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La Guerra dei Cent’anni

Le cause
La Guerra dei Cent’Anni inizia per una serie di cause ben precise collegate tra loro:

 Causa dinastica: Nel 1328 il ramo dei Capetingi di Francia si estinse con la morte di Carlo IV. Al
trono di Francia puntarono quindi Edoardo III di Inghilterra e Filippo di Valois. Edoardo III era
nipote di Filippo il Bello e vassallo del re francese. Nella lotta per la successione fu favorito
Filippo di Valois, appoggiato dalla nobiltà francese. Questo almeno sino agli inizi della guerra nel
1337.
 Cause di interesse economico e politico: Gli interessi di Francia e Inghilterra erano opposti. Il re
inglese, come anticipato, possedeva i territori della Guienna, a sud-ovest della Francia.
L'Inghilterra primeggiava nella produzione della lana che poi veniva lavorata nelle ricche regioni
delle Fiandre. Forte era quindi l'interesse di Edoardo III a rivendicare quei terreni. Il sovrano
francese, dal canto suo, voleva rafforzare i confini del proprio territorio, scacciando presenze
straniere come quella inglese.

La prima fase della guerra (1347 – 1360)


Edoardo III non agì prima del 1337. In quell'anno attraversò la Manica e sbarcò a Calais con un potente
esercito occupando le Fiandre. Questa regione, politicamente sotto il controllo Francese si sollevò.
L'occupazione delle Fiandre per parte inglese rispondeva ad una certa strategia. Infatti Edoardo III aveva
realizzato una testa di ponte con l'Inghilterra e in più poneva le Fiandre sotto la sua sfera di influenza.
Seguirono una serie di scontri che culminarono nella battaglia di Crecy (1346). Questi scontri favorirono
gli Inglesi. I combattimenti però si dovettero interrompere da lì a due anni dopo. La Francia infatti era
stata colpita dall'epidemia di peste del 1348. I combattimenti ripresero solo sette anni più tardi, nel 1355.
Ancora una volta gli Inglesi ebbero la meglio. Nella battaglia di Poitiers (1356) la tattica inglese, basata
sull'impiego di arcieri con l'arco lungo contro la cavalleria francese. Il re di Francia, Giovanni II il Buono
fu imprigionato. La prima fase si concluse con la pace di Bretigny del 1360. In base a questa pace Edoardo
III rinuncia a reclamare la corona francese. In cambio gli inglesi però ottengono un altissimo riscatto per
restituire i re e la cessione di molti territori a sud della Francia.

Seconda fase della Guerra dei Cent'Anni (1369-1422)


Alla pace di Bretigny segui un periodo di relativa tranquillità, almeno sino al 1369. In questi anni il nuovo
re di Francia, Carlo V il Saggio, si occupò di rinforzare l'esercito e riconquistò molti dei territori persi.
Nuovi problemi per la Francia sorsero in concomitanza a suoi disordini interni. Il successore di Carlo V,
Carlo VI, era giovane e malato di mente. La debolezza della corona francese aprì una lotta di potere tra
quelli che erano i suoi tutori: Luigi d'Orléans, fratello del re, appoggiato dagli armagnacchi
Filippo l'Ardito, zio del re e duca di Borgogna e la sua fazione, i borgognoni. Questo raggruppamento era
filoinglese, nella misura in cui sperava di ottenere l'indipendenza della Borgogna come Stato autonomo in
cambio dell'appoggio agli Inglesi. L'Inghilterra di Enrico V di Lancaster approfittò di questa divisione
interna. Nel 1413 sbarcò con un esercito in Normandia e combatté l'esercito francese sino ad averne
ragione nella battaglia di Azincourt (1415). Alla sconfitta subita dai francesi seguì il trattato di Troyes
(1422) tra Francia e Inghilterra. In base ad esso Enrico V otteneva in sposa la figlia del re di Francia. In
questo modo il suo erede, Enrico VI, nel 1422, diventava re di Inghilterra e di Francia.

Delfino: Con questo termine si denota il primogenito del re di Francia o, comunque un suo erede. Il
significato del termine è poi andato allargandosi. Oggi si utilizza il termine “delfino” per indicare, in
genere, l'erede di un potere politico.
Terza fase della Guerra dei Cent'Anni (1422-1453)
Il potere di Enrico VI era, come ci si può aspettare, puramente formale. Non era infatti riconosciuto dalla
parte armagnacca che considerava come legittimo re di Francia Carlo VII, delfino di Carlo VI.
Carlo VII infatti non rispettò i patti del trattato di Troyes ed anzi si mosse per riconquistare tutti i territori
settentrionali presi dagli inglesi. È in questa fase che compare Giovanna d'Arco (1412-1431). Giovanna
era una semplice contadina analfabeta della Lorena. Tuttavia si presentò al re affermando che era Dio a
volerlo sul trono di Francia. Carlo VII le affida il comando delle truppe inviate a rompere l'assedio inglese
di Orléans e l'impresa riesce (1429). Carlo VII viene incoronato re di Francia a Reims. La pulzella
d'Orléans infonde un entusiasmo senza precedenti nelle forze francesi. Anche dopo essere stata catturata,
accusata di stregoneria e bruciata viva dagli Inglesi, le forze francesi non perdono slancio. I Francesi
riconquistano Parigi e scacciano le forze Inglesi che riescono conservare solo Calais. La data
convenzionale per la fine della Guerra dei Cent'Anni è il 1453, quando Carlo VII, detto il Vittorioso,
aveva e sconfitto gli Inglesi e aveva risolti i contrasti interni con i borgognoni.

Significato e conseguenze della Guerra dei Cent'Anni


La Guerra dei Cent’Anni porta con sé una serie di conseguenze e significati. Possiamo certamente
affermare che questa guerra è uno degli snodi fondamentali del passaggio da epoca medievale ad epoca
moderna.
La fine del mondo cavalleresco Innanzitutto essa segna certamente un cambiamento importante che apre la
strada alla modernità. Questo cambiamento riguarda il modo di condurre la guerra. Se la guerra medievale
era condotta per lo più corpo a corpo con armi bianche - e la cavalleria francese era la massima
espressione di ciò – l'entrata in scena degli archi lunghi avrebbe definitivamente cambiato la pratica
militare. Con una gittata di trecento metri – le balestre avrebbero poi raggiunto i quattrocento - le frecce
con punta metallica potevano decimare la cavalleria prima che questa potesse impegnare gli avversari nel
combattimento. Di lì a poco sarebbero state introdotte negli scenari bellici le armi da fuoco. Questi
cambiamenti non sono soltanto militari, ma riguardano anche la sfera culturale. Vengono meno il
prestigio, l'onore e l'etichetta cavalleresca, concetto che permea la cultura medievale: un eccellente
cavaliere può essere atterrato da un mediocre arciere.

Delfino: Con questo termine si denota il primogenito del re di Francia o, comunque un suo erede. Il
significato del termine è poi andato allargandosi. Oggi si utilizza il termine “delfino” per indicare, in
genere, l'erede di un potere politico.

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