Carlo VIII entrò in Italia rivendicando il diritto al trono di Napoli (in quanto discendente di Maria d’Angiò), sua nonna paterna. L’impresa è favorita dagli stessi stati italiani: – a Milano, Ludovico Sforza, detto il Moro, vuole colpire Ferrante I che sostiene il nipote Gian Galeazzo Sforza. – Venezia desidera la rovina del re aragonese che favorisce la Puglia e i suoi porti – Firenze, invece, gli avversari dei Medici sperano in un cambiamento di regime politico – nello Stato pontificio, i cardinali avversi al Papa spagnolo Alessandro VI sperano che la discesa di Carlo VIII porti a deporlo ed eleggere Giuliano della Rovere (il futuro Giulio II). Carlo VIII si assicura la neutralità delle maggiori potenze europee con una serie di concessioni territoriali e finanziarie. L’imponente esercito francese attraversa senza ostacoli la penisola e raggiunge Napoli il 22 febbraio 1495. Nel frattempo si scatena un vero e proprio terremoto politico: – a Milano Ludovico il Moro eredita il Ducato dal nipote Gian Galeazzo – a Firenze la rivolta di Savonarola caccia i Medici e proclama la Repubblica – Venezia si impadronisce di alcuni porti pugliesi. Ma il trionfo stesso di Carlo VIII spaventa le diverse forze che ne hanno favorito la discesa: lo Stato pontificio, Milano e Venezia si coalizzano, formando una lega antifrancese che ottiene l’appoggio dell’imperatore Massimiliano e della Spagna Carlo VIII è costretto a ritirarsi. II. 1499-1504. Luigi XII A Carlo VIII succede il cugino Luigi XII che avanza pretese sul Ducato di Milano come discendente dei Visconti. Ancora una volta la guerra è preceduta dalla diplomazia: Luigi si assicura l’appoggio di Venezia e del papa. Milano è espugnata il 2 settembre 1499. Ludovico il Moro ripara presso l’Imperatore Massimiliano I. Insieme alle forze asburgiche, Ludovico riesce a riprendere Milano, ma la riperde nel 1500. Il 2 novembre 1500 Luigi stipula a Granada con Ferdinando il Cattolico un trattato di spartizione dell’Italia del sud. Ma al momento della divisione nasce un conflitto tra i due occupanti e alla fine gli spagnoli hanno la meglio: con il Trattato di Lione del 1504 la Francia è costretta a rinunciare al Regno di Napoli. III. 1504-1509 Le leghe di Papa Giulio II In questi anni di guerra solo la Repubblica di Venezia con accorte alleanze riesce a rafforzare i propri domini. Contro Venezia, il nuovo papa Giulio II promuove la lega di Cambrai, cui aderiscono l’Imperatore, la Francia e la Spagna. Venezia è sconfitta nel 1509. La situazione è ora troppo favorevole alla Francia, per cui Giulio II si fa promotore di una Lega Santa in funzione antifrancese, cui aderiscono l’Inghilterra, Venezia, gli svizzeri e la Spagna: al termine dello scontro i francesi sono esclusi dalla penisola. IV. 1515-1559 l’epopea di Carlo V Nel 1515 il nuovo re di Francia Francesco I, assieme ai Veneziani, riconquista il Ducato di Milano. Promosso dal nuovo Papa Leone X dei Medici, il trattato di Noyon (1516) è una tregua che attribuisce: – alla Spagna il Regno di Napoli e di Sicilia – ai francesi il Ducato di Milano. -Venezia cedeva agli Asburgo alcuni territori alpini Nel 1521 le armate francesi scendono ancora in Italia, nel tentativo di togliere almeno il Regno di Napoli ai domini di Carlo V: duramente sconfitto e portato prigioniero, col Trattato di Madrid (1526), Francesco I è costretto a cedere Milano e altre terre, tra cui la Borgogna. Nel 1526 il papa Clemente VII de Medici, anch’egli allarmato per la potenza di Carlo V, si fa promotore della Lega di Cognac, assieme a Francia, Venezia, e Firenze. Nel maggio del 1527, dodicimila Lanzichenecchi decidono di attaccare Roma, compiendo il terribile Sacco di Roma. Il papa è costretto a rifugiarsi in Castel Sant’Angelo e infine a fare pace con Carlo V, ottenendo perlomeno il restauro del dominio dei Medici a Firenze Contemporaneamente – la Francia occupa per breve tempo Milano, ma è costretta nuovamente a ritirarsi – i turchi, sono giunti vittoriosi in Ungheria e minacciano il cuore dell’Impero – Carlo V ( e gli altri) sono in gravi difficoltà finanziaria Si giunge così alla Pace di Cambrai, (5 agosto 1529), più favorevole alla Francia: la Francia, rinuncia alle pretese sull’Italia, ma può rientrare in possesso della Borgogna Francesco I, si allea con il sultano turco Solimano I il Magnifico e con i principi luterani riuniti nella Lega di Smalcalda. Nel 1535 Carlo V occupa Milano e sconfigge negli anni Cinquanta il nuovo sovrano francese Enrico II, che si era alleato con ottomani e protestanti. 1555, con la Pace di Augusta, Carlo V trovò un accordo con i protestanti Deluso e stanco, l’imperatore abdica ritirandosi in un convento in Spagna: al figlio Filippo II vanno i domini in Spagna, Italia, Paesi Bassi e oltreoceano al fratello Ferdinando I i domini e la corona del Sacro Romano Impero. Tra il 1557 e il 1559 la lotta riprese tra Enrico II alleato con il nuovo papa Paolo IV, e Filippo II di Spagna. Ma gli enormi costi della guerra, acuiti dalle bancarotte subite dai due stati in quegli anni, costrinsero i contendenti a firmare una pace con contenuti più duraturi delle precedenti. Epilogo Dopo sessantacinque anni di guerre, Francia e Spagna si accordarono definitivamente nella pace di Cateau-Cambrésis nel 1559: La Francia perse la Savoia e il Piemonte (restituiti al Duca Emanuele Filiberto), conservò il possesso del Marchesato di Saluzzo; ottenne il possesso di Calais, (che gli inglesi tenevano come avamposto sin dai tempi della guerra dei Cent’anni), conservò i vescovadi di Metz, Toul e Verdun, importanti piazzeforti nella Lorena. La Spagna rafforzò la sua presenza nella penisola, e si confermò principale arbitro della politica continentale; mantenne i suoi precedenti domini (Sicilia, Sardegna, Milano, Napoli), si assicurò il possesso del piccolo, ma strategicamente importante, Stato dei Presidii, ottenne il controllo indiretto, politico e finanziario, della maggior parte degli stati italiani (solo Venezia mantenne un’indipendenza totale). Con questi accordi vennero regolati gli equilibri europei fino alla pace di Vestfalia del 1648.