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L’uomo fin dalle origini ha sempre cercato di conoscere meglio il mondo in cui

viveva, spinto non soltanto dalla necessità ma anche dallo spirito di avventura.
Dante nel canto XXVI incontra Ulisse: non si ispira all’Odissea ma si ispira ad altre
leggende che narravano come la sete di conoscenza di Ulisse lo avesse spinto fino al
punto di fargli dimenticare i suoi affetti. Ulisse si trova nel cerchio dei fraudolenti
ossia di coloro che in vita hanno usato inganni e frodi. In questo caso Ulisse utilizzò
l’ingegno per scopi malvagi.
Ulisse è interrogato da Virgilio a cui racconta del suo ultimo viaggio quando decise di
oltrepassare le Colonne d’Ercole ossia lo stretto di Gibilterra. Nell’antichità queste
segnavano il confine con il mondo conosciuto. Aldilà di questo limite si trovava
l’oceano ignoto e misterioso popolato secondo alcune leggende da creature
mostruose. Ciò che accresce

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