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CARLO M.

MARTINI
ALBERT VANHOYE

BIBBIA E VOCAZIONE
Premessa di M. GILBERT, S.].,
Rettore del Pontificio Istituto Biblico

MORCELLIANA
ALBERT VANHOYE S.J.

IL SACERDOZIO DI CRISTO
E IL NOSTRO SACERDOZIO
('

VI scogli opposti: lo scoglio della confusione e lo sco-


SACERDOZIO COMUNE E SACERDOZIO MINISTERIALE glio della separazione.
Chi vuole mantenere forte la differenza tentato
di separare completamente i due sacerdozi e in pra-
tica di negare il sacerdozio comune, dicendo che '
un sacerdozio in un senso improprio, metaforico.
Questa idea rimane spesso nelle menti. Leggevo di
Nei tempi passati, la dottrina biblica del sacer- recente nella conclusione di un articolo scritto da
dozio comune di tutta la Chiesa non veniva messo una donna, pi o meno la seguente frase:
in rilievo.
Quando si parlava di sacerdozio, tutti capivano In chiesa tutti cantano 'popolo di sacerdoti', senza
che la parola si riferiva al solo sacerdozio dei pensare che una buona met dell'assemblea si trova
preti. Adesso la situazione cambiata: il Con- esclusa dal sacerdozio 3,
cilio ha insistito sul sacerdozio comune (LG IO) e
La scrittrice pensava evidentemente alle donne,
ha invitato tutti i fedeli a esercitarlo in modo pi
escluse dal sacerdozio ministeriale; questa lagnan-
conscio e pi attivo.
za per mostrava chiaro che nella mente della
Da questo rinnovamento della dottrina derivano
scrittrice il sacerdozio comune non era un vero
molti vantaggi per la vita della Chiesa, ma allo
sacerdozio.
stesso tempo alcune difficolt e un certo disagio,
come veniva notato nel documento del Sinodo del
Al contrario , chi vuole affermare il valore del
sacerdozio comune tentato di confondere tutto e
'97 2 . di non lasciare pi posto al sacerdozio ministeria-
Delle questioni sorgono, che sembrano oscurare la po- le . Questo si fa in due modi diversi, anzi opposti: o
sizione del sacerdozio ministeriale nella Chiesa, e tur- si dice che tutti i ministeri possono venire attri-
bano molto lo spirito di certi preti e fedeli" (Introdu- buiti ai laici, in tal caso i preti perdono il senso
zione n.5). della loro vocazione propria; oppure si dice che i
Molti si chiedono ansiosamente se c' o meno un laici, essendo pienamente sacerdoti nella loro vita
elemento specifico nel sacerdozio ministeriale, e concreta , non hanno pi bisogno dei ministeri.
qual la differenza tra sacerdozio comune e sacer- Bisogna, dicono, declericalizzare la Chiesa, secoh-
dozio ministeriale. rizzar la davvero, sopprimere i preti.
Per trovare la risposta, bisogna navigare tra due J S. TUNG su La Ccoix)} del 19.8-1972.

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Sembra quindi molto utile una riflessione chiara insiste molto sulle differenze e ci fa capire le reti-
sulla distinzione e sui rapporti tra sacerdozio comu- cenze degli altri scri tti. ,
ne e sacerdozio ministeriale, distinzione senza se- Il culto antico era rituale, esterno, convenzionale
parazione, rapporti senza confusione, in modo da ed era necessariamente cos. Cristo lo sostituisce
valorizzare giustamente l'uno e l'altro. con un culto reale, personale, esistenziale. La con-
cezione antica presenta una santificazione negati-
va, per mezzo di separazioni rituali. Cristo invece
I - Novit della posizione cristiana ci presenta una santificazione positiva, ottenuta nel- .
riguardo al sacerdozio l'esistenza concreta.
La percezione di questa differenza radicale port
Come punto di partenza dobbiamo prendere al- i cristiani ad astenersi, in un primo momento, dal
cune constatazioni precise e specifiche, dobbiamo, vocabolario antico; poi furono pi sensibili al fatto
cio, partire dal concetto cristiano di sacerdozio, che il ministero di Cristo costituiva il compimento
nella sua originalit e autenticit. del culto antico e adoperarono allora le categorie
Se partiamo dal concetto antico, siamo perduti . antiche, sottolineando per le differenze.
Dobbiamo dunque ricordare che il NT si mostra Nel culto rituale antico abbiamo notato il per-
estremamente reticente verso le categorie sacer- sistere di tutto un sistema di separazioni: tra le na-
dotali dell'AT, in quanto esse erano rituali. I Van- zioni e Israele, tra il popolo d'Israele e i suoi sa-
geli non applicano mai il titolo hiereus, sacerdote , cerdoti, tra i sacerdoti e il sommo sacerdote, tra il
a Cristo, e non dicono mai che Cristo si offerro sacerdote e le vittime.
in sacrificio. Spesso esprimono una posizione po- Abbiamo pure constatato l'impossibilit di una
lemica contro la concezione rituale della religione. vera unione tra la vittima e Dio: il culto antico vo-
San Paolo non usa mai le parole hiereus e archie- leva essere un culto di alleanza, ma non ci riusciva .
reus. In tutto il NT non si adopera mai il titolo Nll'offerta di Cristo invece tutte le separazioni
sacerdotale per i ministri della Chiesa; pochissimi sono state abolite. Cristo, vittima senza macchia,
testi parlano dei cristiani come sacerdoti (I Pt entrato nell'intimit gloriosa di Dio. Nel suo sa-
2,5.9; Ap 1,6; 5,10; 20,6). crificio, non c' stata distinzione tra sacerdote e
Per Cristo uno scritto del NT fa eccezione, cio vittima, n tra culto e vita . Anche l'ultima separa-
l'Epistola agli Ebrei, che applica a Lui i titoli di zione stata superata: tra il sacerdot e il popolo
sacerdote e sommo sacerdote e descrive la sua non c' pi separazione perch il sacrificio di Cri-
opera con categorie sacerdotali. Questo scritto per sto stato un atto di solidariet estrema con noi.

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Q uesta abolizione di tutte le separazioni cambia cio dell 'espiazione, e sottolineando il contrasto
completamente la situazione religiosa degli uomini. con le limitazioni antiche, la Lettera agli Ebrei dice:
Il sacerdozio di Cristo rende possibile la comunione
fra tutti nella relazione con Dio . Abbiamo dunque la libert di accesso al santuario in
Qui si pone il problema del sacerdozio comune virt del sangue di Cristo, abbiamo questa via, che
e della sua distinzione dal sacerdozio ministeriale. Egli inaugur per noi... Avviciniamoci dunque ... (Eb,
IO, I 9 - 22 ).
Infatti le separazioni sono abolite e tutti i credenti
sono, In un certo senso, elevati alla dignit
Questa libert di accesso viene espressa anche nella
sacerdotale.
Lettera agli Efesini:

J I. L'accesso a Dio
Per Lui abbiamo, gli uni e gli altri [cio credenti di
origine ebrea e di origine pagana], in un medesimo
Spirito l'accesso al Padre (Ef 2,18).
Il NT mostra chiaro che, grazie al sacrificio di
Cristu, le barriere tra il popolo e Dio sono tolte. Vediamo qui un altro aspetto della nuova alleanza:
Tutti adesso sono chiamati ad avvicinarsi a Dio, una comunione universale, non pi ristretta a un
senza paura. Tutti i credenti baflno questo diritto solo popolo privilegiato , ma aperta a tutti i popoli .
che anticamente era riservato al sommo sacerdote. La disuguaglianza anteriore soppressa:
Anzi, haflno un privilegio superiore. Infatti il som-
mo sacerdote non poteva entrare nel santuario li- Non siete pi stranieri n ospiti, ma sie te concitta-
beramente , ma soltanto una volta all'aflno, durante dini dei santi e familiari di Dio (2,19);
una solenne funzione di espiazione (Lv 16,2; Ebr [ I n Cristo) abbiamo il pieno diritto d'accos tarci con
9,7); adesso al contrario tutti i cristiani godono tutta confidenza a Dio (3,12) .
sempre di questo privilegio sacerdotale.
In una linea simile, potremmo citare testi nei quali
si dice che lo Spirito di Dio abita nei credenti e
Giustificati in virt della fede noi siamo in pace con
Dio grazie al Signore nostro Ges Cristo, il quale ci che i credenti formano il Tempio di Dio, l'abita-
ha ottenuto di avere accesso, con la fede, a questa gra- zione divina :
zia in cui ci manteniamo ... (Rm 5,1 55.).

Non sapete che siete il santuario di Dio e che lo


Con un'allusione pi chiara alla liturgia del Kippur, Spirito di Dio abita in ,voi? ( I Cor 3,16).

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Dunque i cristiani hanno una relazione intima con so della Lettera ai Romani, passo che introduce
Dio ; in Ebr 7,25 vengono chiamati coloro che per tutta la parte esortativa:
mezzo di Lui [Cristo l si accostano a Dio .
Non c' pi nessuna limitazione: tutti sono li- Vi esorto, fratelli , per la misericordia di Dio, a offrire
beri di avvicinarsi a Dio continuamente. Non ci il vostro corpo come ostia vivente, santa, gradita a Dio,
in culto spirituale come s'addice avo;'> (Rm I2 jj.
sono pi separazioni: tutti godono della libert
.1-
dei figli di Dio, i quali hanno il diritto di avvici- Paolo non usa spesso il vocabolario sacrificale O sa-
narsi con tutta franchezza alloro Padre . cerdotale; ma lo usa qui, non per cerimonie cri-
Su questo punto non c', fra i cristiani, diffe- stiane, bensl per l'esistenza cristiana, e .congiunge
renza, non si distinguono preti e semplici laici. immediatamente a questo tema quello della ricerca
Nella nuova alleanza, Geremia prediceva che tutti della volont di Dio (Rm 12,2).
avrebbero avuto una relazione personale, intima I! sacrificio di Cristo stato definito come ob-
con Dio: bedienza, adesione concreta alla volont di Dio.
Lo stesso sacrificio personale va richiesto a tutti i
Uno non dovr pi istruire un altro, n uno dire al
cristiani. Cosl anche nella Lettera agli Ebrei , dove
fratello: Conosci Jahv. Perch tutti mi conosceranno
dal pi piccolo fra di essi al pi grande - oracolo di l'espressione fare la volont di Dio, viene ado-
Jahv - (Ger 31,34). perata per Cristo (Ebr IO,4-10) e per i cristiani
(10 ,3 6 ).
La Lettera agli Ebrei riferisce questo oracolo che Il sacrificio di Cristo fu allo stesso tempo un
si compie nel NT (Ebr 8,8-12). atto di solidariet con gli uomini fino alla morte.
I sacrifici dei cristiani debbono similmente consi-
stere in una vita di carit:
2. L'offerta di sacrifici
Non dimenticate la beneficenza e il mettere in comu~
Se veniamo adesso a un altro aspetto importante ne le risorse; sono questi i sacrifici che fanno piacere a
Dio (Ebr 13,16).
del sacerdozio, cio all'offerta di sacrifici, troviamo
che i sacrifici dei cristiani debbono essere imma- In questo testo troviamo la parola koinonia
gini del sacrificio di Cristo, e che tutti i cristiani tradotta con una perifrasi, ma si potrebbe tradurre
sono invitati a offrire non dei riti convenzionali , semplicemente comunione. Proprio la vita di co-
ma la loro propria esistenza. munione tra cristiani costituisce il sacrificio che
San Paolo presenta questa prospettiva in un pas- piace a Dio .

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Nei versetti precedenti l'Autore ha rigettato l'an- san Paolo. Abbiamo notato che Paolo non l'ado-
tico concetto del culto, dove si dava un'importanza pera neanche per Cristo; sarebbe stato quindi stra-
fondamentale alle osservanze esterne. Adesso la no se l'avesse adoperata per i discepoli di Cristo.
religione non si pu pi concepire come un insieme Nel suo senso antico rituale, questa parola non si
di pratiche esteriori, di gesti convenzionali, che applicava bene alla nuova realt di un sacerdozio
vengono aggiunti alla vita. esistenziale.
Paolo in quei luoghi polemizza con vigore nello Neanche l'Epistola agli Ebrei dice che i cristiani
stesso senso. Ora la religione si deve stabilire nella sono sacerdoti; l'Autore mostra che godono dei
esistenza stessa; Cristo nel suo sacrificio non ha privilegi sacerdotali, non li chiama per esplicita-
usato dei riti esterni, ma ha preso la sua stessa mente sacerdoti. Lo fa implicitamente quando, po-
esistenza, trasformandola mediante la preghiera in cO dopo aver nominato Cristo sommo sacerdote
offerta perfetta presentata a Dio. (2,I7), dichiara che siamo divenuti partecipi di
Ugualmente i cristiani debbono prendere la loro Cristo (3,I4) . Non dice soltanto discepoli di
stessa esistenza e farne un'offerta a Dio, vivendola Cristo o fedeli di Cristo , ma partecipi di
nella comunione. Cristo.
Il culto cristiano non consiste in riti materiali, Si pu capire che chi partecipe di Cristo
ma in sacrifici che siano allo stesso tempo spiritua- partecipe pure del suo sacerdozio. Anche Ebrei
li e reali, cio in sacrifici che partono dal fondo IO,I4 esprime questa partecipazione:
dell'anima docile allo Spirito Santo (sacrifici spiri-
tuali) e che si estendono a tutta l'esistenza (sacrifici [ Cristo l con una sola offerta ha reso perfetti per
reali ed esistenziali). In altri termini, si tratta di sempre coloro che vengono santificati.
assumere, second l'ispirazione di Dio, tutte le
responsabilit concrete (personali, familiari, socia- Il senso profondo di questa affermazione non si
li, nazionali, internazionali) in maniera da ottenere percepisce facilmente nelle traduzioni, ma nel gre-
la comunione sempre pi larga e profonda. cO il verbo tradotto con ha reso perfetti (te-
leiun) possiede un senso sacerdotale. Un con-
fronto con gli altri usi dello stesso verbo nella Let-
3. La consacrazione sacerdotale di Cristo tera, lo dimostra chiaramente. Il verbo adoperato
tre volte per Cristo in 2,IO; 5,9; 7,28 e dal conte-
Per designare questo aspetto fondamentale della sto risulta che si tratta della consacrazione sacerdo-
vita cristiana la parola sacerdozio non appare in tale di Cristo: consacrazione reale e non rituale,

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ottenuta per mezzo della sofferenza e che consiste
mazione diventa esplicita nei testi dell'Apocalisse,
in una trasformazione profonda dell'umanit di Cri-
in un contesto simile, cio in connessione col san M

sto, consacrazione che rende possibile la comunione


gue di Cristo, ma non viene sviluppata. L'Apocalis-
universale.
se prende la sua espressione da Esodo 19,6.
Il verbo rendere perfetto si applica dunque a
Dallo stesso passo proviene l'espressione della
questa trasformazione radicale della sua umanit,
prima Lettera di Pietro, testo splendido dove l'idea
mediante la quale Cristo divent ' sacerdote e fond
sviluppata in modo pieno:
una comunione universale .
Questa consacrazione di Cristo, infatti, presenta
Avvicinandovi a Lui, pietra vivente, riget~ata. ~a~li
un aspetto inatteso, differente dalle consacrazioni uomini ma scelta e pregiata da Dio, pure VOI, sImilI a
antiche. Nel sistema antico chiaro che la consa- pietre ~iventi, siete edificati come e(~ificio. spiritu~le!
crazione valeva soltanto per l'individuo che la rice- per un sacerdozio santo, allo scopo dI ?ffnr~ sac.nficl
veva e che diventava sommo sacerdote . Dopo la sua spirituali bene accetti a Dio per mezzo dl Gesu Cnstm)
consacrazione egli era abilitato a entrare nel san- ( rPt2 k5)
tuario, a nessun altro era permesso seguitio . Invece Voi invece siete stirpe eletta, regale sacerdozio, na-
nel caso di Cristo la consacrazione vale non soltan- zione santa, popolo di sua conquista (r Pt 2,9)
to per il sacerdote stesso, cio Cristo, ma allo stes-
so tempo per il popolo. . La prima Lettera di Pietro 2,4-5 ci rammenta
Il medesimo verbo adoperato al passivo Cristo prima il sacrificio reale, esistenziale ?i Cristo, riget:
fu reso perfetto e all'attiyo Cristo rese perfetti tato dagli uomini e glorificato da DIO; espnme pOI
esprime che Cristo ricevette il sacerdozio e allo stes- la vocazione dei cristiani a fare offerte dello stesso
so tempo lo comunic. genere, cio non rituali nel senso antico, ma spiri-
La spiegazione di questa novit consiste nel fat- tuali.
to che la consacrazione di Cristo veramente una I! contesto mostra he guel spirituali non si
trasformazione dell'uomo e che essa si , attua me- oppone a reali, anzi esige questo aspetto. Al sa-
diante un atto di solidariet. Perci la consacrazione cerdozio reale di Cristo corrisponde quindi il sacer-
non vale soltanto per un uomo, ma per l'uomo , per dozio' reale di tutti i cristiani, invitati ad avvici-
tutti gli uomini che accettano questo atto. narsi a Dio con la loro vita concreta. Cosl viene
Il versetto di cui parliamo contiene dunque la
affermazione del sacerdozio comune, anche se non
creata la Chiesa-comunione, popolo della nuova al-
leanza.
t
contiene la parola sacerdozio (cfr. 10,14). L'affer-

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I
II - Il sacerdozio ministeriale connessione con Cristo. Il testo di IPt particolar-
J mente indicativo: per esercitare il sacerdozio biso-
Dove sta allora il posto del sacerdozio milliste- gna avvicinarsi a Cristo pietra vivente, appoggiarsi
riale? Sembrerebbe che non ne avesse pi alcuno e su di Lui, formare con Lui tutti insieme un edificio
che, altrimenti, sarebbe di ostacolo alla comunione che un Tempio.
ecclesiale. In realt ha un suo posto che indispen- La parola adoperata da Pietro per dire sacerdo-
sabile a questa comunione, e che al servizio di zio non una parola astratta, il nome di una di-
questa. gnit, ma una parola concreta, che significa pro-
prio organismo sacerdotale (bierateuma: in greco
I. La mediazione di Cristo il suffisso -ma ha un senso concreto). Si tratta quin-
di di un sacerdozio comune cio non individuale, di
Il paragone fatto sopra tra il sacerdozio reale di un sacerdozio di tutto il Corpo di Cristo nel suo
Cristo e il sacerdozio reale dei cristiani ha messo in insieme.
rilievo le somiglianze. C' per una differenza fon- La relazione con Cristo l'elemento pi impor-
damentale: Cristo era capace di attuare da solo il tante: gi espressa all'inizio, viene ripetuta alb
culto esistenziale perfetto (cfr . Ebr 9,I4); i cristia- fine, Pietro prova il bisogno di precisare meglio
ni invece non sono capaci di attuarlo da soli: sol- che i sacrifici offerti lo sono per mezzo di Ges
tanto uniti a Cristo possono elevare la loro vita fino Cristo (2,5) .
a Dio, in una carit autentica verso i fratelli. Gli altri testi non omettono mai indicazioni si-
Tutti i testi citati sottolineano questa necessit: mili. Vediamo Paolo che insiste sempre sul per
san Paolo, san Pietro, l'Autore della Lettera agli Iesum Cbristum. Si vedano per esempio i seguenti
Ebrei ce lo ripetono. Non ci siamo fermati su que- passi: Rm 5,I; Ef 2,I8 e 3,I2.
sto punto, ma lo si trova sempre ed fondamen- Similmente l'Autore della Lettera agli Ebrei sot-
tale. Non c' nessun testo che dica che ogni singolo tolinea come i fedeli siano coloro che per mezzo
cristiano sia capace di attuare da solo il suo sacerdo- di Lui si accostano a Dio (7,25). Tutti sono invi-
zio, i testi parlano sempre dei cristiani al plurale. tati ad avvicinarsi a Dio, ma <<nel sangue di Cristo
Ci logico perch il sacerdozio va indissolubil- (IO,I9)' Sono chiamati a fare la volont di Dio,
mente legato con la realt della comunione. I testi ma per mezzo di Ges Cristo (I 3,2I); perch ri-
non dicono 'nemmeno che i cristiani siano capaci di cevono tutto per mezzo di Cristo, debbono conti-
attuare il loro sacerdozio e di formare una comu- nuamente offrire attraverso Lui un sacrificio di
nione tra loro. Viene sempre espressa la necessaria lode, un'eucarestia (I3,I5).

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Nel sacerdozio di Cristo si distinguono dunque 9,15), costituisce quindi dei ministri dell'alleanza
due aspetti: l'aspetto del culto e l'aspetto della me- nuova (2 Cor 3,6), che lo rappresentano per la
diazione. diversit dei luoghi e dei tempi. La loro capacit
I! primo aspetto (culto) si trova nel sacerdozio di non di origine umana, ma divina (2 Cor 3,5).
tutti i cristiani che sono ammessi ad avvicinarsi a Assolvono il ministero della riconciliazione (2
Dio e ad offrire i loro sacrifici e aprire all'azione Cor 5,18), non con propria autorit, ma come am-
trasformante di Dio la loro esistenza concreta. basciatori di Cristo (2 Cor 5,20). Sono da consi-
I! secondo aspetto (mediazione) appartiene esclu- derarsi come servitori di Cristo e amministratori
sivamente a Cristo : dei misteri di Dio (I Cor 4,1).
Grazie al loro ministero sacro (Rm 15,16),
C' infatti un solo Dio e un solo mediatore tra Dio l'offerta delle genti pu riuscire gradita a Dio,
e gli uomini, un uomo, Cristo Ges, il quale diede se santificata dallo Spirito Santo (Rm 15,16).
stesso In rIscatto per tutti (rTm2,5).
I! Sinodo del 1972 ha parlato in questo senso
Orbene, questo secondo aspetto condiziona il pri- dell' unico ministero sacerdotale del NT, il quale
mo . Senza una mediazione efficace, il culto vano, continua la funzione di Cristo mediatore ... (I par-
non serv~ a niente. La mediazione poi condiziona te, n. 4).
specialmente la comunione; perch nella comunio- I! riferimento a Cristo-mediatore mi sembra, in-
ne si tratta di relazioni tra persone, come nella fatti, preferibile al riferimento a Cristo-capo quale
mediazione. La comunione ecclesiale non si pu in veniva fatto ad esempio nell'abbozzo presinodale,
alcun modo costituire senza la mediazione di Cristo. dove si diceva che il sacerdote rappresenta Cristo
Questa mediazione deve essere manifestata con- in quanto capo della comunit e per cosi diIe di
cretamente nella vita cristiana; altrimenti saremmo fronte ad essa.
in una situazione falsa, non chiara e non autentica. Questo modo di dire ha l'inconveniente di oscu-
Una mediazione che non si manifesta, infatti, rare la funzione propria di Cristo-sacer.dote la qua-
non funziona; l'espressione concreta, verificabile, le consiste nel mettere la comunit in relazione con
un elemento essenziale della mediazione. :f!, precisa- Dio. Invece, parlare di mediazione d la giusta pro-
mente questa la funzione del sacerdozio ministe- spettiva nella quale entra anche la funzione di
riale: essere il sacramento della mediazione di Cri- capo . D'altra parte, l'insistere sul rappresentare
sto; manifestare la presenza di Cristo mediatore e Cristo capo pu condurre a un concetto autorita-
la sua azione nella vita dei cristiani. rio del ministero.
Cristo, mediatore di una alleanza nuova (Ebr La formulazione del Sinodo, per, d ancora ap-

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piglio a qualche malinteso, in quanto parla di con- subordinato, al servizio del sacerdozio di Cristo, al
tinuare la funzione di Cristo mediatore, ci ci servizio del sacerdozio comune.
lascerebbe pensare che i sacerdoti sono mediatori Senza il sacerdozio di Cristo non avrebbe alcun
anch'essi. In realt . sacerdote ministeri aIe non contenuto, alcun valore, non.rappresenterebbe nul-
costituisce una mediazione aggiunta a quella di Cri- la; senza la relazione col sacerdozio comune, non
sto, ma soltanto sacramento di quella medi.a io- avrebbe n"ssun senso, nessuna utilit. dunque
n.!!, la quale rimane unica (come la messa non co- subordinato; per indispensabile: senza questo
stituisce uQ.sacrificio aggiunto a..quello del Calva- mezzo di congiungimento, l'esistenza dei cristiani
rio, ma soltanto sacramento di quel sacrificio non sarebbe effettivamente sottomessa alla media-
unico) . zione di Cristo, e non potrebbe quindi essere tra-
probabilmente utile qui precisare la distinzio- sformata in un sacrificio degno di Dio.
ne tra il culto sacramentale cristiano e il culto sem- Rifiutare questa mediazione sacramentale equi-
plicemente rituale. L'uno e l'altro comportano ce- vale a rifiutare la mediazione di Cristo, per toroare
rimonie simboliche. Nel culto antico per, le ceri- al soggettivismo e all'individualismo religioso. Un
manie non erano in relazione con un'offerta esi- rifiuto del genere si oppone alla economia dell'In-
stenziale perfetta perch tale offerta non esisteva. caroazione e all'esistenza della Chiesa come Corpo
Il culto e.r~1}_uto CO.llli:..UO valore-n se stesJ;o. I di Cristo. Si oppone quindi alla comunione eccle-
sacramenti cristiani, al contrario 1 non si presentano
come cerimonie che hanno valore in s: il loro
siale autentica. _. r_
valore proviene tutto dal loro rapporto con l'unics 2. Sacerdozio ministeriale e comunione ecclesiale
offerta esistenziale perfetta che esiste, cio quella
di Cristo, e dalla possibilit che offrono ai fedeli, Facciamo qui un'osservazione importante: la
grazie a quel rapporto, di trasformare la propria mediazione di Cristo non consiste soltanto nel met-
esistenza concreta. tete ogni singolo fedele in relazione con Dio, ma
Essendo sacramentale, i sacerdozioJOinisteriale consiste nel riunire tutti i credenti in un solo po-
secondario nel senso che subordinato, perch polo di Dio.
c(9 che importa sono le esistenze reali. Il sacerdo- Come il sacrificio di Cristo fu allo stesso tempo
zio ministeriale n lo sCORO, ma costituisce il un atto di unione con Dio e di unione con gli uo-
mezzo di congiungimento tra le esistenze reali mini, cos anche la mediazione comprende indisso-
(quelle dei cristiani e quella di Cristo). Lo si dice lubilmente questi due aspetti insieme: riunire tutti
ministeriale precisamente perch secondario , gli uomini e unitli a Dio.

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Per Lui abbiamo gli uni e gli altri in un medesimo e sottolineando in essa tre aspetti specifici: la co-
Spirito l'accesso al Padre (Ef 2,18). munione ecclesiale una realt organica, e non un
. aggregato disorganico; inoltre la comunione ec-
Non si pu quindi accettare la mediazione di Cristo clesiale un dono divino, e non una semplice at-
per andare a Dio, senza accettare nello stesso tem- tuazione umana; infine la comunione ecclesiale non
po di entrare nel Corpo di Cristo, cio la Chiesa. esiste in un gruppo chiuso, ma necessariamente
I! sacerdozio ministeriale, come segno e stru- aperta all'insieme della Chiesa.
mento di Cristo mediatore, non ha soltanto la fun- rnru nzit t o 'spetto dell'organicit~: esso si
zione di dare concretamente ad ogni fedele la pos- oppone ad una illusione l'iuttosto ingenua che vede
sibilit di unire la propria esistenza all'esistenza di
Cristo, ma ha anche la funzione di strutturare il
Corpo di Cristo e di farne una unit, una comu-
nione. Secondo Ef 4,12 i ministeri sono stabiliti
nell'uguaglianza la conditio sine qua non della co-
munione. Questa illusione prende le mosse da un
certo senso democratico; contiene certamente una
parte di verit, e pi avanti vedremo che dobbiamo
-
da Cristo: accettare, sotto un certo aspetto, una uguaglianza
fondamentale di tutti i cristiani, dal Sommo Pon-
Per rendere atti i santi [cio i cristiani] all'opera del tefice all'ultimo dei fedeli. L'opinione per diventa
servizio, per l'edificazione del Corpo di Cristo, finch illusione quando rifiuta la costituzione di una co-
perveniamo tutti all'unit della fede ... .
munit st;utturata con organi specifici. Anche le
Di qui la n~ssitJ dell'uniolle del Nesbiterio e di societ pi democratiche si danno delle strutture
tutta la gerarchia. La Chig _non una massa in- determinate; altrimenti non potrebbero esistere,
forme, ma una costruzione organica (Ef 1,2022) . rimarrebbero un corpo senza scheletro, incapace di
Per darle coesione e armonia, Cristo adopera stare in piedi e di agire.
tutto un insieme di giunture costitutive (Ef L'ugualitarismo non serve la comunione: serve
4,16; Col 2,19). soltanto a contestare l'autorit e a distruggere la
Lungi dunque dall'essere di ostacolo a co- comunit, rifiutando le condizioni concrete della
munione dei cristiani, il sacerdozio ministerial 'il vita in comune. La Chiesa non si mai presentata
mezzo indispensabile per costituire la vera comu- come un mucchio di individui senza rapporti ben
nione ecclesiale. I l'resbiterio ' veramente egno_ definiti; dall'inizio stata una comunione effettiva
e strumento di comunione e perci sI turata. L'esistenza dei Dodici, poi
Come segno dimostra il veto senso di questa dei presbiteri, il segno incontestabile di quesra
comunione, eliminando diverse illusioni possibili organicit.

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Anche ammettendo una certa strutturazione, di- costituire il Corpo di Cristo, il quale unico. JL
versi gruppi cristiani si scostano attualmente dal- presbiterio --"egno e strumento ai comunione nella
l'autentico concetto di comunione cristiana, perch Chiesa locale, allo s sso tempo per,- a causa del-
costituiscono le loro comunit come semplici asso- l'unit del sacerdozio cristiano, segno e strumento
ciazioni umane. Vogliono che tutto parta dalla ba- della comunione della Ghie.sa locale con 'intera
se, come dicono; di conseguenza, considerano i Chiesa cattolica.
ministeri come servizio che nasce nella comunit Cos vediamo come la differenza tra sacerdozio
in ragione di un bisogno da so-ddisfare e ricono- ministeriale e sacerdozio comune non rechi danno
sciuto dalla comunit stessa (citazione da un testo alla comunione ecclesiale, ma al contrario le dia
elaborato da alcune comunit di base). tutte le sue dimensioni.
Questo orientamento non corrisponde affatto al-
l'immagine evangelica. Infatti, quando il Vangelo
3 Rapporti tra sacerdozio ministeriale
parla dell'istituzione dei Dodici, non parla per e sacerdozio comune
niente di un'iniziativa della comunit, ma unica
mente di un'iniziativa di Ges che chiama a s Detto ci, torniamo sulla questione della dif-
dodici discepoli, perch stessero con lui e per ferenza e dell'uguaglianza. A questo proposito, c'
mandarli a predicare. Non la comunit crea i un punto interessante nella dottrina costante della
Dodici, bens Ges, e per mezzo loro istituisce una Chiesa cattolica, ribadita ancora una volta dal Con-
comunit organica. IQ, questo modo, la com nione cilio Vaticano II (LG IO) e poi dal Documento del
che caratterizza questa comunit si.l>rese~ in- Sinodo del 1972 (I,4): cio che la differenza tra i
nanzitutto co e dono divino, partecipazione al- due sacerdozi non di grado ma di natura. Se la
la Gomunione del Padre e del Figlio, come dice san differenza fosse di grado, sarebbe certamente con-
Giovanni. tro l'uguaglianza fondament":le di tutti i cristiani,
L'esistenza del sacerdozio ministeriale il segno perch tutti sarebbero nello stesso sacerdozio, gli
chiaro di questo aspetto essenziale, che differenzia uni per ad un grado superiore, gli altri ad un
l Chiesa di Cristo da qualsiasi..associazione umana. grado inferiore. Invece essendo la differenza non
L'ultimo punto segue-direttamente dal carattere di grado, ma di natura, i @!oRortCnon sono di in-
sacramentale del sacerdozio ministeriale. Siccome i feriorit e superiorit, ma sono rapporti organici,
sacerdoti non sono mediatori indipendenti, ma rap- pi complessi.
presentano tutti l'unico Mediatore, non possono Possiamo dire che il sacerdozio ministeriale sta
costituire delle comunit separate, ma servono .1 allo stesso tempo sOSto e sopra~ al sacerdozio co-

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mune: sta sotto perch al servizio del sacerdozio mediatori per altri uomini, anche se sono necessa-
comune, gli subordinato e non avrebbe senso in riamente in relazioni con loro.
se stesso; sta sopra perch ne condiziona l'eserci- Pi specificatamente sacerdotale, il sacerdozio
zio; il sacerdozio comune sarebbe impossibile sen- ministeriale meno realmente sacerdotale del
za di esso. sacerdozio comune, perch soltanto sacramento,
Paragonato al sacerdozio ~comune, quello mini- cio segno di una realt; invece il sacerdozio
steriale si pu dire superiore perch pi spe- comune offerta reale della esistenza a Dio, nella
ciliatamente sacerdotale>>: si pu anche dire in- docilit concreta. Non si tratta per nei due casi
feriore perch meno realmente sacerdotale. dello stesso aspetto del sacerdozio: il sacerdozio
pi specificatamente sacerdotale, perch comune culto reale, il sacerdozio ministeriale
l'elemento specifico del sacerdozio la mediazione mediazione sacramentale.
tra Dio e gli uomini; ora, il sacerdozio ministeriale Questa di ersit di rapporti condizione can-
sacramento della mediazione di Cristo, segno e e eta di una comunione i organica e profonda. !
strumento di Cristo mediatore; ci che il sacerdo-
ZIO comune non , J,
Su questo punto si notano spesso delle confu III - Partecipazione dei presbiteri
sioni: alcuni dicono che ogni cristiano deve essere al sacerdozio comune
mediatore perch a causa della struttura sociale
della natura umana, ogni persona necessariamente Un altro punto da considerare per dare alla co-
include altre nella sua relazione con Dio '. munione ecclesiale tutta la sua estensione, il fatto
Cose simili dice anche H. Kiing nel suo libro che il sacerdozio comune veramente comune, cio
sulla Chiesa '. un linguaggio improprio, che con- sacerdozio di tutto il popolo che forma il Corpo di
fonde relazione tra uomini e mediazione propria- Cristo insieme, di tutta la Chiesa.
mente detta tra uomini e Dio. Talvolta si pensa al sacerdozio comune come se
Uno che ha bisogno di un mediatore tra lui e fosse il sacerdozio dei soli fedeli . Allora ci troviamo
Dio non pu essere lui stesso mediatore tra gli al- di fronte a una separazione: da un lato i fedeli ,
tri e Dio; tutti gli uomini hanno bisogno della me- dall'altro i presbiteri, i quali sarebbero, come ab-
diazione di Cristo e non possono quindi essere biamo detto, a servizio dei fedeli , senza per essere
veramente loro fratelli. sbagliato' Tutti i cri-
4 L BECK in Rassegna di Teologia, marzo-aprile 1971, stiani , e quindi anche j presbiteri, i vescovi, e il
pp. 15-29.
J H . KUNG, La Chiesa, Queriniana, Brescia 198d. papa, sono chiamati ad esercitare il sacerdozio co

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mune; in questo sono tutti fratelli. Se non l'eser- al contrario che bisogni distinguere: sono chiamato
citassero, la loro unione con Cristo non sarebbe a vivere sempre il sacerdozio comune, perch ogni
reale, personale, esistenziale. Infatti, lo stesso sa- cristiano chiamato ad offrire tutta la sua vita, sia
cerdozio ministeriale coinvolge nell'esercizio del che mangi, sia che beva, qualunque cosa faccia .. .
sacerdozio reale, cio nell'offerta della propria (cfr. I Cor IO,3I), non esercito per sempre il mio
persona. sacerdozio ministeriale: quando mangio, quando
Questo molto chiaro nei Vangeli, dove Cristo mi diverto, non esercito il mio ministero) non sono
chiama i suoi Apostoli a un impegno personale, D segno e strumento di Cristo mediatore, ma devo
d'altra parte, conferisce loro dei oteri che non essere unito a Dio per mezzo di Cristo, il che cor-
sono umani . risponde al sacerdozio comune e mi mette in co-
Perci conviene distinguere nella nostra vita e munione con tutti i fedeli.
ministero i due sacerdozi. Dico distinguere, non Pi giustamente, lo schema presinodale rifiutava
separare; separare sarebbe contrario alla nostra la posizione della Commissione teologica e diceva:
vocazione concreta, invece distinguere utile per il ministero permea l'esistenza, non nel senso che
" approfondimento della dottrina e per lo sviluplO rende sacerdotali tutte le azioni, ma perch impone
della nOstra-comunione con i fedeli nella consa e- una condizione alle altre attivit. La formula per
volezza di un'ugggglianza fondamentale . non del tutto felice; dovrebbe dire, <<flon nel sen,
Prima def sinodo del 1972 si sono espressi dei so cqe rende ministeriali tutte le azioni, lasciando
pareri opposti alla distinzione. Ad esempio, il rap- al sacerdozio comune di farle sacerdotali .
porto della Commissione teologica disse: Infatti, ci che deve invadere tutta l'esistenza
il sacerdozio comune, il sacerdozio reale. Esso .~
deve permeare anche gli atti ministeriali. L'attivit
Tutti gli atti del prete sono qualificati, in virt della
sua ordina zione, dal suo ministero sacerdotale [o,,]. propriamente ministeriale d luogo anch'essa al- J
Abbiamo pi sopra insistito: non bisogna pensare che l'esercizio del sacerdozio comune. Anche qui la se-
ci siano dei momenti nei quali il prete, per il fatto che... parazione non normale. In ogni ministero c' un
richiesto per un servizio della sua Chiesa, agirebbe aspetto sacramentale dell'attivit il quale appartie-
da prete, mentre invece negli altri momenti dovrebbe ne al sacerdozio ministeriale; ma c' anche un
sentirsi come gli uomini [o .. ]. Non far mai pi niente
da laico. aspetto persoriale dell'attivit, il quale deve nor-
malmente rapportarsi al sacerdozio comune.
Mi sembra una posizione confusa e contestabile, Prendiamo l'esempio pi chiaro: la celebrazione 1
che non tiene conto del sacerdozio comune. Mi pare della Messa. Celebrando la Messa, ogni presbitero

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segno e strumento di Cristo-mediatore che si offre di un annuncio autorevole. Ora il testo stampato
al Padre e unisce i credenti nella sua offerta. La della Bibbia, considerato materialmente in se stes-
consacrazione azione ministeriale; non azione so, non Parola vivente di Dio, <<lettera (dr.
personale del presbitero, non dipende dal s~o me: 2 Cor 3,6). Perch diventi Parola vivente di Dio,
rito . Per, celebrando la Messa, 11 presbltero e bisogna che venga trasmessa attualmente da Cristo
chiamato ad aderire personalmente al mistero, cosl vivente; il Magistero della Chiesa e, al proprio
come sono chiamati tutti i fedeli. posto, l'insegnamento dci sacerdoti, sono il segno
Questo aspetto si distingue dal primo, pu an- e lo strumento di questa mediazione.
che esserne separato, ma la separazione anormale. I! presbitero deve essere consapevole di questo
Un presbitero pu celebrare la Messa senza aden:e fatto, per concepire in maniera giusta il suo mini-
personalmente al sacrificio di Cristo, ad esem~1O 'stero di predicazione, il quale non consiste nel pro-
con sentimenti di odio verso la persona che l ha pagare le proprie idee, ma la Parola di Cristo.
offeso . La Messa non sar invalida; i fede.li potran- Allo stesso tempo, tuttavia, questa attivit ri-
no fare la comunion; il presbitero avr esercitato chiede un lavoro e un impegno personali, i quali
il suo sacerdozio ministeriale, tifiutando allo stesso costituiscono un esercizio del sacerdozio comune,
tempo di esercitare il sacerdozio comune, senza es- che mette il presbitero in comunione con tutti i
sere quindi in comunione coi fratelli. . fedeli, impegnati in diversi settori dell'attivit
.,. Ci sono altri casi pi complessi: il sacerdozIO umana.
ministeriale non consiste soltanto nell'amministra- La stessa osservazione vale anche per l'esercizio
re i sacramenti, ma anche nel trasmettere la Parola del governo della Chiesa. La comunione nella Chie-
di Dio, e nel governare il popolo di Dio a nome di sa non possibile senza una struttura organica. Cri-
Cristo. sto mediatore raduna nel suo Corpo tutti i figli di
Questi tre settori appartengono tutti alla me- Dio, che erano dispersi (dr. Gv II,52; Rm 12,5),
diazione di Cristo, ed in ogni settore c' quindi un L'autorit necessaria a questa unit appartiene a
aspetto propriamente ministedale, per c' anche Lui solo. I cristiani, per, hanno bisogno di una
necessariamente un aspetto personale. Nell'aspetto manifestazione visibile di questa autorit, affinch
. ministeriale i preti sono a servizio di Cristo nei possano formare effettivamente, tutti insieme, un
fedeli; nell'aspetto personale sono loro stessi fe- solo edificio spirituale (x Pt 2,5), un vero orga-
deli tra i fedeli . nismo sacerdotale (I Pt 2,5).
La comunione nella Chiesa non possibile senza Il ministero gerarchico nella Chiesa assolve que-
l'ascolto della Parola viva di Cristo, e richiede quin- sto compito: segno e strumento dell'autorit di

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Cristo al servizio dell'unit. I ministri della Chiesa ministero, il sacerdote riceve personalmente grazie
non possiedono personalmente l'autorit, ma la de- abbondanti di adesione a Cristo.
vono esercitare a nome di Cristo; in quanto per ~ Una visione pi chiara della distinzione e dei
mezzo loro Cristo stesso dirige la sua Chiesa, la rapporti che esistono tra sacerdozio ministeriale e
loro attivit spetta al sacerdozio ministeriale. sacerdozio comune facilita molto lo sviluppo della
Questo sacerdozio per non si attua s~nza t.utt? comunione ecclesiale, permette, cio, di riconoscere
un impegno personale (informazione, dehberaZ1~ru, meglio la dignit rispettiva dei due aspetti del sa-
iniziative , decisioni) e, sotto questo aspetto, 1 at- cerdozio cristiano, di capire meglio il loro collega-
tivit di governo rientra nel sacerdozio comune. mento e di rispettare i loro propri limiti.
La distinzione dei due aspetti non facile nella Il sacerdozio ministeriale appare nella sua gran- I
pratica, ma va riconosciuta nella fede . Sottopon~n: dezza e nella sua umilt: grande in quanto in esso l
dosi a una decisione legittima dei loro pastori, I Cristo stesso agisce come mediatore; umile, in
credenti sanno di sottomettersi a Cristo stesso, che quanto si tratta di un'attivit che un presbitero
sta unificando la sua Chiesa; vedendo l'impegno non pu attribuire a se stesso; umile anche per-
personale dei loro pastori, li sent~no fratelli. II caso ch al servizio del sacerdozio comune.
sarebbe diverso se tutto fosse miracolosamente da- Dal canto suo, anche il sacerdozio comune ap
to ai pastori senza necessit d'impegno personale! pare nella sua umilt e grandezza: umile, in
-In tutto questo si deve notare che il sace~doz,o quanto deve riconoscere di non bastare a se stesso,
ministeriale specifica l'esercizio del sacerdOZIO co- ma di avere bisogno di una mediazione; grande,
mune dandogli un aspetto particolare. Una nota in quanto offerta reale, culto autentico, trasfor-
specifica consiste precisamente nell'abnegazi.one mazione nell'esistenza.
propria del sacerdote, il quale deve sem~re rifiu- La consapevolezza della necessaria partecipazio-
tare di attribuire a se stesso l'efficaCia spltltuale del ne di tutti, anche dei presbiteri, al sacerdozio co-
suo,ministero . Questa efficacia appartiene all'azione mune presenta altri numerosi vantaggi: essa eli-
di Cristo che illumina, gove 'na e santifica. Il sa- mina lo spirito di dominazione, che pu esistere in
cerdote deve rinunziare a trarre vantaggi personali certi presbiteri , e lo spirito d'invidia in certi laici,
dalla sua attivit ministeriale; ogni specie di simo- approfondendo in tutti il senso dell'uguaglianza
nia gli vietata. . , fondamentale e della fratellanza cristiana.
D 'altra parte, la santificazione del presbltero e La distinzione giusta d a tutti il senso della loro
legata in modo specifico alla sua dedizione al ser- vera dignit e responsabilit, e permette di evitare
vizio della Chiesa. Nell'esercizio stesSO del suo parecchi falsi problemi. --o
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