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All’inizio del 1200, mentre iniziava il declino dell’impero bizantino avvenne l’invasione dell’Asia
orientale da parte dei mongoli.
I mongoli erano una popolazione nomade, vivevano di pastorizia e si spostavano accampandosi alla
ricerca di nuovi pascoli.
Erano organizzati in piccole tribù comandate da un capo chiamato “khan” e all’interno delle tribù i
guerrieri erano il gruppo dominante.
All’inizio del XIII secolo le tribù si riunirono sotto il comando del capo Temujin, che nel 1206 fu
proclamato comandante generale dei mongoli, con l’appellativo di Gengis Khan.
Gengis Khan seppe valorizzare la tradizione guerresca del suo popolo: trasformò un insieme di
varie tribù in contrasto fra loro in un unico esercito formidabile insegnandogli la disciplina
militare e le nuove tecniche di combattimento.
nel 1212 avviene la presa di Pechino che passa sotto dominio mongolo, nonostante l’impero cinese
fosse protetto dalla Grande Muraglia; Gengis Khan occupa l’intera asia centrale fino al mar Caspio:
in poco più di vent’anni conquista un territorio più vasto dell’Impero Romano.
Gengis khan seppe anche organizzare un sistema di comunicazione da un’estremità all’altra del
regno.
russia
lo spazio russo, ai confini orientali dell’europa, era costituito da pianure e lunghi corsi d’acqua che
erano importanti vie di comunicazione, le distese pianeggianti della russia erano meta di migrazioni
di popoli nomadi e quindi per secoli la russia fu segnata da un conflitto fra le persone nomadi e
sedentarie
dal VI secolo si erano insediate nella russia europea e nell’Ucraina le tribù slave, che avevano
rapporti commerciali con i variaghi, dei mercanti-guerrieri scandinavi insediati in Svezia, chiamati
‘rus dagli slavi (da cui deriva il termine russia), infatti nel IX secolo i variaghi emigrarono in russia
e si fusero alla popolazione locale slava dando origine al popolo russo.
I variaghi fondarono fiorenti centri di commercio, tra cui il principato di Kiev che diede una prima
forma di stato monarchico.
la crisi economica
la rinascita dell’Europa iniziata nel XI secolo si concluse tra la fine del XII e del XIV secolo quando
l’Europa entra in un periodo di recessione chiamato “Crisi del trecento”.
-squilibro tra popolazione e risorse (popolazione in crescita e risorse alimentari sempre più
scarse)
-peggioramento delle condizioni climatiche, che ebbero gravi conseguenze sulle campagne e
causando cattivi raccolti ed una conseguente scarsità dei cereali ed un aumento del loro prezzo:
questo colpisce in particolare i ceti più poveri causando denutrizione e un conseguente calo della
popolazione
le carestie spinsero i contadini ad abbandonare le campagne per cercare nelle città opportunità di
sopravvivenza
La peste ha origine in asia centrale ma si propaga attraverso le vie carovaniere in tutti i porti
mediterranei, raggiunge la sua massima diffusione tra il 1348 e il 1350: morì circa un terzo della
popolazione europea.
Si trattava di una peste endemica: si ripresentava in modo ciclico fino al XVIII secolo.
I cittadini del ceto più alto potevano permettersi di rifugiarsi nelle loro abitazioni di campagna
nelle fasi più acute della pandemia.
Le conoscenze mediche del tempo erano molto scarse per cui non si riusciva a trovare rimedi
efficaci, le autorità pubbliche prendevano misure di emergenza come le quarantene per limitare la
diffusione del morbo.
Inoltre, i flagellanti alimentavano l’odio verso gli ebrei: si verificano in molte città persecuzioni, gli
ebrei divennero un capro espiatorio (un essere a cui addossare tutte le colpe)