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L’età contemporanea. Dalla grande Guerra a oggi - Banti

Storia contemporanea SC (i) (Università degli Studi di Verona)

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L’età contemporanea. Dalla grande Guerra a oggi - Bant

IMPERIALISMO E CONTESTO INTERNAZIONALE PRE IWW


IMPERIALISMO
 CARTINA  PRINCIPALI POSSEDIMENTI DEI PIÙ IMPORTANTI PAESI COLONIALI TRA 800 E 900.
I cerchi rossi indicano le aree dove maggiormente si è registrata la conflittualità tra le diverse potenze imperialistche
o hanno costtuito il fulcro dei loro interessi. Non vengono segnat gli Stat Unit perché hanno sempre avuto una
politca formalmente ostle all’imperialismo o al colonialismo: anche se non controllarono colonie si erano presi
territori, governandoli direttamente anche se non gli appartenevano (Hawaii, Cuba, Filippine).

Per quanto riguarda l’AFRICA troviamo la volontà britannica di controllare un’area che andasse dall’Egitto fino al Capo
di Buona Speranza, direttrice settentrionale, da Nord a Sud. Anche l’impero francese aveva fort interessi, lasciando
un’impronta molto forte. La sua direttrice era opposta a quella britannica, perché orizzontale. L’obiettivo era quello di
unire l’Oceano Atlantco con quello Indiano attraverso una rete di possediment. Non consisteva in una contnuità
territoriale, ma nella possibilità di unire più territori e di creare un’alternatva al CANALE DI SUEZ (arteria fondamentale
anche oggi, una delle aree commerciali più important). Esso unisce il Mediterraneo al Mar Rosso e all’Oceano
Indiano, e senza di esso bisogna attraversare il Mediterraneo e circumnavigare l’Africa. È uno snodo fondamentale, la
sua creazione nel XIX secolo ha avuto un impatto grosso a livello internazionale. La nuova amministrazione egiziana,
guidata dall’ex maresciallo al-Sisi, ha posto nel suo programma d’azione l’ampliamento di una parte del canale. Per
passare bisogna pagare un pedaggio, prima riscosso da una società franco-britannica, che dal 56 è sotto il controllo
egiziano  parte fondamentale delle entrate dello stato egiziano. Anche adesso gran parte delle merci passa da
questo canale che unisce l’est all’ovest. È una delle 3 aree più important a livello globale, poi abbiamo PANAMA e
SINGAPORE  “check point”. Quando si passa per queste strettoie si è soggetti al controllo delle potenze che
controllano le aree per la loro grande posizione strategica.
Ma la loro importanza sta cambiando con tempo. La Cina sta valutando la possibilità di realizzare il canale di Kra, che
dovrebbe evitare Singapore e limitare che il commercio sia stritolato. Il commercio tra i check point non è sempre
affidabile perché i tratti possono essere chiusi. Questo è un problema soprattutto per la Cina che vive delle risorse
che giungono dall’esterno.
Un altro tema fondamentale è lo scioglimento dei ghiacci a Nord che potrebbe liberare la via del nord. Per controllare
parte di quest passaggi c’è una forte lotta tra i paesi nordici e la Cina. Ora qua delle basi permanent non si possono
costruire ma in futuro si. Anche la Groenlandia, terra verde, potrebbe diventare una risorsa importante, perché lo
scioglimento dei ghiacci libererebbe parte del suo territorio nascosto dai ghiacci.
Lo stretto dei DARDANELLI e il BOSFORO sono punt molto important (Istanbul, prima Costantnopoli, Bisanzio e Troia).
Altre aree sono il MAR CASPIO e l’ASIA CENTRALE, un importante crocevia per il commercio e traffici e per gli idrocarburi
che passano per quest tratti. L’AFGHANISTAN è un punto importante di passaggio; è una terra aspra che ha tutte le
caratteristche per diventare uno snodo molto importante, di grande rilevanza. Ma l’instabilità attuale ne limita molto
le potenzialità. Per quest motvi nel XVIII secolo l’impero zarista e britannico si diedero lotta, Great game  grande
gioco.
Anche l’IRAN, impero persiano, fa parte della contrapposizione tra impero zarista e impero britannico (quest’ultmo
nel medio oriente aveva delle aree importantssime).
La CINA nella seconda metà del XIX secolo e nella prima metà del XX diventa un mercato enorme per la popolazione
e le risorse. Nel XIX secolo avviene l’apertura forzata del mercato cinese (guerra dell’oppio). Si apre tardi, obbligata,
ma diventa un territorio dove sono molto fort le competzioni tra gli imperi, principalmente europei ma anche
Giappone e gli Stat Unit che partecipano nella spartzione in aree di influenza della Cina (dove le varie potenze
avevano un’influenza più o meno esclusiva).

MOTIVAZIONI
- Tra il XVII e il XVIII secolo abbiamo la RIVOLUZIONE INDUSTRIALE in Occidente(momento che segna un divario
forte tra le potenze) fino a quel momento quasi tutti i grandi imperi erano sullo stesso livello (es. 1600,
assedio ottomano a Vienna). Le risorse provenivano dall’agricoltura o dal commercio e il valore più
importante era il possesso di terre: impero Moghul (India), impero cinese, persiano … La CINA e l’INDIA erano
molto important, e diminuiscono di importanza verso il XIX secolo perché altre potenze aumentano la loro
produttività, come la GERMANIA. Essa è un paese che cresce più di tutti nel corso del 1800, paese europeo
arrivato in ritardo a livello internazionale. Dal 1870-71, con la guerra franco-prussiana, diventa la potenza
emergente.

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La Rivoluzione aumenta le potenzialità delle potenze occidentali. Per aumentare la crescita servono risorse e
materie prime che spesso l’Occidente non ha e per questo si guarda all’esterno. Troviamo quindi il tentatvo
di estendere la penetrazione a livello globale non solo per le materie prime ma per creare nuovi mercat,
formando una grossa interconnessione.
- Nel 1800 e primi anni del 1900 ci furono le spinte nazionalistche, spirito di rivincita, principalmente dalla
Francia che compensa le sconfitte con un grosso impero (grandeur). Una grande importanza viene data al
Romantcismo che si fondava sulla forte insistenza sulla forza della lingua e sul ruolo della nazione, vista come
un essere vivente: o uno stato si espande o è destnato alla decadenza (spazio vitale).
- Crescita scientfica, economica, tecnologica e militare. Nel 1600 avviene l’assedio ottomano a Vienna, il
centro dell’Europa. 100 anni dopo l’impero ottomano comincia a disgregarsi, a sentre la spinta
dell’Occidente.
- L’impero aveva creato all’interno della popolazione europea gli stereotpi di un darwinismo sociale, in base al
quale venivano premiat i fort a discapito dei deboli secondo una selezione pseudo naturale.
Alla fine del 1700 Napoleone entra al Cairo e questo rappresenta uno degli element centrali del sistema islamico e
ottomano. L’invasione diventa l’elemento di novità che sconvolge gli equilibri.

FORME IMPERIALISMO/COLONIALISMO
COLONIE (forma di controllo più resistente), protettorat, insediament, sfere di influenza (meno). Spesso ci sono
element mist.
Abbiamo due tpologie generiche di forme di controllo:
DIRETTO  tendenzialmente associato all’imperialismo francese. L’amministrazione del territorio a livello politco,
militare e economico viene affidata agli ufficiali della madre patria (personale importato dall’esterno). C’è un bypasso
delle leadership locali con un coinvolgimento ristretto della forza lavoro o della popolazione locale. Questo sistema
venne esportato dalla Francia dopo il 1870, quando diventa una delle più important potenze coloniali, dove unisce i
territori controllat sotto l’autorità della repubblica. Non c’è una forma di autogoverno, la madrepatria doveva avere il
controllo assoluto con lotte contro l’autonomia locale.
Volevano anche civilizzare la popolazione, fardello dell’uomo bianco, estendere l’educazione, grazie all’esportazione
del modello francese. L’impronta francese la troviamo tuttora anche nella lingua araba o nella cultura, modello di
pensare francese.
INDIRETTO  tendenzialmente associato all’imperialismo britannico. Si sviluppo con un inserimento graduale e
limitato della popolazione autoctona all’interno dell’amministrazione, selezionando cittadini, sfruttando le
connessioni territoriali e la loro volontà di far parte del sistema imperiale. Questo rispondeva al desiderio di gestre
meglio il territorio, limitare l’opposizione locale e per il minor costo (vengono creat alleat e quindi dislocate meno
forze sul territorio, come per la sicurezza). Un esempio riguarda l’India con i Sikh o i Gurkha (etnia guerriera).
L’impero britannico non cancella le autorità e isttuzioni preesistent ma spesso entra in accordo diretto. Vediamo
alcuni esempi in India e Iraq dove cerca alleanze per controllare meglio un territorio molto vasto. Per Londra era
fondamentale sfruttare le risorse e garantrsi la possibilità di passare su certe aree perché lo scopo era quello di
proteggere la via per le Indie, il gioiello della corona britannica (Mediterraneo, Suez, Golfo Persico, Penisola Arabica).

POTENZE EUROPEE TRA IL 19 E IL 20 SECOLO


IMPERO BRITANNICO
È stato l’impero più grande, più vasto. Raggiunge la sua massima estensione dopo la IWW, quando entra in crisi. Il
controllo era con colonie vere e proprie e aree di influenza, diverse forme di controllo e autorità esercitate su vari
territori. L’asse più importante era la FLOTTA  per molto tempo era superiore alla somma di tutte le altre forze
principali, in altri moment anche più del doppio, per controllare aree molto lontane (India, Capo di Buona Speranza,
Egitto, Canada, Cina, Australia). Le popolazioni sottomesse quindi mantenevano una forte autonomia anche se
controllate dalla madre patria. C’erano basi strategiche dislocate su scala globale: Mediterraneo, Gibilterra, Creta,
Cipro, Golfo Persico (Porto di Aden)  porto fondamentale, doveva controllare i traffici del golfo persico: non era
importante per i giaciment petroliferi ma era uno snodo fondamentale per collegare le Indie agli altri possediment
britannici.
L’impero britannico era una grande potenza economica finanziaria, finché la Germania riuscì a superare la capacità
produttività britannica prima dello scoppio della 2WW.
Ma rispetto al territorio extraeuropeo gli Usa erano LA superpotenza economica, grazie soprattutto alla 1WW.

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TEORIA DI ISOLAMENTO  Londra non aveva bisogno di intromettersi negli affari europei e il suo impero viveva una
realtà alternatva, senza preoccuparsi dell’Europa, sotto il dominio di vecchi imperi o nuove dinaste che mettevano in
pericolo gli equilibri sempre più fragili. L’Europa era importante per Londra per le basi commerciali e per il
collegamento con il Nord e il Mediterraneo.
Le PRINCIPALI DIRETTRICI sono l’India (al centro delle vie di comunicazione), le colonie, il mediterraneo, l’Africa e
possediment in Cina e nell’estremo Oriente, sempre più importante. Le guerre dell’oppio furono scatenate dalla Gran
Bretagna che voleva rompere il commercio d’argento verso la Cina. Per tutto il 700 e prima parte dell’800 la bilancia
di pagament era sbilanciata a favore della Cina: venivano acquistat prodotti cinesi senza commerciarne altri e portò
ad una mancanza di liquidità.
L’Oppio fu l’unica merce che permise una inversione della bilancia. Essa è una droga che ebbe effetti devastant sulla
popolazione cinese, che la portò a interrompere questo commercio illegale e quindi a inasprire i rapport con la Gran
Bretagna. Londra fu la prima ad entrare in contatto con il mercato cinese, poi vennero stpulat i TRATTATI INEGUALI,
ponevano le potenze su livelli different, copiat anche dalle altre potenze occidentali come la Francia, la Germania, la
Russia, il Giappone e gli Stat Unit. Essi arrivarono tardi alla corsa alla Cina, con la politca della porta aperta  pari
opportunità per tutti.

IMPERO ZARISTA
Era il secondo impero più esteso a livello globale, il primo se si considera la contguità dei territori vicini. L’impero era
concentrato, con una base di potere ben definita a Mosca e nelle province centro-occidentali del paese. È un attore
internazionale che si colloca a cavallo tra 2 contnent, la massa eurasiatca. In quest anni viene completata la linea
transiberiana che unisce i territori zarist da un capo all’altro. Ha a disposizione grandi risorse naturali e umane prive
di competenze moderne, arretratezza tecnologica, industriale. La sua espansione si dilunga verso una linea
orizzontale Est-ovest, che passa dall’Europa centro-orientale fino alla Siberia e alla Manciuria, al nord della Cina dove
c’erano fort interessi, sud-est europeo dei Balcani, impero Ottomano, Caucaso, Asia Centrale, Mongolia cinese.
È sempre stata una POTENZA TERRESTRE, quasi inattaccabile grazie alle sue disponibilità territoriali. Non è mai stata una
potenza marittima perché circondata da un mare ghiacciaio che limita la possibilità di muoversi tra i mari
settentrionali e impediva una corretta manutenzione della flotta. Per questo ci fu una spinta verso i mari caldi (mar
Mediterraneo, mar Nero, mar Caspio). Ma tra la Russia e il Mediterraneo c’è l’impero ottomano che controlla il
canale del Bosforo e il Dardanelli, sbocco principale. In alternatva alla via terrestre bisognava sfondare l’asse cinese
quindi ottenere territori lì vicini.
La contrapposizione tra Mosca e Istanbul si ha tra vari secoli, emerge nel corso dell’800 perché Mosca si spinge verso
una revisione degli accordi per liberare gli stretti , per avere la possibilità di passare attraverso e quindi raggiungere il
Mediterraneo. Qua si affacciano paesi cristano-ortodossi e Mosca si presentava come la protettrice dei cristani
orientali e soprattutto ortodossi, voleva tutelarla (Grecia, Serbia, Balcani, Egitto, Libano, Siria attuale), territori che
stavano vivendo un periodo di transizione, di indebolimento dell’impero ottomano.
L’impero zarista era sempre stato vicino a Vienna e a Berlino. Questa alleanza nell’800 vacilla nei confront di Vienna
principalmente per i Balcani e si sgretola l’asse tra Berlino e San Pietroburgo a causa di errate politche tedesche che
davano per scontato l’alleanza con la Russia, che non capiscono le potenzialità dell’avvicinamento tra la Francia e la
Russia, alla fine del 1800.
Abbiamo un’ostlità molto forte con Londra (Great Game, contrapposizione soprattutto in Asia centrale India +
Pakistan + Bangladesh + Sion), Parigi e Istanbul.
Nella seconda metà dell’800 abbiamo un arretramento. Ci furono varie alleanze antrusse, perché vista come pericolo
numero 1 per gli altri attori internazionali Guerra di Crimea tra 1855-56,formazione antrussa per evitare che
acquisisca troppo potere; la Pace di S. Stefano 1878, intervento per contenere questa potenza. Nel 1904-1905
abbiamo la guerra contro il Giappone che vince, fu la prima volta che una potenza asiatca sconfigge in età moderna
una potenza occidentale su terra e su mare. Gli Stat Unit con il trattato di hanno un ruolo fondamentale nel Pacifico,
portano ostlità e la fine dell’impero zarista. Ma ci furono sommosse già nel 1905 che obbligano lo zar a concedere la
vittoria al Giappone.

GLI IMPERI
Il primo conflitto mondiale scoppia per different ragioni. Al tempo c’erano la TRIPLICE ALLEANZA (una doppia
relazione che univa l’impero tedesco a quello astro-ungarico che era un crogiuolo di diverse nazionalità con
aspirazioni different più l’italia che in realtà poi si spostò alla triplice intesa) e la TRIPLICE INTESA (Intesa = qualcosa
meno di un’alleanza che mette insieme realtà diverse tra loro: Francia, Inghilterra e Russia sempre nemici tra loro.
Tenute insieme da un nemico comune, la Germania, si mettono d’accordo da un punto di vista coloniale).

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IMPERO FRANCESE
L’impero francese era il secondo maggior impero coloniale per estensione. La Francia ha sempre avuto una grande
idea di confini. Propensione ad estendere i domini in Africa e in medio oriente. Perché proprio un impero? Volontà di
riprendere l’orgoglio nazionale perso dopo la sconfitta nella Battaglia di Sedan nel 1870, si cerca di allargare il
dominio fuori dai confini europei. Isolamento nazionale molto forte da parte di Bismark.
IMPERO TEDESCO
Non è paragonabile a quello francese e britannico perché comunque Berlino rappresentava la potenza europea
occidentale a livello economico, scientfico (la Germania era il paese della scienza), era una tra le principali potenze
manifatturiere.
I territori dell’impero tedesco non erano quelli dell’attuale Germania, occupava parte dei territori baltci.
La Teoria dello spazio vitale non nasce con il nazismo ma c’era fin da prima. Non c’era spazio su cui estendersi ma
c’era da andare a colpire altri paesi ben potent a loro modo. L’impero britannico era amico della Germania ma non
avrebbe accettato una sua “selvaggia” espansione.
Quindi non c’è più spazio. Si parla così di sindrome di accerchiamento: tutto è già stato preso. La Germania arriva
“tardi”, anche per le colonie cerca di occupare ciò che può, ciò che rimaneva libero.
L’Africa tedesca quindi era molto sparpagliata, non c’era contnuità tra i territori → impero coloniale limitato. Si ha il
tentatvo di penetrare in medio oriente in cui c’erano gli inglesi e nell’impero ottomano che si estendeva dal nord
d’Africa ai Balcani, al Levante e occupava la penisola arabica e la Turchia.
È caratterizzato anche da un periodo di profondi cambiament. Berlino vide una possibilità di recuperare i territori
perdut; Londra si era presentata come il difensore dell’impero ottomano. Tra la fine dell’800 e l’inizio del 900
l’impero esplode: abbiamo diverse rivoluzioni, come quella de i Giovani Turchi che cercano di cambiare l’impero
ottomano.
Come entrare in medio oriente? A livello commerciale si pensava alla creazione di una ferrovia che collegasse i cuori
dei due imperi: Berlino e Baghdad (ferrovia poi mai realizzata). Era importante perché appunto collegava i due
territori e perché di acquisivano i diritti dei paesi su cui doveva passare. Si uniscono così interessi economici ad
interessi geopolitci.
Si crea anche una flotta più potente, anche se meno forte della flotta marina.

IMPERO ASTRO-UNGARICO
Rappresenta uno degli imperi più antchi, processo di riforma interna. L’impero austriaco si trasformò in ungarico.
Caratterizzato per essere un impero multnazionale. Unisce molteplici nazionalità. Nei Balcani avviene e si apre la
1WW → crisi balcaniche.
Si scontrano gli interessi di 4 attori: l’impero ottomano, l’impero astro-ungarico, l’Italia e la Russia.
Tante nazionalità, fort spinte nazionalistche per l’autonomia e l’indipendenza.
L’impero però viveva un’arretratezza economica, militare e politca, era considerato un caso di crisi con debolezza
strutturale. Non mancavano però persone che volevano cambiare questa situazione.

IMPERO OTTOMANO
Il grande “malato” d’Europa, considerato d’Europa perché culturalmente non era poi così lontano dalle ideologie
europee. Al suo interno era diviso, con presenza di comunità cristane ed ebraiche, con molte fratture all’interno della
quale si scontrano tradizioni diverse. La Germania cerca di espandersi proprio qui.
Schiacciato dall’espansione occidentale, nel corso della storia perde in contnuazione dei pezzi. C’è crisi economica: le
riforme costano (riforme per modernizzare le flotte, per creare nuove strade e industrie …) quindi chiede prestt che
non riesce a resttuire. Diviene addirittura debitore dei propri suddit.
Nel 1908 c’è la rivolta dei cosiddetti Giovani Turchi. I Balcani erano quindi l’area più attiva e più vitale dell’impero.

[L’Italia contava decisamente poco in questo contesto, era l’ultma a livello di capacità. Aveva una crisi dopo l’altra ed
era debole]
AFRICA E SUD-EST ASIATICO
La Francia fu sempre posta come protettrice delle comunità cattoliche in oriente. In Africa fece un tentatvo di
controllo dall’attuale Marocco all’Egitto (da ovest ad est). Questa direttrice si scontrava, in realtà, con un’altra
direttrice nord-sud di altri paesi. C’era una possibilità molto alta di scontri tra i vari paesi che in realtà non si ebbero
perché i francesi fecero un passo indietro. Avvicinamento Francia-Italia nel 1904 con l’intesa cordiale. La Francia ha

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lasciato il segno in quest paesi sia linguistcamente che geopolitcamente. Territori molto vantaggiat per materiali
preziosi.
Indocina: era della Francia, a cavallo tra Cina e India. Abbandonata dopo la 2WW non pacificamente ma con uno
scontro che vedrà la sconfitta francese con la vittoria americana, per altro su luoghi nella quale si evolverà la guerra
del Vietnam. I francesi tentano di avere territori vicini per una contnuità. Non sono connessi da strade. Aree ancora
oggi occupate da foreste che non permettono il loro attraversamento.
La Francia era sostenuta da una crescita politca ed economica, era una potenza con enorme potenzialità

POTENZE EXTRAEUROPEE
USA
Potenza emergente ancor più della Germania. Principale potenza extraeuropea, con una crescita economica
spaventosa. Prima potenza manifatturiera al mondo, boom demografico (1875-31.000.000 abitant; 1914-
100.000.000 abitant) crescita tecnologica fortssima, aveva i capitali, capacità imprenditoriale. Anni della corsa
all’ovest con il completamento nel 1848 realizzato con la sconfitta del Messico (poter giostrare su 2 oceani, atlantco
e pacifico). Dopo la guerra civile tra il 1861 e il 1865 abbiamo una crescente proiezione internazionale. Gli USA
comprarono l’Alaska all’impero zarista. Nel 1898 ci fu un conflitto con la Spagna per liberare Cuba che divenne
indipendente. Nel 1989 avviene l’occupazione delle Filippine e Guantanamo.
Politca della “porta aperta” del 1899: imperialismo mascherato, posizione degli USA nei confront della Cina divisa in
sfere d’influenza con esclusiva commerciale sui territori. Vennero chieste condizioni imparziali di navigazione per
tutti, con un libero mercato, norme uguali e nessun privilegio amministratvo.
3 element che influenzarono la politca americana:
1. Disciplina Monroe: 1823 l’America (del nord) agli americani. Le potenze europee non dovevano intromettersi
negli affari americani.
2. Destino Manifesto US: destno di guidare l’umanità, esportando il livello di democrazia e cioè portare la
democrazia e la civiltà ai paesi che ne sono privi.
3. Corollario Roosevelt: 1904 USA chiamat a svolgere una funzione di polizia internazionale e cioè se c’era un
problema tra USA e un territorio terzo, gli stat unit dovevano risolverlo. RIMARCARE LA SUPERIORITÀ
AMERICANA

Canale di Panama → unire il Pacifico all’Atlantco.

ASIA
Area del mondo più popolosa, con la miglior amministrazione, funzionava davvero bene, era un modello, c’erano dei
concorsi per designare i funzionari che dovevano essere espert di diritto, filosofia…
1700 (si rivela la decadenza dell’Asia)/1800 → periodo di decadenza sotto controllo dell’impero britannico.
1854 → Il Giappone obbliga gli USA ad aprirsi
1868 → restaurazione Meji dell’impero, riemerge il ruolo dell’imperatore e del governo
1894-95 → Prima affermazione delle capacità cinesi → sconfitta della Cina dal Giappone, perde Taiwan, isola
Pescadores e Corea
1904-05 → guerra russo-giapponese. Conflitto mare-terra ma soprattutto mare, superiorità delle unità navali zariste
che però perdono. Corazzate giapponesi nettamente superiori. La vittoria del Giappone fa capire che il sistema
internazionale si stava allargando ed era pronto ad includere una nuova potenza extra-europea.

SINTEMA INTERNAZIONALE PRE IWWu

IL SISTEMA BISMARKIANO (1870-1890)


La cartna evidenzia 2 fattori principali:
1. Tutto il sistema di alleanze e di accordi è volto a contenere il revanscismo francese e a fare in modo che Parigi
non possa allearsi con potenze di medio piccolo alto livello, ISOLANDOLA COMPLETAMENTE dal sistema europeo.
Viene affrontato in varie maniere che segnano la politca tedesca.
Inoltre si voleva evitare il pericolo maggiore per Bismarck, cioè un alleanza franco-russa. L’obiettivo era quello di
evitare di combattere su 2 front. Questo era considerato pericoloso anche per i successori di Bismarck, che
volevano evitare lo scenario peggiore. Infatti la IWW non si sarebbe dovuta combattere su 2 front principali, ma
doveva esservi la sconfitta francese sul fronte Occidentale e poi spostare le forze solo sul fronte russo
2. Vengono unite in una sola mappa buona parte degli accordi, di collocare la strategia sul territorio e di individuare
cosa fossero le potenze centrali  il centro dell’Europa centrale, costtuiscono un blocco in grado di dominare
l’Europa. La formazione di nuclei tra Austro Ungheria e la Germania avrebbe alterato le dinamiche del vecchio

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contnente. Bismarck voleva mantenere l’equilibrio di potenza. Fino a che c’è questo equilibrio c’è un
bilanciamento che non preoccupa gli avversari, principalmente l’impero britannico. Esso si muove solo quando la
Germania vuole ampliare i suoi obiettivi, e si unisce per creare un’alleanza in funzione ant-tedesca, perché non
c’erano più altri tentatvi per avere un accordo.

ACCORDI
1872-73  Prima edizione del TRATTATO DEI 3 IMPERATORI. Esso unisce lo zar russo, l’imperatore tedesco e quello
austroungarico. Quest’asse si realizza sulla base di un apparato comune (tutte monarchie assolute). Ma ci sono anche
fort differenze soprattutto per quanto riguarda l’impero AU e quello R sulla questone dei Balcani.
Il trattato è un’alleanza informale per evitare una guerra tra queste potenze, vengono stabilite aree d’influenza R e Au
lungo i Balcani. Dopodiché si vuole azzerare il conflitto tra i 2 alleat chiave della Germania.

1877  i R vincono sulle forze turche. Arrivano vicino a Istanbul e obbligano l’impero Ottomano alla resa, con un
accordo che lo priva dei territori in Europa e soprattutto nei Balcani. La Russia non se li prende ma vuole liberare le
varie nazionalità present, favorendo la loro autonomia. Ma tra le clausole è presente la possibilità da parte della R di
passare tra gli stretti, che costtuisce il GRANDE OBIETTIVO.
Quest accordi che rientrano nella PACE DI S. STEFANO, del 1878, non violano l’accordo dei 3 imperatori. La R
formalmente non occupa parte dei Balcani ma altera la fisionomia dei Balcani favorendo l’ascesa di dinaste vicine
allo zar. L’AU non vuole e Londra e Berlino vogliono una REVISIONE, obbligando lo zar a rivedere la pace di S. Stefano,
tornando ad una situazione quasi come allo stato precedente.
La cosa importante è che la revisione della pace di S. Stefano rovinò le relazioni, tenute insieme da un filo sottilissimo
rappresentato dal trattato dei 3 imperatori.

1879  DUPLICE ALLEANZA, uno degli accordi più important. È un’alleanza diretta tra Au e G. È un’asse molto forte, è di
tpo difensivo: si entra in azione (scattano i termini dell’alleanza) solo nel caso in cui uno dei 2 paesi fosse attaccato
da un paese terzo.
1882  viene esteso all’Italia e nasce la TRIPLICE ALLEANZA, sempre di natura difensiva.
1881  SECONDA EDIZIONE della pace tra i 3 imperatori. Questa volta viene stpulato anche formalmente. Bismarck
cerca di risolvere i problemi tra l’Au e la R nei Balcani, stabilendo dei target e dividendo i Balcani in aree d’influenza.
Esso dura fino al 1887  NON VIENE RINNOVATO perché lo zar russo non vuole legarsi così fortemente ad un accordo
formale che prevede una scarsa manovra, non è flessibile.
Questa data è importante perché la Germania vuole comunque avere un rapporto con la R. Bismarck vede
l’importanza di quest’asse come un’ unione ant-francese. Si uniscono da un patto  TRATTATO DI CONTRO ASSICURAZIONE
nel 1887.
Prevede la benigna neutralità tra R e G nel caso in cui uno dei 2 fosse coinvolto in un conflitto con una terza potenza.
Ma il trattato non si attua nel caso in cui la G attacchi la F o la R attacchi l’impero AU. Questo era un metodo per
disincentvare l’aggressione da parte dei contraent nei confront dei loro principali alleat privilegiat. In questo caso
lo schieramento è POSSIBILE.

La R non vuole che la G attacchi la F perché stava avvenendo un lento riavvicinamento tra Parigi e S. Pietroburgo in
campo finanziario, economico. Si inizia ad assistere ad un decollo del processo di industrializzazione russo, il quale
richiede:
- ingent capitali, fornit da attori esterni come F e G;
- non dovevano crearsi barriere fort, dazi, perché in caso contrario la R non poteva esportare in altri paesi

1887  rinnovo della TRIPLICE ALLEANZA, permettendo flessibilità. Tutti sono segret ma tutti lo sanno ma non sanno i
termini reali dell’alleanza che disincentva qualsiasi azione ostle, quindi Bismarck gioca con l’aspetto psicologico delle
relazioni esistent.

1890  Guglielmo II sottrae la carica di cancelliere a Bismarck e vuole avere una influenza più diretta sul processo
decisionario (WELTPOLITIK). La cancelleria tedesca era il fulcro del sistema europeo (Europa contnentale). Ora invece
la politca di equilibrio lascia il posto ad una politca di potenza, fatta da Guglielmo II pubblicamente con conseguenze
dirette anche a livello internazionale. Spinge l’impero britannico a ritornare ad avere un ruolo attivo, con lo
smantellamento del sistema di Bismarck. Esso si espande su 3 direttrici:
- rottura dell’asse con Mosca, non voluta da parte della Germania;
- raffreddamento dei rapport tra Berlino e Londra, prima molto solidi anche grazie ai legami di sangue
significatvi tra le 2 case reali;

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- sostegno incondizionato all’impero AU. Bismarck invece aveva sempre preteso in cambio delle rassicurazioni.
Le alleanze si irrigidiscono, con poca possibilità di manovra.

CAUSE CHE PORTANO ALLA ROTTURA CON MOSCA


- Non viene rinnovato il trattato controassicurazione per errori di valutazione da parte della nuova cancelleria
tedesca. Si pensava che non fosse più necessario un trattato per unire 2 potenze vicine, amiche, alleate e che erano
quasi destnate a collaborare. Inoltre la nuova dirigenza tedesca non condivideva le paure di Bismarck in relazione ad
un avvicinamento tra F e impero zarista.
- 1890-93  profondo riavvicinamento tra F e R, con basi economiche. La F concede i prestt necessari alla R per
rafforzare lo sviluppo industriale. La Francia apre il suo mercato alle merci russe, con dazi bassi, senza barriere
all’ingresso.
La Germania invece attua una guerra tariffaria nei confront dell’impero zarista. Alza i dazi impost sui beni russi e
cerca di esportare tanto in Russia per ottenere porzioni di mercato.

RAFFREDDAMENTO DEI RAPPORTI TRA LA GERMANIA E LA GRAN BRETAGNA


Ci sono 3 direttrici:
- POTENZIAMENTO DELLA MARINA TEDESCA.
La flotta era la principale asse degli imperi, simbolo della Gran Bretagna. La Germania vuole interrompere questa
supremazia pubblicamente. Attua una corsa di armament sul mare, sotto la guida di Von Tirpitz, che spingerà ad un
rafforzamento tedesco sui mari. Senza la flotta l’impero britannico non ha valore perché non ha una connessione tra i
vari possediment. Quindi si pensava che Londra sarebbe stata obbligata a scendere a patti con Berlino. Questo
risulterà sbagliato.
C’era la convinzione che lo scontro tra grandi potenze si sarebbe risolto in un’unica grande battaglia: le 2 flotte si
sarebbero dovute affrontare e una sarebbe emersa come vincitrice. Questa deriva dalla storia passata e dal recente
conflitto tra R e Giappone. Invece ci fu solo la Battaglia dello Jutland che si risolse con un pareggio. Nessuno poi
decise di muovere una flotta contro l’altra perché una sconfitta avrebbe portato alla fine di una delle 2 potenze.
- COMPETIZIONE COLONIALE
MO (FERROVIA BB).
Londra era la prima potenza coloniale e Berlino era quella arrivata in ritardo, che deve trovare dei riferiment.
Il Kaiser in Africa sostene i Boeri, colonizzatori di origine olandese present in parte dell’attuale Sud Africa. Essi si
contrapponevano alla penetrazione britannica che dal Capo di Buona Speranza si stava espandendo verso il Nord. La
GUERRA ANGLO-BOERA fu la guerra più pesante che Londra dovette affrontare nel periodo che va dalle Guerre
Napoleoniche all’inizio della IWW. I combattent inglesi erano di gran numero maggiore rispetto alle forze boere (5 a
1), ma il territorio era aspro e aiutava i boeri anche se vennero sconfitti.
Sfere di influenza in Cina, cerca di penetrare in Cina.
- RIFIUTO DI UN’ALLEANZA CON LONDRA TRA IL 1898 E IL 1901
È il punto più importante, viene rifiuta per ben 2 volte. Il ministro delle colonie britanniche propone una spartzione
delle colonie e del Medio Oriente, un’alleanza che potesse recare benefici all’impero tedesco.
Venne rifiutata la prima volta perché era considerato come un tentatvo immaturo, debolezza britannica.
La seconda volta ci fu una controproposta, l’alleanza doveva estendersi all’AU. Londra si rifiutò perché non voleva
legare il proprio futuro ad un impero considerato in declino.

SOSTEGNO INCONDIZIONATO ALLA POTENZA ASBURGICA.

NASCITA DELL’INTESA
1890-93  Asse F-R
1898  incidente di Fashoda
1898- 1901  rifiuto alleanza UK-G
1902  la Gran Bretagna stringe un’alleanza con il Giappone
1904  Intesa cordiale tra la Francia e la Gran Bretagna. Attraverso essa le due potenze riuscirono a definire più
chiaramente le spere d’influenza in Africa (F in Marocco e UK in Egitto) e migliorarono i rapport.
1907  Trattato di San Pietroburgo UK-R (Persia, Tibet, Asia centrale).

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CRISI PERIFERICHE

Sono una serie di crisi che interessano varie arie, in partcolare la sponda sud orientale del mediterraneo.
La più famosa è la crisi marocchina, preceduta da una crisi quasi extraeuropea, cioè il conflitto russo-giapponese. Le
crisi marocchine sono 2. Abbiamo anche le crisi balcaniche, 1 legata alla Bosnia-Erzegovina e 2 crisi legate alle guerre
balcaniche, le quali avvengono prima dello scoppio della IWW. Troviamo anche l’ avventura italiana in Libia, che ha
una sua contnuazione anche nelle isole dell’Egeo (Rodi). Viene a crearsi in quest modi tutta un’area di crisi, con una
profonda frammentazione, da istanze nazionaliste. Le crisi marocchine sono quelle più significatve perché
presentano quelli che sono gli schierament che si affronteranno durante la 1WW, momento in cui Berlino si accorge
di non essere più lo snodo cruciale delle relazioni europee ma di dover far fronte ad altri attori che agiscono con una
maggiore autonomia rispetto al sistema bismarckiano.
1900-2  Riavvicinamento F-I
1905: GUERRA RUSSO-GIAPPONESE.
È importante perché è la prima volta che una potenza orientale sconfigge una potenza europea tra le più important,
un impero tra i principali, letta come la nuova potenziale superpotenza perché si estendeva su una massa
euroasiatca enorme, con un grande processo economico (anche se in ritardo), con caratteristche che sembravano
spingere l’impero zarista verso il successo. La guerra russo - giapponese vede la vittoria giapponese e l’emersione di
una nuova potenza in Asia orientale, che avrà un ruolo abbastanza importante alla fine della IWW e negli anni in
avant. Il Giappone è coinvolto parzialmente nella 1WW ma alla fine di esso estenderà la propria autonomia su aree
europee, sulle colonie orientali occupate prima dalla Germania. La Russia invece cedette parte dell’isola di Sakhalin e
della Manciuria. Il conflitto è sia terrestre che navale ma è caratterizzato dalla vittoria sul mare; il Giappone prevale,
grazie anche ad un’elevata tpologia della flotta navale. L’Europa non è più sola al centro del mondo, ci sono altre
potenze come il Giappone. Una parte importante la ebbero gli USA che fecero da mediatori e portarono alla Pace di
Portsmouth.
1906: PRIMA CRISI MAROCCHINA.
Il Marocco si trova in una situazione partcolare, è stato formalmente indipendente che aveva una parte di territorio
controllata dalla Spagna. Non solo la Spagna ebbe un’influenza sul Marocco ma c’era anche l’interesse francese; la
Francia infatti voleva estendere il suo dominio dall’Africa orientale a quella occidentale. C’è un duplice interesse e la
Francia e la Spagna diventano quasi alleat. Esse spingono per una maggiore influenza in Marocco per avere una
maggiore autorità in ambito amministratvo, economico e militare, con lo scopo finale di aumentare il potere. Nel
1906 c’è un momento storico importante: il kaiser, l’imperatore tedesco si oppone a questa crescente ingerenza
franco-spagnola e rilascia una serie di dichiarazioni manipolate dalla stampa. Le dichiarazioni vengono modificate in
modo da difendere il Marocco. Si scatena così una crisi diplomatca che non si risolve con una conferenza a Berlino
ma attraverso una conferenza internazionale che si tene ad Algeciras, promossa dai mediatori britannici. Con la
conferenza di Algeciras (1906) viene rinnovata l’integrità del Marocco (successo diplomazia tedesca) ma le finanze e
l’ordine pubblico vengono poste sotto il controllo comune di Spagna e Francia (aspetti fondamentali). Essa fu una
sconfitta per l’impero tedesco che viene colto di sorpresa perché si aspettava il sostegno di potenze vicine come la
Russia, l’Italia, ma non avviene perché all’insaputa della diplomazia tedesca c’erano già stat accordi tra i diversi
partner (per esempio Francia - Russia, Francia - Italia). Questo è il primo sintomo di una perdita di controllo della
Germania del sistema europeo.
1908: ANNESSIONE FORMALE DA PARTE DELL’IMPERO AUSTROUNGARICO DI BOSNIA-ERZEGOVINA.
Diventa una questone di principio; tra l’Italia, l’impero zarista e l’impero austroungarico vi era un accordo di
massima: nessuna modifica dello status quo dei Balcani senza informare gli altri attori. L’impero austroungarico
procede all’annessione senza un permesso, senza annunciarlo. L’annessione vuol dire riaffermare le intenzioni
dell’impero austroungarico di voler avere un potere sui Balcani, la “polveriera d’Europa”, l’area dove convergevano
interessi different (Italia, Russia, Austria - Ungheria). Favorisce un avvicinamento tra impero zarista e Italia, la triplice
alleanza comincia a sgretolarsi e quindi è un passaggio importante.
Ostlità R,I e Serbia
1909  Accordo R-I (sostegno reciproco per Dardanelli e Libia)
1911: SECONDA CRISI MAROCCHINA.
La Francia interviene in Marocco per dei disordini a Fez, una delle città più important, per reprimere quest conflitti e
per estendere il controllo sul territorio. L’impero tedesco non reagisce con una dichiarazione ma invia una
cannoniera, una nave tedesca nel porto stesso: questo significa “attenzione a non eccedere”. C’è una conferenza, su
tono minore, e si risolve la questone con il Marocco che diventa un protettorato francese e all’impero tedesco
vengono concessi alcuni territori nel Camerun: è uno scambio diseguale, perché quest territori non avevano la stessa
importanza geopolitca del Marocco. Di fatto è una sconfitta per la Germania, che si trova isolata, con il solo sostegno
dell’Austro- Ungheria. In questo contesto l’Italia, con il benestare dell’impero tedesco e austroungarico, sfrutta la

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situazione per intervenire in Libia che era ancora parte del territorio ottomano. Le operazioni sono immediate, e
l’Italia inizialmente vince nelle città costere. La Libia però logicamente ha tutto un entro terra molto importante, la
parte centromeridionale (Fezan) che tocca la fascia sahariana (divide l’Africa settentrionale dall’Africa sub-sahariana)e
lì la resistenza sarà contnua fino ad impedire all’Italia di entrare nelle regione centro-meridionale libica per diversi
anni. Solo in epoca fascista si avrà una penetrazione e un controllo maggiore con l’utlizzo di gas, bombardament e
uccisione di bambini. L’Italia occupa parte della costa libica, incontra resistenze important e per aumentare la
pressione su Istanbul sposta l’unità navale nel Dodecaneso. L’impero ottomano accetta la sconfitta, la Libia (anche
Rodi) passa sotto il controllo italiano. La Spagna in questo momento era troppo debole per intervenire.
1912: GUERRA BALCANICA, PRIMO CONFLITTO.
È un conflitto che unisce una serie di nazioni contro l’impero ottomano che ancora controllava quei territori. Abbiamo
la Lega balcanica che unisce Serbia, Montenegro, Grecia e Bulgaria contro l’impero ottomano. Quest’ultmo cerca di
resistere alla pressione di quest stat, ma perde il conflitto (anche se non fu una battaglia semplice) e quasi tutti i suoi
possediment in Europa (rimane Istanbul, formalmente l’Albania e poco altro). Questa situazione, l’assetto, non
rendeva felici ne gli ottomani ne tutti coloro che ne parteciparono.
1913: GUERRA BALCANICA, SECONDO CONFLITTO.
La Bulgaria (visto che riteneva di non aver ricevuto abbastanza territori) si allea con l’impero ottomano contro le altre
potenze che avevano combattuto nel primo conflitto per modificare l’assetto, ma viene sconfitta e nonostante questo
l’impero ottomano ottiene parte dei territori persi e nasce il principato di Albania, indipendente. Inoltre Istanbul
riottiene la Tracia.
Quest’area, molto instabile, sarà il cuore di un nuovo conflitto, la scintlla della IWW.

IWW: ALLEANZE
Da una parte troviamo l’impero austroungarico e tedesco, l’asse portante delle potenze centrali. A fianco ad essi si
schiera l’impero ottomano e la Bulgaria; questo è uno schieramento che si trova a fronteggiare tutti gli altri
contendent che faranno la guerra.
Dall’altra parte abbiamo le potenze dell’intesa: l’impero zarista, britannico e la Francia ai quali si uniscono la Serbia, la
Grecia, il Montenegro e la Romania nell’area balcanica, nell’aprile del 1915 con il Patto di Londra l’Italia e il Giappone
e poi infine gli USA, nell’aprile del 1917, il coinvolgimento fondamentale per i materiali e per le risorse economiche.

La IWW scoppia a causa dell’ assassinio dell’erede al trono dell’impero austroungarico Francesco Ferdinando il 28
giugno 1914. Scoppia la crisi, l’impero austroungarico chiede alla Serbia di consegnare i responsabili, di far luce
sull’assassinio stesso ma chiede anche che il personale austroungarico sia inserito all’interno dell’amministrazione
serba e varie concessioni che appaiono come una dichiarazione di guerra. Il problema è che l’impero austroungarico
o Vienna si aspettava che tutto si sarebbe risolto in un conflitto limitato militarmente, che avrebbe coinvolto solo le
truppe serbe, senza l’intervento dell’impero zarista. La Russia, appena dopo il lancio dell’ultmatum, inizia a
mobilitare i propri uomini e dimostra che la questone serba avesse una rilevanza importante. L’unica richiesta non
accetta dell’ultmatum è quella di inserire il personale austroungarico all’interno dell’amministrazione serba. Scoppia
così il conflitto: l’Austro - Ungheria dichiara guerra alla Serbia e la Russia si schiera con quest’ultma. A questo punto
iniziano a formarsi le alleanze. L’impero tedesco dichiara guerra alla Serbia, Londra e Parigi si schierano a fianco di
Mosca. L’impero ottomano si schiera dalla parte delle potenze centrali. Ci fu un’assistenza militare molto significatva,
infatti le forze ottomane vennero affiancato da espert tedeschi e dimostrarono le loro capacità nella penisola
anatolica e seppero resistere perché vennero riorganizzate. L’Italia non interviene, rimane neutra, perché la Triplice
Alleanza era difensiva e prevedeva che il meccanismo sarebbe partto solo se una delle alleanze fosse stata attaccata
da una potenza terza.

IL CONFLITTO
Abbiamo 3 front: orientale, occidentale e meridionale.
IL FRONTE OCCIDENTALE
Si definisce da subito e rimane invariato durante la prima parte del conflitto. È formato da 800 km di trincee. La IWW
fu una guerra d’attrito, spaventosa anche per questo motvo; fu il primo esempio di guerra totale che mobilitò
moltssimi uomini e causò un numero di vittime enormi. Inoltre ci furono soprattutto danni psicofisici e modifiche
sulle società europee e anche a livello internazionale.
Il fronte occidentale è molto fisso, rigido. La prima avanzata tedesca che si sarebbe dovuta risolvere nella “guerra
lampo” con la caduta di Parigi e lo spostamento delle truppe lungo il fronte orientale, si interruppe vicino a Parigi.
FRONTE ORIENTALE

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Le potenze centrali penetrano all’interno dell’impero zarista. L’anno dopo ci sarà una ripresa russa e poi il tracollo,
importante per la rivoluzione zarista e la nascita dell’Unione Sovietca, molto contestata.
La Polonia era parte dell’impero russo e tedesco, come la Cecoslovacchia.
FRONTE MERIDIONALE
Abbiamo l’Italia, l’Impero ottomano e la guerra nei Balcani.

L’assetto è profondamente diverso.


Le potenze centrali sono circondate su 2 front, sin dall’inizio è una guerra sproporzionata. Nonostante la supremazia
tedesca le 3 principali forze mobilitate contro di esse erano superiori, perché avrebbero potuto mobilitare risorse e
uomini in gran numero maggiore.
La Polonia era parte del territorio russo e parte dell’impero tedesco. Non esiste come enttà statuale assestante. La
Cecoslovacchia e tutti i paesi della penisola balcanica non esistono ancora.
L’Italia non aveva ancora completato il processo di unificazione nazionale.

1914
FRONTE ORIENTALE.
È il fronte che vede un successo immediato e insperato delle potenze centrali. Ci sono 2 battaglie important, la
battaglia di Tannenberg e dei laghi Masuri, con la vittoria schiacciante delle forze austro tedesche che penetrano nel
territorio zarista. L’Au entra a Belgrado, in Serbia, ma viene ricacciata dalla stessa.
FRONTE OCCIDENTALE.
Il comando tedesco prevedeva un’avanzata velocissima attraverso il Belgio e la parte meridionale della Francia per
causare il collasso delle forze francesi. L’attraversamento del Belgio ha successo, entrano in Francia ma l’avanzata si
ferma sulla Marna e si crea il fronte di 800 km.
FRONTE MERIDIONALE.
Dato che l’Italia non è ancora presente intendiamo le aree dell’impero ottomano. L’impero britannico occupa Bassora
sconfiggendo le forze ottomane, una delle città più important che legava il golfo persico al subcontnente indiano
(Iraq); era considerato un punto di snodo fondamentale (India). In questo modo si sarebbe completata la cintura che
circondava il golfo persico. L’obiettivo iniziale delle forze inglesi era conquistare Bassora ma non avevano ancora in
mente gli obiettivi finali: poi puntarono verso nord, Baghdad, per un intento culturale, vista come il cuore dell’impero
arabo e islamico, sede del califfato.
Gli ottomani vengono sconfitti dai russi nel Caucaso, a Sarikamis.

1915
FRONTE ORIENTALE.
Dopo vari tentatvi le potenze centrali penetrano in Serbia e in Polonia, quasi nella sua interezza.
FRONTE OCCIDENTALE.
Contnua la battaglia ma non avvengono cambiament importat anche se ci sono ancora migliaia di vittime. Le
potenze centrali si schierano sulla difensiva.
FRONTE MERIDIONALE.
Abbiamo il coinvolgimento dell’Italia nel conflitto, con il patto di Londra, il 26 aprile. Sancisce il suo ingresso nelle
ostlità, a fianco dell’intesa. Vienna e Berlino percepiscono questo come un tradimento. L’Italia però prima dichiara
guerra all’Austro - Ungheria e anni dopo all’impero tedesco. Nel Patto di Londra vennero fatte alcune promesse,
concessioni territoriali per l’Italia in cambio della sua presenza al conflitto, come i territori del Trentno, Alto Adige,
Venezia Giulia, 1/3 della Dalmazia e un protezione dell’Albania. L’Italia serviva per indebolire la pressione delle forze
centrali sul fronte occidentale e obbligare le forze ad estendersi su un area più vasta. L’Italia mette in atto un attacco
sul fiume Isonzo che viene fermata. Fu un conflitto difficilissimo, soprattutto perchè su territori montuosi.
Nel corso del conflitto una delle più important battaglie fu quella a Gallipoli: l’impero britannico, sfruttando gran
parte delle forze indiane, cerca di far sbarcare i soldat lungo le coste della penisola anatolica, per rompere la
convergenza dell’impero ottomano tra parte europea e orientale. L’obiettivo principale era quello di prendere
Gallipoli per poi dirigersi direttamente verso Istanbul per controllare gli stretti e sconfiggere definitvamente l’impero
ottomano. La spedizione fallisce, le forze ottomane si mostrano molto più fort di quello che si pensava. Non viene
ricordata perché in realtà ne risentrono di più i soldat indiani che le truppe britanniche.
La Russia contnua la penetrazione da nord nel Caucaso, l’impero ottomano reagisce e sopravvive, anche se le forze
zariste contnuano ad espandersi sul territorio.

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MAC MAHON E RE HUSAYN


L’impero ottomano si estendeva su un area significatva e al suo interno inglobava una parte importante del mondo
arabo; si basava su una comunità turca (penisola anatolica) e araba (soprattutto nel levante: Palestna, Libano, Siria,
Iraq attuale). L’impero britannico ha interessi enormi su quest territori, non per quanto riguarda il petrolio ma
perché erano un punto di passaggio importante che collegava l’India al resto dei possediment britannici; volevano
aumentare la presa sui territori ma ogni azione era impedita dall’impero ottomano, schierato controllo l’impero
britannico all’interno del conflitto.
Londra cerca di far sollevare una parte della popolazione ottomana contro l’impero stesso; la componente araba è
molto frammentata al suo interno (tribù, guide religiose) e si scelse la personalità che si conosceva meglio, con un
grande prestgio: re Husayn. Era il re di una provincia importante della penisola arabica, l’Egiaz, e custode dei luoghi
sant Mecca e Medina. Era arabo, faceva parte della famiglia hascemita che traccia le origini dalla famiglia del profeta
e godeva di uno posizione importante all’interno del mondo arabo.
Prende avvio il tratteggio tra Mac Mahon e il re Husayn. Le caratteriste del re sono important perché Mac Mahon
voleva sfruttare l’importanza del mondo arabo per indebolire l’impero ottomano; infatti già in passato era stato
proposto al re di sollevarsi sull’impero ottomano da diversi moviment autonomist del mondo arabo.
Si tratta di un carteggio/tratteggio e non di un accordo perché non ci fu mai un accordo firmato ma una serie di
missive, spedite attraverso i vari responsabili, ma tutto molto vago. I termini dell’accordo erano: re Husayn
(formalmente un suddito dell’impero ottomano) si solleva contro l’impero ottomano, mette a disposizione le forze
arabe e le relazioni con le altre tribù per combattere contro le forze ottomane. In cambio sarebbe dovuto sorgere uno
stato arabo sulle province arabe dell’impero ottomano, guidato dalla famiglia sciita.

Ma abbiamo anche un altro motvo importante. Quando le forze britanniche occupano Bassora, il sultano a Istanbul
proclama un jihad difensivo, invita tutti i fedeli a sollevarsi e a combattere contro il nemico, l’impero britannico,
preoccupando quest’ultmo. Il territorio più importante per essi era l’India, la quale nel passato includeva anche il
Pakistan, il Bangladesh; quindi temevano che lo jihad potesse favorire un sollevamento anche all’interno dei
musulmani present in India.

Sui mari le flotte sono ancorate, non si combatte: la flotta britannica viene usata per attuare un blocco dei mari, per
impedire il commercio via mare alle potenze centrali. La risposta della marina tedesca in partcolare è l’utlizzo di
sommergibili (i primi che li utlizzano su ampia scala)come mezzo per ovviare all’evidente superiorità britannica sui
mari: “non possiamo usare la flotta quindi usiamo sommergibili per muoverci e colpire il traffico commerciale,
disincentviamo il commercio mondiale”; mentre l’impero britannico per quest scopi utlizza un embargo. Nel
Maggio del 1915 viene affondata la Lusitania, un transatlantco britannico, da un sommergibile tedesco, U-20.

1916
FRONTE ORIENTALE.
Abbiamo una leggere ripresa delle forze zariste, la Romania decide di entrare a fianco delle forze dell’intesa, e
diventa un paese occupato dall’impero tedesco poco dopo la sua entrata.
FRONTE OCCIDENTALE.
Nulla di nuovo.
SUL FRONTE MERIDIONALE.
È interessato da important sviluppi. Per quanto riguarda l’Itala viene avviata la spedizione punitva dalle forze
austroungariche che tentano di avviare un’offensiva su alta scala volta a rompere i collegament italiani e il fronte, per
entrare nel territorio italiano. Il fronte italiano regge e riesce a superare questo momento.
Abbiamo gli accordi Sykes-Picot, connessi a quelli di Mac e Huseyn; sono una serie di accordi presi tra un
rappresentante britannico e uno francese, parlano del futuro dei territori arabi dell’impero ottomano, sono gli stessi
temi descritti un anno prima. Essi sanciscono la spartzione tra Francia e impero britannico delle province arabe
dell’impero ottomano. Venne percepito pesantemente dagli arabi, e in questo modo si inizia la divisione tra
occidente e mondo arabo islamico perché le promesse fatte l’anno precedente vengono tradite.
Con lo scoppio dell’ostlità già nel 1914 le forze britanniche erano penetrate a Bassora, nell’Iraq meridionale, e da lì si
erano spinte verso nord, Baghdad, incontrando una scarsa resistenza. Nel 1916 la resistenza migliora, le forze arabe
fedeli all’impero ottomano rispondono all’avanzata britannica e vengono sconfitte a Kut, interrompendo la loro
avanza in Mesopotamia, obbligandoli ad arretrare e a ritornare a Bassora. La condotta bellica delle forze ottomane ha
avuto element estremamente favorevoli.
La Russia contnua la penetrazione nel Caucaso.

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Sui mari abbaiamo l’unica grande battaglia navale, quella dello Jutland, nel mare del nord, tra la flotta tedesca e
britannica: il risultato è un pareggio, nessuno vince. Il fatto che sia un pareggio fa capire agli inglesi di non essere così
superiori. I tedeschi capiscono che anche in caso di vittoria l’impero britannico avrebbero comunque potuto disporre
di una flotta più potente e si decise di non combattere più per mare, perché una vittoria sarebbe stata decisiva per il
destno del conflitto.

1917
È un anno importante.
FRONTE ORIENTALE.
È l’anno in cui il fronte russo collassa, con perdite enormi soprattutto in termine di uomini. Questa pressione provoca
uno sconvolgimento interno, con grandi sommosse. Comincia a marzo fino alla rivoluzione d’ottobre, la quale segna
la sconfitta dell’impero zarista. Essa esce con la richiesta d’armistzio a dicembre e da questo momento abbiamo un
cambio di regime, uno degli element più important della storia del XX secolo; uno degli imperi più antchi,
important e conservatori collassa, emerge un regime rivoluzionario e lotta per la sua sopravvivenza, contro le forze
filo zariste (Armate Bianche). Lo scontro nasce e porrà le basi per la nascita dell’Unione Sovietca, importante per
quasi l’intero XX secolo.
FRONTE OCCIDENTALE.
Non cambia nulla, neanche la linea del conflitto. Durante la IWW c’erano varie linee difensive, cosicché qualora una
cadesse ce n’erano pronte altre. Abbiamo delle campagne molto dure ma no decisive da tutte e due le part.
FRONTE MERIDIONALE.
Troviamo la disfatta di Caporetto, che provoca il tracollo del fronte italiano sulla linea del Piave. L’Italia perde migliaia
di soldat e di prigionieri, ed è a un passo dalla sconfitta definitva.

Le forze britanniche si riorganizzano e infliggono sconfitte alle forze arabe e ottomane, dislocate a difesa di Baghdad.
La città cade ma anche altre città fondamentali, come Gerusalemme, in Palestna. Le forze arabe, guidate dal figlio di
re Husayn, hanno un ruolo importante perché iniziano una rivolta contro le posizioni ottomane; visto che non sono
molto fort prendono di mira la ferrovia del Ḥijāz che connetteva i luoghi sant e alcune part della Penisola Arabica al
resto dell’impero ottomano, obbligano gli ottomani a spostare le truppe e rendono più facili gli attacchi,
interrompendo il collegamento.
La presa di Aqaba, sul Mar Rosso, passa alla storia come un’impresa a cui contribuì il colonnello Lawrence, conosciuto
principalmente per “i 7 pilastri della saggezza” e per essere stato uno dei capi della rivolta araba. Riuscì ad instaurare
fort legami con la comunità araba e fu uno di quelli che si scagliò con violenza contro le decisioni che poi verranno
prese dalle potenze europee e il tradimento che perpetrò ai danni della civiltà, perché credeva alle promesse fatte al
re Husayn.
Quest’ anno segna l’ingresso degli Usa. Ritengono che sia il momento giusto per far valere le loro idee, l’opinione
pubblica è a favore di un intervento, nonostante fosse divisa perché al suo interno c’erano comunità tedesche,
austriache e irlandesi molto significatve.
Entrano a fianco dell’intesa e sconvolgono gli equilibri, perché favoriscono risorse e armament e causa un
cambiamento notevole. Prima gli Usa erano debitori verso l’impero britannico, dopo la situazione cambia e
permetterà a New York di sosttuire Londra come piazza d’affari. La IWW permette al mondo intero di conoscere il
peso degli Usa e agli Usa di capire che hanno qualcosa in più rispetto a quello che si pensava.

1918
FRONTE ORIENTALE.
L’armistzio di dicembre si traduce con la pace di Brest Litovsk. La Russia perde quasi gran parte dei territori che la
collegavano all’Europa, molt di quest con grande rilevanza, e si ritrova con confini stretti; dopo il conflitto nascerà
una guerra interna per riottenerli. Grazie a questa pace vengono liberat migliaia di forze armate che dal fronte
orientale si spostano a quello occidentale.
FRONTE OCCIDENTALE.
La Germania è nella posizione di infliggere il colpo decisivo alle forze francesi-britanniche dislocate lungo il fronte. Ma
la Germania è esausta, aumentano le sollevazioni interne, l’offensiva si infrange e riprende la controffensiva franco-
britannica, sostenuta dagli USA, provocando la rottura del fronte occidentale. Non è un crollo totale ma ormai ci sono
varie sommosse che scoppiano al’interno delle città industriali, fatte da forze socialiste.

FRONTE MERIDIONALE.

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L’Italia si riprende, riforma le forze lungo il fronte del Piave, rompe l’offensiva austro - tedesca e vince a Vittorio
Veneto, sconfiggendo le forze Au. L’intesa sconfigge la Bulgaria, la quale si piega. Poi abbiamo la penetrazione delle
forze franco britanniche in Siria e nel nord dell’Iraq, a Mosul, una città sempre molto importante; infatti l‘impero
ottomano finisce con la presa di questa città.
L’11 novembre 1918 abbiamo la fine del conflitto.

OUTPUT 1
CONSEGUENZE

La 1WW fu un momento drammatco, soprattutto per gli impatti che ebbe anche sulle coscienze: la complessità della
tpologia del conflitto, le trincee, i gas; tutto questo fu qualcosa di nuovo e prorompente che alterò gli equilibri.
Abbiamo un mondo prima e un mondo dopo. Venne combattuta soprattutto in Europa ma di fatto fu una guerra
mondiale, presero parte anche il Giappone, il Messico. Si combatté per mare come un unico grande oceano, uno
spazio connesso e coinvolto.
- SCOMPARSA GRANDI IMPERI
Centrali, cioè quello tedesco e austro-ungarico, l’impero zarista e l’impero ottomano, senza alcun dubbio il più
esteso. Fu un tracollo immediato, la fine di un’era con un grande cambiamento: scompariva quello che era diventato
un punto di riferimento per una comunità di fedeli.

- NASCITA DI NUOVI STATI:


L’URSS, la Jugoslavia, la Cecoslovacchia, la Polonia, l’Ungheria e la Turchia. L’Urss diede vita all’esportazione della
rivoluzione: nella strategia comunista nessuno si aspettava che sarebbe stata la Russia il primo paese in cui sarebbe
emerso il primo modello di questo genere (ci si aspettava la Francia per esempio). Nacque la … in termini storici si
tratta di poche ore fa e i cambiament hanno avuto luogo molto velocemente, non paragonabile agli anni precedent.
Ci fu una guerra civile tra l’armata bianca, sostenuta da potenze esterne, e l’armata rossa, con il tentatvo di eliminare
alla radice l’URSS. Per quanto riguarda la Turchia abbiamo un dibattito interno sulla questone curda.
- LE POTENZE CENTRALI SCONFITTE POLITICAMENTE MA NON MILITARMENTE
Ci sono sollevazioni di massa, proteste, scioperi e un rifiuto fortssimo della guerra. I termini delle paci successive
dovettero essere accettat ma non furono mai condivisi, perché percepit come imposizioni. La Germania che
raggiunse vette molto alte si trova divisa al suo interno e obbligata a pagare la guerra con cifre insostenibili, era
impossibilitata a raggiungere un’unione con l’Austria e gli fu impedito di ricostruire le forze armate: gli armament
dovevano essere limitat e l’esercito a 10.000 unità. Viene ricostruita la fotta navale, fatta affondare per evitare che
cada in mano britannica.
- CONDIZIONI DI PACE MOLTO DURE (DIKTAT), SISTEMA EUROPEO INSTABILE.
Ci furono i tentatvi di limitare la libertà e il tentatvo di creare un ordine nuovo, sovranazionale che eliminasse i
conflitti, le guerre. Fu un tentatvo importante e si creò così la Società delle Nazioni (SdN), non immune però a
problemi. Caso Mosul: era stata richiesta dallo stato iracheno quanto dallo stato turco, ONU inviò una commissione e
creò un rapporto per rappacificare, avviando il disarmo.
Viene sancito il ruolo crescente di potenze extra – Europa contnentale, cioè l’URSS, gli Usa, il Giappone, l’impero
britannico. Le prime richieste furono quelle di Gandhi, che ebbe un impatto fortssimo sulla storia dell’umanità.

- CARNEFICINA
Quasi 10.000.000 di militari mort, 8.800.000 di civili mort e più di 21.000.000 di ferit, molt dei quali mutlat. Oltre
ai danni fisici abbiamo anche le ferite psicologiche: una massa di uomini costretta a vivere in guerra di punto in
bianco deve tornare alla vita di sempre. Intere generazioni vennero mandate al macello. Si era dispost a fare di tutto
pur di non tornare a un conflitto come quello.
- L’EUROPA NON È PIÙ IL “MOTORE” DEL SISTEMA INTERNAZIONALE:
L’Europa è divisa al suo interno: gli imperi centrali (quello tedesco soprattutto era l’unico attore capace di riunire
l’Europa sotto il suo controllo e di garantre la supremazia europea a livello mondiale) e un insieme di potenze che
percepivano la loro capacità di giocare come un impero tedesco, e crearono una strana alleanza che permise loro di
sopravvivere all’impero tedesco e astro-ungarico. I vincitori furono la Francia, che conquistò maggiormente, ma
poneva subito i segni della sua sconfitta. Percepiva la sua debolezza e il pericolo di una rinascita tedesca era sempre
presente. Emersero principalmente gli Usa, i quali costtuirono il primo polo finanziario a livello globale. Prima del
conflitto gli Usa erano debitori dell’impero britannico, alla fine di esso ci fu un debito di circa 2 miliardi di sterline con
gli Usa. La Francia si rifiutò di pagare quest debit, perché diceva che quando li avrebbe pagat la Germania l’avrebbe
fatto anche lei.

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L’Ue manifesta dipendenza dalle colonie, viste come oggetto della contesa e in realtà erano percepite come peso
perché richiedevano risorse e intervent armat.
Nonostante il culmine dell’imperialismo abbiamo un rafforzamento dei moviment contrari alla colonizzazione, non
solo a livello locale ma anche internazionale. Gli Usa e l’URSS furono i primi a dire che il sistema coloniale non era
sostenibile, perché era un sistema soluzionista.

OUTPUT 2
Oltre 60.000.000 di uomini furono mobilitat a fianco dell’Intesa, e le donne si sosttuivano ai marit per lavorare nelle
fabbriche. Per le potenze centrali, in 25.000.000 era una battaglia persa fin dall’inizio.

I protagonist di questa guerra tecnologica, moderna furono le MASSE, la TECNOLOGIA e le RISORSE, che in questo
periodo hanno una grande importanza.
Le masse devono essere attivate, non è facile chiedere a milioni di uomini di partre perché l’ha detto il sovrano.
Bisogna alimentare la loro volontà di combattere e di rispettare gli ordini, creare un’ideologia nazionalista ma poi in
risposta a questo estremismo abbiamo la crescita del socialismo rivoluzionario. Si chiede alle masse operaie di
diventare i primi guardiani della pace e sembra di parlare di qualcosa di antchissimo. La radicalizzazione, questo
spostamento verso posizioni estreme, porta alla disillusione e dopo 1ww c’è la percezione di aver fatto uno sforzo
vano e inutle.
La tecnologia, grazie al conflitto, divenne fondamentale e si sviluppò molto. Si ha un massiccio processo di
industrializzazione forzata nelle città, delle catene di produzione e si passò dalla piccola media impresa ad apparat
industriali. Il modello americano venne applicato alle imprese in termini di collegament, portando allo sviluppo delle
vie di comunicazione e all’aumento della capacità della rete ferroviaria. Viene coinvolta l’intera società cercando
nuovi mercat attraverso le colonie, la spinta coloniale nonostante le opposizioni e si sperimentarono nuove armi,
portando ad un cambiamento incredibile. Venne usato soprattutto l’aeroplano per monitorare lo spostamento delle
truppe sul campo e i messaggi in codice.
Per quanto riguarda le risorse abbiamo una rilevanza eccezionale delle materie prime. I giaciment minerali e
petroliferi diventano essenziali per gli sforzi bellici e questa importanza diede avvio alla protezione delle aree
energetche e del rafforzamento dei legami delle colonie.

Il Giappone fu una delle potenze che più ci guadagnò dalla WW1 perché conquistò le colonie tedesche dell’oceano
pacifico, le isole Marshall, le isole Caroline e altre, prendendosi inoltre la sfera di influenza tedesca nella parte
orientale della Cina. Incrementò soprattutto notevolmente le proprie capacità industriali e partecipò attivamente alla
lotta contro l’armata rossa alla fine della WW1.

ASSETTO INTERNAZIONALE DOPO LA WWI


TRATTATI DI PACE DOPO LA WW1
Il nome delle conferenze vengono solitamente presi dal nome della città o del palazzo che le ospita.

Conferenze di pace di Parigi (1919-1920)


Viene chiamata il “Comitato dei 4” perche i decisori principali furono 4, i cosiddetti vincitori, USA (Wilson), Francia
(Clemenceau), Inghilterra (Lloyd George) e Italia (Orlando); ci sarebbe anche il Giappone ma non ebbe un ruolo così
rilevante come essi. Tra l’altro sarebbe meglio dire che i decisori fossero 3 e mezzo perché Orlando se ne andò dalle
trattatve. Stpula la nascita della Società delle Nazioni, che nasce con la creazione dello statuto che sta alla base della
SdN stessa. Venne costtuito il Covenant, il patto costtutvo della SdN, con lo scopo di promuovere la cooperazione
internazionale, la pace e la sicurezza degli stat.
Dopo la fine della WWI venne realizzata una commissione di espert incaricata di redigere lo statuto della SdN,
statuto molto interessante perché non delinea solo gli organi principali (l’Assemblea Generale, il Consiglio Esecutvo e
il Segretariato), ma lo scopo della SdN, un’organizzazione internazionale a cui possono aderire diversi paesi. Tutti i
firmatari accettano di rispettare una serie di impegni: il primo è quello di tutelare l’integrità dei membri della SdN da
qualsiasi aggressione. Di fatto è una macroalleanza fra i diversi element, i quali si impegnano a non ricorrere all’uso
della violenza per regolare le controversie internazionali, ma al disarmo. Gli Stat Unit non siglarono il patto perché i
repubblicani si opposero (di fatto firmare questo patto significava intervenire nelle dispute dei vari paesi, una sorta di
“obbligo” e loro non volevano legarsi le mani) e neanche l’Unione Sovietca.
La SdN deve compensare le crisi e i vari stat si impegnano in caso di controversia a ricorrere a un arbitrato
internazionale, quindi ad affidare la disputa a un attore internazionale che avrebbe dovuto sancire chi avesse torto e

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chi ragione e accettare il verdetto di questa commissione. Questo passaggio fu una vera novità. La SdN in realtà non
riuscì sempre nel suo mandato per varie ragioni: le decisioni dovevano essere prese all’unanimità per avere delle
sanzioni economiche o militari e i paesi interessat alla controversia non erano contat nelle votazioni; inoltre quando
non bastavano le sanzioni economiche non si sapeva chi far intervenire. La SdN doveva appellarsi alla bontà delle
grandi potenze, e la cosa non era geniale. Mancava quindi qualcuno che potesse sostenere le decisioni prese dalla
SdN. Le controversie interne alle SdN furono un altro problema. Quindi la SdN era molto bella a livello teorico,
funzionò per un certo periodo, ma poi non fu in grado di rispondere a una situazione che era davvero problematca.

14 punti di Wilson
Sono concetti importantssimi, le linee guida per un nuovo ordine internazionale, presentate da Wilson con un
discorso al congresso nel gennaio 1918. Alcuni principi hanno a che fare con l’ordine internazionale, altri hanno più
una questone prettamente territoriale.
1. Fine della diplomazia segreta.
Era un imperatvo scelto da Wilson, voluto sia dagli USA che dall’URSS. Wilson era un’idealista e credeva nella
possibilità di modificare e modellare il sistema internazionale. Vedeva nei patti segret una delle motvazioni dello
scoppio del conflitto mondiale. La sua tesi era che se la popolazione civile fosse stata al corrente di tutto ciò, si
sarebbe evitato il conflitto perché la popolazione aveva interesse a evitare che lo scontro si verificasse, perché chi
davvero ne avrebbe pagate le conseguenze sarebbe stata la popolazione stessa, da qui nasce quindi l’importanza
delle masse.
2. Libertà di navigazione.
Riguarda gli stretti: i Dardanelli sarebbero stat sotto il controllo della comunità internazionale e gli stretti dovevano
essere apert alla navigazione per favorire il commercio internazionale, la libertà di commercio, la fine del
protezionismo, delle sfere d’influenza, dei rapport privilegiat che si instaurarono tra la madrepatria e altre colonie.
Questo però fu quello che voleva Wilson, non ciò che fu attivato successivamente (una buonissima parte di quest
punt, infatti, non venne applicata).
3. Libertà di commercio (unito al secondo punto).
4. Limitazione degli armament.
il primo conflitto mondiale, secondo Wilson e altri, fu implementato da una corsa agli armament: avere proprie armi
non è un bene perché pone le condizioni di una crescita di apparat industriali. Si stabilisce una risoluzione delle
controversie non attraverso le armi e riducendole si ridusse anche la nascita di conflitti perché senza armi i paesi
avevano paura ad iniziare conflitti per tmore di non reggerli.
11. Società delle Nazioni.
Nasce un ordine sovranazionale in grado o a cui era richiesto di tutelare la pace, di inserirsi sul nascere delle
controversie per fare in modo che non si convertano in conflitti.

5. Decolonizzazione e autodeterminazione dei popoli.


il principio era di smetterla di definire i confini dello stato sulla base di quella determinata classe politca, di quel
nucleo di leggi. Il principio guida è il principio nazionale. Laddove c’è un popolo, questo popolo deve aver diritto a
uno stato. Verrà poi in realtà tralasciato successivamente.
6-10. Evacuazione truppe present in Russia, Romania, Serbia e Montenegro.
7. Indipendenza del Belgio.
8. Alsazia e Lorena alla Francia
9. Rettifica delle frontere italiane.
12. Sviluppo autonomo di Austria e Ungheria
13. Indipendenza della Polonia.
Prima era sotto l’impero zarista, e che per un centnaio di anni era uno stato indipendente, deve tornare
indipendente e lo farà.
14. Apertura permanente dello stretto dei Dardanelli.
Viene collegato alla libertà di navigazione.

TRATTATO DI VERSAILLES (28 giugno 1919)


Fu il primo trattato a livello cronologico e per importanza.
Le part perse furono: l’Alsazia-Lorena, (della Francia) due province che la Prussia aveva conquistato nel 1870
sottraendole alla Francia di Luigi Napoleone III.
Poi la Saar, la regione ricca di risorse minerarie viene affidata alla SdN (fino al 1935) e la proprietà delle miniere viene
trasferita alla Francia come riparazione di guerra.

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Avviene la smilitarizzazione della Renania lungo il fiume Reno, il confine con la Francia, per diminuire l’interesse della
Germania a attuare una nuova iniziatva bellica. Smilitarizzare vuol dire eliminare le fortficazioni e gli armament
pesant present in quella parte di territorio.
Abbiamo la cessione di territori anche nel nord della Germania, nel confront di Danimarca e Belgio.
La città portuale di Memel venne affidata alla Lituania.
Il passaggio importante fu il corridoio di Danzica che separava la Germania in due tronconi con la Prussia nord
orientale da una parte e il resto della Germania dall’altra. Questo corridoio viene creato per dare uno sbocco alla
Polonia sul mare nonostante questo fosse un tentatvo per indebolire la Germania. Danzica viene proclamata città
libera, sotto la tutela della SdN, abitata in gran parte dalla popolazione tedesca. Il corridoio si situa su una parte di
Prussia importante. Nascono tutte le repubbliche baltche in funzione antsovietca.
Le colonie orientali passano al Giappone, e altre vengono spartte tra il Giappone e l’Impero Britannico. Viene
stabilita l’impossibilità di unificare la Germania e l’Austria (Anschluss) perché due paesi troppo fort e quindi per
evitare di creare un paese nettamente più forte rispetto a quelli già present sul suolo europeo, impedendo uno
squilibrio europeo.
Le forze armate della Germania vengono ridotte a 100.000 unità (30.000 per l’Austria), e viene limitato il livello di
armament, quindi non vengono consentt gli armament pesant e la sperimentazione: l’impero tedesco era
all’avanguardia da un punto di vista tecnologico, dunque si voleva evitare che questo potesse causare altri scontri
bellici.
Tutta la responsabilità del conflitto viene affidata alla Germania, e una parte all’Ungheria, nonostante lo scontro sia
nato in seguito all’ultmato dell’Austria verso la Serbia. L’esercito tedesco era il miglior esercito esistente, lo è stato
nella WW1, e lo è stato anche nella WW2, a livello di preparazione e di capacità operatve e per questo motvo si
ridussero di così tanto le unità. Le venne imputato un ammontare enorme di riparazioni e all’inizio nemmeno si
sapeva quanto fosse perché non riuscivano a mettersi d’accordo. Il debito fu talmente elevato che limitò per sempre
la rinascita della potenza tedesca. Non è una casualità, venne fatto apposta per distruggere il potenziale tedesco, e su
questo spinse molto la Francia: voleva l’eliminazione del paese, la separazione del paese con la creazione di 3 stat
diversi ma questo non venne accettato dai britannici ne dagli americani. La Francia tra l’altro risultò la maggior
beneficiaria della “distruzione” tedesca, ma non era soddisfatta perché voleva la separazione totale e insistette anche
dopo il conflitto per allargare i termini del trattato di Versailles.
Le trattatve che portarono alla redazione di questo trattato, non videro la partecipazione di rappresentant tedeschi
anche perché era consuetudine non invitare la controparte per poter discutere senza problemi. Questo trattato poi
venne riportato alla conquista di Parigi da parte delle truppe di Hitler, per dimostrare che quello che era successo nel
primo conflitto era solo una parentesi. Si voleva far vedere al mondo che la Germania aveva risposto alla sfortuna
della WWI ed era tornata a ricoprire il ruolo di vera potenza dell’Europa.

TRATTATO DI SANT GERMAIN (10 settembre 1919)


Venne siglato con l’Austria. Se la Germania è quella che viene colpita in maniera pesante, con l’Austria non ci
andarono leggeri, anzi: dall’impero astro-ungarico nacquero 4 stat diversi: l’Austria, l’Ungheria, la Cecoslovacchia e la
Jugoslavia e vennero presi altri territori da quelli vicini. Come per la Germania, non era permesso l’Anschluss;
vennero limitate le forze armate a 30.000 unità; l’Austria che sorge dopo il primo conflitto è circa 1/6 del territorio
ricoperto dall’impero astro-ungarico; il criterio di nazionalità venne usato ampliamente; le popolazioni slave
convergono all’interno di un nuovo regno; la popolazione ungherese entra nell’Ungheria e si tentò di rispettare le
istanze dei diversi popoli. La Cecoslovacchia fu un caso partcolare perché si voleva una Cecoslovacchia abbastanza
forte da contenere la minaccia sovietca, lo stato diviso tra cechi e slovacchi sarebbe stato più debole. L’Austria non ha
uno sbocco sul mare perché questo era garantto da territori cedut all’Italia e di fatto è un paese incastonato senza
alcuno sbocco ma molto omogeneo al suo interno. Vienna, la capitale, era imperiale e la popolazione vive in maniera
quasi tragica questo sviluppo e la città diviene il centro del mondo europeo.
Vennero date cessioni territoriali all’Ungheria, alla Cecoslovacchia, all’Italia e alla Jugoslavia.

TRATTATO DI TRIANON (4 giugno 1920)


Venne siglato con l’Ungheria. L’Ungheria diviene indipendente ma deve cedere molt territori, in partcolare alla
Romania, alla Jugoslavia e alla Polonia. Non ha uno sbocco sul mare ma ha una forte omogeneità etnica, quindi
ritrova una propria unità nazionale dal momento in cui cessa di voler essere uno dei paesi guida dell’intero del
sistema europeo.

TRATTATO DI NEUILLY (BULL)

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La Dobrugia meridionale viene data alla Romania. Alcune province vennero date al Regno dei Serbi, dei Croat e degli
Sloveni. Si ha la perdita della Tracia (Grecia) e non stabilisce uno sbocco sul Mar Egeo.

IMPERO OTTOMANO DURANTE WW1


Le trattatve fra gli esponent della comunità araba, francesi e britannici sono:
1. Carteggio Mc Mahon –Husayn (1915-6).
L’impero ottomano aveva un’anima turcofona e arabofona per indebolire la capacità di reazione ottomana e per
rispondere allo jihad armato non solo in medio oriente ma anche sul sud-contnente.
2. Sykes – Picot (1916).
Un diplomatco britannico e uno francese fecero questo accordo che vede una relazione diretta fra loro, ma poi
allargata alla Russia zarista e all’Italia. I territori dell’impero ottomano vengono divisi in aria di dominio diretto e di
area di influenza esclusiva nell’area di Londra e di Parigi, la zona rossa invece sotto il controllo diretto britannico. La
zona in marrone doveva essere sotto l’influenza britannica. La zona di controllo diretto è in blu, si tratta della parte
sud-est e sotto il controllo francese, e racchiude parte della Siria, della Turchia e del Libano, perché in queste zone vi
era una forte presenza della comunità cristana (per proteggere la potenza dalla comunità armena). Dopo vi sono
accordi paralleli con la Russia zarista a cui veniva garantta la zona dei Dardanelli e con l’Italia a cui era stata affidato il
controllo della Turchia sud-orientale, la zona in verde. Queste sono promesse che non vengono mantenute perché
non sono in grado di controllare la Turchia e perché l’impero zarista viene meno. PER FRANCIA E INGHILTERRA
INTERESSI ALLA BASE. Esclusi il Libano e la Siria e gli accordi di M-H non vengono rispettat.
3. Londra voleva la nascita di un focolare ebraico in Palestna .
Troviamo la mancanza di una regia coerente. La corona britannica voleva ciò. Significa che la questone palestnese
era già percepita allora. L’attrito si registra già in questo momento. In Palestna c’era una comunità ebraica ma era in
minoranza rispetto a quella araba. Essere arabo c’entra con la lingua, non con la religione.
1917  Dich. Balfour

I MANDATI IN MEDIO ORIENTE


La conferenza di Sanremo, dell’aprile 1920, venne fatta per conciliare due esigenze:
 Non costtuire nuove colonie.
 Massimizzare la sua influenza in medio oriente volendo contribuire a un ordine nuovo a suo vantaggio.
Ciò porta alla nascita dei mandat, che sono degli isttut giuridici affidat a uno stato guida. È una sorta di IMPEGNO.
Lo Stato si incarica di accompagnare all’indipendenza lo Stato oggetto del mandato. In realtà il mandato serve per
coprire delle semi-colonie e essi vengono conferit dalla società delle nazioni. Il Covenant viene trattato con il patto di
Versailles. I trattat vengono divisi in base al loro oggetto di avanzamento. I mandat sono di 3 livelli: A più vicini
all’indipendenza, mentre C sono quelli più lontani.
- Vi è il mandato inglese sulla Palestna, con una sua espressione e Iraq, espressione geografica che unisce la
Mesopotamia e la zona attorno al Mosul nel nord
- Con il mandato francese Siria e Libano
- Re Husayn deve far fronte all’avanzata di al-Saud, sostenuto dall’impero britannico, che lo obbliga ad
abbandonare Mecca e Medina, dominatori dell’Arabia Saudita. Il re dà la corona dell’Iraq sotto mandato
britannico a un suo figlio Faysal ibn Huseine l’altro suo figlio Abdallah ibn Husein crea la Giordania, una
scatola di sabbia.
- Gli ultmi Stat, Kuwait, Qatar, Oman e Bahrein, si trasformano in protettorat britannici.
Vengono creat Stat dal nulla.
La Siria è l’unione di 3 regioni, 3 unità separate e autonome nell’impero ottomano. La scelta fu arbitraria e fu legata
agli interessi di Francia e Inghilterra.

I MANDATI IN MEDIO ORIENTE (2)


Conferenza di Sanremo, aprile 1920  spartzione del mondo arabo tra Parigi e Londra. Nascono nuovi stat ma
vanno a realizzare un’unità statuale prima non presente. Nascono protettorat sotto protezione di Londra, con
l’obiettivo di intensificare la potenza nel golfo persico perché in quei territori vengono scopert giaciment petroliferi
(petrolio come motore dell’economia e fonte energetca sfruttata per flotta e forza aerea). Nascono i primi carri
armat alla fine della 1WW.
Trattato di Sevrès, agosto 1920  spartzione dell’impero ottomano, ma anche della penisola anatolica che aveva
rappresentato il cuore. Prevedeva che la Grecia ottenesse la Tracia e le isole dell’Egeo, che l’Armenia diventasse
indipendente, il Kurdistan autonomo e la zona meridionale dell’odierna Turchia spartta tra Francia e Italia. Gli stretti
venivano internazionalizzat grazie alla libertà di navigazione, con nessun ostacolo e si toglieva il punto di contesa più
importante della storia del 900. Queste decisioni vengono apposte in modo negatvo soprattutto dagli ambient

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militari, con una reazione molto dura e un rigetto delle condizioni, non viene accettato il trattato né dalla popolazione
né dalla elite. Emerge la figura di Kemal Mustafà, ufficiale dell’esercito ottomano (Ataturk) che si ribella contro il
governo e contro gli accordi di Parigi. Esso infatti vuole riprendere le aree considerate ancora turche, e scontrandosi
con il governo greco, inizia la guerra turco-greca (1920-1923). Porterà a delle conseguenze: abolizione califfato
(Mustafà decide che non è possibile mantenere il califfato perché non reggerebbe le sue idee), le forze turche
riescono a ricacciare le forze greche e cingono da assedio le stesse civiltà occidentali (inglesi circondat). La Turchia
diventa Turchia (Repubblica di Turchia) in questo momento e prende le dimensioni attuali, si spinge fino al confine
con l’attuale Iraq, Iran e Siria. Nasce uno stato armeno semidipendente ma non autonomo. Avviene uno scambio di
popolazione tra la Grecia e la Turchia: i musulmani in Grecia vengono trasferit in Turchia, i cristani ortodossi
vengono trasferit in Grecia, uno spostamento che raggiunge i 2.000.000 di individui  pulizia etnica. Non è solo un
dramma umano, ma anche culturale perché comunità che risiedevano in quest territori da centnaia di anni vengono
forzate a lasciare il territorio. Il risultato è che la Grecia non raggiunge l’obiettivo di penetrare nella Turchia e si trova
a fare i cont con una situazione di sconfitta alla fine del conflitto. La Turchia diventa importante, omogenea.
Nuovi stat nazionali sorgono su regioni dell’impero ottomano, diverse vengono unite secondo interessi locali e la
coesione su cui hanno costruito la pietra fondante è molto debole. L’autodeterminazione dei popoli non viene
valutata.

Guerra civile russa (1918-1920)  La Russia aveva perso moltssimi territori che per decenni erano parte integrante
dell’impero zarista per sopravvivere. La tregua raggiunta con le potenze centrali non segnò la fine delle ostlità perché
si scontrarono le forze bolsceviche e l’armata bianca. Il 1919 è l’anno che vede una pressione fortssima sulle posizioni
dell’armata rossa che si ritra all’interno del proprio territorio. Combatterono i soldat fedeli allo zar, una serie di
esercit stranieri: lituani, baltci, polacchi, giapponesi, britannici.
Nel 1920 abbiamo la ripresa. L’armata rossa perde slancio, avviene la frammentazione delle forze dell’armata bianca (
oppositori del nuovo sistema adottato dal regime). Il risultato è la vittoria dell’armata rossa che estende il suo
controllo. La Polonia rimane uno stato ampio ma le perdite territoriali nel sud ovest sono significatve.
Questo scontro tra armate sovrapposte indica la mancanza di coesione.

ANNI ’20: PROBLEMI, CRISI, DISTENSIONE E IMPATTO 1929


ANNI ’20: TREND
Furono anni importantssimi. Possiamo dividere questo decennio in 3 passaggi diversi:
1. 1920-1923  Apice tensione
Sono anni di crisi profonda dell’assetto europeo tra la Francia, la repubblica di Weimar e l’impero britannico. Non c’è
un accordo sulla forma dell’assetto europeo e nascono problemi con i pagament dei debit di guerra. La tensione si
scioglie grazie a due persone: un tedesco e un francese che fanno un riavvicinamento. Nel 1921 vengono definite le
riparazioni tedesche a 132 miliardi di marchi d’oro. Viene a crearsi un’opposizione enorme, un rafforzamento delle
posizioni estreme, con sommosse all’interno: il governo tedesco dichiara di non poter pagare. Viene chiesta una
moratoria, non la cancellazione, ma di poterlo pagare in diversi anni. A questo si oppone un’intransigenza francese
fortssima perché questa modalità di pagamento permetteva alla Germania di ricostruirsi e di ritornare ad essere una
potenziale minaccia. Nel 1922 si creano gli accordi di Rapallo a margine di una conferenza tra l’URSS e la Germania:
prevedeva la collaborazione in ambito militare che permise alla Germania di sperimentare nuovi armament sul
territorio sovietco. Nel 1923, dopo il mancato pagamento tedesco, la Francia non accetta la dilazione e occupa la
Ruhr militarmente (già occupava la Renania). Il governo tedesco rispose con una resistenza passiva: gli operai non
vanno nelle fabbriche o le bloccano. La Francia invia tecnici francesi, belgi e italiani a lavorare nelle miniere ma si
raggiunge un livello di conflittualità molto alto. Il cancelliere tedesco Stresemann pone fine alla resistenza passiva per
la ripresa industriale del territorio, e questo coincide con un fallito colpo di stato a Monaco a novembre (Putsch)che
convince la classe dirigente francese a rivedere le sue posizioni. Si crea un riavvicinamento che segna l’inizio di una
nuova epoca. Vengono ridefinit i termini di Versailles non a livello territoriale ma a livello economico e le riparazioni
rappresentano il cardine del riavvicinamento.
2. 1924-1929  Spirito Locarno
È un momento d’oro, una nuova possibilità in cui le aspettatve sono massime. È un nuovo sogno che in realtà si
spezza poco dopo: le aspettatve per nuovo ordine europeo e mondiale si incarnano nel Piano Dawes del 1924, nel
piano quinquennale (ripresa graduale) definito dagli USA. La Germania si impegna a riprendere i pagament per le
riparazioni di guerra in cambio di un’emissione di un prestto di 800.000.000 marchi d’oro garantto dalle ferrovie
tedesche (molto preziose) e dalle future entrate fiscali che il governo tedesco riceverà. Il prestto venne sottoscritto
da finanzieri americani che stanno scommettendo sulla ripresa tedesca, sintomo della crescita del mercato
americano su scala globale. Nel 1924 nasce il protocollo di Ginevra con Herriot e MacDonald: si stabilisce un arbitrato

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(scelt arbitri neutrali di un collegio internazionale che trovano una soluzione finale in caso di controversie)
obbligatorio in caso di controversia, un disarmo finale e l’applicazione di misure repressive. Viene proposto come
misura per limitare l’instabilità del sistema. Nel 1925 riprende il pagamento delle riparazioni da parte della Germania,
la Francia accetta questa buona volontà e abbandona la Ruhr con il trattato di Locarno: la Germania si impegna a
riconoscere i confini occidentali con garant l’Italia e la Gran Bretagna come sono stat definit dal trattato di Versailles
e quindi la perdita dell’Alsazia - Lorena e la smilitarizzazione della Renania, ma manca il confine orientale che non fa
parte di questo accordo. Quest’ultmo passaggio si risolverà l’anno dopo, quando la Germania entra nella SdN. Nel
1928 c’è il patto Briand – Kellog sulla messa fuorilegge della guerra, perché c’era l’idea di un ordine internazionale
che gestsse dal punto di vista legale le controversie tra gli stat. Tra il 29 e il 30 entra in azione un piano che prende
origine dagli USA, il piano Young: stabilisce la decurtazione delle riparazioni di guerra a 110 miliardi di marchi d’oro e
la dilazione in 59 anni, quello che la Germania chiedeva da tanto tempo.
3. 1929  Crisi
È l’anno della crisi e del mondo globalizzato. Aumenta la questone della sicurezza, nascono e si sviluppano ideologie
contrapposte, si parla dell’ epopea della SdN che sopravvive per tutti gli anni 20 senza un salto di qualità. La crisi degli
anni 30 è segnata in gran parte dalla crisi economica.

PROBLEMI
Sicurezza: a causa della debolezza della Repubblica di Weimar, si cerca una democrazia liberale che ha
un’opposizione dalla destra e dalla sinistra molto forte, con eredi delle forze francesi che non accettano la sconfitta e
la vivono come sconfitta imposta.
C’è la volontà di definire assetto di Parigi da parte di altre potenze come la Germania, l’Italia; in oriente c’è un
aumento delle espansioni giapponesi che si vedranno negli anni 30, con l’invasione in Cina. Abbiamo l’inflessibilità
francese che voleva una pace punitva, l’aveva avuta ma non era abbastanza e quindi reagisce creando un muro per
ogni proposta. A fronte di questo protagonismo parigino c’è un allontanamento da parte di Londra e Washington
perché non hanno la forza e la volontà di rispondere alle velleità francesi, con delle conseguente tra le alleanze.
Fallisce il disarmo, previsto dalla SdN e uno dei punt cardine di Wilson. Si fanno grandi conferenze che durano molt
anni ma senza un accordo vero.
Ideologie: contrapposte, con lo scoppio di sommosse di moviment della sinistra estrema per esportare la rivoluzione
sovietca nei paesi; in Germania si registra una contrapposizione interna più alta dell’Italia, con contnui colpi di stat e
un consolidamento delle tendenze ultra-nazionaliste e populiste, delle fasce di estrema destra all’interno dei paesi
sconfitti o nei paesi in cui la vittoria non fosse stata abbastanza ampia da ripagare gli sforzi. In questo periodo c’è un
collasso e la crisi del modello di stato: la società liberale che puntava al progresso e al miglioramento, che si basava
sulle conquiste scientfiche, sul positvismo, sulle scienze naturali, cessa di esistere, perde questa proiezione, la
fiducia e entrano la paura e l’odio.
Economia: il tema delle riparazioni e dei debit di guerra paralizzano l’economia europea perché gli stat debitori si
rifiutano di pagarli. C’è una forte interconnessione dei mercat. Abbiamo l’ascesa di NY come centro globale
finanziario perché Londra non è più in grado di occupare questo posto.

SDN
PUNTI DEBOLI
Gli esclusi sono l’URSS, gli US e le potenze sconfitte durante la IWW.
Abbiamo varie rivalità interne, una frammentazione degli attori che avrebbero dovuto prendere la guida: la Francia
contro l’Inghilterra, e il Giappone contro la Cine e l’Italia.
Tra le contraddizioni intrinseche abbiamo i mandat e autodeterminazione.
Mancano gli strument adeguat, non ci sono forze armate per la SdN, non c’è un esercito che rispondesse alla SdN.
Nessuno è disposto a cedere la sovranità e il controllo sulle forze armate. Le decisioni sono da prendere
all’unanimità, è facile quindi bloccare le decisioni. Infine c’è una divisione, frammentazione tra i “membri
permanent”

SICUREZZA 1: FRANCIA E ALLENZE


Di fronte allo scarso coinvolgimento della Gran Bretagna e dell’America, la Francia adotta una politca che si muove su
2 direzioni: tenta la frammentazione della Germania, e stringe alleanze con piccole-medie potenze per “isolare” e
“contenere” la mittle Europa.
Nel 1923 la Francia occupa la Ruhr e la Renania (il motore dell’economia tedesca) per mancat pagament dovut, una
zona ricca di miniere. Nasce una forte opposizione internazionale e anche un’opposizione interna ai territori tedeschi,
diventando man mano insostenibile.

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Inoltre voleva creare un sistema di alleanze, stat cuscinetto, con lo scopo di circondare la Germania, l’Austria e
l’Ungheria. Lo esegue con alleanze dirette: il Belgio nel 1920, la Polonia nel 1921, ma anche con la piccola Intesa
(Cecoslovacchia nel 1924, Romania nel 1926 e Jugoslavia nel 1927). La Francia quindi attiva alleanze con quest paesi
e crea un cordone che circonda la Germania, l’Austria, e l’Ungheria su 3 lat, rilasciando scoperto il lato italiano. La
Francia si lega al Belgio e alla Polonia per vari motvi. La Polonia era il simbolo dell’ordine post WW1, l’indipendenza
di un popolo a danno della Germania e dell’URSS. Francia si allea per essere anttedesca/antungherese/antaustriaca
ma queste alleanze non cambiano nulla perché i paesi non sono fort. La Polonia non era debole, era abbastanza forte
ma non era in grado di resistere alle pressioni tedesche e russe.

SICUREZZA 2: DISARMO
Fu un fallimento, anche se formalmente si conclusero con un accordo.
- Disarmo in ambito navale:
- Conferenza di Washington (1921- 1922). È importante perché riconosce il ruolo degli Usa dentro il consenso
internazionale. Non viene ottenuto il disarmo ma viene limitata la flotta navale in ambito militare, secondo la
grandezza e le proporzioni marine, con parametri dall’1 al 5 (Gran Bretagna e US 5, Giappone 3, Italia e Francia 1,67).
Per quanto riguarda la Francia sembra strano questo valore perché aveva 2 coste da seguire e insieme all’Italia non
accetta la scelta. Si raggiunge ad un accordo con lo status quo nel Pacifico e infine si garantsce l’indipendenza e la
sovranità della Cina con la politca della “porta aperta”. Gli USA avevano un preso negoziabile maggiore e il mercato
cinese si rivela meno importante rispetto a ciò che si aspettava. L’economia cinese è arretrata, come l’entroterra e
non ci sono ritorni sugli investment significatvi; soprattutto non si può vendere le merci francesi/italiane ecc … in
Cina sperando di avere ricavi elevat, nonostante il numero della popolazione sia molto elevato.
- Trattato di Londra (1930) : è la seconda conferenza sul disarmo. Si decide la riduzione di armament navali medi per
i 5 paesi marini (Londra, Washington, Parigi, Tokyo e Roma)e un limite al tonnellaggio delle unità navale. In seguito si
cercherà di rinunciare allo sviluppo dell’arma sottomarina. Si raggiunge un accordo ma solo di forma.

- Disarmo generale in ambito terrestre


- Conferenza di Ginevra (1932 - 1936)
Ci furono molte speranze sull’iniziatva americana ma anche molte posizioni diverse.
La Francia accetta di mitgare i termini del trattato di Parigi (limitare le forze armate tedesche a 100.000 unità, per
esempio) in cambio della sottoscrizione del protocollo di Ginevra  si stabilisce l’arbitrato obbligatorio per qualsiasi
controversia: se uno non voleva avviarlo, si doveva aprire un capitolo di sanzioni che includeva l’uso della forza e si
richiedeva l’impegno di Londra per la protezione dell’assetto europeo. La Germania accetta di non avviare un riarmo
su ampia scala ma solo se si rispettano queste condizioni: eliminare gli artcoli del trattato di Versailles relatvi alle
forze armate, lo stesso diritto agli armament delle altre potenze, e che tutti si adattino a un minimo. L’accettazione di
questa proposta viene nel 1932 ma ormai siamo a pochi giorni dall’ascesa di Hitler e del Partto Nazional-socialista.
Una delle prime scelte di Hitler nel 1933 fu proprio quella di abbandonare la conferenza sul disarmo, e lascia la SdN
nella quale era appena entrata, con un conseguente rigetto completo dell’assesto post WW1.

Le conferenze sul disarmo si rivelano un fallimento.

ECONOMIA: DEBITO E RIPARAZIONI


Ci sono due questoni interconnesse. La Francia e la Gran Bretagna legano il pagamento dei debit contratti con gli
USA al pagamento delle riparazioni e finché la Germania non li pagava, loro non pagavano. La Germania non era in
grado di pagare perché la riparazione era troppo alta, ma gli USA non sono dispost a cancellare parte del debito. La
Germania non può pagare anche a causa di un’inflazione fortssima interna: il costo della vita passa da un ipotetco 1
a oltre 1.200.000.000 nel 1923. L’impero britannico era uno dei principali debitori, insieme all’Italia e alla Francia. Gli
USA invece erano debitori prima del conflitto e creditori dopo il conflitto.

MANCA SLIDE 8 (RADICALIZZAZIONE POSIZIONI GERMANIA E ITALIA)

CRISI 1929
È un periodo di speranze e di forte contrapposizioni. Si tratta di una crisi finanziaria iniziata con il crollo della borsa di
New York e successivamente di Londra, trasformandosi poi da crisi finanziaria (-50% del valore nel 26) ad economica,
produttiva (persi 10 a crescita): passa dalla finanza di base che riguarda i mercat all’economia reale, su quello che è il
mercato della produttività, in forme different. Si tratta di un fenomeno che in virtù della globalizzazione dei mercat
dell’epoca contagia tutte le economie di mercato più avanzate in vari modi. Più avanzata era l’economia di un paese,

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più soffrì gli effetti di questa crisi. In pochi anni si dimezza il valore delle azioni degli USA e anche nei mercat europei,
con molt danni sul mercato del lavoro:
1929  1.600.000 di disoccupat
1932  12.000.000 di disoccupat.
Questa crisi si fa sentre più che altro per l’intensità e per le origini.
La crisi negli USA nasce perché c’è una speculazione forte, i ttoli azionari aumentano molto velocemente ma non
sono sostenut da fondament economici e da economie reali, si punta su aziende e società che possono garantre
delle entrate per breve periodo. Si aggiunge poi una sorta di bolla che collassa il 29 ottobre 1929 (“martedì nero”) e
da lì sprofonda per tutto il sistema. Comporta una restrizione al credito e il protezionismo (Smooth-Hawley Tariff
Act): le banche non erogano prestt e soprattutto le misure protezioniste stridono con l’impostazione liberale che
soprattutto gli USA avevano voluto veicolare dopo WW1. Gli USA sono tra i primi ad adottare politche protezioniste
aumentando i dazi, facendo in modo che le merci che arrivavano dall’esterno avessero uno svantaggio compettvo
nei confront delle merci prodotte all’interno degli USA a tutti i livelli: dalle materie prime ai beni di prima necessità
fino a quegli oggetti ad alta meccanizzazione. C’è però un problema grosso: in questo momento c’è una forte
sovrapproduzione, si produce più di quanto si consuma, quindi si cerca di esportare all’estero ma la crisi ha
contagiato il globo e l’Europa, dunque non si ha risposta a questo eccesso di produzione. Questa crisi viene letta in
ottica marxista come la prova che l’economia capitalista fosse sull’orlo del fallimento. Si trattò di una crisi passeggera
ma che ebbe una influenza significatva. Tutto ciò porta a guardare l’URSS che stava vivendo una forte crescita
soprattutto nell’industria pesante. La crisi giunge in Europa nel 1930 (in Germania da quasi 2.000.000 fino a oltre
5.500.000 a soli 3 anni di distanza), si cerca di avere moratorie(come quella di Hoover) che però non vengono
accettate quindi si pretende il pagamento delle riparazioni e dei debit di guerra e fallisce nel 1931 un tentatvo di
unire mercat dell’Austria e della Germania. Si punta all’unione doganale perché era visto come meno problematco
dell’unione statale e perché l’Austria stava vivendo una crisi altrettanto profonda. Non venne permesso perchè le
principali potenze si opposero e l’unione doganale fallì.
Altro indice della crisi fu il fatto che l’Inghilterra sempre nello stesso anno abbandona il Gold standard: la banca
centrale britannica aveva delle riserve auree, ma a causa della crisi e dell’inflazione, c’è la corsa alle banche per
ritrare l’oro, e quindi Londra si accorge di non essere più in grado di garantre questo cambio e collassa anche il suo
potere smettendo di garantre la convertbilità sterlina-oro, aumentando la svalutazione delle valute internazionali.
Gli USA devono decidere se fare lo stesso di Londra o resistere. La Borsa di New York decide di mantenere la
convertbilità nonostante la forte pressione e questo è il passaggio che sancirà l’indebolimento della borsa di Londra
e l’ascesa di quella di NY.
Ci furono 2 direttrici: maggiori investment dallo stato e il protezionismo, la tendenza a chiudersi con intensità
diverse. In Italia si sviluppò un’economia sempre più autarchica, perché dopo le sanzioni da parte della SdN in seguito
alla conquista dell’Etopia ci fu il tentatvo di produrre autonomamente i beni di necessità del paese e di essere quasi
indipendent. La Francia risentì meno di questa crisi dal punto di vista finanziario ma nel 1932 attraversò una crisi
produttiva e si trasferì in ambito politco, obbligata a cambiare 5 governi nel giro di un anno.
Nel 1932 abbiamo il tentatvo di risolvere le riparazioni con la conferenza di Losanna. La Germania si impegna a
saldare le riparazioni pagando solo 3 miliardi di marchi in oro e il debito non fu mai estnto.
Il risultato fu il PROTEZIONISMO con un mercato globale sempre più frammentato al suo interno. La risposta doveva
essere più integrazione, più interscambio ma in realtà ci fu una chiusura che genererà una restrizione del mercato e
un tentatvo di cercare risoluzioni interne mai più risolte. Ci fu la ripresa dei nazionalismi in tutta Europa con sfide
different.

ANNI ’30
Dalla crisi economica alla situazione antecedente la 2WW
DINAMICHE
Crisi 29
Ci fu un tentatvo di formare economie sempre più autarchiche con misure protezionistche, con la conseguente
riduzione di scambi del commercio a livello globale. Questo periodo segna il passaggio da un sistema “cooperatvo” a
un sistema compettvo, con vari partcolarismi in cui viene percepita la comunità internazionale come un ambiente
che non può essere regolato e ogni componente della società internazionale deve trovare la propria strada, deve
difendersi e si trova in competzione con gli altri attori; una volta percepita l’impossibilità di dotarsi di regole comuni
che limitno l’instabilità, ogni attore si chiude in se stesso adottando politche che massimizzano o che tendono a
preservare i propri interessi a discapito degli altri.
Prevalgono le istanze revisioniste soprattutto nella seconda metà degli anni 30. Si registra il fallimento del progetto
del disarmo e del tentatvo di creare un sistema di sicurezza collettivo. Fallisce anche il tentatvo di ricorrere a

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tribunali internazionali per risolvere le controversie e lo si annota con l’indebolimento della SdN. Tra il 1933 e il 1934
l’URSS entra nelle SdN e sembrava un possibile nuovo inizio perché uno degli attori più important che era stato
escluso rientra. Ma pochi mesi dopo escono il Giappone, la Germania e l’Italia. Non far parte del sistema significa
anche non riconoscerlo, quindi si ha un indebolimento di un tentatvo che aveva delle premesse tutt’altro che solide.
A livello politco c’è un tramonto della società liberale e una società più polarizzata dove il centro perde il peso
politco a favore delle component estreme. Si ha un indebolimento delle aree sinistre (a Londra e Parigi si
susseguono governi vicini al regime socialista) mentre i regimi autoritari sembrano essere la soluzione di tutto ciò:
l’uomo forte che non è disposto a compromessi è visto come il modello, perché delibera ed è capace di dimostrare
che i propri progetti hanno una realizzazione. Nasce il mito di un paese che riesce a uscire dall’arretratezza
muovendosi verso la modernizzazione: questa è la percezione dall’esterno, la percezione mediata dagli effetti
propagandistci del regime. Hitler non era visto come una minaccia, ma come una conseguenza di un assetto post-
Parigi sbagliato e come un fenomeno da incanalare con diverse conseguenze: la revisione dei confini, la creazione di
una realtà tedesca più stabile, l’obiettivo da raggiungere. Invece in ambito francese la minaccia era molto percepita;
infatti indicò nella Germania il pericolo principale, contnuando a premere per una pace che colpì gli interessi
tedeschi. L’Urss vedeva nella Germania un pericolo e adottò un riavvicinamento con la Francia in funzione
anttedesca. Era molto più importante avere il controllo delle risorse minerarie, agricole e industriali che ottenere il
controllo francese. Ad est c’era un potenziale significatvo.

ATTORI DESTABILIZZANTI
Gli attori principali sono il Giappone e la Germania, mentre l’Italia si pone come arbitro solo per un certo periodo. Nel
1932 Mussolini si aggiudica il dicastero degli esteri, attua una politca di relazioni dirette con gli attori politci
principali e cerca di porsi come mediatore, come al centro di un sistema e tende a mostrarsi come arbitro. È a Roma
che si decide cosa fare, in virtù della sua debolezza e dei suoi interessi diventa un punto di riferimento, non domina
l’Europa ma molte iniziatve passano per Roma con la campagna d’Etopia e verrà spinto nelle braccia della Germania
e poi del Giappone. Fu una somma di avveniment che contribuirono alla stabilizzazione dell’Europa.

GIAPPONE
CINA: PRIMO PERIODO REPU BLICANO (1912-16)
Una delle direttrice espansioniste più important fu la Cina. Fino al 1911 in Cina dominò la dinasta Qing di origine
mancese (nord-est della Cina) che diede una forte impronta feudale al sistema cinese e sotto questa dinasta l’impero
di mezzo raggiunse la sua estensione più elevata. Un impero di portata millenaria cessa di esistere nel 1911 con una
sollevazione e l’abdicazione dell’ultmo imperatore per delle contraddizioni interne troppo fort: l’influenza straniera
è molto forte, ci sono rivolte interne troppo frequent e si ha l’emersione di un movimento interno riformista che si
concentra nelle città costere e nelle forze armate. Nel 1912 si formò la repubblica. Uno degli attori di questa
insurrezione che porterà alla caduta dell’impero è Sun Yat-Sen. In ogni repubblica c’è un presidente, un governo e un
parlamento. La presidenza viene presa da Yuan Shikai, il quale forma il Kuomintang (KMT), esponente più importante
delle forze armate cinesi e si pone come garante del processo di democratzzazione della Cina. Il tentatvo di formare
la repubblica frana in pochi mesi: vengono fatte delle elezioni nel 1913 vinte da Sun ma Shikai attua un colpo di stato
e instaura una dittatura. Sun deve nascondersi all’estero e va in esilio. Nel 1913 scoppia la WW1 che si concentra in
Europa e ha però delle direttrici orientali. Nel 1915 il Giappone occupa le basi tedesche in Oriente e in Cina e impone
21 richieste al governo cinese di natura economica/commerciale, quindi la volontà del governo giapponese di
penetrare all’interno del territorio cinese. I capitoli dall’1 al 4 trattano della cessione o sfruttamento dei diritti,
dell’occupazione dei territori e dei privilegi commerciali tedeschi; il capitolo 5 chiedeva che funzionari giapponesi
venissero introdotti nell’amministrazione cinese soprattutto nella burocrazia, nella polizia e nelle forze armate.
Questo significava passare da un sistema corrotto, non più autonomo, profondamente influenzato dalle potenze
straniere a un sistema che doveva diventare sottomesso al Giappone che fino a pochi decenni prima era visto come
un vassallo del sistema cinese. Shikai accetta alcune richieste ma non accetta il capitolo 5. Nonostante questo, il
Giappone inizia a penetrare economicamente in Manciuria grazie a una concessione ferroviaria per creare una
ferrovia che doveva attraversare l’intera Manciuria. Nel gennaio 1916 Shikai si proclama imperatore e tenta di
rifondare il sistema cinese. Questo tentatvo dura poco sia perché muore pochi mesi dopo e sia per la forte
opposizione interna anche armata che riunisce tutta la popolazione. L’imperatore non riesce a gestre il territorio
cinese e la Cina vive in quest anni il periodo peggiore della propria storia: c’è una frammentazione che si traduce
nella nascita di signori della guerra (1916-1928) che si dividono il petrolio cinese. Essi avevano un’autonomia più o
meno forte, il proprio esercito, alcuni stampavano una moneta propria: si traduce in una frammentazione della
politca che era stata un elemento di base per un centnaio di anni.
Sono una pluralità di attori e il sistema cinese viene messo a repentaglio come se ci fossero degli stat dentro uno
stato. C’è una risposta molto forte di fronte alla frammentazione: prima l’opposizione interna al nuovo impero di

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Shikai, che nasce dentro un’università nel 1919 in cui gli student e i professori con component più attivi della
società, come mercant e imprenditori, si fanno promotori di un messaggio di cambiamento che si fonda su quest
element: l’ostlità forte al cambiamento cinese, la lotta alla tradizione al sistema confuciano, la volontà di diffondere
la scienza, le tecnologie e rinnovare il sistema linguistco all’interno del territorio, la scelta di sostenere i 14 punt di
Wilson vist come una spinta o un fattore che avrebbe potuto sostenere la rinascita cinese. Al tempo stesso ci sono
molte simpate per il modello sovietco perché l’URSS si mostrava con un modello di crescita significatvo da poter
seguire, ostle alle ingerenze coloniali e quindi era vista come una potenza vicina, a livello ideologico e territoriale.
Il movimento del 4 maggio non fu l’unica reazione.
Nel 1921 nacque in Cina il partto comunista cinese (PCC). Era molto legato a Mosca, i cui aderent avevano un
legame con l’Urss, ed era radicato principalmente lungo le città costere della Cina sud-orientale, nelle città più
industrializzate perché era più semplice esportare l’ideologia comunista: servivano infrastrutture e apparat
industriali che dessero vita alla massa operaia. La Cina era principalmente un paese contadino e gli operai sono nelle
città industrializzate, quindi ebbe molto successo nelle città più grandi. Era un partto ostle alla penetrazione
giapponese nel territorio perché veniva letto come un processo di colonizzazione inizialmente di natura economica e
poi politca. L’opposizione nasce nelle università, tra le classi medie all’interno del PCC ma fa riferimento anche a
quello che era visto come il leader politco più importante della Cina, Sun Yat-Sen. Diede vita tra il 1920 e il 1930 nella
Cina sud-orientale, a Canton, a una sorta di stato nello stato, un enclave destnata a porre i semi del nuovo sistema
cinese, a lottare contro la divisione interna del paese e a riunificare la Cina all’interno di un nuovo stato che si
proponeva come modello egalitario e capace di risolvere le contraddizioni del sistema cinese. Il suo motto era
“Unità, modernizzazione indipendenza” (direttrici da seguire). Nonostante queste impostazioni che sembravano
avvicinare il Kuomintang alle cancellerie occidentali, Sun ottiene il sostegno da parte dell’Urss. Mosca inizia ad
addestrare la popolazione cinese, invia dei tecnici chiamat a porre le basi di questo nuovo sistema cinese ma a un
costo: la non opposizione al PCC. IL Kuomintang è come se inglobasse al suo interno 2 anime: una riformista (liberale)
e una più vicina alla sinistra e legata al partto comunista cinese. Il Kuomintang quindi si apre al PCC, ma esso ha un
sistema autoreferenziale con un legame con Mosca.
Nel 1925 Sun muore e si perde quello che era un punto di riferimento del sistema cinese. Il suo luogotenente, Chiang
Kai Shek, prende il potere. Sun muore poco prima che si avviasse una campagna militare volta a unificare il paese e a
eliminare i diversi capi locali. La sua opera viene contnuata da Chiang che nel 1926 avvia la campagna del nord: dal
sud-est della Cina si espande verso nord per riunificare quello che era una volta l’impero cinese, sotto un controllo
che doveva essere repubblicano democratco ma non molto bene definito. Tra il 1926 e il 1928 la campagna si
dimostra un successo e si ha un’affermazione del regime cinese in buona parte dei territori che avevano composto
l’impero cinese. Il problema è che la vittoria viene ottenuta attraverso azioni militari e accordi specifici con vari
signori della guerra che pur di non perdere i propri privilegi decidono di entrare nel regime e con un alleanza con i
vecchi latfondist o con la classe imprenditoriale, quindi con quelli che potevano essere i nemici del PCC, che
proponeva una riforma socialista della Cina, e vedeva nei grandi proprietari terrieri, di grossi apparat industriali e
negli imprenditori dei nemici evident. Questa contraddizione emerge nel 1927: Chiang rompe con il PCC, mettendo
in carcere i membri del partto, eliminandoli e cancellando quasi totalmente il partto dal territorio dello stato cinese.
Secondo Mao circa il 90% del quadro del partto viene eliminato e il 10% fugge trasferendosi nell’entroterra dove il
partto non era molto conosciuto e la pressione delle autorità di sicurezza era meno forte.
Nel 1928 viene formato un nuovo ordine internazionale con sede a Nanchino. Inizia un regime che per 10 anni avrà
le sort del sistema cinese ma non riuscirà comunque a unificare il paese, a causa per esempio dell’aumento della
pressione giapponese nel nord-est e la contnua pressione del PCC all’interno del sistema.

ESPANSIONISMO GIAPPONESE
Prologo:
Il Giappone penetra in Cina nella WW1 ma già nel 1911 aveva ottenuto delle concessioni nella Cina del nord est
(Manciuria) per creare un sistema ferroviario. Sfruttando le concessioni in ambito economico e commerciale il
Giappone cercherà di estendere la penetrazione in Cina dal nord est sempre più a sud per conquistare fasce
crescent. Utlizzerà il pretesto della protezione dei propri interessi in Manciuria per estendere il suo controllo sul
nord est della Cina e poi sul resto del territorio cinese.
Nel 1927 si rompe l’alleanza tra KMT e PCC (scontro interno), vengono incarcerat molt comunist e i supersit
scappano altrove. Tra il 27 e il 31 viene formata una repubblica socialista avanzata nella Cina sud orientale nella zona
dello Jiangxi (centro) abbastanza ampia. Mao emerge nel partto comunista; non era una figura di primo piano ed era
abbastanza osteggiato da Mosca, ma con l’eliminazione dei quadri del partto inizia a prendere evidenza. Nella
repubblica si cerca di creare un modello riproposto all’intero paese. Nel 1931 si è formato di nuovo uno stato nello
stato, ma la RSC (Repubblica sovietca cinese) ha caratteristche diverse rispetto a quelle di prima ed è una minaccia

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per il regime di Nanchino, che vede un nemico ancora più importante di quello giapponese, che stava penetrando da
nord-est all’interno del territorio cinese.
Shek attua dal 31 al 33 delle campagne di annientamento con un numero crescente di uomini dedicat alla
soppressione della repubblica. Le prime 4 falliscono perché le forze di protezione della repubblica hanno la meglio.
Nel 1933 e all’inizio del 1934 è chiaro che la fine sia prossima perché il governo di Nanchino riunisce corpi d’armata
superiori che nessuna difesa sarebbe stata possibile. Nell’ottobre 1934 inizia la LUNGA MARCIA con l’arrivo a Yan’an, il
trasferimento della repubblica socialista verso nord di 90.000/100.000 persone che in un anno percorrono a piedi
circa 10.000 km, e circa 80.000 persone muoiono nel corso di questa marcia. Essa fu condotta in territori e periodi
estremamente duri. Attorno ai 10.000 sopravvissut si costtuirà il nuovo partto comunista cinese e il nuovo sistema
socialista che prevarrà dopo all’interno della Cina. Mao è il punto di riferimento principale assieme ai suoi
collaboratori più stretti. Non è solo una fuga ma uno spostamento contnuo nelle campagne, fondando nuove
comunità, attaccate poi dalle forze del regime di Nanchino. Si formano nuove comunità socialiste, abbandonate
successivamente perché il governo di Nanchino è troppo forte. Dura un anno questo passaggio. La tecnica di Mao è
quella della guerriglia, ma anche l’indottrinamento delle comunità contadine che si incontrano (espansione ideologia
comunista), di porre basi per un sistema futuro, che prevarrà 10 anni dopo. Spostandosi in contnuazione tentano di
trovare un’area per formare una nuova repubblica socialista. Arriveranno nello Yan’an, nel nord-ovest del territorio:
qua il controllo di Nanchino non è significatvo (> pressione giapponese) e si riforma lo stato creato inizialmente nello
Jiangxi. Dalla marcia emerse un partto comunista ridotto di dimensioni, ma fortemente coeso, addestrato, fedele al
leader e pronto a creare un nuovo sistema. In questo periodo Mao sviluppa la strategia di accerchiamento delle città
da parte della campagne; riconosce che il futuro del PCC sta nelle campagne. La Cina aveva subito varie sommosse e
pressioni e quindi l’opposizione al governo centrale era una costante; tutto questo venne sfruttato da Mao.
La penetrazione giapponese sul territorio cinese si manifesta completamente tra il 1931 e il 1935. Questa
penetrazione non è che non sfugga alla comunità internazionale; la SdN (doveva evitare che fenomeni simili si
manifestassero) invia una commissione investgatva che mette un parere e stabilisce che quello che sta succedendo
in Manciuria e nelle part centrali del territorio cinese non è niente di più che un’aggressione da parte di Tokyo alla
Cina. Vengono combinate delle sanzioni contro il Giappone, il quale esce dalla SdN per contnuare indisturbato la sua
politca. Non si riesce a costruire un regime sanzionatorio in grado di colpire fortemente il Giappone perché non
c’erano stat che potessero limitare le sue azioni espansionistche.
Dal 31 al 35 avviene un’aggressione in piena regola alla Cina.
Nel 1932 si forma il Manciukuò, uno stato fantoccio nel nord est della Cina e a capo di esso viene messo l’ultmo
imperatore che aveva abdicato tra il 1911 e il 1912. Il progetto si espande e nel 1934 nasce la regione autonoma del
nord. Si volevano creare nuove identtà statuali; non viene annesso direttamente al territorio dell’impero giapponese
ma si formano stat fantoccio, governat da personalità cinesi rispondent all’autorità di Tokyo.
Tra il 1935 e il 1936 Chiang dà vita ad una nuova campagna di annientamento nel nord ovest della Cina. Il corpo di
spedizione inviato si ribella a Chiang, perché aumenta la presenza giapponese, ed essi gli impongono di stpulare un
accordo con il partto comunista, di creare un’unità comune e di rispondere all’aggressione delle forze politche di
Tokyo. La forza congiunta avviene ma le forze di Nanchino subiscono varie sconfitte. Tra il 1937 e il 1939 le forze
giapponesi occupano gran parte dei territori cinesi come Pechino, Shangai, Canton, le città costere, la zona orientale,
Nanchino; il Kuomintang si riforma ad ovest e si rivela utle perché arretrano e quindi mostra una grande capacità di
resistenza. Le forze comuniste attuano una strategia della guerriglia vera e propria che mette a dura prova la stabilità
cinese, agiscono dietro le linee, attaccando i battaglioni isolat: non hanno un esercito proprio ma una guerriglia che
obbliga il Giappone ad utlizzare risorse preziose.
Nel 1937 e nel 1940 il Giappone decide di passare a una strategia successiva: non ci sono più governi fantoccio
separat ma dei governi cinesi con collaborazionist che decidono di assumersi l’incarico di guidare il paese ma che
servono interessi giapponesi. Spesso non sono solo persone corrotte ma esponent cinesi disillusi nei confront di
Chiang e del governo di Nanchino: sono collaborazionist ma non per forza traditori al concetto di nazione cinese.
Nel 1940 abbiamo una penetrazione giapponese in buona parte del territorio cinese (1/3), ma è una dominazione
difficile, frammentata che si raggiunge con moltssime perdite. La dominazione giapponese è una tra le più dure che
siano mai avvenute, provocando enormi danni alla società cinese. Nanchino venne presa con la forza (“stupro di
Nanchino”), vennero violat i diritti con una dominazione di tpo razzista, su un sistema quasi di caste (il simbolo del
Giappone “il Sol Levante”, simboleggia il loro obiettivo di diffondere la loro cultura nel sud est asiatco).

GERMANIA
ASCESA DI HITLER
Il partto nazionalsocialista, da ultmo, arriva ad una crescita esponenziale tra il 1928 e il 1930. Il 1929 è l’anno più
importante, l’anno anche della crisi finanziaria che diventa economica; in questo anno il PNS emerge come la forza
che vuole mettere in discussione gli assetti passat e che vuole migliorare la situazione tedesca.

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Nel 1928 il PNS ottiene un numero risicato di vot, 800.000, cioè 12 parlamentari; aveva meno di 175.000 iscritti. Nel
1929 c’è la crisi, Brüning sale al governo, diventa cancelliere ed è l’unico esponente che cerca di comunicare con le
altre potenze occidentali; partecipa alla conferenza di Ginevra e cerca di risolvere la situazione della Germania, anche
se non ci riesce a causa della forte crisi. Inizialmente si limitano i servizi, in un momento in cui la gente aveva bisogno
dei sussidi statali.
Nel 1930 la crisi porta ad una crescita del PNS o NSDAP (partto nazionalsocialista dei lavoratori tedeschi): da meno di
1.000.000 di vot del 1928 a 6.000.000 di vot. Il PNS diventa il secondo principale partto dopo l’SPD (partto
socialista tedesco) con 8.000.000 di vot. Esso mantene un controllo del governo grazie ad un’alleanza con il centro.
Nel 1932 le elezioni presidenziali segnano un passaggio importante che sottolinea l’ascesa del PNS. Hindenburg
ottiene 19.000.000 di vot, grazie al sostegno del SPD (il partto principale) e del centro; Hitler arriva secondo con
13.000.000 di vot.
Alle elezioni parlamentari del 1932 il PNS diventa il primo partto del paese con 13.000.000 di vot, ma il presidente
Hindenburg non si fida di Hitler e da il potere ad un esponente di centro, un ex generale, Von Schleicher.
Nel 1933 abbiamo la caduta dell’esecutvo precedente e Hindenburg è obbligato a nominare Hitler cancelliere. Alle
elezioni i partt dell’estrema destra (NSDAP e DVNP – partto popolare nazionale tedesco) ottengono la maggioranza
assoluta dei seggi con 340, è una vittoria epocale.
Nel 1934 si chiude il cerchio: abbiamo l’incendio del parlamento tedesco (Reichstag), vengono emanate le leggi
eccezionali, muore il presidente Hindenburg e Hitler ottiene tutti i poteri attraverso varie leggi, una doppia carica
(cancelliere e presidente della repubblica tedesca). Da questo momento inizia a farsi chiamare Fuhrer, la guida
indiscussa di quello che diventerà il Terzo Reich.
Hitler riuscì a porsi come punto di riferimento per la classe media tedesca, ma anche per i grandi gruppi industriali
tedeschi e per l’uomo comune. Riuscì a rubare terreno al partto comunista, ridistribuendo le terre, con l’obiettivo di
portare la Germania al centro dell’Europa. Hitler non voleva ricostruire la potenza tedesca, ma voleva raggiungere
l’obiettivo della WWI; non voleva solo dare dignità al popolo tedesco, ma voleva porsi alla guida dell’intera Europa,
che rischiava il predominio di fronte alla crescente ascesa degli USA e dell’URSS. Per Hitler il vero nemico da eliminare
furono gli USA, la potenza emergente. L’obiettivo era quello di espandersi a est, dare contnuità alla massa
euroasiatca, e circondare gli USA in un abbraccio mortale. Per questo obiettivo si doveva ottenere il dominio
sull’Europa orientale, sconfiggere l’URSS (nemico più ideologico che reale), ottenere il sostegno dell’impero
britannico, sfruttare l’opposizione del sud America nei confront degli USA e arrivare a conquistare o limitare il
dominio americano. Il tentatvo di Hitler fu letto come l’ultmo fatto per far tornare l’Europa al centro. Nel XIX secolo
l’Europa decideva gli equilibri internazionali e con la caduta della Germania entra in un periodo di crisi dalla quale
non si riprese più. Il fallimento di Hitler si nota già dall’inizio; l’UE non doveva nascere come un’unione economica,
ma politca e militare: il fallimento della parte militare porta alla scelta di privilegiare una scelta economica.

ASCESA E DECLINO DI STRESA


Nel 1934 ci fu il patto di non aggressione tra la Germania e la Polonia, un accordo improbabile e il primo fatto sotto il
regime di Hitler.
La Polonia voleva un’ulteriore garanzia nei confront della Germania di occupare Danzica e di entrare nel territorio; il
patto rispondeva a questa esigenza e aggiungeva le garanzie di difese tedesche a quelle francesi (patto di alleanza):
infatti in caso di attacco verso la Polonia la Francia doveva intervenire, in funzione ant-tedesca.
Inoltre c’era il tmore polacco nei confront dell’URSS: il conflitto che aveva portato alla nascita dell’URSS fu un
conflitto interno, ma nato nel campo di battaglia e tra le nemiche di essa di furono anche alcune armate polacche. La
Russia infatti voleva condurre la Polonia sotto la propria influenza.
Il patto di non aggressione venne fatto come garanzia di sostegno in caso di invasione russa, ma principalmente per
cercare di limitare l’invasione sovietca e di essere accerchiata da 2 punt (Germania e URSS). La Polonia era uno stato
forte ma non così forte per poter competere contro l’unione tra l’URSS e la Germania.
Nel 1934 abbiamo l’attentato al cancelliere austriaco Dolfuss, condotto da una squadra militare collegata al PNS
austriaco (filonaziste) e viene occupato il palazzo presidenziale. C’è una forte reazione da parte delle principali
cancellerie europee ma molto dura da parte dell’Itali perchè le milizie vicine al PNS austriaco volevano l’unione con la
Germania. L’Italia che aveva mire espansionistche verso le colonie in Africa, i Balcani e l’Europa centrale non voleva
questa unione. Mussolini muove le forze armate sul Brennero, per mettere pressione contro Hitler. Si risolve, il PNS
venne messo fuori legge e Mussolini fa un accordo con Hitler, denuncia l’attentato e non decide di capitalizzare su
questo avvenimento. La Germania non era pronta a sacrificare la sua immagine a livello internazionale: Hitler,
quando sale al potere, è visto come un revisionista con il quale si può dialogare, e questo colpo avrebbe sancito la
fine delle relazioni internazionali, e visto che era appena salito non voleva affrontare le conseguenze verso
l’opposizione degli stat europei ne a livello militare. La Germania non poteva ricostruire le forze armate a causa della
revisione dell’apparato bellico.

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Si tenta un colpo di stato in Austria (milizie filonaziste) e la reazione più dura la si ha da parte dell’Italia. L’Austria
rappresentava un punto di contesa con la Germania e l’Italia aveva una forte influenza in Austria. In caso di perdita
l’Austria si sarebbe unita alla Germania e l’Italia avrebbe dovuto vedersi davant un nemico molto forte.
Nel gennaio 1935 abbiamo gli accordi tra il ministro degli esteri francesi Laval e Mussolini: la Francia avrebbe
garantto all’Italia di occupare l’Etopia in cambio della garanzia italiana a non rafforzare l’intesa con la Germania ma
si schierava contro una possibile revisione dell’assetto europeo, contro la contrarietà della Gran Bretagna.
Hitler a marzo dello stesso anno rompe una delle principali clausole del trattato di Versailles (limitazione a 100.000
unità) con la reintroduzione della leva militare, aumentando la forza armata. Risponde l’Italia, l’Inghilterra e la
Francia con incontri che finiscono nella CONFERENZA DI STRESA, nell’Aprile del 1935. Le 3 potenze si impegnano ad
opporre in qualsiasi modo ogni violazione o cambiamento all’ordine stabilito dopo la WWI che non sia stato
concentrato nelle part. Le 3 part riaffermano l’indipendenza dell’Austria e si preparano a condannare la Germania in
caso di un futuro riarmo. La conferenza rappresenta l’ultmo tentatvo di queste 3 potenze di limitare la forza tedesca,
ma quest’asse tripartto non funziona però perché ci sono idee diverse.
Nel maggio 1935 la Francia e l’Urss siglano un accordo di mutua assistenza, che rappresenta una prima frattura
dell’asse di Stresa, allontanando la Francia dall’asse franco italiano britannico, con il disappunto inglese.
Londra a Giugno fa un accordo con Berlino in materia di armament navali; la flotta tedesca doveva essere uguale i al
35% della flotta britannica e la Germania poteva costruire sottomarini per un 45% di quelli britannici; la Germania
quindi si riarma. Qua abbiamo la chiara rottura del fronte di Stresa.
L’Italia procede con l’invasione dell’Etopia nell’ottobre 1935. La Francia e la Gran Bretagna volevano proporre alla
SdN di risolvere la controversia garantendo all’Italia una sovranità informale sull’Etopia centromeridionale e
settentrionale, lasciando formalmente all’Etopia uno sbocco sul mare ma questo patto di Hoare-Laval fallì. La SdN
condannò l’Italia per violazione dello statuto delle SdN con delle sanzioni molto significatve. Mussolini però poté
sfruttare questo per consolidare la parte interna del regime e avviare un’economia autarchica. Si pongono le basi per
un riavvicinamento tra l’Italia e la Germania.
Nel Marzo del 1936 Hitler procede alla militarizzazione della Renania (confine tra Francia e Germania), violando il
trattato di Versailles che imponeva che questa zona fosse smilitarizzata. La SdN doveva rispondere a questa azione
ma visto che contano principalmente l’Italia, la Francia e la Gran Bretagna, nessuno fa niente perché non c’è un
consenso univoco.

ASSE
La campagna d’Etopia avviene tra il 1935 e il 1936 e possiamo definirla come l’episodio che di fatto segna la fine
dell’imperialismo che ebbe la massima ascesa alla fine del 1800. È una crisi anacronistca: l’Italia, una media potenza
che aveva provato sotto il fascismo ad acquisire un ruolo internazionale significatvo, attraverso la conquista d’Etopia
vuole dotarsi di un impero. L’Etopia non era partcolarmente rilevante di risorse economiche ma era più a livello
simbolico che da altri punt di vista. La sua conquista vale all’Italia una vittoria interna perché Mussolini rafforza
enormemente il suo prestgio ma è un disastro in politca estera perché avviene la rottura definitva con Stresa,
l’indebolimento della SdN e il rafforzamento delle relazioni tra Roma e Berlino.
L’Italia che aveva preparato le mosse con la Francia e l’impero britannico vede saltare questo piano, finisce sotto le
sanzioni economiche della SdN, il che è un pretesto per rafforzare la politca autarchica, invece che risolvere i
problemi dovut all’eccesso di manodopera. Questo è un momento rilevante perché le potenze guida Francia e
impero Britannico devono per forza schierarsi contro l’Italia. Si rompe in questo momento l’assetto che si era formato
precedentemente, quel direttorio d’Europa che avrebbe dovuto limitare la ripresa o le velleità espansionistche
tedesche. Da questo momento in avant l’avvicinamento tra l’Italia e la Germania è sempre più evidente. In diversi
passaggi della storia vi fu la possibilità per Mussolini di cambiare direzione e la vicinanza a Hitler era più imposta che
voluta. Hitler vedeva in Mussolini una sorta di maestro ma ben presto “l’allievo superò il maestro”. Hitler fu abilissimo
nella sua politca nell’obbligare gli altri attori internazionali a prendere delle scelte conformi alla sua volontà,
rischiando pesantemente perché soprattutto nel 1938 la Germania non era ancora pronta per un conflitto.
Tra il 1936 e il 1937 abbiamo la creazione del patto Anticomintern; il Comintern fu un’organizzazione internazionale
dei partt europei di orientamento socialista e comunista fondata dall’URSS. La risposta è un patto tripartto tra la
Germania, l’Italia e il Giappone.
La Francia fu il paese che per primo capì la minaccia del nazismo ma mancò del peso politco, economico e
decisionale necessario per dar seguito alle prove. Poteva intervenire ma le mancava l’appoggio britannico. Nel 1935
c’era stato un accordo tra la Francia e l’URSS che aveva rotto gli assetti tradizionali. Londra non ebbe la chiara
percezione della minaccia di Hitler e fu un errore che pagò a caro prezzo; infatti non riuscì più a riprendersi dopo la
WW2. Pochi anni dopo dovette rinunciare ai possediment: l’esempio più eclatante è del 1947 con la perdita del
gioiello della corona imperiale dell’India e la nascita di India e Pakistan.

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Guerra Civile Spagnola (1936/1939)


È il passaggio significatvo. Si tratta di una guerra strana, indicata come un’antcipazione della WW2 per le alleanze
create e perché in Spagna si combatterono due ideologie diverse: una di destra (guidata da Francisco Franco) e un
modello di impostazione più di sinistra, idealista, che godette del sostegno dell’URSS (favorì l’invio delle brigate
internazionali) e che rappresentava il governo legittimo spagnolo. Ci furono delle elezioni tra il 1935 e il 1936 vinte
dalla sinistra non partcolarmente radicale: la risposta della società spagnola si tradusse nelle operazioni militari
guidate da Francisco Franco. Il maggiore esponente delle forze armate spagnole riunì la maggioranza delle forze
spagnole, superò il Mediterraneo, giunse in Spagna e riprese un conflitto che lo portò nel 1939 a ottenere il dominio
sulla Spagna. Fu un conflitto che registrò una sproporzione delle forze in campo: l’esercito spagnolo era sostenuto
dalla Chiesa stessa, dalla Germania e dall’Italia. In partcolare Hitler sostenne le forze di Franco non per l’ideologia ma
perché vedeva nella Spagna un bacino di risorse e perché pensava di usare la guerra in Spagna come terreno per
tastare le innovazioni tecnologiche. Inoltre il ruolo dell’aviazione tedesca fu fondamentale. L’Italia contribuì per
ragioni non chiarissime: Mussolini non voleva perdere la Spagna e non voleva vederla unita con la Francia come una
minaccia alle velleità italiane nel Mediterraneo. Non si capisce bene ma l’Italia partecipò in questo conflitto con dei
volontari armat di armament pesant (70/80.000 uomini), con carri armat e l’aviazione. La guerra ebbe luogo
mentre la campagna di Etopia era ancora in corso. L’Italia doveva rafforzare le proprie forze armate e si impegnava in
una campagna sanguinosa combattuta per lo più come una guerriglia perché le forze idealiste non disponevano di
forze armate in grado di combattere sul campo aperto, mantenendo una guerra d’attrito. La Francia e la Gran
Bretagna tentarono una terza via rispetto alla Germania, all’Italia e all’URSS: convocarono degli incontri che
stabilivano una sorta di neutralità da parte delle principali potenze europee (Germania, Francia, Gran Bretagna e
Italia) perché formalmente furono volontari a combattere in fronte, ma di fatto in nessun modo fu possibile evitare il
flusso di quest volontari né lo spostamento di materiali di armament. Di fatto fu un lavarsene le mani e non
prendere coscienza di quello che stava succedendo in Spagna.

APPEASEMENT
WW2
Ci fu il tentatvo da parte britannica di attuare una strategia volta a riconoscere le aspirazioni che venivano
considerate legittime da parte della Germania mantenendole però all’interno di un profilo formalmente legale. È
chiaro che si trattò di violazioni palesi dell’ordine di Versailles, i quali stabilivano la smilitarizzazione della Renania, il
rispetto dell’indipendenza austriaca e la limitazione delle forza armate tedesche (proibita la leva obbligatoria,
massimo 100.000 unità, non erano possibili i sommergibili, i carri armat e gli aerei di combattimento). Si pensava che
Hitler fosse affidabile, disposto a mantenere la parola data e a rispettare gli impegni assunt. L’unica alternatva a
questa scelta sarebbe stata la guerra, cosa che la popolazione inglese non voleva, perché l’impero britannico
difficilmente avrebbe vinto e gli sarebbe costata troppo sia in termini di riarmo che in termini di soldat e quindi fu un
calcolo.
Nel 1938/1939 abbiamo l’incorporazione della regione dei Sudet, l’unione con la Boemia e infine l’assalto contro la
Polonia che provoca l’inizio della guerra. La percezione che ogni passaggio fosse parte di un piano determinato
seguito da Hitler è errata perché Hitler non ebbe mai la certezza che tutti quest passaggi avrebbero avuto l’effetto
desiderato e di volta in volta proponeva uno schema semplice: queste sono le richieste tedesche e se le soddisfate
siamo più amici di prima e risistemiamo l’assetto globale. Era un tentatvo di limitare quella che poteva essere
l’intuizione della minaccia all’esterno. L’ Austria fu il primo tassello che cadde: fino ad ora era un paese con una
capitale, con un passato imperiale che doveva far fronte a un presente che non corrispondeva all’ambizione del paese
e l’Italia era il paese con una maggiore influenza in Austria. Nel 1938 le cose cambiarono: l’Italia non era più così
ostle come prima e aveva la Germania come il suo unico alleato. Essa riteneva l’Italia uno degli attori fondamentali
per ricreare l’assetto europeo, con aspetti utli al disegno tedesco e Hitler sapeva che la Germania pur con tutta la sua
forza non poteva gestre un sistema così complesso.
Nel marzo 1933 Berlino spinge per un’eliminazione del bando contro il partto nazista e affinché i nazist austriaci
assumano dei ministeri. Aumenta l’opposizione verso il primo ministro e c’è una crisi alimentata dall’impero tedesco
inizialmente in modo strisciante poi in modo più violento. La pressione obbliga l’Austria a prendere una decisione, c’è
un vero e proprio ultmatum che parte da Berlino: viene richiesta la caduta del governo, il presidente austriaco
Schuschnigg si rifiuta, nasce una sollevazione interna, i nazist assumono la guida del governo transitorio e chiedono
l’intervento delle forze armate tedesche che entrano in Austria e garantscono il non intervento da parte delle
potenze che potevano essere ostli. Si ha la realizzazione di un’unione tra la Germania e l’Austria, Anschluss, grazie al
governo austriaco di Seyss-Inquart, vista come fumo negli occhi per i francesi e che era uno dei capisaldi dell’assetto
universale.
Tra il 1938 e il 1939 abbiamo la presa dei Sudet , una popolazione di lingua tedesca che risiedeva in una parte della
Cecoslovacchia, che aveva legami con la Germania e la Boemia. Fu una strategia partcolare perché si giocò per

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interposto a persona: il partto filonazista chiese più autonomia nei confront di Praga e iniziò poi ad enunciare la
soppressione dei diritti dei Sudet all’interno della Cecoslovacchia, creando una serie di casi messi insieme a livello
internazionale. Il sostegno tedesco all’autonomia dei Sudet fu sempre più forte e dall’autonomia poi si chiese
l’indipendenza. Questa crisi raggiunse un livello internazionale con un telegramma spedito da Hitler a Roosvelt dove
si lanciava un ultmatum vero e proprio: o i Sudet vengono unit alla Germania oppure le forze armate tedesche
entreranno nella Cecoslovacchia per occupare i territori. L’esercito tedesco non era pronto a far fronte alla risposta
francese, così preme sugli USA e su Londra. Hitler intanto chiede a Mussolini di agire come mediatore, formando così
la conferenza di Monaco il 29 e il 30 settembre 1938: Mussolini presentò una serie di richieste imposte sul governo
Cecoslovacco che poi verranno accettate causando l’annessione dei Sudet. Essa fu il passo precedente
all’occupazione dei territori della Boemia, della Moravia e di Memel (fascia settentrionale della Prussia Orientale),
quindi alla divisione della Cecoslovacchia (Repubblica Ceca e Repubblica Slovacca) e successivamente all’unione della
parte occidentale.
Hitler aveva costruito uno stato nel cuore dell’Europa di 80.000 di persone: la Germania senza dubbio era il paese più
importante e più forte dell’Europa. Se questa scelta fu condivisa da un direttorio che univa la Germania, la Francia,
l’impero Britannico e l’Italia, di fatto fu uno strappo che ottenne il tutto con il minimo sforzo. Fu l’ultmo tentatvo di
un’influenza italiana e l’ultmo momento più alto per venirsi incontro con uno scambio reciproco. Tutti avevano le
spalle al muro non potevano agire.
Mancava il corridoio di Danzica che separava la Russia orientale dal resto della Germania. Si era anche dispost a
giungere a un compromesso: le modalità che portarono a questa scelta posero la Francia e Londra senza la possibilità
d’azione. L’unico errore di Hitler fu l’attacco alla Polonia, ma probabilmente non poteva aspettare oltre per paura che
si svegliasse il gigante statunitense. A maggio del 1939 si ha la creazione del patto d’acciaio, tra l’Italia e la Germania,
un patto che presupponeva l’addio di un conflitto che avrebbe dovuto vedere le 2 potenze combattere fianco a fianco
ma che non definiva il tempo, un’assistenza militare in caso di conflitto. Vi era un’alleanza formale perché l’Italia
dipendeva dalle sort della Germania. Mussolini avevano esposto a Berlino lo stato delle forze armate italiane cioè di
non provocare una guerra prima di almeno 3 anni. In realtà Hitler ha sempre giocato in modo anarchico: decise
quindi di iniziare la guerra prima di questa richiesta temporale.
A agosto dello stesso anno venne firmato il patto Molotov-Rippentrop, tra due ministri degli esteri, che prevedeva un
accordo di non aggressione tra la Germania e l’URSS e un protocollo segreto che trattava dela spartzione della
Polonia e di Bessarabia (ora Moldavia e Ucraina). In questo momento Parigi e Londra si rendono contro dell’errore
fatto: l’accordo tra la Germania e l’URSS è volto a stritolare la Polonia. Nel settembre del 1939 avviene l’occupazione
della Polonia da parte delle forze tedesche da ovest e da est arrivano poi le forze sovietche. La Polonia cade in poco
tempo e così inizia la WW2.

IIWW
EUROPA
Nel SETTEMBRE 1939 inizia il conflitto con l’invasione della Polonia. È molto più mondiale della prima perché coinvolge
l’Europa, l’Africa settentrionale e l’Oriente (Pacifico e Estremo Oriente con la Cina, il Giappone e l’Indonesia attuale).
Fu solo l’America latna (anche se ci furono alcuni attacchi tedeschi principalmente in Argentna, e fu uno dei punt
d’arrivo dei nazist che sopravvissero) a non essere interessata perché anche gli Usa furono colpit, non nell’entroterra
ma comunque nella base navale e parteciparono alla guerra.
Non avvennero molte cose in questo anno: abbiamo l’ingresso della Germania e dell’URSS in Polonia, la quale venne
in seguito spartta. Hitler a questo puntò tentò di fare un altro dei suoi giochi e cioè contnuare lungo la linea dei
mesi precedent (preso il corridoio, si ricostruisce una Polonia più piccola territorialmente ma indipendente e si ricrea
un assetto europeo, senza quindi fare un conflitto). Parigi e Londra non potevano accettare: la Polonia ebbe un peso
simbolico enorme, è uno stato che rinasce dopo la WW2, diventa simbolo dell’autodeterminazione dei popoli e della
guerra stessa. Essa infatti si combatte per la Polonia e dopo questa guerra finisce all’interno della cortna di ferro, è il
simbolo di quello che il nuovo ordine internazionale avrebbe dovuto essere ma che non diventa. È il simbolo di
milioni di mort per l’indipendenza del paese il cui sacrificio fu tradito dagli accordi post WW2.
Quindi abbiamo il rifiuto delle proposte da parte della Francia e della Gran Bretagna e si riprendono le ostlità. In
inverno non ci sono molt moviment e pare che le forze franco britanniche tentarono di colpire la Germania dal nord
(Norvegia e Danimarca), Hitler antcipa questa mossa e nell’aprile 1940 attua una guerra lampo che porta alla
conquista di Danimarca e Norvegia. Furono conquiste important e condotte su uno scenario difficile; mente le forze
tedesche riuscirono a sfondare in quest 2 territori, le forze sovietche (puntavano alla Finlandia) rimasero coinvolgete
in una guerra d’inverno che dimostrò ad Hitler che erano meno preparat. Questa difficoltà fu un elemento valutato
significatvamente da Hitler per attuare la campagna di Russia, per conquistare l’URSS.
Tra maggio e giugno 1940 inaspettatamente cade la Francia e vengono seguite le stesse dinamiche della WW1. Belgio
e Olanda si dichiarano neutrali, i tedeschi passano da quest territori, penetrano da nord e arrivano a Parigi a giugno

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(le forze francesi erano lungo la linea Marginot e vennero aggirate). Il 22 giugno 1940 viene siglato l’armistzio
francese, il quale mette fine alle loro ostlità contro la Germania.
Hitler spinge Mussolini a fare una scelta (l’Italia all’inizio era neutrale e non era stata informata sul conflitto): entrare
a far parte di un ordine nuovo sul piano formalmente paritario a quello tedesco e di contribuire agli equilibri europei
o di rimanere una media potenza in una posizione subordinata.
Con la caduta della Francia sembrava che la guerra fosse finita perché la Gran Bretagna non avrebbe potuto
rispondere alle truppe tedesche. Mussolini partecipa e in quel momento nessun’altro leader avrebbe fatto un'altra
scelta. Essa fu la scelta migliore per l’Italia ma ci furono azioni sbagliate precedentemente. Il 10 giugno dello stesso
anno l’Italia dichiara guerra alla Francia, entra nel conflitto e si aspetta che dopo la sconfitta francese ci sia una pace.
Ma cambiano le cose: Londra non accettò di scendere a patti e non lo fece grazie anche al sostegno di Washington,
che aumentò il suo ruolo rispetto alla WWI. Gli alleat in questo momento sono più deboli in assoluto. Hitler tenta di
giocarsela con delle trattatve, cerca di definire un nuovo assetto europeo. I termini di pace impost alla Francia non
erano poi così punitvi rispetto a quelli tedeschi: l’occupazione tedesca delle coste atlantche francesi e di Parigi (parte
nord ovest sotto il dominio tedesco). L’obiettivo era controllare le coste atlantche per poi sbarcare in Gran Bretagna e
completare questa conquista. Mentre le coste atlantche sono sotto i tedeschi, la parte centro meridionale rimane
sotto il governo collaborazionista di Vichy, guidato da un eroe della WWI Petain, riunendo gli esponent della destra
francese. Il regime rimane a controllo delle colonie francesi (estremo oriente e Africa) e l’esercito di Vichy viene
limitato a 120.000 unità. La flotta non viene conquistata e unita a quella tedesca ma si decide di lasciarla in alcuni
port; c’era il tentatvo di porre le basi per un futuro di collaborazione fra le diverse potenze. Le colonie non vengono
unite all’impero tedesco ma rimangono sotto il controllo francese. È una pace pesante ma non troppo rispetto a ciò
che sembrava. La Francia fino al 1940 era la potenza egemone in Europa, ed era ancora percepita in questo modo.
Ma con la conquista francese la Germania ottiene un incremento incredibile (dotazioni militari) e una crescita delle
capacità operatve.
C’è una Francia libera che si riconosce nel generale De Gaulle che lascia le coste francesi dopo la ritrata di
Dunkerque, si trasferisce in Gran Bretagna e lì inizierà una campagna ostle verso il governo di Vichy e la Germania. La
Germania decise di prendere tutte le decisioni definitve riguardant i territori alla fine del conflitto perché voleva farsi
credere aperta a trattatve.
TRA IL 1940 E IL 1942 abbiamo la massima espansione tedesca in Europa ma già nel 42 sono evident i segni di una
decadenza, quindi il suo apice coincide con l’inizio della fine.
Nel 1940 inizia la battaglia di Inghilterra, condotta con attacchi aerei contro le principali città britanniche che servono
a diminuire il morale della popolazione (colpit subito i centri abitat) e avrebbe dovuto costtuire la premessa per
un’invasione di terra; attraverso questa battaglia secondo Hitler la Gran Bretagna sarebbe caduta.
Nel 1940 Hitler non ha scelto di invadere l’URSS, anche se è l’obiettivo, perché essa è sempre stata il suo spazio vitale
a est.
La popolazione inglese si riunisce intorno al leader Churchill, che mai pose in dubbio la vittoria di Londra o dichiarò la
possibilità di avere patti. La popolazione ebbe un peso determinante e Hitler inizia a perdere il controllo
dell’iniziatva: l’Italia non vuole fare la parte della potenza di secondo livello e decide una politca autonoma con
l’invasione della Grecia, passando per l’Albania; avviene nell’Ottobre 1940 e fallisce. L’Italia si impantana e solo
l’intervento delle forze tedesche la leverà dalla difficoltà e così le forze dell’asse conquistano la Grecia. Questa azione
obbligò Hitler a spostare le forze armate, più utli invece a nord.
Nell’aprile 1941, in contemporanea, abbiamo un nuovo patto di neutralità tra la Germania e l’URSS, perche si vuole
far credere a Stalin che l’interesse tedesco era verso la Gran Bretagna. Furono investte enormi risorse per la battaglia
d’Inghilterra, il centro della strategia tedesca ma non venne vinta dalla Germania. Hitler decise che non poteva più
aspettare di raggiungere l’obiettivo inglese per colpire il vero nemico (spazio vitale a est) e inizia nel giugno 1941
l’operazione Barbarossa, che causa la sconfitta tedesca. Il coinvolgimento dell’URSS nel conflitto segna uno
spartacque: la Germania all’inizio ottiene vittorie epocali, penetra profondamente nel territorio sovietco, occupa
Leningrado, arriva a Kiev e circonda Mosca. Ma alla fine del 1942, in pieno inverno, l’avanzata tedesca si ferma
quand’era a un passo dalla vittoria. Abbiamo la scelta di concentrare le capacità naziste verso Stalingrado, nel sud est
dell’URSS , forse perché c’erano grandi possediment di idrocarburi in quella zona, e i principali collegament, quindi
avrebbe dovuto far cadere l’URSS e rompere il mito di Stalin. Si combatterà la battaglia più importante del WW2.
All’inizio i tedeschi sono ancora i vantaggio e contano sul fatto che la popolazione aveva abbandonato il paese ma
Stalin decide trasportare lì tutte le forze sovietche. Le forze sovietche riprendono e da lì in avant sconfiggeranno le
forze tedesche, le obbligheranno ad andarsene e in questo modo i sovietci inizieranno un’avanzata verso Berlino.
La sconfitta nasce dalla convergenza di una manovra che passa su 3 front: quello meridionale (Africa settentrionale,
Italia), uno orientale (URSS) e uno occidentale (dopo lo sbarco in Normandia). Ma fu l’avanzata dell’URSS a mettere
in crisi la Germania, l’unico vero nemico. La Germania avrebbe potuto resistere se non ci fosse stato lo sbarco in
Normandia, ma la ripresa sovietca fu massiccia. Nonostante le sconfitte, Stalin sviluppò un sistema che permise di

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smontare l’apparato industriale e bellico dalle aree sotto controllo nazista (il centro del sistema) in altre zone più ad
est, raggiungendo lo sviluppo del paese e la sopravvivenza.
Tra gennaio e giugno 1942 abbiamo il tentatvo italiano di estendere il dominio sull’Africa settentrionale (c’era già il
controllo italiano in Libia): le forze italiane e tedesche, con a capo il comandante Rommel, avanzarono in territorio
egiziano (l’Egitto era un protettorato britannico), sconfissero le forze britanniche fino alla metà del 42; El-Alamein è
ora il territorio egiziano, desertco, e il passaggio successivo sarebbe stata Alessandria d’Egitto e poi il Cairo e la via
sarebbe stata aperta al controllo dell’Egitto, uno snodo fondamentale per il canale di Suez. La presa sarebbe stata una
vittoria importante per l’asse, ma la vittoria italiana - tedesca era solo momentanea, a causa della sproporzione delle
forze sul campo, destnata a concludersi a giugno 1942. Ottennero risultat superiori rispetto alle loro capacità, e
pagarono questa debolezza poco dopo. L’esercito italiano era pratcamente senza armi, e l’impero britannico
riconobbe l’onore delle armi agli sconfitti.

RIDEFINIZIONE DEI BALCANI


Il regno della Jugoslavia viene smembrato, e i Balcani diventano parte del dominio nazi-fascista sul contnente e
hanno un ruolo important.

MANCA SLIDE 5

È la fortezza dell’Europa nel 1942.


Nel 1942 le cose cambiano inizialmente sul fronte orientale. Tra il 1940 e il 1941 la campagna vittoriosa contro la Cina
comincia a rallentare e si forma un fronte coeso tra il Comintern (regime di Nanchino) e quello comunista. Le forze di
Nanchino, con capitale provvisoria nell’entroterra a Chongkin, dopo varie sconfitte cominciano a far rallentare il
Giappone e le forze comuniste hanno una guerriglia che porta ad un grosso tributo umano delle forze giapponesi, le
quali non potevano far fronte alla Cina, perché troppi di numero.
Però a luglio del 1941 il Giappone entra nell’Indocina francese. Esso porta ad una reazione durissima di Washington e
Londra, che non avevano assunto posizioni dure fino ad adesso: fanno fronte comune e attuano un embargo
petrolifero verso il Giappone (importante perché il Giappone non disponeva di queste risorse e quindi bloccare
l’approvvigionamento di idrocarburi voleva dire cercare di limitare la macchina bellica).
Il 7 dicembre 1941 l’attacco di Pearl Harbor coglie gli USA di sorpresa, causa la distruzione totale della flotta
americana e permette al Giappone di guadagnare tempo per penetrare nel Pacifico, entrare nel sud est asiatco,
occupare molte basi degli USA e raggiungere la sua massima estensione.
Nel 1942 il Giappone raggiunge il limite della propria proiezione. Si era puntato verso il sud est asiatco perché era
ricchissimo di risorse e di materie prime ed era stato terreno per il colonialismo occidentale da secoli. Il Giappone si
presenta come popolo liberatore di quest territori. I Giapponesi conquistano in poco tempo Singapore, la principale
piazzaforte britannica in estremo oriente, poi l’Indonesia, le Filippine, la Malesia, la Tailandia e la Birmania. Cercano
di creare un nuovo ordine, superare il colonialismo europeo e di realizzare una nuova era di prosperità sotto la guida
giapponese. Come la Germania voleva diventare il centro dell’Europa, il Giappone voleva diventare l’unica potenza in
Asia, assumerne il controllo. Durante la WW2 e dopo, il Pacifico divenne un luogo importante per le relazioni tra il
Giappone e gli Usa.

Churchill, Roosevelt e Stalin definirono le sort della WW2 e furono important per ridefinire l’assetto mondiale.
Nel 1935 il congresso americano aveva vietato di fornire prestt o armi alle potenze di guerra (Etopia e Guerra civile
spagnola). Nel 1940 Roosevelt inizia un nuovo mandato proclamando la libertà d’azione. Nel 1941 la vicinanza di
Londra e Washington di concretzza con il Lend Lease Act, una legge che permette al presidente di oltrepassare la
legge del 1935, permettendo il prestto, l’affitto e la vendita alle potenze identficate come di vitale importanza per gli
USA. Questo andava a favore della Gran Bretagna ma anche dell’ URSS: dopo l’operazione Barbarossa diventa il
principale aiuto statunitense, superando l’impero britannico perché lo sforzo bellico era in gran parte nelle mani
sovietche. Gli Usa credono che con l’URSS si possa ricostruire un nuovo ordine internazionale.
A novembre 1943 si tene una conferenza al Cairo, dove viene delineato il futuro della storia internazionale che
avrebbe dovuto ruotare attorno a 4 potenze internazionali (4 poliziotti internazionali): gli USA, la GB, l’URSS e la Cina.
C’è un’impostazione successiva, già si pensava a cosa sarebbe successo dopo la WW2.
Grazie agli USA si segnano le sort del conflitto. L’operazione Barbarossa (invasione tedesca nell’URSS) e l’attacco
giapponese agli USA segnano lo spartacque; all’inizio le sort erano favorevoli a Germania e Giappone poi tutto
cambiò. Se Hitler considera l’operazione Barbarossa come un obbligo (a causa del fallimento della battaglia
d’Inghilterra), il Giappone decise di tentare l’attacco perché pensava di poter sconfiggere gli USA, ma aveva in realtà
poche chance.

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Nell’agosto 1941 viene siglata la carta atlantca tra Churchill e Roosevelt, la quale può essere letta come una ripresa
dei 14 punt di Wilson; tra di essi è importante la riaffermazione del principio di autodeterminazione dei popoli e la
volontà di esprimere ciò che Londra e Washington vogliono, cioè un ritorno all’ordine internazionale sostenibile e non
mirano a conquiste territoriali, un cambiamento rispetto dopo il WW1. Un passaggio è la limitazione delle barriere
commerciali e la libertà dei mari, la cooperazione economica globale e l’avanzamento dello stato sociale. Inoltre
abbiamo il disarmo agli aggressori, la premessa del disarmo totale che sarebbe dovuto avvenire nel dopoguerra, una
riduzione degli armament su scala globale.
Nel gennaio del 1942 abbiamo la dichiarazione delle Nazione Unite, una serie di nazioni che decidono di opporsi al
regime nazista e che si dichiarano unite nella lotta e non disposte ad ottenere paci separate. Si voleva solo la sconfitta
di Berlino e di Tokyo, un principio a cui tutte le potenze alleate rispetteranno. La scelta poi del nome da dare alle
Organizzazioni Unite (ONU) riflette questo momento storico, visto come l’unione delle potenze libere contro una
grande minaccia, la quale avrebbe avuto ripercussioni negatve non solo in Europa ma in tutto il mondo.

VERSO LA SCONFITTA DELLE POTENZE DELL’ASSE


Gli anglo-americani e i sovietici si alleano per la resa senza condizioni della Germania.
Sul fronte orientale ha luogo la Battaglia di Stalingrado, dal novembre 1942 al febbraio 1943, una battaglia durissima.
Le forze tedesche furono sconfitte tanto dalle capacità militari dell’armata rossa quando dalla resistenza
dell’occupazione civile ma anche dal clima e l’impossibilità di portare apparat industriali e di avere collegament che
potessero sostenere lo sforzo bellico: fu una sconfitta militare e logistca, e lasciò un’impronta indelebile. Con la
disfatta abbiamo l’inizio della ritrata che portò alla scomparsa di quasi la totalità delle forze armate che andò a
combattere sul fronte orientale.
Oltre a questa battaglia abbiamo un cambiamento, un capovolgimento del fronte tra il 1942 e il 1943: assistamo alla
vittoria delle forze alleate in nord africa.
Fino alla metà del 1942 le forze dell’Asse erano avanzate fino alla Libia e all’Egitto ma si fermarono a ottobre a El-
Alamein e vennero sconfitte dalle forze inglesi e costrette ad abbandonare la Libia. Questo provoca il collasso del
corpo di spedizione nord africano. A novembre avvenne lo sbarco delle forze statunitensi in Marocco e in Algeria: da
una parte c’erano le forze britanniche che dall’Egitto premono verso la Libia e dall’altra gli USA che stringono sugli
italiani e i tedeschi. A maggio 1943 abbiamo la sconfitta dell’Asse a Tunisi.
Da questa vittoria si passa allo sbarco in Sicilia delle forze alleate, a luglio 1943 che segna l’inizio della campagna in
Italia, ovvero una lotta che si protrae lungo tutta la penisola, che porta alla creazione di diverse linee (Gustav,
Gotca ...).
L’Italia tenta di liberarsi da queste occupazioni, Mussolini cade il 25 luglio 1943 perché sfiduciato, viene arrestato e
l’Italia firma l’armistzio il 5 settembre del 1943 con gli americani a Cassabile. Segna l’uscita dell’Italia dal patto di
alleanza con la Germania che fu un momento tragico per la storia italiana perché le forze sul campo non vennero
informate e lo vennero a sapere dalla radio o dai loro comandant tedeschi: si arrivò allo sbandamento delle forze
armate italiane e l’Italia si ritrovò divisa in 2, da una parte le forze alleate e dall’altra i tedeschi; Mussolini liberato
grazie a Hitler il 23 settembre fonda la RSI (Repubblica Socialista italiana). Ci si appresta alla sconfitta definitva.
Ebbe un ruolo importante la resistenza nell’Italia meridionale che venne investta dalle avanzate franco britanniche
ma la lotta interna si creò dalla Emilia Romagna in su.
Tra il 43 e il 44 c’è la caduta della linea Gustav, costruita dai tedeschi. Dal 44 al 45 c’è la caduta dell’ultma linea di
difesa, la linea Gotca e la penetrazione degli alleat dell’Italia del nord: inizialmente venne attaccata nel settembre
1944 dagli alleat, ma non riuscirono a terminare l’attacco e crollò con la ripresa dell’offensiva.
Tra il 43 e il 44 si consuma la sconfitta della Germania in Europa che termina nel 1945.
A febbraio 1943 abbiamo la fine dell’assedio a Stalingrado, nell’estate del 44 l’URSS occupa la Polonia e infine l’
armata rossa (fu la prima) entra in Germania nel ’45, occupandola. Ci sono alcuni aspetti important da conoscere
come il trattamento degli ufficiali polacchi liberat dalle forze sovietche che vennero massacrat subito dopo.
Abbiamo episodi drammatci da entrambe le part.
Il 6 giungo del 1944 avviene lo sbarco in Normandia degli alleat, operazione Overlord (D-Day), a nord della Francia,
con lo scopo di aprire un secondo fronte in Europa, portando alla liberazione del Belgio e della Francia. Nel corso
delle settimane seguent le operazioni contnuarono con l’obiettivo di espandere la posizione militare nella Francia
occupata dai tedeschi, fino alla liberazione di parigi il 19 agosto e la ritrata dei tedeschi oltre il fiume Senna il 30
agosto.
Nell’estate del 45 abbiamo la resa tedesca con una spinta russa da est e una penetrazione delle forze alleate a ovest.
Seguono mesi di una lotta più dura di quella che si registrò nell’est perché in Normandia le forze tedesche avevano
avuto tempo per rafforzare la loro posizione e hanno tentato fino alla fine di sovvertre il risultato e si evitò il
ripiegamento delle truppe anche se avrebbe salvato molt uomini. Si rompe il fronte del Reno, le forze americane
entrano in Germania e si congiungono con quelle sovietche provocando il collasso dello stato tedesco.

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Passò il concetto di difendere il territorio e questo segnò la fine di qualsiasi possibilità di difesa tedesca: la Germania
collassa economicamente, industrialmente e socialmente. Abbiamo la distruzione dell’apparato bellico e la
popolazione uscì straziata da questo conflitto ma la dirigenza nazista rimarrà al governo fino all’annientamento della
Germania.
La WW2 ha un preciso responsabile: la Germania. Ma ha un epilogo che la vede rasa al suolo, divisa, frammentata e
distrutta. Fino a pochi anni fa viveva ancora questo peso di essere stata la responsabile di un disastro senza pari a
livello mondiale dell’omicidio di migliaia di persone.

LA FINE DELLA GUERRA IN ESTREMO ORIENTE


Tra il 1942 e il 1945 abbiamo la guerra nel pacifico: quest conflitti navali portano le forze americane a occupare le
posizioni perdute nei confront dell’avanzata giapponese, conquistando varie isole di grande importanza strategica.
Un esempio sono le Salomone e le isole Midway nel giugno 1942 e le Marshall. Tra il 23 e il 26 ottobre 1944 abbiamo
la più grande battaglia aeronavale della storia, la battaglia di Leyte, con la distruzione del 60% della flotta giapponese,
con la ripresa finalmente delle Filippine.
Gli USA ora sono in grado di minacciare l’unità territoriale del Giappone e cominciano a colpire il territorio
giapponese a fine 1944. Tra marzo e giugno 1945 abbiamo l’assedio. Nel marzo 1945 bombardano Tokyo e nella
primavera del 1945 le truppe vincono a Iwo Jima e Okinawa, bloccando i riforniment al Giappone. La guerra che si è
combattuta è stata durissima e dispendiosa, gli USA si ritrovano nel 1945 con una scelta perché i giapponesi si
dimostrarono ancora più implacabili dei tedeschi. Il 26 luglio abbiamo l’ultmatum americano, inglese e cinese.
Nasce il simbolo del kamikaze, guerriglieri che usavano il loro corpo come arma. Lo facevano perché non avevano
altro modo, visto che la loro potenza di armament era stata superata dagli americani tramite un apparato industriale
maggiore e per scelte strategiche sbagliate. Sviluppano i portaerei mentre i giapponesi usavano ancora le flotte
navali. Subisce la sovranità aerea statunitense. La dirigenza statunitense decide di ricorrere all’arma atomica: questa
corsa non aveva visto partecipare solo gli USA ma anche le forze naziste e l’apparato scientfico sovietco. Si fece
ricorso a quest’arma per finire il conflitto in poco tempo, perché era visto come mezzo per eliminare totalmente la
minaccia giapponese fino alla resa. Truman fa esplodere 2 bombe atomiche, causando la definita fine della seconda
guerra mondiale: Hiroshima, il 6 agosto 1945 e Nagasaki, il 9 agosto 1945. Questo ci fa capire che la Terza GM (se ci
sarà) sarà devastante. L’8 agosto 1945 abbiamo la dichiarazione di guerra dell’URSS.
Il 2 settembre il Giappone si arrende, contro il quale si è schierato tutto il mondo.
Il messaggio però viene inviato anche all’URSS. Per prima arrivò in Germania, che iniziava a evocare a se la vittoria e
fu questa a sostenere il peso maggiore tra vittime e danni e che di fronte a un’arma come questa dovette riconoscere
la supremazia americana. Gli USA speravano che questa superiorità sarebbe durata per qualche decennio ma in
realtà passarono pochi anni. Iniziò quella competzione nucleare che avrebbe caratterizzato tutta la seconda metà
del XX secolo e i cui effetti subiamo tutt’ora.
L’arma nucleare servì a congedare un conflitto che poteva diventare caldo in qualunque momento. Gli episodi
peggiori si concentrarono in zone più periferiche, Corea, Vietnam, Afghanistan ecc.. L’unico episodio che fuggì a
questa dinamica fu la crisi di Cuba, perché è molto vicina alle coste americane e c’è stata la possibilità di violare il
territorio americano.

CONFERENZE INTERALLEATE
Sono conferenze che ebbero luogo durante il secondo conflitto mondiale.
CONFERENZA ATLANTICA (TERRANOVA)  Nell’agosto 1941, tra Churchill e Roosevelt. Portò alla costtuzione della Carta
Atlantca.
CONFERENZA DI ARCADIA (WASHINGTON)  Tra il dicembre 1941 al gennaio 1942, tra Churchill e Roosevelt. Abbiamo la
preminenza del fronte europeo e la Dichiarazione delle UN.
CASABLANCA  Nel gennaio 1943, tra Churchill, Roosevelt e De Gaulle, i tre attori principali del mondo occidentale.
Una volta chiusa la campagna in Africa si stabilisce una campagna in Italia e in Normandia. Invece non si stabiliscono
le paci separate e viene stabilita obbligatoriamente la resa incondizionata della Germania.
MOSCA  Tra l’ottobre e il novembre 1943, tra i ministri degli esteri Hull, Molotov e Eden. Si parla della gestone della
situazione italiana. Cairo  Nel novembre 1943, tra Churchill, Roosevelt e Chan Kai Shek. Si parla del sostegno
incondizionato alla Cina e si stabiliscono i BIG 4, i 4 poliziotti, con l’esclusione della Francia.
TEHERAN  Tra il 28 novembre all’1 dicembre 1943, tra Churchill, Roosevelt e Stalin. È una conferenza importante
perché per la prima volta quest 3 capi di stato si incontrano e pongono le basi e le misure per l’ordine post-bellico.
C’è l’impegno ad aprire un secondo fronte in Francia; l’URSS si impegna a dichiarare guerra al Giappone 3 mesi dopo
la fine del conflitto europeo; l’URSS tene l’acquisizione avuta nel 39 e la Polonia prende 200 km del territorio
tedesco; si ipotzza la divisione in zone della Germania liberata e si decide si sostenere l’Iran e i partgiani di Tito.

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MOSCA  nell’ottobre 1944, tra Churchill e Stalin. Passa alla storia perché hanno tracciato le percentuali di influenza
che i due paesi avrebbero avuto in Europa orientale e sudorientale dopo la WW2. Ebbe una valenza relatva. Fu una
dichiarazione di intent, si stabiliva che una parte fondamentale d’Europa sarebbe rimasta sotto l’URSS: infatti tutta
l’Europa sud orientale e orientale finì sotto il suo controllo. L’URSS mise sotto la sua influenza la Romania e la
Bulgaria; il Regno Unito la Germania e l’Ungheria e la Jugoslavia si presero il 50%.
YALTA  Nel febbraio 1945, tra Churchill, Roosevelt e Stalin. Si stabilisce la struttura dell’UN, in partcolare la
costtuzione dei 5 membri permanent con diritto di veto; si definisce la sorte delle colonie, i quali paesi sono sotto
mandato della SdN non ancora indipendent vanno sotto il controllo delle UN; la Germania viene divisa in 4 zone
d’occupazione e in Polonia si decide per le elezioni libere. C’era già la sfiducia tra i membri alleat.
SAN FRANCISCO  Tra l’aprile e il giugno 1945, nasce la UN e la Carta UN.
POSTDAM  Nell’agosto 1945 tra Stalin, Truman e Attlee. C’è un clima di sfiducia. Si stabilisce una divisione della
Germania in 4 zone e di Berlino, con un’unica unità economica e la resa incondizionata del Giappone.

GUERRA FREDDA
Viene divisa in 4 fasi, non è una classificazione univoca ma è utle per capire le complessità e suddividerle in aree che
presentano element di convergenza:
1. Dal 1946 al 1953 (morte di Stalin)  la fase più dura del conflitto; abbiamo il blocco di Berlino (1948), la
costtuzione del Patto Atlantco (1949) e della NATO (1952), e la guerra di Corea (1950-53).
2. Dal 1953 al 1962 (crisi di Cuba, segna un discrimine, COESISTENZA COMPETITIVA)  si compete per dimostrare
quale modello sia il migliore. Abbiamo il Patto di Varsavia (1955), la crisi di Polonia e Ungheria (1956), di
Berlino (1958-61) e di Cuba (1962).
3. Dopo Cuba, a causa degli elevat rischi, si apre la possibilità di una riduzione del livello di conflittualità ma i
leader seguivano una logica definita, utlizzavano strument razionali. Si parla della “grande distensione”, che
termina nel 1979.
Ci sono accordi sulla non proliferazione nucleare e sulla limitazione degli armament, la stabilizzazione dei
rapport con la Germania e alla fine l’atto di Helsinki nel 1975, che sembra segnare un riavvicinamento, la
possibilità di convivere.
4. Dal 1919 al 1989-1991 c’è una forte ripresa della guerra fredda. La fine del conflitto, si apre con l’invasione
sovietca in Afghanistan, gli euromissili, Reagan (Asse del Male) e Gorbaciov (perestroika e Glasnot) e si
chiude con la caduta dell’URSS, il 25 dicembre del 1991.

Tutti gli avveniment di questo conflitto avvengono in Estremo Oriente, in Medio Oriente e in Europa, in fasi temporali
diverse e che si incrociano.

Nella prima fase finisce la WW2, abbiamo la sovietzzazione dell’Europa centro orientale, la CORTINA DI FERRO. Intanto
Mosca cerca di estendere la sua influenza su vari paesi tra la sfera d’influenza occidentale e quella sovietca, tutti in
un’area compresa tra il Mediterraneo e il Golfo Persico (Turchia, Grecia e Iran).
Nel frattempo abbiamo un aumento della crisi a livello diplomatco. Questo conflitto era inaspettato nel 1946 perché
era appena passato un periodo di distruzione. Negli USA viene elaborata la dottrina del CONTAINMENT,
“Contenimento”, si prende coscienza del fatto che l’URSS è un ex alleato, un nemico, non bisogna attaccarlo
direttamente ma bisogna reagire ad ogni sua azione, non bisogna rimanere passivi. La risposta è la dottrina TRUMAN,
nel 1947 e il piano MARSHALL nel 1949. Il primo è un sostegno militare americano a tutti coloro che si sentranno
minacciat dall’URSS e il secondo è un piano di investment, un sostegno economico fondamentale per ricostruire
l’Europa, per non ricreare le condizioni che portarono allo scoppio della WW2 e per legare le due sponde
dell’Atlantco dal punto di vista politco ed economico.
Nel 1945 il trattato di Posdam prevedeva la divisione della Germania in 4 aree: a est una sovietca e a ovest una
francese, britannica e statunitense, con Berlino divisa anch’essa in 4 settori. Gli alleat avevano un’idea precisa: la
Germania doveva essere amministrata dalle 4 potenze ma nell’ottica di una sua unitarietà di fondo, doveva rimanere
un soggetto economico e politco unitario, perché era prevista una ricomposizione della frattura.
In quest anni l’amministrazione congiunta non funziona e le part spingono per ottenere vantaggi dal contesto
tedesco e nel giugno 1948 la crisi esplode con il BLOCCO DI BERLINO che durerà quasi un anno: doveva obbligare le forze
occidentali ad abbandonare Berlino, e invece si trasforma in un fallimento da parte dell’URSS perché le potenze
occidentali utlizzano un ponte aereo, dimostrando le competenze delle potenze occidentali e la loro indisposizione
ad abbandonare Berlino. Berlino ovest diventa la vetrina dell’occidente, il rappresentante del sistema liberale
capitalista.

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Nel 1949 c’è la proclamazione della Germania dell’ovest (Repubblica federale di Germania, BRD ) e dell’est
(Repubblica democratca tedesca, DDR), divisione che finirà nel 1989.
Nello stesso periodo la Cina era considerata dagli alleat come uno dei poliziotti che dovevano gestre l’ordine
internazionale, ma dilaniata dalla guerra civile che finisce nel 1949 con la vittoria dell’armata rossa e la proclamazione
della REPUBBLICA POPOLARE CINESE nell’ottobre del 1949. Questo momento viene considerato come la fine del secolo
dell’epurazioni e dell’ignominia, del disonore, un secolo che parte dalle guerre dell’Oppio dell’800 fino al 1949, il
secolo più buio della storia cinese.
Nel 1949 avviene anche il primo test atomico sovietco.
Tra il 1950 e il 1953 abbiamo la guerra di Corea, importante perché divisa in 2 metà, nord (amministrato formalmente
dall’URSS) e sud (amministrato formalmente dagli USA), e quindi il tentatvo dell’URSS di modificare l’ordine stabilito
e una prova generale di quello che sarebbe potuto succedere in Germania. La Corea del nord invade quella del sud,
con il tentatvo di capire la risposta statunitense, e poi trasportato in Germania. Gli USA intervengono pesantemente,
portando il messaggio che non si era dispost a tollerare alcuna modifica.
Importante in questo periodo è anche il rapporto numero 68 del Natonal Security Council del 1950 (NSC-68), un
ufficio che risponde al presidente americano e che riguarda gli affari di sicurezza. Il presidente americano chiede di
leggere l’enttà della minaccia russa e di fornire una risposta: il “containment” non basta, ma bisogna adottare una
strategia proattiva, essere sullo stesso piano dell’URSS. Nasce il patto di BRUXELLES, il patto ATLANTICO 1949 e la NATO
(North Atlantc Treaty Organizaton) nel 1952. Il PA è il trattato che segna la nascita di una comunità di difesa
dell’atlantco del nord, la NATO è l’organizzazione che fa riferimento al PA e che mette insieme le forze armate degli
stat aderent.
Nel 1953 vista la superiorità dell’URSS in termini di armament abbiamo l’allargamento della NATO alla Grecia e alla
Turchia, ma non basta. Gli USA vogliono integrare anche i tedeschi mentre la Francia non vuole creare un esercito
tedesco. Con il piano Pleven viene proposta la creazione di una specie di esercito europeo da porsi all’interno della
NATO, con un comando europeo. È alla base della CED (comunità europea di difesa), la quale doveva unire le forze
armate dell’Europa occidentale e la CPE (comunità politca europea). Il progetto fallisce e ne discende solo
un’opzione, cioè seguire la via economica, alla base dell’UE attuale.
Nel 1955 in risposta a questo fatto la Germania viene unita alla NATO, portando alla formulazione del patto di
VARSAVIA.

LA CORTINA DI FERRO E L’EUROPA ORIENTALE


Gli element principali sono la sovietzzazione dell’Europa centro orientale e la crescente influenza esercitata da
Mosca su una serie di stat aldilà della cortna di ferro, la parte europea che finisce sotto il controllo diretto dell’URSS.
I partt comunist diventano organi guida, punto di riferimento dei paesi. È un processo che avviene per gradi, non
sempre allo stesso modo ma a intensità different con regolarità dell’approccio. Sono indicate 4 fasi:
1. Tentatvo dagli esponent del partto comunista all’interno dei diversi paesi non di controllare il paese con le
cariche più important ma inizialmente di assicurarsi ministeri che garantscano il controllo sull’apparato di
sicurezza e giudiziario con le figure del ministero degli interni e il ministero della giustzia e questo garantsce
il controllo sulle forze della polizia e sulla magistratura.
2. Sfruttamento del controllo su quest dicasteri per eliminare gli oppositori interni, cioè gli attori le cui posizioni
non sono conciliabili con lo schema comunista. Non vuol dire che vengono eliminat tutti coloro che non
riconoscono il livello sovietco o che presentano impostazioni dottrinali completamente different ma i nemici
riducibili e stringere legami temporanei con quegli attori che portano a un’alleanza utle anche in un breve
periodo. Dopo questo si passa a delle elezioni che sono di fatto controllate e verificare che il ministero degli
interni permetta il controllo sull’apparato democratco ed elettorale.
3. Formazione di nuove coalizioni con formazioni subalterne.
4. Elezioni controllate che rettificano la supremazia del partto comunista.
Dal 46 al 48 abbiamo un controllo sull’Europa centro orientale con la Jugoslavia e l’Austria esclusi: l’Austria perché
mantenne fino alla fine del conflitto una posizione neutrale, la Jugoslavia perché pur essendo un paese comunista
aprì una via nazionale del comunismo che venne sconfessata dalla dirigenza di Mosca e considerata come uno dei
principali nemici. Il partto comunista sovietco era molto più importante del partta comunista jugoslavo che però
emerge in questo contesto perché era uno dei pochi che riuscì a liberarsi quasi da solo dall’occupazione nazista e Tito
fu sostenuto direttamente dagli alleat.
1946-47 PC  Polonia, Bulgaria, Romania, Ungheria, Albania.
1948 PC  Cecosclovacchia
Tra il 47 e il 48 abbiamo la rottura tra l’URSS e la Jugoslavia che non era parte dell’occidente ma nemmeno del blocco
sovietco, quindi era in una posizione di mezzo.

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CONTRAPPOSIZIONE GrTurIran
Un altro cambio è l’area che parte del Mediterraneo sud orientale fino al golfo persico e i paesi interessat erano la
Turchia, la Grecia e l’Iran.
L’IRAN era stato occupato nell’aprile 1941, durante la WW2, da un contngente britannico a sud-ovest e sovietco a
nord-est perché lo shah aveva una forte simpata per le forze naziste. Nel gennaio 1942 Mosca e Londra si accordano
per una graduale liberazione dell’Iran dopo il conflitto; l’idea era quella di mantenere le zone di influenza e alla fine
abbandonare le forze armate britanniche e sovietche per garantre l’indipendenza dopo 6 mesi la fine del conflitto. Il
problema è che mentre i britannici mantengono l’impegno, i sovietci non lo fanno e spingono per garantre
l’autonomia e sostengono il partto comunista iraniano, il Tudeh. Era il più organizzato e il più importante presente in
Iran all’epoca della sollevazione contro lo shah. La rivoluzione iraniana è una rivoluzione non islamica, è molto
sanguinosa.
Nel 1946 finiscono le ostlità, l’URSS non ritra le truppe dall’Iran, chiede una serie di concessioni petrolifere e una
forte autonomia per la componente azera. L’Iran inizialmente accetta ma chiede in cambio aiut militari-economici di
Washington ed entra nel campo occidentale. Si forma un’alleanza fondamentale perché l’Iran fino al 1979 sarà
l’alleato principale degli USA in medio oriente e né Turchia né l’Arabia Saudita hanno legami così stretti con
Washington.
La TURCHIA, neutrale nel corso del conflitto, aveva stretto nel 1925 un trattato di amicizia con l’URSS per non farsi
guerra a vicenda, il quale garantva la supremazia della Turchia sugli stretti e sul gigante sovietco.
Nel 1945 Mosca presenta delle richieste a Ankara: chiede delle cessioni territoriali nel nord-est, la parte del Caucaso;
di rivedere la convenzione firmata sugli stretti che impediva il passaggio di navi militari di potenze terze e delle basi
sovietche sul Bosforo. La risposta turca ricalca quella iraniana e si oppone alle richieste. Gli USA garantscono il
sostegno ad Ankara e inviano la sesta flotta nel Mar Mediterraneo a protezione degli stretti e di Ankara stessa. La
Turchia diverrà ben presto uno dei paesi più important del Patto Atlantco e della NATO.
In GRECIA, come in Jugoslavia, si era formata una forte opposizione. Nel novembre 1944 c’è l’evacuazione delle forze
tedesche che erano appena sbarcate sul territorio e scoppia una guerra civile tra i monarchici e i comunist;
l’intervento britannico limita il conflitto, viene posta una tregua temporanea nel febbraio 1945 e un accordo per delle
elezioni e un referendum. Nel 46 riprende l’insurrezione comunista sostenuta questa volta non dall’URSS ma dalla
Jugoslavia che già iniziava ad affrancarsi dall’influenza sovietca. Questo fatto evidenzia la debolezza della posizione
britannica perché Londra non ha le forze e le risorse economiche per tener fede ai suoi esponent e difendere il
modello legittimo. All’influenza britannica si sosttuirà l’influenza americana: sarà Washington a porsi come garante
dell’indipendenza.

ESCALATION DELLA CRISI DIPLOMATICA


Questa contrapposizione non si limita a livello geopolitco, ma si presenta anche a livello diplomatco. Per la prima
volta Stalin nel 1946 si esprime in termini molto negatvi nei confront degli ex alleat. Giunge addirittura nel discorso
fatto a Mosca il 9 febbraio a parlare di “incompatbilità dei sistemi”, cioè che non possono coesistere insieme sistema
comunista e sistema capitalista. La risposta viene fornita da un diplomatco di professione, vicecapo della
commissione diplomatca statunitense a Mosca, che giunse nel 1945 a Mosca e il 22 febbraio manda il Long
Telegram, un messaggio di circa 10 pagine in cui viene esposta la sua percezione di quelli che fossero i pericoli
dell’URSS e se esistesse o meno la possibilità di intrattenere rapport con gli altri nell’URSS. Fu un telegramma che
passò realmente alla storia, perché ha informato quella che fu la risposta americana alla crescente insurrezione
sovietca. I temi sono che sarebbe sbagliato contnuare a considerare l’URSS come un alleato perché il confronto tra
capitalismo e comunismo è uno scontro che la dirigenza considera inevitabile, la rivoluzione sovietca è vista come
senza fine ma che causerà il collasso del sistema capitalista.
Non solo a livello dottrinale c’è questa opposizione ma anche a livello geopolitco: la geografia dell’URSS prevede
delle strategie geopolitche che creano per forza delle ostlità americane, perché la tensione verso i vari campi sarà
sempre crescente, il grande potere militare sovietco sarà sempre accompagnato a una crescita in ambito navale e
aereo, quindi i confini attuali sono temporanei, e l’espansione verso l’Europa centrale serve di fatto per aumentare i
confini dell’URSS. Dopo questo passaggio ci sarà il tentatvo di avere il controllo sull’Europa occidentale. Infine fa
un’analisi molto sofistcata sulla posizione di Mosca nei confront dei partt comunist che operano nel mondo
occidentale. Da una parte ci sono dei partt comunist che non rispondo direttamente a Mosca e sono vist da essa
come una minaccia ancora più significatva del mondo liberale capitalista, perché sono ostli, nemici mascherat da
amici, che propongono delle reazioni più leggere del messaggio comunista. Quindi i partt comunist leali sono i
principali alleat contro il sistema liberale e verranno sfruttat perché vist come part del sistema per colpire il sistema
dall’interno.
Infine il 6 marzo 1946 abbiamo il discorso di Churchill a Fulton, in cui viene reso famoso il termine “Cortna di ferro”
come metafora della divisione del mondo in due blocchi.

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DOTTRINA TRUMAN E PIANO MARSHALL


La dottrina Truman, fatto il 12 marzo 1947, prende il nome del Presidente americano. È molto semplice ma con un
grande impatto, è un pilastro militare - strategico: gli USA si impegnano a sostenere i popoli liberi che stanno
resistendo contro tentativi di soggiogamento da minoranze armate o da pressioni esterne. Gli USA sono coinvolt
nello scenario europeo e orientale e non sono dispost ad accettare passivamente la crescita esponenziale
dell’influenza sovietca; l’URSS era inferiore dal punto di vista degli armament nucleari (bomba atomica solo nel
1949, mancava di razzi). Fino al 1949 la supremazia degli USA era evidente anche dal punto di vista navale: l’URSS
aveva una flotta limitata numericamente e in grado di controllare solo le sue coste, mentre gli USA avevano una flotta
in grado di artcolarsi su vari mari e oceani. L’URSS riuscì ad estendere la sua posizione in Europa orientale e
occidentale, nel contnente africano e in quello asiatco grazie principalmente alla guerra civile che avverrà tra il 46 e
il 49 e che vedrà l’URSS trattare con le forze comuniste.
L’altro pilastro è il piano Marshall, un pilastro economico. Nasce il 5 giugno 1947, è necessario perché nonostante
l’Europa occidentale sia stata liberata dall’occupazione nazista, è in pessime condizioni economiche e richiede
intervent nuovi. L’Europa, come l’URSS, aveva subito la gran parte degli scontri, e quindi il tessuto industriale era
molto debole. In tutto il territorio era comunque necessario passare da un’economia bellica ad una che potesse
operare in condizioni di pace. La motrice dell’economia europea, la Germania, era in condizioni disperate: era divisa
al suo interno, e le potenze esterne che la amministravano sottraevano gli impiant industriali e le risorse per portarle
all’interno dei territori come riparazioni. È una situazione difficile anche per quanto riguarda l’Italia e la Francia e per
questo c’è bisogno di un aiuto esterno. Gli USA (principale polo finanziario globale) lo forniscono anche perché c’è un
interesse ben chiaro: si vedeva nella ricostruzione europea un’opportunità politca, di resttuire stabilità al sistema
internazionale, ed economica, di sfruttare il processo di ricrescita. L’Europa richiedeva esportazioni americane pari a
17.000.000.000 di dollari, 4 volte superiore rispetto prima della WW2. Il problema è che l’Europa (a causa delle
economie critche) non disponeva di fondi per pagare queste importazioni: c’era una domanda elevata ma
mancavano i fondi per soddisfarla. Bisognava creare dei regimi stabili per formare le condizioni per far ripartre la
ricostruzione europea e garantre la supremazia degli USA in ambito economico. Il piano è la vicinanza ai paesi alleat
ma anche un’opportunità di una grande crescita americana. È formato da vari fondi, con prestt a fondo perso o a
bassi tassi d’interesse, riversat in Europa con una condizione: gli stat che li ricevono devono essere dispost a
cooperare tra di loro per la gestone dei fondi e per creare una sinergia, la base dell’OECE (organizzazione per la
cooperazione economica europea). Non è solo un piano per introdurre moneta e valuta, ma si voleva che stat che
fino ad adesso si erano scontrat tra di loro ora collaborassero in ambito economico. Si pongono le basi per un avvio
di globalizzazione determinante per la coesione dell’Europa e del blocco occidentale, tenuto unito da una serie di
legami culturali, economici e politci.
Tra il 1947 e il 1953 (morte di Stalin) abbiamo la seconda fase e l’Europa riceve 12.000.000.000 di dollari. Il piano
Marshall inizialmente non era rivolto solo all’Europa occidentale, ma anche principalmente all’Europa centro-
orientale e anche all’URSS, quando una scuola di pensiero pensava che potesse essere un potenziale partner. Questa
iniziale apertura fu di brevissima durata perché l’URSS non era disposta a collaborare, aveva una visione diversa.
Mosca condannerà la volontà del piano Marshall e obbligherà gli stat satellite, i paesi dell’Europa centro-orientale
oltre la cortna di ferro, a rifiutare gli aiut. Ma non poteva creare una specie di piano Marshall perché non aveva i
fondi necessari, quindi i tentatvi di rispondere al piano con il COMECOM (nato nel 1949, è un comitato economico
che doveva garantre l’integrazione e il coordinamento tra i vari paesi sotto l’influenza sovietca) e la formazione del
COMINFORM (nato nel 1947, è un meccanismo di coordinamento che si trasformerà in imposizione dei vari partt
comunista a livello internazionale, è una risposta dal punt di vista politco), non influiscono sull’economia dell’Europa
orientale, la quale non riuscirà a raggiungere l’Europa occidentale. Sarà un’economia dirigista, sottomessa e legata
duramente all’URSS; i territori vengono sfruttat, non vengono migliorat economicamente. Il punto di riferimento è
Mosca e tutta la crescita economica serve per aiutare l’URSS.

GERMANIA
La Germania era la questone della situazione post WW2. Inizialmente non si pensava ad una Germania divisa, ma è
un processo che si sviluppa con il passare del tempo, senza un piano predeterminato, perché la situazione critca
dopo la WW2 era ancora presente.
La conferenza di Postdam del 1945 prevedeva la divisione della Germania in 4 settori d’occupazione: francese,
statunitense, britannico e sovietco. L’occupazione di Berlino avviene congiuntamente tra l’URSS da est e gli USA da
ovest: la città era un simbolo, la sua liberazione non doveva essere condotta solo dalle forze sovietche ma da tutte le
forze delle potenze alleate perché si vedevano già gli equilibri post WW2. La città era collocata in quella che era la
Germania dell’Est, nella zona amministrata dalle forze sovietche, quindi la presenza di forze occidentali era legata ai
sovietci: infatti i collegament tra le zone occidentali e Berlino ovest erano garantt da autostrade e ferrovie

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controllate dalle forze sovietche. Anche Berlino quindi era divisa in 4 zone: l’EST sotto i sovietci e l’OVEST sotto
l’amministrazione occidentale.
Gli accordi dopo la WW2 prevedevano l’amministrazione quadripartta della Germania e un regime di recupero delle
riparazioni. Uno dei problemi derivat dalla fine della WW1 era che la Germania era stata accusata di essere
responsabile della guerra, doveva pagare riparazioni elevatssime, ma non li resttuì mai, formando un vuoto che non
si colmò. Per risolvere il problema si decide un regime: ogni potenza occupante può sottrarre al tessuto economico e
industriale tedesco una porzione delle sue risorse come pagamento per le riparazioni. Questa situazione avviene in
tutte e 4 le zone ma in maniera molto più significatva nella zona d’occupazione sovietca. Mosca voleva massimizzare
l’opportunità dello smantellamento, sottraendo le risorse fondamentali per la ricostruzione tedesca, perché l’URSS
aveva subito gli effetti più pesant, in termini di popolazione uccisa e del tessuto industriale.
I francesi sottraggono le risorse (occupavano una delle zone più ricche), gli USA e l’impero britannico limitano il
tentatvo perché credono nella ricostruzione tedesca come un elemento fondamentale per quella europea, che si
scontra con l’imposizione francese e sovietca. All’interno delle 4 zone abbiamo posizioni diverse, anche all’interno di
quello che diventerà il blocco occidentale.
Inoltre l’apparato industriale non era omogeneo in Germania perché la principale base industriale era nella Germania
dell’ovest, svantaggiando l’URSS. Per questo motvo viene stabilito che l’URSS può accedere alle risorse industriali
della parte dell’ovest per 1/10 dell’apparato. In cambio però l’occidente chiede che la zona est fornisca risorse
alimentari alle zone dell’ovest: si tratta di un COMPROMESSO perché le risorse industriali erano nell’ovest mentre quelle
alimentali nell’est.
Tra il 1945 e il 1946 l’URSS non rispetta gli impegni perché sfrutta l’industria dell’ovest ma non invia aliment all’ovest.
Questo è un primo motvo di attrito perché obbliga le potenze occidentali a sottrarre le risorse alimentari dai loro
paesi. Inoltre la Francia spinge per la frammentazione definitva della Germania e che Rurh, Sahr e Renania siano
staccate dalla Germania che verrà ricosttuita (stesse richieste fallite dopo la WW1). Le altre potenze alleate si
oppongono.
Un altro problema riguarda l’amministrazione dell’economia sovietca nell’est perché viene attivato un processo di
sovietzzazione del tessuto economico locale: nazionalizzazione delle proprietà, dell’industria pesante, passaggio
progressivo a economia collettivista e quindi si abbandonano l’economie di mercato. Abbiamo una violazione del
trattato di Postdam che prevedeva una collaborazione di tpo economico.
Tra il 1947 e il 1948 avviene la separazione definitva e lo scontro frontale. Nel 1947 dopo vari tentatvi abbiamo la
creazione della BIZONA, l’unione delle zone sotto amministrazione americana e inglese in un’unica realtà
amministratva per coordinare meglio le zone e per porre le basi di un’integrazione non solo a livello economico ma
anche politco e amministratvo. Inoltre il piano Marshall viene adottato anche nelle 3 zone sotto la guida
occidentale: c’è il passaggio a un’economia dirigista centralizzata, il tentatvo di avvicinare le aree sotto
amministrazione occidentale all’occidente stesso e l’inserimento di un sistema economico più definito.
Nel 1948 si stabiliscono le sort tedesche: a marzo si parla della creazione di una banca centrale per la Germania
dell’ovest, fornendo un punto di riferimento economico quindi solo alle zone gestte dalle potenze occidentali, non
considerando il principio di un’unione economica. Si passa da una Bizona a una Trizona (le 3 zone sotto l’occidente si
uniscono sotto un’unica amministrazione, ponendo le basi per la creazione della Germania dell’ovest), nasce il marco
per la Germania dell’Ovest e si discute sulla futura costtuzione della parte occidentale della Germania, a giugno.
L’URSS lo stesso anno condanna la violazione degli accordi di Postdam, soprattutto per quando riguarda la
formazione della Banca Centrale e del marco, e risponde con il BLOCCO DI BERLINO, interrompendo i collegament tra le
3 zone occidentali e Berlino ovest, isolando Berlino e le truppe occidentali, obbligandoli ad assumere la decisione di
ritrare le truppe. Allora si iniziano a mantenere le comunicazioni attraverso un PONTE AEREO occidentale, cioè l’invio di
risorse alimentari a Berlino ovest, prima attraverso paracadut e successivamente con veri e propri aerei. In questo
modo il blocco risulta ininfluente per quasi un anno, da giungo 1948 a maggio 1949. Il ponte ha 2 significat: non si
vuole abbandonare Berlino e si è dispost ad arrivare allo scontro frontale per Berlino ovest. Dopo meno di un anno
l’URSS è costretta a togliere il blocco, subendo un contraccolpo notevole.
Berlino era importante perché il simbolo dell’unità tedesca e dell’assetto post WW2. Dal punto strategico militare la
presenza di forze occidentali a Berlino ovest significa ostacolare la volontà sovietca di controllare l’Europa centro
orientale. Per quanto riguarda le motvazioni economiche e di tpo politco la popolazione di Berlino poteva muoversi
ovunque, come le forze militari del territorio, e diventa importante perché se da una parte l’URSS vuole sottrarre
forze, dall’altra le potenze occidentali vogliono trasformare Berlino ovest in una vetrina economica. Un altro motvo è
che la popolazione che abitava nella Berlino est poteva spostarsi nella Berlino ovest tramite un aereo, quindi la
rigidità del sistema dell’URSS fa si che la gente si spost nella parte ovest.
La frantumazione dell’unità tedesca è ormai evidente: il 23 maggio 1949 si forma la Repubblica Federale tedesca, la
Germania dell’Ovest (RFT, BRD) con il cancelliere Konrad Adenauer e il 7 novembre dello stesso anno la Repubblica
Democratca tedesca, la Germania dell’Est (RDT, DDR), con Walter Ulbricht, il primo storico leader. C’è una

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separazione netta ed evidente ma i tedeschi non accettano passivamente la situazione perchè entrambe le part
contnueranno a presentarsi come rappresentant del popolo tedesco e cercheranno di arrivare all’unificazione. È un
processo che raggiungerà un’intensità sempre maggiore verso la fine della guerra fredda, aumentandosi con salita di
Gorbaciov.

ASSE US-EUOcc: PBruxelles e PAtlantico


Ci sono tre passaggi principali che portano alla strutturazione dell’asse occidentale tra USA e Europa occidentale: il
patto di Bruxelles nel 1948, il patto Atlantco nel 1949 e la nascita della NATO nel 1952.
Il blocco sovietco è sempre stato più omogeneo rispetto agli altri, perché c’è un unico decisore politco, mentre gli
altri sono post ad un livello più basso. Il blocco occidentale apparirà sempre più eterogeneo con un alto grado di
differenziazione interna. Gli USA avevano un’influenza determinante ma in nessun modo hanno imposto sempre e
comunque la propria volontà sui loro alleat. Da una parte quindi abbiamo un blocco orientale più coeso e
controllato, dall’altro un blocco occidentale più frammentato con un grado di dialettica interna molto più significatvo,
più difficile da gestre per gli USA.

PATTO DI BRUXELLES
È un’alleanza difensiva, siglata nel marzo del 1948 da attori interni al contnente europeo occidentale: Francia, GB,
Belgio, Olanda e Lussemburgo che coordinano la politca di difesa e attuano un’alleanza difensiva, la quale ricalca le
linee della WW1 e WW2. Mancano gli USA, perché la deterrenza garantta da questo patto è pari a 0, visto che
l’Europa occidentale da sola era già sconfitta: la superiorità sovietca in termini di armament è una costante che si
registra per tutto il corso della guerra fredda.
Se l’URSS avesse deciso di invadere l’Europa occidentale, e gli USA non fossero intervenut, avrebbe vinto. Ma gli
americani hanno un piccolo problema perchè il presidente non è autorizzato a legarsi a una potenza straniera, non è
così solo ora che la presidenza americana è debole, ma tradizionalmente sebbene il presidente americano abbia una
grande capacità di potenza deve sottostare a dei lacci molto ben definit come quello del coinvolgimento americano
in ambito militare. Gli USA intervengono non per amicizia nei confront dell’Europa o per il legame transatlantco ma
per una serie di avveniment. Sopratutto a causa del blocco di Berlino che è stata la prima vera misura ostle presa
dall’URSS nei confront dell’occidente e degli USA. C’era la minaccia concreta di essere tagliat fuori, dimostrazione
della fine di un rapporto di collaborazione che poteva ancora essere recuperato. Il blocco di Berlino è quindi l’inizio
vero e proprio della guerra fredda. Nel 48 questa scelta dimostra che c’è una parte di mondo disposta a opporsi al
blocco occidentale.
Il senatore Vandenberg a capo della commissione sigla un accordo bipartsan che prevede che il presidente degli USA
possa siglare accordi di sicurezza regionale, cioè impegnarsi in una alleanza: il presidente ottiene quindi maggiore
autonomia rispetto al congresso statunitense. Vengono unite anche le risorse militari degli USA e dell’Europa
occidentale per favorire l’integrazione l’interazione tra le due sponde dell’Atlantco. Questo è il passaggio
fondamentale per poter siglare nell’aprile 1949 il PATTO ATLANTICO.
È chiamato così perché l’Atlantco è visto come lo spazio regionale comune. Il problema è che l’Europa occidentale
non si affaccia solo sull’Atlantco, ma anche sul Mediterraneo. Questo accordo, che porterà poi alla nascita della
NATO, significa uno spostamento di attenzione verso una parte dell’Europa occidentale. I paesi che siglano il patto
sono USA, Canada, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Francia, GB, Norvegia, Danimarca, Islanda e Portogallo. C’è anche
l’Italia, la quale rappresenta un cuneo nel Mediterraneo, ma non era previsto che entrasse nel patto. Era un paese
sconfitto e un ex nemico, però entra a far parte di questo patto per tant motvi: primo su tutti è dato dalla volontà
francese di coinvolgerla, perché senza di lei questa alleanza sarebbe stata spostata lungo l’asse statunitense e
britannico. L’alleanza è spostata tutta sull’oceano Atlantco e la Francia ha una parte rivolta anche al Mediterraneo e
ha tutto l’interesse a vedere coinvolta anche questa zona (non la Spagna perché c’era ancora Franco) e quindi a
trasformare il patto in Patto atlantco del nord e del mediterraneo. In questo modo viene permesso alla Francia di
vedere un allargamento dell’alleanza e di renderla più importante. La Francia diventa l’anello di congiunzione tra i
due poli dell’alleanza. Nel polo mediterraneo entreranno altri attori come la Grecia e la Turchia nel 1952.
Quest’alleanza quindi si allarga nel corso del tempo, fino ad accogliere anche la Germania dell’ovest nel 1955.
L’ Artcolo 5 del patto, il più importante, spiega come i paesi reagiranno all’interno dell’alleanza  “ le parti
convengono che un attacco armato contro una o più di esse in Europa o nell’America settentrionale sarà considerato
come attacco diretto contro tutte le parti, ognuna di esse assisterà la parte o le parti attaccate intraprendendo
immediatamente, in modo individuale o di concerto con le altre l’azione che giudicherà necessaria, ivi compreso
l’impiego delle forze armate, per ristabilire e mantenere la sicurezza nella zona dell’atlantico settentrionale” non è
detto che, se un paese viene attaccato, tutti gli altri debbano intervenire: gli altri paesi decideranno quale sarà
l’azione necessaria da esercitare. L’unico caso in cui l’art. 5 è entrato in funzione è stato in Afghanistan dopo il 2001.

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Il passaggio successivo è la NATO (North Atlantc Treaty Organizaton), nel febbraio 1952. Essa è un’organizzazione
militare che coordina le forze armate dei paesi del patto. Se un paese è membro del patto atlantco non è per forza
membro della nato. La Francia di Charles de Gaulle infatti deciderà anche di uscire dalla Nato ma sarà sempre parte
del patto atlantco. Nel 1955 entrerà nella NATO la Germania dell’Ovest.

GUERRA CIVILE CINESE 1946-1949


È un momento storico che segna gli equilibri della seconda metà del XX secolo, e il periodo che stamo vivendo ora.
Una delle conferenze di guerra più important della WW2 è quella del Cairo del 1943, nella quale il presidente
americano e britannico si incontrano con il capo del partto nazionalista cinese, Kai-shek (Kuomintang).
Al termine del conflitto le forze giapponesi non ancora sconfitte sono present sul territorio cinese. Inizia uno scontro
diretto tra il partto comunista e il Kuomintang per appropriarsi delle dotazioni militari giapponesi e occupare parte
del territorio. L’occupazione giapponese ha avuto un costo enorme per l’economia distrutta da ricostruire, le vittime,
portò lotte interne, una situazione molto complessa che esplose con la guerra civile. La conferenza del Cairo aveva
pensato ad un ordine internazionale dominato da 4 potenze: USA, GB, Cina e Urss (si aggiungerà poi la Francia,
queste sono anche le 4 potenze del consiglio di sicurezza delle nazioni unite).
Il consiglio di sicurezza dell’ONU è composto da membri permanent e non. I membri permanent sono USA, GB, Cina,
Urss e Francia. Il consiglio di sicurezza vota le risoluzioni, e quest stat hanno diritto di veto, perché a loro è
riconosciuto uno status superiore.

L’obiettivo statunitense era che la Cina fosse un attore forte abbastanza per contribuire alla stabilità internazionale e
alla sicurezza. C’è un forte interesse americano a sostenere il regime e a dar vita ad una Cina stabile, per avere un
alleato in estremo oriente. Nel 1946 grazie all’intervento del generale Marshall si arriva ad una tregua tra le forze
nazionaliste del Kuomintang e il partto comunista cinese. Vengono poste le basi per una nuova fase della storia
cinese,nuove elezioni ecc.. Gli USA contnuano a sostenere le forze nazionaliste con tecnici, addestratori, armi e
finanziament.
La Cina si aggiudica un seggio permanente nel consiglio di sicurezza delle nazioni unite.
La tregua dura pochissimo e tra il 1947 e il 1948 c’è la ripresa della guerra civile. Il Kuomintang è forte nelle città e
nelle zone costere, gode di una netta superiorirà di armament e uomini oltre che di finanziament e poteva tradurre
la sua superiorità militare in superiorità politca. Invece il partto comunista era molto più forte nelle campagne, nelle
aree rurali e nell’entroterra. Militarmente basava tutto su una tattica di guerriglia perché non poteva sostenere degli
attacchi frontali. Nel 1947 abbiamo una situazione favorevole al regime nazionalista che vince tutte le battaglie,
quindi le forze comuniste si spostano ai margini nel nord ovest e all’estremo ovest della Cina e a questo punto si era
convint che la vittoria fosse a portata di mano del regime nazionalista.
La vittoria dura poco perchè il territorio era molto esteso e difficile da controllare: mano a mano che si sconfiggeva il
nemico bisognava spostare le truppe sempre più nell’entroterra e questo esponeva le linee di rifornimento e la
comunicazione a vari attacchi. Le tecniche di guerriglia in questa situazione hanno la meglio; riescono a conquistare
le dotazioni militari degli altri. Non si parla di una sconfitta a livello militare ma anche a livello economico e politco
perché il regime risulta un regime corrotto, e non dedica abbastanza attenzione a creare un legame diretto con la
popolazione soprattutto nelle campagne, è incapace di affrontare la crisi e la minore popolarità genera diserzioni.
In un regime autoritario i principali gruppi hanno maggiore possibilità di agire sul sistema e si spinge sui diritti uguali
per tutti e porta a tutti le stesse possibilità, diventando più popolare all’interno della popolazione.
Nel 1948 le forze nazionaliste subiscono una sconfitta dopo l’altra. Le truppe iniziano ad abbandonare il regime
perche non si riconoscono nel modello che viene proposto e si uniscono alle forze del partto comunista.
Rapidamente c’è la sconfitta del contngente del Kuomintang e tra il 1948 e il 1949 inizia la ”reconquista”, la ripresa
delle forze comuniste nel territorio cinese. Uno dopo l’altro i principali centri del Kuomintang cadono.
I comunist mirano a isolare le città ottenendo il controllo totale delle campagne, con lo scopo di eliminare i
collegament e le derrate alimentari: è più semplice mettere una città isolata sotto assedio e più grande è la città più
cade in fretta. Nel 1949 vengono conquistate Nanchino, Shanghai e Pechino.
Chiang Kai Shek ripara a Taiwan dove tutt’ora c’è un sistema disceso dal Kuomintang. L’1 ottobre 1949 nasce la
Repubblica Popolare Cinese, il momento indicato come la fine del secolo più buio della storia cinese, iniziato con le
guerre dell’oppio. Dal punto di vista cinese la storia è ciclica e la Cina tornerà al centro della scena internazionale.
Il passaggio successivo è partcolarmente rilevante a livello internazionale ed è il trattato di alleanza e reciproca
assistenza che viene siglato tra Mosca e Pechino nel 1950, che di fatto mette insieme due tra i paesi più popolosi del
mondo, creando un blocco che all’esterno appare unito e che sembra dar ragione ai tmori dei geopolitologi che
vedevano nell’unificazione del contnente euroasiatco la minaccia principale alla supremazia degli USA e dell’Europa
a livello internazionale. L’URSS e la Cina erano un blocco di capacità in termini di risorse militari ed economiche
impareggiabili. Abbiamo un’influenza sovietca crescente nel sud-est asiatco e in Africa. Ci sono element di

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divergenza molto significatvi: in quasi tutti gli anni 50 le relazioni tra la Cina e l’URSS sono molto strette, l’URSS
sostene la crescita cinese attraverso il primo piano quinquennale realizzato a Pechino, realizza in quegli anni il più
grande passaggio di competenze tecnologiche che la storia abbia mai visto. Ci sono interi complessi industriali che
vengono creat in Russia, esportat via treno e assemblat in Cina, soprattutto per l’industria pesante. Il primo piano
quinquennale cinese è volto a massimizzare e favorire la condizione interna cinese (strade, ferrovie, autostrade), a
creare poli industriali pesant e rilevant soprattutto nelle zone che ne erano sprovviste per limitare lo strapotere o la
concentrazione di potere industriale solo in alcune aree; decine di migliaia di student cinesi vengono inviat in URSS
per studiare le materie scientfiche, migliaia di istruttori sovietci vengono inviat in Cina per controllare che la
costruzione cinese proceda secondo i piani. Quindi è un legame fortssimo ma non è destnato a durare. Soprattutto
dopo la morte di Stalin nel 1953 e con l’inizio del processo di destalinizzazione dal 55 in avant, si registra una frattura
sempre più netta che porterà a una rottura definitva. La Cina da alleato principale dell’URSS diventa nel corso degli
anni 60 e 70 un compettor che lotta con Mosca per la supremazia all’interno del campo socialista e comunista,
combatte per l’egemonia anche nei paesi del terzo mondo, in via di sviluppo, perché vengono propost dei modelli
diversi di sviluppo economico.

GUERRA DI COREA
Scoppia tra il 1950 e il 1953 ma c’è una fase precedente: la Corea era occupata dal Giappone che l’aveva sottratta
all’URSS, territorio ricco che viene sviluppato e un’area che scatena l’interesse dei diversi paesi. Durante la WW2 però
l’URSS e gli USA sono alleat, non si combattono tra di loro. A un certo punto gli ufficiali americani si accorgono che la
Corea è divisa in due part identche dal 38° parallelo, da qui nasce l’idea geniale di dividerla in due zone di
amministrazione: la zona nord amministrata dall’URSS e la zona sud dagli USA. Quando le forze giapponesi
abbandonano la Corea dopo la WW2, l’URSS ottiene l’amministrazione di quella che diverrà la Corea del nord, e gli
USA l’amministrazione di quella che diventerà la Corea del sud, ma questo doveva essere solo un momento di
passaggio. L’unità della Corea non era messa in discussione e tutti pensavano che un domani le aree sarebbero state
unificate sotto un’unica leadership politca. Però le modalità di gestone del territorio sono marcatamente different:
l’URSS già con l’inizio del conflitto aveva le idee molto chiare, e mentre in Germania l’atteggiamento sovietco poteva
essere considerato debole, in Corea l’influenza è da subito fortssima. Viene individuato il leader politco, considerato
adatto perché rispondeva alle direttive dell’URSS, che aveva guidato il contngente internazionale durante la WW2,
con l’eliminazione di tutti gli altri leader di punta. Mosca investe tantssimo nella Corea del nord perché è in una zona
strategicamente fondamentale, grazie al confine con la Repubblica popolare cinese. Viene attuata una riforma
agraria, molto importante, che è anche utle per trovare il consenso della popolazione. Essa era una popolazione per
la maggior parte rurale, venne dominata da secoli da una élite che era fortemente legata all’occupazione cinese
quindi una delle prime misure adottate dal leader politco KIM IL-SUNG e dall’URSS è quella di espropriare il terreno
ai grandi latfondist che avevano collaborato con il Giappone e distribuirli ai piccoli proprietari terrieri; inoltre viene
permesso alla popolazione di organizzarsi politcamente all’interno del partto comunista formando delle sezioni
locali. È molto di più di quello che venne poi concesso ai cittadini della Corea del sud.
Gli USA decidono di dar vita a un governo parlamentare riproponendo le stesse dinamiche che si erano avute in
Giappone, e le cose non funzionano. Washington non è disposta a investre massicciamente nella Corea del sud,
perché viene concepito come un territorio distante,e si preferiva il territorio cinese. Vengono attuate delle riforme
che non vanno a ledere gli interessi dei proprietari terrieri e i latfondist erano vist come una risorsa, e la base di
quello che sarebbe diventato il sistema coreano in futuro. C’è una scarsissima collaborazione con la popolazione
locale. C’è poi una frattura molto forte tra la classe dirigente e il resto della popolazione.
Nell’ottobre del 1946 viene nominato Lee alla guida dell’amministrazione meridionale della Corea. Lee era un ex
collaborazionista giapponese, che prima però si era trasferito negli USA, formato in ambiente occidentale, cristano,
con fort legami con l’occidente. Quindi di fatto il prototpo ideale del personaggio che si potesse controllare, di cui ci
si poteva fidare, che rispondeva a valori culturali occidentali, che sapeva parlare molto bene l’inglese (ed era
importante perché favoriva le comunicazioni), un esponente della classe colta occidentalizzata. Mentre a nord c’è un
sistema comunista ma che prevede un coinvolgimento della popolazione a discapito delle élite tradizionali, a sud le
élite tradizionali fortemente corrotte, con un passato di collaborazione con il Giappone, rimangono al potere e
vengono viste come un interlocutore privilegiato, e alla popolazione non viene garantta la stessa possibilità di
organizzarsi politcamente come avviene nel nord.
Nel dicembre del 1945 abbiamo la conferenza di Mosca che prevede l’amministrazione della Corea per 5 anni, cioè
per 5 anni l’URSS e USA vengono invitat dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a gestre la Corea per guidarla
verso l’indipendenza. C’è una contrapposizione sempre più forte, non si riescono a coordinare le misure prese nel
nord e nel sud della Corea, non si riesce a mettersi d’accordo e si giunge così a una rottura. Nel 1947 gli USA premono
per favorire l’escalaton della crisi e chiedono all’ONU la possibilità di indire delle elezioni (3 anni prima del termine

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indicato dal mandato fiduciario che era quinquennale). L’URSS si oppone a queste elezioni, decide di non farle
condurre nel nord e quindi vengono eseguite solamente nel sud del paese nella primavera del 1948.
Nell’estate del 1948 abbiamo la divisione della Corea: il 15 agosto si forma la Repubblica di Corea nel sud con Rhee e
il 9 settembre la Repubblica popolare di Corea (DPRK) nel nord con Kim Il-Sung. È una situazione molto simile a quella
che si ha in Germania, anche se in Corea non si ha una città potente come Berlino. La differenza sta anche nel fatto
che, mentre in Germania i cittadini stanno meglio in quella che diventerà la Germania ovest, in Corea i cittadini del
Sud non sono così felici del nuovo sistema. Rhee si atteggia come dittatore, attua una serie di misure repressive che
sfociano in rivolte aperte che vengono sedate con la violenza, con decine di mort da parte della popolazione civile.
Non c’è popolarità a livello locale e soprattutto gli USA non sono così propensi a garantre la posizione di Rhee, non si
schierano apertamente.
Nel 1950 c’è una dichiarazione da parte degli USA che dice che la Corea del sud è al di fuori del perimetro difensivo
degli USA, quindi non ci sarà un intervento militarmente per difendere il territorio. In realtà questa dichiarazione
viene letta dall’URSS come una sorta di lasciapassare, come dire che non gli interessava cosa stesse succedendo. Gli
USA abbandonano il territorio perché, vedendo l’avanzata delle truppe del nord, non vogliono combattere. Kim Il-
Sung può contare sul sostegno dell’URSS e su un esercito migliore. Nel 1950 ottiene il consenso di Stalin e di Mao per
un attacco lampo al sud.
Le 2 Coree vengono divise lungo il 38° parallelo. La Corea del nord confinava con la Cina ma anche con l’URSS. Questa
divisione viene riflessa all’interno dello scenario europeo. La Corea del nord invade la Corea del sud tra il giugno e il
settembre del 1950; è un’avanzata fulminante. Nel giro di poche settimane le forze nord coreane scendono fino a
occupare la capitale Seul e dilagano nel centro sud del paese. Le forze sud coreane e le forze americane non dotate di
armament in grado di ricacciare indietro l’avanzata della Corea del nord si riparano in quello che viene chiamato il
perimetro o il triangolo di Pusan e resistono in quella posizione. In questo contesto tutti si aspettano che gli USA
abbandonino il territorio invece le forze americane si chiudono in questo perimetro, portano la questone al Consiglio
di Sicurezza dell’ONU chiedendo che il Consiglio vot per una risoluzione per rispondere alla pressione della Corea del
nord. questo è un passaggio strano perché gli USA non vogliono intervenire da soli ma soprattutto perché le nazioni
unite conferiscono legittimità all’intervento. Infatti abbiamo una chiara violazione della sovranità di uno stato ma la
Cina e l’URSS si opporranno con il loro diritto di veto. Non tutta la Cina gode del diritto di veto mentre l’URSS si, ma
stava boicottando i lavori del consiglio di sicurezza: si era chiamata fuori in quel momento storico per la crisi che si
stava registrando in Germania quindi non partecipava ai lavori delle nazioni unite e non legittimava l’assemblea come
arma di ritenzione contro quello che stava avvenendo in Germania. Quindi gli USA si trovano liberi di far passare
l’isttuzione che votano per un intervento militare. Gli USA hanno le forze armate sufficient ma non in Corea, bensì in
Giappone. Quindi trasferiscono le forze armate con una nuova direttrice: invece che ripartre dal sud, attuano
un’offensiva a sorpresa nei pressi di Seul, quindi li attaccano alle spalle. Nel giro di pochissime settimane
riconquistano tutto il territorio sud coreano, riprendono Seul ma non si fermano a questo: si spingono verso nord, e
tra settembre e novembre giungono sino al confine con la Cina, al fiume Yalu. Cade anche la capitale della Corea del
nord,Pyongyang, e ci si approssima a raggiungere il confine con la Cina. Qui un altro colpo di scena: Chouellai aveva
dichiarato più volte senza che nessuno lo ascoltasse che la Repubblica popolare cinese non avrebbe tollerato
l’avvicinamento di forze armate statunitense sui suoi confini; tutti si aspettavano che questo fosse uno scherzo, e i
cinesi mandano un contngente molto robusto di volontari a combattere nella Corea del nord (come la Guerra civile
spagnola) perché non volevano essere accusat direttamente del conflitto. Lo scontro è pesantssimo e durissimo, ci
sono enormi perdite americane e ancora più cinesi ma alla fine le forze cinesi riescono a ricacciare il contngente. Gli
USA vengono ricacciat, e la guerra di Corea si risolve in un nulla di fatto. Si ritorna alla situazione precedente allo
scoppio della guerra stessa. La Corea del nord perde alcuni territori. Di fatto nel 1953 viene convocata la conferenza
internazionale che stabilisce la separazione della Corea lungo il 38° parallelo. Gli USA sono content perché hanno
vendicato l’onore e hanno affermato la loro volontà di non sottostare a un tentatvo di vagliare le linee internazionali;
l’unione di blocco sovietco ha dimostrato di non essere disposto a cedere parte del suo territorio e la Repubblica
popolare cinese ha subito preso un ruolo di primo piano.

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È un rapporto commissionato dalla presidenza Truman per valutare le necessità della minaccia sovietca ma
soprattutto la risposta occidentale a questa minaccia. Dice pochi concetti chiave ma important: Mosca dispone di
una superiorità schiacciante dal punto di vista di armament convenzionali in Europa,controlla di fatto direttamente i
paesi dell’Europa centro-occidentale, più o meno direttamente la Repubblica popolare cinese e nel 1949 ha fatto
esplodere il primo test nucleare sovietco.
Nel corso della guerra fredda c’è una corsa agli armament nucleari, e l’URSS ingaggia un duello a distanza con gli
USA: primeggia in molt ambit e riuscirà nel corso del tempo a sviluppare l’apparato nucleare numericamente più
rilevante di quello statunitense anche se magari non così avanzato.

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Truman chiede una risposta. Preme sullo sviluppo della bomba a idrogeno, sull’aumento degli investment
statunitensi per le forze terrestri, navali e aeree e sullo sviluppo dell’industria bellica. Queste richieste vengono
approvate perché nel 1948 abbiamo il blocco di Berlino ma soprattutto nel 1950 abbiamo la guerra di Corea, e
quest’ultma viene vista come un campanello d’allarme fortssimo, come la fine del containment: la risposta
statunitense è massiccia a livello di investment in ambito militare per la difesa, con uno sforzo enorme per
aumentare le capacità belliche. Viene inviato anche un contngente americano in Europa, perché si vuole dimostrare
che le sort europee sono legate a quelle americane, e l’invio di forze armate non vuol dire aumentare la difesa
americana in Europa ma vuol dire mandare un messaggio intmidatorio all’URSS.
Eisenhower diventa il comandante supremo della NATO, e con il consiglio di Lisbona del 1952 le divisioni da 14
passano a 50.
Tra il 52 e il 53 la Grecia e la Turchia entrano nella NATO, la Spagna invece è ancora dominata da un regime
dittatoriale. I nuovi rapport commissionat presentano un problema evidente: non c’è un numero di uomini
sufficient per difendere l’Europa occidentale. La Germania non è parte della NATO e servono uomini: o si avvia una
campagna di massa oppure bisogna sfruttare la Germania dell’ovest. La superiorità russa è ancora schiacciante e gli
USA chiedono di includere nella NATO 10 divisioni tedesche. Ma il problema erano i francesi e i tedeschi stessi in
realtà, i quali si opponevano a formare delle forze armate, perché sarebbero state della Germania dell’ovest e questo
voleva dire per prima cosa combattere contro i fratelli tedeschi e secondo rinunciare a qualsiasi possibilità di
riunificazione. Per i francesi poi creare un esercito tedesco era una cosa assurda perché voleva dire creare un esercito
di coloro che erano stat reputat i colpevoli delle 2 guerre mondiali. La Francia propose il PIANO PLEVEN. Si espone la
realizzazione di un esercito europeo integrato a un più basso livello possibile di unità base, perché gli uomini sono
pochi e si sa che bisogna per forza coinvolgere i tedeschi. Si poteva creare un esercito tedesco senza che sia una
minaccia facendo in modo che non nascesse una dirigenza militare tedesca, quindi integrando le varie forze armate
all’interno dell’esercito europeo comandato da un comandante non tedesco ma possibilmente francese e soddisfare
le richieste statunitensi. Se non si crea un esercito propriamente tedesco ma un esercito nuovo ma creare un esercito
europeo con un comando europeo. Questo concetto forma la base della COMUNITÀ EUROPEA DI DIFESA. Il trattato viene
firmato da 6 stat, Francia, Germania, Italia, Belgio, Olanda e Lussemburgo; la Gran Bretagna si oppone perché non
vuole rinunciare alla sua autonomia.
Il problema è che questo trattato deve essere ratficato dai vari parlament, ma non c’è un sistema politco un sistema
politco a cui questo esercito deve tratte legittimità. Allora si mettono le basi per formare la CEP (comunità politca
europea). Viene così presentato il trattato, i vari parlament vengono chiamat a votare però nasce un’opposizione
molto forte soprattutto nel parlamento italiano e francese. I partt che si opponevano maggiormente erano i partt
comunist e Mosca aveva tutto l’interesse per evitare che questo progetto prendesse piede. I partt comunist
avevano ancora l’ambizione di attuare la rivoluzione, l’obiettivo era cambiare l’ordine esecutvo. Falliscono entrambi i
trattat, quello della CEP e quello della CED (comunità europea di difesa).

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