Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
Tra la metà del 500 e la fine del 600 ci fu in Europa una profonda trasformazione del
modo di pensare il mondo naturale che portò alla nascita della scienza moderna tramite
la rivoluzione scientifica, il cui inizio è individuato nell’opera De revolutionibus orbium
celestium dell’astronomo Niccolò Copernico.
La nascita della scienza moderna cambiò radicalmente il modo di pensare il mondo
naturale da ora visto come un universo fisico governato da leggi causali e strutturato in
modo meccanicistico.
La scienza moderna si configura come un nuovo tipo di sapere, in quanto è:
• Autonoma e emancipata dalla tradizione e dall’obbedienza al principio di autorità,
rappresentato dalla Bibbia e dai grandi autori del passato (Aristotele e Tolomeo in
ambito cosmologico). Il criterio di verità per la scienza non è più rappresentato dai
libri ma dall’esperienza e dalla ragione. Approccio critico (volto ad approfondire e
motivare la valutazione di fatti e situazioni).
• Oggettiva in quanto ambisce a raggiungere una conoscenza oggettiva del mondo
naturale e precisa il suo scopo: quello di capire come avvengano i fenomeni
naturali, tramite la scoperta delle leggi che li regolano, senza interrogarsi sul
perché ultimo delle cose.
• Sperimentale e matematica perché si basa sull’esperienza, intesa sia come
osservazione empirica sia come esperimento. Le ipotesi empiricamente elaborate,
con l’esperimento vengono messe alla prova e chiamate a dimostrare la loro
validità, al fine di giungere alla loro conferma o smentita. Si configura poi come
sapere matematico poiché è proprio il linguaggio matematico che consente il
passaggio da una scienza qualitativa (come la metafisica aristotelica) a una scienza
quantitativa (fondata sulla misurazione di aspetti quantificabili).
• Aperta e progressiva perché si fonda su verità provvisorie che sono sottoponibili a
revisione da parte di altri scienziati.
• Pubblica poiché, al contrario della magia che era accessibile solo a pochi iniziati e
oscura, i risultati delle sue ricerche sono resi pubblici e condivisi. Inoltre la
scienza moderna è pensata come il prodotto della collaborazione tra più studiosi
che condividono e confrontano idee.
• Pratica e socialmente utile in quanto si configura come lo strumento di cui l’uomo
si serve per affermare il suo dominio sulla natura e incrementare il proprio
benessere, è quindi funzionale al miglioramento della vita. È pratica in quanto si
avvale del contributo offerto dagli strumenti per le ricerche e quindi si instaura un
nuovo rapporto tra scienza e tecnica (“arte”, “saper fare”).
Francesco Bacone
Nacque a Londra nel 1561, da una famiglia nobile. Frequenta una prestigiosa scuola di
giurisprudenza e successivamente parte per la Francia. Quando torna a Londra nel 1581
ha inizio la sua carriera politica.
Nel 1584 scrive il suo primo trattato politico indirizzato alla Regina Elisabetta, composto
da dieci saggi che testimoniano i suoi interessi umanistici. Invece è datata 1620 la
pubblicazione della sua opera più famosa: il Novum Organum (Nuovo organo) che nei
suoi intenti avrebbe dovuto sostituirsi all’Organon di Aristotele come nuovo strumento
del sapere scientifico.
Morirà nel 1626, a Londra, a causa di una polmonite. Un anno dopo la sua morte verrà
pubblicata postuma la “Nuova Atlantide” che contiene il suo progetto utopistico-
tecnologico di un regno dominato da scienziati e intellettuali.
Bacone ritiene che il potere dell’uomo sulla natura sia fondato sulla conoscenza quindi
“la scienza e la potenza umana coincidono”. È infatti il sapere che consente all’uomo il
dominio della natura, se non si conoscono le cause non è possibile produrre l’effetto
quindi per controllare e modificarla gli uomini devono conoscere le leggi a cui essa è
sottoposta.
La conoscenza è il presupposto delle capacità dell’uomo e la tecnica diventa il mezzo di
cui l’uomo si serve per migliorare la sua esistenza. Il rapporto tra scienza e tecnica
diventa lo strumento per l’edificazione di una società migliore, come è testimoniato nella
“Nuova Atlantide”.
Secondo Bacone la filosofia deve rinnovarsi completamente nei metodi e nei contenuti
per corrispondere alle esigenze sociali del progresso tecnico-scientifico. La filosofia
tradizionale è infatti oscura, priva di contatto con la realtà, e inoltre predilige la mente
all’indagine empirica; è retorica e serve soprattutto a dominare l’avversario nelle dispute
mentre ciò che è necessario è dominare la natura.
Bacone non riconosce l’autorità degli scrittori antichi in quanto pensa che la verità sia
figlia del tempo e non dell’autorità (l’antichità di una dottrina non ne garantisce la
validità) quindi il sapere cresce nel corso del tempo grazie ai contributi di più studiosi.
La ricerca deve essere libera, svincolata dall’autorità e dalla tradizione e sempre aperta
all’apporto di nuove idee.
Bacone ritiene che il fine ultimo della scienza sia quello perseguito anche dai maghi e
dagli alchimisti, ovvero il dominio della natura. Tuttavia mentre i maghi lo perseguono
come interesse privato, solo per imporsi sugli altri, lo scienziato lavora per il benessere
pubblico. La scienza moderna ha infatti un carattere pubblico e intersoggettivo e i
risultati della ricerca devono essere resi noti per poter essere sempre verificati o criticati.
La magia invece è un sapere riservato e oscuro che mantiene segrete le proprie scoperte
e non rappresenta secondo Bacone una vera forma di sapere poiché consiste nella
ricerca di cause occulte, non verificabili, e non è dotata di un metodo.
Bacone critica la logica aristotelica, principale strumento della filosofia tradizionale, che
secondo l’autore è solamente uno strumento retorico.
In quanto deduttiva (ragionamento che pone come premesse delle definizioni universali
per giungere a realtà particolari) la logica aristotelica non può comportare un incremento
di conoscenze. Il sillogismo su cui è imperniata infatti si limita solo a rendere esplicito
ciò che era già implicito nella premessa, quindi serve a confermare con certezza ciò che
già si sa. (Tutti gli uomini sono mortali, Socrate è un uomo, Socrate è mortale). Il
sillogismo ha solo coerenza logica ma non ha alcuna validità scientifica.
Anche l’induzione (ragionamento che parte dall’osservazione di casi particolari per
elaborare una definizione di carattere universale) di Aristotele viene criticata da Bacone
poiché da casi particolari ascende subito a principi generali, anticipando la natura
spiegandola con definizioni frettolose e sommarie: i pregiudizi. Tale induzione è scorretta
perché è una semplice generalizzazione e non una vera interpretazione della realtà.
La vera conoscenza è invece rappresentata dalle interpretazioni della natura che sono
feconde perché fondate su un vero nuovo metodo induttivo, che Bacone tenta di definire.
Bacone definisce idola tutti i pregiudizi e le false opinioni che impediscono una corretta
conoscenza della realtà e che l’uomo deve quindi abbandonare per costruire il vero
sapere. La mente umana infatti, in origine pura, è stata corrotta dal peccato che
trasmette un’immagine deformata della realtà.
Il dovere della filosofia è quello di eliminare le false convinzioni e i pregiudizi e questo è
un passaggio imprescindibile per la costruzione di un nuovo sapere.
Esistono 4 tipi di idola:
• Idola tribus (idoli della tribù): sono causati dalla stessa natura umana in quanto
falsamente si crede che il senso umano sia misura di tutte le cose. Infatti le
sensazioni spesso esprimono la natura della mente piuttosto che la natura delle
cose. L’uomo tende in particolare a vedere nelle cose un’armonia che in realtà non
esiste.
• Idola specus (idoli della caverna): dipendono dalle propensioni del singolo
individuo. Rappresentano gli errori e le immagini distorte che sono proprie di ogni
particolare individuo e derivano dal carattere, dalle passioni, dall’educazione, dalle
relazioni, …
• Idola fori (idoli del foro): consistono nelle deformazioni del linguaggio che si
sviluppano soprattutto nella piazza e nel mercato e nascono dalla comunicazione
poco precisa con l’uso di parole poco chiare e dal significato equivoco.
• Idola theatri (idoli del teatro): consistono nelle teorie filosofiche o scientifiche
tradizionali che creano false rappresentazioni impedendo l’affermarsi di un
pensiero critico e autonomo.
Nella Pars construens invece Bacone elabora un nuovo metodo induttivo che deve
procedere per esclusione, elaborando tutti quei casi nei quali il fenomeno è considerato
assente o quasi, in modo da formulare gradualmente gli assiomi generali che lo
spiegano. Tre fasi:
• Raccolta dei dati particolari.
• Elaborazione di tavole comparative in cui i dati vengono ordinati
• Induzione per eliminazione
Sono tre le tavole comparative in cui i dati vanno registrati:
• Tavola della presenza (tabula praesentiae): tutti i casi in cui un dato fenomeno si
presenta
• Tavola dell’assenza (tabula absentiae in proximo): tutti i casi in cui quel
determinato fenomeno non si presenta
• Tavola dei gradi (tabula graduum): tutti i casi in cui il fenomeno è presente
secondo la diversa gradazione di intensità.
L’esame comparativo permette di escludere alcune tra le possibili cause del fenomeno,
dando il via a una nuova fase di ricerca ovvero la formulazione di una prima ipotesi
esplicativa (prima vindemiatio) e il risultato di tale processo, che interpreta e non
generalizza i dati, deve essere verificato con degli esperimenti di conferma chiamati
istanze prerogative.
Tali istanze permettono via via di escludere le cause non collegate al fenomeno fino a
giungere a due ipotesi che si presentano contrapposte tra loro. Il ricercatore escogita un
esperimento finale chiamato experimentum crucis con il quale è possibile stabilire quale
delle due ipotesi sia vera.
In questa metodologia si può osservare l’integrazione tra ragione e esperienza poiché i
dati osservati rappresentano l’esperienza e la formulazione delle ipotesi rappresentano la
ragione.
Per Bacone tuttavia la legge non è una relazione matematica tra entità fisiche ma la
descrizione di una natura, quindi un discorso qualitativo e non quantitativo (come sarà
per Galileo). Il metodo di Bacone ignora del tutto la matematica e gli aspetti quantitativi
dei fenomeni.