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GIULIA REINERO - L12 - MEDIAZIONE LINGUISTICA

LINGUA PORTOGHESE 1
- 01.10.2019 -
La lingua portoghese non è una lingua comunitaria perché è una lingua ufficiale dell’Unione Europea.

La variante europea è uguale a quella brasiliana anche se differiscono a livello di fonetica, suoni nel parlato e quale
parola. Per il parlato, potrebbe essere difficile per chi parla la variante brasiliana, capire la variante portoghese
appunto per i suoni (poiché la variante europea ha una pronuncia molto chiusa, si tendono ad eliminare le vocali
deboli in posizione debole cosa che non avviene nella variante brasiliana dove al contrario si tende ad aggiungere
nell’espressione orale una vocale che nella realtà non esiste nella parola scritta, che quindi la allunga invece che
comprimerla come nella variante europea).

Il portoghese è una lingua extraeuropea, parlato da molte persone (all’incirca da 250/300 milioni di persone). Ed è
inoltre diverso dal Castigliano e dallo Spagnolo.

I paesi LUSOFONI sono i paesi di lingua portoghese.

“DA MÍNHA LINGUA VÊ-SE O MAR” (= dalla mia patria si vede il mare) (Virgilio Ferreira ‘900) -> poiché il Portogallo si
affaccia sull’oceano Atlantico e perché questa lingua si è diffusa attraverso percorsi marittimi toccando tutti e 5 i
continenti.

Nonostante sia una lingua romanza e neolatina, sono presenti dei Falsi Amici (es -> BURRO è “asino” e non “burro”),
dal punto di vista lessicale, per alcune espressioni e per alcuni verbi. Il portoghese e l’italiano differiscono spesso nel
modo del verbo e nel tempo verbale (ES in italiano: non si usa quasi più il passato remoto se non nel contesto
meridionale dove viene utilizzato modo anche per indicare un’azione fatta momenti prima rispetto al presente, ma si
utilizza il passato prossimo “ieri sono andato al cinema” invece che “ieri andai al cinema”. ES in portoghese: si utilizza
il preterito perfeito simples, che implica un’azione conclusa in un momento lontano o vicino rispetto al presente
quindi “Ontem fui ao cinema” che sarebbe “ieri sono andata al cinema”).
*verbo “SER” al preterito perfeito simples: EU FUI, TU FOSTE, ELE/ELA FOI, NÓS FOMOS, VÓS FOSTES, ELES/ELAS FORAM.

Il portoghese europeo è lingua imperiale poiché è stata la lingua di quello che fu l’impero commerciale e territoriale
che i portoghesi hanno controllato per più o meno 60 anni a partire dal XVI secolo. È lì che la lingua rimase nei
territori in cui è stata importante la presenza amministrativa, giuridica e commerciale del Portogallo, nonché il
periodo coloniale in Africa del Portogallo. La lingua portoghese è nata dall’evoluzione del LATINO PARLATO o LATINO
VOLGARE (sermo cotidianus), è la trasformazione che il latino parlato acquisisce nelle zone che l’impero romano ha
colonizzato.

PREMESSE NASCITA PORTOGALLO

Con la romanizzazione la lingua e il paese iniziano assieme (noi sentiamo omogeneità tra nord e sud del portogallo
mentre loro sentono una leggera differenza). Nel 27 a.C. l’imperatore Augusto divise la penisola iberica in HISPANIA
ULTERIOR e HISPANIA CITERIOR e divise le varie aree in successive regioni (Lusitania, Gallecia, Cartaginensis...). Si
assesta poi il sistema giuridico, il sistema viario, una centralizzazione forte con Roma e un sistema amministrativo
con a capo Roma.

Per far sì che il Portogallo si vedesse nella mappa, si parla di fasi.

La fase dell’invasione barbarica nel 409 d.C., popolazioni (Alani, Svevi, Visigoti e Vandali) che dal centro Europa
invadono il territorio. Queste invasioni hanno dato il colpo di grazia alla compattezza regionale della penisola. Le
invasioni hanno segnato la caduta dell’impero romano d’occidente (476 d.C.).

La seconda fase ebbe inizio nel 711 d.C. ci fu l’inizio della rapida occupazione dal Nord Africa degli Arabi e dei Berberi
che dallo Stretto di Gibilterra occuparono la penisola iberica dal Sud al Nord in pochi anni tranne le regioni del Nord-
Occidentale per il territorio accidentato e perché quella zona che precedentemente era stata occupata da Svevi e
Visigoti che si erano però CRISTIANIZZATI mentre Vandali ed Alani vanno in Nord Africa. L’occupazione araba e
Berbera, portatrice dell’ISLAMISMO si diffonde in quasi tutto il territorio della penisola tranne nella regione del nord-
ovest di forte resistenza cristiana. Questa occupazione arriva fino all’estremo Sud, ovvero l’Algarve, che era
l’estremo occidente dell’Andalusia.

Nel 722 d.C. ci fu la prima battaglia nel nord (Covadonga) dove gli eserciti cristiani guidati da Re Pelagio sconfissero
l’esercito musulmano -> simbolo dell’inizio della Riconquista cristiana dei territori occupati dagli Arabi e dai Berberi.
Al 1492 risale l’ultima apparizione della popolazione araba nella penisola iberica.

La terza fase ebbe inizio con la guerra di Riconquista (appoggiata dal Papato, che aveva l’autorità massima) e portata
avanti nella penisola iberica dall’imperatore Leone Castiglia o Alfonso VI, che chiama a collaborare tutti i regni
cattolici, a partire dalla seconda metà dell’anno 1000 (intorno al 1060), guerra che molti paragonano alle crociate in
Oriente il cui scopo era quello di difendere la Cristianità in Oriente.
*senza il riconoscimento del Papato, se non c’era la protezione del Papato, nulla aveva legittimazione. Comandava il Papa. Partecipare quindi alla guerra di
Riconquista sotto autorità del Papato non faceva altro che ricevere prestigio e protezione e arricchimento.

Appaiono quindi due cugini dalla Borgogna, in Francia, (Enrico e Raimondo) due nobili e figli cadetti e non avevano
terra o feudo. Si mettono a disposizione di Alfonso VI e partecipano alla Riconquista, ottenendo la loro ricompensa di
guerra, ovvero l’assegnazione di un feudo a testa, o contea Portugalense, nella Gallecia o Galizia. Enrico ottiene il
feudo e gli viene concessa una figlia illegittima Teresa, per mantenere solido il LEGAME DI VASSALLAGGIO, mentre
Raimondo ottiene un feudo e Urraca, altra figlia illegittima, poiché dovevano dipendere da Alfonso per questo
legame di vassallaggio, dovevano pagare i tributi, essere fedeli, essere al suo servizio e riconoscerne l’autorità
superiore.

Teresa ed Enrico si sposano e hanno un figlio, AFONSO ENRIQUES (1128-1185) (-> patronimico di origine germanica).
Il figlio cresce rapidamente e comincia da subito a volersi scrollare di dosso questi doveri feudali nei confronti di
Alfonso VII (successore di Alfonso VI). Vuole rendersi autonomo e ampliare il proprio feudo. Partecipa alla
Riconquista liberandosi di Teresa (la madre), che era in combutta con dei nobili della Galizia, e quindi combattono e
Teresa viene mandata in esilio nel 1128. Inizia così l’AMPLIAMENTO DEL REGNO DEL PORTOGALLO con l’ambizione
ad essere autonomo e diventare RE.
*attorno ad Afonso Enriques è nata una letteratura, una mitologia, poiché sembra sia stato molto risoluto e astuto già da adolescente riuscendo nell’intento.
Tanto che si crede sia stato predestinato da Dio stesso. Si narra anche che prima di una delle battaglie contro l’esercito dei Mori, gli sia apparsa l’immagine di
Cristo.

- 02.10.2019 -
300 d.C. penisola iberica in piena romanizzazione (suddivise in regioni e tra esse, le più importanti, la Gallecia che era
una regione autonoma e la voglia di Riconquista parte proprio da questa zona nord-occidentale, la Lusitania, da cui
prende il nome il sinonimo dei Portoghesi, e la Betica. Le meno importanti erano Terraconense e Cartaginensis,
Lisboa, Porto, Coimbra, Faro. Arcipelago di Madeira e l’Arcipelago delle Azzorre che sono regioni autonome dello
Stato del Portogallo).

AFONSO ENRIQUES (1128-1185). Nel 1128 diventa principe dopo aver mandato in esilio la madre e inizia la sua
politica di ampliamento e indipendenza dal legame di vassallaggio con Afonso VII partecipando alla guerra di
Riconquista.

Nel 1139 a OURIQUE nasce la leggenda di Enriques per il suo sogno della figura angelica che gli si mostrò prima della
battaglia. Tema di letteratura del tempo. Vince la battaglia e si autoproclama Re del Portogallo, che non era
abbastanza per essere riconosciuto tale, ma subito nel 1143 verrà riconosciuto il Regno del Portogallo da un legato
pontificio (fa un giuramento avvicinandosi al Papato), senza però avere ancora autonomia rispetto alla Castiglia,
quindi non era ancora sciolto il legame di vassallaggio.
*per poter avere e sostenere un legame con il Papato, per essere appoggiato, il re doveva dare doni al Papato, molto oro per sostenere questo legame.

Nel 1147 Afonso Enriques andando con gli eserciti verso Sud per la Riconquista, riconquisterà ai Mori la città di
Santarém (m muta) e nello stesso anno anche Lisbona (che diventa poi la capitale), grazie all’aiuto degli inglesi che
diedero aiuto ad Afonso Enriques. Momento di grande prestigio per il Portogallo.
*i principali fiumi che attraversano il territorio del Portogallo sono in qualche modo il confine nelle fasi di discesa verso sud e di riconquista (un limite naturale
dei territori poiché dovevano attraversarli).
Nel 1179 ottiene il riconoscimento ufficiale dal papa Alessandro III diventando Dom Afonso Primeiro (Primeiro de
Borgonha). Sarà quindi il primo re del Portogallo (riconosciuto come O rei fundador), stabilisce la capitale del regno
nella città di Guimarães (nel nord del Portogallo). I suoi successori portano avanti la sua azione di ampliamente del
Regno del Portogallo cercando di mantenere l’appoggio della Chiesa assicurandosi nel frattempo il potere (Potere
del regno contro il Potere ecclesiastico, che era sia morale che materiale, dove il re donava soldi e terre a favore
della Chiesa da cui la Corona non guadagnava granché e fondazioni di monasteri che furono fondamentali per
RIPOPOLARE i territori, a seguito delle guerre, utilizzando appunto un’AZIONE DI RIPOPOLAMENTO e un AZIONE DI
BONIFICA dei terreni, perché serviva appunto un incentivo, visto che il monastero e la nascita degli ordini religiosi
furono fondamentali perché godevano di uno status privilegiato, raccogliendo le tasse dei loro territori e attorno si
creava un borgo grazie alla sua sicurezza e al suo esercito). Quando negavano alla Chiesa il loro appoggio, venivano
scomunicati (uscire quindi dal riconoscimento ufficiale della Chiesa e quindi dal Papato, ovvero una conseguenza
grave materiale) fino a quando non potevano di nuovo dare il loro appoggio.

Continuava nel frattempo l’azione di riconquista del territorio verso sud del Portogallo (verso l’Algarve), fino al XIII
secolo. Nel 1249 sotto il Re Afonso III ci sarà l’annessione al Regno della regione dell’Algarve, quindi raggiungono
Faro a sud del Portogallo.
*finalmente era quasi visibile il territorio del Regno del Portogallo continentale sulle mappe. Tenendo sempre il confine con il territorio castigliano, sempre
motivo di guerra poiché il regno era nato sotto la dinastia castigliana e quindi motivo di rivendica per il precedente legame di vassallaggio. Il Portogallo rimase
indipendente già all’epoca.

*la capitale passa da Guimarães a Coimbra e poi a Lisbona.

Dom Dinís (Re Dionigi, 1279 - 1325) con cui il Regno del Portogallo crebbe materialmente e culturalmente. Fu un re
importante poiché era anche un re poeta e di riferimento visto che scrisse un’importante raccolta di primi
componimenti lirici nella lingua che si era formata nel nord del Portogallo (Galego - Portoghese, idiomi che si sono
separati successivamente). Diventa autore fondamentale delle cantigas de amor o delle cantigas de amigo (= canzoni
d’amore o canzoni d’amico/di donna).
*la differenza: nelle cantigas de amor è il poeta che parla e dà omaggio a questa donna perfetta e bellissima/irraggiungibile e sposata, senza rivelare il nome,
erano quindi tipiche della lirica provenzale, MINHA SENHOR perché era una poesia di corte, legata quindi all’ambito cortese; le cantigas de amigo o di donna,
hanno come tema principale sempre l’amore ma in esse la voce poetica è una voce femminile che si rivolge all’amato/ou amado, ou amigo, una donna non
angelicata o senza nome, una giovane donna che scrive al fidanzato che è lontano da lei, poesie di origini autoctone, erano pezzi in rima che venivano cantati,
ma rivelano anche una realtà sociale legata al contesto dell’epoca, una donna che vuole sapere se il fidanzato tornerà vivo dalla guerra, se l’avrà tradita, se la
sposerà, se i genitori si opporranno, un amore più terrestre, una donna che si rivolge alle amiche. Dom Dinís è stato quindi un grande poeta dell’epoca.

Lui stesso si preoccupò di arricchire il territorio come ad esempio la sua coltivazione (la più grande) di pini (albero
tipico del Portogallo). La pineta divenne simbolo di navigazione visto che grazie al legno dei pini è stato possibile
andare per mare successivamente. La prima dinastia di Borgonha terminerà poi nel 1383 con una crisi dinastica con
Dom Fernando. La crisi causata dalla questione su a chi aspettava la successione del regno. Ci fu infatti una battaglia,
la BATTAGLIA di ALJUBARROTA (nome con impronta fortemente araba), tra l’esercito portoghese del principe
maestro militare Dom João d’Avís e l’esercito del cugino Castigliano Giovanni. La battaglia viene vita dall’esercito
portoghese grazie alla strategia di guerra che permise a loro di sconfiggere il nemico e divenne poi Re affermando la
seconda dinastia del Portogallo, la dinastia di Avís. Ebbe 4 figli.

Sotto il regno di uno dei figli di João, Enrique (era un conte, identificato in seguito come Enrique o navegador), vi
furono molte scoperte. Enrique era un uomo molto ricco che finanziò lo studio sulla navigazione reclutando i migliori
esperti di navigazione, tra cui degli italiani. Grazie alla sua azione, iniziò un periodo di SCOPERTE poiché il Portogallo
non poteva più espandersi via terra e le potenze europee stavano passando momenti di crisi come la peste nera del
1348. Quindi il Portogallo era pronto per prendere dell’oro navigando ed espandendosi via mare. Era sempre valida
la sua idea di EVANGELIZZARE e fronteggiare la potenza araba. Non poteva fronteggiare il commercio importante
sotto Venezia e Genova per via terrestre verso Alessandria d’Egitto o verso l’Asia. Con gli investimenti di Enrique
iniziarono le scoperte e la navigazione del mar Atlantico. L’avanzamento nell’entroterra africano era quasi
impossibile via terra per la perdita di vite. Via mare vennero scoperte Madeira e l’Arcipelago delle Azzorre (Os
Açores) che sono isole disabitate. Era d’abitudine che chi arrivava per primo otteneva la proprietà del territorio. Per
questo i portoghesi mettevano un OBELISCO (Pedra Padrão) alto in pietra con inciso il simbolo portoghese con tutti i
titoli e i possedimenti del Re. Dovevano trovare un modo per partire da Lisbona e andare in India via mare
circumnavigando l’Africa.
*l’obiettivo principale era la ricerca dell’oro, l’esplorazione dell’Oceano Atlantico con le sue scoperte, e la costa africana. I nobili appoggiavano questa scelta.

Furono scoperte verso la metà del 1400 le isole che costituiscono l’Arcipelago di Capo Verde (isola affacciata al
Senegal), dove in futuro venne creato il mercato di schiavi. Fu trovato il problema del cambio di emisfero tramite il
passaggio dell’equatore sotto cui la corrente cambiava, quindi capirono un modo più rapido per raggiungere il sud,
cambiando quindi rotta andando verso Occidente anziché verso Oriente come si faceva sempre. Nel 1488
Bartolomeo Diaz (primo navigatore ad arrivare nel punto più a sud dell’Africa) scoprì Capo di Buona Speranza, prima
conosciuto come Capo delle Tempeste (Cabo da Boa Esperança) e porta quindi la certificazione della possibilità di
andare in India via mare.

Vasco da Gama fu quello che successivamente ha portato le navi in India e cominciò la rotta commerciale che aveva
come area di confluenza GOA che divenne la capitale dell’India portoghese che rivoluzionò tutto il commercio
mondiale (delle merci, delle spezie, dei prodotti preziosi), proveniente dall’Asia. Dall’India a Goa e da Goa a Lisbona,
da dove poi veniva venduto in tutta Europa. RIVOLUZIONE delle ROTTE COMMERCIALI. Calecut fu l’approdo di Vasco
da Gama dopo che riforniva le navi di acqua ecc.
*nasce nel frattempo una letteratura attorno a questo periodo, una letteratura di viaggi.

- 07.10.2019 -
Il portoghese è una lingua extraeuropea e il Portogallo ha sempre conteso territori alla Castiglia (1492 -> data che
coincide con la scoperta dell’America).

“Os descobrimentos” e “As descobertas”, le scoperte erano esigenze primarie per l’economia per poi attuare
l’Evangelizzazione. Vi erano quindi, nel frattempo due potenze, la Spagna e il piccolo Portogallo.

Nel 1494 ci fu il TRATTATO DI TORDESILLAS che divise in due linee (linea a 370 leghe da Capo Verde) la penisola
iberica: tutti i paesi ad Ovest della linea erano i territori della corona di Spagna (Castiglia) e i territori ad Est della
linea erano possedimenti del Regno del Portogallo (Dinastia Avís).

Con il Trattato di Tordesillas si doveva stabilire piazzeforti commerciali e matrimoni per poter gestire il commercio.
*La mamma del XVII secolo “Rota de Vasco da Gama”, fa vedere sia la rotta di Vasco da Gama che la Rotta “Intervento degli dei”. È una mappa che coniuga i
luoghi concreti e la mitizzazione dei luoghi.
Disegnare la rotta su una mappa era costoso come lo era anche navigare (era anche pericoloso) ed era inoltre vietato
divulgare le rotte per la concorrenza dei Castiglia (la divulgazione era un reato punibile con la morte secondo la
Legge del Sigillo).

L’occupazione dei territori da parte dei portoghesi era maggiormente costiera, ovvero, non era una penetrazione
interna.
*L’opera “I lusíadi” di Luís de Camões, o “Os Lusíadas”, era un poema (datato nel 1572) d’ispirazione classica ma sintesi di fatti contemporanei, dove gli dei
pagani dell’olimpo si schieravano a favore o contro i navigatori. In essi si raccontavano anche le scoperte scientifiche delle osservazioni reali (scientifiche).
L’opera è un’epica di questi viaggi scritta in strofe ottave endecasillabe rimate. L’azione centrale è la scoperta della via marittima per l’India realizzata da Vasco
da Gama, ma il racconto descrive anche altri episodi della storia del Portogallo, esaltando quindi il popolo portoghese. Si parla di mitizzazione dei luoghi poiché
all’interno dell’opera, a Vasco da Gama appare Adamastor (“Capo di Buona Speranza”), a cui Luís dà vita come un pericoloso capo delle tempeste (poiché
l’Oceano Atlantico e l’Oceano Indiano si incontrano lì creando delle tempeste). Il gigante che minaccia i portoghesi e una figura mostruosa dovuta dalla ninfa Teti
(mare) che lo delude in amore (a Lisbona c’è la statua di Adamastor). Da Calecut (approdo di Vaso da Gama nel 1498-1499), passa a Goa che nel 1510 diventa
capitale del vicereame portoghese e viene denominata “India portoghese”.

Da Goa inizia ad esportare merci come le SPEZIE (pepe che era anche utilizzato per conservare il cibo, cannella, noce
moscata) e STOFFE, le faceva arrivare a Lisbona e da lì le distribuiva in Europa.

Nel XVI secolo approda in Cina, nella penisola Macao (Hong Kong) che era protettorato portoghese e poi a Timor Est
nel 1512.

Il primo viaggio di da Gama è stato precedente alla scoperta del Brasile. Nel secondo viaggio in cui erano diretti in
India, guidati dal comandante Pedro Averez Cabral (1500) fece una deviazione di rotta (sbagliando o forse no visto
che non tutto era casuale) a Occidente, toccando Porto Seguro (primo approdo dei navigatori portoghesi), che era
anche la parte orientale dell’America del Sud (che divenne poi l’attuale Brasile). Il Brasile fu scoperto nella settimana
di Pasqua (raccontato da un tesoriere esperto in pesi e misure, ovvero valutava le nuove terre scoperte). Pero/Pedro
Vaz de Caminha era un esploratore che accompagnò Pedro Alvares Cabral in India nel 1500, che racconta questa
scoperta in una lettera/diario in cui parlava del ritrovamento e faceva una descrizione dell’altro parlando quindi
dell’incomprensione.

Per le rotte venivano rispettate le tradizioni messe, fecero quindi costruire dagli indigeni una croce che venne poi
piantata più l’altare (che fu il primo contatto) come simbolo di consacrazione e conquista (isola della vera croce o
Vera Cruz -> probabile fosse Santa Cruz). Una flotta andò verso l’India per le merci e due tornarono dal Re Dom
Manuel I (Regno fino ai primi anni del 1500) con una lettera che descrive in tempo reale i sette giorni in Brasile (terra
che venne poi contesa tra gli Olandesi e i Francesi). Brasile deriva da “brace”, del colore rosso che non sbiadiva mai
dal corpo nonostante gli Indios stessero in acqua (-> gli indigeni avevano la pelle scura, dipinti di rosso, atletici ma
MANSUETI, “sembrano tabula rasa” e “mostrano vergogne sena vergona” poiché erano nudi o poco coperti e quindi
visto come scandaloso). In Brasile il terreno era facile da coltivare e da convertire al cattolicesimo. L’anno successivo
con Amerigo Vespucci, tre navi portoghesi tornarono a Porto Seguro. Vespucci capì di non avere a che fare con
un’isola ma con un territorio immenso. Il Brasile divenne possedimento portoghese in seguito al Trattato di
Tordesillas.
*dal punto di vista religioso c’erano la Compagnia di Gesù e i Padri Gesuiti (in Asia e in Brasile). I Padri Gesuiti si misero a protezione degli Indios (per la
manodopera sfruttata dai portoghesi), che vennero decimati dalle malattie Europee. Avevano un “ruolo di cerniera” dovevano adattarsi a costumi e tradizioni e
quindi si parla di CONFUCIANESIMO che diventa poi SINCRETISMO RELIGIOSO (compenetrazione cattolica, una sorta di assorbimento religioso).

*la lettera venne scoperta nel 1800 (erano 40 fogli con la prima descrizione del Brasile), era quindi uno sguardo primigenio (i veri scopritori dell’interno del
territorio brasiliano). Nel frattempo, nel 1800, ci fu la penetrazione nei territori africani, che furono colonizzati dai portoghesi, Angola e Mozambico.

Capo Verde, nel frattempo, fino all’800 era il punto di raccolta schiavi mandati in America ed Europa. Fino al 1868,
quando venne abolita la schiavitù, ma la manodopera una volta comprata non costava più niente.

Gli indios non erano adatti al lavoro e la manodopera era a basso costo iniziò quindi l’economia delle navi negriere
(gli europei entrano in contatto con la pratica nordafricana di far schiavi i prigionieri di guerra, gli schiavi africano
erano più adatti dal punto di vista fisico a sopportare il lavoro forzato e quindi i portoghesi se li procurarono per
portarli nelle colonie americane) creandosi così una società multietnica del Brasile (il Salvador è la prima città più
nera del Brasile).

Il periodo delle scoperte coincide con la fine della dinastia Avís (1580) dopo l’ennesima crisi dinastica. Dopo che, nel
1578, ci fu la scomparsa del principe Dom Sebastián (poi Re visionario, sterile e malato). Era invasato nello spirito da
crociato, porta i portoghesi a combattere in Marocco contro gli islamici, dove i portoghesi vennero sconfitti (il Re
scomparve ma nessuno lo vide, leggenda narra che un giorno sarebbe tornato “Re desiderato, coperto a cavallo”).
Nasce quindi il Sebastianismo (poi in chiave filosofica poiché da un evento reale nasce una mitizzazione). C’è la crisi
dinastica per 2 anni che portano nel 1580 il Regno del Portogallo ad inglobarsi nella Corona di Castiglia per 60 anni.
Nel 1640 c’è la Restaurazione della Corona del Portogallo e da Borgonha, si passa ad Avís e successivamente alla
dinastia Braganza o Bragança. Il Portogallo perde le opposizioni in Asia e perde poi il Brasile (che era una “miniera
d’oro”, una corte portoghese sfarzosa, metodo di ostentazione con scarsi investimenti contro la Francia e la sua
corte) nella seconda metà dell’800. Quindi i portoghesi continuano comunque con la tratta di schiavi in Africa nelle
colonie di Angola e Mozambico, entrambe grandi potenze europee, nel frattempo esplorano l’Africa con la scusa di
ampliare la propria conoscenza geografica e scientifica e la propria cultura.

A Madeira nel frattempo viene coltivata la canna da zucchero. Durante il Regno di Dom Manuél (investimento
importante sullo stile architettonico -> lo stile MANUELINO) vi è una testimonianza concreta della navigazione.
*Nel Monastero Geronimini a Lisbona sono raccolti gli strumenti di navigazione e gli episodi marittimi.

Il Brasile non dura come potenza coloniale del Portogallo. Con le invasioni napoleoniche in Portogallo, nel 1807 la
corte del Portogallo fugge in Brasile, mentre il Portogallo è senza Corona, viene difeso dall’Inghilterra.

Nel 1815 ci fu il CONGRESSO DI VIENNA per stabilire l’equilibrio dopo Napoleone. Il Portogallo è interessato, la
Corona rientra e Dom Pedro si proclama imperatore del Brasile (che ottiene l’indipendenza nel 1822 ed è la prima
colonia importante che il Portogallo perde), quindi la Corona si scinde (la Corona in Portogallo e l’Impero di Dom
Pedro in Brasile). Ci furono quindi movimenti importanti per il cambiamento del monarca. La Corona più il
Parlamento (Costituzione) diventa MONARCHIA COSTITUZIONALE e con le guerre liberali ci furono più costituzioni.
*nel 1851 ci fu un periodo sanguinoso e convulso che portò al Governo della Rigenerazione (un governo rotativo con partiti progressisti e partiti conservatori).
Periodo appunto che fece poi perdere il Brasile ai portoghesi ma fu anche buono pe la colonizzazione di Angola, Mozambico e molte parti dell’Africa. Nel 1885 ci
fu una conferenza internazionale a Berlino in cui le potenze europee si spartiscono l’Africa.

- 08.10.2019 -
C’è una mappa che è stata pubblicata in una rivista nel 1884 – 1885 dove vengono riprodotte le aree percorse da
Capello e Ivens nei territori che collegano l’Angola e il Mozambico.

Nel 1885 a Berlino c’è stata una conferenza a livello internazionale dove le potenze europee si sono spartite i
territori africani. I portoghesi rivendicavano nella conferenza il monopolio dell’Angola e del Mozambico. Ma i nuovi
criteri che la conferenza stabilisce saranno i criteri di una reale presenza dei coloni sui territori, sia dal punto di vista
militare che sociale. Fino ad allora il criterio per l’attribuzione delle colonie era stato quello della precedenza storica,
chi ci arrivava prima aveva il diritto di proprietà, soprattutto nei secoli in cui il Papato dava l’autorità massima per
cristianizzare le popolazioni indigene. Con il nuovo criterio, il Portogallo era in una situazione critica perché non era
in grado di attestare la propria effettiva occupazione dei territori che rivendicava (dall’Angola al Mozambico con
tutte le regioni che le collegavano -> territorio africano che voleva il Portogallo colorato di rosa -> mapa cor de rosa).
Le loro richieste coincidevano con le pretese più consistenti dell’Inghilterra che voleva unire il territorio dall’Egitto al
Sud Africa e quindi tutta la parte centrale dell’Africa dal nord al sud. L’Inghilterra era sempre stata alleata del
Portogallo ma dal 1890 gli inglesi lanciano un ultimatum ai portoghesi in cui intima al loro governo di sgomberare i
territori e di cedere i territori e assecondare le loro richieste altrimenti era pronta davanti alle rive del Tago (Tejo)
una nave che avrebbe potuto bombardare Lisbona causando una crisi. Quest’ultimatum dimostra l’effettiva
debolezza del governo portoghese, la sua impossibilità di dimostrare il proprio potenziale di forza e argomentazione.
Le conseguenze furono che il Portogallo cedette all’ultimatum, sul piano politici mise a nudo l’indebolimento del
prestigio portoghese (già in crisi per i nuovi partiti, antimonarchici, socialista, parlamentare, movimento anarchico),
sul piano sociale ci fu un movimento culturale contro l’Inghilterra (manifestazioni, vignette satiriche, staccate le
targhe dei negozi con le scritte in inglese), quindi l’Inghilterra divenne il nemico principale. I portoghesi tennero
quindi l’Angola e il Mozambico cedendo le regioni e le province che le collegavano agli inglesi. Questa crisi segna
quindi la fine della monarchia portoghese. Segnò anche una crisi commerciale perché l’Inghilterra diventa una
grande potenza commerciale.

Nel 1908 ci fu l’assassinio del Re Dom Carlos Luís Felipe, questo fu un periodo di regicidi. Due anni dopo ci fu il regno
di Emmanuel che finì con un colpo di Stato nel 1910. Questo segnò la fine della monarchia e l’inizio della repubblica.

La tranquillità sociale dopo durò molto poco, perché con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, inizialmente il
Portogallo si dichiara neutrale, in seguito, nel 1917, entra a combattere (cosa che richiese uno sforzo bellico non da
poco, molto dannoso, molto rischioso anche per l’esercito, poiché non avevano un equipaggiamento adeguato). La
sconfitta della guerra causò la prima crisi della prima Repubblica, la prima crisi politica che portò all’elezione del
presidente generale Sidonio Pais nel 1918 (il cui appellativo era presidente re), il suo governo fu forte e dittatoriale
ma durò poco perché venne assassinato nel 1921. Dopo il suo assassinio, la crisi politica peggiora, tanto che sempre
nel 1921 ci sarà l’assassinio del Primo Ministro Antonio Granjo e di un grande fautore della nascita della Repubblica,
Machado Santos.

Nel 1926 il potere va ad un generale, Gomes da Costa, con un suo colpo di stato. Questo segna la fine della
Repubblica durata solo 15 anni.

António de Oliveira Salazar (1927-1928), professore e ministro delle finanze e dell’economia, entra nel governo e
dimostra le sue capacità, segnando la sua ascesa nel 1930, quando divenne Primo ministro con un governo
autoritario, che lui sancì con una riforma statale nel 1933, la Riforma Estado Novo (riforma della Repubblica nel
senso dittatoriale). Questa riforma è l’inizio del periodo chiamato Salazarismo (regime di Salazar), con un’impronta di
Mussolini. Salazar cerca di recuperare sul piano politico internazionale l’idea della grandezza del Portogallo,
ripuntando l’attenzione sulla questione delle colonie portoghesi in Africa (Angola e Mozambico), quindi opera un
processo di trasformazione, cambiando il nome delle colonie con il termine, PROVINCE D’OLTREMARE (come
certificazione di prestigio). Salazar aveva emanato, nel 1930, una riforma, ACTO COLONIAL, che ha a che fare con la
manutenzione delle colonie in Africa, in cui emana delle direttive drastiche per civilizzare o “portoghesizzare” tutte
le popolazioni indigene delle colonie portoghesi (proibizione di parlare le proprie lingue locale, imposizione lingua
portoghese come lingua coloniale, la pratica della religione cattolica, proibizione di praticare le proprie religioni,
controllo sociale, pena con pagamento di forti tributi o deportazione a lavorare in altre colonie come la Guinea, vista
come una prosecuzione del regime schiavistico). Salazar creò una figura intermedia, conosciuta con il termine
ASSIMILADOS, che erano figure scelte tra i nativi istruite ed educate ad essere e comportarsi secondo le leggi
portoghesi e dovevano controllare il loro villaggio con la promessa di godere degli stessi diritti di cittadinanza degli
europei stessi e quindi salire nella scala sociale fino ad essere un cittadino con tutti i suoi diritti (processo di
assimilazione), venendo però poi visti come traditori dagli altri indigeni e in realtà senza salire la scala sociale,
passando dallo statuto alla cittadinanza portoghese. A Salazar interessava solo la questione Geopolitica per avere
l’approvazione delle proprie azioni politiche e poi il controllo stesso dei movimenti politici.

Per dimostrare di avere un grande impero, Salazar, fece creare una mappa (Portugal não è um país pequeno) con i
territori dell’impero coloniale nel planisfero. Fa sovrapporre sulla mappa dell’Europa tutti i territori dell’impero
portoghese e mette due colonne dove in una scrive la totalità della superficie dell’impero coloniale portoghese e
nell’altra le superfici possedute da Francia, Inghilterra, Germania, Spagna e Italia. Facendo così capire che il
Portogallo era più grande di tutti i paesi europei messi assieme.
Prima degli anni ’50 l’Africa venne quasi tutta decolonizzata tranne le colonie portoghesi perché c’era il Salazarismo
chiamando quindi le colonie d’oltremare, PROVINCE D’OLTREMARE, dicendo che effettivamente fanno parte del
Portogallo.
*L’India nel frattempo aveva ottenuto l’indipendenza su tutto il suo territorio solo che Salazar non voleva autorizzare l’atto e non lo riconosceva, quindi gli
rimaneva solo il possesso delle colonie africane.

Nel 1961 l’India dichiara possesso dei territori indiani sotto il dominio portoghese.

Prima di questo però, verso la metà degli ani ’50, si scatenarono dei movimenti per contrastare il dominio
portoghese nelle colonie (visto che Salazar stava impiegando tutto il suo potere politico-militare nelle colonie).
Questa consapevolezza come tutti i movimenti coinvolge anche l’élites di intellettuali, che diffondevano il
movimento. Queste élites di intellettuali le aveva fondate Salazar perché a Lisbona aveva fondato la Casa degli
Studenti dell’Impero (CEI -> Casa dos Estudantes do Império), una istituzione dove gli studenti provenienti dalle
colonie africane avevano la possibilità di avere una formazione superiore universitaria, un modo di “portoghesizzare”
le menti degli studenti africani con una borsa di studio, formando nuovi quadri dirigenti che sarebbero poi tornati
nelle colonie per tenere il controllo diffondendo le leggi portoghese e i decreti appresi in Portogallo. Questa fu però
un’arma a doppio taglio perché gli studenti ebbero modo di entrare in contatto con tutti i movimenti internazionali,
maturano l’idea di costruire un’opposizione e una resistenza nei confronti del Portogallo. Nascono quindi queste
strutture con una formazione politico-culturale (resa possibile dalla formazione degli studenti africani che avevano
studiato in Portogallo).
*Agostinho Neto, per esempio, fu uno studente africano in Portogallo che divenne dottore e poeta, nel frattempo diventa guida politica e militare di quello che
sarà il movimento di lotta in Angola. Si serve dello strumento di lotta militare e dall’altro lo strumento di lotta intellettuale e di lotta culturale, scrivendo poesie
quasi tutte volte ala presa di coscienza dei diritti dei popoli in Angola. Diventa presidente della Repubblica in Angola e lo stesso vale per le altre colonie con i vari
studenti. Muore poi di tisi dopo aver visto l’Angola liberata.

Nel Mozambico nasce il movimento FRELIMO (Fronte per la Liberazione del Mozambico), mentre in Angola nasce il
movimento MPLA (Movimento Per la Liberazione dell’Angola). Con azioni di sabotaggio dell’impero. Salazar manda
giovani militari portoghesi, con la leva obbligatoria del ‘50-‘60 nelle colonie per fronteggiare i movimenti, però
dovevano affrontare pericoli. Tra il 1961 e il 1964 inizia una grande guerra coloniale che coinvolge tutte le colonie
africane (molti giovani menomati). La guerra segna la fine della dittatura di Salazar, che nel 1968 era uscito di scena
per un incidente domestico e muore nel 1970, venne quindi sostituito nel 1968 da Marcelo Caetano (1968-1974), ma
vi era comunque la dittatura.

Le nuove condizioni per la fine della dittatura si crearono di nuovo in Africa (centro di grandi trasformazioni per il
Portogallo). In parte dell’esercito portoghese, i capitani si organizzarono con un movimento clandestino di forte
opposizione al governo e mirante alla fine della guerra sanguinosa ed estenuante. Parte dell’esercito il 25 Aprile del
1974 mise in scena un colpo di stato mirando alla fine della dittatura portoghese, con un’organizzazione fulminea e
senza spargimenti di sangue, chiamato RIVOLUZIONE DEI GAROFANI.
*La RIVOLUZIONE DEI GAROFANI, chiamata così poiché quella mattina molte attività commerciali vennero chiuse e una donna per non dover buttare dei
garofani che non sarebbero stati utilizzati quel giorno, mise un garofano dentro ogni canna dei fucili di ognuno dei militari. Il Garofano divenne così il simbolo
della festa della rivoluzione del 25 Aprile in Portogallo.

In Portogallo ebbe così inizio la Repubblica di tipo Parlamentare però di ispirazione socialista e comunista. Si ripone
la questione della conservazione delle colonie e della loro indipendenza.

Nel 1975 venne firmata la DICHIARAZIONE UFFICIALE DELL’INDIPENDENZA DELLE COLONIE AFRICANE (compresa la
lontana colonia di Timor, vicino all’Australia, che venne poi invasa pochi giorni dopo dagli Indonesiani).

Si proclama la Repubblica di tipo Popolare che rinvia al socialismo e al comunismo.

Si creano questi nuovi paesi indipendenti dove scoppierà una guerra civile all’interno dei singoli Stati, una guerra
cruenta fino alla fine degli anni ’90. Si scontrano le due visioni politiche del mondo, quella conservatrice e
segregazionista di destra e quella di sinistra rappresentata dalla FRELIMO (diventato partito politico) in Mozambico,
che si scontra contro la RENAMO (in diretto contatto con il sud Africa dove c’era l’Apartheid), e sul versante
angolano si scontra l’MPLA (anch’esso diventato partito politico) contro l’UNITA. Guerra civile anche per conflitti
interetnici. In Angola la guerra finisce con la morte del capo dell’UNITA, Jonas Savimbi e in Mozambico grazie
all’azione politica della Comunità di Sant’Egidio (sede in Italia) grazie a cui si firmarono dei trattati di pace.
- 09.10.2019 -
Il Portogallo è uno dei paesi Europei che ha accusato di più la crisi economica iniziata in Europa nel 2008. Il
Portogallo quando entrò nel 1985 a far parte dell’UE, godeva di un’economia molto florida, fino al2002 con
l’adozione dell’euro. L’adozione di una moneta unica, e altri fattori, hanno influito sull’economia portoghese già
prima del 2008. L’economia lusitana non era pronta per l’euro perché non è adatta alla competizione internazionale
ed era stata penalizzata con il tasso di cambio sopravvalutato ESCUDO/EURO. Altra situazione per cui il Portogallo è
entrato in crisi è stata la corruzione e l’inadeguatezza della classe politica. Il debito pubblico era cresciuto parecchio.

Nel 2011 il governo cade e Socrates richiede l’intervento della TROIKA (-> Fondo Monetario Internazionale, Banca
Centrale Europea e Unione Europea), come già successo in Grecia. La destra vince nelle elezioni confermando la
Troika e il suo sistema per far risollevare il Portogallo.
*GERIGONÇA -> (una macchina non funzionante) attributo dato al nuovo governo socialista della sinistra (quello attuale) dalla destra, poiché era inteso come un
qualcosa che non potrà mai funzionare, e invece ha funzionato.

Sotto il governo di destra della Troika, i giorni festivi erano stati aboliti, gli stipendi abbassati del 35%, le ore dei
lavoratori erano non sotto le 40 settimanali (invece delle 35 che c’erano prima). La Troika ha preteso la riforma del
lavoro che si è concretizzata in maggiore flessibilità nei licenziamenti, tagli sul sussidio di disoccupazione (ora la
disoccupazione è del 6%, meno della metà della nostra), riduzione delle ferie ed è stata aumentata l’IVA.
*ENTROIKADOS -> aggettivo più usato dai giovani per come si sentivano sotto il governo della Troika, che aveva buttato giù il Portogallo.

La conseguenza politica macroscopica dopo il 1974 a livello di territori extraeuropei è stata l’indipendenza delle
colonie che il Portogallo si era tenuto stretto fino ad allora. Anche nei territori decolonizzati vennero proclamati dei
regimi politici d’ispirazione sovietica, la FRELIMO, l’MPLA e altri. Questo comportò problemi dal punto di vista
sociale, perché nelle colonie era presente una percentuale di portoghesi e che di fronte alla sottrazione, da parte dei
governi comunisti popolari (attualmente ancora al governo), dei beni accumulati, ci fu un grande rientro nel
Portogallo. Ci fu un fenomeno di grande impatto nel Portogallo appena uscito dalla dittatura dovuto al rientro di
portoghesi che abbandonano la loro vita nelle colonie e portandosi dietro solo la testimonianza del tenore di vita che
hanno potuto condurre (FENOMENO DEI RETORNADOS), ci fu quindi un seguito un reinserimento da parte del
governo e in seguito un’azione di redistribuzione.
*Le colonie avevano strutture militari, con partiti politici comunisti popolari come ancora oggi con una certa stabilità dopo anche le guerre civili durate fino ad
anni recenti.

Questa storia ha lasciato in eredità alle colonie, la lingua portoghese perché nel corso del periodo coloniale la lingua
era stata la lingua dell’impero, lingua imposta con la legge, che avrebbe dovuto sostituire le lingue locali e ogni
colonia quindi aveva un mosaico linguistico molto complesso (come in Mozambico e in Angola dove vengono parlate
molte lingue diverse). Per le colonie, la lingua portoghese era la lingua del nemico, ma anche la lingua di studio dei
ragazzi che frequentarono la CEI. Nella crisi e nella situazione di guerra la lingua era un problema, così trasformarono
la lingua del nemico in LINGUA DI LOTTA, la lotta contro il Portogallo. Escono i pamphlets in portoghese, che erano
vietati in Portogallo ma venivano tradotti in tutto il mondo tramite la vendita clandestina, quindi il problema
coloniale diventa un problema di altri paesi a livello mondiale. La lingua portoghese diventa un’arma, combattevano
con le armi ma anche con la penna attraverso la lingua. Il portoghese diventa una lingua di Stato e si avvia così
un’azione di ALFABETIZZAZIONE, anche se non omogenea. Le scuole nelle colonie dopo l’indipendenza insegnano la
lingua con varianti africane della lingua portoghese.

Si sono nel frattempo ufficializzate e codificate due varianti: il portoghese europeo (PE) e il portoghese brasiliano
(PB).

Ci fu la cancellazione del portoghese da parte dell’Indonesia quando ha invaso Timor, dove ora si parla una lingua
Creola (il TETUM, di base portoghese), che è comprensibile per i portoghesi grazie ad alcune parole.
*Anche a Capo Verde si parla una lingua creola di base portoghese.

In Brasile ci sono minoranze linguistiche come le lingue degli Indios che hanno le varianti PB, PE e le lingue
autoctone.
*Tramite il contatto con la lingua portoghese e le lingue autoctone si creò una lingua minore per comunicare, ovvero le lingue creole di base portoghese. Esiste il
PROTOCREOLO (linguaggio di comunicazione di poche parole che serviva solo per la comprensione immediata), il PIDGIN (lingua creola utilizzata per la
comprensione di concetti importanti) che in seguito passa da parlato a scritto che si affianca al portoghese. Tramite la colonizzazione dei portoghesi, la lingua ha
influenzato le parlate autoctone. Quindi ogni posto colonizzato con lingua portoghese come lingua ufficiale, avrà a fianco una lingua creola di base portoghese.
Le lingue si formano prima parlandole e in seguito le parole vengono trascritte e nasce quindi la lingua scritta.

Il portoghese è una lingua parlata anche in Cina e in Giappone, soprattutto a Nagasaki. Tutte le vicende politiche e
storiche hanno influenzato il corso della lingua.
*Ad esempio, la parola tè in cinese si chiama CHÁ e si dice così solo in portoghese.

La lingua portoghese è una lingua spugnosa e duttile, una lingua che accoglie tutto ciò che viene da fuori assumendo
e assorbendo nuovi termini con l’assimilazione da altre lingue (come anche quella araba).

La grammatica portoghese è molto complessa, più o meno come quella italiana e bisogna sempre cercare di
associare le regole grammaticali a qualcosa di fisico. Le regole ti desumono dalla realtà linguistica. È una lingua che
non solo si impone ma anche include le culture e altre espressioni di altre lingue.

- 09.10.2019 -
La situazione attuale del portoghese è il portoghese europeo che è la lingua del Portogallo (la lingua del Portogallo
continentale e la lingua degli arcipelaghi delle isole Azzorre e di Madeira, regioni autonome ma portoghesi), il
portoghese brasiliano (lingua ufficiale in Brasile, nell’arcipelago di Capo Verde, la Guinea, l’Angola e il Mozambico, in
Asia a Timor Est) e lingua non ufficiale a Macau dove il portoghese è presso che scomparso e in India, Canada e
Africa del Sud.

Questa diffusione extraeuropea della lingua portoghese ha a che fare con un approccio temporale come la lingua si
trasforma su una linea temporale e con le occupazioni (TRASFORMAZIONE DIACRONICA), con un approccio con lo
spazio linguistico come la distribuzione della lingua sul territorio (TRASFORMAZIONE DIATOPICA, trasformazione
molto importante e attiva) e un approccio sociale (TRASFORMAZIONE DIASTRATICA).
*La lingua latina subisce in alcune zone una rapida trasformazione. Dalla lingua germanica tiene i patronimici. Dalla lingua araba più che altro prende una parte
del lessico. La lingua portoghese viene portata nelle colonie creando delle variazioni a partire dal XVII secolo.

Tutte le lingue hanno la variazione diatopica e diacronica, nella lingua portoghese, la trasformazione diatopica
(connessa ad una diversa dislocazione della lingua nel territorio) è molto importante ed attiva. Se guardiamo le
origini della lingua portoghese, sono riconducibili a quella regione nordoccidentale della penisola iberica, che
comprendeva parte della Gallecia, con la Riconquista il nucleo si è dislocato da nord verso sud.
*La lingua nuova che nasce dalla trasformazione del latino si chiama GALEGO-PORTOGHESE, lingua che non esisteva nelle regioni a sud perché li il latino era
stato rapidamente smembrato dalle invasioni barbariche e poi dall’occupazione degli Arabi e dai Berberi. I popoli germanici non lasciano molto in eredità alla
lingua portoghese (come scritto sopra).

Per poi trasportare la lingua nelle zone che sono state toccate dai navigatori portoghesi e poi con il popolamento a
partire dal XVI secolo. La presenza del portoghese è diversa in ogni area dei cinque continenti a seconda del periodo
poiché la lingua ha subito un’evoluzione e una sua dislocazione nel corso dei secoli.

La trasformazione DIASTRATICA è di relativa importanza, poiché c’è una modalità di lingua parlata che è leggermente
diversa dalla lingua scritta che è più conservativa e più accurata, ma tutti i portoghesi hanno un uso omogeneo e
sanno usare le regole della propria lingua a prescindere dalla classe di appartenenza dal grado di scolarizzazione. Ci
sono logicamente variazioni regionali per quanto riguarda il lessico, ma la lingua parlata rimane comunque
omogenea su tutto il territorio.

 Tutte le lingue romanze usano l’articolo del pronome ILLE (ILLUM -> O, ILLA -> A, ILLOS -> OS, ILLAS -> AS);
 Tutte le lingue romanze usano DE e A come preposizioni in sostituzione dei casi (la lingua diventa analitica in
cui i casi latini vengono sostituiti);
*Come “Vado al cinema” o “Vado in Chiesa”, che in italiano vuole preposizioni diverse, in portoghese la regola vuole che non ci sia differenza.

 La comparazione si fa con gli avverbi MAGIS e PLUS (in portoghese MAIS);


*In italiano diciamo “A è PIÙ alto di B” mentre in portoghese usiamo “MAIS” e quindi si utilizza MAGIS.
 Tutte coniugano con gli ausiliari derivati da ESSE, HABERE, TENERE;
*In italiano i verbi transitivi sono con AVERE, gli intransitivi con ESSERE. Mentre in portoghese la diatesi attiva vuole l’ausiliare TER (= avere).

 Tutte le lingue hanno le persone verbali espresse con i pronomi personali;


*In portoghese non è obbligatorio utilizzarli quando il verbo specifica già la persona che compie l’azione.

 Tutte formano un nuovo futuro a partire da HABERE;


*Il futuro si forma sia in modo semplice con l’indicativo futuro, che con le perifrastiche attive che necessitano del verbo HABERE.

 Tutte le lingue formano avverbi con -MENTE;


*In portoghese due avverbi attaccati che finiscono con -MENTE, non possono starci, quindi il primo si trasforma in femminile avendo perciò solo il secondo che
termina con -MENTE (-> alegre e discretamente).

 Tutte usano prefissi e suffissi che non esistevano nel latino.

La lingua latina aveva vocali brevi (˘) e vocali lunghe (ˉ). Le vocali subiscono delle variazioni già nel sistema parlato,
sostituendone la lunghezza con il timbro e la chiusura (dalla vocale lunga) o apertura (dalla vocale breve) della
vocale.

Un cambiamento dalle consonanti sorde a quelle sonore in posizione intervocalica (da C a G “amico” -> “amigo” e da
T a D “amato” -> “amado”).

Ci accorgiamo che c’è una massiccia presenza di molti tipi di vocali, di cambi vocalici, di dittonghi, di desinenza di
verbi e altri cambiamenti (ad esempio, la N e la L in posizione intervocalica tendono a cadere).
*La parola OCCHIALI in portoghese è ÓCULUS, OCCHIO invece si dice OLHO mentre OCCHI si dice OLHOS, perché ha seguito un’evoluzione. Infatti, il portoghese
tende ad eliminare parti della parola nella pronuncia. MANO deriva dal latino, la N cade e si chiude l’ultima vocale diventando nasale e quindi MÃO (con la tilde,
che in portoghese si dice TIL, che mantiene la nasalità della N).

In tutte le parole che finiscono per M, la M non si pronuncia nasalizzando quindi la vocale prima (A PARAJEM -> la
fermata del bus).
*CITTÁ in portoghese si scrive CIDADE, dove la E finale cade diventando debole quasi scomparendo, cosa che non avviene nella variante brasiliana.

La caduta di N causa la nasalizzazione della vocale che la precede. La M che cade al finale causa la nasalizzazione
(TAMBEM -> anche, diventa in orale TAMBÊ).

Le lettere che in latino iniziano con PL, CL e FL in portoghese iniziano con CH.

 PAVIMENTO (italiano) -> PLANO (latino) -> CHÃO (portoghese)


 CHIAVE (italiano) -> CLAVE (latino) -> LLAVE (spagnolo) -> CHAVE (portoghese)
 CHIAMARE (italiano) -> CLAMAR (latino) -> LLAMAR (spagnolo) -> CHAMAR (portoghese)
 PIOGGIA (italiano) -> PLUVIA (latino) -> LLUVIA (spagnolo) -> CHUVA (portoghese)
 FIAMMA (italiano) -> FLAMA (latino) -> FLAMA (spagnolo) -> CHAMA (portoghese)

Le doppie non esistono tranne per la R e la S. La S è normale nella pronuncia mentre la R si arrotola (ARROS, RUA).

La O si legge U.

Massiccia presenza di cambi vocalici, di dittonghi e vocali nasali nonché il sistema vocalico portoghese (SORELLA
(italiano) -> HERMANA (spagnolo) -> IRMÃ (portoghese)).

La L intervocalica cade.

 USCIRE -> SALIR -> SAIR


 PALAZZO -> PALATIUM -> PAÇO o PALÁCIO

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