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IL MEDIOEVO

Il Medioevo è una delle quattro periodizzazioni o età storiche (antica, medievale, moderna

e contemporanea) in cui viene convenzionalmente suddivisa la storia dell'Europa. Comprende il periodo dal

V secolo al XV secolo, dalla caduta dell'Impero romano d'Occidente (476 d.C.) alla scoperta dell'America

(1492 d.C.), evento che sancisce l’inizio dell'Età moderna.

Gli uomini del Rinascimento coniarono il termine “Medievale” per indicare, in realtà, l’“età di mezzo” tra

l’età classica greco-romana e il loro tempo. Gli stessi uomini intellettuali vedevano questa epoca come un

periodo buio, decadente, arretrato e incivile, da cui si voleva “rinascere”.

È solito dividere il Medioevo in:

- Alto Medioevo: periodo che va dal 476 al 1000


- Basso Medioevo: periodo ca va dal 1000 al 1492

Mentre in Oriente abbiamo l’Impero bizantino che si sente il vero e unico erede del tradizionale impero

romano, in Occidente abbiamo una riorganizzazione geografica politica che ha come fondamentali

protagonisti:

- Popolazioni di origine germanica: fin da III secolo d.C. si spostarono versi i confini dell’impero di
Roma e ne occuparono i territori interni, formando Regni romano-barbarici;

- Regno dei Franchi: conobbe un’importante evoluzione e si caratterizzò per il suo rapporto con il
cristianesimo;

- Chiesa di Roma: rappresentò un riferimento stabile e si impose come vera e propria istituzione
politica. Ciò accadde perché, attraverso la donazione di Sutri, le vennero dati i poteri temporali,
ministrativi e spirituali

L’IMPERO CAROLINGIO
Il 25 dicembre dell’800, ad essere incoronato da Papa Leone III fu Carlo Magno, controllore dell’attuale

Francia, Germania, Svizzera, Austria e Italia settentrionale. Proprio grazie a questi suoi grandi possedimenti

e al suo rapporto con la Chiesa (creatosi dopo l’incoronamento dal Papa), risorse l’antico impero romano

con il nome di “Sacro romano impero”. Così venne chiamato perché, ovviamente, presentava delle

differenze con il primo:

- Il suo centro era Valle del Reno;


- Si estendeva solo in Europa Continentale;
- Il latino era utilizzato solo come lingua colta, mentre si affermavano le lingue volgari nazionali;
- Nasce come impero cristiano con lo scopo di difendere la Chiesa cattolica;
- Nasce una nuova identità rappresentata dall’alleanza fra il potere spirituale della Chiesa cattolica di
Roma e quello temporale dell’imperatore.
La sede del potere si trovava ad Aquisgrana e si chiamava palatium, qui l’imperatore esercitava e

amministrava il suo potere con l’aiuto di conti, marchesi e duchi che controllavano rispettivamente,

contee, marche e ducati. Queste figure, oltre a giurare fedeltà a Carlo e a formare l’aristocrazia laica

dell’impero, si riunivano, con l’imperatore, nel placito (assemblea generale) per discutere di problemi;

ciò che ne usciva costituiva i Capitolari o editti.

Nonostante il giuramento di fedeltà che l’imperatore faceva con i suoi seguaci, decise di inserire nella

società un’ennesima figura, delle spie dette “miss dominici”.

La Chiesa, invece, era formata da monasteri che venivano governati dagli abati e da un insieme di

parrocchie (diocesi) controllate dai vescovi.

Ovviamente, però, l’atto del papa fece nascere molti contrasti:

- L’impero bizantino non riconosceva Carlo Magno come imperatore dei romani; lo riconobbe solo
dopo nell’812;

- Con il papato il rapporto era problematico sin dall’incoronazione da parte di Papa Leone III perché
questo gesto stava a indicare che il potere dell’imperatore proveniva da Dio tramite il suo
portavoce: quindi il potere spirituale del papa era maggiore rispetto a quello dell’imperatore;

La morte di Carlo Magno nell’814 scatenò una lotta tra i suoi eredi per la divisione del territorio.

Nell’842, con il Giuramento di Strasburgo, vengono divisi i territori tra Carlo il Calvo e Ludovico il

Germanico, ma, nell’843, con il trattato di Verdun, vennero ridivisi anche con il terzo nipote Lotario:

- Lotario ebbe il Regno d’talia, territorio a occidente del Reno e nomina di Imperatore,
- Ludovico il Germanico ebbe il Regno di Germania;
- Carlo il Calvo ebbe il Regno di Francia.

Età Feudale
All’inizio del Medioevo, molti uomini erano mentalmente instabili, insicuri e deboli.

Nacquero, così, rapporti di vassallaggio: era un sistema basato su un accordo reciproco tra un signore

feudale e i suoi vassalli, in cui il vassallo prestava giuramento di fedeltà e obbedienza al signore in cambio di

protezione e concessioni di terre, attraverso la cerimonia delle investiture, (beneficio o feudo) o privilegi.

Il vassallaggio si basava su una gerarchia sociale e politica ben definita: al vertice si trovava il signore

feudale, che deteneva la massima autorità politica e possedeva grandi estensioni di terre e poteva essere un

monarca, un nobile di alto rango o un alto funzionario ecclesiastico. I vassalli, invece, ricevevano una

porzione di terre dal signore in cambio di servizi militari, consiglio o altre forme di sostegno. Il rapporto di

vassallaggio era sancito da un cerimoniale noto come omaggio feudale, durante la quale il vassallo

prometteva fedeltà al signore, unendo le mani e pronunciando il giuramento di lealtà. In seguito, il signore
conferiva al vassallo un feudo, che era un'unità di terra che poteva amministrare e da cui poteva trarre

reddito: il primo a utilizzare questo sistema come forma di governo fu Carlo Magno.

Fu sfruttato ancora di più durante la disgregazione dell’impero carolingio, quando si fece ricorso alle lotte

per la successione per l’eredità territoriale e quando, quindi, i contendenti distribuivano il feudo per

ottenere servizio militare. Questi ultimi divennero ancora più forti quando, nell’877, con il Capitolare di

Quierzy di Carlo il Calvo, venne riconosciuta l’eredità dei feudi.

Questo sistema si consolidò con le invasioni, tra il IX e X secolo, dei Saraceni, Normanni e Ungari che

avevano come obbiettivo quello di entrare in possesso di oggetti preziosi, prodotti agricoli e di

ridurre gli uomini in schiavitù.

Per difendersi da questi attacchi, i sovrani e i signori decisero di far costruire degli edifici fortificati detti

“castelli”: questo fenomeno prese il nome di incastellamento. Grazie a questo sviluppo si formarono dei

villaggi intorno al castello i cui abitanti, in caso di necessità, gli si rifugiavano al suo interno.

Divennero centri di potere autonomo che portarono a un rafforzamento militare e a una disgregazione del

potere centrale.

Per quanto riguarda l’organizzazione sociale, era suddivisa in tre gruppi:


- oratores  clero

- bellatores  nobili

- laboratores  contadini, artigiani

LA MENTALITA’ MEDIEVALE
Durante questa epoca, un’altra importante figura che si afferma, è quella del cavaliere: un importante

personaggio che ha il compito di prendere parte alle guerre che avvenivano tra grandi feudatari, per la

successione al trono e atti di brigantaggio. A limitare queste lotte e ad affermare ancor di più la cavalleria fu

la Chiesa che, verso la fine del X secolo, emanò la “pace” o “tregua di Dio”: la guerra veniva vietata per un

determinato periodo. Questa decisione riuscì a rafforzare e definire l’etica cavalleresca sul modello della

Chanson de Roland: un ideale che aveva come fondamenta la lealtà verso Dio e il coraggio nel difendere la

propria città.

Tutti gli atti violenti che avvenivano, facevano nascere, nell’intera popolazione, la forte e incontrollata paura

per la morte, la punizione divina e quindi, la paura dell’inferno. Nonostante queste credenze causavano

molto terrore, era anche grazie a loro se l’Europa medievale era unita: secondo la fede cristiana c’era una

lotta fra due forze opposte: il bene e il male. Questa visione dualistica faceva in modo che la popolazione

credeva o in Dio, o in Satana (emblema dell’inferno, luogo di patimenti eterni).


I NUOVI STATI, L’IMPERO E LE MONARCHIE

L’Europa dell’XI secolo, essendo costituita da piccole entità frammentate, non venne distrutta dalle invasioni

che avvennero in quel tempo. Proprio queste nuove invasioni e insediamenti resero possibile la nascita di

nuovi regni come: Regno di Ungheria, Regno di Bulgaria, Regno di Danimarca, Regno di Norvegia e Regno

di Svezia.

Nell’ex impero carolingio, il territorio imperiale visse un lungo periodo di anarchia (senza governo) a causa

del forte potere che venne dato ai Feudatari con il Capitolare di Quierzy. In Germania, dopo la deposizione

di Carlo il Grosso, si affermarono cinque grandi ducati: Sassonia, Franconia, Baviera, Lorena e Svevia.

Quest’ultimi elessero come imperatore Enrico L’Uccellatore che diede il via alla dinastia di Sassonia.

Alla sua morte salì al trono suo figlio Ottone I il quale riuscì ad aggirare il Capitolare di Quierzy concedendo i

Feudi ai vescovi che, non potendo avere figli, non potevano tramandarli e quindi erano costretti a tornare in

suo possedimento. Con la nomina dei vescovi-conti ci fu un forte contrasto fra papa e imperatore che

Ottone riuscì a risolvere attraverso il Privilegio di Ottone (962): un documento che stabiliva che il papa

oteva essere consacrato se e solo se l’imperatore avesse dato il consenso. Inoltre, così facendo, il papa era

costretto a giurare fedeltà all’imperatore. Nacque così il Sacro romano impero germanico.

IL REGNO DI FRANCIA: L’arrivo dei Normanni nell’aria francese, causò caos e disastro.

Per risolvere questo problema, Carlo III il Semplice decise di integrarli nell’impero attraverso un sistema

di vassallaggio rendendo Rollone, capo normanno, duca della Normandia. Alla morte di Carlo III, ci fu un

periodo di anarchia e lotta tra grandi feudatari ma, ad avere la meglio, fu Ugo Capeto che venne eletto dai

nobili e diede inizio alla dinastia dei Capetingi.

L’INGHILTERRA: Venne abitata dai Vichinghi con il re Canuto il Grande e, successivamente, dal duca

Guglielmo Il Conquistatore che fu un abile uomo politico e amministrativo.

REGNO DELLA SICILIA: Qui sbarcarono i Normanni poiché vennero chiamati in aiuto per una rivolta

antibizantina e ottennero, come ringraziamento, la contea di Aversa. In quest’ultima si distinse molto la

famiglia degli Altavilla, in particolar modo Roberto d’Altavilla (o Guiscardo) che riuscì a diventare in un primo

moneto, duca della Puglia, Calabria e Sicilia e successivamente, nel 1130, ne diventò l’imperatore.

Il regno della Sicilia era molto vasto e eccezionalmente organizzato a livello militare, a differenza del resto

dell’Italia.

Tra il IX e il X secolo la Chiesa attraversa un momento di crisi causato da:

 lotte causate dalle famiglie nobili che come papa volevano un loro rappresentante;
 il privilegio di Ottone;
 l’aumento della corruzione con la nomina dei vescovi-conti che causò la simonia e il nicolaismo.

Anche il suo rapporto con la Chiesa di Bisanzio finì per metterla in difficoltà: dopo che l’Impero romano

Occidentale finì, il suo potere religioso si spostò a Costantinopoli mantenendo forza Imperiale e cristiana di

Roma; con la nomina imperiale di Carlo Magno, i contrasti aumentarono.

Nel 1054 le due protagoniste finirono in un vero e proprio scisma: una separazione volontaria di un

gruppo di fedeli dalla comunità ecclesiale di appartenenza a causa di un diverso modo di intendere la

dottrina religiosa.

Le due Chiese continuarono a professare la stessa fede ma separando i due sistemi ecclesiastici:

la Chiesa di Costantinopoli si proclamò ortodossa (ossia nella “giusta opinione”) mentre quella di Roma

si definì cattolica (ovvero “universale”). In quest’ultima, secondo il mondo monastico, era necessario un

cambiamento che avvenne a Cluny nel 910 con la nascita di una nuova struttura che aveva come unico

obbiettivo quello di opporsi alla corruzione ecclesiastica e dedicarsi alla religione con lo studio e la

preghiera. Nacquero così i monasteri, luogo nel quale gli amanuensi ricopiavano tutti i testi a mano

e composto dai benedettini, quagli individui che pensavano che per arrivare alla purezza evangelica

bisognasse fare atti di operosità e pregare.

LA RINASCITA DEI COMMERCI


Con l’inizio del XI secolo, l’economia curtense riesce a progredire grazie alle produzioni surplus che

iniziarono ad aumentare fino ad arrivare all’eccedenza: la quantità di prodotto in eccesso rese disponibile

la rinascita dei commerci.

Nasce, così, l’economia di mercato che si basava sul libero scambio di merci e sulla circolazione monetaria.

Dà ciò ebbero origine le fiere: enormi mercati che avvenivano uno/ due volte all’anno in un territorio

compreso fra il Mediterraneo e il Nord Europa, la più famosa è quella di Champagne.

Alcuni mercati riuscirono addirittura a unificarsi in una Lega detta “Anseatica” che comprendeva quelli

tedeschi della Colonia, di Amburgo e Lubecca. Il commercio, inoltre, favorì la ripresa della circolazione

monetaria e dell’usura, il prestito di denaro a interesse da parte delle famiglie più ricche.

Un altro sistema di investimento era quello della commenda: un accordo tra mercanti e finanziatori ove i

primi raccoglievano da uno o più dei secondi le somme che utilizzavano per organizzare la spedizione

commerciale e poi, al ritorno, divideva i profitti con quest’ultimi.

Nacquero anche nuovi metodi che riguardavano lo scambio di denaro come la lettera di cambio ossia un

documento che sostituiva il denaro liquido: in cambio di una somma di denaro, si riceveva una lettera con la

quale colui che aveva ricevuto il denaro doveva pagare la somma in un altro luogo e con altra moneta

(il giroconto). Da ciò derivava anche la cambiale, una promessa di pagamento a tempo e luogo determinati.

Fu, inoltre, perfezionata la girata ossia, la lettera di cambio poteva essere data a un altro per essere pagata;

nelle aziende, invece, nasce la contabilità a doppia entrata: due colonne nelle quali venivano segnate tutte

le operazioni finanziare di entrate e uscita.

Nella società sorse una nuova figura, quella dei mercanti-banchieri: uomini che cambiavano monete,

pagavano interessi, prestavano denaro etc. e con essi anche i primi esemplari di “banche”.

L’ACCELERAZIONE DELL’EUROPA

Fino all’XI secolo, l’Europa era l’area del mondo più arretrata

Rispetto a quello bizantino e cinese, l’impero europeo aveva uno sviluppo tecnologico molto lento ma

riuscì ad aumentare quello economico e demografico.

A differenza dell’impero cinese, però, l’Europa quando iniziò il suo incremento tecnologico risultò essere

molto più dinamica e aperta modificando il sistema politico-istituzionale per favorire gli scambi.

Queste innovazioni ed espansioni avvennero soprattutto grazie alla città e al suo nuovo protagonista, il

mercante. Grazie a quest’ultimo, la Chiesa, che prima vedeva i soldi come un peccato, simbolo di avidità,

iniziò a ritenere legale il commercio se e solo se venisse utilizzato come aiuto per il prossimo e le ricchezze

venivano destinate ai bisognosi basandosi su due principi: pubblica utilità e la fatica.


Nonostante la ricchezza che possedevano, i mercanti volevano entrare a far parte della nobiltà e per farlo

organizzavano matrimoni con i componenti di quest’ultima.

LA RINASCITA DELLA CITTA’

Durante l’Alto Medioevo, le città sopravvissute ai conflitti subiscono una vera e propria rinascita urbana.

Ad essere attratti dalla vita di città erano i signori feudali che cercavano oggetti di lusso ma, soprattutto, i

contadini che in questi nuovi centri sociali erano liberi di praticare ciò che volevano e non ridotti in

schiavitù. A cercare una condizione di vita migliore nella città erano anche i vagabondi, poveri e gente senza

lavoro che si insediarono presso i borghi (quartieri costruiti fuori dalle mura).

Per evitare soprusi, concorrenze sleali, competizioni negative e atti illegali, i lavoratori erano organizzati in

Arti o corporazioni: a capo di ogni arte c’era un priore che controllava il comportamento dei membri e si

suddivideva in:

- Arti Maggiori: notai, banchieri, produttori di panni;


- Arti Minori: calzolai, fabbri, macellai e fornai.

Nacquero anche le confraternite: centri nei quali si riunivano fedeli che volevano espandere la loro cultura

attraverso la preghiera e atti di operosità.

Sorsero le prime università ossia delle unioni autonome di maestri e studenti che, dopo il mille, iniziarono a

essere frequentate da soli figli di borghesi; le principali università europee sorsero a Salerno, Bologna, Parigi

e Oxford.

I COMUNI

La società urbana era costituita dai:

- magnati: nobili e proprietari terrieri;


- popolo grosso: ricca borghesia;
- popolo minuto: piccola borghesia;
- clero

La città era anche la sede del vescovo e quindi ospitava numerosi rappresentanti del clero. Le trasformazioni

economiche imposero l’esigenza di dar forma a una nuova organizzazione politica: il Comune, cioè una

associazione dei membri più rappresentativi della società cittadina che con un giuramento si impegnavano

in compiti di governo e amministrazione.

Questo fenomeno si diffuse nell’Italia centro-settentrionale e in Europa, nelle aree economicamente

sviluppate. Nei Comuni italiani fu soprattutto la piccola nobiltà a guidare la città.

La coniuratio, il giuramento collettivo, istituiva il Comune. Il governo della città era affidato ai consoli
che avevano compiti militari, gestivano le finanze, amministravano la giustizia, tenevano i rapporti

diplomatici. Erano affiancati da un Consiglio, un’assemblea popolare formata da cittadini, che eleggeva i

consoli ed esercitava il potere legislativo. Le norme che regolavano le istruzioni erano fissate nello Statuto

cittadino. A causa delle lotte fra le frazioni cittadine, il Comune modificò le sue istituzioni: istituzione

dei consoli, l’assemblea diede l’incarico a un podestà, un professionista straniero e per questo, si sperava,

imparziale. Anche le associazioni di popolo si dotarono di un Capitano del popolo che spesso si contrappose

al podestà. I cambiamenti demografici, economici, sociali e politici, avvenuti intorno all’anno Mille,

determinarono un cambiamento anche del paesaggio urbano. L’aumento della popolazione costrinse ad

allargare le mura della città e a creare nuovi edifici istituzionali come il palazzo comunale e le immense

cattedrali fatte innalzare dai vescovi come simbolo della ricchezza della comunità.

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