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Le due Societ Canottieri Genovesi e le Grandi Regate dellOttocento a Genova

Aldo Gastaldi (Bisagno) Primo Partigiano dItalia Medaglia dOro al Valore Militare Socio della Canottieri Genovesi Elpis

Relazione del Consigliere Claudio Loreto ai Soci Ottobre 2005


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INDICE

PREMESSA ... 5 Elenco delle Societ italiane di canottaggio centenarie .. 9 PARTE I


LA PRIMA SOCIETA CANOTTIERI GENOVESI E LE GRANDI REGATE DELLOTTOCENTO A GENOVA ..... 11

La fondazione della Societ Canottieri Genovesi La prima Regata Nazionale di canottaggio La seconda Regata Nazionale di canottaggio Ulteriori notizie sulla Societ Canottieri Genovesi Le Regate Colombiane Lo scioglimento della Societ Canottieri Genovesi .. Il mito . PARTE II

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LA SOCIETA CANOTTIERI GENOVESI ELPIS .... 43

La nascita della Societ Canottieri Genovesi Elpis Laffitto del galleggiante. La vita sociale e lattivit agonistica. Lacquisto del galleggiante .. La sede sul Molo Giano ....

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ALLEGATI 61

PREMESSA

Il remo stato una delle prime invenzioni delluomo: tale attrezzo lo aiut a scoprire nuove terre, a intessere pi vasti e floridi commerci e, inevitabilmente, anche a muovere guerra a popoli lontani. Esso offr inoltre un nuovo tipo di svago: pitture egizie narrano infatti di gare fra imbarcazioni a remi sulle acque del Nilo gi nel 2.600 a.C. La pratica sportiva dello strumento ebbe per inizio il 10 giugno 1829, allorch ad Henley, deliziosa cittadina sulle rive del Tamigi, venne disputata la prima sfida fra gli otto delle universit di Oxford e Cambridge.1 Dopo tale evento, il canottaggio si diffuse presto in Europa Occidentale e nei paesi anglofoni doltre oceano. In Italia la prima associazione di canottieri vide la luce, proprio come la lingua patria, sulle rive dellArno, pi precisamente a Limite, nel 1861; grazie

Nel 1829 le imbarcazioni erano tozze e pesanti, pi simili a barche da trasporto che da competizione. Quelle usate sul Tamigi ad Henley dagli equipaggi dei due Atenei somigliavano agli attuali 8 jole, ma avevano ancora la chiglia sporgente ed i banchi fissi, sui quali sedevano i vogatori: una sorta di baleniera, pesante circa 200 kg., coi remi infilati in scalmi fissati direttamente sul bordo dello scafo. Gi nel 1828 (un anno prima della Oxford-Cambridge, perci) il carpentiere inglese Rodley aveva per ideato il fuoriscalmo, applicando alle barche delle piccole scalmiere in legno che spostavano fuori del bordo il perno dello scalmo, permettendo in tal modo di allungare la leva in mano al vogatore. Pochi anni pi tardi, un altro britannico di nome Emet sostitu il legno delle scalmiere con il metallo, che consent un ulteriore spostamento allinfuori della forcola (o scalmo). Sempre oltre Manica, a New Castle, il costruttore di barche Harry Clasper realizza il primo scafo a 4 vogatori senza chiglia e dalla superficie, bagnata dallacqua, perfettamente liscia. Ci accade nel 1847; nei dieci anni successivi le migliorie pi eclatanti verranno apportate in Germania e negli Stati Uniti. Nel 1854 il tedesco Rettich fabbrica i primi remi con lasta cava e nel 1857 lamericano S.C. Rabkok di Chicago idea la trasformazione che modificher decisamente lo sport del canottaggio, sganciandolo da un passato in cui il remo era solo strumento di lavoro per inserirlo in un futuro in cui sar soprattutto mezzo agonistico: il sedile scorrevole. Inizialmente si tratt proprio di un sedile che slittava su piccole rotaie; poi il berlinese dottor Schiller nel 1863 perfezion linvenzione costruendo il prototipo dellattuale carrello scorrevole su piccole ruote di metallo, oggi universalmente adottato. (Tratto dal manuale Canottaggio, che passione!, a cura della Federazione Italiana Canottaggio, Marchesi Grafiche Editoriali, Roma, 1995).
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poi

soprattutto

alliniziativa

del

club

piemontese

Cerea,

una

federazione di circoli remieri italiani nacque a Torino gi nel 1888.2 Cos i sodalizi di canottaggio che ad oggi possono vantare almeno un secolo di storia sono ben quarantatre; alcuni di essi (Cerea di Torino, Bucintoro e Querini di Venezia, Tevere Remo di Roma, Savoia di Napoli) addirittura conservano nella propria denominazione sociale la qualifica di reale, essendo stati a loro tempo riconosciuti benemeriti da casa Savoia. Tre le centenarie liguri: la spezzina Societ Canottieri Velocior (1883), il Rowing Club Genovese (1890) e la Societ Canottieri Genovesi Elpis (1902). Sulla genesi di questultima esiste tuttavia una sorta di mito, secondo il quale la fondazione dellElpis, in buona sostanza, altro non fu se non la pronta rinascita di una antecedente societ esauritasi per ignote ragioni e di cui si pressoch perduta

Da Canottaggio, che passione!, op. cit.: I primi tentativi di creare unistituzione che, radunando le non numerose, allepoca, societ nautiche italiane interessate al remo, avesse la competenza e lautorit necessarie allo sviluppo del canottaggio (si sentiva molto la mancanza di un ragionato programma di gare) furono avviati da alcuni soci del Cerea, club torinese fondato nel 1863. Nel 1881, venne richiesto al regio Yacht Club Italiano [di cui il Cerea era stato uno dei soci fondatori, n.d.r.] di poter costituire nel suo seno una sezione remiera: cosa che fu immotivatamente respinta [provocando la fuoriuscita del circolo piemontese dallo Yacht Club, n.d.r.]. Luigi Capuccio, Luigi Albarello, Giuseppe Bon, Edoardo Hayd e Guglielmo Wooldrige (tutti torinesi, pur se qualcuno con cognome straniero), legati da forte amicizia e da profondo amore per il canottaggio, non si persero danimo dopo questo rifiuto che li coinvolgeva come soci del Cerea: nei loro convegni serali al Caff Nazionale di Torino essi studiarono il modo di riunire tutte le Societ nautiche italiane in federazione, ideando il Rowing Club Italiano. Sorse subito unaccesa discussione sullutilizzo del vocabolo inglese rowing ma venne poi accettato in quanto non si trov nella lingua italiana un vocabolo equivalente con cui sostituirlo! Comunque la parola britannica era anche un dovuto omaggio al Paese che fu la culla del canottaggio moderno. Lassemblea costitutiva del Rowing C.I. si tenne dalle ore 21 alle ore 23 del 31 marzo 1888 presso il Comizio agrario (in Piazza Castello 16 a Torino) presenti adesionisti appartenenti a cinque Societ: Cerea, Armida, Caprera, Esperia, Eridano. Venne approvato lo Statuto, messa in cantiere unassemblea generale elettiva e progettato un piano di regate. Si sped poi una lettera alle maggiori Societ remiere nazionali, annunciando la fondazione del Rowing C.I. ed invitandole ad aderirvi; il 19 aprile 1888 vennero eletti il conte Edoardo Scarampi di Villanova presidente ed il capitano Luigi Capuccio (lanima ideatrice del Rowing) segretario. Nel 1891, sotto la presidenza onoraria di Re Umberto di Savoia, la denominazione fu completata e divenne Reale Rowing Club Italiano. Nel 1923 lorganismo mut il nome in Reale Federazione Italiana Canottaggio, per trasformarsi definitivamente negli Anni Quaranta, con lavvento della Repubblica in Federazione Italiana Canottaggio. Anche la sede del massimo ente remiero nazionale ebbe bisogno di oltre mezzo secolo per trovare una sistemazione stabile: dal 1888 al 1933 rimase a Torino, ospite di clubs, case private e piccoli uffici; sotto il Fascismo si trasfer a Roma presso lo Stadio del Partito (ora Stadio Flaminio), per poi tornare nel capoluogo piemontese nel 1946 e ritornare definitivamente nella Capitale nel 1957, al Foro Italico. Dopo il 1960 si colloc nel Palazzo delle Federazioni di viale Tiziano. La Federazione Internazionale di canottaggio (F.I.S.A., Fdration Internationale des Socits dAviron) venne fondata anchessa a Torino, inizialmente come Federazione Europea, il 25 giugno 1892.
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ogni eco. Era, questa, la Societ Canottieri Genovesi, sorta a met degli anni 70 del XIX secolo; la Societ Canottieri Genovesi Elpis, proprio come una diretta e legittima erede, ne assorb lintera denominazione e in base a tale continuit alcuni ritengono che essa sia da considerarsi la pi antica societ remiera di Liguria. Chi scrive ha inteso scandagliare le profondit del tempo per riportare a galla almeno qualcuno dei nomi e dei fatti che segnarono la breve esistenza di quell antico sodalizio, prima che vengano definitivamente inghiottiti dalloblio; e per tentare cos di accertare se esso risorse davvero sotto diversa veste allalba del nuovo secolo. In corso dopera si poi aggiunto il desiderio di conoscere, a prescindere dal resto, come l Elpis mosse i suoi primi passi. 3 Nemici di tale tentativo di recupero sono stati la scarsit di documenti consultabili (molti atti con il tempo sono andati perduti, o sono diventati pressoch illeggibili) e, soprattutto, linadeguato tempo concesso alla ricerca dai personali impegni familiari e lavorativi. Le pagine che seguono, pertanto, non costituiscono il prodotto di una indagine condotta secondo rigorosi canoni scientifici, bens una semplice raccolta di notizie e documenti rinvenuti rovistando qua e l dove la logica storica indirizzava; informazioni, dunque, talora frammentarie, che certo lasciano alcuni interrogativi ancora senza una risposta definitiva, ma che comunque gettano una prima luce su un passato fino ad oggi avvolto nel mistero. A pi di pagina sono riportate anche note poco attinenti alloggetto della ricerca, ma, a mio avviso, utili a far comprendere lo spirito dellepoca in cui si svolsero le vicende di seguito descritte.

Lindagine ha consentito di riportare alla luce anche significativi avvenimenti successivi, del tutto ignoti agli attuali soci dellElpis, come laffiliazione di un giovane di nome Aldo Gastaldi (il futuro, leggendario comandante partigiano Bisagno; cfr. allegati nn. 41A 41S).
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E mia viva speranza che altri volenterosi presto riprendano il presente lavoro, sviluppandolo, colmandone le gravi lacune e portandolo dunque a definitivo compimento. Genova, 14 ottobre 2005 Claudio Loreto

Regata Oxford-Cambridge, edizione 1954


(immagine tratta dal sito internet www.theboatrace.org)

ELENCO DELLE SOCIETA ITALIANE DI CANOTTAGGIO CENTENARIE


SOCIETA SEDE ANNO FONDAZIONE

S.C. LIMITE S.C. CEREA S. GINNASTICA TRIESTINA C.C. SATURNIA S.C. ARMIDA R.C.C. TEVERE REMO S.C. RAVENNA S.T.C. ADRIA S.C. MINCIO S.C. BUCINTORO S.C. THALATTA S.C. CAPRERA S.C. NINO BIXIO R.Y.C.C. SAVOIA S.C. VELOCIOR S.C. VITTORINO DA FELTRE S.C. CASALE S.C. ESPERIA C. BALDESIO C.R.V. ITALIA S.C. ORBETELLO R.C. GENOVESE S.C. MILANO S.C. ADDA S.C. GARDA S.C. ICHNUSA S.C. LARIO G. SINIGAGLIA C.C. ANIENE C.C. BARION S.C. S.C. LECCO C. TRIESTE S.C. PALLANZA C.C. DIADORA C.C. LAZIO S.C. CERNOBBIO S.C. QUERINI S.C. GENOVESI ELPIS C. MOLTRASIO C.C. ROGGERO DI LAURIA S.N.C. NETTUNO S.C. STELLA S.C. ARNO C.C. PRO MONOPOLI

Limite sullArno Torino Trieste Trieste Torino Roma Ravenna Trieste Mantova Venezia Messina Torino Piacenza Napoli La Spezia Piacenza Casale Monferrato Torino Cremona Napoli Orbetello Genova Milano Lodi Sal Cagliari Como Roma Bari Lecco Trieste Pallanza Venezia Roma Cernobbio Venezia Genova Moltrasio Palermo Trieste Laglio Pisa Monopoli

1861 1863 1863 1864 1869 1872 1873 1877 1880 1882 1882 1883 1883 1883 1883 1883 1886 1886 1887 1889 1889 1890 1890 1891 1891 1891 1891 1892 1894 1895 1896 1896 1898 1900 1901 1901 1902 1902 1902 1904 1904 1905 1905

Lelenco include i sodalizi fondati antecedentemente al 1906 e al presente affiliati alla Federazione Italiana Canottaggio (Fonte: Annuario 2005 della Federazione Italiana Canottaggio).
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PARTE I
LA PRIMA SOCIETA CANOTTIERI GENOVESI E LE GRANDI REGATE( ) DELLOTTOCENTO
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A GENOVA

Manifesto del luglio 1876

<< Perch si dice regata? Letimologia del vocabolo bisogna cercarla a Venezia. Era costume antico di quella Repubblica che cittadini dogni classe si recassero al Lido per tirare di frombola [la fionda, n.d.r.]. Il governo provvedeva che vi fossero barche pel tragitto dei frombolieri. E fu in quella occasione che nacque il genio per lesercizio del remo, e quindi le disfide, che si eseguivano con grosse barche poste in riga; donde il nome di rigada, mutatosi poscia in regata>> . (Tratto dallarticolo Le antiche regate, pubblicato nel supplemento alledizione di domenica 30 luglio 1876 del quotidiano genovese Caffaro. Esso occupa lintera prima pagina del supplemento - composto da quattro facciate, le prime tre delle quali dedicate alla Regata Nazionale di canottaggio del 1876 - e descrive, con dovizia di particolari, lo svolgimento di antiche gare nel Canalgrande di Venezia, accenna alle corse a remi in uso presso Troiani, Pisani e Genovesi, e ripropone infine la cronaca di una regata svoltasi nel 1462 sul lago di Bolsena al cospetto del Papa Pio II. Il supplemento in discorso riprodotto nellallegato n 12L).
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La fondazione della Societ Canottieri Genovesi


Nel XIX secolo la realt culturale italiana certamente non favoriva lo sviluppo delle pratiche sportive: a queste erano infatti contrari gli ambienti clericali e, ancor pi, i circoli della sinistra politica.6 Nel nostro Paese gli sports moderni, in effetti, furono spesso promossi da dinamici
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stranieri,

principalmente

inglesi,

quali

erano

soliti

Lo stemma della famiglia inglese Yeats Brown, alla quale appartenevano i due fondatori della Societ Canottieri Genovesi (lemblema tratto dal sito internet della Societ Gestione Eventi, di cui alla successiva nota n 8). 6 Si veda, in proposito, Storia Illustrata di Genova, Elio Sellino Editore, Milano, 1995, volume 6, pagg. 1425, 1426, 1429, 1430 e 1431: La via italiana alla sportivizzazione consistette in un singolare sincretismo tra il modello nazionalistico tedesco della ginnastica [considerata dai germanici una attivit utile allo sviluppo dellamor di patria, n.d.r.] e il modello inglese degli sport borghesi [visti invece dai britannici principalmente come una forma di svago individuale, n.d.r.]. In particolare, il passaggio dai giochi tradizionali agli sport avviene tramite la mediazione della ginnastica, che, introdotta in Italia nei primi decenni del XIX secolo, diviene in breve listituzione portante di tutte le attivit fisiche di competizione [] Motivi di carattere sanitario pedagogico, accanto alla funzione di addestramento premilitare, caratterizzano laffermarsi della ginnastica nellambito del movimento patriottico risorgimentale, il quale vide nello sport un fattore centrale nella crescita della nazione, avendo esso al tempo stesso la funzione di diletto e di educazione del popolo, contribuendo in tal modo alla nazionale rigenerazione. Allo sviluppo delle attivit ginniche si oppose invece inizialmente la Chiesa, storicamente contraria ad ogni sorta di culto del corpo. Tuttavia i cattolici compresero ben presto laltissimo valore educativo dei giochi inglesi (si veda in proposito il padre barnabita Giovanni Semeria); essi inserirono cos lo sport nel loro sistema educativo, diffondendone la pratica attraverso gli oratori e i collegi religiosi. Lo stesso non pot certo dirsi per i socialisti, che mantennero costantemente, almeno sino al 1910, un atteggiamento di diffidenza e talora di manifesta ostilit nei confronti di tutte le attivit agonistiche. A differenza dei belgi, dei francesi, degli inglesi e soprattutto dei tedeschi, le cui associazioni sportive proletarie contavano centinaia di migliaia di iscritti, i socialisti italiani consideravano lo sportivismo alla stregua del militarismo, del clericalismo e dellalcolismo, un nemico da combattere, in quanto rappresentava uno strumento di diversione utilizzato dalla borghesia per incanalare e contenere le energie combattive delle masse proletarie. La classe lavoratrice non poteva avere alcun vantaggio dalla pratica delle discipline fisiche, se prima non poteva migliorare la propria condizione economica. La ginnastica, oltre che fisicamente dannosa per i proletari, gi debilitati da condizioni di vita subumane, anche un atroce insulto alla loro miseria. Nel 1900 Pietro Chiesa, uno dei padri del socialismo italiano, cos scriveva: Bisogna dunque rialzare i salari e abbassare gli orari. Solo allora i proletari avrebbero potuto anchessi convenientemente nutriti e non esausti per eccessivo lavoro, recarsi come i Soci delle varie Societ ginnastiche in palestra, a perfezionarsi i muscoli, a farsi pi forti e pi virili.
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riprodurre

piaceri

della

madrepatria

ovunque

la

sorte

li

conducesse; costoro suscitavano dapprima la curiosit e infine la partecipazione delle lites locali culturalmente pi aperte al mondo e alle sue trasformazioni. Ci fu particolarmente vero a Genova, ove si era insediata una consistente comunit di britannici dediti a proficui commerci nel Mare Mediterraneo. Un articolo7 pubblicato nel gennaio 1883 sul primo Annuario del Regio Yacht Club Italiano riport cos che ... nellanno 1869 ancoravasi nel porto di Genova un elegante Steam-Yacht, propriet del sig. Fred. Brown, il quale lo aveva acquistato in Inghilterra dal principe di Galles. Poco dopo il sig. Yeats Brown, Console di S.M. Britannica in Genova8 faceva costruire dal
Larticolo, firmato da Arrigozzo (pseudonimo di uno dei soci fondatori dello Yacht Club Italiano, lavv. Vincenzo Cencio Poggi), riprodotto nelle pagg. 13 e 14 del volume celebrativo Yacht Club Italiano1879-1979, curato da Franco Belloni. Gli avvenimenti l citati sono stati di recente ripresi nel volume Mille Anni di Liguria, curato dal quotidiano genovese Il Secolo XIX (anno 1999, pag. 444): nel 1869 uno yacht a vapore inglese si ancor nel porto di Genova e il console britannico a Genova si fece costruire una barca dai cantieri Oneto. Poi fond la Societ Canottieri Genovesi, pi antica del Genoa Cricket and Football Club. 8 Le Autorit britanniche hanno reso noto che Sir Montagu Yeats Brown fu impiegato presso il Consolato di Genova nel 1854 e 1855; venne nominato non retribuito Vice Console di Genova il 28 aprile 1857; gli furono assegnate funzioni di Console dall8 agosto al 18 settembre 1857; venne quindi nominato Console il 20 febbraio 1858; Console per la provincia di Genova il 5 novembre 1872; e Console per le province di Porto Maurizio, Genova e Lassa, con base a Genova, l8 maggio 1878 (cfr. allegato n 1). Secondo unaltra fonte segnalata dalle stesse Autorit, Montagu nacque in Italia, nellisola di Palmaria, da T. (Timoteo, cfr. successiva nota n 57) Yeats Brown, egli stesso gi console britannico a Genova. Am la vela, il canottaggio e il ciclismo. Fu il padre di Francis Charles Claypon Yeats Brown (nato a Genova il 15 agosto 1886 e morto nel 1944), autore di volumi che riflettevano le sue esperienze di ufficiale dellesercito britannico in India e il suo interesse per lo yoga; il suo lavoro pi noto lautobiografia Il Lanciere Bengalese, da cui stato tratto un celebre film (cfr. il sito internet www.britannica.com). Sir Montagu fu pure un raffinato collezionista di ceramiche liguri ed europee, molte delle quali egli don ai Musei Civici genovesi nel 1893 (si veda al riguardo Gospark The Gallery Net, sito internet www.gospark.it). Ancora: A Genova la pi cospicua raccolta di porcellane e ceramiche facevano capo a Yeats Brown Montagu, console di S.M. Britannica, in seguito donata al Municipio (dal volume La Ceramica del Novecento in Liguria, a cura di Banca Carige-Fondazione Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, 1995). La famiglia Brown fu inoltre proprietaria, dal 1867 al 1949, dellantico maniero di Portofino (risalente almeno al XV secolo), noto oggi come Castello Brown. Da una relazione storica datata 31 maggio 2001 e commissionata dallattuale gestore delledificio, la Societ Gestione Eventi S.r.l. di Genova, apprendiamo che << dopo il Congresso di Vienna ed il ritorno della pace, il Regno di Sardegna non ebbe pi interesse a mantenere attive le Fortezze, perch bisognose di costante e costosa manutenzione, pur essendo ormai di scarso interesse strategico. Nel 1867 ne inizi o la vendita o labbandono. Il Console Inglese a Genova, Montague Yeats Brown compr per lire settemila la Fortezza dallo Stato, innamorato del luogo per averlo visto pi volte dal suo vascello Black Tulip, durante le numerose uscite nelle acque del Tigullio. Con la sapiente guida dellArchitetto Alfredo de Andrade e dellIngegnere Pietro Tamburelli, trasform la Fortezza senza snaturarne i contenuti. Il Barone Alfonso von Mumm, abitante nel vicino castello San Giorgio, annota nei suoi scritti che il Console fece tanto bene il
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nostro Oneto, che gli si era rivelato ingegnosissimo costruttore di yachts, un cutter Black-tulip. Quelle due barche da diporto invogliarono alcuni Genovesi ad esperimentare i divertimenti marinareschi pocanzi o ignorati o negletti. Qui mi torna in acconcio fare ricordo come pure per la solerte ed instancabile opera dei fratelli Brown sorgesse la societ Canottieri Genovesi [] Ma se alcuni genovesi avevano mostrato molto entusiasmo nel seguire lesempio dei fratelli Brown, acquistando delle imbarcazioni da diporto, erano meno entusiasti, se non addirittura indifferenti, allidea di dare una base societaria 9 alla loro attivit diportistica.
lavoro da non alterare assolutamente il disegno originale; dice ancora con soddisfazione che da signore quale era il Console arred con mobili e suppellettili da grande intenditore e collezionista. Ci che oggi ammiriamo, dai laggioni (le piastrelle del 500/600 levantine di Albisola) alle ardesie intagliate, alla pietra nera di Promontorio scolpita, ai marmi, alle porte delle stanze ricavate dal Black Tulip in disarmo, sembra frutto di aggiunte in tempi successivi. Invece, come duso ai tempi di De Andrade, con lantico stato ricostruito un valido ed apprezzabile finto antico; la bravura dellArchitetto ha fatto s che tutto sembrasse nato sul posto. Nel 1870 il console fece piantare due pini sulla terrazza del castello; uno per il giorno del suo matrimonio, laltro per la moglie Agnese Bellingham. Ancora oggi dominano con la loro maestosit il paese. Come tutti gli inglesi che soggiornarono in riviera, Brown volle creare un giardino in cui vivesse il genius loci, sfruttando un clima temperato a loro sconosciuto, un giardino di piante mediterranee ed essenze delicate, con reminescenze delle loro origini inglesi. Il console mor nel 1905 lasciando in eredit il castello ai figli che lo custodirono fino al 1949. Nel dopo guerra fu venduto a John e Joceline Baber, loro connazionali con lamore per larcheologia [] Con i Brown ed i Baber la Fortezza da militare si trasforma in abitazione civile e ci viene lasciata per continuare a viverla e mantenerla; il loro stato un educato e discreto possesso durato solamente un secolo (i Baber hanno venduto la propriet al Comune di Portofino nel 1961, per permettere a tutti di goderne lincomparabile bellezza), un secolo fatto non di assalti di galee o di fucilieri, ma ancor pi violento nelle distruzioni. Un grazie a loro se oggi entrando nel Castello possiamo leggerne la storia circondati da un paesaggio fiabesco>>. Nelledificio ha riferito la Societ Gestione Eventi - non si trovano custoditi ritratti, foto o carte private del console, poich allatto della vendita del maniero i Brown traslocarono altrove ogni arredo. 9 Tale base venne realizzata il 19 ottobre 1879, allorch fu costituito il Regio Yacht Club Italiano, tra i cui soci fondatori (in totale 100 soggetti) figurano la Societ di Canottieri del Tevere Roma, la Societ di Canottieri Cerea Torino e la Societ di Canottieri Livornesi. Il primo statuto del club, approvato il 4 aprile 1880, allart. 12 (titolato Societ costituite che possono erigersi in sezione) prevedeva che una Societ Marittima, sia militare che civile, ed una Societ di Canottieri, potranno far parte del R. Yacht-Club erigendosi in Sezione, qualora non esista ancora una Sezione del R. Yacht-Club nel luogo ove sono costituite. Il successivo art. 13 (titolato Ammissione di Societ di Canottieri a far parte del R. Yacht-Club) precisava che le Societ italiane di Canottieri regolarmente costituite potranno far parte del R. Yacht-Club, facendosi rappresentare dal loro Presidente; e, ancora, che ... il R. Yacht-Club avr speciale cura di favorire in ogni miglior modo le Societ di Canottieri inscritte, offrendo loro il mezzo di concorrere alle annue regate nazionali ed accordando facilitazioni a quelle che avessero in animo di recarsi allestero a concorrere in regate internazionali. Il R. Yacht-Club inviter le Societ di Canottieri inscritte a nominare una commissione onde studiare la questione di un tipo unico di canoe italiane da corsa onde istituire nelle regate nazionali una gara speciale dimbarcazioni a remi che sar detta la gara delle canoe italiane. Detta Commissione sar incaricata di studiare un sistema di compenso che permetta a lancie o canoe di tipo vario di poter correre insieme nelle gare promosse dal R. Yacht-Club. Sar cura del R. Yacht-Club lagire colle societ consorelle daltri stati onde il sistema di compenso determinato dalle societ di Canottieri sia di buon grado accettato in caso di gare internazionali. I lavori di questa commissione saranno sottoposti
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Fu

di

matrice

britannica,

dunque,

la

prima

associazione

prettamente remiera sorta sotto la Lanterna. Lestensore dellarticolo, pur non specificando lanno di costituzione di tale societ, induce a fare ritenere che la stessa abbia visto la luce prima dello Yacht Club Italiano (fondato nel 1879) e, in ogni caso, antecedentemente al 1883, anno di pubblicazione dellarticolo. Una precisazione in merito viene fornita, ai giorni nostri, ancora dallo Yacht Club; pi esattamente dal suo socio Giorgio Olivero, il quale, nel corso di appassionate ricerche sulle vicende del celebre circolo velico, si sarebbe imbattuto nella seguente notizia: La Societ Canottieri Genovesi fu fondata nel 1876, con sede nel porto di Genova sul galleggiante Club e la segreteria in Via Orefici n 6. I fondatori erano stati i fratelli Brown, che troviamo nella Direzione della Societ. 10 E per comprovato che la societ esisteva (quantomeno di fatto) gi lanno precedente.

La prima Regata Nazionale di canottaggio


Una pubblicazione della Societ Triestina Canottieri Adria riporta infatti che in Italia la prima regata a carattere nazionale si svolse a Genova nel 1875, promossa dalla Societ Ligure di Salvamento, con la partecipazione delle Societ Tevere, Cerea e Canottieri Genovesi.11

allapprovazione dellassemblea generale. Lo statuto originario, inoltre, includeva tre distinti codici: per le regate a vela, per le regate a vapore e per le regate a remi promosse dal Regio Yacht-Club Italiano (questultimo regolamento riprodotto nellallegato n 15); tali codici, cos come i due articoli prima illustrati, non sono pi contemplati dallo statuto oggi vigente. Tutto ci premesso, il rifiuto nel 1881, da parte dello Yacht Club, di dare corso alla richiesta di istituire una sezione remiera dovette apparire alla Canottieri Cerea assolutamente incomprensibile, tanto da determinare il suo distacco dallassociazione velica (cfr. precedente nota n 2). Troppo divergenti erano gli interessi di velisti e canottieri..., spiega oggi la societ remiera torinese sul proprio sito internet www.cerea.org. 10 Il Dr. Giorgio Olivero, dopo avere dettato allinterlocutore gli appunti a suo tempo raccolti sulla Canottieri Genovesi (degli altri forniti si dar conto successivamente nella relazione), ha purtroppo precisato di non ricordare quale sia il documento, fra gli innumerevoli consultati nel corso degli anni, dal quale sono state estratte le informazioni riferite. 11 Dal volume celebrativo LAdria nella storia del canottaggio triestino, 1877-1997, a cura di Antonella Caroli Stenta, Editrice La Mongolfiera Libri , Trieste, 1997, pag. 30.
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Ladesione alla manifestazione di questi tre sodalizi confermata dal Reale Circolo Canottieri Tevere Remo, che nella propria cronistoria ufficiale riporta: 1875 Agosto La Societ Ligure di Salvamento organizza a Genova la 1.a Regata Nazionale di canottaggio dove il Tevere vince il primo premio nella gara delle canoe italiane con la canoa Margherita (in onore della futura Regina) con lequipaggio composto dai Soci Romolo Tittoni, timoniere, Pio Barucci, Carlo Filonardi, Giulio Annibaldi e Camillo Buti, rematori. Alla gara partecipano la Soc. Canottieri Cerea e la Canottieri Genovese.12 In un recente articolo, il giornalista sportivo Italo DAmico asserisce (erroneamente) che la competizione fu invece vinta dallequipaggio della Canottieri Genovesi.13 Allo scopo di acquisire maggiori notizie su questultimo, stata chiesta alla Societ Nazionale 14 di Salvamento la possibilit di accedere ai suoi archivi; sfortunatamente, presso la stessa non pi disponibile
12

alcun

resoconto

atto

relativo

allevento.15

Dal sito internet www.rcctevereremo.it, sezione storia (n.d.r.: la regata si svolse il 25 luglio e non nel mese di agosto, come viene erroneamente indicato nella cronistoria del sodalizio capitolino). A proposito dei vogatori romani, il giornale moderato Gazzetta di Genova (allepoca il pi diffuso quotidiano genovese, con una tiratura intorno alle 5.000 copie) pubblic il 23 luglio 1875 la seguente corrispondenza da Roma: A questora saranno giunti a Genova i nostri canottieri del Tevere che si recano a prendere parte alla Regata. Da prima avevano intenzione di andar a Genova per mare colle loro barche; poi hanno temuto di giungere troppo stanchi e di essere in cattive condizioni per concorrere alla gara. Sono dunque partiti per strada ferrata e probabilmente effettueranno per mare il ritorno. 13 Cfr. allegato n 2, tratto dal quotidiano genovese Corriere Mercantile del 1 dicembre 2004. Il giornalista, raggiunto telefonicamente, ha precisato di avere ricevuto linformazione dalling. Vincenzo Tosetto, gi vice presidente vicario della Federazione Italiana Canottaggio nonch socio del Rowing Club Genovese. Nel corso di un piacevole colloquio telefonico, il novantaduenne Tosetto ha a sua volta informato di non essere pi in grado di risalire alla fonte da cui aveva a suo tempo attinto la notizia; egli ha peraltro raccontato di avere iniziato la propria attivit remiera nel 1926 presso la Canottieri Elpis ( l la quota associativa costava la met di quella del Rowing Club, dove erano tutti signorotti, mentre lElpis era composta da studenti e impiegati), societ presso cui rimase fino al 1932, anno in cui entr a far parte della sezione remiera del Gruppo Universitario Fascista (GUF) di Genova; terminato il secondo conflitto mondiale, venne chiamato dal Rowing Club Genovese a collaborare alla ripresa dellattivit di quel circolo. La vittoria della Tevere nella regata del 1875 trova comunque conferma in un documento fornito dalla Canottieri Cerea (cfr. allegato n 13). 14 Loriginaria qualifica Ligure del sodalizio venne sostituita da quella Nazionale nel 1930; cfr. nota successiva. Il dr. Giuseppe Marino, attuale presidente della Salvamento, ha spiegato che la quasi totalit della documentazione sociale tempo addietro fu scelleratamente avviata al macero dal figlio di un suo predecessore nel corso dello sgombero di un magazzino di propriet di quella famiglia, presso cui
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contribuiscono gli articoli della stampa dellepoca che stato fin qui possibile recuperare:
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essi si limitarono infatti a menzionare i

territori di provenienza di alcuni dei numerosi e pur tuttavia ignoti partecipanti (la gara in cui si misurarono fra loro i tre circoli di canottieri rappresent soltanto una delle varie regate bandite dalla Societ di Salvamento); un solo servizio accenn fuggevolmente a vogatori genovesi sotto la direzione del console Brown. Maggiori dettagli sono pertanto stati richiesti alle societ Adria e Tevere Remo, le quali hanno per comunicato di non disporre su quello specifico confronto remiero di elementi di conoscenza ulteriori rispetto a quelli gi resi noti; la Reale Societ Canottieri Cerea, dal canto suo, ha inviato copia della corrispondenza intrattenuta allepoca

larchivio era stato temporaneamente trasferito. Nel sito internet www.salvamento.it disponibile ad ogni modo una Breve storia della Societ, dal 1872 al 1959, di cui, al fine di approfondimento storico, si riportano le seguenti notizie: Nel luglio dellanno 1871 alcuni benemeriti cittadini, [] preoccupati del continuo verificarsi di casi di annegamento, dovuti in gran parte allimperizia dei bagnini [], costituirono una nuova Societ avente lo scopo di incoraggiare il salvataggio in mare, di premiare con medaglie o somme di denaro i salvatori, di diffondere, a mezzo conferenze e lezioni popolari, i mezzi idonei a ridare la vita agli asfittici combattendo il barbaro metodo in uso di capovolgere il naufrago, col rischio di accelerarne la morte. Allassociazione fu imposta la denominazione di Societ Ligure di Soccorso ai Sommersi. Nellanno 1872, ampliando la sua sfera dazione, la Societ prese il nome di Associazione Ligure di Salvamento. Tra gli scopi sociali vera anche la conservazione della Sezione di Voga come scuola del remo [per lance da salvamento, n.d.r.]. La Societ, per assolvere gradatamente ai suoi compiti, istituiva una scuola di nuoto e voga e nellanno 1875 bandiva la prima Regata Nazionale, a cui ne segu una seconda lanno successivo [] Nel 1892 la Sezione Voga della Salvamento, assai fiorente, ebbe il primo e il secondo Premio alle regate che ebbero luogo nel Porto di Genova, in occasione dellEsposizione Italo-Americana. Nel 1922 la Sezione Voga era sempre pi numerosa, vi si iscrivevano studenti nautici, impiegati di banca e un numeroso gruppo di signorine. Ogni sezione, anche quella femminile, aveva il suo gagliardetto in seta ricamato in oro. Nel 1923 i Soci Volontari erano ormai pi di 500, i Canottieri 150; pi di 40 i Canottieri Studenti Nautici e una trentina quelli della Sezione femminile canottiere [] LAssemblea Generale di Soci dellaprile 1929 [ ] pensava che fosse giunto il momento di inviare una commissione a Roma per sollecitare dal Ministero unaltra circolare che facesse obbligo a tutti gli aspiranti Bagnini di sottoporsi agli esami indetti dalla Salvamento, da sostenersi presso le varie Capitanerie del litorale. La richiesta fu accolta: il Ministero rese obbligatorio lesame di abilitazione allesercizio di bagnino. Era, a questo punto, giunto il momento di attuare il piano sociale di trasformare in Nazionale la Societ Ligure di Salvamento, con Sede Centrale sempre Genova [] Nellanno 1930, veniva approvato il nuovo Statuto da parte dellAssemblea. Ormai la bianca ancorata Bandiera poteva sventolare su tutte le coste dItalia, delle Colonie, sui fiumi e sui laghi. Nel 1932 militi volontari sorvegliavano lo specchio acqueo durante le prove di idoneit per aspiranti bagnini e facevano parte della commissione esaminatrice per il rilascio dei brevetti di nuoto e voga ai Marittimi. Inoltre funzionava la vigilanza costiera da parte dei Volontari di tutte le nostre Sezioni. 16 Cfr. allegati 3a 3h.
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con la societ organizzatrice dellevento, nella quale tuttavia non viene fatta menzione della partecipazione della Canottieri Genovesi.17 Qui non resta allora che proporre, a titolo di curiosit storica, un estratto del servizio che luned 26 luglio 1875 il quotidiano Gazzetta di Genova dedic alla festa nazionale svoltasi il d antecedente tra il Molo Nuovo e il seno di Santa Limbania: Tutte le inflessioni, tutte le desinenze della lingua italiana, nelle sue molteplici forme dellalta, della media e della bassa, si udivano ieri risuonare per le vie di Genova, sulle calate e sui galleggianti del Porto. Le tre linee ferroviarie del nord, di levante e di ponente riversarono in gran copia i visitatori per la lieta festa della Regata Nazionale [] Migliaia di persone sulle calate, sui piroscafi che fiancheggiavano la corsia destinata alla gara dei vogatori, sui numerosi battelli sparpagliati nelle acque del porto, sui terrazzi ed alle finestre della case prospicienti il porto, dalla darsena fino alla Lanterna, formavano uno spettacolo impossibile a descriversi. Il principio delle gare era fissato alle 5 pomeridiane, ma gi da qualche ora gli accessi del porto erano animati dalla folla desiderosa di assistere alla Regata [] Circa le quattro, parve che il tempo volesse proprio mandar tutto a soqquadro; piovve per una mezzora, e gi si stava in forse sullattuazione del programma; fortunatamente la fedelt allimpegno preso la vinse sulla paura e si tir innanzi. Un poco prima delle cinque un colpo di cannone e il suono della marcia reale eseguita dalle bande annunziarono larrivo della principessa Margherita 18. Scesa di carrozza e preso il braccio del principe Tommaso19 ella si avanz col figlio suo, il principe di Napoli, sotto il padiglione eretto sulla spiaggia di Santa Limbania. Il cielo, con

Da tale corrispondenza si apprende che il batello con cui corrono o correrebbero i canottieri del Tevere [] lungo 10 metri circa. La societ remiera torinese ha gentilmente fornito anche il voluminoso carteggio relativo alla Regata Nazionale dellanno successivo. 18 Trattavasi della moglie di Umberto I, futuro Re dItalia. 19 Duca di Genova e fratello della principessa Margherita.
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una cortesia cavalleresca, si era rasserenato, e il sole tornava a risplendere [] Alle cinque cominciarono le corse, e primi furono i Veneziani colle loro gondole e col loro costume pittoresco. Seguirono poi le altre corse indicate nel programma: i vincitori fra il plauso della moltitudine ricevettero successivamente i premii e le bandiere dalle mani della principessa [] Neglintermezzi delle corse, le bande del presidio e quella della Guardia Nazionale eseguirono scelti pezzi [] Le corse terminarono circa le sette e mezzo, e la Principessa faceva ritorno, acclamata dalla folla, al Palazzo Reale, dove ebbe luogo uno splendido convito [] Intanto le vie della citt si andavano illuminando per cura del signor Ottino, e lAcquasola segnatamente presentava un magico aspetto. Ghirlande svariatissime di fiammelle di gaz e di lampioncini a diversi colori spargevano tra le piante e sui viali di questa pubblica passeggiata una luce fantastica, ricca di bei riflessi e di gentili gradazioni. Tutte le vie che conducono allAcquasola erano gremite e non si poteva avanzare che a passo lento e con frequenti intervalli di sosta [] Circa la mezzanotte, la Societ Ligure di Salvamento riceveva ad una suntuosa cena, in una sala della Concordia, i rappresentanti dei canottieri del Tevere e del Po, quelli della stampa locale e di altre citt, e altre notevoli persone. Vi furono brindisi e discorsi assai lieti ed arguti e vi regn la pi schietta cordialit, come vi fu la pi squisita cortesia per parte dei membri della Societ da cui erano stati fatti glinviti [] Durante la festa della Regata Nazionale avvennero tre borseggi a danno di tre signori, di un portafogli cio e di due orologi. La Questura pervenne ad operare larresto di due dei tre borsaioli.

La seconda Regata Nazionale di canottaggio


Il 30 luglio 1876, organizzata ancora dalla Societ Ligure di Salvamento, si tenne nel porto di Genova una seconda Regata
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Nazionale,20 alla quale presero parte rappresentanze di tutte le citt del litorale italiano con lintervento del Corpo RR. Equipaggi, la rappresentanza di Trieste e di Venezia, la quale (Venezia) invi per treno le meravigliose gondole della laguna con i bravi gondolieri. Presenti sempre membri della Famiglia Reale. Il successo di questa seconda regata fu pi spettacoloso ancora e se ne occup estesamente la stampa nazionale ed estera. Tutti erano meravigliati che questa Societ giovane e privata, potesse ottenere tanto glorioso successo. LItalia stessa trasse grandi benefici da queste vittorie marinare: ovunque sorsero societ sportive alle quali si iscriveva tutta la giovent elegante: sulle coste, sul Po, sul Tevere, sui laghi. (Tre ardimentosi, a bordo di una piccola canoa, scesero il Tevere ed a forza di remi, vennero a Genova, accolti festosamente dalla Salvamento che fece coniare appositamente tre medaglie dargento e le offr loro come ricordo dellardita impresa).21 La seconda iniziativa della Salvamento suscit effettivamente uno straordinario interesse in tutta l Italia marinara. Si iscrissero alle gare uomini e donne di varie localit della Liguria, di Torino, Pallanza, Venezia, Chioggia, Viareggio, Pisa, Livorno, Cagliari, Napoli, Palermo nonch equipaggi della Regia Marina Militare. Come lament il quotidiano genovese Caffaro (da cui sono tratte le cronache della

Il carteggio tra le societ Salvamento e Cerea rivela che la competizione era stata originariamente fissata per il giorno 25 giugno; sfavorevoli previsioni meteorologiche avevano poi indotto a posticiparla al 30 luglio (cfr. comunicati emessi dalla Societ Ligure di Salvamento, allegati nn. 6 e 7; archivio R.S.C. Cerea). 21 Tratto da Breve storia della Societ [Nazionale di Salvamento] dal 1872 al 1959, op. cit. Tale resoconto sulla manifestazione del 1876 sembra invero viziato da alcune inesattezze. Secondo un giornale genovese dellepoca, il Caffaro, i triestini in realt non poterono prendere parte allevento (cfr. oltre nella relazione), mentre i gondolieri concorsero in rappresentanza del Comune di Venezia su un gozzo a 8 remi e 6 vogatori: per gondole della laguna devono dunque intendersi, con ogni probabilit, i battelli Chiozzotti a 4 remi e 4 vogatrici, la cui gara, peraltro, non entusiasm ( le vogatrici Chiozzotte non ebbero un grande successo, vuoi perch le loro barche non sono punto corridore, e vuoi per il sistema di voga, che non ha nulla di simpatico; cfr. il Caffaro del 31 luglio 1876). Relativamente allimpresa dei romani, da precisare che essa fu compiuta lanno successivo; sul sito internet del R.C.C. Tevere Remo (sezione storia) si legge infatti: 1877 I Soci Pio Barucci, Augusto Comotto e Virgilio Marchetti compiono una navigazione da Roma a Genova in 28 giorni.
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manifestazione qui riportate)22, circostanze imprevedute (dicesi che lautorit politica austriaca siasi opposta; ma bene!..) impedirono a Trieste di mandare suoi rappresentanti a prendere parte attiva alle gare. Assenti, purtroppo, anche i protagonisti della regata dellanno precedente: I canottieri di Roma avevano ordinato in Inghilterra due lancie strettissime, molto lunghe, di quelle che hanno i braccioli portaremi sporgenti fuori della banda. 23 Per una fatalit, le due lancie, per molti ritardi, sono arrivate a Livorno ieri laltro, e i canottieri romani dovrebbero manovrare un poco ed esercitarsi col nuovo sistema per avere limpostatura, e sapere con che bestia hanno da fare. Oltrech, nella loro delicatezza, hanno anche pensato che non sarebbe stato generoso (questo sia detto a loro onore) concorrere con imbarcazioni dun genere nuovo e di qualit superiore a quelle degli altri emulatori. Il cronista si disse dispiacentissimo per la mancata partecipazione dei vogatori capitolini: Una regata senza Remo! Come chi dicesse un dindo senza tartufi.24 Levento gener a Genova un eccitato clima di attesa. Si prevede una piena, come quella di Milano, per limperatore Guglielmo scrisse il Caffaro Coloro che hanno camere per alloggio disponibili e non le hanno dichiarate, sono pregati a volerlo fare quanto prima allufficio di polizia municipale [] Le vie della citt saranno imbandierate, ma sarebbe a desiderarsi che, a dare aspetto alquanto pi giulivo alla
Caffaro (il), giornale quotidiano genovese fondato nel 1875 da Anton Giulio Barrili [scrittore garibaldino, n.d.r.]. Di tendenze liberaldemocratiche, fu uno dei pi noti giornali dellOttocento. Fu assorbito nel 1929 dal Giornale di Genova>> (da La Biblioteca del Sapere, Enciclopedia Multimediale Rizzoli Larousse, edizione speciale per Il Corriere della Sera, anno 2003). Secondo altre fonti - tra queste Storia del Giornalismo Italiano, Edizioni Gutenberg 2000, Torino, 1986 - il Caffaro venne invece fondato nel 1874; la testata che mezzo secolo pi tardi lo avrebbe incorporato rappresentava uno degli organi di stampa del Partito Nazionale Fascista. Negli allegati 12a 12n sono riprodotti gli articoli che dal 21 al 31 luglio lantico giornale genovese dedic alla seconda Regata Nazionale. 23 Le lancie descritte dal cronista del Caffaro erano senza dubbio outrigger (fuoriscalmo), imbarcazioni da canottaggio moderno. 24 Nella cronistoria ufficiale del R.C.C. Tevere Remo viene tuttavia riportato: 1876 30 LUGLIO Partecipazione a Genova alla II Regata Nazionale di canottaggio (cfr. sito internet www.rcctevereremo.it, sezione storia). Nessun equipaggio romano compare comunque nellelenco degli iscritti alle regate pubblicato dal Caffaro il 30 luglio.
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nostra Genova, tutti i privati mettessero fuori le loro bandiere. E cosa ben di poco momento, per chi lo deve fare, ed un atto di buona accoglienza agli Italiani di tutte le provincie che vengono a chiederci ospitalit e ci portano quattrini in copia. E vi ha di pi: che ci costa nulla.25 Riguardo ai partecipanti alla competizione, il cronista si diceva certo che a tutte ed a tutti far buona accoglienza la nostra cittadinanza, poich si tratta di fratelli che, in una solenne occasione, vengono a darsi amichevole e dignitoso ritrovo in quella Genova che tante volte fu salutata col nome di regina del mare. Ho detto dignitoso ritrovo ed infatti quello stesso Times che, a riguardo delle baldorie, prese occasione per lanciare allItalia il titolo poco edificante di carnival-nation, parlando della nostra regata nazionale, la encomi, la disse degna dei nuovi destini del popolo fra cui ha luogo, ed espresse unitamente il desiderio che la terza regata italiana possa essere internazionale. Unisco i miei voti a quelli del foglio della
<<City>> .

Il giornale, a salvaguardia del buon nome di Genova, raccomand poi ripetutamente lintervento delle Autorit: Sarebbe cosa assai conveniente, anzi necessaria, che la Capitaneria di Porto stabilisse, per quei giorni, una tariffa speciale, equa, ragionevole, che riuscisse soddisfacente tanto ai cittadini, quanto ai barchettaiuoli , poich i cittadini hanno diritto [] a non essere alla merc dellaltrui avidit. Quanto richiesto a proposito dei barcaioli pu ugualmente applicarsi al servizio delle carrozze cittadine. Ognuno rammenta come, lo scorso anno, pure in occasione della regata, fosse assi difficile, per non dire impossibile, trovare una carrozza cittadina. Erano tutte in
N.d.r.: da buoni genovesi... Un altro passo delineava invece il milanese tipo: Un facoltoso proprietario di Milano, uomo tranquillo, che non ha mai oltrepassato il confine dei suoi possedimenti, stato trascinato dalla moglie, per la prima volta, ai bagni di mare, ed ha preso stanza presso di noi. Ecco come egli trascrisse le sue impressioni, in una lettera diretta al suo architetto: << Ho visto il Mediterraneo, bello, maestoso ma, daltra parte, quanto terreno perduto; quantarea fabbricabile resa infruttuosa!...>> .
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moto, ma per la maggior parte vuote. Gli automedonti non avevano altro scopo, in tali passeggiate volontarie, che quello di farsi credere impegnati, per fingere una transazione e pelare il malcapitato che aveva bisogno del loro servizio. Anche pei cocchieri ci vorrebbe una tariffa speciale ed una speciale sorveglianza. Nelledizione del mattino26 del 30 luglio (il giorno solenne), il Caffaro ricord ai lettori che le gare cominciano dopo le 3 pomeridiane [] La sera, c lilluminazione allAcquasola, per opera dellimmancabile Ottino. I pi bei fuochi, non artificiali, saranno gli occhi scintillanti delle nostre belle visitatrici, che ieri ed oggi rendono cos brillanti i nostri passeggi. Per agevolare, al termine della spettacolosa giornata, il rientro degli spettatori provenienti dalle riviere, la Societ Alta Italia organizz treni notturni speciali verso La Spezia e Savona. Ancora il Caffaro del giorno 30: Il generale Garibaldi, avendo ricevuto invito di assistere alla Regata nazionale, rispose colla seguente lettera: ligure di salvamento. poter accettare.
<< Genova. << Grazie << Alla

Societ

per la gentile vostra del 21 e


<< Vostro

per il cortese invito alla festa della Regata nazionale, che mi duole non
<< Sar

con voi col cuore e sempre.

G.Garibaldi..>> Caprera, 24,7,76.. Infine, un richiamo: Le regate sono una gran bella e buona cosa, ma rammento ai miei lettori che oggi, dopo il mezzogiorno, si compie in Genova una gran solennit, in onore di Goffredo Mameli. Alla presenza di bande musicali, di rappresentanti delle associazioni operaie e democratiche nonch del professore e poeta Giosu Carducci, venne infatti scoperta in Via San Lorenzo la lapide inneggiante al famoso patriota genovese, che ancora oggi possiamo l mirare, datata 30 luglio 1876, il d della seconda grande Regata Nazionale.

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Il giornale genovese pubblicava quotidianamente anche un supplemento pomeridiano.


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Per quanto atteneva strettamente alla competizione, dal foglio battezzatosi con il nome di un antico e celebre cronista 27 si apprende che la Regata questanno prende tutto quel tratto di mare che costeggia i Magazzini generali [] I vogatori di una medesima corsa passano sotto gli occhi degli spettatori due volte, perch i battelli, dopo aver percorso uno spazio di circa 750 metri, girano attorno alle boe, e ritornano l ove erano partiti. Il costo dei biglietti per i circa 8.000 posti28 sui palchi allestiti lungo le banchine variavano, a seconda della posizione, da una a quindici lire; quello per limbarco sui sei piroscafi che delimitavano il lato mare del campo di regata da tre a dieci lire. Sei i punti di ristoro. Uno scelto concerto sarebbe stato eseguito durante la manifestazione dalle bande riunite di Sestri Ponente e dell 11 Reggimento di Fanteria. Nel supplemento pomeridiano del 30 luglio il Caffaro illustr dettagliatamente ai lettori il regolamento di gara.29 Il cronista rese noto poi che appena partono i battelli di ciascuna corsa, i banditori lo annunziano lungo tutta la linea e annunciano, pure, appena terminate le corse, il nome dei vincitori. La comunicazione del risultato di ciascuna regata sarebbe stata preceduta da squilli di tromba. Il programma prevedeva gare di sandolini, yole, canotti, gozzi e lance di varie tipologie; le diverse categorie di concorrenti marittimi in
27 <<

rappresentanza

dei

propri

Comuni,

studenti,

canottieri

Caffaro, uomo politico e cronista genovese (Caschifellone, od. Castrofino, 1080 circa Genova 1166). Pi volte console, capitano della flotta genovese contro Pisa (1125) e contro i Saraceni a Minorca e Almeria (1147), comp importanti ambascerie a Roma, in Spagna e presso il Barbarossa (1154 e 1158). Sin dal 1100 inizi la stesura degli Annales Ianuenses, registrando i fatti avvenuti a Genova ogni anno (nel 1152 il Comune dispose che fossero custoditi nellarchivio pubblico). Narratore semplice ma dignitoso, espose i fatti cui ha partecipato o che conosce con sicurezza. Lopera fu continuata da altri dal 1164 al 1293 per volere del Comune. Scrisse anche la Historia captionis Almariae et Tortuosae e una storia della prima crociata, Liber de liberatione civitatum Orientis>>. (Tratto da La Biblioteca del Sapere, op. cit.). 28 Cfr. comunicato emesso dalla Societ Ligure di Salvamento, allegato n 7 (Archivio R.S.C. Cerea). Un esemplare di tale regolamento di cui stata prodotta copia nellallegato n 11 - conservato nellarchivio storico della R.S.C. Cerea.
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propriamente detti, donne, equipaggi della Marina Militare si misurarono separatamente. Erano in palio premi in denaro, tranne che per gli studenti e i dilettanti (i canottieri), ai quali vennero invece destinati, oltrech la rituale bandiera, oggetti di pregio offerti da autorit, da associazioni e, soprattutto, da gentildonne. Si apprende, ad esempio, che la Societ Ligure di Salvamento ricevette il dono che il re dItalia destina a uno dei vincitori della Regata Nazionale e che il Consiglio ha destinato a primo premio per la gara delle Lancie da corsa (dilettanti). Questo dono consiste in un orologio a remontoir colle cifre reali in brillanti, una bellissima catena con ciondolo recante egualmente le cifre reali in brillanti da un parte, e dallaltra una stella in brillanti. E insomma un brillantissimo dono. Meno brillante, ma ugualmente di buon gusto lastuccio coperto di velluto e colle cifre e la corona reale ripetute sullo stesso [] Un altro dono venne posto a disposizione della Societ di Salvamento da parte del principe Tommaso30, il quale mand in regalo un magnifico fucile da caccia, da designarsi ai vincitori di qualche gara. Lo stesso principe arriver questoggi, nelle ore meridiane (del 30 luglio, n.d.r.). Anche questo premio fu destinato alla gara delle lancie da corsa, segno che essa rappresentava per gli organizzatori il momento clou della manifestazione. Trattavasi della: NONA GARA. Lancie da corsa a 4 remi con scalmiere, 4 vogatori e timoniere. (Riservata ai dilettanti italiani). 1.a Lancia. Cosso Eulogio, Romero Enrico, Vassallo Paolo, Ferro Agostino, Solari Francesco timoniere. Abbigliamento. Cappello di paglia con iscrizione:
<<Societ

Ginnastica Cristoforo Colombo>>. Blouse Bandiera.

bleu alla marinara pantaloni bianchi e stivaletti neri.


Cfr. precedente nota n 19.
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Orifiamma bianca con le lettere S.G.C.C.. Lequipaggio della Societ Ginn. C.C. di Genova.31 2.a Lancia. Bacci Giampaolo (timoniere), Gelli Luigi, Bargelloni Franc., Anatrella Alfredo, Fastale Michele. Abbigliamento. Vestito bianco e nero. Bandiera quadrata stella doro in campo nero. Lequipaggio formato dai dilettanti Livornesi. 3.a Lancia. Balbis Agostino, De Fernen avv. Agostino, Molgora Giuseppe, Musy Amedeo, Grosso Giuseppe. Abbigliamento. Berrettino bianco e bordo bleu scuro, maglia a righe bianco e bleu e pantaloni di tela bianca. Bandiera quadrata portante il Toro bianco in campo azzurro un po carico. Lequipaggio formato dai Canottieri Torinesi della Societ Cerea. 4.a Lancia (Maria Pia). C. Vilson (timoniere), Ferdinando Brocchi, Poggi avv. Vincenzo, Stanco Pietro. Abbigliamento: Rosso e bianco Bandiera bianca collo stemma della Societ al centro. Lequipaggio formato dalla Societ dei Canottieri Genovesi.32 Due Premi. 1 Premio. Un gonfalone ricamato dono delle Gentildonne Genovesi pi dono del Re. 2 Premio. Una bandiera, dono delle Gentildonne Milanesi pi un
<<fucile <<un

orologio con catena doro e ciondolo>>

da caccia>> dono del Duca di Genova.

Dagli ordini di partenza delle tredici gare in programma (due delle quali femminili)33 anticipati dal Caffaro, si viene dunque a conoscenza

La Societ Ginnastica Ligure Cristoforo Colombo nacque nel 1877 dalla fusione di due associazioni fondate nel decennio precedente: la Societ Ginnastica Ligure (1864) e la Societ Cristoforo Colombo (1869, ma gi Societ Ginnastica Operaia nel 1865). Nel 1877 il numero dei soci ammontava a 1.400, 120 dei quali appartenevano alla Sezione Canottieri, dotata di 3 canotti, una canoa, 2 sandolini e un cutter (Fonte: Storia Illustrata di Genova, op. cit., volume 6, pagg. 1425 e 1426). 32 Nel servizio non venne riportato il nominativo del quarto componente dellequipaggio. Il vogatore Poggi avv. Vincenzo, invece, era forse l << Arrigozzo>> di cui alla nota n 7 ? Ci spiegherebbe la citazione della Societ Canottieri Genovesi nellarticolo da questi redatto. 33 Oltrech nei battelli chiozzotti di cui alla nota n 21, le rappresentanti del gentil sesso si cimentarono nei gozzi a 6 remi e 4 vogatrici. Il Caffaro descrisse minuziosamente le divise da gara degli equipaggi rosa; cos quella delle rematrici di S. Fruttuoso di Camogli: Corsetto bianco con bottoni gialli ed un
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dei colori sociali - bianco e rosso - dellantica Canottieri Genovesi, 34 probabilmente mutuati dalla Croce di San Giorgio, emblema del capoluogo ligure.35 Larchivio della Canottieri Cerea fornisce invece alcune informazioni sull imbarcazione utilizzata dallequipaggio genovese: ... A norma del programma di massima aveva col scritto la Societ di Salvamento nel precedente mese di marzo - si lascia ampia libert ai concorrenti sulla scelta delle dimensioni (delle lance da corsa, n.d.r.); allo scopo di indicare comunque un parametro di riferimento, la Salvamento aveva poi precisato che ... intanto per [...] trasmettiamo le dimensioni della Lancia a quattro remi fatta costrurre dal Sig. Brown per la nuova Societ dei Canottieri. Lunghezza massima Metri 10,09. Larghezza massima Metri 1,04. Profondit ossia Altezza Metri 0,44. Gli organizzatori della regata avevano altres informato che ... il Console Inglese Sig. Brown ci assicura che con 800 lire italiane si potrebbe avere in Genova una Lancia da corsa, non per nuova ma in ottimo stato.36 Le misure dello scafo della ... nuova Societ Canottieri di Genova erano poi state girate dalla Cerea alle societ remiere torinesi Eridano e Armida.37

nastrino rosso al collo. Porteranno un cappellino di paglia a fantasia con nastro nero cascante allindietro e lateralmente ornate di tre piume, una rossa fra due verdi. 34 Tali colori sociali trovano conferma nella testimonianza riportata nella nota n 62. 35 Ladozione della cosiddetta Croce di San Giorgio (croce rossa su fondo bianco) quale bandiera della citt di Genova risalirebbe allepoca delle crociate: San Giorgio, il cui culto molto antico, fu proclamato protettore della citt nel 1099, anno della conquista di Gerusalemme nel corso della prima crociata, nella quale il contributo di Genova fu decisivo (in seguito il patrono cittadino divenne per San Giovanni Battista). <<Arremba San Zorzo!, era il grido che le ciurme dei Doria, Signori di Genova, lanciavano quando andavano allarrembaggio delle navi avversarie [] Quando andare per mare non era tanto sicuro e i pirati scorazzavano in lungo e in largo depredando e uccidendo a volont, gli equipaggi genovesi si erano resi famosi per la loro audacia al punto da essere temuti dagli stessi pirati; il loro vessillo era una bandiera bianca con al centro una croce rossa, la croce di San Giorgio, patrono della citt di Genova. La fama dellimbattibilit dei legni genovesi si sparse pian piano per tutti i mari tant che le truppe inglesi (si ricordi che San Giorgio anche il loro patrono nazionale) pensarono bene di imitare i genovesi cosicch nei momenti difficili alzavano a loro volta le insegne di San Giorgio: pare che per parecchio tempo il trucco abbia funzionato a dovere e abbia quindi evitato non pochi danni al naviglio di Sua Maest>>. (dal sito internet www.baracchi.com). Altre fonti riportano che lInghilterra, in cambio del benestare di Genova allutilizzo del proprio vessillo, si impegn a pagare un tributo alla citt ligure. 36 Cfr. allegato n 4. 37 Cfr. allegato n 5.
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Luned 31 luglio il Caffaro pubblic un ampio resoconto delle regate svoltesi nel pomeriggio del giorno precedente: Cominciata appena la prima gara [] la musica intuon la marcia reale, il pubblico rivolse la sua attenzione dal lato opposto e scorse il principe Tommaso che veniva ad assistere alla regata. La nave militare Maria Adelaide con i suoi cannoni cominci a far sentire la sua bella voce: erano i saluti duso diretti al principe di Casa Savoia. Lequipaggio, sui pennoni, fece pur esso i suoi convenevoli al duca di Genova nei modi usuali. Anche la nave da guerra americana Alaska spar parecchi colpi di cannone in ossequio al nipote di Vittorio Emanuele. Tra le numerose autorit presenti sedevano i ministri Depretis e Nicotera, salutati calorosamente dagli evviva e dai battimani di mille e poi mille persone. Conclusasi la settima gara, si vide un corpo enfiato che si agitava sullonda ed i banditori vociarono: il signor Benvenuto dAlessandro entra in acqua!. Il signor dAlessandro ha fatto parecchi esperimenti per dimostrare che poteva stare sullacqua senza affaticarsi, mangiando, bevendo e scrivendo con tutta comodit [] Il signor dAlessandro presentossi al principe ed ai signori ministri che lo encomiarono per il suo vestito di salvataggio. Poco pi tardi fu la volta del capitano americano Paul Boyton, luomo dalla fama mondiale che come noto, pass la Manica a guado mediante il suo portentoso apparecchio di salvataggio e il suo coraggio a tutta prova.38 Cosi ecco una bandiera americana che corre sul mare! scrisse il Caffaro E il capitano Paolo Boyton che cammina sullonda come un pesce e fa sventolare il vessillo del suo paese. Lesibizione del singolare statunitense preluse alla nona gara, quella cio delle lancie di corsa a quattro remi con scalmiere, che

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riusc brillantissima. Il primo premio fu vinto dalla Societ torinese Cerea ed il secondo dalla Societ Ginnastica Cristoforo Colombo. Il cronista non precis il piazzamento dellequipaggio della Canottieri Genovesi. Ampio spazio fu quindi dedicato alla sfida fra equipaggi della Regia Marina: Tredicesima ed ultima gara: la marineria da guerra, quella che d prova di saper maneggiare a dovere il remo; sono cinque canotti neri come gli squali, colla bandiera italiana di poppa ed una banderuola a prora, su cui scritto il nome della nave a cui appartengono. In ciascuno di questi canotti dodici robusti marinaia alla voga, un timoniere ed un incitatore. Al segnale di partenza, i cinque canotti partono veloci come frecce; un applauso generale saluta i figli di tutte le provincie marittime italiane, che, sotto lassisa del marinaio appartenente al corpo reali equipaggi, si provano in una sfida incruenta, che afferma la bravura dei pi fortunati ed il valore di tutti. I premii di questa gara erano tre e furono vinti: il primo 39 dal canotto appartenente alla Maria Adelaide, il secondo da quello appartenente al Principe Amedeo, ed il terzo da quello dell Affondatore. Vinta questa gara e consegnati i premii ai vincitori, il principe, accompagnato alla sua vettura dai ministri e dalle altre autorit, part [] La Maria Adelaide, con alcuni colpi di cannone, pare affermi anche una volta che tutto, in questa valle di lagrime e di regate, finisce, e perci le mille barche infino allora tenute a freno dalle gare, invadono il campo, e la confusione succede allordine. Buona notte!. Il successivo 3 agosto la Cerea indirizz al Presidente della Societ Canottieri Genovesi una lettera di ringraziamento per lospitalit
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Cfr. comunicato emesso dalla Societ Ligure di Salvamento, allegato n 9 (Archivio R.S.C. Cerea). Il 1 premio consisteva in una bandiera, dono delle gentildonne livornesi, pi L. 400.
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dimostrata nei confronti dei vogatori del circolo torinese. Di seguito si riporta quanto stato possibile decifrare della missiva, ormai assai sbiadita e purtroppo anche lacerata nella parte conclusiva:40 Onorevole Signore La nostra societ convocata in straordinaria adunanza, ebbe relazione dai Soci componenti la quadriglia che prese parte alla Regata Nazionale, della festosa cordialissima accoglienza avuta e delle squisite gentilezze di cui furono colmati durante il loro soggiorno in Genova dalla Societ da V.S. degnamente presieduta. La Societ nostra, compresa [..?..] i gentili Canottieri Genovesi e delibera di esprimere loro le pi sentite grazie. Lieto primo adempio al gradito incarico di partecipare alla S.V. questa tale; e sappia che mai non verr meno in noi tutti il ricordo delle dimostrazioni di cui i Canottieri Genovesi ci furono larghi e che ci auguriamo di poter un giorno contraccambiare [] Giuseppe Grosso.

Ulteriori notizie sulla Societ Canottieri Genovesi


Sul banco dei testimoni torna a sedere Giorgio Olivero41, il quale informa che la Societ Canottieri Genovesi ... nel 1881 sul galleggiante ha avuto ospiti i Reali di Romania,42 e che nel 1883 essa era composta di 93 soci promotori, 97 soci effettivi e 2 soci onorari: il marchese Edoardo Di Villanova43 e il signor Vittorio Vecchi, detto
<<Jack
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la Bolina>> .44

Cfr. allegato n 14. Il documento stato fornito dalla R.S.C. Cerea. Resta per ignota la sua fonte informativa. 42 Successivamente allincoronazione (1881), Carol I e la sua consorte visitarono lItalia. 43 Edoardo Scarampi di Villanova fu il primo presidente del Rowing Club Italiano (cfr. nota n 2). 44 Augusto Vittorio Vecchi nacque a Marsiglia nel 1842 dallascolano in esilio Candido Augusto Vecchi, patriota, garibaldino e parlamentare dopo lUnit dItalia. Vittorio Vecchi entra nel 1856 nella Scuola di Marina di Genova e dopo aver preso tra laltro parte alla battaglia di Lissa a bordo della fregata Principe Umberto lascia la Marina Militare nel 1872 con il grado di luogotenente di vascello. Nel 1879 tra i fondatori del Regio Yacht Club Italiano, il pi antico circolo velico del Mediterraneo, del quale riveste per primo la carica di presidente. Si dedica a tempo pieno allattivit di scrittore con lo pseudonimo di Jack la Bolina, divenendo presto il simbolo stesso della letteratura marinaresca
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Un documento datato 2 dicembre 1891 attesta infine laffiliazione al Rowing Club Italiano del circolo bianco-rosso.45

Le Regate Colombiane
Nel 1892 la citt di Genova, per celebrare solennemente il quarto centenario della scoperta del continente americano ad opera del suo figlio pi illustre, Cristoforo Colombo, ospit la grandiosa Esposizione italo-americana. La kermesse annover, tra laltro, molti eventi sportivi, per la maggior parte promossi dalla Societ Ginnastica Ligure Cristoforo Colombo; dal canto suo il Rowing Club Genovese, fondato appena due anni prima con il consueto concorso di alcuni cittadini britannici, si mise in ottima luce organizzando, per il tramite della Sezione Ligure del Reale Rowing Club Italiano,46 una manifestazione remiera internazionale. Essa si articol in tre consecutivi pomeriggi di regate, precisamente da domenica 14 a marted 16 agosto,47 e registr la partecipazione di 107 equipaggi, per un numero complessivo di 425 atleti.48

nazionale nel suo significato pi ampio: dagli scritti storici con cui si rivolge agli studiosi, agli interventi di carattere pi immediato con cui partecipa attivamente sulla stampa quotidiana e periodica, alla narrativa a sfondo marittimo con cui invita al mare e alla sua vita i giovani delle scuole. Il 2 giugno 1897, grazie al suo impulso, venne ufficialmente costituito a La Spezia il Comitato Centrale della Lega Navale Italiana. Ebbe dal Ministero della Marina la grande medaglia doro di benemerenza per il suo altissimo e prezioso contributo alle scienze navali [] La Lega Navale, in segno di gratitudine per lopera prestata, gli fece dono di una villetta nei pressi di Forte dei Marmi, ove serenamente si spense a novantanni (dal sito internet www.jacklabolina.it). 45 Cfr. allegato n 16. Trattasi di un prezioso documento fatto pervenire alla Canottieri Elpis alcuni anni or sono dal Dr. Giorgio Olivero. 46 La sezione aveva sede a Genova in Via S. Sebastiano n 15; essa, su incarico del Municipio, organizz quellanno anche una serie di Regate Popolari (riservate, cio, a imbarcazioni a remi private) che ebbero svolgimento in porto nel tardo pomeriggio del 12 settembre. 47 Negli stessi giorni, presso la Sala Sivori, si svolse a Genova un evento che avrebbe profondamente segnato le future vicende politiche del Paese: la fondazione del Partito del Lavoratori, poi Partito Socialista Italiano. 48 Fonte: Storia Illustrata di Genova, op. cit., volume 5, pag. 1146.
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Il quotidiano genovese Il Secolo XIX del 14-15 agosto cos present la manifestazione ai propri lettori:49 Le feste sportive, diremo cos, si accavallano nella nostra Genova e le danno un aspetto cos animato, per larrivo di tanti baldi giovani, da far scambiare le vie principali della citt, per la vita briosa che le anima, ai boulevards parigini. Le uniformi de canottieri e de ginnasti italiani e forestieri, tutti i dialetti e le lingue si frammischiano e danno a quel via vai di persone un non so che di vario, di babelico, che alletta ed invita a partecipare alle feste odierne anche i pi affetti da cronica musoneria. Larticolista pass quindi ad elencare le societ remiere nazionali iscrittesi alle regate, ed esalt la partecipazione di uno skiffista 50 proveniente dalla sorella italiana disgiunta, la bella e forte Trieste [] Certo al campione triestino [] far festose accoglienze il pubblico genovese il quale, italianamente pensando, Trieste ricorda sempre anche se non ne parla mai. Nel servizio venne annunciata anche ladesione di tre societ estere, una belga e due francesi, e da ultimo si precis: Delle nostre societ genovesi oltre al benemerito Rowing Club che organizz le gare che presieduto dallegregio marchese G.M. Cambiaso e dal marchese Cesare Imperiali, partecipa alle regate anche la potente Societ dei Canottieri genovesi che presiede il signor Pietro Croce. Levento era stimato dal giornale di una rilevanza sportiva tale che noi siamo certi che oggi alle quattro la Genova elegante, la Genova delle grandi occasioni sar tutta quanta ne palchi eleganti e comodi che il R. Rowing Club, con ottimo pensiero fece costrurre sulla calata che sta fra i ponti A. Doria e C. Colombo e lungo i ponti stessi.51 Il prezzo dei biglietti per potere godere dello spettacolo, dai palchi di vario ordine o dai piroscafi, oscillava da una a cinque lire; era stato
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I servizi dedicati da Il Secolo XIX alle Regate Colombiane sono riprodotti negli allegati nn. 17a 17c. Da skiff, scafo da competizione ad un vogatore.
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predisposto un sistema di scommesse ( i totalizzatori fecero discreti affari), mentre ad allietare latmosfera avrebbero provveduto, alternandosi, le bande del Municipio e della Regia Marina. Il programma era piuttosto nutrito: oltrech a competizioni di contorno tra lance della Regia Marina o della Societ Ligure di Salvamento, si sarebbe assistito a molte avvincenti sfide sia su jole da mare che su scafi outrigger.52 Tra questi ultimi, l otto: Questa gara sottoline il giornalista la prima volta che si corre in Italia ed la stessa famosa che ogni anno si disputano in Inghilterra i forti campioni del remo delle Universit di Cambridge ed Oxford. Anzi, se non erriamo, uno dei rematori dell outrigger genovese S.Giorgio [nome dello scafo del Rowing Club Genovese, n.d.r.] il sig. H. Passadoro prese parte alla regata universitaria inglese. Poi, a chiusura dellarticolo, due comunicazioni di servizio: La Direzione della Societ Canottieri Genovesi avvisa i soci che laccesso al Galleggiante Sociale avr luogo dalla porta che da accesso ai palchi del R.R.C.I. posta sul Ponte Cristoforo Colombo. E infine: I soci del Rowing Club genovese ed i Canottieri Genovesi potranno trovare dal cappellaio De Mata, i berretti che sono speciali alla divisa da loro adottata. Il Secolo XIX del 15-16 agosto apr cos il resoconto delle gare svoltesi nel pomeriggio precedente (domenica): N le regate famose universitarie inglesi, n quelle brillanti di Asnires in Francia, n le ordinatissime della nostra Genova. Dai ponti Andrea Doria e Cristoforo Colombo, fino al molo Lacedio il mare pi bello che siavi in Europa il Mediterraneo immenso con quella
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berlinesi che si fanno

sullIlavel possono vantare un campo di regata pittoresco come quello

La linea del traguardo correva tra questi due pontili. Cfr. nota n 23.
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bellezza di promontorio ch il monte di Portofino, da un lato, per chiusa. Dietro i monti brulli, grandiosi nella loro nudit, della nostra superba, di fianco la citt, e quella infinita schiera di navi imbandierate allancora nel porto. Il cronista pass quindi ad elencare i vip presenti: il prefetto, ammiragli, marchesi, conti, baroni, ecc. Nella lunga lista delle dame ospitate sul palco centrale, tutte eleganti e graziose, compare una certa Ida Brown, mentre in quella dei componenti della giuria si legge il nome Brown Federico: trattavasi, con ogni probabilit, di uno dei due fondatori della Societ Canottieri Genovesi citati nel primo Annuario dello Yacht Club Italiano. Scorrendo i risultati delle gare, ci si soffermer qui sulla terza regata, denominata dellEsposizione, poich il primo premio (un oggetto darte) era offerto dal Comitato Esecutivo dell Esposizione. La gara canoe a quattro vogatori di punta e timoniere, su un percorso di 2.000 metri con giro di boa vide al via sei dei nove armi iscritti. Essa fu vinta dallimbarcazione Ginevra della Societ Canottieri Cerea, che regol, nellordine, la Torino (Canottieri Armida), la Nina (Canottieri Genovesi), la Eclaireur (Club Nautique de Gand, Belgio) e la Frisa (di club non precisato);53 la Nonchalante (della francese Aviron Toulousain), che aveva eseguito una splendida partenza e sulla quale molte erano le scommesse a duecento metri da traguardo vir di bordo e si ferm, rinunziando alla gara. I genovesi vennero premiati con diploma e medaglia di bronzo. Il resoconto della prima giornata di gare si chiuse con la notizia che durante le regate, in causa della rottura di alcuni pali di

Cfr. lordine di arrivo riportato da Il Secolo XIX del 15-16 agosto (allegato n 17b) e la successiva rettifica dello stesso segnalata nelledizione del 17-18 agosto (allegato n 17c).
53

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sostegno,

rovin

lo

scalone

del

galleggiante,

travolgendo

seco

nellacqua le persone che su di esso si trovavano. Il signor Romanengo, num. 2 delloutrigger ad otto remi dei Canottieri genovesi, che giungeva in quel mentre alla gara Canoe num. 4, venne colpito dallo scalone e travolto in mare. In causa della violenza del colpo egli svenne e dovette perci essere sostituto da altro canottiere fuori desercizio. Sembra, dunque, che l otto del circolo biancorosso abbia preso parte alla sesta gara, detta delle Patronesse in ragione del primo premio in palio (una gran coppa artistica dargento offerta dalle gentildonne genovesi); poich relativamente alla regata degli otto - che si sa che impegn quattro armi italiani - il cronista cit poi solo le prime tre imbarcazioni classificate (nellordine, Tenax della Cerea, Piemonte della Caprera e S.Giorgio del Rowing Club Genovese), si deduce che quarto ed ultimo a concludere i 2.000 in linea fu proprio lequipaggio della Canottieri Genovesi. L ipotesi troverebbe fondamento nellordine darrivo di una seconda regata degli otto, svoltasi nel successivo pomeriggio di competizioni:
<< Gara

Reale (internazionale) per

outriggers a 8 vogatori di punta e timoniere. Primo premio oggetto darte dono di S.M. il Re gonfalone, diploma e medaglie doro allequipaggio. Questa gara desta un grande interesse; corrono tutte le cinque imbarcazioni iscritte. Arriva primo: Languedoc dellAviron Toulosain di Toulouse []; secondo Piemonte dei canottieri Caprera di Torino []; terzo Tenax dei canottieri Cerea di Torino []. Seguono S.Giorgio del Rowing Club genovese e Beppe dei canottieri genovesi >>. Poco dopo la societ bianco-rossa riscatt lonta patita nella gara dell otto con la conquista di un nuovo bronzo nelle canoe a quattro vogatori, Gara di Commercio, questa volta riservata a societ italiane; corsero cinque delle nove imbarcazioni iscritte: giunse prima al traguardo limbarcazione Coscritti della Cerea, seconda la Labor
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della stessa societ e terza, appunto, la Nina dei Canottieri Genovesi. Questo il commento del cronista sulla seconda giornata della festa del mare: Non descriver la suprema attraenza, lincantevole colpo docchio che presentava lo specchio dacqua destinato a campo di regata. Era una festa di colori e di luce, uno sventolare di bandiere, di gonfaloni, di orifiamme, un muoversi di imbarcazioni, un andirivieni di spettatori, accorsi a godere il sempre nuovo spettacolo. Infine, anche la terza giornata di regate al pari delle due altre antecedenti riuscita splendida e benissimo ordinata ed il pubblico, sempre numeroso, mostr di prendere, dal principio alla fine, interesse vivissimo al risultato delle gare che si mantennero sempre animatissime. Nessun armo della Canottieri Genovesi venne citato nel servizio dedicato alla giornata conclusiva; ma il giornale aveva spesso dato conto soltanto dei primi tre classificati, trascurando i rimanenti concorrenti, e pertanto non da escludere che altri equipaggi biancorossi, oltre a quelli di cui si in precedenza detto, abbiano preso parte alla esaltante manifestazione.

Lo scioglimento della Societ Canottieri Genovesi


E ancora una volta lo Yacht Club Italiano a fornire informazioni. Nel 1881 il circolo velico organizza una regata Genova-Portofino e ritorno e festose accoglienze per gli ospiti stranieri che si concludono con un banchetto nellelegante salone della Concordia e la premiazione nella sede galleggiante della Societ Canottieri Genovesi. E la stessa sede che il R.Y.C.I. acquister nel gennaio del 1899.54 Ancora: 1899, 28 gennaio Il R.Y.C.I. provvede allacquisto del galleggiante della

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Da Yacht Club Italiano 1879-1979, op. cit., pag. 24.


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<< Societ

dei Canottieri Genovesi >> onde poter avere una sede a mare,

necessaria specialmente in occasione delle regate.55 Tali notizie sullacquisizione del galleggiante non possono per essere considerate esatte. Alcuni atti notarili rinvenuti di recente in un angolo recondito della rimessa della Canottieri Elpis, allinterno di una vecchia scatola di cui si era persa memoria, disvelano infatti particolari decisivi ai fini della presente indagine. Grazie ad essi si apprende che la Societ Canottieri Genovesi cess di esistere il 28 giugno 1897: quel giorno, di fronte allAssemblea Generale dei Soci (presenti, fra gli altri, i due fratelli Brown), il presidente cav. Andrea Giuseppe Croce comunic che dolente doverle proporre lo scioglimento della Societ ma che la direzione ritenuto lo stato finanziario della Societ stessa e la impossibilit di raggiungere lo scopo sociale ha creduto suo dovere domandare allAssemblea il suo voto al riguardo. Quindi, dopo animata discussione e spiegazioni date dal Presidente allassemblea conclude il verbale relativo a quellultimo, triste consesso questa approva a voti unanimi lo scioglimento della Societ; Liquidatori; lassemblea ad unanimit nomina liquidatori i Sigg. Croce Francesco fu Andrea, Brocchi Ferdinando e Federico Brown con pieni poteri, ai quali Sigg. liquidatori la direzione rimette il suo mandato.56 Federico Brown57 ebbe cos lamarissimo compito di smantellare la propria opera. La Societ in quel momento contava 121 soci, dei quali 78 promotori e 43 effettivi; tra loro marchesi, conti, membri delle pi illustri famiglie genovesi, e vari stranieri. Il cespite pi rilevante la sede galleggiante iscritta nel registro speciale magazzeni galleggianti della Capitaneria del Porto di Genova
Da Yacht Club Italiano, Annuario 2004, sezione cronistoria, pag. 174. Cfr. allegato n 18. 57 Federico Brown fu Timoteo, commerciante, nato a Monaco Baviera/domiciliato in Genova (cfr. allegato n 18).
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N 9 uso per deposito imbarcazioni, di tonnellate centosettantasette e centesimi quarantotto trov sistemazione il 17 maggio 1899 nellatto di compravendita stipulato a Genova presso lo studio del notaio Paolo Cassanello58. Ma lacquirente non fu affatto almeno formalmente il Regio Yacht Club Italiano, bens un gruppo di ventiquattro persone rappresentate dallavv. Damaso Camere (ex dirigente con funzioni di segretario della Societ Canottieri Genovesi), il quale per loro conto sbors la somma di lire millecinquecento. Senza alcun dubbio fra i compratori figuravano diversi membri insigni del circolo velico;59 almeno nove erano per gli ex soci della Canottieri Genovesi (tra questi lex presidente Croce, il console Brown, Francesco Croce e Ferdinando Brocchi nelle duplici vesti di liquidatori ed acquirenti allo stesso tempo, nonch Francesco Gin Rolla, del quale si far cenno pi avanti). Inoltre il galleggiante venne destinato a sede non dello Yacht-Club Italiano, bens di una nuova realt associativa, il Club Nautico Genovese, presieduto dal marchese ing. Ippolito Cattaneo.60 Nel documento notarile fu precisato che rimane per inteso e convenuto che riservato ai Sigg. stralciari loro eventuali compratori e aventi causa il diritto di tenere ancora in deposito gratuito sul galleggiante, per un termine non superiore a mesi sei, i seguenti oggetti che attualmente si trovano; a) A Nervi: Imbarcazione Nizza a 8 remi = Outriggers a 4 remi Frida e Perla altro outriggers a 6 remi. b) Al galleggiante: Imbarcazioni Alice, Elisabetta, Eridano, Savoia, Beppe, Cerca, Roma, Nina, 28 remi buoni, cento remi diversi. Due tavoli in

Cfr. allegato n 18. In seno al R.Y.C.I. il marchese Paolo Pallavicino ricopr, nellordine, le cariche di Vice Presidente, Segretario Generale e infine Presidente; Ettore Bocciardo e il conte senatore Roberto Biscaretti di Ruffia quella di Segretario Generale (il secondo, tra laltro, fu Presidente del Reale Rowing Club Italiano dal 1900 al 1904 nonch uno dei firmatari dellatto costitutivo della societ automobilistica FIAT). Il senatore Gerolamo Rossi fu tra i fondatori del club velico; Francesco Gin Rolla ne fu socio di spicco.
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ferro, dodici sedie in ferro, due lampade, un bilico, un cannone, una pompa e la barca Pegulea e tutto ci che era di spettanza della cessata Societ Canottieri Genovesi escluse catene ed ancore dormeggio del galleggiante che sono comprese nella vendita come accessori del galleggiante stesso. Cosa ne fu poi di tale materiale non dato sapere.

Il mito
Alla luce di quanto precede, appare dunque priva di fondamento la notizia riportata in una delle opere di Luciana Frassati Gawronska 61, secondo cui presso la Darsena si stabil la Societ dei Canottieri Genovesi, passata nel 1904 allElpis che, grazie alle imprese di Francesco Rolla-Rosazza (1867-1929), pot cogliere una lunga serie di allori.62 La Canottieri Genovesi, come si visto, aveva cessato di
Allo stato attuale della ricerca non dato sapere se lattivit del nuovo sodalizio fu funzionale a quella del R.Y.C.I. Certamente il Club Nautico Genovese costitu una realt giuridica a s stante, e come tale lo si vedr in seguito dispose dei propri beni sociali. 61 Sulla figura dellautrice si veda il Giornale di Brescia del 18 agosto 2002: BIELLA - Un secolo da testimone e da protagonista, quello di Luciana Frassati Gawronska, che oggi compie 100 anni e viene festeggiata nella sua casa di Pollone, vicino Biella, dai sei figli, fra i quali il giornalista e parlamentare Jas Gawronsky. Figlia di Alfredo Frassati - che nel 1895 fond il quotidiano La Stampa e che fu senatore del Regno -, sorella minore di Piergiorgio, beatificato da Giovanni Paolo II, spos Jan Gawronskj, ultimo ambasciatore polacco in Austria prima dellAnschluss, viaggiando per tutta lEuropa. Scrittrice e poetessa, biografa del fratello, stata autrice di Il destino passa per Varsavia, considerato da Renzo De Felice unimportante testimonianza per capire la crisi prebellica. Luciana Frassati ha conosciuto lEuropa sullorlo del baratro e lha attraversata, a contatto con i grandi dellepoca e con le cospirazioni antinaziste. Amica di Alma Mahler, di Chaplin, di Dolfuss, di von Papen, Ciano, Grandi, Giolitti e del Duce, ha fatto parte dellestablishment anteguerra, il che le ha permesso di potersi muovere liberamente tra lItalia e la Polonia, svolgendo attivit in favore del governo di quel paese, che nel 1993 la decor con la Stella dellOrdine al merito della Repubblica. Attiva nellopera di sensibilizzazione per la causa di beatificazione del fratello Piergiorgio, per il suo compleanno la signora Luciana ha ricevuto questo messaggio dal Presidente della Repubblica Ciampi: Insieme a mia moglie Franca, mi unisco alla gioia di quanti partecipano alla festa per i suoi splendidi cento anni. Sono particolarmente lieto di comunicarLe che Le ho conferito lonorificenza di Grande Ufficiale dellOrdine al Merito della Repubblica Italiana. Con un augurio e un saluto affettuosi. Anche Giovanni Paolo II nei giorni scorsi le ha inviato un messaggio augurale. 62 Dalla pag. 20 del volume Genova come era, 1870-1915, di Luciana Frassati Gawronska, Editrice Impremiere Centrale, 1.a edizione, Losanna 1960, prefazione di Eugenio Montale. Andata esaurita, lopera stata riproposta dalla Cassa di Risparmio di Genova e Imperia nel 1987; in essa non riportata la bibliografia, che avrebbe forse consentito di risalire alla fonte della inverosimile notizia sulla fusione (sono invece esatte le date di nascita e di morte del Rolla-Rosazza; nel volume riprodotta poi una immagine della sede galleggiante della Canottieri Elpis). La punteggiatura della frase in esame, peraltro, fuorviante, poich induce a credere il Rolla-Rosazza un atleta dellElpis. In realt questi aveva con ogni probabilit gi cessato di praticare la voga allorch lElpis venne costituita nel 1902; in ogni caso, egli in giovent milit certamente nella Canottieri
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esistere nel 1897, e comunque nei verbali delle sedute tenute dal Consiglio Direttivo dell Elpis nel 1904 (o negli anni immediatamente antecedenti o successivi) non v traccia alcuna delloperazione di incorporazione citata dalla Trassati: se essa fosse realmente avvenuta, negli atti del circolo bianco-celeste (fondato nel 1902) non si sarebbe certamente mancato di fare parola di questo importantissimo risvolto storico. N pu trovare credito lulteriore notizia riferita dallOlivero, secondo cui la Societ Canottieri Genovesi aggiunse il termine Elpis alla propria denominazione su suggerimento del poeta Gabriele DAnnunzio, in occasione dellinaugurazione a Quarto (nel 1 915!) del monumento ai Mille.63 Tali congetture costituiscono comunque loccasione per avviare il discorso sulla seconda - ed invero del tutto nuova Societ Canottieri Genovesi.

Il guidone disegnato da Francesco Gin Rolla-Rosazza (cfr. nota n 62)

Genovesi, come ha confermato telefonicamente un suo nipote diretto, il Sig. Gianfranco Pellerano (questultimo, tra laltro, ricorda bianco-rossi i colori della tenuta da vogatore indossata dal nonno in una foto andata poi perduta). Dal Pellerano si apprende che Francesco Rolla-Rosazza, detto Gin, apparteneva ad una famiglia tra le pi in vista di Genova. Viveva a Villa Rosazza, antica ed elegante residenza con annesso uno splendido parco, a poca distanza dal Molo Cristoforo Colombo a cui presumibilmente era ancorata la sede galleggiante della Societ Canottieri Genovesi (alla fine della II Guerra Mondiale la tenuta venne acquisita dal Comune; dopo aver costituito sede di partiti politici e di una scuola elementare, stata da ultimo destinata alla Fondazione Casa America, che l svolge tuttoggi le proprie attivit istituzionali). A cavallo dei due secoli, e nellarco davvero di pochi anni, la moglie Matilde Ferro don a Gin ben cinque figlie, ma non lerede maschio tanto desiderato. Egli spesso portava le pi vivaci di loro con s a caccia, unaltra delle sue grandi passioni; Gin, oltrech un valente vogatore della societ fondata dai Brown, fu anche un esperto velista: possedette il Mati, un sei metri stazza internazionale (progettato e costruito dal cantiere Baglietto), con il quale nel 1927 partecip alla Coppa dOro svoltasi nella Oyster Bay di New York, sventolando il guidone sopra riprodotto e da egli stesso disegnato. (Per il Mati, si veda il sito internet www.pelleranoyachts.it e il volume Yacht Club Italiano 1879-1979, op. cit., pag. 62). Il 5 maggio 1915, a Quarto, Gabriele DAnnunzio pronunci un veemente discorso a favore dellintervento dellItalia nel primo conflitto mondiale.
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PARTE II
LA SOCIETA CANOTTIERI GENOVESI ELPIS

Il galleggiante sede di ambedue le societ di Canottieri Genovesi

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La nascita della Societ Canottieri Genovesi Elpis


Presso lElpis la documentazione sociale relativa ai primi anni del 900 , purtroppo, alquanto scarna; essa, per di pi, stata in parte resa illeggibile dal tempo e spesso d notizia di fatti e iniziative dei cui sviluppi o esiti non viene successivamente fatta alcuna menzione, rendendo cos non agevole la ricostruzione delle vicende sociali dellepoca. Non fin qui stato recuperato, ad esempio, latto costitutivo della societ: ci preclude la possibilit di conoscere le ragioni - qualora esplicitate in tale documento - che indussero i soggetti fondatori a mutuare il nome di un altro sodalizio remiero discioltosi alcuni anni prima. In siffatta incertezza, nasce spontanea lipotesi che alcuni membri della cessata Societ Canottieri Genovesi, 64 non rassegnatisi, abbiano voluto rifondare quel club, aggiungendo alla sua denominazione originaria quale buon auspicio - il termine elps (trascrizione italiana della parola greca antica s, che significa speranza); una simile possibilit per poco plausibile, poich nella documentazione sociale esaminata65 non viene mai fatto riferimento ad alcuna societ progenitrice.

Tra tali ipotetici soggetti sicuramente non i nominativi menzionati nellallegato n 18, i quali infatti non figurano nellelenco dei fondatori dellElpis di cui al successivo allegato n 19. 65 Essa copre larco temporale ottobre 1902 - maggio 1909.
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LElpis fu fondata il 4 settembre 190266 da un gruppo di 3167 persone di estrazione sociale borghese; suo primo presidente fu il dottor Giovanni Battista Bavestrello. 68 I primi anni della societ furono caratterizzati dalla ricerca di una sede propria e, soprattutto, dalla limitata disponibilit di risorse; allavvio il numero dei soci era in effetti esiguo e per di pi la riscossione delle loro quote si rivel subito difficoltosa: nel verbale relativo alla riunione inaugurale del primo Consiglio Direttivo dellassociazione, tenutasi il 14 ottobre 1902, si legge gi che, data la poca frequenza dei Soci nei locali, resterebbe quindi molto difficile lesazione delle quote sociali, ed quindi di somma importanza ed indifferibile esigere dette quote presso il domicilio dei singoli Soci, incaricando alluopo il socio Romolo Casapietra, dichiaratosi disponibile allassolvimento del compito. I locali ai quali si fa cenno nel verbale erano quelli del Circolo Nautico Foce, presso il quale la neocostituita Elpis aveva trovato provvisoriamente gentile ospitalit.69 La necessit di allargare rapidamente la base societaria indusse ben presto i dirigenti dellElpis a non disdegnare le occasioni di fusione con altri sodalizi. Gi nella seduta del 12 gennaio 1903 il Consiglio Direttivo discusse la proposta di accorpamento avanzata
Cfr. lallegato n 28 nonch larticolo 1 dello statuto dellElpis. Secondo una notizia che non trova conferma negli atti disponibili, promotore della costituzione della societ fu Emilio G. Deleve, il quale ricopr poi per primo, dal 14 ottobre 1902 al novembre 1903, la carica di Consigliere con funzioni di Segretario del Consiglio Direttivo. 67 Nellelenco dei soci fondatori figurano in realt trentadue nominativi; su uno di essi fu per tracciata una riga blu, quasi certamente a titolo di cancellazione (cfr. allegato n 19). 68 Secondo unaltra notizia che pure non trova riscontro negli atti recuperati, il primo presidente dellElpis fu eletto in data 8 ottobre 1902. 69 LElpis usufru degli ambienti della Societ Foce fino al dicembre 1903 (cfr. allegato n 25). Nella seduta del precedente 30 marzo il Consiglio Direttivo aveva peraltro dibattuto lopportunit di sospendere listruzione della pratica per la concessione di un tratto di arenile a S.Pietro della Foce, su cui erigere poi uno chalet sociale, in quanto erano state nel frattempo avviate trattative per un locale in comune con la Societ Rari Nantes; tali trattative sicuramente non andarono a buon fine, poich nella seduta del 15 maggio si torn a discutere della concessione, mentre in quella del 9 luglio venne invece annunciata la deliberazione presa dalla Presidenza per laffitto di parte di un magazzino alla Foce da certo Giacomo Bottaro, a lire venticinque mensili per la custodia delle imbarcazioni, deposito materiale e spogliatoi, approvata allunanimit dal Consiglio. Il 20 luglio fu comunque inoltrata al Consorzio del Porto una istanza per la concessione di un tratto di calata in porto [] onde erigervi un chalet (10x12) ad uso magazeno delle imbarcazioni sociali (cfr. allegato n 23).
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allElpis da un costituendo club locale di canottaggio non meglio specificato, ... tra i cui Soci c un certo Barone De Riscky; al riguardo, il Consiglio deliber sia la costituzione di una commissione mista incaricata di studiare la fattibilit delloperazione, sia il rinvio al mese successivo dellimminente Assemblea dei Soci, a cui sarebbe spettata lapprovazione della eventuale fusione. Nei libri sociali ancora esistenti non v per traccia dellesito ultimo di tale proposta.70 Si sa soltanto che nel marzo successivo l ammittendo socio Sig. De Ryscky presenta la relazione di una visita da lui fatta in compagnia di diversi Soci, ad una barca messa in vendita dal Rowing Club Genovese.71 E che allo stesso De Ryscky, unitamente a due dirigenti, il Consiglio Direttivo affid lincarico di trattare colla Capitaneria di Porto per la concessione di una parte di spiaggia alla Foce.72 Trattavasi del Barone De Riscky di cui prima? Se s, la sua adesione allElpis fu frutto di una individuale decisione oppure dellavvenuto inglobamento del suo club di origine?73 E invece certo che in quello stesso marzo fu avviata lincorporazione della giovanissima societ di nuoto e di salvamento Mare Nostrum74 e che conseguentemente il successivo 15 maggio il consigliere-segretario Emilio G. Deleve sugger al Consiglio di istituire due direttori tecnici (uno per il canottaggio e uno per la neocostituita sezione nuoto), nonch di modificare la denominazione sociale. Il Presidente nel mentre si trova pienamente daccordo col Deleve recita il verbale relativo a quella seduta davviso che il nome

La 2.a Assemblea Generale Ordinaria dei Soci si svolse alle ore 20,30 di gioved 26 febbraio ed approv, tra laltro, il Regolamento Sociale; nel suo ordine del giorno non figur per la discussione sulla fusione in discorso, con ogni probabilit gi giudicata inattuabile dallapposita commissione. 71 Non si hanno informazioni sulla consistenza del parco imbarcazioni in dotazione allElpis nella sua fase di avvio; nei primi anni di attivit, in ragione delle scarse disponibilit finanziarie, la Societ tese peraltro ad acquistare quasi esclusivamente imbarcazioni di seconda mano. 72 Incarico poi momentaneamente sospeso; cfr. nota n 69. 73 La seconda eventualit poco plausibile; cfr. nota n 70.
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della Societ dovrebbe modificarsi in

<< Elpis

Societ Voga e Nuoto

Genova >> . La discussione in proposito venne per rinviata ad una successiva riunione del Consiglio, per non essere poi in realt pi affrontata. In quella stessa seduta fu anche resa nota la formazione di una orchestrina interna, dotata di apposito regolamento, e venne proposto di costituire tra gli affiliati una scuola di ballo al fine di incrementare il fondo sociale. Nella precedente riunione del 30 aprile il Consiglio aveva intanto reputato opportuno proporre allAssemblea Generale dei Soci lemissione di un numero illimitato di Azioni da Lire Cinque cadauna, rimborsabili parzialmente ogni anno e per estrazione, allo scopo di accrescere il fondo sociale necessario per far fronte alle gravi spese occorrenti per poter iniziare la vita sportiva della Societ.75 Nella medesima seduta il consigliere Lorenzo Canevaro-Chighizola illustr il programma di massima della prima festa sociale, indetta anchessa a favore del fondo e da tenersi nel salone dellAsilo Infantile di Chighizola;76 esso prevedeva un ben organizzato Concerto musicale pi una Conferenza per la quale si darebbe incarico ad un bravo conferenziere. Canevaro propose anche lorganizzazione di una manifestazione sportiva presso lo stabilimento balneare di Sturla, seguita da un banchetto.77 La festa sociale si svolse il successivo 10 giugno78 e il suo esito fu sodisfacentissimo [] sia dal lato

Presidente di tale societ era stato nominato Emilio Bottaro Del Fino, gi vice presidente dellElpis, il quale propose di coinvolgere nelloperazione di fusione anche la Rari Nantes, in quanto tutte societ che hanno per palestra il mare ed ivi esplicano la loro vita. 75 Fu linizio di una pluridecennale serie di sottoscrizioni tra i soci (cfr. esempi dellallegato n 39). Nel verbale consiliare del successivo 15 luglio venne per lamentato che quella prima iniziativa andava riscuotendo scarso successo. 76 Presso tale scuola materna di Sturla (di propriet del padre del proponente) si svolsero anche le feste sociali dei due anni successivi, organizzate sempre allo scopo di implementare la cassa sociale. 77 Non chiaro se la festa sportiva fosse alternativa oppure complementare a quella sociale; questultima, in ogni caso, ebbe sicuramente svolgimento. 78 Cfr. allegato n 22.
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morale che da quello finanziario in lire 640,92.79 Tale ricavo fu destinato alla costruzione di uno chalet sociale a mare e accantonato quindi in un conto di deposito acceso presso la Banca Cooperativa Genovese. Nel contempo veniva avviata lattivit sportiva. Il 20 giugno il Consiglio approv lordinazione di N. 8 (Maglie) Corpetti di fatica [] e cio: Maglia Bianca con bordatura in bleu e la scritta Elpis trasversalmente pure in Bleu. Due mesi dopo la societ prese parte per la prima volta ad una manifestazione sportiva (organizzata a Genova, con ogni probabilit, dal Circolo Foce), con un equipaggio composto da Valente, Bisi, Biondi, DAmbrosio, timoniere Mario Bavestrello.

Laffitto del galleggiante. La vita sociale e lattivit agonistica.


Alla fine del 1903, intanto che si prendeva congedo dal Circolo Foce,80 si cominci a considerare la possibilit di stabilirsi su un galleggiante ormeggiato in darsena ed apparentemente in vendita, per il cui acquisto nel febbraio del 1904 la societ era disposta a spendere fino a 5.000 lire, da frazionare in rate annuali; si trattava dellimpianto un tempo sede della oramai disciolta Societ Canottieri Genovesi, e adesso propriet del Club Nautico Genovese presieduto

Il rendiconto, essendo stato presentato al Consiglio Direttivo gi il 22 maggio, certificava chiaramente il risultato di una prevendita dei biglietti di partecipazione, affidata, come era uso dellepoca, ad un gruppo di patronesse, ciascuna delle quali si impegnava a collocare i tagliandi nellambito della propria cerchia di conoscenze (cfr. allegato n 26, relativo alla festa sociale del 1904).
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dal marchese ing. Ippolito Cattaneo.81 Sconfessando le trattative gi avviate da questultimo, lAssemblea dei Soci del Nautico (di cui facevano parte, come si visto precedentemente, diversi ex membri della vecchia Canottieri Genovesi) non intese per vendere, dichiarandosi comunque disponibile a concedere in affitto met della struttura al prezzo annuo di 1.200 lire, comprensivo di canone e compartecipazione alle spese. LElpis cerc di contrattare una riduzione dellonere, ma pare di capire senza successo. I termini di questo episodio costituiscono una riprova dellassoluta estraneit dellElpis alla antica societ dei fratelli Brown, della quale, tra laltro, non si fa menzione nei verbali consiliari neppure in questa circostanza. La nuova residenza sociale venne inaugurata il 15 maggio, con una spesa di 38,29 lire. Il desiderio di una dimora di propriet tuttavia non scem e dunque si riprese subito a cercare un terreno idoneo nellambito del porto. Agli inizi di quello stesso 1904 la perdurante, diffusa negligenza nel versamento delle quote sociali aveva intanto spinto la Presidenza a ricorrere ad un esattore che si impegna di riscuotere presto ed esattamente le quote mensili, in cambio di un compenso pari al sei

Cfr. allegato n 25. LElpis, con ogni probabilit, si trasfer provvisoriamente nel magazzino di cui alla nota n 69. 81 Il Cattaneo era titolare di una ditta specializzata, tra laltro, nel procedimento fotoceramico. LIng. Ippolito Cattaneo, nel suo catalogo Fotografia-Catalogo 1913-1914', a proposito del procedimento fotoceramico scrive: << Le fotografie cotte a gran fuoco su Porcellana (a circa 1000 di calore) sono assolutamente inalterabili e si garantisce la loro resistenza illimitata a tutte le intemperie: al sole, alla pioggia, allumidit, al freddo, al caldo, ecc. Esse quindi non si cancellano, non cambiano colore, non sbiadiscono. Per queste singolari propriet sono le sole che si prestano e sono adattissime per Monumenti Funebri, onde perpetuare le sembianze di persone care. Riproduzione da qualunque fotografia, fosse anche sbiadita, o guasta. La fotografia originale potr essere ingrandita o rimpicciolita e viene restituita intatta. Da un gruppo si pu estrarre una persona sola; da una figura intiera si pu ritrarre il solo busto. La fotografia riprodotta pu essere contornata con fregi in oro od in qualunque colore e si possono aggiungere iscrizioni, stemmi, ecc. esecuzione artistica, rassomiglianza perfetta, pagamento met anticipato e met contro assegno>>. La fotografia vetrificata sopra smalti, porcellana, vetri era un procedimento difficile che richiedeva molta pratica. (Tratto dal sito internet www.fotostorica.it).
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per cento degli importi incassati. 82 In quei primi anni furono in effetti numerose le espulsioni decretate per morosit, come pure frequenti erano le ordinarie dimissioni; entrambe compensate, fortunatamente, da continue nuove adesioni: cos la compagine sociale, pur conoscendo momenti di serio ridimensionamento, nel lungo periodo crebbe sensibilmente, passando dai 31 fondatori del 1902 ai 131 soci del luglio del 1903 83, per poi arrivare a 185 membri nellaprile del 192084. La condotta di non pochi soci, cos come quella di alcuni tra i custodi del galleggiante via via succedutisi nel tempo,85 lasciava a desiderare anche sotto altri profili, tanto da costringere la dirigenza della societ a sancire frequenti richiami86 e talvolta anche radiazioni per indegnit, o, nel caso del personale dipendente, addirittura il licenziamento. La necessit di conformare lo Statuto alle esigenze che andavano via via emergendo nella vita associativa impose nei primi anni un frequente lavoro di revisione dello stesso.87 E interessante scorrere qui la nuova versione dellart. 14 che allora regolava la procedura di ammissione alla qualit di socio, cos come predisposta dal Consiglio Direttivo nel dicembre 1904 per la sua successiva approvazione da

La misura dellemolumento specificata in un verbale consiliare del 1905. Fu probabilmente lo stillicidio di riscossioni mensili alquanto travagliate, comportanti una perenne incertezza della situazione finanziaria e dunque una grave difficolt di programmazione, a suggerire in seguito lintroduzione di una unica quota annuale (tuttora vigente) da corrispondere entro ciascun mese di gennaio. 83 Cfr. allegato n 23. 84 Lelenco degli affiliati a quella data riportato nel volume della corrispondenza sociale relativo al periodo novembre 1902 febbraio 1923. 85 Nei verbali consiliari sono citati alcuni dei primi custodi dellElpis: Vittorio Zonda (1905), Giglio e Guisso (1906), Paolo Lattero (1909). 86 Cfr., a titolo di esempio, gli allegati nn. 24 e 32. 87 Non esatto quanto riportato nellattuale articolo 1 dello statuto, che fissa nel giorno 21 dicembre 1903 la data di stesura della carta fondamentale della societ. Infatti il Consiglio Direttivo inizi a discutere di modifiche a norme statutarie gi nel maggio precedente, il che dimostra come il codice fosse allora gi in essere. Ulteriore prova di ci data dalla emanazione del regolamento sociale, naturale derivazione dello statuto: predisposto da una apposita commissione, esso fu discusso in Consiglio il 18 febbraio 1903, per poi essere approvato dallAssemblea Generale dei Soci il successivo giorno 26. Con ogni probabilit, lo statuto venne in realt formulato allatto stesso della costituzione
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parte dellAssemblea Generale dei Soci:88 La domanda deve essere affissa in apposito quadro nelle sale sociali per 15 giorni. Durante tale tempo il candidato potr frequentare i locali sociali, prender parte alle esercitazioni ed esser presentato ai soci. Il Consiglio Direttivo trascorsi i 15 giorni dovr inviare a ciascun socio una scheda contenente, oltre il nome del socio proposto, il nome del socio proponente, collinvito di rimetterla col voto alla sede della societ ed in apposita urna ivi stabilita entro 8 giorni dalla data dellinvito stesso. I Soci che non avranno in questo termine rimandata la scheda si considereranno come astenuti e non si calcoleranno nella votazione. La scheda per essere valida deve portare la firma del Presidente ed il timbro della Societ. Un voto contrario esclude due favorevoli. Se il socio viene accettato gli sar annunciata per lettera lammissione. Lattivit sportiva intanto andava consolidandosi. Nel luglio del 1904 furono deliberate laffiliazione al Reale Rowing Club Italiano e la prima partecipazione di un armo dellElpis (una jole a 4) ad un Campionato Italiano, quellanno in programma a Boccadarno il successivo 6 agosto.89 Lequipaggio, denominato Pescatori e composto dai soci Giuseppe Valente, Federico Sioli, Giuseppe Evangelisti, Raffaele Roccatagliata, timoniere Antonio Gallino, si classific terzo nella categoria juniores con una imbarcazione avuta in prestito dal Club Canottieri Remo di Livorno (la jole sociale era infatti rimasta danneggiata nel corso del viaggio); i dirigenti del circolo toscano vollero altres rendere omaggio al presidente e agli atleti genovesi nominandoli membri onorari della Remo, affinch serbassero grato ricordo della visita loro fatta. Successivamente il
della societ, nel 1902, e fu altres sottoposto successivamente a revisioni ben pi numerose di quante ne vengono enunciate nello stesso articolo 1. 88 LAssemblea si svolse marted 20 dicembre nel locale della Cooperativa per Costruzione di Case, in Via S. Luca n 1, al piano 2, e design, tra laltro, i dirigenti sociali per lanno 1905. 89 Cfr. allegati nn. 27, 28 e 29. Nel giugno precedente un equipaggio dellElpis aveva peraltro trionfato in una regata disputatasi a Genova; di ci si trova conferma nellallegato n 31.
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Consiglio Direttivo dellElpis decise di contraccambiare, riconoscendo analogo titolo al presidente e al direttore di voga della societ livornese;90 esso deliber altres di proporre alla prima utile Assemblea Generale la nomina a soci onorari anche del vice presidente del Reale Rowing Club Italiano nonch del presidente e di un canottiere-giudice del Rowing Club Genovese. E da evidenziare che a Boccadarno luniforme di regata [era stata] la seguente: maglia azzurra con bordo bianco e calzoni neri. Tali colori rappresentano un ulteriore elemento di differenziazione dallantica Societ Canottieri Genovesi. 91 LElpis promosse quindi una petizione a tutela del modello di jole allora in uso presso i circoli remieri italiani, minacciato di non riconoscimento dalle nuove norme in discussione a livello internazionale. In data 8 novembre ... il Presidente e Valente propongono di inviare a tutte le Societ Italiane di Canottaggio una circolare per sostenere presso il R.R.C.I. lattuale tipo di yole. Il Consiglio approva e da incarico ai proponenti di formulare detta circolare.92 Il successivo giorno 26 il Presidente pot comunicare al Consiglio che le Societ Savoia di Napoli Querini di Venezia Barion di Bari, e la Caprera di Torino hanno gentilmente inviato la loro adesione alla [] circolare, e che tutte le Societ italiane devono essere state concordi nel loro voto, poich il Rowing Club Italiano ha deliberato in favore della yole vecchio tipo. In dicembre lAssemblea Generale elesse alla Presidenza il prof. Ambrogio Cuneo, 93 il quale tuttavia non accett la nomina in ragione dei propri impegni professionali; si rese pertanto necessaria la
Il direttore di voga si chiamava Carlesi; non si sa se questi ebbe attinenza con lomonimo cantiere nautico livornese produttore di famose imbarcazioni da canottaggio. Il 20 agosto lElpis aveva peraltro gi inviato alla Remo una missiva di ringraziamento (cfr. allegato n 30). 91 I colori sociali definitivi della Canottieri Elpis saranno poi il bianco e il celeste. 92 Si vedano allegati nn. 33 e 34. 93 Cfr. nota n 88.
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convocazione, nel febbraio del 1905, di una nuova Assemblea, che design alla massima carica sociale l avv. Michele Poggi. Quello stesso mese le laboriose trattative condotte con i fratelli Bianchi per la realizzazione dello chalet sociale si risolsero con un accordo (coperto dalle garanzie personali di tutti i componenti del nuovo Consiglio) che prevedeva la corresponsione da parte dellElpis della somma di lire 5.000, suddivisa in due tranches. Alla luce di tale impegno, il 24 febbraio il Consiglio rielabor il bilancio preventivo relativo allesercizio corrente, fissando un pareggio tra attivo e passivo uguale a 5.098,84 lire94 (il bilancio preventivo dellanno precedente si era attestato intorno a 3.100 lire); dal verbale di quella riunione si apprende anche che la quota sociale mensile era allora pari a 3 lire95 e che lo stipendio del custode, laffiliazione al Reale Rowing Club Italiano e il canone di posteggio in darsena del galleggiante pesavano sulla cassa sociale, rispettivamente, per 480, 100 e 105 lire allanno.96 In maggio, comunque, si valut pi conveniente fare realizzare sul terreno ottenuto in concessione, non appena possibile, una costruzione interamente in cemento armato, e non pi in legno. Il giorno 11 giugno una jole a 4 vogatori formata dai soci Valente, Roccatagliata, Becchi e Bisi partecip a Bari alle regate internazionali organizzate dal Circolo Barion, classificandosi seconda (non si sa per in quale delle due categorie juniores o seniores alle quali era stata iscritta). Come era allora uso, la societ stanzi a favore degli atleti un piccolo contributo, rimanendo a carico degli stessi gran parte delle spese della trasferta. Limbarcazione venne trasferita in Puglia via nave.

La cifra, in base ai parametri di rivalutazione stabiliti dallISTAT (vedasi Annuario statistico italiano 2004), oggi sarebbe pari a euro 18.085,98. 95 Importo oggi corrispondente a euro 10,64. 96 La retribuzione mensile del custode fu aumentata a 60 lire nel luglio 1905 e a 75 lire nel luglio 1906.
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Alla pratica sportiva si accompagnavano le iniziative ricreative. Su istanza di numerosi soci, ad esempio, venne deciso il noleggio, per il giorno 29 giugno, di un rimorchiatore per il trasporto dei gitanti da Genova a La Spezia, dove era in programma il Campionato Ligure di canottaggio. Lescursione per mare, dato lesiguo numero di adesioni finali, poi salt, senza che fosse stato avvertito in tempo utile il proprietario del natante (il King Edward), il quale dunque invi ugualmente allElpis una fattura dellimporto di 200 lire; una transazione amichevole consent successivamente di contenere nella met linutile esborso, a cui si dovette aggiungere il contributo (29 lire ad atleta) promesso allequipaggio in gara, che, dal canto suo, aveva dovuto ritirarsi dalla stessa a causa di una avaria.

Lacquisto del galleggiante


In agosto venne momentaneamente accantonato il progetto dello chalet a terra. Nel verbale consiliare del giorno 22 si legge infatti che Il Presidente, avv. M. Poggi, riferisce che gli ingegneri della Societ Costruzioni in cemento armato hanno dato parere sfavorevole per la costruzione di uno chalet nella scogliera del molo vecchio, presentando questa pochissima solidit, tale fu pure il parere del locale R.Ufficio del Genio Civile. Dovendosi pertanto provvedere la Societ di una sede propria, essendo in vendita il Galleggiante del Club Nautico Genovese, il Consiglio ne delibera in massima lacquisto e prega il Presidente a volersi incaricare delle trattative inerenti al detto acquisto. Proseguendo nella lettura del documento, si apprende anche che
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il Sig. Valente, in seguito ad accordi col Sig. Pasteur del Rowing Club Genovese, propone al Consiglio una fusione tra le due societ di canottaggio. Il Consiglio si dichiara in massima favorevole e d speciale incarico ai Sigg. Avv. Gallo, Vignolo e Valente di studiare la proposta e di conferire coi delegati del R.C.Genovese. Ipotesi, poi, chiaramente sfumata. In ottobre, a frustrare ulteriormente laspirazione a una sede a terra, giunse la notizia che la destinazione duso del terreno gi assegnato allElpis dal Consorzio sarebbe probabilmente mutata a favore di una banchina adibita allo sbarco dei passeggeri. Pertanto nella riunione del giorno 15 il Presidente invit il Consiglio a ricordare lofferta del Marchese Cattaneo del galleggiante, attualmente occupato, al prezzo di acquisto di 4.000,97 e a ... proporre allAssemblea di comperare il detto galleggiante rinunciando a costruire sullarea concessa dal Consorzio. Al probabile scopo di reperire le risorse necessarie a ci, il Consigli deliber di richiedere alladunanza anche il permesso di aumentare la tassa di ammissione dei nuovi soci da 5 a 10 lire e la quota sociale mensile da 3 a 5 lire. LAssemblea approv poi sia lacquisto del galleggiante che le maggiorazioni delle quote. 98 Latto di compravendita venne stipulato luned 26 marzo 1906 presso lufficio del Poggi ubicato a Genova in Via San Lorenzo n 19, alla presenza del notaio Vittorio Trovati.99 Qui il marchese Ippolito

Evidentemente la maggioranza dei soci del Club Nautico Genovese non si opponeva pi alla cessione della struttura.
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In merito allaumento delle quote, tuttavia, nella riunione consiliare del 7 aprile 1906 il cassiere sig. Zino avverte che nessuno o quasi nessuno dei soci vuol pagare allesattore la quota di 5 mensili, poich non vennero mai avvisati di tale aumento. Considerando quindi il caso tutto speciale e lurgenza di un provvedimento, il Consiglio delibera di portare al 1 aprile laumento di tassa a 5 che lAssemblea aveva fissato al 1 gennaio e che il primo trimestre si paghino ancora 3 mensili. Naturalmente il Consiglio si rimette alla ratificazione di tale provvedimento da parte dellAssemblea. La minore entrata comport la revisione del bilancio preventivo dellesercizio 1906, ribassato a 6.324,62 lire; al passivo si iscrissero 3.000 lire di acconto per lacquisto del galleggiante. 99 Cfr. allegato n 36.
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Cattaneo

in

proprio,

quale

procuratore

speciale

degli

altri

comproprietari del galleggiante100 nonch in veste di presidente del Club Nautico Genovese cede e vende allavv. Michele Poggi nella sua qualit di Presidente della Societ Genovesi Elpis il galleggiante distinto col numero nove nel registro speciale dei magazzeni galleggianti della Capitaneria del Porto di Genova, della portata di tonnellate 177,48, acquistato dai venditori con atto 17 maggio 1899 a rogito Cassanello. Tale vendita vien fatta per la somma di lire mille che lavv. Michele Poggi nella qualit di cui sopra, sborsa e paga con denari della predetta Societ Canottieri Genovesi Elpis al marchese Ippolito Cattaneo, il quale nei nomi di cui sopra rilascia al predetto avv. Michele Poggi ampia liberazione e quitanza, promettendo nulla pi chiedere in avvenire.101 Il marchese Ippolito Cattaneo, sempre nei nomi, garantisce la piena propriet e disponibilit del galleggiante venduto 102 e dichiara che lo stesso libero da qualsiasi peso e vincolo, tranne il fitto scaduto da corrispondere al Municipio di Genova per loccupazione dello specchio acqueo nella Darsena dal 1 aprile 1905.103 Le spese del presente atto sono a carico dellacquisitrice Societ Canottieri Genovesi Elpis.104 LElpis, finalmente, aveva una sede propria! Il galleggiante doveva per versare in cattive condizioni, poich gi tre giorni prima del
Tra essi non compare pi Montagu Yeats Brown (deceduto, sembra, lanno prima; cfr. nota n 8). Al suo posto troviamo, evidentemente come erede, tale Granet Brown. Non si comprende per perch la procura rilasciata a favore del marchese Cattaneo in data 20 marzo fu cos sottoscritta: per M.Yeats Brown, Fred Brown (cfr. allegato n 35). 101 In realt lElpis avrebbe in seguito corrisposto al Cattaneo la ulteriore, pattuita somma di lire 3.000. Tale debito venne onorato a rate, liquidate non appena lo stato della cassa sociale lo consentiva; lultima quota venne versata il 10 dicembre 1910 (cfr. allegato n 37). 102 Con ogni probabilit, a comprova del legittimo possesso da parte del Club Nautico Genovese del bene posto in vendita, venne consegnata allacquirente copia dellatto relativo al precedente passaggio di propriet; ci spiegherebbe perch tale documento sia stato rinvenuto presso la Canottieri Elpis.
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Nel bilancio preventivo revisionato relativo allanno 1906 venne cos iscritto al passivo il riconoscimento al Municipio di tasse arretrate per complessive 540 lire nonch il pagamento del tributo di 720 lire relativo allesercizio corrente. 104 Presso lElpis si trova un vecchio baule sul cui coperchio sono incise le lettere CG, che taluni indicano come lultimo residuo di quanto fu acquisito dallantica Canottieri Genovesi.
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formale acquisto era stata promossa tra i soci una sottoscrizione volta a raccogliere i fondi necessari al suo restauro (stimato pari a 500 lire, a cui ne andavano aggiunte altre 200 per la copertura in cartone del tetto); essa venne aperta dal presidente Poggi, che elarg 100 lire, subito seguito dai consiglieri con 29 lire ciascuno. Inizi nel contempo la lunga (ma alla fine infruttuosa) battaglia con il Comune per ottenere una riduzione della tassa di stazionamento del galleggiante in darsena.

Laccettazione, nel mese di aprile, delle domande di ammissione avanzate da diversi automobilisti (proprietari, cio, di lance a motore) fu la probabile ragione delle dimissioni dalla loro carica dei consiglieri Giuseppe Valente e Raffaele Roccatagliata, fortemente contrari alla decisione perch le lance [] recano disturbo al galleggiante. La remissione degli incarichi provoc il primo scioglimento anticipato di un Consiglio Direttivo della Canottieri Elpis. Convocati alle ore 8,30 del 15 maggio nel locale della Nuova Societ Cooperativa per Costruzione di Case, i soci riuniti rinnovarono per la fiducia al presidente Poggi. Uno dei primi atti del nuovo Consiglio Direttivo fu proprio listituzione di una sezione canotti automobili nonch di quella studenti, questultima regolata da norme e agevolazioni speciali volte a incentivare laffiliazione alla societ di tale categoria di giovani.

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Non si ha invece pi notizia, ormai da tempo, della sezione nuoto istituita nel 1903.105 Il 20 marzo 1907 il Consiglio Direttivo venne informato che corre pericolo di dover abbandonare la Darsena perch coi sempre nuovi lavori portuali si dovr ampliare il molo, a cui approntato il galleggiante; fu pertanto stabilito di trovare un posto in porto e abbandonare quindi la Darsena. Prese piede lidea di uno spazio acqueo lungo il Molo Giano.

La sede sul Molo Giano


Ebbe cos inizio il lungo percorso che porter alla edificazione su quella banchina, nel 1930, della prima ed elegantissima - sede a terra della Societ Canottieri Genovesi Elpis. 106 Un sogno accarezzato per ben tre decenni, e finalmente realizzatosi; ma poi drammaticamente frantumato, appena quattordici anni dopo, dalle bombe sganciate da aerei britannici, come britannici erano stati ironie della vita coloro i quali i canottieri genovesi avevano invece voluto creare e plasmare. Sul molo dedicato proprio al dio bifronte simbolo anche di pace e guerra, serenit e dolore 107, l dove prima si levavano festosi gli schiamazzi di tanta giovent sana e spensierata, ora solo macerie e silenzio.108

Il trasferimento della societ sul galleggiante, in piena area portuale, comport probabilmente la cessazione delle attivit natatorie. 106 Il galleggiante venne venduto nel 1934 allOpera Nazionale Balilla (cfr. allegato n 38). 107 Il tempio di questa divinit romana consisteva in una specie di passaggio con due porte poste luna di fronte allaltra, chiuse in tempo di pace e aperte in tempo di guerra, come a significare luscita degli eserciti per la guerra e lattesa per il loro rientro seguito dalla pace. (Tratto da Dizionario Enciclopedico Universale, edizione per il Corriere della Sera, Sansoni Editore, 1995).
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Si dovette ricominciare; sognare daccapo. Del resto, la speranza era insita nel nome stesso della societ. Ci vorr, purtroppo, ancor pi tempo, pi pazienza di prima; ma alla fine il sogno si realizzato per la seconda volta, e proprio in occasione dellanniversario pi atteso, pi bello, quello in cui scoccano i cento anni di vita e che segna lingresso di una Societ nella Storia dello Sport.

NIHIL POTEST ME FLECTERE, EGO SEMPER SURGAM

Jole a 8 vogatori della Societ Canottieri Genovesi Elpis


La societ aveva gi sofferto danni nel corso delle incursioni aeree compiute dagli Inglesi nelle notti 22-23 ottobre e 13-14 novembre dellanno 1942: schegge di bombe, ricaduta di rottami e principi di incendio avevano distrutto tre imbarcazioni da gara (due singoli e un canoino), una lancia di servizio e materiale nautico vario. Lanno dopo un perito, su incarico del Consorzio Autonomo del Porto, stim che il danno complessivo era ammontato a 25.800 lire, pari a un quarto delle entrate totali dellultimo esercizio prebellico. Le imbarcazioni superstiti vennero trasferite nel borgo di Boccadasse, ritenuto pi sicuro; tale decisione le salv dal bombardamento aereo del 4 settembre 1944 che, sfortunatamente, rase invece al suolo la sede sociale. Il disastroso avvenimento venne registrato in un ordine del giorno, a cui far poi richiamo un appello (non datato, ma risalente molto probabilmente al 1950) lanciato ai soci affinch finanziassero la ricostruzione della sede (cfr. allegato n 40); purtroppo allora poterono essere realizzati solo il deposito imbarcazioni e lo spogliatoio. Soltanto in prossimit del centenario, facendo ricorso ad un impegnativo mutuo bancario, stato possibile procedere al sospirato ampliamento dellimpianto: i nuovi locali sociali sono stati inaugurati ufficialmente nel luglio del 2002 ospitando la cena di gala della World Under 23 Rowing Regatta, quellanno in programma a Genova.
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ALLEGATI
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