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Il crollo demografico
Nel corso del 300 la peste divenne una malattia endemica: si ripresentò con frequenza
regolare fino al 18º secolo, quando si registrarono gli ultimi focolai. Per questa ragione
nell’intero continente si verificò un crollo demografico, il tasso di mortalità più elevato fu
registrato nell’Italia settentrionale e nella regione di Parigi.
Il morbo colpì in modo particolare sui ceti più bassi, già provati dalla denutrizione. I cittadini
più agiati invece potevano tentare di fuggire rifugiandosi nelle loro abitazioni di campagna
dove attendere che la fase acuta dell’epidemia terminasse. Tra le cause del perdurare del
calo demografico ci furono anche le continue guerre, che ebbero un effetto devastante sia
sulle condizioni di vita delle popolazioni sia sul territorio.
La jacquerie in Francia
La rivolta più violenta scoppiò nell’1358 nelle campagne francesi intorno a Parigi. La sua
denominazione, jacquerie, deriva probabilmente dall’ appellativo “Jacques Bonhomme” con
il quale i nobili indicavano in modo spregiativo i contadini. I contadini ottennero l’appoggio
della borghesia di Parigi, guidata dal capo della corporazione dei mercanti Étienne Marcel.
anch’essa infatti pretendevano di riforma dello Stato che assegnasse un maggior peso
politico agli Stati generali, un’assemblea che riuniva rappresentanti dei tre ordini in cui si
articolava lo società francese clero nobiltà e borghesia cittadina, così da porre sotto il loro
controllo importanti materie quali il fisco, l’esercito e le spese pubbliche. Fu cosicché, alla
fine del mese di maggio 1358 presero d’assalto i castelli dei nobili e le loro proprietà,
bruciando gli archivi in cui erano custoditi i documenti e chi li asservivano ai signori terrieri.
Le violenze proseguirono per alcuni giorni, ma già in giugno un esercito regio riuscì a
reprimere la ribellione.
Una profonda trasformazione politica
Nel periodo compreso tra la metà del 300 e la fine del 400, le monarchie feudali
dell'Europa occidentale subirono una significativa trasformazione politica
caratterizzata dal consolidamento e dall'accentramento del potere pubblico. Questo
processo fu favorito dal declino delle pretese universalistiche di Chiesa e Impero. In
un contesto di frammentazione politica dell'Europa feudale, emersero
progressivamente Stati centralizzati, di dimensioni più ampie e con confini stabili,
governati da un'autorità pubblica unica, il re, e dotati di un'apparato militare e
amministrativo centralizzato. Queste entità politiche sono comunemente denominate
"monarchie nazionali" dagli storici.