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Napoleone Bonaparte

Napoleone Bonaparte è una figura di grandissima importanza nella


storia d'Europa e del mondo intero. Con lui finisce un 'epoca –
l'antico regime – e ne comincia un'altra. Napoleone
incarna la figura dell'eroe moderno, del monarca e del
soldato.
Napoleone Bonaparte nacque ad Ajaccio (in Corsica) nel 1769 da una
famiglia appartenente alla piccola borghesia. Entrò nell'esercito molto
giovane e nel 1789, appena ventenne – allo scoppio della rivoluzione
francese – era già ufficiale. Rivoluzionario e repubblicano convinto, è
capitano a soli 24 anni e nel 1793 represse la rivolta dei monarchici a
Tolone, assediando la città. La sua carriera fu in parte favorita dal fatto
che molti nobili, dopo lo scoppio della rivoluzione francese, fuggirono
all'estero, lasciando liberi importanti ranghi dell'esercito. Dopo la caduta
di Robespierre, fu arrestato, per via dell'amicizia con il fratello di
Robespierre, ma riuscì a farsi liberare, grazie ad alcune importanti
amicizie. Nel 1795 divenne generale e l'anno successivo gli fu affidato,
all’interno del Direttorio, il comando della campagna d'Italia: qui fu
trasformato da generale in eroe.
BIOGRAFIA
Bonaparte Napoleone (Ajaccio, Corsica 1769 - Sant’Elena 1821)

Nacque da Carlo e da Maria Letizia Ramolino.


All’età di dieci anni entrò nell’Accademia militare di Brienne. Nell’autunno
del 1784 venne trasferito alla scuola militare di Parigi e l’anno successivo
venne nominato luogotenente d’Artiglieria. Dopo aver trascorso a Marsiglia
una vita di stenti insieme alla propria famiglia, riuscì a fare carriera col suo
reggimento. Conquistò i gradi di capitano, di colonnello e di generale di
brigata.
Partecipò alla prima campagna in Italia nel 1794 (vedi sotto
approfondimento) agli ordini del generale Massena, trovando l’armata in
uno stato di estrema miseria. Per un certo periodo restò in disparte a
causa di intrighi e sospetti formulati nei suoi confronti dagli ambienti
del Direttorio.
Nel 1795 ottenne il comando della guarnigione di Parigi e, pur essendo
corso riuscì, grazie alle doti dimostrate in battaglia contro i nemici della
Convenzione, a guidare l’esercito d’Italia.
Qui sconfisse più volte Austriaci e Piemontesi e ben presto riuscì ad
occupare l’intera Lombardia, spingendosi addirittura in Austria, poco
distante da Vienna.
Nel 1798 con la spedizione d’Egitto conquistò Alessandria, e l’intero Egitto
(battaglia delle Piramidi); quindi volse alla conquista della vicina Siria. Qui
lasciò il comando della spedizione al generale Kleber e tornò in Francia.
Nel 1799, abolito il Direttorio, si fece proclamare Primo Console per un
decennio.
Nel 1800 condusse una nuova brillante campagna in Italia, riportando
numerose vittorie, tra cui famosa è quella di Marengo.
Nel 1804 fu proclamato imperatore. L’anno successivo assunse a Milano
anche la corona del Regno Italico.
Durante il periodo dell’impero combatté contro la coalizione di Russia,
Inghilterra, Austria e regno di Napoli. La Francia subì una clamorosa
sconfitta vedendo la propria flotta, unitamente a quella spagnola,
sgominata dalla flotta inglese dell’ammiraglio Nelson a Trafalgar nel 1805.
Quando nel 1806 fu tolto ai Borbone [vedi] il Regno di Napoli, (—) affidò
quest’ultimo a suo fratello Giuseppe [vedi Bonaparte Giuseppe], mentre
all’altro suo fratello Luigi [vedi Bonaparte Luigi] egli affidò il regno
d’Olanda. Nel 1812 (—) entrò a Mosca ma, poiché i Russi,
nell’abbandonarla, l’avevano data alle fiamme (—) fu costretto ad una
ritirata disastrosa per l’esercito. Nell’ottobre 1813 (—) fu rovinosamente
sconfitto nella battaglia di Lipsia. In Francia venne restaurata la monarchia
dei Borbone (1814) e (—) fu costretto ad abdicare, venendo confinato
all’isola d’Elba.
Nel marzo 1815, tuttavia, rientrato in Francia tornò in battaglia, vincendo
contro i Prussiani. Fu definitivamente sconfitto a Waterloo (giugno 1815)
dal generale inglese Wellington. Dichiarato prigioniero, venne mandato in
esilio a S. Elena ove morì il 5 maggio 1821.
Molto cospicua fu l’attività legislativa di (—), al quale si deve soprattutto
l’elaborazione del codice civile [vedi Code Napoléon], penale, di procedura
civile e criminale.
Il codice penale (1804) era diviso in 4 titoli, riguardanti gli omicidi e le
offese personali; furti, rapine e aggressioni; disposizioni generali in materia
di prove; sanzioni e loro applicazione. Il codice civile francese venne
applicato nel Regno d’Italia nel 1805.
Il codice di procedura penale fu promulgato nel 1807.

1. La campagna d'Italia
La campagna d'Italia sarebbe dovuta essere poco più di un diversivo
contro gli austriaci, ma in maniera sorprendente, in poco tempo si trasformò
in un enorme successo. Napoleone, anche grazie all'aiuto di piccoli gruppi
di giacobini italiani, sconfisse velocemente i Savoia e il 15 maggio entrò
vittorioso a Milano. Poco dopo, però, Napoleone, per la disperazione dei
patrioti italiani che avevano creduto in lui – primo fra tutti Ugo Foscolo –
nel 1797 negoziò la pace di Campoformio con l'Austria grazie
alla quale gli austriaci avrebbero riconosciuto tutte le vittorie
napoleoniche in Lombardia, in Emilia e in Belgio e in cambio
avrebbero ottenuto Venezia. Nonostante il Trattato di Campoformio,
le repubbliche “sorelle” – cioè gestite in accordo con la Francia però
senza presenza militare francese sul territorio – si moltiplicarono: nel 1796
in Emilia-Romagna nacque la Repubblica cispadana, l'anno successivo si
formarono la Repubblica ligure e la Repubblica cisalpina, nel 1798, dopo
aver catturato il papa, fu proclamata la Repubblica romana e nel 1799
furono cacciati i Borbone da Napoli e fu fondata la Repubblica partenopea.
Le repubbliche “sorelle” accolsero moltissime riforme francesi,
svecchiando l'ordinamento giuridico e sociale italiano. Le conquiste
italiane, però, non erano salde – anche per via delle rivolte popolari
antifrancesi – e infatti alcuni territori, come Milano e Napoli, dovettero
essere riconquistati nuovamente. Dopo la svolta autoritaria di Napoleone, le
repubbliche italiane furono poi inserite nel Regno d'Italia. Gli anni
napoleonici ebbero il merito di far entrare il concetto di patria e di popolo
nel dibattito italiano, fondamentale per il successivo Risorgimento.

2. Colpo di Stato del 18 brumaio


Tra i 1797 e il 1798 però la situazione in Francia non era per nulla
tranquilla. C'era una profonda incertezza e nelle elezioni politiche vinsero i
giacobini. In questo periodo, per bloccare il malcontento delle masse e per
allontanare da Parigi un personaggio che stava cominciando a diventare
scomodo, fu organizzata una spedizione in Egitto con lo scopo di colpire il
cuore degli interessi commerciali inglesi, la vera nemica della Francia e
l'unica potenza in grado di fermarla. Fu adoperata la stessa tattica che era
stata utilizzata con l'Austria; anche in questo caso fu attaccato l'Egitto per
creare un diversivo: il comando della Campagna d'Egitto fu affidato proprio
a Napoleone, l'eroe “italiano”.
L'Egitto formalmente era nelle mani dell'impero ottomano, ma in realtà
era controllato dagli inglesi. Napoleone sconfisse i turchi e conquistò
facilmente l'Egitto, ma poco tempo dopo l'ammiraglio Nelson sorprese la
flotta francese a largo di Abukir e la distrusse; l'Egitto però rimase nelle
mani francesi. Era ormai chiaro che sulla terra ferma la Francia era
imbattibile, ma l'Inghilterra era padrona dei mari.
Mentre Napoleone era in Egitto però la coalizione internazionale
capeggiata degli inglesi,

SINTESI SU NAPOLEONE BONAPARTE (approfondimento)


(al potere dal 1799 al 1814/15 -morte 5 Maggio 1821 nell’isola di Sant’Elena )

ANTEFATTI:
Nel luglio del 1794 un colpo di stato organizzato dalla Convenzione e dallo stesso Comitato
di Salute pubblica portò all' arresto e alla condanna a morte di Robespierre, inaugurando il
periodo del Direttorio.
- L' eliminazione dei giacobini fu resa possibile dai successi militari della Francia che
avevano tolto ogni giustificazione al regime del " terrore ".
-La nuova Costituzione entrata in vigore nel 1795 era ancora più censitaria (cioè, teneva
conto del censo, delle possibilità economiche ) di quella del 1791. Riprende il sopravvento la
borghesia ricca degli affari, mentre i membri del Direttorio risultano incapaci e corrotti. Nel
violento clima antigiacobino, ricomparvero anche le forze monarchiche: esse tentarono un'
insurrezione nell' ottobre del 1795 che fu sventata dall' esercito, l' unica istituzione
"rivoluzionaria" che avesse ancora prestigio. - In quell' occasione si mette in luce un giovane
ufficiale: Napoleone Bonaparte.
Inoltre, nel ventennio che va dal 1792 fino al 1815 la Francia combatté
una serie praticamente ininterrotta di guerre.
I Paesi europei infatti, terrorizzati dalla circolazione di idee nuove e
rivoluzionarie, dall'abolizione dell'Ancién Régime e dall'avvento di
Napoleone, -divenuto prima Console (9 Novembre 1799, Colpo di Stato del
18 Brumaio) e poi Imperatore (2 Dicembre 1804),- si riunirono in sette
Coalizioni Antifrancesi.
-A Napoleone, generale a 27 anni per meriti sul campo, viene affidata la "campagna d'
Italia " durante la 1° Coalizione antifrancese, un' operazione militare diversiva per disturbare
l' Austria. Quest'operazione ha successo e si rivela molto importante (L' Austria chiede
immediatamente la pace: Trattato di Campoformio ( 1797 ): La Francia ottiene la Lombardia
dall' Austria e le cede il Veneto appena conquistato- Fine della millenaria Repubblica
Serenissima ). Si conclude la prima Coalizione
In Italia nascono molte repubbliche di ispirazione "rivoluzionaria" appoggiate dall'
esercito di Napoleone ( 1797-99) che dureranno per un periodo limitatao, ma saranno la
prima occasione della giovane borghesia italiana per governare.
--Da questo momento la "carriera" di Napoleone è un' "escalation" senza sosta:
1799- Colpo di stato di Napoleone in Francia. Fine del periodo del Direttorio. Napoleone
diventa primo console con, in pratica, tutto il potere.

- Dal 1800 al 1814 si susseguono diverse coalizioni , cioè guerre delle monarchie europee
contro la Francia napoleonica , (la prima in realtà si era formata nel 1793 dopo l' esecuzione
di Luigi XVI ), tutte vinte da Napoleone tranne la sesta coalizione (sconfitta di Lipsia, 1814).

1801- Concordato con la Chiesa cattolica ( papa Pio VII )

1802- Grazie ai continui successi militari, nulla può impedire a Napoleone di ottenere il
consolato a vita e per mezzo di un trionfale plebiscito, di fatto instaura una monarchia.

1804- Napoleone diventa imperatore : si forma nuovamente una Corte, vengono reintrodotti
i titoli nobiliari, MA questi non danno diritto a privilegi particolari. Si tratta di una
restaurazione aristocratica di facciata. Tutto il potere politico è nelle mani di Napoleone, ma
la borghesia ricca non perde nulla di quanto conquistato durante la Rivoluzione. Il potere di
Napoleone, che può essere considerato il primo dittatore moderno, non si basa sull'
aristocrazia, ma sull' esercito e sulla borghesia ricca.

1804 Emanazione del CODICE CIVILE


L' azione di Napoleone era duplice: da una parte consolidava lo Stato in senso autoritario e
rafforzava il proprio potere personale, dall' altra dava consistenza e stabilità ad alcune delle
conquiste della Rivoluzione francese e contribuiva con le sue vittorie militari e estenderle al
resto d' Europa.
Il Codice civile ne è un esempio: le leggi precedenti durante l' Ancient regime, erano
confuse e contraddittorie e da qui nascevano incertezze e ingiustizie. Il Codice civile fu la
prima raccolta di leggi sicura, chiara, valida per tutti i cittadini e per tutto il territorio dello
Stato. esso tutelava in particolare l' uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, l'
inviolabilità della proprietà privata, la libera iniziativa economica: tutti valori della società
borghese. Il Codice Civile fu applicato non solo in Francia, ma anche in tutti gli stati
dipendenti dalla F. in particolare in Italia, dove sarebbe rimasto alla base della normativa
giuridica per tutto il XIX secolo.

Tra il 1809 e il 1812 N. domina su gran parte d’Europa, inoltre è


legato alla Russia dello zar Alessandro I da un patto di alleanza e si trova
come nemica imbattuta solo l’Inghilterra. Questa almeno è l’apparenza, in
realtà l’ostilità dei popoli europei contro l’esercito francese va crescendo.
L’Inghilterra ne approfitta e finanzia I movimenti antifrancesi in
Portogallo e Spagna. Proprio dalla Spagna era cominciata la resistenza contro
Napoleone. Inoltre le alleanze di Austria e Russia sono precarie. la Russia,
p.es. è danneggiata nei suoi commerci dal blocco continentale che N. aveva
imposto all’Europa contro l’Inghilterra. Così lo zar Alessandro infrange il
blocco continentale. Ciò provoca la reazione di N. che progetta la campagna
di Russia, 1812, che si rivelerà disastrosa (di 700.000 soldati ne
sopravvivono 100.000).
6°COALIZIONE Inghilterra, Russia, Prussia, Austria, principati
tedeschi contro la Francia che viene sconfitta nella battaglia di Lipsia
(ottobre 1813)
Nell’aprile 1814 Napoleone abdica. Esilio all’isola d’Elba. Fuga
dall’isola febb 1815, accoglienza trionfale in Francia. 16-18 Giugno 1815
sconfitta di Waterloo da parte della 7° e ultima Coalizione – Esilio definitive
a S. Elena-

RIEPILOGO COALIZIONI ANTIFRANCESI


1° Coalizione dal 1793 al 1797 (dall’esecuzione di Luigi XVI al trattato di
Campoformio)
2° Coalizione dal 1798 al 1802- Le vittorie di Napoleone portano alla
formazione di repubbliche giacobile in Italia ed Europa (Svizzera e Olanda),
Campagna d’Egitto
3° Coalizione 1804-1805
4° Coalizione 1806-1807 (Scioglimento del SRI e formazioned della
Confederazione del Reno)
5° Coalizione 1807-1809 (Occupazione della Spagna, resistenza della
Spagna)
6° Coalizione 1811-13- 1814 (Campagna di Russia e prima sconfitta di
Napoleone a Lipsia, Esilio
all’isola d’Elba)
7° Coalizione 1815 (Fuga di Napoleone, 100 giorni, sconfitta definitive a
Waterloo, esilio a S. Elena) Della VII Coalizione fecero
parte quasi tutti gli stati d'Europa: Gran Bretagna, Russia, Prussia, Austria,
Svezia, Spagna, Portogallo, Olanda e Belgio, Stati Tedeschi e Stati Italiani.
sconfisse i francesi e sottrasse loro dei territori, come ad esempio
Milano. La situazione politica interna era sempre sull'orlo della crisi
e le sconfitte militari fecero precipitare la situazione.
Napoleone tornò in fretta in Francia e il 18 brumaio 1799 (9
novembre) con un colpo di stato prese il potere; il governo fu retto
da tre consoli – Sieyes, Ducos e Bonaparte – ma nei fatti era
soltanto Napoleone a comandare. La presa del potere da parte di
Napoleone fu sancita da una nuova Costituzione, dell'anno VIII,
che entrò in vigore il giorno di Natale del 1799 e fu poi approvata
da un plebiscito popolare. Il potere esecutivo fu dato al Primo
console, cioè Napoleone, (agli altri due membri del consolato
rimasero solo poteri consultivi) e furono istituiti i prefetti,
rappresentanti del governo che dipendevano direttamente da
Napoleone. I prefetti furono la base sulla quale si poggiava il
controllo e il consenso del governo. Inoltre fu centralizzata e
diffusa la scuola pubblica e furono combattute tutte le opposizioni
sia di destra sia di sinistra (i giacobini più radicali furono
deportati).
Dopo esser diventato primo Console, Napoleone tolse i panni
del rivoluzionario e cominciò a ricostruire. Innanzi tutto riportò la
calma in Francia e ottenne un accordo con l'Inghilterra – pace di
Amiens – soprattutto dopo le dimissioni di William Pitt il giovane,
il suo più agguerrito avversario. Secondo la Pace di Amiens –
riproponendo il modello della Pace di Campoformio con l'Austria
– la Francia restituì l'Egitto all'Inghilterra e ottenne in cambio il
riconoscimento delle sue conquiste sul continente. Inoltre
Napoleone fece la pace anche con il papa, con il quale, nel 1801,
firmò un Concordato per calmare i dissensi religiosi. Il papa
riconobbe la Repubblica francese e in cambio ottenne totale libertà
religiosa. Tutti i vescovi furono sostituiti da altri, nominati da
Napoleone, ma insediati dal papa a cui spettava di fatto l'ultima
parola.
Dopo questi successi Napoleone, nel 1802, propose un
plebiscito per diventare Console a vita: chiaramente lo vinse e fece
anche approvare una nuova Costituzione. Ormai Napoleone aveva
abbandonato la via di una società egualitaria e aveva fondato una
nuova nobiltà, non più di sangue, ma basata sulla fedeltà al capo e
sui meriti militari. Nonostante la nascita di questa nuova società,
però, la Francia napoleonica fu essenzialmente una nazione
borghese e burocratica.
Nel 1804 il Codice Civile suggellò l'opera riformatrice di
Napoleone: innanzi tutto sancì che tutti gli uomini erano uguali
dinanzi alla legge e inoltre abolì tutti i diritti feudali e la
primogenitura e introdusse le libertà civili e il divorzio: era la
raccolta di leggi più avanzata al mondo, insieme a quella
statunitense.
Sebbene avesse firmato la pace con l'Inghilterra, Napoleone
continuò ad espandersi soprattutto in Italia e nelle colonie
americane e questo fu il motivo – insieme all'innalzamento delle
barriere doganali sui prodotti inglesi – di un nuovo inasprimento
del conflitto tra Francia e Inghilterra.

3. L'impero napoleonico
Nel 1804 Napoleone colse l'occasione di una congiura contro
di lui, organizzata dall'esercito, per imporre un governo
autoritario; infatti, il 2 dicembre 1804 nella cattedrale di Notre
Dame Napoleone si fece incoronare imperatore. Per sottolineare la
differenza con gli imperatori del passato, prese la corona dalle
mani del papa e se la pose in testa. Dopo qualche tempo l'Europa
lo riconobbe come imperatore, tranne l'Inghilterra.
Quando nel 1805 tornò al governo il grande nemico di
Napoleone, Pitt il giovane, dopo tre anni di pace lo scontro tra
Inghilterra e Francia si infiammò di nuovo. Napoleone sbaragliò le
truppe austriache e russe, alleate degli inglesi, ad Austerlitz, ma
pochi mesi dopo la flotta francese, comandata dall'ammiraglio
Orazio Nelson, fu distrutta a Trafalgar: come al solito nella terra
ferma Napoleone era inarrestabile, ma la flotta inglese aveva il
totale controllo dei mari. Dopo la sconfitta di Trafalgar Napoleone
sconfisse pesantemente i prussiani a Jena. Nella terra ferma le
varie coalizioni internazionali non riuscirono a frenare l'avanzata
napoleonica perché erano divise al loro interno, soprattutto perché
Inghilterra e Russia non si fidavano l'uno dell'altro.

4. Il Blocco continentale
Nonostante Napoleone avesse occupato Berlino e fosse stato
accolto in Polonia da liberatore,
la Francia non aveva i mezzi per sconfiggere l'Inghilterra sui mari.
Per questo motivo, per cercare di indebolire l'Inghilterra e i suoi
traffici commerciali, nel 1806, Napoleone mise in atto il “Blocco
continentale”, cioè il divieto a tutti i porti sotto il controllo
francese di far attraccare navi e merci inglesi: cercava di battere
l'Inghilterra con mezzi commerciali, visto che con i mezzi militari
non ci era riuscito. Nonostante la Francia inserì persino la Russia
nel Blocco commerciale (oggi diremmo embargo), il “Blocco”
non ebbe i risultati sperati perché l'Inghilterra, grazie al suo
immenso impero coloniale, riuscì a conservare il controllo dei
mari e a far arrivare i suoi prodotti industriali in Europa, che in
realtà non poteva farne a meno: l'Europa di fatto si isolò da sola.
Per l'Italia il blocco continentale ebbe gravissime
conseguenze: bloccò le esportazioni delle manifatture italiane e
isolò il Mediterraneo.
Tra il 1811 e il 1812 i problemi del Blocco continentale, però,
si fecero sentire pesantemente anche in Inghilterra: la produzione
industriale diminuì, portando con sé fallimenti, disoccupazione e
soprattutto sovrapproduzione: era difficile bloccare le macchine
industriali che continuavano a produrre senza però poter vendere
con facilità.
Nel 1811 l'impero napoleonico controllava tre/quarti di
Europa che fu modellata sul modello napoleonico: tutti i diritti
feudali furono aboliti, gli ordini religiosi furono espropriati e poi
soppressi e i beni ecclesiastici furono venduti per sanare il debito
pubblico.
Nonostante questo, però, l'opposizione contro Napoleone
cresceva sempre di più soprattutto per via di un Blocco
continentale che bloccava le esportazioni e di conseguenza
mandava in crisi le manifatture locali di molte nazioni europee,
come ad esempio quelle del nord dell'Italia. Inoltre la Sicilia – i
Borbone ne approfittarono per rifugiarsi proprio nell'isola – era
caduta nelle mani degli inglesi, la Spagna non fu mai del tutto
controllata e persino il papa aveva tentato di sottrarsi al Blocco
continentale e per questo fu arrestato.
Nel 1810 Napoleone, per legittimare ancor di più il suo potere,
sposò la figlia dell'imperatore d'Austria: l'erede della rivoluzione
aveva sposato l'erede della regina francese ghigliottinata. Dalla
reazione contro l'oppressione francese in Europa, nacque la lotta
dei popoli. Questa lotta fu sostenuta anche dalla cultura e infatti in
quegli anni si diffuse una corrente letteraria, chiamata
Romanticismo, che sostenne la lotta dei popoli per l'indipendenza
dalla Francia: Prussia, Regno di Napoli e Spagna furono i primi a
muoversi per cacciare il regime napoleonico.
Ad un certo punto la Russia, per far riprendere le sue
esportazioni e per poter commerciare liberamente con tutte le altre
nazioni, decise di uscire dal Blocco continentale; senza la Russia
gli sforzi di Napoleone per distruggere il commercio inglese erano
destinati a fallire.

5. La campagna di Russia e l'inizio della fine


A questo punto, Napoleone, che aveva perso di vista la realtà,
agli inizi dell'estate del 1812 preparò la campagna di Russia e
allestì un poderoso esercito di 650.000 uomini: era l'esercito più
numeroso mai visto prima, formato da francesi, polacchi, italiani,
tedeschi e svizzeri; a molti di questi, però, non gliene importava
proprio nulla della causa francese. I russi non accettarono lo
scontro in campo aperto, ma indietreggiarono e aspettarono il
terribile inverno russo; mentre indietreggiavano, fecero terra
bruciata e tagliarono i rifornimenti alimentari all'esercito francese.
Il freddo e la mancanza di approvvigionamenti alimentari uccisero
più uomini delle battaglie. Nonostante tutto, Napoleone, stremato,
riuscì ad arrivare a Mosca, ma trovò una città ostile e devastata
dagli incendi. L'esercito russo, invece, era ancora intatto ed era
pronto ad entrare in azione. L'approvvigionamento alimentare per
un esercito così numeroso era impossibile, lo zar non volle trattare
in alcun modo con i francesi e Napoleone fu costretto a ritirarsi.
La ritirata fu una disfatta e di 650.000 uomini ne rimasero in vita
soltanto 100.000.
Nel 1813, approfittando della debolezza francese, tutta Europa
si mosse contro Napoleone e si formò la sesta coalizione
antifrancese, questa volta però unita e decisa a sconfiggere
l'imperatore. Questa coalizione, nell'ottobre del 1813, sconfisse le
truppe francesi a Lipsia e addirittura riuscì ad occupare Parigi: una
vergogna per la Francia. Il 6 aprile 1814 il Senato lo dichiarò
decaduto dalla carica di imperatore e le potenze vincitrici gli
assegnarono, in maniera provocatoria, il possesso dell'Isola d'Elba.
Sul trono di Francia tornò un Borbone, Luigi XVIII – fratello del
re ghigliottinato
Luigi XVI (mancava Luigi XVII di cui in realtà non si seppe mai
nulla) – che concedette una costituzione a suffragio molto ristretto
(cioè potevano votare solo i ricchi). Presto però il malcontento del
popolo, che temeva il ripristino dell'odiati vincoli feudali, e quello
dell'esercito, che rimpiangeva il suo capo, esplose e Napoleone si
convinse che un suo ritorno in Francia avrebbe avuto buone
possibilità di riuscita. E così fu!
L'1 marzo 1815 Napoleone sbarcò in Francia e il suo fu un
ritorno trionfale. Luigi XVIII abbandonò subito Parigi e
Napoleone, dopo aver preso il potere, approvò una serie di riforme
per ottenere l'appoggio dei notabili; le potenze europee, però,
erano già sul piede di guerra e formarono subito la settima
coalizione internazionale che questa volta sconfisse
definitivamente Napoleone a Waterloo. Fu la fine di Napoleone
che si consegnò agli inglesi e fu deportato sull'isola di Sant'Elena,
dalla quale non sarebbe più potuto scappare (l'isola si trovava in
mezzo all'oceano Atlantico). Morì infatti sempre a Sant'Elena il 5
maggio 1821: l'illusione era durata soltanto 100 giorni.

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