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Dalla seconda metà del Quattrocento gli europei intraprendono impegnativi viaggi di
esplorazione e stabiliscono relazioni con parti del mondo fino ad allora sconosciute.
Tali viaggi sono resi possibili dai progressi delle conoscenze geografiche e tecniche, e
sono determinati dalla volontà di espansione delle monarchie nazionali.
Grazie alle nuove conoscenze la cartografia divenne sempre più accurata, e quindi uno
strumento importante per i navigatori.
Nuove Imbarcazioni
Nuovi strumenti
Le flotte che attraversavano l'Atlantico impararono a sfruttare gli Alisei a loro favore.
Gli alisei sono i venti costanti in direzione e intensità che soffiano tutto l'anno fra i Tropici
e l'Equatore
Cause
Le spedizioni erano molto costose e quindi solo le grandi monarchie nazionali partecipano
all’espansione sul mare.
Il regno del Portogallo fu il primo.
Le esplorazioni portoghesi
-1487
-Comandante Bartolomeo Diaz (1450-1500)
Circumnavigazione dell’Africa
Bartolomeo Diaz aveva tracciato una mappa dei venti e delle correnti marine che torna
utile, dieci anni dopo, all’esploratore portoghese Vasco da Gama che supera il capo di
Buona Speranza e approda nel 1498 a Calicut, una ricca città mercantile dell’India
meridionale.
Scoperta del Brasile
Il navigatore portoghese Pedro Cabral parte con una grossa flotta nel 1500 con
l’intenzione di raggiungere l’India ma i venti deviano la sua rotta verso sud-ovest e
raggiunge quindi le coste del Brasile.
Cabral la chiama “Isola della vera croce” (convinto fosse un’isola) e ne prende possesso
in nome del Portogallo.
Scoperta dell’America
Cristoforo Colombo
Il pensiero di Colombo: che la terra fosse sferica ma che l’Europa e l’Asia formassero un
unico blocco separato ai suoi estremi da un oceano piccolo e che che quindi
raggiungere l’Asia attraversando l’Atlantico fosse più veloce di circumnavigare l’Africa.
Colombo cerca dopo ripetuti tentativi convince i sovrani spagnoli Isabella di Castiglia
(che ha un ruolo fondamentale nel sostegno dell’impresa) e Federico d’Aragona a
finanziare il viaggio e a firmare il contratto che lo autorizzava.
Cristoforo Colombo parte, con 90 marinai, il 3 Agosto 1492 dal porto di Palos (Spagna)
con tre caravelle: la Pinta, la Niña e la Santa Maria.
Cristoforo non aveva capito di essere giunto in un nuovo continente, per questo motivo i
nuovi territori furono denominati Indie occidentali, e il loro abitanti chiamati indiani.
Amerigo Vespucci
Fu il fiorentino Amerigo Vespucci a capire che fosse un nuovo territorio, all’inizio del
Cinquecento, grazie alla sua esperienza come cartografo per il re del Portogallo, dove
costeggio il Brasile e giunse all’estremo sud del Continente americano.
Magellano
Magellano attraversa poi, con tre imbarcazioni rimanenti, il più vasto oceano, il Pacifico,
battezzato così perché lo attraversa in assenza di tempeste.
Molti uomini muoiono per lo scorbuto: la nota “malattia del marinaio” dovuta alla
carenza di vitamina C (mancanza di frutta fresca e ortaggi)
I rimanenti passano per le Filippine, e nel 1521 Magellano viene ucciso nell’isola di
Mactan in uno scontro con gli indigeni.
⁃ la terra é rotonda
⁃ gli oceani sono tra loro comunicanti e coprono gran parte della superficie terrestre.
I maya
Impero azteco
L’ascesa azteca avviene all’incirca a metà del XV secolo e si insediano nel territorio
centro-sud del Messico.
Gli aztechi veneravano le divinità con sacrifici di prigioni di guerra e mangiavano nei
banchetti le loro carni.
Impero Inca
L’impero degli Inca si trovava in America meridionale e si era formato nel XV secolo.
Era diviso in 4 grandi province con corrispondenti ispettori imperiali e con a capo un
imperatore ritenuto di origine divina, affiancato da un élite di nobili.
Vi erano poi gli sciamani: i mediatori tra uomini e divinità, medici guaritori, in grado di
predire il futuro e dirigevano i sacrifici rituali.
Nei primi decenni del XVI secolo, le spedizioni non erano più guidate da navigatori ed
esploratori, ma dai cosiddetti conquistadores ("conquistatori"), che con metodi disonesti
cercavano potere e ricchezze per sé e per i propri sovrani.
Cortes in Messico
Gli indios furono travolti dalla superiorità militare degli spagnoli, e dai cavalli, animali
sconosciuti ai nativi, e gli europei inoltre incutevano timore per il loro aspetto (la barba e
la corazza).
Le popolazioni locali identificano gli invasori con il dio QuetzalcoatI, il quale, secondo le
credenze sarebbe arrivato da oriente per dominarli.
L'impero azteco crollò rapidamente sotto le armi degli spagnoli e si arrese nel 1521
stremato dalle epidemie e dalla peste.
Pizarro in Perú
Pizarro aveva raccolto notizie sull'Impero inca prima di raggiungerlo per incontrare
l'imperatore Atahualpa.
Quando gli spagnoli arrivarono, il sovrano degli Inca si recò disarmato all'incontro,
sentendosi protetto dalla credenza secondo la quale l'imperatore era inattaccabile in
quanto divinità suprema. A tradimento gli uomini di Pizarro catturarono il sovrano, lo
imprigionarono e infine fecero strage della popolazione.
Gli inca riversarono carri stracolmi di oro come prezzo per riscattare l’imperatore, ma non
fu liberato, ma venne anzi giustiziato nella piazza di Cuzco, e l’oro del riscatto venne
spartito tra gli spagnoli.
Gran parte della popolazione inca fu sterminata o ridotta in schiavitù: in meno di tre
anni il grande impero fu conquistato dagli europei.
Per consolidare la sua autorità, nel 1535 Pizarro fondò la città di “Ciudad de los
Reyes” (‘odierna Lima) ,da cui governò il territorio sottratto agli inca organizzandolo come
se si trattasse di un impero privato.
Si trattava di una concessione dei territori, personale e non trasmissibile per via ereditaria,
fatta dal re ai coloni che erano obbligati ad occuparsi della conversione al cristianesimo
e della protezione dei nativi, e godevano del diritto di imporre loro tributi e prestazioni di
lavoro gratuite nelle piantagioni e nelle miniere.
Ci fu un primo tentativo di regolamentare i rapporti tra nativi e coloni stabilendo che gli
Indios fossero uomini liberi e soggetti unicamente al re, e che il compito dei coloni era la
loro evangelizzazione e che soltanto in caso di ribellione potevano essere puniti.
Il sistema dell'encomienda entrò in crisi pochi anni dopo a causa della drastica
riduzione dei nativi.
A causa del lavoro massacrante che svolgevano nelle miniere e nelle piantagioni, e
soprattutto a causa della alle malattie infettive portate dagli europei.
Erasmo nella sua celebre opera “L’elogio della pazzia” del 1509, denuncia la corruzione
della Chiesa di Roma, e pensa insieme ad altri che la religione sia ridotta a pratiche solo
esteriori che non coinvolgevano la coscienza del cristiano.
Si pensava che il papato fosse più impegnato nelle lotte politiche e militari che nella
missione evangelica ed anche il frate Girolamo Savonarola dichiarava la necessità di un
rinnovamento morale della chiesa.
Anche diversi sovrani lamentavano il prelievo di denaro del papa dai loro Stati e
volevano liberarsi della sua intromissione.
il papa disponeva del “tesoro della chiesa”, ossia i meriti acquisiti dinanzi a Dio da Gesù,
dalla Vergine e dai santi, e con questo poteva cancellare le pene che le anime dei
peccatori avrebbero dovuto scontare in purgatorio.
Promuove nel 1514 una campagna di indulgenza dove vende le “lettere d’indulgenza” per
finanziare la costruzione della Basilica di San Pietro a Roma.
In occasioni come questa la Curia romana concedeva degli appalti ad agenti ecclesiastici
per vendere lettere di indulgenza
La riforma di Lutero
Indulgenze in Germania
Il frate Domenicano Tetzel proclama che per ottenere l’indulgenza a favore dei defunti
fosse sufficiente fare un’offerta in denaro.
Suscita con questo un vero e proprio commercio delle indulgenze che provoca molta
indignazione.
Protesta di Lutero
Diffonde nel 1517 un testo dove con 95 tesi brevi dove dichiara fra l’altro
che l’acquisto delle indulgenze aveva l’unico scopo di arricchire la
chiesa e che la salvezza eterna di conquistasse solo con la fede e le opere
buone.
Molti religiosi e fedeli approvano le tesi, e hanno anche l’attenzione dei principi tedeschi,
fra cui alcuni vietano la vendita della indulgenze nei loro stati per non destinare le
ricchezze del paese a vantaggio di Roma.
Teologia Luterana
Lutero pensava che la creatura umana fosse segnata dal peccato originale( mela di
Adamo ed Eva) e che non può che tendere verso il male ad eccezione se l’uomo può ha
fede se riceve la grazia di Dio che lo salva e libera dal peccato.
Afferma quindi che la salvezza poteva derivare soltanto da Dio, non credeva nel libero
arbitrio, tutto ciò che accade segue il disegno divino e l’unica libertà dell’uomo é quella
di abbandonarsi a Dio.
Sacerdozio universale
Rappresenta la rottura più radicale con la dottrina della Chiesa cattolica, si tratta della
negazione della funzione del sacerdote come mediatore, e che quindi ciascun fedele
legge ed interpreta in maniera diretta le scritture.
La funzione del pastore ha solo un ruolo di guida spirituale nella comunità dei fedeli.
Sacramenti ammessi
Papa Leone X nel 1520 emanò la bolla (documento papale ufficiale) in cui minacciava
di scomunicare Lutero se egli non avesse ritratto le sue tesi.
Lutero in risposta bruciò sulla piazza di Wittenberg il documento papale: era un grave
atto di sfida, ma aveva il consenso delle autorità cittadine e di molti tedeschi.
Le 95 tesi e le altre opere del riformatore erano state infatti tradotte in tedesco, stampate
e diffuse presso tutti i ceti sociali e presso la nobiltà tedesca, poiché la riforma luterana
offriva una risposta politica alla volontà di liberarsi dalla sudditanza del papato.
Nel 1521 Lutero viene scomunicato ma per essere carcerato era necessaria la
convalidazione dell’imperatore Carlo V, che convoca un’assemblea a Worms nel 1521
per farli ritrattare le sue dottrine.
Lutero rifiuta e ribadisce le sue idee con il sostegno dei principi tedeschi.
Viene così messo al bando da tutti i territori dell’impero e viene ordinato l’arresto.
Lutero fugge alla cattura grazie a Federico di Sassonia che lo porta in salvo in Turingia.
Controriforma
Concilio di Trento
Papa Paolo III convoca un concilio a Trento per risolvere le questioni sollevate dalla
Riforma protestante.
La chiesa cattolica dichiara che la grazia di Dio è solo l'inizio del percorso verso la
salvezza, in cui l'uomo, liberato dal peccato originale mediante il battesimo, non ha un
ruolo passivo ma deve cooperare affiancando alla fede opere meritorie. Quanto ai
sacramenti, furono riconfermati in numero di sette.
Fu imposto il latino come lingua ufficiale della Chiesa e ribadito il ruolo centrale del
papa: come capo supremo a cui tutte le altre autorità ecclesiastiche erano subordinate.
Un'altra serie di decreti adottati dal concilio e approvati dal papa introdusse
cambiamenti di natura disciplinare, per rafforzare il prestigio presso i fedeli.
L'inadeguatezza del clero era infatti uno dei principali problemi che avevano suscitato
critiche dei riformatori.
- Ai vescovi fu imposto l'obbligo di avere una sola diocesi (evitando cosi l'abusa
dell'accumulo di cariche e di benefici)
- Fu ribadito l'obbligo della castità e del celibato per gli ecclesiastici, e fu ufficialmente
vietata la diffusa pratica del concubinato (convivenza con donne).
I giovani che si preparavano per far parte dello stato ecclesiastico seguivano una
formazione in delle scuole dette seminari.
Inoltre solo coloro che disponevano di un certo reddito potevano diventare sacerdoti
cosicché da evitare che lo scopo fosse quello di volere una fonte di mantenimento .
-le nozze dovevano essere celebrate di fronte a un prete (dopo una serie di verifiche,
come ad esempio che non esistesse un matrimonio precedente)
I matrimonio era un grande rilievo sociale perché ad esso erano collegati l’assegnazione
della dote, la trasmissione dell’ereditarietà e il riconoscimento dei figli.
Dopo il concilio si affermò una concezione della famiglia, e dei rapporti di coppia basata
sul fondamento religioso: la Chiesa dettava delle regole quindi anche nella vita privata.
La controriforma desidera quindi aver il controllo sulla fede e sulle coscienze, attuando
opere di controllo civile.
La chiesa debba affrontare il pericolo che derivava dalla circolazione dei libri, che
avevano molto potere per diffondere eresie e critiche alla dottrina cattolica.
La censura si applicava su ogni opera che era contraria alle verità e alla morale della
Chiesa, in ogni campo della conoscenza.
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La lettura della bibbia in volgare era consentita con il permesso del vescovo ma non alle
donne e a chi non conoscesse il latino.