generazioni successive. La scelta della bomba atomica ha delle
“giustificazioni” dal punto di vista militare, in quanto si volava velocizzare il più possibile la resa
giapponese, ma soprattutto ragioni di geopolitica, per gli Stati Uniti era necessario riaffermare la
loro centralità in Europa: gli US erano arrivati secondi, per cui serviva una scelta che dimostrasse
lo status di superpotenza degli US e una protezione.
- 2 settembre 1945 resa del Giappone = fine del secondo conflitto mondiale

42
Si passa da una fase di fortissima collaborazione che raggiunge il suo apice tra il 43 e il 44, a una fase di
crescente disillusione, allontanamento e riposizionamento su posizioni fortemente contrapposte
all’interno delle componenti alleate.

CONFERENZE INTERALLEATE
- DUMBARTON OAKS, agosto-ottobre 1944: i rappresentanti dei tre grandi pongono le basi
per quelle che sarebbero state le Nazioni Unite = accordo sull’istituzione di un’Assemblea
Generale ove fossero rappresentati tutti i paesi e definizione del Consiglio di sicurezza con 5
membri permanenti (USA, UK, URSS, Cina e F). Conferenza che guarda al futuro.
- BRETTON WOODS, luglio 1944: conferenza che si occupò del sistema economico del
dopoguerra in cui fondamentali furono il rifiuto delle politiche protezionistiche e la volontà̀ di
creare un sistema economico internazionale basato sul free trade, si decise inoltre l’istituzione di
un Fondo monetario internazionale e di una Banca per la ricostruzione.
- MOSCA, ottobre 1944: vide la partecipazione diretta di UK e URSS (Churchill-Stalin) sembra
invece guardare al passato: Churchill-Stalin tentano di spartirsi le «sfere influenza» dell’Europa
Orientale secondo “l’accordo delle percentuali”.
o Romania, Bulgaria, sotto prevalente influenza URSS
o Grecia sotto prevalente influenza UK
o Jugoslavia - (Ungheria) al 50%.
- JALTA, febbraio 1945: Churchill, Roosevelt, Stalin (ultima conferenza in cui si incontrano tutti
e tre). Diede origine al mito che, durante questa conferenza, sarebbe avvenuta la spartizione del
mondo che avrebbe caratterizzato la successiva guerra fredda. Vennero affrontate importanti
questioni:
o Via libera a costituzione delle Nazioni Unite con 5 membri permanenti con diritto veto
= ogni membro potrà avere la possibilità da solo di poter bloccare l’intero iter
decisionale (richiesta esplicita Stalin --> vuole tutelarsi in quanto gli altri 4 membri
erano filo occidentali) + venne accettata l’ipotesi del diritto di veto e nell’Assemblea
generale venne ammessa la presenza di Ucraina e Bielorussia.
o URSS dichiarerà guerra al Giappone 2-3 mesi dopo chiusura fronte europeo e sposterà
le sue risorse militari in gran parte da ovest verso est. In cambio Mosca otteneva una
serie di concessioni territoriali (base di Port Arthur, ferrovie della Manciuria, isola di
Sakhalin.).
o Si discusse della sorte della Polonia → si tornò a discutere sulle frontiere e si decise che
ciò̀ che la Polonia avrebbe perso a favore dell’URSS (Polonia orientale), sarebbe stato
compensato con territorio tedesco.
o Dichiarazione sull’Europa liberata: «ripristino democrazia e libera scelta della forma di
governo popolazioni europee»
o Germania sarebbe stata divisa in 4 zone di occupazione fra i vincitori (francese,
britannica, americana e sovietica).
- POTSDAM, luglio-agosto 1945: va a chiudere il cerchio delle grandi conferenze interalleate e
passa alla storia come la “conferenza della grande disillusione”, poiché si passa da una fase
cooperativa ad una fase di aperta sfiducia e di chiusura sulle posizioni di ognuno. Fu
caratterizzata dalla presenza di Stalin, Truman e Attlee.
Al centro dell’incontro vi fu:
o La questione della Germania: gli obiettivi erano la demilitarizzazione, denazificazione,
democratizzazione, decentramento amministrativo e smantellamento dei grandi gruppi
industriali. Si decise inoltre che i massimi responsabili del regime nazista sarebbero stati
chiamati a rispondere dei loro crimini nel tribunale internazionale (tribunale di
Norimberga) e definizione delle zone di occupazione (Berlino inclusa).
o Conferma acquisizione sovietica della Polonia orientale e della città di Koningsberg
(Kaliningrad) con compensazioni a ovest per Varsavia (Slesia, Prussia e Pomerania).

43
LA GUERRA FREDDA
Periodo che si dipana dall’immediato post Seconda guerra mondiale fino circa al 1991. Guerra che non
fu combattuta direttamente dalle due super potenze ma che ha influenzato in maniera determinante
oltre metà del secolo scorso. L’arma atomica fu il grande spettro che dominò la Guerra Fredda.

- Durata: 1946/47 - 1991


- Guerra FREDDA perché non vide scontro armato diretto tra URSS – US
o Dal 1949 rischio di Mutual Assured Destruction = dal momento in cui l’Unione
Sovietica acquisisce l’arma atomica ed è capace di lanciarla, si è ben consapevoli del
fatto che il rischio potrebbe essere la distruzione dell’intera umanità --> deterrenza =
fa si che si cerca di fermare il nemico dal prendere una decisione che potrebbe portare a
danni tali da non essere giustificati da alcunché.
o Protagonisti contavano su razionalità e buon senso delle controparti
o Military build-up e competizione tecnologica:
§ Ricerca «silver bullet» in grado garantire superiorità strategica
§ «equilibrio del terrore» ad uso interno ed esterno --> il timore che possa
scoppiare un nuovo conflitto limita quello che è l’avventurismo dei due poli;
serve sia sul piano internazionale, per deterrere l’avversario, sia sul piano
interno, per fare ordine a casa propria.
o Impossibilitati a combattersi direttamente, URSS e USA ingaggiano competizione
globale spesso attraverso guerre per procura (sostegno da parte di entrambi gli attori di
soggetti coinvolti in conflitti ben localizzati).
o Laddove coinvolti direttamente URSS e US evitarono accuratamente di incrociarsi
(Corea, Vietnam, Afghanistan)
o Conflitto combattuto tanto sul piano armamenti e per procura quanto sul piano
idee/propaganda = si sfidano due visioni del mondo:
§ Sovietica comunista --> punta al collasso interno del capitalismo
§ Capitalista liberale --> dimostrare la forza di un principio che alla base vuole
mettere l’interesse comune.

Politologo della guerra fredda: Saul Bernard Cohen


Lui divideva il sistema internazionale in due grandi reami geostrategici, uno dominato dall’Unione
Sovietica e l’altro dagli Stati Uniti. All’interno dei due reami geostrategici, uno, quello continentale, vede
l’Eurasia che si espande fino all’Asia orientale e prende in
considerazione l’unione tra l’unione Sovietica e la Cina, e
l’altro invece basato sul commercio marittimo o sulla capacità
di connettere i vari membri del polo occidentale via mare
all’interno dei due reami.
All’interno dei due reami ci sono aree geopolitiche più ridotte,
più omogenee dal punto di vista culturale, istituzionale ed
economico, che però fanno parte dei due grandi blocchi.
Altre zone fanno invece da “shatter belt”, sono zone di
frizione, nelle quali si va a scaricare l’instabilità del sistema,
dove i due schieramenti possono confrontarsi senza vedere il
coinvolgimento diretto di esponenti sovietici ed esponenti
statunitensi --> guerre di procura.
Per Cohen la linea di separazione in Europa tra mondo occidentale e blocco comunista era la “cortina
di ferro”, che però non poteva essere considerata una shatter belt, perché un eventuale conflitto in
quell’area avrebbe inevitabilmente prodotto un conflitto generalizzato. Fa riferimento quindi al
concetto di “gateway” = punto di passaggio, zona in cui si trova una soluzione per parlarsi, per
incontrarsi, per definire le relazioni.

44
BLOCCHI CONTRAPPOSTI, NON MONOLITICI, E NON-ALLINEATI
- Gradazioni di grigio:
o Movimento dei Paesi Non-Allineati (Conferenze di Bandung 1955 e Belgrado 1961)
o «battitori liberi» = attori che non si collocano all’interno della logica dei blocchi (Iran
post rivoluzione iraniana del 1979 con il fondatore della repubblica islamica dell’Iran
che condannava tanto il mondo occidentale quanto il blocco sovietico)
o «cambi di maglia» (Egitto che fino al 1952 è parte integrante del blocco occidentale e
Iraq fino al 1958, ma che poi cambiano: Egitto effettua un doppio cambio, fino al 1956
diventa filo sovietico e dal 1974 si riavvicina agli Sati Uniti; Iraq post 1958)
- Blocco sovietico tutt’altro che monolitico:
o Scisma di Tito dalla Jugoslavia nel 1948 e riavvicinamento del 1955, ma comunque una
visione non ortodossa
o Crisi: Germania (1953), Polonia-Ungheria (1956), “primavera” di Praga (1968)
o Le difficili relazioni con Pechino (1959-61) e il riavvicinamento di quest’ultima con
Washington (1971-72 Kissinger – Nixon)
- Un Blocco a guida statunitense con diversi interessi
o Crisi di Suez (1956)
o «Terza via» della Francia di De Gaulle, punta a mediare con il blocco sovietico (1959-
69) e ritiro Parigi dalla Nato (1966 - ma non da Patto Atlantico)
o Ostpolitik Anni ‘70

FASI della GUERRA FREDDA (1947-1989/91)


1) Dal 1946-7 fino alla morte di Stalin (1953) periodo più duro guerra fredda
o blocco di Berlino (1948)
o URSS ottiene arma atomica
o costituzione Patto Atlantico (1949) e NATO (1952)
o guerra di Corea (1950-53)
2) Dopo Stalin (1953) > “coesistenza competitiva e prima distensione” (> 1962)
o 1953 Eisenhower e New Look – 1961 Kennedy
o 1955 consolidamento posizione Chruscev e Patto Varsavia
o Crisi: Indocina (1954) Polonia-Ungheria-Suez (1956)
o Berlino (1958-1961 muro) Cuba (1962)
3) Dopo Cuba (1962) > “grande distensione”, che termina nel 1979
o Accordi su non proliferazione nucleare e limitazione armamenti
o Stabilizzazione rapporti con Germanie
o Atto di Helsinki (= delinea definizione di un sistema politico, economico, sociale
abbastanza stabile)
o Conclusione confitto Vietnam
4) Dal 1979 al 1989-91 > ultima fase della guerra fredda
o Crisi Afghanistan
o Euromissili
o Reagan (Asse del Male) e Gorbaciov (Perestroika e Glasnost)

CW: diverse rappresentazioni Fasi Guerra Fredda secondo Cohen


1. 1946-1956 fase di stallo in cui le due superpotenze passarono dall’alleanza anti-Asse, alla
diffidenza reciproca e all’aperta ostilità;
2. 1957-1979 fase espansiva sovietica con Heartland che si espande lungo tutte shatterbelt.
Debolezze URSS rimangono nascoste

45
3. 1979-1991 la sfera marittima che si era contratta reagisce, passa dal Containment alla politica del
Rollback e, usando la propria superiorità tecnologica ed economica, provoca la contrazione
della sfera sovietica e il suo crollo.

PRIMA FASE GUERRA FREDDA (1946-1953)

SOVIETIZZAZIONE DELL’EUROPA ORIENTALE


- Schema di trasformazione Europa Orientale in regimi di “democrazia popolare”
Inizialmente vi era la presenza dell’armata rossa e partiti comunisti che si appoggiavano quasi
completamente alle forze di occupazione --> i diversi partiti comunisti dei vari paesi non possono
sperare di vincere le elezioni, quindi, decidono di allearsi con altre formazioni e partecipavano a governi
di unità nazionale e puntavano a occupare dei ministeri di importanza fondamentale.
- Occupazione posizioni chiave nei governi di unità nazionale (Ministero degli interni e della
giustizia --> controllando gli apparati di polizia, possono colpire i partiti ostili a quello comunista
e controllare la magistratura + eliminare quei componenti che risultano scomodi --> processo
che nonostante inizia lentamente porta alla completa eliminazione di forze politiche, dei
movimenti più problematici, ad una crisi di governo e all’indizione di nuove elezioni = elezioni
fuorché che libere, candidati solo approvati dal partito o senza valenza).
- 1946-47 PC attua processo di sovietizzazione dell’Est Europa -->Polonia, Bulgaria, Romania,
Ungheria (ebbe un processo diverso = alla liberazione del paese da parte dell’Armata Rossa, vi
era stato il tentativo di creare una repubblica democratica, ma da parte dei comunisti ungheresi
con il sostegno di Mosca, vi fu un'accelerazione del processo di sovietizzazione del paese),
Albania (ebbe un’esperienza simile a quella della Jugoslavia e appariva destinata a rientrare in una
sorte di sfera di influenza jugoslava (ambizione di Tito).
- 1948 PC > Cecoslovacchia (ultimo paese a resistere, solo nel 48 completò il suo processo di
trasformazione in repubblica democratica, di fatto uno stato controllato dalla volontà
dell’Unione Sovietica. Uscì dal conflitto come paese liberato e appartenente al fronte dei
vincitori. Costruì uno stato ispirato ai principi di democrazia liberali presenti prima del conflitto
e a partire dalla liberazione si trovò sotto la guida di governi di coalizione antifascista = venne
sperimentata una collaborazione fra comunisti e forze politiche moderate filoccidentali. La
resistenza venne annullata attraverso la crescente dominazione degli apparati repressivi e di
governo).
- 1947-48 Rottura tra URSS e Jugoslavia (che fu uno dei paesi più duramente colpiti
dall’occupazione nazista e ne emerse così una resistenza molto radicata che contribuì a
legittimare fortemente la posizione di Tito. Vi era quindi un partito comunista forte con una

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leadership molto forte e un leader che presentava un’agenda politica non in linea con quella di
Mosca, aveva visioni non allineate “eccezionalismo slavo” --> rottura netta tra la Jugoslavia di
Tito e l’Unione Sovietica = la Jugoslavia si presenta come un modello di socialismo di fatto
alternativo a quello sovietico).

PRESSIONI URSS IN IRAN, TURCHIA E GRECIA --> l’Unione Sovietica non si premura solo
di rafforzare la sua influenza sull’Europa dell’Est, ma punta anche a questi tre paesi --> continuità/arco
Grecia:
- era rimasta sotto occupazione tedesca filo a fine 1944, dopodiché scoppia una guerra civile
molto dura tra esponenti filoccidentali (sostenitori della monarchia) ed esponenti comunisti.
- Regno unito interviene che impone una tregua
- Situazione destinata a riesplodere --> ripresa della guerriglia (1946) di matrice comunista con
sostegno del regime albanese e jugoslavo. Partito comunista greco aveva esteso il suo controllo
su una serie di aree ai confini con le due nazioni comuniste.
- 1947 situazione difficilissima --> UK non può più mantenere le sue forze armate sul territorio a
causa di una crisi economica che aveva investito il territorio --> rischio che parte la sovietica si
innalzi = ma si ha un crescente interventismo statunitense (nord) = sovietici tentano di incidere
su un’area chiave del blocco occidentale --> significherebbe avere basi e marina sovietica
direttamente sul mar Mediterraneo e formare una direttrice fino al Mar Nero.

Turchia:
- Era stata neutrale durante Seconda guerra mondiale, guidata da Ataturk
- Mosca nel 1945 fa una serie di richieste ad Ankara (la Turchia era uno stato cuscinetto tra URSS
e paesi filooccidentali):
o Cessione parte del Caucaso (distretti di Kars e Ardahan).
o Ridefinizione degli accordi di Montreux sugli stretti --> se avesse accettato avrebbe
consentito ai sovietici il libero accesso al Mediterraneo con navi militari.
o Concessione di basi navali sul canale del Bosforo (a due passi da Istanbul, città chiave
della Turchia)
- A causa di queste richieste, Ankara abbandona la sua neutralità e guarda sempre più con maggior
simpatia agli Stati Uniti --> la pressione sovietica favorisce gli interessi di Ankara e degli Stati
Uniti, che inviano la 6^ flotta nel Mediterraneo = inviano messaggio all’URSS --> Turchia deve
essere considerata sotto protezione degli Stati Uniti

Iran:
Dopo operazione barbarossa UK (centro-sud) e URSS (nord) avevano occupato Iran per:
- impedire una deriva filotedesca del governo dello scià
- mantenere il controllo sulle risorse energetiche
- aprire una via di comunicazione diretta fra le potenze occidentali e l’URSS.
Le relazioni tra i due erano abbastanza positive, vi era un accordo: dopo 6 mesi dalla fine del conflittole
due forze avrebbero dovuto ritirarsi --> nel 1946 però URSS non ritira le due truppe e negli anni in cui
era rimasta li aveva costruito uno dei partiti comunisti più forti dell’intero Medio Oriente (“Tudeh”), e
di fatto sostenne indirettamente anche le aspirazioni di alcune comunità che vivevano all’interno
dell’Iran, gli azeri e i curdi, due comunità particolarmente radicate nel nord del paese e che in questa
fase storica puntano prima ad una fortissima autonomia e poi all’indipendenza.
Gli Stati Uniti rispondono e riaffermano il loro sostegno allo Scià, economicamente e militarmente -->
di fronte a questo sostegno, l’Unione Sovietica ritira gradualmente il proprio appoggio ai movimenti
indipendentisti del Kurdistan iraniano e al movimento indipendentista azero.

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La comunità azera e curda continua a essere parte integrante del tessuto sociale iraniano ma le venne
impedito di trasformarsi in realtà statuale autonome.

ESCALATION CRISI DIPLOMATICA

- 9/2/46 Stalin e Discorso del Bolshoi, discorso fatto davanti ai membri del partito comunista
o “Incompatibilità dei sistemi” --> nonostante ci fu una fase di collaborazione dei due
sistemi, essa è temporanea e destinata a essere superata dalla vittoria di uno dei due
blocchi, e secondo Stalin, prevarrà il blocco sovietico
o La guerra appena terminata è stato il risultato contraddizioni in campo capitalista
(imputa responsabilità del conflitto al campo occidentale), e finché il sistema capitalista
dominerà una parte di mondo importante, il rischio che divenga un nuovo conflitto è
concreto --> per pacificare il mondo, bisogna risolvere i problemi alla radice,
divenendo o favorendo il collasso strutturale del sistema capitalista.
- 22/2/46 Kennan’s Long telegram, telegramma compilato da un diplomatico statunitense che
si trovava a Mosca e che aveva quindi sentito e recepito molto bene il discorso al Bolshoi di
Stalin. Questo telegramma conteneva quindi un’analisi di quelli che secondo Kennan erano gli
obiettivi sovietici, la postura strategica sovietica e le ragioni alla base di questa postura.
o URSS è la prima potenza socialista al mondo ed è da sempre in guerra perpetua con
capitalismo > no coesistenza pacifica;
o Aggressività dell’URSS è radicata storia-geopolitica russa --> è il paese più grande al
mondo ma con dei confini molto fragili, e soprattutto è esposto verso ovest, la grande
pianura nordeuropea può permettere a potenze ostili di arrivare a cuore della Russia
(dal 1812 al 1941, la Russia ha subito in media un attacco ogni 33 anni).
o Posizione di Mosca verso partiti sinistra Occidente (la minaccia sovietica non è
contenuta solo all’interno dei paesi satelliti, ma è presente anche nel cuore dell’Europa,
in Italia e in Francia.
§ partiti sinistra non comunisti sono una minaccia esiziale x URSS e devono
essere eliminati.
§ Partiti comunisti alleati contro capitalismo.
o Fattore timore: tutto il sistema sovietico è permeato dalla logica del terrore, dai vertici
fino alle basi. Una logica che di fatto porta ogni elemento di questo sistema a diffidare
di qualsiasi altro attore e quindi ad avere una postura particolarmente difensiva, rigida --
> questo portava la dirigenza a non fidarsi di nessuno e invece che puntare tutto sulla
cooperazione o su una convivenza possibile, a prepararsi per uno scontro.

è Kennan suggerisce una risposta: non si può continuare a considerare l’Unione Sovietica un partner,
un alleato ed è quindi necessario organizzare il campo occidentale per contenere l’espansione
sovietica, bisognava porre un freno a quella che era la capacità di Mosca di espandere la sua sfera di
influenza. --> elabora la dottrina del contenimento (“Containment”).

48
CHURCHILL’S IRON CURTAIN SPEECH (3/1946)
Fulton, in Missouri, negli Stati Uniti, Churchill fa un suo discorso a seguito del conseguimento della
laurea; il discorso non diventa semplicemente una giustificazione del perché ha conseguito la laurea o
un riassunto del suo percorso di vita, ma che guarda al futuro.

è Churchill non ha solo richiamato la fraternità del mondo occidentale e in particolare della vicinanza
tra Stati Uniti e Regno Unito, ma ha identificato come fossero cambiate le corse, quello che stava
avvenendo in Europa orientale:

“A shadow has fallen upon the scenes so lately lighted by the Allied victory. Nobody knows what
Soviet Russia and its Communist international organisation intends to do in the immediate future, or
what are the limits, if any, to their expansive and proselytising tendencies. […] We understand the
Russian need to be secure on her western frontiers by the removal of all possibility of German
aggression. […] It is my duty however […] to place before your certain facts about the present
position in Europe. From Stettin in the Baltic to Trieste in the Adriatic, an iron curtain has
descended across the Continent. Behind that line lie all the capitals of the ancient states of Central
and Eastern Europe. Warsaw, Berlin, Prague, Vienna, Budapest, Belgrade, Bucharest and Sofia, all
these famous cities and the populations around them lie in what I must call the Soviet sphere, and
all are subject in one form or another, not only to Soviet influence but to a very high and, in many
cases, increasing measure of control from Moscow.”

- Piena consapevolezza del fatto che si debba rassicurare un paese che ha subito tantissime
aggressioni nel corso degli anni e dei secoli.
- Definizione di “cortina di ferro”
- Dietro a questa linea ci sono tutte le capitali degli antichi stati dell’Europa centrale e orientale,
nelle quali ci sono non solo dei regimi locali che si richiamano al socialismo e alla visione
sovietica, ma Mosca ha un controllo diretto su questi territori.

“The Communist parties, which were very small in all these Eastern States of Europe, have been
raised to pre-eminence and power far beyond their numbers and are seeking everywhere to obtain
totalitarian control. Police governments are prevailing in nearly every case, and so far, except in
Czechoslovakia, there is no true democracy. Turkey and Persia are both profoundly alarmed and
disturbed at the claims which are being made upon them and at the pressure being exerted by the
Moscow Government. An attempt is being made by the Russians in Berlin to build up a quasi-
Communist party in their zone of Occupied Germany by showing special favours to groups of left-
wing German leaders. […] “.

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DOTTRINA TRUMAN 3/1947
- Discorso che riflette il cambio di postura --> presidente Truman fornisce una visione d’insieme
della situazione globale, che vede un mondo diviso in due parti, diviso secondo logiche binarie,
democrazie contro autoritarismi. Anche se non lo indica mai, è evidente il riferimento alla
minaccia sovietica.
è Il mondo doveva fare i conti con due modelli contrapposti di vita, di organizzazione economica,
militare, politica e culturale. Ogni popolo della terra doveva scegliere fra due impostazioni, una
basata su un sistema autoritario e l’altra su logiche prettamente democratiche, una basata sulla
violazione dei diritti dei singoli, l’altra invece sulla tutela degli stessi.
è Dottrina del contenimento: gli Stati Uniti devono supportare tutti i popoli liberi che
vogliono resistere ai tentativi di minoranze, di fattori esterni di soggiogarli, di aumentare la
pressione. --> impegno che Truman si prende e che esula da qualsiasi considerazione di tipo
strategico (impegno grandissimo in quanto nessuna potenza può fornire un ombrello militare su
scala globale, le risorse sono sempre limitate, anche per una superpotenza come gli Stati Uniti).
Inoltre, è necessario contenere l’espansionismo sovietico e dar vita a un sistema integrato
che operi su due livelli, quello economico e quello militare.

Grazie alla guerra, l’economia americana aveva superato la grande depressione → l’industria americana
si era sviluppata sul piano quantitativo ma anche qualitativo, con una crescita del livello tecnologico e lo
sforzo per lo sfruttamento dell’energia atomica.
Obiettivo degli USA era il mantenimento di tale superiorità̀ economica sul piano mondiale e la
preservazione del benessere dei cittadini.

Uno dei primi passi in questo senso, sul quale l’amministrazione Truman va a intervenire è l’asse
economico. L’Europa era a pezzi, completamente distrutta e quindi Washington lancia un grande piano
di ricostruzione sulla base di un’eredità che è già emersa negli anni ’20, il piano Dawes e Yang, una serie
di fondi, contributi a fondo perso, fatti dagli Sati Uniti nei confronti dell’Europa.

PIANO MARSHALL – EUROPEAN RECOVERY PROGRAM (1948-1952)


- Piano Marshall (annuncio 6/1947): 13 miliardi $ (1948- 1952) a tutti paesi europei disposti a
cooperare nella gestione degli aiuti (Organizzazione per la Cooperazione Economica Europea –
OECE). I massimi beneficiari furono UK, Francia, Italia.
- Importazione in Europa dei metodi di produzione statunitensi e delle regole di diverse e più̀
moderne relazioni industriali, nonché́ della progressiva integrazione fra le economie delle nazioni
partecipanti all’OECE (Organizzazione per la Cooperazione Economica Europea).
- Iniziali aperture a URSS e Satelliti. Ma Stalin percepisce Piano come strumento di revisione
equilibri Europa Orientale --> gli Stati Uniti decidono di non far partecipare né l’Unione
Sovietica, me soprattutto fanno si che i paesi satellite dell’Europa orientale non aderiscano a
questo piano = dura condanna.
- L’URSS come reazione elabora una manovra aggressiva:
o strategia che avrebbe dovuto condurre il PCI e il PCF a una dura lotta per sabotare gli
aiuti americani → vennero promossi scioperi e manifestazioni.
o 1947 COMINFORM (nuova Internazionale = tentativo di organizzare i vari partiti
comunisti su scala globale per velocizzare quanto più possibile la transizione verso il
pieno socialismo e quindi l’espansione della rivoluzione) --> agitazioni PC Francia e
Italia.
o 1949: COMECON - Consiglio per Mutua Assistenza Economica --> avrebbe dovuto
rappresentare una sorta di equivalente del Piano Marshall avente l’Unione Sovietica
come principale sponsor. Ma l’Unione Sovietica non aveva le risorse per poterlo fare ed
inoltre, il dominio che esercitava sui paesi satellite non era soltanto politico, ma era un
dominio che nei decenni che seguiranno, si paleserà anche sul piano economico -->

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l’intero sistema dell’Europa orientale viene ricostruito, plasmato per servire gli interessi
dell’Unione Sovietica anche dal punto di vista economico

BLOCCO DI BERLINO (6/48 – 5/49)


TERMINI POTSDAM E SEGUENTI:
- Dopo la sua sconfitta e le conferenze di Jalta e Postdam venne divisa in quattro settori, e anche
Berlino era divisa in quattro zone di occupazione (ma fisicamente si trovava in quella che
sarebbe diventata la Repubblica Democratica Tedesca, nella Germania dell’Est) ma sotto
un’unica amministrazione;
- Riparazioni: ogni potenza poteva «requisire» come riparazioni, risorse e materiali dalla propria
zona;
- Le requisizioni da parte di Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti sono molto limitate, mentre
l’URSS invece drena risorse e sposta interi apparati industriali;
- 1946 URSS inizia a organizzare i territori sotto il suo controllo
o nazionalizzazione dell’industria pesante = i grandi complessi industriali che erano
collocati fisicamente nella parte orientale della Germania, vengono nazionalizzati, posti
sotto il controllo dello Stato.
o redistribuzione delle terre nella sua zona --> i grandi latifondi vengono spezzati e
distribuiti a contadini e piccole cooperative agricole.
è inizio di un processo di transizione verso un modello socialista/sovietico.

La terribile situazione della popolazione tedesca e le scelte compiute da Mosca nella sua zona di
occupazione furono tra le cause che spinsero i governi di USA e UK a rivedere il loro atteggiamento nei
confronti delle aree sotto il loro controllo → nel 1947, le zone di occupazione americana e britannica si
sarebbero fuse economicamente = Bizona, consentendo alle strutture economiche dell’area di
riprendere in parte la loro attività̀ e lasciando ai tedeschi forme di amministrazione locale autonoma.

ANTECEDENTI (premesse di Mosca per istituire il blocco)


- Conferenze interalleate (marzo-novembre 1947), ma non si arriva ad una soluzione per la
risoluzione della situazione tedesca e in molti casi l’Unione Sovietica da una parte accusa le
controparti occidentali di non voler trovare una soluzione e dall’altra fa ostruzionismo manifesto
perché nel frattempo sta organizzando la sua zona in linea con quella che è la sua visione.
- Piano Marshall viene esteso alle 3 zone della Germania sotto controllo delle potenze occidentali
--> nella parte occidentale della Germania iniziano ad affluire capitali crescenti e inizia quindi un
processo di ricostruzione molto più rapido di quanto sta avvenendo nella parte est = Berlino
ovest diventa “vetrina”;
- Crescente fuga Cervelli da Berlino Est a Berlino Ovest
- inizia anche un processo di riorganizzazione sul piano politico, si passa alla creazione di una
zona più o meno unificata, cogestita tra le tre potenze = “Trizona” + decisione di introdurre
nuova moneta (marco) --> si fanno passi verso una gestione congiunta “Govest” (1948)

BLOCCO BERLINO E DIVISIONE DELLA GERMANIA


L’Unione Sovietica lancia questo blocco di Berlino perché quest’ultimo era diventata la spina nel fianco
del controllo esercitato da Stalin sull’Europa orientale, perché non solo i fondi del piano Marshall erano
giunti nelle tre zone di occupazione francese, britannica e statunitense, ma anche a Berlino Ovest, la
quale diventa la “vetrina” del blocco occidentale, del mondo democratico e capitalista, impiantata però
nel cuore del blocco socialista. Quindi Stalin punta a risolvere la questione:

- Crisi scatenata da Mosca:


o Mosca accusa potenze occidentali di violare accordi di Potsdam

51
o 6/1948: Blocco Berlino Ovest: URSS chiude accessi stradali e ferroviari che
collegavano parte occidentale Germania a Berlino ovest: rischio tragedia umanitaria
o No confronto armato ma l’obiettivo era quello di costringere gli occidentali ad
abbandonare Berlino Ovest
- Risposta occidentale
o Ponte aereo – aerei cargo atterrano a Berlino Ovest portando le risorse di cui si aveva
bisogno (un velivolo ogni minuto e mezzo). Nonostante il costo di questo ponte aereo
fu elevatissimo, ebbe però una ricaduta fondamentale --> fa capire che l’Occidente non
è disposto ad abbandonare Berlino e in generale la Germania e dimostra che ha le
risorse tecniche e materiali per respingere la pressione sovietica (= CONTAINMENT)
o 5/1949: Fine blocco
- Separazione della Germania:
o 23/5/49 RFT, Repubblica Federale Tedesca (Konrad Adenauer)
o 7/10/49 RDT, Repubblica Democratica Tedesca (Walter Ulbricht)

La Germania tra il 48 e il 49 diventa il simbolo della polarizzazione del sistema internazionale, diventa il
simbolo vero e proprio della Guerra Fredda.

Il problema che si pongono gli alleati occidentali è che da un punto di vista di armamenti convenzionali
(non solo l’arma atomica che l’Unione Sovietica aveva ottenuto nel ’49), di truppe terrestri e in termini
di azioni militari, l’Unione Sovietica era nettamente superiore.

CONTENIMENTO: DAL PATTO DI BRUXELLES AL PATTO ATLANTICO


Gli Stati Uniti dichiarano la loro disponibilità a proteggere, a intervenire nel caso di aggressione
sovietica, ma chiedono che gli alleati europei facciano la loro parte + Washington spinge sempre più
per un pieno recupero del popolo tedesco, in quanto vi era una forte necessità di uomini e quindi non si
poteva fare a meno della Germania, almeno quella occidentale. Il problema era farlo accettare ad alcune
nazioni, in particolar modo a Francia e Italia -->

- 3/1948: Patto di Bruxelles-Unione Occidentale: alleanza politico-militare: Francia, Regno


Unito, Belgio, Olanda e Lussemburgo. Segna inizio percorso che porterà all’istituzione del Patto
Atlantico. Rimane comunque un’unione limitata (es. non c’è l’Italia).
- 6/1948-5/1949: Blocco di Berlino diventa uno sprone per intensificare il processo di
organizzazione del campo occidentale.

Fu nel clima sempre più̀ teso della fase iniziale del blocco di Berlino che si svolsero le trattative per la
realizzazione dell’alleanza atlantica. Ci furono due ostacoli principali:

- carattere della garanzia che le parti si sarebbero reciprocamente data → miravano ad una
garanzia di aiuto pieno e automatico in caso di aggressione.
- estensione geografica dell’alleanza → in una prima fase USA e UK puntarono su un’alleanza
atlantica, fondata sugli interessi delle due potenze navali e sulla necessità del controllo delle
comunicazioni marittime tra Europa e America.

4/1949: Patto Atlantico (trattato dell’Atlantico del Nord: paesi affacciati sull’atlantico)
Art 5: “Le parti convengono che un attacco armato contro una o più di esse in Europa o nell’America
Settentrionale sarà considerato come attacco diretto contro tutte le parti […] ognuna di esse […]
assisterà la parte o le parti così attaccate intraprendendo immediatamente, in modo individuale o di
concerto con le altre parti così attaccate, l’azione che giudicherà necessaria, ivi compreso l’impiego delle
forze armate, per ristabilire e mantenere la sicurezza nella zona dell’Atlantico settentrionale”. Paesi
firmatari:

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o US, Canada, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Francia, Regno Unito, Norvegia,
Danimarca, Islanda, Portogallo, Italia (Parigi spinge per una piena integrazione
dell’Italia, per una considerazione di tipo strategico: la Francia nella seconda metà degli
anni 40 è ancora una potenza coloniale di tutto rispetto e che esprime il proprio
controllo sui paesi dell’Africa del Nord e su zone dell’Africa occidentale. Per cui per la
Francia è molto importante avere un’influenza sul Mediterraneo e coinvolgere l’Italia
vuol dire ampliare l’importanza del bacino mediterraneo e ridurre quella sproporzione
che da sempre definisce il fronte orientale quello più importante. Inoltre, era necessario
associale l’Italia al Patto Atlantico in modo da evitare che finisca sotto controllo di un
paese comunista).
o 1952 Grecia e Turchia (dimensione mediterranea assume una valenza ancor più
superiore)
o 1955 Germania Ovest.
- 1952: North Atlantic Treaty Organization – NATO

NASCITA DELLA REPUBBLICA POPOLARE CINESE: antefatti, lotte intestine e guerra


sino-giapponese:
- 1934: KMT lancia attacco con 750.000 uomini alla provincia comunista dello Jiangxi, che
dal punto di vista territoriale era centrale. Le offensive consecutive si infrangono contro la
resistenza delle forze comuniste, finché la situazione diventa insostenibile e la dirigenza del
Partito Comunista decide di intraprendere uno spostamento di uomini e donne, di effettivi
militari, dell’intera comunità, verso Nord.
- 1934-35: LUNGA MARCIA verso Yanan (10.000 km). Sopravvivono 20.000 uomini (da quasi
100.000). Mentre vi è questo cammino, le forze comuniste vengono costantemente aggredite
dalle forze nazionaliste ed inoltre, le forze comuniste, attuano una campagna di diffusione della
propria dottrina, di fatto seminano quello che sarà il futuro sostegno che questi territori
garantiranno al Partito Comunista Cinese; mentre lo fanno, sono armati delle milizie comuniste,
le quali:
o confiscano latifondi e le redistribuiscono ai contadini
o armano i contadini
o creazione nuclei di combattimento
- Alla fine di questa marcia, la leadership di Mao è sempre più solida all’interno della formazione
comunista.
- 1937 le forze nazionaliste sono pronte a sferrare un nuovo attacco, ma la pressione interna
obbliga Chiang Kai Shek a interrompere ostilità contro il Partito Comunista Cinese per la lotta
contro il nemico comune giapponese

FINE DEL CONFLITTO:


- Eredità IIWW: milioni vittime, economia distrutta, fragile tregua nazionalisti e comunisti in
seguito intervento degli Stati Uniti (vogliono una Cina pacificata, puntano a stabilizzare il
territorio e quindi intervengono con una mediazione).
- 1947 Ripresa ostilità: le forze comuniste riprendono l’attività di guerriglia ma le forze
nazionaliste godono del sostegno di Washington (avere al fianco la Cina alleata era non solo un
vantaggio militare e strategico, perché la Cina confinava con l’Unione Sovietica e quindi si
poteva rafforzare il containment, ma voleva dire anche intensificare la presa sul Mar Cinese
orientale e meridionale, e sul Pacifico in generale, schiacciando il Giappone tra due fuochi).
Campagna settentrionale Kuomintang:
o PCC ha requisito buona parte armamento giapponese. KMT può contare su sostegno
Washington e possesso maggiori città
o KMT ottiene importante serie di vittorie a nord (1947)

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- 1948-1949 Ripresa e vittoria comunista
o Linee di rifornimento KMT troppo estese > guerriglia PCC che dominava campagne
o Le aree controllate dal governo nazionalista sono aree segnate da corruzione, incapacità
affrontare crisi > defezioni crescenti da parte delle forze nazionaliste che si uniscono
alla guerriglia comunista
o 1949 PCC conquista Nanchino, Shanghai > Pechino.
o 1949 Chiang Kai Shek ripara a Taiwan --> sconfitto sul piano militare, confinato su
un’isola ma che ha ancora il diritto di veto alle Nazioni Unite.
- 1° ottobre 1949 Nascita Repubblica Popolare Cinese
- 1950 TRATTATO ALLEANZA E REC. ASSISTENZA URSS-RPC.

ALLEANZA RUSSO – CINESE (1950) E CONSOLIDAMENTO BLOCCO SOVIETICO


La Repubblica Popolare Cinese assume il controllo sulla maggioranza di territorio cinese (ad eccezione
di Taiwan e riafferma il suo controllo sui territori di più recente acquisizione, come il Tibet e Xinjiang);
sul piano internazionale però al di la del riconoscimento fatto dall’Unione Sovietica e dagli altri paesi del
blocco socialista, la Repubblica Popolare Cinese non è ancora vista come un attore pienamente sovrano
e soprattutto in questa fase il seggio permanente all’interno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni
Unite che dà al paese di riferimento il diritto di veto, non viene assunto dalla leadership della RPC, ma
rimane saldamente sotto il controllo della componente nazionalista che ha trovato rifugio a Taiwan.

ANTECEDENTI GUERRA DI COREA


La Corea è una penisola, che tuttora è divisa in due realtà statuali: la Corea del Nord e la corea del Sud.
Le origini di questa situazione possono essere ricondotte alla fine del secondo conflitto mondiale.

è La Corea era stata occupata a nord da forze filo-sovietiche e a sud da componenti legate al mondo
occidentale, in particolare dalle forze statunitensi. Nel 45’ le due forze erano presenti sul territorio e
che erano lì a fine del conflitto, decidono di dividere convenzionalmente la penisola in due aree di
occupazione lungo il 38^ parallelo. Sia gli Stati Uniti che l’Unione Sovietica hanno teso ad
amministrare secondo i loro usi e modalità, i due territori sotto occupazione --> il Nord si è
organizzato sempre più secondo logiche tipiche del modello sovietico; il Sud invece guardava più o
meno direttamente al modello occidentale e statunitense. L’idea era però che queste due parti della
Corea dovessero poi fondersi per portare all’unità del paese
è I negoziati che avrebbero dovuto portare a questo processo di unificazione e di normalizzazione
non ottengono però alcun risultato = si vanno a costruire due amministrazioni parallele e di fatto
indipendenti.
o Il Nord, filo-sovietico, è retto da un leader che aveva combattuto nella Resistenza, che
si era contrapposto alle forze giapponesi, che si era formato in Unione Sovietica, Kim il
Sung. Sfrutta questo periodo per consolidare la sua presa sulla regione settentrionale,
per attuare una serie di riforme di stampo socialista, le quali riscontrano anche un certo
grado di risposta positiva da parte della popolazione + importante sostegno materiale da
parte di Mosca + popolazione viene coinvolta attivamente --> si stava vivendo un
processo di ricostruzione, che per quanto non perfetto, stava dando dei risultati.
o Il Sud, filo-statunitense, è retto da Syngman Rhee, ma con scarso sostegno
economico e politico da parte di Washington. Vi era una diffusa corruzione, repressione
e scarso coinvolgimento della popolazione.

La definizione di forme di amministrazione contrapposte e l’inabilità delle due superpotenze di giungere


a un accordo sembravano riecheggiare quanto stava avvenendo in quella fase in Germania.
è Si tende sempre più a guardare la situazione della penisola coreana come a una situazione che possa
richiamare quanto sta avvenendo in Germania e quindi si guardava alla Corea come un teatro che

54
avrebbe dovuto anticipare le soluzioni che le due superpotenze avrebbero dovuto applicare anche
in Germania.
è La Corea tende quindi ad acquisire un peso crescente, non solo per la sua posizione geopolitica, ma
anche in relazione a quello che stava avvenendo all’interno del teatro tedesco.

LA GUERRA DI COREA (1950-1953)


- 6/1950 offensiva nordcoreana contro la Corea del Sud. Non venne ordinata da Stalin, non fu
una guerra per procura, ma fu direttamente il leader della Corea del Nord a proporre la
possibilità di un’offensiva sulla base delle profonde contraddizioni che segnavano la porzione
meridionale della penisola e presupponendo che gli Stati Uniti non sarebbero intervenuti.
o Nel giro di poche settimane le forze del Nord tracimano a Sud, prendono Seul e
scendono lungo la penisola. La linea difensiva delle forze del Sud si va a trincerare
dietro il cosiddetto perimetro di Pusan --> collasso completo delle forze di difesa del
Sud = vittoria Corea del Nord.
o Mentre le forze sudcoreane sono schiacciate a sud attorno al perimetro di Pusan, gli
Stati Uniti denunciano l’aggressione presso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni
Unite, convocano una riunione per deliberare su questa aggressione e per decidere quali
misure intraprendere.
- UNCdS legittima intervento armato internazionale grazie all’assenza del rappresentante URSS (il
rappresentante dell’Unione Sovietica aveva deciso di boicottare i lavori del Consiglio di Sicurezza
per denunciare il fatto che il seggio cinese fosse rimasto nelle mani della leadership di Taiwan e
non nella leadership di Mao Zedong).
- 9-11/1950 sotto guida Gen. MacArthur le forze statunitensi respingono offensiva e viene
riportata la situazione antecedente al 1950. Le forze statunitensi sbarcano a Inchon e prendono
alle spalle le posizioni delle forze nordcoreane che si attendevano invece un’offensiva da Sud. Le
forze statunitensi spingono le forze di Kim il Sung non solo lungo il 38° parallelo, ma le
muovono verso nord e di fatto si avvicinano al confine con la Repubblica Popolare Cinese.
- 11/1950 controffensiva RPC --> manda in Corea centinaia di migliaia di volontari, dotati di
tecnologie e strumentazioni militari = le forze americane che erano quasi giunte fino al confine
con la RPC, vengono ricacciate verso sud.
- Di fatto si arriva alla linea armistiziale nel 1953, che separa nuovamente la Corea attorno al 38°
parallelo --> si forma un regime popolare nel Nord, la Repubblica Popolare di Corea (RPK) ed
una repubblica più filooccidentale che si instaurerà nel Sud e che rimarrà fortemente allineata
con gli interessi occidentali, in particolar modo con gli Stati Uniti
- Repubblicani accusano Truman di essere “soft on communism” = lo accusano di non prendere
con adeguata serietà la minaccia comunista.

INTEGRAZIONE EUROPEA IN RISPOSTA ALLA MINACCIA SOVIETICA


- La divisione della Germania e gli avvenimenti in Corea hanno un impatto diretto sulla politica
dell’Europa occidentale --> Londra e Washington sono sempre più convinte che l’Unione
Sovietica abbia tutte le intenzioni di far valere la propria superiorità sul piano militare e che vi è il
rischio di un’offensiva sovietica in Europa = quindi per la rinascita e la difesa dell’Europa
Occidentale è necessario riabilitare Germania --> Parigi che è il paese che più di tutti è sensibile
nei confronti di un pieno riarmo della Repubblica Federale Tedesca, cerca di guidare il processo
di integrazione per limitare al minimo il rischio di una piena ripresa militare della Germania
dell’Ovest e quindi di contenere i danni (Jean Monnet). Azione su più livelli:
- Economico (processi più significativi):
o 1950 Piano Schumann per formazione di un mercato integrato franco-tedesco nel
settore carbo-siderurgico = unione del mercato carbo-siderurgico tra le due nazioni,
che era stato uno degli elementi di maggior scontro tra il sistema tedesco e quello
francese sia nel primo che nel secondo conflitto mondiale.

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o 1952 Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA): Francia, Germania
Ovest, Italia, Belgio, Olanda e Lussemburgo (serie di membri che mettono a sistema un
settore cardine per le economie dei rispettivi paesi --> processo che acquisisce una
velocità e una portata crescente nel giro di pochi mesi).
- Militare:
o 1950 Per evitare pieno riarmo tedesco, la Francia suggerisce formazione esercito
europeo integrato, in cui ogni paese mette a disposizione una divisione armata (piano
Pleven).
o 1952 Comunità Europea di Difesa (CED) istituita con Trattati di Parigi: Francia,
Germania Ovest, Italia, Belgio, Olanda e Lussemburgo --> avrebbe dovuto porre le
basi per la costruzione di un esercito dell’Europa occidentale integrato, che non vedesse
l’unione di tutte le forze armate di diversi paesi, ma solo di una parte di queste forze,
come una sorta di unità di reazione immediata, un nucleo comune di forze europee.
è Con la morte di Stalin nel 1953 e la chiusura della guerra di Corea, cambia lo scenario -->
alcuni governi occidentali si interrogano sulla reale necessità di intraprendere questi step (riarmo
tedesco e unione sul piano politico)
o 1954 Parlamento francese non ratifica il Trattato per la Comunità europea di
difesa --> fallimento CED
- Politico:
o 1952-53 Assemblea Allargata CECA redige Trattato costitutivo della Comunità Politica
Europea (CPE)
o 1954 mancata ratifica CED segna fallimento progetto CPE

Venuta meno la possibilità di arrivare a una piena integrazione sul piano politico e militare, si decide di
puntare all’integrazione in ambito economico:
è Trattato di Roma del 1957 si addiviene alla costruzione della Comunità Economica Europea, la
CEE e poi dell’EURATOM, un altro ambito di cooperazione che è quella dello sfruttamento
dell’energia atomica, con l’obiettivo di arrivare a una crescente integrazione dei mercati europei atta
a massimizzare, a moltiplicare l’integrazione sul piano economico dell’Europa occidentale =
diminuire le barriere doganali, favorire una piena integrazione, una collaborazione.

RIARMO TEDESCO e INGRESSO RFT NELLA NATO


- 1953 Morte di Stalin
o Incidenza sul dibattito parlamentare in Francia sulla CED (possibilità di addivenire ad
una fase diversa + non necessario riarmare Germania).
o Churchill (PM dal 1951) dichiara disponibilità aprire dialogo con nuova leadership
sovietica.
- 1954 Fallimento CED ha come conseguenza immediata la piena inclusione della Repubblica
Federale Tedesca all’interno del sistema politico ed economico dell’Europa.
- 1954 Accordi di Parigi portano al superamento delle impasse:
o Creazione alleanza europea --> Unione Europa Occidentale: membri: Belgio, Olanda
Lussemburgo, Francia, Regno Unito, RFT e Italia
o Riabilitazione e cooptazione RFT
§ riarmo tedesco
§ pieno riconoscimento sovranità
§ ingresso nella NATO 1955

56
DECOLONIZZAZIONE E NON-ALLINEAMENTO

PROCESSI DI DECOLONIZZAZIONE
Furono processi che andarono ad impattare la vita di miliardi di persone e che interessarono realtà
statuali molteplici.

Furono processi che procedettero ad ondate:


- indipendenze del Nord Africa e del Medio Oriente
- indipendenza dei paesi del Sudest asiatico
- indipendenza del continente africano (regione che va dalla cintura del Saheliana fino all’Africa
meridionale).

LE RAGIONI DELLA CRISI DEGLI IMPERI 19:53


- Seconda guerra mondiale come svolta e catalizzatore dei processi di decolonizzazione, su più
livelli: sul piano economico,
politico, culturale, ideologico
ecc.…
o Gli ideali ai quali si
ispiravano gli Alleati,
servirono ai popoli
soggetti per trovare un
riconoscimento alle
proprie aspirazioni
(autodeterminazione,
Carta Atlantica,
Nazioni Unite).
o Assetto
internazionale non
più eurocentrico: USA, URSS, RPC su posizioni fortemente anti-coloniali (i vecchi
imperi coloniali hanno il loro centro in Europa, nella vecchia Europa, ma l’Europa
occidentale dopo il secondo conflitto mondiale non è più il centro del sistema
internazionale, sono emersi nuovi attori che oramai dominano la scena internazionale e
molti di questi dichiarano formalmente la loro ostilità nei confronti del colonialismo: gli
USA, l’URSS, la RPC si pongono tutti in netta contrapposizione rispetto alla
prosecuzione del controllo coloniale).
o Vittorie giapponesi nel sud-est asiatico, le sconfitte subite dagli antichi imperi
coloniali, (Singapore, Hong Kong, Indonesia, Malesia…) e la competizione interna nel
sistema coloniale francese evidenziano una manifesta debolezza apparati coloniali che
prima IIWW apparivano inscalfibili.
o Ruolo centrale giocato da colonie nel primo e secondo conflitto mondiale, sul piano
economico, militare e questo spinge Londra e De Gaulle a contrarre dei debiti nei
confronti dei popoli soggetti e a dover fare delle concessioni --> bisogna riconoscere
istanza autonomista e poi indipendentista che si realizza appieno in questi territori.
o La diffusione del marxismo e dei movimenti comunisti portano ad avere al
proprio interno esponenti provenienti da tutto il mondo e anche dalle colonie --> vari
leader del Terzo Mondo passarono attraverso la scuola dell’Internazionale comunista
(=la propaganda sovietica/comunista evidenzia come l’Occidente nonostante si ponga
come difensore delle libertà, mantiene comunque sotto controllo imperialistico intere
comunità, popolazioni, proseguendo in forme di dominazione coloniale che non
possono essere accettate).

57
- Le stesse classi dirigenti dei paesi occidentali che controllavano questi territori, si rendono conto
che non dispongono più delle risorse necessarie per controllarli; per quanto né Londra né Parigi
erano disposte a privarsi dei loro possedimenti, sempre più evidenti erano i costi connessi al
mantenimento degli stessi, ed il fatto che non portassero nemmeno più benefici alla madrepatria.

LONDRA TRA “IMPERO INFORMALE” E GESTIONE DEL CAMBIAMENTO


La classe dirigente britannica è tra le prime a comprendere come non si possa continuare, come la
situazione antecedente al secondo conflitto mondiale non possa essere pienamente restaurata e quindi
punta a adottare una strategia flessibile che preservi soprattutto l’influenza di Londra, laddove è più
significativa.

- Si punta a favorire l’ingresso dei paesi di recente indipendenza all’interno del Commonwealth
(forma di associazione volontaria tra Londra e i vari dominios: Australia, Nuova Zelanda,
Sudafrica) --> l’idea è quella di mantenere queste relazioni sulla base di un’associazione
volontaria tra paesi sovrani che vogliono liberamente mantenere una forma di associazione che
porti molti benefici. Modello dei dominions (Nuova Zelanda, Australia, Sudafrica). Cercano di
creare una serie di legami privilegiati che possano permettere a Londra di disporre di uno status
internazionale di primo livello.
- Idea di addivenire a un «Impero informale» basato su accordi bilaterali, alleanze militari, legami
economico-commerciali capaci di preservare influenza britannica. Non era necessario
incorporarli al Commonwealth, ma bisognava salvaguardare le relazioni con la classe dirigente,
con le élite economiche e mantenendo la possibilità di intervenire sul piano militare. Medio
Oriente come principale area di applicazione.

LONDRA E IL SUD-EST ASIATICO: il tentativo di attuare una exit strategy concordata


Il controllo di Londra nel Sud-Est asiatico e nell’Asia meridionale era stato determinante, aveva definito
gli equilibri di un’intera regione.
Non potendo impedire cambiamento, Londra puntò a gestire transizione salvaguardando i legami di
medio-lungo periodo:
- 1947 Indipendenza dell’India britannica con ingresso di India e Pakistan nel Commonwealth
= Londra continua ad avere una forte influenza.
- 1947 Indipendenza Ceylon (Sri Lanka) che aderisce Commonwealth, ma mantiene stretti
legami con la ex madrepatria.
- 1948 Indipendenza Birmania che non aderisce Commonwealth.
- Singapore e Malesia sarebbero rimaste sotto controllo inglese fino 1957-1958. Poi diventano
indipendenti ed entrano a far parte del Commonwealth.

DAL RAJ BRITANNICO ALLA NASCITA DI INDIA E PAKISTAN


Già nel corso degli anni Venti e Trenta ci si poneva la questione dell’indipendenza, vi furono una serie
di movimenti locali che prima puntavano ad una crescente autonomia e poi alla piena indipendenza.
Una figura centrale in questo senso, fu Gandhi: leader indiano di formazione occidentale che guida un
movimento di resistenza al dominio britannico, che secondo la sua visione, avrebbe dovuto assumere la
forma della ‘non-violenza’. Figura caratterizzata da un’importanza storica enorme, oltre che da
un’importanza sul piano morale e umano e che segnerà in maniera fortissima le dinamiche interne al
subcontinente.

Erano territori caratterizzati da una eterogeneità enorme, sul piano etnico, religioso, confessionale,
sociale, economico, culturale e linguistico --> una delle poche positive eredità britanniche in India, è la
lingua inglese, che diventa un fattore unificante per il sistema indiano.

- 1920-1930 Campagna autonomia/indipendenza si intensifica (Gandhi). Posizioni molto


diverse ed articolate:
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o Partito del Congresso (Gandhi-Nehru): a favore di un’India indipendente ed unita,
che andasse al di là delle divisioni etniche, linguistiche, religiose e confessionali; doveva
essere il paese di riferimento per le comunità indù e per quelle musulmane.
o Lega Musulmana (M. Ali Jinnah): necessità di addivenire a una piena indipendenza da
Londra, ma che si dovesse arrivare alla costruzione di uno stato apposito per la
popolazione islamica, non uno stato islamico, ma uno stato laico per i musulmani
dell’India (diventerà poi il Pakistan).
o Maharaja (principi): avevano posizioni diverse, spesso vedevano in Londra l’unico
modo per preservare il loro status e i loro privilegi.
- Contributo centrale Raj durante due guerre. Londra ricorre a cooptazione, violenza e “divide
et impera” (=separare il nemico e controllarlo più facilmente), ma controllo britannico non
più sostenibile.
- 1946: aumento violenza intestina. Ipotesi di addivenire a un governo unità nazionale che
metta assieme le principali forze politiche per gestire assieme questa fase di transizione, ma
fallisce perché trova contrapposizione con la Lega Musulmana e il Partito del Congresso. Londra
nomina viceré Lord Mountbatten, che però capisce che non vi è altra soluzione se non garantire
l’indipendenza al paese --> dichiara si sarebbe ritirata entro 1948.
- 15 agosto 1947 Londra concede la piena indipendenza e Partition:
o Divisione India britannica in Unione Indiana e Pakistan (si devono stabilire quali
territori potranno essere parte del Pakistan e quali no. Nella regione occidentale del Raj
britannico ci sono territori a stragrande maggioranza islamica; quindi, quelle aree è
logico che vengano assegnate al Pakistan; ma ci sono anche altre province dove vi è una
presenza islamica molto importante, ma anche una presenza indù altrettanto
importante e gli stati hanno bisogno di confini che siano più o meno definiti. Inoltre, vi
era una presenza islamica significativa anche nella porzione orientale del Pakistan --> si
vanno a creare un Pakistan occidentale e uno orientale)
o Per gli stati principeschi vi è la possibilità di decidere di unirsi a uno due Paesi o
indipendenza.
o Vi erano anche stati nei quali i dirigenti non sapevano come decidersi, in quanto erano
segnati da una partizione sul piano etnico e religioso confessionale (es. Kashmir) --> è
proprio su questi territori che si registrerà una violenza crescente, data da processi di
vera e propria pulizia etnica e religiosa.
o Transizione tutt’altro che ordinata e senza problemi: flusso enorme profughi (15-
18mil), scontri durissimi (Kashmir) e violenza inaudita (stime 1 mil vittime).
- 1948 Assassinio di Gandhi da parte estremista indù perché si ritiene che lui sia stato tra gli
autori di questa spartizione, uno di coloro che ha sostenuto ed accettato questa spartizione e
questo estremista riteneva che avesse venduto alcuni territori indiani a quello che poi diventerà il
Pakistan.

L’ “IMPERO INFORMALE” BRITANNICO IN MEDIO ORIENTE


- Se in passato Medio Oriente era funzionale per i collegamenti con India, dopo il 1947, venuto
meno il controllo sull’India, diventa centrale:
o Relativa prossimità a Londra (più facile da proteggere)
o Interessi economico-finanziari importanti e risorse petrolifere
o Tradizionale influenza britannica su circoli dirigenti locali
- Obiettivo: creare un «impero informale»
o Mantenimento legami di interdipendenza con classe dirigente locale (relazione
speciale con Transgiordania [Londra aveva fatto sì che salisse al trono uno dei figli di
Hussein, della famiglia hascemita], protettorati su sponda ovest del Golfo e influenza su
Persia)

59
o Laddove impossibile proseguire con forme di controllo indiretto, secondo Londra è
meglio puntare a un mantenimento di legami su piano militare, economico e
politico. Si cerca di definire forme relazionali strutturate, preservando l’influenza di
Londra e garantendo formalmente l'indipendenza degli stati locali (es. il caso di Iraq ed
Egitto, in cui Londra può̀ sfruttare le basi militari sul territorio, garantendo di intervenire
a sostegno di questi paesi in caso di aggressione esterna, mantenendo delle aree sotto
controllo che giocano un ruolo significativo poiché́ permetteva di proiettare più̀
facilmente la propria influenza e forza al di fuori del territorio nazionale).
- Strategia però entra in crisi
o Palestina ingestibile: fine del mandato (1948) --> Londra non riesce a gestire la
frammentazione interna al contesto palestinese: da una parte vi è l’ostilità crescente
della componente araba palestinese che “mal sopporta” l’afflusso crescente
immigrazione ebraica e dall’altra parte vi è la comunità ebraica che ritiene che Londra
voglia sopprimere quelle che sono le legittime istanze sioniste della componente
sionista che vuole creare un proprio stato in Palestina. La soluzione individuata è la
creazione di due stati: viene spartita la Palestina in due realtà --> mentre la componente
ebraica era più propensa ad accettare questa impostazione, la componente palestinese
non accetta ed adotta una posizione massimalista --> la situazione si fece sempre più
difficile = serie di attentati portati avanti da formazioni estremiste ebraiche che
colpiscono anche personaggi di spicco e alcuni dei luoghi simbolo dell’amministrazione
britannica sul territorio.
Londra prova a gestire la situazione ma capisce che non può più farlo e quindi nel 1948
finisce il mandato britannico sulla Palestina. La fine del mandato britannico ha come
conseguenza la nascita dello Stato di Israele e questo segna lo scoppio del primo
conflitto arabo-israeliano (quando Israele dichiara di voler dar vita a nuove entità
statuali, i principali paesi arabi della regione gli dichiarano guerra. Ne nasce un conflitto
che si risolverà poi nella sopravvivenza del neonato Stato di Israele e gli stati arabi che
partecipano a questa prima campagna di fatto di spartiscono quel che rimane della
Palestina).

o Indebolimento posizioni in Iran (1951-1953) --> durante la Seconda guerra


mondiale era stato occupato a nord dai sovietici e a centro-sud dagli inglesi. Il fatto che
gli inglesi fossero al centro sud derivava sia dal fatto che la parte centro meridionale di
Teheran era quella più facilmente raggiungibile via mare, ma anche perché le risorse
petrolifere principali si trovavano nel sud dell’Iran. I legami con lo Scià erano molto
forti, ma la situazione interna era molto complessa, la posizione dello Scià si fa sempre
più difficile e deve fare i conti con le pressioni provenienti dai movimenti nazionali e
dai movimenti di sinistra. Nei primi anni 50 viene nominato primo ministro Mossadeq
che attuerà una politica fortemente ostile nei confronti dello Scià iraniano e questo darà
vita a una crisi che metterà a rischio l’influenza britannica sul paese. Grazie però ad un
intervento diretto dei servizi segreti britannici e americani, si arriva ad un processo di
normalizzazione.

o Rottura con Egitto: colpo di stato degli Ufficiali Liberi (1952) e crisi di Suez
(1956) --> l’Egitto era un territorio chiave in quanto Londra aveva interessi economici
fortissimi nel campo della produzione di cotone, nella gestione del territorio,
nell’industria nascente, nell’industria egiziana, aveva controllo su buona parte dei
capitali delle quote della compagnia del Canale di Suez, che era un’entità che garantiva
proventi significativi e che aveva anche un peso geopolitico fondamentale.

Nel 1952 si ha un colpo di stato che porta alla caduta della monarchia, questo implica
un cambio delle relazioni: non necessariamente il nuovo regime è tenuto a mantenere gli
impegni assunti da quello precedente
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o Dopo seconda occupazione Iraq (1941), rivoluzione 1958 --> in Iraq la presenza
britannica era molto forte, in quanto era un paese produttore di petrolio importante e
vi era anche un legame molto forte con la casata hascemita. Anche in Iraq vi era stata
un’occupazione britannica durante la Seconda guerra mondiale (41’) perché si temeva
che il paese potesse unirsi alle forze dell’Asse. Il legame con la famiglia reale era molto
forte, ma questo si rompe nel 1958, quando la famiglia reale irachena viene massacrata
dai rivoluzionari che attueranno un completo cambio di postura strategica e
diplomatica, spostando gradualmente l’Iraq da pilastro dell’Occidente orientale a un
paese sempre più vicino al blocco sovietico.

LA CRISI DELL’IMPERO COLONIALE FRANCESE


(dal Nord Africa, Africa occidentale fino all’Africa centrale, nel Medio Oriente, nel Levante e fino
all’estremo Oriente, al Sudest asiatico, l’Indocina francese, Vietnam, Laos, Cambogia attuali).

Anche Parigi cerca, come Londra, di gestire questo processo → la Francia inizialmente riconosce le
istanze indipendentiste autonomiste di questi paesi e cerca di dar vita all’Unione francese (Conferenza
di Brazzaville), un sistema che avrebbe dovuto connettere la madrepatria con i paesi dominati,
riconoscendo loro una certa partecipazione, ma di fatto nessuna capacità decisionale manifestò la
volontà̀ di mutare il rapporto tra Parigi e i territori indipendenti. Popoli soggetti sarebbero stati
rappresentati all’interno di un Alto Consiglio e di un’Assemblea con sole funzioni consultive. Ma il
potere reale era comunque nelle mani della Presidenza (Presidente Repubblica Francese): “too late, too
little”. I progetti di riforma dell’impero si scontrarono con una serie di ostacoli:
- contrasti fra i partiti politici in Francia
- manifestarsi di forme di opposizione violenta al dominio francese in varie parti dell’impero (dal
Nordafrica all’Indocina)
- coagularsi degli interessi di tutte quelle forze conservatrici che temevano di perdere i propri
privilegi a causa di una riforma troppo audace del sistema imperiale.

Onde per cui fu un tentativo che morì nel giro di pochissimi mesi e quindi anche Parigi doveva fare i
conti con la situazione. Come Londra, anche Parigi aveva risorse limitate, quindi cerca di indirizzarle
verso quei possedimenti che riteneva fondamentali e di conseguenze inizia a limitare il suo
coinvolgimento nelle aree ritenuta non fondamentali:
- Concede indipendenza a territori meno gestibili e di più recente acquisizione: Siria e Libano
indipendenti nel 1946.
- Tentativo di mantenere influenza su protettorati Tunisia e Marocco. La presenza francese
era significativa e le forze indipendentiste si erano fatte sempre più̀ forti. Parigi cerca di evitare di
perdere questi territori, sopprimendo questi movimenti fino a quando non si trovò a concedere
l’indipendenza solo dopo una guerriglia nel 1956.
- Mantenimento controllo su possedimenti del Sahel e Africa Subsahariana (1960s)
- Resistenza a oltranza per principali possedimenti Asia e Nord Africa:
o Indocina (Accordi di Ginevra 1954) --> prima crisi che scoppia alla fine del secondo
conflitto mondiale, vi è un movimento di resistenza particolarmente attivo nel nord del
Vietnam attuale, vi fu una lotta senza esclusione di colpi che viene condotta dalle forze
armate francesi, ma la Francia ne uscirà devastata = deve lasciare il paese nel 1954. Con
l’uscita della Francia dal territorio, si registrerà un crescente coinvolgimento degli Stati
Uniti.
o Algeria (indipendenza 1962), vi erano coloni francesi che non volevano andarsene e
che godevano di uno status privilegiato all’interno di questi contesti. Lo scontro
scoppia più tardi ma assume un’intensità ancor più significativa rispetto a quella
registrata in Indocina --> scontro durissimo, simboleggiato dalla Battaglia di Algeri.

61
PROCESSI DI INDIPENDENZA IN TUNISIA E MAROCCO
- Tunisia --> passata sotto controllo francese nel 1882, era sede di una forte colonia europea.
o Vi erano partiti che prima avevano puntato all’autonomia e poi all’indipendenza (Neo
Destour - Habib Bourguiba --> inizialmente puntava a trovare un’intesa con Parigi per
arrivare ad una sorta di cogestione del territorio ed applicare il suffragio universale, ma
che poi spinge sempre più per l’indipendenza). La questione legata alla Tunisia non è
legata solo agli importanti interessi francesi sul territorio, ma era una questione che
viene portata anche nel contesto internazionale, l’assemblea delle Nazioni Unite diventa
il teatro dove si discute questo caso e quindi la Francia è costretta non solo a gestire
l’insurrezione locale, ma anche a fare i conti con le pressioni che provenivano dal
contesto internazionale.
o Deriva violente proteste e denuncia in sede ONU spingono Parigi a rivedere posizioni
o 1956: dopo la concessione autonomia, arriva l’indipendenza
o Presidenza Bourguiba (1957-87) e mantenimento forti legami con Parigi
(scolarizzazione di massa ispirata ai modelli dell’illuminismo francese).
- Marocco --> ottenuto dalla Francia dopo il 1911
o Fronte indipendentista composito: Sultano Mohammed ben Youssef (non era
rimasta una figura subalterna rispetto ai dominatori stranieri, aveva contestato la
continuazione del colonialismo francese sul territorio ed era arrivato addirittura a
denunciare apertamente questa situazione e a reclamare che il proprio paese ottenesse
l’indipendenza) e partito nazionalista di Istiqlal.
o Parigi, spalleggiata da coloni francesi ed esponenti locali, cerca di rompere fronte
indipendentista. Nel 1952 il sultano viene arrestato ed esiliato, ma vi fu comunque una
dura lotta armata con Istiqlal.
o 1956: Dopo aver richiamato il sultano in patria, Parigi concede indipendenza.

LA CAMPAGNA IN INDOCINA (1945/1954)


Indocina = Cambogia, Vietnam e Laos

1. Dopo la Seconda guerra mondiale Parigi cerca di riprendere il controllo del territorio che ne
frattempo era stato sotto controllo del regime di Vichy e vi era stata anche una presenza
giapponese che aveva spinto verso un pieno affrancamento del dominio coloniale. Nel nord
soprattutto, però, si era registrata la crescente penetrazione del partito comunista, attorno alla
leadership di Ho Chi Minh. Questa presenza comunista non è disposta a ritornare allo status
quo ante ed accettare passivamente una forma di controllo diretto da parte della potenza
francese, nonostante De Gaulle avesse nel frattempo approvato una dichiarazione nella quale si
prometteva nel dopoguerra la nascita di una Federazione indocinese con ampia autonomia.

è Inizia quindi un conflitto su scala ampia che prima è limitato al solo Vietnam e poi invece sempre
più anche il Laos. Le forze francesi riescono ad aver ragione delle forze comuniste nella porzione
meridionale del Vietnam, ma la situazione si fa sempre più difficile nel nord, dove i guerriglieri Viet
Minh riescono a continuare le ostilità. Fu una guerriglia che cerca di evitare lo scontro frontale e
che mira a dissanguare le forze francesi.

Il comando francese sostenuto dagli USA decide di dover infliggere un colpo fatale alla guerriglia
comunista e quindi punta tutto sull’ottenere una grande vittoria nel nord e concentra le sue forze
nella piazzaforte della base di Dien Bien Phu, nel nord del paese. Era una piazzaforte posta in una
posizione strategica, a cavallo tra quello che è il Laos attuale e il Vietnam del nord e quindi sfruttava
proprio la presenza lungo il confine per muovere più facilmente uomini e risorse. Nonostante ciò,
però questa roccaforte è circondata da alture e queste sono sfruttate al massimo dai guerriglieri Viet

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Minh che essendo posti in alto hanno una visuale molto più ampia. I francesi cercano di mandare
forze paracadutate e di rompere questo assedio, ma è impossibile e sono quindi costretti alla resa.

è Nel 1954 i francesi devono accettare la sconfitta e si deve quindi addivenire ad un accordo: viene
convocata una conferenza internazionale a Ginevra in cui una potenza chiave come la Francia,
deve scendere a patti con i rappresentanti di un movimento comunista di guerriglieri.
Si stabilisce che:
o divisione del Vietnam lungo il 17 ° parallelo fino a nuove elezioni, con due
amministrazioni → Repubblica democratica del Vietnam del Nord (guida comunista) e
Repubblica del Vietnam del Sud (capo Bao Dai).
o questo accordo viene siglato dalla Francia ma gli USA non accettano, in quanto
percepiscono la sconfitta della Francia come la sconfitta del blocco occidentale e la
possibilità per il blocco sovietico di espandersi ulteriormente.
o Stati Uniti si sostituiscono a Parigi e diventano il nuovo attore occidentale dominante
sostenendo il Vietnam Sud.

ALGERIA ALL’ALBA DELL’INDIPENDENZA


- Algeria uno dei possedimenti più saldamente legati al territorio metropolitano francese:
o Presenza storica radicata (conquistata XIX sec) e forti legami economici, politici,
amministrativi
o Presenza di oltre un milione pieds noirs (= coloni francesi) (a fronte 6-7 milioni
cittadini)
o Ruolo centrale per rilancio De Gaulle e Francia Libera durante IIWW
- Rivolta di Sétif (1945), circoscritta dal punto di vista territoriale e che obiettivamente non ha un
impatto enorme sul piano militare e politico + repressa nel sangue e seguita da minime
concessioni --> Parigi rispose con la promulgazione di uno statuto speciale per l’Algeria che
lasciava solo qualche spazio ai musulmani e consentì ai rappresentanti francesi in loco di
manovrare le consultazioni elettorali in modo da garantire la prosecuzione del dominio di
minoranza europea.
- Fino ai primi anni 50’ in Algeria non vi fu un movimento indipendentista particolarmente
radicato; infatti, questo movimento si va a strutturare sull’eco della lotta in Indocina, Tunisia,
Marocco e colpo di stato degli «ufficiali liberi» in Egitto, riaccendendo l’opposizione antifrancese
- 1954, si apre la crisi con l’insurrezione lanciata dal Fronte di Liberazione Nazionale (FLN) ed
invita la popolazione algerina a combattere contro le forze di occupazione
o FLN lancia azione di guerriglia e azioni terroristiche spesso aventi per obiettivo
istituzioni di sicurezza e i pied noirs
o Aperto sostegno dell’Egitto degli «ufficiali liberi» e della Tunisia a FLN
- La risposta francese fu contraddittoria:
o da un lato, i governi di Parigi ribadivano con forza che l’Algeria era parte integrante
della Francia = azione di repressione della guerriglia.
o dall’altro, si cercò di avviare una politica di riforme che rispondesse alle esigenze della
popolazione musulmana.

LA BATTAGLIA DI ALGERI (1956) E IL COMITATO DI SALUTE PUBBLICA (1958)

Nel 1956 il governo francese decide di rafforzare la presenza militare nel paese e da carta bianca al
comando militare che viene inviato sul territorio, il quale ritiene che la battaglia centrale debba condursi
ad Algeri.

- 1956 battaglia di Algeri: guerriglia urbana di nove mesi durissima che vide atrocità (tortura) in
ambo le parti e coinvolgimento crescente della popolazione a fianco FLN.

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- I francesi ebbero la meglio, ma la repressione attuata e il ricorso alle torture lasciò un’impronta
indelebile.
- 1958 durante ennesima crisi di governo, vertici militari francesi in Algeria con sostegno coloni e
unità di élite presero il potere in Algeria istituendo un Comitato di salute pubblica (= governo
locale che si dichiara autonomo rispetto a quello francese, ma che punta a mantenere un legame
indissolubile tra l’Algeria e la Francia)

ACCORDI DI EVIAN (1962) E INDIPENDENZA


- La Quarta repubblica entrò in crisi e per risolvere la situazione tornò al potere il generale De
Gaulle (1958). il suo scopo fondamentale erano lo sviluppo economico e la ricostruzione di un
ruolo internazionale di prestigio per la Francia → obiettivi rallentati dalla questione algerina.
- De Gaulle inizialmente pareva volesse mantenere controllo Algeria, ma ebbe l’intelligenza
politica di capire che la Francia non era più in grado di governare la colonia.
- Avvio di un processo di progressivo disimpegno militare e politico francese dall’Algeria
osteggiato da coloni, vertici militari Nord Africa e azioni terroristiche.
- 1962 Accordi di Evian riconoscono l’indipendenza dell’Algeria.
- Ahmad Ben Bella 1° Presidente.

L’INDBOLIMENTO DELLA PRESA BRITANNICA SUL MEDIO ORIENTE:


è Tentativo di dar vita a forme di prosecuzione dell’influenza britannica ma con altre modalità: forme
di controllo indiretto = legami molto forti con le classi dirigenti o prosecuzione della presenza
britannica sul campo economico e finanziario o tentativo di istituzionalizzare delle relazioni
attraverso trattati che comunque garantissero gli interessi britannici sul piano economico e militare.

Le vicende della IIWW, rappresentarono un forte incentivo a una nuova ondata migratoria di ebrei in
Palestina → per essi infatti l’unica soluzione possibile era quella di lasciare l’Europa e creare una
propria nazione in Palestina.
Gli ebrei già̀ presenti nel territorio, non volevano più̀ essere sottomettersi a forme di persecuzione ed
erano pronti ad usare la forza pur di veder trionfare il progetto sionista → si rafforza la struttura
paramilitare dell’Hagana = organizzazione di autodifesa degli insediamenti ebraici, che sarebbe divenuta
l’embrione del futuro esercito di Israele.

Si formarono inoltre gruppi armati clandestini, che avviarono un’intensa azione terroristica nei
confronti delle forze britanniche presenti nel mandato e cui va ascritto il noto attentato contro l’hotel
King David di Gerusalemme.
La prima decisione del governo di Londra fu quella di bloccare il flusso migratorio verso la Palestina e
dal punto di vista politico elaborò un progetto basato sulla divisione del territorio palestinese in quattro
entità̀, che scontentò arabi ed ebrei:

- distretto arabo
- distretto ebraico
- città di Gerusalemme internazionalizzata
- territorio del deserto del Negev.

La questione venne posta all’ONU che creò un’apposita commissione (UNSCOP) che si espresse a
favore della costituzione di due stati separati = uno ebraico e uno arabo.
Il governo britannico, stanco di dover gestire la situazione, dichiarò la fine del mandato entro il 1948 →
Israele si dichiarò indipendente e dovette immediatamente affrontare la reazione militare degli stati
arabi confinanti.

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Alfine, furono conclusi vari armistizi che non segnarono però una situazione di pace, poiché́ da parte
araba non vi fu il riconoscimento dello stato di Israele.
L’ONU cercò di elaborare una soluzione di compromesso che avrebbe in parte favorito gli arabi
palestinesi → respinta con l’intervento degli USA.
Nel 1949, Israele entrò a far parte delle Nazioni Unite. Significativa fu la posizione assunta
dall’amministrazione americana che aveva riconosciuto immediatamente il nuovo stato di Israele e poi
respinto il secondo piano delle Nazioni Unite → anche l’URSS si espresse favorevole nei confronti di
Israele.
Il governo britannico e quello americano continuarono a considerare il Medio Oriente come un’area di
diretto interesse:

- ruolo di via di comunicazione strategica svolto dal Canale di Suez


- questione del controllo degli importanti giacimenti petroliferi in territorio iraniano, iracheno e
del Golfo Persico = gli interessi inglesi e americani si intrecciavano.

IRAN: dall’influenza britannica a quella statunitense:


è Era per Londra un paese chiave:
o almeno dal XIX secolo, Londra intratteneva importanti relazioni sul piano economico e
commerciale con Teheran
o l’influenza di Londra era particolarmente forte sulla classe dirigente iraniana, in
particolare con lo Shah che era al potere (Mohammed Reza Pahlevi)
o Iran rappresentava un ponte importantissimo per garantire i collegamenti tra le forze
alleate, in quanto confinava con l’Unione Sovietica.
o Controllo totale che Londra aveva della compagnia petrolifera iraniana Anglo Iranian
Oil Company --> Iran fu tra i primi paesi della regione nel quale vennero scoperti
importanti giacimenti petroliferi e Londra era stata l’attore più rapido nello sfruttarli a
pieno regime = il controllo di Londra sull’Iran aveva garantito che le forze dello Shah
potessero contare su un flusso costante ed illimitato di carburante. Ma l’azienda vedeva
una gran quantità di personale tecnico provenire dall’impero e quindi essere di
cittadinanza britannica e quindi la popolazione locale aveva una presenza molto ridotta.
= ricadute poco positive, in quanto il controllo delle vendite dell’azienda era in gran
parte nelle mani dei capi di Londra e dei grandi gruppi finanziari; quindi, non portavano
benefici economici che la corte dello Shah avrebbe poi utilizzato per aiutare le
componenti del paese.
- 1950s Struttura relazioni anglo-britanniche entra in crisi --> la popolazione locale ha sempre
vissuto con una marcata ostilità le ingerenze straniere
o Posizione Shah indebolita da nazionalisti (= erano fortemente ostili nei confronti delle
ingerenze di Londra, reclamavano una piena sovranità per l’Iran, una riacquisizione del
controllo delle proprie risorse) e forze di sinistra, il Tudeh (= lo accusava di essere
servo dell’occidente).
o 1951: Nazionalizzazione Anglo-Iranian Oil Company ad opera Primo Ministro
Mossadegh (diventa PM nel 1951, proviene dal campo nazionalista e si pone in aperta
contrapposizione con le posizioni dello Shah e della classe dirigente --> muove critiche
molto forti nei confronti dello Shah ed inizia a ridurne le prerogative e le ingerenze di
quest’ultimo nella vita politica del paese). Vuole contenere ingerenza straniera sul
territorio iraniano = per farlo punta all’obiettivo più importante, ovvero l’Anglo Iranian
Oil Company. Capisce che il settore petrolifero potrebbe liberare risorse enormi per
l’Iran. Con la nazionalizzazione dell’azienda, essa non è più un’industria privata, ma
diventa un’industria statale.
Londra decide di ritirare tutti i propri tecnici dal paese. Privata di questi tecnici, l’Anglo
Oil Company, non riesce ad operare a pieno regime. Inoltre, Londra si adopera per

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lanciare una sorta di embargo sul petrolio iraniano --> fanno si che nessuno compri il
petrolio.
Però, Mossadegh non si mostra come irriconoscente nei confronti della potenza
dominatrice di Londra, ma anzi si mostra come un primo ministro che porta avanti gli
interessi del suo paese e che chiede che le condizioni relativamente all’estrazione degli
idrocarburi portino anche benefici a quelle che sono le popolazioni che vivono lì.
Questo sul piano internazionale non fa apparire bene Londra.

o La posizione dello Shah si fa sempre più debole e Mossadegh rafforza la sua posizione
e si trova a gestire una fase molto complessa.
o Londra e Washington temono che l’Iran possa cadere in una destabilizzazione
profondissima e temono che da questa crisi possa scaturire un’accresciuta influenza
sovietica, perché in Iran vi era un partito comunista molto forte + perché confinava
direttamente con l’URSS + l’URSS puntava ad avere accesso ai “mari caldi” + con una
presenza forte in Iran avrebbe potuto disporre anche di ulteriori risorse di idrocarburi.
- 1953: viene organizzata l’operazione Ajax (condotta dall’MI6 e dalla CIA):
o Obiettivo: organizzarsi con i vertici militari che erano saldamente allineati allo Shah per
fare cadere Mossadegh.
o Arresto di alcuni golpisti obbliga lo Shah a fuggire a Roma + Mossadegh sembra aver
rafforzato la propria posizione
o Vengono organizzate delle manifestazioni di massa pro-Shah organizzate dalla CIA, che
permettono alle forze armate di destituire Mossadegh e reprimere nazionalisti e Tudeh.
- Lo Shah torna al potere nel 53 e vi rimarrà fino al 1979. Nella prima fase beneficia comunque di
maggiori rendite petrolifere ma inizierà a trasformare il sistema iraniano in senso sempre più
autocratico --> iniziano a rompersi gli equilibri interni al paese ed aumento dell’opposizione
interna.
- Perdita centralità di Londra a favore Washington --> gli USA diventeranno l’attore occidentale
sempre più rilevante all’interno del contesto iraniano.

IL COLPO DI STATO DEGLI “UFFICIALI LIBERI” E L’EGITTO DI NASSER


- Per quanto indipendente e paese monarchico dal 1922, Egitto centrale per Londra:
o Legami con monarchia egiziana solidi (re Faruq --> non era molto amato dalla
popolazione, in quanto obiettivamente era più interessato a quelli che erano i suoi
interessi personali che al benessere effettivo della popolazione egiziana).
o Dal 1936 i rapporti tra Egitto e Londra erano regolati dal Trattato Anglo-Egiziano, il
quale garantiva presenza delle forze britanniche a protezione del Canale di Suez (voleva
proteggere un’arteria di comunicazione fondamentale)
o Interessi economici fortissimi (Compagnia del Canale, cotone, etc)
o Paese aveva giocato ruolo cardine durante IIWW
- Paese però fortemente instabile, vi era un’ostilità crescente verso re Faruq e l’influenza
britannica. Opposizione si riconosceva attorno a due gruppi principali:
o Associazione dei Fratelli musulmani --> associazione di natura culturale, economica,
politica, religiosa, sociale, che aspirava a cambiare la situazione egiziana, che aveva
l’obiettivo di affrancare l’Egitto dall’influenza straniera e di riorientare lo stato egiziano,
in modo da recuperare la centralità dell’islam nel sistema del paese. Era stata fondata
nel 1928 da un giovane insegnante. Società che operava a 360°, che ottenne un
successo fortissimo, che sopperisce alle mancanze dello stato in molteplici campi, come
quello scolastico e sanitario.
Al suo interno questa società sviluppa un’ala armata, la quale partecipò al conflitto del
1948 contro le forze israeliane e che comunque rimane attiva.

66
o Il Comitato degli «ufficiali liberi» --> l’opposizione era aumentata a dismisura dal 1948
= nascita di Israele e primo conflitto arabo-israeliano, durante il quale le forze arabe
non erano riuscite a sconfiggere il nemico. Si forma quindi questa società segreta
all’interno delle forze armate egiziane, al cui interno vi è la figura di Nasser, e poi quello
che diventerà il secondo presidente egiziano una volta morto Nasser, Sadat
- 1952 Colpo di stato degli «ufficiali liberi» e caduta della monarchia. Faruq lascia il paese e gli
viene promesso di portare con sé ingenti risorse e va passare il resto della sua vita a Roma. Gli
“ufficiali liberi” salgono al potere con leadership formale del Generale Naguib. Naguib è la guida
del sistema egiziano, ma non è la guida degli ufficiali liberi, nei quali ha un peso determinante il
Colonnello Gamal Abdel Nasser.
- 1954 la duplice posizione tra Nasser e Naguib porta ad uno scontro diretto = Nasser estromette
Naguib dal potere. Nasser punta a rendere l’Egitto completamente indipendente, e farlo
diventare la guida di un mondo arabo unito + aperta contrapposizione alle forze britanniche
- 1954 nuovo Trattato Anglo Britannico: Canale parte integrale territorio egiziano, ritiro forze
britanniche entro venti mesi, Londra manteneva possibilità di intervento militare nel Paese se
Egitto attaccato

IRAQ (1958-1963)
è Era un paese chiave perché guardava sul Golfo, aveva al suo interno importanti giacimenti di
idrocarburi e perché tradizionalmente il legame tra Londra e Baghdad era molto forte: la famiglia
hascemita d’Iraq era strettamente legata a Londra in quanto dipendeva da Londra per la sua
sicurezza e stabilità.

- 1941 seconda occupazione britannica, perché si pensava che alcuni dei maggiori ufficiali iracheni
fossero particolarmente vicini all’Asse, e riallineamento di Baghdad all’interno della sfera
influenza d’inglese.
- 1955 Patto di Baghdad (Turchia, Iran, Iraq, Pakistan) --> patto di natura difensiva
- 1956 Crisi di Suez ha un impatto molto forte sul piano regionale, in quanto trasforma l’Egitto di
Nasser nel capofila dei movimenti panarabi, movimenti che vogliono portare all’unificazione del
mondo arabo --> spinta di progetti volti a unire i paesi arabi.
o 1958 Repubblica Araba Unita: Egitto e Siria --> spinge monarchia irachena a proporre
un meccanismo di unificazione alternativo =
o 1958 Federazione Araba Hashemita: Iraq e Transgiordania --> ha vita di pochi mesi in
quanto =
- 14 luglio 1958 Colpo di Stato e caduta monarchia irachena --> alla guida del paese si avrà un
militare, Kassem + nascita Repubblica irachena.
- Gen. Kassem (1958-1963) non si unisce con Nasser per dar vita alla Repubblica Araba Unita ma
propugna una visione diversa dell’Iraq:
o «Iraq first» = Iraq resterà indipendente e si avvicinerà progressivamente all’URSS
o rifiuto unione Egitto e uscita Patto Baghdad

TERZO MONDO, MOVIMENTO DEI PAESI NON-ALLINEATI E INDIPENDENZA


AFRICA SUBSAHRIANA

In questa fase storica emerge un potenziale terzo polo: oltre al blocco occidentale e quello a guida
sovietica, tra il 1955 e il 1961 nasce il blocco dei “Paesi non allineati”.

BANDUNG E I NON ALLINEATI:


- Conferenza di Bandung (18-24 aprile 1955, Indonesia), conferenza chiave
o Rappresentati 29 paesi afroasiatici, 1,4 miliardi di persone
o Favorì il collegamento tra i vari movimenti indipendentisti che puntavano al
completamento del processo di decolonizzazione + riaffermò il principio di
67
autodeterminazione dei popoli + puntava a costituire un gruppo di paesi che non
volevano schierarsi sul piano geopolitico, che rivendicavano il loro diretto di non
doversi schierare con un polo o con l’altro.
o Neutralismo e pacifismo divennero i pilastri concettuali di Bandung.
- Conferenza di Belgrado (1961) e nascita movimento dei non-allineati (Tito, Nasser e Nehru).
- Nella pratica, nessuno dei paesi appartenente al movimento fu realmente distante dai blocchi, ma
se ne servì bene o male per portare la propria agenda interna e internazionale.

INDIPENDENZA AFRICA SUBSAHARIANA:

I movimenti di indipendenza nel resto del mondo accelerarono il processo di decolonizzazione


dell’Africa.
Lineare fu la conclusione dell’impero francese → nell’africa francofona si stavano infatti sviluppando
forze politiche locali il cui obiettivo era la piena indipendenza.
Con il ritorno al potere di De Gaulle, venne trasformata l’Unione Francese in Comunità̀ Francese =
sorta di federazione tra la Francia e i territori africani.
Si tenne un referendum che diede un esito positivo al nuovo testo costituzionale che prevedeva la
creazione della Comunità̀ Francese → la Guinea si espresse negativamente e gli venne concessa
l’indipendenza e vennero però tagliati i sostegni tecnici e finanziari.
Il processo di distacco dalla Francia era avviato e il governo francese aveva quindi capito che gran parte
dei leader africani desideravano la piena
indipendenza politica, mantenendo però stretti
rapporti con Parigi.
Nel corso del 1960 accedevano alla piena
indipendenza → Senegal, Mali, Costa
d’Avorio, Dahomey, Burkina Faso, Niger,
Repubblica centrafricana, Congo-Brazzaville,
Gabon, Ciad, Madagascar, Mauritania,
Camerun e Togo → tutti questi paesi (tranne
Guinea e Togo) siglarono accordi bilaterali di
cooperazione con Parigi.

Per quanto riguarda l’impero britannico,


all’avanguardia di tale processo vi fu la colonia della Costa d’Oro, dove sin dall’immediato dopoguerra
la locale amministrazione britannica aveva favorito alcune riforme tendenti ad attribuire maggiori
competenze alla popolazione africana e dove si crearono rapidamente formazioni politiche
indipendentiste → indipendente a seguito di un dibattito tra l'amministrazione coloniale, Londra e le
forze politiche locali. Un’evoluzione simile caratterizzò Nigeria e Sierra Leone e altrettanto pacifici
furono i processi che condussero all’indipendenza di altre colonie britanniche → Uganda, Malawi,
Zambia, Tanganika e il sultanato di Zanzibar.

Più tormentato fu il processo del Kenya, in cui si era sviluppato un forte movimento indipendentista =
manifestata un’opposizione violenta alla presenza britannica → la reazione inglese fu una dura
repressione con anche campi di concentramento.
Londra si orientò in seguito verso una soluzione pacifica e venne concessa la piena indipendenza del
Kenya nel 1963.

68
SECONDA FASE DELLA GUERRA FREDDA (1953-1962)

- “Coesistenza competitiva” = per quanto appartenenti a due blocchi distinti, Unione Sovietica
e Stati Uniti possono competere senza necessariamente combattersi. La competizione può
avvenire su altri piani, quello economico, scientifico, culturale, ma che non necessariamente si
debba arrivare allo scontro armato diretto.
- “Piccola/Prima distensione” = sembra delinearsi una fase di disgelo. L’ascesa alla guida
dell’URSS di Nikita Krusciov, dal 1953 al 1880, sembrano delinearsi le basi e i due alleati
possono riprendere a parlarsi. Questa fase si interromperà bruscamente nel 1962 con la Crisi di
Cuba.

Nel 1953 negli Stati Uniti sale al potere Eisenhower, che rimarrà al potere fino al 1961. Lancia
un’agenda politica molto aggressiva nei confronti dell’URSS, tant’è che si parla sempre più di passaggio
dal containment al “roll back”, respingere indietro. Nonostante questi impegni assunti in campagna
elettorale, non avverrà nessun “roll back”, anche laddove vi sarà la possibilità di intervenire, non
accadrà.
Durante la presidenza di Eisenhower ci saranno due grandi crisi che coinvolgono il blocco occidentale:
- Sconfitta francese in Indocina (1954)
- Crisi di Suez (1956) --> coinvolge tre attori allineati a Washington, ovvero Regno Unito, Francia
e Israele.

La prima distensione finisce con una crescente polarizzazione, una chiusura che diventa sempre più
evidente.
- Crisi di Berlino (1961)
- Crisi di Cuba (1962)

è La competizione avviene anche in ambito tecnologico, e la nuova frontiera in questo senso è lo


spazio. Infatti, vi è una vera e propria corsa allo spazio, in quanto chi arriva prima ottiene anche
importanti ricadute sul piano propagandistico e sul piano degli armamenti tecnologici.

BLOCCO SOVIETICO:
Si assiste ad un cambio di leadership, Stalin muore e dopo una fase di transizione emergerà la figura di
Krusciov. Emergono nuove agende e ci sono delle sfide importanti da affrontare ma anche delle
opportunità significative per l’Unione Sovietica che in questa fase riesce a consolidarsi internamente ed
a espandere la sua influenza.

- Piano interno:

69
o Muore Stalin ma inizialmente la direzione viene assunta da un comitato collegiale, dove
vi sono diversi attori: Malenkov come Primo Ministro, Molotov come ministro degli
Esteri, Berija a capo della polizia segreta e Chruscev come segretario del Partito
Comunista. Tra questi emergerà la leadership di Chruscev che elimina o marginalizza
tutti i suoi avversari --> 1955 piena leadership
- Nuovo corso:
o Coesistenza competitiva e “Destalinizzazione”
o Patto di Varsavia e ampliamento sfera di influenza sovietica
- Crisi:
o Germania dell’Est (1953giu)
o Polonia (1956giuott)
o Ungheria (1956ottnov)

COESISTENZA COMPETITIVA E DESTALINIZZAZIONE


Krusciov emerge come leader nel 1955, ma è durante il XX congresso del PCUS (14-25 feb1956) dove
Chruscev si presenta al mondo comunista ed enuncia il suo programma. Due discorsi:
- Pubblico (si voleva che trapelasse al di fuori dei membri delegati lì presenti):
o Enuncia gli importanti risultati ottenuti dall’Unione Sovietica in questa fase e quindi alla
luce della potenza e della crescita sovietica pensa sia possibile evitare guerra e accettare
coesistenza competitiva tra due sistemi. Socialismo avrebbe trionfato con forza
d’esempio, non tramite le armi.
o differenti vie transizione verso socialismo --> nonostante l’URSS sia il leader del blocco
anti-occidentale, ci sono forme anche forme diverse per arrivare al socialismo, non vi è
l’unico modello imposto da Mosca = riavvicinamento tra Jugoslavia e Mosca.
Affermazione che fa pensare che il controllo esercitato da Mosca sui diversi paesi
comunisti possa progressivamente allentarsi e che quindi questi possono godere di una
crescente autonomia.
- Segreto (avrebbe dovuto essere recepito solo dai delegati sovietici e dai rappresentanti dei partiti
comunisti - 25feb - trapelato giu56 su volontà esplicita di Krusciov) processo di
“destalinizzazione”:
o Attacco alla memoria di Stalin e sua la “infallibilità” --> condanna il culto alla
personalità, le purghe staliniane, le atrocità condotte contro il suo stesso popolo e
contro i membri del Partito Comunista, denuncia le pratiche utilizzate e quello che
viene definito come il “regime del terrore” che Stalin aveva instaurato.
- Conseguenze:
o Timida apertura + maggiore autonomia + vie di transizione verso il socialismo siano
possibili (riavvicinamento tra URSS e Jugoslavia)
o Progressivo distanziamento dalla Repubblica Popolare Cinese
o Spinta al cambiamento in Polonia e Ungheria

SOPPRESSIONE RIVOLTE: RDT e POLONIA


- Germania Est (1953) = operai edili si erano ribellati di fronte a orari di lavoro sempre più
lunghi e condizioni sempre più difficili --> furono soppresse con una violenza inaudita
dell’armata rossa (50-500+ e arresti);
- Polonia (1956 giu-ott):
o manifestazioni a Poznan per migliori condizioni lavorative e pro Wadyslaw Gomulka
(era stato incarcerato in epoca di Stalin). Dopo essere stato scarcerato, vi è una parte
crescente di popolazione che preme affinché venga scelto dal PC per guidare il paese;
ma all’interno del Partito Comunista Polacco ci sono resistenze in quanto all’interno del
partito vi erano ancora membri molto devoti a Stalin e al suo operato e per cui sono
fortemente ostili nei confronti di Gomulka.
o Intervento polizia non ferma le proteste

70
o Chruscev si reca a Varsavia, incontra Gomulka che lo rassicura sul fatto che non vuole
far uscire la Polonia da Patto di Varsavia, ma semplicemente procedere con una
gestione degli affari interni più autonoma, per quanto ancora allineato al blocco
orientale. Kruscev accetta e Gomulka viene riabilitato e posto alla guida Polonia.
o Crisi superata grazie alla soluzione interna al Partito Comunista polacco.

RIVOLTA IN UNGHERIA (ott-nov1956)


- Manifestazioni in Polonia --> portano a sollevazioni popolari in Ungheria, in particolare nella
capitale, Budapest.
- Il paese aveva vissuto gli effetti del processo di destalinizzazione in modo particolarmente
significativo: alla guida del paese vi era Rakosi (dirigente molto vicino a Stalin) e quindi veniva
percepito come emblema della vecchia leadership --> era stato obbligato a lasciare guida dopo il
XX Congresso del PCUS. Al suo posto viene insediato Erno Gero, che però non va comunque
bene, in quanto la sua impostazione e visione del mondo lo mettevano in parallelo con la
leadership precedente.
- Questo fattore associato alla crescente opposizione che stava mutando il paese a causa dell’eco
di quanto stava avvenendo in Polonia, fa sì che a fine ottobre 1956:
o rivolta popolare con epicentro a Budapest. Manifestanti chiedono riforme, che
diminuisca l’influenza sovietica sul paese e il reintegro di Imre Nagy, membro del PC
che era stato oggetto delle purghe staliniane, perché potesse dar vita ad un nuovo
corso.
o Forze sovietiche lasciano la capitale e Nagy assume la guida del Paese (Nagy però non
era Gomulka, si fa portatore di un’agenda molto più radicale, che segnava una
discontinuità molto maggiore con il periodo precedente).
- Tra il 25 e il 31 ottobre 1956 il governo Nagy:
o scioglie Polizia Segreta (che era stata utilizzata per controllare gli oppositori interni) e
indice libere elezioni
o dichiara volontà uscire dal Patto di Varsavia e di assumere neutralità
- Queste misure non potevano essere accettate dal Cremlino, in quanto se si fossero accettare
queste richieste, anche altri paesi dell’Europa orientale avrebbero spinto o avrebbero registrato
proteste simili per chiedere appunto la completa liberazione dall’influenza sovietica. Quindi il 3-4
novembre, Krusciov ordina la repressione delle sollevazioni --> attacco da parte
dell’Armata Rossa = migliaia morti e feriti. Nagy viene condannato a morte ed ucciso
assieme a decine di altri esponenti politici che si erano allineati al nuovo corso impresso.
- Janos Kadar, membro del PC, posto alla guida del paese. Si era posizionato su una linea
intermedia tra quella del vecchio establishment e quella marcatamente riformista di Nagy.
Guiderà un nuovo corso rimanendo pur sempre allineato all’Unione Sovietica.

PATTO DI VARSAVIA, NEUTRALITÀ AUSTRIACA E TERZO MONDO


- Patto di Varsavia (Mag1955 - Trattato di Amicizia, Cooperazione e Mutua Assistenza)
o Trattato di mutua difesa
o Risposta diretta a ingresso della Repubblica Federale Tedesca nella NATO
- Buffer zone austriaca: Mosca propone ritiro forze alleate da Austria in cambio sua neutralità
(piano realizzato 1955)
- Politica terzomondista sovietica:
o Siria ed Egitto (1950-56)
o Cina, India, Nord Corea
o Africa

BLOCCO OCCIDENTALE
- Cambio di leadership:
o Eisenhower (1953-1961)
71
o Kennedy (1961-1963)
- Nuove agende:
o Roll back, New look, “Pattomania” di Dulles
- Sfide e cambio guardia
o Crisi Indocina
o Crisi di Suez

Eisenhower ascende alla presidenza nel 1953 e rimarrà in carica per due mandati; quindi, fino al 1961 e
poi verrà eletto John Fitzgerald Kennedy che invece rimarrà al potere poco tempo in quanto viene
assassinato. Nonostante ciò, imprimerà una svolta importante alle relazioni internazionali: si trova a
gestire due crisi di portata enorme (costruzione muro di Berlino e Crisi di Cuba); anche dal punto di
vista comunicativo è stato uno dei presidenti più in grado di sfruttare la propria immagine e di perorare
la causa statunitense sul piano internazionale.

Eisenhower viene eletto nelle file del Partito Repubblicano, la sua campagna elettorale viene fortemente
influenzata da una campagna politica che punta il dito contro presunte infiltrazioni comuniste
all’interno del polo occidentale, ma soprattutto all’interno dell’amministrazione del Dipartimento di
Stato, il cosiddetto McCartismo. Joseph McCarty, fu un senatore che portava avanti una campagna
durissima, secondo la quale la debolezza che aveva colpito gli Stati Uniti in quella congiuntura, era
dovuta alla presenza di quinte colonne comuniste attive in tutto il sistema americano e occidentale.
Questo generò un forte impatto sul piano pubblico, in quanto McCarthy venne posto alla guida di una
commissione del Senato incaricata di verificare questa situazione e per la prima volta nella storia
americana queste edizioni ebbero luogo in televisione.

è In questo contesto la mediazione di Eisenhower ha buon gioco e quindi sviluppa una postura
politica formalmente fortemente aggressiva = necessità di dar vita a un cambio di direzione, “New
look”, un passaggio dal Containment di Truman al Roll back.

n Vi era però la consapevolezza che questa postura più aggressiva, avrebbe rischiato di portare a
una corsa al riarmo. --> in modo da conciliare la crescente assertività sul piano strategico
diplomatico e la necessità di non aumentare la spesa pubblica, si punta tutto sull’arma atomica:
si dichiara apertamente che l’arma atomica è uno strumento nelle mani delle forse armate e che
può essere impiegata, non solo come “ultima misura”, ma in generale in quanto facente parte
degli asset statunitensi. Tutto questo viene definito “rappresaglia massiccia”, in quanto anche
solo una minima crisi potrebbe portare alla scelta americana di ricorrere all’arma atomica (URSS
e US con stesso livello di armamenti, anzi URSS ancor più superiore).
n “Pattomania” = segretario di stato John Foster Dulles --> tendenza dell’amministrazione
americana a siglare tutta una serie di patti regionali di sicurezza e a circondare l’URSS. Si cerca
di riprodurre su scala regionale quella sorta di successo che era stata la creazione dell’alleanza
del Nord Atlantico, la NATO.
o Viene quindi siglato il patto di Baghdad (febb1955), un trattato difensivo che avrebbe
dovuto unire il teatro del Medio Oriente allargato e dell’Asia meridionale --> alleanza
tra Regno Unito, Iran, Iraq, Turchia e Pakistan.
o Alleanza tra Jugoslavia, Grecia e Turchia (ago1954), patto di difesa in funzione
antisovietica e che idealmente va a saldarsi con il Patto di Baghdad.
o Creazione della SEATO (sett1954), ovvero l’organizzazione del Trattato dell’Asia del
Sudest, che coinvolge UK, US, F, Aust, NZel, Filipp, Thai, Pak.
o Alleanze bilaterali siglate dagli USA con Corea del Sud e Giappone.

n La crisi in Indocina (la Francia dopo secondo conflitto mondiale cerca di riaffermare la sua
presenza nell’Indocina francese ma incontrerà una fortissima resistenza nel Vietnam del Nord e
nel Laos del Nord, battaglia di Dien Bien Phu, sconfitta francese nel 1954, accordi di Ginevra,

72
Francia esce da Indocina, divisione lungo 17° parallelo,
crescente coinvolgimento USA) e la crisi di Suez portano a
vedere gli Stati Uniti ad un cambio di guardia: segnano il
definitivo depotenziamento di Francia e Gran Bretagna sullo
scacchiere internazionale e la loro sostituzione con gli Stati
Uniti.

CRISI DI SUEZ (p. 107)


- 1952 Ufficiali liberi e caduta monarchia
- 1954 Nasser alla guida Egitto. Paese formalmente equidistante dai blocchi
- 1955 Stati Uniti disposti a sostenere modernizzazione Egitto e progetto della Diga di Assuan
(tutt’ora una delle dighe più grandi al mondo; puntava a gestire meglio le acque del Nilo per
arrivare ad alimentare i paesi dal punto di vista energetico; per costruirla servono competenze a
capitali enormi)
- Scoperta di una fornitura di armi cecoslovacche al Cairo spinge Washington a ritirare proprio
sostegno
- Reazione egiziana su più livelli
o Avvicinamento a Mosca che promette sostegno tecnico ed economico finanziario
(1956)
o Intensificazione campagna panarabista al di fuori Egitto, ponendo sempre più in
difficoltà quei regimi allineati con l’Occidente che vengono accusati di essere schiavi e
servi delle potenze imperialiste
o Nazionalizzazione della Compagnia del Canale --> seria difficoltà di Francia e Gran
Bretagna
o Chiusura dello Stretto di Tiran (vs Israele) --> è una delle due principali vie marittime
che permettono a Israele di comunicare con il mondo.
- 2° Conflitto Arabo-Israeliano (1956)
o Israele attacca Egitto e occupa Sinai
o UK-F inviano paracadutisti per mettere in sicurezza il Canale
o URSS aveva legame strettissimo con Nasser, il quale minaccia un intervento diretto, ma
gli USA non sono disposti ad arrivare ad uno scontro mondiale per F, UK e Israele -->
USA e URSS allineate a chiedere il ritiro delle forze di occupazione
- Esito:
o Dimostrazione che F e UK non possono condurre agenda indipendente da US in
Medio Oriente
o Sinai e Canale rimangono sotto sovranità egiziana > nonostante sconfitta sul
piano militare, Nasser risulta estremamente vincente sul piano diplomatico e simbolico,
diventa simbolo di un terno mondo che cerca di affrancarsi dal dominio imperialista, di
un mondo arabo che può competere con le principali potenze e che può puntare ad
una riunificazione
o Egitto rafforza legami con URSS (inizia a fornirgli armi avanzate che lo faranno
diventare una delle quattro potenze principali del Medio Oriente) e sempre più
percepito come minaccia per i regimi filo-occidentali.
o 1957 Dottrina Eisenhower

DOTTRINA EISENHOWER
- Successo ottenuto da Nasser e «uscita di scena» di Francia e Regno Unito esponevano il Medio
Oriente a potenziale controllo/influenza URSS e dei suoi alleati.
- Situazione inaccettabile per il ruolo geopolitico della regione e il suo peso economico.

73
- 5 gennaio 1957 Presidente Eisenhower rilascia «Special Message to the Congress on the Situation
in the Middle East”. Impegno americano “to secure and protect the territorial integrity and
political independence of such nations, requesting such aid against overt armed aggression from
any nation controlled by international communism”. --> mettere in sicurezza e a proteggere
l’integrità e l’indipendenza politica di quelle nazioni che avessero chiesto aiuto contro
un’aggressione armata proveniente da ogni nazione controllata dal comunismo internazionale.
- La richiesta di aiuto viene fatta da: Giordania, Arabia Saudita, Iraq e Libano.

FINE DELLA “PRIMA DISTENSIONE”:

MURO DI BERLINO (1961) – CAUSE:


- Ingresso RFT nella NATO (1955) --> risposta sovietica = Patto di Varsavia
- Crescita economia RFT + controllo esasperato delle autorità di polizia nella RDT
o Provocano una fuga dalla Germania dell’Est e trasferirsi in Germania dell’Ovest
§ Cittadini di Berlino Est e Ovest potevano accedere a tutti settori città;
§ Da Berlino Est si andava a Berlino Ovest e da lì si arrivava via areo alla RFT
§ Si stinano circa 2 milioni di persone che hanno abbandonato Germania dell’Est
per trasferirsi in Germania dell’Ovest (la maggior parte di queste persone erano
molto colte e sarebbero state molto utili alla Germania dell’Est).
- Nella Germania dell’Ovest inizia a circolare voce della cosiddetta “Dottrina Hallstein”: secondo
la quale la RFT avrebbe rotto rapporti con qualunque Paese avesse riconosciuto RDT; in quanto
la RFT si considerava l’unica vera rappresentante del popolo tedesco
- Necessità di riaffermare il peso dell’URSS dopo rivolte interne ed eredità della crisi ungherese del
56.
- John F. Kennedy divenuto presidente 1961 viene percepito come debole e inesperto da Mosca

TAPPE:
1) 1958 – 1959
o Nov 1958: Mosca chiede ritiro delle forze occidentali da Berlino Ovest, entro 6
mesi e propone l’internazionalizzazione della città e questa diventa la base per
un Trattato di Pace sulla Germania. In caso contrario minaccia di affidare a RDT il
controllo dei collegamenti ferroviari tra RFT e Berlino Ovest (vuole tagliare i
collegamenti).
o Tentativi di limitare crisi 1959:
§ Kitchen debate: vicepresidente Nixon va a Mosca, alla Fiera internazionale e ha
un dialogo diretto con Chruscev (ha luogo in una tipica cucina americana che
viene allestita nel padiglione americano per mostrare cosa voglia vivere nel
mondo libero)
§ Visita di Chruscev negli Stati Uniti

2) 1960 – 1961
o Escalation della crisi tra 1960-1961:
§ Mag1960 viene convocato a Parigi un vertice per risolvere la questione tedesca e
di Berlino, ma fallisce in quanto la presidenza american si rifiuta di scusarsi con
Mosca (negli anni precedenti l’amministrazione Eisenhower aveva varato un
programma di spionaggio internazionale tramite un aereo spia, l’U2, il quale
poteva volare a quote talmente elevate da non essere intercettato dai caccia
sovietici, almeno così si pensava. I sovietici, infatti, scoprono di queste missioni
in quanto un aereo cade a terra ma le prove dello spionaggio avvenuto per tutti
quegli anni rimane “salvo”. I sovietici non dicono nulla fino al vertice di Parigi).
§ Apr1961 fallito l’assalto alla Baia dei Porci (per l’eliminazione di Fidel Castro,
leader rivoluzionario comunista che ha estromesso il leader precedente,
74
filoccidentale statunitense al governo dell’isola di Cuba, la quale era troppo
vicina alle coste americane ed essere filocomunista).
§ Giu1961 Incontro di Vienna tra Chruscev e Kennedy --> Kennedy cerca di
metterlo in difficoltà ma non ci riesce e trasforma questo incontro in una lezione
di politica inflitta da Chruscev a Kennedy
o agosto 1961: Muro di Berlino

CONSEGUENZE:
- Completa partizione Germania e divisione popolo tedesco
- Completa militarizzazione degli schieramenti europei, ma contribuisce all’abbassamento delle
tensioni in Europa e alla distensione nel vecchio continente
- «Spostamento» della guerra fredda e del conflitto tra Est e Ovest nel Terzo Mondo.
- Sul piano propagandistico muro rappresentò una sconfitta per la DDR e per l'URSS, costrette a
ingabbiare propri cittadini --> impatto anche in Occidente + simbolo vero e proprio della guerra
fredda.

CRISI DI CUBA

ANTECEDENTI: Batista e Castro


- Cuba era fortemente legata a US che controllavano il 40% produzione saccarina + influenza sul
campo militare (base di Guantanamo), economico, della criminalità organizzata, politico.
- Cuba era strettamente legata agli US attraverso la figura di Fulgencio Batista, colonnello delle
forze armate cubane che aveva dominato la vita politica dell’isola già negli anni ’30 e che poi era
ritornato al potere nel 1952 con un altro colpo di stato: dittatura vicina US e invisa dalla
popolazione.
- Fidel Castro si era posto alla guida di un movimento rivoluzionario che puntava a far cadere
Batista ed avviare un nuovo corso. Il tentativo di Castro fallì (assalto alla caserma Moncada) e
venne arrestato --> lascia il carcere a seguito di un’amnistia di Batista e fugge in Messico (1955)
–-> raduna una serie di sostenitori ed incontra Ernesto Guevara (rivoluzionario argentino).
- Dicembre 1956 Castro e Guevara sbarcano a Cuba e cercano di attivare una nuova insurrezione
ma vengono sconfitti --> si riparano nella Sierra Maestra, una delle zone più inaccessibili
dell’isola e ci vorranno anni prima che possano riprendere le ostilità.
- A Castro, fratello e Guevara si aggiungono otto militanti e nel 1958 riparte una nuova offensiva
castrista che si espande nel paese --> ha successo perché le condizioni interne all’isola sono
sempre peggiori, l’ingerenza statunitense negli affari interni cubani è sempre meno tollerata da
tutte le componenti sociali e politiche dell’isola, il regime Batista è un regime corrotto e quindi
l’impostazione castista sembra fornire una chiave di volta per porre le basi per un nuovo corso =
episodi crescenti di diserzione delle forze armate, di polizia e anche delle forze liberali -->
Dicembre: Batista è costretto a lasciare paese.
- Castro entra trionfante all’Avana nel gennaio 1959 e prende il controllo del paese. Nulla faceva
pensare in quel momento che Cuba sarebbe diventata uno dei principali nemici degli USA, in
quanto nonostante una formazione che guarda verso idee socialiste, Castro non intraprende
immediatamente una serie di misure allineate con il modello sovietico = USA riconoscono
nuovo regime.

ROTTURA RAPPORTI CON US E ALLEANZA CUBA-URSS:


- Graduale estromissione delle componenti liberali nel movimento castrista, crescita delle
influenze socialiste, pressione da parte di esuli che una volta lasciata Cuba, affluivano negli Stati

75
Uniti e palesavano la loro insoddisfazione nei confronti di Castro, invitando gli USA ad
assumere una posizione molto più netta e a cercare di cambiare le cose.
- 1959 Riforma agraria con espropriazione terre e nazionalizzazione delle imprese, in particolare
quelle statunitensi --> USA impongono un embargo sulla produzione di zucchero cubano.
- 1960 Radicalizzazione posizioni di Castro + netto avvicinamento a URSS:
o Accordo URSS-Cuba: 200 milioni $ come prestito e acquisto di zucchero cubano.
o Embargo + blocco importazione prodotti saccariferi e addestramento da parte della
CIA degli esuli cubani
o Castro promette aiuto a movimenti rivoluzionari in America Latina.

BAIA DEI PORCI E INIZIO DELLA CRISI


- 1961: JFK presidente e la CIA gli ripropone il piano assicurandogli che dalle loro informazioni la
posizione di Castro fosse estremamente debole e che sarebbe bastato veramente poco per farlo
cadere e che sarebbe stato anche facile portare gli esuli a Cuba senza far scoprire il
coinvolgimento statunitense.
- aprile 1961: operazione ha luogo --> Baia dei Porci (sbarco di 1200 esuli sostenuti da servizi US).
Fallimento in quanto vengono denunciati dai cubani che vivevano lì, arrivano le forze armate di
Castro, inizia uno scontro a fuoco che si protrae e il corpo di spedizione è costretto ad
arrendersi. Si capisce ben presto che dietro all’attacco degli esuli vi erano gli Stati Uniti.
- Estate 1962: accordo Mosca-Avana per installazione di batterie missilistiche e presenza di tecnici
sovietici sull’isola (inizialmente URSS non convinta a portare le proprie forze armate a poche
miglia marittime dai propri avversari, ma accetta di farlo perché innanzitutto per questioni di
opinione pubblica ne era costretto, non poteva rifiutare la richiesta di aiuto di un paese
filosocialista e soprattutto nello stesso periodo erano state installate basi missilistiche nucleari in
Turchia e in Italia che puntavano direttamente sul territorio sovietico, missili Jupiter e Thor)
- 14ott1962: JFK viene informato della costruzione di rampe di lancio e basi missilistiche a Cuba e
del viaggio di mercantili sovietici verso isola. Viene informato dalle spie presenti sul territorio e
attraverso immagini scattate dagli aerei U-2

OTTOBRE 1962:
- Dal 16 al 22ott vengono esaminate le possibili contromisure da prendere (JFK coinvolge i suoi
più stretti collaboratori = “X-COM” si riuniscono i membri del National Security Council e altri,
ma senza coinvolgimento diretto delle controparti o degli alleati della NATO).
o Occupazione militare isola --> con invio delle forze armate americane (avrebbe portato
a un grande numero di morti da parte delle forze americane, in quanto Cuba era stata
rafforzata nel frattempo; sarebbero morti anche personale e tecnici sovietici e questo
sarebbe stato visto come ‘casus belli’; non si sapeva se sull’isola vi fossero già armi
nucleari che potevano essere lanciate contro il corpo di spedizione americano).
o Bombardamenti aerei per distruggere installazioni (rischio di uccidere personale e
tecnici sovietici e molti civili; possibile presenza e scoppio di armi nucleari; era una
questione militare che avrebbe portato allo scoppio di un conflitto mondiale).
o Agire per via diplomatica in sede di Nazioni Unite (possibilità di smascherare l’Unione
Sovietica e risolvere la questione ma gli USA avrebbero dovuto dire implicitamente che
non erano in grado di gestire una questione che li minacciava direttamente).
o “Quarantena navale” attorno a Cuba (forma più blanda di controllo e non poteva
essere percepita come una misura ostile che potesse portare allo scoppio della guerra; la
marina militare statunitense circonda Cuba, si avvisano tutte le potenze ed in particolare
URSS che qualsiasi nave si fosse avvicinata a Cusa avrebbe dovuto subire l’ispezione da
parte delle forze americane e che qualora fossero state trovate componenti utilizzabili
per il comparto missilistico o per costruire un ordigno atomico, sarebbero state fermate
e rinviate all’origine).

76
- 22ott 1962 JFK rende pubblica la crisi (tramite discorso al popolo) + viene convocato una
riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, durante la quale il rappresentante
americano chiede a quello sovietico se avessero installato delle basi missilistiche a Cuba, in
seguito a una ripetuta risposta negativa di quest’ultimo, il rappresentante americano mostra le
foto --> internazionalizzazione della crisi + quarantena navale (denota estrema intelligenza della
leadership americana = dava la possibilità ad URSS di chiedere ai mercantili di fare marcia
indietro o addivenire ad una risoluzione).
- 27 ottobre: sottomarino sovietico in acque cubane viene intercettato da USA, i quali gli intimano
di andarsene, ma le comunicazioni radio vengono interrotte, allora USA decisero di lancia due
missili sottomarini come segnale e i sovietici recepiscono ciò come un tentativo di affondare il
sottomarino; allora il comandate decide di armare i missili e colpire le unità militari americane ,
ma Vasili Arkhipov, si oppose al suo comandante e gli chiese di fermare l’attacco, spiegandogli
che se gli americani avessero voluto affondare il sottomarino, l’avrebbero già fatto e che era solo
un avvertimento --> comandante decise di non lanciare il missile.
- Trattative e accordo (28ott)
o dietrofront mercantili sovietici
o smantellamento basi missilistiche a Cuba
o Impegno pubblico US a non attaccare Cuba
o Impegno segreto US a rimuovere testate nucleari in Turchia

PERCHÉ URSS ACCETTA:


- Efficacia quarantena navale --> non vi era modo di violare il cordone sanitario che gli Stati Uniti
avevano creato attorno a Cuba.
- Inferiorità di capacità convenzionali nei Caraibi, teatro dominato dalla presenza statunitense (≠
in Europa godeva di una certa superiorità)
- Inferiorità sia di arsenale atomico che di vettori (vettori nucleari US x9 vs URSS)
- US godevano vasto sostegno internazionale grazie all’azione intrapresa in sede di Consiglio di
Sicurezza delle Nazioni Unite --> Mosca si trovava in una situazione di difficoltà anche nei
confronti del resto del mondo.
- M.A.D. = non si era sicuri di voler arrivare alla distruzione mutua assicurata per il mantenimento
di basi missilistiche a Cuba
- Aveva ottenuto risultati ottimi:
o Assicurazione di nessun intervento US a Cuba
o Missili ritirati da Turchia

è Si percepiva la fine della crisi di Cuba come una netta affermazione occidentale e un’“umiliazione”
per il popolo sovietico. Castro stesso si sentì molto risentito con Krusciov in quanto aveva
dichiarato chiaramente la sua non disponibilità a rischiare la vita dei sovietici per la sicurezza di
Cuba.
è Inoltre, non creò problemi solamente tra Cuba e Mosca, ma acuì anche la frattura che si stava
generando tra Repubblica Popolare Cinese e l’Unione Sovietica. Mao spingeva per un’escalation
della crisi perché riteneva che si sarebbe dovuto mostrare maggior fermezza.
è La crisi però produsse anche effetti positivi:
- Favorì i primi accordi sovietico-americani in tema di armamenti strategici (che poi avrebbero
definito la fase della ‘grande distensione’).
- 1963 creazione di una linea di comunicazione diretta tra Washington-Mosca onde evitare una
situazione come quella registrata a Cuba e onde poter affrontare direttamente la questione nel
caso di una crisi di portata come quella che si era vissuta.
- Chruscev, nonostante positivo impatto della scelta in una prima fase, venne accusato di
debolezza e sua posizione venne minata.
- Peggioramento rapporti tra Usa-alleati europei:

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o Kennedy informò alleati europei ma US decise di operare in completa autonomia.
o Reazione statunitense ben più dura rispetto alla crisi di Berlino del 1961.
o Dubbi sulla reale solidità dell’ombrello nucleare US:
§ Già aprile1962 nel Consiglio NATO: venne esplicitato il passaggio da massive
retaliation a flexible response = una risposta flessibile a azione sovietica sarebbe
corrisposta a un’azione statunitense di uguale livello --> se necessario uso di
armi nucleari tattiche, missili intercontinentali solo come extrema ratio.
§ Crescente domanda di deterrente nucleare da parte degli alleati: Dic1962 US
accetta di fornire vettori a medio-raggio atomici a UK (special relationship) ma
non di sostenere il programma missilistico francese: peso diverso degli alleati
nella NATO.
§ Aumento della contrapposizione interna agli alleati: Francia si sente non
considerata adeguatamente e vede questa relazione speciale tra UK e US
negativa per la statura e gli interessi di Parigi; vede Londra come “longa manu”
(=sorta di ‘cavallo di Troia’) statunitense in Europa: opererà a far sì che UK non
entri nella CEE (Comunità Economica Europea).

CORSA AGLI ARMAMENTI NUCLEARI E CONTESA SPAZIALE:


- 1945 bomba atomica US
- 1949 bomba atomica URSS
- 1952 bomba termonucleare (all'idrogeno) USA
- 1953 bomba termonucleare URSS
- 1957 Sputnik --> URSS fu la prima a lanciare un missile con una sonda satellite nello spazio
- 1957 Sputnik 2 – Cane Laika
- 1958 sonda Explorer US
- 1961 Yurij Gagarin in orbita
- 1969 Sbarco della missione Apollo sulla Luna

TERZA FASE DELLA GUERRA FREDDA


GRANDE DISTENSIONE (1962 - 1979)
Due fasi:
- CRESCENTE DISTENSIONE
o Avvicinamento tra Mosca e Washington sempre più significativo = i problemi che
entrambe stavano vivendo li spinse a collaborare sempre di più, per consolidare la loro
leadership all’interno dei rispettivi blocchi e per gestire la conflittualità. L’apice fu il
1975 con l’atto finale della conferenza di Helsinki (Ford e Breznev).

- CRESCENTE POLARIZZAZIONE
o Ripresa crescente della contrapposizione e delle ostilità che arriverà a toccare l’apice nel
1979 con l’occupazione sovietica dell’Afghanistan.

TEMI
- È la messa in opera del concetto di coesistenza competitiva, ma non implica eliminazione
contrasti (guerre per procura, terrorismo, contestazione…)
- Assunti di base:

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o sistema bipolare «concordato» preferibile a competizione priva di regole, soprattutto
dopo Cuba > URSS e US si impegnano a definire regole condivise soprattutto in
materia armamenti nucleari
o Riequilibrio influenza internazionale: superiorità US e suo riavvicinamento a RPC
(1969-72) bilanciati da crescente influenza sovietica nel Terzo Mondo (Siria, Egitto; ex-
Indocina, Angola, Mozambico, Etiopia – 1974-5…)
o Tensione interna ai blocchi spinge a cooperazione tra due superpotenze:
§ Polo occidentale: crisi legittimità interna Stati Uniti (Vietnam, contestazione,
scandali, assassinii), numerosi cambi leadership e posture strategiche, agende
divergenti alleati chiave (Francia – RFT), rafforzamento movimenti di sinistra in
Europa Occidentale
§ Polo sovietico: passaggio consegne Chruscev-Breznev, Primavera di Praga
(1968), rottura URSS-RPC (1956-69)
- Shatterbelt mediorientale assume crescente centralità
- Distensione raggiunge il suo apice 1975. Dopo graduale ripresa guerra fredda

ARMAMENTI:
- 1963 siglato il Test Ban Treaty --> veniva proibito effettuare test atomici nell’atmosfera (non si
poteva sapere dove sarebbero ricaduti).
- 1963 creazione telefono rosso Mosca-Washington
- 1967 Trattato sulla gestione delle attività nello spazio extraatmosferico --> oltre a non fare test
nell’atmosfera, vengono regolamentate le varie attività, non solo per quanto riguarda l’utilizzo di
armi atomiche ma anche per quanto riguarda i satelliti.
- 1968 Trattato di Non Proliferazione:
o Disarmo nucleare, non proliferazione nucleare, uso pacifico dell’energia nucleare.
o Proibisce agli stati firmatari "non–nuclear-weapon-states” di procurarsele e agli altri di
fornirgli tecnologie nucleari belliche o le loro conoscenze relative ad esse.
o Trasferimento di tecnologie nucleari per scopi pacifici deve avvenire sotto il controllo
della AIEA.
- 1972 SALT 1 (“strategic armaments limitations talks”): per la prima volta viene posto un tetto al
numero e alla tipologia di armi strategiche + si accordano sul numero e la tipologia di vettori che
i due schieramenti possono avere + preparazione di uno scudo nucleare, un sistema di difesa
capace di intercettare i missili nucleari (1ABM per superpotenza – limitazione armi strategiche).
- 1975 Accordi di Helsinki --> apice della grande distensione
- 1979 SALT 2 non ratificato in seguito invasione URSS dell’Afghanistan

CONFERENZA DI HELSINKI SULLA SICUREZZA E LA COOPERAZIONE IN


EUROPA (1972-1975)
- 11.1972 Apertura lavori - 1.8.1975 firma “Atto finale”: Paesi Europei (tranne Albania), Canada,
US, URSS
- Cesti:
- Sicurezza: mutuo riconoscimento degli stati europei e impegno a non modificare con la forza
l’assetto esistente
- Cooperazione economica, scientifica, tecnica e ambientale (favorire scambi commerciali e
collaborazione).
- Cooperazione in campo culturale e umanitario e focus su diritti umani (Nel 1978 fondato
Helsinki Watch --> Human Rights Watch = organizzazione internazionale che si occupa di
tutela e protezione dei diritti umani).

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è Gli accordi sancivano di fatto divisione dell’Europa e il rifiuto del rollback, ma la parte relativa alla
tutela dei diritti umani avrebbe favorito la crescita del dissenso all’interno dei satelliti sovietici.
Momento più alto distensione, seguito da «seconda guerra fredda».

POLO OCCIDENTALE
Dall’assassinio di Kennedy a Dallas, gli Stati Uniti entrano in una sorta di spirale e i presidenti successivi
non riescono a guadagnarsi una centralità come quella che aveva acquisito Kennedy.
- Cambi di leadership, diverse posture, crisi interne:
o Johnson (1963+1964-68). Presidente dopo morte Kennedy. Eletto nel 1964,
invischiato nella crisi del Vietnam e crisi con Parigi
o Richard Nixon (1968-1974; collaborazione con Kissinger): Vietnam, colpo di stato
cileno (Allende), SALT1, riavvicinamento RPC. Scandalo Watergate e dimissioni
o Gerald Ford (1974-1977) succede a Nixon dopo Watergate, focus affari interni e crisi
economica crescente.
o Jimmy Carter (1977-1981): tutela diritti umani, impegno nella questione mediorientale
(Camp David 1978, ma rivoluzione iraniana).
- Divergenze con potenze europee (rivendicano possibilità di recuperare spazio di manovra in
ambito internazionale).
o Ostilità di De Gaulle (ritiro Francia da comando integ NATO1966)
o Ostpolitik tedesca (1969-73)
- Escalation della guerra in Vietnam (1965-1975)
- Difficoltà economiche (fine GoldStandard 1971 (ancorare la valuta statunitense all’oro), shock
petrolifero).

DE GAULLE (1958-1969) E TENTATIVO DI LIBERARSI DALLA TUTELA US


De Gaulle puntava rilanciare l’importanza della Francia nel mondo, ma soprattutto in Europa
occidentale. Parigi risentiva fortemente del dominio esercitato da Washington sul campo occidentale,
dominio che si nutriva anche del sostegno britannico. Per rispondere a questo asse, puntava a costruire
un altro asse, tra la Francia e la Repubblica Federale tedesca.
+ Volontà di invertire nel declino francese: Vietnam (1954), Suez (1956), Algeria (1962)
+ Sfiducia impegno US in Europa (Berlino 1961, Cuba e flexible response 1962).

Risposta di Parigi:
- Una delle prime iniziative assunte dalla Francia di De Gaulle fu quella di sviluppare un arsenale
nucleare indipendente (force de frappe); Parigi era consapevole che non disponeva di risorse
sufficienti per costruire un arsenale nucleare equiparabile a quello sovietico e statunitense ed
infatti puntava a disporre un arsenale nucleare sufficiente a fare abbastanza paura (arsenale
capace di eliminare almeno il 40% delle capacità produttive sovietiche).
- Uscita della Francia dal comando integrato NATO, ma non dal Patto Atlantico (1966)
- Richiesta a forze US di lasciare il territorio francese
- Avvicinamento a RFT per creare un asse europeo autonomo da US (Bonn però si dimostrerà
tutto fuorché desiderosa di sostituire all’allineamento con Washington un allineamento in tono
minore con Parigi).
- Opposizione all’ingresso UK nella CEE (1962) - longa manus degli US
- Contatti diretti con URSS e stati satelliti per divenire «interlocutore privilegiato» di Mosca in
Europa.
- Riconoscimento RPC e instaurazione di una relazione diretta.

Ma:
- Bonn non abbandona legame con US e persegue politica autonoma;
- Primavera di Praga (1968) limita possibilità dialogo con Mosca;

80
OSTPOLITIK: la politica orientale della RFT
- 1963 dimissioni Adenauer (non voleva scendere a compromessi per quanto riguardava
l’unificazione del popolo tedesco e il fatto che la RFT rappresentasse l’unica realtà in grado di
rappresentare l’intero popolo tedesco)
o Dopo dimissioni di Adenauer sale al potere una grande Coalizione, formata da SPD-
CDU meno ostile a riconciliazione con la controparte orientale e meno legata alla
dottrina Holstein.
o Willy Brandt (SPD)diventa cancelliere della RFT dal 1969
- Ostpolitik:
o graduale avvicinamento della RFT con Europa Orientale, Urss e RDT (obiettivo
ultimo) nonostante opposizione US (aveva interesse a mantenere una separazione rigida
perché si pensava che un eventuale avvicinamento potesse indebolire ulteriormente la
leadership della Germania dell’Est. Allora Brandt decide di indebolire queste posizioni
difensive aprendo un dialogo con i paesi del blocco orientale e l’URSS.
§ 1970 Brandt va a Mosca: definisce un accordo tra RFT e URSS:
• RFT riafferma volontà riunificazione
• Riconoscimento dei confini della RFT con RDT e confini con Polonia
o 1971: Trattato tra RFT e Polonia
o 1971: il leader della RDT Ulbricht (era stato il più strenuo oppositore di una linea
conciliante con la RFT), lascia il suo posto a Honecker (posizioni meno intransigenti).
o 1972 Trattato delle Due Germanie: riconoscimento reciproco, status quo,
promozione scambi commerciali e culturali + costruzione di ambasciate nell’uno e
nell’altro paese.
o 1973 le 2 Germanie ammesse alle Nazioni Unite.

VIETNAM 1965-1968: escalation del conflitto


- 1965 Johnson (rieletto ‘64) --> escalation conflitto (obiettivo: proteggere Vietnam del Sud,
sconfiggere forze comuniste e stabilizzare Laos e Cambogia):
o aumenta numero soldati US --> 1968: 500k uomini
o autorizza bombardamento nel Vietnam del Nord
o aumenta sostegno economico e militare ai regimi di Laos e Cambogia pensando di
spingerli a limitare la capacità dei ribelli di colpire le posizioni statunitensi nel Sud.
- Aumento opposizione interna negli Stati Uniti:
o Imposizione coscrizione obbligatoria e atrocità
o movimento contro discriminazione razziale e pacifismo
o Pesante tributo in termini di vittime US e casse di Stato
- 1967: eppure in US nonostante l’opposizione diffusa vi era la percezione che il conflitto potesse
ancora volgere a favore degli US, e soprattutto bisognava vincerla per evitare l’effetto domino
(“domino theory”); si aveva la percezione che ormai il nemico fosse fortemente indebolito.
- 31gen1968 --> le forze vietnamite lanciano l’offensiva del Tet contro le posizioni americane e
sudvietnamite nel sud (Saigon inclusa). Nonostante la ripresa del controllo da parte US, fu una
prova evidente di resilienza della guerriglia vietnamita.
- Conseguenze:
o Apice della crisi interna: assassinio di Bob Kennedy (a favore ritiro) e Johnson dichiara
di non volersi ricandidare elezioni nov1968.
o 1968 Vittoria del repubblicano Nixon, il quale è a favore del disimpegno onorevole.

81
VIETNAM 1968-1975: Nixon e la fine del conflitto
- Nixon sale al potere e sostenuto da Kissinger --> consapevolezza che non si possa vincere
questo conflitto, ma per poter definire la fuoriuscita degli Stati Uniti dal teatro vietnamita,
salvaguardando l’onore degli USA:
o Estende le operazioni militari in Laos e Cambogia, in quanto nel loro territorio
transitavano le forze ribelli.
o «Vietnamizzazione» (= rafforzamento delle forze del Vietnam del Sud, rendendole
talmente autosufficienti da poter rispondere alle minacce proveniente da nord),
graduale ritiro, intensificazione dei bombardamenti --> lo si fa per spingere la
controparte ad accettare un dialogo e a giungere a un compromesso.
- 27Gen1973 Accordi di Parigi
o Viene concordato di cessare il fuoco immediatamente nel Vietnam del Sud
o Completo ritiro forze US in cambio della liberazione di prigionieri americani
o Riconoscimento sovranità 2 Vietnam, ma ribelli e forze del nord mantengono posizioni
nel sud.
- 1975: Offensiva Vietnam del Nord (sostenuto da Cina – URSS) --> presa di Saigon
- Conseguenze:
o Profondo discredito internazionale – crolla mito invincibilità US
o ex Indocina francese in mano comunista:
§ Vietnam unificato sotto la leadership di Ho Chi Minh
§ Salita potere di Pol Pot (khmer rossi) in Cambogia.
§ Movimento comunista Pathet Lao proclama nascita Repubblica Democratica
del Laos.

RIAVVICINAMENTO USA-CINA

- 1971 «ping pong diplomacy» --> RPC invita ufficialmente la quadra di ping pong statunitense a
visitare la Cina.
- 1971 viaggio segreto di Kissinger in Cina (temi: seggio UN a RPC, Vietnam e preparazione a
un riavvicinamento tra US-Cina);
- 1971 UN: ingresso RPC con seggio permanente nel CdS
- 1972 viaggio di Nixon e Kissinger a Pechino:
o coesistenza pacifica tra sistemi differenti
o Zhou En-Lai (dirigenza cinese) riconosce che uno scontro nucleare non può
rappresentare la fine della storia.
- Potenzialità di questo riavvicinamento erano in parte limitate da diversi fattori, tra cui la lotta di
potere per successione Mao (1976) dopo la sua morte.

POLO SOVIETICO
- Transizione leadership URSS dopo Cuba:
o progressivo indebolimento di Chruscev;
o 1964 destituzione di Kruscev --> guida collettiva di Kosygin (1 °min) e Breznev (Segr.
Partito)

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o 1970 Breznev nuovo leader URSS.
- Difficoltà economiche (corsa armamenti, rallentamento della crescita, agricoltura, beni di
consumo in generale);
- Crisi interne blocco sovietico e alleati
o 1958-1969: Crisi sino-sovietica --> i due paesi si scontrano militarmente in Siberia
o Primavera di Praga 1968 (viene soppressa in seguito all’invio delle forze del Patto di
Varsavia in Cecoslovacchia = soppressione del movimento che aveva tentato di dar vita
a un socialismo dal volto umano).
o 1969-72: Avvicinamento US-Cina

RPC TRA RIDEFINIZIONE DEGLI EQUILIBRI INTERNI E ROTTURA CON MOSCA


Dagli anni 50’ vi era un trattato di collaborazione tra URSS e RPC, da quel momento in avanti, per circa
un decennio, le relazioni tra i due paesi sono estremamente strette e solide. L’Unione Sovietica aveva
contribuito in misura determinante al processo di industrializzazione della RPC, ma questa situazione
prevedeva la subalternità di Pechino a Mosca. L’avvento al potere di Krusciov e il processo di
destalinizzazione iniziarono a creare una serie di fratture che con il passare del tempo si fecero sempre
più significative:

- Crescente divergenza Pechino-Mosca


o 1955: Zhou Enlai gioca ruolo chiave a Bandung (per i paesi Non-Allineati) --> ma se
un esponente chiave della RPC diventa una figura guida del movimento dei paesi non-
allineati, questo indebolisce la logica bipolare e quindi indebolisce il ruolo dell’Unione
Sovietica.
o 1956: Opposizione di Pechino a destalinizzazione (era stato percepito come un
allontanamento dell’URSS dall’ortodossia marxista e una sorta di imborghesimento
della dirigenza sovietica).
o 1958-1961 Grande balzo in avanti: programma di modernizzazione a tappe forzate che
vedeva l’obiettivo di aumentare a dismisura la produzione in ambito agricolo e
industriale. Durante il primo anno sembra dare risultati straordinari (es. produzione di
acciaio e agricola) --> si voleva spingere agli estremi la macchina produttiva della RPC.
Dopo il primo anno, questo processo riscontrò un rallentamento + grande carestia
(16-27 milioni morti), dovuta al fatto che la dirigenza cinese onde evitare di far vedere i
risultati ottenuti che non erano per niente buoni, ha comunicato dati falsi al comitato
centrale del partito comunista, il quale non interviene in quanto gli risulta che ci siano
derrate alimentari sufficienti.
o 1962: crisi Cuba (Mao ritiene che Krusciov sia stato troppo gentile nei confronti degli
US e non abbia tenuto dura abbastanza per ottenere miglio condizioni e quindi si pensa
che l’URSS abbia quasi rinunciato a competere con gli Stati Uniti per beneficiare della
spartizione del mondo in due sfere di influenza) + conflitto tra RPC e India. Esplode in
seguito alla crisi che ha origine in Tibet; questa crisi pone il governo di Pechino contro
l’autorità del Dalai Lama (leader della grande regione buddista). Il Dalai Lama
abbandona il Tibet e si trasferisce in India --> tensione crescente che sfocia in una
guerra diretta tra India e Cina. La guerra è vinta dalla Cina, ma l’URSS non sostiene
Pechino e anzi, dopo il conflitto, aiuterò l’India con un prestito importante ed attuerà
una collaborazione sul piano tecnico, industriale, scientifico, economico che
chiaramente non fa piacere alla RPC.
- 1959-60 Interruzione assistenza sovietica a RPC (in primis nucleare)
- 1961-66: lotta interna sistema cinese. Mao vs ala riformista (Deng Xiaoping) che sembra
prevalere

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- 1966-69: Rivoluzione culturale lanciata da Mao e vecchia dirigenza = è la denuncia da parte
della leadership storica della RPC di una deviazione del percorso rivoluzionario cinese. Mao
attacca la nuova classe dirigente (Deng Xiaoping) e invita la popolazione a riportare la
rivoluzione sulla retta via e a sottrarre il controllo del paese a qui funzionari che si erano
imborghesiti e che avevano deviato dal corso originario. 1967-1969: posizione di Mao
rafforzata e Lin Biao nominato successore.
- Rottura URSS-RPC:
o Continue pressioni cinesi su Taiwan, è la stessa dirigenza sovietica a spingere
affinché ci sia una de-escalation, in quanto si era consapevoli che un attacco a Taiwan
avrebbe aumentato il rischio scontro con gli USA: Mao: «US tigre di carta»; Chruscev
«ma denti atomici»
o Bandung, Grande Balzo e asse con Albania > sfida egemonia URSS
o 1964 primo test nucleare cinese
o 1969 scontri armati tra forze sovietiche e cinesi sul confine siberiano

PRIMAVERA DI PRAGA (1968)


Emerge la volontà di rivedere quelle che erano state le direttrici della gestione interna al paese e di
promuovere una serie di riforme non completamente allineate con quello che era la linea che prevaleva
all’interno del contesto sovietico.

- Figura chiave di questa fase è Alexander Dubcek, che viene nominato Segretario del PC nel
1968 al posto Novotny; viene visto come l’alternativa a un leader che non era riuscito a superare
appieno o a consolidare il controllo sula paese dopo la fase di destalinizzazione.
- Dubcek inaugura una stagione riformista con ampio sostegno della popolazione (vanno ben
oltre a quello che gli era stato assegnato della dirigenza sovietica nel momento in cui aveva preso
il posto di Novotny) - “socialismo dal volto umano” = riconoscere una forma che rientrasse
all’interno del modello socialista che però fosse più vicina alle specificità del contesto
cecoslovacco e al sentire della popolazione:
o Decisione di dar vita a una federazione che unisse la componente ceca a quella
slovacca;
o Favorire una progressiva liberalizzazione dell’economia
o Libertà di stampa, espressione, ampio dibattito.
- Nonostante i toni moderati, queste riforme mettono in agitazione l’URSS ma soprattutto alcuni
dei leader dei paesi satellite (Ulbricht in primis --> temeva che quanto stava avvenendo in
Cecoslovacchia potesse indebolire ulteriormente la presa sul paese).
- 1968ago Occupazione militare della Cecoslovacchia da parte delle forze del Patto di Varsavia
(sarebbe durata fino 1989) per reimporre il controllo del partito comunista. Non tutti i paesi del
Patto di Varsavia accettarono di entrare in Cecoslovacchia (es. la Romania non accettò), e questa
è un’indicazione di come già alla fine degli anni 60’ le sensibilità interne fossero molto diverse.
L’occupazione militare sarebbe proseguita sostanzialmente fino alla fine della guerra fredda
(1989).
- 1989 = Dottrina Breznev “quando forze ostili socialismo minacciano paesi socialisti dall’interno,
problema non interno ma di tutti i paesi socialisti” --> da al Cremlino la possibilità di poter
intervenire in qualsiasi paese nel caso in cui fosse a rischio
- Dubcek viene obbligato a rassegnare le dimissioni nel 1969. Sostituito da Husak --> graduale
epurazione della leadership ribelle

84
LA SHATTERBELT MEDIORIENTALE
La crescente collaborazione che si stava verificando su diversi piani non implicava però una rinuncia
completa alla competizione su scala globale e in particolare in Medio Oriente. Questa competizione
assume livelli diversi: riguarda sia le due principali potenze che anche attori regionali e addirittura sub-
statuali. Si registra un’intensificazione delle crisi o della polarizzazione a partire della metà degli anni 70
e queste crisi assumono una valenza sempre crescente, hanno u impatto sempre più significativo sul
piano interno e anche sul piano internazionale.

- 1962-1967 Guerra civile in Yemen («guerra per procura» EG-AS)


- 1967 Guerra dei sei giorni --> scontro militare che contrappone Israele e i paesi arabi e che
segna una vittoria netta per le forze israeliane e che porta all’occupazione dei principali territori.
- 1969 Colpo di Stato in Libia --> Gheddafi (per unificazione del mondo arabo; si faceva
riferimento a Nasser; inizio poi di una dittatura che si sarebbe protratta fino al 2011).
- 1970 Settembre Nero --> le forze palestinesi che erano arroccate all’interno del territorio
giordano sono costrette a lasciare il paese a causa della decisione di re Hussein di espellerle
perché si erano rese protagoniste di una serie di attacchi contro Israele che a loro volta
producevano delle risposte che andavano a colpire direttamente gli interessi del Regno di
Giordania.
- 1973 Guerra Yom Kippur > shock petrolifero
- 1975-1990 Guerra civile libanese (sarà poi sostituito da un’occupazione militare siriana)
- 1978 Accordi di Camp David (pace 1979)
- 1979 Rivoluzione iraniana
- 1979-1989 Invasione sovietica Afghanistan
- 1980-1988 Conflitto Iran-Iraq
- 1981 Assassinio di Sadat

GUERRA DEI SEI GIORNI (1967) – (p. 106)


- Nasser avvia serie azioni percepite come propedeutiche nuovo conflitto:
o chiede UN il ritiro forze da Gaza/Sharm
o Annuncia chiusura Stretti di Tiran
- attacco preventivo delle forze aeree israeliane a flotte egiziane, siriane e giordane. Forze
israeliane riescono a sconfiggere le controparti e occupano una serie di territori di rilevanza
eccezionale.
- Territori Occupati:
o Sinai e Gaza (Egitto)
o Cisgiordania e Gerusalemme est (Giordania)
o Alture del Golan (Siria)
- Risoluzione UN 242: ritiro dai territori occupati e riconoscimento Israele
- Crolla mito di Nasser. Muore 1970, successore: Anwar Sadat

GUERRA DELLO YOM KIPPUR (1973) – (p. 107)


- 6 ottobre 1973 Egitto e Siria attaccano a sorpresa Israele durante festività Yom Kippur. La Siria
del nord punta ad occupare le alture del Golan e l’Egitto punta a rompere lo schieramento
difensivo israeliano lungo il canale.
- Forze egiziane sfondano linea difesa del Sinai e si attestano lungo la riva orientale Canale Suez
- Dopo sbandamento iniziale di Israele, sfonda oltre Golan e rompe linea difensiva egiziana sul
Canale (terzo corpo armata egiziano accerchiato)
- Pressioni congiunte URSS-US --> cessate il fuoco

85
CONSEGUENZE
- Israele aveva prevalso, ma il mito dell’invincibilità in pezzi.
- Egitto percepisce Yom Kippur come superamento del disonore del 1967
- Sostegno US fondamentale. Appoggio URSS insufficiente
- Egitto si allontana progressivamente dall’URSS e si avvicina US
- 1977 visita Sadat alla Knesset (parlamento israeliano)
- 1978 Accordi di Camp David siglati da Sadat-Begin alla presenza Carter --> permetteranno poi
la pace tra Egitto e Israele
- 1979 Trattato di Pace Egitto-Israele:
o Egitto riconosce Israele
o Israele restituisce Sinai all’Egitto.
- Egitto espulso Lega Araba e 1981 Sadat assassinato
- Durante conflitto Paesi Arabi OPEC --> impongono un embargo petrolifero e aumentano i
prezzi del petrolio (70%) in risposta al sostegno degli US a Israele → grave crisi economica che
colpì le nazioni industrializzate nell'inverno 1973-74.

è Da questo momento in avanti i paesi industrializzati si trovano le mani legate e capiscono quanto è
forte la loro dipendenza nei confronti dei paesi produttori e i paesi del terzo mondo in generale.
Questa guerra ha un impatto enorme sia sul piano economico che su quello geopolitico, perché i
paesi produttori percepiscono di avere un’arma formidabile nelle proprie mani e che per quanto
meno sviluppati dal punto di vista economico e militare, possono benissimo danneggiare stati più
avanzati dal punto di vista economico, industriale o militare.

INVASIONE SOVIETICA AFGHANISTAN


L’Afghanistan è tuttora un territorio geopoliticamente molto rilevante, in quanto connette l’Asia
meridionale, il Golfo persico e l’Asia centrale. A quei tempi però non era uno dei paesi più rilevanti del
contesto internazionale, era un paese economicamente molto arretrato, estremamente di diviso al suo
interno, con molteplici comunità etniche, e tradizionalmente era un po’ a cavallo tra il blocco
occidentale e il blocco orientale; l’URSS aveva maggior interesse nei confronti dell’Afghanistan ma il
monarca afghano Zahir Shah prediligeva il blocco occidentale.

- Da IIWW importante sostegno sovietico all’Afghanistan per far si che rimanesse allineato
(infrastrutture, addestramento esercito e forniture, aiuti economici…).
- La monarchia afghana termina nel 1973 con un colpo di stato: caduta del re Zahir Shah e ascesa
di Daud Khan alla guida della repubblica. Sostegno sovietico a militari e partito comunista
afghano.
- Crescente destabilizzazione:
- Daud Khan rimane al potere fino al 1978, quando le ostilità della popolazione e le divisioni
interne al regime si fanno sempre più sostanziose --> colpo di stato comunista e assassinio di
Daud Khan.
- Sale al potere il partito comunista, con a capo Taraki, il quale diviene presidente ed avvia una
serie di riforme di stampo socialista (modernizzazione del paese, laicizzazione, superamento delle
logiche di natura clinico tribale e far si che lo stato diventi la forza principale in grado di regolare
la vita delle varie comunità, limitare incidenza che ha legge islamica ha sul territorio,
incentivazione alla partecipazione femminile alla vita economica e politica del paese, processi di
scolarizzazione di massa) --> queste misure incontrano però una forte opposizione nelle
campagne (lì la tradizione è particolarmente forte e le comunità locali non sono disposte a cedere
quote di controllo a tutto vantaggio dello stato centrale), insurrezione e divisioni PC.

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- 1979 colpo di stato + assassinio di Taraki e salita al potere Hafizullah Amin. Attua una
repressione durissima (purghe draconiane = uccisione di un numero elevatissimo di esponenti
del PC che erano allineati col presidente precedente) + continua con le riforme del suo
predecessore --> crescente opposizione del mondo extraurbano e della dirigenza sovietica per il
rischio di perdere l’influenza sul paese. (l’URSS, inoltre, accusa Amin di essere un agente
americano, si pensava che stesse facendo di tutto per portare il paese al di fuori dell’allineamento
con il blocco sovietico).
- 1979, 25 dicembre: la dirigenza afghana chiede aiuto a URSS ma di fatto vi è un intervento
militare sovietico, uccisione di Amin e salita al potere di Babrak Karmal. URSS rimarrà in
Afghanistan sino al 1989:

è Occupazione sovietica --> viene creata una sorta di cintura che ha l’obiettivo di far muover più
velocemente le forze sovietiche che devono controllare il territorio. L’URSS non riuscirà mai a
controllare tutto il territorio afghano, in quanto la resistenza afghana si sarebbe rivelata un nemico
irriducibile = movimento di resistenza (mujahiddin) sostenuto da Arabia Saudita e US via Pakistan.
è Migliaia di foreign fighters, provenienti in gran parte dal mondo arabo, giungono in Afghanistan
(Osama bin Laden) --> si combatte un conflitto che è considerato giusto anche dalla fede islamica.
Si ritiene che le forze sovietiche volessero occupare una parte del mondo arabo e questa
occupazione genera da un punto di vista giuridico e della fede islamica un obbligo individuale per i
fedeli che possono contribuire alla lotta contro l’invasore.
è Nonostante gap militare, URSS non riuscirà a controllare intero paese, aree rurali e nord cuore
resistenza
è Impegno in Afghanistan costato URSS 15.000 morti e quasi 8miliardi$/anno

LA RIVOLUZIONE IRANIANA (1978-1979)


- Scià Mohammad Reza Pahlavi (1941-1979) + ritorno in patria di Khomeini.
- Strettissima alleanza US (era stato parte integrante del Patto di Baghdad nel 1955 e della 100).
- Lo Scià dagli anni 50 in avanti aveva varato una serie di misure che puntavano a modernizzare a
tappe forzate l’Iran = “rivoluzione bianca” --> rivoluzione che doveva portare l’Iran a
rivaleggiare in modernità con l’Europa e gli stessi USA. Vengono fatti investimenti enormi: sulla
scuola, sull’istruzione, sulla sanità; ma lo fa secondo le modalità tipiche di un regime autocratico

87
--> resistenza Clero sciita in quanto lo Scià ne limita l’influenza, sottrae terreni, ne limita il ruolo
sul piano educativo; Bazaari, classe media esclusa dal potere
- Consolidamento regime
- Savak (polizia segreta) responsabile di torture, arresti
- Repressione del dissenso (100.000 + anni ‘70)
- Crescente opposizione interna: Tudeh (il più importante
partito comunista della regione) – movimenti islamisti messi
fuori legge; l’oppositore più significativo nei confronti dello
Scià è ayatollah Khomeini
- ayatollah Khomeini in esilio (1963) prima in Iraq e poi in
Francia (il suo esilio in Francia provoca effetti nefasti, in
quanto viene raggiunto più facilmente dai media occidentali
e verrà intervistato dalle principali emittenti radiofoniche e
televisive). Khomeini si fece portavoce di un messaggio
rivoluzionario anche sul piano religioso, perché in ambito
sciita la posizione dominante era quella del quietismo
politico, ovvero le autorità religiose non esercitano un ruolo
attivo sul piano politico. Khomeini però scardina questa
visione ed elabora un principio diverso, quello della
‘primazia del giurisperito’, ovvero non basta denunciare ciò che non va bene, ma bisogna
partecipare attivamente per rettificare ciò che è ingiusto e il clero sciita ha l’obbligo di giocare un
ruolo attivo.
- 1978 aumento esponenziale del dissenso. Repressione non basta. Viene sempre meno il sostegno
americano e la presidenza Carter inizia a non accettare più questa situazione.
- 16 gennaio 1979 Scià abbandona Iran
- 31 gennaio 1979 Khomeini torna in Iran - processi sommari --> referendum stabilisce nascita
Repubblica Islamica con a capo Khomeini
- 4 novembre 1979: occupazione da parte di forze rivoluzionarie all’ Ambasciata Usa in Iran
(Teheran) e sequestro 52 diplomatici/funzionari - liberati 5 gennaio 1981
- US perdevano il loro primo alleato nella regione, ma Iran non era allineato con URSS -->
cambiamento non inscritto nelle logiche di contrapposizione tra socialismo-capitalismo
- Iran post-rivoluzionario profondamente indebolito --> tentò di approfittare di questa debolezza
l’Iraq di Saddam Hussein.

GUERRA IRAN-IRAQ (1980-1988)


Cause:
- Khomeini non perde occasione per criticare il regime iracheno e per invitare la popolazione
irachena a sollevarsi e a sbarazzarsi del dittatore e la sua intenzione di esportare rivoluzione --> il
problema per Saddam è che l’Iraq è un paese a maggioranza sciita come l’Iran, ma Saddam non è
uno sciita, è un sunnita e quindi teme influenza iraniana su sciiti iracheni. Khomeini dichiara che
Saddam è un infedele, un servo dell’Occidente e quindi deve essere eliminato. (Muhammad
Baqir al-Sadr assassinato 1980);
- Regime iraniano indebolito da purghe e dissenso interno, oltre che abbandonato da US >
opportunità alterare equilibri mediorientali a favore Iraq;
- Saddam per prevenire una rivoluzione interna e per dare una lezione a Khomeini e per rafforzare
l’Iraq sullo scenario regionale, nel 1980 lancia un attacco che finirà nel 1988 con un ‘cessate il
fuoco’. Saddam attacca la parte sudorientale dell’Iran, abitata da popolazioni arabe e dove ci
sono importantissimi giacimenti di petrolio.

88
Conseguenze:
- 1 milione di vittime;
- Ritorno status quo ante sul piano territoriale
- Iran nettamente superiore
- Iraq sopravvive grazie al sostegno dell’occidente e in particolare degli USA, che guardano all’Iran
come un nemico da affrontare e quindi sostengono Saddam Hussein attraverso anche i fondi
dell’Arabia Saudita, che si dimostra solidale e alla guida del mondo islamico sunnita.
- Consolidamento Repubblica Islamica
- Economie devastate
- Apparato WMD iracheno (Anfal)
- Debito iracheno: 100 miliardi $
- Esercito Iraq 1 milione uomini

FINE DISTENSIONE: MOTIVAZIONI


La fine della distensione nasce con la ripresa delle ostilità da parte delle due principali superpotenze.

URSS:
- percezione che gli USA fossero profondamente indeboliti --> necessità di bilanciare una serie di
successi ottenuti dal nemico, oltretutto quando quest’ultimo era debole.
o Congiuntura economica negativa (fine convertibilità dollaro-oro 1971)
o 1974 Watergate. Ford (‘74-’77) e Carter (‘77-’81) percepiti come deboli
o 1975: fuga dell’ambasciatore degli USA da Saigon e caduta Indocina in mano filo-
comunista
- Necessario rispondere ad «affermazioni» US in politica estera:
o Riavvicinamento sino-americano (1971-72)
o Rottura Egitto con URSS e suo avvicinamento a US dopo Yom Kippur
o caduta del regime filomarxista di Salvador Allende in Cile e ascesa di Pinochet limitano
le capacità di intervento sovietico in America Latina

USA:
- Nuova dirigenza: Ronald Reagan (1981-1989)
o Ripresa politica estera muscolare anche su piano ideologico
o La battaglia può essere vinta puntando su elementi di forza del sistema statunitense:
libero mercato, innovazione tecnologica, capacità militari
o Sfruttare gli errori dell’URSS: sostegno ai mujahiddin in Afghanistan via Pakistan e
Arabia Saudita, spingere Mosca a dissanguarsi per riarmo

“OFFENSIVA” SOVIETICA:
Due direttrici:
- Ripresa attivismo nel Terzo Mondo (soprattutto nei paesi di recente indipendenza o di ritrovata
indipendenza):
o Mozambico e Angola (ex colonie portoghesi) --> saranno affiliati all’URSS
o Etiopia (dopo caduta Imperatore Hailè Selassiè nel I974)
o Afghanistan (1979-1989)
- Corsa agli armamenti – postura più aggressiva:
o Anni ’80: si stima che 15% del Pil sovietico venga dedicato al settore degli armamenti --
> vede sia una fase di ricerca e sviluppo che una fase di produzione molto importante,

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la quale serviva le esigenze interne all’Unione Sovietica, ma anche le esigenze dei paesi
satellite e degli attori che erano collegati a Mosca.
o Dalla fine anni ’70 questa rinnovata aggressività si traduce anche in scelte
strategicamente più aggressive: installazione di missili puntati su Europa, Cina e Medio
Oriente --> scelta fatta sia per la volontà di mantenere gli equilibri, ma anche per
mettere pressione sul blocco opposto e far presente che la sfida non era ancora finita.

REAGAN (1981-1989) E LA RISPOSTA AMERICANA


Tentativo di riaffermare la centralità statunitense e occidentale sullo scacchiere internazionale.
- «Reaganomics»: liberismo economico
o rilancio economico trainato da deregulation (= favorire libero mercato e garantire ampi
spazi di manovra all’iniziativa privata) e sviluppo tecnologico
o Taglio delle imposte sul reddito (per favorire classe media) e scelta di adottare una certa
disinvoltura in ambito economico finanziari, accettando l’aumento del deficit (si decide
di non puntare al bilancio, nella consapevolezza che in questo modo si sarebbero
potute liberare risorse da immettere nel sistema).
- Ritorno al roll-back:
o installazione di missili (pershing-cruise) in Europa in risposta ai missili di teatro
sovietici
o sul piano propagandistico vengono usate una serie di locuzioni che fanno chiaramente
riferimento al nemico e a un mondo diviso tra buoni e cattivi: «Urss = impero del
male»
- Military build-up (= rafforzamento dell’apparato militare):
o Tra il 1981-87 le spese militari aumentano del + 75%
o Nuovi studi su missili e sottomarini
o Ampliamento dell’arsenale atomico --> previsto aumento del 70% per le testate
nucleari e iniziativa della “Strategic Defense Initiative” (sistema di difesa antimissile per
l’intero territorio degli US)

LA CRISI DELL’UNIONE SOVIETICA

DIMENSIONI DELLA CRISI:


è Crisi sovietica sempre più evidente nel corso anni ‘80, ma il mondo bipolare veniva ancora
percepito come una costante. Nessuno si aspettava collasso repentino.

- Le dimensioni della crisi:


o Arretratezza del modello sovietico sul piano dello sviluppo, del benessere e della
giustizia sociale rispetto all’Occidente.

90
o Cernobyl 1986, 26 aprile --> esplosione dei reattori della centrale nucleare.
Avvenimento che fu a lungo tenuto nascosto sia internazionalmente che sul piano
interno, in quanto l’avanzamento sul piano nucleare rappresentava uno degli elementi
di punta del sistema sovietico e quindi il fallimento registrato a Cernobyl e l’entità del
danno causato da questo episodio, hanno dimostrato come il sistema sovietico vivesse
una fase di forte debolezza.
o Iperestensione (= fenomeno che vede un attore ampliare a dismisura la propria
influenza all’esterno, superando dei limiti strutturali, con il rischio di indebolirsi
progressivamente, con il disperdere le risorse e con rischiare di collassare) e i suoi costi
(Afghanistan: 8miliardi/anno, 15k morti, 37k feriti)
o Conformismo, immobilismo e rifiuto di qualsiasi mutamento --> sin da Stalin,
l’Unione Sovietica si è consolidata sempre più anche internamente e alla guida del paese
vi è sempre stato qualcuno che si è erto come punto di riferimento della nazione, vi era
un sistema di gerarchia definita, che ha lungo andare ha privato il sistema di energia e
che limitò la possibilità di cambiamento.
o Stato di polizia e soppressione di qualsiasi forma di dissenso (emergono sempre
di più sul piano culturale).
o Arretratezza: sclerotizzazione (leader anziani e spesso con problemi di salute e che
spesso tendevano a guardare al passato quasi con nostalgia, e questo non gli ha
permesso di adattarsi alla situazione che sta cambiando) della classe dirigente:
§ Leonid Breznev (1970-1982), sebbene salute peggiorata. Da 1976 ictus:
«direttorio ombra» membri anziani e malati
§ Andropov (1982 -1984) – ex capo KGB
§ Cernenko (1984-1985)
§ Gorbacev (1985-1991) --> giovane, dinamico, disposto a recepire quelle che
sono le sfide e cercare di affrontarle, culturalmente molto aperto e che diventa
l’emblema di un potenziale cambiamento e che sarà apprezzato anche in
Occidente.

QUESTIONE ECONOMICA
- Le spese militari drenavano risorse invece necessarie per lo sviluppo interno.
- Sistema economico disfunzionale:
o La centralizzazione dell’economia permetteva di convogliare le risorse verso specifici
obiettivi, ma mancava la flessibilità necessaria per affrontare crisi e cambiamenti.
o I gruppi di potere, interessi consolidati e la burocrazia emersi da questo sistema
centralizzato --> pongono un freno alla crescita
o Modello sviluppo sovietico adeguato a soddisfare esigenze primarie ma non a
soddisfare la domanda dei beni secondari (limitati a dirigenza) e standard qualitativi più
elevati.
- Col passare del tempo il divario tra i due sistemi (quello precedente e quello della nuova classe
dirigente) è sempre più evidente.
o Settore agricolo: (1951-61 + 4,3%; da quando Gorbaciov sale al potere, il tasso di
crescita è pari a 0), quello che era considerato il «granaio del mondo» costretto a
importare da Usa 40 milioni tonnellate di grano.
o Industria: 1951 + 10,2%; 1980: + 3,4%.
o 1983: Pil US di stimava fosse 2,4 volte superiore a quello sovietico. Pil US pro-capite
era del 2,7 superiore a quello sovietivo. Differenze più evidenti a causa media e maggior
mobilità flussi informazione

91
GORBACEV E IL TENTATIVO DI RIFORMARE URSS
Obiettivo: trasformare URSS per renderla più efficiente, trasparente e moderna. Strumenti:

- Glasnost - trasparenza: riduzione censura, aumento della libertà di espressione e della stampa
- Perestrojka - ristrutturazione:
o Economia: graduale introduzione della proprietà privata per imprese-servizi, riforme
per migliorare condizioni di vita popolazione, etc.
o Riforme istituzionali: rimane un sistema a partito unico ma introduce un limitato
pluralismo --> permette di partecipare alle elezioni al Congresso dei deputati del
popolo dell'URSS anche alcuni dissidenti (es: Andrej Sacharov).
- Riduzione delle spese militari e limitare «iperestensione»:
o Negoziati tra Gorbacev-Reagan per riduzione armamenti:
§ 1987-8 «opzione zero»: ritiro di tutti i missili di raggio intermedio collocati
nell’Europa continentale.
§ Strategic Arms Reduction Treaty (START) = trattati per la riduzione degli
armamenti strategici --> tetto massimo al numero di ordigni atomici e
pianificazione della distruzione concordata di parte degli arsenali.
- Allentamento presa/sostegno ai paesi Satelliti e a tutti quei paesi che ricadevano nel blocco
sovietico e tentativi di recupero del «socialismo dal volto umano».
- Ritiro dall’Afghanistan 1989.

CONTRACCOLPO E RESISTENZE INTERNE


- Aumento del deficit di bilancio sovietico (1985: 18 miliardi rubli, 1988: 90 miliardi):
- Riforme economiche avviate in tempi ridotti non diedero risultati sperati
- Abbassamento del prezzo del petrolio
- Non solo URSS, anche paesi satellite in crisi e indebitati con Occidente
- Disengagement dall’Afghanistan e fine riarmo --> opposizione delle cerchie militari
- Crescente opposizione politica interna (anche per circolazione informazione)
o Componente ostile al cambiamento
o Componente che riteneva che le riforme fossero troppo timide (Eltsin Presidente
Repubblica di Russia)
- Graduale abbandono della dottrina Breznev (ognuno deve trovare la propria strada per
riformare il sistema interno e per ridare linfa a quei sistemi che erano troppo dipendenti
dall’Unione Sovietica):
o Cd. «Dottrina Sinatra»: My Way (ognuno per la sua strada)
- Emergere di spinte disgreganti sul piano nazionalista ed etnico linguistico e richieste di
autonomia: Paesi Baltici, Georgia, Armenia, Azerbaijan, Paesi Asia centrale e stessa Repubblica
Russa sotto Eltsin (1990).

APERTURA DEI PAESI SATELLITE


- Perestrojka e Glasnost fungono da catalizzatore per il cambiamento nei Paesi Satellite, alcuni dei
quali erano già segnati da profondi cambiamenti:
- Polonia (la soppressione, le limitazioni a cui la chiesa è stata sottoposta in epoca sovietica,
avevano acuito il malcontento all’interno del sistema polacco):
o Aumenta il peso specifico del sindacato indipendente Solidarnosc (1980-1), di matrice
cattolica e che può quindi contare anche sulle elezioni a Papa di Karol Wojtyla (1978).

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o 1981: colpo di Stato «conservatore» guidato dal Generale Jaruzelski (1981) non riduce
forza movimento riformista --> questo a causa dell’impatto che le proteste sindacali
avevano avuto nel paese e il rischio che si arrivasse a un potenziale cambio di regime.
o Con Gorbacev processo riprende e 1989 libere elezioni che segnano la vittoria di
Solidarnosc e di un governo di unità nazionale --> reazione a catena sui Paesi Satellite
- Ungheria a inizio 1989 cade Kadar ed emerge una nuova leadership che rimuove controlli
polizieschi e le barriere confine austro-ungherese > prima breccia nella cortina di ferro.
- Germania
o decine di migliaia di cittadini RDT a partire dall’estate 1989 fuggono in RFT via
Ungheria e Austria. Pressione su Hoenecker diventa crescente ed insostenibile.
o 9 novembre 1989 caduta del muro di Berlino.
o 3 ottobre 1990 riunificazione tedesca.
- Dicembre 1989 collasso regime rumeno e uccisione Ceausescu
- 1989-1990 Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia: libere elezioni e sconfitta partiti comunisti.

COLLASSO URSS
- Gorbacev punta a rafforzare la sua posizione riducendo il peso specifico PCUS e avviando delle
riforme istituzionali che portarono alla sua elezione a Presidente dell’URSS (1990).
- Emergeva però la figura di Boris Eltsin eletto alla guida del Parlamento della Federazione Russa
e poi nominato Presidente della Federazione Russa.
- Inizi 1990 Estonia, Lettonia e Lituania avevano proclamato indipendenza, mentre tendenze
separatiste sempre più evidenti (e violente) divampavano nel Caucaso.
- Tentativo di Gorbacev di gestire crisi:
o Marzo 1991 referendum su sopravvivenza URSS: prevale si, ma votazioni boicottate da
Repubbliche Baltiche, Moldavia, Armenia e Georgia.
o Tentativo di trasformazione URSS in senso federale che si sarebbe dovuto compiere ad
agosto 1991.
- Agosto 1991: colpo di stato guidato da frange più reazionarie del PCUS. Gorbacev posto agli
arresti in Crimea
- Eltsin alla guida della resistenza al golpe dal Parlamento Russo. Esercito non sostiene golpisti
- Nel giro di pochi giorni golpe fallito e Gorbacev liberato ma, di fatto, esautorato. Scioglimento
del PCUS.
- Repubbliche Baltiche e del Caucaso e Ucraina dichiararono la loro uscita dall’URSS
- 21.12.1991: Comunità di Stati Indipendenti (CSI) e fine Unione Sovietica 25.12.1991

LE COMPLESSE EREDITÁ DELLA STAGIONE JIHADISTA


11 settembre 2001 = attacco terroristico alle World Trade Center di New York, le torri gemelle.
“Our war on terror begins with al Qaeda, but it does not end there. It will not end until every terrorist
group of global reach has been found, stopped, and defeated.” - G.W. Bush, 20set2001
è L’11 settembre 2001 è stata una data terribile che ha colpito al cuore il mondo occidentale e gli Stati
Uniti, ma è stato anche il punto di partenza per un’agenda di natura politica che puntava a
riaffermare la centralità degli Stati Uniti nel mondo e a controllare aree chiave.

Stime fornite dal Watson Institute for International and Public Affairs nel 2021:
- 250.000+ vittime civili nei soli teatri iracheno e afghano e in generale nell’ambito del conflitto
sono morte 900.000+ persone.

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- Cifre che però non tengono conto delle vittime causate anche da malattie, mancato accesso a
acqua potabile, cibo, sistemi sanitari, infrastrutture in generale, etc.
- Per gli US si contano 7000 + morti tra le forze armate e $ 8.000 miliardi investiti da Washington.
- Gli Stati Uniti sono entrati in Afghanistan con il pieno sostegno della comunità internazionale,
anche quello di attori che sono sempre stati tradizionalmente ostili a Washington.
- In Afghanistan perché ci sono le basi di Al Qaeda, organizzazione fondata da Osama Bin Laden,
che si è reso responsabile di questi attentati. Buona parte del paese era controllato dal regime
Taliban, il quale dava ospitalità ad Al Qaeda. Gli US chiedono che i regimi Taliban chiudessero
le basi di Al Qaeda e che consegnassero gli operativi e la leadership del gruppo. Ma di fronte al
rifiuto del Mullah Omar decidono di intervenire militarmente.
- Implicazioni sul piano geopolitico:
o Intervento americano in Iraq nel marzo 2003 sulla base prove di: possedimenti di armi
di distruzione di massa da parte di quest’ultimo; regime di Saddam in collaborazione
diretta con Al Qaeda e che assieme stessero pianificando di attaccare il suolo
statunitense; ed infine gli USA volevano porre fine a una delle dittature più brutali della
storia dell’umanità, con l’obiettivo di esportare la democrazia. Per quanto riguarda la
tesi che l’Iraq possedesse armi di distruzione di massa, tutti i team delle Nazioni Unite
inviati in loco sono concordi nel dire che non si sono trovate le prove e che la
principale fonte degli USA che ha riportato questa notizia era un’esule che si era
semplicemente inventato tutto. Anche per quanto riguarda le presunte relazioni tra
Saddam e Al Qaeda, furono smentite. Il desiderio degli USA di voler esportare una
democrazia risultò impossibile in quanto la superpotenza non ne era all’altezza.
o Tesi alla base Iraq Freedom furono sconfessate, e le promesse agli afghani tradite -->
duro colpo alla legittimità US
o Ultima superpotenza impantanata per anni in Iraq e Afghanistan, «obbligata» a
disengagement da MO e ridefinizione priorità
o Il nuovo secolo americano ha lasciato spazio a una fase multipolare.

CONSEGUENZA GALASSIA JIHADISTA


- Osama Bin Laden fu eliminato, decine di migliaia di militanti arrestati o uccisi, network qaidista
disperso e (fino a ora…) privo di santuari assimilabili a quelli costruiti in Afghanistan tra 1996-
2001.
- Lo «Stato Islamico» proclamato nel 2014 è collassato militarmente nel 2017 e, nonostante
attentati eclatanti, appare una pallida ombra di quello che è stato.
- Galassia jihadista divisa e frammentata
- Gruppi jihadisti segnati da un profondo discredito all’interno del mondo musulmano, anche
nelle aree dove tradizionalmente hanno esercitato un controllo significativo
- Eppure:
o AQ è tutt’altro che scomparsa e ha sfruttato le atrocità dello Stato Islamico per
presentarsi come unico attore jihadista credibile (addirittura «moderato» per alcuni…)
o Stato Islamico continua a nutrirsi delle discrasie e dei doppi standard del sistema
internazionale. Raccoglie simpatie tra chi si sente dimenticato, messo da parte, escluso e
umiliato all’interno di sistemi sclerotizzati
o Nuovi «jihadismi»
o Resilienza del messaggio jihadista

JIHAD E JIHADISMO

JIHAD:
- IL jihad, NON la jihad
- ‫ ﺟﮭﺎد‬j-h-d sforzo, tensione, impegno lungo la via di Dio

94
- Termine polisemico --> parola (trasmettere il messaggio islamico); spirito (jihad individuale volto
a diventare una persona e una credente migliore, individuando una persona come punto di
riferimento); azioni (sforzi volti a far sì che la legge islamica venga applicata e proibire ciò che è
illecito); spada (offensivo e difensivo: laddove una parte del mondo islamico finisca sotto
attacco, si deve intervenire per fermare questo attacco o questa profonda destabilizzazione e
garantire che la fede islamica continui ad essere l’elemento che definisce la vita di quei contesti
sotto attacco. Un possibile attacco al mondo islamico genera quello che la dottrina stabilisce
come essere un obbligo individuale. Viene proclamato da un’autorità politica legittima, con il
sostegno degli esperti del diritto islamico e si individua un’area ben definita).
- Possibile associarlo al concetto di bellum pium ac iustum

JIHADISMO COME SFIDA AD AUTORITÁ POLITICHE e RELIGIOSE


- Regione mediorientale, in particolar modo l’Egitto
- Indicativamente a metà del secolo scorso
- Emergono una serie di posizioni ideologiche e di gruppi di opposizione che sviluppano una
propria visione rivoluzionaria basata sulla rivisitazione concetto di jihad.
- Duplice obiettivo: invertire la decadenza nel mondo islamico e liberare “dar al-islam”, ovvero la
casa dell’islam e riportare l’islam al centro;
- Nemico:
o lontano: US; URSS e loro alleati (potenze non islamiche che vogliono occupare,
sfruttare e controllare parte del mondo islamico).
o vicino:
§ Leader politici incapaci di proteggere dar al-islam e accusati di miscredenza,
schiavi dell’Occidente e che sfrutterebbero la loro posizione per mantenere
sotto controllo l’intero mondo islamico (marginalizzazione sharia);
§ ‘ulema’: gli esperti del diritto islamico, accusati di essersi venduti l’anima e di
aver conferito legittimità a governanti empi; di aver nascosto al popolo islamico
uno dei capisaldi della fede islamica, ovvero il concetto di ‘jihad armato’.
- La responsabilità del lancio e della conduzione del jihad armato e rivoluzionario viene affidata a
un manipolo di fedeli-combattenti (detti avanguardie).

FASI DIVERSE:
- Focus sul ʺsingolo Paese ʺ, con l’obiettivo di ottenere il controllo dello stato in uno dei paesi
islamici e far sì che questo stato potesse diventare uno stato realmente islamico e poi sportare la
rivoluzione.
o Takfir wa al-Hijra
o Tanzim al-Jihad
o Gama’a Islamiyya
o GIA > GSPC
o SA 1979
- Lotta per terre irredente
o Afghanistan
o Balcani
o Cecenia
- ʺjihadismo globale ʺ --> colpire il nemico e obbligarlo a lasciare i territori del mondo islamico.
o al-Qa‘ida
- Focus su State building --> creare uno stato realmente islamico, dimostrare di poter gestire il
territorio e gradualmente ampliare i territori sotto il loro controllo.
o IS
o Jabhat al-Nusra ù
o Ansar al-Shari‘a

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è Tutti I gruppi jihadisti avevano come obiettivo quello di dar vita al Califfato (era stato abolito nel
1924), in quanto il califfo era un punto di riferimento univoco per la comunità islamica. La
mancanza di una leadership del mondo musulmano è uno dei sintomi della decadenza e della crisi
del mondo islamico e per risolvere questa situazione è necessario ridar vita al califfato, deve esserci
una sola comunità islamica e una sola entità statuale.

ISLAM E JIHADISMO: DUE REALTÁ NON COINCIDENTI

AL – QA’IDA
- Punto di partenza: mondo islamico versa in uno stato di profonda crisi, è diviso e sotto attacco
da parte di nemici (interni ed esterni)
- Necessario risvegliare la comunità islamica, terminare le aggressioni e porre le basi per la
riunificazione dell’ecumene islamica (tramite restaurazione del califfato) – obiettivo di lungo
periodo.
- Si può arrivare a questo fine solo attraverso una lotta senza esclusione di colpi e di respiro
globale --> appello strumentale a un jihad armato «assoluto», globale.
o totale rifiuto a forme di partecipazione democratica --> la democrazia per Al Qaeda è
un’altra religione, perché permette all’uomo di legiferare opponendosi alla legge
islamica già presente; è una ‘scatola vuota’, perché viene utilizzata da diversi regimi per
depotenziare il messaggio islamista.
o precedenza alla guerra al «nemico lontano» (U.S.A.) --> secondo la visione di Al Qaeda,
quest’ultimo e la loro visione jihadista non può prevalere finché il ‘grande satana’,
ovvero gli USA, continuano a sostenere regimi empi.
- L’onere ricade su un’avanguardia scelta di fedeli combattenti che dovrà dare l’esempio, «fare
rete» e guidare un conflitto che investirà più generazioni.
- Essendo in mondo islamico sotto attacco, è lecito proclamare un jihad armato difensivo che
genera un obbligo individuale, e siccome questa lotta è globale, l’obbligo ricade su tutti i veri
fedeli.
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MESSAGGIO:
“The ruling to kill the Americans and their allies — civilians and military — is an individual duty
for every Muslim who can do it in any country […], in order to liberate the al-Aqsa Mosque and the
holy mosque from their grip, and in order for their armies to move out of all the lands of Islam,
defeated and unable to threaten any Muslim. We — with God's help — call on every Muslim […] to
comply with God's order to kill the Americans and plunder their money wherever and whenever they
find it.” - WIF Declaration, 1998

è Messaggio rivolto sia al nemico, ma anche verso i propri potenziali sostenitori, per sottolineare la
loro presenza e forte volontà di agire.
è Appello apprezzato soprattutto dai marginalizzati, da chi non ha niente da perdere
è Messaggio che si nutre di immagini (es. attentatore suicida = dichiara che la causa in cui crede è più
importante della vita stessa + impatto enorme + costi ridotti).
è Concetto di ‘dente per dente’ --> come il nemico uccide civili innocenti, anche loro lo danno.

AL – QA’IDA (1996-2001): struttura


- Nasce negli anni ’80 durante il jihad afgano (fino al 1989)
- 1996 --> Osama Bin Laden è costretto a lasciare il Sudan, dopo anni in cui era stato presidente e
aveva investito molto. Si trasferisce in Afghanistan, con pochi seguaci e poche risorse, chiede
quindi ospitalità e protezione ai Taliban. Qui Bin Laden trova un santuario, un posto dove è
accolto e protetto, e soprattutto dove ha libertà di muoversi ed operare, strutturare la sua
organizzazione, mettersi in contatto con i jihadisti del resto del mondo, pianificare attentati,
costruire campi di addestramento etc.
- Al – Qa’ida è una struttura piramidale: ai vertici c’è il leader (amir), al livello appena sotto c’è un
consiglio consultivo (Majlis), composto da quattro principali comitati, finanziario, militare,
religioso e mediatico; e sul piano più basso ci sono i campi di addestramento, nei quali
transitavano tutta una serie di attori e di membri appartenenti a realtà diverse che non entrarono
nei ranghi dell’organizzazione di Bin Laden, ma che, una volta addestrati, tornavano nei loro
contesti di appartenenza (transitavano 10/20.000 unità).
- Obiettivo di creare una rete, vuole essere un punto di riferimento della galassia jihadista, non
punta a dominarla.

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ATTACCHI FINO AL 9/11
è Per Al – Qa’ida non è importante solo fare il maggior numero di vittime possibile, ma l’attentato
deve diventare una ‘cassa di risonanza’ per convogliare il messaggio a quante più persone possibili.
- 25 giugno 1996: Khobar towers, complesso residenziale in Arabia Saudita che ospitava
personale americano: 19 morti 498 feriti.
- 7 agosto 1998: Ambasciate US a Nairobi (Kenya) e Dar es-Salaam (Tanzania): 252 morti (12
US) e 5000 feriti.
- 12 ottobre 2000, USSCole (unità navale americana) stanziata nel porto di Aden (Yemen): 17
morti e 39 feriti. --> colpire marina americana in quanto simbolo più plastico della supremazia
della superpotenza.
- 9/11/2001: Twin Towers - Pentagono. 2986 morti. --> simboli della supremazia americana in
ambito economico-finanziario e militare.
- Costi stimati per realizzazione attacco: $ 4-500.000
- Perdite stimate: $ 500.000.000.000.

AL – QA’IDA POST 9/11


è Passa da essere una realtà importante ma comunque di nicchia, ad essere il nemico numero uno
dell’ultima superpotenza rimasta. I suoi cambi di addestramento vengono bombardati e chiusi, il
santuario di cui si era servito viene eliminato e quindi il movimento è costretto a disperdersi. I
leader principali cercano di lasciare il paese e con essi vari militanti. Molti verranno uccisi negli
scontri a fuoco e altri incarcerati. Le due vie di fuga erano il Pakistan e l’Iran: chi riesce a trovare
rifugio in Pakistan, riuscirà a continuare le sue operazioni, mentre chi finisce in Iran o riesce ad
uscire immediatamente dal paese, oppure finirà ostaggio del regime degli ayatollah.
è Struttura: lungo tre livelli. È ormai una realtà che ha una statura e status internazionale. Della
vecchia Al-Qa’ida ne rimane Al-Qa’ida centrale, ovvero il nucleo. È una realtà dispersa e quindi
non ha possibilità di comunicare facilmente e di conseguenza era molto difficile continuare ad
organizzare e condurre attentati --> comunicavano attraverso un sistema di corrieri che portavano
messaggi ad un intermediario e l’intermediario poi raggiungeva la persona finale.
è Nonostante l’ormai ridotta capacità operativa, aumenta però esponenzialmente la visibilità -->
nemico numero uno, punto di riferimento dell’intera galassia jihadista, aumento delle richieste per
entrare di adesione al movimento --> ma era comunque difficile essere associati ad Al-Qa’ida, in
quanto l’obiettivo di quest’ultimo non era far entrare chiunque tra i suoi ranghi, per cui il processo
di adesione di entrata era estremamente difficile.
è Anche i legami con le cellule locali sono molto limitati e quindi queste godono di un’autonomia
enorme, ed ognuna ha caratteristiche ben precise. Il nodo regionale più importante è Al-Qa’ida
nella penisola arabica = Aqap --> gruppo affiliato, dotato di capacità operative molto
significative (nel 2011 è stato indicato dalle agenzie americane come la minaccia numero uno
all’interno della galassia jihadista).
è Come ultimo livello della struttura di Al-Qa’ida post 9/11 vi sono tutta una serie di attori non
direttamente collegati ad Al-Qa’ida, né con i movimenti ad esso affiliati, ma che ne traggono
comunque ispirazione e che si riconoscono nel suo messaggio e che quindi portano avanti
autonomamente le proprie operazioni.
- 7 luglio 2005 attacchi di Londra (56 morti, 700 feriti);
- 2006 (sventato) 7 aerei in partenza da UK con esplosivo liquido.
- 25 dicembre 2009: Abdulmutallab (Aqap) --> non riesce nel tentativo
- 2012-3 Emirato Mali
- 2015 Charlie Hebdo (Aqap) --> addestramento dei fratelli Kouachi
- 2015-16 Mukalla, in Yemen (Aqap) --> occupano il porto e per quasi un anno cestiscono la città,
i traffici e i beni.
- 2019 Pensacola Base (Aqap) --> ufficiale saudita negli USA che ha sparato sui commilitoni e sul
personale della base

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- Nidal Malik Hasan Nov09 Fort Hood
- Merah Francia Mar2012

AL – QA’IDA: NODI REGIONALI E AREE ATTIVITÁ

LA SVOLTA “MODERATA” DI AYMAN AL-ZAWAHIRI: tra opportunismo e sopravvivenza


è Quando Bin Laden viene assassinato nel 2011 da un commando in Pakistan, Al-Qa’ida perde la sua
figura di riferimento. Nel giro di pochi mesi viene nominato suo successore Al-Zawahiri, un
vecchio jihadista che era stato uno dei compagni di più lungo corso di Bin Laden, che però
mancava di carisma che invece aveva caratterizzato il predecessore e che viene proiettato in una fase
di profonda decadenza del movimento. Inoltre, in quel periodo, vi furono anche le cosiddette
“primavere arabe” che danno conto di un cambiamento importante e sembrano sancire la fine del
gruppo. Ayman al-Zawahiri dovrà anche affrontare la minaccia rappresentata dall’ascesa del
sedicente Stato Islamico, il quale contesta la leadership di Al-Qa’ida e punta a dominare la galassia
jihadista e accusa il movimento di aver smarrito la via. Al-Qa’ida decide così di ridurre la violenza
indiscriminata e di concentrarsi su operazioni più limitate.
è Estratti di una lettera inviata da Ayman al-Zawahiri ai principali membri del gruppo:
o Preservare formazione in quanto a rischio la sua stessa sopravvivenza
o Evitare di combattere sette non ortodosse (sciiti, confessioni minoritarie…) a meno se
loro entrino in contatto e combattano contro le comunità sunnite, ma in ogni caso la
risposta deve essere limitata solo a coloro che sono coinvolti direttamente nel conflitto.
è Tentativo di slegarsi da quelle che soni state le atrocità legate al sedicente Stato Islamico e di
presentarsi come un movimento maturo, che possa garantire una direzione ben più definita.

- Avoid entering into an armed clash with the local regimes, except if forced to do so; […]
Further, wherever we are afforded the possibility to pacify the conflict […], we must make
the most of this opportunity; for our struggle is a long one, and Jihad is in need of safe bases
and consistent support in terms of men, finances, and expertise.
- Avoid fighting the deviant sects such as Rawafidh, Ismailis, Qadianis, and deviant Sufis,
except if they fight the Ahl as Sunnah. […] even then the response must be restricted to those
parties amongst them who are directly engaged in the fight. […]
- Avoid meddling with Christian, Sikh and Hindu communities living in Muslim lands. If they
transgress, then a response proportionate to the transgression should suffice. This response

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should be accompanied with a statement that […] we are keen to live with them in a peaceful
manner after an Islamic state is established […]
- Refrain from killing and fighting against non-combatant women and children, […] harming
Muslims by explosions, killing, kidnapping or destroying their wealth or property […]
targeting enemies in mosques, markets and gatherings where they mix with Muslims or with
those who do not fight us

E ORA?
- Ayman al-Zawahiri fu ucciso a Kabul nel luglio del 2022
- Non è ancora stato nominato il successore di Al-Qa’ida (o al-Zawahiri non è morto o il gruppo
non ha avuto modo di individuare il successore).
- Stato Islamico prende sempre più posizione.

STATO ISLAMICO

MESSAGGIO:
- Stesso punto di partenza di AQ (mondo islamico in situazione di estrema difficoltà, diviso al suo
interno e sotto attacco sia da parte di nemici esterni che interni, il vero islam non è praticamente
più praticato e quindi bisogna superare la crisi attraverso una duplice direttrice), ma anche visioni
diverse
o mondo islamico umiliato e in crisi: soluzione passa attraverso un jihad armato glocale
finalizzato alla realizzazione di uno «Stato Islamico» e alla restaurazione del califfato
--> puntare prima alla propria popolazione e avere il controllo del territorio e una volta
avuto questo ci si può spingere e puntare alla restaurazione del califfato ed avere quindi
un appeal che sia globale, ampliare gradualmente quelle che sono le fila
dell’organizzazione ed estendere i territori controllati.
- Stato Islamico
o Da crearsi il prima possibile (in quanto apocalisse molto vicina)
o Chiamato a divenire modello globale capace di attrarre consenso, deve funzionare e
deve dimostrare di essere superiore agli stati già esistenti, deve dimostrare di saper
fornire servizi alla cittadinanza
o Aperto a tutti: appello a compiere una nuova egira
- Visone dicotomica = “O con me o contro di me”
o IS unica entità legittima
o Altro come nemico
o Persino AQ accusata di aver smarrito la via e considerata nemico

IS: messaggio 1° luglio 2014


- Viene proclamata la rinascita del califfato
- Capacità di mobilitazione fortissima --> oltretutto messaggio lanciato in un momento in cui in
occidente era particolarmente sentita la questione degli immigrati ed annuncia che nello stato
islamico si poteva trovare una società pienamente islamica dove potersi realizzare.
O Muslims everywhere, […] raise your head high, for today – by Allah’s grace – you have a state and
khilāfah, which will return your dignity, might, rights, and leadership. It is a state where the Arab and non-
Arab, the white man and black man, the easterner and westerner are all brothers. […] Allah brought their
hearts together, and thus, they became brothers by His grace, loving each other for the sake of Allah,
standing in a single trench, defending, and guarding each other, and sacrificing themselves for one another.
[…]
“We clarify to the Muslims that with this declaration of khilāfah, it is incumbent upon all Muslims to pledge
allegiance to the khalīfah Ibrāhīm and support him (may Allah preserve him). The legality of all emirates,

100
groups, states, and organizations, becomes null by the expansion of the khilāfah’s authority and arrival of its
troops to their areas”. O Muslims everywhere, whoever is capable of performing hijrah (emigration) to the
Islamic State, then let him do so, because hijrah to the land of Islam is obligatory.”
Al-Hayat Media Center, A message to the mujahidin and the Muslim ummah in the month of Ramadan, July
1, 2014

è Il sedicente Stato Islamico si è dimostrato estremamente all’avanguardia su tutti i piani della


comunicazione (es. riviste scritte in diverse lingue che raccoglievano contenuti prodotti dalla casa
mediatica del sedicente Stato Islamico). Casa mediatica che sfrutta sia personale locale che militanti
che provengono dall’occidente e che hanno competenze nella comunicazione.
è È una chiamata, un appello rivolto a tutti i musulmani. Ben diverso da Al-Qa’ida che voleva
un’avanguardia di fedeli combattenti, mentre con lo Stato Islamico, l’appello è lanciato a chiunque.

«tenete a mente che il Khilafah è uno stato i cui abitanti e soldati sono esseri umani. Essi non sono angeli
infallibili. Voi potrete vedere cose che devono essere migliorate e che sono in via di miglioramento»
Al-Hayat Media Center, A Call to Hijrah, «Dabiq», n. 3, agosto 2014

STRUTTURA:
- Nucleo originario è Tawhid wa-al-jihad --> gruppo che nasce ed emerge tra il 2002 e 2003 in
Iraq. Accoglie un numero crescente di Foreign fighters, che provengono da tutto il mondo e in
particolare dall’Europa e dal mondo arabo islamico ed inoltre, corteggia tutti quei funzionari
dell’amministrazione baathista, dell’amministrazione di Saddam Hussein che con la caduta del
regime sono stati ostracizzati, allontanati e quindi rafforzano enormemente le loro capacità. Tra
il 2013/2014 il gruppo inizia a occupare moltissimi territori e sembra insuperabile. La prima
sconfitta la subisce per mano del YPD, unità curdo-siriane affiliate al PKK (Kobane).

FOREIGN FIGHTERS:
Tra il 2013 e il 2016 si stima siano arrivati in Siria e Iraq tra i 30 e il 40.000 Foreign fighters, dalla
Russia, dall’Arabia Saudita, dalla Giordania, Tunisia e Francia, dal Regno Unito e dalla Germania, dal
Belgio.

- 2003: Tawhid wa-al Jihad (al-Zarqawi)


- 2004: al-Qa‘ida in Iraq (matrimonio convenienza)
- 2004-06: AQI ascesa e declino dato dal fatto che gli iracheni non sopportano più le atrocità
commesse da questa organizzazione e quindi decidono di rivolgere le armi contro questi gruppi
jihadisti (morte al-Zarqawi, Baghdad, campagne stragiste)
- 2006: Proclamazione Stato Islamico in Iraq (ISI) e rottura con insurrezione
- 2007-2009: ISI colpito da sahwa e forze Coalizione > tracollo e ritirata zona Niniveh

101
- 2010: uccisione dei leader ISI --> sull’orlo della dissoluzione, ma nel giro di pochi anni ha
occupato un territorio abitato da oltre 6 milioni di persone.

RINASCITA:
- Abu Bakr al-Baghdadi nominato nuovo leader (2010);
- Ritiro forze US dall’Iraq (2011) perché governo iracheno non voleva rinnovare l’accordo con le
forze americane = inizio di una competizione interna al sistema iracheno che lo indebolisce
profondamente e che mette l’uno contro l’altro le principali comunità del paese (comunità
arabo-sunnita marginalizzata). Inoltre, il completo disinteresse della comunità internazionale,
fornì capacità di manovra al movimento jihadista.
- Politiche settarie al-Maliki > ripresa opp. sunnita Iraq
- Guerra civile siriana. Attraverso sostegno a Jabhat alNusra (JaN) in Siria, al-Baghdadi mira a:
o ripulire la sua immagine dopo la debacle irachena;
o Ristabilire il contatto con le comunità sunnite locali (collaborazione con ribelli,
fornitura di cibo, «rule of law», campagna di pubbliche relazioni);
o Aumentare volontari, training e finanziamenti;
o Sfruttare prossimità strategica Siria e Iraq.

- Apr2013: al-Baghdadi dichiara la fine dello Stato Islamico in Iraq e di JaN e fonde queste due
realtà --> nascita dello Stato Islamico in Iraq e al-Sham (grande Siria):
o al-Julani rinnova fedeltà ad al-Zawahiri --> rottura JaN-ISI S
o Al-Zawahiri ordina: JaN > Syria e ISI > Iraq
- Al-Baghdadi si oppone: “The Islamic State of Iraq and the Levant will remain, as long as we
have a vein pumping or an eye blinking. […]. When it comes to the letter of Sheikh Ayman al-
Zawahiri [...] I chose the order of God over the orders that contravenes Allah in the letter. “
- Nuova fase:
- Revisione modus operandi Siria: lotta vs JaN e opposizione + ferreo controllo territorio
- Iraq: «Breaking the wall» campaign + infiltrazione proteste
- Rottura definitiva ISIS-al-Qa‘ida (feb14): "Al-Qaeda announces it is not linked to the Islamic
State of Iraq and the Levant. […] ISIL is not a branch of alQaeda, has no links to it, and the [al-
Qaeda] group is not responsible for its acts. […] We affirm our disavowal from the sedition that
is occurring in Syria between factions of jihadists, and from the blood that was shed by any
party”
- 2014 --> A-Qa’ida rompe con ISIS
- giugno2014: presa di Mosul da parte di ISIS > Stato Islamico (IS) per tre anni.
- 2017 --> liberate Mosul e Rak
- 27 ottobre 2019 muore al-Baghdadi da suicida a seguito di un attacco delle forze americane
- Gli succede Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi

è È ancora una realtà presente, che sfrutta la profonda instabilità del sistema iracheno

ISRAELE – PALESTINA: LA COMPLESSITÀ OLTRE IL CONFLITTO


“il conflitto arabo-israeliano è un conflitto di due popoli su una stessa terra”. -Martin Buber

Le origini del conflitto ricadono negli anni della dissoluzione dell’Impero Ottomano.
Tra fine ‘800 e gli inizi del ‘900, la Palestina storica era abitata per lo più̀ da popoli arabi (80% arabi,

102
15% cristiani e 5% ebrei) → in queste terre vivevano circa 600.000 persone. Era un territorio dedito per lo
più̀ all’agricoltura e alla pastorizia ed erano presenti in pochi centri attività̀ economiche più̀ strutturate
(non esistevano centri urbani).
Il territorio faceva parte di due differenti unità amministrative dell’impero:
- Vilayet di Beirut
- Sangiaccato di Gerusalemme.
Alla fine, dell’800 vi furono tre principali fattori che contribuirono alla realizzazione di una nuova realtà
abitata e governata da cittadini di religione ebraica:
- primo fattore → determinato dal flusso migratorio verso la Palestina generato dalle
persecuzioni operate dalla Russia zarista nel contesto dell’ondata antisemita che interessò gran
parte dell’Europa.
- secondo fattore → nascita e diffusione del pensiero sionista di Theodor Hezl, giornalista
austriaco di origine ebraica), che fu promotore dell’idea politico-religiosa del “ritorno alla terra dei
padri” e a Sion = progetto che voleva dare identità̀ alle comunità̀ ebraiche diffuse per il mondo.
- terzo fattore → elezione di Karl Lueger come sindaco di Vienna, che aveva un programma
dichiaratamente antisemita e confermava un clima di antisemitismo imperante in tutta Europa.

Seppur non direttamente connessi a tale contesto, influirono enormemente anche fattori esterni:
• caduta dell’impero ottomano
• nascita di un nazionalismo turco e in seguito arabo
• Prima guerra mondiale.

Nel 1891, viene creata la Jewish Colonization Association dal barone Maurice de Hirsch → volta a
facilitare l’emigrazione degli ebrei russi ed europeo-orientali,
insediandoli in colonie agricole o terre acquistate dal comitato in
America del Nord e del Sud (soprattutto in Argentina).
Sconvolto dall’antisemitismo in Europa, Herzl si convinse che per
emanciparsi, gli ebrei dovevano costituire uno stato fuori
dall’Europa.
Nel 1897, al congresso di Basilea nasce l’Organizzazione Mondiale
Sionista = strumento di supporto per la nascita di una casa in
Palestina per il popolo ebreo, garantita dalla legge. Il congresso
riconosce il diritto alla autodeterminazione del popolo ebraico
mediante l’istituzione di uno stato ebraico.
Nel 1903, viene creato il Piano Uganda → una ipotesi iniziale, costituita dall’offerta inglese di un
territorio ebraico nell’odierna Kenya → l’offerta venne declinata da una parte del movimento sionista,
ma costituì̀ un primo importante riconoscimento ufficiale dell’entità̀ sionista da parte di una grande
potenza.
Tra il 1904 e il 1914, iniziarono una serie di migrazioni di massa ebraica in Palestina.

Nel 1916, Francia e UK firmarono l’accordo segreto Sykes-Picot, per espandere le rispettive zone di
influenza e di controllo in Medio Oriente → secondo l’accordo, la Palestina sarebbe stata sotto
controllo del Regno Unito.
Presto Londra ebbe bisogno anche del movimento sionista, il cui capo, Chaim Weizmann, promise al
ministro degli esteri britannico Balfour l’appoggio degli ebrei americani per l’entrata in guerra degli
USA.

In cambio, gli ebrei ottennero la promessa di costituzione di un focolare ebraico in Palestina =


Dichiarazione Balfour.

103
Queste azioni contribuirono al pari delle varie migrazioni ebraiche (+31%) ad aumentare il livello di
tensione in quei territori.

Il Mandato è un'istituzione storica frutto degli accordi Sykes-Picot che permise al Regno Unito di
governare la Palestina tra il 1920 e il 1948, dopo la sconfitta dell’impero ottomano nella IWW.
Nel 1920, con il Protocollo di Sanremo si decise il regime con cui la società̀ delle Nazioni affidò il
mandato sulla Palestina al Regno Unito.
Il mandato aveva caratteristiche peculiari:
• non indica una data di inizio e di fine dell’istituto in questione
• ribadisce l’impegno a creare il focolare nazionale ebraico
• facilita l’immigrazione e l’insediamento degli ebrei in Palestina.

Durante gli anni del Mandato si confrontarono tre attori con diversi interessi e forze:
- Britannici → vogliono governare la Palestina mantenendo il sostegno al programma sionista
senza ledere altri interessi nazionali britannici.
- Ebrei → vogliono realizzare il programma sionista di creazione di uno stato
ebraico in Palestina e collaborano con i britannici.
- Palestinesi → vogliono l’indipendenza, l’abbandono del programma
sionista e l’unione con la Siria.

La società̀ araba in Palestina era composta da grandi latifondisti che si


disinteressavano delle terre lavorate dai contadini → vennero acquistate le terre
dagli ebrei e vennero estromessi i latifondisti arabi = progressivo impoverimento
della popolazione araba.
La comunità̀ ebraica in Palestina diede vita a quelle istituzioni che rappresenteranno
l’embrione del futuro stato di Israele:

- Histadrut = sindacato a base etnica (infrastruttura economica)


- Haganah = forze di difesa ebraiche (esercito)
- Agenzia ebraica = organizzazione politica.

Il Regno Unito era continuamente in bilico tra appoggio e freno al progetto sionista → cercarono di
arginare il conflitto senza sconfessare il mandato, ma tutti i tentativi di rivedere la politica inglese in
Palestina fallirono o restarono inapplicati, anche per le divisioni interne britanniche.
Inizialmente, diedero appoggio ai sionisti e poi per ragioni di convenienza bellica tornarono ad
appoggiare gli arabi e in seguito cercarono di disimpegnarsi dalla Palestina. L’estromissione dei
contadini arabi dalle terre acquistate dagli ebrei aumentò l’impoverimento degli arabi e iniziarono così i .
I palestinesi iniziarono a e contro il programma sionista, manifestando e attaccando ebrei e britannici
→ si radicalizzeranno nel 1936-1939. Duramente represse, la leadership araba venne decapitata e quella
rimasta → cerca alleanza con i nazisti.
Queste lotte indussero i britannici ad adottare il Libro Bianco per limitare l’immigrazione ebraica.

Nel 1937, la Commissione Peel, istituita dai britannici, propose come soluzione alle tensioni tra ebrei ed
arabi, un piano di divisione della Palestina= 1⁄3 del territorio agli ebrei → rifiutato da entrambe le parti.
Nel frattempo, i britannici presentarono il Libro Bianco, in cui formalizzarono il proprio disimpegno
dalla Palestina entro 10 anni. Nella tavola rotonda di Londra del 1939, i palestinesi e i governi arabi
proposero uno stato unitario arabo-ebraico con garanzie per le minoranze, rifiutato dai
rappresentanti sionisti.
Dei gruppi ebraici iniziarono a fare attentati terroristici contro la popolazione ebraica, ma anche
soprattutto contro la potenza mandataria.

104
Con lo scoppio della IIWW, cambiò il quadro politico.
I britannici si aprono alle rivendicazioni arabe e nel Terzo Libro
Bianco adottano un programma decennale → uno stato unitario binazionale indipendente in
Palestina entro il 1949 e il blocco
all’immigrazione ebraica, anche per rinsaldare il controllo delle
colonie ed impedire il sostegno arabo all’Asse italo-tedesco.
I sionisti, la cui ala revisionista aveva adottato il terrorismo anti-britannico e anti-palestinese, combatte
per i britannici contro i nazisti.
Una parte degli arabi, sostiene per opportunità̀ i nazi-fascisti in funzione anti-inglese.
Nel 1939, cessano gli scontri in Palestina ma nel 1943, gli estremisti sionisti dell'Irgun e della Banda
Stern riprendono gli attacchi contro i britannici.
Nel 1945-1946, vi fu un escalation delle violenze e viene fatto un attentato all'hotel King David.
Tutte queste furono azioni dimostrative contro la potenza mandataria = accusata di ostacolare il
processo di formazione dello stato di Israele.

Nel 1947, Londra rimette la questione della Palestina all’ONU → viene creato il Comitato speciale
delle Nazioni Unite sulla Palestina (UNSCOP), che adotta un rapporto favorevole alla spartizione
grazie al voto dell’URSS e alle pressioni degli USA → l’ONU approva la risoluzione n.181 = prevede la
spartizione delle Palestina in uno stato ebraico (56%) e uno stato palestinese (43%) e Gerusalemme
internazionalizzata (1%).

Nel 1947, l’Alto comitato arabo proclama 3 giorni di sciopero contro il piano ONU = numerosi piani
di violenza, non efficientemente sedati dai britannici, si trasformarono nei prodromi di guerra civile tra
palestinesi ed ebrei.
L’anno dopo, il Regno Unito annunciò l’evacuazione anticipata dalla Palestina al 15 maggio 1948 e
rifiutò di facilitare la spartizione.

Gli USA poco dopo chiesero la sospensione del piano di spartizione e l’istituzione di
un’amministrazione fiduciaria ONU, mentre Haganah esegue le operazioni militari programmate per
difendere il territorio assegnatole e conquistare le aree a maggioranza ebraica dello stato arabo → il
confronto divenne sempre più̀ spietato e colmo di atrocità̀ su entrambi i fronti.

Viene proclamato nel maggio 1948 lo Stato di Israele, con l’immediato riconoscimento internazionale
da URSS e USA = inizio della guerra tra israeliani e arabi.

PRIMA GUERRA ARABO-ISRAELIANA (1948-1949):


La Lega araba non riconosce Israele e gli dichiara guerra → truppe provenienti da cinque paesi arabi
(Siria, Transgiordania, Iraq, Egitto, Libano) attaccano Israele con una coalizione politicamente divisa,
militarmente impreparata e inferiore ad Israele.
La Transgiordania, accordata segretamente in precedenza con Israele, avrebbe ottenuto in cambio di
belligeranza, i territori ad ovest del fiume Giordano, ma cambiò idea all’ingresso in guerra dell’Egitto.

Le forze egiziane si trincerano senza avanzare dopo l’ingresso in Israele, mentre esso conquista l’80%
della Cisgiordania.
Alla firma degli armistizi del 1949, Israele aveva allargato notevolmente il suo territorio rispetto al piano
di spartizione ONU al 78% della Palestina mandataria e controlla:
• 24% in più̀ della terra assegnatagli dalla risoluzione ONU
• 14 volte la terra posseduta dagli ebrei
• 6 volte la terra occupata al momento dell’indipendenza.

Il territorio del previsto stato palestinese è diviso tra la Cisgiordania (controllata dalla Transgiordania) e
la Striscia di Gaza (in quel momento sotto amministrazione militare egiziana).

105
La vittoria israeliana porterà̀:
• guadagni territoriali e alla definizione del primo vero embrione di entità̀ statuale dalla quale
sarebbero poi partite le rivendicazioni palestinesi e arabe nei conflitti successivi.
• nessuno stato palestinese
• quasi 700.000 palestinesi fuggiti o costretti a lasciare il territorio per emigrare altrove
• nuove ondate migratorie ebraiche da Europa e USA
• risoluzione ONU n.194 (tuttora valida e inapplicata) = stabilisce il diritto dei profughi
palestinesi al ritorno o alla compensazione.

Il post-guerra fu una fase di normalizzazione interna, di consolidamenti delle istituzioni e di una crescita
economica.
Sul piano interno, Israele consolidò le proprie strutture istituzionali, varò la cosiddetta Legge del
Ritorno e la Legge della nazionalità̀ → entrambe miravano ad una caratterizzazione etnica dello stato di
Israele.

Sul piano internazionale, invece, Israele fu ammesso all’ONU e ricevette un sostanzioso indennizzo
dalla Germania sotto forma di forniture industriali.

I palestinesi continuavano a vivere in una condizione complessiva sfavorevole, legata alla mancata
fraternità araba e alle simpatie occidentali di circostanza.
Dopo il 1949, le tensioni non accennavano a diminuire → diverse azioni di guerriglia e rappresaglie
israeliane = contesto teso a causa di alcuni cambiamenti nella regione e nel contesto internazionale.
Inizia ad emerge una coscienza palestinese e araba in merito alla mancata statualità̀ palestinese → la
questione inizia ad essere percepita come un grande tema strumentale alla legittimità̀ politica dei leader
arabi sul fronte interno e regionale/internazionale.

LE GUERRE:
- Crisi di Suez (1956) = breve conflitto caratterizzato dall’occupazione militare del Canale di
Suez da parte di Francia, UK e Israele a cui si oppose l’Egitto → Nasser sfrutterà̀ la crisi per
rivendicare una propria autorevolezza nel mondo arabo.
- Guerra dei sei giorni (1967) = Egitto, Siria, Giordania e Organizzazione per la Liberazione
della Palestina (OLP) attaccano Israele dopo un bombardamento di Israele sull’aviazione di
questi pesi. Israele vince la guerra e conquista il Sinai e le alture del Golan.
- Guerra dello Yom Kippur (1973) = Egitto e Siria attaccano Israele → l’Egitto guadagna il
controllo della zona est del Canale di Suez e la Siria una parte del Golan.

ULTIMA GUERRA EUROPEA IN MEDIO ORIENTE - CRISI DI SUEZ:


Il regime di Nasser attuò una serie di riforme come la redistribuzione della terra e la nazionalizzazione
delle principali attività̀ economiche.
Nel 1955, Egitto e Cecoslovacchia firmarono accordi di tipo economico e militare, con la regia nascosta
dell’Unione Sovietica → gli USA e il mondo occidentale ebbero una reazione negativa = blocco dei
finanziamenti per costruire la diga di Assuan all’Alto Nilo.
Gli insediamenti di coloni israeliani nei territori arabi provocarono, nel 1956, la reazione araba =
chiusura del canale di Suez alle navi dirette in Israele.
Inoltre, Nasser nazionalizzò la compagnia del canale di Suez, in cui francesi e inglesi avevano interessi
importanti → Israele rispose conquistando Gaza e il Sinai, in accordo con Francia e UK, che a loro
volta occuparono militarmente la zona del canale.
Gli USA condannarono queste iniziative e l’URSS lanciò un ultimatum a Israele, Francia e UK,
intimando loro di ritirarsi → il Sinai venne affidato alle truppe dell’ONU.
Grazie a questa vittoria, il prestigio dell’Egitto e soprattutto di Nasser aumentò, tanto che il leader
egiziano divenne il punto di riferimento dei paesi islamici e della nazioni in via di sviluppo.

106
LA GUERRA DELLE GUERRE - GUERRA DEI SEI GIORNI:
Il contesto è caratterizzato da un continuo attrito tra Israele e i paesi arabi confinanti. Viene avviato nel
1958 il progetto israeliano di deviazione delle acque del Giordano.
Il contro-progetto arabo → nascono al-Fatah e OLP = rivendicano il diritto dei palestinesi a uno stato
autonomo e indipendente.
Iniziano delle azioni di sabotaggio a infrastrutture idriche israeliane → Nasser decise di chiudere il
golfo di Aqaba alle navi israeliane.

Blocco di Tiran (1967) → Israele a sorpresa attacca l’Egitto, la Siria e la Giordania e dopo sei giorni la
geografia dell’area cambiò radicalmente = Israele si annette la Striscia di Gaza, il Sinai, Gerusalemme est, la
Cisgiordania e le alture del Golan (di cui sfrutta le risorse idriche).
Il conflitto del 1967, si concluse con l’intervento dell’ONU che approva la risoluzione n.242 → viene
chiesto ad Israele di ritirare il suo esercito dai territori occupati durante la guerra. Viene tracciata la
Green Line, che aveva il compito di delimitare i territori destinati alla creazione dello stato palestinese;
Gerusalemme venne dichiarata capitale eterna di Israele ed in tutte le aree occupate nel conflitto
venne avviata la costruzione di colonie.

ULTIMA GUERRA ARABO-ISRAELIANA - GUERRA DELLO YOM KIPPUR:


Tra Egitto e Israele permangono tensioni = guerra di attrito.
Nel 1968, scoppia la Battaglia di Karameh, con una nuova evoluzione per la causa palestinese.
In Egitto alla morte di Nasser, venne eletto Anwar Sadat come nuovo presidente → cerca fin da subito
di smarcarsi dalle strategie del suo predecessore.
Nel 1973, Egitto e Siria attaccano a sorpresa Israele → in risposta occupa il Sinai in Egitto e le alture
del Golan in Siria (importante bacino acquifero della regione).
Con la firma del cessate il fuoco e la risoluzione n.373 ONU, finisco le guerre dirette fra Israele e stati
arabi.
Israele perse il mito dell’imbattibilità̀, ma conservò inalterato il suo territorio fino agli accordi di Camp
David del 1978.
Inizia un periodo di parziale distensione fino alla crisi del petrolio → i paesi arabi sospendono le
forniture di petrolio agli stati che avevano rapporti diplomatici con Israele.
A rivendicare l’esistenza e il riconoscimento di uno stato palestinese fu l’OLP → venne ammessa
all’ONU in qualità̀ di osservatore, a cui viene riconosciuto il ruolo di rappresentate del popolo
palestinese.

GLI ACCORDI DI CAMP DAVID:


Altra tappa fondamentale nella lunga storia della questione palestinese è la firma degli accordi di
Camp David (1978-1979) → i protagonisti sono il presidente egiziano Anwar al-Sadat, il presidente
degli USA Jimmy Carter e il primo ministro israeliano Menachem Begin.
Gli accordi constano di due distinti protocolli (solo in parte attuati). Nella parte attuata, il protocollo
prevedeva:
• restituzione israeliana all’Egitto della penisola del Sinai
• riconoscimento dello stato di Israele
• firma di un accordo di pace israelo-egiziano.

Nella parte ancora oggi disattesa si prevedeva solo una limitata autonomia per le popolazioni di Gaza e della
Cisgiordania, che avrebbe dovuto fungere da apripista verso un accordo di pace complessivo.
In Israele, nel frattempo, i governi di destra di Begin inaspriscono le politiche nei confronti dei
palestinesi e rilanciano una nuova fase di insediamenti ebraici in Cisgiordania.

107
LE GUERRE:
- Israele interviene in Libano (1978-1982) → Israele interviene nel sud del Libano fino al fiume
Litani contro l’OLP. Le truppe israeliane raggiungono Beirut e inizia l’intervento delle forze
armate siriane contro il governo libanese = nuova fase della guerra civile
- Prima intifada in Palestina (1987) → gruppi palestinesi avviano rivolte antisraeliane in
Cisgiordania e a Gaza.
- Accordo di Oslo (1993) → il governo israeliano e l’OLP si impegnano per l’avvio di trattative di
pace. Il premier israeliano Rabin viene assassinato da un fanatico religioso ebreo.
- Seconda intifada palestinese (2000) → Israele si ritira dal Libano meridionale.
- Guerra Israele-Hezbollah (2006).

INVASIONE ISRAELIANA DEL LIBANO:


Fu finalizzata a neutralizzare la presenza dell’OLP nel sud del Libano = operazione Pace in Galilea, da
parte di Israele culminerà̀ con l’assedio di Beruit ovest, costato circa 7000 morti fra i civili.
L’OLP non ne esce sconfitta → lascia Beirut nel mese di agosto, sotto la protezione di una forza
multinazionale italiana, francese e americana, e sotto i riflettori dei mass media di tutto il mondo,
ottenendo una solidarietà̀ senza precedenti a livello internazionale.
Nel settembre 1982, Arafat insieme al re Fahd d’Arabia, predispone il piano di Fez, approvato dalla
Lega Araba = viene riconosciuto implicitamente il diritto all’esistenza di Israele.
Nel febbraio 1983 si riunisce ad Algeri il consiglio nazionale palestinese perché̀ avalli l’ipotesi di una
soluzione negoziata della crisi → Arafat firma un’intesa con re Hussein di Giordania nel febbraio
1985, che accetta il sovrano giordano come negoziatore, visto che con l’OLP sia gli USA che Israele
non volevano trattare.

PRIMA INTIFADA IN PALESTINA - LA RIVOLTA POPOLARE PALESTINESE:


Mentre la diplomazia lavora ininterrottamente, si susseguono violenza da entrambe le parti. In questo
contesto scoppia nel 1987, la prima rivolta nei territori arabi occupati = intifada che muterà̀ ancora
una volta gli scenari della vicenda palestinese (detta anche “rivolta delle pietre”).

Contestualmente nasce Hamas (movimento della resistenza islamica) = organizzazione integralista e


militante.
La rivolta scoppia per futili motivi, ma fa emergere tutta la rabbia e la disperazione della popolazione
palestinese, che si oppone con il lancio di pietre ai soldati e ai coloni → per la prima volta l’asse della
resistenza si sposta dentro i territori soggetti all’occupazione israeliana. La rivolta delle pietre si concluse
con 1200 morti, oltre 100 mila feriti e 50 mila arrestati.

LA STRADA DIPLOMATICA - ACCORDI DI OSLO:


Nel novembre 1988, il Consiglio nazionale palestinese proclama l’indipendenza dello stato di
Palestina → Arafat rinuncia, in un discorso all’ONU, ad ogni forma di terrorismo e si dichiara aperto
al dialogo con l’amministrazione americana. Durante la Conferenza di Madrid del 1991, per la prima
volta i negoziatori palestinesi e israeliani siedono allo stesso tavolo, con risultati deludenti.

Nel settembre 1993, i diplomatici di entrambi i fronti, riuniti segretamente a Oslo, sembrano giungere
ad una svolta → dopo uno scambio di lettere nelle quali si dichiara un’intesa per il reciproco
riconoscimento, Yasser Arafat e Yitzhak Rabin danno seguito agli accordi raggiunti a Oslo, che è un
accordo importante per:

- Mutuo riconoscimento → l’OLP riconobbe il diritto di Israele a esistere e rinunciò


formalmente all’uso della violenza per ottenere i suoi scopi, cioè̀ la creazione di uno stato
palestinese, Viceversa Israele riconobbe l’OLP come interlocutore ufficiale che parlava per il
popolo palestinese e gli riconobbe il diritto di governare su alcuni dei territori occupati.

108
- Questione palestinese → Israele prometteva di ritirarsi da Gaza, dall’aera di Gerico e nei
cinque anni successivi da altri territori occupati militarmente. Secondo gli accordi in questi
territori si sarebbero insediati dei governi palestinesi eletti localmente = Autorità̀ Nazionale
Palestinese (ANP).
- Concessioni immediate → da parte palestinese vi era un riconoscimento di Israele e la
rinuncia alla violenza, mentre gli israeliani avrebbero dovuto completare il ritiro delle truppe dal
resto dei territori occupati.
- quasi tutte le questioni più̀ complicate, come lo status di Gerusalemme e il destino degli
insediamenti dei coloni ebraici in Cisgiordania, non furono discusse durante i negoziati e
vennero rimandate alle riunioni successive.

Bensì l’accordo sia una sorta di trattato-cornice da completare, il processo di pace fu un passo in avanti
ma insufficiente → questa sua debolezza porterà̀ le parti (in maniera più̀ o meno voluta) a rinviare il
confronto sui nodi centrali e a non permettere un salto di qualità̀ attuativo del piano. Inoltre, i dubbi e
la reciproca diffidenza sulle reali intenzioni dell’altro alimentava un clima di tensioni e sospetti che
sarebbero presto emersi.
Le truppe israeliane lasciano Gaza e Gerico,
sostituite dalla polizia palestinese e il 1° luglio 1994,
Yasser Arafat si insedia ufficialmente a Ramallah
con l’ANP, tornando in Palestina dopo 25 anni di
esilio.
Il processo di pace mostra i suoi punti deboli, le
carenze e i temi non risolti (Gerusalemme, rifugiati
palestinesi e colonie ebraiche). Slittano i ritiri
israeliani e le elezioni per il Consiglio palestinese,
Hamas si fa sempre più̀ intransigente e le
provocazioni e violenze non si placano. Nel
febbraio 1994, un colono uccide nella moschea di
Hebron 29 palestinesi = si apre la lunga stagione
di attentati suicidi.

DALLA SPERANZA AL CONFLITTO - SECONDA INTIFADA PALESTINESE


Nel luglio 2000, Clinton incontra Arafat e il nuovo primo ministro israeliano Barak a Camp David nel
tentativo di rivitalizzare il processo di pace in Medio Oriente, ma senza risultati positivi.
Nel frattempo il nuovo capo del Likud, Ariel Sharon, visita nel settembre 2000 uno dei luoghi più santi
per l’Islam = la Spianata delle moschee → il gesto (ritenuto provocatorio dai palestinesi), scatenò una
nuova e violenta sollevazione popolare = nasce la seconda intifada seguita da una ritorsione israeliana.

Dopo una serie ininterrotta di violenze, fino al gennaio 2002, e diverse migliaia di vittime (molte delle
quali palestinesi), l’elettorato israeliano spaventato, elegge Ariel Sharon primo ministro.
Avvengono stragi civili da parte dei gruppi terroristici palestinesi → da parte israeliana attacchi e
distruzione delle strutture dell’Autorità̀ Nazionale Palestinese.

Nel 2004, muore Yasser Arafat → gli succede Mahmud Abbas, noto come Abu Mazen.

IL MURO ISRAELIANO IN CISGIORDANIA:

ISRAELE-PALESTINA: ULTIMI SVILUPPI


- 16 febbraio 2017 → il presidente USA, Donald Trump, dichiara di appoggiare una soluzione di un
unico stato dopo l’incontro a Washington con il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu.

109
- 6 dicembre 2017 → Trump annuncia il trasferimento
dell’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme e
riconosce formalmente Gerusalemme come capitale di Israele.
- 3 gennaio 2018 → Trump minaccia di tagliare gli aiuti ai
palestinesi citando la loro riluttanza a parlare di pace.
- 31 agosto 2018 → il dipartimento di stato USA afferma che sta
interrompendo tutti i finanziamenti all’UNRWA dopo aver
stabilito che l’organizzazione è un’operazione
irrimediabilmente imperfetta.
- 10 settembre 2018 → gli USA chiudono la missione dell’OLP a
Washington e revocano i visti per l’inviato dell’OLP e la sua
famiglia.

COSA PREVEDE IL PIANO:


Entrambe le parti dovrebbero:
1. Riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele
2. Riconoscere Israele come stato ebraico
3. riconoscere la sovranità̀ israeliana sulla Valle del Giordano e riconoscere gli insediamenti
nell’area C della Cisgiordania
4. sottoscrivere alla creazione di uno stato palestinese “smilitarizzato” nel resto della
zona C + area A e B + Gaza.

LE COLONIE:
464.000 coloni in 130 insediamenti più̀ 110 avamposti.
- destra religiosa → idealismo = le colonie come missione e redenzione
- destra laica → idealismo e pragmatismo = le colonie come difesa e popolamento
- centro-sinistra → pragmatismo = le maggiori colonie non più̀ evacuabili
- sinistra progressista → idealismo = evacuare le colonie.

ULTIMI SVILUPPI SUL MEPP:


L’evoluzione significativa più̀ recente è rappresentata dalla normalizzazione dei rapporto tra Israele e
Emirati Arabi Uniti avvenuta ad agosto, seguita rapidamente dall’intesa tra Israele e Bahrain a settembre
(a cui si è aggiunto anche il Sudan, nell’ottobre di quest’anno).
Tali accordi, mediati dagli USA, potrebbero aprire la strada ad accordi simili tra Tel Aviv e gli stati arabi
e/o arabofoni nel quadrante afro-asiatico.
Più che un primo passo verso la pace in Medio Oriente, questo processo sembra rispondere agli
interessi e alle ambizioni geopolitiche e strategiche degli attori coinvolti a livello locale e internazionale.
In questo quadro, gli interessi palestinesi non sembrano essere stati presi in considerazione. La strategia
di normalizzazione di Netanyahu con il mondo arabo è un punto di svolta = questa evoluzione non
solo ha fatto una svolta nelle relazioni arabo-israeliane, indipendentemente dalla posizione palestinese,
ma ha anche affermato l’interesse reciproco i contrastare l’Iran e la Turchia come una regione strategica
molto più̀ pressante rispetto alla causa palestinese.
Allo stesso tempo, questa evoluzione rischia di creare ulteriori tensioni regionali, anche con Egitto e
Giordania.
Questo evento non affronta alcun reclamo storico pendente tra i palestinesi o il mondo arabo e Israele.
Invece, per i palestinesi ignorare questi nuovi fatti sul campo equivarrebbe solo a un palese rifiuto della
realtà.

GLI SCHIERAMENTI FLUIDI SUL PIANO TRUMP:


- PRO → Arabia Saudita, EAU, Egitto, Bahrain, Oman, Marocco, Sudan.
110
- CONTRO → Giordania, Turchia, Iran, Iraq, Hezbollah, Houthi.
- NEUTRALI → Tunisia, Algeria, Libia, Kuwait, Qatar.
Le divisioni intra-arabe aiutano a comprendere il contesto e le posizioni fluide degli attori coinvolti.

GLI USA, IL MEPP E LA GRAND STRATEGY:


Trump sostiene il suo piano di pace, così come gli accordi di Abramo per promuovere un nuovo
sistema mediorientale, in cui la causa palestinese diventa un elemento marginale nell’agenda
regionale.
È stato progettato un nuovo ordine mediorientale, ma deve ancora essere costruito e questa è l’eredità
principale (e incompiuta) della presidenza Trump nella regione.
Tre accordi hanno segnato le politiche di Trump in Medio Oriente:
- il ritiro di Washington dal Joint Comprehensive Plan of Action tra i 5+1 e l’Iran nel 2016-2018
- il piano di pace Trump sulla questione israelo-palestinese del 2020
- gli accordi di Abramo → segnano la normalizzazione diplomatica tra Israele e Emirati Arabi Uniti,
firmato a Washington il 15 settembre.

La politica di massima pressione attuata da Washington nei confronti degli iraniani, combinata con la
parziale esternalizzazione della sicurezza regionale ai sauditi ed emiratini, non ha impedito la possibilità̀
di una presenza strategica cinese e russa nel Golfo (con esercitazioni militari congiunte, accesso ai porti,
strutture e una base militare), come ad esempio svelato della bozza del Partenariato strategico globale
sino-iraniano.
La politica estera bilaterale e a somma zero di Trump ha trasmesso un’immagine polarizzante del Medio
Oriente e degli affari globali.

ISRAELE E PALESTINA - 70 ANNI DOPO:


La questione Israele-palestinese ha subito diverse trasformazioni e oggi non è più̀ centrale nell’agenda
politica mediorientale e internazionale.
Al di là di qualsiasi evoluzione e ipotesi, vi è una certezza → la soluzione a due stati risulta sempre
meno applicabile.

Il piano così come è stato impostato assomiglia ad un’iniziativa Trump-Netanyahu, nella quale i due
leader usano pretestuosamente il MEPP per distogliere l’attenzione pubblica interna e internazionale dei
rispettivi guai giudiziari puntando ad imporre una proposta unilaterale e blindata, nella quale non si
scorgono opzioni alternative.

Di fatto, l’accordo del secolo somiglia più̀ ad un azzardo politico che ad un vero e proprio tentativo di
risolvere una volta per tutte il più̀ antico conflitto internazionale, affrontando alle radici i problemi
esistenti.
In conclusione, il rischio non è di trovarci davanti ad una visione di pace, ma all’inizio di una nuova fase
di conflitto, non solo politico, nella quale il piano non rappresenta una base negoziale ma la fine di un
processo da accettare a scatola chiusa.

LA CRISI SIRIANA
Geografia naturale:
La Siria è un paese mediterraneo con capitale
Damasco (sud). Altre città molto importanti sono
Aleppo (nord) e Giazira (= isola, in quanto separata
dal resto del territorio dal fiume Eufrate). Presenza
determinante di una catena montuosa sulla costa.
111
La popolazione: i gruppi etnico-religiosi
La Siria è un “mosaico” sia da un punto di vista etnico, sia da un punto di vista religioso confessionale.
Il paese è abitato da un punto di vista etico, per la maggior parte da arabi --> la Siria viene spesso
identificata come un paese arabo, ma invece non è l’unica etnia presente nel paese: i curdi sono la
principale etnia dopo gli arabi nel paese.

Da un punto di vista religioso ci sono invece molte più sfaccettature: l’islam si divide in due grandi
rami, sciiti e sunniti. In Siria sono i sunniti a essere la maggioranza dei musulmani ma ce anche una
considerevole minoranza sciita. Gli sciiti a loro volta non sono una categoria monolitica, ma anzi, al
loro interno hanno diverse sfaccettature; una delle più importanti e durature sono gli alawiti, che nel
corso della storia sono stati considerati ai margini dell’ortodossia islamica e quindi anche relegati ai
margini da un punto di vista sociale.

Vi sono i curdi, che sono per la maggioranza musulmani e i cristiani, i quali hanno popolato la siria fin
dall’ascesa del cristianesimo. Furono una presenza tradizionale e ben radicata, soprattutto nei grandi
centri urbani.

IL MANDATO FRANCESE (1920-1946)


La siria è stata per 4 secoli sotto controllo dell0impero ottomano, un dominio lungo e pacifico ma che
ha portato in qualche modo a un assottigliamento, indebolimento della produzione intellettuale e
culturale che c’era invece nel medioevo e che riemerge poi a
partire dal periodo napoleonico in avanti che esorta a
riprendere quel vissuto in modo da ricreare uno stato arabo
indipendente distaccato da quello turco. È un processo che
si verifica a partire dall’inizio del XIX secolo e culmina poi
con la fine della Prima guerra mondiale e la sconfitta
dell’impero ottomano, l’arrivo delle truppe occidentali e si
crea quindi un nuovo ordine geopolitico. All’inizio viene
anche creato lo Stato Regno Arabo di Siria, ma che ha vita
molto breve e viene rimpiazzato immediatamente dal
dominio coloniale sotto forma di mandati e il paese viene
assegnato ai francesi per circa un ventennio. In questo arco
di tempo i francesi dividono il paese lungo linee settarie e
confessionali: il grande libano a maggioranza cristiana, il territorio degli alawiti a maggioranza alawita e
lo stato dei drusi e poi Aleppo e Damasco (stati a maggioranza sunnita).

IL BAATH E GLI AL-ASSAD


Con la Seconda guerra mondiale i francesi abbandonano, concedono l’indipendenza e nasce finalmente
la repubblica araba siriana. Questo periodo che va dalla metà degli anni ’40 fino alla guerra civile siriana,
è caratterizzato dall’ascesa della corrente nazionalista (gli arabi già durante il XIX secolo intendevano
creare uno stato autogovernato da loro, uno stato arabo puro; questo si concretizza nel 46),
l’indipendenza era stata raggiunta, ma non era stata raggiunta l’unità di tutti gli Sati arabi.

Questo è quello che si prefisse il partito Baath (=resurrezione), voleva riportare in auge qualcosa che
era stato percepito come perduto, lo splendore del passato, e creare un grande stato che doveva
espandersi dal Nord Africa fino all’Iraq --> obiettivo che non vide mai la luce del sole nonostante i vari
tentativi.

è In questo partito, si formarono politicamente e militarmente due personaggi principali dello stato
siriano: Hafiz e Bashar al-Assad. Hafiz operò alcuni cambiamenti nell’ideologia del Baath,

112
comprende che realizzare questo grande stato sarebbe stato impossibile e preferisce quindi
concentrarsi sul governo, sul controllo della Siria --> durante il suo governo la Siria diventa un
attore geopolitico molto importante ed inoltre si concludono le faide intestine e a porre fine
all’instabilità politica (nei primi anni la repubblica era afflitta da numerosi cambi, colpi di stato,
generali dell’esercito che venivano assassinati ecc.…), instaurando un regime autoritario solido.
è Hafiz apparteneva alla comunità alawita --> quella comunità che per secoli era rimasta ai margini
della società e della politica siriana, aveva finalmente un ruolo.

Questo controllo autoritario dura per decenni, dagli anni 70’ fino alla morte di Hafiz nel 2000. Gli
succede il figlio, Bashar (anche se non era lui l’erede, in quanto secondogenito, ma il primo, Basil, era
morto negli anni 90’ in un incidente stradale), con il quale si apre un nuovo periodo per il Paese. Se il
padre era conosciuto per il suo metodo autoritario, con il quale aveva ridotto al silenzio le opposizioni,
servendosi dell’esercito e facendo ampio uso della violenza; con Bashar al potere non si parla più di
arabizionismo, nazionalismo e socialismo, si propone come un riformatore --> PRIMAVERA DI
DAMASCO = breve periodo caratterizzato da un’apertura da parte del regime verso la società civile e
alcuni gruppi di opposizione (es. si allargano un po’ le maglie della censura, si concedono degli spazi in
cui si può manifestare dissenso, si diffonde internet, si cambiano figure politiche.

Si pensa che con Bashar al potere si potesse avere un vero e proprio cambio di rotta per un paese che
era da decenni sotto controllo autoritario. La speranza era quella di arrivare ad una graduale
democratizzazione del paese.

è Questo però non accade, la Primavera di Damasco, non cambia la sostanza del regime, il quale
rimane autoritario.
è A questo scenario si aggiunge anche la crisi economica globale del 2007/2008 e una grave siccità
che colpisce il paese proprio in quegli anni, la quale genera una crisi alimentare e idrica. Ne risente
soprattutto la parte orientale del paese, molte famiglie contadine sono costrette a lasciare i propri
villaggi rurali e trasferirsi in città --> a causa dell’affollamento si generano grandi problemi di
vivibilità e il tessuto sociale comincia a soffrire.

LA CRISI SIRIANA, FASE 1 (2011/2015)


La goccia che fa traboccare il vaso è la primavera araba, una serie di ondate di proteste che dalla fine del
2010 e poi con più insistenza nel 2011, si propagano tra il Nord Africa e il Levante. Questi moti
rivoluzionari sono accumunati da una richiesta di maggiori diritti sociali, miglioramento della situazione
economica dei vari stati (vi era un alto tasso di disoccupazione tra i giovani).

I paesi coinvolti erano principalmente la Tunisia, la Libia, l’Egitto e la Siria, ma vi furono proteste anche
in Marocco e Algeria.

- La primavera araba ebbe molto successo (O NO?) in Tunisia (il presidente è costretto a lasciare il
paese). --> transizione pacifica
- In Marocco e in Algeria non vi furono cambi di regime
- In Libia le manifestazioni sono talmente importanti che si armano e iniziano a combattere il
regime di Gheddafi e da qual momento inizierà il conflitto che però non risolverà con la morte di
Gheddafi nel 2011 ma che andrà avanti con un effetto disastroso; quindi, in questo caso la
rivoluzione non ebbe successo.
- In Egitto il Mubarak è costretto a dimettersi, si organizzano delle elezioni che poi porteranno alla
nomina di Mohamed Morsi, presidente vicino alla fratellanza musulmana egiziana --> transizione
non violenta.

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- In siria, la popolazione, indipendentemente dal loro credo e dalla loro etnia, scende in piazza e
protesta, inizialmente chiede semplicemente più spazi per le opposizioni, più opportunità di
lavoro, un miglioramento delle condizioni economiche e un processo di democratizzazione del
paese.
è Bashar inizialmente propone alcune riforme, cerca di presentarsi come un riformatore ma ci si
accorge immediatamente che sono ancora una volta delle riforme di facciata che non cambiano i
paradigmi all’interno dello stato siriano.
è Ben presto il regime siriano viene isolato in quanto Bashar utilizza sempre l’esercito per stroncare le
imponenti manifestazioni che si stavano propagando in tutto il paese = isolamento internazionale
è La comunità internazionale a cui si aggiungono l’Unione Europea e gli Stati Uniti, condannano con
fermezza le azioni del regime e chiedono al presidente di dimettersi. Bashar però rimane al suo
posto --> si arriva così allo scontro armato, le opposizioni si armano e si avvia quella che sarà poi
una vera e propria guerra civile.

L’isolamento internazionale ebbe un impatto molto forte, ad esempio la Lega Araba sospende la siria
come membro della Lega (ancora attualmente) e la conseguenza fu che il regime iniziò a vacillare,
soprattutto nell’estate del 2011: una parte dell’esercito diserta e si allea con i ribelli, nasce l’esercito
siriano libero. Il regime era sul punto di collassare, non aveva alcun alleato, era debilitato, non riusciva
più a mantenere il controllo, molte città e villaggi si rendono indipendenti dallo stato.

è Bashar e il regime erano consapevoli di non poter vincere la guerra, in quanto non avevano risorse a
sufficienza e quindi decidono di abbandonare volontariamente gran parte del paese e di
concentrarsi soltanto in alcune regioni strategiche: ad esempio la catena montuosa Jibal ‘Alawiyyin -
--> l’altezza forniva un aiuto fondamentale, in quanto era meglio difendibile; andando nella
comunità degli alawiti la presidenza mostra il proprio interesse nel voler difendere la propria
comunità; territorio della Siria che riceva prima i rifornimenti via mare e possibilità di una fuga via
mare nel caso in cui Damasco fosse stata conquistata.

I curdi, nel frattempo, si distaccano dalle altre opposizioni e approfittano del vuoto politico del paese
per autogovernarsi (sogno che hanno sempre avuto durante il governo baathista).

POSIZIONE DEGLI ATTORI ESTERNI DURANTE LA PRIMA FASE


- L’occidente si schiara fin da subito contro il regime
- Gli Stati Uniti, con presidenza Obama, affermano un intervento militare americano in caso la siria
di Assad avesse superato la linea rossa (ovvero l’uso di armi chimiche

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- La Russia invece è sempre stata un’alleata della Siria di Assad, infatti si schiera con al-Assad. Nei
primi anni decide di aiutarlo in via indiretta, inviando rifornimenti, armi, derrate alimentali,
medicine ecc.…
- Iran e Hezbollah intervengono direttamente insieme al regime, sono alleati di lunga data di Bashar
e quindi inviano truppe paramilitari che combattono insieme a ciò che rimane dell’esercito siriano.
- La Turchia sostiene invece i ribelli. Non era mai corso buon sangue tra i due paesi e in questo
momento la Turchia vede la possibilità di scalzare un vicino scomodo e rimpiazzarlo con un
governo più incline a cooperare con Ankara.
- Qatar e Arabia Saudita sostengono attraverso finanziamenti alcuni gruppi che apparentemente
appartengono all’opposizione ma che ben presto assumeranno una connotazione molto diversa
dalle iniziali aspirazioni dell’opposizione siriana e della società civile.

ESCLATION DI VIOLENZA E FRAMMENTAZIONE TERRITORIALE


L’aumento della violenza porta ad un odio tra confessioni (=settarismo), all’indebolimento statuale, alla
frammentazione del territorio --> gran parte dei villaggi si autogovernano o rimangono abbandonati a
loro stessi, favorendo la graduale ascesa di formazioni ibride o non statuali.

è Questo processo non riguarda solamente i territori dell’opposizione, ma anche lo stesso regime, i
territori sotto il regime di Assad.

L’ASCESA DEI GRUPPI SALAFITI-JIHADISTI IN SENO ALL’OPPOSIZIONE


Le opposizioni all’inizio della crisi erano formate da persone comuni, la gente, la società civile siriana
che dopo decenni di governo autoritario sognavano di prendere in mano la situazione e succedere al
regime di Assad. Questo però non avvenne a causa di una grave debolezza delle opposizioni siriane,
l’ascesa dei gruppi salafiti-jihadisti. Inizialmente si sviluppano all’interno dei gruppi delle opposizioni
come “anti-Assad” ma che però a differenza delle opposizioni presentavano dei punti di vantaggio, uno
di questi è l’abito ideologico:

Salafismo – Jihadismo ha una sua precisa connotazione, è stato normato da un punto di vista teorico
da decenni prima delle primavere arabe, e questo è ciò che manca alle opposizioni civili, le quali non
sanno come strutturare, che tipo di democrazia creare in un paese con così tante differenze etniche e
religiose. Inoltre, le opposizioni non erano preparate in primis alla guerra civile, non avevano risorse,
esperienza militare vera e propria; infatti, erano costrette ad ingaggiare milizie estranee, tra qui quelle
salafite-jihadiste.

Le milizie salafite-jihadiste invece, che provenivano in gran parte dall’Iraq e poi anche dalla Turchia,
hanno innanzitutto una fortissima motivazione ideologica, ma soprattutto sanno portare avanti una
guerra, sanno pianificare, programmare le campagne e anche fare attacchi terroristici, colpendo con
precisione i centri del potere; sanno anche come gestire un territorio conquistato --> non basta
impossessarsi di un territorio per vincere la guerra, occorre guadagnarsi il supporto dei locali e
provvedere alle esigenze, ai beni di prima necessità

Due esponenti principali furono Abu Bakr al-Baghdadi per lo Stato Islamico e Muhammad al-Julani per
il Fronte al-Nusra. Queste due organizzazioni all’inizio si presentavano più o meno unite, poi dal 2013
entrano in competizione fra loro e quindi si verifica una rottura. Al-Julani rompe con al-Baghdadi,
fonda il suo emirato e si dividono anche da un punto di vista geografico: al-Baghdadi controlla la valle
dell’Eufrate e quindi la parte più orientale del paese e al-Julani costruisce la sua roccaforte attorno alla
città di Idlib, che si trova vicino ad Aleppo.

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è Per anni domineranno questi terrritori con violenza, ma anche garantendo la sopravvivenza di
alcuni servizi essenziali e alimentando il reclutamento con una propaganda efficace sia per i siriani
sia all’esterno.

La differenza che si può notare è che lo Stato Islamico fonda la sua forza proprio su una compagine
straniera molto più pronunciata rispetto a quella del Fronte al-Nusra. Le milizie di al-Baghdadi sono
fatte da foreign fighters per la maggior parte, mentre quelle di al-Julani cercano invece di mantenere un
focus siriano, locale.

LA CRISI SIRIANA, FASE 2 (2015-2019)


Sono passati quattro anni dall’inizio delle violenze, la siria è già un paese devastato, diviso e
frammentato, gran parte delle sue industrie sono distrutte, l’esercito nonostante gli aiuti ricevuti rimane
comunque molto debole e le formazioni salafite-jihadiste sono in grande ascesa e sono addirittura al
punto di conquistare la capitale --> tutto questa genera delle gravissime crisi umanitarie.

Nel 2015 la Russia entra nel conflitto. La Russia ha sempre avuto un ottimo rapporto con la siria e
salvare il regime di Bashar al-Assad era un imperativo geopolitico --> la Russia fin dai tempi
dell’Unione Sovietica aveva due basi navali sulla costa, quella di Tartous e di Laodicea e quindi era
basilare salvare l’alleato arabo e contenere in qualche modo i gruppi salafiti-jihadisti che costituivano
una minaccia nazionale per Mosca; in quanto al suo interno vi erano delle minoranze musulmane che
avevano combattuto nello Stato Islamico, come i ceceni ad esempio e quindi non poteva permettersi un
fronte interno (soprattutto in seguito all’annessione dell’Ucraina che aveva portato all’isolamento della
Russia sullo scenario internazionale). Decide quindi di intervenire militarmente.

è Il 30 settembre Putin annuncia il suo ingresso in guerra, servendosi soprattutto di truppe sul campo
e dell’aviazione, la quale permette, insieme a quella siriana, di individuare gli obiettivi più sensibili e
colpirli, senza dover impiegare dei battaglioni sul terreno.

RUOLO DI IRAN E HEZBOLLAH


L’Hezbollah è una formazione paramilitare che è quasi uno stato all’interno dello stato libanese sciita
che operano allineandosi con il regime.

Sia Iran che Hezbollah cooperano con il regime, ma facendo allo stesso tempo i loro interessi: spesso
queste formazioni paramilitari non si coordinano con l’esercito siriano, agiscono a seconda dei loro
obiettivi e priorità.

Hezbollah in Libano tenta soprattutto di rendere sicura la frontiera tra Siria e Libano e l’Iran cerca
invece di sfruttare la posizione della Siria per i suoi interessi geopolitici. L’Iran ha più una strategia di
ampio raggio, identificata come la “mezzaluna sciita”, che comprende il territorio iraniano, il libano con
Hezbollah, la Siria e il sud dell’Iraq --> si cerca di creare un continuum sciita nello scenario regionale.

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Dall’altra parte vi sono l’Arabia Saudita, i paesi del Golfo e la Turchia che si confrontano invece con il
regime siriano.

“SIRIA UTILE” e “SIRIA INUTILE”


Il regime grazie all’intervento russo, evita il collasso, si assesta su alcune linee di frontiera e comincia a
ragionare su una possibile riconquista dei territori perduti. Si passa da una ‘strategia di emergenza’ a una
‘strategia di assestamento’, di consolidamento delle posizioni e cominciano a ragionare su dei termini
che in realtà avevano coniato i francesi: “Siria utile” e “Siria inutile”.

è Non si parla di ‘utile’ o ‘inutile’ da un punto di vista di risorse del terreno, ma da un punto di vista
della popolazione. La parte più popolosa del paese è quella vicina al Mar Mediterraneo e quindi la
priorità ricade su quella, in quanto prima si conquistano i territori più densamente popolati, prima
sarà il controllo sulla popolazione e successivamente si passa al controllo delle risorse -->
conquistare le città una peso mediatico e morale sul regime enorme, quindi le campagne vengono
pensate per riconquistare le città più importanti, tra cui Aleppo (motore economico del paese), che
avrebbe dato un colpo durissimo alle opposizioni.

Le opposizioni nel frattempo: lo Sato Islamico si trova sotto attacco di quasi tutti gli attori geopolitici
coinvolti; il fronte al-Nusra invece, grazie al suo profilo più defilato riesce ad evitare, l’attacco
simultaneo di tutti gli attori e si confronta unicamente con Russia e regime siriano.

Tra il 2016 e il 2017 si consuma ad Aleppo l’assedio finale, che si conclude con la sconfitta delle milizie
siriane e l’esercito governativo riesce a entrare in città, spezza l’assedio e da quel punto di vista inizia la
parabola decadente per i movimenti rivoluzionari --> iniziano ad entrare in competizione tra di loro.

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LA CRISI SIRIANA, FASE 3 (2019-oggi)
- Stallo militare e “normalizzazione” del conflitto
- Pandemia di Covid
- Problemi di ricostruzione
- Questione dei migranti e richieste d’asilo in Medio Oriente
- I curdi si erano differenziati quasi subito dal resto delle proteste delle primavere arabe proprio per
via della loro specificità etnica e linguistica. Fronteggiano l’avanzata dello Stato Islamico a nord,
perdono città importanti, che poi però grazie al sostegno degli Stati Uniti riconquistano, cercano
di presentarsi con una visione progressista (es. donne nell’esercito).
è La presenza di sigle autonome curde sul confine con la Turchia, fa preoccupare tantissimo Ankara -
-> il presidente turco attua in tre momenti differenti tre campagne volte a stabilire delle zone
cuscinetto dove è presente l’esercito turco
- Il percorso negoziale avviato dall’Onu all’inizio è fallito, vi furono diversi tentativi diplomatici di
cercare una soluzione pacifica al conflitto, ma che sono però falliti tutti.
- Dopo il fallimento dell’Onu a partire dal 2015, con la seconda fase del conflitto, si è avviato
invece un percorso negoziale esterno parallelo, gestito dalle tre potenze principali Russia, Turchia
e Iran --> “processo di Astana”, ma che però non ha mai portato a una risoluzione del conflitto,
ha sempre portato a una ridefinizione di sfere d’influenza ma non alla fine definitiva del territorio.

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