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Nel II millennio a.C.

popolazioni provenienti probabilmente dall’ Asia centrale e appartenenti


allo stesso ceppo linguistico detto “indoeuropeo” si mossero verso le zone del Mediterraneo
e del Vicino Oriente.
Tra le popolazioni indoeuropee che comparvero nel Vicino Oriente antico ci furono gli hittiti e
i cosiddetti popoli del mare, indoeuropei erano anche gli achei che arrivarono in Grecia agli
inizi del II millennio a.C.
All’ inizio queste popolazioni non erano organizzate in città e vivevano di agricoltura
elementare, caccia e pastorizia. Erano però guerrieri temibili grazie all’ uso del cavallo e dell’
arco, questo rese gli scontri con gli egizi e le popolazioni mesopotamiche particolarmente
violenti.

GLI HITTITI
Gli hittiti, popolazione proveniente dalla Russia meridionale, nel 2000 a.C. si stanziarono in
Anatolia e nel corso di tre secoli svilupparono un’ evoluta civiltà urbana, alla cui guida c’ era
un re affiancato da un’ aristocrazia guerriera.
L’ economia si basava sull’ agricoltura e sullo sfruttamento delle risorse boschive e
minerarie. Ma la fama degli hittiti è legata alla loro abilità nella lavorazione del ferro, che
riscaldato modellato e subito raffreddato nell’ acqua, diventava estremamente resistente.
Questa tecnica restò un segreto per molto tempo e costituì il loro maggiore punto di forza.
A partire dal XVII secolo a.C. gli hittiti iniziarono un processo di espansione grazie anche all’
uso dei carri da guerra trainati da cavalli. I nemici non venivano ridotti in schiavitù ma
venivano stipulati dei trattati di subordinazione con i sovrani locali che dovevano giurare
fedeltà al re hittita.
Nel 1597 a.C gli hittiti conquistarono la lontana e ricchissima città di Babilonia. Nel XIV
secolo a.C. il Regno divenne un impero e raggiunse la sua massima espansione con la
conquista della Mesopotamia settentrionale, della Siria e della Fenicia. Lo scontro con l’
Egitto si ebbe nella già citata battaglia di Kadesh.
A indebolire l’ impero furono scontri interni tra il sovrano e l’aristocrazia, e così quando nel
1200 a.C. i frigi, uno dei “popoli del mare”, attaccarono l’ Anatolia, gli hittiti non riuscirono a
difendersi e la capitale Hattusa venne distrutta e l'impero crollò.

GLI ASSIRI E I BABILONESI


Intorno alla metà del II millennio a.C. in Mesopotamia convivevano due grandi potenze: il
Regno babilonese dei cassiti e il Regno degli assiri.
Il Regno degli assiri era forte militarmente e riuscì a sconfiggere i cassiti e conquistare il
Regno babilonese.
Sotto il regno del sovrano Assurnasirpal II e Salmanassar III gli assiri attuarono una rapida
espansione che li portò a conquistare la Palestina, la Fenicia e la Siria. Successivamente fu
conquistato anche il basso Egitto e per la prima volta nella storia l’ intero Vicino oriente
antico fu sotto il dominio di un’ unica potenza.
L’ ultima fase di grandezza dell’ impero assiro fu quella del regno di Assurbanipal con il
quale la capitale Ninive eguagliò per ricchezza Babilonia.
Ma in pochi anni l’ Egitto si liberò dalla dominazione assira e anche la Babilonia si ribellò.Nel
614 a.C. i babilonesi alleati con i medi, una popolazione proveniente dall’ altopiano iranico,
sconfissero gli assiri e distrussero Assur. Nel 612 a.C. anche Ninive venne distrutta,
segnando la fine della potenza degli assiri.
Con la caduta degli assiri Babilonia conobbe un nuovo periodo di espansione territoriale e
prosperità: è il cosiddetto Impero o periodo neobabilonese, durato meno di un secolo ( dal
625 al 539 a.C.). Durante questo periodo l’ impero si estese fino alla Siria e alla Palestina,
dove nel 536 a.C. Nabucodonosor ( sovrano babilonese) saccheggiò Gerusalemme e
deportò gli abitanti in Mesopotamia dando inizio alla cosiddetta “cattività babilonese”: le
popolazioni sconfitte erano schiave ma relativamente libere di svolgere attività economiche,
che contribuirono alla prosperità del regno.
Babilonia divenne ancor di più una metropoli cosmopolita, dove si mescolavano etnie,
culture e lingue diverse e dove nacquero maestosi monumenti. Ma alla morte di
Nabucodonosor ci fu una crisi dinastica che indebolì l’ impero e lo resero vulnerabile all’
arrivo di un’ altra potenza: quella dei persiani.

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