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L’ASCESA DI NAPOLEONE

L’economia francese era allo sbando e l’inflazione galoppante; ne trassero


vantaggio gli imprenditori dell’alta e media borghesia vicini alla nuova élite di
potere e grazie alla guerra che si rivelò un ottimo affare grazie alle proficue
commesse per le forniture militari. I trionfi degli eserciti rivoluzionari fecero
esportare anche grazie ai soldati gli ideali di progresso e di civiltà animato dalla
rivoluzione.

La Francia rivoluzionaria si riappacificò con Prussia e con la Spagna, che si


ritirarono dalla prima coalizione; dell’alleanza antifrancese rimasero solamente
Gran Bretagna e Austria. Nel frattempo, un giovane generale impegnato
bellicamente in Italia Settentrionale cominciava a farsi notare, infliggendo
all’esercito austriaco e piemontese una serie di sconfitte.

Napoleone Bonaparte nacque ad Ajaccio, in Corsica, nel 1769; il giovane aveva


da subito abbracciato gli ideali della rivoluzione. Molto astutamente sposò poi in
seguito la ricca vedova Giuseppina di Beauharnais riuscendo a spianare la
strada alla propria carriera.

A Napoleone, ancora giovane, venne affidato il comando dell’armata d’Italia,


dove guidò il suo esercito attraverso le Alpi fino a raggiungere nella pianura
Padana dove si trovò di fronte sia l’esercito piemontese che austriaco; ma grazie
alla sua genialità e all’entusiasmo dei suoi soldati riuscì ad ottenere successi
straordinari. Grazie a Napoleone vennero cedute ai francesi Nizza e la Savoia,
altri territori e numerose fortezze. Occupazione di Milano.

Nel frattempo, Napoleone avanzava nei territori delle legazioni pontificie e


creano una serie di governi provvisori; varcate le alpi si spinse in territorio
austriaco… i suoi avversari accettarono di firmare un trattato di pace a
Campoformio, dove gli Asburgo rinunciarono ai Paesi Bassi austriaci, alla
Lombardia e all’Emilia, ma furono compensati con i territori della repubblica di
Venezia e Istria, Dalmazia. È evidente che le intenzioni di Napoleone non erano
quelle di liberare l’Italia dagli austriaci ma aumentare il proprio potere personale.

Il risultato della campagna d’Italia fu che nei territori italiani occupati dalle truppe
francesi vengono create le repubbliche sorelle; erano completamente
assoggettate alla Francia. Le più importanti erano: Repubblica Cisalpina
(Lombardia ed Emilia), la repubblica Partenopea e la Repubblica Romana (anche
stato pontificio).

Nei territori delle repubbliche sorelle furono promulgate costituzione modellate


su quella francese; vennero quindi soppressi i privilegi feudali, incamerati i beni
ecclesiastici, uguaglianza davanti alla legge, libertà di associazione, di stampa e
la parità fra i culti. Le repubbliche non furono però considerate alla pari rispetto
alla Grande Nazione. Le nomine per gli incarichi pubblici furono fatte dalle
autorità francesi e la gestione dei governi venne affidata e membri moderati.

Il tradimento di Napoleone provocò delusione in molti italiani che avevano


accolto con speranza i francesi. Delusi diversi patrioti passarono all’opposizione
clandestina ma i francesi reagirono con la repressione. In generale i borghesi e
gli intellettuali avevano accolto napoleone con speranza non era lo stesso per le
classi popolari; le idee politiche francesi venivano percepite come ostili: i
saccheggi e le requisizioni gravarono sui contadini poveri, gli stessi che
avrebbero dovuto abbandonare tutto per assolvere al servizio militare
obbligatorio, inoltre non condividevano le idee anticlericali; furono dunque
proprio i ceti popolari a ribellarsi scatenando una serie di tumulti e insorgenze.

Napoleone era tornato in Francia per preparare un attacco alla Gran Bretagna,
l’ultima grande potenza. L’idea di sbarcare sule coste inglesi fu scartata da
Napoleone, ritenuta irrealizzabile. Scaltramente napoleone decise di colpire gli
avversari nei loro interessi coloniali. Così ottenuto il permesso di organizzare una
spedizione militare per conquistare l’Egitto, snodo fondamentale nei traffici
britannici verso l’India. Il direttorio accettò in quanto Bonaparte stava piano
piano guadagnando popolarità. Napoleone approdò ad Alessandria d’Egitto e 20
giorni dopo i francesi sbaragliarono le truppe locali nella battaglia delle Piramidi;
ciò fu però seguito da una disfatta contro la flotta britannica di Nelson che riuscì
ad intercettare Napoleone nella baia di Abukir e distrusse quasi tutte le truppe
francesi, impossibilitando il ritorno in patria.

La spedizione in Egitto ricompattò gli avversari in una seconda coalizione


antifrancese: Gran Bretagna, Russia, Austria, Impero Ottomano e Regno di
Napoli. Nel 1799 le repubbliche sorelle caddero una dopo l’altra e i sovrani
“legittimi” e il nuovo pontefice ripresero i loro troni. Il Settecento sembrava
concludersi, per l’Italia, con un ritorno all’Antico Regime.

1799 la repubblica del direttorio guidata dal Direttorio venne investita da una
crisi profonda, dopo anni di scontri l’opinione pubblica francese sembrava
disposta a rinunciare a gran parte della propria libertà in cambio di ordine e
onestà alla vita politica e compattezza alla nazione. Napoleone riteneva di avere
le carte in regola così fece rientro in Francia e fu accolto trionfalmente e quando
dichiarò che la patria era in pericolo, capì che era il momento adatto per un
colpo di stato (colpo del 18 brumaio), con il quale scioglie il parlamento e forma
un nuovo governo, il consolato, formato da 3 consoli e dotato di pieni poteri
napoleone assunse il titolo di primo console che venne poi promulgato a console
a vita.
DA CONSOLATO A IMPERO

Bonaparte sapeva che il successo si sarebbe verificato solamente se fosse


riuscito a sconfiggere la seconda coalizione. Vallico le alpi e sfidò nuovamente gli
austriaci in territorio italiano nella battaglia di Marengo. La Francia strinse
nuovamente un accordo di pace con Austria, e la Gran Bretagna valutò di
cessare la guerra con la Francia. In seguito, anche l’Italia centro-settentrionale
venne riorganizzata.

In qualità di primo console, Napoleone, si dimostrò anche un ottimo politico un


governatore moderato; anche per questo motivo decise di riavvicinare la
Repubblica francese alla Chiesa di Roma, strinse un concordato con Pio VII che
avrebbe riconosciuto il cristianesimo come la religione della maggioranza dei
francesi. Il consenso ottenuto con un secondo plebiscito gli diede la carica di
console a vita e qualche giorno dopo ottenne il potere di designare il proprio
successore.

Il modello statale che aveva in mente napoleone era fortemente accentrato sul
piano amministrativo e caratterizzato da un apparato burocratico efficiente.
Definì nel dettaglio le cariche dei ministri e introdusse la figura del prefetto
incaricato di svolgere un ruolo di raccordo fra il potere centrale e la periferia.
Sfrutta inoltre l’esigenza della popolazione per il raggiungimento dei propri
obbiettivi: efficiente l’apparato della polizia, selezionò una nuova classe dirigente,
centralizzo il sistema dell’istruzione pubblica.

La Francia fu riorganizzata anche dal punto di vista giuridico, venne redatto un


nuovo Codice civile, che contribuì al progresso della civiltà francese ed europea.
Il Codice civile riaffermò le più importanti conquiste della Rivoluzione Francese:
l’uguaglianza giuridica, la laicità dello stato, la libertà di pensiero e di culto oltre
che la tutela della proprietà privata, non si trovava nessun cesso al diritto al
lavoro e reintrodusse la schiavitù. Nel Codice civile molti articoli furono dedicati
alla famiglia, che regolavano i rapporti, ai figli maggiorenni venne riconosciuto il
diritto di sposarsi senza il consenso dei genitori, ai figli cadetti il diritto di
ereditare una quota del patrimonio uguale a quella del primogenito Vs principio
del Maggiorascato.

Le ambizioni di napoleone preoccupavano gli oppositori. Il malcontento dei


sostenitori della monarchia aumentava e in seguito alla congiura dei realisti
napoleone sostenne che solo una nuova dinastia avrebbe garantito la sicurezza
del regime, fece preparare una nuova Costituzione e indisse un altro plebiscito,
in cui chiedeva ai francesi di votare a favore oppure contro la trasformazione
della repubblica in impero ereditario. Il plebiscito fu un trionfo e nel 1804 nella
cattedrale di Notre-Dame fu celebrato il trionfo di Napoleone che, alla presenza
di papa Pio VII, si cinse da solo la corona di imperatore dei francesi, in questo
modo chiarì che lui era sopra di tutti anche del papa, avendo il sostegno stesso
del papa. Napoleone ottenne anche il titolo di re d’Italia.
L’IMPERO NAPOLEONICO TRA TRIONFI E SCHITATE

I mutamenti avvenuti in Francia allarmarono le altre nazioni europee. La gran


Bretagna riuscì a convincere le altre grandi potenze a dare vita ad una terza
coalizione antifrancese.

Napoleone sposto le sue truppe in Europa centrale dove sconfisse l’esercito


austro-russo, mentre venne sconfitto dagli inglesi nella battaglia che costo la vita
a Nelson. La supremazia napoleonica rimase però indiscussa. Gli austriaci
furono costretti a firmare una pace in cui cedevano il Veneto, l’Istria e la
Dalmazia. Sul trono di Napoli salì il fratello Giuseppe Bonaparte.

Gli avversari non potevano accettare questo nuovo assetto, diedero vita una
quarta coalizione, ma la Francia ebbe un'altra volta la meglio; Napoleone
annunciò che nessuna nave britannica sarebbe stata accolta nei porti
dell’impero francese (blocco continentale), la mancanza di sbocchi commerciali
avrebbe creato una grave crisi economica e politica e all’Inghilterra. Bonaparte
controllava gran parte dell’Europa; napoleone attrasse la Russia entro la propria
orbita politica, convincendo Alessandro I a aderire al blocco continentale.

Fra i paesi che non accettarono di interrompere i rapporti con la Gran Bretagna
vi fu il Portogallo; infatti, Napoleone decise occuparlo anche grazie al supporto
della Spagna. Nonostante l’alleanza tutta la penisola iberica cadde nelle mani di
Napoleone; pose suo fratello Giuseppe, re di Napoli, sul trono di Madrid e venne
sostituito con Murat, generale, A Napoli. La conquista della spagna risultò
insidiosa, gli spagnoli diedero vita ad una guerriglia che i francesi non riuscirono
mai del tutto a stroncare la ribellione; ciò fu sintomo che in Europa non si
credeva più al Napoleone liberatore.

La gran Bretagna e l’Austria diedero vita ad una quinta coalizione e la grande


armata napoleonica sbaragliò gli avversari nuovamente.
Napoleone divorziò dalla prima moglie e sposò Maria Luisa d’Asburgo,
matrimonio politico, nacque un erede maschio. In Europa ci fu un breve periodo
di pace, nonostante le basi sulle quali reggeva l’impero napoleonico non erano
salde. Scoppiarono così nuove insurrezioni antifrancesi.

Gli accordi fra Francia e Russia avevano consolidato i propri imperi; la Russia
però non rispettò di interrompere i commerci con la Gran Bretagna, perché il
blocco continentale avrebbe danneggiato la sua economia. Nel 1812 con un
esercito di oltre 700.000 uomini napoleone entrò in territorio russo senza una
dichiarazione formale. Avanzando verso Mosca adottò la tattica della terra
bruciata, e a inizio autunno la grande armata sconfisse gli avversari nella
battaglia di Borodino: la strada per mosca era ormai aperta. Ma gli invasori
trovarono una città vuota e in fiamme. L’inverno stava per arrivare e l’esercito
non avrebbe potuto resistere molto; cos ordinò la ritirata. Si trattò di una
decisione tardiva forse la più terribile quella di affrontare il generale inverno. Molti
soldati morirono per il freddo, molti per respingere gli attacchi russi o affogando
nelle acque gelate. Al ritorno in patria l’esercito di Napoleone contava appena
100.00 soldati.

La disfatta subita da napoleone fece sì che si creò una sesta coalizione che
sconfisse FINALMENTE i reparti superstiti nella battaglia di Lipsia. Napoleone fu
costretto ad abdicare e i legittimi sovrani tornarono a insediare sui loro troni:
iniziò la cosiddetta fase di Restaurazione. A Napoleone venne riconosciuta
soltanto la sovranità sull’isola d’Elba, in esilio. Il trono di Francia fu occupato da
Luigi XVIII di Borbone, fratello di Luigi XVI.

Napoleone non si arrese, fuggi dall’isola d’Elba, sbarcò a sud della Francia
arruolò un manipolo e marciò su Parigi, dove lo accolsero trionfalmente,
prendendo nuovamente il potere. Il suo nuovo impero durò cento giorni, i suoi
avversari formarono una settima coalizione decisi a sconfiggerlo una volta per
tutte, il piccolo esercito che Napoleone aveva raccolto fu sbaragliato a Waterloo,
decisero di confinarlo sull’isola di Sant’Elena, dove rimase fino alla morte 1821.
Napoleone scrisse le sue memorie dove lasciò una specie di testamento politico
riaffermando i valori della Rivoluzione francese

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