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Impero portoghese

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Voce principale: Storia del Portogallo.

Impero Portoghese

(dettagli) (dettagli)

Dati amministrativi
Nome
Império Português
ufficiale
Lingue
Latino, Portoghese
ufficiali
L'Impero Lingue portoghese, galiziano,
portoghese (in parlate lingua mozarabica e
portoghese:
lingue indigene
Império
Português) fu, Inno Hymn of the Charter, A
insieme Portuguesa e Hymno
all'Impero Patriótico
spagnolo[1], il
primo impero Capitale Lisbona
coloniale Dipendente Regno del
mondiale della
da Portogallo
storia. Fu anche il
Regno Unito di
più longevo degli
imperi coloniali Portogallo, Brasile e
d'oltremare, Algarves
durando quasi Prima Repubblica
seicento anni, Seconda
dall'occupazione Repubblica
di Ceuta nel 1415 Terza Repubblica
alla restituzione
di Macao alla Politica
Cina nel 1999. Fu Forma di Monarchia (1415-
inoltre uno degli Stato 1910)
imperi più vasti Repubblica (1910-
della storia.
1999)
Nascita 22 agosto 1415 con
Giovanni I
Causa occupazione di Ceuta
Fine 20 dicembre 1999 con
Jorge Sampaio
Causa Restituzione di Macao
alla Cina
Territorio e popolazione
Bacino Europa Occidentale,
geografico Africa, America
Meridionale, Asia,
Oceania
Religione e società
Religione di
cattolica
Stato
Religioni
ebraica e musulmana
minoritarie

Carta anacronistica dell'Impero


Portoghese (1415-1999)

L'impero si sviluppava in numerosi territori, che oggi fanno


parte di ben 53 Stati diversi. Dopo il secondo conflitto
mondiale, iniziò un processo di decolonizzazione. Il
Portogallo però rifiutandosi di nuovo di concedere
l'indipendenza alle proprie colonie, diede il via a un'aspra
guerra di repressione, al termine della quale venne
riconosciuta l'indipendenza di gran parte dei possedimenti
d'oltremare, tra cui la Guinea-Bissau, l'Angola e il
Mozambico, nonché gli arcipelaghi di Capo Verde e São
Tomé e Príncipe.

Confinando con la sola Castiglia, il Portogallo non aveva


altra scelta che espandersi attraverso i mari. Questo scatenò
una corsa all'avanzamento tecnologico nella marineria che
aprì le porte alla cosiddetta "Età delle scoperte".

Indice
Storia
Lo sviluppo nel XV secolo
La competizione e il declino
Il XX secolo e la fine
I territori
Isole e coste dell'Oceano Atlantico e dell'Africa
occidentale
Costa del Marocco
Isole Atlantiche
Coste dell'Africa occidentale
Coste dell'Africa orientale ed Isole dell'Oceano Indiano
Americhe
Asia e Oceano Pacifico
Golfo Persico e Mare Arabico
India
Indie sud orientali, Malesia e isole delle spezie
Mari della Cina
Note
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni

Storia

Lo sviluppo nel XV secolo


Lo stesso argomento in dettaglio: Portogallo nell'età
delle scoperte.

Le truppe portoghesi presero Ceuta (battaglia di Ceuta) nel


1415 con una poderosa forza navale, agli ordini del re
Giovanni I del Portogallo. Sempre sotto lo stesso re i
portoghesi iniziarono a sfruttare le coste africane. In un
primo periodo sia Giovanni I, che il suo figlio cadetto Enrico
il Navigatore si occuparono della costruzione di basi a
Madera e nelle Azzorre, queste ultime divennero in seguito
importantissime, quando i navigatori portoghesi
svilupparono la tecnica della volta do mar e Angra divenne
una tappa obbligata sulla via del ritorno verso Lisbona. Solo
successivamente iniziarono a spingersi più a sud, oltre il
Capo Bojador, grazie a Gil Eanes nel 1434. Dieci anni dopo le
navi portoghesi sbarcarono sulle coste del Senegal, della
Guinea, poi di Capo Verde, e alcune persino su quelle della
Sierra Leone.

Tutte queste spedizioni organizzate dal principe Enrico il


Navigatore, in cui le navi portoghesi esplorarono la costa
occidentale dell'Africa, avevano l'obiettivo di mappare il
territorio e di trovare merci (soprattutto spezie ma anche oro
e schiavi). Nel 1479 con il trattato di Alcáçovas, al termine
della guerra di successione castigliana, i portoghesi si
impossessarono del porto di Elmina nel Ghana, affermando
il loro dominio sul golfo di Guinea e in generale su tutto
l'Atlantico. Nel 1487, Bartolomeo Diaz doppiò il capo di
Buona Speranza e nel 1498 Vasco da Gama raggiunse l'India,
stabilendovi i primi avamposti portoghesi. I portoghesi
decisero perciò di creare diverse basi fortificate lungo la
rotta orientale per l'India, dando inizio a una espansione
piuttosto aggressiva. Lungo le coste dell'Africa orientale,
diversi piccoli stati musulmani (Mozambico, Kilwa, Brava e
Mombasa) furono distrutti o divennero alleati del
Portogallo.

Pêro da Covilhã raggiunse l'Abissinia nel 1490. Nell'oceano


Indiano, una delle navi di Pedro Álvares Cabral scoprì il
Madagascar che fu poi parzialmente esplorato da Tristão da
Cunha (1507); Mauritius fu scoperta nel 1507, Socotra venne
occupata nel 1506 e, nello stesso anno Lourenço d'Almeida
visitò Ceylon.

L'impero portoghese in Oriente venne riconosciuto con il


trattato di Tordesillas (1494). I portoghesi stabilirono poi
basi commerciali e avamposti a Goa, Malacca, nelle
Molucche, a Macao e Nagasaki. Costretti a difendere le loro
rotte commerciali sia dagli europei sia dagli asiatici, i
portoghesi dominavano non soltanto i commerci tra Asia e
Europa, ma anche quelli tra le varie regioni asiatiche, tra cui
India, Indonesia, Cina, e Giappone.

Sotto l'egida del Portogallo il missionario gesuita padre


Alessandro Valignano plenipotenziario visitatore gesuita ed
il suo allievo Matteo Ricci evangelizzarono Giappone e Cina.
Il Brasile venne scoperto nel 1500 da Pedro Álvares Cabral, e
la colonizzazione vera e
propria iniziò intorno al
1530. Benché all'inizio
fosse considerato meno
importante dei territori
asiatici, il Brasile
divenne poi la colonia
più importante
dell'impero, dalla quale i Un'opera realizzata per il Banco
portoghesi potevano Nacional Ultramarino a Lisbona, con
esportare oro, gemme lo stemma rappresentante le colonie
preziose, zucchero, caffè dell'Impero portoghese
e altri prodotti agricoli.

La competizione e il declino

L'impero portoghese intorno al 1815. A quel tempo oltre il 95% del


territorio della corona portoghese era costituito dal Brasile

Nel 1580, il re Filippo II di Spagna invase il Portogallo dopo


una crisi di successione causata dalla morte di re Sebastiano
del Portogallo, caduto in battaglia a Alcazarquivir in
Marocco nel 1578. Alle Cortes de Tomar nel 1581, Filippo fu
incoronato Filippo I di Portogallo, unendo le due corone e gli
imperi d'oltremare sotto la dominazione spagnola degli
Asburgo in un'unione dinastica iberica. A Tomar, Filippo
promise di mantenere gli imperi giuridicamente distinti,
lasciando l'amministrazione dell'Impero portoghese ai
cittadini portoghesi, con un viceré del Portogallo a Lisbona
che avrebbe provveduto ai suoi interessi. Filippo fece
addirittura trasferire la capitale a Lisbona per un periodo di
due anni (1581-83) poiché era la città più importante della
penisola iberica. Tutte le colonie portoghesi accettarono il
nuovo stato di cose tranne le Azzorre, che sostennero
Antonio, priore di Crato, un pretendente al trono portoghese
che aveva ottenuto il sostegno di Caterina de' Medici in
cambio della promessa di cedere il Brasile alla Francia. Le
forze spagnole riuscirono infine a catturare le isole nel 1583.

Il confine tracciato a Tordesillas tra i domini spagnoli e


quelli portoghesi in Sud America fu sempre più ignorato dai
portoghesi, che si spinsero oltre, penetrando nel cuore del
Brasile ed espandendo il loro territorio verso ovest. Le
missioni esplorative furono condotte sia per iniziativa del
governo portoghese sia per iniziativa di privati (i cosiddetti
bandeirantes). Queste spedizioni durarono per anni
avventurandosi in regioni sconosciute, inizialmente per
catturare i nativi e costringerli alla schiavitù, per poi
concentrarsi sulla ricerca di miniere d'oro, argento e
diamanti.

Tuttavia, l'Unione iberica trascinò il Portogallo nelle guerre


che gli spagnoli stavano combattendo contro l'Inghilterra, la
Francia e la Repubblica olandese, paesi che stavano
iniziando in quegli anni a creare i propri imperi oltreoceano.
La minaccia principale proveniva dagli olandesi, che erano
impegnati in una guerra d'indipendenza contro la Spagna fin
dal 1568. Nel 1581, le Sette Province Unite si proclamarono
indipendenti dalla dominazione asburgica, inducendo
Filippo II a proibire ai suoi domini il commercio con gli
olandesi, incluso in Brasile dove gli olandesi avevano
investito ingenti capitali nel finanziamento della produzione
di zucchero.

Le reti commerciali dell'Impero Spagnolo furono allora


monopolizzate dai mercanti portoghesi, che si arricchirono
grazie al commercio delle spezie dall'oriente e alla tratta
degli schiavi africani, venduti sui mercati della Nuova
Spagna a prezzi maggiori di quelli che si potevano ottenere
in Brasile. In estremo oriente Manila fu incorporata nella
rete commerciale Macao-Nagasaki, consentendo ai Macanesi
di origine portoghese di agire come agenti commerciali per
gli spagnoli filippini e di utilizzare l'argento spagnolo
proveniente dalle Americhe nel commercio con la Cina.

Nel 1592, durante la guerra con la Spagna, una flotta inglese


catturò una grande nave portoghese al largo delle Azzorre, la
Madre de Deus, carica di 900 tonnellate di merci
provenienti dall'India e dalla Cina, per un valore stimato di
mezzo milione di sterline (quasi la metà del gettito fiscale
inglese a quell'epoca)..[2] Questo assaggio delle ricchezze
orientali galvanizzò l'interesse degli inglesi per l'estremo
oriente.[3] Nello stesso anno, Cornelis de Houtman fu inviato
dai mercanti olandesi a Lisbona, per raccogliere quante più
informazioni possibili sulle Isole Molucche.

Gli olandesi alla fine si resero conto dell'importanza di Goa


per scardinare l'Impero portoghese in Asia. Nel 1583, il
mercante ed esploratore olandese Jan Huygen van
Linschoten (1563 - 8 febbraio 1611), ex segretario
dell'Arcivescovo di Goa, scrisse un volume che conteneva
informazioni sulle rotte commerciali segrete dei portoghesi
in tutta l'Asia, comprese le Indie orientali e il Giappone. Lo
scritto pubblicato nel 1595; il testo fu poi incluso in volume
più grande pubblicato nel 1596 con il titolo Itinerario:
voyage, ofte schipvaert van Jan Huygen van Linschoten
naer Oost ofte Portugaels Indien, 1579–1592. Gli olandesi e
gli inglesi utilizzarono queste nuove informazioni per la loro
espansione commerciale. Nel 1600 fu fondata la Compagnia
inglese delle Indie Orientali e nel 1602 la Compagnia
olandese delle Indie Orientali. Questi sviluppi permisero
l'ingresso di compagnie commerciali privilegiate nelle Indie
Orientali.[4][5]

Gli olandesi iniziarono la


loro offensiva oltremare,
attaccando le colonie
spagnole e portoghesi e
dando inizio alla guerra
olandese-portoghese, che
sarebbe durato per oltre
sessant'anni (1602- La vittoria portoghese nella seconda
1663). Altre nazioni battaglia dei Monti Guararapes pose
europee, come fine alla presenza olandese nel
l'Inghilterra protestante, Pernambuco
aiutarono l'Impero
olandese nella guerra.
Gli olandesi ottennero importanti vittorie in Asia e in Africa
con l'assistenza di alleati indigeni, riuscendo a strappare ai
portoghesi il controllo di Malacca, Ceylon e São Jorge da
Mina. Gli olandesi ottennero anche il controllo della ricca
regione produttrice di zucchero del nord-est del Brasile oltre
che di Luanda in Africa, ma i portoghesi riuscirono a
riconquistare questi territori dopo una lunga lotta.[6]
Nel frattempo, nella penisola arabica, i portoghesi persero il
controllo di Hormuz in un'offensiva congiunta dei safavidi e
degli inglesi nel 1622, e l'Oman sotto gli Al-Ya'arubs catturò
Mascate nel 1650. Gli omaniti continuarono a usare Mascate
come base per le loro ripetute incursioni nell'Oceano
Indiano, come la cattura di Forte Jesus nel 1698. In Etiopia e
in Giappone negli anni Trenta del XVII secolo, la cacciata dei
missionari da parte dei governi locali colpì duramente
l'influenza portoghese in quelle regioni.[7][8]

Bombay (l'attuale Mumbai) fu donata alla Gran Bretagna nel


1661 come parte della dote della Principessa portoghese
Caterina di Braganza a Carlo II d'Inghilterra. La maggior
parte dell'India settentrionale portoghese cadde nelle mani
dell'impero Maratha nel 1739 quando il generale Maratha
Chimnaji Appa sconfisse i portoghesi. Più tardi il Portogallo
conquistò Dadra e Nagar Haveli nel 1779. Nel XVIII secolo
gli inglesi riuscirono ad affermare il loro controllo sull'India,
riducendo i territori portoghesi a Goa e altre piccole basi.
Nel 1755 il terremoto di Lisbona, seguito da un maremoto,
mise in ginocchio il paese, uccidendo 100.000 persone (su
circa 275.000 abitanti). Ciò ridusse notevolmente lo slancio
coloniale portoghese. La colonia del Brasile rimase perciò il
cuore dell'impero, diventando inoltre la destinazione di una
migrazione volontaria dall'Europa e di un'altra, forzata, di
schiavi dall'Africa. Ciò accrebbe notevolmente la
popolazione della colonia che, oggi, rappresenta lo stato di
lingua portoghese più grande del mondo. Dal 1815 il Brasile
fece parte del Regno Unito di Portogallo, Brasile e Algarve e
nel 1822 divenne indipendente, con la creazione dell'Impero
del Brasile ad opera di un principe portoghese, Pedro I.
Proprio alla vigilia del rilancio del colonialismo europeo nel
XIX secolo, il Portogallo aveva ormai perso con il Brasile la
maggior parte del suo impero, eccezion fatta per alcune basi
costiere in Asia e Africa. Il Portogallo decise perciò di aprire
un nuovo ciclo coloniale espandendo i suoi avamposti in
Africa, innescando una forte competizione con altre potenze
europee presenti nell'area. Fu così che furono create le
colonie che oggi corrispondono agli stati di Capo Verde, São
Tomé e Príncipe, Guinea-Bissau, Angola e Mozambico.

Il XX secolo e
la fine
Lo stesso
argomento in
dettaglio:
Guerra
La «Mapa Cor-de-Rosa», con evidenziati i coloniale
territori rivendicati dal Portogallo (odierni portoghese.
Zambia, Zimbabwe e Malawi) alla fine del
XIX secolo e posti tra l'Angola Portoghese
e il Mozambico portoghese, queste
acquisizioni vennero fermate dall'intervento
britannico nella stessa zona.

Negli anni successivi alla fine della seconda guerra


mondiale, le altre nazioni europee cominciarono più o meno
volontariamente ad abbandonare i loro possedimenti
coloniali. Il Portogallo, al contrario, decise di opporsi
tenacemente al processo di decolonizzazione, diventando
così l'ultima potenza coloniale a mantenere il controllo sulle
sue colonie di maggiori dimensioni.
Tuttavia l'India annesse nel 1954 Dadra e Nagar Haveli e nel
1961 occupò Goa, Diu e Daman, possedimenti portoghesi
nella regione, mentre in Africa diversi gruppi ribelli
scatenarono una guerra che durò per più di un decennio. Il
costo di una guerra difficile portò alla caduta del regime
autoritario di Salazar e del suo successore Caetano nel 1974
(la Rivoluzione dei Garofani). Uno dei primi atti del governo
democratico subentrato a Caetano fu proprio la decisione di
porre fine alla guerra e dare inizio ai negoziati con i ribelli.

Subito dopo l'indipendenza, in Angola e Mozambico, le due


colonie maggiori, scoppiò una durissima guerra civile fra le
forze governative comuniste (appoggiate da Unione
Sovietica, Cuba e altri stati comunisti) e le forze ribelli
(sostenute da Zaire, Sudafrica, e Stati Uniti). Anche Timor
Est raggiunse l'indipendenza nel 1974 ma venne
immediatamente occupata dalla vicina Indonesia fino al
1999.

Ufficialmente l'impero portoghese scomparve quando il


Portogallo cedette Macao alla Cina nel 1999, in seguito alla
scadenza di un contratto stipulato tra i due stati e simile a
quello che univa Hong Kong al Regno Unito. Le sette ex-
colonie portoghesi oggi sono stati indipendenti e, insieme al
Portogallo, sono membri della Comunità dei Paesi di Lingua
Portoghese (CPLP).

I territori
Di seguito l'elenco dei territori dell'impero portoghese da
occidente a oriente.
Impero portoghese nel XX secolo

I territori appartenenti alla stessa regione geografica (come


l'India, le enclave marocchine e cinesi o l'arcipelago
indonesiano) sono indentati e spaziati per essere meglio
evidenziati. Per ogni colonia e insediamento vengono
indicate le suddivisioni amministrativi e il nome antico
portoghese (in corsivo).

Attorno al 1815, dopo l'epoca napoleonica e poco prima


dell'indipendenza del Brasile, l'estensione dell'impero
Portoghese toccò il suo massimo, attorno agli otto milioni di
chilometri quadrati, costituiti al 97% proprio dal Brasile. Nel
corso della seconda metà dell'Ottocento il Portogallo,
partendo dalle sue basi costiere, si espanse di nuovo verso
l'entroterra dell'Angola e del Mozambico, tanto che nel 1975,
al momento dell'indipendenza della maggior parte delle sue
colonie, l'impero aveva raggiunto una estensione di quasi
altri due milioni e 2000.000 chilometri quadrati[9][10].

Isole e coste dell'Oceano Atlantico e dell'Africa


occidentale

Costa del Marocco

Marocco (enclave) - Morroco


Aguz (Souira Guedima) - fortezza costiera (1506-
1525)
Alcacer Ceguer (Ksar es-Seghir) - fortezza
marocchina occupata tra il 1458 e il 1550 quando
viene abbandonata a seguito della grave crisi
economica portoghese sotto il regno di Giovanni III.
Arzila (Asilah) - città occupata dai portoghesi nel
periodo 1471-1550; abbandonata a seguito della crisi
economica del Portogallo; rioccupata nel decennio
1577-1589, viene fortificata a protezione del
commercio dell'oro nel Sahara. Con l'annessione del
regno portoghese da parte di Filippo II di Spagna,
Asilah passa sotto dominio spagnolo e vi rimane
anche dopo la separazione dei regni, nel 1640, fino
alla riconquista al Marocco da parte di Mulay Isma'il
nel 1692.
Azemmour (Azamor) - città marocchina vassalla e
tributaria dei portoghesi dal 1486. Dopo essersi
ribellata, nel 1513, viene occupata dal Portogallo. Nel
1541, i portoghesi si ritirano a causa della crisi
finanziaria del regno.
Ceuta - possedimento (1415-1640). Colonia
spagnola dal 1640.
Mazagan (El Jadida) (Castelo Real de Mazagão)-
importante città fortificata e possedimento
portoghese (spagnolo tra 1580 e il 1640, quando il
Portogallo viene annesso alla Spagna) tra il 1506 e il
1769 quando viene abbandonata nel 1769. L'antica
città fortificata portoghese di Mazagan è stata
dichiarata dall'UNESCO, nel 2004, Patrimonio
dell'umanità.
Safim (Safi) - città sotto controllo portoghese nel
periodo 1488-1541.
Mogador (Essaouira) - fortezza costiera (1506-1510)
tenuta fino al 1765.
Santa Cruz do Cabo de Gué (Agadir) - stazione
commerciale (1505-1541).
Quart Quessem - Santa Cruz do Rio de Ouro,
stazione commerciale
Tangeri - possedimento (1471-1662). La città viene
ceduta all'Inghilterra nel 1662.

Isole Atlantiche
Azzorre (Açores) - colonie (1427-1766); capitanato
generale (1766-1831); distretto d'oltremare (1831-1979).
Regione autonoma del Portogallo dal 1979.
Capo Verde (Ilhas do Cabo Verde) - insediamento
(1462-1495); dominio delle colonie della corona (1495-
1587); colonia della corona (1587-1951); provincia
d'oltremare (1951-1974); repubblica autonoma (1974-
1975). Indipendente dal 1975. Fu viceregno costituito
dalla Capitania Generale di Santiago sede del viceré e
dai governatorati di:
São Tomé e Príncipe - colonia della corona (1753-
1951) con l'isola di S. Martin; provincia d'oltremare
(1951-1971); amministrazione locale (1971-1975).
Indipendente dal 1975;
Fernando Poo - colonia insulare ceduta alla Spagna
nel 1778;
Annobón - colonia ceduta alla Spagna (1778);
donatarìa de Ilha de Santo Antão;
capitanìa de Cacheu (1588) con le isole Bissagos,
Bata, Bissau (abbandonata dal 1717 al 1753),
Bassàm, Lagos.
Madera - possedimento (1418-1420); colonia (1420-
1580); colonia della corona (1580-1834); distretto
d'oltremare (1834-1978). Regione autonoma del
Portogallo dal 1978.
Arguim (Arguin) - isola al largo della costa della
Mauritania. Stazione commerciale portoghese (1455-
1639) dedicata al commercio degli schiavi e della
gomma.
Sant'Elena - stazione commerciale (ilha de S. Elena, XVI
secolo).
Tristan da Cunha - stazione commerciale (ilha de Tristão
d'Acunha, 1506-1810.
Ascension - stazione commerciale (ilha de Nossa
Senhora de Ascensiòn, 1501-1815).
São Tomé - Possedimento (1470-1485); colonia
(1485-1522); colonia della corona (1522-1641);
amministrazione sotto i Paesi Bassi (1641-1648).
Occupazione francese nel 1648.
Príncipe - colonia (1500-1573). Unita a São Tomé nel
1573.
Fernando Póo e Annobón - isole del Golfo di Guinea,
a sud di São Tomé e Príncipe. Colonie (1474-1778).
Cedute alla Spagna 1778.

Coste dell'Africa occidentale


Costa d'Oro portoghese (Ghana) - colonia (1482-1642),
ceduta alla Costa d'Oro olandese nel 1642;
successivamente, passa sotto controllo inglese fino al
1957 quando ottiene l'indipendenza assumendo il nome
di Ghana.
São João Baptista de Ajudá (Ouidah) - fortezza sulla
costa atlantica dell'odierno Benin, avamposto della
Costa d'Oro e subordinato al Brasile dal 1721 al
1730; poi a São Tomé e Príncipe (1865-1869).
Annesso dal Dahomey nel 1961.
Guinea portoghese - colonia (1879-1951); provincia
d'oltremare (1951-1974). Indipendenza unilaterale
proclamata nel 1973, riconosciuta dal Portogallo nel
1974.
Cacheu - capitanato (1640-1879). Unito a Bissau nel
1879.
Bissau - insediamento sotto Cacheu (1687-1696);
capitanato (1696-1707); abbandonata (1707-1753);
colonia separata sotto Capo Verde (1753-1879).
Unita a Cacheu nel 1879.
Africa Occidentale Portoghese (Angola) - colonia (1575-
1589); colonia della corona (1589-1951); provincia
d'oltremare (1951-1975). Indipendente dal 1975.
Costituita in Capitania General de Angola comprendeva i
governatorati di S. Paolo de Loanda (1589) sede del
governo generale, quelli d S. Felipe de Benguela,
Cabinda, Moçamedes, Ambrìz, Ambaza e i protettorati
sui regni di Quissamã, Ilamba, Congo, Matamba.
Cabinda - protettorato (1883-1887); distretto del Congo
(1887-1921); intendenza subordinata a Maquela do
Zombo (1921-1922); dipendenza del distretto dello Zaire
(1922-1930); Intendenza di Zaire e Cabinda (1930-
1932); intendenza sotto l'Angola (1932-1934);
dipendenza sotto l'Angola (1934-1945); ripristinata come
distretto (1946-1975). Controllata dal Frente Nacional de
Libertação de Angola (Fronte Nazionale di Liberazione
dell'Angola) quale parte dell'Angola indipendente nel
1975. L'autoproclamatasi Repubblica di Cabinda nel
1975 non venne riconosciuta né dal Portogallo né
dall'Angola.

Coste dell'Africa orientale ed Isole dell'Oceano


Indiano
Malindi - possedimento (1500-1630)
Mombasa - occupata militarmente (1593-1638); colonia
subordinata al Viceregno di Goa (1638-1698; 1728-
1729). All'Oman nel 1729.
Africa Orientale Portoghese (Mozambico) -
possedimento (1498-1501); subordinata al Viceregno di
Goa (1501-1569); capitanato generale (1569-1609);
colonia subordinata a Goa (1609-1752); colonia (1752-
1951); provincia d'oltremare (1951-1974); governo di
transizione con un rappresentante del Portogallo e del
Frelimo (1974-1975). Indipendente dal 1975.
Isola di Mozambico - uno dei primi insediamenti
portoghesi nelle coste dell'Africa Orientale nel 1503,
divenne capitale dell'Africa Orientale Portoghese fino
al 1898.
Tanganica (Tanzania) - insediamenti portoghesi sul
litorale (1500-1630).
Zanzibar - Arcipelago al largo delle coste nord della
Tanzania, possedimento (1503-1698). Annessa
dall'Oman nel 1698, nel XIX secolo divenne prima
Sultanato di Zanzibar indipendente e poi colonna
britannica.
Madagascar (costa meridionale) - Insediamento,
utilizzato per rifornire le flotte portoghesi che navigavano
verso l'Asia (1496-1550)
Isola San Lorenzo (Madagascar) e Isole Mascarene -
Approdi fortificati, utilizzati per rifornire le flotte
portoghesi che navigavano verso l'Oriente (1498-
1540).
Socotra - possedimento nell'isola situata 300 km ad est
dell'estremità del Corno d'Africa (1506-1511). In seguito
diviene parte del sultanato di Qishn e Suqutra.

Americhe
Colonia del Brasile - possedimento conosciuto come Ilha
de Santa Cruz, poi Terra de Vera Cruz (1500-1530);
colonia (1530- 1714); vice-reame (1714-1815); regno
sotto il Regno Unito del Portogallo (1815-1822),
indipendente dal 1822. Il vicereame era ripartito in
Capitanìe: Bahia (capitale vicereale fino al 1763),
Espirito Santo, Serengipe, Rio de Janeiro (capitale dal
1763), San Paolo (dipendente da Rio dal 1748 al 1763),
Itanhaèm, S. Vicente, Ilheos e Minas Geraes, Goyaz,
Itamaracà, Mato Grosso, S. Catarina, il comando militare
di San Pedro del Rio Grande do Sul, la colonia del
Sacramento sulla Plata (1680-1777) ed il forte di San
Jõao de Ajudà (1680) nel Golfo di Guinea.
Maranhão - ripartizione del Brasile, autonoma dal 1621
al 1751 e costituita dalla Capitania Major de Maranhão e
da quelle di Pernambuco
(1716),di Ceará, Parahyba,
Rio Grande do Norte, Gran
Parà (1737), S. Josè de
Javarì e Rio Negro (1757),
di S. Josè del Piauì (1759).
Guyana francese - occupata
militarmente (1809-1817).
Ripresa dalla Francia nel
1817.
Provincia Cisplatina -
Occupata nel 1808,
capitanato nel 1817 (Reino
Unido de Portugal, Brasil e Mappa del Brasile
Algarves), aderisce come disegnata dagli esploratori
provincia all'Impero del portoghesi nel 1519
Brasile (1822-1889) nel
1822 e ritorna indipendente
nel 1827 col nome di Uruguay.
Colonia del Sacramento - colonia (1680; 1683-1705;
1715-1777). Ceduta alla Spagna nel 1777.

Asia e Oceano Pacifico

Golfo Persico e Mare Arabico


Ormuz - possedimento subordinato al Viceregno di Goa
(1515-1622). Incorporato nell'impero persiano nel 1622.
Mascate - possedimento (1515-1650); subordinato al
Viceregno di Goa (1500-1690).
Bahrein - possedimento, corrisponde al territorio
dell’attuale Bahrein, subordinato al Viceregno di Goa
(1521-1602). Fu Incorporato nell'impero persiano nel
1602 in seguito ad una rivolta della popolazione locale.

India
India portoghese
(XVI-XX secolo)-
L'insieme dei
possedimenti indiani
portoghesi si
costituisce come
provincia d'oltremare
col nome di India
Portoghese tra il La basilica barocca del Bom Jesus
1946 e 1962. (Buon Gesù) a Goa, capitale del
Annessa dall'India vicereame portoghese indiano. La
nel 1962, il Portogallo chiesa, risalente al 1695, fa parte
ne riconosce dei Patrimoni dell'umanità
l'annessione solo nel dell'UNESCO
1974. L'India
Portoghese era
costituita da una serie di colonie e territori dipendenti dal
Viceregno di Goa. Da questo dipesero in alcuni periodi
anche le basi africane di Mombasa e Malindi e la
Capitaneria generale del Mozambico (1609-1752).

Erano dipendenze del viceregno:

Baçaim (Vasai-Virar) - possedimento (1535-1739)


Cannanore - possedimento (1502-1663)
Panjim
Angediva
Divar
Benasterim
Chaul - possedimento conquistato dai Maratti nel
1740
Cochin - possedimenti (1500–1663)
Cranganore - possedimento (1536-1662)
Damão (Daman) - occupata nel 1559; governatorato
dal 1535. Alla provincia d'oltremare dell'India
Portoghese nel 1946.
Dadra - conquistata nel 1779. Occupata dall'India nel
1954.
Goa - importante colonia commerciale (1510-1946) e
capitale del Viceregno di Goa. Nel 1946 diviene parte
della provincia d'oltremare dell'India Portoghese.
Nagar Haveli - presa nel 1779. Occupata dall'India
nel 1954.
Quilon - possedimento (1502-1661)
São Tomé de Meliapore - insediamento (1523-1662;
1687-1749)
Salsetta - governatorato conquistato dai Maharatti
nel 1738
Timor - governatorato dal 1702 con Dili
Flores - governatorato
Macao - governatorato
Ceylon - colonia (1597-1658). Gli olandesi subentrarono
nel 1656, Jaffna viene conquistata nel 1658.

Indie sud orientali, Malesia e isole delle spezie


Indonesia (enclave e isole):
Banten - stazione commerciale (XVI-XVIII secolo)
Flores - possedimento (XVI-XIX secolo)
Makassar - stazione commerciale (1512-1665)
Timor-Leste (Timor Est) - colonia subordinata
all'India Portoghese (1642-1844); subordinata a
Macao (1844-1896); colonia separata (1896-1951);
territorio d'oltremare (1951-1975); repubblica che
proclama unilateralmente l'indipendenza, annessa
dall'Indonesia (1975-1999, riconosciuta dall'ONU
come territorio portoghese). Sotto amministrazione
ONU dal 1999 fino all'indipendenza.
Malacca - insediamento (1511-1641); conquistata,
successivamente, dagli olandesi.
Molucche:
Amboina (Ambon) - insediamento (1576-1605)
Ternate - insediamento (1522-1575)
Tidore - colonia (1578-1605). Conquistata dagli
olandesi nel 1605.

Mari della Cina

Macao portoghese - insediamento (1553-1557), territorio


affittato subordinato a Goa (1557-1844); provincia
d'oltremare (1844-1883); provincia d'oltremare insieme a
Timor Leste sotto Goa (1883-1951); provincia
d'oltremare (1951-1975); territorio d'oltremare (1975-
1999). Passata alla Repubblica Popolare Cinese come
regione amministrativa speciale nel 1999.
Coloane - occupata nel 1864
Taipa - occupata nel 1851
Isola Verde (Qingzhou) - incorporata nel 1890.
Isole D. João, Lapa e Montanha (Hengqin) -
occupazione (1938-1941). Riprese al Giappone e
restituite alla Cina.
Forti sull'Isola di Formosa nel XVI secolo
Base a Nagasaki e a Dejima in Giappone

Mappa anacronistica dell'impero portoghese. Rosso: possedimenti


portoghesi in vari periodi storici; marrone: esplorazioni; arancione:
aree di influenza e commercio; rosa: territori rivendicati; verde:
basi commerciali; blu: rotte portoghesi e zone di mare esplorate
e/o rivendicate.

1. ^ Phillips Jr, William D.; Rahn Phillips, Carla (2016).


"Spain as the first global empire". A Concise History of
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9. ^ Il Portogallo non è un paese piccolo, su
temi.repubblica.it, La Repubblica. URL consultato il 21
dicembre 2014.
10. ^ PORTUGAL NÃO É UM PAÍS PEQUENO (JPG), su
temi.repubblica.it. URL consultato il 21 dicembre 2014.

Voci correlate
Lista dei viceré e governatori dell'India Portoghese
Colonia del Brasile
India Portoghese

Altri progetti
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Collegamenti esterni

Portuguese Empire Timeline, su timelines.info. URL


consultato il 15 luglio 2005 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio
2018).
Japanese Screen Painting of the Portuguese in the
Indies (https://web.archive.org/web/20060115025439/htt
p://www.city.kobe.jp/cityoffice/57/museum/meihin/5_nam
ban/046.html)
Dutch Portuguese Colonial History (http://www.colonialvo
yage.com/) Dutch Portuguese Colonial History: history of
the Portuguese and the Dutch in Ceylon, India, Malacca,
Bengal, Formosa, Africa, Brazil. Language Heritage, lists
of remains, maps.
Current and Former Colonies and Possessions of
Portugual from World Statesmen, su
worldstatesmen.org.
Controllo di Thesaurus BNCF 48331 (https://thes.bncf.firenze.sb
autorità n.it/termine.php?id=48331) · LCCN
(EN) sh89004110 (http://id.loc.gov/authorities/subjec
ts/sh89004110) · J9U
(EN, HE) 987007553607605171 (http://olduli.nli.org.il/
F/?func=find-b&local_base=NLX10&find_code=UID
&request=987007553607605171)

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