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La città di Bergamo, pio diBrescia ècittå montana

Bergamo un'aquila con le ali distese nelle valli eglí artigliprotesi


verso la pianura

Urbanizzato alla soglia del 1994


La Bergamo sabauda una cittàancora plurimurata: la cinta
medievale, quella delle muraine e le mura cinquecentesche

LE CITE MLATE
Le Muraine da opera di difesa a cintura daziaria.

La barriera daziario ai cancelli di Porta Nuova. Accanto ai cancelli


una coppia di'finazini'. Seconda metàdel XIX sec.
gnsaretovagle
. La distruzione delle Muraine, una grande festa popolare!
- Con Iinizio del Novecento fu abolita la cinta daziarnia che imponeva il
pagamento di pesanti balzelli sulle merci introdotte in città. l venir meno
della soglia fiscale determinò l'inutlità della vetusta cortina delle Muraine.

Nei primi del 1901 la cintura muraria fu a uror di popolo, atterrata. La


gente reagi in questo modo alla abolizione degli asfissianti controli e delle
pesanti tassazione sanzionate dai dazieni alle porte d'accesso della città.
Nella notte tra il 31 dicembre 1900 e il primo gennaio 1901 al suono di
bande e ai botti delle bottiglie di spumanti la popolazione distrusse i canceli
eicaselli daziarie nei giomi successivi la chilometrica cinta delle Muraine
Parte dei matenali furono nutlizzati per realizzare i muri perimetrali del
nuovo Cimitero monumentale.

Delle trentadue tori venne ispamiata solo quella del Galgario, mentre
alcuni lacarti delantica muraglia medievale si possono ancora ossevare in
via Camozzi, allaltezza del liceo Artistico Giacomo e Pio Manzùe in Via
Lapacano.
" La distruzione delle Muraine, una grande festa popolare!
. Con linizio del Novecento fu abolita la cinta daziaria che imponeva il
pagamento di pesanti balzelli sulle merci introdotte in città. Il venír meno
della soglia fiscale determino linutilità della vetusta cortina delle Muraine.
. gente
Nei primi del 1901 la cintura muraria fu
reagl in questo modo alla abolizione
a uror
degli
di popolo'
asfissianti , alterrata.
controlli e La
delle
pesanti tassazione sanzionate dal dazieri alle porte d'accesso della città.
Nella notte tra il 31 dlcembre 1900 e l primo gennalo 1901 al suono di
bande e ai boti dele botigle dl spumantl la popolazione distrusse icancell
ei caseli daziari e nei giornl successiviperla realizzare
chlometricaI muri
cinla perimetrali
delle Muraine.
del
Parte dei materiali furono riutillzzati
nuovo Cimitero monumentale.

Delle trentadue torri venne risparmlata solo quella del Galgario, mentre
alcuni lacerti del'antica muraglia medievale si possono
del liceo Artistico 'Glacomo e
ancora
Pio
osservare
Manzà' e In in
Via
via Camozzl, all'altezza
Lapacano.
Concorsi per la ridestinazione dell'area della Fiera (1906, 1907):
vincitore Marcello Piacentini (25 annil) attuata trail 1923'e il 1531
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VV opi: la recena Cacne


ferrovura
IlCentro Piacentiniano un percorso di qualità
Elevato livello della committenza
Elevato livello del progetto
Il progetto architettonico si inchina" alla storia e
alla forma urbis (si salva l'ampia veduta su cittàalta)
Sinota la predominanza dell'interesse pubblico su quello
privato nell'utilizzo degli spazi pio pregiati
Si rispetta l'uso tradizionale dell'area (Luogo di ritrovo e
di passeggio)
Si pone al centro il cittadino/pedone e le sue tradizioni
Consolidate
Si privilegia l'uso degli spazi aperti pubblicirispetto
all'edificato determinando una elevata permeabilità
visiva e fisica del nuovo centro cittadino
architettonico si "inchina" alla storiae
"llprogetto l'ampia veduta su cittàalta)
alla forma urbis (sisalva
I|Centro Piacentiniano un percorso di qualità

Nel Centro Placentinlano è premlnente lo spazlo pubblico su quello privato


Una nuova centralitàurbana, per una nuova città, piazza Dante, il
cuore dela vecchia Fiera nella nuova città
I|Centro Piacentiniano un percorso di qualità
" La forma del nuovo centro si cristallizza immediatamente
a tal punto da non sentirvi fino a tutt'oggi alcuna
necessità di una qualsiasi, anche minima, variazione.
Cosi è nato, cosi deve restare, tale comando il nuovo
centro impone a tutti con l'uso perfetto che ne viene fatto
con ilsuo semplice aspetto...

" A. Fumagalli, Le dieci Bergamo,


"Lorenzelli, Bergamo, p. 57

Marcello Piacentini, Roma 8 dicembre 1881- Roma


18 maggio 1960
Plazza della Vittora a Brescla, uno squarclo nel tessuto medlevale

Plazzadella Villoria (1927-1932), con sulla sin1stra ilTorrione INA,


primo grattaclelo costruito in Italla
ll secondo evento urbanistico di grande rilievo della príma
metà del Novecento: ilpiano di risanamento di cittàalta
(Luigi Angelini, 1927-1935)

Primo piano di questo genere in Europa


Approccio sperimentale
Elementi qualificanti: collegamento tra il nodo viario di Colle Aperto
e quello del Mercato delle Scarpe al fine di bypassare"il cuore
storico della città
Interventi scanditi caso per caso, attenta analisi e difesa delle
residenze minori
" Articolato studio dei dettagli dei singoli edifici e del contesto urbano
Il progetto diverrà un punto di rferimento teorico e pratico per le più
avvedute e brillanti operazioni d'intervento sul tessuto urbano antico
effettuate nella seconda metà del Novecento in Italia e all'estero.
Mano leggera e attento studio sono le parti qualificanti del progetto,
tali obiettivi sono oggi condivisi dai nuovi studi metodologici.
Brescia nel Regno d'ltalia sabaudo
Distruzlone di spalti, mura e porte, quasi a voler cancellare
I'immagine della città atorica
" Monumento alle Dieci giornate (1864)
Decollo dell'industria metallurglca bresciana (protezionismo,
valorizzazione della storlca tradizlone artigianale, commesse militari)
Sviluppo dell'industria ldroelettrica che da ulteriore spinta a
all'industria metallurglca e quella tessile
" 1882 realizzazione del monumento a Arnaldo da Brescla
" 1887 Istituzione della Pinacoteca Martinengo
" 1927 inaugurazione autostrada Milano - Brescia

" 1943-45 sede della repubblica sociale a Salò,localzzazione di molti


ministeri a Brescia, città della produziono industrialo, intensi
bombardamenti che distruggono un terzo dalla città
Brescia, una città gravemente
ferita

Alla fine della guerra Brescia fa i conti con


la durezza dei danni provocati dai
bombardamenti.

Alla fine della guera ilcapoluogo ha un


passivo di 600 fabbricati distrutti, 1.500
gravemente danneggiati, 4.000 lievemente
danneggiati. Per l'amministrazione
cittadina questo significa l'onere
dell'assistenza a circa 7.000 famiglie, per
un totale di 28.000 persone.

L'edificio bombardato della


Banca San Paolo in contrada
Santa Croce.
Brescia le eredità del periodo sabaudo condizionano
pesantemente il secondo dopoguerra
1943-45 sede della repubblica sociale a Salò, localizzazione di molti
ministeria Brescia, cittàdella produzione industriale, intensi
bombardamenti che distruggono un terzo della città

Nelsecondo dopoguerra Brescia sitrova, soprattutto nelle


fascia periurbana, distrutta dai pesanti bombardamenti, con
molti disoccupati e senza tetto per la distruzione delle
industrie belliche e delle abitazioni
Don Ottorino Marcolini (1897-1987), I'italiano che costrul
più casa popolari nel secondo dopoguerra!
Ogni famiglia deve avere «la proprietàda
terra a cielo ed un pezzetto di terra da
adibirsi ad orto e giardino»

cl'ideale sarebbe di poter costruire piccole


case con pochi alloggi».
Desiderava assolutamente evitare di
costruire abitazioni-alveare. Prevedeva
invece case economiche bifamiliareoa
schiera alinterno di piccoli villaggi periferici,
pensati a misura d'uomo e delle esigenze
sociali di più famiglie.
. Dal 1953 al 1987 gli alloggimarcoliniani Don Marcolini, il
furono 6631, assicurando Il'abitazione di muratore di Dio
proprietà a ben 25000 bresciani! (oltre 25000
le abitazioni complessive per 100.000
abitanti )
Un sogno fatto realtà
Un uomo instancabile che fece della cordialità e della
vicinanza le sue parole d'ordine
Niente condomini impersonali, un po' tristi, in quartieri anonimi. Meglo cascte plccole, con
orto e giardino, modello standard per risparmiare sui costi ma personalizzate dagli inquilini.
Perché le famlglic dcvono poter vivere in spazi sufficicnti e decorosi, soprattutto quellec inurbate
dalla campagna, abituate al verdee all'autonomia. Interi villaggi con chiesa, scuole, servizi, dei
piccoli pacsi-comunità, non dormitori; da costruire in forna cooperativa, con il sacrificio del
soci, la collaborazione del datori di lavoro disposti ad anticipare le prime spese, l'aluto delle
amministrazioni pubbliche nel garantire aree libere, acquedotto e fognalura. Tutto qucsto sono i
Villaggi volutida padre Ottorino Marcolinie dalla sua cooperativa La Famiglia, una straordinaria
espericnza urbanístia e sociale, maturata ncl Bresclano a partire dal primi anni Cinquanta pcr
dare risposta aiproblemi della casa. Un modcllo imitato in alre città italiane per la sua
cfficienza.

Inumeriincredibili di un uomo capace e pio


19 villaggi per 6631 alloggi a Brescia
77 villaggi per 8122 alloggi in provincia i Brescia
39 villaggi per 3799 alloggi in altre provincie d'ltalia
Villaggi furono anche realizzatiin Africa (Burundi)
ldeatore di numerose cooperative di lavoro
Animatore di molte associazione
Le brigate iregolari marcoliniane
" Un sogno di fratellanza, fattosi realtà.
" Erano ivolte agli operai dell'OM, ai reduci dei lager, ai
disoccupati, agli sfaccendati ed agli sbandati.
" Loscopo era quello di dar loro la possibilità di fare un
soggiorno in campeggio in montagna. IlIPadre li definiva
K..giovani di tutte le età, di tutte le qualità, di tutte le
educazioni, di tutti gli ambienti, ditutte le tendenze messia
stare insieme come fratelli».
" le Brigate raccolsero aderenti tra gli squattrinati di tutte le zone
della città. Ilsacerdote sperava che grazie a questi soggiorni
immersi nella natura e lontano dai problemi quotidiani, le loro
negatività si sarebbero smussate, il loro spirito si sarebbe
orientato verso una ricerca maggiore di Dio e verso una
convivenza più caritatevole e generosa. Il motto che il Padre
diede alle sue BIM sintetizza lo spirito con cui furono
create: Verso l'alto concordi.

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