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Negli ultimi anni del 1400 si accese in Europa una competizione per raggiungere via mare

l'Asia:
- nel 1492 Cristoforo Colombo raggiunse l’asia attraversando l'Atlantico
- nel 1497 Giovanni Caboto scelse una rotta più settentrionale e toccò la Cina
- nel 1498 Vasco da Gama arrivò nell’India occidentale circumnavigando l’Africa.
Tuttavia, Vasco da Gama fu l’unico ad aver raggiunto veramente la meta: gli altri due
avevano inconsapevolmente scoperto invece l’America.
Nasce in questi anni il COLONIALISMO: cioè il dominio economico, politico e ideologico che
alcuni paesi europei esercitarono su altri popoli di altri continenti e che durò fino al XX sec.

MOTIVAZIONI PSICOLOGICHE
- Già nel Medioevo, tra XIII e XV secolo, alcune città italiane, come Genova o Venezia,
si iniziarono ad espandere al di fuori della penisola.
Fu un’espansione di carattere sociale, legata soprattutto al fatto di entrare in possesso di
scalo e traffici intercontinentali, in particolare il traffico di schiavi della Crimea
Tra il Trecento e il Cinquecento l’Italia settentrionale è l’area più evoluta d’Europa, con un
alto tasso di urbanizzazione.

- Anche le crociate, spedizioni militari che tra l'XI- XV sec, ebbero un ruolo importante.
Le crociate non furono dirette solo alla liberazione della Terrasanta, ma anche verso l'Egitto,
i regni musulani dell'Africa, furono indette per la riconquista della penisola iberica e contro i
nemici del papato. La quarta crociata per esempio, non fu condotta contro i musulmani, ma
contro i cristiani di Costantinopoli, per ragioni sociali ed economiche. Sebbene le crociate
non possano essere considerate guerre di religione poichè non miravano alla conversione
degli infedeli, l'idealogia della crociata e la legittimità all'uso della forza data dal papato
contro i nemici del cristianesimo, influenzò molto la prima espansione europea.

- Nel XII secolo la ricerca del mistero di un imperatore cristiano che regnava su una
terra lontana orientale, nei pressi del paradiso terrestre, alimentò il desiderio di
espandersi.
Gli Europei del Quattrocento vissero l’espansione dei musulmani come una sorta di
aggiramento, in cui l’unico modo di uscirne era quello di uscire dall’atlantico scappando da
essi. Queste spedizioni, infatti, hanno un forte carattere religioso: erano appoggiate dai papi
che danno ai re crisitani l’appoggio di conquista delle popolazioni alla fede di Cristo. I papi
stessi legittimarono l’uso della forza e della violenza in caso di ribellione.

MOTIVAZIONI ECONOMICHE
L’Asia rappresentava una terra ricchissima di superiorità economica. In particolare era
ricercata per:
1. Schiavi:costituivano una fonte d’energia fondamentale. In Europa cominciarono a
mancare gli schiavi, sempre più difficili da trovare
2. Oro: era un componente fondamentale dell’economia monetaria del momento. Infatti
si trattava di un’economia metallica, in cui le monete valevano il peso del metallo di
cui erano fatte. Le monete più pregiate che davano stabilità a tutto il sistema erano
d’oro. Già dal 200-300 i giacimenti d’oro europei cominciarono ad esaurirsi e l’oro
cominciò a defluire verso l’est e in Europa era presso più che introvabile.
3. Le spezie: erano prodotti vegetali che costituivano un fattore fondamentale
dell'espansione coloniale europea. Erano importanti non solo per la cucina, per dare
gusto e sapori ai cibi, ma anche per la farmacopea e per la produzione di oggetti di
bellezza. Si pensava che le spezie provenissero da isole vicine al giardino dell’Eden,
e ciò le caricava di importanza e ricchezza
La possibilità di evitare la lunga fila di intermediari aravi, indiani e mediterranei che
concorreva a moltiplicare di decine di volte il costo delle spezie funzionò da stimolo
irresistibile per cercare una via delle spezie marittima.

COLONIALISMO IN ASIA SUD-ORIENTALE E L’OCEANIA


La prima espansione europea è rappresentata da quella portoghese.
Il portogallo era una piccola regione affacciata sull’Atlantico che viene prematuramente
liberata dal dominio moro e dove si instaura una dinastia di sovrani che, a partire dal
Quattrocento, tentarono di esplorare la costa occidentale dell’Africa.

A partire dagli anni trenta del Quattrocento, i portoghesi scesero a tappe continue lungo la
costa occidentale. Il primo tratto si fermò nel golfo di Guinea. Nel 1456 per opera di
Cadamosto scoprirono le isole di Capo Verde.
Quando Bartolomeo Diaz nel 1488 raggiunse Capo di Buona Speranza, Cristoforo Colombo
armò una spedizione leggera che nell'ottobre del 1492 arrivò nelle Antille e ne prese
possesso in nome della corona di Castiglia. Dopo aver esplorato le coste di Haiti e Cuba,
tornò in Spagna e raccontò della forza-lavoro degli indios, del successo delle conversioni
alla fede cristiana, della ricchezza e dell'oro delle Indie. Nel 1498 Vasco da Gama arrivò a
Calicut, aprendo la via delle spezie.
Tuttavia si trattava di una navigazione controvento e che poteva essere solamente diurna.
Inoltre era una navigazione a vista senza punti di riferimento, in quanto si stavano inoltrando
in un mare sconosciuto, in un continente di cui si ignorava la dimensione e quali fossero le
sorgenti del Nilo.
La loro tecnica era quella di scendere costruendo degli scali, utilizzati soprattutto per il
rifornimento di schiavi. Costruirono quindi un impero di rotte, cioè un impero fatto di scali nei
quali sarà costruito un molo, un forte, una chiesa. una croce.

Ma gli europei furono i primi a compiere questa circumnavigazione?


Agli inizi del Quattrocento, flotte cinesi guidate da Zheng Ze avevano esplorato l’Oceano
Indiano, arrivando fino a poco prima del Capo di Buona Speranza. Era una flotta più
moderna ed evoluta di quella europea, con l’utilizzo di tecniche e materiali superiori.
I cinesi benché possedessero i mezzi e gli strumenti necessari per esercitare il proprio
dominio nel mercato indiano, non ebbero interesse ad imporsi in un mercato tanto esteso e
difficile. Per quanto riguarda gli europei invece tali rotte furono scoperte grazie alla
supremazia militare europea, la voglia di imporre la cultura europea altrove e l'audacia degli
uomini disposti ad assumersi rischi elevati per la gloria e per denaro. Gli europei
trasformarono queste spedizioni in conquista.

Una volta arrivato a Calicut, Da Gama trovò mercanti arabi che parlavano portoghese e
tornò indietro, organizzando un secondo viaggio, dove adottò una strategia di marketing
molto diretta: si presentò con 1500 uomini e 150 cannoni, distruggendo chiunque si
opponesse.
Questa tecnica distruttiva permise in pochi anni ai portoghesi di arrivare a conquistare le
isole delle spezie, conquistando prima basi commerciali da Ceylon a Malacca, raggiungendo
poi Macao e Hong Kong.

I portoghesi costruirono un impero di rotte: non entrarono cioè negli entroterra ma si


limitarono a conquistare, difendere e fortificare una serie di scali che vanno dal Portogallo
fino alle isole delle spezie. Costruirono quindi un impero fatto di scali nei quali sarà costruito
un molo, un forte con una guarnigione armata e una chiesa con una grande croce di pietra.

Nel 1494, con il Trattato di Tordesillas, spagnoli e portoghesi stabilirono che le terre a ovest
di capo verde fossero spagnole, e le terre a est fossero portoghesi: crearono una linea
immaginaria segnava l’emisfero di competenza dei portoghesi e quello degli spagnoli.
(spedizione Francesco Magellano, vedi libro).

Questo permise ai portoghesi di prelevare le spezie e riportarle per quella che si chiamerà la
via delle Indie in Europa. Si trattava di una via estremamente pericolosa, che richiedeva
diversi anni e che aveva un elevato tasso di naufragi.

All'inizio del Seicento i portoghesi persero il loro impero di rotte, a favore di una nuova
potenza emergente: l’Olanda, popolo di commercianti e marinai che raggiunse
l'indipendenza dalla Spagna. L’impero portoghese in oriente, con cui essi eliminarono gli altri
concorrenti esercitando un monopsonio, ebbe fine con lo sviluppo di una nuova istituzione
economica, la compagnia delle indie orientali olandese: fu la prima esperienza di società per
azioni, che agì come una sorta di stato ed eliminò i portoghesi, diventando essa lo stato che
controllerà il commercio delle spezie Aveva le seguenti prerogative:
- Monopolio dei commerci asiatici
- Possibilità di stipulare trattati internazionali
- Armare flotte e portare la guerra nelle colonie
In pochi anni acquisì il controllo della rete dei traffici lusitano-spagnoli e anche la produzione
delle spezie nelle Molucche.

Nel frattempo però, nel corso del XVI secolo, in Europa le spezie persero tutta la loro
attrattività. Cominciarono ad essere commerciati altri prodotti: il tè prese sempre più
importanza. L’impero olandese in Asia tramontò alla fine del Seicento e venne sostituito
dagli inglesi, i quali si dedicheranno ad altri tipi di commerci, in particolare il Country Trade:
commercio all'interno dell’Oceano Indiano, in particolare di porcellana, tè e cotone. Dalla fine
del Seicento inizierà anche il commercio dell’oppio, per il quale si faranno alcune guerre.

Dalla metà del Settecento gli inglesi arrivarono in Australia orientale, dove impiantarono una
colonia orientale.
Tutto il sud-est asiatico, esclusi Cina e Giappone diventò quindi un’area di colonizzazione
inglese.

COLONIALISMO IN AFRICA
Fino all’Ottocento, gli europei si limitarono a un'occupazione delle coste per motivi
commerciali, anche quando a partire dal Seicento l’Africa diventò un bacino fondamentale di
reclutamento degli schiavi. In questo periodo, tuttavia, gli schiavi non erano più un fattore
fondamentale dell'economia europea, bensì servirono per alimentare l’economia schiavistica
del sud, centro e nord America. Questi schiavi vennero commercializzati dagli europei lungo
le coste dell’Africa. La tratta degli schiavi fu uno degli episodi più drammatici: lo spostamento
di più 11 milioni di persone, molte delle quali morirono durante il viaggio, dall’Africa
occidentale alle Americhe, che durò fino al XIX secolo.

COLONIALISMO IN AMERICA
Cristoforo Colombo giunse in America per primo nel 1492, cercando le Indie e raggiungendo
l’America inconsapevolmente. Un altro navigatore italiano, Giovanni Caboto, dopo pochi
anni giunse in area più settentrionale.
Colombo fu un genovese che andò dalla regina Isabella di Castiglia, proponendole di trovare
il levante procedendo verso ovest. Il suo obiettivo era quello di trovare le spezie e l’oro.

Gli spagnoli impiegarono un po’ di tempo per capire che si trattava di un nuovo continente
con civiltà popolose e stati ben organizzati. La mentalità spagnola che maturò in seguito alla
reconquista giocò un ruolo cardine: questo avvenimento è importante per capire la
colonizzazione perché cominciò ad affermarsi la superiorità del bianco.

La conquista dell‘America centro-meridionale avvenne per mezzo di piccole spedizioni, dove


poche centinaia di uomini ebbero la meglio su interi eserciti. Ciò rafforzò il pensiero
spagnolo dell’inferiorità degli Indios. Tuttavia questo vantaggio spagnolo era dato da diversi
fattori:
- i conquistadores combattevano a cavallo con spade e balestre, coperti di armature e
supportati da carri e archi, mentre gli Indios combattevano a piedi con cerbottane e
armi in pietra (Tenochtitlan, oggi Città del Messico, venne conquistata e venne
distrutto il sistema governativo azteco)
- gli spagnoli utilizzarono un uso mirato della violenza brutale per terrorizzare il
nemico: massacri di donne e bambini, uccisioni di ostaggi
- le malattie contribuirono ad eliminare i nativi, in quanto non avevano gli anticorpi per
proteggersi dalle malattie portate dagli europei.

In quanto vassalli della regina gli Indios non potevano essere ridotti in schiavitù, così
nacque la formula dell’ encomienda (affidamento): ad un colono venivano assegnati dei
nativi a cui doveva fornire sostentamento, salario ed educazione cristiana in cambio di
lavoro; in realtà si trattava di un sistema di sfruttamento del tutto simile a quello della
schiavitù (indignazione da parte della Chiesa).

[Messico - argento]

In America settentrionale a partire dagli inizi del Seicento francesi e inglesi diedero vita a
grandi colonie; si trattava di agricoltori che si fecero largo a spese dei nativi americani; nel
corso del secolo si impiantarono attività come la lavorazione delle pellicce, del grasso delle
balene oppure della produzione di rum.
Agli inizi del Settecento le tredici colonie inglesi avevano ormai raggiunto una fisionomia
economica evidente.
L’importazione di schiavi in America ebbe inizio nel Seicento, stimolata soprattutto dalla
richiesta di manodopera per le miniere spagnole e per le coltivazioni di canna da zucchero
brasiliane: nacque una fiorente industria schiavistica. (vedi tratta degli schiavi)

A partire dal XVI secolo e definitivamente nel XVIII secolo si strutturò un sistema policentrico
e multidirezionale di commerci globali che aveva uno dei propri fulcri in Europa; dall’India e
dai mari asiatici l’Europa importava spezie, caffè, tè, filati di cotone. Parte di questi prodotti
veniva riesportata verso le colonie britanniche americane, mentre in cambio continuavano a
defluire verso l’Asia loro e l’argento senza i quali i mercanti europei non avrebbero potuto
imporsi sui mercati orientali.
.
Dopo quella asiatica e prima della spartizione europea, il caso più significativo di
espansionismo coloniale europeo fu quello Russo in Siberia, dove gli zar Russi
colonizzarono territori siberiani giungendo fino al Pacifico, per poter avere il controllo sul
commercio delle pellicce di zibellino.

Le conquiste europee del 1500 accesero relazioni globali e produssero una prima
integrazione planetaria. Imponendo la croce e la spada in terre sconosciute, gli europei
dimostrarono di credere di avere il mondo in mano e di poterne disporre a piacimento,
atteggiamento che dominò il rapporto tra Europa e resto del mondo fino ad epoche recenti.

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