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Venerdì 16 i’

Sala Espfr
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554

Trionfo di Federico Canaccini

bizantino
Sui fiume Volturno, nei pressi di Casilino, l’antico porto di Capua, si
combatté una delle ultime battaglie che insanguinarono l’italia nei
vent’anni della guerra greco-gotica. Uno scontro cruento, che vide le
truppe di Narsete sbaragliare l’esercito franco-alamanno di Butilino

In alto Capua (Caserta).


Il ponte sul Volturno che
permette il passaggio
della via Appia e si trova
nell’area in cui un tempo
sorgeva il porto fluviale
di Casilinum.
A sinistra elmo di fattura
bizantina. VI-VIL sec, New
York, The Metropolitan
Museum ofArt.

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entre la parte occidentale dell’impero romano zione dell’esercito bizantino differiva da quello romano
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venne travolta dalle popolazioni germaniche in primo luogo per il ruolo preminente della cavalleria
che diedero successivamente vita a nuove isti rispetto alla fanteria, elemento di punta nella tradizione
tuzioni politiche note come «Regni romano-barbarici)), militare romana. Probabilmente tale cambiamento tat
ia parte orientale, con capitale Costantinopoli, ebbe un tico fu dovuto anche alla vicinanza con l’antico nemico
destino ben diverso. I Roniaioi, come si chiamavano (cioè di Roma, i Parti e poi i Persiani, che facevano dell’uso
«Romani», in greco) erano i veri eredi dell’impero e, no della cavalleria, sia leggera che pesante, la loro princi
nostante le trasformazioni, le invasioni e veri e propri pale se non esclusiva arma offensiva.
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rovesci politici, difesero la pars orieiflis mantenendo viva Già nel disastro di Carre (53 a.C.) Licinio Crasso ave
la memoria della romanità sino alla metà del XV seco va sperimentato l’inadeguatezza delle truppe terrestri di
lo, quando, nel 1453, anche Costantinopoli cadde sotto i fronte alle cariche della cavalleria partica. L’imperatore
coLpi delle bombarde di Maometto il. Traiano, che all’inizio dclii secolo d.C. progettava ul
Ma come fu possibile questo successo? La composi teriori campagne contro i Parti, introdusse nuovi corpi

MEDiOEVO OTtOBRE 29
BAUAGLIE CASILINO
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speciali a cavallo, i cosiddetti cìibrniarii o cataphracii, che ormai passato in mano a popolazioni germaniche: la
combinavano, come i loro avversari, l’uso dell’arco e Spagna era sotto il controllo dei Visigoti, dei Vandali e
della lancia con l’uso della cavalcatura, degli Sudai, la Gallia era dominaLa dai Burgundi e dai
Con la più tarda introduzione della staffa, il cara[rat Franchi, i Vandali controllavano la provincia d’Africa e
to divenne un vero e proprio lanciere, poiché, anziché l’Italia era da alcuni decenni sotto un re òstrogoto.
lanciare il giavellotto dalla propria sella, poteva final
mente caricare a fondo impugnando la propria lancia Le mire di Giustiniano
e colpendo 11 nemico, senza il rischio di essere sbalzato Nel 527, però, alla morte improvvisa dell’imperatore
dalla cavalcatura grazie a una delle invenzioni che più Giustino, ascese al trono suo nipote Giustiniano, il qua
rivoluzionarono il modo d,i fare la guerra nel Medioevo. le ebbe come priorità, in politica estera, la riconquista
Nel VI secolo gran parte dell’occidente romano era della pars occidentis dell’impero. Dopo alcune operazioni

OTtOBRE MEDIOEVO
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A sinistra l’assetto geopolitico dell’Europa al tempo del regno di Teodorico (493-526).


In basso Ravenna, basillca di S.Apollinare Nuovo, Mosaico raffigurante l’imperatore
Giustiniano I in tarda età: si tratta della probabile rielaborazione di un ritratto del re
ostrogoto Teodorico. VI sec.

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contro i Bulgari, che giunsero a depredare i villaggi at l’eunuco Narsete (vedi boxallepp.36/37), il quale ottenne
torno alla capitale, Giustiniano si impegnò nella guerra una brillante vittoria contro i Goti di Totila presso Tagi
vandalica, tesa al recupero della ricca provincia d’Africa na (l’odierna GualdoTadino, Perugia) nel 552. A batta
(533-4). Una volta occupata Cartagine e catturato l’ul glia conclusa, i Goti avevano perso oltre 6000 uomini,
timo re vandalo, Gelimero, l’imperatore volse la propria molti altri erano stati catturati e il re Totila, gravemente
attenzione verso la penisola italiana, iniziando la ven ferito, era morto pochi giorni pi tardi. Narsete mosse
[ennale guerra gotica. il generale Belisario, già distintosi le proprie truppe all’inseguimento dei Goti Fuggiaschi
a Costantinopoli per aver debellato la rivolta della Nika giungendo sino a Roma e proseguendo fino a sud di
(532), riportò rapidi successi, ma, nel 548, fu richiamato Napoli, dove ingaggiò un nuovo aspro combattimento
in patria, forse a causa del troppo successo riportato. ai piedi del Vesuvio, uccidendo il loro nuovo (e ultimo)
L’imperatore inviò dunque un nuovo condottiero, re, Teia. I Goti erano sconfitti e l’italia liberata, ma nel

MEDIOEVO OROBRE 31

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BATtAGLIE CASILINO
554 Narsete si trovò a dover fronteggiare un’armata di Nella pagina accanto cartina dei principali movimenti delle
30000 uomini circa provenienti dal Settentrione della truppe nelle due fasi in cui può dividersi la guerra greco-gotica.
Penisola. Prima di morire, Teia, aveva inialti richiesto In basso monete del re ostrogotoTotila con immagini della
aiuto al re franco Teudobaldo, in un estremo tentativo di Vittoria alata che regge la croce e un globo sormontato dalla
i contrastare i Bizantini. L’esercito franco era comandato croce. 541-552. Abbazia di Montecassino, Museo dell’Abbazia,
da due duchi alamanni, Leutari e Butilino, i quali, nel
giugno del 554, avevano attraversato il Po. Dopo aver e si difendevano con uno scudo di forma ovale o roton
sconfitto a Parma le truppe bizantine, Butilino proseguf da. Le armi in dotazione erano spade a due lame, ori-
verso sud con 15 000 uomini circa. Nel cor curve, come il sav o lo scramasax (vedi box alle
so della marcia, i soldati germanici, non pp. 36/37), l’ascia da tiro, detta francisca,
abituati alla calura italica, iniziarono e poi una lancia con punta barbuta,
a patire sete e malattie. Giunsero chiamata aizgone, le cui estremità
poco lontano da Capua (oggi in erano letali. Illetterato bizanti
provincia di Caserta) verso il no Agazia (536 circa-582 circa)
mese di ottobre: ad attenderli spiega che l’angone poteva esse
c’era uno dei più esperti ge re utilizzato sia come un gia
nerali bizantini. vellotto da tiro, sia in un mor
Narsete aveva organizzato tale corpo a corpo ravvicinato.
le proprie milizie, disponen E lo storiografò greco Procopio
do di un esercito di 18000 di Cesarea (attivo nel VI seco
uomini circa e, partendo da / lo), invece, ci informa della
Roma, si era diretto verso l’arca prassi di lanciare le francische
in cui sorgeva casllinwn, l’anti all’unisono, all’approssimarsi del
co porto fluviale di Capua sul VoI- nemico, a un dato segnale conve
turno, dove Butilino aveva piazzato nuto. Le truppe di cavalleria leggera
i propri accampamenti. Come aveva erano quasi inutilizzate dai Franchi,
già sperimentato a Tagina, appena due La battaglia iniziò dunque con la carica
anni prima, fece smontare diverse centi in massa dei Franchi contro il centro bi
naia di cavalieri pesanti, per rinforza- zantino. I soldati alamanni e franchi
re le fila della propria fanteria pe lasciarono il proprio accampamen
sante, sistemando questi reparti to protetto da un ponte e da car
appiedati su tre linee al centro riaggi disposti a mo’ di difesa:
dello schieramento. Ai fian essi confidavano nel tradi
chi, invece, dispose due ali di mento degli Eruli ed erano
catapìrracii, ponendosi a ca certi della vittoria. L’attacco
po dell’ala destra. Gli alleati fu portato con una ferocia
ewLi, infine, furono messi co inusitata e le prime due li-
me riserva alle spalle di tutto nec di fanteria bizantina non
quanto lo schieramento. ressero l’urto, nonostante la
presenza dei cavalieri pesanti
Una tattica rudimentale fatti smontare e sistemati qui da
I Franchi e gli Alamanni, invece, Narsctc in previsione di un simile
si disposero a cuneo, cosi come forse attacco. Una volta spezzate le prime
tutti i popoli barbarici affrontavano le due linee nemiche, i Franchi ingaggia
battaglie: la loro strategia consisteva infatti rono battaglia con la terza e ultima schiera di
nel lanciarsi contro l’avversario con tutta la forza fanteria, con l’obiettivo di spezzarne il centro.
concentrata in un unico impeto, in modo da spezzare al A questo punto, però, l’esperto condottiero bizan
primo urto lo schieramento nemico. I Franchi, e cosi gli tino ordinò alle due ali di catafratti di serrare i ranghi
altri popoli germanici, combatterono adottando questa e chiudersi a tenaglia sulla massa di barbari, Intrap
rudimentale tattica, dal VI all’vili secolo: la fanteria era polati su tre lati i Franchi si riordinarono, creando
l’elemento predominante e veniva disposto in squadro nuovamente una schiera a quadrato e continuando a
ni. piuttosto disordinatamente, di forma quadrata o co impegnare la fanteria pesante di Narsete. Ciò che però
me colonne allungate. Le loro armature erano di cuoio, sorprendeva i Franchi era che i catafratti bizantini non
anche se alcuni potevano indossare una cotta di maglia, (segueap. 37)

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Impero Romano d’Oi-iente


BAUAGLIE CASILINO
Un sistema quasi feudale
Dopo i fulminei, ma effimeri successi di Giustiniano, l’impero bizantino andò incontro
a continui periodi di crisi, subendo ripetuti attacchi da parte di vecchi e nuovi
nemici: Slavi, Bulgari, Persiani e Arabi. Costanzo 11(641-668 d.Cj, riformò parzialmente
l’esercito bizantino, essendo ormai impossibile mantenere truppe regolari come nei secoli precedenti. La
nuova organiuazione in temi prevedeva che ciascun distretto, chiamato appunto tema, fornisse truppe
sotto il comando di un generale o strategos. Oltre che a rimpiauare l’antica struttura militare, i temi
servirono anche a formare una nuova base per la struttura sociale dell’impero bizantino, introducendo
cos[, anche in Oriente, una sorta di antesignano del «feudalesimo». I soldati legati a un particolare tema
erano infatti anche proprietari di lotti di terreno in quell’area, un vincolo che recuperava in realtà un
sistema già sperimentato nel tardo impero. E cos da mera ripartizione militare, il tema si trasformò ben
presto in una vera e propria unità di tipo socio-economica del mondo bizantino.

Ricostruzione
dell’equipaggiamento dei
buccellarii dell’esercito
bizantino. Pagati direttamente
dai propri generali,
ne costituivano una sorta di
guardia personale.

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LE GUARNIGIONI MILITARI OSTROGOTE NELLA PENISOLA ITALIANA1


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• Città [ortiricare con guarnigioni ostrogore durante


la guerra ostrogoto-bizantina (secondo Procopio)
A Fortezze
• Sedi di comkes goti
A Capitali

L’organizzazione dell’esercito bizantino


A partire dal VII secolo, l’unftà reparti pesanti. La fanteria era costituita E tre o quattro temi, costituivano
militare di base dell’esercito da fanti leggeri muniti di arco o di un regolare esercito imperiale,
bizantino fu il bandum. Esso lancia che accompagnavano la vera e i cui effettivi ammontavano a circa
era costituito da circa 400 uomini, propria fanteria pesante. L’unione di 25 000-30 000 uomini. In totale, è
comandati da un tribuno o un conte. più bande, con un massimo di otto, probabile che l’imperatore di Bisanzio
Le bande erano ugualmente suddivise costituiva una turma (2000- 3200 potesse contare su un complessivo
in reparti di cavalleria e fanteria: la uomini). Due o tre turme formavano un numero di 150 000 uomini armati,
cavalleria aveva una pedominanza di tema (4000-9600 uomini). dislocati nei vari territori dell’impero.

MEDIOEVO OTTOBRE 35

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BAUAGLIE CASILINO

Glorie e rovesci
dell’eunuco generale
Narsete, il condottiero
bizantino che sbaragliò i
Goti, iniziò la propria carriera
come eunuco di corte. Nato in
Armenia, divenne gran ciambellano
dell’imperatore Giustiniano, il
quale, nel 538, lo inviò in Italia per
coadiuvare il generale Belisario,
già impegnato contro gli Ostrogoti.
Tra i due, però, sorsero ben presto
frizioni e Giustiniano richiamò a

LO SeRAMASAX

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Un’armapolivalente
Fra le armi che
componevano
l’equipaggiamento tipico
delle popolazioni germaniche,
un ruolo di preminenza aveva
il gruppo dei sax, tra cui

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primeggiava lo scramasax,
termine etimologicamente
composto da scrama (produttore
di ferite) e sax (lama da guerra).
La sua prima attestazione
I rSe4 appare nella Historia Francorum,
composta da Gregorio diTours,
vescovo vissuto in Gallia nel VI
secolo. Lo scramasax poteva
essere di tipologie varie: si
andava infatti da un formato
piccolo (tra i 30-40 cm), sino a
quello più vicino alla spada che
ad altro (85-100 cm).
Fu arma tipica dei Sassoni che la
portavano in un fodero, appesa
alla cinta dal lato sinistro,

36 01108 RE MEDIOEVO

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Costantinopoli Narsete. Nonostante battaglia diTagina, l’attuale Gualdo in Italia, fu papa Giovanni III a
i successi riportati in italia, e dopo Tadino. Dopo l’ulteriore successo a chiamarlo, benché ormai anziano, a
la vittoria sui Vandali, Belisario fu Casilino, si diresse a Roma e restaurò dirigere le operazioni contro i nuovi
destituito e, nel 551, fu Narsete a la supremazia imperiale bizantina invasori. L’esarca destituito si stabil( a
comandare la terza e ultima spedizione sull’intera Penisola, devastata ormai Roma, ma non tu bene accolto dalla
in Italia per chiudere la partita con gli da ben vent’anni di guerre, e funestata popoiazione dell’urbe che indusse
Ostrogoti. A differenza di Belisario che, da epidemie e carestie. persino il papa, che lo aveva fatto
dal Mezzogiorno, dove era sbarcato, Il nuovo imperatore, Giustino venire, a risiedere sulla via Appia, a
risali la Penisola infliggendo cocenti Il, lo sollevò dall’incarico nel due miglia dalla città. Da lf il pontefice
sconfitte ai Goti, Narsete preferf 565 e Narsete preferi ritirarsi continuò a esercitare il proprio
entrare in Italia via terra e, giunto a a Napoli.Tre anni più tardi, quando mandato, sino alla morte, che seguf di
Ravenna, sbaragliò nel 552 i Goti nella i Longobardi di Alboino giunsero poco quella di Narsete nel 569.

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In alto scramasax caricavano al galoppo, ma si limitavano a impedire lo.


in ferro, rame e ro la fuga sui fianchi. Tuttavia, a un certo punto, Nar
foglia d’oro di sete ordinò ai suoi cavalieri di caricare gli archi e una
accanto alla spada. Fra le varie produzione franca, enorme pioggia di dardi iniziò a travolgere i Franchi,
armi in dotazione ai guerrieri dalla Borgogna. bioccati ai centro di questa letale tenaglia. Dalle retro
barbarici, lo scramasax era VII sec. Cleveland, vie gli Eruli avanzarono, respingendo indietro i Fran
certamente quello più diffuso e Cleveland chi, mentre un ulteriore corpo di cavalleria, nascosto
veniva utilizzato anche nella vita Museum olArt. preventivamente da Narsete in un fitto bosco, caricò
quotidiana per i lavori domestici Nella pagina da tergo l’esercito nemico.
o per quelli agricoli. accanto Ravenna,
Esemplari di scramasax, basilica di 5. Lo scontro si trasforma in una strage
però, sono stati rinvenuti Vitale, Particolare I Franchi mantennero la formazione, sapendo bene
anche in sepolture del mosaico che, se si fossero sparpagliati, sarebbero stati un facile
di combattenti alamanni, raffigurante bersaglio per le lance e le spade mortali dei catafratti,
longobardi e franchi, sino alla l’imperatore e lentamente iniziarono a ritirarsi, tornando sulle po
hne del periodo merovingio, Giustiniano I sizioni che avevano occupato all’inizio delle ostilità.
a testimoniarne il successo circondato dalla Nel ritirarsi, lo schieramento franco perse però coe
e la diffusione tra i popoli sua corte, tra cui sione e si ritrovò alla mercé della cavalleria pesante
germanici. Solo con il prevalere si riconosce il bizantina che, a quel punto, ricevette l’ordine di ca
della cavalleria rispetto ai generale Belisado ricare a fondo. Fu una carneficina: stando ad Agazia
gruppi appiedati, il modello (con la barba). — il quale naturalmente esagera i Bizantini persero

lungo scomparve, mentre il VI sec. solo otto uomini; dei 15000 Franchi, invece, appena
piccolo scramasax si andò ad cinque sarebbero sopravvissuti. Narsete aveva ripor
affiancare alla spada, divenendo tato una splendida vittoria, confermando la propria
un coltellaccio utile nei capacità tattica e dimostrando la superiorità militare
combattimenti ravvicinati. bizantina, ormai basata suLla cooperazione tra truppe
appiedate e cavalleria.

MEDIOEVO OTtOBRE
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