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LEZIONE 25 L’INSEDIAMENTO EUROPEO IN ORIENTE / VI fase

Dopo un secolo di governo MING, dalla metà del 1400 la Cina si chiuse ad ogni relazione esterna.
Le spese maggiori erano causate dall’esercito, le mansioni ereditate di padre in figlio risultarono solo
cartolari: veniva versato lo stipendio militare ma molti di essi non svolgevano alcuna mansione militare.
Gli esiti furono chiari: nel 1428 la Cina fu costretta ad abbandonare Hanoi, nel 1431 venne abbandonato il
Vietnam cui si riconobbe l'indipendenza e vani furono i tentativi di frenare il potere degli Oirat in Mongolia.

Con la morte di YONGLE i vari imperatori furono sempre più burattini nelle mani degli eunuchi, dovuto alla
giovane età, lasciavano loro l l'intera gestione del potere. A Pechino, oltre 30.000 eunuchi usavano il potere
per i profitti delle loro famiglie causando un clima di corruzione generale.
La scelta di un isolamento ebbe i suoi esiti: a metà 500 la spinta espansionistica dell'Occidente era frutto
della mutata mentalità europea questo grazie anche alla Riforma che non ostacolò l'imprenditorialità
personale. L’uomo, infatti, con la cultura umanistica mutò l'immagine di sé. La fiducia nelle sue capacità
razionali e il diverso rapporto con la chiesa agevolarono la nascita del metodo sperimentale basato su basi
matematiche, tutto ciò ebbe ripercussioni anche nella considerazione del profitto considerato quindi
legittimo e interpretato come ricompensa di Dio.
La chiesa diede nuovi impulsi all'attività missionaria. Le chiese protestanti avevano sottratto a quella
cattolica il cuore e il Nord Europa e non rimase che guardare ad altri paesi. L'espansione politica e
missionaria si fuse nella politica religiosa ed economica della Spagna e del Portogallo.
Poiché l'impero Ottomano non fu più disposto al dialogo fu impossibile proseguire i traffici da Occidente a
oriente e così si cercarono nuove vie per l'Oriente. Per tutto il 400 erano stati genovesi e i veneziani ad
inserirsi nelle relazioni commerciali fra Mediterraneo Atlantico e a questo punto si inserirono anche
Portoghesi; in particolare Enrico detto il Navigatore (1394-1460) riuscì ad aprire una scuola di navigazione
promuovendo numerosi viaggi in Africa settentrionale dove impiantò la canna da zucchero.
La politica marittima portoghese fu sempre piu favorevole all’espansione per evitare l’intermediazione
commerciale veneziana araba che avevano il monopolio del commercio delle spezie nel mercato dell'oro,
cosi Enrico inizio ad esplorare le coste africane e con il pieno appoggio di Papa Niccolò v gli fu concesso il
monopolio dell'esplorazione dell'Africa nel 1455 .
Gli europei giunsero con la caravella portoghese a solcare i mari che ZHENG HE aveva percorso ( Oceano
Indiano). Fu la scelta dei Ming di interrompere le esplorazioni a permettere agli europei di occupare i mari
orientali. I primi ad arrivare in Oriente fino all'oceano Indiano furono i portoghesi che nel 1498 avevano per
primi circumnavigato l’Africa. Si scontrarono per quelle rotte con i mercanti arabi e con i mammalucchi
egiziani che fino a quel momento avevano dominato i mari. Inevitabile fu la guerra e vincendo la battaglia
di Diu nel 1509 stabilirono il loro dominio dell'oceano. L'anno dopo occuparono Goa in India sulla costa del
Mar arabico che divenne poi la capitale del loro impero commerciale fondato sul monopolio del traffico
delle spezie. Tuttavia la noce moscata i chiodi di garofano e il mais provenivano dall’Indonesia in particolare
Malacca che fu occupata nel 1511 dalla ammiraglio Albuquerque garantendo al Portogallo il controllo di
questo strategico stretto (dove si trova l’odierna Singapore) che unisce Oceano Indiano e il mare della Cina.
Le prime navi Portoghesi comparvero davanti a Canton nel 1513 e i portoghesi furono considerati pirati
come giapponesi in un primo momento, poi loro fu concesso di aprire alcune basi commerciali e Aomen ora
Macao fu la città principale per la penetrazione degli Europei in Cina. L'impero commerciale portoghese fu
gestito da un viceré cui era affidato il compito di garantire il regolare commercio fra India e Portogallo. Fu la
Casa de India a Lisbona l'organismo preposto a controllare i traffici con Asia e Africa.
Gli europei nel corso due secoli mutarono la cultura e l'economia asiatica: portarono in Cina piante come il
granoturco l'arachide e la patata dolce, l'argento che proveniva dall'America e con cui gli spagnoli pagavano
the e porcellana soppiantando l'uso della cartamoneta introdotta dalla dinastia YUAN, infine anche armi da
fuoco che note già al tempo dei sangue meridionali e dei Mongoli furono in quest'epoca nuovamente
introdotti con modelli europei.
È importante ricordare che i portoghesi diversamente da altri occidentali limitarono la loro presenza ad un
controllo militare e politico dei porti usati come basi per i loro commercio.

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