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LA RINASCITA URBANA

• La rinascita urbana fu possibile grazie ai


commerci: la popolazione urbana
aumentò, le città si ingrandirono,
allargando le mura o creando
sobborghi al di fuori delle mura
• In città andavano:
• I feudatari, in cerca di beni di lusso o
per abitarvi
• I contadini, per liberarsi degli obblighi
servili verso i loro signori
• La povera gente, in cerca di lavoro
• Queste persone si insediavano
nei BORGHI, cioè nei nuovi quartieri
fuori le mura, e
si chiamavano BORGHESIA.
• La borghesia era un ceto molto vario e in
cerca di arricchimento:
• Commercianti, artigiani, avvocati,
medici, notai
• Essi erano accomunati dal fatto che,
abitando in città, erano liberi
dagli obblighi della campagna
• Il borghese doveva il suo successo al
denaro e all'impegno economico e
produttivo, in
contrapposizione all'aristocratico, che
viveva da parassita, sperperando le
proprie rendite
LE ASSOCIAZIONI
CITTADINE
• Nelle città gli artigiani erano organizzati nelle
ARTI o CORPORAZIONI, che erano
associazioni di mestiere, cioè
raggruppavano persone che svolgevano
tutte la stessa attività
• Solo chi faceva parte di una corporazione
poteva aprire una bottega
• Le arti erano divise
in:
• ARTI MAGGIORI,
più prestigiose
• ARTI MINORI, più
modeste
• Ogni arte aveva un PRIORE, cioè un
capo, che aveva il compito di
controllare il comportamento dei
membri
• Nelle città c'erano, poi le
CONFRATERNITE: persone dello
stesso quartiere o fedeli allo stesso
protettore
• La confraternita aveva il fine della
reciproca assistenza

• UNIVERSITA': all'inizio era una


specie di corporazione dell'istruzione,
che raggruppava studenti, insegnanti,
intellettuali
IL COMUNE
• Dopo il Mille le città si erano
popolate di nobili e di gente che
svolgeva attività di ogni tipo
• La popolazione urbana era
divisa in quattro grandi
categorie:
• 1- MAGNATI: nobili e grandi
proprietari terrieri
• 2- POPOLO GRASSO: ricca
borghesia, banchieri
• 3- POPOLO MINUTO:
piccola borghesia, mercanti,
artigiani
• 4- OPERAI: lavoratori salariati
a giornata
• In aggiunta c'era:
• CLERO
• POPOLAZIONE MARGINALE, esclusa dall'attività
politica. Era costituita da poveri, prostitute, mendicanti,
malati etc
• La trasformazione economica e sociale delle città
determinò cambiamenti anche nell'organizzazione
politica. Infatti i mercanti, gli artigiani e i professionisti
erano consapevoli delle loro forze e presero l'iniziativa di
autogovernarsi autonomamente e difendere la
propria libertà economica. Questa forma di autogoverno è
il COMUNE CITTADINO, perché i membri più
rappresentativi della città prendevano insieme le decisioni
• I membri del comune si riunivano
in un'ASSOCIAZIONE e si
assumevano il compito di
governare per mezzo di un
GIURAMENTO COLLETTIVO
(CONIURATIO)

• Il comune aveva le caratteristiche


di uno Stato, con autonome
leggi, istituzioni, monete e
tasse.
• Era una forma di potere "dal
basso", cioè che proveniva dal
consenso del popolo
• Questi cambiamenti trasformarono
anche il paesaggio urbano
• Per esempio, le istituzioni del comune
esigevano un proprio spazio dove le
autorità cittadine potessero esercitare il
loro potere
• Nacque così il PALAZZO DEL
COMUNE, generalmente collocato su
una PIAZZA, in cui il popolo poteva
radunarsi nei momenti importanti
• Il potere religioso, invece, era
rappresentato, nelle città, da immense
CATTEDRALI
• COMUNI ITALIANI E
EUROPEI
• Non ci fu un momento, un'area
geografica, una stessa causa che
determinarono la nascita dei
comuni
• La loro origine è varia e non esiste
una sola tipologia di comune
• Tuttavia, fra i diversi comuni ci
furono delle differenze, che
dipesero da diversi fattori:
• Rapporto fra cittadini e
istituzioni superiori (re,
feudatari etc)
• Crescita economica
• Composizione dell'élite della
città
• Ciò che accomunava i comuni era la
tendenza a imporre il proprio potere
sulle campagne circostanti, limitando il
potere feudale
• I comuni divennero piccoli stati con
una forte tendenza all'espansione e un
forte senso di appartenenza cittadina
• I comuni italiani si avvantaggiarono
della debolezza imperiale e arrivarono
anche allo scontro diretto con
l'imperatore
• Nei comuni italiani la classe
dirigente era la piccola nobiltà
• Esistevano fazioni politiche,
dette CONSORTERIE
• I comuni erano diffusi
soprattutto al centro- nord,
mentre al sud c'erano i
normanni, che non concessero
mai una completa autonomia
• ISTITUZIONI
COMUNALI
• La storia del comune si
divide in tre fasi:
• CONSOLARE
• PODESTARILE
• POPOLARE
• 1-FASE CONSOLARE
• La principale istituzione di questa fase erano i
CONSOLI, così chiamati per rievocare la
magistratura romana. il loro numero variava
da un minimo di due a un massimo di 24 e
restavano in carica per un anno
• I consoli:
• Avevano compiti militari
• Amministravano le finanze
• Amministravano la giustizia
• Erano affiancati da un CONSIGLIO,
assemblea di un ristretto numero di cittadini
• Il consiglio aveva il potere legislativo e
eleggeva i consoli
• Consoli e Consiglio erano elettivi ma
solo una piccola parte della
cittadinanza partecipava alla vita
politica.
• Ne erano esclusi: donne, servi,
immigrati etc
• ARENGO: era l'assemblea di tutti i
cittadini, che si riuniva in momenti
di particolare pericolo
• STATUTO: ogni comune ne aveva
uno. Conteneva le norme che
regolavano le istituzioni
• 2- FASE PODESTARILE
• Nei comuni c'erano sempre più spesso
scontri fra cittadini, perciò i consoli
vennero sostituiti da un PODESTA'
• Il podestà era un magistrato,
proveniente dall'esterno del comune
e, quindi, imparziale. Non doveva
schierarsi con nessuna fazione cittadina e
restava in carica da 6 mesi a un anno
• Questo magistrato apparteneva alla nobiltà
e aveva potere esecutivo, si occupava
del governo della città e del comando
dell'esercito in tempo di guerra
• Alla fine del suo mandato, se il suo operato
veniva giudicato positivamente, era
retribuito
• 3- FASE POPOLARE
• Spesso il podestà non risolveva le lotte fra
cittadini, così le associazioni cittadine si
dotarono di un proprio rappresentante, il
CAPITANO DEL POPOLO, che affiancava il
podestà e aveva il potere legislativo.
• Il potere del capitano del popolo, in alcune
città, prevalse su quello del podestà

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