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Unit 2

Capitolo 1

La rivoluzione scientifica
1. Un evento di importanza capitale
In questi ultimi decenni nella storiografia italiana e estera si data sempre pi rilevanza alla nascita della scienza. Tutto ci ci fa capire come la societ moderna attribuisce a tale evento, comunemente chiamato rivoluzione scientifica, sempre maggiore importanza. La rivoluzione scientifica si colloca tra la pubblicazione da parte di Copernico di le rivoluzioni dei corpi celesti, e tra i principi matematici di filosofia naturale di Newton. Questo evento ha lasciato dietro di se numerosissime domande (alcune di esse, tuttora senza risposta certa, o comunque al centro di un dibattito): Quali sono i fattori che hanno prodotto la scienza? Perch essa nata solo nell'et moderna e non prima?

Lo schema concettuale della scienza moderna


Dalla rivoluzione scientifica in generale e dalla metodologia galilea in particolare, emergono: > la concezione della natura come ordine oggettivo e causalmente strutturato di relazioni governate da leggi; > la concezione della scienza come sapere sperimentale-matematico e intersoggettivamente valido, avente come scopo la conoscenza del mondo circostante e il dominio di esso da parte dell'uomo.

Il nuovo modo di vedere la natura. La natura un ordine oggettivo, poich essa, scientificamente parlando, costituisce un oggetto i cui caratteri non hanno niente a che fare con la dimensione spirituale, e quindi con i fini, i bisogni e i desideri dell'uomo. un ordine causale, poich in essa nulla avviene a caso, ma tutto il risultato di cause ben precise. Per causalit, si intende un rapporto costante tra due (o pi) fatti, dei quali dato l'uno dato anche l'altro e tolto l'uno tolto anche l'altro. Alla scienza, non interessa, tuttavia, il perch finale o lo scopo di un fatto, ma solo la sua causa efficiente, ossia l'insieme delle forze che producono quel fatto. La natura un insieme di relazioni e non un sistema di essenze. Lo studioso della natura non si occupa dell'ipotetica essenza di un qualcosa, ma dell'insieme delle connessioni che lo legano ad altri fenomeni e che lo rendono comprensibile. Di conseguenza, la natura, finisce per essere nient'altro che l'insieme delle leggi che regolano i fenomeni e li rendono prevedibili.. l nuovo modo di concepire la scienza. La scienza un sapere sperimentale, perch si fonda sull'osservazione dei fatti e perch le sue ipotesi vengono giustificate su base empirica e non puramente razionale. Tuttavia, l'esperienza di cui parla la scienza, non una semplice e immediata registrazione di fatti, bens, una procedura
Valentina Cona IV F A.S. 2011/2012 Liceo Scientifico G. Brotzu

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appositamente costruita per la verifica delle ipotesi. La scienza si fonda sul calcolo e sulla misura: per Galileo, infatti, avranno realt oggettiva solo propriet misurabili, cio matematicamente deducibili. La scienza un sapere intersoggettivo, poich i suoi procedimenti vogliono essere pubblici, cio accessibili a tutti, e le sue scoperte pretendono di essere universalmente valide, ossia controllabili da ognuno. In tal modo, la scienza moderna si stacca nettamente dalla magia e dalle discipline occulte, le quali, considerano la conoscenza come patrimonio di una cerchia ristretta di individui, che lavorano in segreto, senza esibire alla luce del solo i metodi delle proprie ricerche. Il fine della scienza la conoscenza oggettiva del mondo e delle sue leggi. Essa va incontro a quel fondamentale interesse umano che il dominio dell'ambiente circostante. Infatti, conoscere le leggi della natura vuol dire, poterla controllare e dirigere a nostro vantaggio,

Scienza e societ. La scienza moderna, nasce all'interno di un preciso contesto storico, caratterizzato dai mutamenti economici europei e dal nuovo tipo di societ che andava via via sviluppandosi. Questa nuova societ presenta fin da subito svariate esigenze: ampliare citt e eserciti, migliorare vie di comunicazione e cos via. Tutte queste esigenze implicano, non solo, lo sviluppo di metallurgia, architettura, idraulica ecc..., ma in particolar modo, implicano, conoscenze pi approfondite di matematica, fisica, astronomia, geografia ecc., ossia pi nozioni scientifiche. Scienza e tecnica. In questo periodo, nasce una vera e propria alleanza tra tecnici e scienziati che costituisce una delle caratteristiche salienti della rivoluzione scientifica e che porta al superamento del millenario abisso tra scienza pura e applicazioni pratiche. La connessione tra tecnica e scienza diviene cos stretta che in parecchi casi abbiamo anche figure di scienziati, tecnici e artisti allo stesso tempo, basti pensare a Leonardo Da Vinci. Una prima manifestazione di tale convergenza costituita dai trattati di cui ricca la letteratura del 400 e del 500, e anche dagli strumenti scientifici. Scienza e Rinascimento. I cosiddetti occamisti, non solo avviarono una critica delle fondamentali teorie aristoteliche, ma diffusero una mentalit empiristica favorevole alle ricerche naturalistiche. Ci tende ad associare la nascita della scienza pi all'occamismo trecentesco che all'Umanesimo rinascimentale, che manifestava ostilit per le ricerche fisiche. Nonostante ci, va riconosciuto il fatto che, il Rinascimento rappresenta pur sempre, il terreno storico-ideale da cui germogliata la scienza. Innanzitutto, il Rinascimento, ha posto i presupposti fondamentali per la sua nascita, con la sua tendenziale laicizzazione del sapere e la sua rivendicazione della libert della ricerca intellettuale. Inoltre, il contributo dei primi umanisti alla scienza, pur essendo stato
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indiretto, stato notevole: attraverso il principio del ritorno all'antico, e attraverso la reviviscenza di dottrine e di figure che erano state trascurate. I vecchi testi, a loro volta, hanno favorito l'ispirazione o lo spunto per nuove scoperte, com' accaduto ad esempio per Copernico. In terzo luogo, il Rinascimento ha posto le basi per lo sviluppo del naturalismo (rivalutazione della natura e convinzione che l'uomo, abbia tutto l'interesse a conoscerla). A tale proposito occorre citare tre filoni centrali: L'aristotelismo rinascimentale, che ha il merito di aver difeso i diritti della ragione e di aver elaborato uno dei presupposti chiave della scienza: quel concetto di un ordine naturale e immutabile, fondato sulla catena causale degli eventi. La filosofia naturale, ha chiarito che i principi del mondo fisico, sono principi sensibili, e anticipando l'idea di una spiegazione della natura attraverso la natura stessa, senza l'utilizzo di principi estranei a essa. La magia, la quale considerava la natura come un immenso serbatoio di meraviglie, che il ricercatore non si limita a contemplare, ma cerca di sfruttare a proprio vantaggio. Infine, il Rinascimento, rinnovando il platonismo e il pitagorismo, ha offerto alla scienza la convinzione (su cui insisteranno sia Leonardo che Copernico che Galileo) secondo la quale la natura scritta in termini geometrici, per cui l'unico linguaggio da utilizzare per esprimerla il linguaggio matematico. Scienza e scienziati. Agli studiosi che hanno riconosciuto a tali condizioni il massimo peso, se ne sono contrapposti altri, che hanno polemicamente sostenuto che sono stati gli scienziati a creare la scienza. A quest'ultima affermazione bisognerebbe darle il giusto penso, infatti senza menti geniale e creative, capaci di utilizzare le possibilit fornite, la scienza non sarebbe mai nata. Detto ci, tuttavia, sarebbe pi corretto appoggiare la teoria secondo la quale, la scienza non l'hanno prodotta n le circostanze e nemmeno le menti, bens degli scienziati operanti in determinate circostanze storico-culturali. Essi, tranne il caso di astronomi e matematici di corte, non sono scienziati di mestiere, ma individui che coltivano le ricerche accanto alle professioni di ingegnere, architetti, medici e cos via. Oppure sono persone benestanti che possono permettersi di dedicarsi agli studi senza preoccupazioni economiche. E poich le universit non saranno sempre favorevoli al nuovo sapere scientifico, essi si organizzeranno poco per volta all'interno delle Accademie scientifiche. Scienza e idee extra scientifiche. Ci che rende la scienza non solo interdisciplinare, ma anche pi ricca, imprevedibile e avvincete, e se vogliamo in qualche modo pi umana, la consapevolezza che essa emerge da una base extra scientifica, cio da convinzioni metafisiche, credenze religiose di vario tipo, persuasioni irrazionali ecc. infatti le idee scientifiche possono scaturire dalle fonti pi disparate: non solo dalle osservazioni sperimentali o da ragionamenti logicomatematici, ma anche dalla fantasia, dall'intuizione, dalla metafisica o dal caso.
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Le forze che hanno combattuto la nuova scienza Per affermarsi, la scienza moderna degli inizi ha dovuto combattere una storica battaglia contro due forze autorevoli: la tradizione culturale e i teologi. La cultura ufficiale si sentiva minacciata, poich il nuove sapere metteva in discussione sia molte delle sue teorie, ritenute fino a quel momento certissime, sia ogni dogma intellettuale legato all'autorit del passato. Anche negli aristotelici, la scienza moderna scaten dei dissensi. Essi cercheranno, infatti, di ridurre all'assurdo le nuove dottrine. La religione, fu senza dubbio quella che si sentiva minacciata maggiormente: a essere messa in discussione non appariva solo l'autorit di Aristotele, ma anche la parola divina espressa nella Bibbia. A inquietare la chiesa non erano solo i contenuti della nuova scienza, ma anche il suo stesso metodo, che fondandosi sul principio della libera ricerca, poteva apparire eretica quanto il libero esame delle scritture proposto dai protestanti. Da ci le prevedibili reazioni degli ambienti ecclesiastici verso la nuova scienza, che culmineranno nel noto processo a Galileo. Tra le forze che si opponevano alla scienza figuravano anche la magia e l'astrologia. Se i maghi, si trovavano completamente spiazzati dagli scienziati, che, distruggevano il concetto stesso di sapere occulto, gli astrologi si vedevano contestare tutto quell'insieme di credenze cosmologiche, legate a un universo pre-Copernico, che costituiva la base teorica delle loro pratiche divinatorie. Inoltre la scienza, grazie alle sue applicazioni tecniche, appariva sempre pi come il simbolo di quella conoscenza veramente utile all'uomo che i maghi e gli astrologi avevano cercato invano. Tutte queste forze, si trovarono cos per la prima volta, insieme contro la scienza. Nonostante ci, attacchi e polemiche, anzich bloccare gli scienziati, li spronarono ad approfondire meglio le loro dottrine, stimolandoli a cercare prove sempre pi solide a favore di esse. Cosi, sia pure lentamente e a prezzo di sofferenze e battaglie, la nuova scienza finir per imporsi, dimostrando la propria validit e utilit sociale, di conseguenza il proprio diritto all'esistenza. Conseguenze della nascita della scienza. Dal punto di vista teorico la scienza apparir innanzitutto, come modello di sapere universale, capace di migliorare la condizione dell'uomo nel mondo. Al tempo degli illuministi, essa, era uno dei grandi temi della battaglia contro l'ignoranza e la superstizione. Nel 900, si assumer per, un atteggiamento criticamente pi cauto nei confronti della scienza. Essa apparir ben lontana dallo spiegare tutto, e addirittura pericolosa, poich messa nelle mani dell'uomo, tramite la tecnica, gli doner un potere enorme, capace di annullare la vita sul nostro pianeta.

Valentina Cona

IV F

A.S. 2011/2012

Liceo Scientifico G. Brotzu

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2. Rilevanza e caratteristiche della rivoluzione astronomica


La rivoluzione scientifica prende avvio con la rivoluzione astronomica. Quest'ultima rappresenta uno degli avvenimenti culturali pi importanti della storia dell'Occidente, che hanno contribuito al passaggio dall'et medievale all'et moderna. L'intricato processo che forma la rivoluzione astronomica, non soltanto un fatto astronomico e scientifico, ma anche un appassionante avvenimento filosofico, poich ha finito per mutare a visione complessiva del mondo che per secoli era stata propria dell'Occidente, segnando in profondit la cultura moderna. La nuova visione dell'universo inizia da Copernico ma continua con Keplero e Galileo e dell'importantissimo Giordano Bruno. L'universo degli antichi e dei medievali Per comprendere in modo adeguato la rivoluzione astronomica risulta indispensabili analizzare l'universo aristotelico-tolemaico, l'universo degli antichi. Era unico in quanto pensato come il solo universo esistente, e ci soprattutto in virt della teoria dei luoghi naturali, secondo la quale ogni materia possibile deve trovarsi concentrata in un determinato posto. Era chiuso poich immaginato come un sfera limitata dal cielo delle stelle fisse, oltre il quale non c'era nulla, neanche il vuoto, poich Aristotele riteneva che ogni cosa nell'universo, mentre l'universo non in alcun luogo. Essendo chiuso era anche finito, in quanto l'infinito, appariva soltanto un'idea e non una realt attuale. Era fatto di sfere concentriche su cui erano incastonati le stelle e i pianeti. Secondo la visione geocentrica, al centro di tutto stava la terra immobile. Il tutto di divideva in due parti: Il mondo sopralunare, formato dall'etere, incorruttibile e perenne, il cui unico movimento era di tipo circolare e uniforme, senza fine, il mondo sublunare, formata dai quattro elementi (terra, acqua, aria e fuoco) aventi ognuno il suo luogo naturale e dotati di un moto rettilineo che, avendo un inizio e una fine, dava origine ai processi di generazione e corruzione. L'intera considerazione del cosmo era appoggiata non solo dalla testimonianza dei sensi, ma anche dall'autorit di Aristotele e dalla parola divina della Bibbia. Dal geocentrismo all'eliocentrismo Copernico:la ricerca di un nuovo sistema astronomico. Niccol Copernico fu il primo a fare un passo verso la rivoluzione astronomica. La sua opera fondamentale, le rivoluzioni dei corpi celesti, vide luce solo quando egli era ormai moribondo. Copernico,riteneva la dottrina tolemaica errata per il fatto stesso di essere troppo complessa. Cercando nei libri degli antichi delle soluzioni alternative al
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geocentrismo, Copernico, per sua stessa ammissione, si imbatt nell'idea eliocentrica, gi precedentemente pervenuta da altri. Copernico fece cos suo l'eliocentrismo e afferm che: Al centro dell'universo, sostituito alla Terra, sta, immobile, il sole; attorno al sole ruotano i pianeti; la terra prende posto tra questi e gira su se stessa; la luna ruota attorno alla terra; lontano dal sole e dai pianeti, stanno fisse, le stelle. Nonostante tutti questi dati rivoluzionari, Copernico concepiva ancora l'universo come sferico, unico e chiuso dal cielo delle stelle fisse. Inoltre accettava l'idea delle sfere perfette che racchiudevano i pianeti. Al capolavoro di Copernico, contribu (senza il permesso dell'autore), un luterano che aggiunse una prefazione, secondo la quale il sistema eliocentrico, presentato da Copernico, fosse solo un ipotesi matematica, senza pretese di rispecchiare la verit. Questa prefazione, non rispecchiava per niente, quello che era in realt il vero pensiero di Copernico, il quale sosteneva con fermezza che la sua teoria fosse l'unica, vera struttura del cosmo. C' da dire per che in qualche modo, l'intervento di questo luterano, attut l'effetto dirompente della nuova dottrina. La teoria copernicana, inoltre, stent ad affermarsi, perch in qualche caso risultava perfino matematicamente pi complessa di quella tolemaica. Tipici erano anche, alcuni quesiti anti-copernicani messi a punto dagli aristotelici: se la terra si muove, perch essa non provoca il lancio di tutti i suoi oggetti mobili lontano dalla superficie terrestre? Se la terra si muove, perch non solleva un vento cos forte da scuotere cose e persone? Se la terra si muove da ovest a est, un sasso lanciato dall'alto di una torre , continua a cadere ai piedi della perpendicolare di essa? Tutti questi quesiti e altri interrogativi verranno solo successivamente risolti da Galileo. Brahe: il terzo sistema del mondo. Maggior successo ottenne l'astronomo Tycho Brahe. Questo, oltre ad aver introdotto il concetto di orbita, fu l'ideatore del sistema ticonico, a met strada tra i due opposti di Tolomeo e Copernico. Tale sistema, sosteneva che i pianeti girano intorno al sole, mentre il sole gira a sua volta intorno alla Terra, che rimaneva al centro dell'universo. Questo modello ottenne maggiore accoglienza di quello di Copernico, in quanto era sostanzialmente conservatore, almeno per quanto riguarda la posizione della Terra, e quindi sembrava escludere ogni conflitto con le sacre scritture. Keplero: lo studio delle orbite dei pianeti. Giovanni Keplero dovette lottare aspramente con protestanti e cattolici per le sue idee e solo a fatica riusc a procacciarsi i mezzi per pubblicare le sue opere. In una sua prima opera egli esaltava la bellezza, la perfezione dell'universo e vedeva in esso l'immagine delle Trinit divina. Al centro del mondo starebbe il sole, dal quale deriverebbe ogni luce
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ogni calore e ogni vita. Il numero dei pianeti (6) e la loro disposizione intorno al sole obbedirebbero a una precisa legge di armonia geometrica. Keplero fu l'ideatore di 3 leggi dei movimenti dei pianeti: I Legge, le orbite dei pianeti intorno al sole sono ellissi di cui il sole occupa uno dei fuochi; II Legge, il raggio vettore che unisce il centro del Sole con il centro del pianeta descrive aree uguali in tempi uguali; III Legge, i quadrati dei tempi impiegati dai pianeti a percorrere interamente la loro orbita stanno tra loro come i cubi degli assi maggiori delle ellissi descritte dai pianeti. Dal mondo chiuso all'universo aperto: da Copernico a Bruno Il secondo momento della rivoluzione astronomica opera di Giordano Bruno, il filosofo che ha definitivamente superato il mondo degli antichi e delineato le linee fondamentali di quello dei moderni. Il mondo di Copernico, a parte l'eliocentrismo, ancora un mondo del passato, e il suo universo ancora finito. Il ripresentarsi di un'idea sconfitto: l'infinit dell'universo. L'idea di pluralit dei mondi e dell'infinit risaliva al tempo dei greci. Queste concezioni, per, erano state respinte dalla scienza di allora, che aveva accettato il modelle aristotelico di un mondo finito. Nel Medioevo, le concezioni dell'infinit erano state considerate eretiche, infatti tutto ci che era opposto all'immagine astronomica proposta dalla Santa Chiesa veniva definitivamente sconfitto. Ma il pensatore in cui si individuata la prima affermazione dell'infinit del mondo Cusano. Da studi recenti si tuttavia smentita tale attribuzione. Il mondo designato da Cusano non certamente il cosmo medievale, esso infatti negava che l'universo fosse finito, ma non ancora l'universo infinito dei moderni, in quanto il suo universo, pi che infinito era interminato. Anche Palingenio e Digges, se da un lato mostrano come i tempi fossero ormai maturi per una svolta, dall'altro rivelano il tentennamento degli intellettuali difronte all'affermazione dell'infinit del mondo. E' soltanto Giordano Bruno che deve considerarsi come il rappresentante principale della dottrina di un universo infinito ed infinitivamente popolato. Egli non si limit a predicare questa dottrine per l'Occidente d'Europa, ma introdusse per primo i motivi grazie ai quali essa sarebbe poi accettata dal grosso pubblico. Astronomia e filosofia di Bruno. Bruno giunge ad una nuova visione dell'universo, non attraverso calcoli matematici o osservazioni astronomiche, ma da intuizione di fondo del suo pensiero alimentata dal copernicanesimo. Se la terra un pianeta che giro intorno al sole, le stelle non potrebbero essere soli circondati dai rispettivi pianeti? Pertanto l'universo, anzich essere composto da un sistema unico, non potrebbe ospitare in s un numero illimitato di sistemi?
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Per Bruno, immaginazione, astronomia e filosofia formano un tutt'uno, da cui scaturisce la stessa conclusione, secondo cui il mondo (ossia la creazione), per essere perfetta e degna quindi del Creatore, che infinito, dev'essere, essa stessa infinita. Le tesi cosmologiche rivoluzionarie. Le tesi rivoluzionarie era ora, dunque: 1) abbattimento delle mura dell'universo,l'universo aperto in ogni direzione, e le stelle fisse si trovano disperse in uno spazio senza limite; 2) pluralit dei sistemi solari, che sono popolati da creature viventi razionali; 3) allontanamento dal dualismo Tolemaico (mondo sopralunare e mondo sublunare); 4) lo spazio viene considerato come uno spazio omogeneo e acentrico, non pu esistere dunque un punto assoluto di riferimento (sopra, sotto, destra, sinistra ecc.), essendo i riferimenti sempre relativi; 5) idea madre che sta alla base di tutte le altre: carattere infinito e divino dell'universo. La fredda accoglienza delle tesi brunine. Detto tutto ci, risulta scontato, capire che in realt, l'universo dei moderni non sia opera di Copernico, ma in realt opera di Bruno. La tesi di quest'ultimo, apparve, tuttavia, soltanto il frutto di una mente esaltata. Anche i pi grandi astronomi del tempo (Brahe, Keplero e Galileo) lo accolsero freddamente o lo rifiutarono in gran parte, respingendo soprattutto l'idea della pluralit dei mondi e l'infinit dell'universo, poich esse apparivano troppo rivoluzionarie per i padri stessi dell'astronomia moderna. Inoltre, nonostante ci volle un certo arco di tempo affinch si percepisse chiaramente il carattere rivoluzionario delle nuove dottrine di Bruno, fu inevitabile, anche l'ostilit della vecchi cultura religiosa e filosofica. Le nuove tesi cosmologiche e la scienza contemporanea. Solo pi tardi, le cinque tesi rivoluzionarie di Bruno furono accettate totalmente, e vennero inoltre considerate la base per ulteriori scoperte. Solo Einstein , torner, nel 900, a proporre l'idea di un universo finito. Secondo lui infatti, la materia si incurverebbe su se stessa, per cui il mondo sarebbe illimitato ma finito. In sintesi rimangono tutt'ora aperte alcune problematiche: l'esistenza di altre creature viventi e razionali; la struttura dello spazio cosmico; la questione dell'infinit dell'universo.

Valentina Cona

IV F

A.S. 2011/2012

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