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Le guerre di Carlo V

Dall'assunzione del titolo imperiale fino alle pace di Cateau-Cambresis

Valentina Cona IIIF


Liceo Scientifico “G. Brotzu”
12.04.2011
Le guerre di Carlo V 12.04.2011

Indice:
1. L'impero di Carlo V
2. Il conflitto tra Spagna e Francia
3. Bibliografia
4. Sitografia

1. L'impero di Carlo V
Con la messa in atto
della politica
matrimoniale dalla
dinastia d'Austria, nel
1500 nacque Carlo
d'Asburgo , considerato
1

il più potente sovrano


europeo, figlio di Filippo
d'Asburgo2 e di
Giovanna di Spagna3.
Nel 1517 Carlo compì il
suo primo viaggio in
Spagna. Carlo era nato a
Gand, era sempre vissuto
nelle Fiandre, e di
conseguenza non
conosceva alcun altro
Discendenza di Carlo V
aspetto del suo nuovo
regno. Il fatto che fosse un giovane re straniero inquietava molto gli spagnoli, e il suo
primo contatto con le cortes di
Castiglia e di Aragona non fu
affatto facile. Nonostante ciò,
Carlo riuscì a superare la
diffidenza della nobiltà e
della città, promettendo non
solo che in Spagna non
sarebbero entrati vescovi
stranieri e che le lingue
spagnole sarebbero rimaste le
lingue ufficiali di corte, ma
anche non sarebbero state
fatte alcune modificazioni per
quanto riguarda le imposte.
Filippo il bello e sua moglie Giovanna la pazza

1 (Gand, 24 Febbraio 1500 – Cuacos de Yuste, 21 Settembre 1558)


2 Detto il bello (Bruges, 22 Luglio 1478 – Burgos, 25 Settembre 1506)
3 Detta la pazza (Toledo,6 Novembre 1479 – Tordesillas, 12 Aprile 1555)

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Con la morte di Massimiliano, Carlo si impossesò anche dei domini dell'Austria. Anche
davanti ai tedeschi Carlo appariva uno straniero, specialmente perché si temeva che
potesse trasformare la costituzione dell'impero, governando con metodi assolutistici.
Carlo, contendeva il trono con Federico il Savio4 e con Francesco I5.
Lo scontro per la corona mise alla prova le capacità dei contendenti, di ottenere
l'appoggio dei grandi banchieri, in modo da persuadere i principi elettori con cospicue
somme di denaro. Grazie ai suoi finanziamenti 6, che ebbero la meglio, Carlo, il 28
giugno 1519 fu eletto all'unanimità, con il nome di Carlo V.
Nel 1520, quando Carlo partì per andare a ricevere la corona imperiale, lasciò come
reggente il cardinale fiammingo Adriano di Utrecht; molte città spagnole, allora, si
ribellarono, poiché temevano che i loro interessi venissero subordinati alla politica
tedesca.
Nel 1522 Carlo fu costretto a fare ritorno a Valladolid e, per placare i disordini
spagnoli, si impegnò a
non sacrificare i regni
iberici alla politica
europea.
Francesco I,
precedentemente
sconfitto all'elezione
imperiale, si vide
fortemente minacciato
dal crescente potere di
Carlo V. Si accese così
una guerra che fu
combattuta sul territorio
italiano.
Francesco I, una prima
vittoria seguita subito da due pesanti sconfitte: la prima nel 1522, vicino a Milano, la
seconda nel 1525 a Pavia. In quest'ultima battaglia, Francesco I, fu fatto prigioniero a
Madrid7, e fu liberato solo dopo aver accettato, nel 1526, i compromessi del trattato
di Madrid: a Carlo venne riconosciuto, sia il possesso di Napoli, quello di Milano e
Genova, sia la Borgogna8.

4 Protettore di Martin Lutero


5 Sostenuto da papa Leone X che vedeva con timore un ulteriore rafforzamento di Carlo
6 Ottenuti in primo luogo dai Fugger di Augusta, dai Wesler, e da altri finanzieri fiorentini e genovesi
7 Dove rimase per 14 mesi
8 Possedimento di Carlo il temerario, bisnonno di Carlo V

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2. Il conflitto tra Spagna e Francia


Il 17 Aprile 1526, Carlo V restituì la
libertà a Francesco I. La vincita
dell'imperatore era vista con timore
specialmente dal papa Clemente VII, il
quale nel Maggio del 1526 a Cognac, ebbe
un ruolo determinante nella costituzione
della lega Antiasburgica9 che riuniva
accanto al papa, Firenze,Milano e Genova.
Un esercito di 18 mila lanzichenecchi10,
entrò in Italia nel 1527 puntando verso Raffigurazione dei lanzichenecchi
Roma dopo aver battuto senza difficoltà le
truppe della lega. Poco dopo Roma fu presa d'assalto e saccheggiata dai soldati
tedeschi. Per molti mesi la città rimase sotto il controllo dei tedeschi e il papa poté
rifugiarsi nelle fortificazione di castel sant'Angelo. Di questa situazione ne approfittò
Firenze che cacciò i medici e restaurò la repubblica, la
lega Antispagnola si disfò e Genova passò dalla parte
di Carlo V.
Nell'estate del 1529 venne firmata a Cambrai una
nuova pace fra Carlo e Francesco, che sanciva il
dominio asburgico in Italia. Nel 1530 Carlo volle
essere incoronato imperatore dal papa a Bologna. In
cambio aiutò i medici ad abbattere la repubblica
instaurata da Firenze e dopo un lungo assedio espugnò
Firenze e la riconsegnò alla famiglia del papa.
Nonostante, sin dalla dieta di Worms del 1521, Carlo si
era schierato dalla parte del papa e contro Lutero, fece
tutto il possibile per evitare che la Germania venisse
divisa dalla “rivalità” religiosa, per far ciò non poteva
far a meno dell'aiuto del papa. Questo progetto di
restaurazione incontrò numerosi ostacoli. Nello stesso
Francesco I e Carlo V si anno la crisi religiosa fu però aggravata dal fallimento
riconciliano grazie alla della conferenza di Augusta fra luterani e cattolici;
mediazione del Papa Paolo III inoltre, nella regione danubiana, possesso di
Ferdinando, fratello di Carlo V, stava avanzando la
minaccia turca. D'altra parte Francesco I iniziava ad instaurare delle relazioni
diplomatiche con il sultano ottomano, mentre Carlo V si alleò con la Persia. I
possedimenti di Carlo V, che non costituivano un complesso unitario, gli permettevano
di attaccare i nemici da vari fronti: i turchi nel Mediterraneo e nel Nord Africa,
Francesco I nei territori italiani; inoltre, Carlo V poteva tentare di restaurare il potere
imperiale non solo in Germania, ma in tutte Europa. Carlo V provò ad attuare tutte
queste politiche, ma la loro realizzazione risultò impossibile poiché non erano

9 O lega di Cognac
10 Fanti mercenari tedeschi

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compatibili tra di loro.


Alla morte dell'ultimo erede della famiglia Sforza, Carlo iniziò a considerare il Ducato
di Milano come suo dominio diretto; Francesco I, per ritorsione, si impadronì della
Savoia e del Piemonte. La guerra che ne
seguì si interruppe soltanto nel 1538,
quando si decise che ai piemontesi
spettava il Piemonte, e agli spagnoli
Milano. Negli stessi anni si ampliò anche
la guerra con i turchi: nel 1535 la flotta
spagnola occupò Tunisi, ma nel 1538 la
lega formata dalla Spagna, il papa,
Genova e Venezia subì una grande
sconfitta. Infine, nel 1541, la flotta non
riuscì a espugnare Algeri. Nel 1541
iniziò la quarta guerra tra Carlo V e
Francken, abdicazione di Carlo V Francesco I, che si concluse con la pace
di Crèpy nel 1544. Con tale pace,
Francesco I prendeva ogni diritto su Napoli, e Carlo V rinunciava alla Borgogna. Una
clausola segreta decideva, inoltre, che Carlo V non avrebbe più potuto prestare aiuto ai
principi protestanti tedeschi. In questo modo l'imperatore si trovava in una situazione
favorevole per arrivare ad una conclusione con i principi protestanti.
Nel 1547 la lega di
Smalcalda subì una
durissima sconfitta nella
guerra di Muhlberg. Ma la
vittoria di Carlo non fece
altro che spingere i principi
tedeschi ad aderire alla lega
protestante che, le 1550,
strinse alleanza con Enrico
II, il nuovo re di Francia.
Stavolta il terreno di
battaglia si spostò in
Germania, e Carlo si rese
conto che non poteva più
fronteggiare due nemici
contemporaneamente.
Proprio per questo motivo,
nel 1555 abdicò a favore del
figlio Filippo i Paesi
Bassi e la Spagna, e in
favore del fratello
Ferdinando i possessi
austriaci e la corona
imperiale. In tal modo,
non solo i territori vennero

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divisi, ma la dinastia Asburgo stessa si divise in due rami: alla dinastia d'Asburgo
di Spagna (Filippo) toccarono i Paesi Bassi, Milano, Napoli e Sicilia; alla dinastia
d'Asburgo d'Austria (Ferdinando) toccarono i possedimenti asburgici dell'Austria, di
Stiria, di Carinzia, di Tirolo e di Carniola. Le due dinastie ereditarono anche i nemici
di Carlo, rispettivamente la Francia, e i principi protestanti tedeschi; nemico comune
delle dinastie erano i turchi. Tra tutti i conflitti cui partecipò Carlo V, il primo ad
essere risolto fu quello con i principi protestanti tedeschi. Carlo non trattò
direttamente con i principi, ma mandò a presiedere la dieta di Augusta suo fratello
Ferdinando. In tale dieta (1555 dieta di Augusta) venne approvata la professabilità
della riforma luterana in Germania. Tuttavia non si poteva scegliere liberamente se
professare o meno tale religione; i sudditi, infatti, seguendo il moto “cuius regio eius
religio”, dovevano professare la religione del loro sovrano. Nel 1557 riprese la guerra
tra Francia e Spagna, i cui sovrani erano rispettivamente Enrico II e Filippo II. Nel
1559 i due contendenti arrivarono a una pace generale: la pace di Cateau-
Cambrésis. Con questa pace si stabilì che Enrico II doveva rinunciare alle terre dei
Savoia e doveva riconoscere l'egemonia spagnola in Italia, e che la Francia dovesse
entrare in possesso di tre città vescovili (Metz, Toul e Verdun) e della città di Calais.

3. Bibliografia:

Bradi Karl, “ Carlo V”, Editore Einaudi, 2001, pp 657.


Karl Bradi, studioso del Cinquecento, tratteggia la figura
complessa del sovrano sul cui impero "non tramontava mai il
sole". Al centro dell'interesse di Bradi sta Carlo e non l'impero
di Carlo, e questa non vuole essere una biografia delle gesta
bensì quella del pensiero e dell'agire politico di un imperatore
convinto di essere stato chiamato a quel compito dalla suprema
volontà di Dio.

Parker Geoffrey, “Un solo re, un solo impero. Filippo II


di Spagna”, Editore Il Mulino, 2005, 280 p .
Filippo II, figlio e successore di Carlo V sul trono di Spagna,
grazie all'eredità paterna e alle sue proprie conquiste, fu il
monarca più potente della cristianità. Questa biografia ne
racconta la vita, sia pubblica che privata.

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Belenguer Ernest, “Ferdinando e Isabella. I re cattolici


nella politica europea del Rinascimento”, Editore
Salerno, 2001, 500 p.
La biografia che ai due sovrani ha dedicato Ernesto
Belenguer, è un'opera di polso, che si segnala per la larghezza
dell'informazione e per il suo rigoroso fondamento scientifico;
ma si segnala, anche, per l'equilibrio illuminante con cui uno
storico rappresenta e analizza problemi e realtà del mondo
castigliano, realizzando, con le "vite parallele" dei due
Sovrani, un'opera storica di sicuro valore.

4, Sitografia:
– http://www.belgio.cc/carlo-v.html
– http://www.parodos.it/storia/storia2/carlo_v.htm
– http://it.wikipedia.org/wiki/Rapporti_tra_Carlo_V_e_Francesco_I
– http://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_V_del_Sacro_Romano_Impero
– http://picasaweb.google.com/gianfrancomarini/IlCInquecentoInEuropaRif
ormaControriformaCarloVGuerreDiReligione#

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