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nel quadro delle guerre puniche, l’esercito romano sbarca nella Penisola Iberica, dando vita alla
romanizzazione. Dopo la conquista la Penisola Iberica viene annessa all’Impero Romano, e divisa nelle
province Hispania Ulterior (sud-ovest) e Hispania Citerior (nord-est). Nel 27 a.c. Augusto divide l’Hispania
Ulterior in Lusitania e Betica. Nel 216 d.c. l’Hispania Citerior acquisisce lo status di provincia autonoma, con
il nome di Gallaecia.
Il Portogallo nasce in seguito a precisi eventi storici. L’invasione da parte di popoli germanici (svevi, alani,
visigoti) nel 409 d.c. da il colpo di grazia alla compattezza dell’ Impero ormai già da tempo debole.
L’invasione araba del 711 d.c. dà inizio all’occupazione della penisola (tranne nord-occidente poiché zona di
forte resistenza cristiana che riesce a opporre resistenza ai musulmani). La Riconquista spagnola del 722
d.C. da parte di Re Pelagio e altri fedeli cristiani (la nascita del Portogallo è un effetto collaterale della
Reconquista). Nel 722 d.c. nella battaglia di Covadonga (Gallecia), gli eserciti cristiani si scontrano con quelli
musulmani, dando inizio alla RECONQUISTA che terminerà nel 1492. Verso la fine dell’anno 1000 Alfonso
VI, imperatore di Castilla y León chiama a collaborare gli altri Stati cristiani per portare avanti la campagna
antiaraba. Enrico e Raimondo di Borgogna si mettono a disposizione di Alfonso VI e partecipano alla guerra
di riconquista, ottenendo l'assegnazione di un feudo. Alfonso VI concede la contea di Portucale (nella
Galizia, regione cristiana mantenutasi autonoma) a Henrique di Borgonha, promesso sposo della figlia,
Raimondo prende in sposa invece Urlata la figlia legittima.
Il feudo che viene dato in dono (alla figlia legittima Raimundo è il primo che ottiene il feudo) è delimitato
da due fiumi portoghesi: Minho e Doro (che sfocia dove si trova la città di Porto) territorio corrispondente
alla Galizia ed era instaurata una piccola contea chiamata la contea de Portocale.
Afonso terzeiro: personaggio importante per la storia del portogallo perche concesse l’annessione
dell’Algarve nel 1149, viene annessa al regno con la conquista di Faro, ultima città della Reconquista in
Portogallo. La capitale viene spostata a Coimbra e in seguito a Lisbona in accordo con la Castiglia sancisce i
confini del Portogallo. Durante questo periodo il Portogallo prende forma; La dinastia Borgonha porterà
avanti l’espansione del regno verso sud, mantenendo l’appoggio della Chiesa con continue donazioni di
terre, ma controllandola, con provvedimenti che ne riducessero il potere, infatti la Chiesa era molto forte
proprio grazie alle incessanti donazioni pecuniarie dei regnanti che auspicavano nell’appoggio del Papa per i
loro interessi. Inoltre, affianco all’azione militare della riconquista, era necessaria un’azione di
ripopolamento poiché le guerre portavano alla desertificazione delle città. I re successivi si limiteranno ad
un ampliamento dei confini. Furono costruiti diversi monasteri attorno ai quali crescevano/si sviluppavano
dei borghi, caratteristica essenziale perché consentiva il ripopolamento delle zone abbandonate, il più
importante è il monastero di Alcobaca.
Don Donis: sotto il suo regno (1279-1325) in Portogallo si ha una fioritura culturale ed economica grazie ad
un periodo di pace con la chiesa e alla fondazione dell’università di Coimbra ed inoltre si ha l’elezione del
portoghese come lingua del regno, Don Dinis è denominato anche “re poeta” perché durante la sua
reggenza il Portogallo accresce in ricchezza e cultura. Egli è il primo cultore della poesia, poiché i suoi
predecessori erano interessati più al potere e all’espansione che alla cultura del regno infatti viene
ricordato soprattutto per essere stato il primo compositore lirico in lingua gallego-portoghese, elemento
importante perché quando una lingua comincia ad avere una realizzazione letteraria significa che è matura
e completa. Nel 14esimo secolo la lingua galiziana e la lingua portoghese, molto simili e con tratti comuni, si
separano ufficialmente. Inoltre D.Dinís si dedica all’ avvio della coltivazione di pini, fondamentale per la
costruzione di navi, che permetteranno al Portogallo di diventare lo stato più all’avanguardia in campo
marittimo. Il suo regno iniziò però un periodo di crisi dovuto ai conflitti con suo figlio e successore Afonso 4,
lui stesso poi
Pedro conde de Barcelos (figlio illegittimo di Don Dinis, 1287-1354) cresciuto alla corte del re che gli
diede degli onori tra cui il nome di conte di Barcelos, e gli attribuisce importanti incarichi per il paese, si
dedica ad un notevole lavoro in ambito letterario e mantiene vivo un circolo di trovatori che facevano
riferimento alla sua personalità, è figura di transizione: da un lato è importante per la produzione lirica ma
dall’altro produce in prosa letteraria, scrive la Cronica Geral de Esapnha de 1344: opera storiografica in
prosa che è per lo più una traduzione della General Historia scritta nella corte di Alfonso X, era anche
trovatore, scrive cantigas de amor e escarnio e maldizer e organizza il livros das Cantigas e livro de
linhagens.
DOM PEDRO 1: L'infante D. Pedro nacque a Coimbra, l'8 aprile 1320, figlio dell'allora infante D. Afonso e
di Beatriz de Castela. Pedro era il quarto figlio di un totale di sette, tre donne e quattro uomini: D. Maria, D.
Afonso, D. Dinis, lui stesso, D. Isabel, D. João e D. Leonor. Di questi, più della metà muore prematuramente
(D. Afonso nato morto alla nascita; D. Dinis, D. Isabel, e D. João nella sua infanzia). Per questo motivo, D.
Pedro, non essendo primogenito, diventa erede del padre e viene a succedergli al trono. Pietro I
succedette al padre nel 1357. D. Pedro è noto per il suo rapporto con Inês de Castro, la fanciulla galiziana di
sua moglie Constança Manuel. Il re Alfonso IV temeva l'influenza della famiglia Castro a cui apparteneva
l'amante di Pedro. Agnese fu infine assassinata su ordine del re il 7 gennaio 1355, ma questo non riportò
Pietro all'influenza paterna. [3] Invece, per alcuni mesi, Pietro si ribellò contro suo padre; sostenuto dalla
nobiltà di Entre Douro e Minho e dai fratelli di Inês. La pace venne per volontà del popolo e si perdonarono
a vicenda. Il suo matrimonio fu combinato dal re, avrebbe dovuto sposare Costanza, ma nota una dama di
compagnia di cui si innamora perdutamente ovvero Ines, con la quale intraprende una relazione, afonso 4
suo padre viene a sapere della relazione, la famiglia castro era coinvolta nelle dispute per la successione al
trono di Castiglia era preoccupato che potessero iniziare una guerra con la Castiglia e decide di mandare dei
sicari ad uccidere la giovane, Pedro divenuto re decide di renderle omaggio costruendo due tumuli che si
trovano nel monastero di Alcobasa con scritto fino alla fine del mondo, secondo la credenza cristiana è
quasi come se Pedro dicesse ad Ines che si rivedranno il giorno del giudizio universale. Regnò solo per 10
anni ma il suo fu un regno prospero e sereno.
DOM FERNANDO 1: (31 ottobre 1345 - 22 ottobre 1383), soprannominato Formoso e Inconstante, fu re
del Portogallo e dell'Algarve dal 1367 fino alla sua morte e fu inoltre l’ultimo monarca portoghese della
Casa di Borgogna e nono re del Portogallo. Con il sostegno della nobiltà castigliana e insoddisfatto del re di
Castiglia che uccise il suo predecessore, Ferdinando venne acclamato re in diverse importanti città da nord
a sud della Galizia e Condusse 3 guerre contro la Castiglia e sperperò molte spese accumulate da Pedro.
Quando ha cominciato a regnare, l'Europa aveva attraversato la peste nera solo 20 anni prima, uccidendo
gran parte della popolazione; questo causò un calo della forza lavoro, aumentato il costo della vita e gli
stipendi aumentati. La popolazione migrava dalla campagna alla città, in cerca di migliori condizioni. L'inizio
del regno di D. Fernando fu segnato dalla politica estera. Due anni dopo essere stato re, nel 1369, D. Pedro I
di Castiglia, cugino di primo grado di Fernando, morì senza lasciare eredi maschi. Questo re fu ucciso da D.
Henrique de Trastâmara e portò all'inizio della guerra con la Castiglia, a seguito di queste guerre sono state
fatte alleanze con l'Inghilterra che però misero il paese sulla scena della guerra dei cent'anni. D. Fernando
all'amministrazione del regno, ordinò di riparare molti castelli e costruirne altri, e ordinò la costruzione di
nuove mura intorno a Lisbona e Porto e altre località tra il 1373-75. In vista dello sviluppo dell'agricoltura
promulgò la legge di Sesmarias nel 1375, Questa legge impediva il maggese su terreni utilizzabili e cercava
di aumentare il numero di armi dedicate all'agricoltura. Hanno beneficiato di questa misura i proprietari
facoltosi. Fernando lascia Beatriz come erede al trono promessa in sposa al re di Castiglia, il che fece
nascere il timore che il portogallo perdesse l’indipendenza politica, scoppia dunque una crisi dinastica,
coloro che non volevano Beatriz come erede al trono decisero un alternativa ovvero un fratellastro di dom
fernando, Don joao 1 che diede poi inizio alla dinastia di Avis. Fernando pone sotto assedio Lisbona, poi si
diffonde la peste, ritorna in portogallo l’anno dopo e conduce una serie di battaglie tra cui quella di
Ajubarrota.
1385 la dinastia dei Borgogna entra in crisi principalmente per questioni dinastiche e non essendoci
eredi al trono ci sarà una contesa della corona tra il Portogallo e la Castiglia. La disputa si risolve con la
battaglia ad Aljubarrota. I portoghesi sconfiggono i castigliani nel 1385. L’esercito di Giovanni di Castiglia
viene sconfitto e viene nominato re il maestro dell’ordine religioso militare che si chiamava ordine di Avis,
il maestro dell’ordine di Avis ovvero Don Joao primeiro darà inizio nel 1385 la seconda dinastia del
Portogallo conosciuta come dinastia di Avis.
Sotto il suo regno (e nello specifico sotto quello del figlio Dom Henriques) si finanzia lo studio della
navigazione. Grazie alla loro azione avrà inizio il periodo delle scoperte del Portogallo. Difatti il Portogallo
non aveva possibilità di espandersi geograficamente e avendo necessità di reperire nuove ricchezze e di
mostrare la supremazia sugli arabi si avventura per mare (da ricordare che in quel periodo tutta l’Europa
stava subendo guerre e pestilenze quindi era dimessa e povera). Il commercio nell'Europa e nel
Mediterraneo però era già gestito da Genova e Venezia in rapporti economici con l'oriente per via terrestre
attraversando l'Asia e, arrivando anche ad Alessandria d'Egitto.
Sebbene la motivazione reale fosse data dalle esigenze economiche dei portoghesi, la campagna marittima
viene fatta passare come un’occasione per propagare la fede cristiana e per evangelizzare i popoli selvaggi
oltremare, in modo tale da avere il sostegno del papato e per avere una “giustificazione cristiana” alle
violenze fatte ai popoli indigeni
OS DESCOBRIMENTOS:
Siamo all’inizio dell’ 15esimo secolo sotto il regno di Dom Duarte quando inizia il periodo delle scoperte
(os descobrimentos) grazie all’azione finanziaria di Enrique. Prima tappa di questa uscita dal proprio
confine sarà la presa di Ceuta in Marocco nel 1415. L’obiettivo di questo territorio, zona dove la
copertura ideologica era di reprimere nel proprio territorio i resti islamici, è quello di trovare un percorso
commerciale per raggiungere l’oro del centro Africa. Da non dimenticare anche l’esigenza morale religiosa
per conservare la religione sconfiggendo l’islam.
Le navi portoghesi salpano affrontando il “mare tenebroso” ossia l’oceano Atlantico chiamato così perché
era un mare sconosciuto. Inizia un progetto di ricerca di nuove terre, merci e commerci con le quali far
sviluppare l’economia di un regno in tempi di crisi.
Un altro obiettivo era quello di raggiungere un regno mitico la così detta “terra del prete Giovanni”, si
diceva fosse un regno cristiano cattolico che veniva localizzato in area Africa ma mai nessuno l’ha trovato.
Nel Quattrocento verranno scoperte l’Arcipelago di Madeira (1419) a 900 km dalla costa portoghese e non
molto distante dalle Isole Canarie (inizialmente scoperte dai portoghesi ma poi attribuite alla Spagna), le
isole dell'Arcipelago delle Azzorre (1427) a circa a 1700 km dalla costa portoghese, Capo Bojador (1434),
l’arcipelago di Capo Verde (1458), San Tomé e Principe (1471).
Questa fase di scoperta era molto difficile perché il mare era sconosciuto soprattutto al di sotto
dell’equatore: i venti e le correnti completamente diverse erano complicati da capire in quanto gli
strumenti di navigazione erano rurali e pressoché inesistenti. I viaggi di navigazione erano costosi non solo
dal punto di vista di rifornimenti (navigazioni duravano mesi) ma anche a livello umano (molte persone
dell’equipaggio morivano per diversi motivi).
Ogni tappa di costa scoperta era una conoscenza preziosa che doveva essere subito scritta e comunicata al
re. Venne istituita la legge del segreto che obbligava a tutti coloro che erano a conoscenza delle nuove
rotte di mantenere il segreto e di disegnarle scritte sulle mappe tracciando le rotte. I portoghesi
dimostrarono di avere un’abilità straordinaria nell’essere pionieri ne derivano sviluppo scientifico e
culturale.
L’evento più importante è nel 1488 esattamente nel momento del raggiungimento di Capo di Buona
Speranza, dopo il superamento di questo passaggio da parte di Bartolomeo Diaz, L’intento di questo
viaggio era di sottrarre alle altre potenze, in primis Venezia, il controllo del commercio con l’oriente.
Dall’India si diramerà una grande rete commerciale che arriva fino al Giappone, estremo oriente.
1497 parte la flotta comandata da Vasco da Gama, nobile che comandava la flotta per conto del re,
seguendo questa rotta arriverà nel 1498 sulla costa occidentale dell’India a Calecut. Per arrivarci fecero
diverse tappe fu possibile grazie alla guida del miglior pilota che c’era: un arabo. Le conseguenze furono di
accrescimento esponenziale della corona portoghese a livello di prestigio e ricchezze. Non interessava tanto
l’entroterra, quanto stare sulle zone costiere e nelle foci dei fiumi. Questo perché non avevano le forze
militari sufficienti, i viaggi in mare erano un grande investimento di vite umane.
I portoghesi stabiliranno la loro prima piazzaforte commerciale a Goa. Successivamente nel corso del XVI
secolo diventò la vera e propria capitale orientale dell’impero portoghese. Dopo Goa vennero stabilite altre
piazzeforti commerciali lungo la costa indiana.
Tutte le scoperte e le imprese dei nuovi territori erano approvate dal papato che sanciva il possesso delle
nuove terre di uno Stato. Il Portogallo da sempre contendeva le terre e la corona con la Castiglia e vi sarà
sempre un conflitto fra i due stati. Per questo nascono il Tratado de tordesilhas 1494: Uno dei primi
trattati internazionali venne stipulato nel 1494 con i castigliani (due anni dopo la scoperte dell’America da
parte di Amerigo da Vespucci, le linee ideali stabilivano le terre che sarebbero rientrate in possesso di una o
dell’altra potenza marittima (rotte divise e spartite), lLe terre ad est di questa linea sarebbero appartenute
al Portogallo e quelle ad ovest alla Spagna, e il Tratado de Alcacovas 1479: divisione di emisferi nord e
sud tra portogallo e spegna, nord portogallo/sud spagna.
SCOPERTA DEL BRASILE: Una volta stabiliti i primi accordi, viene finanziato un nuovo secondo
viaggio per l’India, siamo nel 1500. Il secondo viaggio nell’India viene comandato da Pedro Alvarez Cabral
che scopre il Brasile, alcuni elementi portano a pensare che sia stato fatto apposta ossia ci sono elementi
che fanno intendere che si fosse a conoscenza di questa nuova terra però non ancora raggiunta. Ci sono
elementi che possono sembrare secondari ma fanno capire che sapessero di questa terra mai raggiunta:
Navigazione prese direzione decisamente dritta verso questa terra
Folklore: quando venivano scoperte le terre venivano subito attribuite alla corona non c’era bisogno,
soprattutto dove i territori apparivano disabitati, di imporsi bastava piantare una stele in pietra con le
inscrizioni del re chiamata pedra pedrao, si voleva impiantare un simbolo facendo riferimento al re del
Portogallo che in quel periodo era Dom Manuel primeiro salito al trono 1493.
Elaborazione stile un nuovo architettonico durante il regno di Dom Manuel (il nome deriva da quello del re):
stile manuelito che i portoghesi poi hanno esportato nelle colonie.
In Brasile nel 1530 si diede avvio ad una penetrazione profonda di quella fascia territoriale scoperta
nel 1500 e dopo varie contese soprattutto con olandesi e francesi il regno restò definitivamente in mano
alla corona Portoghese.
1- operazione di penetrazione e occupazione del territorio
2- 2- valorizzazione del territorio enorme paese
3- 3- grandi possedimenti - campagne necessitano di manodopera a costo quasi zero implementa il
traffico di schiavi provenienti sia dal Portogallo ma essenzialmente dalle colonie centro africane:
vengono caricati su queste navi stipate fino all’inverosimile dirigendosi verso l’America. Fenomeno
che durerà per secoli ufficialmente la schiavitù verrà abolita nel 1850.
1578 crisi dinastica fine dinastia di Avis con Dom Sebastião (colui che la provoca) si risolverà nel
1580 con l’annessione alla corona di Castiglia, il re, giovanissimo visionario e folle, che si
chiamava Dom Sebastião dà inizio a questa crisi. Fa un salto indietro nella storia nel senso che vuole
riprendere la vecchia politica di contrapposizione alla minaccia islamica sul territorio africano. Essendo lui il
re aveva il potere decisionale, nonostante i consiglieri cercarono di dissuaderlo da questa follia, fuori dai
tempi e dalla storia organizzò un esercito di giovani provenienti dalle nobili famiglie portoghesi e partì in
spedizione per il Marocco. L’esercito subirà una violenta sconfitta, dove lo stesso re morirà. Episodio
conosciuto come la battaglia di Alqàcer Quibir 1578. La morte di questo giovane re, viene intesa come
scomparsa quasi divina: non si poteva ammettere apertamente che il re era stato ucciso, Deriva dalla figura
di Sebastiano e dalla sua scomparsa, fu talmente sviluppato che si creò un movimento di pensiero
conosciuto come il sebastianismo che indica l'attesa in vista dell'arrivo di un eroe capace di riportare il
Paese all'antico splendore.
DINASTIA DI BRAGANCA
Questa situazione di unione della monarchia portoghese e castigliana dura fino al 1640, un sessantennio. Ci
furono risvolti positivi in termini letterari il così detto bilinguismo degli scrittori e intellettuali, i matrimoni
fra le varie famiglie. Si assiste a una quasi fusione fra i due regni che, poi, per una serie di eventi storici, nel
1640, porterà l’inizio dell’epoca della restaurazione della legittima corona portoghese. Inizierà una nuova e
ultima dinastia di Bragança con don Joao IV.
Ad un certo punto si arriva al XVIII secolo, 1700 (periodo storico caratterizzato da barocco – illuminismo) ,
durante il regno di Don Joao V politica di opulenza (abbondanza) derivata da navi provenienti dal
Brasile cariche d’oro.
vanitoso e dissipatore che, con la costruzione di dispendiosi palazzi cercò di dare lustro e potenza alla
dinastia, fa costruire un convento gigantesco, che avrebbe dovuto superare S. Pietro, e l’acquedotto di
Aguas livres a Lisbona.
1755 Terremoto marino devastante che distruggerà tutto, morirono molte persone. Fu un
evento catastrofico che distrusse Lisbona soprattutto la parte litorale e bassa della città. Notizia che circolò
in tutto il mondo perché fu uno dei terremoti più forti di tutta Europa. Il marchese di Pombal (Marquês de
Pombal) promosse la ricostruzione della città: l’obiettivo di creare una città moderna e funzionale alle
esigenze con tutte le strutture funzionanti. Fu ispirato alla concezione razionalistica: convocò i migliori
architetti e urbanisti, bando internazionale. La città fu ricostruita con una tipologia di palazzi simile a quella
torinese.
Afonso 4: Alfonso, nato a Lisbona, era il legittimo erede al trono portoghese. Tuttavia, non era il figlio
prediletto di Denis, il vecchio re preferiva suo figlio illegittimo, Afonso Sanches. [1] La famigerata rivalità tra
i fratellastri ha portato alla guerra civile più volte. Il 7 gennaio 1325, il padre di Afonso morì e lui, Alfonso IV,
divenne re, dopo di che esiliò il suo rivale, Alfonso Sanches, in Castiglia, e lo spogliò di tutte le terre e i feudi
dati dal loro padre, Denis. Dalla Castiglia, Afonso Sanches organizzò una serie di tentativi di usurpare la
corona. Dopo alcuni tentativi falliti di invasione, i fratelli firmarono un trattato di pace, organizzato dalla
madre di Afonso, la regina Elisabetta. [2] Nel 1309, Afonso sposò Beatrice, figlia del re Sancho IV di Castiglia
e di María de Molina. La primogenita di questa unione era una figlia, Maria. Nel 1325 Alfonso XI di Castiglia
entrò in matrimonio con Costanza Manuele di Castiglia, figlia di uno dei suoi reggenti. Due anni dopo, fece
annullare il matrimonio per poter sposare la figlia di Alfonso, Maria del Portogallo. Maria divenne regina di
Castiglia nel 1328 dopo il suo matrimonio con Alfonso XI, che ben presto si impegnò pubblicamente con
un'amante. [2] Costanza fu imprigionata in un castello a Toro mentre suo padre, Juan Manuel, principe di
Villena, combatté contro Alfonso XI fino al 1329. Alla fine, i due raggiunsero un accordo pacifico dopo la
mediazione di Juan del Campo, vescovo di Oviedo; questo assicurò il rilascio di Costanza dal carcere.
L'umiliazione pubblica di sua figlia portò Alfonso IV ad avere suo figlio ed erede, Pietro, sposato con la non
meno offesa castigliana Fanta, Costanza. Afonso successivamente iniziò una guerra contro la Castiglia,[2]
pace arrivando quattro anni dopo, attraverso l'intervento della stessa Infanta Maria. Un anno dopo la firma
del trattato di pace a Siviglia, le truppe portoghesi giocarono un ruolo importante nella sconfitta dei Mori
nella battaglia di Río Salado nell'ottobre 1340. Gli intrighi politici segnarono l'ultima parte del regno di
Alfonso IV, anche se la Castiglia fu lacerata dalla guerra civile dopo la morte di Alfonso XI. Enrico di
Trastámara sfidò il nuovo re Pietro di Castiglia, che mandò molti nobili castigliani in esilio in Portogallo. Il
figlio di Afonso, Peter, si innamorò della dama di compagnia della sua nuova moglie, Inês de Castro. Inês era
la figlia di un'importante famiglia nobile della Galizia, con legami (anche se illegittimi) con entrambe le case
reali di Castiglia e Portogallo. I suoi fratelli erano allineati con la fazione Trastamara, e divennero i favoriti di
Pietro, con grande sgomento di altri alla corte portoghese, che li consideravano degli aristocratici
castigliani. Quando Costanza di Peñafiel morì settimane dopo aver dato alla luce il loro terzo figlio, Pietro
iniziò a vivere apertamente con Inês, riconobbe tutti i suoi figli come suoi e rifiutò di sposare chiunque altro
che Inês stessa. Suo padre rifiutò di andare di nuovo in guerra contro la Castiglia, sperando che
l'infatuazione dell'erede apparente finisse, e cercò di organizzare un altro matrimonio dinastico per lui. La
situazione peggiorò col passare degli anni e l'anziano Afonso perse il controllo della sua corte. Suo nipote e
l'unico figlio legittimo di Pietro, Ferdinando, era un bambino malato, mentre i figli illegittimi di Inês
prosperavano. Preoccupato per la vita del suo legittimo nipote e per il crescente potere della Castiglia
all'interno dei confini del Portogallo, Alfonso ordinò a Inês de Castro di imprigionarlo prima nel vecchio
convento di sua madre a Coimbra, e poi di ucciderlo nel 1355. Si aspettava che suo figlio si arrendesse e
sposasse una principessa, ma Pietro si infuriò quando seppe della decapitazione del suo amante davanti ai
loro bambini. Pietro si pose alla testa di un esercito e devastò il paese tra il Douro e i fiumi Minho prima di
riconciliarsi con suo padre all'inizio del 1357. [3] Afonso morì quasi subito dopo, a Lisbona in maggio. Il
soprannome di Alfonso IV il Coraggioso allude alle sue imprese marziali. Tuttavia, i suoi più importanti
risultati furono la relativa pace di cui godeva il paese durante il suo lungo regno e il sostegno che diede alla
marina portoghese. Afonso concesse fondi pubblici per creare una vera e propria flotta commerciale e
ordinò le prime esplorazioni marittime portoghesi. Il conflitto con Pedro, e le esplorazioni da lui iniziate, alla
fine divennero la fondazione dell'epopea nazionale portoghese, Os Lusíadas di Luís de Camões. Le
drammatiche circostanze del rapporto tra padre e figlio e Inês de Castro furono usate come base per la
trama di più di venti opere e balletti. La storia con il suo tragico epilogo è immortalata in diverse opere
teatrali e poesie in portoghese, come Le Lusíada di Luís de Camões (canto iii, stanze 118-135), e in
spagnolo, tra cui Nise lastimosa e Nise laureada (1577) di Jerónimo Bermúdez, Reinar Despues de morir di
Luís Vélez de Guevara, così come un'opera teatrale del drammaturgo francese Henry de Montherlant
intitolata La Reine morte (La regina morta). Mary Russell Mitford ha anche scritto un dramma basato sulla
storia intitolata Inez de Castro. Inês de Castro è un romanzo di Maria Pilar Queralt del Hierro in spagnolo e
portoghese.
Il re Dom João VI venne così indotto a tornare in Portogallo, l’erede Pedro I no. L’erede si proclamò re
del Brasile e ci fu una scissione con la corona portoghese.
1822 l’imperatore portoghese del Brasile proclama l’indipendenza. Cosa significa sul piano
territoriale? L’impero portoghese reste senza i territori Brasiliani Perde grande peso economico, già perso
in oriente: restava solo Goa; Macao non era più colonia portoghese. Perdita dunque del monopolio
commerciale. Il Portogallo del XIX secolo non è più così potente, viene decurtato. A livello politico e sociale,
questa scissione, portò sconquasso fino ad arrivare ad una crisi economica. È un periodo di grande
instabilità che si risolverà nel 1851-1852 con un governo che si ispira a quello inglese: regeneração
(rinascita rigenerazione) che porterà un periodo di pace e stabilità per circa un ventennio. (si alternano
partiti più conservativi con quelli più democratici, ad ogni modo sono tutti progressisti).
1836 rivoluzione settembrista: ripristina la costituzione del ’22 dando vita alla fase più progressista
de liberalismo portoghese che però viene fermata nel ’42 con un colpo di stato.
1841 Don Pedro è l’ultimo imperatore del Brasile, che diventerà repubblica nell’ 89.
1871 conferenze del casino: indette da giovani intellettuali conosciuti come generazione del ’70,
portano storicismo, positivismo e evoluzionismo.
1870 iniziano ad affacciarsi i primi partiti antimonarchici, nasce il centro repubblicano
democratico di Lisbona.
ANGOLA E MOZAMBICO:
Per tanto tempo erano rimaste “da parte” servivano più che altro per la manodopera non era sfruttato a
livello territoriale perché tutto era concentrato sull’area brasiliana e il commercio con oriente. L’Angola e
Mozambico sono vasti territori che acquisiscono importanza anche sul piano internazionale perché nel
1885 a Berlino si terrà una conferenza (tipo G20) dove sono invitati a partecipare le grandi potenze
europee: Germania, Inghilterra, Francia e viene invitato anche il Portogallo grazie al possesso delle colonie
africane. Scopo centrale della conferenza: suddivisione dinastica nell’appannaggio delle potenze europee e
spartizione territoriale - ridistribuzione in base al peso politico ed economico delle potenze europee. Africa
venne tracciata con linee rette che stabilirono il possesso delle colonie in Africa. All’inizio prevaleva il
criterio di precedenza storica: chi arriva per primo aveva il diritto di dichiarare possesso in quel territorio; i
portoghesi lo facevano anche con la stele gesto simbolico. In territorio africano, i primi ad arrivare, furono i
portoghesi, anche se non si erano particolarmente addentrati. Dopo la conferenza venne stabilito un nuovo
criterio di occupazione effettiva del territorio da parte dello Stato che rivendica quel territorio.
L’Inghilterra, stato più potente, aveva accarezzato il sogno di dichiarare appartenente alla corona inglese
tutto il centr’Africa, fascia centrale dal Cairo a Città del Capo ma i portoghesi rivendicavano la fascia che
collegava Angola con Mozambico tant’è che avevano anche tracciato sulle mappe geografiche questo
territorio con il colore rosa mettendolo in evidenza. In storia passò come “questione della mapa cor de
Rosa”. Il governo portoghese si dà da fare per cercare di dimostrare l’appartenenza inviando immisari,
truppe, ma così non aveva forza numerica ed economica per dimostrarlo. Cerca dunque di temporeggiare.
1890 l’Inghilterra lancia un ultimatum intima lo sgombero immediato dei territori africani pena: rottura
rapporto privilegiato di aiuto sostegno e difesa nei confronti del Portogallo e anche una minaccia oggettiva
di bobardamento. L’Uk fa arrivare una nave al porto portoghese pronto per bombardare la città in caso di
rifiuto da parte del governo portoghese. Il governo e la corona portoghese cedono agli inglesi e subito
vennero accusati incapaci di gestire lo Stato generò malessere che sfociarono in una serie di lotte. La
corona non era più in grado di risolvere i problemi. Fu vietato affliggere manifesti, nomi e targhe in inglese.
Questa crisi che dette un duro colpo al sistema monarchico: la corona che già precedentemente era
entrata in crisi con la formazione dei partiti antimonarchici, si arrivò velocemente alla fine della monarchia
siamo nell’ultimo decennio della corona.
Il governo di Salazar ebbe una lunga durata perché durante la seconda guerra mondiale restò neutrale e
fu riconosciuto a livello formale: nel corso degli anni 50 ottenne riconoscimenti internazionali, dalle Nazioni
Unite, dalla Nato.
1939 firmato un contratto di amicizia e non aggressione con la Spagna di Francisco Franco.
1958 candidatura di Delgado a presidente della repubblica, è un tentativo di rovesciare il regime
con elezioni democratiche che però fallisce.
La conseguenza politica della fine della dittatura fu l’indipendenza delle colonie; questo diede origine a due
fenomeni. I Retornados che erano i portoghesi che vivevano nelle colonie, costretti a tornare in Portogallo
e lasciando tutti i beni accumulati in colonia. Furono migliaia di persone alle quali il governo doveva dare il
lavoro e alloggio una volta tornati in Portogallo e che vivevano in condizioni non troppo benestanti quando
prima in Africa erano ricchi. La guerra civile nelle ex colonie poiché nei paesi decolonizzati vengono eletti
partiti di stampo socialista e comunista che si scontrano con i partiti conservatori e segregazionisti di
PEDRO 1: Pietro nacque il 12 ottobre 1798 al Palácio Nacional de Queluz, presso Lisbona. Suo padre era
l'allora principe reggente del Portogallo, che sarebbe in seguito divenuto sovrano col nome di Giovanni VI; sua
madre era Carlotta Gioacchina di Borbone-Spagna, figlia di Carlo IV di Spagna; egli era il secondo figlio della
coppia, ma quando suo fratello, l'infante Antonio Francesco morì nel 1801, Pietro ricevette il titolo di principe di
Beira e venne nominato erede al trono del padre anche col titolo di principe del Brasile. Nel 1807, quando Pietro
aveva nove anni, la famiglia lasciò il Portogallo dopo l'occupazione di Lisbona da parte delle truppe francesi di
Napoleone. La famiglia reale giunse così in Brasile con una scorta inglese nel 1808 e qui rimase per 13 anni. La
loro presenza fece di Rio de Janeiro la capitale de facto dell'Impero Portoghese, e portò l'elevazione del Brasile
allo status di regno come per il Portogallo.
Pietro si adattò senza fatica anche alle tradizioni brasiliane: era un eccellente cavallerizzo, amava la vita militare,
ma aveva anche un profondo talento per la musica e compose anche alcuni pezzi. Oltre alla musica, egli si
dilettava in disegno, scultura, arti manuali e persino poesia. Fisicamente era considerato un bel ragazzo nella sua
epoca, fatto che però lo rendeva anche un insaziabile dongiovanni, il che certo non giovava ad una futura politica
matrimoniale a suo favore. di Francesco II d'Asburgo-Lorena. Anche se lo aveva sposato per ragioni di stato,
Leopoldina amò molto suo marito, ma questo amore non era equalmente corrisposto. Leopoldina fu un'ottima
collaboratrice, dotata di molta intelligenza, grande considerazione e una personalità spigliata, che le portò
rispetto ed ammirazione da parte di portoghesi e brasiliani oltre che dal marito, sebbene non fosse in grado di
distrarlo dai suoi intrighi amorosi. Ella era molto modesta nell'apparire e rifuggiva quasi ogni imbellettatura.
Giovanni VI ritornò a Lisbona nel 1821, dal momento che Napoleone era stato sconfitto ed il paese aveva dei
problemi con il liberale Cortéz. Egli, comunque, non partì a mani vuote: da Rio de Janeiro prese tutto il denaro
del tesoro portoghese, lasciando a Rio il figlio Pietro a gestire la questione brasiliana.
Pietro non si lasciò spaventare da questo incarico di reggente per il padre in una così promettente colonia,
nominando e dimettendo ministri, amministrando la giustizia, prendendo l'amministrazione delle finanze,
commutando o annullando sentenze di morte, facendo guerre e concludendo paci, conferendo onori e
decorazioni. A quel tempo la classe dirigente brasiliana era spaventata dagli ultimi eventi e dalla possibilità di
una ricolonizzazione forte da parte del Portogallo, che avrebbe certamente portato alla perdita di molte
proprietà. Essi riscoprirono così un senso patriottico di sovranità popolare. Vedendo ciò che stata accadendo nel
Nuovo Mondo, Giovanni VI ordinò a Pietro di dichiarare il Brasile indipendente e di prendere il trono per sé
stesso, piuttosto che accettare che un usurpatore potesse occupare il paese, mantenendo un discendente della
casata reale portoghese sul trono brasiliano.
Alla fine dell'anno, Pietro dichiarò ufficialmente indipendente il Brasile e diede vita ad una monarchia
costituzionale, proclamandosi sovrano.