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Nel Medioevo diverse città portuali del mar Tirreno e Adriatico e del golfo di
Genova prosperarono grazie al commercio marittimo e alla supremazia navale:
sono note come le repubbliche marinare.
La storia è piena di numerosi esempi del fatto che non sempre sono i grandi a
vincere nei giochi di potere e che alcuni stati, anche se molto piccoli, possono
emergere tra i più importanti della loro epoca. Tra questi ci sono le cosiddette
repubbliche marinare, nate nel Medioevo sulle coste dei mari Tirreno e
Adriatico e nel golfo di Genova, alcune di queste sopravvissero fino all'arrivo
in Italia di Napoleone. Anche se il nome è legato in particolare a quattro città
‒ Amalfi, Genova, Pisa e Venezia ‒ ci furono ben otto repubbliche marinare,
incluse Ancona, Gaeta, Noli e Ragusa.
Erano tutte città indipendenti che, invece di espandersi sulla terraferma,
svilupparono il proprio potere controllando le rotte mercantili marittime,
sviluppando il loro potere commerciale in Paesi stranieri ed erano in possesso
di una potente flotta da guerra. La loro forma di governo era generalmente
repubblicana, anche se nel caso delle più potenti, come Venezia, prese
gradualmente sfumature più oligarchiche cioè il potere politico veniva
esercitato da pochi uomini potenti.
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