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Napoleone

Napoleone Buonaparte nacque ad Aiaccio in Corsica nel 1769, in giovane età


frequentò le scuole militari, partecipò alla Rivoluzione francese in qualità di
tenente e si distinse subito per le sue abilità e il suo valore.

La Rivoluzione francese aveva suscitato una reazione degli Stati Europei, che
si erano organizzati con la prima coalizione antifrancese. La Prussia e la
Spagna furono sconfitte, mentre l’Austria, l’Inghilterra e il Piemonte si
mantenevano ancora in armi.

La Francia decise di attaccare l’Austria su due fronti: direttamente, puntando


su Vienna con due eserciti, e attraverso una manovra diversiva in Italia con
un piccolo esercito comandato da Napoleone Bonaparte, che aveva il compito
di battere i piemontesi e tenere impegnati gli eserciti austriaci d’istanza per
impedirgli di correre in aiuto a Vienna.

La campagna militare d’Italia si rivelò subito vincente rispetto ai risultati di


scarso rilievo degli eserciti mandati in Austria, e alla fine fu addirittura
decisiva. Essa può essere divisa in tre fasi:

1. Nell’aprile del 1796 la sconfitta dei piemontesi terminò con la Pace di Parigi, a
causa della quale il re di Sardegna, Vittorio Amedeo III, dovette cedere ai
francesi la Contea di Nizza e la Savoia oltre che lasciare libertà di transito
attraverso il Piemonte.
2. Passando attraverso il Piemonte Napoleone vinse gli austriaci e si impadronì
della Lombardia. Poi si diresse verso lo Stato Pontificio e occupò Bologna, il
porto di Livorno, Ferrara, Ravenna e obbligò il papa Pio VI a firmare
l’umiliante trattato di Tolentino con il quale si spogliò l’Italia di innumerevoli
opere d’arte, appoggiò infine le città di Reggio e Modena che si ribellarono al
loro duca e si costituirono Repubblica cispadana con un proprio esercito e
una propria bandiera, il tricolore, che da quel momento divenne il vessillo
d’Italia.
3. Napoleone, dopo aver sconfitto quattro eserciti austriaci giunti in difesa di
Mantova, attraversò il Veneto, violando la neutralità della Repubblica di
Venezia, e sconfisse le truppe austriache comandate dal fratello
dell’imperatore d’Austria al fiume Tagliamento. Risalendo il fiume varcò le
Alpi e penetrò nella valle della Drava giungendo ad un centinaio di chilometri
da Vienna.
Minacciata sul suo territorio, l’Austria fu costretta a firmare il Trattato di
Campoformio nell’ottobre del 1797 in virtù del quale dovette cedere alla
Francia la Lombardia ed il Belgio, ricevendo in cambio la Repubblica di
Venezia (Veneto, Istria e Dalmazia).

Nei territori italiani nacquero le “Repubbliche sorelle” poste sotto la


protezione della Francia e chiamate così perché condividevano gli stessi ideali
della Rivoluzione francese. Napoleone fu considerato un liberatore dai tiranni
locali e stranieri, ma allo stesso tempo sfruttò le risorse dei territori italiani
per finanziare l’esercito e il governo di Parigi.

Le Repubbliche sorelle furono:

• la Repubblica cisalpina, formata dalla Lombardia e dalla Repubblica


cispadana;
• la Repubblica ligure;
• la Repubblica romana, dove il pontefice Pio VI fu fatto prigioniero e condotto
in Francia dove morì l’anno seguente;
• la Repubblica partenopea, strappata a Ferdinando IV mentre le sue truppe
tentavano di invadere lo Stato pontificio occupato dai francesi.
Queste Repubbliche adottarono delle Costituzioni simili a quella francese del
1795, infatti furono aboliti i privilegi feudali, vennero affermati i principi
quali l’uguaglianza dei cittadini, la libertà di associazione e di stampa e
vennero inoltre confiscati e venduti a privati i beni della Chiesa, ma in
sostanza la popolazione non vide alcun miglioramento, anzi dovette subire le
continue razzie da parte dell’esercito napoleonico.

La campagna d’Egitto fu intrapresa contro il nemico imbattuto, ossia la Gran


Bretagna, che possedeva una micidiale flotta navale comandata
dall’ammiraglio Nelson.

Napoleone ideò la strategia di colpire l’avversario interrompendo il


commercio tra il Mediterraneo e l’India. Per realizzare questo piano doveva
costruire una base in Egitto formalmente in mano ai turchi, da cui partire per
sferrare gli attacchi via terra.

Appoggiato dal Direttorio che voleva allontanare da Parigi un generale così


influente e pericoloso, Napoleone salpò da Tolone nel maggio del 1798 e,
sfuggendo alla vigilanza della flotta inglese, sbarcò ad Alessandria.

Napoleone giunto in Egitto, proclamatosi come liberatore del paese dalla


tirannide nel luglio del 1798, sconfisse nella famosa battaglia delle Piramidi i
Mamelucchi, una casta di origine turca che dominava l’Egitto, ma pochi giorni
dopo gli giunse la gravissima notizia che la sua flotta nella rada di Abukir sul
delta del Nilo era stata distrutta dalla flotta di Nelson.

Napoleone rimase isolato, ma non si perse d’animo, andò incontro all’esercito


turco di Siria, che nel frattempo era stato preparato dagli ottomani, e lo
sconfisse nella battaglia del monte Tabor. Poi assediò la città di San Giovanni
d’Acri, ma desistette per ritornare in Egitto dove era appena sbarcato
l’esercito turco che distrusse proprio nella rada di Abukir.

Nel frattempo le conquiste fatte in Italia e in Europa a causa della seconda


coalizione erano andate perdute e la Francia era in pericolo, Napoleone
abbandonò allora l’Egitto per ritornare in madrepatria.

Giunto a Parigi, trovò una situazione di estrema difficoltà e il 18 brumaio, cioè


il 9 novembre 1799, prese il potere con un colpo di Stato, sciolse i Consigli e il
Direttorio e creò un nuovo governo facendosi nominare primo console, in tal
modo accentrò nelle sue mani poteri eccezionali, potendo nominare ministri,
emanare leggi e difendere gli interessi della nazione.

Il governo instaurato da Napoleone fu di tipo autoritario, perché limitò la


libertà di opinione e di stampa, aumentò inoltre il controllo della polizia per
sopprimere il dissenso e centralizzò tutte le funzioni dello Stato nelle sue
mani.

Sul piano amministrativo, nominò lui stesso i prefetti e i sindaci delle città,
controllandone direttamente l’operato.

Sul piano economico creò la banca di Francia e introdusse il franco d’argento


e il Napoleone d’oro per contrastare l’inflazione, promosse l’agricoltura,
l’industria e il commercio.

Sul piano culturale istituì i licei e riorganizzò l’Università e il Politecnico.

Sul piano sociale fece redigere un nuovo Codice civile chiamato appunto
“Codice Napoleonico” che confermò le conquiste rivoluzionarie.

Sul piano religioso nel 1801 firmò un Concordato che riconosceva la libertà
religiosa e stabiliva il cattolicesimo come “della maggioranza dei francesi”, la
Chiesa dal canto suo accettava le passate confische e riconosceva la legittimità
della Repubblica.
Nel frattempo le manovre militari non erano cessate e nella primavera del
1800 Napoleone varcò il passo del Gran San Bernardo in Valle d’Aosta per
riprendere le operazioni militari in Italia, sconfisse gli eserciti austriaci a
Marengo e ricostruì la Repubblica Cisalpina che venne ribattezzata “Regno
d’Italia”, il Piemonte e il Belgio furono annessi alla Francia.

Forte dei suoi successi militari Napoleone e approfittando della scoperta di


una congiura repubblicana che lo voleva far saltare in aria, si fece eleggere nel
1802 Console a vita attraverso un plebiscito. Due anni più tardi, il 2 dicembre
1804, mediante un altro plebiscito, si fece nominare “Imperatore dei francesi”
nella cattedrale di Notre Dame a Parigi, ponendosi la corona sul capo da solo e
non per mano del pontefice, volendo sottolineare così la superiorità della
propria autorità su quella della Chiesa. Con questo gesto fu ristabilita la
monarchia assoluta e i francesi divennero nuovamente dei sudditi. L’anno
seguente si fece incoronare re d’Italia e ponendosi sul capo la corona ferrea,
pronunciò le famose parole “Dio me l’ha data guai a chi la tocca!”.

La terza coalizione antifrancese composta da eserciti di Gran Bretagna,


Austria, Russia, Svezia e Regno di Napoli, fu fatta per contrastare la minaccia
di Napoleone che era sempre più aggressiva.

La prima battaglia avvenne in mare, a Trafalgar, vicino allo stretto di


Gibilterra e vide la disfatta della flotta francese per opera dell’ammiraglio
Nelson che però perse la vita nel combattimento.

La seconda battaglia fu combattuta ad Austerlitz in Moravia, nell’attuale


Repubblica Ceca, e fu vinta dai francesi che ottennero dall’Austria il Veneto,
l’Istria e la Dalmazia, annettendole al Regno d’Italia.

Il fratello di Napoleone, Giuseppe Bonaparte, divenne re del Regno di Napoli


che era nel frattempo caduto nelle mani dei francesi.

Napoleone, scontrandosi con la quarta coalizione antifrancese, sconfisse e


cancellò il Sacro Romano Impero Germanico che esisteva dal 962.

Per indebolire la Gran Bretagna impose un embargo continentale impedendo


agli inglesi di commerciare in Europa, poi invase la Spagna che si rifiutava di
applicare il blocco. Qui insediò sul trono suo fratello Giuseppe, ma la Spagna
si ribellò ed iniziò una guerriglia, il Portogallo si rifiutò di applicare il blocco e
fu a sua volta occupato.
Anche lo Stato Pontificio si rifiutò di applicare il blocco e fu anch’esso
occupato e a causa di ciò Napoleone venne scomunicato.

La distruzione della quinta coalizione antifrancese segnò l’apogeo della


potenza napoleonica, infatti Napoleone sconfisse nuovamente l’Austria e
prese in moglie Maria Luisa, figlia dell’imperatore stesso, dalla quale ebbe
l’erede che prese il nome di Napoleone II.

Napoleone, sempre per imporre il blocco dei commerci, intraprese la


campagna di Russia con 400.000 soldati e senza molte difficoltà arrivò a
Mosca. La città fu abbandonata dai russi e tutto fu dato alle fiamme per
privare di viveri, riparo e sostentamento l’esercito francese, per via della
strategia della “terra bruciata”.

Nell’ottobre del 1812 Napoleone capì che il “generale inverno” sarebbe


arrivato implacabile e ordinò la ritirata, ma il freddo, la fame, le malattie, le
diserzioni e l’inseguimento dei cosacchi, fece sì che rientrassero in Germania
solo 25000 soldati.
La sesta coalizione segnò il declino di Napoleone, infatti gli eserciti di quasi
tutte le Nazioni d’Europa si scontrarono a Lipsia nel 1813 in quella che fu
chiamata la “battaglia delle nazioni” e, a seguito di numerose defezioni e
tradimenti, Napoleone fu sconfitto e costretto a ritirarsi. La Francia fu invasa
e furono liberati tutti i paesi occupati dai francesi. Venne restaurata la
monarchia e Napoleone fu quindi costretto ad abdicare in favore di Luigi
XVIII, fratello di Luigi XVI ed a ritirarsi sull’isola d’Elba.

Nel febbraio del 1815 Napoleone fuggì dall’isola d’Elba e sbarcò in Francia,
acclamato dalla folla si diresse a Parigi, facendo fuggire il re, ma il suo
governo durò pochi mesi, un periodo noto come “i cento giorni”. Gli Stati
Europei non erano più disposti a tollerare il ritorno di Napoleone e
organizzarono la settima coalizione antifrancese. Il 18 giugno 1715 a
Waterloo, in Belgio, egli fu sconfitto definitivamente dalle truppe inglesi e
prussiane.

Sul trono di Francia tornò ad esserci Luigi XVIII e Napoleone fu esiliato


sull’isoletta di Sant’Elena, in mezzo all’Atlantico, dove morì il 5 maggio 1821.

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