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1875-1914
Francesco Image
3°G - LEONARDO DA VINCI
Pavia A.S. 2015-2016
Introduzione
Geografia L’Africa 07
Scienze L’Elettricità 12
Letteratura Proust 21
Musica L’Operetta 24
Arte L’Impressionismo 26
Coste e isole
Lo sviluppo costiero del continente ha una lunghezza complessiva relativamente
modesta, di circa 26.000 km (l'Europa, con una superficie tre volte inferiore, ha circa
32.000 km di coste). Le coste sono spesso scoscese e rocciose, con rilievi che
arrivano fino al mare. L'unica isola di grandi dimensioni è il Madagascar, la quarta
isola più grande del mondo.
Idrografia
La fascia centrale del continente, dove le piogge sono regolari, presenta corsi d'acqua
che sfociano nel mare, principalmente nell'Oceano Atlantico, come il fiume
Niger (4.160 km) e il fiume Congo (4.200 km). Nella parte più meridionale scorrono
l'Orange, che sfocia nell'Oceano Atlantico, il Limpopo e lo Zambesi, tributari
dell'Oceano Indiano. Lo Zambesi è celebre anche per le Cascate Vittoria, fra le più
spettacolari del mondo.
Il principale fiume africano è il Nilo che, con il suo principale affluente Kagera, è
tradizionalmente considerato il fiume più lungo del mondo (6.671 km).
Una lunga catena di laghi corre lungo la frattura tettonica della Rift Valley: i più
importanti sono il Lago Vittoria e il Lago Tanganica.
Ambienti naturali
La parte settentrionale del continente è occupata in gran parte dal gigantesco deserto
del Sahara, mentre a sud di questo, l'ambiente predominante è la grande savana,
l'immensa distesa erbacea teatro dei grandi safari per turisti. Altre aree desertiche si
trovano nella zona sud-ovest del continente, dove si trova il grande deserto
del Kalahari.
Nella zona equatoriale, in particolare nel bacino del Congo, vi sono invece le
grandi foreste tropicali. Un'estesa foresta pluviale occupa anche la parte orientale
del Madagascar, per il resto ricoperto da savane. L'estrema parte nord-ovest del
continente, la zona settentrionale di Algeria, Tunisia e Marocco, e la punta
meridionale, presentano ambienti tipicamente mediterranei.
Fauna
L'Africa è famosa in tutto il mondo per la varietà e l'unicità degli animali che la
popolano. Sono presenti molte specie di felini, come il leone, il leopardo, il serval,
il ghepardo e varie specie di gatti selvatici, oltre a specie di canidi come i licaoni e
gli sciacalli. Molto diffusi nelle foreste sono le grandi scimmie antropomorfe come
gli scimpanzé e i gorilla, mentre altri primati popolano anche le praterie, come i
mandrilli, le amadriadi e le scimmie leopardo. Le grandi savane sono il territorio di
giraffe, elefanti, rinoceronti e grandi mandrie di bufali, gnu, zebre, gazzelle, impala e
Popolazione
L'impenetrabilità del Sahara divide l’Africa, naturalmente e culturalmente, in due
entità assai diverse: Africa bianca e Africa nera. Più recentemente l'invasione araba e
europea ha mutato molte cose: si tratta però prevalentemente di mutazioni culturali.
Tra i gruppi etnici indigeni del Nord Africa non mancano elementi europoidi come
i Berberi, cui si sono aggiunti di recente un certo numero di Arabi.
Nell'Africa subsahariana la maggior parte degli abitanti ha la pelle scura. Nell'Africa
centro-orientale vivono i gruppi etnici degli etiopi e dei somali. Gli Stati
dello Zimbabwe e del Sudafrica hanno una piccola, ma significativa, presenza di
gruppi bianchi ed asiatici: i primi sono i cosiddetti Afrikaner, i secondi immigrarono
in epoca coloniale per contribuire ai lavori pubblici effettuati in quei paesi.
Lingue
Nell'intero continente africano vengono parlate più di 2.000 diverse lingue, pur
considerando le difficoltà che insorgono all'atto della definizione di lingua soprattutto
nel caso non esistano (come è il caso di gran parte dell'Africa) forme standardizzate.
La stragrande maggioranza di queste sono lingue indigene africane, mentre una
minor parte (di origine europea o mediorientale) sono state portate in Africa durante
le varie fasi coloniali. Sulla costa orientale è diffuso lo Swahili, nato dall’incontro della
lingua Bantu con l’Arabo.
Economia
L'agricoltura è il settore che impiega il 60% dei lavoratori africani. Tre quinti degli
agricoltori sono impegnati in coltivazioni familiari, con produzioni limitate di poco
superiori al bisogno del nucleo familiare. Fattorie più estese, normalmente molto
vaste, investono in prodotti per l'esportazione – caffè, cotone, cacao, tè e gomma.
Raramente queste fattorie producono per il mercato interno. Vi è un salto cospicuo tra
le aziende agricole familiari – normalmente sotto i due ettari d'estensione – e le
fattorie commerciali, che spesso sono latifondiste.
L'Africa esporta minerali e petrolio, le due produzioni con il più alto coefficiente di
ritorno finanziario. Oro, diamanti, rame si trovano in gran quantità in molti paesi
dell'Africa Occidentale e Australe. Sono molti i depositi di oro, ferro, bauxite, rame,
carbone, titanio, uranio e altri minerali non ancora sfruttati.
L'Africa è il continente meno industrializzato. Il settore occupa circa il 15% della forza
lavoro a livello continentale. Sudafrica, Egitto e i paesi magrebini in genere
presentano una struttura industriale adatta sia alla produzione per i mercati locali che
alla esportazione. In Sud Africa ci sono varie aziende che hanno assunto una rilevanza
mondiale. Tra queste la South African Brewery (SAB) che con una continua politica di
acquisizioni in tutto il mondo è attualmente il primo produttore mondiale di birra.
L’energia elettrica è stata una delle scoperte scientifiche che più ha modificato il
nostro vivere quotidiano.
La rivoluzione elettrica ha avuto inizio alla fine del 1800, esattamente nel 1882 quando
a New York viene messa in funzione la
prima centrale elettrica in Pearl Street
Station su progetto di Thomas Edison e con
il finanziamento del banchiere J. P.
Morgan. Nel 1883, un anno dopo
l’impianto di New York, a Milano in via
Santa Radegonda a due passi dal Duomo,
in uno stabile precedentemente usato
come teatro, veniva costruito il primo impianto in Europa continentale, il secondo al
mondo. La centrale distribuiva l’energia nel raggio di un chilometro e illuminava i
portici di Piazza del Duomo. Questa centrale è stata costruita grazie ad un comitato
promosso dall’Ingegner Giuseppe Colombo che è stato uno degli iniziatori del
Politecnico di Milano.
L'elettricità è una delle proprietà fondamentali della materia: si manifesta attraverso
attrazioni e repulsioni tra corpi e deriva dalle proprietà atomiche della materia. I corpi
dotati di questa proprietà si dicono elettricamente carichi; la grandezza che li
caratterizza si dice carica elettrica.
In seguito allo studio della deflessione di particelle da parte di una sottile lamina
d’oro, Rutherford elaborò tra il 1908 e il 1911 il modello planetario dell’atomo.
Secondo questo modello gli elettroni ruotano intorno ad un nucleo delle dimensioni
di 10-15 m in cui è concentrata tutta la carica positiva, come i pianeti del sistema solare
ruotano intorno al sole. Nel nucleo è concentrata la quasi totalità della massa
dell’atomo. Gli oggetti sono quindi per lo più “vuoti”. Nasce così il concetto di nucleo.
Tuttavia l’atomo proposto da Rutherford non poteva essere stabile secondo le leggi
dell’elettrodinamica classica. Infatti gli elettroni cadrebbero sul nucleo (dopo un
tempo dell’ordine di 10-8 s!), poiché muovendosi di moto accelerato irraggiano
energia.
Nel 1913 Bohr riprese così il modello planetario, mantenendo il concetto di nucleo e
introducendo due postulati:
solo un numero discreto di orbite circolari sono permesse agli elettroni che
ruotano intorno al nucleo (quantizzazione delle orbite)
quando un elettrone si trova in una di queste orbite non irradia energia; gli
elettroni possono variare la propria energia solo in seguito alla transizione tra
due orbite permesse (quantizzazione dell’energia)
In the early 1870’ Louis Pasteur and Robert Koch established the germ theory of
disease. According to germ theory, a specific disease is caused by a
specific organism. Before this discovery, most doctors believed
diseases were caused by spontaneous generation. In fact, doctors did
autopsies on people who died of infectious diseases and they took
care of patients without washing their hands, not realizing that they
were transmitting the disease.
In 1879 there were many discoveries about vaccines: 1879 Cholera, 1881 Antrax,
1882 Rabies. In 1890 Emil von Behring discovered antitoxins and used them to
develop tetanus and diptheria vaccines.
In 1895 German physicist Wilhelm Conrad Roentgen discovered X rays and the
next year the vaccine for typhoid fever was discovered.
In 1899 Felix Hoffman developed aspirin (acetyl salicylic
acid). The juice from the bark of a willow tree was used as
early as 400 BC to relieve pain. 19th century scientists knew
that it was the salicylic acid in the willow that made it work,
but it irritated the lining of the mouth and stomach. Hoffman
synthesized acetyl salicylic acid, developing what is now the
most widely used medicine in the world.
The doctor Austrian-American Karl Landsteiner described
blood compatibility and rejection (i.e., what happens when a
person receives a blood transfusion from another human of
either compatible or incompatible blood type), developing
the ABO system of blood typing. This system classified the
bloods of human beings into A, B, AB, and O groups.
Landsteiner received the 1930 Nobel Prize in “Physiology or
Medicine” for this discovery.
Die Industrialisierung begann in Deutschland später als in England, verlief aber sehr
schnell.
Um 1800 lebten 80% der Einwohner auf dem Land, 1890 waren es nur noch 30%.
Viele Bauern zogen in die Städte und wurden Lohnarbeiter in
Fabriken. Sie lebten in miserablen Verhältnissen. Die Löhne
waren niedrig und die Arbeit lag bei 16 Stunden. Auch
Frauen und Kinder arbeiteten, um das Existenzminimum der
Familie zu sichern. Die Not zwang viele zur Emigration.In den
Jahren nach 1871 boomte die Wirtschaft: viele Firmen wurden
gegründet, das Ruhrgebiet entwickelte sich zum größten
Industriezentrum Europas.
Scrittore francese nato a Parigi nel 1871 e morto nel 1922. Figlio di un medico, Adrien,
e di un'israelita di origine alsaziana, Jeanne Weill, appartenente alla ricca borghesia,
crebbe, sempre cagionevole di salute, accanto all'amato fratello secondogenito,
Robert. A nove anni contrasse una grave forma di asma bronchiale, malattia che lo
tormentò tutta la vita e che lo condusse alla morte. Compì gli
studi liceali al Condorcet. Fu un allievo modello, specie per la
filosofia. All'università fece studi di diritto e poi di scienze
politiche. Data la sua passione letteraria nel 1892 fondò, con
gli amici del liceo, la rivista Le banquet. Elegante, raffinato,
dedicò la maggior parte del suo tempo (1895-99) alla scrittura
del Jean Santeuil (uscito postumo nel 1952) e ai salotti, ove
tuttavia si sentiva a disagio, sia per la sua mancanza di titoli
nobiliari sia per il fatto che, figlio di madre ebrea, era considerato da molti un “mezzo
sangue” senza talento e senza personalità. Fu colpito dalle prime grandissime
sciagure: la morte del padre nel 1903 e quella della madre nel 1906. Ancora bambino
aveva scritto in un diario che il colmo dell'infelicità era la separazione dalla madre.
Proust, che già si era rinchiuso in sé stesso, isolandosi in una stanza foderata di
sughero nel boulevard Haussmann,
infastidito dai rumori, dalla luce, forse
soltanto costretto dalla sua nevrosi a vivere
di notte e a riposare di giorno, aveva intanto
dato alla luce nel 1913 Dalla parte di Swann
la prima parte di quel capolavoro il cui ciclo
costituì Alla ricerca del tempo perduto.
Alla ricerca del tempo perduto è un romanzo-fiume scritto tra il 1908 e il 1922, anno di
morte del suo autore. In estrema sintesi può essere descritto come la storia degli
Alla base del capolavoro appare una domanda: Cosa ha valore nella nostra
esperienza umana? La risposta data da Proust alla fine della ricerca è: la vera
vita è la letteratura. Non la letteratura che offre solo rappresentazione fredde e
immobili della realtà ma una letteratura che sia ricerca della “verità” e non
della “realtà”, quindi una realtà più profonda che tenga conto della nostra
interiorità e del suo mutare nel tempo.
«… un giorno d’inverno, al mio ritorno a casa, mia madre, vedendomi infreddolito, mi propose
di bere, contrariamente alla mia abitudine, una tazza di tè. Dapprima rifiutai, poi, non so
perché, cambiai idea. Mandò a prendere uno di quei dolci corti e paffuti che chiamano Petites
Madeleines e che sembrano modellati dentro la valva scanalata di una “cappasanta”. E subito,
meccanicamente, oppresso dalla giornata uggiosa e dalla prospettiva di un domani
malinconico, mi portai alle labbra un cucchiaino del tè nel quale avevo lasciato che
s’ammorbidisse un pezzetto di madeleine. Ma nello stesso istante in cui il liquido al quale erano
mischiate le briciole del dolce raggiunse il mio palato, io trasalii, attratto da qualcosa di
straordinario che accadeva dentro di me. Una deliziosa voluttà mi aveva invaso, isolata,
staccata da qualsiasi nozione della sua casa. Di colpo mi aveva reso indifferenti le vicissitudini
della vita, inoffensivi i suoi disastri, illusoria la sua brevità, agendo nello stesso modo
dell’amore, colmandomi di un’essenza preziosa: o meglio, quell’essenza non era dentro di me,
io ero quell’essenza. Avevo smesso di sentirmi mediocre, contingente mortale. Da dove era
potuta giungermi una gioia così potente? Sentivo che era legata al sapore del tè e del dolce, ma
lo superava infinitamente, non doveva condividerne la natura. Da dove veniva? Cosa
significava? Dove afferrarla? Bevo una seconda sorsata nella quale non trovo di più che nella
prima, una terza che mi dà un po’ meno della seconda. E’ tempo che mi fermi, la virtù del filtro
sembra diminuire. E’ chiaro che la verità che cerco non è lì dentro, ma in me. La bevanda l’ha
risvegliata, ma non la conosce, e non può che ripetere indefinitamente, ma con sempre minor
forza, la stesa testimonianza che io non riesco a interpretare e che vorrei almeno poterle
chiedere di nuovo ritrovandola subito intatta, a mia disposizione, per un chiarimento decisivo.”
Sul modello viennese si formò l'operetta italiana, che con R. Leoncavallo (1858-1919)
assunse un carattere d'italianità non scevro di una nobile impronta, come appare ad
esempio in La reginetta delle rose (1912).
L’impressionismo non nacque dal nulla. Esperienze fondamentali, per la sua nascita,
sono da rintracciarsi nelle esperienze pittoriche della
prima metà del secolo: soprattutto nella pittura di
Delacroix e dei pittori inglesi Constable e Turner.
Tuttavia, la profonda opzione per una pittura legata
alla realtà sensibile portò gli impressionisti, e
soprattutto il loro precursore Manet, a rimeditare tutta
la pittura dei secoli precedenti che hanno esaltato il
tonalismo coloristico: dai pittori veneziani del Cinquecento ai fiamminghi del
Seicento, alla pittura degli spagnoli Velazquez e Goya.
Il golf è uno sport di origine olandese anche se la maggior parte delle persone
pensano che sia nato in Scozia perché lì ebbe molto successo. Il gioco del golf divenne
sport olimpico dal 1900 al 1904 e dal 2016. Esso è conosciuto come lo sport dell’alta
borghesia perché sul finire del 1800 solo
persone con disponibilità economiche notevoli
potevano permettersi di praticalo. Il golf oggi
è molto popolare negli Stati Uniti e nel Regno
Unito. In Italia fece la sua prima comparsa nel
1900 circa. Il Regno Unito oggi è conosciuto
come la culla del golf sin dal 1400. Questo
sport viene praticato all’aperto in appositi campi situati solitamente nei boschi. La
lunghezza dei campi varia da campo a campo ma, in media, hanno una lunghezza dai
3 ai 7 chilometri. I campi possiedono 18
buche ma alcuni, che sono più piccoli, ne
possiedono solo 9. Tutte le buche sono
dotate di una zona di partenza, chiamata
Tee-Shot. Le partenze si suddividono in
diversi colori: bianco, giallo, blu e rosso. Le
partenze bianche sono per i giocatori
professionisti o che possiedono un
Handicap (hcp) molto basso; i gialli sono per gli uomini in generale, e sono i più usati;
i blu invece sono per le donne professioniste mentre i rossi sono per le donne in
generale. Da queste postazioni il giocatore effettua il suo
primo tiro. L’obiettivo del giocatore è completare ogni
buca nel minor numero di colpi possibile. Il numero dei
colpi viene conteggiato dal primo tiro fino all’ultimo nel
quale il giocatore manda la pallina in buca. La somma