notorio che lattivit del lologo esige la raccolta e la interpretazione delle fonti, lo studio minuzioso delle impronte che una propizia serie di circostanze ha consentito che giungessero a noi e quindi lutilizzo delle tessere sopravanzate per comporre un quadro complessivo della materia oggetto di riessione. Ebbene, uno tra i poeti in lingua doc che ha lasciato orme di s ancora ben visibili Daude de Pradas il quale tuttavia risulta annoverato tra i trovatori poco o affatto conosciuti, troppo sovente negletti da investigatori forse frenati dai segnali contraddittori provenienti da una mole di documenti apparentemente refrattari a fornire risposte chiare ed univoche, o forse solo sgomenti di fronte ad inchieste che richiedono scandagli non ordinari per sciogliere le aporie originate dalle lacune nei materiali reperiti, dalle omissioni nelle informazioni che essi ci forniscono, dalla equivoca e ambigua terminologia che vi si riscontra, dal vocabolario impiegato, polivalente e semanticamente dinamico1. Nel corso degli anni lattenzione degli studiosi si certo soffermata, anche con una certa insistenza, sul canzoniere lirico del verseggiatore (che possiamo leggere in una edizione ormai vecchia mentre una pi moderna ed afdabile in preparazione da tempo2), sul suo Romans
Ringrazio Silvio Melani, profondo conoscitore del trovatore e della sua opera, Saverio Guida e Paolo Gresti per la loro inesauribile disponibilit a colloquiare con me su pi punti del presente contributo, nonch Marzia Marangon e Franois Pic per la cortesia che mi hanno usato nel farmi pervenire materiali di difcile consultazione. 1 Su ci, ad esempio, si legga quanto dice A. L. BUDRIESI TROMBETTI, Prime ricerche sul vocabolario feudale italiano, in Atti della Accademia delle Scienze dellIstituto di Bologna, Cl. Scienze Morali, Rendiconti, LXII (1974), pp. 277-401, pp. 396 sgg. 2 A. H. SCHUTZ, Posies de Daude de Pradas, Toulouse-Paris 1933; S. Melani lavora ad una nuova edizione delle poesie del ruteno: cf. ID., Per sen de trobar: lopera lirica del
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dels Auzels Cassadors o inne sullaltra sua opera in versi, il romanzo sulle Quattro Virt Cardinali Honestatz es e cortesia, ma tali indagini, bench abbiano perfezionato le nostre conoscenze in merito alla produzione dellartista, non hanno contribuito a far luce sulle ampie zone di oscurit che ancora ne avvolgono il prolo biograco3. Cos H. Schutz, G. Bertoni, J. Boutire, M. de Riquer e Ch. Rostaing, fondandosi su una serie di documenti a loro giudizio tutti riferibili al nostro artista4, identicarono il trovatore con un canonico di Rodez attivo tra 1214 e 12825. Di parere antitetico si dichiararono K. Lewent6, E. Lyon7, A. Jeanroy8, C. Mattioli9,
trovatore Daude de Pradas, tesi di dottorato, Univ. di Firenze 1991-1992. Quanto alle altre opere del verseggiatore, cf. A. STICKNEY, The Romance of Daude de Pradas on the four cardinal virtues, Florence 1878; A. H. SCHUTZ, The Romance of Daude de Pradas called Dels auzels cassadors, Columbus 1945; F. CAPACCIONI, Lavoro preliminare alla edizione critica del trattato Dels auzels cassadors di Daude de Pradas, tesi di laurea, Perugia, Universit degli Studi di Perugia, a. a. 1999-2000; P. T. RICKETTS, Le roman de Daude de Pradas sur les quatre vertus cardinales, in France Latine, 134 (2002), pp. 131-183. 3 Per una panoramica cf. E. LYON, Daude de Prades et la croisade albigeoise, in Mlanges de linguistique et de littrature offerts M. Alfred Jeanroy par ses lves et ses amis, Paris 1928, pp. 387-402; A. H. SCHUTZ, The Localization of Daude de Pradas, in Speculum, 15 (1940), pp. 478-479; J. L. DELMAS, Daude de Prades, troubadour, in Vivre en Rouergue, 74 (1991), pp. 48-49; J.-L. LEMATRE, Les troubadours et lEglise, Ussel 2001; B. COLRAT DE MONTROZIER, Le Gourdon du troubadours Bertrand de Paris de Rouergue, in Revue du Rouergue, 67 (2001), pp. 323-356; G. BRUNETTI, Stanze, echi, donne lontane: per linterpretazione di alcuni luoghi trobadorici, in Studi di Filologia romanza offerti a Valeria Bertolucci Pizzorusso, a c. di P. G. Beltrami, M. G. Capusso, F. Cigni, S. Vatteroni, Pisa 2006, pp. 348-377; S. THIOLIER-MJEAN, Larchet et le lutrin. Enseignement et foi dans la posie mdivale dOc, Paris 2009, pp. 54-56; S. ASPERTI, Testi e frammenti recuperati per il corpus della lirica trobadorica, in Medioevo romanzo 33 (2009), pp. 264-294. 4 SCHUTZ, Les posies de Daude cit., passim; M. DE RIQUER, Los trovadores. Historia literaria y textos, Barcelona 1975, p. 1545; CH. ROSTAING, Les troubadours rouergats, in Revue du Rouergue, 29 (1975), pp. 129-142, a p. 133. 5 SCHUTZ, Les posies de Daude cit., p. XXII. Cf. anche le recensioni di G. BERTONI, in Archivum Romanicum, 18 (1934), p. 479 e di J. BOUTIRE, Rec. a SCHULTZ, Les posies, in Romania, 60 (1935), p. 254. 6 K. LEWENT, Rec. a Schutz, Les posies, in Archiv fur das Studium der Neueren Sprache, 177 (1937), p. 194. 7 LYON, Daude de Pradas cit., p. 390. 8 A. JEANROY, La posie lyrique des troubadours, Toulouse-Paris 1934, vol. I, pp. 359-360. 9 C. MATTIOLI, Sulla datazione del Guillaume de Dole, in Cultura Neolatina, XXV (1965), pp. 91-112, a p. 106, n. 39.
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M. Desachy10 e C. Brunel11, a giudizio dei quali non tutte le testimonianze sarebbero riferibili ad un medesimo personaggio. Secondo S. Melani credibile che almeno buona parte dellattivit letteraria del nostro poeta si sia svolta entro i limiti dei primi tre decenni del secolo XIII, se non addirittura ben prima12; S. Asperti ha congetturato che il verseggiatore visse tra la ne del XII secolo e gli inizi del XIII13; a giudizio di F. Zinelli inne, Daude deve essere collocato nella seconda met del XIII secolo14. Non vi concordia tra gli studiosi neppure sul limite oltre il quale le tracce del canonico-trovatore si perderebbero: Lyon pone questo termine nel 1277, Schutz nel 1282, Rostaing nel 1283, Jeanroy nel 1291, Bousquet nel 129215. Torneremo sul problema ma n da ora appare evidente che inquadrare la vicenda umana e poetica del rimatore tra il 1214 e il 1292 signicherebbe ammettere che egli sia vissuto per quasi un secolo e che, ampiamente ultra ottuagenario, abbia ancora avuto la forza e le energie necessarie per ricoprire ruoli amministrativi e pastorali di grande responsabilit nel capitolo cattedrale16. Sorte diversa ha avuto laffermazione della vida che lo dice originario della citt di Pradas distante quattro leghe da Rodez17: tale asserzione, che ci garantisce che lartista nacque nella attuale Prades10 M. DESACHY, Cit des Hommes. Le chapitre cathdrale de Rodez (1215-1562), Rodez 2005, pp. 442-443; cf. inoltre J. BOUSQUET, Le Rouergue au premier Moyen Age (vers 800-vers 1250) - Les pouvoirs, leurs rapports et leurs domaines, Rodez 1994, p. 239, n. 126. 11 C. BRUNEL, Rec. a Schutz, Les posies, in Revue Critique, 101 (1934), pp. 206207. 12 MELANI, Per sen de trobar cit., p. 9. 13 S. ASPERTI, Carlo I dAngi e i trovatori. Componenti provenzali e angioine nella tradizione manoscritta della lirica trobadorica, Ravenna 1995, p. 152, n. 57 con il rinvio ad alcuni tra i documenti di cui si dir ultra. 14 F. ZINELLI, Initiation lancien occitan, Annuaire de lcole pratique des hautes tudes (EPHE), Section des sciences historiques et philologiques, 140 (2009), allindirizzo http://ashp.revues.org/index705.html; cf. anche COLRAT DE MONTROZIER, Le Gourdon du troubadours cit., pp. 323-356. 15 LYON, Daude de Prades cit., p. 390; SCHUTZ, Les posies cit., p. XVII; ROSTAING, Les troubadours cit., passim; JEANROY, Les troubadours cit., p. 359; BOUSQUET, Le Rouergue au premier Moyen Age cit., p. 239, n. 126. 16 Secondo SCHUTZ, Les posies cit., p. XVII, invece il est naturel que le mme personnage, dabord chanoine en 1214, soit devenu magister, ensuite ofcialis, puis vicaire gnral et juge subdlgu de lvque. 17 In effetti il borgo di Prades dista una ventina di chilometri dal centro di Rodez.
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Salars, ha raccolto, infatti, il consenso unanime dei lologi. Proprio la scrupolosa precisione con cui determinato il tratto che separa Pradas e Rodez ci induce inoltre a sospettare che lestensore del lacerto prosastico dovesse possedere una certa familiarit con il territorio ruteno, e conferma lopinione di coloro i quali riconoscono che in generale questi brevi proli sono piuttosto afdabili nellindicarci le regioni di provenienza dei trovatori18. Ad oggi, insomma, storici e lologi sembrano concordare solo sulla origine geograca del poeta e sulla posizione sociale occupata, mentre vi sono opinioni sostanzialmente difformi riguardo alla sua cronologia. Per delineare compiutamente il prolo di questo personaggio, fondamentale anzitutto determinare quanti siano stati i Daude de Pradas canonici di Rodez nei secoli XII e XIII. Un decisivo aiuto ci viene dalle copie dellObituaire della comunit capitolare di Rodez, una fonte storica di primario rilievo: non solo, infatti, i rotuli mortuorum canonicorum in pi punti rievocano il nome di Deodatus de Pratis, ma arricchiscono tali reminiscenze di qualche rapida e preziosissima nota. I libri liturgici ci informano, invero, che un omonimo del trovatore, qualicato semplicemente come canonicus, ed il cui obitus era il 29 luglio, defunse il terzo giorno avanti le idi di agosto di un anno imprecisato del Duecento, e che il suo ricordo fu afdato alla pietas dei confratelli ogni 13 agosto. I rotuli parlano poi di un secondo chierico che era stato presbiter, canonicus et operarius istius ecclesie, che mor il quarto giorno avanti le idi di dicembre e che era commemorato nelle funzioni religiose del 4 gennaio: le differenti date di decesso certicano cos che nel Duecento ben due canonici di nome Daude de Pradas furono membri del capitolo cattedrale di Rodez 19. Inoltre, secondo la testimonianza offerta dai medesimi libri memoriali i due religiosi erano legati da vincoli parentali: il pi giovane era, precisamente, nipote del pi anziano, come garantiscono tanto la annotazione con cui egli stesso in festo sancti Johannis Baptiste del 1263 fond lanniversario avunculi sui afdandone la memoSi vedano al riguardo anche le recenti puntualizzazioni di L. ROSSI, Cercamon. Oeuvre potique, Paris 2009, pp. 98-101. 19 J.-L. LEMATRE, Les Obituaires du Chapitre Cathdral de Rodez, Paris 1995, pp. 135-136, 174, 187, 243 e 279.
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ria alle preghiere dei confratelli tonsurati20, quanto la affettuosa chiosa con cui nella copia cinquecentesca dei libri mortuorum conservata nel codice Archives Dpartementales de lAveyron 3 E 14152, furono sollecitate le preghiere per colui che, nel ricordo del suo discendente, era stato pater et mater D. de Pratis operarii istius ecclesiae21. Lultima postilla per noi di inestimabile rilevanza in quanto solo il pi tardo Deodatus ricopr lambita carica di operarius: perci denitivamente comprovato che il canonico Daude de Pradas, deceduto sicuramente prima del 1263, provvide alla educazione, e forse anche alla carriera ecclesiastica, di un omonimo nipote e che questi ne conserv cara la gura, tramandando il nome del suo benefattore ed afdandone lanima alla preghiera di tutti i chierici della cattedrale di Rodez. Prima di indagare se uno dei suddetti religiosi possa essere stato il trovatore opportuno a questo punto scavare nelle opere di Daude alla ricerca di sicure coordinate cronologiche. Una prima fonte di ragguagli per la nostra ricerca rappresentata dalla vida di Daude22:
Daude de Pradas si fo de Rosergue, dun borc que a nom Pradas, pres de la ciutat de Rodes quatre legas, e fo canorgues de Magalona. Savis hom fo molt de letras e de sen natural e de trobar. E saup mout la natura dels ausels prendedors; e fez cansos per sen de trobar, mas no movian damor, per que non avian sabor entre la gen, ni no foron cantadas.
Il redattore della prosa sembra piuttosto informato sullesistenza del lirico per quanto non sembri averne avuto una opinione lusinghiera, come mostrano le affermazioni secondo cui Daude avrebbe composto canzoni ma esse non avrebbero tratto ispirazione dallamore, n avrebbero avuto sabor presso il pubblico n sarebbero state cantate: i critici hanno per sostenuto che tali affermazioni potrebbero essere
L. BION DE MARLEVAGNE, Histoire de la Cathdrale de Rodez, avec pices justicatives et de nombreux documents sur les glises et les anciens artistes du Rouergue, Rodez-Paris 1875, p. 24; BnF, ms. Doat 132, ff. 289-291; Archives Dpartementales de lAveyron 3 G 312, raccolta AO, f. 14v; nonch LEMATRE, Les Obituaires cit., pp. 54-57. 21 LEMATRE, Les Obituaires cit., pp. 135-136. 22 J. BOUTIRE A. H. SCHUTZ, Biographies des troubadours. Textes provenaux des XIIIe et XIVe sicles, Paris 1973, p. 233. La prosa ci trasmessa dai mss. A (c. 122r), B (c. 109r), I (c. 111v), K (c. 96v) ed i codici presentano tra loro solo minime divergenze.
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state tratte direttamente dal canzoniere di Daude e da una lettura ingenua di alcuni passi dei suoi esercizi letterari23. Dato incontestabile in ogni caso che lautore del ritratto conoscesse il trattato cinegetico Roman dels auzels cassadors. Un manifesto ancoraggio temporale ci offerto dal lamento funebre Ben deu esser solatz marritz (BdT 124,4), trasmessoci dai testimoni AD: nei suoi versi il lirico ruteno si dolse per la morte del collega e conterraneo Uc Brunenc. Uc, come hanno appurato denitivamente recenti indagini storico lologiche, visse a cavallo tra la seconda met del XII secolo e linizio della centuria successiva: il pi antico documento che lo riguarda risale al 1168 e dopo il 1208 di lui non si hanno pi notizie. Lestremo limite biograco di Uc potrebbe per essere spostato al 1211 se si dovesse accogliere la proposta di immedesimare il verseggiatore con il testimone che si rm Brunenc in un diploma steso quellanno a Vertaizon alla presenza tra gli altri di Pons de Chapteuil, ma la congettura non si fonda su prove irrefutabili 24. Daude potrebbe aver indirizzato ad Uc anche la canzone Trop ben mestera si.s tolgues (BdT 124, 18), celandone il nome dietro il senhal Bels Sirventes 25. I due prodotti letterari non solo consolidano lipotesi dellorigine rutena dellartista di Pradas, ma sono altres un prezioso indizio circa il contesto cronologico e sociale in cui il verseggiatore visse. Bench lestensore della vida parli di Uc come di un chierico colto e coltivato che avrebbe deciso di farsi giullare, le testimonianze coeve ne fanno, infatti, un possidente terriero, legato ai conti di Rodez, al cui anco compare in occasione di transazioni e donazioni. Riscontri di ci sono offerti anche dal suo canzoniere attraverso il quale apprendiamo che dopo il 1196 Uc indirizz Puois ladrechs temps (BdT 450,7) al conte Guilhem de Rodez e ad un senher
SCHUTZ, Les posies cit., p. VIII, nonch MELANI, Per sen de trobar cit., p. 1 e n. 3, ed il suo rinvio a J. JANNSEN, Sur lorigine des qualications dprciatives dans les vidas, in Cultura Neolatina, XLIV (1984), pp. 49-83, alle pp. 57-58. 24 P. A. VERLAGUET, Cartulaire de labbaye de Bonnecombe, Rodez 1918-1925, c. 289; in merito al documento del 1211, cf. J. PERREL, Le troubadour Pons, seigneur de Chapteuil et de Vertaizon, son temps, sa vie, son oeuvre, in Revue dAuvergne 90 (1976), pp. 89-199, a p. 121 e n. 24. 25 P. GRESTI, Il trovatore Uc Brunenc, Tbingen 2001, p. XXVII.
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dAnduza 26, forse quel Bernart VII dAnduza cui pare alludere la sua vida 27. Sulla base di ci, si pu pertanto porre la composizione del planh di Daude genericamente oltre il limite cronologico del 1208, ma a non grande distanza da questo termine, soprattutto in considerazione del fatto che la pi antica attestazione dello scomparso letterato ruteno risale ad un quarantennio prima28. Unulteriore informazione ci offerta da En un sonet guay e leugier (BdT 124,10), nella quale il lirico di Pradas assunse il senhal di Fols Conselhs, e che invi al trovatore Gui dUssel, i cui estremi biograci sono compresi tra 1195 e 1209. ipotizzabile che a questo stesso trovatore sia stata indirizzata anche la canzone No cugei mai ses comjat far chanson (124, 11), che fu spedita a un corrispondente nascosto sotto lo pseudonimo di Fol Conselh29. Gui appartenne alla schiatta dei signori di Ussel-sur Sarzonne, capoluogo della Corrze. Secondo la sua vida, egli sarebbe divenuto canonico nei capitoli alverniati di Brioude e Montferrand. Due documenti ci consentono per forse di situare pi precisamente i legami tra Gui e Daude attorno al biennio 1195-1196, allorquando il poeta limosino potrebbe essersi recato in Rouergue e aver presenziato a donazioni in favore della abbazia cistercense di Bonneval deliberate da Uc vescovo di Rodez. Questo il testo degli atti notarili:
Anno Dominice incarnationis M. C. XC. VI., ego Ugo, Dei gratia Ruthenensis episcopus, consensu et voluntate Ruthenensis capituli, concedo tibi Philippo, abbati Bonevallis et successoribus tuis, fratribusque ejusdem loci presentibus et futuris in perpetuum donationem territorii de La Vaisseira, quam W. de La Barreira in presentia nostra fecit vobis. Insuper etiam dono vobis et trado consilio ejusdem capituli nostri, allodium et quidquid juris habeo in prescripto territorio; pro qua donatione et concessione recepi e predicto W.
S. GUIDA, Il trovatore Bermon Rascas, in Miscellanea di studi romanzi offerta a G. Gasca Queirazza, Torino 1988, pp. 369-403, p. 381, n. 53; ID., Trovatori minori, Modena 2002, alle pp. 281-298; ID., Rechercher dans les archives en Pays dOc, in Ab nou cor et ab nou talen. Nouvelles tendances de la recherche mdivale occitane. Actes du Colloque AIEO (LAquila, 5-7 juillet 2001), a c. di A. Ferrari e S. Romualdi, Modena 2004, pp. 51-86. 27 GRESTI, Il trovatore cit., pp. XXIX-XXX. 28 GUIDA, Il trovatore Bermon Rascas cit., pp. 381, n. 53, e 398. 29 MELANI, Per sen de trobar cit., p. 12.
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de La Barreira medietatem decimationis quam tenebat in parrochia Sancti Maximi. Hujus donationis testes sunt: W. larquediagues, W. de Broet, lo Marques, P. Guillelms, P. Alafres, G. Tropelz, Ademars de Brocinnac, Gui Ussers, Bertranz de Paders, Henrix, Aldebertz lo capellas, P. Clergues, P. Bonecis, B. Gauzbertz, Jordas de la Barreira, W. sos neps, Galabrus, Esperos, D. Malamosca, Morrailla, D. de Conchas, Talairanz, Bonafos, Bonifacis, P. Fabre Lanbertz, Uc Verneira. Anno ab incarnacione Domini M. C. XC. V., ego Ugo, divina dignacione Ruthenensis episcopus, consilio W. Ruthenensis archidiaconi et Ruthenensis Capituli, dono tibi Philippo, abbati Bonevallis et successoribus tuis, fratribusque ejusdem loci presentibus et futuris, in puram et perpetuam helemosinam ecclesiam Beati Petri de Cureiras cum omnibus pertinenciis suis, retentis nobis in ipsa ecclesia solummodo XXti solidis annuatim in festo Sancti Andree persolvendis, ex quibus debet habere terciam partem archidiaconus et libra incensi albi annuatim altari Beate Marie Ruthenensis, ipso festo Sancti Andree persolvenda. Hujus donationis testes sunt: W. de Broet, lo Marques, P. Guillelms, P. Alafres, G. Tropelz, Ademars de Brocinnac, Gui Ussers, Bertranz de Paders, Henrix, P. Clergues, Aldebertz lo capellas, P. Bonecis, B. Gauzbertz, Jordas della Barreira, W. sos neps, Galabrus, Esperos, D. Malamosca, Morrailla, D. de Conchas, Talairanz, Bonafos, Bonifacis, P. Fabre Lanbertz, Uc Verneira.30
Anche ad un primo sguardo appare evidente che gli attori di questi rogiti furono per la gran parte esponenti del mondo religioso ruteno: W. (cio Guilhem), infatti, fu un arcidiacono che poi nel 1201 fu prevosto del capitolo rodense31; suo confratello fu Ademar de Brocinhac, che fu dapprima canonico e poi prevosto; P. Guillem, abbreviazione da sciogliersi in Peire Guilhem, fu un canonico di Rodez del quale seguiamo le tracce nel 1193 e 119532 e che fu zio di Uc Guilhem che ritroveremo pi avanti; lo Marques, fu un arcidiacono attestato nora solo nel 120133; W. de Broet fu un monaco e priore Bonnevallis che compare in numerosi atti stipulati nellultimo decennio del XII secolo34. Siffatta circostanza induce ad ammettere che pure il Gui Ussers
P. A. VERLAGUET J. L. RIGAL, Cartulaire de labbaye de Bonneval en Rouergue, Rodez 1958, cc. 97 e 98. 31 Cf. DESACHY, Cit des Hommes cit., p. 406. 32 Ibidem, p. 405 e il rinvio ai documenti editi in C. BRUNEL, Les plus anciennes chartes en langue provenale, Paris 1926, pp. 268 e 280. 33 BOUSQUET, Le Rouergue au premier cit., I, p. 238. 34 VERLAGUET RIGAL, Cartulaire de Bonneval cit., index s. v. Broet.
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deiussore fosse un religioso e facesse parte della corte di tonsurati che accompagnava il vescovo di Rodez. La presenza del signum di Gui Ussers tra questi nomi e la posizione di rilievo ivi rivestita, costituiscono indizi inequivocabili che il personaggio l convenuto godesse di una certa considerazione sociale. dunque del tutto naturale che Daude possa aver reso omaggio ad una simile personalit, di nobile estrazione e che come lui (ed insieme a lui?), oltre a coltivare passioni letterarie, frequentava lepiscopio del Rouergue. Non contrasta con questa asserzione la graa del nome dellillustre signore limosino: la rotacizzazione della liquida davanti a consonante rientra tra gli usi attestati della variante rutena delloccitanico35. Il suo canzoniere mostra inoltre che il lirico di Pradas fu uno dei clientes della corte degli Anduza, come attestano i vv. 42-45 di Ab lo dous temps que renovela (BdT 124,1) nei quali evoc le nobili qualit del lignaggio: Lai on es proeza certana, / vas Salve, ten vai e not trics, / chansons; gli stichi successivi (quel Seinner ter abrics / contra la fola gent vilana, / els dos fraires de Rocafueil, / en qui pre e joven sacueil) mostrano inoltre che il poeta doveva conoscere anche Raimon II de Roquefolh e il suo germano cadetto Arnaut I. Figli di Raimon I e di sua moglie Guilhelma (nota anche come Marchisia), Raimon II nacque intorno al 1180 e decedette nel 1227, mentre Arnaut I, venne alla luce intorno al 1185 e mor attorno al 1241 circa. La loro schiatta ostentava vincoli politici ma anche di consanguineit con i signori di Montpellier al punto che Raimon nel 1202 fu nominato nel testamento di Guilhem VIII con il titolo affettuoso di nepotem meum36 evidentemente allusivo al rapporto familiare che li legava, giacch la madre di Raimon era Guilhelmeta de Montpellier, glia del signore montepessulano Guilhem VII; Maria di Montpellier invece nel suo lascito afd le proprie sostanze a Raimundum de Rocafolio nel caso di decesso di suo glio Giacomo37.
L. CONSTANS, Essai sur lhistoire du sous-dialecte du Rouergue, Montpellier-Paris 1880, pp. 55-57. 36 A. GERMAIN, Liber Instrumentorum memorialium. Cartulaire des Guillems de Montpellier, Montpellier 1884, c. 99 del 4 novembre 1202 e c. 200 redatta nel 1200. 37 M. ALVIRA CABRER, Pedro el Catlico, Rey de Aragn y Conde de Barcelona (11961213). Documentos, Testimonios y Memoria Histrica, Zaragoza 2010, c. 929, pp. 999-1002.
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Anche Uc Brunenc celebr gli Anduza, come mostra la canzone BdT 450,7, e non sembra quindi per nulla casuale che Daude abbia inviato proprio vas Salva il suo scritto in memoria di Uc, come palesano i vv. 41-44 di Ben deu esser solatz marritz: Vas Salva ten ta via, / Plans, car lai trametia / chanssos e vers e sirventes / cel cui deu ben plaigner Rodes.
Salva per lettura del solo manoscritto D, mentre A, laltro codice latore della lirica, conserva la variante Salas. Carl Appel accolse a testo questultimo nome che viellaicht ist Salles-Comtaux gemeint pur soggiungendo che das in den Charten von Rodez nicht selten genannt wird38. A nostro avviso invece da recepire il suggerimento di Silvio Melani, il quale notando che il corpus lirico conservatosi di Uc Brunet non contiene envois Vas Salas, congettur per primo che la variante di A possa essere derivata da una corruttela e che pertanto sia da adottare la lezione Salve giacch essa era una localit del dipartimento del Gard, arrondissement del Vigan, dove signoreggiava un ramo degli Anduze-Roquefeuil39.
Anduza e Roquefoilh erano imparentati oltre che stretti alleati, e furono ripetutamente coinvolti in donazioni in favore degli insediamenti cistercensi, in particolare quello di Bonneval40. Il dominio familiare degli Anduza si estendeva tra il massiccio del Saint-Guiral, laltopiano dellAigoual, nelle Dourbies, e cio esso comprendeva territori siti nellattuale dipartimento del Gard e nel Gevaudan, lungo la strada
C. APPEL, Der Trobador Uc Brunec (oder Brunenc), in Abhandlungen Herrn Prof. Dr. Adolf Tobler zur Feier seiner fnfundzwanzigjhrigen Thtigkeit als ordentlicher Professor an der Universitt Berlin dargebracht, Halle 1895, pp. 45-78, a p. 62. 39 MELANI, Per sen de trobar cit., pp. 131-132. Sul problema non si pronuncia GRESTI, Il trovatore cit., pp. 123-129 che per a testo accoglie la lezione di A. 40 E. GUILHOT, La famille Roquefeuil des origines jusquau XIIIe sicle, Mmoire de matrise, Universit de Toulouse II-Le Mirail, 1996 ha raccolto tutti i materiali relativi alla storia di questa famiglia no al XIII secolo, ricostruendone le vicende umane e politiche. Cf. inoltre J. VINCKE, Der Eheprozess Peters von Aragn (1206-1213). Mit Verffentlichung der Prozessakten, in Gesammelte Aufstze zur Kulturgeschichte Spaniens. Spanische, 5 (1935), pp. 108-189, alle pp. 155-156; E. GRAHAM-LEIGHT, The southern French nobility and the Albigensian Crusade, Woodbridge 2005, pp. 126-128. Quanto alla attivit nanziaria del lignaggio, cf. il recente contributo di M.-C. BAILLY-MATRE, Mines et monnaies. Les sources du pouvoir dans le Languedoc occidental, in En Languedoc au XIIe sicle. Le temps du sac de Bziers, a c. di M. Bourin, Perpignan 2010, pp. 125-142 e la bibliograa l citata. In un atto sottoscritto l11 agosto 1249 a Beaucaire, tra i testimoni, accanto a Pons de Montlaur e Dragonet de Montdragon, si rinvengono Bertran dAnduza (marito di Raimonda de Roquefoilh) e Peyra Cardinalis miles (ed. A. PHILIPPE, La baronnie du Tournel, Mende 1905, pp. 12-20).
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che da Nmes conduceva a Millau41; il lignaggio poteva esibire ben attestate relazioni con il contesto sociale ruteno. I vasti possedimenti dei Roquefoilh spaziavano invece tra le diocesi di Mende, Nmes, Rodez.
Nel 1226 Raimon II dAnduza spos Delna, glia di Boson III de Turenna: la coppia ebbe una sola erede, Isabella dAnduza, signora di Roquefoilh e coniugata nel 1230 con Uc IV conte di Rodez. A sua volta Arnaut de Roquefoilh-Anduza, dominus di Algues e comtor di Nant, si spos il 15 novembre 1228 con Beatrix dAnduza. Il casato che dominava su larga parte del pays cevenolle si era pertanto garantito una solida presenza e stretti legami con gli ambienti nobiliari del Rouergue42 e non dunque singolare che Daude ne abbia ricercato lamicizia e la protezione.
Uc Brunenc e Daude non furono peraltro i soli trovatori ospiti della aristocratica famiglia linguadociana, la quale alloggi e protesse anche il limosino Gaucelm Faidit (che fu certamente in contatto con Daln dAlvernha e con Elias dUssel, a sua volta cugino di quel Gui dUssel corrispondente del poeta di Pradas), il vivariense Guilhem de Balaun, lalverniate Pons de Chapteuil, di cui si vedranno pi avanti le relazioni intrattenute con il dedicatario del Roman dels auzels cassadors di Daude; oltre al quercinois Uc de Saint Circ, devoto fedele damore di Clara dAnduza43.
Notizie in merito a questa schiatta in R. MICHEL, Ladministration royale dans la snchausse de Beaucaire au temps de Saint Louis, Paris 1910, passim; A. SOUTOU, Notes de Toponymie occitane, I - Le Nom de lieu gascon La Hillre, II - La Hierle, nom de lancien vch dArisitum, III - A propos du nom de Mont-Aigoual, in Annales. Facult des Lettres et Sciences Humaines de Toulouse, 3 (1967), pp. 47-64; L. MALBOS, Etude sur la famille fodale dAnduze et Sauve du milieu du Xe sicle au milieu du XIIIe sicle, in Mmoires de lAcadmie de Nmes 60 (1977), pp. 202-229; A. SOUTOU, Le testament du seigneur de Caylus en 1182, in Revue du Rouergue, 25 (1978), pp. 29-37; ID., Localisation du castrum exunatis, chef-lieu de la viguerie dArisitum du IXe au XIIe sicle, in Annales du Midi, 96 (1984), pp. 199-209, alle pp. 208-209; A. CARCENAC, Les Templiers du Larzac. La commanderie du temple de Sainte-Eulalie de Larzac, Nmes 1994, pp. 230-232. 42 Sulla politica seguita da questo importante ceppo nobiliare linguadociano cf. J. BOUSQUET, Le trait dalliance entre Hugues, Comte de Rodez, et les Consuls de Millau (6 juin 1223), in Annales du Midi, 72 (1960), pp. 25-42. Si aggiunga che Arnaut parrebbe essere stato rammemorato dallautore del romanzo in lingua doc Flamenca ai vv. 1724-1725 Ben feir[ait]al le sener dAlga / si tan ben faire o pogues (cf. ledizione a cura di R. MANETTI, Flamenca. Romanzo occitano del XIII secolo, Modena 2009, e le osservazioni alle pp. 35-37). 43 Cf. S. GUIDA, Uc de Saint Circ e Clara dAnduza, in Messana, 4 (1990), pp. 169194.
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Lartista di Thegra, soggiorn nel Rouergue prima del giugno 1212 e fu ospite di Enric I de Rodez, con il quale interloqu nei partimens Seigner en Coms cum poria suffrir (BdT 457,33a = BdT 185,2a) e Seignen coms, no.us cal esmajar (BdT 457,33 = BdT 185,3)44, e che nella sua autobiograa den mout adreigz et mout valens. quasi certo poi che il futuro protetto di Alberico da Romano, mentre era ospite degli Anduza, abbia raccolto una parte del materiale che in seguito avrebbe utilizzato per assemblare le vidas. Gli elementi interni al corpus poetico di Daude spingono dunque ad identicare il poeta con un personaggio che ag tra la ne del Cento e i primi decenni del secolo successivo, che potrebbe aver avuto contatti con la curia della sua diocesi ed essere stato uno dei companhs dei conti di Rodez oltre che corrispondente dei due fratelli Roquefoilh attivi tra 1180 e 1241 circa: tutte queste indicazioni invitano altres a identicare il poeta con il primo in ordine cronologico dei due canonici suoi omonimi attivi nella citt comitale del Rouergue, ed su costui che si dovranno pertanto concentrare le ricerche.
Nel corso del XII e XIII secolo lideale di vita comune del clero ricevette un notevole impulso, ed esso innerv modelli di vita religiosa tanto numerosi quanto tra loro dissimili dal punto di vista teologico, pastorale e giuridico. Una di queste conformazioni, particolarmente rilevante sia per la sua diffusione sia per linusso che essa esercit, fu quella dei capitoli canonicali. Sostenuti dalla vigorosa corrente riformatrice gregoriana, canonici regolari e ordini religiosi come quello dei Premonstratensi furono inesauribili fucine di intellettuali, luoghi di vivacissima elaborazione culturale ed insieme rilevanti laboratori di vita parrocchiale 45. appena il caso di ricorNel cui testo fu citato Martn Algal morto in quellanno nella battaglia de Las Navas de Tolosa (cf. C. ALVAR, La poesia trovadoresca en Espaa y Portugal, Madrid 1977, pp. 156-163). Agli Algai alluse, tra gli altri, anche Eble dUssel nel suo dibattito con Gui dUssel, Gui eus part mon esciens (BdT 129,3 = BdT 194,10). 45 Al riguardo cf. almeno A. CARRIER, Coutumier du XI sicle de lordre de SaintRuf: (chanoines rguliers de Saint-Augustin) en usage la cathdrale de Maguelone, Sherbrooke 1950; J. BECQUET, Le istituzioni ecclesiastiche della societas christiana dei secoli XI-XII. Diocesi, pievi e parrocchie, Atti della Settimana internazionale di studio, Milano 1-7 settembre 1974, Milano 1977, pp. 199-222. Quanto alle comunit canonicali si rinvia per uno sguardo dinsieme a ID., La vie canoniale en France, Xe-XIIe sicle, London 1985. Postulato essenziale il primato delle strutture politiche sulla fondazione dei capitoli, elemento sottolineato con vigore da J. FR. LEMARIGNIER, Aspects politiques des fondations de collgiales dans le royaume de France, in La vita comune del clero nei secoli XI e XII, Milano 1962,
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dare il ruolo dei canonici valentinesi di Saint Ruf nella diffusione del diritto romano, ovvero gli strettissimi legami tra questa fondazione religiosa e il canonicato di Maguelone: la schiera di legisti di origine provenzale e linguadociana si caratterizz proprio per la nutrita presenza al suo interno di aderenti allordo canonicorum 46. Una indagine ha rivelato che nel XII secolo quasi la met dei circa settanta causidici e legisti la cui attivit si svolse nel Meridione della Francia furono ecclesiastici 47. Pi in generale sono noti i legami che intercorsero tra la formazione giuridica e la passione per le lettere 48 e da tempo gli studiosi hanno sottolineato lampiezza dei rapporti tra i trovatori e gli ambienti religiosi coevi: le ricerche condotte al riguardo hanno palesato come tali afnit riguardarono tanto molti fondamenti ideologici di quel complesso edicio che si denisce amor cortese, quanto gli strumenti poetici cui gli artisti in lingua doc ricorsero nella stesura delle loro opere 49. Non stupisce perci che una decina di pastori della Chiesa di Roma abbiano afancato alla salmodia ed alla cura animarum la passione per il chant courtois: tra essi si annoverano Peire Roger, e Gui dUssel mentre in un momento o laltro della loro esistenza anche Uc de Saint Circ e Peire Cardenal furono indirizzati dalle loro famiglie verso i (ben remunerati) cori dei capitoli 50.
pp. 19-40. La pi recente messa a punto sul tema si rinviene negli atti del 6 colloquio internazionale del C.E.R.C.O.R., Les Chanoines rguliers: mergence et expansion (XIe-XIIIe sicles), a c. di M. Parisse, Saint-Etienne 2009; sullinusso di queste comunit clericali nel Sud dellOccitania si rinvia invece a J. BECQUET, Lvolution des chapitres cathdraux: rgularisations et scularisations, pp. 19-39, in Cahiers de Fanjeaux, 24 (1989) ed agli altri contributi l raccolti. Inne per quanto attiene al rapporto tra cultura e classe nobiliare si veda M. AURELL, Le chevalier lettr. Savoir et conduite de laristocratie aux XIIme et XIIIme sicles, Paris 2011. 46 J. VERGER, Moines, chanoines et collges rguliers dans les universits du Midi au Moyen Age, in Naissance et fonctionnement des rseaux monastiques et canoniaux, Actes du premier colloque international du C.E.R.C.O.M., Saint-Etienne, 16-18 septembre 1985, Saint-Etienne 1991, pp. 511-549; ID., Les coles cathdrales mridionales. tat de la question, in Cahiers de Fanjeaux, 30 (1995), pp. 245-268. 47 J.-P. POLY, Les lgistes provenaux et la diffusion du droit romain dans le Midi, in Recueil de droit crit, 9 (1974), pp. 613-635. 48 A. GOURON, Lenseignement du droit civil au XIIe sicle: de la coutume la rgle, in Manuels, programmes de cours et techniques denseignement dans les universits mdivales. Actes du Colloque international de Louvain-la-Neuve (9-11 septembre 1993), a c. di J. Hamesse, Louvain 1994, pp. 183-199 p. 193. 49 Al riguardo esiste una abbondantissima letteratura. Si vedano almeno i volumi di S. GUIDA, Religione e letterature romanze, Soveria Mannelli 1996; LEMATRE, Les Troubadours et lglise cit. 50 Cf. THIOLIER-MJEAN, Larchet et le lutrin cit., pp. 50-57.
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Fino ad oggi, manuali e repertori biograci hanno potuto reperire tracce documentarie del canonico-poeta solo a partire dal 121451. Spigolando per tra i rogiti conservati nei cartolari del XII e XIII secolo si rinviene una cedola pergamenacea del 1183 attestante la largizione da parte di Petronilla Lagirade del feudo del manso di Frjamayoux alla casa religiosa di Bonnecombe: tra i deiussori gurano Poncius Maldiras, sacerdos de Pradas, et Stephanus Maldiradas, pater ejus e soprattutto Bernardus Gaucelini et Deodatus de Bosquet, ambo de Pradas52. Non siamo certi di essere di fronte al futuro canonico ed anzi il dato onomastico rende improbabile limmedesimazione tra il Deodatus deiussore e il religioso, mentre non escluso che qui si abbia a che fare con un suo parente. In ogni caso rilevante che in quel medesimo contesto crono-topico il poeta Uc Brunenc e sua moglie Alda abbiano deliberato regale in favore dei monaci claravallensi, e che l abbia agito lo scriba comitale Bernart de Venzac53. Nel 1191 Raimon de Taurines e sua moglie Aibeline cedettero a Bonnecombe diversi diritti sulla parrocchie di Saint-Hilaire: in quella occasione il notaio che rogit il diploma certic che la transazione avvenne alla presenza di
Bonefonsus, presbiter de Cums, Deodatus Prades, Stephanus de Valle, Deodatus de Bollarargas, Deodatus della Roca clericus et Bernardus Austris et Bernardus Ugonis monachi supradicte domus, qui donum hoc susceperant.
La posizione rivestita nellatto del 1191, nonch lidentit dei personaggi presenti alle sottoscrizioni, rivelano i rapporti intercorsi tra questo Deodatus Prades e la casa dei signori ruteni54; dunque possibile che tale individuo si sovrapponga al trovatore, ed a confermarci in simile convinzione concorre una pergamena stesa in quel medesimo anno e ancora relativa a Bonnecombe, con la quale Guilhem de Coms regal
Si vedano i proli biograci del verseggiatore tracciati da SCHUTZ, Posies cit., passim; ID., The Romance cit., passim; MELANI, Per sen de trobar cit., passim. 52 Al diploma si riferiscono M. P. SIMONELLI, Lirica moralistica nellOccitania del XII secolo: Bernart de Venzac, Modena 1974, p. 38 n. 51; S. ASPERTI, Il trovatore Raimon Jordan, Modena 1990, p. 50 n. 75; MELANI, Per sen de trobar cit., p. 9. 53 Si veda la cedola raccolta in VERLAGUET, Cartulaire cit., c. 264; sulla gura di Bernart de Venzac cf. GUIDA, Rechercher cit., passim. 54 Come mostra il raffronto con gli elenchi dei testi presenti agli atti reperibili in VERLAGUET, Cartulaire cit., cc. 267, 271, 273, 303.
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al monastero numerosi diritti sulle parrocchie di Coms e di St.-Hilaire, convalidando nel contempo le precedenti donazioni. Tra i testi che approvarono quelle liberalit si annoverarono infatti Bonefonsus, sacerdos de Cums et Deodatus clericus, nepos illius, Deodatus Prades55. Inne, non per nulla irrilevante ai ni della nostra ricerca, che questultimo diploma sia stato compilato al cospetto di Uc conte di Rodez e soprattutto che tra i deiussori si annoveri anche Uc Brunenc56. Simili atti di devozione si inserirono in un pi cospicuo gruppo di donazioni, la cui sequenzialit unita alla coesione sociale della schiera di offerenti e al contesto culturale entro cui le cessioni avvennero, spinge a credere che le regale rientrassero in un pi complessivo disegno politico, elaborato in un ambiente unanimemente disposto a sostenere lespansione territoriale della casa religiosa dei gli di san Bernardo57. Le pergamene in questione, ed i rapporti intercorsi tra Uc Brunenc e Daude garantiscono dunque della immedesimazione tra il testimone e il trovatore di Pradas, confermano inequivocabilmente che i due rimatori furono congiunti da legami esistenziali, offrono allo storico la prova irrefutabile che entrambi i verseggiatori furono clientes della famiglia comitale, e inne certicano che i due poeti occuparono un posto di rilievo tra i notabili della regione. Le relazioni tra Daude e lambiente clericale ruteno persistettero negli anni successivi: in una carta del 1208 relativa ad una regala di Rainal Derrinac in favore di Bonneval si leggono infatti i nomi di W. Berengarius de Cambolaz, Deodatus de Pradas, frater Poncius Barateirs, Poncius de Pebrac, Bertrandus de Novacella, Petrus Ozembles monachi ejusdem domus58. Per quanto il dettato del documento si possa prestare a qualche confusione, lassenza di ogni indicazione dopo il nome di Deodatus de Pradas esclude che costui fosse membro della comunit monastica. Tracciando un bilancio, di necessit provvisorio, di quanto n qui raccolto, possiamo dunque assimilare il trovatore con il sottoscrittore dei diplomi rogati tra 1191 e 1208; inoltre credibile che egli abbia mosso i primi passi intessendo rapporti sia con la casa comitale,
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Ibidem, c. 271. GUIDA, Rechercher cit., passim. Cf. VERLAGUET, Cartulaire cit., cc. 278, 283, 285. VERLAGUET, Cartulaire cit., c. 290.
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sia con i lignaggi ad essa legati, sia inne con il potente mondo cistercense. Non abbiamo notizie sulla vita del trovatore negli anni in cui attorno a lui infuriava la prima crociata albigese, ma il passaggio dei crucesignati in Rouergue coincise sicuramente con una rivoluzione dei rapporti di potere tra i vertici del mondo ecclesiale e di quello laico. Nel 1211 Papa Innocenzo III aveva personalmente ordinato la deposizione del vescovo Uc de Rodez, fratello del conte ruteno; non qui il luogo per indagare le ragioni di una simile decisione, ma essa produsse un profondo rivolgimento nei bilanciamenti interni alla Chiesa locale portando a capo della diocesi Peire de la Treille, gi arcidiacono della cattedrale di Rodez e politicamente vicino al re di Francia. Le trasformazioni non si limitarono per allavvicendamento tra i due prelati, ma coinvolsero il capitolo della cattedrale di Rodez nel quale comunque n dalla ne del XII secolo si era registrato un incremento della presenza di esponenti della borghesia a scapito dei nobili, di cui i seggi del coro erano tradizionale appannaggio59. Nel 1213 Ademar de Brocinhac ripristin il titolo di prevosto della cattedrale, in tal modo sigillando un ritorno alla struttura originaria del collegio. La documentazione a nostra disposizione testimonia dellintensa relazione che intercorse tra il Daude deiussore nei diplomi rogati tra 1191 e 1208 e Ademar de Brocinhac che fu successivamente tonsurato, arciprete, tramite tra la curia comitale e gli ambienti monastici ruteni, in particolare la fondazione cistercense di Bonnecombe e, come si vedr ultra, rmatario di altri atti insieme al poeta60. Nel 1214 il numero dei religiosi fu accresciuto da 14 a 16 e non difcile leggere in tale scelta il desiderio di rendere meno inuenti i membri dellistituzione e di allinearne gli orientamenti politici al variare dei tempi, cos che i canorgues fossero meglio controllabili dal potere episcopale e, possiamo desumere, pi stretti alleati della crociata. Inne il 7 luglio 1215 il capitolo fu trasformato da regolare in secolare, mettendo dunque ne allesperienza di vita comune degli ecclesiastici.
Cf. BOUSQUET, Le Rouergue au premier Moyen Age cit., passim. Cf. VERLAGUET, Cartulaire cit., cc. 2 (1192), 4 (1194), 6 (1203), 7 (senza data ma da assegnare, sulla base della cronologia relativa agli altri testimoni, agli anni tra la ne del XII e linizio del XIII secolo), 8 (1221), 9 (1225); una succinta notizia su Ademar si rinviene in DESACHY, Cit des Hommes cit., s. v. nel Regesto dei canonici.
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Si pu ragionevolmente supporre che linsieme di tali cambiamenti abbia favorito lentrata nella comunit di Rodez di Daude, il quale, pur provenendo da una famiglia estranea ai tradizionali circuiti di reclutamento dei canonici, negli anni aveva stretto signicative relazioni con la corte comitale e con quella parte del mondo religioso che nel Rouergue pi direttamente intervenne a sostegno della politica di Innocenzo III. Simili prerogative potrebbero aver attirato sulla sua gura lattenzione e linteresse di quei prelati e religiosi che appoggiavano lazione papale contro gli albigesi. Allimprovvisa ascesa sociale del canonico-poeta potrebbe per aver contribuito anche il lignaggio dei Roquefoilh, che si era in pi occasioni distinto per donazioni in favore del capitolo di Rodez61. Non nota con precisione la data in cui Daude ricevette la tonsura, ma possiamo collocare levento negli ultimi mesi del 1214. Nel luglio di quellanno, in effetti, lartista comparve in penultima posizione tra coloro che, nel pieno della guerra contro gli albigesi e durante lassedio di Casseneuil, sottoscrissero la convenzione tra il vescovo di Rodez e Simon de Montfort62. Pochi mesi pi tardi, il 7 novembre 1214, Daude, accompagnato per dal titolo di canonicus, gur tra i mallevadori che assistettero alla cerimonia di infeudazione a Simon de Montfort dei domini del conte di Rodez, e tra coloro che il successivo 16 novembre 1214 presenziarono, a Svrac, alla cessione di due castra al capo della crociata in compensazione delle spese da lui sostenute nella guerra contro i catari63. Non indifferente per noi che le prime testimonianze della canorguia di Daude si registrino proprio tra le truppe crociate che stavano assediando il castello di Svrac e che il 21 novembre costrinsero la fortezza alla resa: tanto pi che l il verseggiatore ebbe modo di imbattersi in Daude de Caylus, signore e autore di alcuni esercizi letterari in lingua doc, che era stato accusato di aver compiuto azioni di brigantaggio alla testa di mercenari e che era stato convocato per
Cf. latto delle Archives Dpartementales de lAveyron Rs., G 623 redatto nel 1193. Cf. inoltre F. DE GOURNAY, Le Rouergue au tournant de lan mil. De lordre carolingien lordre fodal, IXe-XIIe sicle, Rodez-Toulouse, 2004, alle pp. 246-247, 297 e n. 173. 62 Archives Dpartementales de lAveyron, G 934. Atto segnalato da MELANI, Per sen de trobar cit., p. 4. 63 C. DEVIC J. VAISSTE, Histoire gnrale du Languedoc, Toulouse 1879, VIII, coll. 653-658.
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rendere omaggio a Simon64. La posizione di rilievo occupata dal cantore originario di Pradas nel novero dei deiussori e il suo essere stato citato immediatamente dopo il cancelliere del conte di Monfort e un ignoto magister, verosimilmente un giurisperito che aveva supervisionato i contenuti del diploma, testimoniano inoltre del credito che in lui aveva riposto il partito lofrancese e forniscono una decisiva conferma circa le afnit politiche e religiose tra il poeta e gli ambienti crociati. Tale rapporto duciario trova un riscontro aggiuntivo nellatto con cui, quellanno stesso, il canonico fu nominato arbitro di una disputa tra il vescovo e il priore di Saint-Lons, insieme allarcidiacono Guilhem Duran e a Guilhem de Malvas (membro della pi antica famiglia di Montjaux)65. Nel luglio 1215, come gi detto, il vescovo rinnov completamente il capitolo di Rodez, elimin la regolarit dei canonici, ristruttur i beneci di cui i chierici godevano e rivide lorganizzazione gerarchica della comunit66: ad ogni ecclesiastico furono assegnate una prebenda e, come possiamo leggere nel documento che ci informa di questa decisione, una casa torn de la gleiza. Al chierico Deodatus, non altrimenti designato ma che, anche alla luce degli altri documenti capitolari coevi, possiamo senza dubbio identicare con il trovatore, fu allora conferita la met della casa di Aimeric (forse Aimeric de Rodez, il prevosto della cattedrale che fu testimone in numerose carte delle abbazie di Bonneval e Bonnecombe67), e una rendita sui beneci della chiesa di Lassouts e sul feudo da essa dipendente68. Lassouts faceva parte delle disponibilit capitolari n dalla Bolla papale di Eugenio II dellottobre 1147, insieme ad altre 19 chiese;
Per maggiori dettagli cf. L. DADHEMAR DE PANAT, Note sur les seigneurs de Saint Affrique aux XIIe et XIIIe sicles. Les Combret sous divers patronymes, in Revue du Rouergue, 27 (1973), pp. 33-43, alle pp. 34-36; L. ALBARET, Le sige de Svrac par Simon de Montfort en 1214, in Heresis, 24 (1995), pp. 53-66, passim. 65 BOUSQUET, Le Rouergue au premier Moyen Age cit., p. 239 n. 123. 66 Il numero degli arcidiaconi fu ssato in quattro, furono creati gli ufci di sacrestano, cantore e operarius, e fu denito in nove il numero dei canonici ordinari. 67 Su di lui cf. DESACHY, Cit des hommes cit., pp. 158-159. 68 Cf. il testo dellatto in LEMATRE, Les obituaires cit., pp. 19-21; annotazioni sulla pergamena si leggono anche in J. BOUSQUET, Le Rouergue aux XIe et XIIe s.; les pouvoirs, leurs rapports et leurs domaines, Thse de doct., Univ. Toulouse Le Mirail, s.d., I, parte II, p. 60; ID., Le Rouergue au premier Moyen Age cit., p. 239.
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Daude, pur rivestendo un ruolo non secondario, gura agli ultimi posti dellelenco, probabilmente in quanto entrato da poco tempo nella comunit agostiniana69. Lassegnazione al poeta di un reddito sui Monti di Lacaune suscita curiosit, giacch l n dal 1146 si erano insediati i cistercensi di Sylvans70: non escluso perci che la coincidenza sia da imputare al rapporto che nel tempo il poeta aveva stretto con i gli di san Bernardo di Chiaravalle. In tal caso il verseggiatore sarebbe dunque stato una pedina, e non delle minori, nel complesso gioco politico messo in atto allora da quella parte del clero pi apertamente impegnata ad affermare il predominio politico ed amministrativo, oltre che spirituale, del vescovo su Rodez. Da tempo stato sottolineato il ruolo centrale dellordine cistercense nella vita religiosa e politica del Rouergue a cavallo tra XII e XIII secolo: non mancato, anzi, chi ha indicato proprio nei legami intessuti dai monaci bianchi con le famiglie aristocratiche lorigine prima della mancata propagazione del catarismo nella regione71. Il nostro canonico-poeta raggiunse ben presto una posizione di rilievo nella sua comunit: cos il 3 settembre 1219 con la qualica di magister assistette alla stipula della intesa tra il vescovo di Agde e il conte di Monfort. Il diploma fu rogato
Cf. i diplomi Archives Dpartementales de lAveyron 3 G 20 C; Archives Dpartementales de lAveyron 3 G 20 G; Archives Dpartementales de lAveyron 3 G 303 BM; nonch W. WIEDERHOLD, Papsturkunden in Frankreich 7: Gascogne, Guyenne und Languedoc, in Nachrichten von der Gesellschaft der Wissenschaften zu Gttingen. PhilologischHistorische Klasse, 1913, pp. 1-202, doc. n. 34. 70 La signoria su Lassouts, situata nellattuale comune di Margns-de-Brassac (Tarn), era del monastero di Sylvans che la aveva ricevuta da Ermengau de Combret, Ermengau de Vintron, Daude de Lassouts (cf. P. A. VERLAGUET, Cartulaire de labbaye de Sylvans, Rodez 1910, cc. 431-448 e 429, 449, 477). In generale sulla presenza cistercense nelle Cvennes si veda C. H. BERMAN, Medieval agriculture, the Southern French countryside, and the early Cistercians, Philadelphia 1986, p. 76. Anche la famiglia dei signori di Caylus vantava strettissimi rapporti con la fondazione cistercense: cf. DADHEMAR DE PANAT, Note sur les seigneurs de St-Affrique cit., pp. 35-36. 71 A. DOUZOU, Les cisterciens, agents des pouvoirs centralisateurs? Lexemple du Rouergue, du dbut du XIIe sicle 1215, in Revue du Rouergue, 65 (2001), pp. 69-85; G. BOURGEOIS A. DOUZOU, Une aventure spirituelle dans le Rouergue mridional au Moyen ge. Ermites et cisterciens Silvans (1120-1477), Paris 1999.
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apud Castrumnovum de Lauriacensi, in claustro [] venerabilis patris domini B., tituli Sanctorum Johannis et Pauli presbiteri cardinalis, Apostolice sedis legati, et domini G., episcopi Carcassonensis, et magistri Ugonis de Miramar, canonici Arelatensis, clerici dicti domini cardinalis, et domini P. abbatis Sancti Affrodisii Biterrensis, et Bernardi Caprasii, canonici Agathensis, et magistri Deodati canonici Rutenensis, et Geraldi de Pis, diaconi, et domini comitis Guidonis de Monteforti, domini Lamberti de Tureyo, domini de Lombers, et domini Clarini, cancellarii sepedicti domini comitis et Rainaldi de Raissi72.
Pur essendo il nome incompleto, possiamo identicare il magister con il lirico doc, giacch nellelenco dei dignitari che allora occupavano gli stalli del coro della cattedrale rutena non dato rinvenire alcun altro personaggio denominato Deodatus73. Il contesto storico-sociale ed il fatto che protagonista dellintesa sia ancora una volta il capo della crociata depongono anchessi in favore di una assimilazione del canonicus con il trovatore. Da dove venne a Daude il titolo magistrale? Allo stato attuale della documentazione non siamo in grado di sapere se il poeta e tonsurato abbia conseguito una licentia docendi presso qualche centro universitario, ovvero se Daude abbia fequentato la schola episcopale rutena. Alla stregua di una consistente parte degli altri capitoli per, anche a Rodez i chierici diocesani avevano coltivato linsegnamento: gi nel 1215 allinterno della comunit si trovava il canonico mestre Martin e a partire dal 1217/1218 la confraternita ecclesiale annover tra i propri membri un giurista incaricato di emettere sentenze in luogo del vescovo 74. perci verosimile che pure Daude avesse accumulato competenze di natura retorica e teologica e non forse casuale che proprio negli anni Venti il poeta si sia consacrato alla volgarizzazione di un testo latino largamente utilizzato nelle scholae caDEVIC VAISSTE, Histoire cit., VIII, coll. 725-728; ed. H. DELABORDE, Layettes du Trsor des Chartes, Paris 1909, I, n. 1362, V, n. 84; A. MOLINIER, Catalogue des actes de Simon et Amaury de Montfort, in Bibliothque de lEcole des Chartes, 39 (1873), pp. 153203, 445-501, n. 174. 73 DESACHY, Cit des Hommes cit., s. v. nel Regesto dei canonici. 74 Si tratta di mestre Guilhem, magister ex artis (DESACHY, Cit des Hommes cit., s. v. Mestre nel Regesto dei canonici). Cf. inoltre i diplomi conservati presso le Archives Dpartementales de lAveyron 3 G 552; 3 G 567; 3 G 673; 2 H Bonnecombe, Moncan; ne esiste una copia nella raccolta BnF Doat 138, f. 268.
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Nellopera, che divulga il testo latino della Formula, Daude segu la struttura delloriginale ma senza rinunciare a glossare le lezioni ricorrendo ad exempla. Essa fu dedicata a Esteve III de Chalenon, vescovo di Puy en Velay dal 1220 no al 1231: se questo fatto ci consente di situare agevolmente i limiti cronologici entro cui Daude steSi veda ledizione del testo in C. W. BARLOW, Martini episcopi Bracarensis: opera omnia, New Haven 1950, alle pp. 236-250; per altre informazioni si rinvia a RICKETTS, Le roman cit., p. 131. Utili considerazioni si trovano anche nella precedente edizione STICKNEY, Firenze 1879 e nelle recensioni a questultimo lavoro di C. CHABANEAU, in Revue des Langues Romanes, 16 (1879), pp. 67-68 e K. BARTSCH, in Zeitschrift fur Romanische Philologie, 3 (1879), pp. 427-432. 76 Sulla gura di questo maestro si vedano almeno I. BRADY, Jean de la Rochelle, in Dictionnaire de Spiritualit, VIII, Paris 1974, coll. 599-602; J. G. BOUGEROL OFM, John de la Rochelle: Les oeuvres et les manuscrits, in Archivum Franciscanum Historicum, 97 (1994), pp. 205-215; O. LOTTIN, Les traits sur lme et les vertus de Jean de la Rochelle, in Revue no-scholastique de philosophie, 25 (1930), pp. 5-32; Jean de La Rochelle, Tractatus de divisione multiplici potentarium animae, ed. a c. P. Michaud-Quantin, Paris 1964; Jean de La Rochelle, Somme de lme, ed. a c. di J.-M. VERNIER, Paris 2001. 77 Per una ricostruzione delle differenti fasi del dibattito si rinvia a R. E. HOUSER, The Cardinal Virtues: Aquinas, Albert, and Philip the Chancellor, Toronto 2004, ove si rinverr anche la bibliograa precedente. Sullargomento si vedano inoltre I. P. BEJCZY R. G. NEWHAUSER, Virtues and ethics in the Twefth century, Leiden 2005 e gli studi raccolti nel volume collettivo Virtue Ethics in the Middle Ages: Commentaries on Aristotles Nicomachean Ethics, 1200-1500, a c. di I. P. Bejczy, Leiden-Boston 2008.
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se i couplets e di denire il contesto culturale nel quale il suo lavoro si inser, meno agevole invece determinare la natura dei rapporti intercorsi tra il verseggiatore e il destinatario dellesercizio letterario. Abbiamo scarne informazioni sulla biograa di Esteve prima del conferimento del pallium, ma certo che egli fu un consanguineo di Bertran de Chalenon, uno dei suoi immediati predecessori.
Subentrato ad Odilon de Mercoeur, Bertran fu vescovo podiense dal 1202 (secondo altre fonti dal 1198) e ricopr tale incarico no al 21 dicembre 1213, data del suo decesso78. Gli successe labate di Saint-Pierre-Latour, Brocard de Rochebaron, mentre una fazione favorevole al re francese design Robert de Mehun. Uno dei protagonisti della vita politica della regione era allora il trovatore e nobile alverniate Pons de Chapteuil, il quale si affrett a rendere omaggio a Brocard de Rochebaron per i castelli di Chapteuil, Montusclat, Montvert, Mzres, Beaulieu, Artias e Lardeyrol79. Il 28 settembre 1214 con un atto notarile Pons don poi allabate di Mazan alcuni pascoli siti presso Montusclat80. La liberalit fu rinnovata il 9 ottobre e il 7 novembre di quellanno e le donazioni furono poi confermate dai gli del verseggiatore, Peire de Fay e Gerentone81. Tra i mallevadori che intervennero alla cerimonia gur anche il monaco B. dAnduza, glio di Bernart VII signore di Anduza, parente dunque di quella NAzalais de Mercuor, moiller de NOisil de Mercuor, que fo lla dEn Bernart dAndusa, che secondo la biograa occitanica ispir i canti del poeta di Chapteuil82, e che fu esponente del lignaggio al quale si legarono sia Uc Brunenc sia Daude de Pradas sia Uc de Saint Circ. Nel febbraio 1215 il vescovo Brocard mor, e nel marzo dello stesso anno Filippo Augusto don a Robert de Mehun i diritti su Chalencon, Rochebaron, Chapteuil e Glavenas83. Il 15 febbraio 1217 una insurrezione dei cittadini di Puy-en-Velay costrinse per lormai unico responsabile diocesano alla fuga84:
Cf. Gallia Christiana in provincias ecclesiasticas distributa, Paris 1715-1785, II, coll. 780-783. 79 Cf. A. LASCOMBE, Rpertoire gnral des hommages de lvch du Puy, 1154-1741, Le Puy 1888, pp. 5 e 136; A. JACOTIN, Preuves de la Maison de Polignac, Paris 1898-1905, IV, pp. 5-6; J. PERREL, Le troubadour Pons, seigneur de Chapteuil et de Vertaizon, son temps, sa vie, son oeuvre, in Revue dAuvergne, 90 (1976), pp. 89-199, a p. 124. 80 PERREL, Le troubadour Pons cit., a p. 125. 81 J. L. LEMATRE, Cartulaire de la Chartreuse de Bonnefoy, Paris 1990, c. 180. 82 PERREL, Le troubadour Pons cit., pp. 101-102; H. H. LUCAS, Pons de Capduelh and Azalais de Mercuor: A Study of the planh, in Nottingham Medieval Studies, 2 (1958), pp. 119-131, passim; GUIDA, Uc de Saint Circ cit., pp. 169-194. 83 PERREL, Le troubadour Pons cit., p. 125. 84 Ibidem.
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immediatamente il feudatario di Chapteuil e Pons de Montlaur si posero alla testa nel Velay di una vera e propria lega per sostenere il vescovo Brocard; al loro anco si distinsero i feudatari di Chalencon, di Rochebaron, di Glavenas. Tali avvenimenti furono rievocati da Peire Cardenal in alcune sue poesie85. Robert de Mehun fu ucciso il 21 dicembre 1219 ed al suo posto fu eletto appunto Esteve de Chalenon86.
Oltre che con Daude de Pradas, Esteve intrattenne rapporti con i trovatori Pons de Chapteuil (il quale nellagosto del 1220 gli rinnov lomaggio feudale che in precedenza aveva reso a Brocard de Rochebaron)87, Pons de Montlaur (che gli si oppose in un lungo conitto), Ademar II de Poitiers (il quale nel maggio 1229 ne riconobbe la signoria sui feudi di Fay, Monte-regalis e Queyrires). Lepiscopo vellavo ebbe relazioni anche con la famiglia Anduza, giacch nel 1222 Vierna, domina di Luc e moglie di Bernart VIII dAnduza, gli prest omaggio ligio per Luc e Pradelles88. Nel 1229 il vescovo cedette per 6000 soldi alla universitas di Saint-Mayol alcuni diritti sulla chiesa cattedrale del Puy89. Esteve de Chalenon fu un sicuro e fedele alleato di Onorio III nella lotta contro le eresie90 e, come tutti i pastori diocesani che tra 1202 e 1231 si successero a Puy-en-Velay, fu direttamente implicato negli avvenimenti legati alla crociata albigese.
Infatti, tra 1209 e 1212 Bertran I de Chalenon afanc con proprie milizie Simon de Montfort; il suo successore Robert de Mehun, cos intimo di FilipF. ROCHE, Les seigneurs de Chapteuil: entre gloire et dboire, in Bulletin historique de la Socit acadmique du Puy-en-Velay et de la Haute-Loire, 82 (2006), pp. 115127, p. 121. 86 Alcune informazioni in merito al lignaggio cui appartenne il capo della diocesi aniciense si rinvengono nello studio di E. PERROY, Les familles nobles du Forez au XIIIe sicle, Saint-Etienne 1977, I, p. 178, ma lautore, certamente il maggior storico del Forez duecentesco, rinuncia a tracciare una genealogia dettagliata della famiglia. Sulla carriera dellecclesiastico si vedano inoltre le rapide note di L. PASCAL, Bibliographie du Velay et de la Haute-Loire, in Mmoires et procs verbaux de la Socit agricole et scientique de la Haute Loire, 11 (1901), pp. 678-680; e P. CUBIZOLLES, Le diocse du Puy-en-Velay des origines nos jours, Nonette 2005, p. 208. 87 LASCOMBE, Rpertoire gnral cit., p. 136; PERREL, Le troubadour Pons cit., p. 126; J. RGN, Regeste Vivarois, 863-1500, Privas 1991, pp. 14-15. 88 Gallia christiana cit., II, col. 712. 89 Atto conservato nelle Archives Dpartementales de la Haute-Loire G 213. 90 Gallia christiana cit., II, coll. 711-713.
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po Augusto da essere designato da costui quale consanguineus noster, dopo aver partecipato al Concilio Laterano nel 1215, n ucciso, come detto, in una rivolta dei borghesi del Puy nel dicembre 1219.
Non ci sono noti documenti nei quali compaiano abbinati i nomi di Daude e di Esteve de Chalenon, mentre sono ben attestati i rapporti tra la diocesi rutena e quella vellava: nel 1228 il vescovo di Rodez fu addirittura inviato dal Pontece Gregorio VIII a Puy-en-Velay per risolvere una lite e non escluso che lincontro di Esteve con il trovatore vada inquadrato proprio entro tale cornice91. Diversi indizi ci hanno n qui suggerito che attorno al vescovo Peire, si sia organizzato un reticolo di castelli solidali con il nuovo potere civile e religioso nato dalla crociata albigese, e che anche Daude sia stato coinvolto in questa operazione. Tale convinzione rafforzata dal contenuto della cedola con cui nel 1227 Guillaume de Flavin cedette il maso di Veyrac al responsabile della diocesi di Rodez: primo fra i deiussori fu Magr. D. de Prad., e dopo di lui rmarono A. de Brocinhac e Uc Guilhem canonici Ruth[enenses]92, questultimo nipote del P. Guilhem che comparve accanto a Gui dUssel negli atti del 1196.
Nellagosto del 1232 il trovatore Daude de Caylus dominus de Sverac, Gui de Sevrac, suo glio, e lOspedale di Aubrac93 sottoscrissero unintesa. Nellescatocollo dopo lelenco dei testi che assistettero alla cessione si rinvengono i nomi di coloro che redassero materialmente latto fornendo sicuramente nelloccasione anche una consulenza di ordine giuridico: si tratta di magister Deodatus Franciae, canonicus, jam dicti B. archidiaconi Ruthene qui hoc instrumentum composuit. Nei diplomi della cattedrale non vi per traccia di alcun canonico denominato Daude de Fransa, e dovremo pensare dunque che nel documento si abbia a che fare con un soprannome ovvero
Cf. J. SICARD, Rutena Christiana sive series et istoria episcoporum Rutenensium, a c. di N. Maisonable, in Mmoires de la Socit des lettres, sciences et arts de lAveyron, 14 (1893), pp. 331-447, a p. 385. 92 MELANI, Per sen de trobar cit., p. 5; la carta conservata nelle Archives Dpartementales de lAveyron, cart. Rodez G. 9 (registro del sec. XIV), f. 54. Su Uc cf. DESACHY, Cit des Hommes cit., p. 406. 93 J. L. RIGAL P. A. VERLAGUET, Documents sur lancien hpital dAubrac, Rodez 1913-1917, c. 24; sulla storia di questa fondazione no al 1260 si vedano le utili considerazioni di J. BOUSQUET, Les dbuts du Monastre-Hpital dAubrac, in Revue du Rouergue, 39 (1985), pp. 99-116; gli studi raccolti in L. FAU, Les Monts dAubrac au Moyen ge: Gense dun monde agropastoral, Paris 1985; G. PRADALI, Aux origines de lhpital dAubrac, in Les socits mridionales lage fodal. Hommage a Pierre Bonnassi, Toulouse 1999, pp. 265-268.
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che si sia di fronte ad un errore paleograco. Un incrocio dei dati prosopograci disponibili per questi anni rende ipotizzabile che esso sia da riconoscere in Daude de Pradas94. Ad appoggio della congettura si consideri che la casa dei militi ospedalieri ostentava diritti proprio sulla villa e sulla grangia di Pradas, circostanza che potrebbe agevolmente giusticare linteresse che il poeta port verso questo accordo95.
Pi certo invece che il lirico sia da ravvisare nel personaggio che nel 1234 patrocin la stesura di una quietanza del priore di Notre Dame de Millau per quattro soldi di canone e quattro sestieri di vino96. Tra le informazioni forniteci dalla sua vida, vi anche la notizia che Daude fu canorgue a Magalona, cio nella linguadociana Maguelonne: la circostanza non stupisce giacch i canonici potevano ricevere beneci al di fuori della loro diocesi97. Paul Meyer, infatti, propose di accogliere questa indicazione identicando il poeta con il Deodatus canonicus magalonis estensore nel 1225 di un documento e dunque verosimilmente dotato di competenze giuridiche e diplomatiche98: nonostante lindiscussa autorit del maestro chartiste, la assenza del patronimico del chierico linguadociano, suggerisce per di respingere tale ipotesi. Lattribuzione a Daude di una prebenda canonicale a Maguelonne, potrebbe facilmente essere dipesa da una lieve confusione del biografo il quale, informato del fatto che il trovatore era stato canonicus e che il lirico aveva anche assunto un ruolo nella accademia di MontpelCompulsando lelenco dei membri del capitolo allegato a DESACHY, Cit des Hommes cit., si rinviene comunque traccia di Deodatus Fabri, che fu hebdomadarius dal 1217 al 1220 ma canonicus solo nel 1244. Lo scambio Fabri/Fransa non appare paleogracamente impossibile cos come quello Pradas/Franciae. 95 RIGAL VERLAGUET, Documents cit., passim. 96 Magister D. de Pradas il terzo deiussore; prima di lui compaiono da B. de Torundels, major capellanus e Willelmus Borzs, presbiter del priorato di Millau (ed. RIGAL VERLAGUET, Documents cit., c. 25. Lesistenza di tale atto segnalata alla attenzione degli studiosi da MELANI, Per sen de trobar cit., p. 5). 97 Su questo punto si rinvia a A. GERMAIN, tude historique sur les comtes de Maguelone, de Substantion et de Melgueil, in Mmoires de la Socit archologique de Montpellier, 3 (1850), pp. 524-640; Lvch de Maguelone au Moyen ge. Actes de la journe dtude du 13 dcembre 2001, a c. di D. Le Blvec, T. Granier, Montpellier 2005; G. CHOLVY, Le diocse de Montpellier, Paris 1976. 98 P. MEYER, Rec. a A. GERMAIN, Maguelone sous ses vques et ses chanoines, Montpellier 1869, in Revue des socits savantes de la France et de ltranger, 5 (1873), pp. 410-418, a p. 414 (il testo del diploma edito in A. GERMAIN, Maguelone cit., p. 286).
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lier, combin cos le due circostanze. A conferma di quanto si legge nella biograa occitanica si possono, infatti, invocare alcuni elementi. Anzitutto il dato per cui la famiglia degli Anduza, con la quale Daude vantava amicali e consolidati vincoli, allungava la sua inuenza n nella diocesi Montepessulani99 e lo stesso pu dirsi per i Rocafoilh, cui nel 1217 Raimon VII de Tolosa infeud i castelli di Breissac e Ganges siti nella circoscrizione vescovile magalonense100. Inoltre, ed il riscontro appare decisivo, la cedola pergamenacea con cui nel 1242 Jean II de Montlaur, pastore episcopale di Maguelone, approv gli Statuti della Facolt delle Arti fu
datum apud Montempessulanetum, in domo episcopali, in aula subtus capellam, anno Dominice Incarnacionis Millesimo CC XLII, videlicet VI kalendas aprilis, presentibus et specialiter vocatis et rogatis ad hoc testibus infrascriptis, magistro Bertrando Voltos, decano, magistro Germano, rectore dicte Universitatis, magistro Deodato de Pratis, Berengario Arnaudi archipresbitero, Poncio de Vicenobrio, priore Sancti Marcelli, Hugone de Gilabriaco, priore Sancti Vincenciani, Poncio de Soregio, conresario, Guiraudo Petri, canonicorum Magalonensium, Raymundo de Ulmo bajulo et ofciali predicti domini101.
Lomonimia tra il trovatore e il magister sottoscrittore del diploma episcopale, il fatto che il verseggiatore anche in altri diplomi era stato insignito del titolo magistrale, le circostanze generali e il contenuto della carta in esame sono altrettanti elementi che inducono ad ammettere che il rmatario della pergamena possa essere il lirico ruteno. La Facolt delle artes di Montpellier fu voluta e sostenuta dal vescovo di Maguelone, il quale intendeva cos opporsi alla sempre magCf. gli atti editi in GERMAIN, Liber Instrumentorum memorialium cit., che risalgono agli ultimi decenni del XII secolo (quando ag il genitore dellaristocratico protettore del poeta di Pradas: cf. i documenti pp. 200, 344, 745 redatti rispettivamente nel 1187, 1200 e 1202), mentre il nome di Raimon II de Roquefoilh, oltre che nelle donazioni effettuate alla chiesa cattedrale di Nmes (E. GERMER-DURAND, Cartulaire du chapitre de lglise cathdrale Notre Dame de Nmes, Nmes 1874, cc. 26, 32-33, 56), e alla abbazia di Conques (editi dagli abati E. MEYNIAL L. CASSAN, Cartulaires des abbayes dAniane et de Gellone [2] Cartulaire dAniane, Montpellier 1900), si rinviene in numerosi atti relativi alla fondazione religiosa di Maguelone (J. ROQUETTE A. VILLEMAGNE, Cartulaire de Maguelone, Montpellier 1912, cc. 65 et all.). 100 Cf. H. DE BARRAU, Documents historiques et gnalogiques sur les familles et les hommes remarquables du Rouergue, Rodez 1855, I, p. 677. 101 ROQUETTE VILLEMAGNE, Cartulaire cit., pp. 573-576, c. 706.
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giore autonomia di cui godevano i laici corsi di Medicina e Giurisprudenza, almeno in origine pi legati al potere temporale di Montpellier102: purtuttavia essa condivise con Medicina la nomina del rettore, secondo una consuetudine che sembra essere stata importata dalla Sorbona103.
I primi decenni del XIII secolo furono decisivi per lo sviluppo dellAteneo linguadociano e in particolare dello Studium di Medicina che nel 1220 fu oggetto di una importante bulla di Onorio III, mentre nel 1239 furono posti stretti vincoli allo svolgimento della professione di clinico104 e come si detto nel 1242 fu fondata la Facolt delle Arti. Uc de Saint Circ, nella sua autobiograa sostiene che i suoi fratelli, volendone fare un clerc lo inviarono a la scola a Monpeslier: egli perci si form nella citt del Languedoc, forse allievo della scuola capitolare.
Concorre a confermare il soggiorno di Daude sulle rive del Mediterraneo anche il Roman dels auzels cassadors, la cui stesura potrebbe essere dipesa tanto da un interesse personale del trovatore quanto da un suo impegno magistrale: in ogni caso nellesercizio letteraSu questo punto cf. gli approfonditi rilievi di A. GOURON, Deux universits pour une ville, in Histoire de Montpellier, a c. di G. Cholvy, Toulouse 1984, pp. 103-125 (poi in ID., tudes sur la diffusion des doctrines juridiques mdivales, London 1987). 103 Cf. J. VERGER, Remarques sur lenseignement des arts dans les universits du Midi la n du Moyen Age, in Annales du Midi, 91 (1979), pp. 355-381; ID., Locus Montispessulani, aptus valde pro studio. Montpellier parmi les universits mdivales, in Septime Centenaire des Universits de lAcadmie de Montpellier, 1289-1989, Montpellier 1992, pp. 21-25 [ried. in Luniversit de Montpellier, ses matres et ses tudiants depuis sept sicles, 1289-1989. Actes du 61e Congrs de la Fdration historique du Languedoc mditerranen et du Roussillon (Montpellier, 23 et 24 octobre 1989), Montpellier 1995, pp. 27-36]; C. DARRICAU-LUGAT, Regards sur la profession mdicale en France mdivale (XIIeXVe), in Cahiers de recherches mdivales et humanistes, 6 (1999), allindirizzo http:// crm.revues.org/index939.html. 104 ROQUETTE VILLEMAGNE, Cartulaire cit., pp. 185-186, segnalato in LL. CIFUENTES, Universit et vernacularisation au Bas Moyen ge: Montpellier et les traductions catalanes mdivales de traits de mdicine, in LUniversit de mdecine de Montpellier et son rayonnement (XIIIe-XVe sicles). Actes du colloque intrnational de Montpellier, organis par le Centre historique de rcherches et dtudes mdivales sur la Mditerrane occidentale (Universit Paul-Valry - Montpellier III), 17-19 mai 2001, a c. di D. Le Blvec, T. Granier, Turnhout 2004, pp. 273-290. LL. CIFUENTES, La cincia en catal a lEdat Mitjana i el Renaixement, Barcelona 2002 sottolinea gli stretti rapporti esistenti tra il mondo accademico montepessulano e gli ambienti scientici catalani.
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rio il cantore esibisce una non comune cultura in materia di scienze naturali 105. Ulteriori indizi circa i legami stabiliti dal verseggiatore ruteno con la regione linguadociana si rinvengono poi nella tradizione manoscritta di entrambi i trattati attribuiti alla penna di Deodatus. Il Roman dels auzels cassadors tramandato infatti da tre testimoni: il codice lirico trobadorico b2, il ms. Paris BN n. a. f. fr. 4506, ed inne il pergamenaceo conservato nella biblioteca del capitolo cattedrale di Vic. Il primo manoscritto, come noto, la copia frammentaria cinquecentesca del codice nel quale Giovanni Maria Barbieri collazion il Libro di Michele, assemblato da Miquel de la Tor a Montpellier, ed il canzoniere provenzale M. Studi recenti hanno dimostrato inconfutabilmente che il sistema graco del Roman coerente con quello attestato nelle poesie trascritte dallerudito duecentesco106: il copista alverniate, mentre si trovava nellattuale capoluogo dellHrault, ebbe dunque modo di avere tra le mani una copia dellopera cinegetica del poeta ruteno. Un altro ramo della tradizione manoscritta del Roman denuncia invece una origine (o quanto meno una diffusione) catalana: il manoEdizione in SCHUTZ, The Romance cit. Su questopera oltre agli studi sopra citati, si vedano anche i contributi di G. TILANDER, Sources indites des Auzels Cassadors de Daude de Pradas: Grisofus medicus, Alexander medicus. Deux traits latins de fauconnerie du XIIe sicle publis avec des traductions en vieil italien de Grisofus et une traduction en vieux franais dAlexander, Lund 1964; ID., Dancus Rex, Guillelmus Falconarius, Gerardus Falconarius: les plus anciens traits de fauconnerie de lOccident publis daprs tous les manuscrits connus, Stockholm 1963; F. CAPACCIONI A. SMETS, Aucunas medecinaz per lesparvier. dition de quelques recettes vtrinaires en ancien occitan et en franco-provenal, in Romania, 125 (2007), pp. 229-238. Utili considerazioni si rinvengono anche in A. SMETS, Poux, vers et vermine. tude smantique sur les parasites des rapaces dans les traductions cyngtiques franaises, in Mdivales, 51 (2006), pp. 97-118. 106 F. ZUFFEREY, Rcherches linguistiques sur les chansonniers provenaux, Genve 1987, pp. 161-162. Sul canzoniere assemblato a Nmes si vedano anche M. CARERI, I sirventesi di Guillem de Durfort de Caors in un apografo sconosciuto del Libre di Miquel de la Tor, in Vox Romanica, 48 (1989), pp. 77-84; G. BRUNETTI, Intorno al Liederbuch di Peire Cardenal, in Actes du XX Congrs international de Linguistique et philologie romane. Universit de Zurich (6-11 avril 1992), a c. di G. Hilty, Tbingen 1993, V, pp. 59-71; M. CARERI, Per la ricostruzione del Libre di Miquel de la Tor. Studio e presentazione delle fonti, in Cultura Neolatina, LVI (1996), pp. 251-408, alle pp. 257, 278; S. VATTERONI, Per lo studio dei Liederbcher trobadorici: I. Peire Cardenal; II. Gaucelm Faidit, in Cultura Neolatina, LVIII (1998), pp. 7-89, alle pp. 40-42; G. BRUNETTI, Il frammento inedito Resplendiente stella de albur di Giacomino Pugliese e la poesia italiana delle origini, Tbingen 2000, pp. 217-219.
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scritto conservato a Vic e catalogato come Episcopal 200, infatti, fu prodotto in Catalogna nel XIV secolo ed appartenne a Gulhem Raimon de Cruilles, signore di Caldes de Malavella107. Abitualmente la critica ha associato alla regione barcellonese anche la sezione V3 del manufatto depositato alla Marciana, ove trascritta laltra opera di Daude, il Roman des vertuts, ma tale convinzione oggi oggetto di ripensamenti e revisioni108. Comunque sia di ci, credibile che al trattato cinegetico sia stata riservata una accoglienza favorevole presso i circoli barcellonesi ed appare a questo punto logico porre tale trattamento anche sul conto dello stretto rapporto esistente tra la Montpellier universitaria e gli ambienti intellettuali catalani109.
Spingono a riconoscere nella capitale del basso Languedoc la citt da cui prese le mosse il (relativo) successo del Roman sugli accipitri, anche la nota presenza a Montpellier di Brunetto Latini ed il fatto che il trattato del poeta di Pradas sia da considerarsi tra le fonti cui il orentino ricorse per i capitoli intorno a La nature des animaus del suo Tresor110.
Vi sono dunque sufcienti motivi per concludere che Daude, forse dopo essere stato inserito nei ranghi della comunit di Maguelone, abbia svolto attivit di docente universitario assumendo nanche un ruolo di rilievo nella neonata istituzione accademica.
J. GUDIOL, Catleg dels Llibres Manuscrits anteriors al segle XVIII del Museu Episcopal de Vich, in Butllet de la Biblioteca de Catalunya, 6 (1920-1922), pp. 50-97; 7 (1923-1927), pp. 59-154; 8 (1928-1932), pp. 46-120, e poi in edizione separata Barcelona 1934 con una postfazione di E. JUNYENT. Il codice segnalato in A. SMETS B. VAN DEN ABEELE, Manuscrits et traits de chasse franais du Moyen ge. Recensement et perspectives de recherche, in Romania, 116 (1998), pp. 316-367, a p. 334. 108 Sul codice si vedano ora i contributi di I. ZAMUNER, Le fonti della sezione V2 del canzoniere provenzale marciano, in Le rayonnement de la civilisation occitane laube dun nouveau millnaire, 6e Congrs International de lAIEO (Vienne, 12-19 septembre 1999), a c. di G. Kremnitz, B. Czernilofsky, P. Cichon, R. Tanzmeister, Wien 2001, pp. 278-297; EAD., Intavulare. Tavole di canzonieri romanzi (serie coordinata da A. Ferrari). I. Canzonieri provenzali, 3. Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, V (Str. App. 11 = 278), Modena 2003, da integrare con la messa a punto di A. ALBERNI, El canoner occit V: un estat de la questi, in Cultura Neolatina, LXV (2005), pp. 155-180, la quale sulla base di convincenti ragioni revoca in dubbio la catalanit del copista del Roman. 109 Cf. CIFUENTES, La cincia en catal cit., pp. 154-155. 110 Cf. ledizione di Brunetto Latini, Tresor, a c. di P. G. BELTRAMI, P. SQUILLACIOTI, P. TORRI, S. VATTERONI, Torino 2007.
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Anche in altre pergamene notarili del XII e XIII secolo redatte nelle plaghe meridionali della Linguadoca dato rinvenire il nome di Deodatus de Pratis, ma lepoca e il contesto storico nel quale si inseriscono queste carte sembrano escludere categoricamente che fra quei testimoni si annoveri il nostro canonico e poeta111.
Linsieme degli elementi n qui addotti convalida perci il ragguaglio complessivo offertoci dalla vida suggerendo che Daude, dotato di scienza e conoscenza, sufcientemente esperto dei meccanismi curiali, frequentatore delle famiglie pi in vista del suo nativo Rouergue e protagonista della vita politica regionale, tra gli anni Trenta e Quaranta del XIII secolo inser nel fecondo e stimolante contesto socio-culturale di Montpellier e divenne uno dei fondatori di una nuova Facolt. Se certo che Daude nel 1242 era ancora nel pieno della sua attivit, egli doveva per sicuramente essere gi morto nel 1244. Quellanno infatti Uc de Deu fece dono alla fondazione ospedaliera di Creissels di due sestieri di frumento per amor de Deu e de la soa arma e de la arma de mestre D. de Pradas. La fondazione caritativa di assistenza ai pellegrini era sorta nel XII secolo e essa ricadeva nel dominio feudale dei Roquefoilh 112. La liberalit fu effettuata secondo il ben noto costume delle charits di cui danno ampia attestazione le carte del Rouergue e pi in generale di tutto il Sud-Ovest dellOccitania 113. Lo Schutz, che aveva gi segnalato il documento, si era chiesto se si fosse di fronte ad un omonimo del trovatore e se il Daude de Pradas in questione fosse da considerare morto o vivo: quanto al primo dilemma improbabile che due Daude de Pradas magistri e coevi vantassero relazioni con i Roquefoilh; in merito alla seconda questione il dettato della liberalit chiarisce inequivocabilmente che si di fronte ad una donatio in memoria.
Si veda GERMAIN, Liber Instrumentorum memorialium cit., c. 174 redatta nellaprile 1152 nella quale tra i testi si trova un Deodatus de Pradas. 112 RIGAL VERLAGUET, Documents cit., c. 25. Latto era stato citato per primo da H. AFFRE, Biographie aveyronnaise, Rodez 1881, p. 158; ad esso si riferisce anche DESACHY, Cit des Hommes cit., p. 442. 113 Cf. P. OURLIAC, Note sur les actes rouergats du XII sicle, in Recueil des Mmoires et Travaux de la socit dhistoire du droit et des institutions des anciens pays de droit crit 1967, pp. 13-16 (e poi in ID., Etudes dhistoire du droit mdival, Paris 1979, pp. 177-184, p. 180, da cui si cita).
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In conclusione a nostro avviso litinerario biograco di Daude de Pradas si svolse principalmente nel nativo Rouergue ove il poeta, sul nire del XII secolo, ebbe modo di stringere rapporti con i lignaggi aristocratici della regione oltre che con alcuni trovatori come Uc Brunenc e Gui dUssel. Egli fu un prezioso collaboratore del vescovo di Rodez dal quale nel 1214 potrebbe essere dipesa la nomina a canonico del Capitolo e che di certo lo impieg successivamente in delicate operazioni politico-ecclesiastiche. Fiancheggiatore del partito crociato, Daude potrebbe aver compiuto studi universitari: in ogni caso a partire dalla ne del secondo decennio del XIII secolo esib il titolo magistrale. Tra 1220 e 1231 volgarizz un testo medio-latino. In unepoca non precisabile ma comunque da situare attorno al quarto decennio del XIII secolo, il trovatore si rec a Montpellier, entr a far parte del capitolo di Maguelone e l nel 1242 potrebbe essere stato tra i fondatori della facolt delle Arti dellAccademia montispessulani. Mor prima del 1244. Il verseggiatore di Pradas protesse e crebbe un suo omonimo nipote, il quale sal il cursus honorum divenendo dapprima canonico di Rodez (1256-1277), poi ufciale (1260-1269), quindi vicarius generale (1266-1268), e inne operarius (1277-1285) del Capitolo: in tale veste ebbe modo di seguire lo sviluppo dei lavori di ristrutturazione dello splendido edicio gotico della Cattedrale ancor oggi ammirabile nella capitale del Rouergue.
Lidenticazione, a nostro avviso innegabile, del trovatore con il canonico e il maestro universitario vissuto tra la ne del XII secolo e i primi cinque decenni della centuria successiva rafforza perci lipotesi di Silvio Melani114 circa la paternit daudiana di Bela mes la votz autana (BdT 124,5), la canzone citata nel romanzo in lingua dol Guillaume de Dole come chanon auvrignace (v. 4649) ed attribuita al trovatore di Rodez dal testimone C ma anonima in W.
Lanalisi dei reperti storici, suggerisce di conseguenza che Daude non sia stato solo un semplice verseggiatore e un oscuro canonico, ma che abbia avuto parte in una vasta operazione culturale e politica che si svilupp nel Rouergue tra la ne del XII e linizio del seco114
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lo successivo e che si inser attivamente nel dibattito intellettuale del primo Duecento. N appare eccessivo attribuire al poeta tonsurato la statura dellintellettuale medievale dei decenni che precedettero lavvento di Tommaso dAquino. Nella sua carriera lartista ruteno coltiv, accanto alla musa melica, indagini a cavallo tra la losoa e le prospezioni veterinario-biologiche, esplorazioni che ben si addicono alle competenze culturali di un dotto canonico, appassionato delle artes ma anche attento alle novit provenienti dai pi famosi centri accademici e dotato di una propria originale autonomia115. Formatosi forse in qualche centro universitario il trovatore occitano non ebbe certo il prolo, alto e rivoluzionario, di un Alberto il Grande, ma come questi presumibilmente si abbever alla fonte della losoa pretomista e fu prossimo alla antica cultura, tutta impregnata di agostinianesimo, piuttosto che dal nascente e rivoluzionario aristotelismo. Non poi da sottovalutare neppure il fatto che proprio al poeta di Rodez risalga il pi antico esempio occitanico di volgarizzamento del sapere delle discipline tecniche: la sua traduzione in lingua doc di antichi trattati di falconeria apr la strada ad un indirizzo culturale destinato ad una notevole diffusione116.
GERARDO LARGHI
famiglialarghi@yahoo.it
Cf. F. CAPACCIONI, Le fonti del Roman dels auzels cassadors di Daude de Pradas: ricerche e prospettive, in La caza en la edad media, a c. di J. M. Fradejas Rueda, Tordesillas 2002, pp. 25-37, a p. 34 (da integrare con limportante recensione di B. VAN DEN ABEELE, in Scriptorium, 59, 2005, pp. 24*-25*). 116 Una presentazione comparata di questo processo di vernacolarizzazione si rinviene in LL. CIFUENTES, La volgarizzazione delle scienze alla ne del Medioevo: un modello interpretativo a partire dal caso del catalano, in Filosoa in volgare nel medioevo. Atti del convegno della Societ italiana per lo studio del pensiero medievale (S. I. S. P. M.), Lecce 27-29 settembre 2002, a c. di N. Bray, Louvain-la-Neuve 2003, pp. 247-263; ID., La cincia en catal cit. Per quanto riguarda i volgarizzamenti in occitanico si rinvia invece a R. LAFONT, Lenga doc e umanisme scientic, in Amiras, 5 (1983), pp. 33-37 e al preannunciato Repertorio Informatizzato dei manoscritti di Astrologia, Medicina e Alchimia in provenzale (RIAMA) a c. di I. Zamuner, F. Gambino, S. Rapisarda, G. Vinciguerra; notizie su singole opere si spigolano in J. GRIMAUD R. LAFONT, La chirurgie dAlbucasis (ou Albucasim), texte occitan du XIVe sicle, Montpellier 1985 e M. S. CORRADINI BOZZI, Ricettari medico-farmaceutici medievali nella Francia meridionale, Firenze 1997.
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