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NUMISMATICA
RIVISTA ITALIANA
DI
NUMISMATICA
PUBBLICATA PER CURA DELLA
E DIRETTA LIA
MILANO
!.. F. CoGLiATi Tipografo. -FniTORE
Via Pantano. N jty
iflo^.
PROPRIETÀ LETTERARIA
■lH^',Ty Ki\
C'M
aì
Tip. \.. K. Cojliati • Sei. nel Pio Istituto pei Figli della Provvidenza.
CONSIGLIO DI REDAZIONE
l'ii. 1896
XXXVII.
ANTISTIA
ANTONIA
ANTONIA-CALPURNIA
Gran Bronzo di M. Antonio e L. Bibulo.
C A L P U R N IA
C A R IS IA
5. — destra.
^^ - IMP CAESAR i>,y&\/ST. Testa nuda d'Augusto a
JULIA
Denaro d' Ottaviano.
M A R IA
(i) Fra questi il Riccio nella sua a' Edizione delle Monete delle
Antiche famiglie di Roma, pubblicata in Napoli nel 1843, dà questo de-
naro colla testa d' Augusto volta a sinistra ; ma tale inesattezza non
fa meraviglia nel Riccio, il quale molte volte faceva a memoria la de-
scrizione eil disegno di monete vedute in altre collezioni. E difatti, che
non appartenesse alla sua, ne abbiamo la prova in ciò che tale denaro
non figura nel suo Catalogo, stampato nel 1855.
l'KAN'CEbCG G.Nh.C.Cni
S E M P R O X I rV
\M B I A.
VO l/FK 1 A
(i) Atti (iella Società Ligure di Storia Patria, Volume II, parte I
p.n?. 592 e seg.
22 VINCEN/.U CAPOBIANCIII
(14) Hisl. Patriae, Moiiiini. Tom. Il, Chart. Lcges niun., col. 255,
anno 1144 in Agosto. Vercelli.
(15) Le " Li7>er Ceiisiiiiin , etc, sopraoitato, pag. 133." In Episcopatu
" Tervisino. Ecclesia Sancti Laurentii iu.Nta forum iiij lucenses. Mona-
" sterium Nervisij xij lucenses „.
(16) Brunatii Joannis , De re iiiiininaria Palavinorum , pag. 15,
cap. Ili, anno 1095 " precio librarum mille lucensis monete „ ed a pa-
gina 16, anno 1136 " quadraginta solidorum luccnsium „.
(17) Avvò Ire.neo, Storia della città di Purina. Tom. II, pag. 340,
anno 1092 ai 3 di Gennaro " Denarioriim honorum lucensium libras vi-
" ginti et quatuor , ed a pag. 345, anno 1114 " pena viginti librarum
" lucensium ,.
(18) Le ' Liber Censuiim „ etc, sopracitato, pag. 116. ' In Episcopatu
" Piacentino. Eccl. de Montebello ij sol. lucensium „.
26 VINCENZO CAPOBIANCHI
(19) Codice diploìn. della città di Orvieto. Pag. ii, anno 1118 " prò
" XL libris bonorum den. medulanensium „ — pag. 12, anno 1118 " ac-
" cepimus sexaginta libr. bon. den. lucensiuni „ — pag. 13, anno 1126
" sol. xxxx medulanensium „ — pag. 15, anno 1131 " accepit sol. x
" inforziatorum „ — pag. 18, anno [140 " pretii undecim libras lucensis
" monete „.
(20) Pergamena originale dell' Arch. del Monas. de SS. Cosma e
Damiano di Roma, n. ino, anno 11 19 in marzo. Locazione di terreni
fruttiferi posti nel territorio di Sutri, con obbligo di dare ogni anno
alla festa di S. Giacomo " quatuor denariorum melanensium „. Nel
R. Arch. di Stato di Roma.
(21) Pergamena originale dell' Arch. del Monas. di S. Silvestro in
capite di Roma, n. io, anno 1123 in maggio. Vendita di " uno cobiculo ,
nel Castello di Capranica " prò pretio duos solidos de melano „. Nel
R. Arch. di Stato di Roma.
(. DENARO PAVESE ED li, SUO CORSO IN ITALIA
sioni cherebbero
la quelli
Curiaa' quali si riferisce di
Arcivescovile il computo delle pen-
Genova riscuoteva
da S. Romolo , ragguagliati al valore di tre gcno-
vini (23». Il prezzo medio di questo denaro sarebbe di
centesimi 24, ossia di tre t^enovini da centesimi 8.
3." I pavesi buoni o d'argento, formerebbero l'ul-
tima e più recente specie della vecchia moneta : sono
quelli a cui allude il decreto genovese del [149, ove
sono equiparati a due genovini (^4). Il Brambilla, per
ragioni che vedremo in seguito, in luogo di cente-
simi 16, equivalenza di due genovini, ne eleva il
prezzo a centesimi 18, 11.
Per attestato del Caffaro si sa che la nuova
moneta pavese fu di due specie: i denari bruni che
(30) Zanetti. Tomo I, pag. 314, anno 1181 " Pisani et Luccnses inter
* se paciscuntur de moneta cudenda, conveniuntque ut in moneta Pi-
* sana nomen Lucae , vel Henrici non contineatur, immo nominatim
" contineatur in moneta, quam Pisani fabricare debent, nomen Friderici,
" seu Cunradi, et nomen Pisae; testantur etiam ante haec pacta Pisani se
* habuisse potestatem faciendi Lucensem monetam, vel de ipsa moneta,
* e.x concessione, seu datione Cunradi Regis, aut Friderici Imperatoris „.
V. Jo. Lamii, Delie. Erudii. Adnot. ad Leonis Urbevet. Chronic. Imper.
Pagina 318.
(31) Anttqiiae Cottec. Decrel. Edit. Parisiis , 1Ó09, Lib. Ili, cap. V,
pagina 379.
(32) Zanetti. Tomo V, pag. 380, anno 1185 " .xiiij libras bonorum
" Lue. novos et brunos „ — anno 1191 * Libras lucenses xiij medie-
" tatem novi et bruni et alii comuncs boni „ — anno 1193 " octo libras
* Lucenses novos et brunos ,.
(33) Delle antichilà longobardiclie milanesi. Voi. II, p. 272, anno ino
* Libras quinque mediolanensiuni denariorum nove monete „.
02 VINCENZO CAPOBIANCHI
Genova. degna. Dal libro intitolato Jiiriiim già esistente nell' Arch. ducale di
Ibidem. Col. 839. Ragguaglio dei debiti di Barisone d'Arborea con
tratti da lui per la sua incoronazione, come nelle due carte precedenti
Dal libro intitolato Juriuin. già esistente nell' Arch. ducale di Genova
NB. Benché questa scrittura sia senza data, è chiaro pel suo con
tenuto che essa è dello stesso anno 1164 in cui furono scritte le pre
cedenti, delle quali doveva far parte.
IL DENARO PAVESE ED IL SUO CORSO LN ITALIA 33
36
38
Per queste ragioni tutta l'intera serie dei denari
Enriciani noti appartener deve al solo periodo della
vecchia moneta, e le mancanze di valore, anziché
farci supporre nuove specie di denari, debbono in-
vece dimostrarci, quali illegali adulterazioni fossero
state introdotte in queirofficina nell'ultimo periodo
del suo credito.
Delle due specie di denari nuovi pavesi manca
finora la moneta effettiva che dovrebbe avere il va-
lore di otto e di cinque centesimi circa; questa specie
di moneta, sulla cui esistenza i documenti ce ne
danno indiscutibile prova, riappare effettiva nel XIII
secolo sotto Federico II col nome di denaro piccolo
pavese.
Circa quella moneta nova Heinrici del docu-
mento pavese dell'anno 1129, che secondo il Bram-
billa avrebbe la zecca di Pavia battuto in comme-
morazione della sua antica grandezza, del qual fatto
nulla risulta dai documenti, notammo di già come le
ripristinazioni di sistemi monetari passati non fossero
verosimili in quell'epoca in cui tutti i valori sempre
più suddividevansi; aggiungeremo ora, che non solo
in Pavia ma nell'Italia coll'enunciativa moneta Hein-
rici si volle intendere invece la nuova e più sca-
dente moneta pavese, affinchè venisse ben distinta dal
denaro pavese propriamente detto, che costituiva l'an-
tica e più accreditata specie. Il Zanetti suppose che
i denari d'Enrico fossero le monete che stampavansi
in Lucca col nome di quell'imperatore; noi perù
coU'autorità del surriferito documento pavese e con
nuovi altri esempi tolti dalle pergamene dell'archivio
Chiaravallese di Piastra, nella Marca anconitana, po-
temmo con certezza stabilire che il denaro d'Enrico
fu moneta affatto diversa e dal vecchio denaro pa-
vese e dal lucchese, coi quali contemporaneamente
correva in quella provincia, ritrovandolo usato in
IL DENARO PAVESE ED IL SUO CORSO IN ITALIA 39
42
Marco corrispondeva poi a soldi XIII e denari IIII
del proprio effettivo peso.
In Italia parimenti fu adottato questo nuovo peso.
In Roma e nel ducato romano denominossi marca ad
pondiis romannm , nella Lombardia e nella Liguria
marca Papiae, ed allorquando questi marchi erano
usati nel proprio territorio , per brevitcà venivano
indicati col solo nome marca. Non fu così per il
inarco coloniense, il quale essendo forestiero e di
differente peso del marco romano e del papicnse,
occorreva immancabilmente dichiararne il nome, come
ancora occorreva dichiarare il nome del marco ro-
mano e del papiense allorquando questi erano usati
o contemporaneamente al marco coloniense, ovvero
fuori de' loro territori.
Della tariffa genovese della quale ora ragionasi
vi sono due esemplari. Il primo, come abbiamo rife-
rito, trovasi allegato ad un atto di dichiarazione di
debiti che Barisene giudice d' Arborea aveva con-
tratti col comune di Genova per la sua incoronazione
a re della Sardegna; quest'atto fu rogato in Genova
" in capitulo Sancii Laurcntii anno millesimo centesimo
" sexagesimo quarto, scxto decimo die Septembris et
" indie tione XI „ (47).
1 debiti di Barisene dovevano essere rimborsati
colla medesima tariffa colla quale i Consoli del Co-
mune di Genova avevano già pagato per conto di lui
all' imperatore Federico I la somma di 4000 marchi
d'argento fine a peso di Colonia. Questa tariffa è del
seguente tenore : " Hec /debita/ soluenda snnt ita qnem-
" admodum solninms domino Imperatori qiiatuormilia
" marcliariim. nidclicet hoc modo argenti fini marcham
" colonie /ro solidis LVI ianncnsibits. unciam de marcita
{49) Hist. Paffiae Monum. Chart. Tomo I , col. 864, doc. dxlix,
anno iryo " dare fodrum de sua caneva de decem millibus librarum
papiensiuni uel quatuor minibus imperialium. — Brambilla , Op. cit.,
pag. 279, anno 1179 " de dccem millibus libris papiensibus, uel quatuor
" millibus iniperialibus „. - Hist. Patriae Monum. T«mo VI, Chart. II,
col. 1175, anno 1196 " de xx.\ papié prò solido [imperialium] „. — Bram-
billa, Op. cit., pag. 279, anno, 1218 " prò debito solidorum xxx impe-
" rialium ualentium libras mi minus solidos v. papiensium „.
(50) Lucca e Pisa fino all'anno 1181 batterono monete di conio
eguale ossia del tipo lucchese, e ciò trovasi sovente dichiarato nelle stipu-
lazioni. Nel 1175 in novembre, una terra posta nel comitato di Came-
rino (Marche) fu data in pegno per " decem et octo solidos de lockisi
" monete de Iucca et de pisa „. Perg. orig. dell'Arch. del Monas. Chia-
ravallese di Fiastra, n. 144. Nel Regio Arch. di Stato di Roma.
II. DENARO PAVESR ED II. SUO CORSO IN ITALIA 45
(si) Boselli G. V., Delle Storie Piacentine. Tom. I, app. di Doc. p. 313.
(52) Il motivo che induceva il Brambilla a credere che il marco di
Pavia nell'anno 1162, avesse lo stesso eflfettivo peso del marco di Co-
Vi.NCENZO CAI'OBIANCHI
46
L'aumento di VI soldi ossia del 7 ^ per cento
nel marco di Colonia costituiva la differenza fra quei
due inarchi; perciò se il marco di Colonia aveva il
peso effettivo di grammi 233, 8123 e la sua oncia,
di grammi 29, 2265: il marco di Pavia avrebbe do-
vuto corrispondere a grammi 217 4992 (dalla libra
romana di gr. 326, 2488) e l'oncia di questo marco
" imcia demarca Papié „ a grammi 27 1874: dimo-
strandoci, questa differenza di peso, la ragione per
la quale dovè usarsi il marco di Pavia unitamente
a quello di Colonia.
Chiuderemo questa prima parte che può es-
sere riassunta come segue.
Dal decreto dell'anno 1249, col quale i Consoli del
comune di Genova stabilirono nella nuova moneta
dei Genovini le tasse daziarie che i Pisani solevano
corrispondere già dall'epoca nella quale correva i
vecchio denaro pavese, tassandolo a due denari gè
novini " denarios diios ianuensis nwnctae co qiiod an
" tiquihis dabani denarium unuin papiensem „ e da
computo egualmente fatto nella nuova moneta de'geno
vini dalla Curia arcivescovile di Genova delle pensioni
che riscuoteva da S. Romolo che essendo costituite
Ionia ebbe origine dall'avere egli ritrovato in uno statuto della società dei
Mercanti di Pavia, esistente nella biblioteca della Regia Università, nel
quale statuto vi erano delle disposizioni del cadere del XIII secolo fin
verso la metà del XIV, che il marco pavese aveva lo stesso peso del
marco di Colonia " marco qui appellatur et dicitur Marchus papiensis
" vel de coionio „. (Brambilla, p. 277). Noi accettiamo completamente
questo fatto riportato nei statuti, però tutto ciò non impedisce che nel
1162 quei due marchi fossero stati differenti. Noi già notammo che le
compilazioni e pubblicazioni delle due tariffe cioè di quella dell'atto della
concordia del 1162 e della tariffa genovese del 1164 debbono essere con-
temporanee. Questo non sfuggì al Brambilla il quale mendicò invece per
le due tariffe una distanza d'epoca che non esiste, ed è perciò che egli
si servi della tariffa allegata all'atto del 1172 invece di quella delii64,
creando così due specie di denari pavesi che non hanno mai esistito
mentre quelle due tariffe tassarono una sola specie di moneta che g'à
da lungo tempo era ia corso.
II. DENARO PAVESE ED IL SUO CORSO IN ITALIA 47
(56) Perg. orig. dell'arch. del Monas. dei SS. Cosma e Damiano di
Roma, n, 141; Settimo contratto sulla stessa perg. Nel R. Arch. di stato
di Roma.
(57) Perg. orig. del med. preced. arch., n. 140.
IL DENARO PAVESE ED IL SUO CORSO IN ITALIA 5I
56
delle origini del Senato, il inarco romano avrebbe
dovuto trovarsi corrispondente all'odierno peso di
grammi 214, r5866 (due ter^e parti della libra romana
di o-rammi 321, 238) ^^2) ; per questo motivo, marchi
82 e mezzo a quel peso avrebbero dovuto pareg-
o-iarc chilogrammi 17,6680 d'argento fine, che divisi
per le suddette cifre darebbero i seguenti quozienti
di peso che rappresenterebbero il valore intrinseco
contenuto in ciascun denaro, cioè :
reno, purché ogni anno alla festa di S. Stefano paghi " unum denarium
' papiensem „ (valuta censuale futura) , mentre il prefato vescovo
" qui hunc libellum fieri rogavit pretium accepit sol. x inforzia-
* torum , (valuta corrente). Il denaro lucchese afforziate aveva sosti-
tuito nel Patrimonio di S. Pietro, nel H31, il denaro milanese che aveva
già cessato di correre ^loco cit. p. 15).
DOCLMK.MI R iMA.M.
imperiali (^+'. di
abbassamenti Ciòvalore
dcvesi
cheattribuire senz'altro nella
Pavia introdusse agli
propria moneta, la quale dalla migliore ehe ritrova-
vasi in Italia in breve tempo divenne la più scadente,
non valendo alla fine (1164) che circa centesimi 5
di nostra moneta corrente.
Vincenzo C.\pohi.\xchi.
ANNOTAZIONI
NUMISMATICHE GENOVESI
XXX'Iil.
L DOCK I S N A R 1) O G U A R C O
HA CONIATO MONETA.
(i) Non è il caso di tener conto di qualche ducato dello stesso col
n. XX. V. Ruggero, Ann. Ceti., IX, in Gazzetta Ktimismatica dell'Am-
brosoli, Anno IV.
ANNOTAZIONI NUMISMATICHE GENOVESI 63
XXIX.
NUOVE MONETE.
(5) V. Tav. Gen., nn. 800 e 801 senza, e nn. 802 e 805 colle rose.
ANNOTAZIONI NUMISMATICHE GKNOVKSI
(6) V. Catalogo del Museo di Napoli, P. Ili, Napoli, 1871; nn. 4240
al 4242 con KERDiN-ANDvs ripetuto. - V. Catalogo di vendita della Coli.
Fusco, Roma, 1882; n. 954 con ferraxdvs al dritto e fernandvs al rov.
e nn- 955 e 956 con rERXAxnvs ripetuto d'ambo i lati.
ANNOTAZIONI NUMISMATICHE GENOVESI
(7) La Strfnna Savonese per /' auro iH<)4 di Vittorio Poggi. Tip.
I>. Bertolotto, Savona, pag. 63.
(8) Desimoni, Sui piii antichi scudi (Tari^ento, in Giornale ligustico.
.\nno IV, 1877.
no cirsi.i'i'K i<::<;(;h:i{0
F RING O.
76
dere che altra simile moneta di Piacenza abbia ser-
vito di modello per questa imitazione.
M E S S E R A X O.
Giorgio Ciani.
CAMILLO MARIANI
(6) Ecco la scheda. " Scc. XVI, Mcd. Vicenza, Dir. . /. Cai'diiiis,
Vicent. Vii. exerc. Imperai. Busto a destra con capelli arrabufì'ati, testa
scoperta, corazza. T. G. E. Geniiaiticns e.\'crn/iis. — Medaglia gettata in
bronzo del diam. 0,48, per motteggi.ire un individuo della famiglia Ce-
cina di Vicenza nel secolo XVi, che pretendeva discendere da Allieno
Cecina, comandante dell' Esercito di Vitellio. (V. Barbarano, Ilislnria
Ecclesiaslka di Vicenza, Lib. IV, pag. 38o-,386) „
82 B. MORSOLIN - UNA MEDAGLIA SATIRICA DI CAMILLO MARIANI
PARTE SECONDA
PERIODO SFORZESCO
/Cniilniiiti:i(ìiii').
90
vendone cognitione mandano ala Cecha de Milano, o vero ali
banchi et bandirti " pena le solite confische e multe.
(. Item a ciò che le citate et altri loci del Ducal dominio non
habiano a patire detrimento se fa noto et manifesto che ne la
ceca de Milano de predente se fahricano valute nove da soldi tri
et denari sci limo a quello stampo che sera ordinato per lo
111.'"" Sig.''*' Duca et in breve se retirerà el Ducato a libre
cinque, et le altre valute ala rata del dicto Ducato ».
Confermato il divieto di traboccare monete, e di abusi di
corruzioni da parte di ufficiali delle monete con bottegai.
u Item perchè // grossono de Milano se bate de niegliore
bontà che gli altri grossoni, et secondo li ordini vechij si trova
che quatro grossoni de Milano et soldi dui fano uno ducato
doro; et per questo li dicti grossoni de Milano si asportano
fuora del Ducal Dominio in grande detrimento dela patria »
si ordina n che epsi grossoni de Milano si possono spendere
et reccvere a soldi vinticinquc: dinari sei, et li altri a soldi
viuticinque e dinari tre luno, sino a tanto si farà altra ordi-
natione circa lo abassare la quale se farà in breve, et questo
incomenzando ali dicti giorni quindeci de octobre, et per la pre-
sente crida se fa noticia ad caduna persona corno le peze doro
al dicto termino de giorni quindeci de octobre se abasserano
de pretio, et se haverano ad spendere ad uno soldo mancho
per pezo, conio qua de sotto è annotato, videlicet :
Ducali larghi a libr. cinque soldi quatro.
Ducati Rogorini a libr. cinque soldi dui.
Scuti soleti a libr. cinque soldi uno.
Corone de l'ranza a libr. quatro soldi deceocto.
Fiorini de Rhcno a libr. tre soldi sedece ".
(86) Ivi pure, p. 59. per le iiioiiclc casticiisi di Cremona dcll'a. 1526.
KMll.ll) MOTTA
92
cedenti divieti d'importar monete di dette zecche forastiere o
di recarvisi.
dell'ul-
Sforza. delle paghe dei diversi addetti alla corte
elenco
puro timo
(Continua).
Bibliografia namismatica
DI
a) PUBBLICAZIONI NUMISMATICHE.
(a pag. 215-16 e 230; con disegno di moneta alla tav. II, n. io).
(a pag. 353-55)-
Ramus. Catalogus nuiniiiorunt, etc.
Hafniae, i8[6.
(al n. 13).
SOLONE AMBROSOLI
MuoNi (Damiano). Elenco delle Zecche d' Italia dal Medio Evo
insino a noi (Edizione di soli ventiquattro esemplari).
Milano, Francesco Colombo, libraio-editore, 1858.
(a pag. 15).
Catalogo
Roma. 1879.
(/.*) del Museo Bartolomeo Borghesi. Monete italiane.
(a pag. 83).
(a pag. 211-12).
(a pag. 175-76).
Museo [Civico) di Como, Cataloghi per cura della Commis-
sione ordinatrice: Raccolta .Imbrosoli, Parte prima, Zecche Italiaue.
Como, tipogralia Cirio Franchi di A. Vismara, 1890.
(a pag. 12).
SUl.lJ.NK AMBUUSOl.I
(a pag. IO).
(a pag. 46 e 55).
(a pag 160, con disegno dello stemma alla tavola III, n. 44).
bl SCRITTI DI VARIO ARGOMENTO,
ma che accennano alle monete del Medeghino.
O
Fabi (Massimo). Corografia d' Italia, ossia Gran Dizionari,.
storico-geograficostatistico delle città, borghi, villaggi, castelli, ecc.
della Penisola. \'olume secondo.
Milano, pre«so l'editore Francesco Pagnoni.
GIUSEPPE FIORELLI.
Lincei gli fecero coniare una medaglia d'oro; e nel 1895 gli
è stato eretto un busto in bronzo nel f'oro di Pompei, che
è stato scoperto nel momento stesso che alla sua salma si
rendevano solenni onoranze.
Napoli, tnareo iHi)6.
Grlio dk Petra.
MARCO BONACICH.
LIBRI NUOVI.
a quello di quattro anni fa; solo, giacché FA. ritorna sul giu-
dizio allora emesso dalla Direzione della Rivista, e asserisce
che ad esso devesi contrapporre quello di altri cultori reputa-
tissiini, che giudicarono questi pcz::i come veri ed assai pre-
ziosi, aggiungiamo che, nell'interesse della scienza, l'Autore
avrebbe dovuto pubblicare i loro nomi. A quei cultori, noi,
oltre le ragioni già addotte in quell'articoletto, potremmo oggi
opporre qualche prova materiale, qualche argomento ancora
più convincente.
L'A. termina il suo lavoro con alcuni studii sul valore
di corso delle monete di Castiglione e con una bibliografia
di quella Zecca. Quest'ultima parte ci sembra un po' monca.
Trattandosi di una sola e piccola zecca, le citazioni, secondo
noi, dovrebbero essere complete, coi titoli precisi delle opere
e coi vari riferimenti alle pagine ed alle tavole. Lo stesso si
dica delle citazioni che corredano l'illustrazione delle monete.
Sarebbe poi desiderabile una maggiore esattezza nella
descrizione delle opere, specialmente per quanto riguarda i
varii periodici numismatici , che sono talora confusi l'uno
coir altro. Tutte piccole mende, che potranno essere cor-
rette in una seconda edizione.
Come ben dice l'A. in principio al suo lavoro " pochi
" cultori hanno scritto in merito alla zecca di Castiglione, e
" di essa esistono solo brevi, staccate e parziali monografie. „
Infatti, se eccettuiamo l'Affò, che pubblicò su questa zecca
una importante memoria corredata da tre tavoJe, tutti gli
altri scrittori non vi portarono che piccoli contributi, limitan-
dosi a pubblicare qualche moneta inedita o variante, accom-
pagnata da brevi cenni illustrativi. L'A. ha dunque fatto
opera molto commendevole ed utile alla scienza numisma-
tica, riunendo in una sola pubblicazione tutto quanto si co-
nosce finora di questa zecca.
Ci auguriamo pertanto che molti seguano il suo esempio,
occupandosi di altre zecche italiane importanti, che aspettano
ancora una illustrazione completa.
La Direzione.
BIBLIOGRAFIA 121
16
122 HIBLIOGHAFIA
PERIODICI.
BIBLIOGRAFIA
Scienos sociale, t. XXI, fase. I e II, 1896: Babelon E., Les origines
de la monnaic. I. Le troc et les preniiers étalons de valeur. II. Lingots
et utensiles métalliques employés comme monnaye.
Ar/. I.
TAVOLA VII.
TAVOLA VII.
XXXVlll.
AUGUSTO.
CLAUDIO.
NERONE.
GALE A.
VESPASIANO.
DOiMirii-i-A.
TITO.
DOMIZIANO.
DOMIZIANO E DOMIZIA.
DOMIZIA.
N ER V A.
TRAIANO.
ADRIAN O.
S .\ B I N A.
ANTONINO PIO.
NB. Il Cohen ai suoi numeri 371, 372, 373 descrive un'aureo e due
denari d'Antonino, il cui rovescio credo sia quello da me descritto ; ma
dice : Antonino a destra col piede sinistro su di un globo. Ora, può darsi
che la descrizione sua sia esatta; ma siccome, sia sull'esemplare da me
descritto con varietà di testa, sia su di un altro pure della mia colle-
zione, ilcui dritto corrisponde esattamente a quello del N. 373 di Cohen
come rettificato nel supplement(j, e rappresentato certamente il Valore
e non Antonino, inclino a supporre che tali siano anche i tre esemplari
del Cohen.
F A U S T I N A madri;.
M. AURELIO.
FAUSTINA FiGUA.
LUCIO VERO.
COMMODO.
DIDIO GIULIANO.
M A N L IA S C A N T I L L A.
PESCENNIO.
SETTIMIO SEVERO.
GIULIA DOMNA.
C ARAC ALLA.
GET A.
SEVERO ALESSANDRO.
GIULIA MAMEA.
M A S S IM IN O I.
GORDIANO PIO.
FILIPPO PADRE.
OT ACILL A.
OSTI LI A NO.
V O L U S I A N O.
EMILIANO.
GALLIENO.
SAI. ON INA.
S A L O N I N O.
F O S T U M (J.
VITTORINO PADRE.
CLAUDIO GOTICO.
Q U I N T I L L O.
A U R E L I A N O.
TACITO.
PROBO.
CARO.
NUMERIANO.
CARINO.
D I O C L E Z I A N O.
MASSIMIANO KR CULLO.
CARAUSIO.
A L L L L r O.
COSTANZO CLORO.
G A L E K IO M ASSI M I A N O.
SEVERO II.
MAS.SIMINO DA ZA.
MASSENZIO.
LICINIO PADRE.
COSTANTINO MAGNO.
(Roma).
315. Piccolo Bronzo. — Dopo Coh. 13.
ÌB' — VRBS ROMA. Busto di Roma galeato a sinistra col
manto imperiale.
9 — La Lupa coi gemelli a sinistra. In alto due stelle e
fra queste tre palme legate in mazzo.
APrUNTI DI NUMISMATICA ROMANA 21;
COSTAN'FINU MAGNO
C K I S P O E C O S T A N TINO 11.
C R 1 S P (J.
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GIULIANO II.
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COSTANZO GALLO.
VALENTINIANO III.
TKODOSIO I.
C O S T A N r INO in.
A N T K M I O.
(l) V. Memorie e docuiiienli per servire alla Storia di Lucca (T. XI,
Lucca, Giusti, i86o-i87o); Discorsi del coìite Giidio di S. Quintino, e
Storia detta zecca lucchese di I). Massagli.
228 A. LISINI
(2) Il Massagli (Opera citata , pag. 32), scrive : " Ho potuto con-
" vincermi che tutti i denari d' argento Enviciani , stampati in Lucca,
" essendo di un solo tipo, debbono appartenere ad un solo regnante,
" e però non ad altro possono attribuirsi se non all' imperatore En-
" rico li. „ Questa opinione persuade poco, perchè mal si concilia con
l'uso della moneta lucchese che generalmente facevasi in Toscana
anche dopo il 1024.
(,3) I denaretti o oboli di Verona col nome di Ottone e di Enrico
imperatori vengono attribuiti al primo Ottone (962-967) e al primo En-
rico (1004-1044) , ma osservando bene quei coni, non si direbbero di
tanta antichità.
MEDAGLIE DI ZECCHE ITALIANE 229
(4) CARLr, Delle ntoncle e zecche d' llalia. Tomo I, p. 353. — Arce-
lati, De Mouelis Ilaliae. Tomo V, pag. 11. — Zanettl Muova raccolta
delle monete, etc. Tomo III, nota 11 e tomo IV, nota 285.
(5) Ved. Za.netti, Opera citata. Tomo IV, pag 416.
(6) Nel Periodico di nitimsmatiai e sfrai^istica, diretto dal marchese
Strozzi. Anno I, pag. 51 e 96.
(7) Il Concordato tu messo alle stampe dal comic Carli nel tojno HI
della sua opera già ricordata, a pag. 180.
A. LISINI
230
Alessandro Lisini.
ROMAGNANO SESIA
FAMIGLIE CONSOLARI
RAPPRESENTATE NEI. TESORETTO
DI ROMAGNANO SESIA
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Cloulia 1 2 Rubria 7
Codia « 4 Saufeia . 4
Cornelia Scribonia. 3
Cupiennia .... « 3 Senipionia 2
Decimia . • 2 14Scntia . I
Domitia . . ■ 4 Servilia . 4
Fabia .... ■ 9
Fannia » II Spurilia .
Thoria. . 4
Flaminia « 2 Titia . . 9
Furia « Tituria 9
Gellia 4 Trebania . 3
Julia 2 Tullia . . 2
Lucretia 1 3 Vibia . .
Maenia i 2 Denari biga ti e coi
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Maiania » 2 Dioscur » 9
Da riportare > • 156 Totale N.
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IL RIPOSTIGLIO CONSOLARE DI ROMAGN'ANO SESIA 243
(3) Gli altri ripostigli consolari non presentano tale numero di fa-
miglie, né tanta varietà di tipi. Per es., dal prospetto che il eh. prof. Mi-
lani aggiunse allo studio di vari ripostigli consolari delle monete del
V periodo (Di alcuni ripostigli di monete romane in Museo Hai. citato,
voi. II, p. 279-80), risulta, invece della proporzione di 63 famiglie su 300
monete, notata a Romagnano Sesia, a Fiesole quella di 34 famiglie su
131 5 monete, a Fuscaldo di 34 su 189, a Cingoli di 34 su 603. Ad Oliva
non regge quel criterio di proporzione , essendo troppo poche le mo-
nete del V periodo in confronto delle 1271 del ripostiglio; ma, per es.,
ad Ossolaro (vedi nota seguente), che è forse il ripostiglio più vario ,
sta la proporzione di 104 famiglie su 1533 monete, cioè di sole 20 fa-
miglie per ogni gruppo di 300 monete.
(4) Dopo i lavori dello Zanno.ni {Dei denari consolari e di famiglie
romane disotterrati in Fiesole net i82g. Firenze , 1830 in-8) e del Ca-
vedani {Ragguagli di precipui ripostigli antichi di medaglie consolari e
di famiglie. Modena, 1854, p. 16 e segg.) , studiarono i gruppi piii im-
portanti dei ripostigli consolari in Italia con rara competenza i chh.
proff. De Petra (Gli ultimi ripostigli di denari in Museo Ital. di Antich.
class., I, p. 345-361) e Milani (Op. cit., II, p. 253 e segg.), in relazione
con gh studi del Mommsen (Ròm. Mi'tnzicesen, p. 400 e segg. — Blacas
II, p. 32 e segg., e cfr. Zeitsclirift f. Numism. II, 1874, ma essi trattarono
di ripostigli dell'Italia Centrale e Meridionale, se si eccettua quello di
Ossolaro prov. di Cremona ; Mus. ital. cit., I, p. 359-360 ; cfr. Notizie,
1876, p. 97; 157 e segg.; 1877, p. 49 e segg.). Scarsi furono e sono i
ritrovamenti di ripostigli di monete consolari nell'Alta Italia ; cfr. quello
di Olmeneto (Cremona ; monete n. 400 e più ; Notizie, 1879, p. 126),
di Gambolò (Lomellina ; monete n. 170; Notizie, 1884, p. 167), e per il
Piemonte, il ripostiglio di AUain (all'ingresso della Valpellina nel 1856;
IL RISPOSTIGl.IO CONSOLARE DI ROMAGNANO SESIA 245
V. Promis, Anticltità di Aosla, p. 17, 199; ctr. Alli della Snc. .beli, di
Torino, V, p. 129), di E'alazzo Canavcse (Ivrea, 1886, chilogr. io di peso;
V. Alli Soc. Ardi, di Torino, V, p. 20, cfr. 129: dicesi da alcuni rinvenuto
presso Aosta), di Caineriano (fraz. di Casalino, Novara, nel 1882; mo-
nete n. 200, ved. Notizie, 1882, p. 365). - Molti altri ripostigli ben più fre-
quenti e numerosi potrei citare, ritrovati in Piemonte, ma apparten-
gono all'età imperiale.
(5) Dall' Inventario della Collezione che è nell'Archivio del Museo
risultano donati dall' ing. ispettore G. Callcrio. — Vedi B. Gastaldi,
Frammenli di palelnol. Hai. in Atti della R. Accad. dei Lincei, serie li,
toni. Ili, Roma, 1876, tav. XIII, fig. 5; cfr. Montelius, La civilisation
primitive en Italie. Stoccolma, 1895. Parte i: Italie Septentrionale. Sèrie B,
pi. 33, n. 9 ; cfr. testo a pag. 182, fig. 9 : " Hache à ailerons en bronse,
pres de Ronini;iia>w Sesia, prov. de Novara, Musée de Tiirin (civico) „. —
Il Montelius scrive prima del trasporto degli oggetti dal museo Civico
a quello d'Antichità, avvenuto il io Settembre dell'anno scorso, quando
il suo libro era già dato per le stampe.
246 SERAFINO RICCI
PARTE SECONDA
V !•: RIODO S I" O R z i: s e u
f€i>iittiii(azi()iiej
Corone L. 5 s. 9.
Senti uovi, cioè tutti li altri sciitti excepto li soprascritti
L.
4 s. 12.
Fiorini da Reno cosi de oro come de argento L. 4 s. 2.
Ducati de la Mirandnla L. 4 s. 15.
Tentoni de Milano, Genita, Ferrara, Mantua, Alemania
et Portogallo perniissi a spendere s. 32 per L. i s. io.
. Testoni de Franza permissi a spendere s. 30 per L. i s. 8.
Mozanighi, lierlinghe seu Throni per L. i.
Marcelli per L. — s. io.
Dinari fatti in cecha de Milano permissi per s. 21 L. i s. —
Arlabassi de Allainania permissi per s. 5. L. — s. 4 d. 9.
Liichesi permissi per s. 5 L. — s. 4 d. 9.
Jìillij , ousoloti, ferraresi, fiorentini et inantitani permissi
s. II L. — s. I ci. 6.
per Testoni de Genua permissi per s. 40 L. i s. 17.
Grossi del Re Ludovico permissi per s. 25 per L. i s. 3.
Mezzi grossi ut supra per L. — s. 11 d. 6.
Li dinari ila la salamandra per s. 8 d. 6 per L. — s. 8.
Li mezzi dinari ut supra per L. — s. 4.
Antbrosini de Milano permissi per s. 8 L. — s. 7. d. 6.
Columbine et moraglie de Milano permissi per s. 4 L. —
3 d. 9-
I Denari fabricati novamente in cecha de Milano per s. 3,
et le lovessc stampate ad Placentia L. — s. 2 d. 9.
( Cavalloti 'cegliij dala testa de Salutio per L. — s. 6.
( Li altri Cavalloti del S.'"' Jo. Jacobo permissi per s. 6
L. — s. 5 d. 6.
« Li Cornoni permissi per s. io. L. — s. 9.
« Li Bianchi de ogni sorte reservati li banditi per le altre
cride L. — s. 14.
.1 Li mezi suprascripti s. 8 d. —
.1 Li Testoni de Frmiza L. i s. 5 d. —
.. Li Testoni de Aleiiiania L. 1 s. 6 d, —
" Li mezi bazi de Aleiiiniiia s. 2 d. —
Et passando diete mexe non si possano poy le suprascripte
valute spendere ne recevcre se non conio qua desotto è anno-
tato, et questo per uno altro mexe subsequente cioè :
u Le lovette s. 2 d. q ; i foi^helti s. 2 d. g ; i iitczi gitili:'
s. 4 d. 9; i giiiìii papali s. 9 d. 6; \c parpagliulr francesi s. 2
d. 3; i ferraresi e modenesi s. 15 d. — ; i )nezzi ferraresi
s. 7 d. 6; i lesioni di Francia L. i s. 4; i testoni di Germania
L. I s. 5 ; e i mezzi hatzen di (lerinania s. 1 d. 6.
a Et passato il termine del secondo mexe.... le suprascripte
valute più non si possano spendere ne recevere ne etiandio
tenere apresso de se, se non sono tagliate, soto penna de per-
dere tale valute et de pagarne per uno quatro. " Nel resto
abbia valor la grida stampata e pubblicata dei 19 giugno p. \).
Emilio Motta.
(La fine al prossimo Fascicolo).
NECROLOGIA
UMBERTO ROSSI.
PUBBLICAZIONI NUMISMATICHE
o o.
t o s o n d ott h , e r rat
r s o -c f
Un qua di gro di Sec m3ar di Mon
z . . , l i o 1 , . 9).
— (In Gaz Num a. I, n. 4, i° lug 188 a pag 18-1
Anche questa moneta foi-ina parte della ricca collezione numismatica del
Museo di Parma, ed è notevole perchè uscita dalla zecca di Chivasso (come
lo indicano il nome del santo protettore, eh' è S. Giovanni, e il tipo stesso
della moneta), mentre il Promis, non conoscendo di Secondotto che due grossi
battuti in Asti, ne deduceva che avesse coniato soltanto in quella zecca.
4-
no .
une ete dit
e s era z. .,
A l c m o n
o i n e di Mes . — (In Gaz Num
li r, . 26)
a. I, n. 5, 15 lug i88 a pag 25-
Rulabasso e cavallona, contraffatti a quelli trivulziani di Mesocco e Roveredo.
II.
14.
15-
18.
19.
23-
35
272 NKCROLOGIA
26.
27.
28.
e te te.
Monet iìtedi del Piemon — iln Gazz. Niim., a. Ili,
l i c . ni i . .
n. 111 2 , nov. - c 188 3 , a pai^ 8294, c<ìn diseg
. d U R a
pag. 81; 8a3., I\', n. 8,nia [)ag 576 . 324 -; e a. VI, n. 9-M, a pa-
gi n a 8 1 - c o n d i s e g d IJ R a pag. 8l|.
i . .
Questo lavoro, l'ondato quasi mterainentf- anch'e-^>)0 sulla <loviziosa sup-
[lelleltile scientifica d^I Musco di l'.irina, e il più vasto che il K. ahlna pub-
blicato nella mia GazZfttn, e illustra tuonete medile della Casa di Savoia, di
Torino, Susa. Vercidli, Aosta, AsH, N'ov.ir.i, A-i|Ui, ('èva, Chivasv.j, Casal-
ni'»nferrato. Carmagnola, Messeraiio, Dcaana, i'.m(.iani> e Krinco.
" aiiticliità itcquiytate dai Farnesi o ad essi regalate dai personaggi con cui
" erano in relazione. „ Kd egli prosegue: ** E inutile ch'io cerchi di far no-
" tare l'importanza di questi documenti che gettano luce su una delle più ce-
" lebri raccolte d'Antichità, qual è il Museo Farnese; gl'inizii della famosa col-
" lezione numismatica ilIustratH. con tanto lusso dal Pedrusi e dal Piovene
" devono ricercarsi per buona parte in queste lettere, le quali ci mostrano
" sotto uno degli aspetti più simpatici quell'uomo strano e dall'ingegno potente
" che fu il cardinale Alessandro Farnese „ Undici sono i documenti pubbli-
" cati dal R.; numismaticamente interessante è in particolar modo V " Inventario
delle medaglie di m.r Camillo Capranica „, che forma il penultimo documento
della serie.
NECROLOGIA
to
listi cimen va.
/ medag del Rinas alla corte di Manto —
51-
NECROLOGIA 277
S. A.
BIBLIOGRAFIA
LIBRI NUOVI.
Bahrfeldt E., Das Miinzwesen der Mark Brandenburg. II. Unter den
Hohenzollcrn bis zum grossen Kurfiirsten, (1415-1640). Berlin, Kuhl,
'n-4, PP- 570-
Caron IV., Die Beseitigung der internationalen Silberkrisis. Di'is-
seldorf, A. Bagel, 1896, in-8, pp. 46.
Catalogne de la Collection de feu Monsieur le Baron Ilugues de
Donop à Weimar (Miinzauction Juni 1806). Frankfurt a M., Hamburger
L. L. in-8, e fototipia (con doblone inedito del principe Trivulzio 1676).
Cubaseli Heinrich, Die Munzen unter der Regierung seiner Kais .
u . Kón. Apostalischen Majestiit des Kaisers Franz loseph I bis zur
Einfùhung der Kronenwiihrung. Mit 2 Lichtduck-Tafcln. ÌVien, Verlag
von Heinrich Cubasch, 1896, in-4, ili.
Fiala Eduard, Collection Ernest Prinz zu Windisch-Griiz. I. Munzen
und Medaillen des oesterr. Kaiserstaates. Prag, Dominicus, in-8, pp. 192
e 4 tav.
Heyn D.r O., Die Erfolglosigkcit einer Hebung des Silbcrpreises
(mit odcr ohne Internationale Einfiihrung des Bimetallismus) als Mittel
zur Heilung der Schaden des deutschen Erwerbslebens. Berlin, Putt-
kammer und Miihlbrecht, in-8, pp. vii-23i.
Menadier J., Deutsche Miinzen. Gesammelte Aufsiitze zur Geschich-
te des deutschen Mùnzwesens. III. Berlin, Weyl, in-8, pp. xxvii-276.
Sc/iwalliach C, Die neuesten deutsclien Munzen unter Thalergròsse
vor Einfulirung des Reichsgeldes, sowie die neuesten osterreichischen
und ungarischen Munzen vor Einfiihrung der Kronenwàhrung. Leipsig,
Zschiesche und Koder, in-4, PP- v-51 et 14 tav.
Tobler-Meyer Wilhelm. Die Mùnz- und Medaillen Samnilung des Herrn
Hans Wunderlj'-von Muralt in Ziirich. I. Abtheilung. I Bd. Die Miinzen
und Medaillen der Stadt und des Kantons Ziirich und der ehemaligen
Benediktiner-Abtei Rheinau. Ziirich, Albert MuUer's Verlag, 1896.
Waitz Gearg. Abhandlungen zur deutschen Verfassungs- und
BIBLIOGRAFIA 28 =
PERIODICI.
Revue Numismatique Franqaise. — Premier trimestre i8g6.
Archivio storico dell'arte, s. II, a. II, fase. MI, 1896: Malaguszi Va-
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Museo civico di Vienna [A p. 107-108, monete d'oro italiane trovate presso
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Archivio storico napoletano, fase. I, 1896: Capasse B. e De Crescenzo S.,
Notizie storiche tratte dai documenti angioini, conosciuti col nome di
BlBLlOLiKAHA 289
Carinthia, 1895 "• 3- Jaksch A. von. Das .Miinzrecht der Bischcife von
B imberg in Karnten. — Id. Lin Tlialer des Fiirsten l'ianz Orsini. —
Rosenberg. — Id. Dukateiifund in Vclden.
290 BIBLIOGRAFIA
Arohiv dss hist. Vereins des Kantons Bern, voi XIV, fase. Ili : Welti E
Die vier àltcsten bernischen Stadtrechnungen [con studi sui ragguagli
delle monete medioevaii bernesi].
Erennio 2150
4150 t}
955
Procopio 4270 jt
540
Fra i pezzi rari, non furono che quelli di straordinaria
3200
bellezza che raggiunsero i prezzi anteriori e talvolta legger-
mente li superarono. 730
Se invece guardiamo ai pezzi comuni, troviamo un au- 430
mento di ricerca veramente straordinario ; prezzi finora inau-
diti, principalmente all'epoca della buona arte, e vediamo
salire aurei comuni d'Augusto a 200 e 300 fr., a 150 quelli
di Nerone, di Tito e di Domiziano, a 200 quelli di Trajano
e ad oltre 300 quelli d'Adriano.
Concludendo dunque, se l'arte può rallegrarsi che il
gusto s'affini, non lo può egualmente la scienza che all'arte
si vede posposta e vede preferito un pezzo comune perchè
di buon epoca, e perchè sepolto appena uscito dalla zecca,
a un pezzo che, rarissimo e storicamente importantissimo,
porta seco come documento e come marchio d'autenticità il
segno della lunga carriera percorsa e le ingiurie del tempo
e degli uomini! Non c'è che dire, la moda ora volge pre-
cisamente inquesto senso. Col che però non è a dire che
i prezzi dei pezzi rari siano avviliti e serva la lista seguente
di quelli che superarono i 500 franchi.
N. 15- hamiglia Cornelia L. iioo
18. " 1750
}f "
" 650
26.
" Julia "" 615
720
» Sanquinia
G. Cesare (Restituz.)
34- G. Cesare e Ottavio "" 1400
530
35- Bruto . " 1400
" 775
36. Aenobarbo .
40.
Pompeo e figli . " 1750
47- Lepido (Mussidia)
" 1350
48. Lepido (Livineia)
49-
5°-
VARIETÀ
■• 83 0
N.tt M. Antonio (Leg. vi) . L." 1300
2025
62. Numonia
» 54- Ottavia e M. Antonio
63- " 600
n 64. M. Antonio e Antillo.
" 2200
n ÒS- " ". . . .
"" IQOO
599
n Ottaviano (Vibia) ■' 1405
n 86. Augusto (Antistial " 2350
n 109.TI-
Augusto e Agrippa .
n 1 10. Cajo Cesare ....
165. - 1300
ti
Interregno di Gaiha . " '45P
n 166. » "... -. 800
n
rt .84. L. Vitellio e A. Vitellio " 1850
528. Geta
n
" 1220
n 529- **...... " 655
n w ..... .
n 530 "......
" 1020
" 1030
531-
n "...... - 890
532-
n
53 3- Macrino " 700
n " .....
535-
n n ..... " 740
536. "
" 2420
535
n
537- Diaduuieniano ....
n
538. Elagabalo '- 1280
" " .....
550.
n 5535 1 - Giulia Soemia .... " 5000
5
294
VARIETÀ
L. 4150
Antonino " 1750
N. Ur
D"D-
" 5bb. » M
'• 3200
„
" 567-
" 568.
}> tt
»" 4000
620
Massimino . "" 610
" 569- 525
„ 580. Filippo padre
tt tt "" 12
67005
" 581.
f» n
" 582.
Otacilla
» 584-
" 585- " 515
" 586. Filippo
ti figlio
ti 1}
» 587- " 710
Ostiliano li 980
" 598. " 1925
11 608. Emiliano
11 641. Gallieno (Med.) 11 910
11 642. Salonina
>f
1. 644. " 560
Salonino 11 720
" 645.
>i 1410
" 646. ti
" 500
" 648. Macriano
" 710
» 649. Postumo 11 810
" 653. M
ti
" II 00
" 654. "
IJ » 1300
" 655. '1 810
" 656.
" " 560
" 657. "" 1200
650
» 662. t»
N. Floriano . N. 1750
691. " 700
n
694. Probo (Quin.) .... " 720
n ....
" 525
n
700. Numeriano "» 690
615
n
712. Magna Urbica ....
n
720. " " ....
" 585
n
721. Giuliano tir. .... " 920
» 722. Diocleziano e Mas.siniiniano " 1 900
n Allctto
742- " 1 ODO
n
760. Elena " 6500
n 767.
•> (Med.) .... " L200
n
768. G. Massimiano (Mcd.) " 700
n
771- Gal. X'alfria .... " 925
n
773- ".....
" 570
n
774- Massenzio
n 783.
Licinio padre .... "" 500
787- 745
n
Licinio figlio .... " 770
n 825.
794- Costantino M. (Mt.'d.i . " 1 1 00
n 826. " "... "" 710
n 827. 735
»f n ,
■85
VARIETÀ
N. 4233
Geno-i'a (Genovino di Lud. Campofregoso) L, 185
4253 • (Mezzo gen. di Gal. Maria Sforza) »
» (Genov. di Paolo Campofregoso) ■
4258 Il (Testone di Paolo da Novi) . »
4276 16 285
> (Mezzo scudo d'oro di A. Adorno) » 2000
4292 265
1) (Scudo da otto reali 1666I . »
4371 » (Scudo sestuplo 1719) . •
300
4391 » (Scudo da otto reali 17 15) . »
200.■)
4431
4437 » Lire cinque 1736 (Unico) . » 425
Guastalla (Zecch. di Ces. I Gonzaga) » 300
4480 Messer ano {'^cndoé' oro di Lod. e P. Luca 205
4611 Fieschi) .......
Modena (Zecchino di Leone X) . »
4780 • ( 1) di Clemente VII) . » 255
4781 Piombino (Mezzo scudo di N. Ludovisi) u 265
5030
5207 Roma (Scudo d'oro di Pio \') . "
• (Scudo d'oro di Gregorio XIIIl » 21
5212 » (Zecchino di Sisto \'| . . »
5235
5222 45 '3
» (Doppio scudo d'oro di F\iolo \') » 305 36
0
5419 Sai'uja (Ducato di Amedeo \'III). . »
■) (Grosso tornese di Amedeo \'1I1| u 195- 4007'>
5
5420 L'iiiip(jrt(ì totale della Vendita fu di Lire 63.
RLLAZIONL.
Soci.
Biblioteca.
302
Concorsi.
Bilancio.
39
304 ATTI DELLA SOCIETÀ NUMISMATICA ITALIANA
L. 4624 —
Residui passivi.
Spese dell'anno.
Stampa ed accessori della Rivista . . . L. 3133 42
Eliotipie, disegni ecc » 675 —
Affitto locali " 375 —
Onorario al Segretario » 300 —
Spese diverse per ufficio, posta e diplomi " 80 15 L. 4563 57
Rimanenze attive.
Dimostrazione.
Presidente.
Vie e- Presidenti.
Consiglieri:
Ambrosoli Dott. Solone.
Gavazzi Cav. Giuseppe.
Motta Ing. Emilio.
Ruggero Col. Cav. Giuseppe.
Sambon Dott. Arturo.
Visconti March. Carlo Ermes.
5MI
#
-^
«^
u O
@ ^ 9
APPUNTI 1)1 NUMISMATICA ROMANA XXXVIll
.Ifonete Inedite della (oli. Francesco (inccchi.
RIVISTA ITALIANA DI NUMISMATICA
Anno IX. Tav. III.
r.w. 1\'
NUxMISMATICA ROMANA
XXXIX.
NUMISMATA MAXIMI MODULI.
RICERCHE INTORNO AI.I,E OFFICINE CHE CONIARONO I .MEDAGLIONI
1.
II.
Ili.
IV.
V.
VI.
VII.
Vili.
322
" pour les types, à ceux qui ont servi pour Ics espèces
" courantcs. Cela est en contradiction avec le caractère
" du médaiiion qu'on a considéré cornine le plus Constant ,
" c'est à dire la supériorité du travaii et tiu relief. „
E fa sej^uire queste osservazioni da una serie di pezzi,
buona parte dei quali io avevo collocati fra i medaglioni se-
natorii e gli altri avrei pure C(jllocati nella medesima serie,
se fossero stati a mia conoscenza, c|uando scrissi la memoria
sui medaglione senatorio. II Sig. Blanchet, mi pare non abbia
tenuto conto della difleren/a che corre fra il medaglione
imperatorio e il senatorio. Sta bene ajiplicare al primo le
osservazioni da lui messe innanzi, circa il la\'oro e il rilievo;
questa è una delle principali caratteristiche del medagli(ìne
imperatorio; ma per contro la caratteristica del medaglione
senatorio è quella di non oflrire altra differenza colla mo-
neta semplice che il maggiore spessore.
Meno pochissime eccezioni, di cui tenni nota nella me-
moria sopra citata, i multipli senatorii, siano cjuesti sesterzi,
dupondi , assi o anche frazioni dell'asse — perchè ab-
biamo anche dei .semis e dei (|uadranti battuti su disco di
peso multiplo, come parecchi ne cita il Sig. HIanchet nella
sua lista — sono sempre battuti coi nu'desimi conii della
moneta comune, precisamente come i jjezzi forti Ipiifurts)
medioevali sono prodotti coi conii dei testoni, dei ducati o
d'altre monete .semplici e la maggiore grossezza del tondino
e del peso conseguente ne costituisce la sola differenza.
V'olendo quindi togliere dalla serie dei medaglioni se-
natorii quelli che sono battuti coi conii della moneta co-
mune, per formare una serie di prm'e di zecca, bisognerebbe
toglierli tutti addirittura, meno le j^ochissime eccezioni ac-
cen ate, e allora meglio vale generalizzare la questione e
porla in questi termini: I |)ezzi senatorii di peso multiplo
sono veri multipli di moneta ossia medaglioni, oppure sonf)
prove di zecca? Ciascuno dei due su|)posti può certamente
avere dei sostenitori; quanto a me pero mi fermo volontieri
al primo, a favore del c|ualc vedo due ragioni che mi sem-
brano forti. In primo luogo , se si capisce e si spiega la
prova di zecca fatta in metallo diverso e di minor valore, in
bronzo o in piombo per monete d' oro e d' argento, in ar-
324 F. GNECCHI - APPr.NTI DI NUMISMATICA ROMANA
V.
326
REALI DI SAVOIA.
(4) Promis D., Monete dei Reali di Savoia. Torino, 1841, p. 59,
tav. Ili, n. 3.
(5) Rabut F., Notice sur quelqties moititaies de Savoie inédites. Cham-
béry 1849, pag. 18 e Troisietne notice, etc, ivi 1856, pag. 5 e 9, tav. I, 11. 3.
(6; Ladé, Op. cit. R. S. de N., 1894, 165-167, n. 57.
NICOLO PAPADOPOLl
330
(io) Il versetto 7 del salmo 117 dice: Domimis uiihi aiìjutnr, et ego
dtspiciam inimicos nieos.
NICOLO PAPADOPOLI
334
336
1^ — Croce di S. Maurizio in un doppio contorno qua-
drilobato, + PRICEPS % MAR • I • ITALIA • fra due cerchi di
perline.
Ritengo che romissione del nome del Duca di-
penda da un errore dell'incisore e non da altro mo-
tivo; la moneta appartiene certo all'ultimo quarto del
secolo XV, essendovi dei grossi di ugual tipo coi
nomi di Filiberto I, Carlo I, Filippo II, ed anche
di Filiberto IL
Giunti ora ad un' epoca relativamente moderna
e non volendo occuparmi delle più minute partico-
larità, come sono le iniziali dei maestri, le abbrevia-
zioni delle leggende e gli anni di emissione, chiuderò
questa breve serie di monete di Savoia con un /esione
di Carlo II (1502-1554) notevole per la corona che
sovrasta lo scudo, deplorando che la moneta abbia
scivolato sotto la battitura, in modo da rendere im-
perfetto ilritratto del principe.
SAVOIA -A CAIA.
MESSERANO E CREVACUORE.
340
OJ
342
346
91 — Croce in uno scudo circondato da un contorno di
sette lobi ® AVG l CRVX l SANCTA ;; €T :; B€N€D fra due
cerchi di perline.
45
SÌCOIJJ l'Al'ADOPOM
348
]:> ESANA.
^r<^-^^.g
, .l 'Ir-l/.''-/,',,' >. -: !
351
W
W k W&
^ tr^l
A STI.
,.<^?r?C>
(24) Promis D., Moìielc della zecca iti Asti. Torino , 1853, pag. 2-),
tav. II, n. 3.
(25) Promis D., Monete dei Paleologi, iiiairliesi di Mnnferrato. To-
rino, 1858, pag. 17, tav. 1, II. 7.
354 NICOLO PAPADOPOLI
MONFERRATO.
(26) Promis D., Monete dei Paleologi, op. cit. — Monete ossidioitali
del Piemonte. Torino, 1836. — Monete inedite del Piemonte. Ivi, 1858.
— Monete di zecche italiane inedite 0 corrette. Memoria III. Ivi, 1871.
MONETE ITALIANE INEDITE DELLA RACCOLTA TAPADOPOLI 355
356
darne il disegno. Il Maggiora Vergano esprime il
parere che tale monetina sia un bianchetto, ma il
peso e la dimensione me la fanno ritenere piuttosto un
quarto di grosso di Guglielmo II Paleologo (1494-1518).
358
PASSERANO.
{31) In Francia tale Croce si diceva dello Spirito Santo perchè era
portata dai cavalieri di quell'ordine.
MONETE ITALIANE INEDITE DELLA RACCOLTA PAPADOPOLI
361
FRINCO.
SALUZZO.
Nicolò P.\i>auoi'Oli.
47
ANNOTAZIONI
NUMISMATICHE ITALIANE
II.
CASA SAVOIA.
L O A X O.
€
<^C^:
F O S D I N O V O.
(3) Olivieri A., Mortele, etc. dei Principi Doria, etc. Genova, 1858, p. 2^.
ANNOTAZIONI NUMISMATICHE ITALIANE 369
(4) Zanetti, Nuova raccolta delle monete, etc. Voi. V, Tav. XX, ed
E Gnecchi, Appunti (li numismatica, etc. in Rivista Italiana, a. IV, p. 137.
GIUSEPPE RUGGERO
37°
con ciò, ci troviamo ben piia avanti che non eravamo
coi Doria e coi Lucchesi; perchè se quelli spiegavano
i gigli senza accennare al lambello, qui invece ogni
oggetto trova il suo significato. I tre gigli, non sono
gigli: non vedete voi, che ognuno d'essi rappresenta
una punta o di zappa o di vomere tra due falci,
MVCRONES ET FALCES ? Ed il lambello a denti? ma è
un rastrello, RASTRVM, chi ne potrebbe dubitare? E
con questo, rtsum teneatis!
E poiché siamo sull'argomento dei luigini ano-
nimi, dirò qui francamente che le assegnazioni di
questi alle diverse zecche, molte volte sono state
fatte a casaccio o per difetto di critica o per man-
canza di dati. Alla deficienza di questi ultimi ha prov-
veduto in parte il materiale ingente provenuto dal
ripostiglio di Andros. Circa alle assegnazioni gene-
ralmente ammesse per la zecca di Fosdinovo, dichiaro
che fino ad ora non sarei propenso a riconoscere
che le seguenti.
1. Luigino colle legg. HANC ASIAM MERCEM QVERIT — QVIS
DICET LILIA SPINAS • 1667 -, perchè
l'allusione allo stemma della famiglia
è manifesta.
2. „ „ „ IN PVLCRITVDINE VIRTVS- BONITATIS
VNCIARVM QVINQVE 1668, perchè ha il
il sole in principio di legg. al rov.
3. „ „ „ IN PVLCRITVDINE VIRTVS — IN SPINAS
CERVLEA FLORENT • 1668 • , per l'al-
lusione allo stemma , e per analogia
con altri che hanno il titolo della Mar-
chesa collo stesso rovescio di questo.
372
ZECCA INCERTA.
BOLOGNA.
PERUGIA.
ROMA.
Giuseppe Ruggero.
ANNOTAZIONI
NUMISMATICHE GENOVESI
XXX.
379
che un fortunato avvenimento toglie di mezzo anche
questa difficoltà. S. A. R. il Principe di Napoli, ha
potuto, or non ha guari, arricchire la sua Collezione
di un bellissimo esemplare della moneta in discorso,
che è quello disegnato e descritto qui sopra.
Alla straordinaria importanza del pezzo si ag-
giunge quella storica. Il fatto insolito dello stesso
numero dogale assunto da un Adorno e da un Cam-
pofregoso, era abbastanza ben provato dai ducati
d'oro del primo, e dai grossi in argento del secondo:
ma non è male che a questi documenti si aggiunga
pur
finoraquello dell'aurea moneta di Luigi Campofregoso,
sconosciuta.
(i) Al quale sono gratissinio della licenza avuta per questa pub-
plicazione.
ANNOTAZIONI NUMISMATICHE GENOVESI 381
Giuseppe Ruggero.
DI UN RITROVO DI MONETE
VENEZIANE, VERONESI E TRENTINE
DEI PRIMORDI DEL SECOLO XIII
VENEZIA.
Enrico III o IV imperatore.
Denaro. - Dr. + ENB...IVIP : - R. + VM • V ECIA.... inedita.
Enrico Dandolo.
Grosso. — Papadopoli, n. i, un solo esemplare.
DI UN RITROVO DI MONETE, ECC. 387
Pietro Ziani.
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» ff rt co - MARCVSco - Papad., n. 2.
40. co • MARCVco „ n. i.
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f} t; »;
Enrico Dandolo.
Incerta
39°
Trento.
APPENDICE.
(90) In egual giorno lo Sforza scriveva al suo oratore presso Pio II,
Ottone del Carretto, perchè gli comunicasse l'incidente onde purgare
" la innocentia nostra n perchè il papa non credesse " facessemo fare
" monete cattive et triste „. Intendere invece che Cristino Francesco Be-
vilaqua in S. Prospero Bolognese abbia battute molte monete false * et
maxime del nostro stampo „ (Ibid.).
DOCUMENTI VISCONTEO-SFORZESCm, ECC. 395
(93) In altro istr. del 1° luglio 1465 figurano fra gli operai della
zecca di Milano, oltre i sopra indicati: come preposto dei monetarj
Bellolo da Monza, fil. qd.d. Ambrogio, in P. Comasina, parr. di S. To-
maso in terra mala; Giuliaito e Giovanili fralelti Dirago, fil. qd.
d. Aloisio, in P. Ticinese, parr. di S. Vincenzo in prato dentro ; Ales-
sandro Seroni, fil. qd. d. Giovanni, in Porta Romana, parr. di S. Tecla.
(Codice Trivutziano, n. 1818, fol. 280, III).
398 EMILIO MOTTA
(94) Al pari del suo parente Gnhrick (iella Croce che nel 1454 vi
figura custode {Ardi. star. Inmh., 1883, p. 417).
(95) La domanda del duca di Savoia era del 15 ottobre 1458, in data
Torino: " Desiderantes monetas nostras aureas et argenteas conformare
vestris et in pondere et bonitate , si chiedeva " ut dignarctur licentiam
dare egregio Johanni Moroxino ejus subdito et magistro ceche sue ad
nos veniendi. ,
402 EMILIO MOTTA
NUMISMATICA K O M A N A
XL.
SCAVI DI ROMA
NEGLI ANNI 1895 1896.
MEDAGLIONE SENATORIO
O DOPPIO SESTERZIO CERCHIATO DI DOMIZIANO.
M K 1) A C; L 1 O N !•; DI B R O N Z O
0 DOPPIO .SESIKRZIO D'.ADFUANO.
SESTERZIO IMPERATORIO
D'ADRIANO.
MEDAGLIONI': D'ARGENTO
DI GIULIA DOMNA.
5. - ondulati.
3^ — IVLIA DOMNA AVG. Busto a destra coi capelli
MKUAGLIONK DI BRONZO
O IKIPLO SKsrKKZKJ DI FII.II'PO l'.ADRK.
MEDAGLIONI'; DI HRONZO
DI COSTANZCJ 11.
I'rancesco G.NtrcHi.
MONETE DEI NÓMI
Metallo
Descritte da Eescrizioni
ITòmi 0 Città Imperatore e
Uodulo completate e di vATianti
/E IO
Sup.
Maino Ombite Traiano Miunntt N. Un disco sulla testa ,
nella sinistra tiene
un Coccodrillo.
„ Apollonopclite
MioTMiet N. 13 Lo Fscent sulla testa
Antonino più
Traiano "w IO
9 '12
„ Coptite n IO
Adriano „ 4
„ Dio&poh Mattia Traiano
„ IO5
H Mioniiet N, 40
Adriano Sulla testa porta due
■t 5
„ IO „ Il Sup. Sulla testa porta un
disco.
penne
scritto
( Variautf) AlOnOAI
il nome M.è
" 4 M»
FI 3 Ip
n 41
„ Tinite n 4 Mionnet N. 152
- 4 „ i'4
„ Panopulite
- 25 Sup. L'Animale è un Icneu-
„ 3 qa mone.
„ Anteopolite Traiano „ 10
„ Ipselile
„ giiaj . ____
Adriano „ IO4 1 Mioiniet N. 36 Sup.
„ Litupolitt;
„ 4 j „ „ 39 Sup.
„ AtVoditopolite Traiano „
- {t'n/irt«/r) tiene un pic-
n 6 colo scettro nella si-
» 6
„ Ciriopolite • nistra
10
IO
Adriano „ Mionnet N. 37
„ Flrniopolile Traiano „ IO
9 '
. 10
|2
MONRTF DEI NÓMI, ECC.
Uetallo
. Himi 0 cuti Imperatore Uodnlo
Descritte da Sescrislosi
completate e di varianti
A-: 9 112
Traiano
Simo Eracleopolite \' J df Rouge, pag. 15
37 36
^ •• 9
40
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British M N. 78
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44 ^ Arsìnoite Traiano Mioniict „ 16
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47
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Traiano
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Traiano . 9
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So 78
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G. DA'ITARI
422
Uctallo Sescrliloai
Ì7ómi 0 Città e Descritte la
Imperatore Uolulo completate e di varianti
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Antonino pio „ 130
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M, Aurelio IO
4 M»
Xoite Traiano 9 '1= .. 54 Sup.
Adriano Mio .1 .N. tiene un Caprone con
IO un disco tra le corna.
Biisirite
4 '1= 60
Antonino pio 4 '12 59 Sup.
Bntiah M. N. 3j I
„ Sebeiinite Sup Domiziano 7
Traiano
Antonino pio IO Mionnet N. 146
Adriano glia
4 n M3
„ Fteiieote 4
n » 65 Sup.
„ Saite Museo di Ghizeh N. 56
11
9113
Adriano Mionnet N. 138
Antonino p'o nel campo a sin.LH(a.8).
( Var.). Nel campo a sin.
L a destra H (anno 8).
M. Aurelio
Hritibh M. N. 39
Città Naucratis Traiano
9I|2
Antonino pio 9113
Adriano 9i|a
5
MÒBODiospoli Parva IO
, Metelite Mioiiiict N. 71 Sup. stili, i tt-sta porta le cor-
4 'P
male è unpiume;
na e due uccello.l'ani-
Traiano
, Letopolite
Menelaite Mionnet N. 72 Slip, collo Pscent sulla testa.
nel campo a sinistra LI
a destra B (atino I3).
, «9
9112
Adriano 4 Mionnet N. 90 tiene un uccello, e non
una cornucopia,
9 '1 =
Antonino porta lo Pscent sulla
testa, nel esergo LH.
l]8
119
„ „ .. 9M =
M »l porta lo Pscent sulla
.. 9'|2 testa, net campo a si-
94 nistra LH tanno 8).
120 „ Alessandria Adriano tiene un Ippopotamo.
I2r „ Mareote Antonino .. 4 "12 nel campo a sin. LH
133 Città? Me nifi FUbIo 6
133
.. IO
124
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i=S „., 56
„ ? Nathron . 6
ia6 KJmo Oasite? VltfC 3
137 it éifs
Città Oasi»?
96
DESCRIZIONE DELLE MONETE INEDITE
N. 2 OMBITE.
.... PAIAN Cee rePM AAKIK. Testa laureata di Traiano
a destra.
^ — . . . . ITHC NOM .... Nel campo a sinistra LI a
destra E (anno 15I. - Personagi^io in piedi, rivolto a
sinistra; ha la testa velata, sormontata da un disco;
vestito di una tunica o pallio; tiene nella mano destra
un coccodrillo voltato a destra, la coda pendente ; colla
mano sinistra sorregge un lembo del manto, e tiene
la Flarpa.
N. 3-
N. 4 APOLLONOPOLITE.
AYT TPAIAN C€B .... Testa laureata di Traiano a d.
9» - ....O. .€.... THC NOMOC. Nel campo a sinistra L
a destra IB (anno 12). — Personaggio giovane in piedi,
rivolto a sinistra; ha sul capo due corna e disco, nudo
dalla cintura in su, con la destra stesa tiene uno spar-
viere rivolto a sinistra; con l'avambraccio sinistro sop-
porta ilmanto e tiene In mnno sull'anca.
424 G. DATTARI
N. 8 DIOSPOLITE magna.
N. 12.
N. 17 IPSELITE.
. . . . AN C€B .... Testa di Traiano laureata a destra.
P — H . . • . Nel campo a destra LIB. — Figura di donna
in piedi a destra, la testa rivolta a sinistra; la destra
alzata tiene un sistro, la sinistra pendente al corpo tiene
un piccolo scettro.
N. 22 CINOPOLITE.
.... TPAIAN C6B rePM A . . . . Testa laureata di Traiano a d.
i^ — .... NOnOACIT .... Nel campo a sinistra L a destra
ir (anno 13). - Figura femminile in piedi, rivolta a
sinistra, ha sul capo due corna di caprone e un disco
MONETE DEI NOMI, ECC. 425
N. 25 ERMOPOLITE.
AYT TPAIAN C6B r€PM AAKIK. Busto paludato e laureato di
Traiano a d.
^ — 6PMOnOA€ITHC N . . . . Nel campo a sinistra L a destra
IB (anno 12). — Personaggio in piedi rivolto a sinistra;
ha su! capo due corna di capron(> ct)n disco; nudo dalla
cintura in su, tiene la destra sti-sa e porta un cmocefalo
seduto, con un disco sulla testa; con la sinistra tiene im
caduceo; ai suoi piedi a destra un Ibis andante a sin.
N. 26.
AYT TPAIAN CGB r€P ... (sic). Testa laureata di Traiano a d.
1> — . . . . TTO .... TH ... . Nel cam|Mj a sinistra LI a
destra f (anno 13». — Tipo eguale al N. 25; però l'em-
blema che porta sul capo, sono corna di ca]irone, disco
e piume: l'Ibis ai piedi di lui va a sinistra; ma ha la
testa girata a destra.
N. 31.
.... Testa laureata di Antonino il Pio a destra.
iji — . . . . no .... Nel campo a sinistra L a destra H
(anno 8). — Personaggio barbuto in piedi rivolto a
sinistra : ha sulla testa la corona Atef; la (h^stra stesa
con sopra un Ibis rivolto a sinistra; conia sinistra sor-
426 G.^DATTARI
N. 32 OSIRINCHITE.
AYT .... €OYYIOC AOM .... Testa laureata di Domiziano a d.
Ijl — OIYPYNXei .... NOMOC. Nel campo a sinistra L a
destra lA (anno n). — Figura di donna in piedi a sinistra,
galeata e stolata, coli' elmo in capo; nella destra stesa
tiene una vittoria rivolta a destra che le presenta una
corona; con la sinistra piegata tiene un bipennio trasver-
salmente al corpo. Il bipennio ha il taglio diritto.
N. 34-
.... T .... K .... T .... Al AAP .... Testa laureata di
Antonino il Pio a destra.
1^ — OIYP .... X . . . . Nel campo a sinistra L a destra H
(anno 8). — Figura di donna in piedi a destra, galeata
e stolata coll'elmo in capo; nella destra tiene un bipennio
appoggiato all'avambraccio; nella destra stesa tiene una
vittoria rivolta a sinistra che presenta una corona con
la destra, e tiene una palma nella sinistra.
N. 35 ERACLEOPOLITE.
AYT A.... O. ...€.... Testa laureata di Domiziano a
destra.
9* — .... NO .... C Nel campo a destra A [anno 11 (LIA)].
— Ercole ritto a sinistra, nudo; nella destra stesa tiene
un grifone, nella sinistra la clava e la pelle del leone
sul braccio.
Questa medaglia è talmente frusta, che non è stato possibile levarne
l'impronta.
N. 37.
N. 40.
.... r€P .... Testa di Traiano laureata, a sinistra.
9 - K . . . . OAITHC Nel campo a destra LIB (anno 12).
Il tipo è simile a quello pubblicato nel catalogo della collezione
del Sig. Gio. Demetrio N. 3526; è però migliore la descrizione del
Sig. \V. Froehner " Le nome sur les monnaics D'Egyptc, pag. 15. „
Come si vede dall'impronta, alla destra di Ercole vi e una base con
sopra un grifone, non bene distinto è vero; ma è chiaro che non rap-
presenta né un busto, né un globo; potrebbe darsi che sia un altare
acceso. Ercole sembra abbia sul capo un modio ripieno.
N. 45 ARSINOITE.
.... AIAN C€B r€PM AAKIK- Bu.sto paludato, corazzato e
laureato di Traiano a destra.
1^ — APCINOeiTHC. Nel campo a sinistra LI a destra A
(anno 14).
II tipo di questa medaglia e simile a quello descritto da Miuiinet,
supplemento N. 39, con la differenza che nel mio esemplare, il perso-
naggio sta in piedi sopra un coccodrillo che va a sinistra.
N. 48.
.... AIA .... AA .... Testa laureata di Adriano a destra.
9 ~ • • ■ ■ INOITHC. Nel campo a sini.stra L a destra Z (anno 7).
— Figura imberbe, in piedi a sinistra nuda dalla cintura
428 G. OATTAKl
N. 49 NIEMFITE.
.... AOM .... Testa laureata di Domiziano a d.
9 — MCM* .... — Figura di donna in piedi a destra; il
capo è coperto delle spoglie dell' avvoltoio, il braccio
sinistro steso, e porta sulla mano qualche cosa che non
si distingue; la destra pendente lungo il corpo, nella quale
tiene uno scettro appoggiato all'avambraccio; accanto
ad essa un bove rivolto a destra, con un disco tra le corna.
N. 53 ELIOPOLITE.
AYT KAI TRAI AAPIANC€B. Testa laureata di Adriano a destra.
1> — HAIOTT LIA. — Personaggio in piedi rivolto a sinistra,
colla testa radiata; la destra stesa con sopra un bove;
con la sinistra sostiene il manto, e tiene una frusta.
N. 55-
N. 60 SETROITE.
N. 78 BUBASTITE.
.... Testa laureata di Traiano a destra.
1^ — .... Nel campo a sinistra LI a destra f o E (anno 13
o 15). — Figura di giovane in piedi, a sinistra ; ha sulla
testa la corona Atef; la destra stesa con sopra una gatta,
seduta rivolta a destra, la sinistra appoggiata ad una
lunga asta.
N. 90 XOITE.
.... TPAIAN CCB rePM AAKIK. Busto paludato e laureato
di Traiano a d.
9 — IIOITHC NOMOC. Nel canijio a sinistra LI a destra B
(anno 12). — Figura di donna in piedi a destra, la testa
rivolta a sinistra, ha sul capo una piuma (?) o forse delle
spighe di grano; la destra stesa con sopra qualche cosa
che non si distingue; la sinistra pure stesa; (l'imper-
fezione del conio farebbe vedere un pomoi; alla sua
sinistra ai piedi, il davanti di una pecora rivolta a destra.
430 G. DATTARI
N. 94 BUSIRITE
.... AAP • ANTCON€INOC .... Testa laureata di Antonino a d.
K — BOYCIPIT. Nel campo a sinistra L a destra H (anno 8).
— Figura di donna in piedi di fronte, la testa a sinistra,
vestita della stola; ha sulla testa due corna d'ariete, le
piume e il disco; nella destra stesa tiene una capra; la
sinistra appoggiata ad un'asta.
N. 96 SEBENNITE superiore.
.... TPAIAN C€B r€PM .... Testa laureata di Traiano a destra.
9' — C€B€N .... Nel campo a sinistra LI a destra E (anno 15).
Il tipo è eguale a quello descritto dal Di S. Quintino " Descrizione
delle medaglie dei nómi del R. Museo di Torino „ pag. 18.
N. lOL SAITE.
. . . . AN C£B rePM AAKIK. Testa laureata di Traiano a d.
^' — CA6THI. Nel campo a sinistra LI a destra A (anno 14).
— Figura di donna in piedi di fronte, la testa rivolta a
sinistra, ha sul capo un elmo; galeata e stolata; la destra
posata sopra uno scudo accanto di essa; nella sinistra
un piccolo scettro.
N. 102.
.... Testa laureata di Traiano a destra.
P — CA€iTHC NOMOC. Nel campo sopra a sinistra LIB
(anno 12). — Figura di donna in piedi a sinistra, galeata
e stolata; ha sulla testa l'elmo, nella destra stesa tiene
una civetta, la sinistra appoggiata ad un'asta.
N. 106.
M • AVPHAIOC .... Busto paludato di M. Aurelio a destra.
CACHIHC NOMOC. Nel campo a sinistra L a destra H (anno 8).
Il tipo è eguale a quello descritto per Antonino Pio, da Mionnet N. 141.
N. ToB NAVCRATIS.
N. [09.
N. no DIOSPOLITE parva.
N. 112 LETOPOLITE.
N. 115 MENELAITE.
N. 123.
N. [25.
N. 126.
N.
Senza tipo.
Fig. 1.
Fig. 2.
*
« »
(6) Promis (D.), Mon. delle secche di Mess. e Crev. — (Alla tav. II,
mi. 4 e 5).
(7) K singolare che il Promis, — senza dubbio fuorviato dal pre-
concetto che il nome di S. Benigno potesse fìj,'urare soltanto su monete
di Montanaro, — non abbia (contrariamente all' evidenza) riconosciuto
Lodovico II Fieschi nel ritratto, pur cosi parlante, dei due testoni
anonimi, e si sia limitato a ritrovarvi " un busto d'uomo a capo scoperto,
" senza barba e alquanto calvo „ (Moit. d. a/>. di S. Benigno, — a pag. 17),
mentre egli stesso dice che quei testoni sono affatto simili a quelli di
Lodovico II Fieschi di Messerano.
È inammissibile poi che Bonifacio abbia usurpato il ritratto del
contemporaneo e poco distante Lodovico Fieschi, mentre la moneta,
quantunque anonima, avrebbe tradito immediatamente la provenienza
col nome del santo protettore.
(8) Ciò che fornirebbe già mi argomento per non attribuirle a
quella zecci.
44° SOLONE AMBROSOLI
(11) Monete ilaliane medile della Racculln fapaiUtpoli. — (In Riw II.
di Nunt , I. e; — a pag. 3^7).
(12) Haller (Gottlicb Emamiol von), Schw(i:eri-<rhcs M"ii:- inni
Medailleiikabinel. Krster Thcil. Beni, 17^0. — (A p;ig. .(38, n. 1175).
LiEBF.NAU und Satiler, I. e. — (A pag. 122-25, '^'J" litogr. alla
tav. VI, n. 2).
Die Satirinasr/ie Miiiicsiiininliiiii^^ deulsihrr , ^(■h;^'ei:rri>:clier unii
polnischer Gepriii^e, etc. II. Abbildungcn. Berlin, 1892. — (l'ototipia alla
tav. XXVI, n. 782).
CoRAOGiriNi, I. c. - (Fotot. alla tav. .\VI, n. 8).
(13) Quando non e so,stitiiita dalla picccila biscia o da una testina
di S. Ambrogio.
(14) Cfr. le tavole dell'opera dei fratelli Cnkcciii, Le Monete di Milano.
(15) Cfr. Promis (Dom.), Monete dei Rroli di Stivoia. Voi. II. To-
rino, 1841. — (Alle tav. annesse).
442 SOLONE AMBROSOLI
(16) Dai rozzi disegni litografici dell' opera del Muletti (Memorie
storico-diplomatiche appartenenti alla città ed ai marchesi di Saluzzo.
Tomo VI. Saluzzo, 1833) non si può nulla desumere di concreto intorno
alla forma della crocetta, ma esaminando le monete dei marchesi di
Saluzzo si potrà facilmente convincersi che la forma di essa, sul prin-
cipio del Sec. XVI, è quella da me notata.
(17) Promis (Doni.), Monete della zecca di Dezana. Torino, 1863.
(18) Promis (D.), Monete degli ah. di S. Benigno di Frutt. Torino, 1870.
(19) Promis (D.), Monete delle zecche di Mess. e Crev. Torino, 1869.
(20) M,\zzucciiF.i.Li (Pietro), hiformazione sopra le zecche e le monete
di Gian-Giacomo Trivulzio. — (In Rosmini [Carlo de'], Dell'istoria intorno
alle militari imprese di Giati-Jacopo Trivulzio, libri XV. Voi. II. Milano,
1815; — alle tav. annesse).
Gnecchi (Fi', ed Ere), Le monete dei Trivulzio. Milano, 1887.
LiEBEN..\u (Th. von), Ziir Munsgeschichte von Misocco. — (In Bull,
de la Soc. stiisse de Num. VI"'e Année. N. 7 & 8. Bàie, 1887 ; — alle
tav. IV e V).
(21) CoRAGGioNi, op. cit. — (Alla tav. XLI, n. 15).
(22) " Questi dei nostri ponzoni si servi per coniarvi testoni e
" cornabò. „ — Promis D., Mon. delle zecche di Mess. e Crev.; — a
pag. 22, in nota).
DI UN SINGOLARE CAVALLOTTO, LCC. 443
par les cautoiis d'Uri, Scinvyls et Uiìderivald aii XVh siede. — (Estratto
dalla Revite Nuviismatique, Nouvelle sèrie, tome XI. Paris, 1866).
BioNDELLi, 1. e. — (A pag. 30, n. 14, e a pag. 34-36).
Catalog einer Sainmhing itaHenisclier Mvnsen, etc. aiis dein Nach-
lasse des Cav. Carlo Morbio in Mailand. Munchcn, 1882. — (A pag. 277-
78, mi. 3339 e 3340, e alla tav. Ili, n. 3340).
Die Saiiunluvg W. B. Sedgwick-Bereiid/ : Deiilscìtc, ilatienische iiitd
S'-hiveizer Milnseii uiid Medaillen. Frankfurt a. Maiii, 1887. — {.\ pag. 52,
n- 333)-
LiEBENAU und Sattler, 1. e. — (A pag. 101-2 e 125-26)
Clerici (Carlo), // Ripostiglio di Gratasnglio. — (In Riv. II. di Num.,
Anno V, 1892, fase. I; — a pag. 157).
CoRAGGioNi, op. cit. — (A pag. 124 e 178, con fototipie alla tav. XL,
nn. 9 e io).
Motta, Dociinieitti viscon'eo-sforsesclii per la storia della secca di
Milano. Parte seconda: Periodo sforzesco. — (In Riz'. It. di Num.,
Anno IX, 1896, fase. II; — a pag. 250).
(26) LiEBENAU und Sattler, 1. e. — (.\lla tav. VI, n. 3).
(27) " Die Aehnlichkeit des Typus mit oben beschriebeneni Dicken
" beweist nicht viel, wenn man bedenkt, wie oft die kleinen oberitalie-
" nischen Fi'irsten fremde Mtinztypen nachaliniten „. — (In Bull, de la
Soc. suisse de Num., septième annce, 1888; — a pag. 125-26).
DI UN SINGOLARE CAVALLOTTO, ECC. 445
Fig. 1.
•)" LKO . .\ . PONTIKKX . M.wiMvs . Busto a sln., con testa nuda e
piviale.
lù BO.NO,Ni.\ . DoeET . Figura di s. Pietro stante di prospetto, con
chiavi nella d. e libro chiuso nella sin. stretta al petto, fra due ar-
mette, l'una della città, l'altra del Card. Giulio de' Medici, Legato di
essa — mg. 3,300 (i). — (AV/ Mrciaglicre del Museo Civ. di Bologna).
Fig. 2.
(2) Esistono esemplari di questa moneta, ne' quali l' annetta del
Cardinale è stata surrogata da quella del Pontefice; del qual cambia-
mento si rileverà in appresso la cagione.
DI UN DUCATO DI LEONE X CONIATO A BOLOGNA 449
allora gli fu concesso per gli stessi capitoli '7). E così do-
vettero andare le cose sino ai 29 di agosto del 1519, sotto
la quale data leggesi, sempre ne' citati Verbali, che fu pre-
sentato un Proclama papale W sopra le monete d'oro, d'ar-
gento edi rame, intorno al quale furono dette più cose;
concludendo perù di aspettare e vedere ciò che era per fare
la zecca di Bologna; al quale effetto incaricarono ser Fran-
cesco Massaro de' banchieri, presente e accettante, a pren-
dere le opportune intelligenze (9).
Quale risultato avessero queste pratiche non è dato
conoscere per documenti; e molto meno la ragione, onde la
nostra zecca s'indusse a questa specie di plagio, riproducendo
identico il diritto del ducato modenese; quando pure per
imperiosa circostanza non fosse stata costretta a procacciarsi
il punzone da quella di Modena; con che verrebbero a spie-
garsi le lievissime differenze, che a mala pena si scorgono
fra l'uno e l'altro diritto ('o).
Conoscendosi il tempo della coniazione del ducato mo-
denese, èagevole inferirne la data approssimativa di quello
di Bologna, la cjuale deve cadere fra il secondo semestre
del 1517 e il primo dicembre 1521, in cui mancò di vita
Leone; e ciò quanto al diritto, giacché pel rovescio non
avevasi che a far uso di quello già improntato ne' ducati
coU'arme del Pontefice.
Resta ora ad indicare l'incisore di esso ducato; perocché
Rafaino, che ne" molti documenti della zecca modenese ripor-
tati dal cav. Crespellani s'incontra piij volte, vi é sempre
(r8) Verli Cresi-kli. \Ni, Op. cil , tav. IH, fig. 23 e 24.
mEDAGliIA
IN ONORI-; DI
CALLISTO TERZO
i: i)i;l cardinale
(i) Armano, Les Mcdailleurs italiens, voi. I, pag. 48, n. 7. Paris, 1883.
(2) Armano, Op. cit., voi. I, pag. 192, n. 28.
(3) Mcdailles des Papes, I, XXII, 5. Paris, 1839.
(4) Niimismata Pontificum Romanorum, I, LVII, 2. Romae, 1716.
(5) Die itaìienischen Schauniumen des funfsehnlen Jahrhunderts,
XXIV. Berlin, i88o-j832.
MEDAGLIA LN ONORE DI CALLISTO TERZO, ECC. 457
(7) Gregorovius, Lucrezia Borgia, pag. 342. Lib. II. Firenze, 1874.
fnedaglie commemoi^ative
Ci>NIATE DCRA.NTK IL DOGATO DI VKNE/.IA
PASQUALE CICOGNA
<1585 -1595)
(1) .\kmanu, Les Méiiailleurs Itiilietts, Tom. MI, p;ig. 304. B. Paris, 1887.
460 BERNARDO MORSOLIN
(2) Zanotto, // Palazzo Ducale, voi. IV, pag. 284. Venezia, 1861.
(3) Cicogna, Iscrizioni Veneziane, Tom. IV, pag. 1099. Venezia, 1853.
(4) Zanotto, op. e Ice. cit.
(5) Cicogna, Iscrizioni Veneziane, papin.
(6) Zanotto, // Palazzo Ducale, voi. et loc. cit.
MEUAGLU; COMMEMORATIVE, ECC. 461
fi) (2) Vedi, nei Cenni Storici stille Famiglie di Padova e sui Mo-
numenti dell'Università, il capitolo sugli Scrovegni di A. Dall'Acqua.
464 1-UIGI RIZZOLI
" .... et iste fuit quidam Miles Paduanus, qui vocatus est
Dominus Raynaldus de Scrovignis, vir ditissimus in ini-
mensum. Scrovigni autem portant Porcam azurram in campo
albo, et inde denominati sunt (8). „
Ognuno sa quanto largo piede avesse preso l'usura nella
società medievale e quanti altri mali a questo si fossero ag-
giunti. Ma se di grandi vizi fu ricco il medio-evo, non dob-
biamo disconoscere che anche grandi virtù in esso rifulsero,
anzi che grandi virtù quasi naturalmante fecero seguito al
lento ma continuo progredire del vizio.
L'usura del nostro Rinaldo, tanto funesta alle condizioni
economiche e morali del suo tempo, tornò all'incontro utile
dal punto di vista che fu causa inconscia ma determinante
della costruzione di quella chiesetta, che tanto è ammirata
per gli splendidi affreschi di Giotto e della sua scuola, di cui
sono tappezzate le interne sue pareti, nonché per il monu-
mento di Enrico Scrovegno, opera diligentemente condotta
da Niccolò da Pisa (9X Con ciò intendo di parlare della ben
nota Cappella degli Scrovegni, situata entro l'area dell'an-
tica Arena di Padova. Cotesto prezioso monumento, che
tanto illustra la nostra Città, fu costrutto da Enrico figlio di
Rinaldo nell'anno 1303, e per espiare le colpe paterne, e per
rendersi benevolo il popolo, il quale a ragione odiava quella
famiglia, che solo dagli illeciti guadagni avea tratta l'origine
della sua potenza.
Questa chiesetta da Enrico venne intitolata dalla Carità,
quasi a ricordare quella virtù, che suo padre mai non conobbe.
Le poche notizie su Rinaldo, che brevemente ho ripor-
tate, rappresentano tutto ciò che io ho potuto desumere
dagli scritti più accreditati e in gran parte documentati, ri-
ferentisi alla famiglia degli Scrovegni; ben più larghi di no-
tizie essi sono intorno ad Enrico, il quale finì la sua vita in
Venezia, essendo stato bandito da Padova da Marsilio da
Carrara, al quale era venuta in sospetto la potenza degh
(io) Altri due sigilli, oltre a q'.icllo testò illustrato, si conuscono spet-
lanti alla famiglia degli Scrovegni. L'no, che nello scorso secolo faceva
parte della collezione del Sig. Giovanni Co : De-Lazara, ora si trova
nel Museo Civico di Verona. Questo sigillo in bronzo, di forma Glittica
forma caratteristica dei sigilli ecclesiastici, ha nel mezzo la solita scrofa
arine degli Scrovegni ed all'intorno la seguente iscrizione: t - s - I'etri
SCROVIG.M • c.\.N ■ I'advaÌ. Consultata la Sirie Croiio/oi; ico- Is/nriccl dei Cd
tionici (li Padova del Marchese Orologio, ho trovato due Pietri Scro
vegni Canonici, ma l'uno del secolo XllI, l'altro del secolo XIV. Ora
per il tipo delle lettere, tipo proprio del secolo XIV, si deve ritenere
che il sigillo appartenesse al secondo Pietro, il quale, per il ducu-
mento Gennari, ricordato nell' opera citata, sarebbe stato canonici)
fin dal 1369, li 4 novembre.
L'altro sigillo, che si conosce, e quello che va sotto il numero XI
tomo XIV, nelle Osservazioni Isloriclie sopra t SÌ!^i/ìi de' secoli bassi d
Domenico Maria Manni. .Nel passato secolo era posseduto dal Cav. Gac
tano Antinori ; ora, come io credo, deve trovarsi nella collezione dei
sigilli medioevali del Museo Nazionale di Firenze. L' inscrizione circo
lare, che è questa; t ^igillv.m • i'ktki - scruvign, e formata di lettere ap
partenenti paleograficamente al scc. XI\'.
Orbene, nel mentre possiamo escludere scientificamente per la forma
delle lettere che il sigillo spettasse a quel Pietro Scrovigno, Giudice
del Collegio nel 1275 e marito di tiiacomina de' l'altanieri, e a maggior
ragione anche per la forma stessa del sigillo, che ò rotondo, a quel
Pietro Canonico, morto nel 1276, ci troviamo di fronte ad una grave
difficoltà nello stabilire a quale dei due Pietri, vissuti nel secolo XIV,
il sigillo avesse appartenuto.
Con qualche probabilità si potrà, condividendo l'opinione del Manni,
riportarlo a quel Pietro Capitano dei Carraresi, che fu figlio di Ugolino,
Podestà di Belluno.
OPERE NUMISMATICHE
DI
CARLO KUNZ.
OPERE NUMISMATICHE
IH
CARLO KUNZ
Avvertimento.
La Direzione.
JACOPO III MANDELLI CONTE DI MACCAGNO
E LE SUE MONETE (0
(6) Corona della nobiltà d' Italia, ovvero Compendio dell'istorie delle
famiglie illustri. Bologna 1639-42.
(7) Le rive del Inerbano. Milano 1710.
(8) Teatro Araldico. Lodi, 1841-48.
JACOPO HI MANDKLLl CONTE DI MACXAG.NO, ECC 475
(9) Noi pubblichiamo Sdlt.anto l.i parte dei l'ipliniia clic rij;aarda
alla concessione della moneta, sperando che l' intiero documento verrà
presto fatto di pubblica ragione dal chiarissimo prof. cav. Tcttoni in
un'opera ch'egli tiene in pmnto per la stampa. K gli porgiamo pub-
bliche grazie della gentile comunicazione che volle farcene per mezzo
del cav. Maggiora N'ergano.
(10) Catahiiius fiorine tmindi. Vcnctiis, 1569.
(11) Ordoiiiiaitcte ende Iiis/nic/ic ; yiir de l 'i\s.<:e/aers, ossia: Decrcli
ed islniziniii f>er i cainliiaiìioiiclc.
(12) Vedansi più avanti n. 6, 8 e y.
476 CARLO KUNZ
(20) Revue de la niimismati/jiie belge. Ili Serie, tome IV, 1860 pag. 256.
(ar) liuiicateiir iCliistnire et d'antiqitités snisses. N. I, 1862. K nuova-
mente con lezione più integra, nella stessa memoria stampata a parte.
(22) Berliner Bliitter /tir Afihiz-Siegel-uiid IVappenkurule. T. I, 1863,
pag- 53-
478 CARLO KUNZ
1. — Doppia da due.
D. — lACOBVs . MAXDELLVs . c . M . Busto amato a destra e sotto
di esso: 1625.
R. — SACRIQVE . ROM . IMPERI! . vic . V . Sciido coroiiato, partito
perpendicolare ed interzato per fascia, i e 6 con una torre, 2
e 5 con un leone, 364 con un biscione ; il tutto tramezzato da
un palo diviso, nel primo punto del quale i tre leopardi dei
Mandelli e nel secondo un' aquila con un capo caricato da
un palo con tre bisanti.
Questa moneta che non ebbi il piacere di vedere in
alcuna delle raccolte che esaminai, mi venne detto essere
così raffigurata nei manoscritti del \'iani, colla indicazione
che sia stata posseduta nel principio di questo secolo dal
conte Tazio Mandelli di Piacenza.
2. — Doppia semplice.
3. — Oìigaro.
D. — lAC . TA . MAN . FI . IN . MAC . RE . C . COM . (iACo/)!IS TAtH MAsdcHi
Yilìus IN MAcIuifieo REgalis Curia; comm). Figura ritta del Conte
in completa armatura, stringente colla destra il bastone di co-
mando e tenente la sinistra appoggiata all'elsa della spada.
R. — vicAR . picRPET . SACRio . ROM . iMp . Scucio ovalc ornato di
cartocci, tripartito retto e perpendicolare di nove punti, i, 3,
769 giglio, 2 e 8 tre bisanti, 466 due aquile una sopra
l'altra, 5 bilmente
leonemarca saliente. Inferiormente piccola armetta, proba-
dello zecchiere.
Conservasi nel gabinetto imperiale di Vienna e vedesi
raffigurato nel catalogo delle monete d'oro di esso a pa-
gina 257. I differenti punti di tale arma alludono forse ai
feudi posseduti dai Mandelli, od a parentele ?
4. — Oiigaro.
D. — ONG . lAC . MAN . CO . MAC . c . R . Figura armata del Conte,
che regge colla destra una alabarda, appoggia la sinistra sovra
JAC01>0 III MANDELLl CONTE DI MACCAGNO, ECC. 479
6. — Ongaro.
D. — MO . NC^ . AV . lAC . MAND . C . M . C . R . V . I . F . Scudo Coi
tre leoni, coronato e sormontato dall'anno 1622, come nel ro-
vescio dei due precedenti.
R. — s . sTEi'iiAN . PKor . MACH . Il salito StefaiH) genuflesso di
faccia colle braccia iirotese.
7. — Ongaro.
I). — MON . AVR — lAC . MAN — C . MAC . 1 . C . R — S . R . I . V . P (MO-
seta . AVRta . lACobi . MASr/rlli . omiitis . y\.\clia>ici . wfcrioris .
cuna' . Rfgali.^ . ^acriqite . noinaiii . \mpcrii . vicaria^! . vcr-
pettius], in quattro righe, entro un quadrato incorniciato da
frastagli.
R. — CON . s . n . GENir . s\v . n . tvvm . pkrr . La V'ergine assisa
col figlio fra le braccia.
9. — Zecchino.
D. — MO . NO . AV . lAC .R.C. MAC . CO.M . TA . Q . M . F . BuStO
come nel precedente e nel giro lo stesso piccolo grifo. Le ul-
time abbreviature di questa leggenda ci porgono la vera le-
zione ili quello, che forse non era di perfetta conservazione, e
permettono la interpretazione : Monda NOi'a Avrea lACobi Re-
galis curia; MAchaiwi comcs ta//'/' Quondam uandelli rilitis.
R. — Il rovescio offre il globo imperiale crocifero entro un fregio
gotico formato da tre semicerchi e tre angoli sporgenti, e nel
giro, preceduta da altro piccolo grifo, la leggenda : ferdi . 11 .
ROMA . IMPERA . SEM . AVG . (TaV. Vili, N. l).
10. — Zecchino.
MONE . AVRE . co . I.N . MA . (MONE/rt AVRErt COVtitis IN MAchattCo).
1622. 1 tre leoni leopardati entro uno scudo rifondato, sormon-
tato da elmo chiuso di fronte, coronato con leone nascente per
cimiero e lambrechini. 11 rovescio eguale in tutto al precedente.
Ce lo fece conoscere il eh. Chalon nella Rivista belga.
11. — Zecchino.
D. — MG . N . A . lAC .R.C. MAC . c . T . g . M . F . Santo togato,
stante, nel quale crediamo ravvisare S. Iacopo, patrono nomi-
nale dei nostro conte, colla destra appoggiata ad uno scudo
portante i tre leoni leopardati, e sott'esso : 1622.
R. — Il rovescio è in ogni parte uguale a quello del n. 8, col-
JACOPO MI MANDELLI CONTE DI MACCAGNO, ECC. 481
12. — Dticalottc
D. — lACotivs . .MANDEi.i.vs . coM . MAC . I . c . R . Husto a destra
vestito (li ricca armatura e collare a lattuca.
R. — sACRiij . Ko.MANi . iMP . viCAR . l'ERPE . Sotto corona princi-
pesca uno scudo ornato di rabeschi inquartato, nel i e 4 con
tre leopardi, nel 2 e 3 con un'aquila semplice cui sovrasta un
capo con tre bisanti, dis|)osti i e 2.
16 — Soldo. (?)
D. — Mo.N * coM . MAC . I . CVR . R . (MONf/rt coMi7/s MAcliaiieì m/e-
rioris cvR/Vt \u'i;alis). Aejuila bici[)ite coronata e sott'essa
l'anno ]6-23 a' lati di uno scudetto partito perpendicolare,
forse impresa del coniatore.
R. — * SANCT * ALODivs * DEF . Mczza figura di un santo vescovo
di prospetto con baculo o trapano nella destra e pastorale
nella sinistra.
FRANCESCO TAMASSIA.
LIBRI NUOVI.
.h/otti (l..tt. /■.;■(/., La iiH'ii'ta liiliu iaria 1 li ila-~i 1,ivi >iatiìci : studi.
Tiiniiii, Carl'i C l.iu-i n cilit., itip. \'iiir(.n/M liuiial, 1897, in-8, ]>. 31, 1.. 1,50.
I.c Gallerie Nazionali italiani-: noti/ir e (l'KiniiL-nti. Anno 11. /ùiiiia,
PERIODICI.
Juillet-Aout 1896.
Septembre-Octobre 1896.
De Vienne, La livre de parisis et la livre de tournois.
494 BIBLIUG RAFIA
Novembre-Décembre 1896.
Ani DE[.1..\ R. A< CADKMIA Df AHI 1 n-J lIJX ,[.\ DI NaI'OI.I, Voi. X \' 1 !,
(5896): Gàbriii Ettiiì'-, 'l'opof^ratia e numisniatica dell'antica Iniera (e
di Terme).
Arri DELLA R. Accademia di IJli.i.e .\k n in .Milano, anni 1892-1894.
(.Milano, Manini, 1896I. A p. 281 : .Mcdaiilie don, ite d.il sig. cav. Francesco
Grazioli incisore alla R. .\ccadcinia di 1', .\rti in .Milano (inaimio 1893).
AlM DELL.V R. Aci .\DEMIA DILLE SCIIN/L DI 'l'oKINo, voi. XXXI,
disp. Xll, 1896: Fiiì-'ìi) Eniuiniin, l'n rip i-ti^lio ili monete della re-
pubblica romana scoperto a Roina^nano .Srsia.
L'or et l'argent dans l'antiiiuite. II. Les rapports de l'or a l'argcnt chcz
les anciens.
Memorie e Dissertazioni.
Amiìrosoi.i SoL(JNE
Cai'oiìiancmi Vincenzo
Ciani Giorgio
Dattari Giovanni
Gnecchi Francesco
f KuNZ Carlo
LisiNi Alessandro
MoRsoLiN Bernardo
Motta Kmilio
ostermann valentino
Pai'adopoli Nicolò
Ricci Serafino
Rizzoli Luigi
Ruggero Giuseppe
Cronaca.
Ami'.rosoli Solone
Gavazzi Giuseppe
Gnecchi Ercole
Gnecchi Francesco
ELENCO DEI ^MEMBRI
SOCIETÀ NUMISMATICA ITALIANA
E DEGLI
(') I nomi segnali con asterisco sono quelli dei Soci Fondatori.
= l6 i-.I.P.NCO DEI MEMBRI DELI. A J^OCIETA, ECC.
SOCI CORRISPONDENTI.
S. A. R. Il Pimncipe di Napoi.l
Ambrosoli Dott. Cav. Solone.
Glittica de Cassine Marchesa Maura.
Dattari Giovanni.
Gnecchi Cav. uff. Ercole.
Gnecchi Cav. iifF. Francesco.
■]■ Gnecchi Comm. Ing. Giuseppe.
Johnson Cav. Federico.
Osnago Enrico.
Papadopoli Conte Conim. Nicolò.
NUMISMATICA ANTICA
(M K M O R I t E I) I b b K R T A Z 1 O N 1 ).
(\'arii:t.\).
73
XXX. Due nuove monete (fig.) Pag-
227
Frinco e Messerano. Monete inedite (fig.j. Giorgio Ciani « 377
Documenti Visconteo-Sforzeschi, ecc. Emilio Molla. . ><
(V.\RiEr.\).
fi
MEDAGLIE.
1
Una medaglia satirica di Camillo Mariani. B. AJorsolin . Pag. 79 50
Medaglie in onore di Callisto terzo e del Cardinale Ippolito 506
508
secondo d'Este (fig.). B. Morsolin . . . . " 455
Medaglie commemorative coniate durante il dogato di Ve-
nezia Pasquale Cicogna. B. Morsolin. ..." 459
(Varietà).
Pag. 297
Premio per Medaglie ....
Premio Grazioli ..... " 506
Per la storia dei medaglisti italiani . " 507
INDICE METODICO DELL* ANNO 1896 523
SFRAG-ISTJCA.
BIBLIOGRAFIA.
(I'eriouici di Nu.mismatica).
NECROLOGIE.
MISCELLANEA.
Pag.
Il R. Gabinetto Numismatico di Milano 145
Nuove monete italiane di rame .
Concorsi Gnecchi e Papadopoli . 405
405
La Gazette Numismatique .
Revue belge de numismatique .
L'ordine cavalleresco d'Abissinia 505
R. Gabinetto Numismatico .
Vocabolarietto pei numismatici .
Collaboratori della Rivista nell'anno 1896 513
Elenco dei Membri della Società Numismatica Italiana e
515 406
e degli Associati alla Rivista per l'anno 1896 .
508
Atti e Memorie della Società Numismatica Italiana. 508
-,~i
*V.>
RIX'ISTA ITALIANA DI XrMlSMATICA
Anno IX. iSctù. Tav. vi.
3^
40
4»
66
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i.V>>*
RIVISTA ITALIANA DI NUMISMATICA
Anno IX, 1896.
Tav. \'il.
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RIVISTA ITALIANA DI NUMISMATICA
Anno IX, 1896. j^^^, ym
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RIVISTA ITALIANA DI XLMISMATICA
Anno IX, 1896. Tav. IX
Dr.NAKd DI PlI'INO
Ip;;' .Jf
OssiDKJNAM-: DI Pavia
CJ
R6 Rivista italiana di numisma-
'',
V.9 tica e scienze affini