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Le guerre per l’egemonia in Italia nel Cinquecento

- Luigi XII è il nuovo re di Francia, succeduto a Carlo VIII nel 1498 e ne


riprende il progetto di espansione in Italia.
- Sconfigge Ludovico il Moro e ottiene il controllo sul ducato di Milano;
- tra le sue mire c’è anche il regno di Napoli e fa un accordo sulla spartizione del
Mezzogiorno con Ferdinando II: venuti meno, però, questi accordi scoppia un
conflitto che si conclude con Il trattato di Lione (1504) a seguito del quale i
francesi rinunciano al regno di Napoli a favore degli spagnoli.

Durante il conflitto tra francesi e spagnoli, Cesare Borgia, grazie al sostegno del
padre, Papa Alessandro VI riesce a costituire uno stato signorile su numerose terre
della chiesa che comprende Rimini, Pesaro, Urbino, Forlì, Faenza.

Alla morte di Alessandro VI sale al soglio pontificio Papa Giulio II, acerrimo nemico
dei Borgia, ricordato come una figura spietata e poco diplomatica, riesce a far
imprigionare il Valentino e gli sottrae le terre.

Giulio II muove guerra contro la repubblica di Venezia: il papa vuole la restituzione


delle terre sottratte al papato dalla campagna di conquiste dei Borgia.

Si giunge nel 1508 alla nascita della lega di Cambrai : Il Papa, gli Estensi,
Ferdinando II e Massimiliano d’Austria si alleano contro Venezia. Alla fine Venezia
perde alcuni territori, ma conserva l’indipendenza.

I francesi muovono guerra contro Giulio II e ne viene proposta la deposizione, così il


Papa promuove la nascita di una alleanza in funzione antifrancese la cosiddetta Santa
Lega che vede alleati Papa, Spagna. Svizzera, Inghilterra e Venezia contro i francesi.
Alla morte di Giulio II nel 1513 Venezia passa dalla parte dei francesi, ma comunque
Luigi XII, ripetutamente sconfitta, è costretto alla ritirata.

Nel 1515 Francesco I subentra al posto di Luigi XII defunto e porta avanti la politica
espansionistica verso l’Italia del trono francese.

La situazione si risolve con il trattato di Noyon firmato da Carlo V e Francesco I : i


francesi a Milano e gli spagnoli a Napoli.

Carlo V diventa imperatore del SACRO ROMANO IMPERO GERMANICO


 figlio di Filippo d’Asburgo, detto il Bello(perciò nipote dell’Imperatore
Massimiliano d’Asburgo) e di Giovanna detta la Pazza (figlia di Ferdinando
d’Aragona e di Isabella di Castiglia);
 Carlo si trovò a capo di un grande dominio che comprendeva i Paesi Bassi, la
Castiglia, l’Aragona e i territori spagnoli in Italia meridionale, al quale
occorreva aggiungere le terre conquistate oltreoceano. Il suo potere si
estendeva, ora, su un immenso territorio, che, oltre all’Impero, comprendeva i
possedimenti borgognoni, i possedimenti dinastici degli Asburgo e la corona
spagnola, con le colonie americane, per cui si poteva effettivamente dire che il
suo era "un impero su cui non tramontava mai il sole";
 Francesco I di Francia tentò più volte di contrastare l’imperatore impedendogli
l’accerchiamento della Francia. Il Ducato di Milano, possedimento francese,
rappresentava il collegamento fra i possedimenti Italiani e spagnoli di Carlo
cosi l’imperatore attaccò i francesi. Battaglia di Pavia (1525) Francesco I
sconfitto e definitiva espulsione dalla penisola
 Nel 1526 Francesco I crea la lega di Cognac in funzione antiasburgica che
comprende Firenze, Venezia e Clemente VII. Carlo V si avvale di un gruppo di
mercenari che muove verso Roma: i lanzichenecchi, nemici del papa.
 Nel 1527 i lanzichenecchi, di fronte al Papa impotente saccheggiano Roma: il
sacco di Roma.
 Al ritiro dei lanzichenecchi Carlo V e Clemente VII riallacciano i rapporti e nel
1530 Carlo V viene incoronato re d’Italia.

Verso la pace: il conflitto franco-asburgico sembrava essere senza soluzione.


Alla morte dei Francesco I, al trono di Francia subentra il figlio Enrico II.
Carlo V decide di ritirarsi e abdicare in favore dei figli.
Il conflitto si conclude con la pace di Chateau-Cambresis: fu un trattato di
pace che definì gli accordi che posero fine alle guerre d'Italia e al conflitto tra
gli Asburgo e la Francia. Esso definì gli equilibri europei per tutto il secolo
successivo, ufficializzando la debolezza politica degli Stati italiani, mentre
riconosceva protagoniste della scena europea la Spagna e la Francia. Sancì
inoltre l'inizio del predominio spagnolo in Italia.

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