GLI HITTITI
Gli hittiti, popolazione proveniente dalla Russia meridionale, nel 2000 a.C. si stanziarono in
Anatolia e nel corso di tre secoli svilupparono un’ evoluta civiltà urbana, alla cui guida c’ era
un re affiancato da un’ aristocrazia guerriera.
L’ economia si basava sull’ agricoltura e sullo sfruttamento delle risorse boschive e
minerarie. Ma la fama degli hittiti è legata alla loro abilità nella lavorazione del ferro, che
riscaldato modellato e subito raffreddato nell’ acqua, diventava estremamente resistente.
Questa tecnica restò un segreto per molto tempo e costituì il loro maggiore punto di forza.
A partire dal XVII secolo a.C. gli hittiti iniziarono un processo di espansione grazie anche all’
uso dei carri da guerra trainati da cavalli. I nemici non venivano ridotti in schiavitù ma
venivano stipulati dei trattati di subordinazione con i sovrani locali che dovevano giurare
fedeltà al re hittita.
Nel 1597 a.C gli hittiti conquistarono la lontana e ricchissima città di Babilonia. Nel XIV
secolo a.C. il Regno divenne un impero e raggiunse la sua massima espansione con la
conquista della Mesopotamia settentrionale, della Siria e della Fenicia. Lo scontro con l’
Egitto si ebbe nella già citata battaglia di Kadesh.
A indebolire l’ impero furono scontri interni tra il sovrano e l’aristocrazia, e così quando nel
1200 a.C. i frigi, uno dei “popoli del mare”, attaccarono l’ Anatolia, gli hittiti non riuscirono a
difendersi e la capitale Hattusa venne distrutta e l'impero crollò.