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Le città marinare italiane

Capitolo 13 – Paragrafo 5
A partire dal X secolo, quattro città della Penisola italiana- Amalfi,
Venezia, Genova e Pisa (collegata al Tirreno grazie al fiume Arno)-
cominciarono ad affermarsi come potenze marittime e commerciali.
Genova

Venezia

Amalfi Pisa
Queste città si dedicarono per prime al commercio, in un tempo in
cui l’agricoltura era ancora per tutti l’attività principale.
Allestirono flotte prima militari (contro le scorrerie saracene e
normanne) e poi mercantili; divennero il centro degli scambi
commerciali fra l’Europa, l’Impero bizantino, il mondo
musulmano e i lontani Paesi d’Oriente. Furono chiamate
Repubbliche marinare, perché si resero, di fatto, autonome da
imperatori e feudatari e furono governate dai mercanti che
appartenevano alle famiglie più ricche e più potenti.
Le repubbliche marinare furono favorite dalla loro posizione
geografica, al centro del Mediterraneo, ma all’epoca navigare era
molto rischioso, anche su rotte ben conosciute. Fra il XIII e il XIV
secolo divennero di uso comune alcuni strumenti che rendevano più
sicura la navigazione come la bussola (inventata in Cina e introdotta
in Europa dagli Arabi intorno all’XI secolo) per orientarsi in mare
aperto.
Le navi erano spinte da vele triangolari (latine) e quadrate combinate
insieme, per sfruttare al massimo i venti, direzionate da un timone
unico posteriore che aveva sostituito due piccoli timoni laterali usati
in precedenza.
 Molto importante fu l’uso di carte nautiche e dei portolani, ossia
carte speciali che davano indicazioni sulle coste, sui porti, sui
punti pericolosi e sulle caratteristiche metereologiche.
 Le città marinare si allearono a volte tra loro per combattere un
comune nemico. Nell’XI secolo, per esempio, Genova e Pisa
affrontarono insieme i pirati saraceni che spadroneggiavano
nel Tirreno: li cacciarono dalla Sardegna e dalla Corsica e più
tardi compirono incursioni nelle basi arabe di Spagna, Sicilia e
Africa, traendone ricchissimi bottini.
Più spesso tali città si trovavano in guerra l’una contro l’altra
per motivi di concorrenza commerciale.
Pisa saccheggiò (nel 1135 e nel 1137) Amalfi, già in
decadenza perché il forte regno normanno nell’Italia
meridionale ne limitava l’autonomia.
Amalfi Pisa
 Si deve ai navigatori e mercanti amalfitani l’elaborazione del
primo codice di diritto nautico, cioè la raccolta di “consuetudini
marittime” e leggi per regolare la navigazione. Queste leggi,
risalenti all’XI secolo, note con il nome di Tavole Amalfitane o
Codice di Amalfi (Tabula de Amalpha), rimasero in vigore fino al
XVI secolo.
Nel secolo successivo, però, Pisa fu sconfitta a sua volta da
Genova, nella battaglia della Meloria (1284), al largo della costa
pisana.
 Una volta eliminata la concorrenza di Pisa, il conflitto si accese
tra Genova e Venezia e durò fino al XIV secolo, quando Venezia,
nel corso della guerra di Chioggia (combattuta tra il 1378 e il
1381 e incentrata sulla rivalità per i mercati orientali), riportò
numerose vittorie e affermò il suo predominio sul Mediterraneo.
Venezia era sorta fra il VI e il VII secolo sulle isole della
laguna veneta, già popolate da quando, al tempo delle
invasioni barbariche, vi trovarono rifugio molti abitanti della
terraferma.
 La nuova città cercò subito la via del mare, anche perché sulle
isole le terre coltivabili erano poche.
 Guidata, da un proprio capo, il doge, e da consigli (cioè da
assemblee) di mercanti, ottenne dai vari imperatori condizioni
favorevoli per il commercio.
 Le navi veneziane risalivano il corso del Po e dell’Adige per
trasportare nella Pianura Padana spezie, profumi, olio e vino.
Nel mondo arabo esportavano legname delle foreste tedesche,
metalli e un gran numero di schiavi.
 La fortuna della città veneta si costruì soprattutto a spese di
Bisanzio a partire dalla fine del XII secolo.
 Quando i Normanni minacciarono i territori bizantini,
l’imperatore Alessio Comneno chiese aiuto ai veneziani che erano
suoi alleati e avevano una flotta potente.
 In cambio concesse loro l’esenzione da molte tasse in tutti i porti
dell’Impero (1082): nessun’altra città poteva godere di condizioni
commerciali così favorevoli.
 Venezia rafforzò ulteriormente la sua supremazia sul Mediterraneo
all’epoca delle Crociate, le spedizioni militari condotte dai popoli
cristiani contro l’islam per la liberazione della Terra Santa.

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